La famiglia scuola del cuore

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Come costruire buone relazioni in famiglia

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  • LA FAMIGLIA SCUOLA DEL CUORE

    LI GENITORI

    a famiglia la prima indispensabile comu-nit educante. Luomo non si d la vita da solo, ma la riceve. Chi trasmette la vita

    tenuto ad educare ci che ha generato; un do-vere originale ed inalienabile. Non pu essere delegato, n surrogato.

    La relazione educativa si innesta nellatto ge-nerativo, ogni genitore educatore. Generando si d la vita, educando si d il senso del vivere. Il bambino impara a vivere guardano i genitori e per il bambino essi sono tutto. Ogni bimbo na-sce piangendo, ma appena tra le braccia della mamma, sperimenta un oceano di tranquillit, quella tranquillit che inseguir per tutta la du-rata della vita. Il clima di famiglia lascia unim-pronta indelebile nel minore.

    In famiglia si acquisiscono gli elementi fon-damentali, le strutture portanti della personali-t. Negli anni dellinfanzia si impiantano le pri-me radici delle virt o dei vizi.

    In famiglia si impara ad amare in quanto si amati; si impara ad avere fiducia in se stessi, in

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  • quanto si viene chiamati per nome; si impara il rispetto per gli altri, in quanto si rispettati; si scopre il volto di Dio, attraverso le cure di pap e mamma; ci si educa alla socialit con lo scambio dei vestiti tra fratelli; si impara laccoglienza del-lextracomunitario in quanto si educa il figlio grande ad accettare il fratellino che si aggiunge.

    In famiglia i valori non sono trasmessi con le-zioni teoriche, ma incarnati nel vissuto, inner-vati nei comportamenti, nello stile di vita.

    Luomo e la donna, una volta sposati, diven-tano segno dellamore di Dio che si prende cura di ogni suo figlio. Il bisogno primario del bimbo che i genitori si amino, vadano daccordo, siano uniti, felici di averlo generato, fino ad inserirlo nel circuito damore della coppia. Lamore a due si allarga verso i figli.

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  • Laffetto dei genitori determinante per lacrescita armoniosa dei figli. Chi sa di essere a-mato, ama. Quando scarseggia laffetto dei geni-tori nei figli nasce lansia, il disadattamento, langoscia.

    Se manca lamore la casa diventa uno spo-gliatoio, un dormitorio, una trattoria dove si mangia brontolando e si esce senza pagare il conto. Purtroppo questo non infrequente per-ch viviamo in una societ che talvolta conside-ra i figli un peso, un incomodo che condiziona la libert e la felicit dei genitori.

    Lamore importante in educazione. Un ragazzo cresce se c qualcuno che gli vuole be-ne. triste non essere considerato, non avere una persona significativa per cui fare le cose, impegnarsi, riuscire. La voglia di diventaregrande legata allaffetto che il ragazzo sente attorno a s e alla fiducia che gli altri sanno dimostrargli.

    Leducatore che amato ottiene tutto dai gio-vani. Leducazione cosa del cuore diceva S. Giovanni Bosco. Chi non ama non si metta ad educare! Lamore il miglior vaccino che immu-nizza dal male.

    Il pap e la mamma sono complementari nel-lopera educativa. sbagliato enfatizzare la figu-ra materna. Quando la madre lunica figura di riferimento, il rapporto con il figlio esposto al rischio di eccesso di protezione e di attaccamen-to; questo che rende difficile la crescita nella libert. decisivo il contributo educativo di en-trambi i genitori. Proprio la differenza tra padre e

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  • madre aiuta il figlio maschio a diventare uomo e la figlia femmina a diventare donna.

    I nonni sono una risorsa. Nonostante le pro-fonde trasformazioni subite dalle famiglie, i non-ni continuano ad avere un ruolo importante per i figli e per i nipoti. La loro premura e il quotidia-no donarsi spesso fanno da architrave alla fami-glia; non sono solo custodi dei piccoli, semplice area di parcheggio affidabile, a costo zero.

    Sono veri educatori, custodi della memoria,

    I NONNI

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  • testimoniano la verit della vita che continua nei loro ricordi e nella loro saggezza.

    I nonni sono il passato che vive nel presente; i nipotini sono il presente che vedr il futuro.

    Vengono da lontano, ma sono avanti nel-lindagare oltre la vita, colgono la vita panorami-camente dallalto, da dove facile capire ci che davvero conta, ci che essenziale e ci che se-condario.

    Sono una vera ricchezza, sono preziosi canali che trasmettono affetto, valori, cultura e risor-se. Sono veri educatori, insegnano a vivere, san-no tante cose, sono saggi, ricchi di umanit. In essi lamore si fonde con lautorevolezza che vie-ne dagli anni, con lesperienza che li predispone ad essere maestri di vita. I bambini stanno vo-lentieri con i nonni, sempre pronti al sorriso, sempre pronti a far sognare.

    I genitori hanno fretta, vanno sempre di cor-sa; i nonni hanno tempo. Con il loro passo lento sanno comminare accanto ai bimbi e giocare con loro. Accompagnandoli nel mondo delle fia-be, sanno trasmettere saggezza, consigli, esem-pi che aiutano a crescere.

    Il ruolo dei nonni merita di essere riconside-rato e valorizzato non solo in famiglia, ma anche nella catechesi, nel volontariato, nella pastorale.

    una sorta di paternit di ritorno, di sup-plenza educativa. La caduta dei valori nella societ di oggi in parte dovuta al calo di atten-zione nei loro riguardi.

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  • CRISI DEGLI ADULTI

    A molti lespressione emergenza educativa suggerisce limmagine di una giovent sbanda-ta, problematica, trasgressiva, refrattaria ad o-gni appello al bene. Ma gli osservatori pi attenti fanno notare che lemergenza riguarda soprat-tutto gli adulti. il mondo degli adulti a destare serie preoccupazioni. Il problema pi di vertice che di base, pi di educatori che di educandi. In famiglia il vero problema non sono i figli, ma i genitori. A scuola il vero problema non sono gli alunni, ma i maestri. Nella Chiesa il vero proble-ma non sono i fedeli, ma noi guide, noi pastori. La famiglia in crisi quando i genitori sono in cri-si. La scuola in crisi quando gli insegnanti sono in crisi. La Chiesa in crisi quando noi pastori siamo in crisi.

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  • Molti adulti sono spiazzati dalla complessit delloggi. Si passati nel giro di pochi anni da una visione della vita i cui cardini erano la pro-fondit, la lentezza, la fatica, linteriorit, lar-monia, la saggezza, ad unaltra i cui valori so-no la superficialit, la velocit, la leggerezza, laspettacolarit, la frammentazione, lemozione.

    Molti adulti sono disorientati quanto i giova-ni. Sembrano spaesati, quasi avessero perso la bussola. Non sono in grado di testimoniare i valori e la bellezza della vita. Chi non ama la vita non pu generare alla vita.

    Non pochi portano dentro un senso di pesan-tezza esistenziale che li rende scontenti della propria vita. Come si fa a dare ai giovani la voglia e la gioia di affrontare un futuro che non appas-siona anzi appare solo come fatica e affanno? Gli adulti hanno bisogno di riacquistare la giusta stima di s.

    Molti genitori fanno fatica a fare gli adulti. Atteggiamenti, abitudini, persino labbiglia-mento tradiscono la resistenza a lasciare let giovanile per diventare adulti con gli impegni, le responsabilit, le solitudini che questo compor-ta. Non hanno scoperto la pienezza, il valore, la ricchezza della loro et. Leducazione ha biso-gno di adulti riconciliati con la loro et.

    Molti genitori fanno fatica a comunicare con i figli. In educazione c bisogno di tempo, di vici-nanza, di scambio. Bisogna ascoltare, motivare, spiegare, prendere sul serio, farsi carico, ac-compagnare. Spesso i genitori lavorano entram-bi, tornano stanchi dal lavoro, non riescono a

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  • dimenticare i loro problemi, a mettere da parte la propria stanchezza ed essere accoglienti, aver voglia di dialogare, confrontarsi, discutere. Per farsi perdonare questa scarsa presenza diventa-no pi protettivi verso i figli, pi apprensivi, col-mandoli di regali. Ma cos i figli mancano di pun-ti di riferimento a cui appoggiarsi, a cui chiedere aiuto, confidare ansie, inquietudini, paure. Tro-vano rimedio rifugiandosi presso gli amici su internet. Padri e madri raramente vanno su Fa-cebook per accogliere i tanti messaggi in botti-glia dei naufraghi; se lo facessero non ricono-scerebbero i loro figli. Nasce cos lestraneit tra genitori e figli. E allora, eccoli, senza guida, que-sti figli, smarriti, frastornati, fragili, incapaci di discernimento e autotutela.

    E, sullaltro fronte, un mondo adulto latitan-te, smarrito, deluso, ripiegato su se stesso, trop-po occupato a gestire i propri problemi irrisolti, incapace di erogare educazione. Da condanna-re? No. Si tratta di una generazione vittima, a sua volta, delle illusioni di un modello di svilup-po che sfuggito di mano e sembra rivoltarsi contro luomo, portando allo svuotamento delle coscienze e allaffanno del vivere e facendo vitti-me soprattutto tra gli adulti.

    Sui giovani si scaricano le tensioni, le crisi, le stanchezze, i vuoti di dialogo e di presenza affet-tiva degli educatori. I bambini sono lo specchio dei loro genitori e degli insegnanti. Il loro smar-rimento il prolungamento dello smarrimento degli adulti.

    paradossale: proprio in una societ in cui

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  • ai giovani non manca nulla, c tanta depres-sione, violenza, disturbi alimentari, fino al sui-cidio, fenomeno che ha raggiunto numeri allar-manti.

    Delle crisi in atto, forse i giovani sono le vitti-me, non i responsabili.

    La sfida delleducazione va affrontata comin-ciando dalla formazione degli adulti.

    Bisogna aiutare gli adulti a ritrovare la gioia, la bellezza, la passione di educare con compe-

    SCUOLA DI VITA FAMILIAREPER GENITORI

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  • tenza. Qui nasce la proposta di una SCUOLA PER GENITORI, non perch diventino persone perfette, la perfezione non di questo mondo.

    Basterebbe aiutare i genitori ad essere: 1. persone che amano la vita e ne presenti-

    no il volto pi bello;2. persone ricche di affetto, capaci di rela-

    zioni schiette, calde, capaci di parole vere, insegnamenti preziosi, esempi di vita;

    3. persone credibili che vivono con convin-zione ci che propongono e chiedono ai loro figli;

    4. persone che non si fanno valere con lautorit del ruolo, ma con la forza dellamore e del dono di s, trasmetten-do ideali grandi;

    5. persone capaci di ascoltare, accogliere e dare risposta anche ai pensieri non det-ti o detti male. Cose semplicissime, det-te con il cuore, sono pi efficaci di di-scorsi raffinati e riflessioni dotte, fatti con distacco e freddezza.

    Leducazione non un bene, ma il bene, il pi grande perch il pi duraturo rispetto ad ogni altro lascito da parte dei genitori al proprio figlio. Educare un figlio il pi sicuro e redditi-zio investimento che un genitore possa fare per la famiglia.

    Educare unarte, unarte sapienziale. Come ogni arte la si apprende mettendosi alla scuola

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  • di altri maestri. Non ci si improvvisa educatori. Non basta la buona volont e lapprendimento sul campo. Gli errori in educazione sono deva-stanti, portano a grossi guai. Non si costruisce una casa senza studiare architettura, non si costruisce un uomo senza conoscere larte delle arti, leducazione. unarte difficile e delicata che richiede sapienza ed esperienza, buon sen-so e praticit, pazienza e decisione, dolcezza e fermezza, soprattutto amore, tanto amore e di-stacco da s.

    Non si tratta di tornare tra i banchi di scuola per sorbirsi lezioni astratte e teorie astruse. Si tratta, soprattutto per giovani genitori, di met-tersi in cerchio, per dibattere le tematiche di maggiore attualit pedagogica, nel dialogo di gruppo, guidato da esperti. Il libro di testo da adottare la realt, la vita; i temi da affrontare possono essere tanti.

    Ecco qualche esempio: Quando la libert fa crescere, quando uccide? Educazione sessua-le o solo istruzioni per luso? Nostro figlio si rifugia nello sballo: che fare? In casa non si dia-loga.

    Luso dei premi e dei castighi. Per nostro figlio contano solo gli amici. Pregare in casa. Come potenziare lattaccamento genitori figli? Bullismo. Nostro figlio omosessuale. Come educare alluso dei mass-media? Nostro figlio ha perso la fede. Bamboccioni in casa. La dit-tatura del branco. Il senso del nascere e del morire.

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  • Convinciamoci: la battaglia educativa non pu essere vinta se genitori, insegnanti, cate-chisti si ignorano tra di loro. Ci vuole una gran-de ALLEANZA EDUCATIVA. Leducazione le-sito di una rete di relazioni tra soggetti educanti.

    La scuola per genitori pu diventare in ogni zona pastorale campo di alleanza tra chiesa, famiglia, scuola e societ. Ognuno, dalla pro-pria angolazione e con le proprie risorse ha qual-cosa da dare per il superamento dellemergenza.

    Fare alleanza significa elaborare insieme cammini formativi, favorire collegamenti, con-fronti, sostegni reciproci, progetti condivisi. Superfluo sottolineare che la prima alleanza va fatta ad intra tra i soggetti ecclesiali coinvolti in educazione: sacerdoti, religiosi, catechisti, animatori della liturgia, operatori di carit, ora-torio, associazioni, gruppi, movimenti

    Di grande aiuto alla famiglia pu essere il Consultorio Familiare Diocesano, professional-mente valido e di sicura ispirazione cristiana. una consulenza gratuita a persone in crisi di relazione (difficolt a comunicare, a dialogare, problemi di vita sessuale, regolazione della fe-condit).

    Il Consultorio mira a promuovere la coppia genitoriale e la famiglia tutta, privilegiando i dinamismi personali e relazionali con laiuto del-le scienze umane. Una quipe, formata da medi-

    CONSULTORIO FAMILIARE

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  • ci, psicologi, pedagogisti, sociologi, mediatori familiari, attraverso lascolto empatico, aiuta le persone, la coppia, la famiglia a rileggere i fatti della propria vita, anche se carichi di dolore e tensione, per approdare al benessere psicologi-co e alla piena maturit. Il Consultorio familiare si prende cura anche delleducazione dei giovani allamore, alla sessualit e al matrimonio.

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  • La Chiesa ha una presenza capillare sul territorio, luogo di incontro e di comunione...

    Parrocchia Santi Cosma e Damiano, Alberobello.

    foto Guglielmi