La faccia diversa Naturalmente del nostro Barocco senza ... fileCome non ricordare l’episodio...

2
Venerdì 12 aprile 2013 VIII I REGIONE PUGLIA AREAPOLITICHE PER LO SVILUPPO RURALE Progetto di comunicazione finanziato dall’Asse VI “Assistenza Tecnica” del P.O.FSE Puglia 2007-2013 VIRGILIO Istituto Liceo Classico Linguistico - LECCE LO SPORT DIVENTA SEMPRE PIU’ DISCRIMINANTE S.o.s. razzismo diamogli un calcio Recuperiamo lo spirito sportivo T utto è pronto: i cal- ciatori sono più ca- richi che mai, i gior- nalisti prendono po- sto nelle tribune stampa, i so- stenitori delle rispettive squa- dre sistemano gli ultimi stri- scioni sugli spalti dello stadio, stretta di mano con gli arbitri e via al calcio d’inizio. Sembrerebbe un quadretto fatto di gioia e di amicizia, ma tra i tifosi qualcosa è destinato a cambiare. Già dopo i primi minuti trascorsi, cade lo spi- rito sportivo ed ogni minimo errore del giocatore è una buo- na occasione per inveire contro di lui. La cosa più grave è che l’avversario di colore è il ber- saglio preferito su cui river- sare veri e propri cori discri- minatori, sicuramente disso- nanti con l’armonia che do- vrebbe dominare sugli spalti. Nella mentalità del tifoso raz- zista l’avversario di colore è visto come un intruso, elemen- to di scompiglio all’interno del- la squadra. Non è e non deve essere così, ma troppi sono an- cora i casi in cui beceri insulti piovono su professionisti dal piede d’oro solo per il colore della pelle. Come non ricordare l’episodio accaduto ai due cam- pioni Boateng e Muntari, in Milan Pro Patria, incontro giu- stamente sospeso. Il rammarico dei calciatori e del capitano è sicuramente per le tante persone civili di ogni età, che assistono allo spetta- colo convinte che i calciatori non si dividono in bianchi e neri, ma in attaccanti, difen- sori e portieri. Come non ri- pensare al trattamento riser- vato al grande bomber Mario Balotelli, cittadino italiano a tutti gli effetti, al suo esordio in Nazionale: fischi, lanci di bot- tigliette ed insulti gratuiti. La FIGC auspica che scene come queste non si ripetano più e che l’unico criterio di differenziazione sia quello del- le serie A,B,C e delle catego- rie. Cantare l’inno nazionale o della propria squadra deve far vibrare non solo le corde vo- cali, ma anche quelle del pro- prio cuore. Solo quando riu- sciremo a far tutto ciò, potremo definirci cittadini sportivi. Antonio Giulio De Giorgi STADI CULLA DEL RAZZISMO Per combattere questo fenomeno non basta la repressione ma misure preventive ed educative La faccia diversa del nostro Barocco I ncastonato nella meravigliosa cor- nice del barocco leccese, il museo MUST dal 2012 è contenitore e va- lorizzatore dell’arte moderna salen- tina. Una mostra permanente dell’artista Cosimo Carlucci ripercorre le varie fasi della sua produzione, insieme ad altre temporanee come la particolare “MUST in time”, in esposi- zione fino a marzo 2013, il cui tema era il matrimonio tra arte del fare e design, realtà che possono esistere tanto insieme quanto parallela- mente. Madrina d’eccezione dell’evento Lina Wertmuller, che ha inaugurato la prima di una serie di ma- nifestazioni che hanno visto la parteci- pazione di artisti salentini noti ed emer- genti. Ognuno di essi ha portato in dono un’opera creata per l’occasione espri- mendosi nella propria modalità artistica. Il MUST promette di mantenere quest’on- data di innovazione e originalità. Non ci resta che aspettare per gustare una nuo- va fantastica esposizione. Marzia Buttazzo Gian Marco De Vitis MUST l’ingresso del museo ARTE MODERNA. IL MUST PROFUMO DI LETTERA PUZZA DI SMS Naturalmente senza emozioni «C omunicare l'un l'altro, scambiarsi informazio- ni è natura». Così Goethe chiarisce in maniera esau- stiva un bisogno, una neces- sità sempre più incalzante nell'uomo. Un tempo si scriveva una lettera , oggi invece basta un semplice clic e il messaggio è inviato. La comunicazione di ieri era fatta di profumi, di impronte, di calligrafie da de- cifrare ma soprattutto di at- tesa: si aspettavano giorni, intere settimane prima di ri- cevere una lettera o una no- tizia importante. La comu- nicazione odierna, invece, è immediata ed incorporea, sfuggente. E' impressionante come la tecnologia influisca prepotentemente sulle rela- zioni tra gli uomini, modi- ficandone le abitudini. Sono soprattutto le nuove genera- zioni ad essere incapaci di relazionarsi con gli altri, più propense ad un confronto vir- tuale, che talvolta si rivela fittizio. Le stime mostrano come il 41,7% degli adole- scenti usi quotidianamente un computer solo per cono- scere nuovi amici. Sicura- mente per molti di loro è più semplice inviare un sms, che mettersi in gioco e ritrovarsi vis-à-vis! Giada Ingrosso Flavia Pezzuto, Arianna Rizzo Ecco un modo per non comunicare DIRIGENTE SCOLASTICO: Maria Gabriella Margiotta DOCENTE: Lucia Nigri REDAZIONE: Marzia Buttazzo Gianmarco De Vitis Antonio De Giorgi Giacomo Attanasio Flavia Pezzuto Pierpaolo Verri Arianna Rizzo Eugenia Suppressa Marzia Greco Giada Ingrosso EDICOLA AMICA: G5 Piazzale Rudiae, 20 LE MALATTIE SOCIALI DELLA MODERNITÀ L’insostenibile leggerezza dell’essere I n una società dove predomina l’associa- zione di magrezza e bellezza in sempre più donne, specialmente ragazze d’età com- presa fra i 12 ed i 25 anni, insorgono disturbi del comportamento alimentare. Ano- ressia e bulimia, anche se con sintomatiche diverse, non sono altro che il risultato di un disagio provocato da variabili individuali, so- cioculturali ed esperienze personali. L’anores- sia è rifiutare il cibo, è credere che poter dominare un istinto primario quale il mangiare significhi essere forti e perfetti; la bulimia invece è un ciclo perverso nel quale ad ogni abbuffata segue il vomito autoindotto, in una spirale che trascina verso il fondo. In entrambi i casi a pagarne le spese sono donne fragili, spezzate, con un bisogno incessante di sentirsi amate, donne ancora bambine, che non hanno mai imparato a relazionarsi con un mondo che odiano e di cui vorrebbero, al tempo stesso, fare parte, donne segnate dalla mancanza di un punto di riferimento, con scarsa autostima, pervase da un senso di fallimento, di sconfitta e d’abbandono. Sono donne dalle insicurezze pro- fonde, che si sentono inutili, e vedono nella perdita di peso un modo per misurare la propria bravura, per avere potere e controllo su di sé, una vera ossessione (purtroppo tra il 5 e il 15% dei casi pagata a caro prezzo) per un corpo irreale e irraggiungibile. Sicuramente si tratta di patologie della società del benessere e dell’ap- parenza, per cui è necessario l’aiuto di per- sonale specializzato, coadiuvato però dalla pre- senza di familiari e amici che, senza timore e con forza, possono far riscoprire loro un mondo di colori, di suoni, di profumi, e soprattutto di sapori. Eugenia Suppressa LO SPECCHIO strumento o trappola?

Transcript of La faccia diversa Naturalmente del nostro Barocco senza ... fileCome non ricordare l’episodio...

Venerdì 12 aprile 2013VIII I

REGIONE PUGLIA

AREA POLITICHE

PER LO SVILUPPO RURALE

Progetto di comunicazione finanziato dall’Asse VI “Assistenza Tecnica” del P.O.FSE Puglia 2007-2013

V I RG I L I OIstituto Liceo Classico Linguistico - LECCE

LO SPORT DIVENTA SEMPRE PIU’ DISCRIMINANTE

S.o.s. razzismodiamogli un calcioRecuperiamo lo spirito sportivo

Tutto è pronto: i cal-ciatori sono più ca-richi che mai, i gior-nalisti prendono po-

sto nelle tribune stampa, i so-stenitori delle rispettive squa-dre sistemano gli ultimi stri-scioni sugli spalti dello stadio,stretta di mano con gli arbitri evia al calcio d’i n i z i o.

Sembrerebbe un quadrettofatto di gioia e di amicizia, matra i tifosi qualcosa è destinatoa cambiare. Già dopo i primiminuti trascorsi, cade lo spi-rito sportivo ed ogni minimoerrore del giocatore è una buo-na occasione per inveire controdi lui. La cosa più grave è chel’avversario di colore è il ber-saglio preferito su cui river-sare veri e propri cori discri-minatori, sicuramente disso-nanti con l’armonia che do-vrebbe dominare sugli spalti.Nella mentalità del tifoso raz-zista l’avversario di colore èvisto come un intruso, elemen-to di scompiglio all’interno del-la squadra. Non è e non deveessere così, ma troppi sono an-cora i casi in cui beceri insultipiovono su professionisti dalpiede d’oro solo per il coloredella pelle. Come non ricordarel’episodio accaduto ai due cam-pioni Boateng e Muntari, inMilan Pro Patria, incontro giu-stamente sospeso.

Il rammarico dei calciatori edel capitano è sicuramente perle tante persone civili di ognietà, che assistono allo spetta-colo convinte che i calciatorinon si dividono in bianchi eneri, ma in attaccanti, difen-sori e portieri. Come non ri-pensare al trattamento riser-vato al grande bomber MarioBalotelli, cittadino italiano atutti gli effetti, al suo esordio inNazionale: fischi, lanci di bot-tigliette ed insulti gratuiti.

La FIGC auspica che scenecome queste non si ripetanopiù e che l’unico criterio didifferenziazione sia quello del-le serie A,B,C e delle catego-r i e.

Cantare l’inno nazionale odella propria squadra deve farvibrare non solo le corde vo-cali, ma anche quelle del pro-prio cuore. Solo quando riu-sciremo a far tutto ciò, potremodefinirci cittadini sportivi.

Antonio Giulio De Giorgi

STADI CULLA

DEL

RAZZISMO

Per combatterequestofenomeno nonbasta larepressione mamisurepreventive ededucative.

La faccia diversadel nostro Barocco

Incastonato nella meravigliosa cor-nice del barocco leccese, il museoMUST dal 2012 è contenitore e va-lorizzatore dell’arte moderna salen-

tina. Una mostra permanente dell’ar tistaCosimo Carlucci ripercorre le varie fasidella sua produzione, insieme ad altretemporanee come la particolare “MUST

in time”, in esposi-zione fino a marzo2013, il cui temaera il matrimoniotra arte del fare edesign, realtà chepossono esisteretanto insiemequanto parallela-mente. Madrinad’ecce zionedell’evento LinaWertmuller, che ha

inaugurato la prima di una serie di ma-nifestazioni che hanno visto la parteci-pazione di artisti salentini noti ed emer-genti. Ognuno di essi ha portato in donou n’opera creata per l’occasione espri-mendosi nella propria modalità artistica.Il MUST promette di mantenere quest’on -data di innovazione e originalità. Non ciresta che aspettare per gustare una nuo-va fantastica esposizione.

Marzia ButtazzoGian Marco De Vitis

MUST

l’ingressodel museo

.

ARTE MODERNA. IL MUSTPROFUMO DI LETTERA PUZZA DI SMS

Naturalmentesenza emozioni

«C o m u n i c a rel'un l'altro,scambiarsiinfor mazio-

ni è natura». Così Goethechiarisce in maniera esau-stiva un bisogno, una neces-sità sempre più incalzanten e l l ' u o m o.

Un tempo si scriveva unalettera , oggi invece basta unsemplice clic e il messaggio èinviato. La comunicazione diieri era fatta di profumi, diimpronte, di calligrafie da de-cifrare ma soprattutto di at-tesa: si aspettavano giorni,intere settimane prima di ri-cevere una lettera o una no-tizia importante. La comu-nicazione odierna, invece, èimmediata ed incorporea,sfuggente. E' impressionantecome la tecnologia influiscaprepotentemente sulle rela-zioni tra gli uomini, modi-ficandone le abitudini. Sonosoprattutto le nuove genera-zioni ad essere incapaci direlazionarsi con gli altri, piùpropense ad un confronto vir-tuale, che talvolta si rivelafittizio. Le stime mostranocome il 41,7% degli adole-

scenti usi quotidianamenteun computer solo per cono-scere nuovi amici. Sicura-mente per molti di loro è piùsemplice inviare un sms, chemettersi in gioco e ritrovarsivis-à-vis!

Giada IngrossoFlavia Pezzuto,Arianna Rizzo Ecco un modo per non comunicare

DIRIGENTE

SCOLASTICO :

Maria GabriellaMargiottaDOCENTE :

Lucia NigriREDAZIONE :

Marzia ButtazzoGianmarco De VitisAntonio De GiorgiGiacomo AttanasioFlavia PezzutoPierpaolo VerriArianna RizzoEugenia SuppressaMarzia GrecoGiada Ingrosso

EDICOLA

AMICA:

G5Pi a z z a l eRudiae, 20

LE MALATTIE SOCIALI DELLA MODERNITÀ

L’insostenibileleggerezzadell’essere

In una società dove predomina l’associa -zione di magrezza e bellezza in sempre piùdonne, specialmente ragazze d’età com-presa fra i 12 ed i 25 anni, insorgono

disturbi del comportamento alimentare. Ano-ressia e bulimia, anche se con sintomatichediverse, non sono altro che il risultato di undisagio provocato da variabili individuali, so-cioculturali ed esperienze personali. L’anores -sia è rifiutare il cibo, è credere che poterdominare un istinto primario quale il mangiaresignifichi essere forti e perfetti; la bulimiainvece è un ciclo perverso nel quale ad ogniabbuffata segue il vomito autoindotto, in unaspirale che trascina verso il fondo. In entrambi icasi a pagarne le spese sono donne fragili,spezzate, con un bisogno incessante di sentirsiamate, donne ancora bambine, che non hannomai imparato a relazionarsi con un mondo che

odiano e di cui vorrebbero, al tempo stesso, fareparte, donne segnate dalla mancanza di unpunto di riferimento, con scarsa autostima,pervase da un senso di fallimento, di sconfitta ed’abbandono. Sono donne dalle insicurezze pro-fonde, che si sentono inutili, e vedono nellaperdita di peso un modo per misurare la propriabravura, per avere potere e controllo su di sé,una vera ossessione (purtroppo tra il 5 e il 15%dei casi pagata a caro prezzo) per un corpoirreale e irraggiungibile. Sicuramente si trattadi patologie della società del benessere e dell’ap -parenza, per cui è necessario l’aiuto di per-sonale specializzato, coadiuvato però dalla pre-senza di familiari e amici che, senza timore econ forza, possono far riscoprire loro un mondodi colori, di suoni, di profumi, e soprattutto dis ap o r i .

Eugenia Suppressa

LO

SPECCHIO

strumento otrappola?

.

Mercoledì 17 aprile 2013VIII I

REGIONE PUGLIA

AREA POLITICHE

PER LO SVILUPPO RURALE

Progetto di comunicazione finanziato dall’Asse VI “Assistenza Tecnica” del P.O.FSE Puglia 2007-2013

V I RG I L I OLiceo Classico - LECCE

DIPENDE DA NOIRifiuti selvaggi in Puglia

ultimi dati allarmantiLa nostra civiltà produce più

rifiuti di quanti riesca a smaltirne.I dati Eurostat del 2012 rilevanoben 2.604 milioni di tonnellate dirifiuti di cui 102,3 milioni perico-losi. I maggiori Paesi produttorisono Germania, Francia, Italia eBulgaria. Le politiche comunita-rie per la riduzionedei rifiuti desti-nati alle discariche sono proficue,ma insufficienti. In Italia le provin-ce che presentano una percen-tuale di raccolta differenziata su-periore al 50% sono 32, di cui 5nel Mezzogiorno. La Puglia si at-testa su un dato pari al 14,6%. Al2012 lo smaltimento in discaricarisulta essere ancora la forma digestione dei rifiuti più diffusa.Nonostante i danni alla salute e ilgrave impatto ambientale, si con-tinua a investire nelle discarichepiuttosto che incentivare la rac-colta differenziata e le attività dicompostaggio. Emblematico ilcaso della discarica di Castellinoa Nardò, il mostro, per la cui riat-tivazione la Regione avrebbestanziato 4.000.000 di euro. E' ur-gente sensibilizzare al rispettodell’ambiente attraverso com-portamenti consapevoli e investi-menti nelle nuove tecnologie perla lavorazione dei rifiuti. E’ ancorpiù necessario rendere le nuovegenerazioni più rispettosedell’“habitat” a partire dall’agirequotidiano.

F. Porcari, C. MartinaV. Conversano

UN INCONTRO AFFETTIVO E SIMBOLICO IL SALENTO ABBRACCIA LE SPOGLIE DI SAN GIUSEPPE

Il Santo dei voliLa storia del Patrono, ieri ed oggi

Il 23 febbraio 2013 Co-pertino ha riaccolto ilsuo Patrono: San Giu-seppe, il santo dei voli, il

punto di riferimento degli stu-denti italiani. Trecentocin-quant’anni dopo la sua morte,le sue spoglie sono state tra-sferite presso il “Santuariodella Grottella”. Dall’ap r i l edel 1963 questo è appena ilquarto trasferimento delle os-sa del santo da Osimo alla suacittà natale. Il 22 e il 23 marzole stesse spoglie sono stateaccolte a Poggiardo, luogo del-la sua ordinazione sacerdo-t a l e.

Nato nel 1606, il giovaneGiuseppe fu costretto per unamalattia a trascorrere la pro-pria infanzia tra le mura do-

mestiche: non poté dedicarsiallo studio e ai giochi infan-tili. Portato dalla madre Fran-ceschina a Galatone, fu gua-rito dalla Madonna della Gra-zia, a cui rimase devoto pertutta la vita. Senza aver se-guito corsi di studi, riuscì acoronare il suo sogno di di-ventare frate minore conven-tuale. In un meridione isolatodalla civiltà dell’epoca, fusempre malvisto dalla società:da giovane, per lo stato so-ciale, da adulto per la suavocazione. Se la cultura oc-cidentale in quegli anni fio-riva, la Controriforma sop-primeva qualsiasi novità na-scente. Come allora, ancoraoggi, il Mezzogiorno paga ilfio di un passato soggiogato

allo straniero. Per quanto an-cora il Sud porterà sulle spalleil peso del suo passato?

Marco Bruno, Silvio Di CelloGiorgia Brandi

Luisa Bongiorno

GIUSEPPE

DA

COPERTINO

Sacre spoglie

.

AIUTIAMO LA RICERCA SCIENTIFICA PRESSO IL MUSEO DI CALIMERA

Un patrimonioda salvaguardare

Il Museo di Storia Naturale diCalimera accoglie l’Osservato -rio faunistico e il centro di re-cupero per la fauna selvatica ed

esotica, ospitando più di mille animalil’anno. Luigi Tommasi, docente edesperto locale, rileva in un’intervista :«Il Centro necessita di personale spe-cializzato, di accordi con gli Entilocali e di maggiori fondi. Il Museoriceve un contributo pubblico pari aquello percepito quando gli animalierano solo cento. Il sostegno volon-tario è nullo - aggiunge - è necessarioinformare i cittadini per favorire pos-sibili soluzioni». Nonostante il Museocollabori con il British Museum edalcune università italiane, è scono-sciuto a molti. La creazione di unaforma di partecipazione attiva è au-spicabile in una società matura econsapevole. La sostenibilità ambien-

tale è spesso preoccupazione di entiisolati i cui numerosi sforzi restanovani per mancanza di collaborazio-n e.

Elisa Pareo, Enrica CalòEleonora Torsello

Museo civico di Storia Naturale a Calimera

PER I NEO-LAUREATI CONFORTANTI OPPORTUNITÀ

Università e lavorocon le aziende Spin Offsi investe sul futuro

E’primavera, sbocciano le piante e si aprononuove porte per i giovani verso il mondo dellavoro. Sempre più opportune e necessariesono le occasioni di formazione per favorire

i neolaureati. L’università ne propone diverse, ma le piùattraenti sono le nuove società di capitali: gli Spin Off. Iltermine sta a significare “se parazione” o “g emmazione”.Infatti, legandosi all’università, con l’intermediazione diuno o più docenti, i laureati da non più di due anni,possono formare, anche con la partecipazione di altrisoggetti giuridici, delle vere e proprie realtà aziendali checommercializzano e valorizzano i risultati della lororicerca e le competenze acquisite in settori strategici.

Attualmente l’Università del Salento è impegnata inventisette progetti di questo genere, nei quali sonocoinvolti dipartimenti di carattere differente. Tra questi,ad esempio, quello di studi aziendali, giuridici ed am-bientali (Firm srl), quello di ingegneria dell’i n n ova z i o n e(Nitens srl), quello di scienze e tecnologie biologiche edambientali (Tecnosea srl). Sempre in area salentina sonopresenti altre di queste realtà legate ad imprese, tra cui“Apphia srl” che si occupa di ingegneria dell’automa -zione. A tal proposito l’amministratore unico di ApphiaMarco Cataldo afferma: “Gli Spin Off sono dei cuscinettitra università e aziende: permettono infatti a questeultime di essere più competitive in campo internazionale,grazie alle innovazioni introdotte dai giovani ricercatori.Questo genere di progetto permette agli studenti disperare di ottenere un buon posto di lavoro grazie alleproprie idee senza la necessità di fuggire all’e s t e ro ”.

Aurora Maggio, Emanuela Stabile, Grazia Greco

SETTORE AGROALIMENTARE NUOVI SVILUPPI

Finalmentequalità in Puglia

E’vicina l'alba peril Mezzogiorno?Agricoltori in-consapevoli e

scarsa qualità dei prodotti nonlasciano intravedere scorci diluce alla fine del tunnel. Quan-tità enormi di vino e olio sca-denti, spacciati per pugliesi,vengono immessi ogni giornosul mercato internazionale.

L’integrazione, aiuto stataledato ai produttori di olio, èparadossalmente deleteria, inquanto non agevola il progres-so e lo sviluppo, anzi lo frena. Ilmodo meno difficile e dispen-dioso per entrare nel mercatoda parte di un gruppo di per-sone con un obiettivo comuneconcreto e finalizzato allo svi-luppo del lavoro è la creazionedi una cooperativa. In Pugliasperanze di cambiamento sonodate da queste associazioni dilavoratori e dalla buona volon-tà dei giovani. Nella nostra re-gione il settore cooperativo conmaggior numero di imprese èquello agro-alimentare, in par-ticolar modo quello olivicolo e

v i t iv i n i c o l o.Bisogna puntare alla qualità

del prodotto e alla specializ-zazione. Il futuro esiste ed ènelle nostre mani.

L. Passiatore, F. CinquepalmiS. Maggi, F. Liaci PRODOTTI TIPICI della Puglia

DIRIGENTE

SCOLASTICO :

Gabriella MargiottaDOCENTE :

Mariella ZampinoREDAZIONE :

Marco BrunoSilvio Di CelloGiorgia BrandiLuisa BongiornoElisa Pareo, E. CalòE. Torsello, A. MaggioE. Stabile, G. GrecoFrancesca PorcariCamilla MartinaVeronica ConversanoLiliana PassiatoreFederico CinquepalmiSalvatore MaggiFrancesca Liaci

EDICOLA

AMICA:

G5Pi a z z a l eRudiae