La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era...

20

Click here to load reader

Transcript of La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era...

Page 1: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

“E’ una favola e come tutte le favole non può essere vera.Vedere gli ischitani uniti a combattere contro un sopruso? È una favola!!!”

La favola del pescatore e della principessa.

Tantissimi anni fa l’esistenza ad Ischia si svolgeva sul Castello Aragonese, dove alloggiavano le famiglie nobili e i cortigiani. La maggior parte delle persone, che aveva come dimora il castello, proveniva dal continente. All’ombra del Castello, dove c’era il borgo, viveva invece la popolazione del luogo, “gli ischitani”, per la maggior parte pescatori e contadini. Tra di loro c’era un giovane bello, robusto, con i capelli e gli occhi neri; di professione faceva il pescatore, si chiamava Gaetano, soprannominato “u’ricciaiuolo”. Il sopranome derivava dalla sua abilità nel pescare i ricci di mare, che dopo averli puliti, vendeva o scambiava con altra merce dei suoi compaesani.

Non c’era scoglio che Gaetano non conoscesse, sapeva scovare i ricci in tutte le insenature della costa dell’isola.

1

Page 2: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

Ma le leggi dell’epoca erano severe, perché, anche per un mestiere così povero, si doveva dare una parte del pescato al governo; in caso contrario c’era il carcere. Gaetano era sempre il primo ad opporsi ai “catapani”, i ruffiani del Re, che controllavano i pescatori e il loro lavoro e conteggiavano gli aggravi, che costoro dovevano pagare all’autorità. Il giovane era giudicato un capopopolo, essendo sempre il primo ad esporsi nelle tante sommosse contro le esose gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da fare contro i soldati, che venivano mandati per sedare le rivolte.

La sua vita continuava senza troppi scossoni, ma un giorno avvenne un episodio che la cambiò. Era a pesca con la sua piccola barca nelle vicinanze del Castello, quando vide delle barche eleganti con soldati e donzelle a bordo; attratto dalla curiosità e con la scusa di pescare, si avvicinò sempre di più, per vedere chi fossero quelle persone. Finalmente arrivò a pochi metri dalle barche reali e il suo sguardo cadde su di una fanciulla di straordinaria bellezza. Da quella visione fu scosso da un vecchio, vestito con una casacca tutta dorata, che urlò: << Uagliò, vattènn’ si nò songl mazzat’ >>. Gaetano rimase sorpreso da tale minaccia, ma ebbe la prontezza di rispondere: <<Voglio solo far assaggiare il pescato ai signori >> mostrando i ricci.

2

Page 3: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

La splendida ragazza che l’aveva colpito disse al vecchio con la casacca dorata che voleva assaporare quel frutto di mare a lei sconosciuto. In pochi attimi Gaetano si accostò con la sua barca a quella reale e con abilità pulì i ricci, che offrì ai signori. Alla ragazza porse il riccio più bello e grande.Nei giorni seguenti Gaetano continuava ad andare a pescare sotto il Castello nella speranza di vedere lei, la ragazza che l’aveva ammaliato. Fu inutile! Passarono giorni e giorni ma della barca e della ragazza niente. Continuava la sua solita vita, con il pensiero fisso a quella giovane donna, tanto bella e lontana.

Una mattina, mentre i pescatori stavano sul ponte, chi a preparare e riparare le reti, chi a sistemare le barche, arrivò un messo dal castello e chiese chi pescasse i ricci, perché ne servivano molti per una festa al castello. I pescatori, con un poco d’invidia, subito indicarono il giovane Gaetano, che rimase sorpreso da quella strana richiesta. Tanti ricci? Ci volevano giorni e giorni di pesca, ma per lui sarebbe stata una buona occasione di guadagno e nel suo cuore c’era una speranza, quella di vedere lei, la ragazza che l’aveva stregato.Fu un duro impegno: cesti e cesti di ricci furono pescati e portati al castello. Ma la fatica per Gaetano non finiva lì! Fu chiamato al castello per pulire lo strano frutto di mare, viste le difficoltà riscontrate dai cuochi reali, poco pratici in tale compito. Il ragazzo fu lavato e gli fu fatta indossare una casacca. Per tutta la sera con grande abilità

3

Page 4: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

sgusciò i frutti di mare, allietando il palato dei nobili del castello. Il capo della servitù gli disse di pulire i frutti più belli per servirli al Re ed alle sue figlie; così, insieme al maggiordomo, Gaetano si avviò in fondo alla sala dov’era il trono con il Re, a capo chino, essendo stato detto che al cospetto della famiglia reale doveva sempre tenere la testa abbassata. Quando gli fu possibile alzarla e vedere le persone che gli stavano dinnanzi, il suo cuore sobbalzò! Davanti a lui, vicino al Re, c’era la ragazza che gli aveva rubato il cuore. Di tale visione Gaetano non fu felice, non avrebbe mai voluto essere visto in divisa da servo; preferiva il dorso nudo o la sua camicia di tela rappezzata mentre era sulla sua barca a pescare. Intanto in quell’istante si rese conto che la ragazza di cui si era innamorato apparteneva ad un rango sociale troppo elevato per lui, povero pescatore, quindi l’amore per lei era destinato a rimanere solo un sogno.

I mesi passavano e il sogno di Gaetano si allontanava, si sforzava di non pensare alla figlia del Re, poiché era impensabile che un’ unione tra due persone così differenti potesse avere un futuro.Non si recava più a pescare nelle vicinanze del castello! Cambiò zona; adesso si portava verso la spiaggia dei Maronti o dietro la tonnara di San Pietro.Prima che si incontrasse per la prima volta principessa non ascoltava quello che succedeva a corte, salvo le cose

4

Page 5: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

che interessavano a lui, come i dazi. Adesso invece era attento ai discorsi dei suoi compaesani quando si parlava del Re e della sua famiglia. Aveva saputo che il sovrano non aveva avuto figli maschi ed anche la prima figlia sposata era senza eredi di tal sesso, perciò a corte ci si preoccupava molto della successione.

Un bel giorno accadde un episodio importante. Sulla torre di fronte al castello del Re viveva una nobildonna, che i popolani avevano soprannominata la “vedova nera”, poiché, da molti anni, da quando il marito era morto in guerra, aveva indossato solo abiti di colore nero.La nobildonna aveva notato il giovane pescatore alla festa sul castello e ne era rimasta affascinata. Così un bel giorno andò al borgo in cerca di Gaetano, ma, non trovandolo, incaricò varie persone di dirgli qualora l’avessero incontrato, di andare alla torre. Dopo qualche giorno il ragazzo si recò dalla “vedova nera”; curioso di sapere cosa volesse la signora da lui, “forse voleva fare una festa e le servivano i ricci; penso!Al cospetto della nobile Gaetano era sicuro di se! Senza timore le chiese cosa volesse. La signora gli disse che le serviva una persona che curasse i suoi interessi. Il pescatore, sorpreso da tale richiesta, le rispose che non capiva niente di come amministrare e che fino ad allora aveva solo pescato ricci. La donna, senza scomporsi, disse che sarebbe stata lei ad insegnargli tutto quello che serviva.

5

Page 6: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

Gaetano, non comprendeva il perché la signora avesse scelto proprio lui, assegnandogli tali mansioni. Lo stesso decise di accettare; prese le sue povere cose e dopo pochi giorni si trasferì dalla “vedova nera” sulla torre. Dall’ alloggio in cui viveva l’ex pescatore vedeva il castello e dimora dalla sua amata principessa, tanto vicina, ma al tempo stesso, cosi lontana! La nobildonna, dopo averlo ripulito e vestito con abiti di lusso, iniziò, con l’impegno che solo una donna pazzamente innamorata può avere, ad insegnargli cose sino ad allora sconosciute. Dopo pochi mesi Gaetano era un’altra persona, lontano mille miglia dal pescatore rozzo e senza maniere, quale lui era. A vederlo sembrava che avesse vissuto da sempre in quello sfarzo. La vedova era soddisfatta della sua vittoria: “l’aveva cambiato!”Ma cosa voleva veramente la signora dal giovane? Non passò tempo che ella iniziò a manifestare il suo vero interesse per Gaetano.Una sera infatti lo chiamò e gli chiese d’ aiutarla a spogliarsi: iniziò a togliere l’abito nero, che per tanti anni aveva lambito la sua carne. Gaetano stava per sistemare con ordine l’abito usurato dal tempo, ma la signora gli ordinò di gettarlo a terra. Il giovane obbedì! Con garbo e tenerezza, con le mani ancora callose, slegò la sottoveste e la signora rimase solo con il bustino e le calze. Egli indietreggiò, non per timidezza, ma solo per delicatezza, ma la vedova gli disse di continuare e il giovane si diede a slacciare il nastro del busto fino a sentire la pelle nuda

6

Page 7: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

della donna. Non ci volle molto per il ragazzo ad eccitarsi. Gettò il busto sopra il vestito nero e la nobildonna rimase solo con le calze e il seno nudo. Anche se non più tanto giovane, era una bella donna, conservava il seno turgido e la pelle liscia. Il ragazzo, preso dall’eccitazione, cominciò a toccare e baciare il bel seno e con la mano libera abbassò le calze. Lei l’aveva voluto, fortemente voluto, mentre lui non si sarebbe mai aspettato tutto ciò. Fu una notte di sesso! La vedova che da anni non era stata mai toccata da un uomo, si scatenò in una passione sessuale, ma si trattava anche d’amore.Gaetano era cambiato; del pescatore non era rimasto niente, la carnagione abbronzata dal sole s’era sbiadita. Spesso in sella al cavallo si recava ad Ischia Ponte. Gli altri pescatori, chi sa per quale motivo, forse per invidia o per disprezzo, lo sfuggivano, non rispondevano neanche al suo saluto. Molte volte insieme alla signora, che aveva dismesso l’abito nero, vestita con abiti alla moda, andava alle feste che si tenevano sul castello, ospite del Re. Gaetano, anche nei suoi abiti di lusso, non aveva mai osato cercare la principessa, anche perché sapeva bene che le chiacchiere e lo sparlare della particolare situazione che esisteva tra lui e la vedova si erano diffuse non solo fra i plebei, ma anche fra gli aristocratici.Nella vita ci sono circostanze che cambiano il corso degli eventi: per Gaetano furono i ricci che lo portarono al castello e gli permisero di conoscere la ricca vedova. Finché un giorno, ad una festa al castello, capitò un’altra occasione determinante. Gaetano decise di fare una

7

Page 8: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

passeggiata, per sfuggire alla superficialità dei pettegolezzi delle persone che “contavano” e “decidevano” del destino della povera gente. In fondo, anche se viveva da signore, in cuor suo era rimasto un pescatore, che soffriva per i soprusi fatti ai più deboli. Scendendo gli scaloni del castello, arrivò alla chiesetta dedicata a San Pietro a Pantaniello. Si affacciò dalla finestra che dava sulla baia ed assorto nei suoi pensieri, rimase ad osservare il mare con le decine di barche, che, con i loro bracieri, illuminavano la baia; il fuoco serviva per attirare i pesci nelle reti. All’improvviso dei passi lo distolsero dai suoi pensieri. Voltandosi vide la “sua” principessa; pensava fosse una visione, ma la voce di lei lo riportò alla realtà! Gaetano, come un vero gentiluomo, s’inchinò e alla principessa. Lei sorridendo, gli ricordò dell’omaggio dei ricci, che le aveva fatto quando si erano incontrati con le barche. La principessa, in realtà ricordò non l’episodio per offendere il giovane, ma solo per fargli capire che non l’aveva dimenticato. I due uscirono dal luogo sacro in cui si trovavano. Fuori i due “innamorati” si avvicinarono forse troppo, visto i ruoli che ognuno di loro occupava: lei, figlia del Re, e lui, ex pescatore, mantenuto da una donna più vecchia di lui. Ma l’attrazione reciproca fece dimenticare le loro posizioni e con un abbraccio, in quel luogo solitario, si giurarono amore eterno.

8

Page 9: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

Con il pensiero fisso alla “sua” principessa, non potendo dimenticare l’abbraccio pieno d’amore, continuava la sua vita di sempre. Aumentarono però i suoi giri a cavallo e le uscite con la barca, nella speranza di vedere colei che gli aveva rubato il cuore.Furono ben poche volte che riuscì a scorgere e per di più, solo da lontano. Gaetano faceva il possibile per farsi vedere da lei. Solo allora era soddisfatto e poteva rientrare alla torre dalla signora, con la quale cominciarono ad avere problemi a letto.

Non era più focoso come prima. Molte volte, nonostante cercava di concedersi totalmente, non riusciva a portare a termine il rapporto sessuale. La signora iniziò a preoccuparsi di non piacere più al ragazzo e ovviamente egli nascondeva la vera ragione della sua crisi amorosa.Una sera mentre la signora e Gaetano passeggiavano per il parco della torre, lei gli disse che aveva deciso di sposarlo. Il giovane rifiutò! Lei gli spiegò che era l’unico modo per farlo diventare il padrone di tutte le sue ricchezze, ma lui fu irremovibile nella sua decisione. Passarono un paio di mesi, la signora s’ammalò di una malattia molto grave, peggiorava giorno dopo giorno. Il giovane l’assisteva con affetto e riconoscenza; era grazie a lei che era diventato un “signore” e poteva aspirare al sogno di amare la principessa.La nobildonna era molto grave, soffriva tanto. A Gaetano non rimaneva che pregare il Signore che la chiamasse a sé, per porre termine alle sofferenze della “poveretta”, ma

9

Page 10: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

anche nell’atroce dolore la signora pensava al suo giovane amore. Il giorno prima che morisse ella gli chiese di chiamare il prete per sposarli, ma Gaetano non ce la fece ad accettare tale offerta. Il funerale si svolse dopo tre giorni; si aspettarono i parenti provenienti da varie parti d’Italia. Terminato il rito funebre, i parenti, tutti concordi, cacciarono il giovane che, in fondo aveva dato tanto amore alla nobildonna. L’onestà non paga! A Gaetano costò tanto il mancato matrimonio con la signora in punto di morte, poiché dovette andar via dalla torre, lasciare il cavallo che tanto amava, le agiatezze che tanto piacere gli avevano dato. Era costretto a ritornare indietro! Ritornare nella sua vecchia catapecchia, ritornare sotto il sole con la camicia di tela a pescare i ricci, e cercare di venderli per racimolare i pochi carlini che dovevano servire per sopravvivere.

Come l’avrebbero accolto i suoi vecchi amici? Coloro che l’avevano rifiutato quando stava con la signora? Le poche speranze di un futuro con la principessa andavano così perse per sempre.Fu molto difficile far ritorno alla vecchia vita! Non aveva più amici, ma non capiva il perché: anche quando occupava un posto più elevato, era stato sempre lo stesso, non era stato lui ad allontanare i suoi simili. Era giovane, ma senza sogni, senza ambizioni ma doveva continuare la propria esistenza, riprendere il suo vecchio mestiere.

10

Page 11: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

Quindi la sua vita, anche se triste e faticosa continuava. Gli abitanti del borgo ancora lo tenevano lontano come un appestato, ma il ragazzo ormai s’era abituato alla solitudine, anzi era contento, così poteva rimanere solo con i suoi pensieri e sognare anche l’impossibile.

Una mattina successe un avvenimento che da parecchi anni non accadeva e che mise in subbuglio il borgo: due cavalieri a tutta velocità, salirono sul castello. Venivano da Forio arrivavano con brutte notizie. Oltre dieci navi di saraceni erano sbarcate sulla spiaggia di Forio, uccidendo, rubando e distruggendo. Dopo il sacco al paese si stavano dirigendo verso il borgo d’Ischia.Gli abitanti iniziarono in tutta fretta a trasferirsi sul castello, dove avrebbero trovato protezione. Anche Gaetano andò sul castello. Era parecchio tempo che non vedeva la “sua” principessa! Non passarono neanche un paio di giorni che arrivarono i saraceni. Erano numerosi, si accamparono nelle case del borgo e sulla torre, ch’era stata la dimora del giovane pescatore per un paio d’anni. Molte delle abitazioni furono incendiate. Il Re radunò gli abitanti nella piazza d’armi e ordinò che tutti gli uomini difendessero il proprio paese. Molti ischitani si fecero avanti chiedendo armi per tutelare le proprie case. Il Re fece distribuire le poche che possedeva, gli altri pescatori e contadini si munirono di attrezzi da lavoro, che, nell’occasione, diventarono ottime armi per difendere e

11

Page 12: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

offendere. Gaetano fu uno dei primi a farsi avanti, ma non gli fu fornito nessuno strumento di difesa, così da un vecchio pescatore si fece consegnare un lanzaturo, che serviva per arpionare i polipi, e su di una pietra affilò i denti dell’attrezzo da pesca.Il giorno seguente il ponte levatoio si abbassò e uscì dal castello un “esercito” di uomini che mai avevano combattuto, armati con i più svariati attrezzi e con pochi soldati al seguito.Un soldato che dava ordini disse che un gruppo di combattenti doveva prendere a tutti i costi la Torre di Cartaromana. Gaetano, che conosceva bene la zona, subito si fece avanti e chiese trenta persone per liberare la zona dai saraceni. Nessuno dei soldati dell’“esercito” volle andare con il temerario giovane, solo volontari, la maggior parte giovanissimi, seguirono il pescatore di ricci.

Attraverso un passaggio sconosciuto alla maggior parte degli abitanti del borgo d’Ischia, Gaetano fece strada ai suoi “soldati”. Raggiunto il parco della torre, si sentivano le grida dei saraceni, che si erano portati delle giovani donne al seguito. Il gruppo dei “soldati” ischitani ebbe così più facile compito ad eliminare le sentinelle, che erano distratte dalle bellezze foriane. Il giovane ischitano, con in mano il “lanzaturo” usato come lancia, seguito dai suoi “soldati”, si lanciò addosso ai mori, che, sorpresi da tale attacco, dovettero cedere il campo agli scatenati isolani che, incuranti di mettere in

12

Page 13: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

pericolo la propria vita, combatterono senza paura. All’improvviso dalle stalle uscì un saraceno sul cavallo che aveva sempre usato il giovane ischitano; l’uomo con la scimitarra si faceva largo tra i combattenti ischitani. Passò a pochi metri da Gaetano, che lanciò con tutta la sua forza l’attrezzo da pesca; questo, come una lancia ben calibrata, colpì il saraceno che stramazzò per terra imbrattato di sangue. Non era come gli altri combattenti saraceni, era vestito con abiti diversi e lussuosi, era un ras, un capo di quei pirati assassini. Gaetano, con la scimitarra del ras e il turbante di costui legato al sella del cavallo, in testa al suo “esercito”, che si era attrezzato con le armi prese ai saraceni sconfitti alla torre, con i cavalli che i mori avevano rubati a Forio, discese al galoppo verso il villaggio, trascinando legati gli sconfitti. Qui intanto i poveri ischitani mal armati, lottavano come potevano contro i saraceni, che invece erano abili combattenti; molti isolani avevano perso la vita o erano feriti. Ma le urla di vittoria del gruppo di Gaetano sorpresero gli aggressori, che, vedendo gli ischitani con le armi dei loro simili e il turbante di un loro capo, si diedero alla fuga. Al contrario, negli altri ischitani le gesta di Gaetano suscitarono un’ondata di coraggio, che permise loro di inseguire i saraceni e sopraffarli, uccidendone alcuni e facendo prigionieri altri.

Dopo due giorni un drappello di mori con la bandiera bianca si fermò sotto il ponte del castello e chiese di

13

Page 14: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

trattare per i prigionieri. Un rappresentante del Re, chiese in cambio che tutti gli invasori saraceni andassero via senza portare con loro nessun bottino né foriani fatti prigionieri. Il giorno dopo le feluche dei saraceni partirono vuote senza bottino né prigionieri, ricordando per parecchi anni la sconfitta subita dagli ischitani.

Al castello e nel borgo d’Ischia ci furono grandi feste, da Forio vennero in tanti per ringraziare gli eroi ischitani, che avevano liberato le loro mogli, le loro figlie e tutto ciò che con sacrifici avevano messo da parte.Il Re premiò quelli che si erano fatti onore combattendo contro i saraceni. Tra di essi ci fu Gaetano, che, grazie al suo coraggio, era stato l’artefice della sconfitta dei mori. Fu nominato vice capitano delle guardie del castello. L’atteggiamento degli ischitani cambiò molto nei confronti dell’ex pescatore di ricci; adesso tutti lo salutavano, era rispettato e amato. La sua vita si svolgeva al castello, dove spesso incontrava la principessa, ma lei era sempre in compagnia e il giovane di certo non poteva avvicinarsi e parlarle.Un bel giorno la principessa volle andare a fare un giro per l’isola a cavallo; il capitano diede ordine al suo vice di accompagnare la figlia del Re. Gaetano, nella sua divisa da fiero soldato, in sella ad un cavallo nero, attendeva la principessa. Era emozionato e nella sua mente pensava a cosa dirle; non poteva dirle che di notte era il suo sogno permanente. All’improvviso vide la sua

14

Page 15: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

amata arrivare su di un cavallo pezzato; era un immagine splendida, sembrava un quadro di Raffaello.La principessa s’avvicinò a Gaetano, che dall’emozione non proferì neanche una parola. Ella capì la situazione e sorrideva, felice, ché il proprio sentimento era ricambiato. Cavalcarono sulla spiaggia fino a raggiungere il promontorio di San Pietro. I pochi pescatori adesso sorridevano nel vedere il loro giovane ex collega, che aveva cambiato posizione, non erano più risentiti verso di lui, anzi questo dava loro una speranza, che tutti gli uomini potessero aspirare a conseguire miglioramenti nella scala della vita.

Le passeggiate a cavallo con la principessa furono, da allora, frequentissime. Ella non faceva che punzecchiarlo, gli domandava della “battaglia” alla torre, contro i saraceni, ed anche dagli altri “combattimenti” disputati con la vedova. Queste cose sconvolgevano il giovane, poiché pensava che le ragazze di tal rango fossero pudiche; non avrebbe mai creduto che una principessa potesse essere cosi “spinta”.Una mattina, Gaetano, messa da parte la propria timidezza, forse, meglio dire, la paura di sbagliare, e di offendere la ragazza titolata, si fermò sulla spiaggia a riposare con la principessa. Il giovane le s’avvicinò molto! Entrambi dimenticarono la loro collocazione sociale, si guardarono negli occhi con passione, lui accarezzò, lei si sentì pervasa da un fremito. Gaetano fece i pochi passi che gli mancavano per unirsi alla

15

Page 16: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

principessa. Si strinsero, le loro bocche si unirono in un bacio appassionato, che non terminava mai.Continuarono per parecchi giorni i loro incontri amorosi, i sensi dei due giovani si facevano sempre più audaci, fino a non comprendere il pericolo dell’amore.

Dopo circa tre mesi la ragazza si rese conto di aspettare un figlio. Cosa fare? Gaetano voleva scappare via da Ischia insieme a lei. Ma lei non volle! La notizia fece esplodere nel Re una terribile violenza; egli diede ordine di imprigionare i due amanti, il giovane eroe, non nel normale carcere, ma in una buca, in una cavità del castello, che con il mare agitato si riempiva d’acqua. Il terrore di Gaetano non era per se stesso ma per la sua amata e per il figlio che ella portava in grembo.

Ciò che egli non sapeva, era che la sua diletta era stata segregata in una stanza isolata e non poteva vedere nessuno. Gaetano, nella sua cella, doveva combattere con i tantissimi topi che volevano portargli via quel poco di pane che gli davano da mangiare; la notte poi doveva star attento che i suoi piedi non divenissero pranzo per i topacci affamati. Aveva la mente sempre rivolta al proprio amore; pensava come fosse possibile che un padre potesse far del male alla propria figlia. Era questo il pensiero fisso, che tormentava il giovane! Non gli pesava il dolore, la sofferenza che il suo corpo pativa.

16

Page 17: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

Dopo vari mesi di segregazione nella tetra prigione, fu portato davanti al Re, che lo condannò a morte per tradimento del suo sovrano! Fu stabilita anche la data dell’ impiccagione. Al Re, Gaetano osò chiedere cosa fosse accaduto alla principessa e a suo figlio, ma il Re ordinò di trascinarlo di nuovo nella prigione in attesa dell’esecuzione.Nel frattempo l’amata principessa era prigioniera del proprio genitore, per uno “sbaglio” d’amore. Di certo la sua non era come la prigione del padre del figlio che portava in grembo. Non poteva uscire né parlare con nessuno, ma continuava ad avere tutti gli agi che competono ad una del suo rango. Ella si disperava per Gaetano e chiese a suo padre, il Re, il perdono e la grazia. Arrivò il giorno tanto atteso della nascita della creatura, frutto del loro amore. Venne alla luce un bellissimo maschietto: era il primo della dinastia del Re. Alla notizia della nascita, il sovrano non provò nessuna gioia; il bambino era nato contro il suo volere, contro Dio, che non aveva benedetto le nozze. Inoltre il padre del bambino rimaneva sempre un plebeo. Non volle vedere il nipote ed ordinò di anticipare l’esecuzione di Gaetano. Nella piazza d’armi la forca era pronta. Era stata allestita per l’impiccagione del pescatore. Ci furono tante inutili suppliche, una delegazione di popolani ischitani andò a conferire con il Re, ricordando l’eroismo del condannato nella battaglia contro i saraceni. Niente! Il Re non voleva sentir ragione: il traditore che aveva “abusato” della figlia

17

Page 18: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

doveva morire! Gli ischitani scesero in piazza, molti di loro armati; i soldati uscirono dal castello. Ci furono scontri, ma alla fine i popolani dovettero ritirarsi nelle proprie case per evitare il peggio. Il Re quella sera era nervoso, forse per i pianti della figlia, forse per il continuo parlare che si faceva della persona che odiava. Camminava per il castello senza meta. Da lontano sentì i vagiti di un bimbo; in quel momento si rese conto che era vicino all’alloggio-“prigione” della figlia. Stava per tornare indietro, ma qualcosa dentro di sé lo fece avanzare verso la porta della camera di lei. Entrò senza bussare! Davanti si trovò la figlia con il nipotino tra le braccia. Il Re si levò la corazza da uomo duro e senza paura, dell’uomo che doveva decidere tutto e subito per il suo popolo. Tolse il bimbo dalle braccia della madre e lo strinse a sé. Due lacrime bagnarono le sue guance. Chiamò la figlia a sé, l’abbracciò, l’aveva perdonata!

Il popolo del castello si avviava verso la piazza delle armi per assistere all’esecuzione di Gaetano. Vicino al ponte levatoio c’erano tanti ischitani, a loro non rimaneva che pregare per il loro eroe. Tutto era pronto, anche il boia con il cappuccio nero attendeva il giovane, che aveva peccato d’amore. La gente del castello, quasi tutti nobili e cortigiani, fremeva, molti di loro erano contenti dell’esecuzione, perché un plebeo aveva osato toccare la figlia del Re!

18

Page 19: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

Il Re arrivò con il nipotino in braccio e la figlia che lo accompagnava. Nello stesso momento da una piccola porta uscì il condannato, magro, con la barba e i capelli lunghi. Lo sguardo di Gaetano andò verso il palco reale, era la prima volta che vedeva il proprio figlio e la donna che amava. Il giovane fu felice di vedere tale scena, almeno era sicuro che le persone che amava stavano bene.Il sovrano ordinò di abbassare il ponte levatoio e di far entrare gli ischitani. I paesani di Gaetano entrarono, sbigottiti per tale decisione. C’era tanta gente. Il Re depose il piccolo tra le braccia della madre, ordinò ai carcerieri che trattenevano il prigioniero, di liberarlo. La folla degli ischitani acclamò il gesto del sovrano, i castellani rimasero in silenzio aspettando quello che il loro capo avrebbe deciso. Il Re, dal suo palco, parlò e disse di aver perdonato la figlia ed era felice di avere finalmente un erede maschio. In quanto all’ ex vice capitano, gli concesse la libertà. Gaetano, sempre senza paura, disse: << Voglio mio figlio! >> e rivolto alla principessa le disse: << Vieni con me! Senza di voi non posso essere un uomo libero >>. Il Re, infastidito da tanta sfrontatezza, fu però costretto, per amore della figlia e del nipote, a far finta di nulla e disse:<< Puoi unirti alla tua famiglia, ma con l’obbligo di non lasciare mai il castello e l’isola >>. Un boato di giubilo arrivò dagli ischitani. I castellani si guardarono tra di loro e alla fine dovettero ipocritamente applaudire.

19

Page 20: La favola del pescatore e della principessa. · gabelle imposte dal Re, ma per i popolani c’era poco da ... impensabile che un’ unione tra due persone così ... principessa; pensava

Erano passati vari anni. Il Re era molto malato! Con il passare degli anni si era affezionato a Gaetano, ascoltava sempre i consigli dell’ex pescatore. Una mattina arrivò la brutta notizia: il Re era morto e così il figlio del pescatore successe al nonno.Come prima cosa il nuovo e giovane Re decretò che mezzo miglio di mare e costa fosse dei pescatori ischitani. Tolse le gabelle tanto odiate da questi ultimi e volle anche che il ponte levatoio del castello venisse tolto e sostituito con uno fisso; in questo modo gli ischitani sarebbero potuti entrare al castello senza impedimenti. Per la gente del luogo Gaetano era una leggenda, era l’uomo che aveva dato a tutti la speranza che nella vita è possibile migliorare e aver il coraggio di guardare avanti per raggiungere qualsiasi traguardo.

.

20