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LA FACCIATA DELLA CHIESA DI S. AGOSTINO REGESTO E DOCUMENTI

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LA FACCIATA DELLA CHIESA DI S. AGOSTINO

1739 - 1751

REGESTO E DOCUMENTI

Nota sulle fonti documentarie utilizzate

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Fonti manoscritte

Le documentazioni manoscritte inerenti la costruzione della facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Emilia (1739 – 1751) sono conservate presso l'Archivio di Stato di Modena nel fondo denominato “Soppressioni Napoleoniche” sezione degli Agostiniani di Reggio. Quelle relative alle vicende storiche dal 1797 al 2011 sono ritrovabili presso l'Archivio Parrocchiale di S. Lorenzo in S. Agostino di Reggio Emilia. Ulteriori fonti manoscritte sono reperibili, sotto forma di appunti di studiosi o di brevi notizie storiche, presso la sezione manoscritti della Biblioteca Municipale “Antonio Panizzi” di Reggio Emilia.

Fonti a stampa Va detto che non esiste uno studio specifico su questa facciata. Accenni, notizie e rapidi sunti sono state pubblicati a partire dal 1891 in brevi studi dedicati alla Chiesa di S. Agostino, o in interventi inerenti altri argomenti che potevano avere relazione con tale architettura.

Abbreviazioni Archivistiche

ASMO : Archivio di Stato di Modena ASRE : Archivio di Stato di Reggio Emilia APSLSA : Archivio Parrocchiale di S. Lorenzo in S. Agostino

Avvertenze I documenti sono riportati in generale nel loro stato originale, cioè sono trascritti con le loro abbreviazioni, gli “a capo”, le sottolineature e con le indicazioni di timbri e sigilli. In alcuni casi sono introdotte delle note a fianco, predisposte da chi ha redatto il presente regesto, utili per rimandi, spiegazioni, o interpretazioni. Le note sono sempre in corsivo e accompagnate dalla dicitura finale n.d.r (nota del redattore) Il regesto è predisposto secondo un ordine cronologico dei documenti e dei riferimenti bibliografici, manoscritti e a stampa. Ogni documento, o riferimento è preceduto da un breve commento introduttivo atto a contestualizzarlo con quelli antecedenti e successivi. Per i riferimenti bibliografici a stampa si è spesso adottata la formula di un riassunto delle informazioni ricavate, seguite da un commento, o da una breve discussione.

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1739, 24 AGOSTO – REGGIO (Per poter dare inizio alla costruzione della nuova facciata della chiesa di S. Agostino, i monaci del convento ottengono dal Vicario generale della Congregazione della Lombardia, la prescritta autorizzazione in data 24 agosto 1739. Con tale permesso inizia ufficialmente la realizzazione dell'ultimo lavoro di completamento della nuova chiesa, in stile barocco, avviato nel 1652. A sovraintendere la nuova costruzione viene designato il priore del Convento padre Coloretti e il padre Nicola Giacinto Petri, che diverranno, più avanti, i nuovi priori del monastero.) Rev.mo Padre Il Priore del Convento di S. Agostino di Reggio, Umilis:mo seruo e suddito di V. P. Rev: ma, ossequioso l'espone, come desiderando che la Fabrica della Facciata di nostra Chiesa camini senza ueruna confusione e con buona regola in cio' che riguarda la prouigione del necessario, e le spese douerose, p. cui richiedesi un attuale, diligente assistenza indefessa Supplica riuerentem.te la somma bontà di V. P. Rev:ma a degnarsi di ellegere, e deputare uno, o più soggetti di questa Famiglia a tal effetto, e coll'obbligo di douersi tenere un Libbro particolare sopra tal Fabrica, p. cui resti regolata con tutto il buon ordine, e uigilanza che della Grazia § Laus Deus §. Fr. Joseph Maria Marini de Mediolano S.I.L.C. Fr.um Crem. Ord. S. Augustini Cong.is Obs. Lombardie Vicarij Generalis Oratoris precibus benigne inclinati, tenore presentium eligimus, et deputamus in Prefecto predicte fabrice una cum ipso Oratore Adm. R.P. Nicolaum Hyacintum Petri de Regio S.I.L.C. cum hoc tan. quod efformetur Liber omnium espensarum ad prefatam fabricam spec- tantium, qui existat apud nuncupatum Pre.m Prefectum exhibendus sindacis tem- pore convenienti, et cum aliis, nec alio modo. Datum Regij in Co.tu n.ro S. Augustini die 24 Augusti 1739 fr. Joseph M.a Marini Vic. G.lis m.pa: F. Nicolaus Alexand.r Biffi de Ber.o S.I.L.C. Cong.is secretarius (ASMO – Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio - Filza 2925)

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1739 FINE e 1740, PRIMI TRE MESI ca – REGGIO (Sui primi passi che furono compiuti per costruire la facciata, esiste ancor'oggi, una particolare difficoltà nel ricostruirne le vicende con una certa logicità. Come si vedrà scorrendo la documentazione successiva, la storiografia locale non ha tracciato un percorso coerente di questa fase iniziale, per difetto soprattutto di ricerca. La ricostruzione che segue quindi è frutto di un lavoro di analisi effettuata cercando, il più possibile, di dare una contestualizzazione a tutta la documentazione reperita, senza perdere mai di vista l'ordine cronologico. Come è noto la storiografia locale attribuisce correttamente all'architetto bolognese Alfonso Torreggiani il disegno della facciata, disegno che sarebbe stato prescelto dal giovane capomastro reggiano Giovan Battista Cattani detto Cavallari. Tale scelta sarebbe avvenuta sulla base di una relazione esplicativa, attribuita al Cavallari stesso, su alcuni disegni di facciata, a lui sottoposti. Il Cattani avrebbe dovuto poi intraprenderne la costruzione, sia a livello di impresa, che a livello di direzione tecnica ed artistica. Qui nasce però un interrogativo. Come poteva un giovane capomastro scegliere il miglior disegno per una facciata, giudicando altri architetti, tra cui il Torreggiani, che era ritenuto, in quel tempo, un'indiscussa autorità per stile e invenzione ? Di solito erano gli architetti che esaminavano i disegni dei capomastri e li giudicavano degni di essere eseguiti, oppure li rigettavano e questo perché la loro autorevolezza in materia di belle arti era riconosciuta e

ricercata. Si era soliti poi rivolgersi ad un architetto per affidargli un lavoro e non per sottoporlo al giudizio di un impresario, per quanto bravo ed esperto. Pare difficile poter credere che il Torreggiani abbia potuto accettare di essere giudicato in tal modo. Ma tanto vale, perché la storiografia locale ha ratificato questa tesi, rifacendosi al secondo documento sotto riportato, che tutto può dirsi, ma certo non un arbitrato per scegliere il disegno di un'opera da realizzarsi. Piuttosto è la spiegazione scritta di un'idea di architettura di facciata, ancora abbozzata, con possibilità di essere migliorata in sede di sviluppo del progetto stesso. La relazione è stesa in una fase preliminare del progetto e dà l'impressione di contenere già gli elementi base che poi si ritroveranno sulla facciata realizzata per la Chiesa di S. Agostino. Il tono poi di come è scritta e le preoccupazioni progettuali che vi si intravedono, lasciano trasparire che non può averla stesa certo un capomastro, per quanto acculturato. A giudizio di chi scrive sembra una descrizione

predisposta dal Torreggiani, che si dichiara poi disponibile a tradurla in un modello, probabilmente in legno. Non essendo però né firmata, ne datata, non si può affermarlo con certezza. Sul retro del foglio sono abbozzati dei disegni, alcuni dei quali sono sicuramente riportabili alla facciata che oggi vediamo. In particolare quelli che si riferiscono alle nicchie, in cui far alloggiare quattro statue di santi, sono piuttosto simili alle realizzate. Questo è un ulteriore prova di quanto prima ipotizzato. A sfavore però depone un linguaggio un po' involuto. Senza però ulteriori documenti che possano migliorare la contestualità del tutto, è difficile pronunciarsi in modo definitivo. Sta di fatto che il Torreggiani, prima di dar corpo al suo progetto, aveva svolto funzioni di esaminatore per la scelta della miglior soluzione di facciata (vedi documento definito “Ricevuta Torreggiani” che più sotto si riporta). L'artista era stato chiamato infatti a pronunciarsi su diverse ideazioni, che rigettò in blocco per carenza di espressione architettonica, invitando al contempo i frati di S. Agostino di Reggio a far disegnare le opere che volevano eseguire, da architetti approvati e non da muratori. Resta poi da chiarire il motivo che aveva portato i Frati S. Agostino a far valutare al Torreggiani i diversi disegni della facciata che avevano messo insieme. E' probabile che non fossero molto sicuri del fatto loro e quindi ricercassero pareri autorevoli, per evitare errori. Il documento, che la storiografia locale ha ritenuto erroneamente un arbitrato di scelta di vari progetti della facciata della Chiesa di S. Agostino, viene riportato quindi come testimonianza della fase iniziale di questa opera, in attesa di poterlo poi contestualizzare con altri ritrovamenti. Prima di esso viene inserito quello definito “Ricevuta Torreggiani” perché la funzione di esaminatore di idee altrui per la facciata della Chiesa di S. Agostino, l'architetto Bolognese la deve aver svolta antecedentemente la relazione di spiegazione, che qui si è portati

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio E. Particolare prospettico della parte centrale. (Foto Ferrari 2012)

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ad attribuire a lui e che quindi si ipotizza possa essere esplicazione del progetto preliminare da lui poi elaborato in modo definitivo per la realizzazione della facciata stessa. Quanto all'incarico al Torreggiani, è facile pensare che dopo la sua risposta ai frati sull'inadeguatezza dei progetti a lui sottoposti, questi si siano decisi a chiedere i suoi servigi per arrivare in fondo alla vicenda.) Alla diligenza usata p. ben seruire l'Eccell:za del Sig. Sennatore Caprara, ò essaminato li quattro disegni fatti p. la facciata di S. Agostino di Reggio, onde li dissegni primi in uolti in carta bianca fatti dà quello di Bersello, io lodo l'Idea, ma disaprouo la l'essecuzione p. non essere da mè approuata nelli ordini d'architettura, e semetria della medema Rispetto alli altri dissegni fatti dal Capo mastro di costi in una delle dette Piante aprono la centinatura di quella marcata dà me con lettera H. douendo la medema esse= re nouamente ripolita, lasciando le collone isolate, mà bensi farle attacco alli Pillastri; Circa alla Facciata en eleuazione di quella non venendo aprouota p. esse- re molto confusa, e molto antica, mancandoui boni ordini, d'ornati, sia della Porta, Nicchie, Finestre, e Cor- nicioni e Frontespizio interotto, p. renderla con tutta quella perfezione e uaghezza, quale merita la Chiesa, tenendo la medéma elleuata più che sia possibile con gradini d'interra. Onde sopra diciò se deuo dire il uero, deuono far dissignare d'architetti appro= uati, e non murattori acciò l'operazione uenghi perfetta in tutte le parti, questo è quanto pre- mette il mio debole sentimento, rimettendomi sempre à chi ne à tutta la cognizione perfezione nell'arte più di me §. (Sul retro del foglio è scritto Ricevuta Torreggiani n.d.r.) (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2918) Nel nome di D. N.S. Spiegazione delli due Disegni A e B descritti, et dellineati in altri da ve- dersi, e considerarsi Per efformare un disegno più corrispondente al possibile all'interna Archit: tettura del vaghissimo, e vasto Tempio del M.to Vene.bile Monast.o e MM. R.R. P.P. Di San Appolinare alias di San' Agostino di q.ta Città di Reggio di Lombardia, ho' creduto più à proposito pel sito, il Disegno segnato con Lett.a A come vedesi dal Foglio contrasegnato con d.ta Lettera, si pianterà quattro Collone p. angolo con alquanto di Centinatura più leggiera, tenue, ed esporta che sia disponibile ed à parere, e Sentim.to di Soggetto riguardeuole Saggio, e Sapiente in tale ma= teria, è ciò pp. li motivi, di che in appresso, cioè. __________________ Perché in primo luogo la Strada contigua alla veduta della Facciata à comprendere al Squadro della sud.a Chiesa, resta coperta un' Lorazio e ciò atteso il bisquadro; mentre la d.a facciata sittuata da Ponente e mezzo= giorno in prospicuo alla Strada vi è il Reffettorio del sud.to Ven.bile Mo= nistero, o' Terraglie della Città e verso Ponente alquanto d. Piazza che

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rende prospetto La d.tta Faccjata da Settentrione la strada che và à rif- ferire in Ghiara, ove fasi la fiera, in d.a strada si uedrà il profillo, e e fianco in Maggior parte di d.ta facciata, formandosi quella per Angolo come sopra il che se fosse all'opposto, è così con le colone in linea retta, vedrebbesi solamente mezza Colonna, restando l'altra metà sopressa, e coperta dall'Isola di d.a Strada, così che quando non si porti chi vuol quella rimirare sotto, e presso la med:ma la stessa n. si scoprirà ________________ Dunque dalli due Foglij non intendo averli fatti in giuste proporzioni che dovreb= bonsi; ma solo di mostrasi li semplici Abbozzi, sapendo va.no questi nanti Soggetti Intellienti che avra.no sapiente e maggior Intendimento, o' Sapere di Me. Le quattro Collone alzeransi sopra un Dado , overo Zoccolo di Altezza duoi terzi della grossezza della Collona, e così la detta faccjata avrà li suoi or= namenti soddi , e corrispondenti sempre alle proporzioni; ma pero infe= riori all'Interiore; mentre se si ponessero le Collone sopra piedistalli dette Collone riuscirebbero di poca grossezza, cioè la quinta parte della Col= lona dell'Interiore, e principiando al piano de detti piedistalli alla Soperiorità del frontespicio dell'ultimo ordine riuscirebbero li suoi ornam= troppo tridi, e minori del di dentro, quando debbono essere di Maggior Sodezza e' grossezza à giudizio d'Intelligenti.__________________________ Tornando poscia alle Collone Le Loro base e capitelli saranno fatti all'uso Beronimo capriciosamente con le sue volute e quattro Foglie lisse con suo fiore ed' Abbacco, o' sia Cimasa, come si vede alla lettera C. av= uto sempre riguardo alli Capitelli quali saranno più sodi degl'in= teriori, il suo Architravo, Fregio, e Cornicione Sovra il tutto fatto di mia Invenzione avuto sempre però lo sguardo all'Ordone composto_______ Il Secondo Ordine sarà composto a tenore delle proporzioni degli Autori, e segnatamente del Vignola , ma però differente sempre dall'interiore, e dal sud.to primo Ordine, oue si alzeranno quattro collone, quali saran.o poste fuori del Pillastro due Terzi del Diametro della grossezza della Collona col suo basamento alto come il sporto del Cornicione al disotto, Le sue Basi, Capitelli, Architravo, Fregio, Cornicione, e Frontespicio le loro Modellature saran.o più lisse, e più sode sarà mai possibile, ac= ciò possi spiccare la loro veduta a piacimento dell'Autore; Le due volute delle Parti Laterali si leveran.o, e sopra li pedestalli por= ransi in Loro Luogo duoi vasi grandiosi, ed emminenti secondo l'Idea dell'Autore stesso, La Nicchia che resta sopra la Porta della Chiesa à mio giudicio, starebbevi bene la Statua di S. Agostino, e nelle altre Laterali , e nel second'ordine parim.ti altra Statue a' piacim.to, e nel rimanente poscia mi rimetto al saggio parere, e sentimento sem= pre de soggetti più Intelligenti di me; purché abbino questi la Bon= tà d'avvisarmene nell'atto di trasmettermi il Disegno, pria formi il Mo= dello.___________________________________________________ Circa poscia all'altro Disegno, o sia Schizzetto in picciolo caso mai n'andasse a genio con tre Piante differenti contrasegnate con Lettere D. E. F. questo a mio giudicio sarebbe più spesa, perché venendo in fuori vi si farebbe della Fa= brica in più , come si vede dalla pianta ombreggiata di nero sendo Fabrica nuova ed il restante vecchja, quel poco di Facciata segnata G. resta in prospetiva della Strada p. accompagnamento della med.ma, e perciò non si può mostrare tutti Li Lei Ornamenti per essere in picciolo, come s.a, e quando venisse scielto uno di questi, e si uolesse la mia opra per riddurli a' piacimento, e giudicio sem=

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pre di chi §, ed a formare il modello, occorrendo, dal quale poscia possi Comparire l'Idea mia; giacché al mio debole Intendimento, quale n. arrivo a perfezionare, e Mostrare in Disegno, arrivo la Dio Grazia quantunq.e come s.a nel modello, e questo è quanto, giusta sempre § saluo sempre & ____________________________________________________ (ASMO - Soppressioni napoleoniche , Agostiniani Reggio – Filza 3208) 1739 – REGGIO (Dalle contabilità che sono pervenute fino a noi sulla costruzione della facciata della Chiesa di S. Agostino, risulta che l'inizio dei lavori è da ascriversi al 6 aprile 1740. Questo è sicuramente vero dalle fondazioni in muratura in poi. Sembrerebbe però che un prodromo di inizio dei lavori sia da riconoscersi appena prima, cioè al 1739, in quanto da un libro dei conti della fornace di Marmorana, che era di proprietà dei monaci del Convento di S. Agostino, risulta una

nota in cui si dice che erano stati cotti dieci moggi di calcina, ridotti in polvere, che servirono poi per le fondazioni della facciata. Questa nota che risulta nei conti del 1739, testimonia che i preparativi per avviare la facciata erano già in corso in quell'anno. Quanto alla fornace di Marmorana, essa era posta all'incirca dove oggi sorge la Chiesa del Buon Pastore nella immediata periferia sud di Reggio Emilia. Era in possesso dei monaci di S. Agostino da moltissimi anni e da lei proverranno gran parte dei materiali edili in cotto che serviranno per erigere la facciata. Assieme ad altre fornaci poste nelle zone intorno alla città di Reggio, fornì anche numerosi materiali per la costruzione del Palazzo Ducale di Rivalta. Era gestita, ora in maniera diretta, ora affittandola ad un fornaciaio, secondo le tradizioni del tempo.)

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare del finestrone centrale. (Foto Ferrari 2012)

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LIBBRO

Della Fornace della sua Spesa et Entrata della medesima come pure dell'Esito di tutti gli Materiali e Cotte di detta

Fornace del 1738; 1739: 1740 1741

[Omissis] Esito delli moggi n:o 50 delle due cotte del 1739 [Omissis] -Al nostro Conuento moggi 10: in polvere che ha servito p. dar prin_ cipio alli Fondam.ti della Facciata come si uede dalli libbri della spese, e maneggio di d.a Facciata § ______ _____________ _________mog: 10 : _______________ moggio : 52: m. 7 Si trouano due moggi e mine sette di calcina di crescimento a motiuo, che cresce quando si riduce in poluere [Omissis] (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2933) 1740, 5 E 9 APRILE – REGGIO E BOLOGNA (Come già detto in precedenza, le contabilità che furono stese per la costruzione della facciata partono dal 6 aprile 1740. A quella data risulta che il progetto, affidato all'architetto bolognese Alfonso Torreggiani, era già pronto per essere eseguito e che quindi l'artista poteva essere pagato per tale sua prestazione. Le prime due voci di spesa riguardano infatti la regolazione dei conti con il Torreggiani. Il contabile non manca poi di sottolineare quanto fosse ritenuta di valore l'ideazione dell'architetto bolognese, al punto da dichiarare che il disegno della facciata da lui eseguito, ed ora in possesso del convento, si sarebbe dovuto porre in telaio per essere accuratamente conservato.)

Spesa a' moneta ridotta per la Fabrica della Facciata

della nostra Chiesa principiata il giorno 6: Aprile 1740: Adi 5: Aprile 1740: n.to al Sig.r Torrigiani Architetto di Bologna Filippi quattor= = deci per suo onorario della Pianta e Disegno della sudetta Facciata quale si troua apres= = so di noi nel nostro Cont.o da ponersi in tellaro che è moneta corrente sono -------------- L. 315: - Adi 9: d.to n:to alla Posta di Bologna per i disegni mandati due uolte alla d.tta Cità, e due uolte ritornati addietro per la Posta pauli cinque, e più per lettere diuerse à causa del d.to disegno L. 3: in tutto ---------------------------------------------------------------L 11: 5 (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio– Filza 2938) 1740 – REGGIO (Feb'Antonio Denaglia nella sua Cronaca di Reggio dal 1696 al 1737, integrata su suoi appunti fino al maggio 1741 dal sacerdote Bernardino Ruspaggiari, ricorda che nel 1740 i Padri di S. Agostino diedero principio alla facciata della loro bella Chiesa.) (Feb'Antonio Denaglia - Cronaca di Reggio dal 1696 al 1737, integrata poi su appunti affidati dal Denaglia al sac. Bernardino Ruspaggiari sino al maggio 1741 – a cura di Gianni Baldini, Reggio Emilia, 1992; Gianni Bizzocchi Editore. Pag. 201.)

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1740, APRILE/AGOSTO - REGGIO (La contabilità che il convento di S. Agostino predispose per la costruzione della facciata, dopo le note sul progetto del Torreggiani, prosegue con le voci di spesa relative alla sua realizzazione. Essa contiene registrazioni di uscita fino all'agosto dello stesso anno. Da essa si evince che Giovan Battista Cattani detto Cavallari era già stato ingaggiato per seguire l'andamento dei lavori e mettere in atto il progetto del Torreggiani. Con lui il capomastro manteneva precisi rapporti di collaborazione, qui ricordati sotto voci di spesa per viaggi. Il Cattani, oltre a seguire i lavori come soprintendente, sembra di capire che abbia realizzato un modello della facciata, cosa per cui venne pagato il 4 di giugno del 1740. La presenza del Cavallari in cantiere fu tuttavia abbastanza limitata. Dalla contabilità emergono pochi pagamenti a suo carico, a differenza di un altro capomastro Bernardino o Bernardo Pongelli o Pungelli, che è invece colui che opera sul posto in modo assiduo e continuo e sembra avere la conduzione pratica dei lavori. Il Pongelli, o Pungelli sarà sempre presente in quest'impresa, fino a vedersi attribuita la responsabilità nel 1746 della sua conclusione. Infine va sottolineato come, da parte dei monaci, si andasse già ricercando chi potesse fornire i marmi che dovevano essere inseriti nella facciata, indice questo, come si vedrà dalla documentazione riportata più avanti, che alcune parti di essa erano probabilmente previste in tali materiali. Sia il Cattani, che il Pongelli, o Pungelli, erano membri dell'Arte dei Muratori. Il primo fu ammesso nella corporazione il 13 febbraio 1735 e fu ora Podestà, ora Massaro di questa istituzione in svariati anni dal 1737 al 1763. Il secondo fu ammesso alla stessa Arte nel 1738 e fu Massaro negli anni 1745 e 1746, nonché Podestà nel 1752.)

Spesa a' moneta ridotta per la Fabrica della Facciata della nostra Chiesa principiata il giorno 6: Aprile 1740:

Adi 5: Aprile 1740: n.to al Sig.r Torrigiani Architetto di Bologna Filippi quattor= = deci per suo onorario della Pianta e Disegno della sudetta Facciata quale si troua apres= = so di noi nel nostro Cont.o da ponersi in tellaro che è moneta corrente sono -------------- L. 315: - Adi 9: d.to n:to alla Posta di Bologna per i disegni mandati due uolte alla d.tta Città, e due uolte ritornati addietro per la Posta pauli cinque, e più per lettere diuerse à causa del d.to disegno L. 3: in tutto ------------------------------------------------------------- L 11: 5 Adi d:to n:to in due secchioni nuovi di Piella à £ 8 l'uno ---------------------------------------- L 16: - Adi 10: d:to n:o per tanto preso da F. Nicola alla botega d. Ebrei che pessaua Lib. 55: once 6: che serui per ferrare li detti due secchioni, e suoi manici in tutto L. 41:12:6: di longa che sono di corente------------------------------------------------------------------ L 31: 5 Adi d:to n:o in quattro Badili per la d.ta Fabrica -------------------------------------------------- L 12: - Adi 11 d:to n:o al Sig.or Don Giuseppe Paderna da Rondonara per sei moggi di calcina fresca à L 31: il moggio moneta corente ------------------------------------------------------------------L 186: - Adi d:to n:o à Rocco Boni à conto di cento carra sabione cosi d'acordo à sei capelloni al carro quale ne hà condottp 59: carra L 130: 10: moneta corente d.co ------------------------ L 130:10 Adi 12 d:to n:o in quatro carra sabione condotto da Spagna di Coiuolo d'acordo L 14: di longa che à moneta corente sono ------------------------------------------------------------------ L 10:10

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare dei capitelli in terracotta tirati a biacca. (Foto Ferrari 2012)

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Adi 12: d.to n:o à M.ro Fran.co Bianchi per quatro giornate di maestro à L 3: la giornata – L 12: - Per un manuale auentitio --------------------------------------------------------------------------- L 1:10 Per due manuali quatro giornate a soldi 30: la giornata per chiascheduno ------------------ L 12: - Per altro manuale per due giornate ---------------------------------------------------------------- L 3: - e le dette giornate sono per la settimana nuova, per tutto il di 9: corente Adi 13: d.to n:o à Gio: Franpolini da Couiolo per carra 17: sabione d'acordo sette capello- ni al carro che danno di moneta corente ---------------------------------------------------------- L 44:13 Adi d.to n:o à Gio: Querzola da Couiolo per noue carra sabione d'acordo sette capelloni al carro che danno di moneta corente ---------------------------------------------------------------- L 23:13 Adi d:to n:o à Spagna da Couiolo per dodici carra sabione à sette Capelloni al carro, che danno di moneta corente ---------------------------------------------------------------------------- L 30: - Adi 14: d.to n.o ad Ant.o Rossi per dieci carra sabione à capelloni sette al carro che sono – L 22:10 Adi d.to ad un Altro uomo di Couiolo per tre carra Sabione ------------------------------------- L 6: - Adi d.to n.o à moretto per una cassa Gesso -------------------------------------------------------- L 12: - più in Lazza soldi 30: di longa che danno di corente ------------------------------------------- L 1: 2 Adi 16: d.to n.o à M.ro Bernardino Pongelli per sei giornate e due notti, che sono in tutto otto giornate à L 6: al giorno di longa che danno di corente ----------------------------------- L 36: - A M.ro Fra.co Bianchi per otto giornate simili a L 4: la giornata di longa, che sono di co- rente --------------------------------------------------------------------------------------------------- L 24: - Manuali Pietro Crema per otto giornate simili a quattro capelloni la giornata che danno di corente L 12: - Domenico Ghidinelli per otto giornate simili a lire 2: la giornata di longa che sono di cor. L 12. - Domenico de Franceschi per otto giornate simili a lire 2: la giornata di longa che sono di corente ------------------------------------------------------------------------------------------------- L 12: - al Figlio di M.ro Bianchi per due notti, et un giorno à lire 2 la giornata di longa che sono di corente ----------------------------------------------------------------------------------------------- L 3: 10 Ant.o Prouinciali per quatro giornate e meza e due notti a soldi 35: la giornata di longa che sono di corente ----------------------------------------------------------------------------------- L 8: 1 Prospero Sassi per due giornate a L 2: di longa la giornata, che sono di moneta corente --- L 3: - ________ L 993: 17 Seguita la Spesa per la Faciata Aprile 1740: Retroscritta Partita di Spesa --------------------------------------------------------- L 993: 17 Manuali Adi 16: d.to Giuseppe Grazzi una giornata e due notti a L 2 di longa la giornata che sono di moneta corente ---------------------------------------------------------------------------- L 4: 10 Agostino Ardouini per due giorni, et una notte à L 2 di longa la giornata, che sono di corta -------------------------------------------------------------------------------------------------- L 4: 10 Adi 23: d.to M:ro Bernardino Pongelli per tre giornate e due notti a L 7: alla giornata di longa per essere statto in fondo alli fondamenti e coll'acqua che a moneta corente sono ----------------------------------------------------------------------------------------- L 26: 5 Adi d.to Giò: Batta: Bianchi per quatro giornate, e due notti nell'acqua a L 4 la giornata di moneta longa, e L 6: per notte, in tutto di longa L 28: che danno di moneta corente ----- L 21: - Manuali Pietro Crema per quatro giornate e tre notti L 16: di longa, che sono di moneta corente -L 12: - Domenico Ghidinelli per quatro giornate e due notti L 13: di longa che di corta sono --- L 9: 15 Domenico de Franceschi per quatro giornate e tre notti L 17:10: di longa, che sono di corta ------------------------------------------------------------------------------------------------- L 13: 2 al Figlio di M.ro Bianchi per quatro giornate e due notti L.13: di longa, che di corta

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sono ---------------------------------------------------------------------------------------------- L 9: 15 Giuseppe Gotti per una notte L 2: di longa che di corta sono -------------------------------- L 1: 10 Nicolò Silua per una notte L 2: di longa, che di moneta corta sono ------------------------- L 1: 10 Adi d.to n.o à tre Vomini che anno nettato il sagrato soldi 30: di longa. n.o à Prospero Sassi manuale per due Giornate L 4: di longa che in tutto danno di corta ------------------ L 4: 3 Adi 26: d.to n.o à Giuseppe Grassi pere due giornate et una notte L 6: di longa, che sono di moneta corente ---------------------------------------------------------------------------------- L 4: 10 Adi 30: d.to n.o à M.ro Bernardino Pungelli per sei giornate a L 6: al giorno di moneta lon- ga che sono L 36: che à moneta ridotta sono --------------------------------------------------- L 27: - Adi d.to n.o a M.ro Fran.co Bianchi per cinque giornate a L 4 al giorno di longa, che sono di moneta ridotta ------------------------------------------------------------------------------ L 15: - Manuali Pietro Crema per cinque giornate a L. 2: al giorno per chiaschedun manuale lire 10: di longa che sono di corta --------------------------------------------------------------- L 7:10 Domenico Ghidinelli per cinque giornate L 10: di longa, che sono di corta ---------------L 7:10 Domenico de Franceschi per sei giornate L 12: di longa, che sono di corta ---------------L 9: - al Figlio di M.ro Bianchi per tre giornate L 6: di longa, che sono di corta --------------- L 4:10 Giuseppe Grassi per cinque giornate - L 10: di longa che sono di corta ------------------- L 7:10 Agostino che fu nostro mezadro per tre giornate L 6: di longa che sono di corta --------- L 4:10 manuale auenticio L 2: di longa, che sono di corta -------------------------------------------- L 1:10

Maggio 1740: Adi 7: d.to n.o a M.ro Bernardo Pongelli per cinque giornate a L 6: al giorno di moneta longa, che danno di moneta ridotta -------------------------------------------------- L 22:10 _________ L 1217:11 Seguita la Spesa per la Faciata Partita addietro di spesa L 1217: 11 di 7: d.to n.o a M.ro Fran.co Bianchi per quatro giornate à L 4:10 al giorno moneta longa che sono di moneta ridotta ------------------------------------------------------------------------L 13:10 Adi d.to n.o à M.ro Fran.co Bonaualle per due giornate L 9: di longa, che danno di corta L 6:15 Manuali Pietro Crema per cinque giornate a L. 2: 5: al giorno di moneta longa L 11: 5: che sono di corta ------------------------ --------------------------------------------------------------- L 8: 9 Domenico Ghidinelli per 5: giornate L 11: 5: di longa, che sono di corta ----- ----------L 8: 9 Domenico de Franceschi per 5: giornate L 11: 5: di longa, che sono di corta -------------L 8: 9 Giuseppe Grazzi per cinque giornate a L 2: la giornata che sono di corta ------ ----------- L 7:10 Due manuali auentizi una giornata per ciascheduno L 4: di longa che sono di corta ------ L 3: - Adi 14: d.to n.o a M.ro Bernardino Pongelli per sei giornate a L 6: la giornata di moneta longa L 36: che sono di moneta ridotta ----------------------------------------------------------- L 27: - Adi d:to n.o à M.ro Fran.co Bianchi per sei giornate à L 4:10: la giornata di moneta longa che sono L 27: che danno di corta ---------------------------------------------------------------- L 20: 5 Manuali Pietro Crema per sei giornate a soldi 45: la giornata di moneta longa L 13: 10: che

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sono di moneta ridotta --------------------------------------------------------------------------- L 10:13 Domenico Ghidinelli per sei giornate à L 2: 5: la giornata, L 13:10: di moneta longa che sono di moneta corta ---------------------------------------------------------------------- L 10:13 Domenico de Franceschi per sei giornate L 13: 10: di longa, che sono di corta --------- L 10:13 Giuseppe Grazzi per sei giornate à L 2: la giornata L 12: di longa che sono ------------- L 9: - Adi 21: d.to n.o a M.ro Bernardino Pongelli per cinque giornate a L 6: di longa la giornata, che sono di moneta ridotta -------------------------------------------------------------------- L 22:10 Adi d:to n.o à M.ro Fran.co Bianchi per 6 giornate à L 4:10: la giornata L 27: che sono di moneta ridotta ----------------------------------------------------------------------------- L 20: 5 Manuali Pietro Crema per 6: giornate a L 2: la giornata L 13: 10: di longa che di corta sono ---- L 10: 13 Domenico Ghidinelli per sei giornate simili L 13:10: di longa che di corta sono ------- L 10:13 Domenico de Franceschi per sei giornate simili L 13: 10: di longa, che di corta sono -- L 10:13 Giuseppe Grazzi per sei giornate à L 2: di longa la giornata L 12: che di corta sono ---- L 9: - Adi d.to in quatro Casse Gesso comprato da moretto L 60: moneta longa, che à moneta ridotta sono ----------------------------------------------------------------------------------------- L 45: - Adi d.to n.o al mezadro delle Sig.re Valli et altri mezadri che anno condotti 5000: de quadrelli presi alla nostra fornace, et anche de carri di scolature a L 4: de longa per careggio in tutto L 60: moneta longa, che à moneta ridotta sono --------------------- L 45: - Più al medemo mezadro delle Sig.re Valli per un barozzo di Giara soldi ----------------- L - 15 Adi 22: d.to n.o al Sig.r Giulio Scaramazzi per lib. 10: onc e 6: ferlette, e chiodi Adi 25: d.to n.o à domenico de Franceschi per due giornate da manuale auendo aiutato à F. An.to à stopare le fissure del Chiostro ----------------------------------------------------- L 3: 7 _________ L 1538:19 Seguita la spesa per la Faciata Retro unita partita di Spesa ------------------------------------------------------------------------L 1538: 19

Giugno 1740: Adi 4: d.to n.o à M.ro Cauallari, che cosi s'adimanda di sopra nome, ma il suo proprio è di M.ro Giò: Battà: Cattani, e questo è il Capomastro della nostra Fabrica, pagatoli L 90: moneta longa per sue giornate di maestranza impiegate ne fondamenti e modello, che sono di moneta ridotta --------------------------------------------------------- L 72: 10 Adi 9 d.to n.o a M.ro Cauallari per esser andatto à Bologna per consultare col Sig.or Torregiani Architetto intorno alli affari auantagiosi della nostra Faciata pauoli 15 che sono ------------------------------------------------------------------------------------------------- L 33: 15 Adi 15: d.to n.o al Ferraro di Mancasale per due martelline a lire 8: l'una moneta corta – L 16: - Adi 28: d.to n:o al mezadro del Sig.or Zaneletti per due careggi de quadrelli presi alla nostra Fornace à L. 4: di longa per careggio : 8: più al nostro mezadro di Marmorana per donatiuo auendo condotto un carro de quadrelli L 3: di longa che sono in tutto di moneta ridotta -------------------------------------------------------------- L 8: 5 Adi 29: d.to n.o in una cassa noua al Valetto da balettare la calcina -------------------------- L 2: 5

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Luglio 1740: Adi 3: d.to n.o à M.ro Cauallari per cinque giornate à L 6: la giornata moneta corta ---- L 30: - n.o à M.ro Bernardino Pongelli per 5: giornate a L 4: 10: la giornata moneta ridotta ---- L 22: 10 n.o à M.ro Nizoli per due giornate à L 3: 10: la giornata moneta corta ------------------ L 7: - n.o à M.ro Batt.a Montanari per due giornate à L 3: 10: la giornata moneta corta ------- L 7: - Manuali Pietro Crema per due giornate à L 2: 5: la giornata moneta longa L 4: 10: di corta sono L 3: 8 Vitorio Zanichelli per due giornate à L 2: 10: la giornata moneta longa L 5: sono corte L 3: 15 Pietro Albarelli per tre giornate à L 2:10: la giornata moneta longa L 7:10: di corta sono L 5: 13 Ant.o Fornasari per una giornata à L 2: 5: di longa la giornata, che di corta sono --------- L 1: 13 Fran,co Lasagna per una giornata à L 2: 5: di longa la giornata che di corta sono --------- L 1: 13 Adi 9: d.to n.o a M.ro Cauallari per una giornata e meza in tutta questa settimana a L 6: moneta corta la giornata --------------------------------------------------------------------------- L 9: - n.o a M.ro Bernardino Pongelli per 5: giornate à L 4: 10: la giornata moneta corta ------ L 22: - n.o à M.ro Batt.a Montanari per una giornata e meza fatta in questa settimana a L 3: e soldi 10: la giornata moneta corta -------------------------------------------------------------- L 5: 5 Manuali Giuseppe Corsi per sei giornate a L 2: 5: moneta longa la giornata L 13:10: che sono di moneta ridotta ----------------------------------------------------------------------------- L 10: 3 Pietro Albarelli per una giornata e meza à L 2: 10: la giornata moneta longa L 3: 15: che sono di corta ------------ L 2: 16 Michele Lasagna per una giornata a L 2:5: di longa la giornata, che di corta sono ------- L 1: 13 _________ L 1808: 5

Seguita la spesa per la Faciata Retroscritta partita di spesa ------------------------------------------------------------------------- L 1808: 5 Seguita Luglio 1740: Pietro Crema in cinque giornate à L 2: 10: di longa la giornata L 12: 10: che sono di moneta ridotta ----------------------------------------------------------------------- L 9: 8 Adi 30: d.to n:o a M.ro Cauallari per una meza giornata L 3: moneta corta ------------------L 3: - n.o a M.ro Bernardino Pongelli per tre giornate e mezza à L 4: 10: la giornata moneta ridotta L. 15: 15: d.co ---------------------------------------------------------------------------- L 15:15 n.o à M.ro Batta. Montanari per quattro giornate à L 3: 10: moneta corta la giornata L 14: d.co ------------------------------------------------------------------------------------------ L 14: - n.o a M.ro Giò. Nizoli per due giornate ------------------------------------------------------- L 7: - Manuali Pietro Crema per quatro giornate à L 2: 10: la giornata moneta longa L 10: che à moneta ridotta sono ---------------------------------------------------------------------------- L 7: 10 Pietro Albarelli per quatro giornate à L 2: 10: di longa la giornata L 10: che di corta sono L 7: 10 Giacomo Faietti per quatro giornate à L 2: 5: di longa la gionata L 9: che di corta sono L 6: 15 Domenico Fureghini per quatro giornate à L 2: 5: di longa la giornata L 9: che a moneta ridotta sono ----------------------------------------------------------------------------- L 6: 15 Ant.o Caprara per due giornate à L 2: 5: di longa la giornata L 4: 10: che sono di corta L 6: 15 n.o a Pedrazzo per un careggio di quadrelli L 3: 10: moneta corta d.co L 3: 10 n.o al mezadro del Sig. or Zaneletti per tre careggi de quadrelli presi alla nostra

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Fornace à L 4: al careggio moneta corta -------------------------------------------------------- L 12: - Agosto 1740: Adi 5: d.to n.o à M.ro Bernardino Pongelli per tre giornate à L 4: 10: la giornata moneta corta L 13: 10: d.co --------------------------------------------------------------------- L 13: 10 n.o a M.ro Domenico Pongelli per tre giornate à L 3: 10: la giornata moneta corta ---- L 12: - n.o a Mr. Giò. Nizoli per tre giornate a L 3: 10: la giornata moneta corta ---------------- L 10:10 Manuali Pietro Crema per 5 giornate à L 2: 10: di longa la giornata L 12: 10: che sono di corta L 9: 8 Pietro Albarelli per tre giornate à L 2: 10: di longa la giornata L 7: 10. che di corta sono L 7: 10 Fran.co Pongelli per tre giornate à L 2: 5: di longa la giornata L 6: 15: di corta ---------- L 5: 1 Giò. Grossi per tre giornate a L 2: 10: di longa la giornata L 7: 10: di corta ---------------L 5: 13 Più n.o à Pietro Crema per meza giornata che aiutò a F. Ant.o alli 14: di luglio soldi 25: di longa, che sono di corta ----------------------------------------------------------- L - 19 Adi 7: d.to n.o ad Agostino auendo amuchiato il sabione rimasto sul sagrato soldi 15: di corta ------------------------------------------------------------------------------------ L - 15 ________ L 1968: 5 Seguita la spesa per la Faciata Retroscritta partita di spesa ------------------------------------------------------------------------- L 1968: 5 Seguita Agosto 1740: Adi 23: d.to n.o à Vincenzo nostro fabro Franzoni di cognome s'adimanda per diuerse fatture fatte per la nostra Facciata della Chiesa come da sua lista e riceuta L 45: moneta ridotta d.co -------------------------------------- L 45: - Adi 24: d.to n.o per quatro forme per fare quadrelli particolari per la nostra Faciata, e per fare le colonne L 12: di corta d.co ------------------------------------ L 12: - Adi d.to n.o in uarie lettere e Francature scritte à Bologna, Parma e Verona per l'interesse de marmi ed altro per la Faciata ------------------------------------- L 3: - _________ L 2028: 5 (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2938) 1740 e 1741 – REGGIO (Dai libri contabili della Fornace di Marmorana si ha notizia delle forniture di materiali in cotto, prodotti e consegnati per la facciata. Questo sia per l'anno 1740 che per il 1741. Ne consegue quindi che i lavori della facciata proseguirono anche in quell'anno, pur non essendo pervenuta la relativa contabilità.) [Omissis] Materiali auuti nella p.a e s.a cotta del 1740 sec.do il conto dato dal Fornaciaro [Omissis] 3: a Cotta del 1740 Quadrelli comuni n. 22800: a L. 16: ---------------------------------------- L 364: 12 Altri mille grossi per la Fabrica a L. 32: d. ---------------------------------L 32: Altri due mila p. la Fabrica nostra a L 24: il Migliaro -------------------- L 48: Lambrecchie 4000: a L 32: --------------------------------------------------- L 128: Tauelle n. 3000: a L 16: ------------------------------------------------------- L 48: Coppi n: 5500: a L 16: -------------------------------------------------------- L 88: Mezzi tondi p. le colonne della Facciata n. 200: a soldi 8: l'uno -------- L 80: Calcina moggi a ---------------------------------------------------------------- L 40:

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________ L 2333: 4 [Omissis] Esito de materiali della p.a Cotta del 1741: et anche della 2.a Cotta In Conuento P. la Facciata N. 4000: (mattoni n.d.r.) [Omissis] Per il Con.to cioè p. la Facciata n. 200: (mattoni n.d.r.) [Omissis] Materiali della 3: a Cotta del 1741 [Omissis] Una Genonina p. auer cotto alcuni materiali della Facciata ---------------- L. 30: 15 [Omissis] Materiali della 4: a Cotta del 1741 [Omissis] Una Genonina p. auer cotto alcuni materiali della Facciata ---------------- L. 30: 15 [Omissis] (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2933) 1741 – REGGIO ( Il convento di S. Agostino, come risulta dalla contabilità sopra riportata e riferita all'anno 1740, aveva dato incarico al capomastro Giovan Battista Cattani detto Cavallari, di soprintendere all'esecuzione della facciata. E' probabile che

questo incarico fosse però non regolato da un preciso contratto, o comunque avesse bisogno di essere meglio definito. Ragion per cui nel 1741 vengono stese delle bozze atte a contenere un capitolato per i lavori della facciata con le precise retribuzioni e compiti del Cavallari medesimo. La prima di queste bozze che si riporta, è da attribuirsi al Cavallari stesso, che con precisione stende la sua proposta di capitolato. In essa compare una notizia interessante. Per la soprintendenza della costruzione della facciata il Cattani richiede che i monaci di S. Agostino accettino anche la presenza dell'architetto Giovanni Maria Ferraroni, con cui è in rapporti d'affari e di lavoro e che lo potrebbe sostituire quando ciò fosse necessario. La figura del Ferraroni era già conosciuta dai monaci, perché alcuni decenni prima aveva disegnato e diretto la ricostruzione del loro chiostro. La presenza di questo artista sul lavoro della facciata, non sappiamo se poi ci fu realmente o no , perché nella documentazione finora reperita egli non compare mai. Sta di fatto che il Cattani per meglio condurre in porto il lavoro che gli era stato affidato, richiede la presenza di un altro collega che era allora un'autorità in campo costruttivo e architettonico. Sul buon esito di questa proposta di capitolato e di quella successiva stesa dai monaci, non è dato sapere più di tanto, perché le documentazioni di spesa reperite riguardano solo l'anno 1740 e poi gli anni 1745-46. In quelle più antiche compare, come già detto, il Cavallari; in quelle più recenti non ci sono pagamenti a suo favore, ma solo al capomastro Bernardo Pongelli, o Pungelli che, come già detto, condurrà a termine la facciata.)

Inuocato il SS.mo Nome del Nostro Sig,r Iddio – in Reggio questo dì 1741 Intendendo li M.to Reu.di padri Eremitani di Sant'Agostino di q.ta Città terminare L'incominciata Facciata di questa loro Chiesa, ed auendo capitolarmente diujsato, e determinato, che io sottoscritto come quello, che piantai le fondamenta d'essa facciata princi= piando nel mese di Aprile dell'anno prossimo scorso, proseguisca nell'errezione, e compimento della medesima colla stessa mia

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare di una nicchia del livello inferiore. (Foto Ferrari 2012)

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assistenza; quindi che in uirtù della presente priuata scrittura da osseruarsi come se fosse un publico , e giurato In.stro, m' impegno, e m'obbligo di assistere per L'Architettura con ogni mia più possibile assistenza detta facciata da erriggersi impegnadomi, ed obbligandomi, che la medesima Facciata sarà compiuta e terminata in quel tempo, che li Padri predetti mi prescriueranno, sempreché però essi siano contenti accordar- mi, e mantenermi li patti, e condizioni si diranno qui abbasso, ciouè che li padri sopradetti, o' il Padre Commessario, e souraintendente alla Fabrica, siano contenti, ed accordino, che p. loro maggiore sicurezza, e della fabbrica possa eleggermi un compagno prattico, ed esperto nell'architettura, il quale meco assista a tutte le ope= razioni da farsi di mano in mano, ed il quale in ogni caso di mia infirmità, od altro, abbia tutta l'incombenza, e faccia le mie veci, e questo compagno sia, come essi Padri m'hanno uerbalmente accordato, Mastro Giammaria Ferraroni, col quale ho' auuti, ed ho' anche in oggi somiglianti impegni, o siano società di lauorieri: questo compagno pero' non dovra' essere d'alcuna spesa a Padri sudetti, mentre sara' mio solo il peso di soddisfarlo per le di lui fatiche a misura di quello operara' per me, conciosia cosa che doura' egli assistere con eguale diligenza, che io sottoscritto, che intanto uoglio, ed intendo per me riserbate le mercedì dovutemi per le fatiche fatte né predetti fondamenti, p. le quali mercedi mi rimetto in tutto a quanto sara' prudentemente giudicato dal Sig.r Alfonso Torreggiani architetto dell'Arcivescouado di Bologna a tenore dell'accordato fra' essi Padri, e me sottoscritto. che li Padri accordino, e mantenghino, ch'io possa indipendente= mente da chichesia seruirmi del Capo Mastro Bernardo Pungelli, e cosi eleggere qualsiasi altro maestro, ed operaio, o alcuno d'essi chiamare, o prendere p. la Fabrica ueruno operaio senza il mio consenso, o' dell'accennato Ferraroni, risseruando per me, e pel compagno tutta l'autorità di tenere solamente quelli, che noi piaceranno, o che sa= ranno riconosciuti al nostro proposito, risseruandoci eguali= mente, e uolendo libera l'autorità di licenziarli ogni qualuolta avremo giusti motiui di farlo p. il buon seruiggio de Padri, e della Fabbrica. Che essi Padri siano tenuti, ed obbligati in uirtù di questa pri= uata scrittura, somministrare tutti li materiali, ed arnesi necessarij, sicché a noi architetti, ed ai nostri dipendenti non resti altro oneroso impegno, che quello dell'assistenza, e personale impiego rispettivamente, affinché la Facciata sia ueramente fatta in conformità del dissegno. Che medesimamente siano tenuti, ed obligati li Padri predetti pagare in mano al nominato capo mastro, o di chi potesse essere in di lui luogo il contante douuto agli operaij in quella stessa forma si costuma in tutte le Fabbriche. Che li padri accordino, e paghino a me sottoscritto per la

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mia assistenza, e del compagno Filippi oppure un testone il giorno, ed ogni giorno, che si lauorera' in essa Facciata, o per essa Facciata, ancorché ui fosse che un mastro solo. In seguito di che io sottoscritto inerendo sempre alla presente sc.ra d'obbligazione m'obbligo di assistere giornalmente come architetto solam.te, e come capo mastro a tutto, che occorrera', e cosi doura' fare il sopranominato com= pagno, obbligandomi particolarmente di fare qualsisia necessario disegno di qualunque sag.ma bisogneuole ed occorrente tanto p. li muratori, e stuccatori, quanto p. li cornicciamenti. Con l'altra condizione e patto, che uenendo il caso, che la Fabbrica sudetta douesse diferirsi, e restare imperfetta p. causa di guerra, che Iddio n. uoglia, o p. altro im= pensato accidente, allora siano li Padri predetti obbli= gati compensarmi l'assistenza somministrata, ed auuta a ragguagllio della Fabbrica fatta, la quale in questi casi doura' misurarsi, e prendersi della stessa misura la mercede a ragguaglio del prezzo, e mercede accordata, e presentem.te da accordarsi p. tutta intiera la facciata, e cosi alla maniera istessa doura' fare se mai, che Iddio nol permetta, uno di essi sudetti compagni premorisse all' altro, nel qual caso douerà la mercede ragguagliata come sopra all'operazione fatta passare a benefficio dell' erede, o eredi del premorto. S'aggiunge poscia p. patto, che abbisognando alli Padri, che io sottoscritto lauorassi, e m'impiegassi oltre l'architet= tura nella stessa Facciata, m'obbligo, e prometto di farlo, ma'' solamente pero' due giorni della settimana, prendendo pei quelli sei lire correnti al giorno, et la meta' p. mezza giornata, quali douranno essere mie libere, et n. comprese nella società di de sopra. E per la ualidità, ed osseruanza di tutta la p.nte sc.ra sottoscritta da me infrascritto, e dal detto Ferraroni occorrendo. (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2918)

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1741, 28 GENNAIO – REGGIO (La seconda bozza di contratto, cui più sopra si faceva cenno, viene stesa dai Monaci di S. Agostino. É molto più stringata e porta almeno la data del 28 gennaio 1741. Essa conferma l'incarico al Cavallari di soprintendere alla costruzione della facciata, ma aggiunge la clausola particolare che il Cattani, dovrà avere sempre al suo fianco il

capomastro Bernardo Pungelli, o Pongelli, che era il fiduciario, in materia di lavori edili, del Convento e che aveva servito, sia lui, sia i suoi avi, per lungo tempo i monaci di S. Agostino. Sull'esito poi del contratto, come già accennato prima, non è dato sapere alcunché. Lo Scurani, come si vedrà più avanti, cita un contratto stipulato il 20 gennaio 1741 tra il Cavallari e i Monaci di S. Agostino. Di tale convenzione non si è trovata traccia documentaria. Resta difficile da credere che dopo questa fantomatica stipula si sia di nuovo prodotto un'altra bozza in data 28 gennaio. Probabilmente, per errore materiale, lo Scurani trascrive la data del 20 gennaio al posto del 28, dando poi per certo che la bozza che qui si riporta, sia divenuta effettivamente un impegno reale.)

Nel Nome SS.o del Sig.r Iddio. Questo di 28 Gennaio 1741: S. Agost. Reggio Essendo stato deputato ed eletto da questo Capitolo Conuentuale sotto il di 7 Aprile 1740 Il S:r Gian: Bat.ta Cattani, detto Cauallari, p. l'erezione e compimento della gia inco= minciata Facciata della nostra Chiesa ogni qual volta possino concordarsi, e stabilirsi gli Patti e Capitoli non solo p. il di lui Onorario a motivo di sua direzione ed assistenza ma p. ogni altra cosa che possa occorrere ed in tal forma euitare ogni litigio e contrasto che mai fosse p. nascere; Quindi è che colla presente scrittura, qual sebbene privata uoglino p. le parti che abbia forza come se fosse publico, e giurato strumento resta deliberato come qui di sotto cioè. Il Conuento e Padri di esso saranno tenuti somministrare tutto il necessario p. detta Fabbrica, tanto nelli materiali, quanto nelli arnesi, a riserva del Martello, Cazzuola, e Piombo, che deue essere proueduto ogni muratore. Il P: Priore, ouero il P. Soprintendente alla detta Fabbrica douerà eleggere gli muratori confacendoli ad un simil lauoro, con proponendoli po' all'accennato Capo Mastro Ca= uallari p. riconoscerli idonei, oppure il med.o Capo Mastro potrà egli ritrouarli con ricevere poscia l'approvazione dal P. Soprintendente quale douerà accordare il proporzionato pagam.to ad ognuno di essi ed il simile de Manouali, quali se non fossero approposito potranno essere dal Medesimo licenziati, col patto però che Mastro Bernardo Pungelli, avendo tanto egli quanto i suoi Maggiori seruito p. longa serie di anni il Monastero douerà esser impegnato et accordato dal Couento p. una tal Fabbrica sino che sia terminata, e con quel pagamento che meglio sara' conuenuto

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare del portale d'ingresso. (Foto Ferrari 2012)

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e colla dovuta subordinazione e dependenza dal prenominato Capo Mastro, che potrà dirigerlo, ed istruirlo acciò in sua mancanza il tutto succeda, e camini a douere, e sotto di cui saranno tenuti contenersi l'altri maestri; pretendendo il Monastero che d.i Maestri sijno gli stessi e nel num.o sempre di quattro, e con i manouali necesarij e nella quantità che ueniua suggerita dal Capo Mastro, nulla premendo al Monastero di passare il denaro dell'operarij nelle mani del d:o Cauallari. S'accorderà al mentonato Capo Mastro il lauorare propria meno due giorni della settimana in d.a Fabbrica e con quel pagam.to di giornata uguale a quello di Mastro Bernardo, che dalli Padri nel lavoro simili uengono considerati. Per la soprintendenza poi in quello riguarda l'Architettura stabilita, perfezione e riuscimento della Facciata antedetta sec.do il disegno del Sig. Torregiani, dara' e sborserà il Monastero di S. Agostino al S.r Gian: Batta prenominato lire duemila moneta ridotta considerato sempre il zecchino a £. 45: qual somma douerà diuidersi e pagarsi in conformità del lauoro d'anno in anno; e quando nell'occorrenza in cui sara' p. chiamarsi il Sig.r Torregiani, p. uisitare, e maggiorm.te istruire l' accennata Fabbrica uoglia pagare o sia riconoscere il med.o S.r Architetto il prefato Capo Mastro Cauallari, o sia Cattani, il Monastero accrescerà all'anted.o somma di £. 2000: altre £. 400: (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2918) 1742, 1 SETTEMBRE E 29 DICEMBRE – REGGIO (I lavori della facciata proseguirono anche nel 1742. Questo almeno per quanto riguarda il particolare delle statue che dovevano ornare le nicchie laterali. I Monaci di S. Agostino infatti incaricarono il 1 settembre 1742 lo scultore bolognese Antonio Schiassi di formare le quattro che erano previste nel progetto del Torreggiani, realizzandole in terracotta. Lo Schiassi era un artista che aveva già lavorato al Palazzo Ducale di Rivalta e nel contratto che qui viene riportato, tale particolare viene ricordato espressamente. Alla stesura dei patti fra lo Schiassi e i monaci è presente anche l'abate Giacomo Romani, soprintendente della Fabbrica del Palazzo Ducale di Rivalta, che vi partecipa, sia come testimone, sia come garante del lavoro affidato allo scultore bolognese. E' quindi probabile che il nome dello Schiassi sia stato avanzato dallo stesso Romani, avendolo avuto come artista operante nella villa ducale. Garanzia questa che può avergli aperto le porte per l'incarico delle statue della facciata . In seguito lo Schiassi firmerà il suo capolavoro plastico con la decorazione della chiesa di Pieve Modolena, dedicata a S. Michele Arcangelo. Nel contratto lo scultore, oltre a realizzare le statue, è previsto debba provvedere alla loro collocazione nelle nicchie della facciata. Lo Schiassi realizzò entro il 1742 solo le quattro statue e per questo ricevette i dovuti pagamenti. L'alloggiamento di due di esse verrà effettuato solo nel 1746, indizio questo che avvalerebbe l'ipotesi di una sospensione dei lavori della la facciata per almeno di due anni, cioè nel 1743 e nel 1744.)

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Frontone del portale d'ingresso. (Foto Ferrari 2012)

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Nel Nome del Sig.r Iddio. Questo di p.o settembre 1742. S. Agost.' Reggio Essendo comparso il Sig.r Antonio Schiassi Scultore Bolognese che ha seruito S.A.S. Il Sig.r Duca Padrone uarie statue e busti p. il suo Giardino di Riualta: Al Med:o s'è esebito fare le quattro statue di terra cotta minerale p. la Facciata della nostra Chiesa, della grandezza secondo il disegno del Sig.r Alfonso Torreggiani e con tutta la possibile perfezione, ed attenzione; e queste per filippi quaran= totto, non inclusavi la terra necessaria e giornate diciotto p. un uomo che manipoli a dovere la detta terra a quattro coppelloni p. giornata; Obbligandosi d.o Sig. Antonio con la somma suddetta dare le accennate quattro statue fuori di Fornace sane e salue, e a tal fine si obbliga a assistere acciò sijne poste ed accomodate nella Fornace stessa ed in un luogo dove egli crederà esser più con= facente, ed in caso nel cuocersi restassero in qualche picciola parte offese dal fuoco, o p. altro motiuo si obbliga accomodarle perfettam.te e a tutte sue spese; e di più unirle assieme e collocarle nelle quattro nicchie della pred.a Facciata a tempo debito e con tutta stabilità , ed assistenza alli muratori, acciò operino in quello ad essi s'aspetta p. d.e statue p.che riesca il tutto a dovere e senza mancamenti, promettendo l'accennato S.r Antonio operare da uomo da bene e con piena attenzione. Per gli 48 filippi poi d.o S.r Antonio lo richiede in quattro Ratte e sempri distinti cioè: dodici filippi quando saranno fatte le prime due statue; altri dodici quando saranno perfezionate l'altre due; altri dodici filippi quando saranno cotte e ritenute esser riuscite a dovere e gli altri ultimi dodici quando saranno poste e stabilite nelle quattro nicchie, cioè sei filippi quando le prime due saranno collocate nelle prime due nicchie e sei q.do le altre due saranno in ultimo annicchiate. ed essendo tutto ciò stato comunicato ed esposto alli Padri del Capitolo Conuen_ tuale a tal fine dal M.R. P: Priore congregato furono accettati gli sopra- detti Capitoli Patti e Conuenzioni col pagam.to come sopra concordati atteso che si dal med.o P. Priore proposto un tal Partito, ed a tutti i voti fauoreuoli passò, coll Autorità al P. Commis:o Petri di formare uideveuole scrittura di pagamento ed obbligazioni; Laonde tanto il prefato P.re Commissario Petri quanto il S.r Antonio sopramentouato alla presenza dell' Ill.mo Sig.r Ab.te Giacomo Romani protestano e promettono osseruare esattam.te q.to di sopra il pr.o in ciò che s'aspetta al pagam.to ed il secondo in ciò che riguarda il Fare le statue renderle cotte e ponerle nelle nicchie; Promettendo inoltre il Sig.r Abate Romani che il med.o Sig.r Anto= nio non mancherà a quanto qui sopra è obbligato al di cui fine uiugilerà p. la douuta esecuzione; E specialmente quando fuori di Fornace si ritrouassero dette statue non esser cotte a perfezione ed esser notabilmente imperfette che il sig.r Anto= nio sia tenuto rifarle a tutte sue spese, così p. patto e non in altra forma. Quali cose tutte intendono le parti che siano esattam.te osseruate ed abbiano la dovuta esecuzione come se si contenessero in pubblico giurato strumento; e alla med.a non contrafare ne contrauenire in caso alcuno ne p. qualunque motiuo, essi sottoscriuono di proprio pugno. Si dichiara poi che il S.r Ab.te Romani sud.o intende bensì di auere tutta l'attenzione acciò il s.r Ant. Schiassi adempia alla sua obbligazione col Con.to di S. Ag.no p. il compim:o delle quattro statue nella maniera sop.a accennata; ed in caso di qualche mancanza non intende d'essere sottoposto a cosa alcuna di proprio. Si dichiara inoltre che la cuocitura delle sud.te quattro statue s'as= petta al Monastero, cioè a tutte spese del med.o Conuento quale quando

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s'annicchieranno le quattro statue dourà al Sig.r Antonio dare le spese della cibaria cioè la tauola in Conuento nel tempo che egli ope= rerà intorno alle med:e quando si collocheranno nelle nicchie della prenominata Facciata; così p. patto espresso e non in altra Forma In fede di che Io F. Nicola Giacinto Petri Affermo ed a nome del Conuento di S. Agostino di Reggio prometto quanto sopra mano propria Jo Antonio Schiassi affermo e prometto quanto di sopra Giacomo Romani fui pres,te à q:to sop:a Li 29 – Xbre 1742 Confessa il Sig.r Ant.o Schiassi sud.o d'auere riceuto nelle due cotte come di sopra Filippi ventiquattro dal Reu.d.o P. Comissario Patri per auere il d.o Ant.o compite le Quattro Statue, come pure confessa essere stato sodisfatto dell'importo per la Terra e delle Giornate diciotto per l'Omo che ha manipolato detta Terra come di Sop.a sta espresso d.o Filippi ----------------- N. 24 Jo Antonio Sciassi Affermo (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2918)

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1745, MARZO/OTTOBRE – REGGIO (Per gli anni 1743 e 1744 non ci sono documentazioni relative alla facciata. I lavori di costruzione quindi in quegli anni paiono sospesi. Riprendono nel 1745. Qui la documentazione che più sotto si riporta, attesta questo nuovo avvio dei lavori a partire dal marzo di quell'anno, fino a settembre. Non esiste una vera e propria contabilità, ma molti attestati di spesa e di forniture di materiali. Il capomastro che guida l'opera di costruzione è Bernardo Pongelli o Pungelli. La figura del Cavallari sembra del tutto scomparsa, perché non ci sono recapiti a suo riguardo. Da quanto è possibile capire, la facciata non aveva sicuramente tutte le colonne ed era incompleta in diverse sue parti: cornicioni, ornamenti, ecc. La prima documentazione che si riporta riguarda il lavoro svolto dal capomastro Bernardino Pongelli, o Pungelli in preparazione della ripresa dei lavori della facciata. Nell'inverno 1744-45 e successivamente per tutta la primavera 1745, egli si dedicò, assieme ad altri mastri muratori e diversi manovali, alla formazione e cottura di materiali edili che dovevano essere collocati sulla facciata. Essi operarono alla fornace di Marmorana, mettendo in luce un aspetto che spesso è stato trascurato dalla storiografia locale, cioè la capacità dei mastri muratori di allora di preparare ogni elemento che potesse essere utile per la costruzione di un edificio, o di parte di esso. ) Adi 27: marzo 1745 Notta delle giornate fatte di me Bernardo Pongeli alli M:ti R.R. Padri di S:to Agostino per taliare le materiali per le colone della faciata per lordine che ua di sopra dicho giornate fatte in tute N.° 48 Ho poi riceputo per detta fatura dal P: Priore la somma di lire centicinquanta dicho L: 150 Io Bernardo Pongeli Affermo di più ho riceuto dal medemo P: Priore lire duecentotrenta per mia fatura della ciesina di marmorana e piu altre lire ----------------------------- N. 15: piu altra mia fatura auendo io Pagato L: 186: per tanti materiali scuti e lire L: 112: 10 per due sachi ed una mina di formento Auuto esendo saldatti tuti i conti con il conue- nto per tuto questo giorno 10 Aprile : 1745 Io Bernardo Pongeli Affermo

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare della porta d'ingresso. (Foto Ferrari 2012)

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---------------------------------------------------------------------------------- Adi 1: maggio 1745: Reggio Notta delle giornate fatte di M.ti R:R: P: di S.to Agostino per comodare gli Archetti della fornacia gior. N: 3. L: 9 manouali giornate N: 3. ---------------- L: 4: 10 di me Bernardo giornate per la cornice della faciata alla fornacie giornate -----------------------------N: 8: ½ : L: 34 di un altro mastro giornate N: 5: L: 15 di manouale giornate : N: 5: ---------------- L: 7: 10 ___________ Somma L: 70 ___________ Io Bernardo Pongeli Muratore Affermo Pagai e saldai adi 1° Maggio 1745: Cosi Ho riceuto intero al sudetto saldo Io Bernardo Pongeli Affermo ------------------------------------------------------------------------------ Adi 23 maggio: 1745: Reggio Notta della giornata de muratori fatte p. li m.ti R:R: Padri di Sa.to Agostino alla fornacia per la faciata Giornate di me Bernardo fate ---------------------------------------- N: 13: ½ L: 54 di mastro Giuseppe Borclisi N: 3 L: 12 di mio cucino e un altro mas:ro N: 27 L: 82 di manouale giornate N: 15: ½ L: 30: 2: 6 ___________ somma di L: 177: 2: 6 50: 15: __________________________ Io Bernardo Pongeli 227: 17: 6 ho riceputo il d:o danare Affermo e piu il 30 maggio 1745 Alla somma giornate di me Bernardo gior. N: 3: L: 12 di giornate di Mastri N: 10: L: 30 di manouale giornate N: 5 L: 7: 15 _____________ Somma L: 50: 15 _____________ Io Bernardo Pongeli ho rice- puto il sudeto saldo, Affermo qua- nto soprattutto

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-------------------------------------------------------------------------------- Adi: 6: Giugno: 1745: Reggio Notta delle giornate de muratori per li R:R: Padri di S:to Agostino Alla fornacia per la faciata Giornate di Mastri N: 12 L: 36 - di manouale Giornate ----------------------- N: 5 L: 8: 15 _________ L: 44. 15 __________ Io Bernardo Pongeli ho riceputo il d:o saldo e le sudette giornate sono dal. 31: maggio per tutto il cinque Giugno -------------------------------------------------------------------------------- Adi 13: Giugno: 1745: Reggio Notta delle giornate fatte de murato- ri alla fornacia per il cornicione della faciata Giornate di me Bernardo N: 2: L: 8. di mastro Giuseppe Borclesi N: 2 L: 9. di altri mastri giornate N: 3: ½ L: 12. di manouale giornate N: 3: L: 5: 5 ____________ somma L: 34: 5 Io Bernardo Pongeli muratore ho riceputo il d:o denaro Le sudette giornate sono dal di nono Giugno per tuto il di: 13

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------------------------------------------------------------------------------------ (La documentazione che segue è quella della contabilità e della memoria cronologica dei lavori della facciata tenuta dai monaci di S. Agostino nel 1745. Essa risulta poco strutturata nella forma che ci è pervenuta. Tuttavia la si riporta così come si presenta perché contiene comunque informazioni utili per capire l'andamento dei lavori e chi vi partecipò. In primo luogo viene riassunta in essa la serie di lavori preparatori, di cui si è data documentazione più sopra; successivamente comincia la contabilità delle opere inerenti la costruzione della facciata. Il cantiere venne riaperto il 14 giungo 1745. Dallo scorrere delle varie voci emerge che la facciata era arrivata con ogni probabilità al primo ordine di colonne e che mancava ancora di tutta la parte superiore, cioè il secondo ordine delle colonne e la cimasa coi suoi cornicioni a coronamento. Una possibile conferma indiretta di questa situazione proviene, oltre che da vari riferimenti presenti in contabilità, anche dalla grande quantità di mattoni, calce, sabbia e gesso fatti arrivare e dalle non poche giornate di mastri muratori e manovali che furono pagate nei mesi da giugno a ottobre del 1745.) Per la Facciata N.o a M.o Bernardo L 150: p. auer tagliato nell'Inverno gli materiali delle colonne del 2° Ordine della Facciata --------------------------------------------------- L 150: Al med. p. varie Giornate a Maestro impiegato alla Fornace p. tutto Maggio L 227: 17: 6: cioè giornate da maestro N. 59: e mezzo : e da manouale n. 20 e mezzo ------------------------------------------------------------------------------- L 227: 17: 6: Al med. p. tutto il dì 13 Giugno p. la sud.ta manifattura L 148: 5: cioè giornate da M.o n: 33: e mezzo e da Manuale n: 12 o' come da quatro liste e riceuute L 148: 5 e ciò dalli 1° maggio p. tutto il 13 Giugno Adi 19 Giugno n. come in q.te libbro a pag: 3: a M.o Bernardo p. loro maestranze p. la facciata -------------------------------------------------------------------------------- L 84: 5 A M.o Gabriele p. sue maestranze e manouali -------------------------------------------- L 91: 10 Per terra p. i Cornicioni ---------------------------------------------------------------------- L 23: A M.o Dom.o p. sua fatica p. cuocere tutti i materiali ---------------------------------- L 30 ______________ L 756: 17: 6 A moreto p. due Casse gesso ---------------------------------------------------------------- L 22: 10 A p. carra sei Sabbione ------------------------------------------------------------ L 13: 10 Per due Badili e due conche ----------------------------------------------------------------- L 11: 16

Adi 14 Giugno 1745 Si diede principio al proseguimento della Fabbrica della nostra Facciata Maestri di muro n.° 5: cioe li tre di Montecchio; con M.o Bernardo e suo Compagno con cinque manouali cioè tre di Montecchio e due con M.o Bernardo Condusse sei carra Sabbione da pagarsi a L 3: 5: il Carro ---------------------------------L 13: 10 Dom.o Montanari condusse carra due materiali p. i Cornicioni senza pagam.to solam.te colla colazione e pranzo. Andrea Pedogni mez.o di Couiolo condusse due moggi calcina e due Carra di quadrelli Corianto Pedogni mez.o di Marm.na condusse due moggi di calcina, un carro di quadrelli e piu' un carro con 100 lambrecchie, e 30 pezzi di materiali da Cornicione con 100 quadrelli Il Mezzadro di Canali condusse tre carra quadrelli Adi 16 (giugno n.d.r.) M.o Bernardo con M.o Giuseppe e due manouali e M.o Fran.co Pungelli M.o Gabriello Bortesi con li due suoi figli e tre manouali Adi 18 (giugno n.d.r.)

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M.o Bern:o con M.o Giuseppe Bortesi. E due manouali: e con tre M.ri di e tre man.li di Mont.o M.o Fran.co Pungelli Adi 19 (giugno n.d.r.) M.o Bernardo con M.o Giuseppe Bortesi e due Manuali: e M:o Fran:co Pungelli M. Gabriello con due suoi Figli e due Manouali: M. Bernardo cinque giornate a L 6: 15: il giorno cosi d'accordo L 5 p. sua maestranza e L 1: 15: per sua soprintendenza ------------------------------------------------------------- L 33: 15: e più p. cinq: Giornate di M.o Giuseppe Bortesi a L 4: 10: ------------------------------- L 22: 10: e per 3 giornate p. M.o Fran.o Pungelli a L 3: 10: ------------------------------------------ L 10: 10: e più p. 10: giornate de manouali di M.o Bernardo a sol: 35 ------------------------------ L 17: 10: __________ L. 84: 5: P.a Settimana Pagai a M.o Bernardo: diedi L 90: restano L 5: 15: aconto della Sett.a ventura M.o Gabriele Bortesi da Montecchio con due Figli a L 4: il giorno L 60: p. che sono cinque giorni: 3 manouali p. cinq: giorni a riserva del 5.° giorno che furono tre manouali a sol: 35: in tutto giornate 14 a sol: 35: ---------------------------------------------------- L 31: 10: _____________ In tutto p. la p.a Sett.a L 91: 10 diedi aconto un Zechino L 45: Adi 20 giungo n:to p. Sabbione carra sei L 13: 10 Per Gesso Carra due L 22: 10 per due badili e due conche L 11: 10 Lunedì giorno 21 M.o Gabriele con due suoi figli, e due manouali. Martedi M.o Gabriele due figli e tre manouali Mercoldì gli stessi Lunedì M.o Bernardo con M.o Giuseppe et un manoulae Martedì gli stessi; e li stessi Mercoledì: di più M.o Fran.o Adi 30 Giugno M.o Gabriele con due figli e tre manouali Adi d.o M.o Bernardo con un manouale Adi 1° Luglio M.o Gabriele con due figli e tre manouali Adi d.o M.o Bernardo con un manouale Adi 2 e 3 M.o Gabriele con due figli e tre manouali Adi 2 e 3 M.o Bernardo con M.o Fran.o Adi 3 Lug.o a' Moretto per una Carra di gesso di mine 12: L 40: Restaua auere M. o Gabriele tutto il 23: Giugno L 46: 10: p.che deue auere L 91: 10: p cinque giorni di lui e due suoi figli e cinq: giorni di tre manouali ------------------------------------------------------------ L 91: 10 Deue auere M.o Gagriele p. 7 giorni di tre maestri cioè lui, con due figli: 21: 22: 23: 30: Giugno 1: 2: 3: luglio ------------------------------------- L 84: Per sette giorni di 3 manouali p. Giorno a sol: 40: p. tutto il tempo del mietere e battere p. cadauno ---------------------------------------------- L 42: ______________ pagai suario di 35: 10: L 217: 10 M.o Bernardo con M. Francesco suo cugino dalle 5: (luglio n.d.r.) p. tutto il 10:

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(luglio n.d.r.) giornate cinq: e mezzo M.o Bernardo a L 6: 15 e m.o Fran.o a L 3:10: L sei giorni due manouali --------------------------------------------------------------- L Per due Pennelli: L 4: in Ferlette grandi L 11: 8: in tutto ------------------------ L 95: 15 M.o Gabriele con due suoi figli sei giornate dalli 5: tutto il d.o 10 Luglio : L 72: sei altri giorni tre manouali L 36: L 108: Adi 16 luglio il Mez.o di Canali condusse due Carri mezzi qua- drelli, mezzi madoni, lambrecchie rotte Adi d.o Moretto condusse una Cassa gesso Adi 17 gli mezz.i di Couiolo, e Marm.a condussero 30 mine Calcina in poluere: Bondaualle conduse due Carra Sabbione Mattioli condusse due altri Carra Sabbione Seguita la spesa della Facciata e Materiali uenuti (Luglio 1745 n.d.r.) Maramotta condusse Carro Rottami e tre Carra quadrelli presi dal Co: Ancini Dalli 11 p. tutto il 17: M.o Bernardo giornate sei ------------------------------------ L 40: 10: Quattro manouali del med.o p. sei giorni --------------------------------------------- L 46: 10: M.o Giuseppe sei giorni L 4: 10: ------------------------------------------------------ L 27: M.o Pungelli sei giorni a L 3: 10: ------------------------------------------------------ L 21: M.o Gabriele sei giorni, sei giorni un suo figlio, e cinque giorni un altro suo figlio -------------------------------------------------------------- L 68: Due manouali per sei giorni ------------------------------------------------------------- L 24: ___________ L 225: 10 Dalli 19 p. tutto il 24: (Luglio 1745 n.d.r.) M.o Bernardo 6: giornate. Sei Giornate M.o Pungelli suo cugino M.o Ferretti 6 giornate. M.o Giuseppe due giornate. M.o Gabriele colli due figliuoli: Giornate 18: Manouali Giornate num.- 30. di M.o Bernardo e n. 12 M.o Gabriele Materiali 19 luglio Carra tre quadrelli il Mezz:o de Cauazzoli . Carra 6; il mezzadro di Sesso: Carra due Scolari è Compagno senza pagam.to. Un Carro Grisanto. Adi 20: Carra due quadrelli Scolari e Compagno. senza pagam.to solam.te la Collaz.e Adi 21 Sesso Carra 3 quadrelli: e Carra tre materiali p. i Cornicioni Cauazzoli Carra tre quadrelli. Felegara con due Carra. Carra sei quadrelli Adi 23 d.o Il Mezz: o de Canali Moggi due Calcina Fresca: Maramotta un carro quadrelli dalla n.tra Fornace Il med.o Maramotta Carra tre quadrelli presi alla Fornace Ancini da pagarsi; pagai L 64. Adi d.o Marmirolo con il Carro tre Carra quadrelli Adi 30 d: Grisanto con due moggi Calcina , e Cauazzoli con un carro quadrelli Maestranze Dalli 27 luglio p. tutto il 31: M.o Bernardo cinque giornate. M:o Ferretti N. 5: M.o Pungelli. n. 5: M.o Gabriele n: 15: colli suoi figliuoli: Manuoali n. 10 di M.o Gabriele n. 25 giornate M:o Bernardo. Un Grosso Perticone preso alla Forn.e Mastioni e pag.to e N.o Caprini con L 6:

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Materiali Adi 31 luglio Mezzadro de Canali un carro quadrelli Adi 3 Agosto: Grisanti con due Carra quadrelli. Contino mez.o de SS.r Zaneletti un Carro senza pagam.to ma' da mangiare. Couiolo due Carra Sesso Carra quattro quadrelli. Adi 4 Agosto moggi due calcina in poluere cioe due da Couiolo Maestranze Adi 2 Agosto: M.o Bern.o, M.o Giuseppe: M.o Pungelli e M.o Ferretti M.o Gabriele colli due figli; e due suoi manouali et altri sette M.o Ber.o Adi 3 li stessi: Adi 4 li stessi maestri e manouali: un Carro quadrelli condotti dal Mezz.o de Canali Adi 5 d: li stessi manouali e maestri et un Carro quadrelli condotti dal Mezzadro de Cauazzoli; et anche un altro di quadrelli dallo stesso: Adi d:o il med.o mezzadro condusse mine 32: Calcina e mine 26 in un altra presa dalla Fornace Mastione. Adi d.o Maramotta condusse un Carro quadrelli della n.ra Fornace Adi 6 Agosto Li stessi maestri cioe sette M.o Bernardo M.o Giuseppe M.o Ferretti M.o Pungelli M.o Gabriele e due suoi figli: e manouali noue. Adi d:o materiali Maramotta un Carro quadrelli dell n.ra Fornace et un Carro presi dal med.o dalla Fornace Mastione: e Carra due Condotte da Grisanto e suo compagno ritrouato per le sole spese. e dalla nostra Fornace Adi d.o Bondaualle condusse due Carra sabbione bello a L 3: il Carro. Adi 7 d.o Quadrelli due carra condotti da Pietro Bertolini ritrouato dal nostro Fornanciaro e poi presi dalla Fornace Mastione e piu un Carro quadrelli dalla n.ra Fornace condotti da Maramotta meez.o di Riualta e più Carra quattro qua: drelli condotti dal Mezz.o di Sesso e presi alla Fornace di Mastione: Diedi a conti L. 100 Maestri come sopra; e manuoali otto. Adi d:o pagai L 64: alla Fornace Ancini p. un migliaio quadrelli presi p. la Facciata, e condotti nel di 23 Luglio da Maramotta Mezz.o di Riualta che si porranno al Lib.o della Fornace § auendo pagato L 64: come sop.a Adi 9 d:o M.o Ber: M.o Giuseppe, M.o Ferretti manouali 9 Adi 11 d:o li stessi con mezza giornata di M.o Pungelli Adi 12: e 13: li stessi Adi 14: li stessi et otto manouali Adi 13 il Mez.o di Couiolo due Carra quadrelli della nostra Fornace e due Carra dal med.o prese alla Fornace Ancini uno dei quali Piana pessima: Un carro Quadrelli della n.ra Fornace preso dal Mez.o de Riualta Maram:a Adi 14 il mez.o di Couiolo un Carro di quadrelli della n.ra Fornace in occasione venne a prendere il reman:te della Grassina (….........) dalli 17 p. tutto il 21 Agos.to M.o Gabriele con suo figlio cinque giorni p. cadauno: cioe 10 giornate; e 10 giorni di manouale M.o Giuseppe cinque giorni, M:o Ferretti tre giorni; il 1° a L 4: 10: il 2° a L. 4 e 28 giorni di manouale due giorni di mastro da muro e due di manouale p la spesa p. la Casa Grande p. salicare e fare lo scolo alla massa del letame Calcina un moggio condotto da Maram.ta e piu altro sei mine con

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due Carra e mezzo quadrelli: Calcina un moggio dalla Fornace dell'Alfiere Montanari: e un moggio proueduto da M.o Bernardo: pagai L 31: la p.a e pagai la 2:a L 29: Adi 30 Agosto M.o Gabriele con suo figlio M.o Bernardo con M.o Giuseppe e M.o Pastarino et manuoali materiali un moggio Calcina dall'Alfier Montanari et un Mog.o proueduto da Moretto Quadrelli della 3.a cotta Grisanto due Carra, un Carro Fornaciaro con carro Scolari due Carra Montanari dal Buco del Sig;re sei querzoli tagliati sulle terre de Canali sotto Marm.a condotti da Grisanto, e due due dritti condotti dal Fittuario di Penizzo 31 Ag.o Li med.i Maestri e Manuoali: et Agost.no per le spese Cinque Carra di materiali p. il Conicione condotti tre Carra da Sesso e due da Cauazzoli; i quali venne cobdotto quattro Carra quadrelli: due carra condotti da Mara- motta di Riualta due Carra da Couiolo. P.o Sett.e Li med.i maestri, e sei manuoali et Agostino p. le spese 4 carra quadrelli condotti da Couiolo; sei Carra dalli mez.ri di Felegara Un carro Calcina cioe due moggi dal mez.o di Fele.a, et un moggio dal mez.o di Marm.a: Adi 2 Sett.e li med. Maestri, manuoali otto, et Agostino col pagarlo. Adi 3 li med: maestri e manouali. Adi d:o li mez.ri di Bagno e Marmirolo anno condotto due moggi di Calcina con due Barozzi; in t:o moggi quattro – e moggi due il mez.o de Canali Ant.o Fontanesi ha condotto due dritti piccioli. ------ Adi 4 li stessi maestri e manouali; sei Carra Sabbione Bondaualle Il mez.o di Bagno ha condotto moggi due Calcina e due il mezz.o di Marmirolo: et il Mezz.o di Sesso carra tre quadrelli: 8 Carri sabbione Bond:e Adi 6 M.o Bernardo, M.o Giuseppe e M.o Bastarino; e sei manouali inclusi Adi di 7 di li stessi Maestri e Manouali Adi 7 d.o Sesso Carra tre Quadrelli; e Carra tre Cauazzoli Adi (8 n.d.r ) d:o Li stessi Maestri e sei manouali inclusoui Agostino Adi 9: 6 manouali; e M.o Bernardo con M.o Giuseppe, con M.o Pungelli Adi 11 M.o Ber.do e M.o Giuseppe e 4 manouali

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------------------------------------------------------------------------------------------- (Le documentazioni sui lavori effettuati nel 1745 vengono infine riassunte in note divise per voci di spesa. Per quanto non si possa affermare con certezza che esse riportino per intero il costo affrontato nel 1745 per la costruzione della facciata, sono comunque utili per dare un idea dei costi principali sostenuti e della durata reale dei lavori di cantiere. Viene riportata prima la nota riassuntiva del Capomastro Bernardo Pungelli, o Pongelli, seguita dalle note riepilogative stese dal Convento.) Adi 10: luglio 1745 Giornate di Mastro 11 L: -------------------------- 57: 17 manuoale giornate N: 12: : --------------------- 22: 10 spesse in due penelli e farlette -------------------- 18: 8 ___________ 98: 15 ____________ Adi: 17: Luglio giornate di Mastri n: 18: di manouali -------------------------- n: 24: in tutto ------------------------- L: 132: 15 Adi 24 Luglio giornate di mastri: n: 20 di manouali ---------------------- n: 39 in tutto lire ------------------- L: 172: 15 Adi: 31: Luglio giornate di mastro n: 15 di manouale --------------------- n: 34 _______ e piu spese in Lazza L. 1: 2: 6 In tutto sono ------------------ L: 138: 7: 6 Adi: 7: Agosto giornate di mastri n: 23 di manuoali -------------------- n: 41 in tutto ----------------------- L: 188: 5 Adi 14 Agosto giornate di mastri n: 18 di manuoali -------------------- n: 44 in tutto ----------------------- L: 166: 5 Adi 21 d.o giornate di mastro n: 10 di manouale compresso il pozzo in tuto ---------------- L: 109: 15 Adi: 25: d.o giornate di mastri n: 8 di manuoali -------------------- n: 16 ½ in tutto ----------------------- L: 82: 17: 6 Adi: 3: 7bre giornate di mastri n: 18 di manuoali -------------------- n: 44 in tutto ----------------------- L: 168: ________________ L:1255: 15 Adi: 11: 7bre giornate di mastri n: 13 di manuoali -------------------- n: 17 in tutto ----------------------- L: 96: 5 Adi: 18: d:o giornate di mastri n: 12 di manuoali -------------------- n: 28 in tutto ----------------------- L: 114: Adi: 25: d:o giornate di mastri n: 12 di manuoali -------------------- n: 25

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in tutto ----------------------- L: 97: 12: 6 Adi: 2: 8bre giornate di mastri n: 16 di manuoali -------------------- n: 18 in tutto ----------------------- L: 105: 10 Adi: 8: d.to giornate di mastri n: 13 di manuoali -------------------- n: 22 in tutto somma ------------- L: 104: 5 Adi: 16: d.o giornate di mastri n: 4: ½ di manuoali -------------------- n: 3: in tutto ----------------------- L: 25: Adi: 23: d:o giornate di mastri n: 8 di manuoali -------------------- n: 8 in tutto ----------------------- L: 46: ______________ Io Bernardo Pongeli L: 1847: 17: 6 Affermo auer riceuto quanto sopra

Denaro pagato a Mastro Bernardo Adi 10 Luglio come da riceuuta ------------------------------------ L 98: 15 - Adi 17 Luglio come da riceuuta ------------------------------------ L 132: 15 - Adi 24 Luglio come da riceuuta -------------------------------------L 171: 15 - Adi 31 Luglio come da riceuuta -------------------------------------L 138: 7: 6 Adi 7 Agosto come da riceuuta -------------------------------------L 188: - 5 - Adi 16 Agosto come da riceuuta ------------------------------------ L 166: 15 - Adi 21 Agosto come da riceuuta compreso 6 : L (….............) p.il pozzo L 109: 15: - Adi 27 Agosto come da riceuuta ------------------------------------ L 81: 15: 6 Adi 3 7bre come da riceuuta ---------------------------------------- L 168: - : - Adi 11 7bre come da riceuuta ---------------------------------------- L 96: 5: - Adi 18 7bre come da riceuuta ---------------------------------------- L 114: - Adi 25 7bre come da riceuuta ---------------------------------------- L 97: 12: 6 Adi 2 8bre come da riceuuta ---------------------------------------- L 105: 10: Adi 8 8bre come da riceuuta ---------------------------------------- L 104: 5: Adi 16 8bre come da riceuuta ---------------------------------------- L 25: _____________ Somma L 1798: 15: 6 Adi 23 8bre come da riceuta nu- merata alla stessa --------------------------------------- L 46: _____________ Somma L 1844: 15: 6 denaro dato a Mastro Gabriele e suoi Adi 20 Luglio ---------------------------------------------------- L 108 Adi 18 Luglio ---------------------------------------------------- L 108 Adi 24 Luglio ---------------------------------------------------- L 94 Adi 29 Luglio ---------------------------------------------------- L 108 Adi 7 Agosto ----------------------------------------------------- L 94 Adi 21 Agosto ---------------------------------------------------- L 69

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Adi 4 7bre -------------------------------------------------------- L 72 Adi 11 7bre ------------------------------------------------------- L 96 Adi 18 7bre ------------------------------------------------------- L 69 Adi 25 7bre ------------------------------------------------------- L 51: 15 Adi 2 8bre ------------------------------------------------------- L 57: 10 Adi 8 8bre ------------------------------------------------------- L 42 Adi 16 8bre ------------------------------------------------------- L 101: 10 _____________ Somma L 1070: 15 Denaro in Gesso e Sabione - Adi 16 Luglio in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi 22 Luglio in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi 6 Agosto in una Cassa di Gesso ---------------------------- L 11: 5 Adi 19 Agosto in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi p.o 7bre in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi 8 7bre in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi 15 7bre in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi 20 7bre in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi 23 7bre in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi 28 7bre in una Cassa di Gesso ----------------------------- L 11: 5 Adi 30 7bre in una Cassa di Gesso p. il Casino -------------- L 11: 5 Adi 10 8bre p. due Casse di Gesso ----------------------------- L 22:10 _____________ Somma ---------- L 146 – 5 denaro speso in sabione Adi 18 luglio N.o a matiolo p. carra due sabbione -------------- L 5: 10: – Adi 21 d.o a Bondauale p. carra tre sabione ----------------------- L 9: – : – Adi 6 Agosto ad Antonio Matioli p. cara trenta sabbione ------------------------------------------------------------- L 75: – : – Adi 12 N.o a Bondauale p. Cara 18 sabbione L 3 il Caro ------------------------------------------------------- L 54 Adi 8 7bre N.o a Bondauale p. Carra 15 sabbio ne ----------------------------------------------------------------- L 45: _________________ Sommano L 188 10 Altro denaro speso in diuerse cose p. la fa- brica Piu p. due driti ---------------------------------------------------- L 30 piu a Bernardo Rabitti p. auer segato Bra- 57 cantieri a sol. 3 il Bracio ----------------------------------- L 8: 10 piu n.o li 5 luglio a Giacomo Beneuelli ferra- ro p. auere ribatuto 5 marteline, et una fatta di nouo in tutto ------------------------------------------- L 18: 10 Adi 6 Agosto N.o a domenico Rioti p. tre modelli p. la fabrica ------------------------------------------------------ L 8: – Piu al cordaro p.la corda p. la Fabrica -------------------------- L 19: –

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Pi alla dogana p. il dacio del ferro ------------------------------- L 15: – Adi 7 a Pietro Bertolini p. condota di due Carra quadrelli p. la fabrica ------------------------------------------- L 5: – : – Adi 10 piu p. una laza p. fare la Calcina ------------------------ L 3: 7. 6 Adi 19 piu tre mescoli p. Bagnare la Calcina ------------------ L 1: 15: Adi 5 7bre piu al segantino p. fatture fatte come da lista -------------------------------------------------------- L 15 __________________ somma L 124 – 2. 6 __________________ (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2938) 1745, 22 MARZO E 1746, 3 GENNAIO – REGGIO (Nella contabilità e nella memoria cronologica dei lavori per la facciata stese nel 1745, vi è anche un foglio che contiene due annotazioni con date diverse per la fornitura di opere in marmo di Verona. La prima, datata 22 marzo 1745, riguarda la fornitura di vasi in pietra dura, piedistalli con palla e piede di appoggio per la Croce in ferro da porsi sulla sommità del cornicione, che, affidata al veronese Giuseppe Antonio Schiavi, venne pagata nel 1746, come risulta nella relativa contabilità che è riportata più avanti. Delle opere delle Schiavi oggi non resta più nulla. La seconda riguarda la fornitura di scalini in marmo di Verona, che risulta però di non facile correlazione con la facciata. Questi marmi che sembrano destinati forse all'ingresso della Chiesa non si sa se vennero fatti arrivare realmente. Forse si tratta, almeno in parte, di quei marmi di Verona che furono fatti lavorare nel 1750 a Francesco Lumi per rivestire il fornice d'entrata della Porta Maggiore. Non avendo riscontri precisi non lo si può affermare con certezza. Questa seconda notazione è datata 3 gennaio 1746. Si riporta solo la prima annotazione, visto l'esito positivo avuto.) Si sono accordati al S.r Giuseppe Ant.o Schiaui da Verona Per quattro vasi di Pietra dura lauorati e condotti alla Catena di Mantoua filippi 10: p. cadauno inclusaui la condota e dazio d.o Filippi N. 40 Per quattro piedistalli con Palla, filippi tre p. cadauno sono N. 12 Per il Piede della Croce, tutti condotti e dacio filippi N. 7 ______________ Come p. obbligo da me sottoscritto sotto il di 22 Marzo 1745 --------------- (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2938)

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1745, 16 OTTOBRE – REGGIO (Come già accennato a proposito delle note di spesa del 1740, la facciata era stata prevista probabilmente con opere anche in marmo.

Il 16 ottobre 1745 i monaci di S. Agostino stipulano un contratto di fornitura di marmi di Carrara per le basi delle colonne del primo ordine e unitamente ad essi inseriscono anche la fornitura di marmi da scolpirsi e modellarsi per ornare il fornice e il prospetto della Porta Maggiore, incaricando a tal proposito lo scultore Isidoro Baratta di Carrara. Dopo un primo preventivo avanzato dall'artista e non accettato per realizzare in marmo tutti i capitelli e le basi delle colonne presenti nella facciata, viene fissato il contratto per quanto prima ricordato e per il valore di 512 filippi, con previsione di consegna finale di ogni opera entro l'anno 1747. A carico dei monaci il trasporto dei marmi da Carrara e altri oneri secondari. A quella data l'ingresso principale della Chiesa, doveva essere allo stato grezzo, perché nel contratto si dice che architravi, stipiti ed incorniciamenti del medesimo dovevano essere realizzati in marmo. Inoltre si dichiara che le colonne e controcolonne del portale dovranno essere realizzate in cotto. Tali indicazioni lasciano quindi credere che l'ingresso sia stato eseguito come ultimo lavoro della facciata e nello specifico nel 1746, in quanto l'esito della commessa non fu positiva. Le basi furono infatti realizzate in cotto e dipinte a biacca, come si vede anche oggi, mentre il rivestimento dell'ingresso alla porta maggiore venne affidato nel 1750 al lo scultore Francesco Lumi. Quali siano state le ragioni che portarono a questo nulla di fatto, non è dato saperlo, in quanto le documentazioni reperite al riguardo, non ne accennano minimamente. Si riportano comunque il preventivo del Baratta e il contratto, come

testimonianza storica di questa particolare commessa, non giunta a buon fine.) Prezi della valuta de lavori di marmo di Carrara p. la facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio condoti sino a Parma e di più il vito e giornata al Huomo che verà a metterli a lovoro - e si sono prezi senza reliche che lo fo p. farli cogniosere che io Non voglio guadagniare con loro R.R.P.ri Per tutto il primo Courso delle Base in tutto filipi______________________ 220 Per tutto il primo Courso de Capi= teli filipi___________________ 450 Per tutto il secondo Courso delle Base filipi _________________ 120 Per tutto il secondo Courso de Capiteli filipi ______________ 350 ____________ 1140 Isidoro Baratta di Carrara (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2918)

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare di una formella della porta d'ingresso. (Foto Ferrari 2012)

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Nel nome del Si:r Iddio. Questo di 16 Ottobre 1745. S. Agostino. Reggio

Auendo risoluto noi P. Priore e Padri di questo Conuento di S. Agostino di Reggio rendere più nobile, e riguardeuole la Facciata della nostra Chiesa con adornarla oltre gli marmi di Verona d'altri marmi ancora di Carrara, ed essendosi presentato il Sig.r Isidoro Baratti da Carrara Sculto- re e Mercante di marmi che ne farà la prouisione e li farà lauorare e condurre in Reggio a tutte sue spese; Resta perciò stabilito come qui sotto. Il Sig.r Isidoro sopranominato qui presente auendo considerato il disegno del Sig.r Alfonso Torreg- giani la qualità de lauori e la quantità de marmi che doueranno esser impiegati nelli destinati siti della Facciata sud:a promette e s'obbliga nelle più valide forme di dare condotti in Reggio, et esenti da ogni dazio, eccettuato quello dell'Ingresso in questa Città tanti marmi lauorati a tutta perfezione, quanti sijno bastevoli a formare tutte le basi delle Colonne grandi del p.o Ordine con il suo Corso de contorni e giro fra una colonna e l'altra, quali basi doueranno essere al più di due pezzi; come pure le due Basi e due Capitelli delle Colonne della Porta della Chiesa pred:ta; e si- milmente tutti li Ornati di marmo p. la med.a Porta grande, cioè Stipiti, Architraui della luce di essa Porta, collo scudo di un cuore con fiamma e Frezza, che trapassi il Cuore, Corona che risalti al difuori, Festoni e Modioni sopra il Cornicione, e sopra di essi, due Angioli a rilievo, uno dei quali tenga il Pastorale colla mitra, l'altro un Libbro colla Cintura; e tutto altro sec:do il disegno; eccettuate le due colonne della Porta e controcolonne, o sijno Pilastri annessi che saranno di terracotta. Intendendosi che le luci, o sijno specchi della stessa Porta che potranno essere liscij, o lauorati a piacere del Sig.r Baratti debbono arrivare sino al Battente della porta di legno, e debbono essere di tre pezzi, o al più di quattro; ed il marmo superiore, che serue di uolto alla Porta med.a, sia al più di due pezzi, quali marmi tutti non debbono essere sottili, ma di grossezza proporzionata, e di durezza tale che almeno sijno simili alle tre pezzi che il Conuento senza pagamento darà al Sig.r Baratti, da questo già uisitati, due dei quali trouansi impiegati nel Camino del nostro Scaldatoio, e l'altro serue presentem:te di scalino all'ingresso nella nostra Corte. E perche il Lauoro della Porta accennata riesca a perfezione e sec:do li Patti e Capitoli come sopra, hà formato e lasciato il Sig.r Baratti due disegni da sottoscriuersi, e ritenersi dalle Parti, a.bedue uniformi ed in conformità del med:o disegno esser fatto il lauoro e posto in opera con la quantità de marmi necessarij. In corrispondenza di che, il P. Priore e Padri, come sopra che sottoscriveremo la presente in com- pagnia del riferito Sig.r Isidoro promettiamo dare e sborsare al medesimo filippi cinquecento do- dici, o loro ualore in tante monete d'oro e d'argento, e questo a pagarsi a Chiunque esso Sig.r Ba- ratti ordinerà ed in tre annui pagamenti, cioè il primo nell'anno prossimo venturo 1746: Il sec:do nell'anno 1747: ed il terzo nell'anno 1748: cioè filippi cento settata, paoli sei e soldi 30 reggiani p. cadauno de detti tre anni. Colla condizione espressa però che dentro l'anno 1747: debba essere terminato il lauoro di tutti gli marmi e tutti posti in opera con ogni possibile dili= genza, ed attenzione con la presenza del med:o Sig.r Baratti, in maniera tale, che entro il prefato anno 1747 sia perfezionata la Porta e Basi come sopra; al di cui fine esso Sig.r Isidoro seco condurrà un Uomo Scapellino o sia Picchiapietre del mestiere che lauori a douere, ed il Conuento sarà tenuto spesare Ambedue, e sborsare allo Scapellino o Picchiapietre paoli trè in tutti gli giorni feriali nelli quali douerà lauorare in tutta la Giornata sec.do l'uso, e costume del Paese. E perche anticipati doueranno esser condotti gli marmi lauorati p. metterli in opera a debito tempo perciò il Monastero somministrerà tutto il denaro necessario p. la condotta nel tempo stesso che in questo Conuento saranno da Carrara trasportati gli ripetuti marmi; et il denaro che uenirà sborsato douerà computarsi nella somma del prenominato annuo pagamento. Quali cose tutte

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uogliono le Parti che abbiano da essere rate e ferme ed a niuna di esse si debba contrafare, ne contrauenire sotto la pena del doppio, refezione de danni § da ogni § Perche così § Obbli- gando gli Padri qui sottoscritti li Beni del Monastero in ogni più valida forma p. l'osservanza di quanto sopra; et il Sig.r Isidoro Baratti tutti li suoi Beni presenti e futuri in ogni§ Intendendo le parti, che la presente benche privata scrittura abbia forza come se fosse pubblico, e giurato strumento. Io F: Nicola Giacinto Petri Priore del Sud:o Conuento Affermo quanto sopra. Io fr. Nicola Coloretti aff:mo quanto sopra § Ego Fr. Carolus Ponti Ui:us Adf:o ut supra Io Fr: Alfonso Nicola Setti Sindaco Aff:mo q.to sopra § Io Fr. Gianfrancesco Allegri aff:mo q.to sopra . Io Isidoro Baratta Affermo e mi obl.go q.to sopra mano propria (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2916) 1746, 16 APRILE – REGGIO (In una sintetica nota che riassume lo stato economico del Convento al 16 aprile 1746, fra le partite a debito vengono citate le tre forniture allora in corso per la facciata: quella dei marmi dello Schiavi, ancora in via di perfezionamento, quella relative alle ferramenta ordinate al mercante Filippini di Brescia, già arrivate al Convento e quella relativa alle opere di Isidoro Baratta che ancora non aveva avuto esito specifico. Questa nota economica fu redatta circa un mese dopo il passaggio del priorato dal Padre Nicola Giacinto Petri al Padre Nicola Colloretti, come è rilevabile dalla documentazione riportata più avanti. A quell'epoca la fabbrica della facciata era di nuovo ferma per mancanza di fon- di. Riprenderà pochi mesi dopo finanziata anche e soprattuto grazie all'accensione di un censo passivo del valore di 6800 lire.)

Stato del Conuento di S. Agostino di Reggio Sotto il di 16 Aprile 1746 : Crediti

Eccesso d'entrata p. tutto il sud:o Giorno L. 0 deue auere il Conuento dall'eredità Saccani L 3480 qual somma già è stato concordato con rogito formale di pagare L. 560: l'anno due semestri d. L. 3480 : dal Sig.e Co: Giuseppe Pallai p. i frutti di un Censo di S. 400 ha pagati anni undici ------ ---------- ---------- --------------- L. 264 : dal mezzadro di Bagno p. resto do biade auute come p. conti fatti L. 100 : dall'eredità Ancini p. quattro anni d'annuo legato non pagato a L. 24 l'anno L. 96 : dal S: D: Bottazzi p. due sacchi di mestrura ---------- ----------- ------ L. 60 : da M.o Bernardo p. cinque mine di formento --------- ----------- ------- L. 75 : dal Fornaciaro p. altrettanti dati anticipati in Contanti --------- ----------- L. 110 : dal Med:o p. due sacchi di formento grosso ---------- --------- ------------ ------ L. 112 : ____________ L. 4297 debiti p. tutto il sud:o tempo la Spezieria de SS.ri Besenzi rest. Auere p. saldo di Cere e medicinali L. 350 : Il Sig.e Schiaui ha riceuuto filippi 24: a conto delli filippi 59: accordatili p. i marmi lauorati che deuono collocarsi nella sommità della nostra Facciata della Chiesa, quali sono ancora a verona presso d:o Mercante di marmi d: L. 787: 10 Deue auuere il S.r Filippini da Brescia p. tanti ferramenti ordinati, e che di presente si trouano in Conuento da impiegarsi p. la d.a Facciata d. L. 850: Si auuerte essersi formata Poliza col S.e Isidoro Baratti da Carrara di pagare filippi n.° 500: p. i marmi che doueua mandare condotti in Reggio e da impiegarsi nel 1747: e 1748 nella d.a Facciata:

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Seguita lo Stato del Conuento di S. Agostino di Reggio Sono state cantate tutte le messe col officio p. tutti gli nostri Religiosi defunti p. tutto il mese di marzo 1746: Sono stati sodisfatti tutti gli obblighi pas.i e presenti di questa nostra Sagrestia tanto p. le messe basse, quanto p. gli Anniuersarij, Biennali, et Anniversarij dell'Ordine p. tutto l'anno 1745: e p. Conto de med.i Obblighi dell'anno corrente sino p. tutto il di 15 Aprile 1746: si sono celebrate messe basse n°: 700 e cantate messe 30: incluse in queste l'Anniuersario di Febraio; e l'altre due p. ogni mese p. gli nostri Religiosi defunti e Benefattori Sono stati dati tutti gli vestiarij alli Religiosi p. tutto il mese corrente di Aprile 1746: Sono stati eseguiti tutti gli Ordini lasciati dal P. Reu.mo Vic.o G.le nell'occasione di sua visita.

Seguita lo Stato del Conuento

Farina di formento bastante p. tutto settembre uenturo Vino p. fino alla metà di Nouembre senza quello delle messe. Olio di Oliva pesi quattro, olio di noce p. i Lumi pesi tre lib. 75 Candele di seuo lib. 50 Salami e coppe n°: 60: Lardi n°: sei. Pancette N°. Presciutti n° : sei distrutto lib. 50: (ASMO - Soppressioni napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2925)

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1746, 23 MAGGIO E 11 GIUGNO – REGGIO (L'11 giugno 1746 i monaci di S. Agostino decidono di ufficializzare il contratto d'affitto della loro fornace di Marmorana, posta nei sobborghi fuori Porta Castello. Questa fornace che già nel 1740 e nel 1741 aveva fornito

pressoché tutti i materiali di costruzione della facciata , ebbe un ruolo decisivo anche negli anni in cui la medesima fu ultimata. Già si è visto che nel 1745 il capomastro Bernardino Pungelli aveva lavorato, assieme ad altri muratori, alla modellazione e produzione dei pezzi speciali per ultimare le parti più complesse di questa architettura. Nel 1746 essa continuerà a fornire ulteriori materiali, anche se non più nelle misura degli anni precedenti. Benché non abbia stretta attinenza con i lavori di costruzione della facciata, si è voluto riportare ugualmente questo contratto per offrire una testimonianza di come era organizzata una fornace per materiali in cotto e calce nel XVIII° secolo. Compaiono nel contratto l'inventario delle attrezzature per produrre i materiali di comune smercio di allora e le rimanenze di quelli già finiti e di quelli da cuocere. Fra questi emergono oltre ai “coppi”, ai “quadrelli” e alle “tavelle”, anche le “lambrecchie” [laterizi di spessore ridotto per pavimenti e sottotegole], i “lambrecchioni” [ altro tipo di laterizio per pavimenti e sottotegole di dimensioni più grandi delle lembrecchie], e i “quadroni”[ mattoni quadrati anche di circa un braccio di lato che servivano per la costruzione dei pavimenti di grandi ambienti]. In più i monaci assegnano in conto capitale all'affittuario, il “fornasaro” Domenico Davali, o Davalli ,i crediti che essi avevano accumulato nei confronti di diversi clienti in ritardo con i pagamenti, con l'obbligo di riscuoterli e saldare i conti a fine contratto. Dal medesimo si evince che la fornace aveva una capacità produttiva che andava da un minimo di due ad oltre quattro “cotte”, o infornate l'anno.)

Nel nome di Dio N.ro Sig.re Gesù Christo l'anno dalla Lui Gloriosissima Circoncisi.e mille settecento quaranta sei, Indizione nona questo giorno undecimo Giugno. Li molto Reu.di Padri Eremitani dell'ordine di S. Agostino di q.ta Città di Reggio capitolarmente congregati nell'in.to luogo premesso il soli= to segno del campanello, li nomi dei quali sono il M. Reu.do P.re Nicola Coloretti Priore, e Lett.re Priuilegiato M. Reu.do P.re Lett.e Gian Carlo Ponti Vicario M. Reu.do P.re Lett.re Gian Carlo Setti M. Reu.do P.re Lett.re Gian Franco Allegri Curato R. P.re Mario Maria Pisani R. P.re Giulio Maria Ceresoli Proc.re R P.re Angelo Belloni tutti sacerdoti qui p.nti, ed agenti a nome e ueci del loro Munistero di S. Agostino di Reggio, e che che loro sono più di due terzi de PP. Vocali, e Locali di q.to medesimo monast.o hanno dato, locato, e concesso in affitto, danno § a Domenico Dauali del fù an= drea reggiano qui p.nte, e che stipula, accetta, e conduce p. se § una fornace con li inf.ti Capitali di rag.e del sud.o Monastero posta ne Borghi di Porta Castello in luogo detto Marmorana, e pres=

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare di una formella della porta d'ingresso. (Foto Ferrari 2012)

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so li confini noti ad amendue le parti, che qui § e ciò per anni tre, che hanno auuto il loro principio nel giorno vigesimo terzo del prossimo passato mese di maggio, e così auvranno a' terminare seguendo. Promettendo li Sud.ti Padri qui p.nti, ed agenti a nome sud.o auere rata, e ferma la p.nte condotta, e non farne altra durante la medesima in pre= giudizio del sud.o Conduttore qui p.nte, e stipulante p.se § E dall'altra parte esso Domenico Dauali qui p.nte per se § ha promes= so, e promette seruirsi Lodeuolm.te di d.a Fornace, e nel fine del.a p.ta affi= tarezza restituirla piuttosto migliorata, che deteriorata e almeno § unitam.te con tutti gli in.ti capitali ne termini, maniere, e prezzo di che in abbasso, e dare, e pagare per ogni cotta che farassi in auenire al sud.o Monast.o e a PP. amministrat.i pro tempore de beni d'esso a stipl.ni pa.te la somma di lire seicento m.ta cor.te di Reggio nel termine d'un mese dopo, che sia seguita la stessa cotta, e ciò senza danni, spese, ed ecezione alcuna, in tante buo= ne monete, e qui in Reggio in ogni § Con dichiarazione però, che il sudetto Dauali sia obbligato, come così esso Dauali qui p.nte per se § s'obbliga, e promette di fare per tutto il cor.te anno due cotte, e così pagare lire mille duecento entro il ter= mine come sopra conuenuto, e nelli altri due successivi anni farne alme= no tre cotte per cadaun anno, e pagare la stessa pensione di simili lire seicento per ognuna d'esse, e caso si rendesse difficile per scarsez.a di fabbriche il vendere tutta quella quantità ed materiali risul= tante dalle accennate tre cotte, aurà esso Dauali ad avisare li sud.i Padri per auere da medesimi quelle deliberazioni, che da loro saranno riconosciute adeguate alla giustizia, ad al douere, ma se p. lo contrario fosse facile l'esito de' materiali, cosiché esso Dauali facesse quattro, o anche più cotte ogn'anno, aurà similmente a pagare per ogni ulterior cotta la stessa quantità di Lire sei cento come sopra conuenuta, e ne termini sopra espressi, co= me così § in ogni. § Qui segue l'inuentario di tutti li materiali si cotti, che da cuocere di ragione de' sud.i Padri, ed esistenti nella predetta fornace. Materiali cotti di buona qualità Lambrechie N:° mille trecento Lambrecchioni n° cento. Coppi n.° sette milla. Quadrelli n.° quindici milla, e cinquecento. quadroni n° cento. Tauelle n.° novecento. Materiali da cuocere n.° sessanta cinque mille. Li sud.i ma= teriali dovransi restituire dal d.o Dauali alli sud.i Padri nel fine della p.nte condotta o in egual quantità, e quali= tà, o pure quando siano cotti nel prezzo seguente cioè. Quadrelli il migliaio in prezzo di lire sessanta tre. Coppi il mi= gliaio Lire cento venti quattro; Tauelle il migliaio Lire ses= santa. Calcina il moggio Lire trenta . Lambrecchie il mi= gliaio Lire duecento. Trombette soldi otto l'uno, quadroni soldi quindici l'uno. Altro Inuentario delli stromenti deseuuienti alla p.ta fornace Un trolone di ferro per cavuar le bragie, una trolina di ferro per l'aia. Una Zappa per la malta, una badila di ferro buo=

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na, ed una uecchia, una fattorella per li coppi, ed una cop= piera, due modelli per li quadrelli, e due per le tauelle, due modelli per li Lambrecchioni, e Lambrecchie, tra carco= le (sta per carrucole n.d.r.) uecchie, un assone di rouere per la fornace, un banco per far materiali stimato lire quindici, una mina fer- rata, e sua stanga di ferro stimata lire quindici, una tenda di Tela stimata lire uenti, una secchia ferrata stimata L. otto un asino intero per portar la malta con suo basto stimato filippi n.° quattordici. Li p.ti istrum.ti douransi alla fine come sopra restituire dal d.o Da= uali di buona qualità riguardo a quelli, che non sono stimati, ed in contanti riguardo a quelli a quali corrisponde il loro prezzo. Nota de' crediti de sud.i padri tenuti contro gli inf.ti SS.ri tanto mate= riale leuato dall'accennata fornace, e non per anche pagati. Sig.r Conte Malaguzzi p. calcina _ _ _ L. 90. - Sig. Pietro Ant.o della Gatta p. calcina Sig.r Co: Cassoli per calcina _ _ _ _ _ _L. 235. - e quadrelli _ _ _ _ _ _ _ __ _ _ _ _ _ _ _ L. 13:- Sig.r Dott. Besenzi p. calcina, quadrelli, Sig.r D. Tarachini p. calcina, e quadrelli L. 4:10 tauelle, e coppi _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __ L. 126. - Sig.r D. Pichiotti p. coppi, e quadrelli L. 10: - Sig.r D. Franceschi p. calc.a, quadrelli, e ta.ele L. 70. - Sig.r Dott. Manzini p. uari materiali L. 52:10 Sig. Pietro Ant.o Margini p. resto di materiali L. 316. - Sig.a Marta Ferrarini Chiesi p. coppi L. 7. 10 Sig. Bartolomeo Cattani p. quadrelli _ _ _ L. 126. - RR. Monache di S. Ilario per calci= Sig.r Vincenzo Bonini p. collature, quadrelli na, e quadrelli _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ L. 12 :- e calcina _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ L. 71.- Sig.r Antonio Bonauia p. quadrelli - L. 15:10 Sig.r Arciprete di Bibiano p. Coppi _ _ _ L. 7: 10. Sig.r Arciprete di Mozziatella p. resto L. 9: - Sig.r D. Carlo Menozzi p. quadrelli _ _ _ L. 21: - Mastro Bernardo Pungelli p. calcina L. 54:- Sig.r Priore di Montericco p. quadrelli __ L. 7: 5 Sig.r Nicolò Ferrari per tauelle _ _ _ L. 12: 15. Mastro Gian Maria Grassi p. coppi L. 17: 10. Sig.r Natale Cosmi per residuo _ _ _ L. 102:10. Sig.r D. Giuseppe Aduocati p. materiali L. 56: - Sig.r Arciprete d'Albinea per residuo L. 115: - M.ro Domen.o Cattellani p. calcina L. 60: - Sig.r Prospero Saltini p. calcina _ _ _ L. 14: - M.ro Lodouico Daoglio p. calcina L. 30: - Sig.r Giacomo Spoluerato p. quadrelli, Sig.r Rettore de Canali p. coppi _ _ L. 40: - e calcina _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ L. 178: - M.ro Bernardino Pungelli p. calcina L. 30 : - Si.r Co: Ippolito Manfredi p. quadrel= Sig.r Antonio Viacaui p. calcina _ _ L. 10: - li, e calcina _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ L. 14: - Sig.r Co: Antonio Malaguzzi per qua= Sig.r Argorghetti p. coppi, quadrelli, drelli, e calcina _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ L. 66: - e trombette _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ L. 318: = _________ ________ sono in tutto L. 2311: 10 Quali crediti come sopra descritti, ed ascendenti alla somma p.ta di lire due milla trecento undici, soldi dieci correnti di Reggio uengono da sudetti Padri ceduti p. aumento di capitale al predetto Dauali qui p.nte, e che quelli accetta a titolo di capitale sud.o, e successiuam.te s'obbliga, e promette d 'esigerli pendendo il sud.o trienio, ed alla fine della p.nte condotta restituire alli p.ti padri qui p.nti, e stipulanti p. il loro munistero l'accennata somma di lire due milla trecento undici, soldi dieci à condiz.e però, che quelli siano al med.o stati esatti ami= cabilm.te, e senza strepito di giudizio, mentre in caso non auesse potuto esigerli, sarà a carico de' med.i Padri, e loro munist.o il fare gli atti a tale effetto necessarj, ed oppor= tuni p. la loro esigenza, e esso resterà pienam.e disobbligato del pagam.to di quel= li il sud.o Dauali, douendo soltanto nell'accennato termine ricedere alli stessi Padri la rag.e d'esigere gl'inesitati fatta però la douta restituz.e di tutte quelle

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quantità, e somme che aurà riscosso, come egli s'obbliga, e promette effettuare a stipilazione p.te § in ogni § E le p.te cose tutte § d.e parti hanno asserito, ed asseriscono essere state, ed essere uere, e quelle rate § e non contrauenirui § sotto pena del doppio, la quale § e la quale § sotto la uicend.e reff.e de danni § Per il che § detti padri hanno obbli- gato, e obbligano il loro Munist.o, e beni d'esso, ed il pred.o Dauali se stesso li Lui Eredi, e beni tutti p.nti, e uenturi, quali beni § sinché § rin.do § e general= mente § e p. giurato § giusta il Decreto Ducale. Sopra di che Fatto in Reggio nel Munist.o dell'ordine di S. Agostino, ed in quel reffettorio iui continuam.e p.nti il sig.r Maurizio Oliua ol. Natale Citt.o Regg.o e Bar= tolomeo Zanoni ol. Fran.co da Couiolo, ed ortolano abit.e in Reggio amendue testimonj. Ego Joannes Alai ol. Hieronimj Art. et Med. Doc. Colleg. Notarius ac ciuis Regij de p.tis licet aliena § mihi tamen § rog.s fui; In quorum hic me subscripsi, ac de more signaui in Reg.o § o.i § (ASMO – Soppressioni Napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2915, ma anche ASRE – Archivio Notarile, Notaio Giovanni Alai – Filza 5078.) 1746, 11 MAGGIO – REGGIO, 20 MAGGIO – ROMA E 30 GIUGNO – REGGIO (Dopo l'avvio dei lavori nell'anno 1745, i monaci, come già ricordato, decisero di arrivare comunque al termine della facciata. Così nel 1746 fecero ripartire il cantiere e per dare concretezza alla loro decisione, avviarono l'iter per ottenere un prestito utile per raggiungere l'obiettivo prefissato. La cifra che ritennero adeguata allo scopo venne stimata in 300 scudi. L'11 maggio inviarono a Roma presso la Sacra Congregazione degli affari e delle consultazioni dei Vescovi e dei Regolari la supplica per ottenere il decreto di approvazione, che videro emanato con esito favorevole in data 20 maggio e che verrà poi ratificato e confermato dal vescovo di Reggio Monsignor Ludovico Forni in data 30 giugno. I termini con cui la supplica fu accettata sono i seguenti: potevano costituire un censo di 300 scudi di 10 paoli ciascuno in moneta romana, pari a circa 6750 lire di moneta corrente reggiana . Il censo doveva avere la durata di un quinquennio e entro tale data doveva essere estinto. I decreti cardinalizi e vescovili che qui sotto si riportano sono inseriti in allegato a due atti del Notaio reggiano Giovanni Alai, stesi al momento dell'acquisto del censo da parte dei prestatori dei 300 scudi.)

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare di una formella della porta d'ingresso. (Foto Ferrari 2012)

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E.mi, e Reu.mi Sig.ri Il Priore, e Padri del Conuento di S: Agostino di Reggio della Congregane di Lombardia Oratori Umili.mi dell' E. E. V.V. con tutto l'ossequio rappresentano ritrouarsi imperfetta la già incominciata Fabbrica della Facciata della loro Chiesa, non potendosi da molto tempo in qua condurre a fine per mancanza del danaro necessario, e però corre pericolo di graue pregiudicio cominciando a marcire li Ponti , e la armatura di d.a Fa= brica, quali cadendo portarebbeno graue danno al Conuento. Supplicano per tanto gl'Oratori l' EE: VV: affinché si de= gnino concedere loro la facoltà di prender scudi trecento S. 300 a censo per poter supplire a questa loro urgentissima indigenza; e della grazia = = = = = = = = = = = = = = = = = = = * * * Sacra Congregatio E.morum, et R.morum S.R.E. Cardinalium negotijs, et consultationibus Ep.orum, et Regolarium praeposi= ta, attenta relatione P. Prioris Generalis, benigne commisit Ordinario Regien., ut ueris existentibus narratis, petitam facul= tatem sumendi ad censum prefata scuta tercentum m.ae minori quo poterit interusurio proquolibet centenario, et anno illaque in causam supra expressam fideliter erogandi pro sui arbitrio, et coscientia oratoribus impertiatur; Ita tamen, ut census imponendus intra tempus ad ipso Ordina= rio praefigendum, deposita quot annis rata, extinguatur, sub poenis contra Regolarium bona alienantes impositis in casu contrauentionis omnino incurrendis. Romae 20 Maij 1746 ======= ========== ========= ======== C. Card.s Cavalchini L + S Joseph M.a Arch: Damasc. Sec: LUDOUICUS ---------------------- Ludovicus Forni -------------------- Patritius Mutinensis Dei, ac S. Sedis Ap.ae gratia Episcopus Regij, ac Princeps - Lectis praecibus controscriptis, nec non Decreto Sacrae Cong.nis Em.morum, ac R.morum S.R.E. Cardinalium negotijs, et Consultationibus Episcoporum, et Regolarium praeposita benigne adnotato in calce earunde. Precum, cum iam nobis constat de ueritate narratorum in dictis Precibus, attenta commisione nobis facta a dicta Sacra Congregatione dicto Adm. R.o P. Priori, et P.P. conuentus Sancti Augustini huius ciuitatis Regij impertimur facultatem summendi ad censum petitam summam scutorum tercentum à Paulis decem pro quolibet scuto monatae Romanae minori quo poteri interusurio pro quoilibet centenario, et Anno; dummodo illam in causam expressam in dictis precibus fideliter errogetur, et cum hoc etiam quod census imponendus intra quinquennium proximum estinguatur, de= posita quot' annis rata sub poenis contra Regolarium bona alie= nantes impositis in casu contrauentionis omnino incurrendis, et ita §

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et non aliter § Dat. Regij ex Ep.li Palatio hac die 30 Junij 1746 Ind.ne 9.a Lud: Ep.s Registratus in filtia Sa: Cong.nis sub. dd: die, et Anno L + S Fran.cus Franceschi Cancell.s (ASRE – Archivio Notarile, Notaio Giovanni Alai – Filza 5078) 1746, 14 LUGLIO – REGGIO (Dopo aver ricevute le approvazioni degli istituti ecclesiali superiori, i monaci procedettero all'accensione del censo di cui necessitavano. Una prima operazione in tal senso la attuarono vendendo un censo del valore di 400 ducati da lire 8 [3200 lire reggiane di allora ]imponendolo su una loro proprietà rurale posta nella villa di Gavassa dell'estensione di sei biolche. Il censo fu acquistato dal reggiano Gian Battista Grossi che di professione faceva il “lardarolo”. L'atto di costituzione e il relativo acquisto furono stilati dal Notaio Reggiano Giovanni Alai il 14 luglio 1746.) Census N.° 505 Nel nome di Dio N.ro Sig.r Gesù Christo l'anno dalla Lui Glorioss.a Circonc. 1746 Ind.e 9. questo giorno 14 luglio Capitolarmente congregati li Molto Reu.di padri Eremitani dell'ordine di S. Agostino di Questa Città di Reggio nell'inf.to luogo per deuenire al seguente contrat= to inesiuamento alla facoltà Loro permessa dalli Eminentiss.i Sig.ri Cardinali sopra la Congre.e de Vescovi, e Regolari, e successiuo decreto di Monsig.r Ill.mo, e Reu= diss.o Vescouo di Reggio e Principe annotati a piedi delle suppliche per parte d'essi Pa= dri presentate alli p.ti Eminentiss.i Sig.i Cardinali , e Monsig.r Ill.mo, e Reu.mo Vesco= uo, ed a me Not. rilasciate per inserire nel p.nte rogito come parte sostanzia= le del medes.o, li stessi Padri cioè il Molto Reu.do P.re Nicola Coloretti Priore Molto Reu.do P.re Nicola Giacinto Petri Lett.re emerito in Sacra Teologia Molto Reu.do P.re Lett.e Gian Carlo Ponti Vicario Molto Reu.do P.re Gian Franco Allegri Curato P.re Mario Maria Pisani P.re Giuglio Maria Ceresoli Proc.re, e P.re Angelo Balloni tutti sacerdoti, e padri Vocali, e Locali del Munistero di S. Agostino pred.o e che sono più di due terzi de P.P. vocali, e locali dello stesso qui p.nti, ed agenti, ed a nome dello stesso loro Munistero inesiuamento alla bolla di S. Pio V. alle Constituzioni d'altri Sommi Pontefici, ed a priuilegi Ducali emanati sopra la maniera di creare, ed alienare li censi, e compatibili con d.a bolla, e constituzioni tutte, alla quale, e quali protestano le parti d'unifor= marsi in tutto ciò sono per fare, a dire nel p.nte contratto di maniera, che uoglio= no s'abbia per esteso ciò, ui mancasse, e per nullo ed irritto ciò, ui po= tesse ostare come così § in ogni § hanno fatto, creato, ed imposto un annuo censo da durare a norma dell'accluso decreto di Monsig.r Vescouo di ducati uenti a L. 8 l'uno moneta corr.e di Reggio francabile a norma di d.o de= creto , ed anche prima § premesso però sempre l'auiso del bimestre, fatto l'attuale, e real deposito della proprietà inf.ta, e pagati li frutti tutti decorsi, e non pagati alla forma della citata bolla, in, e sopra una pezza di terra lauoria di biolche sei circa posta nella Villa di Gauassa confinata a mattina dalle ragioni delle carità, da sera da quelle del Sig.r conte Pallù,

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e da mezzogiorno dalla Strada, salui § fondo proprio del sid.o Munistero, lui libero, ed allodiale, immune da qualunque obblig.e sufficienteed in= ualidare la p.nte costituzione di censo, e capace a sopportare non solo il sud.o censo, ma anche un assai maggiore, come così § in ogni § Qual annuo censo così come sopra cercato, ed imposto li sud.i Padri qui p.nti ed ag.i a nome come s.a a titolo di uendita , ed in ogni § saluo quanto s.a hanno dato, venduto ed alienato, danno § a Gian Batt.a del q.m Gasparo Grassi Larda= rolo Regg.o qui p.nte, e che lo compra, stipula ed acquista per se § in ogni § Ad avere in f.a § Dandoli, e cedendoli ogni, e qualunque rag.e ed azione § Con= stituendolo Loro Proc.e irrevocabile con mand.o ampilss.o de esig.e frutti, e proprietৠPonendolo § Pattuendo, e conuenendo che d.e rag.i sono uere, salue, reali, ed in= tatte, e per tali § con promessa d'euizione, e legitima diffesa da estender= si in forma apmliss.a e che qui s'abbia per estesa giusta lo stile di Me Not., ed a sentimento di qualunque Legale, acto § venisse § sed nihil omium§ o.i § E ciò hanno fatto, e fanno per prezzo, ed a nome di prezzo di ducatoni quattro cento a L. 8 l'uno moneta corr.e di Reggio, quali S. 400 il sud.o Gian Batt.a Grossi qui alla presenza delli Testiminj in.sti, e di me Not. hà dato, pa= gato, sborsato, numerato, e rilasciato, da, paga § al sud.o P.re Ceresoli Pro.re, p.nte, e che cosi ordinando gli altri P.P. tutti quelli tira, e preso di se tratie= ne in tante buone monete d'oro, d'arg.o e di Modona legali, e giusta, che fanno la d.a somma, come tali, e tante § rin.do § ogni § e ciò per errogarli nelle cause espresse in d.e preci, come, così § in ogni § Qual annuo censo così come sopra creato, ed imposto in rag.e d'un cinque per cen to, ed a rag.e di centennaro, ed anno li sud.i P.ri qui p.nti a nome del p.to Loro Munistero hanno promesso, e promettono dare, e pagare al sud.o Grossi qui p.te, stip.te per se § finchè quello durerà, in due rate egua= li la metà cioè di semestre in semestre , ed in fine § senza danni § in tante § e qui § in ogni § e con tutta puntualità di maniera che in caso di ritarda= to pagamento d'una, ò più rate , sarà lecito, e potrà il sud.o Grossi anda= re al possesso del fondo di fatto suo proprio, e senza ministero d'al= cun giud.o ò pure agire contro il sud.o Munist.o, e Padri amministrat.i pro tempore de beni d'esso nelle maniere ualide, ed esecutive, in modo però che elletta una strada non s'intendi mai pregiudicato nell'altra, come così protesta § in ogni § E le p.te cose tutte § d.e parti hanno asserito essere state , ed essere uere, e quelle rate § e non contrauenirui § sotto pena del doppio, le quali § e la quale § sotto la uicend.e reffezione de danni § ed il che § d.i Padri hanno obbligato, ed obbligano il p.to loro munistero, e li beni p.mti, e uentu= ri, ed i successori in quelli quali beni § sinchè § ri.ndo § e generalm. § e per giu= rato § giusta il decreto Ducale. Qui cadono dette preci, rescritto, e decreto. (vedasi le documentazioni riportate in precedenza e datate 11 e 20 maggio 1746, nonché 30 giugno dello stesso anno n.d.r.) Sopra di che § Fatto in Reggio nel refett.o del Monast.o d'essi P.P. Agostiniani iui conti= nuam. p.nti Bartolomeo Zanoni ol. Francesco ortolano abbit.e in Reggio, e e Michele Zinani q.m Alessandro da Monte Cauolo, e murat.e abbit. in Reg= gio amendue Testimonj § Ego Joannes Alai Ciuis, et Not. Regij de p.tis Rot.s fui § R: B: pag: 67: (ASRE – Archivio Notarile, Notaio Giovanni Alai – Filza 5078)

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1746, 23 LUGLIO – REGGIO (Il censo costituito il 14 luglio era solo parte del valore complessivo dei 300 scudi che i monaci di S. Agostino preventivavano di incassare per poter pagare i lavori finali della facciata. Per arrivare alla somma complessiva di 6750 lire in moneta corrente reggiana mancavano ancora 3550 lire. Accesero così un secondo censo, costituendolo su un'altra loro proprietà rurale di circa 6 biolche che avevano a villa Castellazzo e che fu comprato dal sacerdote reggiano D. Gian Antonio Valiani. Anche questo atto di costituzione e di acquisto fu stilato, il 23 luglio 1746, dal notaio reggiano Giovanni Alai, che inserì nel valore del censo anche il suo onorario, pari a 50 lire. Il valore complessivo di questo prestito arrivò così a 3600 lire, che unito a quello precedente di 3200 lire portò il tutto alla somma di 6800 lire L'Alai fu pagato, come risulta dalla contabilità di cantiere riportata più avanti, il 17 agosto 1746. I due censi costituiti non furono comunque sufficienti a coprire tutte le spese effettuate. Alla fine rimasero scoperte più di 2342 lire che le documentazioni finora reperite non dicono con che fondi furono saldate.) Census N.° 507 Nel nome di Dio N.ro Sig.r Gesù Christo l'anno dalla Lui Glorioss.a Circonc. 1746 Ind.e 9. questo giorno 23 luglio Capitolarmente congregati nell'inf.to luogo premesso il solito segno del Campanello li Molto Reu.di padri Eremitani dell'ordine di S. Agostino di questa città di Reggio, li nomi de quali sono il Molto Reu.do P.re Nicola Coloretti Priore Molto Reu.do P.re Nicola Giacinto Petri Lett.re emerito in Sacra Teologia Molto Reu.do P.re Lett.e Gian Carlo Ponti Vicario Molto Reu.do P.re Gian Franco Allegri Curato P.re Mario Maria Pisani P.re Giuglio Maria Ceresoli Proc.re, e P.re Angelo Balloni tutti sacerdoti, e che sono più di due terzi de P.P. voca= li, e locali del Ven.b.le Munistero di S. Agostino pred..o qui p.nti, ed agenti a nome, e ueci del loro Munist.o inerendo alla bolla di S. Pio V. alle Con= stituzioni d'altri Sommi Pontefici, ed a priuilegi Ducali emanati su la maniera di creare, ed alienare li censi, e compatibili con d.a bolla, e consti= tuzioni tutte, alla quale, e quali, saluo quanto nell'inserto di che in abbasso, protestano d'uniformarsi in tutto ciò sono per fare, a dire nel p.nte con= tratto di maniera, che uogliono s'abbia per espresso ciò, ui potesse manca= re d'essenza, e per non esteso ciò, ui potesse contrariare come così § in ogni § ed inerendo pur anche li stessi Padri al decreto ottenuto dalla Sacra Congre.e delli Eminetiss.i e Reu.mi Sig.i Cardinali sopra li negozij, e consul= tazioni de' Vescovi e Regolari an.otato a' piedi delle suppliche da Medes.i Padri presentate alli p.ti Eminent.i Cardinali e da Questi dirette a Monsig.r Ill.mo. e Reu.mo Vescovo di Reggio, e Principe, dal quale pure essi Padri han= no benignamente ottenuto altro decreto e facoltà di prendere a censo la somma di S. 300 a paoli dieci l'uno di moneta Romana, che sono di mo= neta nostra corr.e in Reggio L. 6750 come si legge descritto ne' succitati dec= reti, copia di che viene da me Not. per ordine de Sig.i contraenti inserita nel fine del p.nte rog.o come parte sostanziale di questo contratto , e cio per

Facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Particolare di una formella della porta d'ingresso. (Foto Ferrari 2012)

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essersi l'originale inserito in altro mio rog.o delli 14 andante in ocasione, che li stessi Padri presero a censo la somma simile di L. 3200 in diminuzio ne della somma Loro accordata, e dalli stessi Eminenti.i Sig.i Cardinali, e da Monsig.r Vescovo pred.o così che uiene la facoltà sud.a in oggi a riddursi a so= le L. 3550 moneta pred.ta. Che però li stessi Padri qui p.nti, ed agenti come s.a hanno fatto, creato, ed imposto un annuo censo da durare a norma de succitati, e qui aclusi decreti di L.180 moneta corr.e di Reggio francabile però entro il termine accordabile, ed anche prima § premesso sempre l'auiso del bimestre, fatto l'attuale, e real de= posito della proprietà infr.ta, e pagati li frutti tutti decorsi e non pagati alla forma di d.a bolla, in, e sopra due pezze di terra lauorie , ed in parte arborate della quantità di biolche sei in c.a § posta nella Villa di Castellazzo distretto di Reggio, e confinante, rispetto ad una, a mezzogiorno dalle ragioni dei Sig.i Conti Zoboli, da mattina da quelle del Sig.r Vachi di Modona, da sera da P.P. de Serui, e da settentr.e del Sig.r Mazzoli, riguardo all'altra da tre parti dalle rag.i de Sig.i Canonici di Rubiera, e dall'altra dalla strada, salui § fondo proprio, libero ed allodiale del sud.o Loro Munistero im.une da qualunque obblig.e sufficiente ad invalidare la presente constituzio= ne di censo, e capace a sopportare non solo il medes.o ma anche un assai magg.e come così § in ogni § Qual annuo censo così come s.a cercato, ed imposto li sud.i Padri qui p.nti ed ag.i a nome del p.to loro munist.o a titolo di uendita, ed in ogni § saluo q.o s.a hanno dato ven= duto ed alienato, danno § al M.Ill.re Sig. D. GianAntonio Valiani del fu Sig.r Ten.e Capit.o Giovanni Cittad.o e Sacerd.e Regg.o qui p.nte, e che lo compra, stipula ed acquista per se § in ogni § Ad avere un f.a § Dandoli, e cedendoli ogni, e qualunque rag.e ed azione § Constituen= dolo Loro Proc.e irrevocabile § Ponendolo in ogni loro, ed del loro Munist.o luogo, ius, e stato di maniera che § che § Pattuendo, e conuenedo, che d.e rag.i sono ue= re, salue, reali, ed intatte, e per tali § con promessa d'euizione, e legitima diffesa da estendersi in forma apmliss.a e che qui s'abbia per estesa giusta lo stile di Me Not., e da sentimento di qualunque legale, acto § venisse § sno§ E ciò hanno fatto, e fanno per prezzo, e a nome di prezzo di L. 3600. moneta corr.e di Reggio, quali 3600. il sud.o Sig.r Gian Ant.o Valiani qui alla pre= senza delli Testimoni inf,ti, e di me Not. ha dato, pagato, sborsato, numerato, e rilasciato, da, paga § al sud.o P.re Ceresoli Pro.re, che cosi ordinandogli altri Padri tut= ti , quelli tira, e presso di se tratiene in tante buone ualute d'oro, d'argento lega= le, e giuste, che fanno la d.a somma, come tali, e tante § rin.do § in ogni § e ciò per errogarle a tenore di d.e preci, e decreti, come, così § in ogni § dichiarando essi Padri qui p,nti, ed agenti come s.a che dal sopra più della somma presa a cen= so oltre il contenuto ne citati decreti, ascendente a L. 50. se ne deuono serui= re in rimborso delle spese fatte per essi Padri nell'ottenere li p.ti decreti, ed anche per pagare le spese occorrenti per questo, e per l'altro mio rog.o so= pra citato, come così § in ogni § Qual annuo censo così come sopra cercato, ed imposto li sud.i Padri qui p.nti, ed ag.i a nome del p.to Loro Munist.o hanno promesso, e promettono dare, e pagare al sud.o Sig.r Gian Ant.o Valiani qui p.nte, e stip.te per se § finchè quello durerà, in due rate eguali, la metà cioé di semestre in semestre, ed infine di qualun= que semestre senza danni , spese, ed ecezione alcuna, in tante buone monete, e qui § in ogni § e con tutta puntualità di maniera, che in caso di ritardato pagamento d'una, o più rata, sarà lecito, e potrà il sud.o Sig.r Valiani andare

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al possesso del fondo censito, o' pure agire contro d.o Padri, e beni del loro Mu= nistero nelle forme più ualide, ed esecutiue di maniera che elletta una stra= da, non s'intendi mai pregiudicato di potere agire nell'altra come così § in ogni § E le p.ti cose tutte § d.e parti asseriscono essere state, ed essere uere, e quelle rate § e non contrauenirui § sotto pena del doppio, la quale § e le quali § sotto la uicend.e reff.e de danni § Per il che§ li padri hanno obbligato, ed obbligano il sud.o loro Monastero, li Lui beni p.nti, e uenturi, e successori in essi, quali beni § sinché § rin.do § e generalm. § e per giurato § giusta il decreto Ducale. Qui cade la copia di d.e preci, e decreti (vedasi le documentazioni riportate in precedenza e datate 11 e 20 maggio 1746, nonché 30 giugno dello stesso anno n.d.r.) Sopra di che Fatto in Reggio nel Refettorio del Munist.o de sud.i padri di S. Agostino iui continuam. p.nti Bartolomeo Zanoni ol. Franc.o da Pauulo Ortolano e Michele Zinani ol. Alessandro da Saluarano Murat.e amendue abbit. Regg.i Testimoni § Ego Joannes Alai Ciuis, et Not. Regij de p.tis Rot.s fui § R: B: pag: 58: (ASRE – Archivio Notarile, Notaio Giovanni Alai – Filza 5078) 1746, GIUGNO/NOVEMBRE - REGGIO (Con l'anno 1746 si giunge alla conclusione dei lavori della facciata. Le spese di cui si ha documentazione riguardano in gran parte rifiniture e dettagli costruttivi. Le note di uscita arrivano fino al novembre di quell'anno. Alla direzione dei lavori vi è sempre il capomastro Bernardo, o Bernardino Pungelli o Pongelli, cui verrà commissionata, il 1 agosto 1746, la consegna finale della facciata. Non ci sono pagamenti o riferimenti a Giovan Battista Cattani, come riporta invece molta storiografia locale successiva. Durante quell'anno furono posizionate nelle nicchie più alte 2 delle 4 statue in terracotta, che lo scultore bolognese Antonio Schiassi aveva terminato nel dicembre 1742. La statua di S. Guglielmo fu completata con uno stendardo tenuto in mano dal santo, mentre quella di S. Nicola da Tolentino fu dorata probabilmente nella parte che lo rendeva più riconoscibile, cioè un sole sul petto. Sempre nel 1746 furono saldati i marmi ordinati ad Antonio Schiavi di Verona. Non si sa se tali marmi, in forma di vasi e palle, siano mai stati montati. Come non si sa se le altre due statue realizzate dallo Schiassi, siano mai state poste nelle nicchie inferiori. Come si vedrà dalle documentazioni successive tali opere non erano ancora poste in opera nel 1749. L'ipotesi che si ritiene più credibile e che esse non siano mai arrivate nel luogo a loro destinate. Sui motivi di questa assenza le documentazioni finora reperite non forniscono utili spiegazioni. La contabilità qui sotto riportata contiene molto particolarità, al punto di fornire uno spaccato sulla vita di cantiere di quell'epoca. Dalle minestre di miglio e cappucci date ai muratori, ai colori usati per dipingere la facciata, alle varie fasi di rifinitura che si sono susseguite nei mesi estivi e autunnali per portare a termine l'opera. Non manca inoltre il riferimento all'accensione di due censi [di cui già si è riportata la documentazione in precedenza] da parte dei monaci di S. Agostino, per ottenere a prestito una parte dei soldi necessari per pagare le spese finali di quest'opera.)

Seguita la spesa della Faciata sotto il Governo

del M. R.P. Priore Colloretti principiata gli 15 Giugno 1746 Adi d.to n.to a Segantini per auer lauorato de' legnami per la detta Faciata come' da sua lista lire dieci dico -------------------------------------- L – – 10: – – : – Adi 18 d.to n.to a Gio. Moretti per una cassa di gesso lire undici ------------ L – – 11: – – : – Adi d.to n.to al Capo Mastro per g.te 6 lire 40: 50: a M.o Feretti per g.te n.° 6 lire 27: a M.o Cadoppi per g.te n.° 2 lire 9: a M.o Pungelli per g.te n.° 1 lire 4: a Manuenti per g.te n.° 21: lire 36: 15: in tutto -------------- L – 117: - 5 : – Adi 18 d.to n.to in Lib. 2 Corda lire 2:58: dico ------------------------------------- L – – 2: 18 : – Adi 22 d.to n.to a Segantini p. auer lauorato de' Legnami come da sua lista lire trentaquattro soldi dieci dico ------------------------------------------ L – – 34: 10 : – Adi 23 d.to n.to a Gio: Tomasi del Maio a conto di sue Fatture come da

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sua riceuta lire quaranta soldi dieci dico --------------------------------------- L – – 40: 10: – Adi d.to n.to al Capo Mastro p. g.te n.°4 lire 27: a M.o Gabrile p. g.te n.°12 con suoi Figli Lire 48: a M°. Feretti p g.te n.° 3 lire 12: 15: a M.o Cadop: pi p. g.te n.° 4 lire 17: a M.o Pungelli p. g.te n.° 3 ½ lire 14: a M. Michelle fornasaro p. g.te n.° 2 a lire 6 a Manuenti p. g.te n.° 33 ½ lire 57: 35: in tutto -------------------------------------------------------------------------------- L – 182: 10: – Adi 25 d.to n.to in Schiuma di Ferro pista soldi trenta dico --------------------- L – – 1: –10: – Adi 28 d.to n.to a Gio. Moretti p. una Cassa di Gesso lire undici -------------- L – – 11: – – : – Adi d.to n.to al medemo p. una Cassa di Gesso lire undici dico ------------ -- L – – 11: – – : – Adi d.to n.to p. due Conche, e due mescoli lire sei dico -------------------------- L – – 6: – – : – Adi 2 luglio 1746 n.to al capo Mastro p. g.te n.° 5 lire 33:15: a M.o Cadop: pi p. g.te n.° 3 lire 12: 15: a M.o Feretti p. g.te n.°3 lire 12: 15: a M.o Bor: clesi p. g.te n.° 5 lire 21: 5: a M.o Pungelli p. g.te n.° 3 ½ lire 14: a M.o Gabriele e suoi Figli p. g.te n.° 15 lire 60: a Manuenti p. g.te n.° 42 lire 73: 10: ad un altro Manuente p.g.te n.° 3 ½ fatte alla Fornace lire 3: 50: in tutto lire duecentotrentauno soldi dieci dico -------------------- L – 231: 10 : – Adi d.to n.to a Gio: Thomasi del Maio a conto di sue fatture come da sua riceuta lire cinquanta dico --------------------------------------- L – – 50: – – : – Adi 5 d.to n.to a Gio. Moretti p. Mine n° 8 Gesso lire sette soldi otto dico --- L – – 7: 8: – Adi 8 d.to n.to al medemo p. una Cassa di gesso lire dieci dico -------------- - L – – 10: – – : – Adi 9 d.to n.to al istesso p. altre Mine n.° 13: Gesso lire 11:11: dico ----------- L – – 1: – 11: – Adi 10 d.to n.to al capo M.o p. g.te n.° 6 lire 40: 10: a M.o Gabriele e' suoi figli p. g.te n.°18 lire 72: a M.o Borclesi g.te n.° 6 lire 25:10: a M.o Cadoppi p. g.te n° 6 lire 25: 10: a M. Pungelli p. g.te N.° 6 fatte alla Fornace lire 24: a M.o Fornasari p. g.te n.° 4 lire 14 a M.o Feretti p. mezza g.ta lire 2: 26: a Manuenti p. g.te n.° 42 lire 84: ad un altro Manuente di meno stipendio p. g.te n.° 4 lire 5: in tutto ---------------- L – 292: –12: 6 Adi d.to n.to in Schiuma di Ferro pista soldi trenta dico – ------------------- L – – 1: –10: – Adi 12 d.to n.to a Gio. Moretti p. una Cassa di Gesso lire undici dico ------- L – – 11: – – : – Adi 14 d.to n.to al medemo p. un'altra Cassa di Gesso lire undici dico ----- L – – 11: – – : – Adi 16 d.to n.to a Sig:r Gio. Bat.ta Filipini di Brescia p. tanto ferro p. la faciata come da sua riceuta lire ottocentoquaranta ---------------------------- L – 840: – – : – ________________ L 1 894: 13: 6:

Seguita la Spesa della Faciata di Luglio 1746

Retroscritta somma ------------------------------------------------------------------- L 1 894: 13: 6: Adi 16 d.to n.to al Capo Mastro p. g.te n.° 6 lire 40: 10: a M.o Gabriele e suoi Figli p. g.te n.° 17 ½ lire 70 a M.o Cadoppi p. g.te n.° 6 lire 25: 10: M.o Borlesi p. g.te n.° 6 lire 25:10: a M.o Pungelli p. g.te n.° 6 fatte alla Fornace lire 24: p. g.te n.° 6 da Manuente fatte alla Médéma lire 7: 50: a M.o Feretti p. g.te n.° 6 lire 25: 10: a Manuenti p. g.te n.° 37 lire 74: in tutto lire duecentonouantadue soldi 10 dico ----- L – 292: 10: – Adi 17 d.to n.to alli M.M.R.R. P.P. LL. Petri e Vicario Ponti p. Misure n.° 16 mezzo Vico (sta per vino n.d.r.) p. gli Muratori a lire 10: la Misura lire 160 dico ------- L – 160: – : – Adi d.to n.to a quello del Maio p. lauori fatti come da sua lista lire 150 dico L – 150: – : – Adi 20 d.to n.to p. n.° 3 Penelli lire cinque soldi quindici dico ---------------- L – 5: 15: – Adi 23 d.to n.to a Gio. Moretti p. una Cassa di Gesso lire undici dico ------- L – 11: – : –

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LA FACCIATA DELLA CHIESA DI S. AGOSTINO REGESTO E DOCUMENTI

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Adi d.to n.to al Capo Mastro p. g.te n.° 5 lire 33: 15: al med.o p. un'altra me- za g.ta lire 3: 7: a M. Gabriele e suoi Figli p. g.te n.° 58 lire 72: a M.o Ca: doppi e M.o Borclesi p. g.te n.° 11: ½ lire 48: 55: a M.o Pungelli p. g.te n.° 6 fatte alla Fornase lire 24: a Manuenti p. g.te n.° 36 lire 63: in tutto ------- L – 244: 17: – Adi 28 d.to n.to alla R.M.Sor Lauora Cosselli lire 52: pagate dal M.R.P.L. di lei fratto al Sig.r Schiaui di Verona a conto de Marmi dico --------------- L – 52: – – : – Adi 29 d.to n.to al detto Sig.r Schiaui p. saldo de Marmi Filippi n.° 33 che sono moneta di Reggio lire settecentottanta sette soldi dieci dico --------- L – 787: 10: – Adi d.to n.to al Statuario a conto delle quatro Statue lire 347: 10: e ci resta a dare secondo l'accordato di Filippi n° 24: poste che saranno, le altre due a suo luogo lire 192: 10: dico come sopra -------------- L – 347: 10: – Adi d.to n.to al Marcante del Rave (sta per Rame n.d.r.) lire milleduecentot- tanta sei dico ------------------------------------------------------------------------- L 1286: – – : – Adi d.to n.to in Lib. 3 Riso soldi 36: in Lib. 5 Miglio lire 5: 56: il tutto seruito p. fare tre uolte la Minestra a Muratori in tutto lire 3: 12: dico ---------------- L – 3: 12: – Adi 30 d.to n.to al Capo Mastro p. g.te n.° 4 lire 27: a M. M.o Cadoppi p. g.te n.° 4 lire 17: a M.o Nicolò p. g.te n.° 4 lire 16: a M.o Pungelli p. g.te n.° 4 lire 16: a M.o Michele p. g.te n.° 2 lire 7: 50: a M.o Feretti p. g.te n.° 4 lire 17: a Manuenti p. g.te 16 lire 26 in tutto lire 126: 10: dico -------------- L – 126: 10: – Adi d.to n.to in Schiuma di Ferro pista lire due dico ------------------------------ L – 2: – – : – Adi d.to n.to al Maltatore p. Robba fatta alla Fornace p. la Faciata lire 16 d.o L – 16: – – : – Adi d.to n.to a Mastro Vincenzo Franzoni Ferraro p. fatture fatte p. la Faci: ata lire quarantacinque dico -------------------------------------------------------- L – 45: – –: – Adi d.to n.to in Lib. 12 Biacha lire 59: 4: in Lib. 4 Minio lire 9:12: in Lib. 2 Terra Galla di Roma lire 14: in Lib. 1 Scolatura lire 4: 15: in once 9 Fillo di Ferro lire 1: 6: in Lib. 1 once 6 Pessa Grega soldi 15: in Sedole p. fare de' Penelli lire 2: 5: in Lib. 2 Miglio p la Minestra de' Muratori soldi 12: in tutto lire cinquantadue soldi noue dico ----------------------------------- L – 52: – 9: – Adi 4 Agosto 1746 n.to in Pesi 1 Lib. 3 Fecia d'Oglio di noce a soldi 13 la lib. lire 18: 4: in altri Pesi 3 Lib. 15 Oglio Vergine detto a lire 26 il Peso lire 93: 10: in tutto lire centoundici soldi quatordici dico --------------- L –111: –14: – ________________ L 5589: – –: 6

Seguita la Spesa della Faciata d'Agosto 1746

Retroscritta somma -------------------------------------------------------------------- L 5589: – –: 6 Adi 4 d.to n.to al Lataro Marconi p. Lib. 4 Saldatura p. gli Rami lire 10: in n.° 100 Chiodi soldi 30: in Pessa Grega e Salarmoniaco soldi 13: in tutto lire dodici soldi tre dico --------------------------------------- L – 12: – 3: – Adi 5 d.to n.to al medemo p. g.te fatte con suoi Garzoni a mettere gli Rami al primo Cornisone compreso la spesa delle Cibarie lire settanotto dico ------------------------------------------------------------------ L – 78: – –: – Adi d.to n.to p. un Standardo p. la Statua di S. Gulielmo lire 14 dico --------- L – 14: – –: – Adi 6 d.to n.to in Lib. 2 Riso p. la Minestra de' Muratori soldi 24 dico ------- L – 1: – 4: – Adi 8 d.to n.to a Gio. Moretti p. una Cassa di Gesso lire undici dico --------- L – 11: – –: – Adi 10 d.to n.to in n.° 20 Latte p. le prime due Nice lire trenta dico ----------- L – 30: – –: – Adi 11 d.to n.to in Lib. 2 Riso come sopra lire una soldi quattro dico --------- L – 1: – 4: – Adi 13 d.to n.to al detto Moretti p. una Cassa di Gesso lire undici dico ------- L – 11: – –: – Adi 15 d.to n.to in due Tiniccelini soldi dodici dico ------------------------------ L – –: 12: – Adi 17 d.to n.to al Sig.r Notaro Alaio lire cinquanta p. gli due Vstrimen

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ti fatti p. gli 300 Filippi presi a Censo per la Faciata come da suo Confesso dico ------------------------------------------------------------------ L – 50: – –: – Adi 18 d.to n.to in Lib. 2 Miglio p. la Minestra de Muratori soldi 16: dico --- L – –: 16: – Adi 20 d.to n.to a Gio. Moretti p. una Cassa di Gesso lire undici dico --------- L - 11: – –: – Adi d.to n.to in lib. 2 Riso p. la Minestra de Muratori soldi 24 dico ------------ L – 1: – 4: – Adi 21 d.to n.to p Schiuma di Ferro soldi 22: 6: dico ----------------------------- L – 1: – 2: 6 Adi d.to n.to al Lattaro p. auer messo le Latte sopra le prime due Nice -------- L – 22: 10: – Adi 22 d.to n.to in Capuci p. la Minestra de detti soldi dodici dico ------------- L – – : 12: – Adi 25 d.to n.to p. la Minestra de medemi soldi quindici dico ------------------- L – –: 15: – Adi 26 d.to n.to in Lib. 8 Biacha lire dodici ---------------------------------------- L – 12: – –: – Adi 27 d.to n.to a Gio. Moretti p. due Casse di Gesso lire uentidue dico ----- L – 22: – –: – Adi d.to n.to in Capuci p. la Minestra de Muratori soldi dodici dico ----- -- L – – : 12: – Adi 3 7bre 1746 n.to in Oro p. la Statua di S. Nicola soldi 12: 6 dico ------- L – –: 12: 6 Adi 5 d.to n.to in Chiodi p. accomodare due Conche soldi 7: 6 dico -------- L – –: – 7: 6 Adi d.to n.to in Capuci come sopra soldi dodici dico ----------------------- L – – : 12: – Adi 14 d.to n.to in Lib. 12 once 6 Biacha a soldi 30 la Lib. Lire 58:15 dico L – 18: 15: – Adi 16 d.to n.to in una Cassa di Gesso lire undici soldi dieci dico ----------- L – 11: 10: – Adi 20 d.to n.to in un Sedazo lire due soldi cinque dico ------------------------ L – 2: – 5: – Adi 22 d.to n.to in Capuci p. la Minestra de Muratori soldi 18 dico - -- L – – : 18: – Adi 25 d.to n.to a quello del Maio p. sue fatture Lire dodici dico ------------- L – 12: – – : – Adi 27 d.to n.to a Gio. Moretti p. una Cassa di Gesso lire undici dico --------L - 11: – –: – Adi 9 8bre 1746 n.to alla Porta p. l'Onoranza dell'ultimo Rame fatto uenire da Montechio soldi dieci dico ------------------------------------------- L – – : 10: – Adi 15 d.to n.to a Gio. Porta Lattaro lire 100 p. auer messo gli rami al se: condo Cornisone e lire 11: 15: 6: in Stagno, Chiodi, e carbone in tutto ---- L 111: 15: 6 Piu n.to al Sig.r Fabricio Oliua p. auer datto l'Oglio, e Pitura alla Facia: ta, con l'obligo di terminarla, lire duecentodieci dico ------------------------- L 210: – – : – _________________ L 6251: – – : 6

Seguita la Spesa della Faciata di 9bre 1746 Retroscritta somma ----------------------------------------------------------------- L 6251: – – : 6 Piu n.to al Capo Mastro Bernardino Pungelli, a conto delle lire 1250 ac: cordateli, sotto il primo d'Agosto prossimo passato, con l'ob: ligo che dia la Faciata del tutto compita lire 995: 13: dico ---------- L 995: 13: – Piu n.to a Mastro Gabrino p. auer cotto la Robba p. la Faciata ---------------L 50: – – : – Piu n.to al Speciale p. lib. 8 Biacha lire 12: in Lib 1 terra giala di Roma lire 7: 4: lib. 1 detta scura lire 4: 4: Lib. 1 Minio lire 2: 8: Lib. 6 Og: lio di Noce uergine lire 6: 18: in tutto lire 32: 14: dico -------------- L 32: 14: – Piu n.to p. n.° 97 latte a soldi 30 l'una lire 145: 10: dico ---------------------- L 145: 10: – Piu in Mogi dieci e mezo di Calzina seruita p. la Faciata a lire 30 il Mogio lire trecentoquindici dico -----------------------------------------L 315: – – : – Piu in dieci Milla tra Tauelle e Quadrelli a lire 60 il Migliaio ---------------- L 600: – – : – Piu notato in tre Milla Copi parte p. ricoprire la Fornace e altri p. la nostra Chiesa a lire 120 il Migliaio lire trecentosessanta dico -------------- L 360: – – : – Piu n.to al Mercante di Montechio p. altro Rame come da sua lettera in Filza lire centosettantasei dico --------------------------------------- L 176: 16: – Piu n.to a Gio. Porta Lattaro p. auer messo le Latte sopra l'ornato del Fenestrone e piano del medemo e alle due Nice di sotto, con altre spese da lui fatte come da sua lista lire ottanta dico ----------- L 80: – – : –

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Piu al Mastro Vincenzo Franconi Ferraro p. sue Fatture come da sua lista lire ottanta dico ----------------------------------------------------- L 80: – – : – Piu n.to a Gio. Thomasi del maio p. saldo di sue fatture di tutto quest'Anno 1746 come da sua riceuta lire 53: 10 dico -------------- L 53: 10: – ________________ L 9142: – 3: 6 _________________ Danaro preso a Censo furono lire seimilla ottocento che pero restano di più spesi lire 2342: – 3: 6 (ASMO - Soppressioni Napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2918, ma anche Filza 3208.) 1749, 11 MARZO – REGGIO (A pochi anni dal termine della facciata l'ex priore del convento di S. Agostino Padre Nicola Giacinto Petri stese una memoria generale sul suo operato. Lo spinse a questa iniziativa l'accusa dell'allora Priore padre Nicola Colloretti, di aver caricato di debiti il Convento senza le dovute coperture in entrata. La vicenda ebbe inizio da un litigio insorto il 13 giugno 1748 tra il Petri e il Coloretti per una divergenza di opinioni sul destino di una proprietà immobiliare del Convento. Il Petri nella sua memoria di difesa, lasciata poi fra le carte d'archivio in forma ancora non definitiva, cita fra le altre cose e più volte vari interventi sulla facciata da lui avviati e altri voluti dal Colloretti, che lo aveva sostituito in qualità di priore dopo il 18 marzo 1746. In particolare sottolinea che il Colloretti appena entrato come responsabile del Monastero, volle a tutti i costi finire il lavoro della facciata, anche se non c'erano i fondi. Questo pensando soprattutto che occorreva evitare di spendere denaro per smontare le impalcature già presenti, per poi rimontarle quando si sarebbero trovati i finanziamenti necessari per la chiusura del lavoro. Il Petri non concordava con questa impostazione perché riteneva che, in base al parere di Mastro Gabriele da Montecchio, esperto muratore che aveva lavorato nel 1745 alla facciata, questo onere sarebbe stato di scarso peso nell'economia del lavoro e quindi rigettò l'accusa di aver caricato il convento di debiti al Colloretti, responsabile invece di aver voluto accendere i due citati censi per poter arrivare al termine dell'opera. [Il medesimo sembra che avesse tentato in un primo momento di ottenere un prestito di 2000 “filippi” dal marchese bolognese Giambeccari, poi bloccato dal Vicario Gen. Della Provincia agostiniana di Lombardia su sollecitazione del Petri.] Non solo ma rincara la dose dicendo che gli interessi di questi censi, come quelli di altri accesi dal Colloretti, gravavano malamente sulle finanze del convento. Nello stendere la sua difesa cita poi gli interventi da lui promossi per portare avanti la facciata, i cui costi, al momento di cedere il priorato nel marzo del 1746, venivano a lui rinfacciati come un aggravio non piccolo. In particolare fa riferimento ai marmi ordinati allo Schiavi, che comunque dice erano allora a disposizione a Verona, e i manufatti in ferro fatti arrivare da Brescia, che erano depositati in cantiere e verranno poi utilizzati per ultimare la facciata. Il Petri si sofferma poi su altri aspetti della vita conventuale che non hanno a che fare con la facciata e che intende citare come elementi di prova del suo buon operato e a discredito dell'agire del Colloretti. Non si sa se questo memoriale abbia avuto un seguito. Sta di fatto che nel 1750 il Petri diviene di nuovo priore del convento al posto del suo accusatore. Lo si ritroverà in tale veste quando concluderà l'ultimo contratto relativo alla facciata nel novembre 1750 con lo scultore Francesco Lumi.)

Sincera Informazione Non auerei giammai posto in carta cosa alcuna spettante al presente governo del M.R. P. L: Coll.i se egli non me ne auesse dato tutto il motiuo et impulso. Nel dopo pranzo del 13 Giugno 1748 uigilia del Corpus dom.i mi significò che il Sig. Arrighi Romano aurebbe sborsati mille filippi, se il Convento l'auesse dato a godere sino alla restituzione di tal somma la nostra Casa nobile affittata per Zecchini 29 e mezzo. Risposi che per essere assai rilevante un tale affare richiedeva tutta la ponderazione in Consiglio ed in Roma anche a motiuo che d:a Casa douersi sollecitam:te uendere in conformità delle disposizioni della S. Cong:e; ed egli sdegnato mi disse uoler io sempre contrariare a tutto e perciò ero stato la rouina del Conuento da me lasciato carico, e che io vissuto, mai sarebbesi goduta la pace come aueua fatto conoscere a Chi si doueua, ed infuriato voltommi le spalle. Di un tal dire non feci allora gran caso, mai assicurato da più soggetti qualificati, che fuori de' Chiostri di me sparlaua souente con le stesse proposizioni, cotanto all'onor mio pregiudizieuoli, pensai a qualche riparo, quale riflettendo non potersi ritrovare senza discapito del nostro Abito risolsi porre in carta le mie giustificazioni , e dare a diuedere Chi è stato quello, che ha ridotto in

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stato misero il Monastero. Lo che mi uedo adesso necessitato ad esporre due proposizioni seriam.te professate dal P. Priore con Persona timorata di Dio e di piena fede, la quale richiesta prouerebbe giusto confessare con giuramento la uerità: la prima di esse pronunciata prima che assumesse questo Gouerno con ogni onestà, se poteua arriuare ad esser Priore, voleua lasciare il Conuento in tal essere e con tali debiti, che quello fosse stato per succederli, aurebbe ben pensato ad accettare q.to Priorato: La 2:a diuenuto Priore, essendo egli esortato dal med.o soggetto a non fare ceni passiui per il seguitare della Fabbrica della Facciata quale potea differirsi a tempo più opportuno, rispose con una protesta di uolerla proseguire quando: fossero andate sottosopra le fondamenta tutte del Monastero: e da questa 2.a Proposizione si scorge la sesoluzione del P. Priore in ouler rendere uerificata la Prima. In fatti portatosi il med:o a Bologna al Capitolo G.le, cercò a censo Filippi 2000 dal Sig. Marchese Giambeccari come confessò di sua bocca, ed io ciò inteso pregai il P. Reu.mo Biffi a non permettere un tal grauoso Inconueniente; laonde allora nulla fu eseguito, ma ritornato a Reggio, entro due mesi e a qual frutto prese a censo L. 6800 e succesiv.te altre 9000 di cui presentemente trouasi caricato il Conuento, a riserva di L. 2500 già estinte. Il che non sarebbensi eseguito se auesse operato colla douuta dipendenza dalli Padri del Consiglio o almeno dalli PP. LL. Vic.o e Sindaco e sarebbersi abbassati i Ponti della Facciata che poi poteano rimettersi in piedi con il quarto de' frutti de' censi a quest'ora pagati, giacchè M.o Gabrielo, Uomo di sperimentata bontà e sapere, si obbligaua rialzarli con meno di L. 400: benché il P. Priore dicesse per sodisfare le sue Idee ue ne uolessero almeno 1400. Tanto meno sarebbensi firmati simili censi, se il P. Priore auesse almeno nel più essenziale operato, a misura douuta, tanto che era al suo ingresso a questo Gouerno non trouò quei debiti, che a uoce ed in scritto ha publicato auer'io lasciati come può uedersi dallo Stato del Monastero: in cui si scorgerà maggiori li crediti esigibili che li debiti. Non douendosi attribuire a debito li 59 filippi p. i marmi quali si sono auuti nell'anno prossimo scorso e non ancora posti in opera perche in Lucca u'era il de- posito di filippi 50: non segnati nello Stato del Conuento e solam.te pagati al mercante in Verona nel 1747. Ne meno deuesi considerare come debito da me lasciato L. 850 in circa pagate dal P. Priore al Mercante del ferro Bresciano col motiuo che il med:o ferro trouauasi intatto quando divenne Priore e da esso impiegato per la Fabbrica. [Omissis] Ma giacchè s'era prefisso di uoler proseguire e terminare la Fabbrica (rimasta imperfetta e per terminarla non saranno basteuoli 700: filippi; poteva pure capitolarm.te eleggere un Soprintendente alla medesima, per auer leuato quello destinatoui dal P. Rev.mo Marini con speciale decreto ed ancora un depositario giacché non u'era esattore, che dopo un anno il M.R.o P. Biffi volle fosse dal Capitolo eletto; e se così auesse fatto non sarebbero seguiti tanti inconvenienti alla borsa del Con.to ed alla Fabbrica stessa [….....] Non aurebbe di suo capriccio accordato L. 1250 per terminare la Fabbrica (in quanto riguarda le maestranze di muro ) ad un mastro detto M.o Bernardo dal P. Priore tante uolte biasimato, il quale ha riceuto più di L. 900: ed ora per finirla non bastano L. 800: nemeno aurebbe fatto tanti pagamenti anticipati per la med.ma Facciata, per cui in qualche parte anderà al di sotto il Monastero, come appunto è seguito per auer uoluto il P. Priore dispoticamente uoluto accrescere pagamenti dal Capitolo accordati minori: con diminuire altri [Omissis] Molto ui sarebbe da dire sopra di ciò, e sopra altre cose di rimarco. Il tutto però tralascio per non infastidire di uantaggio Chi legge e tralascio ancora quanto abbia fatto il P. Priore contro le disposizioni di Roma de Superiori, e delle nostre Leggi più essenziali, perché tutto ciò può chiaram.te scopririsi a tauolino. Solam.te esporrò non essersi mai capito in qual maniera il med.o P. Priore si perdesse in Autunno passati nel nostro Casino di Camapgna con abbellirlo et adornarlo con nuova fabbrica, Pitture § con molta spesa come lui dice di sua borsa (benché fermam.te si creda, col denaro del liuello, cioé di scudi 60 veneziani dal P. L. Setti solennem.te ed ogni anno alla Sagrestia) ma' con spesa assai maggiore del Conuento ogni qual uolta sapeva andare in rouina il nostro Organo; auer bisogno in buoina oarte rifatte le Invetriate delli cinque Finestroni della Chiesa uerso

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Ponente: Chieder prouedimento il volto della med.ma Chiesa uerso il Chiostro che ha date varie crepature; come ancora una muraglia maestra della sud:a nostra Casa grande ed altre nostre Fabbriche, col portone dell'Orto che ha chiuso per metà per non rifarlo: minacciare gran danno il Fiume Crostolo alla nostra Possessione detta Marmorana che la circonda da due parti. Per cui ui si richiedono alcune migliaia di lire: e Lui perdersi in spese voluptuarie e superflue. [Omissis] Termino dunque colla protesta, che siccome ho scritto quanto di sopra non per odio , ne meno per alcun altro fine indiretto, ma p. zelo di questo Conuento in uarie forma maltrattato e p. l'indennità del mio decoro diuerse uolte oltraggiato, potrò solennem:te giurare quasi in tutte le sue parti ciò che contiene il presente Foglio, che di proprio pugno sottoscriuo S. Agostino Reggio 10 marzo 1749 F: Nicola Giacinto Petri Affermo mano propria. (Unitamente a questa memoria, che è la più completa fra quelle che il Petri inserì nell'archivio del Convento, ve ne sono altre in bozza, con molte correzioni, inerenti sempre lo stesso argomento. Esse riportano in parte le stesse considerazioni presenti in quella principale e in parte notizie diverse. In queste documentazioni viene ricordato come al momento del passaggio del priorato al Colloretti, la costruzione della facciata fosse arrivata fino all'altezza del finestrone senza far debiti e con una spesa di 3000 “filippi”, che includeva la fabbrica della muraglia dell'orto, lavori al Dormitorio e a fabbricati di campagna. Fra i debiti lasciati dal Petri al nuovo priore, ma comunque coperti da crediti, vi era anche quello delle statue della facciata, che dovevano essere collocate in opera al termine di tutti i lavori. Il Petri sostiene che fino ad allora, cioé il 1749, non ne erano state collocate che due. Quest'affermazione avvalora l'ipotesi che le due mancanti non furono mai poste sulla facciata e non si sa che fine abbiano fatto. n.d.r) (ASMO - Soppressioni Napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2925.) 1749, 11 APRILE – REGGIO (In un prima stesura del resoconto sullo “Stato del Convento di S. Agostino a tutto l'11 aprile 1749” risultava che i due censi accesi per l'ultimazione della facciata nel luglio del 1746, non erano ancora pagati. Il padre estensore di questo rapporto li inserì infatti fra i debiti del Convento ancora in essere. Tale condizione è confermata da altri documenti, qui non riportati, relativi agli stati debitori del convento per l'anno 1749, conservati all''Archivio di Stato di Modena nel fondo degli Agostiniani di Reggio - Soppressioni napoleoniche, - Filza 2925.) Stato del Con.to di S. Ag.no p. tutto il di 11 Ap.le 1749 = Sono stati sodisfatti tutti li oblighi perpetui, e manuali della nos.ra Chiesa p. tutto l'anno 1748: tanto p. le mese basse come p. li Anniuersarij, e Bienali, come pure p. li Anniuersarij dell'Ordine; E per conto dell'An. corr:te 1749: si sono sodis= fatte messe basse n. ; e si sono cantate p. li enunciati oblighi, messe n. essendo incluso l'Aniver. di Febb: e li altri due p. ogni mese = Si sono pure prestati li soliti sufragij alli nos.ri Religiosi defunti Si sono dati tutti li vestiarij = Si sono lette le solite Bole Apostoliche pres= crite da leggersi ogni Anno Debbiti in corpo Piu si porta lire 6800 p. la faciata -------------------------------------------------------- L 6800: - Piu si deue p. la compra del Luogo di Montechio come da strumento fatto -------- L 52400 Piu si deue llo Speziale -------------------------------------------------------------------- L 1400 Piu alla mensa Episcopale ----------------------------------------------------------------- L 48: Piu p. fatura del Bronzino ----------------------------------------------------------------- L 35 [Omissis] (ASMO - Soppressioni Napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 3208.)

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1749, 4 AGOSTO – REGGIO (Giovan Battista Cattani detto Cavallari, il 4 agosto 1749, sottoscrive con i canonici deputati alla Fabbrica della Basilica di S. Prospero di Reggio il contratto per la realizzazione della relativa facciata. Nei capitolato si cita espressamente che l'ideazione di una simile opera è del Cavallari, ma il suo disegno è stato approvato, fra gli altri, da Alfonso Torreggiani architetto di Papa Benedetto XIV. Questa notazione è molto importante, in quanto chiarisce che, se il Cavallari doveva farsi approvare il progetto per la facciata della Basilica di S. Prospero da eminenti architetti dell'epoca, a maggior ragione è difficile credere che possa essersi messo a giudicare nove anni prima quello più idoneo per la facciata di S. Agostino. Questo per logica delle cose in se, in quanto il Cavallari avrebbe dovuto raggiungere per S. Prospero una propria autonomia, che invece non gli venne riconosciuta. Se così stanno le cose a maggior ragione si deve pensare che tale autonomia non l'avesse nella vicenda di S. Agostino, dove era molto più giovane e inesperto. La documentazione sulla facciata di S. Prospero è quindi, a giudizio di chi scrive, una conferma indiretta della non sostenibilità dell'interpretazione data dalla storiografia locale al ruolo del Cavallari come artefice della scelta dei disegni d'ideazione della facciata della Chiesa di S. Agostino.) (Elio Monducci – Il Volto della basilica; Storia e documenti della facciata di San Prospero in Reggio Emilia, Reggio Emilia, 1999; Edizioni Diabasis. Pagg. 29 e 30) 1750, NOVEMBRE – REGGIO (Come già ricordato in precedenza, i monaci di S. Agostino stipularono nel 1750 un contratto per la lavorazione e posa in opera del rivestimento di marmo del fornice della porta maggiore della Chiesa. La commessa fu affidata allo scultore veronese Francesco Lumi, da lungo tempo abitante a Reggio e operante negli anni precedenti come tagliapietre e scalpellino nel Palazzo Ducale di Rivalta. I marmi da porre in opera non provenivano più da Carrara, ma da Verona. Questa volta il contratto andò in porto e l'opera del Lumi è ancora oggi visibile. Si trattò dell'ultimo lavoro a completamento della facciata, che fu eseguito e terminato nel 1751.) S. Agostino. Reggio E. li nouembre 1750: Colla presente scrittura se bene privata, uogliono le Parti che abbia forza come se fosse publico e giurato strumento resta stabilito e pattuito come qui sotto. Volendo gli Padri del Conuento di S. Agostino di Reggio fare la Porta grande della Chiesa colli marmi fatti uenire da Verona collo scalino ad essa corrispondente nel Piano di d.a Chiesa che p. essere d. marmi del tutto rustici, e conseguentem.te douendo esser lauorati a douere ed in maniera che restino perfezionati al più lungo entro il mese di marzo pros.mo venturo, a tal fine p. un tal lauoro e stato stabilito e concordato che il Conuento sud:o darà e sborserà al s.r Fran.co Lumi Veronese ma' da longo tempo abitante in Reggio, qui sottoscritto lire mille correnti di Reggio in tante buone monete, et otto misure di uino ordinario da famiglia, ed il med:o S.r Francesco Lumi lauorerà e farà lauorare gli d: i marmi in num:o di sette pezzi e che formano la d.ta Porta, e soglia della med:a e ciò sec:do il disegno perfettam:te sec.do l'arte ed in maniera che d.i marmi diuenghino lisci, a riserva dello scalino, e delli due Pezzi chia= mati Zocche di lisa. Obbligandosi d.o S.r Lumi prouedere a tuto il bisogneuole per tal lauoro anche a condurre d:i marmi oue occorrerà , al di cui fine li sarà dato qualche aiuto, d'assistere quando i med:i si metteranno in opera, con forare il marmo, ed im= pombare oue farà bisogno, accio che in quello a lui si aspetta il tutto riesca a perfezione; qual denaro gli sarà sborsato in ogni sabato sec:do il bisogno e così il vino a proporzione del lauoro, e fino che sia terminata l'Opera. E tutto ciò senza ne= suna contradizione e da uomo da bene; Per le quali cose come sopra gli padri qui sottoscritti obbligano il loro Monastero e beni del med.o ed il S.r Lumi obbliga se stesso, suoi beni presenti e futuri. Auuertendosi che il marmo della Zocca deue diui= dersi in due parti, ed in q.ta forma i pezzi de marmi p. d.a Porta saranno otto. Io F: Giacinto Petri Priore Affermo q.to Sopra mano propria Io fr. Niccola Colloretti Vic.oe e Sindaco aff.mo q.to sopra § Io F. Gian Carlo Ponti Uic.io aff.o q:to sopra § Io Francesco Lumi mi obligo et Affermo Quanto sopra. (ASMO - Soppressioni Napoleoniche, Agostiniani Reggio – Filza 2941)

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1782 – REGGIO ( Il manoscritto titolato “Descrizione delle pitture e sculture esistenti nelle chiese della Città di Reggio di Lombardia” attribuita dalla storiografia locale a Prospero Fontanesi porta la data del 1782. La situazione rilevata in tale opera dal Fontanesi però è quella che si è andata stabilizzando dopo l'arrivo il 29 settembre 1782, dei Carmelitani Calzati nel convento e nella chiesa di S. Agostino di Reggio. In particolare l'autore annota che sull' ancona dell'altare maggiore vi è la “Purificazione della B.V. Maria “ di Pietro Rotari, arrivata nella chiesa di S. Agostino nel dicembre 1782, mentre sull'altare che era dedicato alla Madonna della Cintura, era presente l'immagine della Madonna del Carmine. Per quanto i Carmelitani possano essere stati rapidi nel fare queste trasformazioni, pare più probabile che essi le abbiano realizzate nell'anno successivo, in special modo per quanto riguarda la collocazione della quadro del Rotari, che richiedeva un adattamento dell'incorniciatura in stucco. La data quindi del 1782 ,che risulta sul manoscritto attribuito al Fontanesi, è da ritenersi più di tipo convenzionale che reale, almeno per quanto riguarda la chiesa di S. Agostino. Stesso discorso si può fare sul manoscritto del canonico Gaetano Rocca “ Descrizione delle Chiese di Lombardia Dedicata Al Nobil Uomo Il Signor Conte Cesare della Palude Prevosto Coadjuto nell 'Insigne Basilica di S. Prospero dal Coadjutore”, datato anch'esso 1782 e pubblicato con dovizioso commento da Maria Montanari nel volume “Splendori di Reggio – La più antica guida artistica della città “ , Reggio Emilia, 2010. Anche qui la descrizione della chiesa di S. Agostino è quella stabilizzatasi dopo l'arrivo dei Carmelitani Calzati; ma non solo. Gli altari sono descritti pressoché come nel manoscritto attribuito al Fontanesi, quasi l'uno fosse copia dell'altro, o viceversa. Anche per il manoscritto del Rocca si ritiene quindi che la data del 1782 sia da riferirsi più ad un punto di riferimento temporale convenzionale, che reale, almeno per quanto riguarda la Chiesa di S. Agostino. In merito alla facciata, in entrambi i manoscritti si ricorda che essa fu compiuta nel 1746, su disegno dell'architetto bolognese Alfonso Torreggiani, indicazioni queste corrette, seppure molto stringate.) (P. Fontanesi - Descrizione delle pitture e sculture esistenti nella chiese della Città di Reggio di Lombardia nell’anno 1782 - Manoscritto. della Biblioteca “Antonio Panizzi” di Reggio Emilia. Si veda anche: Gaetano Rocca - Descrizione delle Chiese di Reggio di Lombardia Dedicata Al Nobil Uomo Il Signor Conte Cesare della Palude Prevosto Coadjuto nell 'Insigne Basilica di S. Prospero dal Coadjutore – 1782; Manoscritto della Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna pubblicato da Maria Montanari nel volume “Splendori di Reggio – La più antica guida artistica della città “ , Reggio Emilia, 2010.) 1783 – REGGIO (Ancora Prospero Fontanesi nel suo manoscritto “Raccolta di tutte le inscrizioni Antiche, Moderne Sacre, e Profane Onorarie, Sepolcrali che attualmente esistono nelle chiese né luoghi publici, e nelle case de' Privati della città di Reggio di Lombardia trascritte da P[rospero] F[ontanesi] in questa anno MDCCXXCIII. S'aggiungeranno in fine quelle che ora più non esistono tratte da' libri stampati, e manoscritti” ricorda l'iscrizione che è posta tuttora sulla facciata e la riporta in modo incompleto, forse per difficoltà di lettura dovuta all'infelice suo stato conservazione. L'opera del Fontanesi, stesa con notevole cura e precisione, è da datarsi al 1783, come appare sul retro del frontespizio, dove si legge a rovescio in trasparenza la scritta in latino INSCRIPTIONES / URBIS REGII / SACRAE ET PROFANAE / COLLECTAE / A / P. F. R. / ANNO / MDCCLXXXIII. Per la chiesa di S. Agostino il manoscritto riporta anche una lapide del 1787, segno questo che il Fontanesi, per un certo periodo aggiornò il suo prezioso lavoro.)

[Omissis] _____________________________________________

TEMPLI JAMPRIDEM NUNC VERO FRONTIS SACRAS excel SAS MOLES COENOBII AERE EREMT. Patrum. ILUSTRIS. PIETATIS MAGNANImUM MOLIMEN …................... = …...................................................mauitq. ANO DNI MDCCXLVI __________________________________________________ [Omissis] (Prospero Fontanesi - Raccolta di tutte le inscrizioni Antiche, Moderne Sacre, e Profane Onorarie, Sepolcrali che attualmente esistono nelle chiese né luoghi publici, e nelle case de' Privati della città di Reggio di Lombardia trascritte da P[rospero] F[ontanesi] in questa anno MDCCXXCIII. S'aggiungeranno in fine quelle che ora più non esistono tratte da' libri stampati, e manoscritti – Manoscritto della Bilioteca “A. Panizzi” di Reggio Emilia, pag. 166.)

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POST 1840 - REGGIO (Prospero Fantuzzi nelle note storiche da lui stese per la storia della chiesa di S. Agostino, dopo il 1840, riporta una notizia singolarmente errata: attribuisce la facciata a Girolamo Beltrami. Classifica la medesima di cattivo disegno e riporta l'iscrizione posta sul frontone in modo incompleto, probabilmente per le stesse difficoltà incontrate dal Fonta-nesi.) [Omissis] 1746 fuvvi eretta la facciata e nel. […...] [Omissis] La facciata fù eretta sul cattivo dissegno di Mastro Beltrami in cui sotto il cornicione ancor malamente si distin= guon le parole = TEMPLI JAMPRIDEM NUNC VERO FRONTIS SACRAS

EXCELSAS MOLES COENOBII AERE EREMT. ILUSTRISS. PIETATIS MAGNANIUM MOLIMEN.

ANO DNI MDCCXLVI [Omissis] ( Prospero Fantuzzi – Memorie storiche sulla chiesa di S. Agostino di Reggio Emilia, - 1847 ca. Carte manoscritte, raccolte in cartella, della Biblioteca “A. Panizzi” di Reggio Emilia) 1850/1880 – REGGIO (Francesco Baldi nelle sue “Memorie storiche di chiese di Reggio Emilia”, ricorda la facciata della chiesa, fornendo però indicazioni imprecise, in quanto limita la costruzione della medesima al 1746, attribuendo il merito al solo Torreggiani. Riporta poi l'iscrizione sulla facciata, che sarà ripresa più tardi da Mons. Prospero Scurani. Sul manoscritto in cui sono riportate anche le notizie sulla chiesa di S. Agostino, va detto che esso fotografa, per questa tempio, una situazione che è in gran parte precedente la sua chiusura avvenuta il 17 marzo 1860 e per gli altari della stessa, addirittura precedente il 1838. Il Baldi infatti indica che sull'altare di patronato della Famiglia Soliani Raschini era ancora presente la Natività attribuita a Carlo Bononi, quadro che fu sostituito nel 1838 con quello di S. Lorenzo dal parroco di allora Don Prospero Denti. La memoria stesa dal Baldi, a livello di notizie, non va comunque oltre il 1877, in quanto in un passo della medesima si ricorda come attuale prevosto della parrocchia Don Prospero Denti, morto appunto nel maggio del 1877.) [Omissis] La facciata della Chiesa fu costrutta nel 1746 dall'Architetto Alfonso Torreggiani di Bologna, nel cui frontone leggevasi ora in parte smarrita la seguente iscrizione

TEMPLI JAMPRIDEM NUNC VERO FRONTIS SACRAS EXCELSAS MOLES COENOBII AERE EREMT. PATRUM

ILUSTRISS. PIETATIS MAGNANIUM MOLIMEN EREXIT AB IMO CONSUMAVITQ. ANO DNI MDCCXLVI [Omissis] (Francesco Baldi - “Memorie storiche di chiese di Reggio Emilia”- 1850-1880. Manoscritto della Biblioteca “A. Panizzi” di Reggio Emilia) 1882 - REGGIO (Tiburzio Colli nel suo manoscritto intitolato “Raccolta di memorie riferibili alle Chiese, Oratori, Monasteri, Conventi, Confraternite e Pii Istituti della Città di Reggio Emilia, ecc.”, ricorda, per la Chiesa di S. Agostino, che la facciata era in corso di esecuzione nel 1746, senza aggiungere altro commento, o spiegazione.) (Tiburzio Colli - Raccolta di memorie riferibili alle Chiese, Oratori, Monasteri, Conventi, Confraternite e Pii Istituti della Città di Reggio Emilia, con appendici sul numero totale delle Parrocchie in città che furono, e attualmente sono conventi di Regolari, Monasteri di monache e confraternite trascritti dall'Avv. Tiburzio Colli, terminando detto lavoro alli 3 maggio 1882 in eta di anni '87 – Manoscritto della Biblioteca A. Panizzi di Reggio Emilia).)

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1888 – 1891 – REGGIO EMILIA (Nel 1891 la Chiesa di S. Agostino fu riaperta dopo quasi 31 anni di chiusura. Sull'opera di restauro finalizzata a questo scopo e condotta fra il 1888 e il 1891, esistono molti documenti specifici conservati presso il locale archivio parrocchiale. Dalla loro consultazione non emerge però con chiarezza tutto il complesso lavoro che si svolse in quel periodo e che interessò in modo principale la Chiesa. Al fine di avere un quadro generale sui lavori effettivamente svolti, Don Prospero Scurani stilò, in data 1 ottobre 1893, una relazione intitolata “ Breve descrizione de' lavori di restauro a riapertura della chiesa di S. Agostino in Reggio” in cui riporta tutte le notizie da lui ritenute utili per capire il tipo e il senso dei tanti interventi fatti. Il periodo cui lo Scurani si riferisce e fondamentalmente quello fra il 1888 e il 1891, con accenni anche a situazioni cronologicamente precedenti. Il testo che interessa la facciata, viene riportato per estratto.) Reggio Emilia 1 ottobre 1893 Breve descrizione dei lavori di restauro e riapertura al pubblico culto della Chiesa di S. Agostino di Reggio. [Omissis] 2 LA FACCIATA era tutta smussata nelle cornici, nei capitelli delle colonne, nei fregi e basamenti. Il cattivo stato delle medesime si può dedurre anche da questo fatto, che allorquando per la trascuratezza e per i forti geli cadevano diversi pezzi, e la Direzione dell' Orfanatrofio ne faceva rimostranze, l'Ufficio Tecnico Municipale mandava alcuni manovali con scale onde levare mediante martelli e pertiche i pezzi che minacciavano di cadere. Diversi di questi pezzi si conservavano ancora nei magazzini comunali all'epoca dei restauri. Mancava pure la soglia della porta che forse sarà stata infranta e fatta la soglia con mattoni onde potessero entrare in Chiesa coi cariaggi. Il restauro della facciata è stato appaltato a corpo e non a misura per la somma di £. 1300. Accomodate tutte le smussature, le cornici, i capitelli, il finestrone e tutti gli ornati e a tutta la facciata è stato dato un colore rossiccio, perché imitasse l'antica e primitiva struttura a mattone nudo. Accomodata la Croce col suo piedistallo – rifatta l'antica iscrizione che si era in parte smarrita, e che si poté trovare per intero nei nostri Cronisti. Accomodate pure le due statue dallo scultore Fornaciari Guglielmo. Erasi anche divisato di porre due statue nuove nelle due nicchie inferiori e se ne trattò col Dallari di Milano, ma poi la Fabbriceria essendo già da forti spese aggravata nulla se ne fece. Nel piede della facciata si tolsero i ripiani che vi erano di materiale, perchè riuscisse più libera e snella, e in luogo dei detti ripiani vi si posero spranghe di ferro per riparo. Fu fatta pure di nuovo la soglia in marmo di Verona e nell'alto vi si è fatto scolpire la croce della Consacrazione. E' stata pure di nuovo accomodata la porta coi relativi portelli. [Omissis] (APSLA – Tit. II° Fabbriceria – Vertenza sulla Chiesa di S. Agostino – Filza 2 , Doc. 133 : Breve descrizione dei lavori di restauro a riapertura al pubblico culto della Chiesa di S. Agostino in Reggio, redatta il 1 ottobre 1893 da Don Prospero Scurani) 1891 – REGGIO EMILIA (Nella sua Memoria Storica sulla Chiesa di S. Agostino, D. Prospero Scurani narra in modo molto sintetico le vicende costruttive della facciata. Egli è a conoscenza dei documenti inerenti gli Agostiniani di Reggio che sono depositati presso l'Archivio di Stato di Modena, ma non sempre li usa a dovere. Ne derivano informazioni coerenti con tali documenti e informazioni approssimative. In particolare non sono accettabili le notizie che indicano l'inizio della facciata nel 1746, nonché quella attestante il capomastro G. Battista Cattani, detto Cavallari, esecutore della medesima fino a tale data. Il tutto sulla base di un contratto del 20 gennnaio 1741, sulla cui esistenza e validità già si è detto in precedenza. Lo Scurani poi pare non aver visto i documenti che indicano in Antonio Schiassi l'autore delle statue della facciata e che pure sono contenute nel citato fondo degli Agostiniani. Per tale motivo egli classifica le statue suddette come di ignoto autore. Infine sul costo dei lavori di costruzione della facciata egli riporta la spesa relativa, al solo 1746, ritenendola il costo complessivo dell'opera In realtà l'impegno economico, distribuito su più anni, fu molto maggiore, come del resto riscontrabile dalle documentazioni contabili sopra riportate.) [Omissis] Nonostante questi disagi, i Padri agostiniani vollero compiere il loro Tempio coll'aggiungervi la facciata che ancora mancava: Il disegno venne affidato all'Architetto Alfonso Torreggiani di

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Bologna, e l'esecuzione al capo mastro Giambattista Cattani, detto Cavallari, con il quale il P. Priore del Convento stipulò una convenzione il 20 gennaio 1741. Il lavoro però non si cominciò che il 15 giugno 1746 sotto il governo del P. Priore Nicola Coloretti. Le due statue, di ignoto autore, rappresentano S. Guglielmo e S. Nicola da Tolentino, ambedue santi dell'Ordine Agostiniano; e tutto il lavoro costo 9142 lire reggiane (I). Alla sommità della nuova facciata venne posta la seguente iscrizione

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ILUSTRISS. PIETATIS MAGNANIUM MOLIMEN EREXIT AB IMO CONSUMAVITQ. ANO DNI MDCCXLVI (I) Da note desunte dall'Archivio di Stato in Modena) [Omissis] (P. Scurani – La Chiesa di S. Agostino di Reggio Emilia – Memoria Storica – Tip. Degani, Reggio Emilia, 1891. pagg. 22 e 23 ) 1891 – REGGIO EMILIA (Domenico Manzini, in occasione della riapertura al culto della Chiesa di S. Agostino, pubblicò nel 1891, un documento inedito sulla facciata, dedicando questo suo ritrovamento effettuato presso l'archivio di Stato di Modena, a Don Prospero Scurani. Si tratta della nota relazione che descrive un abbozzo di progetto sulla facciata e che più sopra è stato attribuito, da chi scrive, al Torreggiani, con una datazione probabile posta attorno al 1739-40. Il Manzini ,nel pubblicarlo, lo attribuisce invece al capomastro Giovan Battista Cattani e gli conferisce, come argomento, quello di relazione di scelta fra più progetti della facciata, tra cui anche quello del Torreggiani. Questa indicazione data dal Manzini, senza per altro contestualizzare il documento e leggerlo con attenzione, è comunque passata nella storiografia locale senza troppi problemi e, come si diceva a proposito della predetta relazione, senza particolari verifiche. Al Manzini va comunque ascritto il merito di aver individuato questa testimonianza e di averla pubblicata con attenzione per il testo, non sempre di facile comprensione. (Domenico Manzini – Documento inedito intorno alla facciata della Chiesa di S. Agostino di Reggio Emilia – Reggio Emilia; Tipografia di Giuseppe Degani, 1891.) 1922, 8 OTTOBRE – REGGIO EMILIA (Don Luigi Bocconi pubblica sul numero unico della rivista “Tu vere Dei Sacerdos”, edita l'8 ottobre 1922 per celebrare il 50° di sacerdozio del Parroco Mons. Prospero Scurani, un lungo articolo sulla Parrocchia di S. Agostino. Nel capitolo I° dedicato alle “date Memorande” cita la realizzazione della facciata con estrema laconicità, rifacendosi allo Scurani e datandola al solo anno 1746. [Omissis] Nel 1746 si fece la facciata di S. Agostino. [Omissis] (Bocconi Don Luigi, La Parrocchia di S. Agostino, in “Tu vere Dei Sacerdos”, Numero commemorativo per le giubilari onoranze del cinquantenario di Monsignor Prospero Scurani prevosto di S. Lorenzo in S. Agostino, 8 ottobre 1922, pagg. 9-14 ; articolo firmato 30 agosto 1922 ) 1931 – REGGIO EMILIA (Guglielmo Piccinini, nella sua Guida di Reggio nell’Emilia e Provincia, parlando della chiesa di S. Agostino, dà notizia della facciata, citando il fatto che fu rifatta nel 1746 da Alfonso Torreggiani. La dicitura è imprecisa, perché la facciata, come è noto, fu costruita tra il 1740 e il 1751, con termine dei lavori edili e di decorazione in cotto nel 1746. Il Torreggiani poi aveva dato il suo progetto nel 1740 e non nel 1746.) [Omissis] La facciata venne rifatta nel 1746 da Alfonso Torreggiani. [Omissis] (Guglielmo Piccinini – Guida di Reggio nell'Emilia e Provincia – Reggio Emilia, 1931 - R. Goretti & figlio editori )

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1957 – REGGIO EMILIA (William Ferrari, dopo l'asciutto e impreciso resoconto del Piccinini, è il primo studioso a riproporre un profilo storico-artistico della chiesa di S. Agostino. Le informazioni che fornisce non portano particolari novità , ma sono sicuramente utili per stabilire la presenza e la collocazione delle varie opere d'arte che vi erano contenute nell'anno 1957. Per la facciata della chiesa si rifa allo Scurani, specie per le notizie sul Cavallari, che assume senza verifiche.) [Omissis] Gli edifici che si allineano intorno sono semplici, modesti e senz'alcuna pretesa d'arte e se la facciata della Chiesa non incombesse con la sua mole, alta, possente color mattone, la piazzetta, passerebbe quasi inosservata ai più Questa invece con la parti laterali ondulate, i fasci di colonne, gli elementi decorativi a fiori e a frutta, le statue incotto, s'impone allo sguardo dell'osservatore, il quale arrivato all'improvviso in quel luogo solitario e silente, non sa rendersi ragione al primo momento del discorso che la facciata gli rivolge. Un discorso grave e querulo nello stesso tempo, come potrebbe tenere qualche vecchio prete, ricco di spirito, in vena di richiamare gli antichi tempi e de deplorare i nuovi. La facciata, infatti, opera settecentesca, fu ideata e disegnata, dal bolognese Alfonso Torreggiani, ed eseguita da G.B. Cattani, che la portò a termine nel 1746. [Omissis] (William Ferrari – La chiesa di S. Agostino nella storia e nell'arte – in IL PESCATORE REGGIANO, anno CXI, 1957, pag. 140) 1962, REGGIO EMILIA ( Fernando Fabbi, nella sua Guida di Reggio nell’Emilia, parlando della chiesa di S. Agostino, dà notizia della facciata, citando le stesse informazioni già date dal Piccinini e aggiungendo solo che il lavoro lo eseguì Giovan Battista Cattani. Sulle notizie prese dal Piccinini già si è detto. Sull'opera del Cattani, il Fabbi riferisce notizie già date dallo Scurani, a cui si rimanda per il relativo commento.) [Omissis] La facciata rimasta per lungo tempo rustica, venne completata come è al presente nel 1746, dall'arch. Alfonso Torreggiani di Bologna; eseguì però il lavoro Gio. Battista Cattani di Reggio [Omissis] ( Fernando Fabbi –Guida di Reggio nell’Emilia – Reggio Emilia, 1962 - Associazione turistica “Pro Reggio“ ) 1969 – BOLOGNA (A.M. Matteucci – Carlo Francesco Dotti e l'architettura bolognese del settecento – Bologna, 1969 1969 – REGGIO EMILIA (William Ferrari, in una riproposizione del suo studio sulla Chiesa di S. Agostino edito nel 1957, si sofferma ancora sulla facciata, ampliando le notizie storiche a suo tempo fornite. Oltre ad aggiungere proprie impressioni personali, è il primo a ricordare che le due statue presenti nelle nicchie superiori vanno attribuite allo scultore bolognese Antonio Schiassi. Per il resto continua a seguire le indicazioni dello Scurani, di cui già si è detto.) [Omissis] Chi da porta Castello s'avvicina alla Chiesa di S. Agostino dalla parte absidale, ha la convinzione di trovarsi di fronte ad uno splendido esemplare di monumento quattrocentesco : In realtà abside, torre e fiancata destra della Chiesa testimoniano la bellezza e la severità di questo stile. Quando però si arriva sulla piazzetta quadrangolare dominata da quattro tigli giganteschi si osserva che la facciata della Chiesa alta e imponente rivela che le impronte quattrocentesche sono sparite per far posto allo stile di un'epoca diversa. Infatti la facciata dell'Antico Tempio, rimasta a lungo rustica fu completata nel 1746 dall'architetto bolognese Alfonso Torreggiani (1676 – 1764) autore anche della vicina elegantissima cupola di S. Giorgio. La facciata incombe sulla piazzetta con le sue linee movimentate fra alte colonne alveolate corinzie ed un enorme finestrone centrale al fianco del quale si affacciano due nicchie con due statue di Santi opera dello scultore Antonio Schiassi. Le due statue rappresentano S. Guglielmo e S. Nicola da Tolentino. Il lavoro della facciata fu eseguito da G. Battista Cattani reggiano

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[Omissis] (Parrocchia di S. Agostino – Quarant'anni in mezzo noi – Numero unico in onore di Mons Dante Pederzoli. Suppl. della “La Roccia” rivista delle vocazioni e del Seminario di Reggio Emilia. s.d., ma 1969, pagg.2-4)

1970 – REGGIO EMILIA (Lo studioso Massimo Mussini nel suo contributo “Dal medioevo al Fontanesi. Motivi d'arte che confortarono i nostri avi” inserito nel volume redatto a cura di Ugo Bellocchi “Reggio Emilia: Vicende e protagonisti” edito a Bologna nel 1970, si sofferma anche su alcune opere del pieno XVIII° secolo realizzate a Reggio. Fra queste inserisce la facciata della Chiesa di S. Agostino che ascrive, seguendo lo Scurani, all'esecuzione di Giovan Battista Cattani su disegno di Alfonso Torreggiani. Riporta poi una foto della facciata scattata da Roberto Sevardi nel 1915, che mostra anche la piazza antistante selciata a sassi piatti, priva di alberi. A pag. 459 dello stesso volume viene riprodotto un raro dipinto di Alessandro Prampolini della metà del XIX° secolo in cui appare in secondo piano la facciata della chiesa, con dietro il profilo del convento delle monache agostiniane di S. Ilario.) (Massimo Mussini - Dal medioevo al Fontanesi. Motivi d'arte che confortarono i nostri avi - inserito nel volume redatto a cura di Ugo Bellocchi “Reggio Emilia: Vicende e protagonisti”, Bologna 1970; Edizioni Edison. Pagg. 137-138 e poi pag. 459.) 1981, OTTOBRE – REGGIO (Francesco Tarasconi pubblica nel 1981 uno studio sul capomastro e architetto reggiano Giovanni Maria Ferraroni [1661 – 1755]. In esso inserisce le principali opere da lui eseguite a Reggio e altre a lui attribuite. Nel capitolo intitolato “ L'eredità ambientale e d architettonica” svolge un excursus sull'architettura barocca reggiana relativa al periodo in cui operò il Ferraroni, inserendo anche notizie e commenti su lavori di altri artefici. Fra quelli menzionati vi è anche la facciata della chiesa di S. Agostino, che viene correttamente riconosciuta al Torreggiani come disegno. Per l'esecuzione, il Tarasconi accetta invece la storiografia precedente, specie dello Scurani, dando ogni merito al Cattani che avrebbe realizzato l'opera nel 1746. In merito al valore di quest'ultime attestazioni, già si è detto in precedenza.) (Tarasconi Francesco – Giovanni Maria Ferraroni <<Brigo>> 1662 -1755 architetto reggiano – in “Bollettino Storico Reggiano, ottobre 1981 N° 50. Pagg. 17). 1982 – REGGIO EMILIA (Massimo Pirondini nella sua Guida storico-artistica di Reggio Emilia, alla pag. 43, parlando della chiesa di S. Agostino, ricorda la facciata eseguita su disegno di Alfonso Torreggiani. Data correttamente l'epoca di ideazione , con attribuzione dell'esecuzione della medesima a G.B. Cattani. In ciò accetta la storiografia precedente, specie dello Scu- rani. Rileva poi le due statue nelle nicchie superiori della facciata, attribuendole correttamente ad Antonio Schiassi.) VICENDE DELLA CHIESA SCHEMA CRONOLOGICO [Omissis] 1746 – Viene rifatta la facciata su disegno (1740) dell'architetto Alfonso Torreggiani (Bologna 1676 -1764); esecuzione del reggiano G.B. Cattani. [Omissis] ESTERNO [Omissis] Sulla facciata (disegno del Torreggiani, 1746), entro nicchie, due statue in terracotta raffiguranti S. Nicola da Tolentino e S. Guglielmo di Antonio Schiassi (Bologna, 1712 c. - 1777). [Omissis] ( M. Pirondini – REGGIO EMILIA Guida storico-artistica – Reggio Emilia, 1982 – Bizzocchi Editore. Pag 43 ) 1982 – REGGIO EMILIA (L'ing. Leopoldo Barbieri pubblica un contributo sulla vicenda architettonica della Chiesa di S. Agostino, in cui compare fra le altre cose, un approfondimento sulla facciata. Non fornisce particolari novità storiche, in quanto si rifa alla storiografia precedente. Accetta infatti l'indicazione dello Scurani sull'intervento esecutivo del Cattani a compimento della facciata e soprattutto accetta la tesi del Manzini riguardo il documento pubblicato da questo nel 1891, tesi su cui già si è detto. Un altro contributo sulla storia della Chiesa di S. Agostino, viene pubblicato nel medesimo anno, da Filippo Ghiacci e

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Massimo Storchi. Gli autori si soffermano anche sulla facciata, dando indicazioni prese probabilmente dalla memoria del 1891 dello Scurani, ripetendo così le inesattezze già indicate a proposito di questo autore.) (Leopoldo Barbieri – La vicenda architettonica, in “ La chiesa di S. Agostino, arte e storia” , fasc. divulgat. edito fuori commercio dalla Parrocchia di S. Lorenzo in S. Agostino, Reggio Emilia – 1982. Pagg. 16. Filippo Ghiacci e Massimo Storchi – Dieci secoli di storia - in “ La chiesa di S. Agostino, arte e storia” fasc. divulgat. edito fuori commercio dalla Parrocchia di S. Lorenzo in S. Agostino, Reggio Emilia – 1982. Pagg. 9. ) 1984 – REGGIO EMILIA (Umberto Nobili nel suo excursus sulle chiese di Reggio, pubblicato nel 1984, si sofferma anche sulla Chiesa di S. Agostino e ne riporta i dati storici sulla facciata. Rifacendosi alla storiografia precedente, accetta che la medesima sia stata eseguita nel 1746, sulla base però di un progetto dato dall'architetto Alfonso Torreggiani ed elaborato poi da G. Battista Cattani. Questa notizia, che il Cattani abbia rivisto il progetto del Torreggiani, mettendone in campo uno da lui riconsiderato, è data dal Nobili senza indicazione delle fonti. Si tratta comunque di una tesi contraddetta dalla documentazione storica sopra pubblicata, in quanto il Cattani è accertato che, per avere spiegazioni sul progetto che andava realizzando nel 1740, si recò a Bologna dal Torreggiani. Se avesse rielaborato il progetto proprio, non ci sarebbe stato bisogno di consultare il Torreggiani in fase esecutiva.) Riporta poi le notizie già fornite dal Pirondini sulle statue realizzate dallo Schiassi.) (Umberto Nobili – Le chiese della città, visite storico-artistiche con il prof. Umberto Nobili. Assessorato alla cultura del Comune di Reggio Emilia – Reggio Emilia, 1984, pagg. 21 e 22). 1991 – REGGIO EMILIA (In occasione del I° Centenario della riapertura al culto della Chiesa di S. Agostino, viene pubblicato un opuscolo divulgativo contenente diverse notizie storiche. In tale occasione Alessandro Bartoli traccia un excursus molto sintetico della vicenda architettonica della Chiesa, ricordando, tra l'altro, la facciata. Riporta notizie tratte dalla storiografia precedente, accettando sempre la tesi dello Scurani sul ruolo del Cattani, come esecutore finale della medesima. (Alessandro Bartoli – Nota storica-artistica, la Chiesa di S. Agostino; Brevi note sulla vicenda architettonica – in “ I° Centenario della riapertura al culto della Chiesa di S. Agostino” fasc. divulgativo edito fuori commercio dalla Parrocchia di S. Lorenzo in S. Agostino, Reggio Emilia – 1991. Pagg. 40.) 1999 – REGGIO EMILIA (L'architetto Giancarlo Grassi nel suo intervento sull'architettura della facciata della Basilica di S. Prospero di Reggio Emilia, pubblicato nel Volume “Il Volto della Basilica; Storia e documenti della facciata di San Prospero in Reggio Emilia” edito nel 1999, si sofferma sulla figura di Giovan Battista Cattani. Ne traccia un profilo storico in cui accenna anche ai suoi rapporti con la facciata di S. Agostino, accettando, come già riferito da altre fonti storiche, la sua presenza come esecutore finale della medesima, si cui già si è detto. Sostiene inoltre, senza dubbi, la tesi del Manzini che vede il Cattani giudice dei fantomatici progetti sulla facciata di S. Agostino, con scelta di quello del Torreggiani. Nel sezione poi delle schede relative all'attività del Cattani, elaborate da Elio Monducci e riportate a pag. 77 e 78, si torna ad affermare quanto già detto dal Grassi nel suo contributo, sia per l' attività di completamento della facciata al 1746, sia per la funzione di giudice dei progetti della medesima. Su quest'ultimo aspetto si indica una datazione del documento al 1738, senza specificare da dove ciò sia stato desunto, visto che il medesimo, attribuito al Cattani, è senza data. Unica notizia che concorda con la documentazione che anche qui è riportata, è la data di incarico al Cattani per la soprintendenza ai lavori di avvio della facciata e indicata correttamente al 7 aprile 1740.) (Giancarlo Grassi “L'architettura della Facciata” e Elio Monducci “Regesto e Documenti” in “Il Volto della basilica; Storia e documenti della facciata di San Prospero in Reggio Emilia”, Reggio Emilia, 1999; Edizioni Diabasis. Pagg. 9-18) 2000 – REGGIO EMILIA (Emanuele Filini nel suo “Dizionario degli Artisti Reggiani – Arti Figurative e Decorative”, edito nel 2000, ricorda la figura di Giovan Battista Cattani ed in particolare il suo intervento sulla facciata della Chiesa di S. Agostino su disegno di Alfonso Torreggiani.) (Emanuele Filini - Dizionario degli Artisti Reggiani – Arti Figurative e Decorative – Reggio Emilia, 2000. Edizione in proprio. Pag. 95) 2007/2008 – REGGIO EMILIA (La facciata della Chiesa di S. Agostino viene sottoposta negli anni 2007-2008 ad un nuovo restauro, dopo quello subito nel 1890-91, in occasione della riapertura al culto di questo tempio. L'opera di recupero si rende necessaria, perché, come scrive Giuseppe Adriano Rossi il 25 agosto 2007 su “La Libertà” a pag. 8, “Sulla facciata sono evidenti i danni prodotti dell'umidità e dai piccioni – croce di tante città italiane -, nonché dalla fuliggine. Il paramento murario

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si trova in una situazione di degrado anche a causa dell'inquinamento, del proliferare dei muschi, del deterioramento del materiale laterizio e della malta dei giunti, nonché dal distacco di piccole parti di ornato. A ciò si aggiungano riprese incongrue di coloritura sul frontone curvo, scritte recenti sulle parti inferiori della chiesa, danneggiamenti degli ornati dei capitelli e dei fregi. Infine presentano abbondante deterioramento e sporcizia le statue dei Santi Guglielmo e Nicola da Tolentino, poste nei nicchioni a fianco del finestrone centrale, eseguite dallo scultore bolognese Antonio Schiassi.” . La parrocchia di S. Lorenzo in S. Agostino affida il progetto e la direzione dei lavori del restauro all'architetto Marcella Mastropietro, che ne predispone la stesura in accordo con la Soprintendenza per i beni artistici di Bologna e l'Ufficio diocesano dei beni culturali. Scopo del progetto è essenzialmente, come scrive sempre Rossi, il “puntuale consolidamento di diverse finiture ed apparecchiature: obiettivo, infatti è il recupero conservativo delle croste pittoriche e finiture artistiche ancora presenti in diverse zone della facciata.” Nel progetto viene poi affrontato anche il rifacimento del sagrato della Chiesa antistante la facciata. L'architetto Mastropietro inserisce una misurata scalinata con pochi ampi gradini di bassa alzata, onde dare l'idea di una leggera ascesa. La forma del sagrato riprende la forma curva della facciata, avanzando sulla piazzetta Pignedoli. L'opera, seppure non legata al recupero filologico dell'antico sagrato, è studiata per inserirsi in armonia con le forme disegnate dal Torreggiani e riprende a terra, col marmo, la cromia dei bianconi veronesi posti dal Lumi nel fornice della porta maggiore e quella dei capitelli e delle basi delle colonne tirati a biacca. L'intervento, terminato nell'anno 2008, è stato pagato per intero con i fondi della parrocchia.) (Giuseppe Adriano Rossi – S. Agostino: ora tocca alla facciata; presto ripristinati la cromia e l'effetto scenografico del '700 – in “la Libertà” del 25 agosto 2007, pag. 8.) 2010 – REGGIO EMILIA ( Maria Montanari sulla facciata della Chiesa di S. Agostino fornisce un dettagliato resoconto storico sulla sua costruzione ritrovabile alla nota 696 posta a pag. 175 del volume “Splendori di Reggio – la più antica guida artistica della città” - Reggio Emilia, 2010. In tale nota compaiono diversi elementi che sono desunti da ricerche d'archivio, in parte fornite alla Montanari da Elio Monducci. Si rileva come la ricercatrice fornisca generalmente notizie corrette, pur con alcune problematicità. In particolare ci si riferisce al significato del documento pubblicato del Manzini nel 1891, che la Montanari inquadra accettando la tradizione storiografica locale. Altrettanto dicasi per l'interruzione dei lavori di costruzione, dopo l'avvio nel 1740. La studiosa sostiene che essi si riavviarono 4 anni dopo, cioè nel 1745, quando in realtà questi proseguirono, come sopra documentato, almeno fino al 1742, per poi riaccendersi nel 1745. Altra notizia non condivisibile è quella che riferisce ad Antonio Schiavi tutti gli ornamenti della facciata in marmo di Verona ed ancor più quella che attribuisce la realizzazione di quelli in marmo di Carrara ad Isidoro Baratta. Per lo Schiavi vi è da dire che tali ornamenti erano limitati al cornicione di coronamento della facciata, oggi perduti, cui vanno aggiunti quelli della porta maggiore realizzati però da Francesco Lumi nel 1750. Per il Baratta, come sopra documentato, si rileva come il suo contratto non sia mai eseguito e quindi sulla facciata non furono mai posti marmi di Carrara di alcun tipo. La cosa è del resto pienamente visibile anche oggi. Non solo, ma la Montanari sostiene che il Torreggiani avrebbe dato i disegni di queste decorazioni. In realtà, come si legge dal contratto sottoscritto dal Baratta, egli, considerati i disegni dell'architetto bolognese, fornì poi dei propri disegni per tali decorazioni, da sottoscriversi alla pari del contratto.) 2012, MARZO - REGGIO (La piazzetta antistante la facciata, dedicata al cardinale Sergio Pignedoli, vede la progressiva scomparsa dei grandi alberi di tiglio piantati molti anni fa. Dei quattro presenti al 2010, ne sono rimasti al marzo 2012 solo due, permettendo così di apprezzare meglio da Via Gazzata la facciata ideata da Alfonso Torreggiani.)