2014 CORTI Giovanni Del Pozzo 1739-1821

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    Uomini darme italiani

    nelle guerre del Caucaso

    Il maggior generale

    Giovanni Del Pozzo(Toscana 1739 - Astrachan 1821)

    di Mario Corti

    Collana Sism 2014

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    insediatisi in alcune valli della Ciscaucasia,1 il primo tentativo serio distrappare alla Persia un pezzo di Caucaso orientale fu intrapreso da Pietroil Grande con la cosiddetta campagna di Derbent, la Porta di ferro, de-gli anni 1722-1723. Ritroviamo in questa guerra quellingegnere militareAndrea Veterani, da noi altrove identificato come uno dei membri dellacasata dei Veterani di Urbino, e cui Pietro il Grande affid la supervisio-ne della costruzione della fortezza di Santa Croce (Krepost SvjatogoKresta) su una delle rive del Sulak2, in seguito abbandonata.

    Allinizio di quella campagna, Pietro il Grande era salpato da Astra-

    chan con la sua flotta verso la baia di Agrachan, dove sfocia il fiume Te-rek. Veterani, allora generale di brigata (in seguito avrebbe raggiunto ilgrado di maggior generale), era invece stato spedito via terra nella stessadirezione con un distaccamento composto di due reggimenti di dragoni(tre o quattro, a seconda delle fonti) e un reparto da cosacchi del Don.Durante la marcia ricevette lordine di muovere contro Enderi e di occu-parla per proteggere la retroguardia dellesercito di Pietro. In una strettagola nei pressi di quella localit, egli fu attaccato allimprovviso da undrappello piuttosto consistente di cumucchi e di ceceni e perse una settan-tina di dragoni. Decise di resistere e di stanare gli assalitori, mentre nelfrattempo un suo subordinato, il colonnello Naumov, continu verso la

    citt e la mise a ferro e fuoco. Qualcuno rimprover a Veterani di nonaver preso le dovute precauzioni e di essersi fermato per ingaggiare bat-taglia invece di proseguire verso labitato e compiere la missione che gliera stata ordinata. Altri invece ritengono che egli non avesse colpa, poi-ch era stato rassicurato che non avrebbe incontrato resistenza. Unaltradelle funzioni affidate al distaccamento di Veterani, che marciava alla-vanguardia, sembra essera stata quella di costruire passaggi per consenti-re al resto dellesercito di superare le paludi e i corsi dacqua.3

    1 Si veda sullargomento, ad es., Sergei Kozlov, Kavkaz v sud'bach kazaestva (XVI-

    XVIII), seconda edizione riveduta e corretta, San Pietroburgo 2002.2 P.G. Butkov, Materialy dlja novoj istorii Kavkaza s 1722 po 1803 god, San Pie-troburgo 1869, I, p. 34; III, p.23.3Pochodnyj urnal 1722 goda, San Pietroburgo 1855, pp. 1, 3-4 n. (a), 55, 99; Butkov,cit., I, pp. 21-22; I. Kravcov, Oerk o naale Terskogo Kazajago vojska, Mosca 1882,pp. 26, 29; E.V. Gusarova, Sobytija i ob-ekty petrovskoj epochi na trch neizvestnychastrachanskich erteach, in Menikovskie tenija 2005, San Pietroburgo 2005, pp.

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    Nel 1735 la Russia per motivi contingenti restitu alla Persia Derbent,Baku e gli altri territori conquistati da Pietro il Grande e si ritir nuova-mente al di qua del fiume Terek dove costru le fortezze di Kizljar (1735)e Mozdok (1763).

    Vennero altre guerre: con lImpero Ottomano, con la Persia, contro lepopolazioni locali ribelli. Mai, si pu dire, quel crogiolo di numerosi ediversissimi popoli e lingue, come dimostra il recente capitolo ceceno e leincessanti tensioni doggigiorno, fu defi-nitivamente conquistato. In seguito alla

    guerra russo-turca degli anni 1768-1774,la Russia si annett la Piccola e la Gran-de Cabarda, ma gi nel decennio succes-sivo dovette fare i conti con un movi-mento chiamato muridismo e affrontareuna sollevazione che vide coinvolte qua-si tutte le popolazioni del Nord Caucasoguidata dal leggendario sceicco o imanoMansur ovvero il ceceno Uurma, daqualcuno identificato, sulla base di unostrano documento in lingua francese con-

    servato presso lArchivio di stato di To-rino, nonch di una lettera apparente-mente spedita da Solovki oggi irreperibile, con lavventuriero monferrinoGiovanni Battista Boetti (1743-1798), un frate domenicano. In Russiahanno dato un certo credito allidentificazione Boetti-Mansur lo storicodella conquista del Caucaso Vasilij Potto4e Grigorij Prozritelev,5e ancheLeone Tolstoj, secondo una testimonianza, sarebbe stato convinto che losceicco fosse uno straniero proveniente dallEuropa occidentale.6 Ma, adire il vero, lidentit tra i due personaggi, al di l delle speculazioni di

    24-25; id., Astrachanskie materialy iz kartografieskogo sobranija RO BAN, in Ma-terialy i soobenija po fondam Otdela rukopisej Biblioteki RAN, San Pietroburgo

    2005, 52-54, 57-58, 62, nota 84. V.A. Potto, Kavkazskaja vojna ot drevnejich vremendo Ermolova, I, Stavropol' 1994, p. 31.4Potto, cit.5G.Prozritelev, ejch Mansur. Materialy iz Istorii Kavkazskoj vojny, Stavropol 1912.6A.Vinogradov, ejch Mansur, Mosca 1934, p.4-7.

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    vari autori, non sembra troppo convincente e ancora non trova adeguatiriscontri.7Gi allepoca si era messo a confondere le carte anche FilippoBuonarroti, individuato da Franco Venturi e Alessandro Galante Garronecome lautore di un opuscolo intitolato La riforma dellAlcorano e leprofezie dellaggiornante, dellilluminato, e del vigilante profeta Seich-Mansur dato alle stampe anonimamente e presentato come traduzionedallarabo nel 1786.8

    7 Il primo a ipotizzare lidentit dei due personaggi fu E.Ottino, Oghan-Ool, SceikMansur ossia Padre G. Battista Boetti, in Curiosit e ricerche di Storia subalpina, II,Torino 1876, pp. 329-350. Il documento dellArchivio di Stato di Torino stato pubbli-cato per la prima volta da Francesco Picco, Un avventuriere monferrino del secolo

    XVIII (Padre G.B. Boetti detto il Profeta Mansur), Alessandria 1901, e successivamentein traduzione italiana in Giovanni Battista Boetti 1743/1794 che sotto il nome di profeta

    Mansur conquist lArmenia, il Kurdistan, la Georgia e la Circassia e vi regn sei anniquale sovrano assoluto[Milano 1989]: si veda anche Francesco Picco,Il profeta Man-sur (G.B. Boetti) 1743-1798, Genova 1915; Alessandro DAncona, Il Padre Boetti, inid., Viaggiatori e avventurieri, Milano 1974, pp. 233-241.V. da ultimo Robert C. Melzi,The Conquering Monk, Giovanni Battista Boetti. The story of Al Mansur, an eighteenth-century Italian cleric who conquered Chechnya and Daghestan,with the translation ofBoetti's "Relazione" (Turin, Archivio di stato) and the "Biografia manoscritta" (Turin,

    Biblioteca Reale), Annali di Italianistica, Chapel Hill, NC, 2005.Sullo sceicco Mansur si vedano ancora, ad esempio, P.G. Butkov, Leprorok Mansur,

    in AA.VV.,Rossija i Kavkaz skvoz' dva stoletija, San Pietroburgo 2001, pp. 15-32; N.A.Smirnov, Tureckaja agentura pod flagom islama: Vosstanie ejcha Mansura naSevernom Kavkaze, in "Voprosy istorii religii i ateizma. Sbornik statej", Mosca 1950,pp. 11-63; . Achmadov,Narodno-osvoboditel'noe dvienie v ene i na Severnom Ka-vkaze pod predvoditel'stvom Imama Mansura v 1785-1791 gg. , in Ju.A. Ajdaev [a curadi] eency: Istorija i sovremennost', Mosca 1996, pp. 150-176; Alexandre Bennigsen,Un mouvement populaire au Caucase au XVIII sicle. La Guerre Sainte du sheikh

    Mansur (1785-1791), page mal connue et contorverse des relations Russo-Turques, inCahiers du Monde russe et sovitique 5/2 (aprile-giugno 1964), pp. 159-205; FrancoVenturi,La riforma dellAlcorano ossia il mito italiano dello sceicco Mansur, in Rivi-

    sta storica italiana, 98/1, 1986, pp. 47-77 (versione in inglese: The legend of BoettiSheikh Mansur, in Central Asian Survey, 10/1-2, 1991, pp. 93-101); Zbeyde Gne-Yadci,A Chechen national hero of the Caucasus in the 18thcentury: Sheikh Mansur, inCentral Asian Survey, 22/1, 2003, pp. 103-115; Serena Vitale, Limbroglio del tur-bante, Milano 2006, questultima opera di difficile valutazione in quanto stranamentepriva di apparato critico.8Alessandro Galante Garrone e Franco Venturi [a cura di], Filippo Buonarroti. La ri-

    forma dellAlcorano, Palermo 1992.

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    Nel 1783 la Russia stabil il proprio protettorato sul regno georgiano diKartli e Kacheti annesso definitivamente nel 1801.

    La guerra russo-turca del 1806-1812, di cui si parlato nei capitoli pre-cedenti, oltre che in Serbia e in Valacchia ebbe un suo svolgimento anchenel Caucaso, dove si intrecci con la guerra russo persiana degli anni1804-1813. Su quei fronti, a partire dal 1810 fu attivo il modenese Filip-po Paulucci (1779-1849), allora maggior generale e quartiermastro gene-rale dellArmata del Caucaso. A settembre, per ordine del comandante incapo della Linea del Caucaso e della Georgia, il generale di cavalleria

    Aleksandr PetroviTormasov, alla testa di un distaccamento composto dadue battaglioni del 9 e 15 reggimento dei cacciatori, cinque pezzi, 200cosacchi e 150 cavalieri tatari (in tutto ottocento uomini), mosse controun distaccamento di diecimila persiani e li sconfisse nei pressi Achalkala-ki, impedendo loro di unirsi alla guarnigione turca. Quella vittoria gli val-se la promozione a tenente generale e la croce di San Giorgio di quartaclasse. Lanno dopo fu nominato comandante in capo delle truppe russenel Caucaso e in Transcaucasia al posto di Tormasov e dovette vederselasia con turchi e persiani che con i rivoltosi locali. Per i suoi sforzi contro ipersiani in Dagestan e, in particolare, per la conquista della regione diQuba, il futuro governatore di Livonia e Curlandia si guadagn la croce

    di San Giorgio di terza classe.9Troveremo nel Caucaso anche due membri della casata pugliese degli

    Winspeare, Roberto (1781-1846), al comando di una brigata di artiglieriain Georgia nel 1811 col grado di tenente colonnello10, dunque alle dipen-denze di Paulucci, e molto pi tardi, nella Transcaucasia, il nipote di Ro-

    9 V.A. Potto [a cura di] Utverdenie russkogo vladyestva na Kavkaze. 1801-1901. Kstoletiju prisoedinenija Gruzii k Rossii, II, Tiflis 1902, pp. 195-200, 315-334; pi detta-gliatamente sulle attivit di Paulucci nel Caucaso in AKAK (Akty, sobrannye Kav-kazskoju Archeografieskoju komissieju. Archiv Glavnago upravlenija Namestnika kav-

    kazskago), 5. Kavkaz i Zakavkazje za vremja upravlenija general-lejtenanta FilippaOsipovia Paului i generala ot infanterii Nikolaja Fedorovia Rtieva. 1811-1816,Tiflis 1873; si veda anche la biografia di Paulucci di Virgilio Ilari con Maurizio Lo Re,Tatiana Polo e Piero Crociani, Filippo Paulucci delle Roncole (1779-1849), Milano,Acies, 2014.10Maria Marcella Rizzo, Potere e grandi carriere. I Winspeare (sec. XVIII-XX), Ga-latina, p. 69. Fu pure comandante della batteria di evardino durante la battaglia di Bo-rodino. Cfr. Ilari, op. cit., pp. 409-410.

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    berto, Davide Wispeare. E anche quello Stanislao Merlini (StanislavDemjanovi, 1775-1833), figlio dellarchitetto di corte a Varsavia Do-menico Merlini (1730-1797) e fratello minore della Nina, mogliedellingegnere militare friulano Domenico Comelli (1737-1802), il qualelaveva condotto a klov, assieme a un suo fratello, per iscriverlo allaScuola dei Cadetti di Zori. Stanislao Merlini fu a capo del reggimentodei moschettieri di Belv e partecip a diverse incursioni contro i ribellidal 1809 al 1815 anche in Mingrelia, in Imeretia e in Abchazija.11 Nel1826-1827 partecip alle guerre di Persia, prima di ritirarsi nella sua bellapalazzina di Pjatigortsk col grado di tenente generale.

    Nei primi anni dellOttocento abbiamo trovato altres un certo Contari-ni, capitano del 4 reggimento di marina,12 incaricato nel gennaio del1805 dal tenente generale russo di origine georgiana principe Pavel Dmi-trieviCicianov (1754-1806), allora governatore generale di Astrcahannonch comandante in capo delle truppe russe dislocate in Georgia, di ef-fettuare dei sondaggi alla foce del fiume Chopi in Mingrelia, poco pi a

    11N.F. Dubrovin, Istorija vojny i vladyestva russkich na Kavkaze, 6, Mosca 1888, p.137; A.E. Kuprava, S.. Salakaja, A.F. Avidzba [a cura di],Materialy po istorii Abcha-

    zii XVIII-XIX veka (1782-1859), 2, Suchum 2011, p.47; AKAK, 5, pp. 798-880.12Il reggimento era stato formato nel maggio del 1803 con i vogatori della flotta remie-ra del Baltico (evidentemente, inviati da l sul Mar Nero) (I.E. Uljanov,Reguljarnaja

    pechota 1801-1855: boevaja letopis, organizacija, obmundirovanie, snarjaenie, Mo-sca 1996, p. 232).

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    ne Tolstoj. Tra i vari topoi, ve n uno ricorrente in tutte le narrazioni fi-nora elencate, sia nella finzione letteraria - nei due poemi rispettivamentedi Pukin e Lermontov, nel racconto di M.N. e in quello di Tolstoj - chenellesposizione di un fatto realmente accaduto: lamore di una giovanecircassa che si prodiga in vari modi per alleggerire la sorte del prigio-niero fino ad aiutarlo nei suoi tentativi di fuga. Nellopera autobiograficadi Tornau la giovane Aslan Koz, in quella letteraria di Tolstoj una ra-gazza di nome Dina.

    Carta degli itinerari di Tornau nel Caucaso (1917)

    Ma il primo a pubblicare, nel 1815, un racconto intitolato Les priso-niers de Caucase non fu un russo, bens il savoino Xavier de Maistre

    (Vassallo Zaverio Maistre, secondo il suo stato di servizio nellEsercitosardo), fratello del pi famoso Joseph, arruolatosi nellesercito russo nel

    1868. Gennadi E. Kagan (hsg.), Ein Russe im k. u. k. Wien. Das Wiener Tagebuch desBarons F. F. Tornau, 2002.

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    1799 durante la campagna dItalia di Suvorov e divenuto nel frattempomaggior generale. E lo scrisse dopo aver incontrato a Vladikavkaz il ge-nerale Giovanni del Pozzo (1739-1821), che aveva vissuto in prima per-sona lesperienza del rapimento e della cattivit in Cecenia, e dopo aver-ne ascoltato il racconto direttamente dalle sue labbra.16Difficile non ipo-tizzare uninfluenza di De Maistre su Pukin. Frequentava la casa dei ge-nitori del poeta e a lui, che era anche pittore, dobbiamo un ritratto a oliodi Pukin fanciullo degli anni 1801-1802, nonch uno di Nadeda Osipo-vna Gannibal, la madre del poeta.

    De Maistre, Lermontov, Turnau

    Lincontro tra De Maistre e del Pozzo avvenne probabilmente alliniziodel 1811, mentre lo scrittore, arrivato in Georgia assieme a Paulucci egravemente ferito, si trovava in convalescenza a Vladikavkaz17. Come delPozzo nella vita reale, anche il protagonista di Les prisoniers de Cauca-se, Kascambo, si guadagna la stima dei rapitori, i quali non esitano a ri-volgersi al loro bistrattato prigioniero chiedendogli di fare da giudice edirimere le loro dispute.

    Del Pozzo era toscano, come Savoini, almeno secondo la maggior partedelle fonti, anche se Xavier de Maistre lo vuole piemontese.18Ma dellesue origini - era nato nel 1739 - sappiamo assai poco, e ancor meno del

    16Alfred Berthier,Xavier de Maistre. Etude biographique et littraire. Nombreux doc-uments rares ou indits. Deux portraits, Lione-Parigi 1918, p. 110-111; cfr. M.A.Tacho-Godi, Kavkaz i kavkazskie plenniki glazami puteestvennikov naala XIX v.(Ksave de Mestr i Frederika Frejgang), in Darjal, 2001, 1, pp. 204-221.17 V. Ilari, op. cit., pp. 75-82 cfr. pp. 422-424.18Berthier, cit., p. 111.

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    perch e in quali circostanze si fosse arruolato nel 1775 come volontarionellesercito russo. Serv dapprima nella Scuola dei cadetti nobili di SanPietroburgo (probabilmente come istruttore), e questo particolare, nonchla sua presunta origine toscana, lo collega misteriosamente al napoletanoGiuseppe de Ribas (1749-1800), anchegli passato al servizio russo men-tre si trovava in Toscana nei primi anni settanta del Settecento, quando laflotta russa, impegnata contro la Turchia nel Mediterraneo, aveva la suabase a Livorno, e lui pure istruttore (censore) nella stessa scuola a partiredal 1775.

    Ventanni dopo del Pozzo fu nominato comandante del reggimento difanteria di Kazan dislocato sulla linea del Caucaso. Estromesso nel 1798dallesercito per avere inoltrato allo zar Paolo I una richiesta che fu con-siderata indecorosa, si stabil con la famiglia in una casetta nel fortinodenominato Ivanovskaja, sul fiume Terek, tra Novogladkovskaja e e-drinskaja, dove visse in ristrettezze economiche.19Purtroppo gli unici dueautori che menzionano tale richiesta non ci informano del suo contenuto edel perch essa fu ritenuta indecorosa.20

    Giovanni del Pozzo non fu il primo e non sar lultimo a venire rapitodai ceceni. Annotava il conte polacco Jan Potocki (1761-1815) l11 no-

    vembre del 1797:non si attraversava mai la foresta di []edrinsk senza qualche imbo-scata di Ceceni, che rapivano il viaggiatore e i suoi bagagli. Ecco comequesti predoni praticano i sequestri.

    Dapprima i Ceceni, nascosti nella boscaglia, sparano ai cavalli e ai loroconduttori, dopo di che piombano sul viaggiatore e gli mettono in boccauna sorta di bavaglio, costituito da un bastone fissato da una correggiache fa il giro della nuca. Se il viaggiatore non cammina di buon grado, lolegano per le braccia e per le gambe e lo portano sino alla riva del Terek.

    19Attingo parte delle notizie biografiche su del Pozzo da Potto, Kavkazskaja vojnaI,

    pp. 658-667. Del resto, anche la voce relativa dellEncliclopedia militare rimandaesclusivamente a quellautore (Voennaja enciklopedija v 18-i tomach, 9, San Pie-troburgo 1912, p. 28).20Potto, Kavkazskaja vojnaI, p. 658; I.Debu (Desbout), O Kavkazskoj linii i prisoe-dinennom k nej ernomorskom vojske, ili Obie zameanija o poselennych polkach,ogradajuich Kavkazskuju kiniju, i o sosedstvennych gorskich narodach, sobrannye

    Dejstvitelnym Statskim Sovetnikom i Kavalerom Iosifom Debu s 1816 po 1826 god, SanPietroburgo 1829, p. 183.

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    L gli fissano degli otri sotto le braccia e gli mettono al collo una cordacon un nodo scorsoio. Poi tutti si gettano in acqua, e due nuotatori lo tira-no per questa corda: il viaggiatore obbligato a tenerla con tutte le sueforze, sotto pena di strangolarsi da solo. Arrivati ben presto sullaltrasponda, ci si mette a cavallo e ci si addentra nelle montagne. in questomodo che i Ceceni hanno spinto la tattica dei rapimenti al livello di perfe-zione pi alto possibile. raro che uccidano un viaggiatore da cui spera-no di trarre un buon riscatto; ma non risparmiano i domestici e i posti-glioni.21

    Del Pozzo fu rapito il 20 settembre (secondo il calendario giuliano) del1802,22mentre attraversava assieme a tre cosacchi grebenskie la forestache separava il fortino, dove abitava, dal vicino villaggio di Poraboen-skoe, dovera diretto:

    improvvisamente a una svolta [della strada] dal folto degli arbusti den-samente intrecciati di vite e di luppolo saltarono fuori i gorcy. Erano inventuno. Trafiggere gli uomini della scorta e il cocchiere, tagliare al ga-loppo le corregge fu questione di un minuto. Delpozzo rimase solo e di-

    21Jean Potocki [a cura di M. Klaproth], Voyage dans les steps dAstrakhan et du Cau-case. Histoire primitive des peoples qui ont habit anciennement ces contres. Nouveau

    priple du Pont-Euxin, II, Parigi 1829, pp. 139-140:

    la fort de Chedrinskntait jamais sans quelque embuscade de Tchetchentses, quienlevaient le voyageur et son baggage, et voici cooment se pratique cette deportation.

    Les Tchetchentses, embusques, commencent par tirer sur les chevauz et leurs con-ducteurs, aprs quoi il tombent sur le voyageur et lui mettent dans la bouche un billon,qui nest quun bout de bton arrt par une courroie faisant le tour de la nuque. Si levoyageur ne marche pas de bonne grace, on latache par les bras et les jambes, et on leporte jusqau bord du Terek. L on lui attache des outres sus les bras, et au cou unecorde dont le noeud est coulant. Alors tout le monde se jette leau. Le voyageur estoblig de tenir la corde de toutes ces forces, sous peine de strangler lui meme. Deuxnageurs le tirent par cette corde, et lon arrive bientt lautre bord;alors on se remet cheval et lon senfonce dans les montagnes. Cest ainsi que les Tchetchentses ont pous-s la tactique des enlvements la plus grande perfection dont elle parait susceptible. Il

    est rare quils tuent un voyageur dont ils esprent une bonne rancon; mais pour les do-mestiques et les postillons, ils ne les pargnent pas.

    La citazione in italiano tratta da Jan Potocki,Nelle steppe di Astrakan e del Caucaso1797-1798, Milano 1996, pp. 123-124.22Si veda sul rapimento il rapporto ufficiale del comandante in capo delle truppe russein Georgia, generale Karl FedoroviKnorring (1746-1825), allImperatore del 27 set-tembre (secondo il calendario giuliano) del 1802 in AKAK, 2, pp. 752-753.

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    sarmato. Si difese strenuamente con un bastone, ma alla fine, ferito dauna sciabolata ed esausto, cadde per terra. I ceceni sapevano con chi ave-vano a che fare e risparmiarono la vita allanziano generale [sic!] speran-do di ottenere un buon riscatto. Gli gettarono un laccio al collo e lo tra-scinarono con s, colpendolo crudelmente col suo stesso bastone per sol-lecitarlo. Finalmente lo legarono, lo caricarono di traverso su una sella elo portarono di l del terek, nellaul di Germenug, donde solo dopoqualche mese fecero sapere che richiedevano per lui ventimila rublidargento.23

    Frederika Kudrjavskaja von Freygang(1790-1860), madre del contrammiraglio alservizio russo Karl von Freygang (n. 1815),la quale, diversamente da Potto, ebbe mododurante uno dei suoi viaggi di ascoltare ilracconto delle vicissitudini del toscano di-rettamente dalle sue labbra, in una sua lette-ra da Vladikavkaz del 7 Novembre 1811 duna versione pi dettagliata dei fatti:

    un uomo piuttosto interessante il nostrovecchio comandante. Abbiamo appena tra-scorso in sua societ due ore assai gradevoli. allegro, grida, impreca, sgarbato; ma fondamentalmente buono, un uomo istruitoe di valore. Quante disgrazie ha subito! unuomo veramente straordinario.

    ha una predilezione particolare per i si-gnori selvaggi, con i quali egli convive da tempo, e mantiene questa suainclinazione malgrado le sofferenze che egli ha dovuto sopportare da par-te dei Ceceni. Ha languito presso di loro tenuto ai ferri per pi di un anno,dopo essere stato prelevato da loro nei pressi della fortezza di Ivanov,quandoera ancora colonnello. Bisogna sentirlo di persona raccontare lastoria delle sue sfortune; non si pu fare a meno di ridere e di piangere al-lo stesso tempo. Ecco pressa poco ci che ci ha detto di quellavventura:

    Una mattina, accompagnato da tre cosacchi, attraversava un piccolobosco non lontano dalla sua dimora. Partirono due colpi di fucile che ab-batterono i due cosacchi che lo seguivano; nello stesso istante diversi Ce-ceni sortirono dal bosco piombando sul terzo cosacco col quale egli sistava intrattenendo, e che non avevano potuto colpire senza rischiare di

    23Potto, Kavkazskaja vojna I, pp. 658-659.

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    colpire anche il colonnello, ci che non faceva parte del loro piano; alcunidi loro lo afferrarono e, mentre gli altri tagliavano la testa ai tre cosacchi,legarono il povero colonnello, lo misero su un cavallo e lo portarono viaal galoppo. Fu solo dopo tre giorni di marcia, spesso attraverso la bosca-glia e i rovi, che lo sfortunato prigioniero, quasi morto per la fatica e ildolore, arriv assieme a suoi crudeli rapitori nel luogo dove essi dimora-vano.24

    Passeranno lunghissimi mesi prima della sua liberazione e Potto ci for-nisce qualche particolare sulle condizioni della sua detenzione basato sulrapporto di un interprete di nome Alichanov, inviato a Germenug per

    trattare la liberazione del colonnello rapito:Mani e piedi erano attanagliati da pesanti catene, il collo infilato in un

    grosso anello di ferro da cui penzolava un enorme chiavistello, dallanellosi dipartiva una pesante catena che, attraversando il muro, era fissataallesterno a un grosso e robusto pilastro. Per giaciglio aveva una pelle di

    24Frederika von Freygang, Wilhelm von Freygang,Lettres sur le Caucase et la Gorgie.Suivies dune relation dun voyage en Perse en 1812, Amburgo 1816, pp. 37-38. Ripro-duco il frammento mantenendo la grafia originale: Cest un homme bien intressant,

    que notre vieux Commandant. Nous venons de passer dans sa societ une coupledheures des plus agrables. Il est gai, il crie, il peste, il est bourrue; mais il est fonci-rement bon, a de linstruction et du mrite. Que de malheurs il a prouvs! Cest unhomme vraiment extraordinaire.

    il a un gotprononc pour Mrs. les sauvages, parmis lesquels il habita logtems, et ilconserve cette prdilection, malgr les souffrances quil doit aux Tchetchenzi. Il a gmichez eux plus dune anne dans les fers, aprs quils leurent enlev prs de la forteressedIwanow, lorsquil ntoit que Colonel. Il fau lentendre lui mme conter lhistoire deses malheurs; on ne peut sempcher de rire et de pleurer la fois. Voici peu prs cequil nous a dit de cette avanture:

    Un matin, accompagni de trois Cosaques, il traversoit un petit bois, non loin de sademeure. Deux coups de fusil partent at abbattent les deux Cosaques, qui le suivoient;

    au mme instant plusieurs Tchetchenzi sortent du bois, et tombent sur le troisime Co-saque, avec lequel il sentretenoit, et quils navoient pu tuer coup de fusil, sans risquerde tuer aussi le Colonel, ce qui toit contraire leur plan; quelques-uns dentreuxsemparrent de lui, et ds quils eurent coup la tte aux trois Cosaques, il lirent lepauvre Colonel, le placrent sur un cheval, et lemmenrent au galop. Ce ne fut quaprstrois jours de marche, souvent travers les buissons et les pines, que le malheureuxcaptive, presque mourant de fatigue et de douleur, arriva avec ses cruels ravisseurs aulieu de leur residence.

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    pecora sbrindellata appoggiata sul nudo pavimento, e non aveva quasiniente con cui coprirsi.25

    Anche in questo caso, la testimonianza della Freygang, basata sul rac-conto di del Pozzo, assai pi circostanziata:

    Ferri ai piedi e alle mani,unoscura e umida prigio-ne, per alimento pane eacqua, ecco quanto fu alui riservato, nella speran-za che tale crudele tratta-

    mento avrebbe indotto ilprigioniero a imploraredal proprio Sovrano unaliberazione per la qualeessi esigevano 50 milarubli.

    Nel frattempo egli gua-riva dalle proprie ferite,ma, separato da moglie efiglio, aveva bisogno ditutta la sua forza danimoper non soccombere allostrazio. Trascorse un annointero in quella dolorosaesistenza. Il suo persisten-te rifiuto di implorare ilsoccorso dellimperatoregli attir per un certo

    tempo il pi orribile trattamento; non la smettevano di fustigarlo e di bat-terlo, finch era cos indebolito dalla sofferenza, da far temere ai suoiavidi tormentatori che la sua morte li avrebbe defraudati del riscatto spe-rato.

    Mentre veniva cos crudelmente trattato, spesso il colonnello vedeva iceceni, dei quali si era guadagnato la stima e la fiducia, venire a consul-tarlo sui loro casi e le loro controversie. Le sue decisioni lo resero in

    qualche modo giudice supremo di quella trib di barbari, i quali lo col-mavano di lodi dopo averlo riempito di botte.

    25Potto, Kavkazskaja vojna, I, pp. 659-660.

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    Le donne del paese furono le sue protettrici, e delle volte venivano adoffrirgli qualche piatto della loro cucina e a consolarlo nella sua sventura,versavano qualche lacrime ma non osavano liberarlo.

    Finalmente, quando i ceceni videro che la somma sperata non arrivavae che avrebbero rischiato di veder morire lo sventurato vegliardo sotto ilpeso dei ferri e dei tormenti, cominciarono a mercanteggiare sul riscatto eaccettarono diecimila rubli per la consegna del povero martire, tanto pilieto una volta saputo che era stato un amico il quale, informato limpera-tore della sua detenzione, aveva ottenuto la sua liberazione grazie allamunificenza imperiale.

    Torn, ma non rivide pi n la moglie, n il figlio morti di dolore, trovla sua casa deserta Questo crudele ricordo affligge ancor oggi il poverovegliardo. Alz gli occhi al cielo, poi rivolse uno sguardo di rammarico edi dolore e me e a miei figli..26

    26Freygang, cit., pp. 38-40: Des fers aux pieds et aux mains, un cachot obscur et humi-de, du pain et de leau pour nourriture, voil ce qui lui toit rserv dans lesprance quetant et de si cruels traitemens forceroient leur captive implorer de son Souverain unedliverance, pour laquelle ils exigeoient 50 mille roubles.

    Cependant il gurit de ses blessures; mais spar dune pouse et dun fils, il eut be-soin de toutes les forces de son ame, pour ne pas succomber au chagrin. Une anne en-tire scoula dans cette douloureuse existence. Son refus constant dimplorer les secours

    de lEmpereur lui attire pendant quelque tems les plus horrible traitemens; on ne cessade le fouetter et de le batter, que lorsquaffoibli par la souffrance, il fit craindre sesbourreaux avides, de se voir enlever par la mort, la ranon quils esproient.

    Dans le tems mme quil en toit si cruellement trait, le Colonel voyoit souvent leTchetchenzi, dont il avoit gagn lestime et la confiance, venir le consulter sur leurs af-faires ou leurs querelles. Ses decisions lavoient en quelque sorte rendu le juge supremede cette peuplade barbare, qui le combloit dloge aprs lavoir couvert de coups.

    Les dames du pays toient ses protectrices, et venoient quelque fois le rgaler dequelque plat national, et le consoler dans ses malheurs. Elles osoient verser des larmespur lui, mais non le dlivrer.

    Enfin, lorsque le Tchetchenzi virent, que la somme desire narrivoit point, et quils

    risquoient de voir prir le malheureux vieillard sous le poids de ses fers et de ses tour-mens, ils commencrent marchander sur la ranon, et reurent 10 mille Roubles pourla dlivrance du pauvre martyr, qui en fut dautant plus satisfait, que cetoit un ami, quiavoit donn conoissance de sa dtention S.M. lEmpereur, et qui avoit obtenu sa dli-vrance de la munificence Impriale.

    Il revint, mais il ne revit plus ni sa femme, ni son fils, - ils toient morts de chagrin, etil trouva sa maison dserte Ce souvenir cruel attendrit encore le pauvre vieillard: il afix le ciel, et a port sur mes enfants et sur moi, les regards du regret et de la douleur.

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    Secondo Potto i rapitori chiesero ad Ali-chanov un intero carro pieno di argento, poiscesero a qualche sacco, ma finirono per ac-cettare quattro mila duecento rubli dargento,anche se i russi, alla fine, ne pagarono otto-mila quattrocento. Per la liberazione del pri-gioniero si era dato molto da fare il governa-tore generale di Astrcahan e comandante incapo delle truppe russe dislocate in GeorgiaPavel Cicianov.27Con ogni probabilit era luilamico cui si riferiva del Pozzo parlando conla Freygang.

    Supervisore delle Cabarde

    Dopo la sua liberazione del Pozzo fu promosso general maggiore enominato supervisore delle due Cabarde. Cos scriveva allinizio di apriledel 1804 Cicianov allImperatore Alessandro I proponendogli la nominae la promozione:

    Il disinteresse, la rigorosa equit, la destrezza di questo colonnello Delpo-

    zo sono alla base della mia scelta, e la mia diretta conoscenza della suareggenza dei popoli stanziati di fronte al fianco sinistro della linea delCaucaso durante la mia permanenza a Kizljar allinizio della campagna diPersia cui ho partecipato, mi confermano che egli pu essere utilizzatocon profitto per il servizio di Vostra Maest Imperiale.28

    Con lappoggio e per disposizione di Cicianov,29promosse una politicadi conciliazione con le popolazioni locali, proteggendole per quanto pos-27Sulle trattative condotte e i provvedimenti presi da Cicianov per la liberazione di delPozzo si veda, ed es., AKAK, 2, pp. 687-688, 933, 937.28

    AKAK, 2, p. 954: Bezkorystie, strogaja spravedlivost, i rastoropnost sego polk.Delpoco sluit osnovaniem moego vybora, a linoe moe poznanie o upravlenii ego na-rodami, protiv levago flanga Kavkazskoj Linii naseljajuimi, vo vremja prebyvanijamoego v Kizljare pri naale Persidskogo pochoda, v koem ja nachodilsja, udostoverjajutmenja, to on s polzoju dlja luby V.I.V. moet byt upotrebln; si vedano anche lepp. 955, 958; Potto, Kavkazskaja vojnaI, pp. 660-661.29Si vedano le prescrizioni dettagliate di Cicianov a Delpozzo in AKAK, 2, pp. 958-960.

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    sibile dai soprusi dei cosacchi e dei soldati e ufficiali delle guarnigionirusse, abol i tribunali tribali introdotti dai russi qualche tempo prima e netrasfer le funzioni a rappresentanti scelti dai notabili locali, fond alme-no due scuole per i rampolli dellaristocrazia, una a Georgievsk e una aEkaterinograd, e consent la costruzione di nuove moschee. Inoltre, ridus-se le aree di terreno che potevano essere sfruttate dalle guarnigioni, resti-tuendo alle trib almeno una parte delle terre sottratte.

    Gagarin,Le Caucase pittoresque, III - Runion de princes tcherkesses. (1847)

    Sembra tuttavia che i suoi sforzi di pacificatore non producessero i frut-ti sperati. Le razzie e le ribellioni non cessavano e linfluenza ottomanaantirussa su quelle popolazioni continuava a farsi sentire. Per giunta delPozzo dovette vedersela con una pestilenza diffusasi tra i cabardi negli

    anni della sua reggenza. Egli stesso confessava la propria impotenza inuna dettagliata relazione del 1808, per certi versi persino commovente,contenente una descrizione degli usi e costumi dei cabardi. I giudiziestremamente negativi e scoraggianti da lui espressi sui popoli affidati al-la sua custodia contraddicono in un certo senso quanto verr successiva-mento scritto sulla sua simpatia e sullatteggiamento condiscendente nei

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    loro confronti. Tra i vari altri suggerimenti contenuti nel documento, eglipropone, come unico modo per controllare i cabardi e affinch non ab-biano comunicazione con i turchi e gli [altri] abitanti di l del Kuban, dicreare una specie di cordone costituito da fortezze e guarnigioni lungo ilcorso superiore del fiume a partire da Nevinnomyssk. Suggerisce altresdi procedere allattuazione di un piano presentato da altri per ordine diCicianov, atto a isolare tramite la creazione di una vera e propria frontierai cabardi dai ceceni e gli altri popoli limitrofi di osservanza musulmanadal lato della Persia,30allora i popoli di l del Kuban e i ceceni non sa-ranno pi in grado di congiungersi tutti insieme e di fare un sommovi-mento generale, com accaduto ai tempi del loro falso profeta lo Sceic-co. Se contro ogni aspettativa dopo tutto verr commessa qualche male-fatta da parte dei ceceni e di quelli oltre il Kuban e ci fosse bisogno dipunirli, lesercito sar sempre pronto l davanti ai loro occhi.31Difficiledire fino a che punto questo piano venisse attuato. E certo che nel 1810fu costruita una ridotta a Nevinnomyjsk sul fiume Kuban, in seguito lostesso del Pozzo fece costruire un forte sulla Suna presso Kazach-Kiu(nel 1815, Pregradnyj stan?) per contrastare lo sconfinamento dei cecenisulla riva sinistra del fiume; sempre nel 1810 fu eretta la ridotta di Naz-ran e qualche anno pi tardi Ermolov rinforz la cosiddetta linea della

    Suna, dove nel 1818 fu costruita, tra le altre, la fortezza di Groznyj,mentre unaltra parte del piano di del Pozzo fu portato avanti dal principeMichail SemenoviVoroncov molti anni dopo.32

    30I. P. Delpozzo, Zapiska o Boloj i Maloj Kabarde, in Dumanov Ch. M. [a cura di],Russkie avtory XIX veka o narodach centralnogo i severo-zapadnogo Kavkaza, 1,Nalik 2001, pp. 24-30.31 Togda sii narody, zakubancy i eency, nikogda ne budut v sostojanii soedinitsjavse vmeste i sdelat vseobee vozmuenie, kak to sluilos vo vremja ich leprorokaicha. Esli nee pae ajanija posle sego sdelaetsja kakoe zlodejstvo ot eencev i zaku-bancev i nuno budet ich nakazat, togda vojsko vsegda budet gotovo pered ich glaza-

    mi (Ib., p. 34).32Potto, Kavkazskaja vojna I, p. 665; Platon Zubov, Kartina Kavkazskogo kraja, pri-nadleaego Rossii, i sopredelnych onomu zemel, II, San Pietroburgo 1835, p. 117;Debu (Desbout), cit., pp. 190, 236; sulla reggenza di Ermolov si vedano AKAK, 6/1.Kavkaz i Zakavkazje za vremja upravlenija generala-ot-infanterii Alekseja PetrovicaErmolova. 1816-1827, Tiflis 1874, e 6/2. Kavkaz i Zakavkazje za vremja upravlenijagenerala-ot-infanterii Alekseja Petrovica Ermolova. 1816-1827, Tiflis 1875; su quelladi Voroncov AKAK, 10. Kavkaz i Zakavkazje za vremja upravlenija general-

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    Nel 1810 la carica di supervisore delle Cabarde fu assegnata al tenentecolonnello Rebinder,33 il quale per non riusc a mantenerla che per unbreve periodo, mentre del Pozzo fu designato comandante della piazza-forte e del distretto di Vladikavkaz, nel paese degli antichi alani, gli osse-ti, allepoca in gran parte pagani.

    Gesuiti

    Del Pozzo era convinto che popolazioni come gli osseti, gli ingusci e icarabulachi, ancora in prevalenza pagane, dovessero venire cristianizzatee non lasciate in balia dellinfluenza musulmana esercitata su di loro daipopoli circumvicini. Proprio a Vladikavkaz, come abbiamo visto, XavierDe Maistre aveva incontrato del Pozzo, il quale si era dimostrato un entu-siasta sostenitore di gesuiti e gli aveva confidato che avrebbe volentieri

    adjutanta generala-ot-infanterii Knjazja Michaila Semenovica Voroncova. 1844-1854,Tiflis 1885.33 Lettere, rapporti e relazioni di del Pozzo, prescrizioni dei suoi superiori e altri docu-menti sul periodo relativo alla sua sovrintendenza nelle Cabarde AKAK, 2, pp. 961-981; 3, pp. 653-641, 642-644, 645-650, 651-652, 653-657, 659-660; 4, pp. 838-844,846, 849, 854-856, 858-859, 861-862, 864-868, 870-872, 892-894.

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    Di qui la necessit di affidare un compito cos importante a uomini, lacui vita e il cui comportamento siano coerenti con le regole del loro man-dato che non siano soltanto maestri della legge cristiana, ma insegninoloro le arti, come la carpenteria, la lavorazione della pietra, dellargento,lorologeria, la lavorazione del ferro e del rame, ledilizia, linvenzione diogni genere di metalli. Dove trovare uomini con tutte le qualit da medescritte?36egli si domandava:

    Leggendo la storia, ho visto in varie parti che i gesuiti in America, inCina e Giappone hanno fatto grandi cose. Alla fine tutti i gesuiti furonominacciati in tutta Europa di completa estinzione di modo che essi nonsapevano dove trovare rifugio e salvezza. Il nostro governo, che li accol-se, li salv dalla caduta, in conseguenza di ci ogni gesuita dovrebbeguardare alla Russia come alla propria madre. E in ringraziamento per ta-le benevola protezione dovrebbe essere sempre pronto a versare per essalultima goccia di sangue

    La grande Caterina Seconda [permise loro] di rimanere solo in Belo-russia, poi fu loro concesso di stare a Pietroburgo, Riga, Saratov, Odessa.Astrachan e Mozdok, e persino affid loro un pensionato per laristocra-zia.

    Ritengo che a queste persone si possa permettere di introdurre la leggecristiana tra il popolo delle montagne, dato che loro consentito di esserepastori dei tanti cattolici in diversi luoghi della Russia e che molti tra inobili affidano i propri figli alla loro educazione

    zaali bylo stroit cerkvi, kak vdrug vosprepjatstvovali tomu obstojatelstva: odin izpropovednikov umer, drugoj byl ubit. Pokojnaja imperatrica skonalas, archierej Moz-dokskij po vole imperatora Pavla byl otoslan v drugoe mesto. Komissija ostanovilas, iosetincy ostalis idolopoklonniki po-prenemu.

    Po vsemu vidno, to sii propovedniki slova Boija ne imeli nikakogo staranija kovnueniju o polze i vanosti religii christianskogo zakona. No edinstvenno tolko imeli

    v vidu tot predmet, daby umnoit islo krestivichsja i razdavat im rubaki i kresty.Nyne est mnogo osetincev i inguej: toby poluit rubaku, krestili sebja dva raza.36 Ib., p. 37: Nadobno stol vanuju dolnost poverit takim ljudjam, kotorye imeliizn i povedenie, schodnye s tonymi pravilami ich naznaenija Nuno, toby ljudisii byli ne tolko dlja christianskogo zakona uiteli, no uili by ich vsem chudonymremeslam, kak-to: stoljarnomu, kamneseeniju, serebrodeliju, asovomu, kuznenomu,slesarnomu i mednomu, domostroitelstvu, izobreteniju vsjakich metallov; gde na-

    jti takich ljudej so vsemi temi dostoinstvami, kotorye mnoju opisany?

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    Dunque se la tolleranza della legge cattolica in Russia permessa, e si data a quegli uomini una cos generale fiducia, come non affidare loroleducazione e listruzione del selvaggio popolo delle montagne?

    trovandomi una volta a Mozdok di domenica nella chiesa cattolica perla messa vidi entrare un esile giovane pastore che dallaspetto non pro-metteva alcunch di particolare; egli cominci la predica in lingua arme-na, che io non conoscevo. Ne fui commosso! Veduto che tutti in chiesalascoltavano attentamente ed erano commossi (persino piangevano comebambini finch non ebbe finito il suo discorso), uscito di chiesa e doman-dato se quel pastore fosse arrivato l da molto tempo, mi fu risposto cheera giunto dalla Belorussia soltanto da sei mesi e soltanto da sei mesi

    aveva cominciato a studiare la lingua armena.Dunque per queste ragioni mi sembra che occorra costruire un conven-

    to a Vladikavkaz, centro di tutte le montagne nelle quali abitano questipopoli. Invitarvi 12 frati con le capacit da me sopra descritte e un lorosuperiore; dar loro un compenso conveniente ed assegnare loro un poco didenaro dal fondo straordinario per le piccole regalie, lelemosina ai poverie lacquisto di tutti gli strumenti necessari per le diverse arti. Il superioredi questa confraternita dovr dipendere soltanto dal comandante in capodella Linea. E dovr rendere conto a lui sia delle spese della somma asse-gnata che del progresso fatto nella conversione del popolo al cristianesi-mo.37

    37Ib., pp. 38-39: itavi istoriju, ja vo mnogich mestach videl, to iezuity v Amerike,Kitae i Japonii sdelali velikie dela. Vsem iezuitam nakonec grozilo ot vsej Evropy vsemsoverennoe potreblenie, tak to oni ne znali, gde najti sebe pribeie i spasenie. Naepravitelstvo, kotoroe prinjalo ich, uderalo ich padenie, posle sego, kaetsja, kadyjiezuit dolen smotret na Rossiju, kak na mat rodnuju. I v vozblagodarenie za stol bla-godetetelnoe pokrovitelstvo dolen vsegda byt gotov poterjat dlja nee poslednjujukaplju svoej krovi

    Velikaja Ekaterina Vtoraja ich ostavila tolko v Belorussii, posle togo pozvoleno bytv Peterburge, Rige, Saratove, Odesse, Astrachane i Mozdoke, im dae doverila pansio-nat dvorjanstva.

    Kaetsja mne to sim ljudjam mono pozvolit vvodit christianskij zakon v gorskom

    narode, kogda im pozvoleno byt pastyrjami stolkim katolikam v raznych mestachRossii i kogda mnoestvo iz znatnych ljudej otdajut svoich detej k nim na vospitanie

    Itak, eeli terpimost katolieskogo zakona v Rossii dozvolena i stol obaja dove-rennost sim ljudjam dana, to kak ne poverit im vospitanija i prosveenija dikogo gor-skogo naroda

    byvi v Mozdoke v odno vremja v voskresnyj den v katolieskoj cerkvi v obedn-ju, videl ja voedego molodogo chudoavogo pastora, kotoryj s narunosti osobo

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    Inutile dire che il piano di del Pozzo non ebbe seguito e probabilmentenon fu neppure preso in considerazione. La sua carriera non ne soffr par-

    ticolarmente, ma nemmeno fu promosso comandante generale del Cauca-so come sperava.38Tuttavia egli fece quanto in suo potere per aiutare i

    niego ne predveal; on naal skazyvat prediku na armjanskom jazyke, kotorogo ja neznal. Ja byl tronut! Videvi, to vse v cerkvi prileno ego sluali i tronuty byli (oni daeplakali, kak deti, vo vse to vremja, pokuda on konil svoju re, ja, vyedi iz cerkvi,spraival, davno li sej pastor sjuda priechal, mne otvetstvovano: tolko 6 mesjacev, kakon pribyl iz Belorussii i tolko 6 mesjacev, kak on naal uitsja armjanskomu jazyku.

    Itak, po sim obstojatelstvam, kaetsja, mne nuzno vo Vladikavkaze jako sredotoiivsem goram, v koich obitajut sii narody, postroit odin monastyr. Prizvat tuda 12 mo-nachov, kakovych sposobnosti vye mnoju opisany, i odnogo k nim nastavnika; dat imprilinoe soderanie i otpuskat neskolko iz ekstraordinarnoj summy deneg dlja malych

    podarok, podajanija niim i pokupki vsech instrumentov, kotorye potrebny k raznymchudoestvam. Nastavnik sej bratii, toby zavisel tolko ot odnogo glavnogo naalnikana Linii. I oddaval onomu vo vsem otet kak o raschodach denenych otpuskaemojsummy, tak i o tom, kakoe sdelano imi v preobraenii naroda v christianstvo prirae-nie.38 Deve aver confidato questa sua aspirazione ai gesuiti: Les officiers subalternes nemanquent pas, il est vrai, de mettre bien des obstacles lexcution des volonts de leurgeneral: mais dans peus de temps, nous lesprons, leurs efforts deviendront inutiles,

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    gesuiti di Mozdok dove cera una comunit di armeni cattolici e un certonumero di polacchi esiliati dopo la rivolta del 1794. Il gesuita che delPozzo aveva sentito predicare in armeno era un belga che aveva studiatoin Inghilterra di nome Gilles Henry. Era arrivato in quella citt di frontie-ra nel 1806 assieme al padre Jan Woyszwio, e da una sua lettera del 27febbraio 1816 al padre generale dei gesuiti apprendiamo altri particolaririguardanti il carattere di del Pozzo e la sua politica nei confronti dellepopolazioni locali e la sua attivit in favore dei gesuiti:

    se abbiamo fatto un poco di bene tra questi popoli, se godiamo di qual-

    che credito e di qualche considerazione lo dobbiamo in gran parte aquesto buono e degno generale della Cabarda, il signore Jean del Pozzo,di nazione italiana, che la Provvidenza ha inviato in nostro soccorsoPieno di rettitudine e di perspicacia, egli comprese ben presto che la forzadelle armi non era sufficiente da sola a domare le popolazioni del Cauca-so e a portarle dalla barbarie alla civilt; volle usare la religione, e guada-gnare le loro anime a Dio.39

    Uscito dalla chiesa dopo aver ascoltato il sermone in armeno di Henry,del Pozzo annunci agli ufficiali del suo seguito che dodici gesuiti sareb-bero stati pi utili di dodicimila soldati, frase che, come abbiamo visto,sarebbe diventata la sua preferita. Da quel giorno, nonostante il viaggiofin l da Vladikavkaz non fosse privo di pericoli e comportasse delle spe-

    se, egli prese a visitare la missione ogni quindici giorni. Si diede da fareper costruire una nuova chiesa e una nuova canonica e lo si vide spessotrattare con magistrati e funzionari della citt per ottenere le necessarieautorizzazioni, intrattenersi con negozianti e artigiani alla ricerca di ma-nodopera e dei materiali necessari per il cantiere. Mise a disposizione deigesuiti la propria servit e quando poteva assisteva personalmente ai la-

    lorsque le gnral del Pozzo aura obtenu le commandement supreme sur tout le paysdont Tiflis est la capitale (P.A. Carayon, S.J. [a cura di]Missions des Jsuites en Rus-sie et dans lArchipel Grec. Lettres du pre Gilles Henry de la Compagnie de Jsus , Pa-

    ris 1869, p. 104).39Ib., pp. 103-104: si nous avons fait quelque bien parmi ces peuples, si nous jouis-sons de quelque crdit et de quelque considration nous en sommes redevables engrande partie ce bon et digne gnral de la Kabarda, M. Jean del Pozzo, Italien de na-tion, et que la Providence a envoy notre secours Plein de droiture et de penetration,il comprit bien vite que la force des armes ne pouvait suffire toute seule dompter lespeuplades du Caucase, et les ramener de la barbarie la civilization; il voulut y em-ployer la religion, et gagner ses mes Dieu.

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    vori. Per procurarsi del legname da costruzione fece un lungo viaggio as-sai pericoloso che, a suo dire, altrimenti non avrebbe intrapreso nemmenoper settemila rubli. Assicur alla missione i diritti di propriet e nominun consiglio di amministrazione.

    La chiesa fu inaugurata a Natale e il generale assistette a tute le novemesse che furono celebrate quel giorno. Per tutto quel tempo rimase conlui la quasi totalit dei fedeli. La nuova chiesa era finalmente attrezzataper linverno, e i poveri mal vestiti potevano assistere agli uffici divinisenza patire il freddo.40

    Padre Gilles Henry e il suo collega, il polacco Jan Woyszwio, eranotalmente apprezzati dalle autorit russe nel Caucaso che essi furono trat-

    40 Ib., pp. 104-107: et peine sorti de lglise, il dclara nettement aux officiersrusses, que les Jsuites seuls pourraient vaincre et dompter les montagnards. Douze

    Jsuites, ajouta-t-il,feront plus pour cette oeuvre que douze mille soldats. A partir de cemoment, il na jamais manqu de venir nous voir au moins une foi tous le quinze jours;il lui faut pour cela courir bien des dangers, car les montagnards infestent tous leschemins, et faire de grandes dpenses. Mais rien ne larrte, il semploie de toutes sesforces nous faire des amis, nous mnager du credit, carter tout ce qui pourrait en-

    traver nos bons desseins. Plusiers fois on lui propos des places plus honorable et moinsprilleuses que la sienne; mais il tient garder le commendement du fort de Waudicau-case, et cela dans le seul but de pouvoir avec plus de facilit soutenir les missionaries,et defender la cause de la religion...

    Le premier soin du gnral fut de faire btir une glise et un presbytre convenable.On le vit trois ou quatre fois chaque jour, oubliant son ge et sa dignit, parcourir lui-mme les rues de la cit, saddresser aux magistrats, aux officiers, aux marchands, auxsimples artisans, leur parler tous, connus ou inconnus, et leur demander des ouvriers,des matriaux, et tout ce qui est ncessaire pour btir. Il donna lexemple en offrant sespropres domestiques; nous en emes un qui nous servit trios mois. Lui-mme allaitfrquemment visiter les travailleurs, et les encourager par sa presence. Une fois, poutrouver du bois, il entreprit et termina heureusement un voyage trs-perilleux; autrementil ne laurait pas fait, disait-il, pour sept mille roubles. Il parvint aussi recueillir les

    biens de lglise qui taient disperses, fit nommer un conseil pour les administrer, etainsi en assura la possession.

    Cet encore lui tout particulirement que nous devons davoir une glise convenablepour lhiver, o nos pauvres, peine garantis par quelques vtements contre les rigueursdu froid, peuvent assister au Saint-Sacrifice.

    Cest le jour de Nol que nous y dimes la messe pou la premire fois; il assista auxneuf messes qon y clbra ce jour-l, et presque toute la population resta avec lui.

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    tenuti a Mozdok anche dopo lespulsione dei gesuiti dalla Russia nel1820, e vi rimasero fino al 1827, quando furono sostituiti da un sacerdotearmeno.41

    Nel marzo del 1814 del Pozzo fupromosso comandante della 19a divi-sione di fanteria e di tutte le truppedella Linea del Caucaso.42Durante ilperiodo in cui era stato a capo del di-stretto di Vladikavkaz, del Pozzo era

    riuscito, grazie ad alcune circostanzefavorevoli, a sottomettere il popolodegli ingusci. Scrive infatti Potto cherimane un monumento alla reggenzadi del Pozzo nel distretto di Vladika-vkaz laggregazione della trib degliingusci allimpero russo.43 E in unalettera del 20 ottobre (secondo il ca-lendario giuliano) del 1818 al princi-pe Voroncov, Aleksej PetroviErmo-

    lov (1772-1861), che era subentrato a Nikolaj Fedorovi Rtiev come

    comandante supremo nel Caucaso e in Transcaucasia, parlando dellafondazione della fortezza di Grozny, rileva che ora lungo il corso della

    41 Marek Inglot, S.J, La Compagnia di Ges nellImpero russo (1772-1820) e la suaparte nella restaurazione generale della Compagnia, Roma 1997, p. 118; Carayon, cit.,p.16; p. 167 della seconda parte (Missions des Jsuites dans lArchipel Grec).42A questo periodo si riferiscono i documenti in AKAK, 5, pp. 384-386, 389-391, 393-396, 521-523, 524-526, 646-648, 837-838, 840-841, 855-861, 872-874, 876-877, 879-880; 6/1, pp. 281-285, 290-294, 297-299, 315, 325-327, 685; 6/2, pp. 30-31, 90, 445-446, 500, 517-518, 558-559.

    43 Potto, Kavkazskaja vojnaI, p. 664. Si veda latto di sottomissione degli ingusci del22 agosto (secondo il calendario giuliano) del 1810 firmato da del Pozzo e dai notabiliingusci in AKAK, 4. Kavkaz i Zakavkazje za vremja upravlenija generala ot kavalerii

    Aleksandra Petrovica Tormasova. 1809-1811,Tiflis 1870, pp. 900-901. Sui fatti imme-diatamente antecedenti e qualche strascico pp. 463-464, 894-899, 902-903. Documen-ti ufficiali sulle attivit di del Pozzo durante la sua reggenza di Vladikavkaz (ma alcuniriguardanti anche gli affari delle Cabarde) ib., 834-835, 877, 878-884; 5, pp. 105, 308,351-352.

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    Suna a 30 versteda Vladikavkaz abbiamo la ridotta di Nazran, dove persollecitudine del nobilissimo vecchio del Pozzo sono stati trasferiti dallemontagne quasi un migliaio di gruppi famigliari di ingusci.44

    Non molto tenero con del Pozzo Giuseppe (Iosif) Desbout(1774-1842), un suo quasi conterraneo, essendo nato a Livorno, e per un certoperiodo suo subordinato. Era figlio del medico di origine francese LuigiDesbout (1746-1814), il quale si era trasferito in Toscana e si era addotto-rato a Pisa emigrando successivamente in Russia.45Dopo un periodo nel-la Prussia Orientale e in Estonia, nel 1809 Desbout fu trasferito nel Cau-

    caso come capo del reggimento di Kazan, nel 1813 venne designato co-mandante del fianco sinistro della linea del Caucaso e nel 1816, promossomaggior generale, ebbe il comando del fianco destro. Dopo un periodocome governatore civile di Orenburg divenne senatore a San Pietroburgoe a Mosca. (Il senato era un organo consultivo dellImperatore, istituitoda Pietro il Grande, con sedi nelle due citt.)

    Il livornese rimprovera a del Pozzo il suo comportamento irresoluto,per esempio durante due spedizioni punitive del 1814, luna contro ungruppo di cabardi colpevoli delluccisione di un maggiore, un certo Jan-kovskij, fallita pi sul piano delle trattative che su quello militare,

    laltra contro un gruppo subetnico del popolo degli ingusci, detto deidirachovcy, colpevoli di avere depredato un carico postale provenien-te dalla Georgia. Inoltre, quandera ancora supervisore della Cabarda, ilmaggior generale non avrebbe preso le dovuto precauzioni durante la pe-stilenza, permettendo che essa si diffondesse persino allinterno della cit-t di Vladikavkaz e sulla strada per la Georgia. Tra le altre critiche mossea del Pozzo: trascuratezza nella gestione del lavoro della cancelleria e unacerta goffaggine nella conduzione delle trattative per la liberazione di un

    44AKV (Archiv knjazja Voroncova), 36, p. 215: Takim obrazom po teeniju Suni otVladikavkaza v 30 verstach imeem my redut v Nazrane, gde popeeniem blagorod-nejego starika Delpozzo vyseleny iz gor Ingui poti v tysjai semejstv.45Su di lui si veda il capitoletto Transiit bene faciendo, in Mario Corti, Gli altri ita-liani. Medici al servizio della Russia, Roma 2011, pp. 69-71.

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    maggiore di nome evcov rapito dai ceceni.46Potto ricalca nella sostanzale critiche di Desbout.47

    Il soggiogatore del Caucaso Aleksej PetroviErmolov, subentrato aRtiev nel 1816, pur non risparmiandogli le critiche,48 ebbe per il ve-gliardo una specie di venerazione, come la ebbero in tanti, non ultimoquel principe Michail SemenoviVoroncov (1782-1856), pi noto comegovernatore generale della Nuova Russia, il quale da giovane era stato al-le dipendenze di del Pozzo e a sua volta sarebbe diventato luogotenentenel Caucaso e in Transcaucasia. Scrive Ermolov al suo amico Voroncov

    allinizio del 1817:Ti preoccupi di del Pozzo e assai giustamente. una persona estrema-

    mente diligente per quanto riguarda gli interessi del Sovrano, sinceramen-te bene intenzionato e di un comportamento di esemplare onest e disinte-resse. Gli dimostro il dovuto rispetto e sono certo che andremo daccordo.Fino ad ora gli ho rimproverato uneccessiva condiscendenza verso i sot-toposti, per cui la nostra pattuglia di frontiera era assai trascurata; ma diventato molto pi severo, e le cose sono migliorate; gli ho rimproveratola generosit e la credulit verso i popoli delle montagne, i quali non san-no cosa sia la virt e hanno sempre abusato della sua mitezza, interpre-tandola come debolezza e insufficienza di mezzi da parte nostra. Ora egli obbligato ad agire con pi fermezza, poich i montanari son diventati

    troppo impudenti e osano compiere grandissime razzie.

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    46Debu (Desbout), cit., pp. 185-191.47Potto, Kavkazskaja vojnaI, pp. 665-667.48E sono diverse (si veda in V.A. Fedorov [a cura di], Zapiski A.P. Ermolova. 1798-1826 gg., Mosca 1991).49AKV, 36, pp. 188-189: Ty zabotisja o Delpozzo , i vesma spravedlivo. On elo-vek rezvyajno userdstvujuij polzam Gosudarja, istinno blagonamerennyj i pravil

    primernoj estnosti i bezkorystija. Ja okazyvaju emu dolnoe uvaenie i uveren, to la-dit po slube budu. Do sego vremeni ja uprekal emu slikom bolim snischodeniem kpodinennym, otego byla kordonnaja naa straa vesma oplona; no on stal gorazdostroe, i polo lue; uprekal emu velikoduiem i doverivostju k gorskim narodam,kotorye ponjatija ne imejut o dobrodeteli i vsegda vo zlo upotrebljajli krotost ego,tolkuja, to onaja proischodit ot slabosti i nedostatka sredstv naich. Teper on postupatprinuden reitelnee, ibo gorcy sdelalis vesma naglymi i smejut delat veliiajijachiniestva.

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    Le cose non andarono, evidentemente, come sperava Ermolov, e dueanni pi tardi egli fin per trasferire del Pozzo ad Astrachan,50dove il to-scano sarebbe morto nel 1821 alla venerabile et di 82 anni. Sempre Er-molov, in una lettera dalla Suna del 20 ottobre (secondo il calendariogiuliano) 1818, da noi citata in precedenza, scrive al suo amico Voron-cov:

    So dal vecchio del Pozzo quanto ti volesse bene e hai tutto il diritto divantarti di aver servito sotto il comando di questuomo straordinario. Mifa infuriare di non avere qui nessuno che possa descrivere il periodo dellasua reggenza, ma penso che comunque non si troverebbero documenti

    sufficienti.51

    Unidea sulla reputazione complessivadi cui godeva del Pozzo quando coman-dava la Linea del Caucaso ce la fornisce ildiplomatico, saggista e paesaggista ingle-se Robert Ker Porter (1777-1842), il qua-le fu per un certo periodo anche pittore dicorte sotto Alessandro I e alle cui paroleaffidiamo la conclusione. Porter, che sitrovava da quelle parti nel settembre del

    1817, non ebbe lopportunit di incontrarepersonalmente del Pozzo, trattenuto altro-ve per portare a fine alcune trattative peril possibile imminente rilascio di unadonna rapita, ma raccolse su di lui i giu-dizi di coloro che con il generale lavora-vano a stretto contatto:

    Il maggiore del forte ci accolse con ogni attenzione; e fece pressione su dime perch mi trattenessi almeno qualche ora per incontrare il generaledel Pozzo, il quale era atteso il giorno successivo a Gregoriopoli sullastrada per Mozdok. Poich avevo una lettera del conte Platov da conse-

    gnare al generale, e avevo particolare desiderio di conoscere un uomo, le

    50AKAK, 6/1, 502-503.51AKV, 36, p. 213: Ot starika Delpozzo znaju ja, kak on ljubil tebja, i ty vse ravnopravo imee chvastat, to sluil pod naalstvom sego neobyknovennogo eloveka.Menja besit, to ja nikogo pri sebe ne imeju, kto by mog opisat vremja ego zdesnaalstvovanija, no dumaju, to i materialov dlja togo dostatonych ne najdetsja.

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    circostanze della cui vita non potevano essere pi straordinarie di quantola sua condotta era stata ammirevole, acconsentii prontamente

    Anche se italiano di nascita, egli ha trascorso la gran parte della maturi-t al servizio imperiale russo; e non poca parte di quel tempo in questeremote regioni montagnose. In effetti, la Russia deve principalmente al dilui spirito di osservazione, alla solerzia e allefficacia della sua azione la

    sicurezza con cui ora regge lachiave di questa parte dellAsia.Egli comprende bene tutto ilpaese, i suoi usi e la gente che loabita. Egli ha scelto i luoghi mi-

    gliori per una linea di comandoe ha stabilito le sue postazioni diconseguenza. Ma alla sua in-tima conoscenza delle varie tri-b che dobbiamo attribuire lasua piena adeguatezza; poich,essendo in contatto segreto conalcuni dei nativi in ognuna diesse, egli in grado grazie alleloro informazioni di frustrarequalsiasi piano di guerra o disaccheggio; e spesso di arrivarea conoscenza dellesistenza di

    sventurati cristiani divenuti loroprigionieri e dei luoghi in cuiessi vengono tenuti in cattivit.Questultimo vantaggio rispettoai suoi commilitoni sono stati

    acquisiti dal generale a caro prezzo. Egli stesso ha avuto la disgrazia al-cuni anni fa di cadere nelle mani di una banda di ceceni [] Queste cir-costanze e la prolungata sua cattivit gli permisero di fare considerevoliprogressi nellapprendimento della lingua cecena e di acquisire una minu-ziosa conoscenza delle loro tradizioni, usi e costumi e delle probabili miredel loro stile di vita predatorio. Egli ha inoltre stabilito contatti tra di loro,che sperava (qualora avesse riacquistato la libert) lavrebbero in futuromesso in grado di servire ancora la Russia nei punti pi sensibili della li-

    nea del Caucaso Egli torn alla libert e allesercizio di quei talenti chehanno aumentato il potere e il territorio del suo governo e coperto luistesso di onore.52

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