LA EAA - Movimento Celestiniano L’Aquila · modo di dire ma è la condizione imprescindibile per...

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1LA PERDONANZA 2 LA PERDONANZA

Editoriale

Ma che sta succedendo? La mente non cede alla semplice constatazione o all’analisi del disagio diffuso che opprime, soffoca e umilia l’intera umanità. Medito il disatteso “avvertimento” di quel “se non diventerete bambini”. Non si tratta di un semplice modo di dire ma è la condizione imprescindibile per capire e dare senso alla vita, riprendendo il filo del discorso proprio dove si era interrotto con la perdita dell’infanzia. Non è superfluo riflettere fino in fondo sul significato dell’avvertimento. Diventare bambini non significa restare bambini, e neppure ritornare bambini. Potrebbe essere successo di non esserlo mai stato. Diventare significa crescere, perfezionare l’infanzia, restituirle quelle caratteristiche connaturali, proprie della natura umana, la sua dote originaria: la purezza dell’essere, il fascino della verità, del bene della bellezza. Esattamente tutto quel che è stato divelto dal profondo dell’essere umano in nome di una crescita altra, diversamente orientata, innaturale. Per cui all’uomo rimane u n vuoto misterioso, un ossessivo desiderio di tutto e di niente, una rabbia violenta. Non sa più produrre arte, musica, poesia, buone maniere, non sa più generare bellezza, non sa vivere in pace, non sa più sorridere. Eppure, provvidenzialmente avverte un richiamo, una ricorrente nostalgia di quella purezza dell’essere, di quel gusto del bene, di quel fascino della verità, di quell’incanto della bellezza. E non si tratta di un banale rimpianto come per cose definitivamente perdute, ma la sorprendente possibilità di riappropriarsi dell’onnipotenza dell’umiltà, la gioia del “diventare”. Incredibile proposta di novità assoluta.L’infanzia è dotata e gode di una sensazione di essere legata ad una dimensione più grande di sé, più alta, misteriosa, divina. Non per nulla le grandi culture e religioni del mondo avvertono la divinità come padre o come madre, esattamente come il bambino il quale avverte che i genitori sono più grandi, più importanti, più forti di lui, ma sa benissimo che non gli sono estranei.E’ successo il finimondo al tradimento dell’infanzia. L’abbiamo tradita quando l’abbiamo valutata di nessun conto, infantilismo, spensieratezza, cioè senza pensieri. Ma non sono proprio i pensieri, i troppi pensieri ad avvelenarci la vita?Certo, siamo cresciuti, purtroppo, ci sentiamo evoluti, abbiamo fatto progresso, ma siamo solo invecchiati, inariditi e tristi. Non siamo diventati bambini. L’età adulta seguita a tradire quella straordinaria potenzialità che l’infanzia contiene. Perde tragicamente la meraviglia originaria con cui, da bambini, ci si può stupire della pioggia, del sole , del vento, del mare, delle stelle, della musica, della voce, dello sguardo. E chi può dire che la capacità di stupore, l’ingenuità della mente, la gioia di esistere, di giocare, di piangere, di ridere sia uno stadio meno vero del serioso disincanto degli adulti? L’avvertimento a diventare bambini era la lezione autorevole del Maestro di Nazaret: l’infanzia è la mèta da raggiungere e non una fase da dismettere, è la condizione per accedere al fascino della verità, al sapore della giustizia, al gusto del bene, alla gioia del vivere, all’incanto della bellezza.

di Quirino Salomone

3LA PERDONANZA 2 LA PERDONANZA

Rivista Culturale del Centro InternazionaleStudi Celestiniani

Trimestrale di Storia, Spiritualità, AttualitàCHIOSTRO ABBAZIA DI COLLEMAGGIO 67100 L’Aquila

Tel. 0862.419188

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Redazione: Floro Panti, Paolo Giorgi, Alessandra Giorgi, Fabio Iuliano, Marcello Nissi

Collaboratori: Aldo Sacchetti, Cesare Matteotti, Giovanni Frassanito,

Giuliana del Signore, Luciano Pizziconi, Francesco De Anna, Lucilla Del Giudice.

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Sommario

Edizioni Celestiniane

LA PERDONANZAAnno XXIV, n.97 - Spedizione in abbonamento postale Filiale L’Aquila 45% (art.2, comma 20/b, legge 662/96)

Editoriale 1di Quirino SalomoneAi Reggitori dei Popoli 3 di Quirino SalomoneSettimo Centenario della Canonizzazione 4di San Celestino V

Le radici dell’Europa 7 di Giovanni FrassanitoS. Pietro Celestino V e Benedetto XVI: 10 la rinuncia al Pontificato di Floro PantiHabemus Papam 12di Giuliana Del SignoreRegime Democratico 13di EnomolasGiacinto Auriti 14di Tonia OrlandoGiusto dopo quarant’anni 16di Marcello NissiProcesso al “MA” 20di Elena PrizziSoldato di pace 21di Paolo AntinucciL’Aquila - la mia città 22di Rossana PellegrinoIl Coro di Scurcola Marsicana e Avezzano 23Amici del Sant’Antonio 24di Ezio MorettiLa Leggenda del Grande Inquisitore 26o il peso della Libertàdi Susanna CostaglioneConvegno sul Cammino del Perdono 28Movimento Celestiniano in festa 29Un saluto ed 800 cuori per emozionare 30di Barbara Braganza

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In copertina: Papa Francesco I

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“ …(il Signore ) faccia risplendere su di te il suo volto” era la biblica benedizione del Profeta ad intendere che il Signore possa essere presente in te con tutta la sua potenza e completezza. Oggi, per intendere un’opera irrinunciabile e strategica, si dice “ci metto la faccia” cioè mi ci impegno con tutto mè stesso, con tutto il mio corpo e la mia intelligenza. Hanno fatto una ricognizione di quello che resta del corpo di Celestino V° e nell’occasione hanno cercato di raffigurare il volto con scansione computerizzata sul cranio ( quello col foro ). Ne risulta una maschera di argento, fredda come metallo prezioso, tanto improbabile quanto incerta. A me piace mantenere nella mia mente un’immagine

di Celestino che mi sono costruita nel tempo, nel mio immaginario, mancando alcun riferimento visivo: un’ immagine dolce e austera, forte e misericordiosa… insomma, un volto umano che sa di eterno.Ma da sempre tutti si affannano a dare un volto al Santo; parlo di volto in senso compiuto come nelle premesse: chi era veramente, come la pensava, come

si poneva in termini sociali e di relazione, quale la sua strategia in tema di solidarietà sociale, ecc. E su questi argomenti sono stati scritti tantissimi articoli, libri, trattati. Perfino congetture esoteriche e del new age, divulgate ad arte da personaggi della peggiore massoneria, lo hanno tirato per la giacca, perché nascosto, non definito e quindi strumentalizzabile. Dai documenti cui abbiamo avuto accesso ( ahimè assai pochi ) non è possibile dare risposte certe. Nel senso che non si evince chiaramente quale fosse il suo pensiero in tempi assai confusi per il mondo intero e soprattutto per la Chiesa ( tempi di scomuniche e di roghi, di crociate e di schiavitù dei servi della gleba ) Per giunta, ci si mette anche la Damnatio memoriae posta in essere dal suo successore Bonifacio

VIII ( che tanti vorrebbero redimere o giustificare anche a dispetto dell’evidenza e della verità ), in nome della quale perfino i simboli celestiniani sugli affreschi e sugli architravi vennero scalfiti. La documentazione sulla vicenda terrena di S. Celestino V° , gli atti, i documenti del suo ordine ecc. vengono mantenuti segreti in luoghi inaccessibili. La calunniosa attribuzione di viltà del presunto riferimento di Dante a Celestino ne “L’Inferno “ ha relegato per tantissimi anni la figura di S. Celestino V° nel disprezzo delle Istituzioni, comprese quelle ecclesiastiche. Poi, grazie alla tenace opera

del Centro Internazionale di Studi Celestiniani che ha promosso convegni di spessore internazionale e animato dibattiti culturali sul tema, coinvolgendo il mondo cosiddetto culturale ( per me pseudoculturale ) di chi decide la cultura scolastica, i Ministeri e la scuola, si dimostra e si riconosce che Dante non voleva né poteva riferirsi a Celestino V°, ma a Ponzio Pilato.

Si ringrazia Consorzio Fabrica per la collaborazione a questo numero

Il volto di Celestinodi Paolo Giorgi Responsabile del Movimento Celestiniano

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Ma il danno ( scientificamente voluto e studiato in maniera demoniaca ) è stato enorme per le sorti della Chiesa, impedendo alla stessa di godere dei benefici spirituali che l’esperienza celestiniana ha strutturato in quel periodo: non è stato possibile dare seguito alle opere di carità organizzata, alla scelta del primato dello Spirito sul potere temporale della Chiesa, e così via. Certo, per quei tempi forse era assai prematuro e troppo sconvolgente una scelta così radicale. Ma nessuno può confutare il fatto che S. Celestino V°, come una delle più alte figure di santità della Chiesa, è considerato come colui che ha inaugurato l’era dello Spirito ( l’Angelo del settimo sigillo dell’Apocalisse, in proposito vedasi lo studio di Raul Manselli “Celestino V° il papa angelico” ) nella dinamica fasica della scuola profetica di Gioacchino da Fiore. Ma è anche vero che per “malignitade plebis” (come ebbe a dire lui stesso nelle motivazioni della sua rinuncia al papato ) tutto il processo di rinnovamento, tanto atteso quanto attentamente programmato, non fu condiviso. A nulla servì la costruzione a L’Aquila della Basilica di Collemaggio che, destinata a conservare le più importanti reliquie della passione di Gesù, doveva rappresentare la nuova Chiesa spirituale, contrapposta a quella temporale di Roma. A nulla servirono le Bolle papali tendenti a governare la Chiesa con metodi di misericordia, a nulla servirono le tantissime Fraterìe disseminate in tutto il territorio con il compito di tessere una rete amicale dell’economia attenta ai bisogni di tutti in un processo lavorativo leale e virtuoso, a nulla l’istituzione delle Fiere dove lo scambio economico dei prodotti e delle merci era improntato su principi di rispetto e di pace: “E Venne lo Spirito, ma non se ne accorsero!” – Apocalisse – S. Giovanni ). La restaurazione fu tanto violenta quanto immediata, come se il demonio, con rabbiosa reazione, cercasse in tutti i modi di evitare l’azione dello Spirito, il quale, nella previsione di Gioacchino da Fiore, avrebbe da solo con la sua azione guidato i credenti, senza bisogno di architetture o organizzazioni umane: figuriamoci se i cardinali, i vescovi, i prelati ecc. avessero avuto voglia di seguire l’esempio di Celestino V° nelle dimissioni e di servire il popolo in termini evangelici! Non adesso, figuriamo a quei tempi! Ma i tempi dello Spirito non li dettiamo noi. Forse è nell’indole umana quella di essere costretti al cambiamento dopo un periodo di esperienza di degrado, che faccia comprendere e apprezzare i valori dello spirito dopo l’esperienza del disvalore. Le visite ripetute di papa Benedetto a S.Pietro Celestino, propedeutiche alle sue dimissioni, la dicono lunga sulla attualità e necessità di riaffermare l’assoluta priorità dello Spirito sulla Chiesa. Anche la consegna del suo pallio a Celestino va nel senso della “ rivalutazione “ del Santo, come a consegnare a Lui stesso le sorti del potere della Chiesa e chiamandolo in causa per un nuova battaglia. Le dimissioni di Benedetto, studiate a lungo e motivate con le stesse argomentazioni di Celestino, tendono al rinnovamento (per il bene della Chiesa…” come lui afferma ) e hanno posto il collegio dei cardinali di fronte alla storica ed eterna scelta: quella dello Spirito. ( “Eminentissimi padri, tornate a Cristo affinchè le vostre porpore non abbiano ad ammantarsi di vergogna! “ – esortazione di Celestino V° al Collegio dei Cardinali ) E’ stato eletto un papa nuovo, si è voluto chiamare Francesco. Annuncia rinnovamento, cambia protocolli e mantiene abitudini comuni di sobrietà e mitezza. Invoca Misericordia. Esilia cardinali infedeli. Fustiga l’economia disumana ( con particolare riferimento allo IOR del quale annuncia riconversioni ) e sceglie di essere vicino ai poveri ( “ Quanto desidero una chiesa povera! “ - “sono il Vescovo di Roma “– papa Francesco )

Adesso ci è chiaro, perché ci fu garantito che “le forze degli inferi non prevarranno su di essa.. – la Chiesa ). Ma allora sarà forse l’inizio della fine del potere temporale della Chiesa?! E forse anche del primato? Vediamo tempi nuovi, finalmente.Ecco allora il volto di Celestino: a me era già chiaro prima, perché lo vedevo ben definito nelle sue opere, nell’ancora fresco ricordo dei nostri nonni che abbiamo incontrato numerosi nei sobborghi frequentati dal Santo settecento anni fa, nei valori radicati nella gente, maturati e rafforzati dall’esperienza celestiniana che modificò radicalmente già allora il modo di organizzare, relazionare, governare, coabitare, lavorare e che portò in quel periodo uno stato di benessere che ancora oggi è ritenuto utopia. Una sorta di isola temporale felice nella storia dell’uomo.Oggi vedo che è possibile ricostruire l’isola, basta dare forza a questo pontefice, rimboccandosi le maniche ed esserci, mettendoci la faccia. Il volto di Celestino non è quello della maschera d’argento, è quello di ogni fratello che con lui condivide la sorte del cristianesimo, che porta la croce quotidiana e che ama con le opere. Così tutti i volti sono ad immagine e a somiglianza di Dio, compreso quello di Celestino.

Scurcola Marsicana (AQ)

SAN BERNARDINO DA SIENA di Franco Farina

Nella giornata di Domenica 28 Aprile 2013, dedicata a San Bernardino da Siena, si sono svolte in Scurcola Marsicana due cerimonie, a testimonianza della prima ricorrenza annuale della “peregrinatio” delle spoglie mortali del San Bernardino da Siena, che dal 9 al 13 maggio 2012 sono state ospitate nella chiesa della SS.Trinita, devotamente accolte dalla Confraternita di San Bernardino, dal Parroco, dal Sindaco e dal popolo di Scurcola Marsicana.

La mattina si è svolta nella chiesa della SS.Trinità la solenne Messa dedicata al Santo senese e, in questa circostanza, è stata scoperta una targa commemorativa dal Priore della Confraternita Alberto Petitta: “A PERENNE RICORDO DELLA PEREGRINATIO DEL CORPO DI SAN BERNARDINO DA SIENA SCURCOLA MARSICANA 9-13 MAGGIO 2012 QUESTO LUOGO DOVE GIA’ NEL 1438 PREDICO’ LA PAROLA DELLA VITA E LA POTENZA DEL SANTO NOME DI GESU’ VIDE RIFIORIRE LA VITA E LE VIRTU’ CRISTIANE E RIAFFERMARE IL VANGELO DELLA CARITA’ E DELLA PACE”.

Nel pomeriggio: Santa Messa, processione con le quattro Confraternite e numeroso popolo, scoprimento e benedizione di una seconda targa commemorativa, con scritto: “IN QUESTA CASA NEL 1438 FU OSPITE INSIGNE SAN BERNARDINO DA SIENA, I CONFRATELLI VOLLERO TRAMANDARNE LA MEMORIA PONENDO A RICORDO QUESTO MARMO”.

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Santità, questa lettera giunge a Lei il Venerdì Santo, chiamato Grande e Santo nella nostra tradizione orientale, mentre si sta celebrando la prima Via della Croce del Suo pontificato, come Vescovo della Chiesa di Roma che presiede nella carità! Sto scrivendo questa lettera in Damasco, mentre stiamo vivendo una dura, sanguinosa, dolorosa, lunga Via Crucis che si estende su tutte le strade della Siria e che tutti i Siriani hanno sperimentato e vissuto da più di due anni! Come Gesù, che cadde tre volte sotto il peso della Santa Croce e che Simone di Cirene è stato chiamato ad aiutare, anche noi abbiamo bisogno di un Simone, e ancora di più di Gesù, per portare la Croce insieme con noi e portare al termine, senza indugio , il nostro duro cammino della Croce, per raggiungere la gioia finale della Risurrezione! Santità, abbiamo bisogno del Suo Aiuto e della Chiesa Santità! Voi siete Simone, siete il Vicario di Gesù! Ci rivolgiamo a Lei ! Abbiamo bisogno del Suo aiuto! La Siria La sta implorando! Tutti i nostri fedeli, anzi tutti i cittadini Siriani contano su Vostra Santità, aspettandosi una iniziativa da Vostra Santità, dal Vaticano, dalla Chiesa Cattolica, dal

miliardo e un quarto di cattolici del mondo! Un’iniziativa che traccerebbe una tabella di marcia per portare la crisi a termine, fermare l’accumulo di armi, la violenza, il terrore, la presa di ostaggi, riscatti, il caos e la morte! … Questa è la via della riconciliazione, del perdono reciproco, del dialogo, della sicurezza, della fratellanza e della pace. Il Suo aiuto è infinitamente prezioso per tutti noi e per tutti i popoli del Medio Oriente, perché la crisi siriana ha iniziato a colpire i paesi vicini, in particolare il Libano, così come la Palestina, l’Iraq, la Giordania e l’Egitto - tutto il Medio Oriente di fatto. Siamo in attesa di un’iniziativa da Vostra Santità, un gesto e una parola come Gesù: ‘”Misereor!” Per noi Lei è un San Francesco, amico dei poveri, un Simone o un Buon Samaritano! Lei è il Santo Padre, il nostro Santo Padre! Grazie, Santo Padre! Stiamo pregando per Lei come ci ha chiesto! Preghiamo il nostro Salvatore Risorto per aiutarLa a portare gioia, entusiasmo e speranza della Risurrezione attraverso il Suo sacro ministero Petrino. +Gregorios III ……………………………………… Redazione Ora Pro Siri

Da Gregorio III, Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, di

Alessandria e di Gerusalemme, Presidente dell’Assemblea

della Gerarchia Cattolica in Siria

Lettera a Papa Francesco

“Ora Pro Siria”: una catena di preghiera

Appello per la Pace di Suor Annunciata Dordoni

agli occhi umani la Pace in Siria sembra farsi sempre più lontana. A tutti i cristiani ed agli amici del Medio Oriente cristiano chiediamo di unirsi alla preghiera permanente per ottenere la Pace attraverso l’intercessione di Padre Romano Bottegal sacerdote trappista, eremita in Libano e in Israele, un monaco, un mistico. Esempio d’amicizia e di amore verso i cristiani e i musulmani, senza distinzione. La sua vita di austerità, di preghiera e di perdono, fu per tutti di edificazione. Si offrì, raggiante di gioia, vittima per la pace. A lui affidiamo la nostra

Preghiera – E’ questa la nostra forza Carissimi, come vorrei che in questa Terra tornasse la pace! È sempre più frequente che gente anche sconosciuta, ci fermi per strada per parlare con noi (la mia superiora parla l’arabo), per dirci che sono contro la guerra, che vogliono e sperano che tutto torni come prima, senza divisioni, rivogliono pace e libertà!

Forze esterne Occidentali non vogliono la Pace Sempre più c’è in noi la convinzione che il popolo siriano sta subendo cose atroci per un disegno di potenze esterne alla Siria, e che gli oppositori pacifici a questo regime non riescono ad avere voce e peso, non sono presi in considerazione dall’Occidente, mentre il governo siriano con loro sarebbe pronto al dialogo.Carissimi, il mio coraggio sta tutto nel chiedervi di fare… quello che potete, ma vi assicuro che ad essere qui il cuore sanguina continuamente nel vedere queste persone che sono prima di tutto siriani e poi cristiani, musulmani, eccetera, e che invece i ribelli vogliono lacerare come accaduto in Iraq, Egitto, Libia, togliendo loro la libertà di credere in ciò in cui credono! Per noi monache è consolante che quando ci fermano per strada o qualcuno viene al monastero, ci ringraziano di essere qui a pregare, e sempre dicono: «Pregate per la Siria»! È questa la nostra forza, nella fede che Dio ascolti le preghiere di chi lo invoca per la pace! Carissimi, vi ringrazio di cuore, vi abbraccio, e pregate anche voi per la Siria e per tutti gli oppressi della terra.

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Mistica e Ragione – quindi: due strade diverse per incontrare la verità. Per verificarla nella Storia. Anzi, due “linguaggi” diversi. Sì. Ma non – perciò –alternativi. Nè – tantomeno – nemici. A differenza di quanto pensa Galimberti. E ci spieghiamo meglio in proposito. Perché di questo si tratta: collegare le immagini simboliche al linguaggio logico-matematico. Pacificare l’Intuizione mistica con il Razionalismo scientifico. Nella miscela delle contraddizioni - che andavano esplodendo nei rapporti fra magia, scienza e religione – già l’uomo del Rinascimento si era trovato ad un bivio: nella condizione difficile di dover ripensare le cose antiche, mentre cercava, pure, di scoprire il nuovo. Di dover innestare il nascente germoglio della scienza sulla memoria del sapere arcaico, rappresentato allora dalle radici della ‘sapienza segreta’: dall’ astrologia, dalla filosofia occulta e dalla magia.Quest’uomo del Rinascimento era costretto perciò a dover ricomporre (per non vederlo vieppiù esasperato) il dissidio di fondo fra Mistica e Ragione. Quel dissidio che la neurologia moderna ha spiegato – poi – con le due diverse sezioni che compongono il nostro cervello: l’emisfero cerebrale destro( deputato all’ispirazione “artistica”) e quello sinistro ( deputato alla logica “scientifica”). Quello stesso dissidio che Freud chiamerà quindi: “inconscio” mistico – da una parte; ed “io” razionale – dall’altra. Trasferendo questo dissidio nel linguaggio della psicoanalisi moderna.Viceversa - le antiche scuole di magia (a partire dalla dottrina egizia di Ermete Trismegisto, fino ai misteri orfici e pitagorici, che sconfinavano nella sapienza oracolare delle varie Sibille) si presentavano, a quei tempi, come un miscuglio di superstizioni pagane c di alchimia medioevale; di mantiche astrologiche e di cabala ebraica; e avevano insegnato che il simbolo, arricchito attraverso i secoli di valenze sempre più universali, poteva diventare archetipo, simile al ‘modello’ di platonica memoria: una sorta di emittente cosmica- per così dire- di energia psichica.Cosicché l’iniziato (mago o santo, che fosse) poteva sintonizzarsi con esso, per via di analogie e di risonanze, ricevendo così l’ illuminazione della conoscenza profetica e paranormale: quella che si era chiamata ‘Gnosi’; la cosiddetta ‘Sofia’ della tradizione orientale; oppure gli stessi ‘doni dello Spirito Santo’ - secondo il linguaggio della mistica d’ Occidente.Ho detto: ‘sintonizzarsi’. E mi spiego. Ciò che la ragione (attraverso una lunga serie di verifiche sperimentali) chiama rapporto di causalità fra due fenomeni (causa - effetto), fondando così il rigoroso principio di verità di una legge scientifica, l’intuizione mistica lo percepisce sì, immediatamente, ma in modo più sfumato, quasi allusivo. Vale a dire, per immagini simboliche.A modo di un’eco lontana. Ancestrale. E lo chiama, invece, rapporto di “simpatia”: quel nesso di sincronismo ‘a causale’ (in apparenza fortuito e senza una causa ragionevole) che si stabilisce, talora, in simultanea corrispondenza fra due fatti – com’ è stato puntualizzato, poi, dalla moderna psicologia analitica di Jung (già collaboratore di Freud).Questi ha ipotizzato un’eredità psicologica – il cosiddetto ‘inconscio collettivo’- che risale fino alle origini della Storia immemoriale dell’ umanità. Emergendo a livello individuale, esso evoca ricordi primordiali, conoscenze paranormali, processi creativi di Verità più profonde. All’ inizio di questo nostro secolo sarà proprio Jung a registrare due esempi, in tema di sincronicità (tratti dalla propria esperienza quotidiana).Un giorno, mentre una paziente gli racconta di aver preso in sogno uno scarabeo d’oro, proprio in quell’istante, questo tipo d’insetto sbatte effettivamente contro la finestra del suo studio, e si fa da lui catturare.Un altro caso di sincronicità: una paziente gli riferisce che, tanto alla morte della madre, quanto a quella della nonna, molti uccelli s’erano adunati davanti alla finestra delle moribonde; un giorno s’accorge che uno stormo di uccelli s’era posato sul tetto della sua casa: poco dopo, le annunceranno la morte del marito (Jung, La sincronicità).E trovo - in proposito - il testo di un opuscolo, che voglio qui riportare: «Abraham Lincoln fu eletto al Congresso nel 1846. John Kennedy fu eletto al Congresso nel 1946. Lincoln fu eletto presidente nel 1860. Kennedy fu eletto presidente nel 1960. Tutti e due promossero i diritti civili in America e furono assassinati un venerdì, sparati entrambi alla testa. Tutti e due i presidenti furono assassinati da gente del sud e furono rimpiazzati da gente del sud con cognome Johnson. Andrew Johnson, che rimpiazzò Lincoln, nacque nel 1808. Lyndon Johnson, che rimpiazzò Kennedy, nacque nel 1908. Booth, che assassinò Lincon, nacque nel 1839. Oswald, che assassinò Kennedy, nacque nel 1939. Booth e Oswald furono assassinati - a loro volta- prima di essere giudicati da un tribunale. Questa è una lezione di storia che nessuno si annoierà mai nel leggerla» perché evoca il senso di questa magica ‘sincronicità junghiana’.Il senso della <<dimensione simbolica>> - per usare le parole di Umberto Galimberti. Quella dimensione che resta <<realtà>> vissuta, anche quando chiudiamo gli occhi. Per fingere di non vederla.

(continua)

MISTICA E RAGIONEdi Giovanni Frassanito

Scrive Umberto Galimberti su “Repubblica” di qualche anno fa:“La cultura dell’Occidente è uscita dalla dimensione simbolica solo da due secoli. Da quando l’Illuminismo del 1700 ha promosso il primato della ragione, e quel suo corollario che è l’ateismo, essendo Dio fondamento di ogni dimensione simbolica.” Cosicchè Galimberti– dopo aver esposto un excursus storico ( a partire dall’ebraismo fino al cristianesimo dell’imperatore Costantino; dalle crociate del Medioevo alla guerra santa dell’Islam) – così prosegue: “Nulla è allora di più benefico della <<morte di Dio>>, proclamata da Nietzsche ed anticipata un secolo prima dall’ateismo illuminista”. Perché la cultura religiosa – a suo dire – avrebbe segnato una Storia di guerre e di violenze. La fede nell’Apocalisse.Perciò questa “ morte di Dio” significa - secondo l’analisi di Galimberti – la fine della dimensione simbolica, che aveva invece caratterizzato la cultura del Medioevo. Fino all’età dell’-Illuminismo. Fino alla Rivoluzione Francese. E Galimberti conclude: “L’Occidente è appena uscito dalla dimensione simbolica, ed è approdato all’uso illuministico della ragione… grazie alla scristianizzazione dello stesso Occidente, che si è lasciato alle spalle le figure apocalittiche della fede.” Perciò questo primato illuministico della Ragione <<va salvaguardato ogni giorno dalla potenza devastante dei simboli>>, che caratterizza - di per sé – ogni cultura religiosa.Emerge – a questo punto – un grande spaccato culturale: da una parte, il razionalismo scientifico espresso nella categoria delle “formule matematiche”; dall’altra, il simbolismo magico - religioso espresso nei cd. “fenomeni paranormali”(ivi compresi –in un certo senso - quelli soprannaturali) . Quello spaccato, insomma, che contrappone la Mistica alla Ragione. Di cui la Resurrezione di Cristo rappresenta il momento più emblematico (ed esplosivo) della nostra civiltà. A cui fanno seguito tutti i miracoli dei Santi: dalla Madonna di Lourdes a Francesco d’ Assisi. Fino ai prodigi di San Pietro Celestino. Fino alle tre profezie rivelate nel 1917 a Fatima (seconda guerra mondiale; crollo del comunismo sovietico; attentato a Wojtyla). Fino ai dieci segreti in corso, che dovrebbero essere svelati a Medjugorje. E siamo –qui - in pieno misticismo religioso. Nel regno della Profezia. Nel trionfo dell’Inconscio.

13LA PERDONANZA 12 LA PERDONANZA LA PERDONANZA

dalle truppe inviate dal Cardinale Colonna per punire Rinaldo di Sangro, feudatario del luogo, che insieme a Federico II aveva partecipato alla Crociata della Scomunica. Rinaldo venne esiliato a Lione e perse il suo feudo. In questo scenario cupo e tenebroso, prima che Pietro entrasse in Castel di Sangro il cielo si oscurò e si rasserenò appena vi usci. Mentre attraversava il “Ponte della Maddalena”, posto a settentrione della cittadina, sul fiume Sangro, fu quasi buttato a terra dal vento e dalle nuvole scure, nonché da una tormenta di neve. Si rifugiò nella Chiesa di S. Nicola che si trovava subito dopo il ponte. Credo utile ricordare che già tra l’VIII ed il XII secolo con la regola universale “Ora et Labora”, adottata dall’Ordine Benedettino, si insediarono tra l’Alto Sangro ed il Molise circa 130 comunità monastiche maschili e femminili che dissodarono ampi patrimoni terrieri abbandonati ed infeudati, dando vita a Monasteri, Grancie e Fondazioni su tutto il territorio. Una presenza importante per la nostra storia religiosa, per l’economia, per l’arte, Con i cambiamenti avvenuti dopo la dominazione Longobarda, dei Borrello, dell’Angioino Roberto De Cornay, della Famiglia Carafa, si giunge al 1487 e possiamo affermare che il nostro Monastero viene edificato con probabilità su un preesistente monastero benedettino, caro all’Abate Cassinese Benedetto Canofilo, o su un asilo per pellegrini posto sulla Via degli Abruzzi, importante snodo viario e punto d’incontro di almeno tre tratturi (Lucera – Castel di Sangro, Pescasseroli – Candela, L’Aquila Foggia). Il Convento della Maddalena nasce, come riporta la scritta posta sull’architrave della sua antica chiesa, nel 1487, a cura e spese della famiglia Canofilo che annoverava già dei figli abati in Montecassino, in un periodo tra i più felici del movimento francescano. Fu edificato sotto il pontificato di Innocenzo VIII e Federico III d’Occidente. La costruzione si trova ai piedi del centro abitato di Castel di Sangro in località “De Contra” ai piedi di un grande masso roccioso denominato “Peschio Longo”.Il ponte sul Sangro, attraversato da Pietro da Morrone, ovviamente ricostruito, esiste ancora oggi e conduce al convento dei francescani ed alla Chiesa della Maddalena.Pietro da Morrone si ferma proprio qui, in questo posto straordinario, evocativo e di quiete e si reca da qui sulla montagna presso la chiesetta di Sant’Ilario dove viveva un romito e va a trovarlo incàuriosito da quanto gli aveva detto la gente del posto e poiché anch’egli aveva nell’animo diventare un eremita. Quando lo trovò si accorse che conduceva una vita disonesta e deluso ridiscese la montagna. Comprò due pani e due pesci ed il giorno dopo ritornò alla grotta dove non trovò più il falso romito ma due giovani donne che lo indussero in tentazione. Celestino restò nella grotta per dieci giorni, impaurito dalle visioni notturne, iniziando così la sua vita eremitica, Le fondamenta, però, di tale vita eremitica le gettò in località “De Contra” dove si trova tutt’ora la sorgente dell’acqua sulfurea sempre in tenimento di Castel di Sangro e dove successivamente fondò il Priorato di San Giovanni d’Acqua Santa, nominato nella Bolla di Confermazione di Gregorio X del 21 marzo 1274. Dal 1783, con pubblico atto notarile, questo territorio fu definito “confine” tra Castel di Sangro ed il territorio dello Scontrone. A testimonianza della presenza di Celestino e dei suoi Frati Celestiniani, esiste nel nostro territorio, nel bosco denominato di “Scodanibbio” una chiesa rurale intitolata alla ”Madonna dell’ Eremita”. La porta di questa chiesa è a occidente e l’altare, secondo l’uso cristiano, è a oriente per ricordare la resurrezione del Signore simboleggiata dal sorgere del sole. Questa chiesa un tempo apparteneva all’Abate Benedettino di Santa Maria di Cinque Miglia e successivamente alla Diocesi di Sulmona e precisamente al Vescovo Lotto Sardi e dal 12 febbraio 1423 alla Chiesa Matrice di Castel di Sangro. Fu distrutta dal terremoto del 1456, riedificata nel 1696 dalla famiglia Bucciaglia e dai fedeli e successivamente dopo gli eventi bellici del 1943. In questa chiesa e nel bosco attiguo il 2 luglio, giorno della “Visitazione del Signore al Tempio”, si svolge una festa a ricordo degli Eremiti Celestiniani che un tempo soggiornarono in quel luogo. Sulla Via degli Abruzzi passarono diversi rè che sostarono in Casteldi Sangro. Il 21 giugno 1285 passò Carlo II e ci fu una grande festa. Carlo Martello fu a Castel di Sangro il 20 ottobre 1292 e nell’estate dell’anno recandosi a L’Aquila per sedare i tumulti scoppiati nella città appena sorta. Si racconta che verso il tramonto del 12 ottobre 1294 un rintoccare festoso di campane risuonò per le nostre valli, dalle terre e dai castelli sparsi intorno, tutti gli uomini alzarono lo sguardo verso località “De Contra” e “Peschio Longo”, dove Celestino V, il Papa Eremita, si era riparato quasi 60 anni prima in una grotta ricavata tra le rocce. All’entrata del paese, nelle case accanto la Chiesa di San Nicola, dal davanzale di ogni finestra pendevano coperte e lenzuola e si alzavano cinque, sette visi, gli uni sugli altri; c’era gente sul tetto della chiesa e sui comignoli delle case donde si potesse vedere anche da lontano il Papa, il corteo, per poi ripetere chissà quante volte finché si vivrà: io lo vidi. (continua al prossimo numero)

CASTEL DI SANGRO E SAN CELESTINO V

Sulla antica Via degli Abruzzi che attraversava Castel di Sangro e dall’Aquila conduceva a Napoli, è scritta la grande storia, quella delle guerre e delle conquiste, delle scoperte e delle invenzioni che cambiano il mondo. E’ scritta la storia della gente comune che gli eventi li vive di rimbalzo e spesso li subisce e li racconta. Nel nostro caso c’è la storia delle arti e dei commerci, dell’economia e delle grandi trasformazioni sociali, di chi nella sua esistenza quotidiana di quei grandi fenomeni si fa sconosciuto ed inconsapevole artefice. C’è la storia perpetrata dalle memorie che sopravvivono al tempo, la storia di milioni di persone il cui passaggio sulla terra apparentemente non lascia traccia. Sulle esperienze della vita semplice delle persone si costruisce l’evolversi del mondo, il cammino della civiltà, la storia delle folle dei devoti che nelle nostre chiese hanno pregato, lo stupore dei viaggiatori che hanno ammirato i nostri paesaggi, dei pellegrini che hanno attraversato la nostra città ed hanno trascorso così il loro e il nostro tempo di fede. Per ricostruire fino in fondo la nostra grande storia, non occorre comprendere soltanto i grandi eventi del passato ma bisogna leggere i tanti documenti dei protagonisti e le fonti testimoniali che spesso non sono state citate come è successo per Castel di Sangro, piccolo paese dove Pietro da Morrone, come uno dei tanti, passò attraverso la via degli Abruzzi, riscoprendo così, che vi soggiornò per ben dieci giorni.Nel cammino della vita la persona umana è costruttore di cultura, fin da prima che si tracciassero le strade sulla terra e le rotte del mare. Il viandante, colui che nella veste di pellegrino impugna il bastone e porta la bisaccia di chi ha fiducia in se stesso, ha un volto senza tempo. L’uomo religioso muovendosi nel creato e nello spirito riconosce le presenza del sacro anche nei ciottoli della strada e nella polvere sollevata dalle carovane, per lui il dramma umano si coniuga con il paesaggio terreno. Il cielo nero, la polvere, la fatica, gli sguardi profondi, disegnano la mappa di una dimensione ancestrale prossima alla creazione. Pietro da Morrone era venuto a Castel di Sangro da solo perché era stato abbandonato vigliaccamente dal suo compagno di viaggio, in un giorno di gennaio del 1235, all’ora nona. Nella nostra cittadina c’era la neve e da poco era stata incendiata

di Giuliana Del Signore

15LA PERDONANZA 14 LA PERDONANZA

Da molti anni l’attenzione dei ricercatori si è concentrata prevalentemente sulla figura e l’opera di S. Pietro Celestino, di cui esiste una bibliografia notevole. Un particolare contributo è venuto dagli atti dei nove convegni storici curati dal Centro Internazionale di Studi Celestiniani , negli anni dal 1984 al 1994.Poco indagate e conosciute risultano essere invece le vicende della Congregazione Celestina, il suo sviluppo istituzionale, i rapporti con la società civile e religiosa del tempo e le vicende dei tanti monasteri dell’ordine, notizie che per la maggior parte è possibile reperire negli archivi delle località dove la famiglia Celestina è stata presente, senza dimenticare poi le Città che hanno dato i natali a illustri personaggi legati sia alla vita del Santo, che alla sua Congregazione e quei luoghi che conservano ancora preziose e venerate reliquie che hanno originato eventi miracolosi.Per trattare di questi temi, oltre 20 città celestiniane italiane e europee si sono date appuntamento il 14 e 15 giugno all’Aquila, al Palazzetto dei Nobili, per partecipare al 1° Forum delle Città Celestiniane organizzato in occasione del settimo centenario della canonizzazione di S. Pietro Celestino V.Il progetto, ideato e voluto dal Centro Internazionale di Studi Celestiniani e che ha impegnato la struttura nelle ricerche, per oltre un anno, ha potuto essere effettuato grazie al sostegno ottenuto dall’Amministrazione Comunale dell’Aquila, in particolare dall’Assessorato al Turismo nella persona del Dott. Lelio De Santis. Duplice la valenza del Forum: riallacciare i rapporti amicali con le località Celestiniane che, sia quando era in vita il Santo, che con i monaci della sua Congregazione hanno avuto significative presenze nei loro territori dal XIII al XIX

sec; proiettare L’Aquila e la sua identità storico culturale in un circuito più ampio che varchi i confini nazionali, agevolando così gli scambi culturali , turistici e religiosi.Il convegno moderato da Don Carmelo Pagano Le Rose ha visto gli interventi della Prof.ssa Stefania Di Carlo ( San Pietro del Morrone: santo dal processo alla bolla di canonizzazione); di Mons. Angelo Spina- Vescovo di Sulmona Valva (San Pietro Confessore a settecento anni dalla canonizzazione. La santità non passa mai di moda); Mons. Claudio Palumbo – Vescovo Vicario della Diocesi di Isernia- Venafro (“Reformatio ecclesiae in capite et in membris”: l’esempio e l’opera di Celestino V); Floro Panti – Presidente del Centro Internazionale Studi Celestiniani L’Aquila ( La congregazione Celestina in Europa); Prof. Romano Cordella e Rita Chiaverini storici di Norcia ( Testimonianze celestiniane nella terra di S. Benedetto – Norcia); Prof: Romano Dondarini – Comune di Bologna ( L’impronta dei celestini a Bologna: dalle origini all’Archivio di Stato); Elodie Bergeron – Directeur des Affaires Culturelles- di Limay (Francia); (Tracce di Celestino V in Francia a Limay); Sig. Nicola Elia – Dirig. Cultura Comune di Lecce ( La Basilica celestina di Santa Croce di Lecce); Sig. Giovanni Granatiero- Assessore Comune di Monte S. Angelo ( I rapporti tra Celestino V e l’Ordine monastico da lui fondato con Monte S. Angelo ed il Santuario di S. Michele Arcangelo).Altre importanti testimonianze sono state fornite dai Comuni di: Fumone ,S.Severo, Castel di Sangro, Guardiagrele, Isernia, Roccamorice, Lama dei Peligni, Ripalimosani, Sulmona, S. Angelo Limosano.Molte altre Città pur non partecipando al Forum , per precedenti impegni istituzionali assunti per queste date, hanno mandato indirizzi di saluto sostenendo l’iniziativa fra queste: Parigi, Amiens, Verdelais e Vichy in Francia; Firenze,

Napoli, Ferentino, Casaluce, Urbino, Saltara, Pratola Peligna, Celano, Salle in Italia. Il Movimento Celestiniano con la sua componente culturale del Centro Internazionale Studi Celestiniani oltre a

provvedere alla pubblicazione degli atti del convegno, è già al lavoro per programmare anche la 2^ Edizione con il coinvolgimento di altre Città italiane ed europee.

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1- Foto di Gruppo dei convegnisti 2- Il Prof. Dondarini Rolando del Comune di Bologna 3- Il Sindaco di Norcia Sig. Giampaolo Stefanelli 4- Il Sindaco di S. Severo Sig. Gianfranco Savino 5- L’indirizzo di saluto di Padre Quirino 6- Il pubblico presente 7- Madame Elodie Bergeron Direttrice del Servizio patrimonio della Città francese di Limay 8- La prof.ssa Stefania Di Carlo 9- L’Assessore del Comune di Monte S. Angelo Sig. Giovanni Granatiero

17LA PERDONANZA 16 LA PERDONANZA

Settimo Centenariodella Canonizzazione

di San Pietro Celestino V

Avignone 5 Maggio 1313

Convegno di Studi sul Tema:

“Le dimissioni di Celestino

e la Sua Canonizzazione”

Lunedi 6 Maggio 2013

Aula Magna Università di Teramo

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1- L’intervento della Dott.ssa Alessandra Giorgi2- L’intervento del Dott. Paolo Giorgi3- L’intervento del Dr. Paolo Giogi 4- Il pranzo preparato all’Istituto Di Poppa Rozzi5- Il tavolo dei relatori 6- L’attrice Susanna Castiglione impegnata nella lettura teatrale 7- L’intervento di Padre Quirino Salomone 8- Lintervento del Dr. Floro Panti 9- L’indirizzo di Saluto della Preside della Focaltà di Giurisprudenza prof. Gabriella Esposito10- La prof.ssa Esposito, Padre Quirino Salomone e la prof.ssa Silvia Manetta Preside dell’Ist.d’Istruzione Superiore

19LA PERDONANZA 18 LA PERDONANZA

E’ arrivata l’estate ed è tempo di vacanza. Da quanto si sente in tv e si legge sui giornali non saranno molte le famiglie che si possono permettere un viaggio. Le vacanze sono diventate sempre più brevi e soprattutto spesso una spesa difficile da sopportare, visti i tempi. E allora quale potrebbe essere la soluzione? La prima cosa che mi viene in mente è circondarmi di persone care e di amici. Di vivere i miei momenti di relax in compagnia, lontano dallo stress quotidiano, dal solito tran tran che ci porta sempre di corsa e ci fa essere spesso distratti. L’estate e le vacanze sono il momento ideale per riscoprire la natura, il contatto con le persone. Concedersi piccole gite fuori porta, visitare piccoli centri di cui si sente parlare, ma che non abbiamo mai il tempo di vedere, scoprirne le usanze l’artigianato, la cucina, i prodotti. Tutto questo ci arricchisce, aumenta la nostra cultura del territorio, ci porta ad aprire gli occhi su ciò che abbiamo vicino, di scoprire quanto valore ha. E tra i momenti più belli, per me che alla cucina dedico la vita, sono i momenti a tavola. In ogni momento della giornata e ovunque ci troviamo. A casa, al bar, al ristorante, in spiaggia tutto in vacanza ha un altro sapore, soprattutto se lo condiamo con sorrisi e con la compagnia delle persone che ci fanno stare bene. La tavola è il momento massimo del convivio e della riscoperta e anche d’estate cerchiamo di dedicarci alla buona tavola, alla famiglia, agli amici. Dedichiamo più tempo ai figli con merende e colazioni, scegliamo cibi sani, freschi e soprattutto di stagione. Perché anche con la bella stagione si può mangiare con gusto rimanendo in forma e senza appesantirsi. Per non rischiare in estate di perdere la fantasia e il gusto a tavola e di mangiare in modo sano e leggero basta osservare

qualche regola di buona alimentazione, condite con un tocco di colore e brio. E’ importante, infatti, variare il più possibile l’alimentazione con ingredienti diversi, e non cadere in una dieta monotona, che si basa sui soliti prodotti.Innanzitutto bisogna rispettare la stagionalità, prediligere alimenti freschi, (non da troppo tempo in frigo, perdono in sapore e proprietà nutritive) e scegliere gli alimenti più leggeri e non tralasciare frutta e verdure, ricchi di vitamine, sali minerali, composti antiossidanti. Evitare, inoltre, alimenti troppo grassi e calorici, piatti troppo elaborati che possano dare senso di pesantezza durante la giornata, ma puntare a un mix equilibrato di gusto, sapore e salute nel nostro piatto. Altri ingredienti importanti per la tavola della bella stagione sono la freschezza, l’allegria e un tocco di classe. Non dimenticate, infatti, il colore: un piatto con tinte di giallo, rosso, verde o arancione mette sempre allegria, in questo modo il brio dell’estate si trasferisce a tavola e invoglia l’appetito. Se poi a tutto questo abbiniamo delle tecniche di cottura adeguate, che non alterino i cibi, lasciandoli intatti delle loro proprietà salutistiche. Altro aspetto per fondamentale è la cottura, che deve essere attenta e deve permettere agli alimenti di disperdere meno sostanze nutritive. Bisogna per esempio fare attenzione all’utilizzo dell’olio. Spesso i grassi e olio si mettono sul fuoco e non si rispettano, il risultato finale sarà di un piatto magari gustoso, ma di difficile digestione, che sicuramente non fa bene al nostro fisico. Parlare di gusto e leggerezza significa parlare delle buone cose..della quotidiana filosofia che il Circolo dei Buongustai, ha sposato. “Intorno alle buone cose…” . Come potete capire la leggerezza in cucina equivale a salutare. Una cucina che si definisce leggera secondo è prima di tutto una cucina sana, realizzata con attenzione. Da tutta questa teoria passiamo alla pratica….

FARFALLE, TONNO FRESCO E CETRIOLI

Ingredienti per 4 persone280 g di farfalle250 g di tonno fresco150 g di cetrioli100 g di pomodoro passato100 g di pomodoro concassé10 g di prezzemolo4 foglie di basilicouno spicchio d’aglio4 cucchiai d’olio extravergine d’olivadal fruttato delicatosale qb

Esecuzione: Pelo i cetrioli, li taglio a metà e con uno scavino li privo dei semi centrali, che sono piuttosto indigesti. Li taglio a dadini molto piccoli, condisco con due cucchiai d’olio, un po’ di sale e lascio riposare per dieci minuti. In una casseruola faccio un fondo col rimanente olio e l’aglio tritato e faccio cuocere. Mentre questo si cuoce taglio il tonno a dadini e lo aggiungo al fondo. Lascio colorire, quindi unisco il passato di pomodoro e continuo la cottura per altri dieci minuti. Aggiusto di sale. Cuocio la pasta e, nel frattempo, metto nella salsa il pomodoro fresco, il basilico e lascio riprendere il bollore. Poi spengo, lascio raffreddare un po’ e vi aggiungo i cetrioli scolati dell’acqua che hanno prodotto durante il riposo, evitando di farli cuocere per preservare il contrasto fresco-caldo che producono. Scolo la pasta, la condisco con la salsa e rifinisco con il prezzemolo tagliato al coltello.

A TAVOLA INSIEME CON LA BELLA STAGIONE

di Fabio Campoli

Le ricetta per l’estate

di Fabio Campoli

21LA PERDONANZA 20 LA PERDONANZA

23LA PERDONANZA 22 LA PERDONANZA

Anima emarginata,anima disperata.Vivo per strada perchè non ho dimora,vivo per strada perché sono sola.Vivo per strada perché non ho niente,tra i passanti e la gente,che mi guarda,che distaccata passaa testa bassaevitando la mia presenza.Assenza di contatti e di affetti,assenza di sguardi diretti.

Io, anima in questo corpo,perché a me è capitato questo?Io che sognavo una vita diversami sono “ritrovata persa”,smarrita in una città straniera;forestiera in questa periferiada cui non riesco ad andar via!

Io emarginata da tuttinon so cosa fare,non ho diritti.A me “non si applica giustizia”non ho diritto a nessuna grazia!Questa è una strana emozione,sensazione che non trova spiegazione.

Sono sola e rimarrò talenon so che fare!!

di Paolo Antinucci

Anima emarginata

25LA PERDONANZA 24 LA PERDONANZA

DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI

CELANO- AIELLICOMUNICATO STAMPA

Un successo, con oltre 5000 spettatori, la manifestazione di fine anno della Direzione Didattica di Celano-Aielli.

Alunni che cantano e mimano canzoni ispirate al tema dell’intercultura, un incredibile carnet di ospiti e tantissimi spettatori. Tutto in una scuola che ama chiudere in modo festoso l’anno scolastico, perché - come sottolineato dal Dirigente Scolastico dott. Abramo Frigioni - “ci sia uno scambio sempre più efficace tra culture diverse, tra il dentro e il fuori della scuola, tra i momenti lavoro e momenti di divertimento”.Si è rivelata un successo la manifestazione organizzata allo Stadio Comunale F. Piccone dalla Direzione Didattica di Celano per salutare la fine delle lezioni e la conclusione del progetto Intercultura di Circolo dal titolo “Noi con voi... voi con noi”. Dalle ore 16.00 alle 18.30 lo stadio ha accolto una serie di piccoli eventi musicali che hanno visto la partecipazione di circa 700 alunni delle scuole dell’infanzia e primarie del Circolo, accompagnati dalle loro maestre, che si sono esibiti in coloratissimi, ritmati e coreografici balletti. Presentatrice dell’evento l’infaticabile e disinvolta insegnante Teresa Molinelli. Originali le performances curate dagli esperti esterni Fabiana Simonetti, responsabile del progetto “Musica e movimento” per la scuola dell’infanzia, e Rosalia Marcanio, responsabile del progetto del MIUR di alfabetizzazione motoria per la scuola primaria.I partecipanti, accolti al loro arrivo dalla voce del soprano Bianca D’Amore accompagnata dalla pianista Cabiria Stati, hanno applaudito ospiti come Andrea, Manuela Di Lernia, Giulia Ciccolini, Albino e Nunzio Cleofe, Ermanno Piccone, nella duplice veste di speaker e cantante, le Mammesprint, un gruppo di simpatiche mamme degli alunni delle scuole di Celano, e Danilo Ciaccia, artista celanese di fama internazionale. Le esibizioni di alunni ed artisti hanno ricevuto consensi dalle autorità civili e religiose presenti: dal vicesindaco Avv. Vittoriano Frigioni, dal Presidente del Consiglio Angela Taccone, dall’assessore del comune di Aielli Domenico Massaro, dal Presidente della fondazione Carispaq dell’Aquila dott. Roberto Marotta, dal Presidente della fondazione Fabio Piccone Ermanno Piccone,dalla responsabile dei progetti intercultura dell’USR Abruzzo Clara Evangelista, dal Presidente dell’Associazione Rindertimi Gino Milano, dal Dirigente Scolastico Ilio Leonio,altri ospiti e ass.ni varie……! Significativo l’intervento di Padre Quirino Salomone …. “ Bambini… voi siete la ricchezza del mondo! “. Suggestiva ed emozionante la coreografia finale cuore-stella, un messaggio di solidarietà e pace nel mondo, all’insegna dell’amicizia e della gioia.In nome della solidarietà i genitori degli alunni hanno organizzato un mercatino all’ingresso dello stadio il cui incasso sarà devoluto in beneficenza.La manifestazione si è conclusa con un coloratissimo finale fatto di palloncini, fumogeni e fuochi pirotecnici della ditta Antonio Vicaretti.Grazie per la consueta disponibilità L’addetto stampa ( Servizio fotografico di Max Lisciani )

Teresa Molinelli

27LA PERDONANZA 26 LA PERDONANZA

719^ PERDONANZA 34° FUOCO DEL MORRONE

Il cammino del Perdono AquilanoEremo del Morrone - Sulmona - L’Aquila

Programma 16-23 Agosto 2013Venerdi 16 Agosto PERDONANZA MORRONESEOre 18,30 CHALET DELL’EREMO Raduno dei tedofori e dei cittadini. Salita all’Eremo di S. OnofrioOre 20,00 EREMO DI S. ONOFRIO– Santa Messa. Sarà invitato a celebrarla S. E Angelo Spina Vescovo di Sulmona e a concelebrarla padre Quirino Salomone padre spirituale del Movimento Celestiniano al termine della quale verrà acceso nella grotta il “Fuoco del Morrone” dando così inizio alla fiaccolata e al PELLEGRINAGGIO ANNUALE del CAMMINO DEL PERDONO.

Ore 21,00 BADIA MORRONESE S. SPIRITO – Arrivo del Fuoco del Morrone, proseguimento del corteo, fiaccolata verso la CHIESA S. PIETRO CELESTINO A BAGNATURO Ore 21,30 CHIESA S. PIETRO CELESTINO A BAGNATURO Arrivo del “Fuoco” Accensione della Lucerna del Cammino del Perdono all’interno della Chiesa - Benedizione del Fuoco e cerimonia religiosa ACCENSIONE DEL TRIPODE - Saluto delle Autorità Civili intervenute - Firma della Pergamena delle “Perdonanze”

SOSTA NOTTURNA DEL FUOCO DEL MORRONE

Sabato 17 agostoPERDONANZA SULMONESEOre 16,30 Raduno dei tedofori presso la CHIESA DI S. PIETRO CELESTINO A BAGNATURO Riaccensione del Fuoco dalla Lucerna del Cammino del PerdonoOre 17,00 PARTENZA del “Fuoco” – Passaggio da BAGNATURO - BADIA Ore 18,30 SULMONA – PIAZZA CATTEDRALE DI S. PANFILO – VILLA COMUNALE SULMONA – CATTEDRALE DI S. PANFILO – ARRIVO DEL “FUOCO” - Accensione della Lucerna del Cammino del Perdono all’interno della Cattedrale PREDISPOSIZIONE PER PROCESSIONE DA S. PANFILO A S. FRANCESCO DELLA SCARPA

COMPOSIZIONE: - Sbandieratori , musici gruppi storici di Sulmona e della Perdonanza Celestiniana. - Gonfaloni e rappresentanze istituzionali della Provincia e dei Comuni di Sulmona e L’Aquila - Tedofori che hanno scortato la fiaccola PROCESSIONE RELIGIOSA - Clero - Confraternite Religiose - Cavalieri di Celestino - RELIQUIA DI S. PIETRO CELESTINO V CON A FIANCO TEDOFORO CON IL “FUOCO” E CAVALIERE DI CELESTINO CON LA PERGAMENA DELLE PERDONANZE , FEDELI E PUBBLICO

Ore 19,30 ARRIVO DELLA PROCESSIONE E DEL “ FUOCO” ALLA ROTONDA DI S. F RANCESCO DELLA SCARPA:

16 - 23 Agosto

2013

La Terra (1° insegnamento)«Porgi orecchio al mistero più antico;e indagando nel pugno la promessa di quel piccolo grumo luminoso,osserva l’aureo figlio della luna e del sole, esaltane la vita, immerso fino al cuore. Così come il Vecchio l’inavvertibile cibo, spargendo cosciente la forza di quel seme, colui che ascolta l’intento della terra,per consuetudine avita, il suo pane riceve.»

La Fede (2° insegnamento)Quel giorno le tue mani sanguinarono parole,ma la bestemmia non trovò sostanza di pensiero: discorso da ferite che mai rimarginarono col pianto, fu la materia stessa del Dolore, ad esprimersi.E vidi, laddove il sangue più grondava, tutto l’oro che in sorte ti fu dato:un cerchio di metallo consumato.Per questo anello appresi che la fede non è distinguibile dall’uomo,né si divide, con “logiche ingegnose”,l’essenza che riduce al poco, il “troppo onore”. Fu copioso il silenzio, e mi condusse ad amarti, nella coscienza limpida dell’Altro.

L’Assente (3° insegnamento)«Era questa la sedizione contro il cielo:ecco, ricavo il mio esistere dal niente,con giustizia modello il volto dell’Assente.» Così gridava le ragioni degli uomini,e la sua pena era grande,poiché apprendeva a dissolversi nell’arte che preme su di sé lo scalpello.«Il vizio di conoscere stanca:lascio a te queste cose;soltanto il gesto della morte», mi diceva,«è pietà di se stessi e infrange il fare…»

(Tra poco anch’io verrò a quel Convito, e mi dirai tu stesso se ho mentito. Amen.)

Pater (a mio padre)

29LA PERDONANZA 28 LA PERDONANZA

- ACCENSIONE DEL TRIPODE - BENEDIZIONE DEL FUOCO E MESSAGGI DI SALUTO DELLE AUTORITA’ RELIGIOSE E CIVILi - Firma della Pergamena delle Perdonanze

Ore 20,30 TERMINE DELLA CERIMONIA – RITORNO DEL CORTEO ALLA CATTEDRALE DI S. PANFILO

SOSTA NOTTURNA DEL FUOCO DEL MORRONE

Domenica 18 agostoPERDONANZA SULMONESE

Ore 20,00 CATTEDRALE DI S. PANFILO – SULMONA raduno dei tedofori Riaccensione del “Fuoco” dalla Lucerna del Cammino del PerdonoOre 20,30 Ripresa del Cammino del “Fuoco” alla volta di Pratola PelignaOre 22,00 PRATOLA PELIGNA Arrivo del Fuoco - Attraversamento della Cittadina, accensione della Lucerna del Cammino del Perdono alla Chiesa di S.Pietro Celestino. Piazza di PRATOLA PELIGNA.

Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di Pratola. A seguire: Accensione del tripode Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze” SOSTA NOTTURNA DEL FUOCO DEL MORRONE

Lunedi 19 Agosto PERDONANZA SUBEQUANA

Ore 10,30 PRATOLA PELIGNA - ritrovo dei tedofori Riaccensione del “Fuoco” dalla Lucerna del Cammino del Perdono nella Chiesa di S. Pietro Celestino Ore 11,00 PARTENZA da PRATOLA PELIGNA alla volta di RAIANOOre 12,00 RAIANO Arrivo del Fuoco - Attraversamento della Cittadina, accensione della Lucerna del Cammino del Perdono al CONVENTO DI S.FRANCESCO - Momento di preghiera e benedizione del “Fuoco” Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di Raiano A seguire: Accensione del tripode Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze” SOSTA DEL FUOCO

Ore 14,30 RAIANO - Riaccensione del “Fuoco” dalla Lucerna del Cammino del Perdono nella Chiesa di S. Francesco PARTENZA DA RAIANO – alla volta di GORIANO SICOLIOre 15,30 GORIANO SICOLI -Arrivo del “Fuoco” alla Fontana Corteo dalla Fontana al Santuario di Santa Gemma SANTUARIO DI SANTA GEMMA Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di Goriano Sicoli A seguire: Accensione del tripode Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze”Ore 16,30 GORIANO SICOLI Riaccensione del “Fuoco” dalla Lucerna del Cammino del Perdono nel santuario di SANTA GEMMA PARTENZA da GORIANO SICOLI alla volta di CASTEL DI IERIOre 17,00 CASTEL DI IERI arrivo del “Fuoco” presso la chiesa Parrocchiale Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di Castel di Ieri A seguire: Accensione del tripode Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze”Ore 17,30 CASTEL DI IERI Riaccensione del “Fuoco” dalla Lucerna del Cammino del Perdono nella Chiesa Parrocchiale di Castel di Ieri PARTENZA da CASTEL DI IERI alla volta di CASTELVECCHIO SUBEQUOOre 18,00 CASTELVECCHIO SUBEQUO – Arrivo del “Fuoco” Corteo con tutte le Autorità Civili intervenute , i gonfaloni , i gruppi storici e folkloristici locali IL GRUPPO STORICO DELLA PERDONANZA CELESTINIANA DELL’AQUILA con la scorta dei CAVALIERI DI CELESTINO A CAVALLOOre 19,00 CHIESA DI S. FRANCESCO CASTELVECCHIO SUBEQUO Arrivo del Fuoco Accensione del Tripode posto nella piazza antistante la Chiesa All’interno della Chiesa: Accensione della lampada di S. PIETRO CELESTINO CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA IN RICORDO DEL MIRACOLO AVVENUTO DURANTE LA SOSTA DELL’EREMITA DEL MORRONE IL 25 LUGLIO 1294 Al termine della Celebrazione Religiosa Saluto delle Autorità Civili Intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze”

SOSTA NOTTURNA DEL FUOCO DEL MORRONE

Martedi 20 AgostoPERDONANZA DEL BAMBINO DISABILEOre 14,00 CASTELVECCHIO SUBEQUO - CONVENTO DI S. FRANCESCO Ritrovo dei tedofori e riaccensione del “Fuoco” dalla Lucerna del Cammino del PerdonoOre 14,30 PARTENZA alla volta di MOLINA ATERNOOre 15,00 MOLINA ATERNO – Cerimonia Religiosa Saluto delle Autorità Civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze”Ore 16,00 PARTENZA ALLA VOLTA DI ACCIANO Ore 17,00 CHIESETTA RUPESTRE DELLA MADONNA DELLA SANITA’ DI ACCIANO. Arrivo del “Fuoco” - In questo luogo il Santo Eremita il 26 Luglio 1294 compì un miracolo liberando dall’epilessia un infermo. CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA PER GLI INFERMI E I DISABILI Sarà invitato a presenziare S.E. Mons. Giuseppe MOLINARI Arcivescovo dell’Aquila o un suo delegato.

Ore 18,00 PARTENZA DEL “FUOCO” ALLA VOLTA DI SANTA MARIA DEL PONTEOre 18,30 ARRIVO A ROCCAPRETURO Sosta del FUOCOOre 19,00 ARRIVO A BEFFI Sosta del FUOCO Ore 19,30 ARRIVO A SUCCIANO Sosta del FUOCO Ore 20,00 ARRIVO A S. LORENZO DI BEFFI Sosta del FUOCOOre 21,00 TIONE DEGLI ABRUZZI - arrivo del Fuoco Sosta nel paese o proseguimento verso la

COLLEGIATA DI SANTA MARIA DEL PONTE Arrivo del Fuoco - accensione della Lucerna del Cammino del Perdono Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco A seguire: Accensione del tripode Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze”

SOSTA NOTTURNA DEL FUOCO DEL MORRONE

Mercoledi 21 Agosto PERDONANZA SUBEQUANA- AQUILANAMATTINA

Ore 9,00 SANTA MARIA DEL PONTE – AIA Ritrovo dei tedofori Riaccensione del “Fuoco” Presso la COLLEGIATA Ore 9,30 PARTENZA alla volta di FONTECCHIOOre 10,30 FONTECCHIO – Arrivo del FUOCO Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di FONTECCHIO Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze “Ore 11,30 PARTENZA del Fuoco alla volta di RIPA FAGNANOOre 12,00 PEDICCIANO, VALLE CUPA - Transito del FUOCOOre 13,00 RIPA FAGNANO – Arrivo del FUOCO Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di RIPA FAGNANO Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze” Sosta del Fuoco – Agape FraternaOre 15,00 Partenza del FUOCO da Ripa Fagnano alla volta di Centurelli Ore 15,30 PRATA D’ANSIDONIA – Passaggio del FuocoOre 16,30 TUSSIO-Piazza della Chiesa Cerimonia Religiosa e benedizione del “Fuoco” Omaggio a Tullio De Rubeis più volte Sindaco di L’Aquila e uno degli artefici della rivitalizzazione della Perdonanza CelestinianaOre 16,30 S.PIO DELLE CAMERE- Transito del Fuoco e proseguimento del viaggio lungo il tracciato del tratturo Mentre il Fuoco è in viaggio Ore 17,00 CHIESA S. MARIA DI CENTURELLI – MADONNA DEL BUON CAMMINO CAPORCIANO- PIANA DI NAVELLI Spettacoli di intrattenimento vari con la partecipazione del “GRUPPO STORICO COMPAGNIA ROSSO D’AQUILA – SBANDIERATORI CITTA’ DI L’AQUILA , ARCIERI VIRTUS SAGITTAE L’AQUILA, CORO SCHOLA CANTORUM SAN SISTO

Ore 18,00 ARRIVO DEL FUOCO ALLA CHIESA CELESTINIANA DI SANTA MARIA DI CENTURELLI – MADONNA DEL BUON CAMMIN O Accolta dal suono dei tamburi e delle chiarine e dalle Autorità Civili, con i gonfaloni della Provincia e dei Comuni - Accensione del tripode all’esterno della Chiesa - Accensione all’interno della Chiesa della Lucerna del Cammino del Perdono - Cerimonia religiosa con i Rev. Parroci di Caporciano titolare della Chiesa, di Prata d’Ansidonia, Tussio, S. Pio delle Camere e Padre Quirino Salomone Padre spirituale del Movimento Celestiniano

16 - 23 Agosto

2013

31LA PERDONANZA 30 LA PERDONANZA

- Indirizzi di saluto delle Autorità Civili Intervenute - Firma della pergamena delle “Perdonanze” da parte dei Parroci e dei Sindaci di PRATA

D’ANSIDONIA - S. PIO DELLE CAMERE - CAPOERCIANO Ore 20,00 AGAPE FRATERNA ORGANIZZATA DAL VOLONTARIATO CELESTINIANO Concluderà la serata un grande spettacolo di STELLE DI FUOCO E DI COLORI della premiata Ditta AGLIOTI GIOVANNI

Giovedi 22 Agosto MATTINA

Ore 10,00 RIPA FAGNANO ALTO – Chiesa di S. Antonio Abate - Ritrovo dei tedoforiOre 10,30 Riaccensione del Fuoco dalla lucerna del Cammino del Perdono e PARTENZAOre 11,00 VILLA S. ANGELO – Chiesa Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di VILLA S. ANGELO

Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena della “Perdonanze”Ore 11,30 PARTENZA DA VILLA S.ANGELOOre 12,00 S. DEMETRIO NE’ VESTINI Arrivo del Fuoco alla Piazza Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di S.DEMETRIO Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze”

SOSTA DEL FUOCO

POMERIGGIO

Ore 16,00 RITROVO DEI TEDOFORI A S. DEMETRIO NE’ VESTINIOre 17,00 S. EUSANIO FORCONESE Arrivo del Fuoco alla Chiesa Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di S.EUSANIO Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze”Ore 18,30 FOSSA Arrivo del Fuoco alla Chiesa Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di FOSSA Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena delle “Perdonanze”Ore 19,30 S.GREGORIO- Map o Chiesa Cerimonia Religiosa tenuta dal Parroco di S.GREGORIO Saluto delle Autorità civili intervenute Firma della Pergamena della “Perdonanza”Ore 20,30 Partenza del Fuoco alla volta di Onna per la via del Mulino

Ore 21,00 ONNA - Piazza della Chiesa Arrivo del Fuoco accensione della Lucerna del Cammino del Perdono: Accensione del tripode Saluto delle Autorità Religiose e Civili Firma della Pergamena delle “Perdonanze” SOSTA NOTTURNA DEL FUOCO DEL MORRONE

16 - 23 Agosto

2013

Venerdi 23 agosto PERDONANZA AQUILANA

Ore 14,30 ONNA - Ritrovo dei tedoforiOre 15,00 PARTENZA alla volta di MONTICCHIOOre 15,30 MONTICCHIO - sosta del Fuoco – momento di raccoglimento Arrivo del Fuoco accensione della Lucerna del Cammino del Perdono: Accensione del tripode Saluto delle Autorità Religiose e Civili Firma della Pergamena delle “Perdonanze”Ore 16,30 MONTICCHIO – partenza del Fuoco Ore 17,00 Bivio di Collemaggio

Ore 17,15 CIRCUITO DI COLLEMAGGIO - CANCELLO INFERIORE ORTO BOTANICOOre 18,30 PIAZZALE BASILICA DI SANTA MARIA DI COLLEMAGGIO ARRIVO DEL FUOCO - CORTEO DALL’INGRESSO DEL PIAZZALE CON SBANDIERATORI, GRUPPO STORICO DELLA PERDONANZA CELESTINIANA, AUTORITA’ PROVINCIALI E COMUNALI CON RELATIVI GONFALONI

TERMINATA LA SANTA MESSA INGRESSO DEL CORTEO ALL’INTERNO DELLA BASILICA DI COLLEMAGGIO CONCLUSIONE DEL CAMMINO DEL PERDONO AQUILANO MOMENTO DI RACCOGLIMENTO IN BASILICA CON IL RETTORE DELLA STESSA DON NUNZIO SPINELLI - SALUTO DELLE AUTORITA’ CIVILI E RELIGIOSE CONSEGNA DELLA PERGAMENA DELLE PERDONANZE FIRMATA DA TUTTI I PARROCI DEI COMUNI ATTRAVERSATI A S.E. L’ARCIVESCOVO DI L’AQUILA

Ore 21,00 CORTEO DI SCORTA AL FUOCO CON GLI SBANDIERATORI CITTA’ DELL’ AQUILA I GRUPPI STORICI DEL MOVIMENTO CELESTINIANO I CAVALIERI DI CELESTINO 22,00 ARRI VO NELLA LOCALITA’ INDICATA DAL COMITATO PERDONANZA CONSEGNA DELLA PERGAMENA DELLE PERDONANZE FIRMATA DA TUTTI I SINDACI DEI COMUNI ATTRAVERSATI AL SIGNOR SINDACO DELL’AQUILA E AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ACCENSIONE DEL TRIPODE - CERIMONIA DI INIZIO DELL 719^ PERDONANZA CELESTINIANA.

32 LA PERDONANZA

AXA ASSICURAZIONI E INVESTIMENTI

NONSOLOPOLIZZE snc

AGENZIA GENERALEdi

Maria Lucia ZOCCANOL’Aquila - Via Pescara 2/ATel e Fax 0862 - [email protected]

Mettere i tuoi occhi di fronteA chi non sa nulla di tePortare le tue passioni,il tuo amore,i tuoi giorni, i tuoi sudori,la tua vitadavanti a chi è in cerca di se stesso…Inizierà a specchiarsiin tanti voltisperando di ritrovare il suo,e che non siatroppo sporco di fango.Anche se

Nell’abbraccio dell’Amore,scoprirà nel bianco

l’insieme di tutti i colori,che tingeranno nella semplicitàdi una goccia di rugiadatutte le sfumaturee le meravigliose possibilitàdi vivere, una vita nuova…

Occhi Riflessi di Michele il sognatore

Movimento Celestiniano