La disoccupazione Definizione, misurazione e analisi empirica · • Esiste tuttavia una zona...
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Di cosa parleremo questa settimana
• La disoccupazione come indicatore macroeconomico
• Definizioni e indicatori del mercato del lavoro
• La rilevazione della disoccupazione
• Evidenza empirica
• I dati sulla disoccupazione in Italia
La disoccupazione come indicatore macroeconomico
• I dati sulla disoccupazione sono spesso presenti sui mass-media:
• Al lavoro una donna su due Disoccupazione giù, cala all'11,2% (www.corriere.it, 12/9)
• Istat: a luglio aumentano gli occupati ma cresce la disoccupazione giovanile (www.ilsole24ore.it, 31/8)
• Istat: crescono gli occupati, ma anche il tasso di disoccupazione giovanile (www.tgcom24.mediaset.it, 31/8)
• Disoccupazione giovani, aumento record in Italia a maggio (www.ansa.it, 3/7)
• La disoccupazione giovanile si combatte anche all’università (www.ilsole24ore.it, 26/7)
Perchè (e per chi) la disoccupazione è un costo?
• Costi individuali vs costi sociali – Costi individuali: perdita di reddito, perdita
competenze, perdita contatti/relazioni – Costi sociali: calo domanda, perdita di output, perdita
capitale umano, minore crescita economica
• Costi monetari vs costi non monetari – Costi monetari: ammortizzatori sociali (sussidi di
disoccupazione), spese mediche – Costi non monetari: vergogna, scoraggiamento,
problemi di salute mentale, discriminazione/esclusione sociale
IL MERCATO DEL LAVORO
Definizioni
• Il mercato del lavoro è il luogo di scambio del fattore lavoro
• Quale “bene” viene scambiato sul mercato del lavoro?
• Chi offre e chi domanda lavoro?
Gli «stati» nel mercato del lavoro
Lavoratori Disoccupati
Fuori dalla forza lavoro
Popolazione in età lavorativa (per convenzione, 15-64 anni)
Chi è disoccupato?
Definizione ‘teorica’
– Colui che non ha un lavoro
– cerca un posto di lavoro
– è disposto ad accettare il salario di mercato
– non trova lavoro
Non lavora, cerca lavoro al salario vigente
disoccupato “involontario”
I dati sul mercato del lavoro
• Le informazioni sul mercato del lavoro sono raccolte tramite
– Dati amministrativi (es: Comunicazioni obbligatorie delle imprese relative a instaurazione, proroga, trasformazione, cessazione dei un rapporti di lavoro)
– Indagini campionarie (es: Istat, Rilevazione Continua Sulle Forze di Lavoro)
La disoccupazione rilevata
• In Italia: Indagine sulle forze di lavoro (Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro) RCFL
• Si tratta di un’indagine armonizzata a livello europeo, che consente di ottenere statistiche comparabili nel tempo e nello spazio
• Continua: settimanalmente, ma i dati sono resi noti trimestralmente (+ alcuni dati a cadenza mensile)
• Campione: Ogni anno viene intervistato un campione di oltre 250 mila famiglie residenti in Italia (per un totale di circa 600 mila individui) distribuite in circa 1.400 comuni italiani.
La disoccupazione rilevata
• Il disegno campionario è a due stadi, rispettivamente comuni e famiglie.
– Tutti i comuni con popolazione superiore ad una determinata soglia (prefissata per ciascuna provincia), detti autorappresentativi, sono presenti nel campione con probabilità pari a uno.
– I comuni la cui popolazione è al di sotto delle suddette soglie, detti non autorappresentativi, sono raggruppati in strati ed estratti casualmente
La disoccupazione rilevata
• Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale di famiglie.
• In ogni famiglia selezionata nel campione, vengono intervistati tutti gli individui di 15 anni e più
• Le famiglie rientranti nel campione sono intervistate 4 volte nell'arco di 15 mesi. – Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri
consecutivi; segue un'interruzione per i due successivi trimestri, dopodiché essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri.
Per ulteriori dettagli: https://www.istat.it/it/archivio/8263 e Nota metodologica in Istat (2017), Il mercato del lavoro – Una lettura
integrata.
La disoccupazione rilevata
• Nella RCFL la disoccupazione viene rilevata dopo che sono stati identificati nella popolazione lavorativa gli OCCUPATI
• NON OCCUPATI=POPOLAZIONE IN ETA’ LAVORATIVA-OCCUPATI
• Tra i non occupati vengono quindi identificati i disoccupati
RCFL Istat: definizione “occupato”
Definizione statistica di occupazione
• Occupati: persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento (a cui sono riferite le informazioni) presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:
- hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che prevede un corrispettivo monetario o in natura; - hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; - sono temporaneamente assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie, malattia o Cassa integrazione). NOTA: Le precedente condizioni prescindono dalla sottoscrizione di un contratto di lavoro e gli occupati stimati attraverso l’indagine campionaria sulle Forze di lavoro comprendono pertanto anche forme di lavoro irregolare.
RCFL Istat: definizione “persone in cerca di occupazione”
La ricerca attiva del lavoro
Definizione statistica di disoccupazione
• Disoccupati: persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che:
• hanno effettuato almeno un’azione di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive;
oppure • inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di
riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.
• Forze di lavoro: insieme delle persone occupate e disoccupate.
Indicatori del mercato del lavoro
Forze di lavoro = occupati+ in cerca di lavoro
NOTA: tasso inattività (% persone non appartenenti alle forze di lavoro nella popolazione di rif) =1-tasso attività
Inattività e disoccupazione “nascosta”
• La categoria degli inattivi è una categoria residuale
INATTIVI=POPOLAZIONE IN ETA’ LAVORATIVA-OCCUPATI-DISOCCUPATI
• Esiste tuttavia una “zona grigia” in questa definizione di inattivi, che riguarda soprattutto i lavoratori scoraggiati.
Individui che, pur volendo lavorare, non hanno più cercato un’occupazione.
Inoltre, data la definizione statistica, chi cerca lavoro ma non è immediatamente disponibile a lavorare è considerato inattivo
Indicatori complementari alla disoccupazione
• Per rappresentare appieno la complessa realtà del mercato del lavoro è necessario andare oltre la rigida distinzione tra occupati, disoccupati e inattivi, con l'ausilio di indicatori complementari definiti in sede europea.
I primi riguardano due segmenti di inattivi: – gli individui che non cercano attivamente un lavoro, ma sono disponibili a lavorare (scoraggiati); – le persone che cercano lavoro ma non sono subito disponibili. • La somma dei due segmenti rappresenta le cosiddette
"forze di lavoro potenziali".
C’è disoccupazione “nascosta” nell’occupazione?
• Tra gli occupati possono esserci dei lavoratori a orario ridotto con preferenze per orari di lavoro più lunghi
– Sono in parte disoccupati (o occupati meno di quanto desidererebbero)
• L’Istata calcola anche un indicatore che tiene conto di quanti lavorano con un orario ridotto, ma dichiarano che avrebbero voluto e potuto lavorare più ore SOTTOCCUPAZIONE.
• Sottoccupati part time: persone tra i 15 e i 74 anni che: − lavorano part time;
− dichiarano che desiderano lavorare un numero maggiore di ore;
− sono disponibili a lavorare più ore entro le due settimane successive quella di riferimento.
Etoregeneità nel mercato del lavoro
• Eterogeneità della condizione (e degli indicatori) nel mercato del lavoro per:
– età
– sesso
– provenienza geografica
– origini etniche
ALCUNI DATI (Evidenza empirica)
Principali riferimenti: Istat (2017), Il mercato del lavoro. La lenta ripresa e le disparità
nei gruppi sociali, Rapporto Annuale 2017. Istat (2017), Il mercato del lavoro – Una lettura integrata. II
trimestre 2017, 12 settembre Estrada, A., Gali J. e Lopez Salido D. (2013), Patterns of
convergence and divergence in the Euro Area. IMF Economic Review, 61(4), pp. 601-630
Fonte: Istat Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o periodo immediatamente precedente.
Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o periodo dell’anno precedente.
NOTA:
Fonte: Istat
Fonte: Istat
Fonte: Istat
Fonte: Istat
30
Evoluzione del tasso di disoccupazione in alcuni paesi UE
Fonte: Estrada et al 2013
Evoluzione del tasso di disoccupazione in anni selezionati
Fonte: Estrada et al 2013
Alcune considerazioni
• La creazione dell’Unione Monetaria Europea (UME ) ha spinto alla convergenza macroeconomica e del mercato del lavoro nei paesi aderenti
• La recente crisi (e la crisi dei debiti sovrani a fine 2011) hanno di fatto interrotto questo processo di convergenza
Fonte: Istat
Tasso di disoccupazione per provincia (media 2016)
I giovani e la disoccupazione
• Nel caso dei giovani, la disoccupazione è un indicatore sufficiente per comprendere il potenziale “attaccamento” al mercato del lavoro?
• E’ sempre un male se un giovane è fuori dalla forza lavoro (cioè inattivo)?
• Esistono delle categorie di giovani inattivi da tenere sotto controllo?
I giovani: Disoccupazione vs NEET
Fonte: Eurofound
Not in Employment, Education or Training
Il confronto internazionale
Fonte: Eurofound
I giovani
Fonte: Istat
Fonte: Istat
Disoccupazione e ciclo economico
Cosa succede in recessione?
N U
INATTIVI
POP >15 anni
FL=N+U
La disoccupazione come flusso
entrata
Pool dei disoccupati
uscita
Entrata può essere da:
- non forze lavoro
(in cerca di nuovo
impiego,
casalinghe,…)
- dall’occupazione
(licenziati,
dimissioni)
Uscita può andare verso:
- non forze lavoro
(pensionati,
scoraggiati,..)
- occupazione
(assunzione)
La disoccupazione come flusso:
- il pool dei disoccupati rimane costante se il flusso in entrata
in un dato periodo è pari al flusso in uscita
- dato il livello del pool dei disoccupati, minori flussi in
entrata e in uscita determinano una maggiore durata della
permanenza nel pool dei disoccupati
I flussi nel mercato del lavoro
Lavoratori Disoccupati
Fuori dalla forza lavoro
(economicamente inattivi)
neo-assunti
pensionati persone che
lasciano temporaneamente
neo-assunti reintegrati
licenziati dimessi
cassaintegrati
rientranti neo-entranti
lavoratori scoraggiati
Gli indicatori del mercato del lavoro sono indicatori di stock A parità di stock (es: stesso tasso di disoccupazione), posso verificarsi flussi molto diversi
Flussi sul mercato del lavoro in Italia* (Valori medi trimestrali, anni 2005-2010)
Inattivi
14,613 milioni
Occupati
22,628 milioni
Disoccupati
1,790 milioni
824 mila
694 mila
627 mila 289 mila
358 mila 688 mila
* Popolazione di età compresa tra 15 e 64 anni FONTE: elaborazioni su dati Istat, Rilevazione continua sulle forze di lavoro
Che relazione esiste tra occupazione e disoccupazione?
La dimensione temporale della disoccupazione
Il legame tra disoccupazione e occupazione, 2011
Fonte: Estrada et al 2012
Il legame tra disoccupazione e occupazione, 2007-2011
Fonte: Estrada et al 2012
Il legame tra disoccupazione e partecipazione, 2011
Il legame tra disoccupazione e partecipazione, 2007-2011
Fonte: Estrada et al 2012
Alcune considerazioni
• C’è una relazione negativa (anche se non perfetta) tra livello del tasso di disoccupazione e occupazione
– Ruolo della partecipazione: ad es., Italia e Spagna hanno tassi di occupazione simili nel 2011, ma disoccupazione diversa, dovuta alla minor partecipazione in Italia
• Nel corso della crisi, esiste una chiara relazione negativa tra variazione del tasso di disoccupazione e occupazione
– Un aumento (riduzione) dell’occupazione si traduce in una riduzione (aumento) della disoccupazione
Alcune considerazioni (2)
• Non c’è una chiara relazione tra livello (e variazione) del tasso di disoccupazione e partecipazione
– L’Irlanda è l’unico paese dell’area dell’Euro in cui la riduzione della partecipazione ha in parte contenuto l’impatto della minor occupazione sul tasso di disoccupazione
– All’estremo opposto, in Spagna l’aumento della partecipazione (+2% durante la crisi) ha avuto un impatto negativo sul tasso di disoccupazione
Cosa succede quindi in fase di recessione?
• In fase di recessione, la disoccupazione potrebbe crescere poco – o non crescere a fronte di una riduzione dell’occupazione perchè AUMENTA L’INATTIVITA’ ( lavoratori scoraggiati)
• Italia nel 2009: la maggiore tenuta della disoccupazione italiana rispetto ad altri paesi europei, oltre che nel sostegno della cassa integrazione, trova supporto nella crescita del numero degli inattivi.
E in fase di ripresa?
• A fronte di un aumento dell’occupazione, la disoccupazione potrebbe ridursi poco – o non ridursi! – perchè si riduce l’inattività (si riducono gli scoraggiati)
• A luglio 2017, il tasso di disoccupazione è salito all'11,3%, +0,2 punti percentuali da giugno. Il dato però si accompagna a un aumento degli occupati, + 59 mila unità, e un drastico calo degli inattivi, -115 mila. Aumenta quindi la quota di persone che pur non avendo un lavoro si mette alla ricerca, e questo fa crescere il tasso di disoccupazione. Risale, per lo stesso motivo, anche la disoccupazione giovanile che si attesta al 35,5%.
Cosa abbiamo imparato
• L’andamento del tasso di disoccupazione è il principale indicatore macroeconomico del mercato del lavoro
• Ma non è di per se’ sufficiente per avere un quadro accurato sugli andamenti del mercato del lavoro
• Il tasso di disoccupazione va interpretato considerando anche l’andamento dell’occupazione e dell’inattività
Non è sempre un buon segnale se la disoccupazione non aumenta in fase di recessione
All’inizio di una ripresa, la disoccupazione può anche aumentare
Cosa (non) coglie la RCFL
• La RCFL intervista un campione di famiglie
– Fornisce molte informazioni sull’offerta di lavoro
– Occupazione come risultato dell’equilibrio tra domanda e offerta
• Per comprendere la disoccupazione, è necessario analizzare anche la domanda di lavoro
– Monte ore lavorate
– Posti vacanti
– Retribuzioni e costo del lavoro
Le statistiche sulle imprese
• Gli indicatori sulla domanda di lavoro nelle imprese con dipendenti sono ottenuti attraverso l’integrazione di tre diverse rilevazioni statistiche
1) la rilevazione mensile sull’occupazione, gli orari di lavoro, le retribuzioni e il costo del lavoro nelle grandi imprese (GI);
2) la rilevazione trimestrale sui posti vacanti e le ore lavorate (Vela);
3) la rilevazione trimestrale su Occupazione Retribuzioni e Oneri Sociali (Oros).
Per ulteriori dettagli, vedi Nota metodologica della nota integrata sul mercato del lavoro
Alcuni dati sulle imprese
Fonte: Istat
Retribuzioni e costo del lavoro
ULA: Unità di lavoro equivalente a tempo pieno
Fonte: Istat
I dati sulla disoccupazione in Italia forniti dall’Istat
• L’Istat mette a disposizione i dati sulla disoccupazione (e sul mercato del lavoro dalla RCFL) in diversi “formati”:
comunicati stampa/ pubblicazioni
Database I.Stan
il datawarehouse unico delle statistiche dell’Istat organizzate per temi e presentate in tavole multidimensionali (personalizzabili)
Microdati (data-set contenente dati individuali)
I dati disponibili in I.Stan
• I.Stat è la banca dati, sempre aggiornata, delle statistiche correntemente prodotte dall’ISTAT.
• Le statistiche sono ricercabili per tema. Il sistema è interrogabile anche per parola chiave.
• I dati sono presentati sotto forma di tavole multidimensionali che gli utenti possono esportare in formato xls, csv.
• È inoltre possibile creare tabelle personalizzate agendo sulle variabili, il periodo di riferimento e la disposizione di testate e fiancate.
• Enti e organizzazioni ma anche privati cittadini, possono formulare specifiche query sui dati, effettuare il download dei risultati
I dati sulla disoccupazione in I.stan
Un esempio
• Vogliamo analizzare l’andamento del tasso di disoccupazione dei giovani nel corso della crisi
– Mi concentro su: Tassi di disoccupazione – dati trimestrali destagionalizzati
• “Navighiamo” la banca dati insieme… http://dati.istat.it/
L’output Tasso di disoccupazione - dati destagionalizzati I.Stat export
Tipo dato tasso di disoccupazione
Edizione 12-Set-2017
Territorio Italia
Sesso totale
Classe di età 15-24 anni
15 anni e più
Tempo e frequenza
15-24
anni
15 anni
e più
T1-2005 24.03 7.83
T2-2005 23.55 7.75
T3-2005 25.25 7.63
T4-2005 23.61 7.60
T1-2006 23.06 7.27
T2-2006 21.50 6.83
T3-2006 21.22 6.61
T4-2006 21.50 6.47
T1-2007 19.43 6.06
T2-2007 19.15 5.93
T3-2007 21.05 6.21
T4-2007 21.48 6.34
T1-2008 19.82 6.47
T2-2008 21.24 6.79
T3-2008 21.98 6.73
T4-2008 22.13 6.88
T1-2009 24.26 7.35
T2-2009 24.64 7.45
T3-2009 25.89 7.90
T4-2009 26.26 8.19
T1-2010 27.35 8.48
T2-2010 28.64 8.48
T3-2010 27.23 8.14
T4-2010 28.31 8.23
T1-2011 27.92 7.99
T2-2011 28.55 8.04
T3-2011 28.99 8.44
T4-2011 30.81 9.19
T1-2012 33.75 10.04
T2-2012 35.30 10.55
T3-2012 35.15 10.75
T4-2012 37.52 11.39
T1-2013 39.50 11.88
T2-2013 38.43 12.05
T3-2013 40.42 12.20
T4-2013 42.05 12.36
T1-2014 43.50 12.78
T2-2014 42.64 12.46
T3-2014 42.77 12.60
T4-2014 41.59 12.71
T1-2015 42.07 12.34
T2-2015 41.81 12.18
T3-2015 39.27 11.58
T4-2015 38.34 11.56
T1-2016 37.94 11.55
T2-2016 36.91 11.64
T3-2016 37.54 11.61
T4-2016 38.75 11.80
T1-2017 35.38 11.60
T2-2017 35.38 11.24
Dati estratti il23 set 2017, 07h52 UTC (GMT), da I.Stat
Alcune elaborazioni sull’output
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
40.00
45.00
50.00
15-24 anni
15 anni e più
Alcune elaborazioni sull’output (T1-2005=100)
70
90
110
130
150
170
190
15-24 anni
15 anni e più
Alcuni limiti di questi dati
• Personalizzazione parziale (es: non sono disponilib dati annuali)
• Contengono solo alcune variabili disponibili nell’indagine – Posso calcolare tassi di disoccupazione per genere, età (2
classi), area (3 classi), anche incrociando tutte queste caratteristiche (es: donne 15-24 anni al Nord) ma non per titolo di studio
• Possibili soluzioni: Pubblicazioni Istat contenenti ulteriori elaborazioni dei dati
Dataset Eurostat (corso di economia del lavoro al 3° anno)
Microdati (corso di analisi empirica usando Stata)
Una preview di cosa faremo a dicembre
• Mercato del lavoro e tasso naturale di disoccupazione – La determinazione dei salari
– La determinazione dei prezzi
– Il tasso naturale di disoccupazione
• Dall’equilibrio nel mercato del lavoro all’offerta aggregata
• Tasso di disoccupazione, inflazione e aspettative: la curva di Phillips