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LA DIVINA COMMEDIA di Dante Alighieri Appunti per la classe II A - anno scolastico 2018 - 2019 -

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LA DIVINA COMMEDIA

di Dante Alighieri

Appunti per la classe II A

- anno scolastico 2018-2019 -

INFORMAZIONI PRELIMINARI

Si tratta di un poema in versi.

Il poema è un genere letterario tipico

della letteratura italiana.

Le sue caratteristiche principali sono:

- la lunghezza;

- la complessità.

INFORMAZIONI PRELIMINARI

Lo scopo di un poema, in genere, è di

narrare una storia o di trasmettere

un insegnamento.

Nella sua forma tradizionale è

introdotto da un proemio (la sua

funzione è di indicarne il contenuto).

INFORMAZIONI PRELIMINARI

La Divina Commedia è suddivisa in tre

cantiche:

- l'Inferno;

- il Purgatorio;

- il Paradiso.

IL TITOLO DELL'OPERA

Il titolo originario dell'opera è

Comedìa o Commedìa.

L'aggettivo divina è stato aggiunto a

partire dalla metà del 1500, anche se

già Giovanni Boccaccio aveva utilizzato

tale aggettivo perché l'opera tratta

argomenti ultraterreni.

IL TITOLO DELL'OPERA

La scelta del titolo, che richiamava le

opera rappresentate a teatro

nell'antica Grecia e a Roma, era

giustificata:

- dal lieto fine;

- dalla varietà degli argomenti trattatiall'interno dell'opera.

LA COMPOSIZIONE

Non possediamo indicazioni certe sulle

date di composizione, tuttavia gli

studiosi ritengono che l'inizio della

stesura del poema è avvenuto verso il

1304 o il 1306/07.

Il Purgatorio fu terminato verso il

1313.

Il Paradiso fu cominciato verso il 1316

e continuato fino agli ultimi anni di vita

dell'autore.

UN TESTO “INESISTENTE”

Il testo autografo, cioè scritto di

pugno da Dante, è andato perduto.

Quella che noi oggi leggiamo è una

versione tramandata dai monaci

copisti che diffusero in tutte Europa

l'opera del poeta fiorentino.

UN TESTO “INESISTENTE”

Come si fa, quindi, a sapere che cosa scrisse

realmente Dante?

Con certezza assoluta non si può, ma

alla maggior parte degli errori hanno

posto rimedio i filologi che hanno

cercato di ripulire il testo dantesco

dagli interventi dei copisti,

confrontando tra loro le copie più

antiche conservatesi della Commedia.

UN TESTO “INESISTENTE”

Poiché il lavoro degli amanuensi non

sempre era accurato, nel trascrivere il

testo sono stati commessi, anche

involontariamente, errori e introdotte

modifiche. Lo stesso problema si

pone per altri testi antichi e medievali

di cui non si possiede l'originale.

LA METRICA

La Divina Commedia comprende 100

canti, riuniti in tre cantiche: Inferno

(34 canti); Purgatorio (33 canti);

Paradiso (33 canti).

Il primo canto dell'Inferno funge da

proemio dell'intera opera.

LA METRICA

L'opera è scritta in versi endecasillabi

raggruppati in terzine.

I versi rimano secondo lo schema

ABA BCB CDC,DED (rime incatenate o

dantesche).

L'ultimo verso di ciascun canto è isolato

e rilevato, cioè rima solo col terzultimo.

LA METRICA

Nel mezzo del cammin di nostra vita A

mi ritrovai per una selva oscura B

che la diritta via era smarrita. A

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura B

esta selva selvaggia e aspra e forte C

che nel pensier rinova la paura! B

Tant'è amara che poco è più morte; C

ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, D

dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. C

LA METRICA

I versi endecasillabi sono costituiti da 11 sillabe metriche.

Si veda l'esempio:

Nel // mez // -zo // del // cam // -min // di // no // -stra // vi // -ta

L'ARGOMENTO

Nella Divina Commedia viene narrato il

viaggio (immaginario) compiuto da

Dante dalla notte dell'8 aprile a quella

del 14 dello stesso mese del 1300 nei

regni dell'Oltretomba.

IL RUOLO DELLE GUIDE

In questo viaggio Dante non è da solo,

ma è accompagnato da alcune guide,

come Virgilio e Beatrice.

Le guide sono necessarie perché Dante,

essendo ancora vivo, non potrebbe

essere accolto nell'oltretomba.

IL SIGNIFICATO ALLEGORICO

La Divina Commedia è un'opera

allegorica in cui l'autore nasconde,

dietro immagini concrete, significati

astratti e ideali. Per questo motivo,

vicende, personaggi e situazioni non

devono essere letti solo in senso

letterale, ma devono essere

interpretati per coglierne il significato

più profondo.

IL SIGNIFICATO ALLEGORICO

L'allegoria è una figura retorica per cui

un concetto astratto viene espresso

attraverso una serie di immagini

concrete, dotate di un proprio

significato autonomo.

Si analizzino i seguenti esempi.

IL SIGNIFICATO ALLEGORICO

Dante: rappresenta l'umanità smarrita

nel peccato che, attraverso il

pentimento, aspira a raggiugere la

salvezza eterna.

La selva oscura: è il simbolo del

peccato, perché nell'anima peccatrice

manca la luce della grazia divina.

IL SIGNIFICATO ALLEGORICO

Le tre fiere che ostacolano il cammino

del poeta: simboleggiano i peccati della

lussuria, della superbia e dell'avarizia,

che impediscono all'uomo di seguire il

cammino verso la salvezza.

Le guide: simboleggiano la ragione umana (Virgilio) e la fede e la grazia divina (Beatrice).

IL SIGNIFICATO

DIDASCALICO

Il poema ha anche un intento

didascalico: Dante, infatti, vuole dare

agli uomini insegnamenti morali e

indicare la strada della salvezza

attraverso la fede in Dio.

LA COSMOLOGIA DANTESCA

Dante si rifà alla teoria tolemaica nel

modo di concepire il cosmo.

La Terra è ritenuta sferica e si trova al

centro dell'universo.

Al di sopra di essa ruotano nove sfere

concentriche, tutte comprese da una

decina, l'Empireo, immobile e sede di

Dio e dei Santi.

LA COSMOLOGIA DANTESCA

LA COSMOLOGIA DANTESCA

La Terra è divisa in due emisferi, quello

boreale, che ospita le terre emerse, e quello

australe o delle acque.

Il primo è abitato, il secondo no.

I confini del primo sono costituiti a est dal

fiume Gange e ad ovest dalle Colonne

d'Ercole (l'attuale stretto di Gibilterra).

LA COSMOLOGIA DANTESCA

Nei pressi di Gerusalemme, che si trova

esattamente al centro delle terre emerse

dell'emisfero boreale, si trova l'ingresso

Dell'Inferno.

Questo è un'immensa voragine a forma di

imbuto, formatasi in occasione della ribellione

a Dio di una parte degli angeli guidati da

Lucifero; essi infatti vennero precipitati sulla

Terra, che, per evitare di riceverli, si aprì

dando luogo alla voragine.

LA COSMOLOGIA DANTESCA

La massa di terra eccedente andò a costituire

la montagna del purgatorio, al centro

dell'emisfero delle acque, raggiungibile

attraverso un cunicolo che collega il centro

della terra, ove si trova Lucifero, con la

spiaggia del purgatorio.

DANTE: AUTORE E ATTORE

Dante ha un duplice ruolo anche sul piano

narrativo:

1) Dante-personaggio o agens (attore);

2) Dante autore o auctor.

DANTE: AUTORE E ATTORE

I due Dante sono accomunati, ovviamente,

dall’identità di carattere, di valori umani, di

ideali e funzione culturale.

Essi, invece, sono ben distinti:

- sul piano temporale;

- sul piano della diversità psicologica e morale.

DANTE: AUTORE E ATTORE

Sul piano temporale perché il racconto di

Dante auctor è successivo all’esperienza di

Dante agens.

Sul piano della diversità psicologica e morale

perché Dante agens è colui che non sa e ha il

compito di apprendere; è caratterizzato da

incertezza, paura, dubbio; è incapace di

procedere senza le guide. Per questo motivo

incarna la figura del discepolo.

DANTE: AUTORE E ATTORE

Dante auctor è colui che ha visto e che sa e

ha il compito di rivelare, di far conoscere ciò

che ha visto: è dunque il maestro e il giudice

dell’uomo e del suo tempo.

Solo alla fine del viaggio, dunque, i due

Dante coincidono.