La costruzione del mondo bipolare - History Lab · diritto), liberismo, nascita dei nuovi partiti...

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La costruzione del mondo bipolare 1945-1968

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La costruzione del mondo bipolare

1945-1968

Riepilogo processi di lungo periodo1) Rivoluzioni liberali fine ‘700: superamento rigide

divisioni di classe delle società di ancien regime (controllo concentrato nelle mani di nobiltà e clero)

2) Lungo Ottocento (1800-1914): costruzione degli stati nazionali. Processi caratterizzanti: liberalismo (stato di diritto), liberismo, nascita dei nuovi partiti di massa, movimento operaio, riduzione del potere di nobiltà e clero

3) Crisi dello stato liberale (1914-1945): tensioni causate dalle trasformazioni sociali (conflitti mondiali), nascita dei fascismi, affermazione del comunismo in Russia (Urss)

Riepilogo processi di lungo periodoFattori di trasformazione sociale ed economica:

• Nuovi soggetti sociali: donne; giovani• Crescita demografica e cambiamento di scala dello

sfruttamento delle risorse naturali• Sviluppo dell’economia capitalista e sua affermazione

a livello mondiale: transizione dal modello liberalista al modello keynesiano (intervento dello Stato nelle dinamiche economiche) e diffusione del progresso tecnologico

• Società dei consumi (produzione fordista, luoghi di consumo, modalità di consumo)

ONU• 26 giugno 1945 a San Francisco• Assemblea generale e Consiglio di sicurezza (Usa, Urss, Cina, Francia, GB

oltre a sei membri con durata biennale). Funzionamento difficoltoso (veto)

PIANO MARSHALL (Gen. George Marshall)• Rifiutato da Urss e dai paesi dell’Est europa• ERP (European Recovery Program), 3 aprile 1948 da

Amministrazione Truman. I paesi riceventi si organizzarono nell’OECE (Organizzazione europea di cooperazione economica)

• EFFETTI: 1) USA smaltirono gli eccessi di produzione agricola e industriale ed evitarono rischi di nuova crisi dovuta a sovrapproduzione, 2) forte legame economico fra USA e paesi europei, 3) forte ripresa in Europa (nel 1951 sorpassati i livelli del 1938)

FMI (Bretton Woods, luglio 1944), GATT, Banca mondiale

I TRATTATI DI DIFESA OCCIDENTALI• TRATTATO DI BRUXELLES (17 marzo 1948): Francia, GB,

Belgio, Olanda e Lussemburgo: UNIONE DELL’EUROPA OCCIDENTALE

• PATTO ATLANTICO (NATO, 4 aprile 1949): a Washington firma di USA, Canada, paesi dell’Unione dell’Europa occidentale, Italia, Norvegia, Danimarca, Islanda, Portogallo. Nel 1951 anche Turchia e Grecia. Nel 1954, Germania federale.

• PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA• 1951 Si costituisce la CECA (Comunità europea del carbone e

dell’acciaio): Benelux (Belgio, Olanda, Lussemburgo), Italia, Francia, Germania Federale

La costruzione del blocco orientale• DOMINIO DELL’URSS SUI PAESI DELL’EUROPA

DELL’EST

• 1) i comunisti nazionali ottengono ministeri chiave con aiuto dell’esercito sovietico e della polizia politica sovietica

• 2) eliminazione dei partiti ostili e delle correnti minoritarie all’interno dei partiti comunisti

• 3) consolidamento sotto la guida sovietica (nazionalizzazione dell’economia, dominio politico dei partiti comunisti)

I trattati del blocco sovietico

• COMINFORMNel settembre 1947 costituzione del COMINFORM: Ufficio d’informazione dei partiti comunistiCoordinamento sovietico dei partiti comunisti europei

• COMECON: Consiglio di mutua assistenza economica, 25 gennaio 1949 a Varsavia fra URSS, Bulgaria, Ungheria, Polonia e dopo Albania e Germania Orientale

• PATTO DI VARSAVIA: Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza (14 maggio 1955)

Gli Usa dal 1945 al 1968

1948: rielezione di Truman 1) approvazione del FAIR DEAL

(salari minimi, programmi di edilizia popolare)

2) approvazione dell’INTERNAL SECURITY ACT che legalizzò una vera e propria persecuzione contro i sospettati di comunismo: chiunque poteva essere sottoposto a inchiesta (“caccia alle streghe” guidata dal senatore Joseph McCarthy: da cui MACCARTISMO)

3) Guerra di Corea

1952: elezione del generale Dwight Eisenhower (repubblicano) 1) moderatismo politico e maccartismo

sospeso nel 1955, 2) politica economica tesa a favorire le grandi corporation, 3) questione della discriminazione razziale (1954 Corte suprema aveva condannato la discriminazione scolastica)

1956: rielezione Eisenhower 1) recessione economica del 1957 causata dalla ripresa europea e dalla automazione che permetteva la riduzione della manodopera, 2) inizio guerre stellari dopo l’invio nello spazio del primo satellite artificiale sovietico (Sputnik)

1960: elezione di John F. Kennedy (democratico) 1) politica interna dai modesti risultati

in quanto la riforma della sanità, dell’istruzione e le politiche sociali furono bloccate dal Congresso a maggioranza repubblicana

2) politica a favore dell’integrazione razziale

3) politica estera caratterizzata da crisi di Berlino, dal “blocco di Cuba” e dall’escalation militare in Vietnam

4) Alleanza per il progresso verso l’America latina (finanziamenti per sostenere lo sviluppo e il radicamento della democrazia). Assinato il 22 novembre 1963 a Dallas.

1964: elezione di Lyndon Johnson (democratico) 1) la GRANDE SOCIETA’: a)

crescita economica, b) giustizia sociale, c) libero sviluppo della personalità. Leggi di riforma del 1964 contro a) povertà, b) discriminazione dei neri. Leggi sociali fra 1965 e 1968.

2) RIBELLIONI nei ghetti fra 1964 e 1967: nascita delle Pantere Nere e Black power. Nel 1968 fu assassinato Martin Luther King. POLITICA ESTERA: guerra del Vietnam

1968: elezioni con assassinio durante campagna elettorale di Robert Kennedy. Vittoria del repubblicano Richard Nixon.

Le letture storiograficheCultura del consenso: 1) assenza di fondamentali lacerazioni ideologiche e di classe; 2) continuità e omogeneità della cultura liberaldemocratica; 3) valenza democratica dell’economia di mercato

Anni ‘60: le proteste (nera, femminile, giovanile) portano a ridurre l’importanza della tesi del consenso e a introdurre nella discussione nuove angolazioni etniche, di genere e di classe.

L’Unione Sovietica dal 1953 al 1968

Urss dopo la morte di Stalin• 1953: morte di Stalin (5 marzo 1953). Al suo posto una

DIREZIONE COLLETTIVA in cui spiccavano le figure di Beria (capo della polizia), Kruscev (molto potente nell’organizzazione del partito) e Malenkov. Lotta per il potere. Ascesa di Kruscev, eletto Segretario del PCUS.

• EFFETTI MORTE DI STALIN: 1) agitazioni in Cecoslovacchia e in Germania orientale, 2) richiesta di democratizzazione generale, 3) riappacificazione con Jugoslavia e diritto alla “diversità delle vie socialiste

• 1956: XX CONGRESSO DEL PCUS con denuncia dei crimini dello stalinismo. Strategia di Kruscev: 1) denunciare gli eccessi di Stalin, 2) non mettere in discussione la struttura del potere sovietico. Scioglimento del KOMINFORM e riforma dell’esercito con riduzione militari

1956. CRISI DELLA

POLONIA:Sciopero a Poznan con finalità antisovietica e sostenuto dalla Chiesa cattolica

Ritorno di Gomulka al potere: 1) intesa con la Chiesa cattolica, 2) ribadita la stretta alleanza con Urss

1956. CRISI DI UNGHERIA:Ruolo degli intellettuali (circolo PETOFI)Reintegro di politici espulsi fra i quali Imre Nagy. Ribellione di ottobre e truppe sovietiche ritirate da Budapest. Governo Nagy con elementi piccolo-borghesi e rinascita dei partiti.1 Novembre: Nagy annuncia il ritiro dal Patto di Varsavia e il 3 novembre truppe sovietiche entrano a Budapest con appoggio di Kadar, inizialmente alleato di Nagy. Repressione della rivolta.Governo Kadar che però non ripristinò un governo di tipo stalinista, ma avviò un corso riformista

L’era di Kruscev• Riforme economiche volte a potenziare i kolchoz e a

creare distretti industriali autonomi diretti da Consigli direttivi

• Caratteristiche azione politica di Kruscev: 1) relativa liberalizzazione interna, 2) riforme economiche, 3) distensione internazionale. Al XXI e XXII congresso del Pcus (1959 e 1961) indicò l’obiettivo supremo: il passaggio dal socialismo al comunismo con cessazione della dittatura del proletariato e PCUS «partito del popolo».

Da Kruscev a Breznev• PROBLEMI: 1) equilibri politici interni destabilizzati

dalla destalinizzazione, 2) difficoltà economiche (l’industrializzazione era più lenta del previsto e l’agricoltura continuava ad avere bassa produttività), 3) difficoltà dell’integrazione economica con i paesi del COMECON (forte opposizione della Romania), 4) atteggiamento ambiguo verso gli intellettuali.

• Ottobre 1964, Kruscev fu rimosso e al suo posto tornò una direzione collegiale con trojka Leonida Breznev, Aleksej Kossighin e Suslov.

• Cancellazione della politica di KRUSCEV: 1) parziale riabilitazione di Stalin, 2) repressione degli intellettuali, 3) rilancio della politica di armamenti, 4) cancellazione riforme economiche di Kruscev

Crisi del 1968: Jugoslavia

Forte clima di cambiamento. 1) Costituzione 1963: decentramento statale ed economico, rotazione delle cariche, 2) introduzione di elementi di economia di mercato, 3) maggiore dialettica interna alla Lega dei comunistiRuolo di Tito: mediatore fra varie tendenze.

Movimenti studenteschi incanalati da Tito per sostenere il corso riformatore e al tempo stesso per rafforzare il regime.

Crisi del 1968: Cecoslovacchia

Riforme di Novotny: 1) modesta liberalizzazione, 2) maggiore libertà al dibattito economico e politico. Al tempo stesso repressione di intellettuali e studenti1 febbraio 1968: Governo Dubcek e accelerazione del “nuovo corso”

6 aprile 1968: annuncio di una via cecoslovacca al socialismo. Ricerca di un NUOVO MODELLO di socialismo: 1) separazione partito e governo, 2) maggiore autonomia di critica, 3) abolizione della censura, 4) passaporto a tutti i cittadini, 5) maggiore autonomia nazionalità ceca e slovacca.

Crisi del 1968: Cecoslovacchia

Reazione sovietica: invasione del 21 agosto 1968

Aprile 1969: Dubcek e dirigenti liberali destituiti e consegna del potere a Gustav Husak: 1) epurazione nel partito, 2) emarginazione degli intellettuali

Invasione condannata da Cina, Jugoslavia, Romania e partiti occidentali

Crisi del 1968: Polonia

Svolta conservatrice di Gomulka e forti proteste operaie contro il carovita

Destituzione di Gomulka e sua sostituzione con Edward Gierek e superamento crisi

Le letture storiograficheGli anni dello stalinismo: 1) patriottismo, 2) nazionalismo, 3) identificazione della storia russa con il Pcus e con i personaggi guida (Lenin, Stalin)Gli anni del post stalinismo: rinnovamento storiografico, ma sempre alla luce del legame ideologico con il Pcus. Gli anni di Gorbacev: riconquista della memoria storica (repressioni, gulag…); ripresa di interesse per il passato russo, per la tradizione religiosa e per il pensiero filosofico nazionale.

Le letture storiograficheLe letture occidentali:La particolarità russa: 1) ruolo dello stato, 2) carattere composito della società russa (coabitazione di elementi tradizionali e ultramoderni), 3) modello di potere autocratico, 4) rivoluzione dall’alto (meccanismo per suscitare la partecipazione dell’élite colta)Rottura rivoluzionaria inquadrata nelle strutture socio-politiche dell’impero zarista