LA DISOCCUPAZIONE DILAGA, LA GENTE È ALLO...

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di Roberto Buonasorte N ella settimana che si è aperta con la festa del non-Lavoro, l’Italia ha ap- preso da fonti istituzionali che la crisi dilaga. Le trombe che proclamavano la ripresa economica, sotto i direttori d’or- chestra di Palazzo Chigi, hanno pre- sto taciuto davanti al rumore di sot- tofondo che viene dal cosiddetto Paese reale: la disoccupazione è tornata a salire e nel mese di marzo ha raggiunto quota 11,7%, con un aumento di 0,1 punti rispetto a feb- braio e di 0,2 riguardo allo stesso periodo dello scorso anno. Il crudo dato numerico ci dice che gli oc- cupati sono scesi di 7.000 unità. En- trando dentro le cifre, ci sono 70mila lavoratori autonomi in meno e 63mila dipendenti in più. Ma tra questi tantissimi sono a tempo de- terminato. È insomma un lavoro che diminuisce in quantità e peggiora in qualità. Drammatico il dato dei giovani, ma i loro padri non stanno meglio: anzi, gli over 50 senza un impiego sono sempre di più e ciò rappresenta un dramma, perché rientrare nel mon- do produttivo a quell’età diventa un’impresa sempre più titanica. Con tutto quel che ne consegue in ter- mini di dignità personale messa a repentaglio. Senza contare il molti- plicatore delle famiglie che dipen- dono da un reddito sempre più mi- nacciato dalla crisi. D’altronde, i salari si abbassano ed anche questa è una novità. Gli im- migrati, non se ne dispiacciano i benpensanti, hanno la loro parte nel gioco al massacro: accettano impieghi a sempre più basso costo e fanno concorrenza ai nostri gio- vani, costretti a loro volta ad emi- grare in cerca della fortuna che l’Italia matrigna non sa dare loro. Ed esclusivamente all’estero guarda ormai anche il made in Italy: quanti, dentro i confini nazionali, possono ancora permettersi una delle tante eccellenze che ci hanno resi famosi nel mondo? Ma a Palazzo il lamento di un popolo ridotto sul lastrico non arriva. Il premier Gentiloni fa il pesce in ba- rile e resta lì, finché ce lo lasciano. Non si è neanche avuta la buona creanza di cambiare il nome al mi- nistero dello “sviluppo economico”, bene di cui in Italia non si conosce più l’aspetto. Intanto l’ineffabile Po- letti prepara la prossima gaffe con la quale indignare chi gli paga, via contributi, lo stipendio. Altro che partite di calcetto, qui sembra di assistere al penoso spettacolo di una società di calcio senza idee, dove si cambiano tutt’al più gli al- lenatori (leggasi premier) mentre i calciatori (parlamentari e persino ministri) restano sempre gli stessi, anno dopo anno. D’altronde la stessa cosa avviene in Europa, dove pe- raltro, sfuggendo ad ogni reale con- trollo democratico, i vertici delle tante teste dell’Idra che è questa Unione Europea cambiano con an- cora minor frequenza. Il fatto però è che, anche quest’anno, la ripresa sarà il prossimo anno. Peccato che la gente non ne possa proprio più: e guardi al cielo, nella speranza che diventi Bleu-Marine in Francia e presto, più blu, anche su un’Italia finalmente tornata sovrana. Anno VI - Numero 105 - Sabato 6 maggio 2017 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 TROPPE CRITICHE ALLA LEGGE Dal mondo Sagra dei sondaggi ma Macron trema Capasso a pag. 7 Cronache Mazzette in centrale, arresti in Puglia Zappa a pag. 4 L’analisi Siria: passo avanti verso la pace? Di Giorgi a pag. 8 PESSIMO LAVORO Il dramma di un Paese senza alcun margine di crescita. La speranza nel vento di cambiamento che spira in Francia e in tutta Europa Legittima difesa: retromarcia Pd Brogino a pag. 2 IMMIGRAZIONE, NUOVE ACCUSE “I gommoni? Sono delle Ong” Fruch a pag. 3 L’INCENDIO IN UNO STABILIMENTO LA DISOCCUPAZIONE DILAGA, LA GENTE È ALLO STREMO: MA A PALAZZO FANNO FINTA DI NIENTE Rogo a Pomezia, sfiorato il disastro Sarra a pag. 5

Transcript of LA DISOCCUPAZIONE DILAGA, LA GENTE È ALLO...

di Roberto Buonasorte

Nella settimana che si èaperta con la festa delnon-Lavoro, l’Italia ha ap-preso da fonti istituzionaliche la crisi dilaga. Le

trombe che proclamavano la ripresaeconomica, sotto i direttori d’or-chestra di Palazzo Chigi, hanno pre-sto taciuto davanti al rumore di sot-tofondo che viene dal cosiddettoPaese reale: la disoccupazione ètornata a salire e nel mese di marzoha raggiunto quota 11,7%, con unaumento di 0,1 punti rispetto a feb-braio e di 0,2 riguardo allo stessoperiodo dello scorso anno. Il crudodato numerico ci dice che gli oc-cupati sono scesi di 7.000 unità. En-trando dentro le cifre, ci sono 70milalavoratori autonomi in meno e63mila dipendenti in più. Ma traquesti tantissimi sono a tempo de-terminato. È insomma un lavoro chediminuisce in quantità e peggiorain qualità.Drammatico il dato dei giovani, mai loro padri non stanno meglio: anzi,gli over 50 senza un impiego sonosempre di più e ciò rappresenta undramma, perché rientrare nel mon-do produttivo a quell’età diventaun’impresa sempre più titanica. Contutto quel che ne consegue in ter-mini di dignità personale messa arepentaglio. Senza contare il molti-plicatore delle famiglie che dipen-dono da un reddito sempre più mi-nacciato dalla crisi. D’altronde, i salari si abbassano edanche questa è una novità. Gli im-migrati, non se ne dispiacciano ibenpensanti, hanno la loro partenel gioco al massacro: accettanoimpieghi a sempre più basso costoe fanno concorrenza ai nostri gio-vani, costretti a loro volta ad emi-grare in cerca della fortuna chel’Italia matrigna non sa dare loro.Ed esclusivamente all’estero guardaormai anche il made in Italy: quanti,dentro i confini nazionali, possono

ancora permettersi una delle tanteeccellenze che ci hanno resi famosinel mondo?Ma a Palazzo il lamento di un popoloridotto sul lastrico non arriva. Ilpremier Gentiloni fa il pesce in ba-rile e resta lì, finché ce lo lasciano.Non si è neanche avuta la buonacreanza di cambiare il nome al mi-

nistero dello “sviluppo economico”,bene di cui in Italia non si conoscepiù l’aspetto. Intanto l’ineffabile Po-letti prepara la prossima gaffe conla quale indignare chi gli paga, viacontributi, lo stipendio. Altro chepartite di calcetto, qui sembra diassistere al penoso spettacolo diuna società di calcio senza idee,

dove si cambiano tutt’al più gli al-lenatori (leggasi premier) mentre icalciatori (parlamentari e persinoministri) restano sempre gli stessi,anno dopo anno. D’altronde la stessacosa avviene in Europa, dove pe-raltro, sfuggendo ad ogni reale con-trollo democratico, i vertici delletante teste dell’Idra che è questa

Unione Europea cambiano con an-cora minor frequenza. Il fatto peròè che, anche quest’anno, la ripresasarà il prossimo anno. Peccato chela gente non ne possa proprio più:e guardi al cielo, nella speranzache diventi Bleu-Marine in Franciae presto, più blu, anche su un’Italiafinalmente tornata sovrana.

Anno VI - Numero 105 - Sabato 6 maggio 2017 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40

TROPPE CRITICHE ALLA LEGGE

Dal mondo

Sagra dei sondaggima Macron trema

Capasso a pag. 7

Cronache

Mazzette in centrale,arresti in Puglia

Zappa a pag. 4

L’analisi

Siria: passo avantiverso la pace?

Di Giorgi a pag. 8

PESSIMO LAVOROIl dramma di un Paese senza alcun margine di crescita. La speranza

nel vento di cambiamento che spira in Francia e in tutta Europa

Legittima difesa:retromarcia PdBrogino a pag. 2

IMMIGRAZIONE, NUOVE ACCUSE

“I gommoni?Sono delle Ong”Fruch a pag. 3

L’INCENDIO IN UNO STABILIMENTO

LA DISOCCUPAZIONE DILAGA, LA GENTE È ALLO STREMO: MA A PALAZZO FANNO FINTA DI NIENTE

Rogo a Pomezia,sfiorato il disastro

Sarra a pag. 5

Sabato 6 maggio 2017ATTUALITA’ 82

Si avvicina il turno di ballot-taggio francese, che potreb-be dare una spallata decisiva

alla già traballante architettura del-l’Unione europea fondata sul sa-crificio dei popoli sull’altare dellebanche. E con speranza il Movi-mento nazionale per la Sovranitàha organizzato a Roma un incontropubblico a cena presso il MomóRepublic (piazza Carlo Forlanini,10) per seguire il ballottaggio dellepresidenziali francesi davanti almaxischermo e fare il tifo per Ma-rine Le Pen. Partecipano GianniAlemanno, Francesco Storace, Ro-berto Buonasorte e i responsabiliromani Giorgio Ciardi e GiuliaCiapparoni. Sono previsti colle-

gamenti con il comitato elettoraledella le Pen a Parigi e con le tvnazionali che seguono in direttal’evento e interventi di esperti dipolitica internazionale.“Di fronte al vasto schieramentomediatico a favore di EmmanuelMacron, abbiamo sentito il doveredi organizzare un incontro pubblicoper sostenere la Le Pen durantelo spoglio elettorale del ballottaggio.Il Mns, pur con tutte le differenzeche ci sono tra la destra francesee quella italiana, riconosce in Ma-rine quelle posizioni sovranisteche sono indispensabili per portaretutta l’Europa fuori dalla crisi eco-nomica e dal declino politico. Lacandidata del Fn è stata demoniz-

zata in tutti i modi, ma in realtà èuna donna che non ha mai rinun-ciato ad amare la Francia e a di-fendere le ragioni del proprio po-polo, costruendo un programmaelettorale di grande libello politicoe tecnico, da cui anche il centro-destra italiano può trarre importantispunti di riflessione. Soprattuttoil rischio di consegnare la Franciae quindi tutta l’Europa all’asse Ma-cron-Merkel dovrebbe convincereil centrodestra italiano a ritrovarela propria unità su posizioni diforte difesa del nostro interessenazionale e della sovranità demo-cratica del nostro popolo”, ha di-chiarato Alemanno, segretario na-zionale del Mns. V.B.

L’INIZIATIVA

Voglia di sovranità dalla Francia a Roma Domani a cena incontro pubblico del Mns per seguire il ballottaggio

Un uomo delloStato e poi, se-condo la sua

stessa definizione, un“militante della nazio-ne”. Questo è stato Lui-gi Ramponi, morto ieriall’età di 87 anni all’ospedale delCelio di Roma. Uomo di Stato lofu dapprima nella sua vita lavora-tiva. Numerosi gli incarichi cheaveva ricoperto al servizio delloStato e delle istituzioni: coman-dante della Guardia di Finanza,direttore del Sismi e parlamentaredella Repubblica italiana. Nato aReggio Emilia il 30 maggio 1930,si era arruolato nell’Esercito nel1949 frequentando come allievo

ufficiale l’Accademia mi-litare di Modena e, suc-cessivamente, la Scuolad’applicazione di Torino.Prima di guidare leFiamme gialle Ramponiè stato comandante del-

la Brigata Garibaldi dell'Esercitoe della ragione militare Sardegna. Poi divenne appunto “militantedella nazione”, partecipando allavita politica del Paese con lanascita di Alleanza nazionale, chelo dive attivo nella “svolta di Fiug-gi”. È stato eletto in Parlamento,sia senatore che deputato, nellefile di An e poi del Popolo della li-bertà, restando in carica sino al2013.

IL LUTTO

Addio a Ramponi,tenne a battesimo An

di Valter Brogino

Il buco nell’acqua è di quelliclamorosi. Con l’esultanza acaldo di Alternativa popolare,nuova sigla dei parlamentarialfaniani, e del Pd che è andata

via via spegnendosi davanti all’ondataquasi unanime d’indignazione conla quale il Paese ha accolto l’appro-vazione, da parte della Camera, delddl cosiddetto “legittima difesa”.Tanto che già si parla di apportarenuove modifiche, anche se ciò inevi-tabilmente comporterà nuove frizioni.L’occasione sarà posta dal passaggioobbligato di Palazzo Madama, davantial quale il presidente Pietro Grassogià affila le armi. "Diciamo menomale che c'è il Senato, se dobbiamointervenire su questo tema. Staremoa vedere le proposte di ulteriori mo-difiche", ha detto Grasso.E mentre Alfano dice ai suoi alleatidi governo “rafforziamola”, anche ilPd si dice pronto a modifiche, com-presa la cancellazione della parolanotte. Il problema è se il fronte saràcompatto oppure stavolta non saràcapace di evitare i distinguo scon-giurato, con grande fatica, in com-missione alla Camera. Eloquente ilmessaggio lanciato dal deputato Da-vid Ermini, che per i dem è stato re-latore della legge. "La percezionedi quello che è uscito è completa-mente stravolta e invece, come giu-stamente mi ha detto Renzi, la per-

cezione dei cittadini deve essere dicompleta sicurezza e quindi dob-biamo essere disponibili a correg-gere la locuzione" della legge sullalegittima difesa. "Non servirebbe to-gliere la parola notte, ma se è l'ele-mento per cui si deve fare una cam-pagna elettorale contro, allora la to-gliamo". Per la serie: l’importante èavere le idee chiare…

Intanto Matteo Salvini si dice prontoal referendum. "Se vanno avanti conquesta schifezza raccogliamo le firmeper un referendum per cancellarla",ha detto il segretario della Lega par-lando della legge per la legittimadifesa in diretta Sky, a margine delcongresso del Sap milanese. Quantoalle perplessità di Matteo Renzi, Sal-vini si è chiesto: "Come fa il Pd ad

approvare una norma il giovedì evenerdì dire il contrario? Ormai ilGoverno e la maggioranza sono allosbando, che si torni a votare".Figuriamoci però se poteva non in-tervenire l’Associazione nazionalemagistrati:secondo cui quello sullalegittima difesa "è un intervento chenon serviva" e che "è anche un po'confuso". Secondo il presidente del-

l’Anm Eugenio Albamonte, Il legi-slatore "non deve assecondare gliumori" della società e dovrebbe "de-sistere dal mettere mano a questanormativa". Meglio che i rapinatoricontinuino a fare il bello e cattivotempo, di notte come di giorno, in-somma. Tutto questo "perché la giu-risprudenza dimostra, anche soltantoguardando gli ultimi casi, che c'è unatteggiamento di estremo favore daparte dei giudici verso chi invoca lalegittima difesa, non è discrezionalema già stabilito dalla legge". Perquesto "un intervento ulteriore nonserviva, soprattutto se come in questocaso, è anche un po' confuso". E quiall’Anm diventa un po’ difficile dartorto. Dice Albamonte: "metterà allaprova i giudici, che dovranno stabi-lire quando c'è turbamento, quandonon c'è, quando è grave". Altro nodoè il riferimento all'orario notturno:"non c'è una norma purtroppo chestabilisce quando bisogna conside-rare esistente l'orario notturno c'èquando no". Il suggerimento è alloratranchant, cioè accantonare la rifor-ma: "c'è già una normativa che èpiù che sufficiente... a me pare chetutto questo intervento sia molto ca-ratterizzato dall'esigenza di asse-condare una sensazione, una per-cezione all'interno della società, mail legislatore non deve assecondaregli umori". Dovrà mica assecondaresolo gli umori dei magistrati di unacerta parte politica?

Contrordine compagni: la legge s’ha da rifareRetromarcia del Pd sulla legittima difesa dopo le critiche di larga parte del Paese. Sono ancora possibili

correttivi al Senato, ma la magistratura frena: meglio lasciar stare. E Salvini annuncia un referendum

DAL PARLAMENTO

C’era una volta il Cnel. Ec’è ancora. Intendiamoci,per essere una favola a

lieto fine, quella del consiglio na-zionale dell’economia e del lavorodovrebbe vedere un suo rilancio.Perché di economia e di lavoroce n’è bisogno e l’ente fu voluto

dai padri della repubblica perquel preciso scopo, anche e so-prattutto sulla base dei risultatiottenuti durante un paio di de-cenni antecedenti. Invece che una favola, però, lafaccenda ha preso definitivamenteieri la china di una barzelletta, e

pure di pessimo gusto. Meritodi quei comici involontari che siriuniscono di tanto in tanto a Pa-lazzo Chigi. Nel pomeriggio, han-no diramato la nota con la qualeannunciavano al Paese la fatidicadecisione: il nuovo presidentedel Cnel è Tiziano Treu. Più volte

ministro nei governi di centrosi-nistra (con Dini, con Prodi e conD’Alema) in quota all’allora Pds,

il suo nome è legato al lanciodell’omonimo pacchetto per “ri-lanciare” l’occupazione, che videla nascita del lavoro interinale. Iprecari ringraziano: ma che di-ventasse numero uno del con-sesso che deve occuparsi dellescelte su economia e lavoro unocosì, non se l’aspettavano. Anchese, proprio i precari lo sanno perprimi, la meritocrazia in Italia haun funzionamento un po’ sui ge-neris. Da altre parti viene invece rilevatocome Treu avesse firmato, loscorso anno, un “manifesto” di

duecento papaveri con il qualesi caldeggiava il sì al referendume con esso proprio l’abrogazionedel Cnel. Diventare presidente diun ente che si vorrebbe abrogatoè una contraddizione? Lo era an-che sedervi mentre se ne chiedeval’abrogazione: Treu è infatti dal2013 dentro il Cnel. Ora, possibile pensare ad un suorilancio con un presidente così?Impossibile, è chiaro. È questa èla brutta barzelletta del Cnel: daculla del lavoro e dello sviluppo,a cimitero degli elefanti.

Robert Vignola

Il Cnel ricomincia da TreuDoveva sparire: il governo Gentiloni ne ha affidato la presidenza all’ex ministro di Romano Prodi

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Sabato 6 maggio 2017 ATTUALITA’3

Condannato per violenza, an-che sessuale, e maltratta-menti nei confronti di alcuni

ragazzi, fa indisturbato il chieri-chetto nella chiesa di San Lorenzoa Diacceto, a Pelago, nel Fiorentino. Una vicenda ha innescato nuova-mente la polemica attorno a Ro-dolfo Fiesoli, il “guru” del Forteto,la comunità agricola nel Mugelloper minori in difficoltà passataagli onori della cronaca per gliabusi che si consumavano al suointerno. Nonostante la ‘fama’ e le sentenze,sul 76enne Fiesoli non grava alcunamisura restrittiva. Pedofilo recidivo, già arrestato nel1975 per abusi sui ragazzi affidatidal tribunale alla controversa co-munità da lui creata, condannatopoi a due anni nel 1985, nellazona è conosciuto come “il mostrodel Forteto”.In seguito alla denuncia di nume-rose persone, viene nuovamentearrestato a dicembre 2011. Nel2013 inizia il processo su un casodivenuto ormai nazionale. Imputatodi violenza sessuale, maltrattamentie violenza di gruppo nei confrontidei numerosi ospiti della strutturadi “accoglienza”, nel 2016 è statocondannato a 15 anni e 10 mesidi reclusione (pena ridotta rispettoai 17 anni e mezzo inflitti in primogrado perché per alcuni episodi è

intervenuta la prescrizione). Penache diventerà definitiva solo dopol’ultimo grado di giudizio, la Cas-sazione che ancora non ha fissatola sua udienza. Intanto però aiuta indisturbato ilparroco don Emanuel che dice dinon sapere nulla del passato delsuo attuale collaboratore. Il quo-tidiano ‘La nazione’, lo ha infattiimmortalato a servire la messa eraccoglie anche le offerte, sabatoscorso, di fronte ai ragazzini chequel giorno ricevono il sacramentodella Comunione.“Era il novembre del 2015 quandoandammo dal vescovo Mario Meinia riferire cosa stava facendo ilFiesoli – ha raccontato al quoti-diano Augusta Gaiarin, che è stataun’insegnante, anche dei ragazziospiti del Forteto – Se ci avesseascoltato avremmo evitato questoscandalo”. Lei, assieme a LisaSantoni, entrambe di Dicomano,informarono il vescovo di Fiesoleperché il profeta si era avvicinato“pesantemente” alla chiesa, fa-cendo anche il “ministrante”, ov-vero l’aiuto del prete durante lafunzione. Prima, Rodolfo Fiesoliha frequentato la parrocchia diPelago. Poi, successivamente,quella più piccola e isolata delDiacceto. Ma la polemica è scoppiata ancheper un altro aspetto che riguarda

la comunità ‘Il Forteto’. Come ri-porta l’emittente locale ‘Lady Radio’due ragazzi, provenienti dal liceoGiotto Ulivi di Borgo San Lorenzo,avrebbero svolto uno stage allacooperativa, che porta lo stessonome della comunità e continuaad esistere come azienda agricola,nell’ambito dell’alternanza scuolalavoro. I due avrebbero infatti dapoco concluso un tirocinio di unasettimana nelle stesse stalle incui lavora uno dei condannati insecondo grado per la vicenda degliabusi sessuali. Il dirigente scola-stico Filippo Gelormino, intervistatodalla stessa emittente ha detto dinon essere al corrente e di esserestato informato successivamente,disponendo la cancellazione deglialtri stage programmati al Forteto.Da parte sua, il presidente dellacooperativa agricola, FerdinandoPalanti, ammette: “Non capiscolo stupore, gli studenti vengonospesso da noi a fare esperienzedi lavoro, anche da scuole superioridi Firenze”.Sulla questione il capogruppo diFratelli d’Italia in Consiglio regionaleGiovanni Donzelli ha chiesto alMinistero dell’Istruzione e a tuttele istituzioni locali che hanno lagestione scolastica di vietare atutte le scuole la collaborazionecon il Forteto “fino a che non saràdeciso il commissariamento della

struttura”. “Si tratta di un fattogravissimo - dice - che ci fa capirequanto sia necessario ancora te-nere alta l'attenzione sulla vicenda.Questi ragazzi hanno svolto un’at-tività lavorativa in una realtà doveancora oggi operano, e in alcunicasi vivono, quasi tutti i condannatie fedelissimi di Fiesoli”.Quella del “Forteto” rimane unadelle più allucinanti vicende italiane,

dove si sono registrate connivenzeistituzionali, giudiziarie e complicità

politiche (tutte a sinistra) che hannoprotetto la comunità. B.F.

Il “mostro del Forteto” serve messaImputato per violenza su minori è libero di frequentare anche luoghi con bambiniE alcuni ragazzi fanno stage nella cooperativa dove lavora uno dei condannati

di Barbara Fruch

Le Ong continuano a di-fendersi dopo le accusedel Procuratore di Cataniache ha parlato di alcunicontatti con i trafficanti.

Ma a puntare il dito contro le orga-nizzazioni non governative è statoanche dal capo della Guardia Co-stiera libica per la regione centrale,Rida Aysa. “Le organizzazioni nongovernative fanno credere ai mi-granti in Libia che verranno comun-que soccorsi e questo li spinge aimbarcarsi aggravando la crisi” spie-ga nel corso di un'intervista esclusivaad Aki-AdnKronos International ag-giungendo come ciò aumenta “ilnumero di migranti” in partenza.L’impennata del flusso di immigratidiretti verso l’Europa insomma sa-rebbe causata delle modalità diazione delle navi. Un atteggiamento,spiega il funzionario libico che “ab-biamo comunicato sia all’Ue, sia aicomandanti dell’Operazione Sophia,che hanno manifestato irritazioneverso queste organizzazioni, ma fi-nora non hanno preso alcuna misuraal riguardo”.Sui numeri Rida Aysa parla di “cen-tinaia di migliaia di migranti clan-destini” pronti a imbarcarsi, anchese “non esistono cifre precise. La

maggior parte di questi migrantiproviene dai Paesi dell'Africa orien-tale e occidentale, come Eritrea eSomalia”. Non solo: se la Guardiacostiera libica agisce si ‘scontra’ conle organizzazioni. Il militare ha infattiaggiunto che “la Guardia Costieralibica ha fermato alcuni gommoniall’interno delle acque territoriali

libiche, per poi imbattersi in alcuneorganizzazioni umanitarie che sisono lamentate del fatto che queigommoni appartenevano a loro, ben-ché non l’avessero comunicato allaGuardia Costiera, violando così leacque territoriali libiche”.Aysa poi ricorda, in particolare,l’episodio di un “gommone tedesco

fermato a nord di al-Zawiyah (30chilometri a ovest di Tripoli, ndr)che poi si è rivelato di proprietà diun’organizzazione umanitaria chia-mata ‘Sea Watch’”, oppure del casodi “una nave allontanata con alcunicolpi di avvertimento per aver vio-lato le acque territoriali libiche.Dopo essere saliti a bordo e averla

ispezionata - prosegue Aysa- è emerso che appartenevaa ‘Medici senza Frontiere’”.Quanto alle accuse rivoltealla Guardia Costiera libicadi aver attaccato le navi delleOng, Aysa risponde che “taliimbarcazioni entrano in ac-que territoriali libiche senzaavvisare la Guardia Costiera,che è l'organo preposto adautorizzare questo e di con-seguenza è logico rispondereper proteggere le nostre ac-que e le nostre coste”. “Quan-do le navi delle organizza-zioni si fermano a 12 migliadalla costa libica, in una zonavisibile dalla costa, le loroluci notturne segnalano aitrafficanti che possono ini-ziare a imbarcare i migrantie questa è una delle causedelle ondate migratorie cuisi assiste periodicamente”,conclude Aysa.

Accuse che gettano ancora più om-bre sull’operato di alcune organiz-zazioni, dopo la polemica sui pre-sunti collegamenti con i trafficantidi esseri umani sollevati dal pro-curatore Zuccaro, che ha parlatoanche di un’azione che potrebbeessere improntata a “destabilizzarel’Italia economicamente”.

DOPO LE ACCUSE DEL PROCURATORE DI CATANIA

“I gommoni appartengono alle Ong”Per la guardia costiera libica l’impennata dei flussi deriva dalla modalità di azione delle organizzazioni:

“Entrano nelle nostre acque, le loro luci notturne segnalano ai trafficanti che possono imbarcare”

PALERMO

Faceva abortire le donne, per lo più immigrate,clandestinamente usando farmaci scadutie strumenti rudimentali. È con questa

accusa che la polizia ha arrestato un nigerianoresidente a Palermo, Elvis Osaretin Aiwansosa,27 anni. Deve rispondere di interruzione di gra-vidanza senza il consenso della donna, lesionipersonali aggravate e atti persecutori. L’uomoè stato denunciato, inoltre, per i reati di esercizioabusivo di professione medica e commercio difarmaci scaduti e imperfetti.Al momento è stato reso noto un solo caso,quello di una nigeriana che agli inizi del 2016aveva intrapreso una relazione sentimentalecon il connazionale all’insaputa del marito. Ri-masta incinta era stata costretta ad abortire dal

27enne, con la minaccia che se si fosse rifiutataavrebbe rivelato al marito la verità. L’uomoavrebbe anche minacciato di fare del male alfiglio a suo figlio, di cui conosceva l’istitutoscolastico frequentato. Dopo l’aborto però ladonna ha accusato gravi emorragie ed è stataricoverata.Interrotta la relazione con l’amante per leisarebbe iniziato l’incubo: il nigeriano ha iniziatoa perseguitarla con telefonate, minacce e ag-gressioni sotto casa.Di lì la denuncia. Dalle indagini condotte daipoliziotti della Squadra Mobile è poi emersoche l’indagato era solito praticare aborti clandestinia pagamento soprattutto a ragazze extracomu-nitarie dalle quali veniva contattato anche daaltre città. Nel corso di alcune perquisizioni al-l’interno della sua abitazione gli investigatorihanno trovato numerosi prodotti farmaceuticiper l’induzione medica del parto e per il tratta-mento delle emorragie post aborto. C.B.

Aborti clandestiniarrestato nigeriano

NUOVE POLEMICHE ATTORNO ALLA COMUNITÀ DEGLI ABUSI NEL MUGELLO

Sabato 6 maggio 2017ATTUALITA’ 84

di Marco Zappa

Bufera giudiziaria sul-l’Enel, che si dichiaraparte lesa. Appalti e presunte tan-genti alla centrale Fede-

rico II di Brindisi, arrestati funzionarie dipendenti della società elettrica.In carcere finisce Carlo De Punziomentre ai domiciliari DomenicoIaconi, Fabio Attanasio, Vito Gloriae Nicola Tamburrano. Cinque, dun-que, le ordinanze di custodia cau-telare. Nel registro degli indagatia piede libero, l’imprenditore Giu-seppe Palma (di Monteroni, Lecce),che insieme alla multinazionaleavrebbe dato il via all’inchiestatramite una doppia denuncia pre-sentata nel mese di gennaio. At-traverso una nota, l’Enel ha spiegatodi aver fornito, durante tutto questoperiodo, “ogni elemento utile allaprocura per fare piena chiarezzasulla vicenda. Adottando peraltrodiversi provvedimenti disciplinari,incluso il licenziamento, nei con-fronti dei lavoratori per i quali at-traverso le verifiche interne eranostati già individuati elementi di re-sponsabilità”. Gli arrestati, secondo gli inquirenti,avrebbero intascato mazzette ga-rantendo in cambio l’assegnazione

delle gare a ditte “amiche”. Cor-ruzione continuata per atti contrariai doveri d’ufficio. Questa, l’ipotesidi reato formulata dai pubblici mi-nisteri Milito De Nozza e FrancescoCarlucci, che con il benestare delgiudice per le indagini preliminarihanno anche ottenuto sequestri

preventivi per un valore totale di230mila euro. Lo scorso marzo, Palma, minacciòaddirittura il suicidio scalando ilnastro trasportatore della centraleFederico II. L’uomo, di 44 anni, rac-contò ai militari che lo soccorserodi essere finito sul lastrico. Con la

sua azienda, una ditta appaltatricedell’Enel, aveva infatti vinto un im-portante appalto. E i lavori eseguitiall’interno degli impianti termoe-lettrici si erano conclusi con unaverifica da parte dei committenti.Al termine dei controlli il colossoenergetico rilasciò un certificato

di buona esecuzione dei lavoristessi. Nonostante gli attestati, l’im-prenditore non è riuscito ad in-cassare i compensi dovutigli. Nel-l’attesa di ricevere quanto promes-so, Palma aveva conseguito perfinoun secondo contratto, improvvisa-mente revocatogli. Il motivo? I lavoridella prima gara, per qualcuno,non erano stati effettuati al meglio.Un controsenso, specialmente dopoil disco verde dell’Enel. Un epilogoincredibile che ha portato il de-nunciante prima a lamentarsi coni dirigenti dell’azienda e poi di-rettamente con l’amministratoredelegato Francesco Starace, cheavrebbe dato il via a verifiche in-terne segnalando subito i fatti inprocura per un approfondimentoda parte della magistratura. Con isospetti del querelante che avreb-bero trovato immediatamente ri-scontro nelle indagini. Di qui ladecisione d’intervenire, con l’Enelche in un eventuale (praticamentecerto) processo intende costituirsiparte civile. In un procedimentoche coinvolge cinque persone, trafunzionari e dipendenti, di quellamultinazionale che ha nello Statoitaliano, tramite il ministero del-l’Economia e delle Finanze, il prin-cipale azionista (con il 23,50% delcapitale sociale).

BRINDISI, PRESUNTE MAZZETTE ALLA CENTRALE FEDERICO II

Tangenti, arrestati cinque funzionari EnelUno è in carcere, gli altri ai domiciliari. L’inchiesta nata dalla denuncia della stessa azienda

e da quella di un imprenditore che ha minacciato il suicidio - I coinvolti sono stati già licenziati

A nziché inserire la quinta,l’economia decelera. Nontoglie il piede dal freno

della crescita l’Italia, e anzi rischiadi ingranare la retromarcia. Comerivela l’Istat, infatti, la tanto de-cantata ripresa stenta a decollare.Nel Belpaese, ad aprile “i segnalidi dinamicità provenienti dal latodell’offerta e del commercio este-ro faticano a rafforzarsi”. Lomette nero su bianco l’istitutonazionale di statistica, che riserval’ennesima doccia gelata all’ese-cutivo. Il tutto mentre si consolidala fase di risalita dell’intera zonaeuro. Le grandi big dell’Ue comeGermania e Francia continuanodunque a consolidarsi, mentrenoi rimaniamo con il freno a manotirato. Ma non c’è da stupirsi. Lenostre politiche economiche sisono rivelate un mezzo flop e ilrisultato è sotto gli occhi di tutti.La disoccupazione è tornata a sa-lire mentre il Paese è completa-mente spaccato in due, tra il Nordche continua a mantenersi subuoni livelli e il Sud che è vicinoalla deriva, abbandonato ad uninesorabile destino. La manovracorrettiva effettuata dall’Italia perrispettare i diktat di Bruxelles nonfarà altro che peggiorare le cose.Tra aumenti della benzina, dei ta-bacchi e l’innalzamento della sogliadell’Iva che nel 2018 passerà dal22 al 25%. Tradotto, un quarto di

quanto incassato da imprese estudi professionistici finirà nellecasse dello Stato. Una vergogna,che non farà altro che aumentarela povertà e, perché no, le tragedie.Con sempre più aziende costrettead abbassare definitivamente leserrande. L’economia continua dunque adincagliarsi nelle rocce della cre-scita, con le attese sull’evoluzione

della ripresa per i mesi di maggio,giugno e luglio che risultanomoderate con un lieve peggio-ramento nei servizi e una stabilitànella manifattura. Mentre i prezzisono destinati a tornare a salire. Niente di nuovo sul fronte occi-dentale. Con il nodo delle tasse,sempre più alte, che resta unavicenda cruciale per un Paesecome il nostro, con un Pil in-

trappolato in un labirinto senzaapparenti via d’uscita. Con leimprese soffocate da un fiscovorace, che non molla la presa.Viviamo in un mondo accelerato,frenetico, che non si ferma aguardare. Mentre l’Italia recitala parte dello spettatore pagante,che non riesce a trovare il proprioritmo e, per forza di cose, allalunga rallenta. M.Z.

L’economia ha il freno a mano tiratoPer l’Istat i segnali di dinamicità faticano a rafforzarsi. E le attese per il futuro non fanno ben sperare

L’ITALIA STENTA A CRESCERE E ANZI, DECELERA

A70 anni dall’inizio dellasua turbolenta avventu-ra, Alitalia rischia di

scomparire. Nessuna compa-gnia aerea internazionale sem-bra infatti interessata all’ac-quisizione dell’azienda italiana.I titoli di coda sono vicini ep-pure c’è chi ancora continuaa sperare in un colpo di spugnadifficile pure da immaginare. La situazione resta quindidrammatica, con i commissaristraordinari Luigi Gubitosi, En-rico Laghi e Stefano Paleariche hanno raccolto l’invito deisindacati per un incontro ur-gente che è stato fissato per ilprossimo 10 maggio alle17:30, presso il quartier ge-

nerale di Alitalia a Fiumicino(Roma). L’invito è arrivato ieria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti,Ugl Trasporto Aereo e alle dueassociazioni professionali An-pac e Anpav. Le posizioni,come confermato da Gubitosinella sua prima intervista te-levisiva da commissario dell’exvettore di bandiera, continuanoa essere lontanissime tra loro.“Con la soluzione – ha am-messo l’ex dg della Rai – chenon sarà indolore”. Un auten-tico braccio di ferro, lunghis-simo, che non giova a nessuno. Il tempo stringe e per salvareAlitalia ancora non è stata tro-vata alcuna soluzione. Peggiodi così, si muore.

IL 10 MAGGIO L’INCONTRO,POSIZIONI SEMPRE LONTANISSIME

I commissari di Alitaliaconvocano i sindacati

Sabato 6 maggio 2017 DA ROMA E DAL LAZIO5

di Valter Brogino

Èstata vera emergenzaambientale ieri sull’AgroPontino. E la prudenzaconsiglia di tenere sottoosservazione ancora il

territorio, per capire se vi sia statodanno. Un vasto incendio divam-pato di mattina, poco dopo le 8, inun deposito di via Pontina Vecchia.Dall'edificio si è alzata la nubenera visibile a chilometri di di-stanza. Lo stabilimento ospita leattività della Eco X si occupa distoccaggio rifiuti e lavorazionedella plastica: gli operai entrati alavorare mezz'ora prima hannoraccontato che Il fuoco è divampatonella parte posteriore dello stabi-limento ed è presto propagato, ali-mentato da plastica, materialed’imballaggio e legnoso, fino a farcollassare parte della struttura. Soltanto dopo ore un ingente spie-gamento di vigili del fuoco è riu-scito ad avere ragione delle fiam-me, anche se già è stato anticipatoche dal luogo continueranno asprigionarsi fumi ancora a lungo.Nel frattempo scattava l’emergenzaambientale. Gli abitanti degli edi-fici che si trovano nel raggio di100 metri dall'incendio sono statievacuati, come ha disposto un'or-dinanza firmata dal sindaco delComune di Pomezia, Fabio Fucci:"In tutti gli edifici di comune usopersonale, familiare o di lavoro,ricadenti in un raggio di 100 metrisi dispone l'allontanamento dei re-sidenti".Il sindaco ha ordinato anche lachiusura delle scuole di ogni or-dine e grado poste nel raggio di

2 chilometri dall'incendio. Una di-stanza che comprende le scuolematerna ed elementare di Casta-gnetta e la scuole materna ed ele-mentare di Santa Procula. La stessaordinanza ha disposto ai cittadini"residenti nelle zone circostantil'origine dell'incendio per un rag-gio di 2 Km di mantenere la chiu-sura delle aperture delle abitazionie delle attività commerciali, indu-striali e di servizi, al fine di preve-nire un possibile passaggio di in-quinanti, compresi gli impianti diareazione forzata".La situazione è stata costantemente

monitorata anche dalla Asl Roma6, che in mattinata ha raccoman-dato di "limitare temporaneamentegli spostamenti non necessari", in-vitando anche a "tenere cautelati-vamente chiuse le finestre di abi-tazioni, scuole, uffici, strutture sa-nitarie e socio-assistenziali" e "la-vare nei prossimi giorni, con moltaaccuratezza, frutta e verdura dipropria produzione".Il materiale che sta bruciando"cirisulta essere composto per il 90%da imballaggi, quindi carta, legnoe plastica. Non sappiamo però sequesti materiali fossero già trattati

o allo stato grezzo", dice all'Ad-nkronos il direttore generale diArpa Lazio Marco Lupo. Per capirela quantità di inquinanti, comediossina e Pm10, ci vorrà tempo,quello necessario per portare atermine ed analizzare i campio-namenti. Nel frattempo, "abbiamogià attivato tutte le misure del ne-cessarie - sottolinea Lupo - e sullabase delle condizioni meteorolo-giche individueremo quali potran-no essere le aree maggiormenteinteressate e su cui fare poi i cam-pionamenti". La paura che la nube potesse por-

tare criticità su Roma,almeno sul quadrantesud, ha spinto VirginiaRaggi a diramare chenon si registravano pe-ricoli per la popola-zione. “Per quanto cirisulta adesso dallecomunicazione dellaAsl 6 i fumi non si sonodispersi sulla città diRoma, per cui al mo-mento non abbiamosituazioni di criticitàin città".C’è anche una testi-monianza raccoltadall’Ansa: "Ho sentitoun boato incredibile,un'esplosione pazze-sca, e poi tante altrein successione", hadetto Sabino D'Agnelli,che abita a poche cen-tinaia di metri dallaEco X. "Stavo facendocolazione - racconta -quando ho sentito ilboato, pochi minutidopo mi ha chiamato

mia figlia dicendo che stava an-dando a fuoco la ditta".Temi che sarà la Procura di Velletri,competente per territorio, a doverchiarire. Il procuratore FrancescoPrete ha affidato gli accertamentiper incendio colposo al sostitutoLuigi Paoletti ed il primo atto èstato quello di affidare all'Arpal'incarico di monitorare l'aria, ilsuolo, il sottosuolo oltre alle faldeacquifere. Gli esiti di questi primiinterventi sono previsti nel giro diun paio di giorni e lo stesso temposarà necessario per domare i fo-colai dell'incendio.

IL FATTO DEL GIORNO

Rogo alla Eco X: s’indaga per incendio colposoPomezia angosciata per ore dall’alta colonna di fumo nero. Ancora ignote le cause delle fiamme, che hanno costretto

il sindaco ad evacuare scuole e abitazioni. Nessun ferito né intossicati, ma l’Arpa monitora lo stato di salute del territorio

E mergenza rifiuti dietrol’angolo? La regioneLazio la teme e per

questo ieri è ripartita con ilpressing sul Campidoglio:mettendo nero su bianco isuoi timori nella lettera chel’assessore regionale all'Am-biente Mauro Buschini ha in-viato all’omologo del Comu-ne di Roma, GiuseppinaMontanari, al sindaco VirginiaRaggi e, per conoscenza, alministro all'Ambiente, GianLuca Galletti. Nel testo si“chiede al Comune di Romadi attivarsi al più presto permettere in sicurezza la salute,l'igiene e la tutela ambientaledella città".Nella lettera Buschini si rivolgea Montanari: "Gentile asses-sore, nonostante i numerosisforzi, compiuti dalla RegioneLazio per soddisfare ogni ri-chiesta di supporto pervenutada Roma Capitale e dalla suasocietà municipalizzata Ama,

la gestione del ciclo dei rifiutia Roma sembra oggi precipi-tare verso la crisi. Ancora negliultimi giorni, negli incontri conil ministero per l'Ambiente epresso il nostro assessoratoall'Ambiente, è stata confer-mata la volontà collaborativadella Regione, in affiancamentoa Roma Capitale, affinché lasituazione, pur sempre criticae precaria per la fragilità strut-turale del ciclo dei rifiuti inquesta area, fosse governatae non debordasse oltre l'in-controllabilità. Purtroppo, leimmagini della crisi di oggi,non confortano l'auspicio emotivano, al contrario, una rin-novata e più acuta preoccu-pazione. Come abbiamo ri-petuto negli incontri svolti an-che questa settimana, alla pre-senza dei rappresentanti diRoma Capitale, di Ama e delCommissario Prefettizio chesta gestendo gli impianti Tmbdel gruppo Colari, la respon-

sabilità di Roma Capitale nonpuò essere laterale rispetto aquella che si vorrebbe far as-sumere ad altri soggetti isti-tuzionali. Roma Capitale deveesercitare pienamente tutte lesue prerogative e tutte le sueresponsabilità. Molti territoridella nostra Regione, impe-gnati a trattare i rifiuti di Roma,lamentano disagi e preoccu-pazioni anche, perché daRoma Capitale non arrivanosegnali di inversione di ten-denza tali da ipotizzare che ilciclo dei rifiuti possa conclu-dersi nel perimetro metropo-litano in tempi certi e con ade-guate soluzioni. Rinnovo la sol-lecitazione affinché Roma Ca-pitale adotti urgentemente tuttele misure di breve, medio elungo periodo per mettere insicurezza la salute, l'igiene ela tutela ambientale della Cittàpermettendo anche alla Re-gione Lazio, a valle delle sceltecompiute da Roma Capitale,

di concludere l'iter di adozionedel nuovo Piano Regionale delCiclo Integrato dei rifiuti ormai

in fase conclusiva, ma che ècondizionato dalle scelte cheRoma Capitale dovrà com-

piere e che sono di sua esclu-siva competenza e responsa-bilità". V. B.

Rifiuti: la Regione suona la svegliaL’assessore Mauro Buschini in pressing sul Campidoglio: “L’emergenza è dietro l’angolo”

IL BRACCIO DI FERRO

Sabotaggi al sistema dei ri-fiuti? È quelli che intravedel’Ama, che ieri ha sporto

denuncia per un episodio in-quietante che è avvenuto a RoccaCencia. È stata la stessa aziendamunicipale a denunciarlo, pre-sentando ai Carabinieri della Sta-zione di Roma San Sebastianoun esposto contro ignoti, “inaccordo con l'amministrazionecapitolina, per denunciare unapossibile interruzione di pubblicoservizio (art. 340 c.p.) all'internodell'impianto Tmb aziendale diRocca Cencia”. Secondo quantosempre l’Ama comunica, l’altra

notte “un escavatore cingolatoin servizio presso la strutturaha smesso improvvisamente difunzionare. Solo questa mattina(ieri per chi legge, ndr), dopogli interventi effettuati nel corsodelle ore notturne e l'interventodell'addetto di manutenzione èstato scoperto che all'internodel vano motore, dove è impos-sibile che finiscano oggetti vo-luminosi in maniera accidentale,era stata posizionata una tanicadi plastica che ostruiva l'aspira-zione dell'aria motore. Questaazione ha impedito il funziona-mento del mezzo necessario alle

attività di trattamento dei rifiutifino all'attacco turno”. È stata quindi sempre la stessaAma ad avanzare il “sospettodi un atto intenzionale che po-trebbe essere stato effettuatocon lo scopo di interromperele attività di impianto e di pro-curare, eventualmente, ulterioridanni alla macchina; atto a mag-gior ragione grave in relazioneall'attuale situazione del servizio.Le operazioni all'interno del-l'impianto sono riprese rego-larmente dalla prima mattina”,la conclusione della nota inviataalla stampa dall’azienda. R. V.

GIALLO ALL’IMPIANTO TMB DI ROCCA CENCIA

L’Ama denuncia: “sabotato un mezzo”

Sabato 6 maggio 2017DA ROMA E DAL LAZIO 6

di Marco Compagnoni

“Riprendiamoci le

chiavi di casa no-stra”. La campa-gna lanciata dalMovimento Nazio-

nale per la Sovranità coglie appienol’emergenza migranti e il degradonella Capitale, dove da mercoledìsera si sono riaccesi i riflettoridopo l’aggressione in via Marsalaai danni della giornalista di Matrix,Francesca Parisella, che stava do-cumentando il dormitorio nei pres-si della stazione Termini, dove vi-vacchiano sbandati, migranti, sen-zatetto mentre di giorno i pendo-lari e i turisti vengono il più dellevolte circondati da gruppi di gio-vani rom. Un caso che però non sembra affattocolpire chi frequenta quotidiana-mente il primo scalo ferroviario ro-mano, dove si registrano spessoscene simili e le forze dell’ordinefanno quel che possono anche allaluce delle carenze di personale so-prattutto nelle ore notturne, nelcorso delle quali il supporto deimilitari dell’Esercito non c’è. Se l’insicurezza è aumentata dianno in anno, dall’altro le istituzioni

non sembrano per ora aver trovatouna soluzione definitiva, mentrel’immagine della Capitale peggioraagli occhi del mondo intero. E Gianni Alemanno, attuale segre-tario del Movimento Nazionale edex sindaco di Roma, si è recatogiovedì sera presso la stazione per“vedere di persona la situazione”. “Un dormitorio a cielo aperto, con

disperati che non hanno un luogodove vivere ma soprattutto e pur-troppo gruppi di bande che si con-tengono il territorio - ha spiegatoAlemanno in una diretta Facebooksul posto - Già da sindaco ero statoaccusato di razzismo e scarsa tol-leranza dopo lo stesso blitz perdenunciare alle forze dell’ordineil degrado a termini. Ma non è così.

Questa stazione è la porta di Roma.L’ingresso alla capitale d’Italia chenon può presentarsi così al pub-blico. Chi si sentirebbe tranquilloin una situazione simile?”.Per questo, il Movimento Nazionaleha promosso la campagna “Ripren-diamoci le chiavi di casa nostra”mettendo “a disposizione degli ita-liani un numero telefonico

3891534999 per denunciare ogniabuso, per denunciare situazionimeno eclatanti della stazione ter-mini, ma tutte situazioni che colpi-scano la vita quotidiana dei citta-dini”, ha sottolineato Alemanno,che non ha dubbi: “Dobbiamo bloc-care i flussi migratori per ripren-derci il controllo della città e delPaese”.

DOPO L’AGGRESSIONE ALLA GIORNALISTA DI “MATRIX”, IL BLITZ DI ALEMANNO RACCONTA L’ALTRA FACCIA DELLA STAZIONE

Da Termini il Movimento Nazionale lancia“Riprendiamoci le chiavi di casa nostra”

S pesso nel calcio si ec-cede con i toni ed i gesti,soprattutto in una città

come Roma dove il derby èsentitissimo. E a pochi giornidalla vittoria biancocelestesui giallorossi, la scorsa nottesono stati appesi quattro ma-nichini di plastica con indossole maglie di De Rossi, Salah eNainggolan sul ponte pedo-nale davanti al Colosseo, oltread uno striscione minaccioso:“Un consiglio senza offesa:dormite con la luce accesa”.

Un chiaro gesto che potrebbeessere ricondotto ad un grup-po di supporter della Lazio.Almeno è quanto ipotizzanogli uomini della Digos e i mili-tari dell’Arma che stanno in-dagando sui responsabili delgesto di cattivo gusto ed stannoacquisendo le registrazionidelle telecamere di videosor-veglianza della zona. Quindisi tratterebbe di un blitz chefa seguito a quello di alcunigiorni fa davanti al centro spor-tivo di Trigoria dove furono

messi lumini e disegnate bare. Ora gli investigatori trasmet-teranno all’autorità giudiziariaun’informativa per procuratoallarme e successivamentela procura valuterà come pro-cedere e per quale reato, maè quasi certa l’apertura di unfascicolo per minacce aggra-vate al momento a carico diignoti.Dunque, gli inquirenti dovran-no accertare se si sia trattatoo meno di un gesto goliardicoanche se di cattivo gusto e in

qualche modo macabro. Comunque la società giallo-rossa non ha denunciato gliautori perché le autorità com-petenti erano già al lavoro daore, ma le condanne sono ar-rivate sia dal mondo dellosport che da quello della po-litica, a partire dal sindacoVirginia Raggi. Intanto gli irriducibili dellacurva Nord della Lazio hannorivendicato la natura dellostriscione e dei manichini,

chiarendo che il tutto va cir-coscritto nel sano sfottò chegenera il derby capitolino.“Nessuna minaccia a nessungiocatore della Roma, le bam-bole gonfiabili, rappresentanouna metafora che vuole ri-marcare lo stato depressivoin cui versano i tifosi e i gio-catori dell'altra sponda delTevere. Si tratta della conti-nuazione e non della fine, diun sano sfottò che si protraegià da tre derby, l’invito alla

luce accesa è per evitare chedi notte gli incubi possanodisturbare i loro sonni, comeaccade dal 26 Maggio 2013”,riferendosi alla finale di Cop-pa Italia vinta dalla squadrabiancoceleste.E tuttavia le scuse non sonoarrivate: “Non riteniamo scu-sarci con nessuno in quanto,seppur di cattivo gusto per al-cuni, rientra tutto nel sano dirittoa deridere l’avversario calcisticodi sempre”. M.C.

Derby: lo “sfottò” continua e niente scuse La digos e i carabinieri stanno cercando i responsabili, mentre la procura attende l’informativa

Intanto la curva Nord della Lazio esce allo scoperto: “Nessuna minaccia ad alcun giocatore”

APPESI QUATTRO MANICHINI CON LA MAGLIA DELLA ROMA DAVANTI AL COLOSSEO, OLTRE A UNO STRISCIONE

GARBATELLA

L a musica non cambia per Virginia Raggi: dalCampidoglio ai municipi arrivano puntuali lecontestazioni dei romani, ora alle prese con

l’ennesima emergenza dei rifiuti. Questa volta le critiche sono giunte dal MunicipioVIII, dove il Movimento Cinque Stelle ha vinto siala corsa per il Comune di Roma sia per la circo-scrizione, ma in quest’ultima la “rivoluzione” pen-tastellata è finita con il commissariamento aseguito delle dimissioni dell’ex minisindaco PaoloPace che ha preferito tornare a casa invece diessere ostaggio delle faide interne al Movimento. “Elezioni subito”, è la richiesta dei manifestantiche hanno protestato con cartelli e megafonidavanti il municipio di via Benedetto Croce, dove

la Raggi, che esercita le funzioni di minisindaco,ha convocato una riunione della giunta capitolinacon i suo assessori, ai quali spettano i compiti siadel Consiglio che della giunta municipale. L’auto del primo cittadino, accolta da un boato difischi, ha superato il presidio dei manifestanti,che poi si sono spostati sotto le finestre del muni-cipio indirizzando slogan e cori all’indirizzo dellagrillina.“Fateci votare! Tornatevene a casa, come Pace! Tisei barricata nel municipio, Virginia, esci. Affacciatie parla con i cittadini, che non ti hanno votato”. Eancora: “Vogliamo andare al voto il prima possibile,restituiteci la democrazia, non accettiamo il com-missariamento”.

Virginia Raggi contestata ovunqueDopo il disastro 5 Stelle e il commissariamento nel Municipio VIII, il sindaco è stato duramente criticato dai cittadini: “Elezioni subito!”

Sabato 6 maggio 2017 ESTERI7

di Chantal Capasso

Mancano pochissimigiorni al ballottaggiodelle presidenzialifrancesi, EmmanuelMacron sale nei son-

daggi. L’ultimo dei quali, realizzatoda Elabe per BFM-TV e L’Express,lo dà vincente con il 62% dei voti,contro il 38% della sfidante Le Pen. Il direttore degli studi politici del-l’istituto Elabe, Yves-Marie Cann,traduce l’aumento a una quota dielettori di sinistra che avevano vo-tato per Jean-Luc Melenchon alprimo turno, e che ora si sposte-ranno su Macron, decidendo diappoggiarlo. Ma un altro sondaggio, realizzatoda Odoxa per France Info, rivelauna notizia poco “democratica”circa la scelta del nuovo “Monsieurle President” ossia l’astensionemassiccia al secondo turno. Ci- tando le parole de ”Il Fatto quoti- diano”, se domenica i dati venis-

sero confermati,sarebbe l’asten-sione più alta aun ballottaggiodelle presidenzia-li dopo quella nel1969, quando il69% degli aventidiritto erano an-dati alle urne.Per cui, l’elezioneche avrà luogodomenica non ri-specchierà il vo-lere del popolo,ma come diconoi francesi, si assi-sterà ad un voto“per difetto”. Sin-tomatico di unacompleta disaffe-zione alla politica.Nonostante le ré-clame obsolete

neoliberali di Macron, a cui più

nessuno crede, si aggiunge lo sfor-zo estremo del candidato di Enmarche! (nome che ricorda piùuno slogan del regime di Vichy) ascaldare i cuori utilizzando un lin-guaggio sentimentale forzato conrichiami alla storica grandezzadella Francia. Ma ai francesi non basta, Robe-spierre ha fatto storia. Mentre Marine Le Pen concludela sua campagna in campagna, inun paesino di 242 anime Ennemain,nel nord della Francia. La candidatadell’Eliseo esprime la sua vicinanzaal popolo francese. Madame si di-chiara portavoce della Francia pro-fonda, rurale e tradizionale, chenon ne vuole sapere della globa-lizzazione e dell’immigrazione diBruxelles. Qui tutti, ovviamente,ostentano fiducia alla faccia deisondaggi. I militanti ci credono:“On va gagner!”, Vinceremo! ur-lano in coro.

ELEZIONI OLTRE CONFINE

Macron in testa nei sondaggi,ma il popolo non è con lui

Si prospetta una forte astensione. Mentre Marine Le Pen al Nord in aperta campagna rivendica la sua rurale “francesità”

S i arricchisce di unaltro capitolo quel-la che ormai si può

definire come la “saga”tra Washington e Pyon-gyang. Stando alle ultimevoci, gli USA avrebberoinfatti, tentato di elimi-nare il leader nord co-reano Kim-Jong-Un.A dare la notizia è statal’agenzia di stampa ci-nese Xinhua, che ha ri-portato quanto dichiaratodall’agenzia di stato dellaCorea del Nord, KCNA.Stando alle ricostruzioni,gli agenti avrebbero or-dito un complotto du-rante un evento pubblico a Pyon-gyang attraverso l'uso di "so-stanze biochimiche", dopo es-sersi infiltrati nel Paese a norddel trentottesimo parallelo. "Sco-veremo e distruggeremo finoall'ultimo i terroristi della Cia edelle marionette dell'IntelligenceService sud-coreano", si leggenella nota che precisa che ilcomplotto equivarrebbe a una"dichiarazione di guerra" per ilregime di Kim Jong-Un.La veridicità della notizia divul-gata dalla stampa di Pechino ètuttavia ancora da verificare. Lastampa in Corea del Nord è in-fatti, uno dei principali strumentidi propaganda, anche a livellointernazionale, del regime di

Kim-Jong-Un. Non si può quindiescludere che si tratti di unaspeculazione o addirittura di unanotizia falsa.Il presunto tentativo di assassinioè soltanto l’ultimo dei colpi discena di quella che si potrebbedefinire una “guerra di intimi-dazioni” tra Washington e Pyon-gyang. Nei giorni scorsi, peraltro,il presidente americano DonaldTrump si era dichiarato favore-vole ad un incontro, a certe con-dizioni, con il leader nord coreanoper discutere di una soluzioneall’attuale stato di crisi.Nonostante la sorprendente di-chiarazione di Trump che, inun’intervista a Bloomberg News,aveva detto che sarebbe stato

“onorato” di incontrare il leadernord-corerano, se si creassero“le giuste condizioni”. La situa-zione, quindi, rimane ancoramolto delicata. Ad aggiungereun altro elemento di complessitàla recente presa di posizionedella Corea del Nord, attraversola nota agenzia di stato KCNA,che ha intimato a Pechino di“non mettere alla prova la pa-zienza” di Pyongyang, minac-ciando “gravi conseguenze”.La Cina è l’unico alleato dellaCorea del Nord a livello interna-zionale, ed è al momento, chia-mata a svolgere un delicato ruolodi mediazione nei rapporti traWashington e Kim-Jong-Un.

Elvira Mami

Pyongyang: Cia e 007 sudcoreanihanno tentato di uccidere Kim

Secondo l’agenzia di Stato nordcoreana Kcna avrebberoprovato ad assassinarlo con una sostanza biochimica

NUOVE ACCUSE

La destra nazionalista bul-gara, dopo che negli anniscorsi aveva fornito sol-

tanto un appoggio esterno agoverni di centrodestra, è oraentrata ufficialmente a far partedell’esecutivo. La compagineguidata da Bojiko Borisov, leaderdel partito conservatore vincitoredelle elezioni del 26 marzo –che giovedì ha ottenuto la fiduciadel parlamento con 133 si e100 no – è stata infatti costituitasulla base di una coalizione diCittadini per lo sviluppo europeodella Bulgaria con il fronte na-zionalista Patrioti Uniti, formatodai tre movimenti Vmro, Nfsb eAtaka ed impostosi come terzaforza politica del Paese (le pre-ferenze che gli elettori hannoconcesso loro si sono tradottein 27 seggi in Parlamento).Parlando all’Assemblea nazionaledi Sofia prima della votazione –riferisce Agenzia Nova – Borisov

(che è al suo terzo mandatodopo del 2009-2013 e del 2014-2016), ha promesso un rapidomiglioramento delle condizionidi vita nel paese, l'approvazionedi nuove norme anti-corruzionee l'attesa riforma della giustizia.E ha affermato che il Gerb e iPatrioti Uniti si assumerannola responsabilità di guidare ilpaese “per volontà dei cittadinibulgari”, in un momento storicoper l’Europa e in un contesto diincertezza politica ed economica,oltre che di instabilità regionale. Dell’esecutivo, oltre a quattro vi-cepremier, fanno parte 18 ministri,compreso uno che dovrà occu-parsi della preparazione del se-mestre di presidenza europeadella Bulgaria ad inizio 2018. Alladestra nazionalista, oltre a duevicepresidenze, sono andati di-versi ministeri, tra cui Difesa,Economia e Ambiente. Tale in-gresso “nelle stanze dei bottoni”

è stato possibile in conseguenzadel successo elettorale dei PatriotiUniti, ma anche del fatto che letre formazioni che compongonoil cartello a differenza di quantofatto in passato hanno notevol-mente moderato linguaggio e ap-procci a tutta una serie di que-stioni che ne avevano caratteriz-zato l’impegno politico. Tra essein primo luogo la posizione sul-l’Unione europea, prima criticataed oggi accettata: “Abbiamo in-teresse a che esista e svolga ilsuo ruolo di stabilizzazione in unambiente geopolitico instabile”,ha detto Karakatchanov, leaderdel Movimento nazionale bulgaroe nuovo ministro della Difesa.Gli fanno eco le parole di VolenSiderov, leader di Ataka (attacco)e oggi vicepremier, secondo cui“un compromesso è necessariose si vuole guidare il treno e nonsolo essere a bordo”.

Cristina Di Giorgi

BULGARIA

La destra nazionalistaè entrata nel governo

Sabato 6 maggio 2017ESTERI 88

P rosegue senza sostal’offensiva dell’esercitodi Baghdad per strap-

pare la parte occidentale Mo-sul a i jihadisti del Califfato,che nel 2014 hanno procla-mato proprio dalla città ira-chena la nascita del sedicenteStato Islamico. Dopo qualche giorno di cal-ma, infatti, giovedì i governa-tivi hanno ripreso l’avanzatae ieri – hanno annunciato,come riferito dai media locali– sono stati riconquistati altridue quartieri.“Le unità della nona divisionecorazzata hanno liberato com-pletamente il quartiere Mu-sheirafa 2 e la zona dellachiesa dove si trova il grandemonastero Mar Michael sulversante sinistro del fiumeTigri”, si legge in una dichia-razione del comandante delleoperazioni per la liberazionedella città, il generale AbdulAmir yarallah come riportala tv satellitare curda-irachena

Rudaw. Il secondo centro abi-tato dell’Iraq – ricorda aska-news – è composto in totaleda 86 quartieri, dislocati sulledue sponde del fiume Tigri.Da quando, lo scorso ottobre,sono iniziate le operazioni

per la riconquista, è stata li-berata tutta la parte Est dellacittà. A febbraio, inoltre, è statodato il via alla seconda fasedell’offensiva, quella per ri-prendere la parte Ovest: una

operazione più complessa ri-spetto alla precedente so-prattutto perché in tale con-glomerato urbano la densitàdi civili residenti è molto piùalta e le strade sono strette.

CdG

Mosul: liberati altri due quartieriL’annuncio dell’esercito di Baghdad

IRAQ

GUERRA IN SIRIA

“V i avvertiamo che èmeglio che stiatelontani da luoghi di

culto e riunione dei cristiani,da sedi governative, da radunidi polizia ed esercito”. E’ quanto ha dichiarato un se-dicente leader dello Stato Isla-mico in Egitto, come riportatodal settimanale al Naba chelo ha intervistato. L’uomo, dicui non viene fatto il nome,avvisa dunque i musulmanidi stare a debita distanza dasiti e categorie di persone in-dicati che il Califfato consideracome “obiettivi legittimi dacolpire”. Forse anche a breve. L’avviso, ricordano i media,

arriva dopo che nel Paese,la Domenica delle Palme, unduplice attentato dello StatoIslamico contro due chiesecopte ad Alessandria e Tanta,ha causato la morte di almeno45 persone. E se anche il presidente egi-ziano al Sisi, dopo il sangui-noso episodio (tra l’altro sol-tanto l’ultimo di una lungaserie di fatti di sangue com-piuti contro “gli infedeli”)aveva assicurato protezionealla minoranza copta e lottasenza quartiere ai terroristiil rischio, specialmente nellaregione del Sinai, resta moltoalto.

EGITTO

Isis minaccia: “Uccideremo cristiani, militari e poliziotti”

di Cristina Di Giorgi

Astana sembra risultare an-cora una volta il croceviadi un serio tentativo di tro-vare una soluzione allaquestione siriana. Il risul-

tato più importante del quarto rounddi incontri negoziali svoltisi nellacapitale del Kazakistan è la firma,da parte di Iran, Russia e Turchia,di un accordo che mira ad istituireuna serie di “Zone sicure” in alcunearee della Siria, con lo scopo diridurre gli scontri tra esercito re-golare e gruppi armati di opposi-zione e rafforzare così la tregua invigore, della quale Teheran, Moscae Ankara (le prime due schieratecon Damasco, la terza con i ribelli)fanno da garanti. Un accordo cheha registrato i commenti favorevolidel segretario generale delle Na-zioni Unite Antonio Guterres (cheprima della sottoscrizione, perbocca del suo portavoce Dujarric,si era detto “incoraggiato” dall’in-tesa) e dal delegato Onu per laSiria Staffan de Mistura (E’ “im-portante, promettente e positivo”ha detto il diplomatico parlandodel documento. Ed ha aggiunto:“è un passo avanti nella giusta di-rezione”).Un accordo che, se applicato con-cretamente, potrebbe senz’altrorappresentare una possibilità dinon trascurabile rilievo per il futurodella Siria. L’esecutività dello stessodipende però in gran parte dacome si comporteranno sul puntole controparti siriane: quanto aDamasco, risulta al momento sol-tanto la dichiarazione del capodella delegazione governativa Ba-shar al Jafari, che ha detto di au-

gurarsi che Russia e Iran discute-ranno con il governo siriano i det-tagli dell’intesa. L’opposizione ar-mata ha invece rifiutato il memo-randum: “Nessun accordo sarà ac-cettato a meno che non sostengal’integrità del territorio siriano”che “non può essere diviso” hadetto, stando a quanto riportatoda Interfax, Osama abu Zaid, mem-bro del gruppo ribelle presentead Astana.Esaminando l’intesa nel dettaglio,si è appreso che Mosca, Ankara eTeheran dovranno precisare entroil 4 giugno i confini delle zone dide-escalation, tutte comprese interritori controllati dai ribelli (si

trovano in particolare nella pro-vincia nord-occidentale di Idlib,nella provincia di Homs, nel centrodel Paese, nella Sud della Siria enel bastione dei ribelli, Ghoutaorientale, nei pressi di Damasco).Il regime relativo – scrive il gior-nale russo Interfax citando il testodell’accordo - avrà una validità disei mesi con possibilità di prorogacon il consenso dei tre Paesi ga-ranti.Inoltre, quanto alle operazioni ae-ree, nelle “zone sicure” vigerà ildivieto di sorvolo da parte degliaerei della coalizione. Lo ha chia-rito, parlando con Tass, l’invitospeciale del Cremlino per la Siria

Alexander Lavrentyev, secondocui “nelle zone di de-escalationnon sono previste operazioni del-l’aviazione. E’ fuori discussione.L’unica area in cui gli aerei dellacoalizione possono intervenire è,ovviamente, quella in cui sonopresenti obiettivi dello Stato Isla-mico”. L’interdizione tra l’altro valeanche per quanto riguarda i raidrussi e siriani, come lo stesso La-vrentyev ha espressamente chia-rito, affermando che Mosca e Da-masco “sospenderanno le opera-zioni sopra queste zone”.Il progetto, proposto da Mosca,secondo il leader di Ankara (cheha nei giorni scorsi incontrato al

Cremlino il suo omologo russo)se ne sarà garantita la messa inopera “consentirebbe di risolvereil conflitto siriano al 50%”, stabi-lizzando la metà delle zone coin-volte negli scontri. Quanto agli Stati Uniti (che nonsono parte attiva nell’iter negozialedi Astana) Washington - riferisceeuronews - ha reagito all’accordocon molta cautela, dichiarando diapprezzarlo anche se a suo direqualsiasi piano di pace per la Siriache coinvolga Teheran ha pochepossibilità di funzionare. “Conti-nuiamo ad essere preoccupati delcoinvolgimento dell’Iran come co-siddetto garante” ha dichiarato ilportavoce del dipartimento di Statoamericano, Heather Nauert, se-condo cui “le attività di Teheranin Siria hanno solo contribuito allaviolenza e non l’hanno fermata. Ilsostegno incondizionato dell’Iranal regime di Assad – ha conclusoNauert – ha anzi concorso a pro-vocare la miseria dei siriani”. Unaposizione questa a cui fa da spondaquanto dichiarato dall’opposizionesiriana, che “rifiuta il ruolo dell’Irancome Paese garante perché Te-heran è ostile al popolo siriano ealla sua aspirazione alla libertà ea una vita dignitosa” ha detto ilcapo delegazione ad Astana. Inogni caso l’intesa è entrata in vi-gore a partire dalla mezzanotte diieri: lo ha reso noto il ministerodella Difesa russo in una nota incui si chiarisce che “se dovesseessercene la necessità, a secondadello sviluppo della situazione, ilmemorandum" per la creazionedelle zone cuscinetto in Siria "con-sente di formare zone di de-esca-lation aggiuntive”.

Parola chiave: Zone di de-escalationLe reazioni all’intesa firmata ad Astana da Teheran, Mosca e Ankara

Sabato 6 maggio 2017 STORIA 9

di Emma Moriconi

Si intitola "Corpi sfregiati,anime violate: le ferite del-la prima guerra mondialee l’esperienza dell’Uni-versità Castrense di San

Giorgio di Nogaro". Si tratta di unconvegno che si terrà presso l'Uni-versità di Udine nei giorni di ve-nerdì 12 e sabato 13 maggio. L'ap-puntamento è al Palazzo di ToppoVasserman in via Gemona 12. Di-verse e importanti furono le dina-miche della grande guerra, che la-sciò segni indelebili nella popola-zione: quello che il convegno pro-pone è un approfondimento storio-grafico e medico con studiosi deimaggiori atenei italiani, medici eprofessionisti. Al centro del dibattitoil ruolo che ebbe l’Università Ca-strense di San Giorgio di Nogaro,scuola di medicina a ridosso delfronte, che fu in grado di formarerapidamente una nuova classe dimedici, che dovette fronteggiare lecontinue emergenze sanitarie cau-sate dalla grande guerra. Questo il programma dei due giornidi convegno: dalle 14.15 di venerdì12 maggio, saluti e introduzione, acui seguono gli interventi di AndreaZannini (Università di Udine) con“Le Università italiane nella GrandeGuerra” e di Massimo Saviano (Uni-versità di Modena) con “Il sogno diun’Università in zona di guerra: Giu-seppe Tusini e la Scuola Medica daCampo di San Giorgio di Nogaro”.A seguire “La psichiatria e l’Uni-versità Castrense: la figura di AngeloAlberti”, con Dario De Santis (Uni-versità degli Studi Milano-Bicocca),“Il trauma psichico e la guerra”,con Matteo Balestrieri (Universitàdi Udine) e “Il sito Web dell’Uni-versità Castrense: la costruzione diun’architettura informativa”, con Da-vide Lorigliola (Editore grafico). Sa-bato 13 maggio i lavori si apronoalle 9.30 con “Il corpo e la guerra:

violazioni fisiche e traumi sensorialidel soldato italiano”, con BarbaraBracco (Università Milano-Bicocca)e “La sanità nella Grande Guerra”,con Antonio Maria Miotti (AziendaSanitaria Universitaria Integrata diUdine). A seguire “Studiare medicina

ai tempi della Grande Guerra:l’esperienza dell’Università Castren-se di Padova” con Maurizio RippaBonati (Università di Padova). Pausa,e quindi “Il vero volto della guerra:la fabbrica del mostruoso”, con Roc-co Ronchi (Università dell’Aquila),

“L’archivio corporeo della guerra.Oh! Uomo (2004), Yervant Gianikiane Angela Ricci Lucchi”, con CosettaSaba (Università di Udine), “Ciechie minorati della vista della GrandeGuerra”, con Martina Salvante (Uni-versità di Warwick – Regno Unito).

A seguire “Il volto cieco. La narra-zione del trauma nel romanzo diGiani Stuparich”, Silvia Contarini(Università di Udine). Fino all’11maggio al Castello di Udine, Saladella Confraternita, è visitabile, poi,la mostra fotografica documentariaa cura della Biblioteca ComunaleVilla Dora di San Giorgio di Nogarodal titolo “Una Storia nella GrandeGuerra: la Scuola Medica da CampoUniversità Castrense di San Giorgiodi Nogaro”. "Corpi sfregiati", e dun-que ferite, lacerazioni, malattie, trau-mi, che significarono anche "animeviolate", appunto. Importante il datoemergente all'epoca delle nuovepratiche scientifiche di diagnosi ecura, non meno interessante il datoumano, che non è caratterizzato solodalle vittime del conflitto a ogni li-vello, ma anche dai tanti medici mi-litari e dagli ausiliari sanitari di sup-porto. Si parlerà delle strutture ospe-daliere da campo, delle competenzeche si andavano formando sul cam-po nella scuola medica San Giorgiodi studenti degli ultimi anni di Me-dicina che si erano ritrovati al frontea prestare il loro servizio provenendoda tutte le Università del Regno.L’evento è organizzato da Bibliotecadi Villa Dora Comune di San Giorgiodi Nogaro, in collaborazione conUniversità degli Studi di Udine, Ar-chivio di Stato di Parma, FedersanitàANCI Friuli Venezia Giulia, ProlocoFogliano Redipuglia, Gruppo ANASan Giorgio di Nogaro e i Comunidi Carlino, Cervignano del Friuli,Lignano Sabbiadoro, Marano Lagu-nare, Palmanova, Porpetto, Prece-nicco, Visco. Con il patrocinio delComune di Udine, Provincia di Udi-ne, Azienda Ospedaliera Universi-taria Santa Maria della Misericordiadi Udine, Ordine dei Medici, SovranoMilitare Ordine di Malta, CroceRossa Italiana Comitato RegionaleFVG, Centro Medico UniversitàCastrense di San Giorgio di No-garo.

Convegni e mostre per il centenariodell’immane conflitto

“Corpi sfregiati, anime violate”: a Udine si parla dell’esperienza dell’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro al fronte

GRANDE GUERRA

S i intitola “Le trincee diAltinum ai tempi dellaGrande Guerra” la mo-

stra fotografica curata dallostorico Sergio Sbalchiero(già autore del capitolo de-dicato a Quarto d’Altino al-l’interno del volume “LaGrande Guerra tra terra eacqua. Storie e memorienelle terre basse del Piave”)nell’ambito delle iniziativeper il Centenario del Primoconflitto mondiale.Un’esposizione che, dopol’allestimento nei locali del

Municipio di Quarto d’Altino,si trasferisce ora nella pre-stigiosa sede del Museo Ar-cheologico (Via S. Eliodoro56), dove verrà ufficialmenteinaugurata domani (7 mag-gio) alla presenza del cura-tore e della dottoressa Bal-lestrin, funzionaria della strut-tura museale ospitante.Fino al prossimo 4 luglio i vi-sitatori potranno dunque sco-prire, attraverso un percorsolungo oltre cento immagini –quasi tutte poco note (tra esseanche alcuni scatti inediti) -

quanto avvenne durante laGrande Guerra nell’areadell’altinate. Dove tra l’altrofu allestito un campo di ad-destramento per militari ita-liani, utilizzato dal XXIII Corpod’Armata inquadrato nellaTerza Armata del Duca d’Ao-sta, che aveva il compito didifendere la linea del BassoPiave. L’attività ivi svolta (addestra-mento, premiazioni, visiteufficiali, cerimonie e altro)è stata documentata con nu-merose fotografie, realizzate

dagli appartenenti all’Ufficiospeciale del Ministero dellaMarina di Venezia per lapropaganda di guerra. Scattitra i quali sono stati selezio-nati quelli che compongonola mostra, provenienti da di-versi archivi pubblici e pri-vati (il fondo fotografico delMuseo Centrale del Risor-gimento di Roma, l’Archiviodell’Ufficio Storico della Ma-rina Militare, l’Archivio GiulioAristide Sartorio di Roma, ifondi fotografici degli Ac-kerman Archives e della Li-

brary of Congress statuni-tensi). Di particolare rilievosono le immagini che “ri-guardano le attività di scavoper la realizzazione di forti-ficazioni campali necessariealle esercitazioni, durante lequali furono portate alla luce

numerose vestigia di epocaromana”. Oltre alle immagini,tra l’altro, sarà possibile ve-dere anche alcuni cime-lioriginali della Grande Guer-ra, gentilmente concessi dacollezionisti locali.

Cristina Di Giorgi

Scatti e trincee al Museo archeologicoSi inaugura domani la rassegna fotografica che ricostruisce gli avvenimenti bellici nell’altinate

ALTINO (VENEZIA)

Sabato 6 maggio 2017SOCIETA’ 810

di Carola Morea

Come recita un vecchioproverbio: “Ridere fabuon sangue”. E per gliscienziati di tutto il mon-do, ridere fa davvero vi-

vere meglio e rappresenta la piùsemplice ed economica via per ilbenessere, sia fisico o mentale,nella vita come nel lavoro. Sonotantissimi i benefici sul corpo esulla mente: migliora la circola-zione del sangue, aiuta a prevenirele malattie cardiovascolari, tieneil cervello allenato, contrasta ansiae depressione e contribuisce allasalute del sistema immunitario.Ma, soprattutto, migliora il rapportocon gli altri e con se stessi, in-fluenzando positivamente le rela-zioni a livello privato e, soprattutto,lavorativo. Gli studiosi della St. Edwards Uni-versity di Austin, in Texas, condu-cendo uno studio su 2500 impie-gati, hanno scoperto che l’81% sidichiara maggiormente produttivose inserito in un contesto lavorativodove regna il buonumore. Uno stu-dio della Mayo Foundation for Me-

dical Education and Research, ri-portato da Huffington Post,ha ri-velato che ridere riduce drastica-

mente gli ormoni dello stress: ilcortisolo del 39%, l’epinefrina del70% e la dopamina del 38%. Allo

stesso modoun’indagine dellaLoma Linda Uni-versity, in Califor-nia, riportata daNature, ha evi-denziato come,alla vista di un vi-deo comico, lebeta-endorfine,che alleviano ladepressione, au-mentino del 27%.È quanto emergeda uno studiocondotto daEspresso Com-munication su ol-tre 70 testate in-ternazionali in oc-casione dellaGiornata Mondia-le della Risata,chesi celebra la pri-ma domenica dimaggio, per ca-pire perché l’attodella risata sia

considerato da esperti e scienziatida ogni parte del mondo, il gestoperfetto per stare bene. Una ri-

correnzanata come manifestazionea favore della pace nel 1998 suiniziativa del medico indiano Ma-dan Kataria, fondatore dello “Yogadella Risata”.“Personaggi autorevoli affermanoil potere della risata. Il famosoHunter ‘Patch’ Adams, fondatorenel ‘71 del Gesundheit Institute edella clownterapia, e interpretatosul grande schermo da Robin Wil-liams, sostiene che “la buona saluteè questione di risate”. Ridere aumenta la capacità dellapersona di alleggerire il peso quo-tidiano: infatti distare la mente dalproblema e fa stare subito meglio.“È un toccasana, soprattutto negliambienti lavorativi ad alto livellodi stress – spiega Marina Osnaghi,prima Master Certified Coach inItalia, che utilizza spesso questamodalità nei propri corsi dedicatiai Leader per potenziare capacitàdi resilienza e velocità di risolu-zione delle soglie critiche di stress– Superato il primo momento diimbarazzo nell’esperienza di unarisata ‘intenzionale e decongestio-nante’, le persone si lasciano an-dare” conclude l’esperta.

GIORNATA MONDIALE DELLA RISATA

Il buonumore allunga la vitaDa uno studio internazionale è emerso che migliora l’autostima, la produttività sul lavoro e rende più affascinanti

Q uattrozampeinfiera per que-sta edizione milanese hain serbo anche la comicità.

Sabato 10 e domenica 11 giugno,presso il Parco Esposizione diNovegro durante la “due giornipet friendly” più famosa d’Italia,andrà in scena lo spettacolo tea-trale “Mi Fido di te!”. Una pièceteatrale che parla in chiave comicadella relazione con il nostro cane,dell’amore incondizionato che pro-viamo per lui o che riteniamo sialui a donare a noi.Un’occasione unica per aggre-gare realtà diverse accomunatedall’amore e dal rispetto per glianimali.Se un bel giorno un uomo chedetesta i cani si dovesse svegliarecon orecchie e atteggiamenti dacane. Cosa succederebbe? Dopoun comprensibile sgomento, ilprotagonista del cambiamentodovrà comunque affrontare si-tuazioni di vita quotidiana normali

per un cane ma nuovi per l’uma-no. In questa nuova condizioneche lo trasformerà sempre più,quando si dimostreranno vanitutti i tentativi di un carissimoamico per trovare una soluzionee restituire al malcapitato bipedel’aspetto umano, non resteràche accettare la novità e la di-versità. La relazione di amiciziasarà così forte da non conoscereostacoli e l’unica via percorribilequella di promettersi cura e at-tenzione reciproca, aspetti pe-culiari di un legame indissolubile. Da un’idea di Massimo Persi-chino, scritto a quattro mani daDavide Saccà (autore televisivoe teatrale), Duilio Martina (attoree autore di cabaret e teatro) an-che interpreti dello spettacolo,con la regia di Valerio Balestrierie una produzione Farfui Spetta-coli. Una rappresentazione diun’ora ad un ritmo intenso, scor-revole e coinvolgente. Uno spet-

tacolo che con ironia affrontagli stereotipi della relazione diamicizia tra uomo e cane, toc-cando importanti aspetti dai ri-svolti sociali ed educativi delmondo a quattro zampe.Ma Quattrozampeinfiera è anchealtro. Tante le iniziative il 10 el’11 giugno dedicate al padronee al suo amico fidato per diver-tirsi insieme, giocare in acqua,correre all’aperto o fare shoppinge assistere agli innumerevolispettacoli sul Red Carpet Show.L’evento è organizzato da 5 annidalla società Tema Fiere e pen-sato per essere a misura di canie gatti. L’unico al quale parteci-pare col proprio amico fidato. Voce ufficiale della manifesta-zione sarà DiscoRadio, Il Ritmodella tua città che accompagneràall’interno della fiera le molteattività in calendario con musica,intrattenimento, interviste e tantesorprese. Elvira Mami

Arriva il teatro a QuattrozampeinfieraUno spettacolo che ironizza sugli stereotipi

dell’antica relazione di amicizia tra uomo e cane

L’EVENTO “PET FRIENDLY” PIÙ FAMOSO D’ITALIA A MILANO IL 10 E L’11 GIUGNO

I l Baubeach a Maccarese daràil benvenuto all'estate cele-brando il BauLife Style : uno

stile di vita ispirato alla innova-zione, alla creatività, al rispettoper le Altre Specie, all'evoluzionedella civiltà.Anche la data, 7, non è scelta acaso: il 7 è il numero del cam-biamento e della evoluzione e ilBaubeach vive l'ispirazione alcambiamento e alla consape-volezza ogni giorno, da circa19 anni. Una coerenza attenta,al punto che un organismo an-tico e prestigioso come il RINAService S.p.A ha quest'annocertificato la struttura con laISO 13009, il massimo ricono-scimento per una struttura bal-neare in materia di rispetto deglistandard di sicurezza, qualità erispetto ambientale.Al termine della cerimonia, sidarà il via ai festeggiamentiinaugurali con un Vegan partyricco di prelibatezze gastrono-miche dalle mani di Chef e Azien-de straordinariNello stesso contesto verrà an-che realizzato il quadro tondo“Eclissi“, un’opera che succes-sivamente si installerà in spiag-gia con lo scopo di oscurare ilsole calante, dando agli spettatorila magica sensazione di assisteread una Eclissi quotidiana, poeticametafora sul Tempo che passa.In spiaggia Stand prestigiosidelle Aziende Partner che di-stribuiranno gadget ai Soci, delleAssociazioni che da sempre siaffiancano al Baubeach nella

lotta al randagismo e per darecasa ai cani reclusi nei canili, eJust Married Wedding Dog,un'originale iniziativa “cane-centrica” nata dal desiderio difar partecipare al proprio ma-trimonio il fedele amico a 4zampe attraverso un vero e pro-prio percorso formativo prema-trimoniale per cane e sposi com-piuto da un gruppo di educatoried istruttori cinofili professionistie certificati.L’inizio della stagione del Bau-beach sarà anche caratterizzatoda diverse novità assolute, vere“chicche” da gustare come, adesempio il TAXI BAU, un'automessa disposizione dei Socidella Concessionaria Fiori diRoma, nelle giornate di intensotraffico, per chi ha parcheggiatolontano dalla struttura; l'OrtoSinergico, nato per dimostrare

che è possibile realizzare unOrto senza ricorrere a concimi,antiparassitari, ormoni e pesticidi,nonché letame di animali allevatiin modo intensivo e gonfiati difarmaci; il Limbo Si tratta unazona dedicata a cani e accom-pagnatori umani ai quali bisognarestituire un po’ di fiducia e far"conoscere il mondo", dimenti-cando ansia ed apprensione chea volte hanno il sopravvento; laBauSPA, dove i cani sarannooggetto di un vero trattamentodi relax e bellezza per finire conil Giardino Mediterraneo, un’am-pia zona dove si possono annu-sare le tante essenze aromatichedella nostra terra, una “Terrazzasul mare”, con comode seduterosa nel verde, dalla quale poterosservare un panorama mozza-fiato in attesa del proprio turnoalla SPA. Chantal Capasso

BAULIFE STYLE

A Maccarese tutti al BaubeachDomenica prossima la presentazione delle nuove attività della struttura dedicata ai bagnanti pelosi