La Diretta nuova - Gennaio 2011

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GENNAIO 2011 N. 98 fax 080 3962023 NUOVA D ire a Rivista di informazione e cultura NUOVA LA Euro 1,50 Con Api si vola... a fianco di Napoletano Caro Sindaco, ecco cosa vorrei per il 2011 Biscegliesi di Crimea, una storia da recuperare Furti nei supermercati, un’inchiesta 2011 , «l’anno della ripresa, ma servono sacrifici» aveva detto in coda al 2010 il premier Berlusconi. E che si tratti di parole di circostanza/incoraggiamento oppure di strategie pensate per diventare grandi sul serio, sta di fatto che per tutti i biscegliesi che sanno darsi da fare, l’anno inizia con un sorriso. Merito della Regione Puglia, da cui, a rendere frizzante come una bottiglia di champagne i giorni a cavallo d’anno, è arrivato un bastimento carico carico di finanziamenti. Oltre 2 milioni e mezzo per la formazione professionale (destinati ad associazioni, im- prese, commercianti ed enti dei più disparati) e 100.000 euro per la realizzazione di 4 progetti imprenditoriali giovanili. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora forse è la volta, per chi ha voglia di crescere e sogni da realizzare, che i buoni propositi di Capodanno si trasformino in buone strategie e traguardi da raggiungere passo dopo passo, con costanza e dedizione. www.ristorantenettuno.it E-mail:[email protected] S.S. 16 Km 771.500 70056 Molfetta (Ba) Tel. 080 3381416 fax 080 3384183 Anno XIII - n. 98 (838) Gennaio 2011 - Redazione e Amministrazione: Via Virgilio, 12 - 70052 Bisceglie Tel./fax 080 3921786 e - mail : diretta.nuova @ libero.it Abbonamento 12 numero : Euro 15 (città) Euro 30 (Italia), Euro 50 (sostenitore)

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gennaio 2011 n. 98

fax 080 3962023

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nUoV

aLA euro 1,50

Con Api si vola... a fianco di Napoletano

Caro Sindaco, ecco cosa vorrei per il 2011

Biscegliesi di Crimea, una storia da recuperare

Furti nei supermercati, un’inchiesta 2011, «l’anno della ripresa, ma servono sacrifici» aveva detto in coda al 2010 il

premier Berlusconi. e che si tratti di parole di circostanza/incoraggiamento oppure di strategie pensate per diventare grandi sul serio, sta di fatto che per tutti i biscegliesi che sanno darsi da fare, l’anno inizia con un sorriso. Merito della Regione Puglia, da cui, a rendere frizzante come una bottiglia di champagne i giorni a cavallo d’anno, è arrivato un bastimento carico carico di finanziamenti. oltre 2 milioni e mezzo per la formazione professionale (destinati ad associazioni, im-prese, commercianti ed enti dei più disparati) e 100.000 euro per la realizzazione di 4 progetti imprenditoriali giovanili. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora forse è la volta, per chi ha voglia di crescere e sogni da realizzare, che i buoni propositi di Capodanno si trasformino in buone strategie e traguardi da raggiungere passo dopo passo, con costanza e dedizione.

www.ristorantenettuno.it E-mail:[email protected]

S.S. 16 Km 771.500 70056 Molfetta (Ba)Tel. 080 3381416 fax 080 3384183

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SOMMARIOATTUALITA’ SCUOLA & CULTURA

Inchiesta: Caro Sindaco, ecco cosa vorrei nel 2011

Ladri di merendine: inchiesta nei supermercati della città

Nuova sede per i laboratori Unitre

2.537.642 per la formazione professionale a Bisceglie

Pranzo di Natale Caritas a S. Silvestro

Bisceglie si dona a Telethon

Principi Attivi. 4 progetti biscegliesi finanziati con 25.000 euro

Sponsor a scuola: per il TAR sono ok

Lions e Spazio Libero insieme per Don Mario Pellegrino

Sull’esigenza di un polmone verde in via Ricasoli: al via la petizione

Nonna Popa, la prima centenaria dell’Ist. “Mons. Pompeo Sarnelli”

Sindaci biscegliesi degli ultimi 40 anni si ritrovano

Borse di studio in memoria di Don Pierino Arcieri

Parla il “Profeta del Dolmen”, esperto di numeralogia

L’oroscopo secondo Marco

Dopo 52 anni di attesa Bisceglie conquista l’Istituto Professionale

L’arte del Pensiero Positivo

Note rock al Garibaldi per “The Badside of Christmas”

Stagione teatrale: bel debutto ma ancora pochi giovani

Centro Talent pensa al futuro

“Io canto” con Cristiano Turtur

Il grande Kahuna

Appuntamento con le risate

Slowfeet: opera 2° di Giuseppina Di Leo

Dove si tova la bellezza?

“Avvistamenti” VIII edizione

Viaggio dell’anima

La Shoa dimenticata degli Italiani di Crimea

Poesie di Mauro Papagni

I trappeti a Bisceglie

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RUBRICHE

NOTIzIE fLASH: I fatti di Dicembre

Anno 2011: prossimi contatti

SPORT:

- Emozioni a pedali

- Bisceglie sbarca ad Hong Kong

- Bisceglie Calcio: Ancora a casse vuote

- Bisceglie Calcio a 5: 3°posto con dolore

- Ambrosia Basket: un 2010 memorabile

- Olimpiadi: Natale in Purgatorio - ASD Nettuno: un 2010 da ripetere

Lettere al Direttore

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Cari nonni Anna, Margherita, Angelo e Antoniovi vogliamo un mondo di bene.. Siete sempre al posto giusto, nel momento giusto. Non ci potevano capitare nonni più simpatici e affettuosi. Per questo vi auguriamo un anno pieno di amore e serenità.

I vostri nipotini Antonio e Aurora Tritto

Bisceglie e San Pancrazio Salentino sempre più vicine. A celebrare il patto di gemellaggio tra le due città sottoscritto l’11 Maggio scorso, arriva anche un annullo filatelico.

Il francobollo emesso da Poste Italiane sarà presentato l’8 Gennaio nel cineteatro Ariston della città brindisina. A far da contorno all’evento, una intera serata dedicata alla maschera del Biscegliese. Don Pancrazio Cucuziello, colui che ha permesso ai sindaci Domenico francone e francesco Spina di incontrarsi e stringere questo patto all’in-segna della cultura e della valorizzazione delle tradizioni, sarà festeggiato anche da una nuova linea di imbottigliamento di vini brindisini della locale Cooperativa Produttori Agricoli. La serata si chiuderà a teatro dove

la Compagnia teatrale “La Civetta” porterà in scena la commedia “Don Pancrazio Cu-cuzziello. Il matrimo-nio della figlia”. Toc-cherà ora a Bisceglie compiere il prossimo passo per mostrarsi all’altezza della sua maschera e di questa fraterna unione tutta pugliese.

Un FRanCoBoLLo CoMMeMoRa iL geMeLLaggio TRa BiSCegLie e San PanCRaZio SaLenTino

POLITICA

4Con Api si vola, a fianco di Napoletano

RIfLESSIONI

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2011: non spegnete il cervello. Indignatevi

2011: auguri uniti in un’Italia dis-unita

Divagazioni di un milanese

alessio Di Liddo

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Il 2010 si era chiuso nella speranza che nulla cambiasse. In genere ci si augura il nuovo per l’anno a venire. Noi biscegliesi no, poli-

ticamente parlando. Ringraziamo Santa Lucia, che ha compiuto un atipico miracolo nel giorno a lei dedicato. Insolito, perché all’indomani del 13 Dicembre non si è parlato di nulla che avesse attinenza con la fede (quella con la f, quella Santa), in Governo come in Parlamento, nelle case degli elettori come nei comitati di partito di qualsiasi angolo d’Italia. Non si è parlato di fede, se non di quella politica, da tutti tanto decantata almeno quanto tradita per i più svariati interessi. Personali, sempre e solo personali, il resto sono solo chiacchiere. Che Santa Lucia non c’entri nulla con gli intrighi delle giornate romane di metà Dicembre (ma ci tornava comodo tirarla in ballo) possiamo dirlo a gran voce: il merito (o demerito, a seconda dei punti di vista) del mancato maquillage governa-tivo, della fiducia a Berlusconi e di quei tre voti in più che lo hanno salvato per il rotto della cuffia, è del premier e del suo entourage. Ma soprattutto della mitizzazione della data del 14 Dicembre da parte dei media, nazionali e internazionali, che hanno pensato che in quel giorno si potesse fare la storia dell’Italia, ma non hanno riflettuto sul come, sul dopo, sui risvolti della questione nei giorni di un postberlusconismo improvvisato. Ve lo immaginate voi quale Natale e quale Ca-podanno avrebbe passato l’Italia alla vigilia del 150° anniversario dalla sua Unità?Ve li immaginate quali “Nightmare before Chri-stmas” (un film del ‘93), quali incubi prenatalizi avrebbero sconvolto anche la politica locale?Perché, invero, ad un “dopo” non siamo pronti (lo aveva capito anche Pannella), non lo è Casini né fini né Rutelli (a proposito, il terzo polo cosa è, qualcuno lo ha capito?), non lo sono gli elettori, lo è ancor meno il popolo berlusconiano, che senza il Cavaliere non avrebbe dove andare.Non parliamo della politica locale. Con un terre-

ANNO NUOVO, PIAGHE VECCHIESul fronte politico nessuna novità, su quello del lavoro...pure

moto in ambiente romano, sia Spina che Napole-tano non avrebbero retto agli eventi. Tutti gli accordi fatti con piccoli partiti, movi-menti e indipendenti sarebbero saltati, come un “botto” di Capodanno. Sei mesi di campagna pre-elettorale gettati al vento, alleanze da rico-struire, statistiche da rifare e nuove “amicizie” da stringere.Il nuovo anno inizia invece senza grosse novità, per buona pace di entrambi i candidati. Da un lato c’è l’indecisione del PD, che si è espresso a favore del candidato della coalizione di centro-sinistra, ma con poca convinzione: e se tra Na-poletano, Bartolo Cozzoli la partita fosse ancora aperta? E se invece le voci di corridoio (sussurri, oserei dire) su Biagio Lorusso non fossero solo fantasie di nostalgici repubblicani? Dall’altro c’è il movimento che ruota attorno agli indipendenti di Mpa/Io Sud che non si pronun-cia: questa nuova entità ha un suo candidato oppure no?Insomma, ci ritroviamo laddove c’eravamo lasciati. Ovvero ad una serie di “vedremo” e nulla più. Il centrodestra dorme ancora sogni piuttosto tranquilli, perché se è vero che prima o poi qual-cuno recriminerà duramente sulla strana alleanza UDC-Puglia Prima di Tutto, è altrettanto vero che la Dc (questa volta le voci di corridoio sono un po’ più chiare e parlano addirittura di atti notarili) pare abbia siglato un accordo: sosterrà Spina, porterà le sue migliaia di voti (il 12% non è poi poco) alla causa della sua riconferma a sindaco, a patto riuscire a “mettere le mani in pasta”. Magari con la vicesindacatura. La Dc ha insomma voglia di amministrare, di non starsene più a lavorare dietro le quinte come ha fatto fin’ora, di far capire alla città che su di lei si può contare. Il messaggio è chiaro: anche se non ha i numeri grandi del Pdl o del Pd, la Dc è il partito che oggi può fare la differenza. Se andasse al centro, creando con gli altri il famigerato terzo polo, sarebbe ballottaggio

assicurato. E qui, probabilmente, non ci sarebbe Santo a cui appellarsi.Lasciando per un momento da parte la politica e i Santi che la tutelano (ma quando mai), i sogni di cambiamento dei biscegliesi per questo 2011 sono tanti, vividi e prepotenti.All’anno nuovo, lo dimostra un’inchiesta che ab-biamo condotto tra i cittadin nei giorni preceden-ti il Natale, si chiede più onestà, più sicurezza, ma sorattutto più lavoro. è il cancro del nuovo decennio, la disocupazione o peggio ancora l’inoccupazione di tanti giovani senza prospet-tive. Nemmeno esistenziali. Tutto si riduce ad uno stato di attesa, per alcuni trepidante, per altri rassegnata. Gli studenti universitari vivono nella semiconsapevolezza dell’inutilità del titolo che si apprestano ad acquisire. I trentenni sperimenta-no la noia, la atarassia e non mettono al mondo figli. I quarantenni vivacchiano, ma non fanno progetti. Chi è più in là con gli anni chiude gli occhi al futuro, perchè non vuole pensare a cosa lascerà in eredità alle nuove generazioni. No, non si tratta di pessimismo, non è che la vogliamo vedere nera a tutti i costi. Anche perchè, ben lo spieghiamo più avanti tramite i consigli del dott. ferrucci, ogni problema ha la sua risposta. Altrimenti non sarebbe tale. Basta volerlo.Resta però il fatto che troppo spesso la buona volontà da sola non è sufficiente. I partiti sono un importante puntello, le istituzioni sono una massa critica indispensabile alla creazione di opportunità. Per il 2011 l’augurio più grande che ci possiamo scambiare è che, spinti dalla necessità o da una rinnovata voglia di agire, ci si dia da fare tutti per cambiare questo stato di cose tipicamente italico, di un’Italia “vecchia” 150 anni. A partire dalla politica quella di maggioranza come quella di opposizione affinchè smetta di lottare solo per il potere e torni a lottare per il benessere e il futuro di tutti.

Auguri ai nostri compagni di viaggio, lettori e collaboratori, contestatori e

supporters, inserzionisti e suggeritori. Auguri a chi ci legge da tempo e a chi ci

leggerà a partire da oggi. Auguri anche a chi non ci leggerà mai, ma de La Diretta ne ha sentito parlare.

Grazie per quello che fate.

Buon 2011 e tanta fortuna a tutti

[email protected]

Editoriale

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Serena Ferrara

Fabrizio Rigante

CON API SI VOLA... A fIANCO DI NAPOLETANO

Giovanni Patruno, franco Napoletano, francesco Spina, Lulù Del Monaco, franco Contò, Dino Cozzoli…

Sono nomi ben noti ai cittadini biscegliesi, soprat-tutto a quelli di vecchia data. Si tratta dei sindaci della città degli ultimi quarant’anni. L’attuale pri-mo cittadino francesco Spina, li ha ricevuti presso la Sala del Consiglio Comunale in occasione della presentazione del libro di Tommaso Fontana “Le vicende elettorali a Bisceglie nell’italia repubbli-cana”, una monografia sulla storia politica della nostra città dal dopoguerra a oggi.L’incontro, avvenuto il 20 Dicembre scorso, è stato

SINDACI BISCEGLIESI DEGLIULTIMI 40 ANNI SI RITROVANO

Per una città come Bisceglie che a fatica riesce a crearne due, il terzo polo sarebbe qualcosa di sconcertante. Il rischio per fortuna non

sussiste, perché anche laddove il fiorire di simboli

Mario Catalano primo coordinatore cittadino. All’inaugurazione presentiil candidato sindaco Napoletano e il coordinatore regionale on. Pisicchio

riecheggia al nazionale, la realtà locale fornisce un’interpretazione politica tutta sua.Si prenda l’API, la nuova trovata dell’ex sindaco di Roma francesco Rutelli, che nasce da una costola del Pd, arruola anche Enrico Boselli (ex segretario del Partito Socialista) e Milani (altro fuoriuscito del Pd) e fa dichiarazioni d’amore ad Mpa, Udc e fli.«Il movimento vuole rappresentare anziché un partito in più – ha dichiarato il coordinatore cittadino Mario Catalano nella serata di presentazione del direttivo locale 17 Dicembre scorso - il nucleo promotore di un’ampia e coerente aggregazione: demo-cratica, liberale, popolare, riformatrice; vuol mettere fine alla contrapposizione cieca che impedisce di valorizzare i diversi compiti di maggioranza e opposizione, di pre-servare il senso della legalità e dello Stato e di ricercare il bene comune».La nuova nata (si suppone da parto cesareo) Alleanza per l’Italia, si definisce (ma solo in Puglia) “un nuovo movimento politico centrista

rigidamente autonomo, che nell’attuale sistema bipolaristico, si colloca nel sistema di alleanze nell’ambito del centro-sinistra”. Come a dire che: visto che il terzo polo non c’è, tanto vale a Bisceglie schierarsi. E affrontare, sin dal debutto, un percorso mano nella mano con il candidato Sindaco Napoletano. Nonostante a Bi-sceglie fli e Udc stiano con Spina e l’Mpa brancoli ancora nel buio.Catalano, che a 53 anni ha firmato la sua prima tessera di partito, però ha le idee ben chiare e l’on Pino Pisicchio,Vice Presidente e Coordinatore regionale API, le ha chiare ancora di più. L’API pugliese non sta al centro, indipendentemente (o quasi) dai pasticci nazionali: ha fatto la sua scelta, ben ponderata e sa quale percorso seguirà. Tanto è vero che il coordinatore provinciale , Antonello Damato, ha parlato di Bisceglie come di una «città laboratorio», perché la sinistra è riuscita a catturare il centro. «Su Napoletano – commentava tuttavia l’on Pi-sicchio nella serata del 17 Dicembre – vogliamo investire non in chiave ideologica ma programmatica. Vogliamo essere fautori di un cambiamento vero, in-dipendentemente dalle logiche partitiche». Poi, dando un consiglio fraterno al candidato Napoletano: «Non dare tutto subito, la campagna elettorale fino a Maggio è lunga. Dosa bene le energie». LE PAROLE DEL CANDIDATO SIN-DACO fRANCO NAPOLETANO

«Ci accingiamo con grande fiducia ad affrontare le ele-zioni amministrative della prossima primavera. Anche se non sarebbe stato semplice riuscire a mettere insieme tutto il centrosinistra e la componente moderata, da par-te nostra non ci sarebbero stati veti ideologici a parlare con l’UDC, che a Bisceglie è tuttavia una propaggine ostinata del centrodestra. Eppure noi non chiediamo schieramenti ideologici, per quanto l’idealità ci stia a cuore: vogliamo solo mettere insieme la gente per bene. Di questo abbiamo bisogno, del risveglio della società civile, a prescindere dai programmi politici. Serve che la gente tutta apra gli occhi sui dati di fatto, come una città sporca, e assunzioni fatte sulla base della fedina penale. Il filo conduttore del lavoro della prossima amministrazione dev’essere quello del lavoro. La sta-gione delle grandi opere non è finita, ma serve ancor prima una stagione di grandi servizi. Realizzazione e manutenzione del verde, assicurazione contro i sinistri stradali (che a Bisceglie manca perché le strade sono così dissestate da far cambiare idea a qualsiasi compagnia), un nuovo parco di mezzi pubblici (quelli in circolazione sono vecchi 25-30 e camminano per scommessa), da re-alizzarsi anche usufruendo di finanziamenti regionali. Serve incernierare meglio la zona S. Andrea, sempre più popolosa, con il centro città e puntare sugli ultimi. Ho saputo che i nostri attuali amministratori hanno chiesto alle parrocchie un elenco dei poveri. Vogliono sfruttare politicamente gli ultimi, dopo averli cacciati ripetutamente dal Comune. A tutto questo vogliamo dire basta. E l’API, in questo processo cambiamento, avrà un ruolo fondamentale».

aperto da Spina, che ha ringraziato l’operato delle forze politiche del passato e il dott. fontana «per il suo ennesimo contributo alla ricostruzione storica e alla crescita culturale della città di Bisceglie».Il lavoro di fontana dimostra non solo l’attacca-mento dei biscegliesi alla città, ma anche quanto una città di provincia possa avere alle proprie spalle una storia importante. Al suo interno, difatti, sono raccolte più di duecento pagine di memorie e immagini rare, di dati elettorali e di documenti di archivio, collezionati con cura dal presidente del Centro Studi Biscegliese in anni di ricerche d’archivio. Il lavoro del dott. fontana restituisce alla città una memoria condivisa del passato. Un passato che deve coinvolgere non soltanto chi è vissuto in un determinato periodo storico ma anche le nuove generazioni, affinché il patrimonio culturale di Bisceglie possa essere tramandato in futuro.«È anche grazie a chi ha amministrato Bisceglie negli anni passati - ha detto il sindaco Spina - che si devono la coesione e la solidarietà mostrate dalla comunità biscegliese in un momento di tensione socio-economica come quello ancora attuale». A conclusione dell’incontro, Spina ha invitato gli ex sindaci a unirsi in una foto-ricordo. Non sono mancati gli auguri per il Natale e per il nuovo anno da parte degli ex sindaci e di tutto il Consiglio Comunale.

Tutti in aula Grazie al libro del dott. Fontana

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Serena Ferrara

Lo abbiamo fatto per gioco. Abbiamo tentato di fare un pronostico al primo cittadino di Bisceglie per questo 2011, seguendo

le indicazioni del Profeta del Dolmen, esperto di numerologia di cui in altre pagine di questo giornale si parla.Ebbene, secondo questa disciplina, chiamiamola “arte” perché “scienza” è davvero troppo, per il Sindaco Spina, nato il 04/03/1967, si prevedono novità interessanti nel corso dell’anno a venire. Il suo numero, il 3 (4+3+1+9+6+7=30=3+0=3) “iniziative produttive troveranno sostegno e i rapporti affettivi e sociali saranno in ripresa”. L’astrologia invece dice che “situazioni inso-stenibili crolleranno, mentre entro giugno si prevedono possibili soluzioni per una ripresa del percorso”.Insomma, sembra che gli astri e i numeri siano a lui favorevoli, in tutti i sensi.Ma lasciamo perdere i pronostici. La parola, quando si tratta di istituzioni, non può essere che dei cittadini. Quali sono, dunque, gli umori degli elettori nell’anno appena iniziato? Cosa chiedono al Sindaco di realizzare entro le elezioni di Maggio e perché?Per trovare risposta a questi quesiti, abbiamo realizzato un sondaggio su un campione di popo-lazione di 200 biscegliesi maggiorenni, suddivisi più o meno equamente tra uomini e donne (51,4 % M, 48,6% f), occupati, non occupati o disoccupati e pensionati e per fasce d’età (under 30 – dai 30 ai 60 anni – over 60). All’ indagine, realizzata tra il 5 e il 23 Dicembre 2010 tramite la compilazione di questionari a risposta chiusa, ha risposto l’80% degli individui contattati. Ecco cosa i biscegliesi hanno risposto. Innanzitutto

(35,8%) la città chiede, per il 2011, più attenzione all’economia e al problema della disoccupazione. Interessante notare come il problema della man-canza di lavoro sia percepita fortemente non solo dai ragazzi (47,8%), ma anche dagli ultrasessan-tenni (37,5%), mentre la fascia di popolazione in età lavorativa appare meno preoccupata (22,2%). Ciò significa che i nonni sono più preoccupati di mamme e papà sul futuro delle nuove generazio-ni. Sarà questione di saggezza?Al secondo posto, in ordine di importanza, i citta-dini chiedono maggior attenzione alla sicurezza (il 29,6% degli interpellati ha posto l’argomento in cima alle priorità dell’Amministrazione Comuna-le). Nonostante le statistiche diano la criminalità in calo, i pericoli sono maggiormente percepiti dalla fascia di età intermedia (30- 60 anni, 44,4 %), seguo-no gli over 60 (31,3%) e infine i giovani(13,1%). Al primo cittadino si chiede di intervenire con sistemi di videosorveglianza in periferia, pattuglie di vigi-lanza notturna e poliziotti di quartiere. A destare preoccupazione è anche il sociale (so-

stegno alla terza età e alle famiglie in difficoltà, asi-li nido comunali). Quasi nessuno degli intervistati ha però considerato que-sta, come priorità assolu-ta dell’amministrazione. Interessante il dato per cui in questo caso, a pre-occuparsi delle fasce deboli sono i cittadini di tutte le età, con lieve flessione positiva per la fascia intermedia.Centro storico, ambiente e aree verdi sono per-cepiti (a pari merito) come settori di mi-nor interesse, o per lo meno tematiche su cui riflettere con meno urgenza. Segue la cul-tura, quindi il pro-blema della viabilità (traffico, parcheggi e piste ciclabili). Solo uno degli intervistati

ha dichiarato invece che è il randagismo il primo problema in assoluto da affrontare all’inizio del 2011.Altri desideri che i cittadini hanno manifestato in maniera spontanea, riguardano in primo luogo la manutenzione delle strade(in particolar modo si richiede più pulizia delle strade in orario notturno e senza rimozione delle auto), seguita da maggior attenzione alla raccolta differenziata. Qualcuno ha chiesto di prestare attenzione ai commercianti, di fare più multe ai trasgressori del Codice della Strada, di coinvolgere di più i cittadini nella vita amministrativa.Sono questi gli argomenti su cui il Sindaco, che ha ancora cinque mesi di lavoro davanti prima delle elezioni di primavera, deve dunque riflettere, a parere della popolazione elettrice. O almeno di quello preso in considerazione da questa inda-gine, che - ci teniamo a dirlo – è semplicemente indicativa, essendo stata svolta su un campione di piccole dimensioni.L’avv. francesco Spina ha dunque tempi molto ristretti, per far cambiare idea a quel 50,7% del campione che si dichiara poco o per nulla soddi-sfatto dell’operato dell’attuale amministrazione comunale. E per dare ulteriore conferma di ope-ratività a quel 22,8 % di cittadini che si dichiara molto o del tutto soddisfatto da questo quin-quennio amministrativo e che non cambierebbe nessun assetto politico nel prossimo futuro. Ad augurarsi novità in questo senso, è invece il 60% della popolazione, di cui il 43,5% confermerebbe un sindaco di centrodestra a capo della città, men-tre il 36,1% volterebbe a sinistra. Per il restante 20,4% degli intervistati, la scelta non ricadrebbe verso nessuno dei due poli.

CARO SINDACO, ECCO COSA VORREI NEL 2011Sondaggio sulle aspettative dei biscegliesi per l’anno nuovo

Le priorità dei biscegliesi per il 2011

Quanto i cittadini sono soddisfatti dell’Amm. Spina

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Felicia antonino

Felicia antonino

LADRI DI MERENDINEStoria di un finto furto a fini d’inchiesta

Avevamo già pubblicato sulle pa-gine di questo giornale la notizia che l’Amministrazione Spina

aveva concesso il 22 Marzo dello scorso anno all’Università delle Tre Età alcuni locali di via Monte San Michele. Questi, accordati a canone sociale, sono stati destinati dall’associazione a laboratori di creatività inaugurati dal Sindaco Spina lo scorso 3 Dicembre. Alla cerimonia hanno presenziato gli assessori Vittorio fata e Enzo Di Pierro, il comandante dei Vigili Urbani, dott. Michele Dell’Olio e i presidenti delle varie associazioni locali.

UNA NUOVA SEDE PER I LABORATORI DI CREATIVITà DELL’UNITRE

Giorni di acquisti sfrenati, quelli del perio-do natalizio. Tra regali e cene conviviali i supermercati sono stati presi anche

quest’anno quasi d’assalto. Mentre, come tanti, effettuavo le mie compere prefestive, mi è capitato di notare un ragazzo che arraffava una bottiglia di liquore e la faceva sparire nel giubbotto. Scena da film, ma eviden-temente non troppo. Da qui, l’idea di svolgere un’inchiesta nei super-mercati cittadini, per monitorare il fenomeno dei furti. Anzi ho pensato (e fatto) di più: ho effettua-to un taccheggio, restituendo successivamente il mal tolto, una volta arrivata alla cassa. Devo ammettere che ho avuto una paura maledetta, ma ero pronta a tutto pur di capire come la cosa funzionasse. I titolari mi avevano scoperta, ma per un furto così piccolo avevano preferito so-prassedere, onde non creare panico tra i clienti né rallentare le frenetiche attività di commercio. In certi giorni, ogni minuto è oro.Bene, il finto furto mi è servito per capire una serie di cose.Innanzitutto ho capito che prima delle casse non si può contestare niente a nessuno: se anche ci si mette una bottiglia in tasca, non è detto che

la si voglia rubare. Nessuno dei dipendenti può perquisire nessuno, solo invitare ad aprire una borsa o a far vedere cosa c’è sotto il cappotto. Ci vorrebbe il personale autorizzato alla sor-veglianza, ma è troppo costoso. E soprattutto

il trambusto potrebbe influire negativamente sugli altri clienti facendoli allontanare. Me-glio essere discreti, meglio evitare ostilità e far finta di niente, tutt’al più invitare il

cliente a pagare. E per il mariolo, il rischio è solo quello di pagare il maltolto e collezionare

una figuraccia. Tutto qui. Ammettere che in un supermercato si ruba può suonare come incentivo al

furto. Le telecamere di videosorveglianza, installate

sui soffitti e sulle pareti del supermercato, non devono essere invasive - questione di privacy - nè devono disturbare il processo d’acquisto dei clienti. «Per combattere i ladri della spesa, aumentati anche a causa della crisi economica, i sistemi a disposizione non sono sempre sufficienti - dichiara il direttore responsabile di un super-mercato cittadino. - Uno dei motivi che spinge una donna a rubare generi di prima necessità è la mancanza di danaro. I soldi scarseggiano nei borsellini delle massaie anche perché ogni gior-no moltissime di loro spendono da 10 a 20 euro in gratta e vinci, il vero “malefico” business di questi anni. Il miraggio di una vincita milionaria far perdere di vista anche le impellenze».Da altri gestori, scopriamo che non sono solo i generi di prima necessità ad essere presi di mira dalle “mani lunghe”. I prodotti più a rischio sono profumi e cosmetici costosi (trafugati da signore ben vestite che aprono la scatola, pren-dono il prodotto e ripongono il contenitore). Seguono gli alcolici.Morale della favola: se i furti fanno parte del gioco, a pagare sono tutti i clienti.Il prezzo al cartellino tiene conto anche degli eventuali marioli.

A benedire la sede è stato Don franco Lorusso.La presidentessa Pasqua Di Pierro ha ringraziato l’Amministrazione per aver concessione i locali nei quali sono stati alloggiati i laboratori di arti figurative, di ceramica, di decou-page, di pittura su tessuto e di legno e magia. Unica attrezzatura di rilievo che la struttura ospita è un forno per la cottura della ceramica. Soddisfatti i soci e gli insegnanti tutti per aver finalmente ottenuto quanto per anni era stato loro promesso.

Dal 1° Gennaio l’Italia ha detto addio ai sacchetti di plastica, applicando la diret-tiva 94/62/Ce sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Per fare la spesa da oggi sono dunque consentiti solo sacchetti in bio-plastica di mais (che però si degradano molto velo-cemente) e sacchetti di tela, come quelli distribuiti da Naturalmente, negozio specializzato nella vendita di prodotti alimentari biologici e detersivi alla spina, nel corso delle vacanze natalizie a tutti i clienti.L’utilizzo della plastica è stato vietato non solo perché si è calcolato che occor-rono almeno 200 anni per decomporre i sacchetti, ma soprattutto perché troppo spesso i rifiuti di plastica sono bruciati, con emissione di sostanze clima-alteranti come l'anidride carbonica e pericolose per l’uomo come le diossine.

BUSTE DI PLASTICA ADDIO, ANCHE A BISCEGLIE

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Felicia antonino

2.537.642 EURO A BISCEGLIEPER LA fORMAzIONE PROfESSIONALE

Arrivano 2.537.642 euro per la for-mazione professionale a Bisceglie. In tanti a beneficiare dei cofinanzia-

menti fSE- POR 2007/2013 della regione Puglia: imprese, attività commerciali, asso-ciazioni, enti, cooperative sociali e persino il Comune, soggetti che organizzeranno corsi di aggiornamento e formazione rivolti a vario titolo ad inoccupati, disoccupati, personale da riqualificare o semplicemente da aggiornare. I partecipanti, anche quelli a basso livello di istruzione, saranno re-munerati durante la frequenza a ciascuno dei corsi. Iniziativa certamente lodevole, ma ci si chiede quanti di questi percorsi di formazione sia effettivamente spendibili sul mercato del lavoro, ovvero quanti di questi specializzati troveranno effettivamente più opportunità professionali al termine della frequenza. Volendo sostenere l’occupazione, non sa-rebbe stato più proficuo fare in modo che quei soldi servissero a creare posti di lavoro, permettendo lo sviluppo dell’economia?Ma torniamo ai corsi finanziati. I percorsi riguardano Asse I - Adattabilità, Asse II - Occupabilità, Asse IV - Capitale Umano.I finanziamentii giunti a Bisceglie riguarda-no tutte e tre gli Assi e sono elargiti come è riportato dalla tabella a fronte.Altri finanziamenti saranno destinati a coop. soc. Uno Tra Noi, Info-Tech srl e Comune di Bisceglie per l’attuazione di tirocini formati-vi, della durata di sei mesi ciascuno. Per ogni tirocinante la Regione mette a disposizione 4.500 euro. A Bisceglie spettano in totale 76.500 euro, da ripartirsi tra i 14 tirocinanti del Comune di Bisceglie, 2 di Uno Tra Noi e uno della Info-Tech.

Beneficiari nome progetto ore del corso numero corsisti Finanziamento in €RoDaM di De Feudis Rodam production 396 5 19.116Cartaria Leuci interventi per nuovo posizionamento strategico 320 3 19.200TML Promotion analisi della Politica di prodotto 396 5 19.269Ferrante e Figli new Production Pos 396 5 19.347Di Pinto sas Miglioramento capacità produttiva e innovazione 480 3 24.000

Beneficiari nome Progetto ore del corso numero corsisti Finanziamento in €en aP Puglia operatore dei sistemi e dei servizi logistici 1200 18 324.000iRSea Responsabile comunicazione (settore turistico) 1200 18 324.000

oCCUPaBiLiTà : Percorsi formativi per acquisizione di competenze certificate

oCCUPaBiLiTà : Percorsi di orientamento, formazione e accompagnamento nella progettazione e creazione di impresa

Beneficiari nome Progetto ore del corso numero corsisti Finanziamento in €iRSea orientamento all’autoimprenditorialità 400 18 107.640Chiesa Cappuccini onlus orientatrice esistenziale 600 18 162.000

aDaTTaBiLiTà: Formazione e servizio alle imprese

oCCUPaBiLiTà : Percorsi di formazione e accompagnamento per l’utilizzo ottimale delle tecnologie

Beneficiari nome Progetto ore del corso numero corsisti Finanziamento in €en aP Puglia analista e progettista software applicativi di sistema 1000 15 300.000iRSea Creazione d’impresa nel settore delle iCT 1000 15 342.000iTC Dell’olio Marketing e creazione d’impresa 1000 15 360.000

Beneficiari nome Progetto ore del corso numero corsisti Finanziamento in €iRSea operatore turistico 1200 18 321.840

CaPiTaLe UMano: interventi per il recupero e rafforzamento delle competenze professionali di giovani tra 18 e 25 anni

Beneficiari Ore del corso finanziamento in €Chiesa Cappuccini onlus 150 40.500iRSea 150 40.230iTC Dell’olio 150 40.500

CaPiTaLe UMano: Formazione ed educazione degli adulti

A 3 anni dalla scomparsa di Don Pierino Arcieri, l’associazione onlus “Don Pierino Arcieri Servo per Amore”, presieduta dal

prof. Luigi De Pinto, ha ricordato l’amato sacerdo-te, il 9 Dicembre, con un evento in memoria, presso l’auditorium dell’EPASS a lui intitolato. A rievocare la figura di Don Pierino, Padre Spiri-tuale e Servo per Amore, è stato il Monsignor Luigi Renna, rettore del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta. «Ho conosciuto Don Pierino – spiegava Mons. Renna - attraverso le sue testimonianze e posso affermare che si è donato fino in fondo anche quando la malattia era in stato avanzato. Umile, non si è mai considerato “arrivato”, ma ha vissuto sempre con mode-razione, come un pellegrino in continuo cammino».Tra gli impegni dell’associazione vi è quello di

divulgare gli scritti di don Pierino, cosa che è av-venuta anche quest’anno, con la pubblicazione del testo“Avvolti nelle sue fasce”. L’agile opuscolo, la cui introduzione è stata curata da suor Chiara Ludovica, racchiude le riflessioni di Don Pierino sui giorni dall’Avvento all’Epifania.In occasione della commemorazione è stata presentata un’opera lignea in bassorilievo (che rappresenta un libro, simbolo della memoria), eseguita dal Maestro prof. Paolo Ricchiuti in ricordo del padre spirituale. Anche quest’anno l’evento di commemorazione ha vissuto il suo momento clou nell’assegnazione di quattro borse di studio ad altrettanti studenti biscegliesi segnalati dai dirigenti scolastici e sele-zionati, nella fascia dei bisognosi, tra chi si è più

IN MEMORIA DI DON PIERINO ARCIERI: BORSEDI STUDIO A CHI SI IMPEGNA NEL SOCIALE

Inaugurata anche una scultura lignea a ricordo del presbitero e pubblicato un nuovo volume di testimonianze

Felicia antonino

distinto per l’impegno nel sociale. Altri premi sono stati attribuiti a due studenti del Seminario Regionale di Molfetta, in ricordo del contributo che don Pierino assegnava ad alcuni seminaristi meritevoli, aiutandoli negli studi così come era stato aiutato lui. Un ulteriore contributo econo-mico è stato destinato alle famiglie bisognose della città. Con la riproposizione di questa bella iniziativa, l’associazione ha dato un’ulteriore dimostrazione di aver raccolto il testimone del presbitero bisce-gliese che fu Servo per Amore. Ha dato prova, soprattutto, di saperlo passare ai volontari che credono, come Don Pierino, nel servizio alle persone in stato di necessità o ai margini della società.

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Bartolomeo Pasquale

Maratona Telethon anche a Bisceglie, nel periodo prenatalizio. Grazie all’impe-gno congiunto di BNL- Gruppo BNP

Paribas e comitato Telethon fondazione Onlus, il 17 e 18 Dicembre Bisceglie ha mostrato il suo cuore. Per due giorni associazioni ed enti hanno offerto il proprio contributo creativo, ideando piccoli eventi finalizzati alla raccolta fondi per la ricerca.Dalle associazioni sportive (Atletica Pedone/Riccardi e palestra fitcenter), ai dettaglianti alimentari (è stato allestito anche un farmer’s Market Pro Telethon), dal Gran Concerto Bandistico della Città di Bisceglie, a band e dj (il Dj Contò ha curato l’animazione di piazza, mentre a donare la propria musica alla ricerca sono stati gli “Onda Sonora” il 17 Dicembre e i “Down from the Sky” il 18). L’evento, diretto dal direttore artistico della Banda di Bisceglie Benedetto Grillo e presentato da Lucia Cata-licchio di Radioidea, ha avuto diversi corollari interessanti. Uno per tutti, il concorso cittadino di canto corale “In…canto alla ferraris”, svoltosi tra il 13 ed il 15 Dicembre 2010 al Garibaldi, in una buona cornice di pubblico.

Altra iniziativa di successo, quella avviata grazie ad una collaborazione fra l’associazione “Ambiente è Vita” e la UILDM (Unione Italiana per la Lotta alla Distrofia Muscolare), sempre nell’ambito della Maratona Telethon. Iniziativa che vedrà i due enti collaborare ancora con l’al-lestimento di stand di piazza in occasione delle festività del prossimo periodo pasquale.Tutta la macchina organizzativa messa in moto da sono stati raccolti 6.705,28 euro, il 241, 28 % in più rispetto al 2009, in cui l’ammontare delle donazioni non ha superato il 1.606 euro. L’im-pegno delle scuole è stato determinante: solo presso la scuola elementare De Amicis sono stati raccolti 747,44 euro, mentre l’ITC “dell’Olio” ha destinato all’iniziativa ben 836 euro. Dalle altre scuole sono stati invece raccolti 1.600 euro in totale.Bisceglie, col benestare delle autorità locali, ha ri-sposto in maniera forte e propositiva al progetto BNL per Telethon, un progetto che dal 1992 ad oggi ha permesso alla ricerca sulle malattie ge-netiche di avvalersi di 198 milioni di euro in più (quest’anno sono stati raccolti oltre 12 milioni di euro nei 900 portelli attivi in tutta Italia).

BiSCegLie “Si Dona”aQuando l’unione fa… la Ricerca

PRanZo Di naTaLe CaRiTaS a S. SiLVeSTRo. Un gRanDe DeBUTToMa l’impegno di commercianti e volontari non basta.Dopo Natale, c’è chi per altri 364 giorni ha bisogno delle stesse attenzioni

anche se per la parrocchia di S. Silvestro si è trattato di un debutto assoluto, si può dire che quello appena trascorso sia uno dei

Natali più belli per la Caritas locale. Il tradizionale pranzo del 25 Dicembre, dedicato ai bisognosi di tutta la città (150 i partecipanti), è stato anticipato da mesi di preparativi, cui ha partecipato tutta Bisceglie. Mai come quest’anno, ci conferma il parroco Don fabio D’Addato, la comunità parroc-chiale ha donato con tanta spontaneità. I bambini hanno regalato montagne di giocattoli e regali, anche quelli cui più erano affezionati. Le attività commerciali (ristoranti, panifici, trattorie…) non si sono risparmiate e i volontari (una trentina, appartenenti all’entourage della Caritas o meno) hanno risposto con grande sollecitudine. Tra paste al forno e pacchi regalo, panettoni, brindisi e balli, la giornata è trascorsa nel migliore dei modi. Un grazie particolare va’ alla Caritas di S. Silvestro, a Rufina Di Modugno (coordinatrice Caritas Bisceglie) e a tutti coloro i quali hanno contribuito ad imbandire le tavole: Confcommer-cio – Mercati in Città, Nicotel, Centro Turistico Mastrogiacomo, ristorante Happy Days, ristorante Beverly, Osteria Consiglio, Osteria del Seminario, ristorante Il Gusto, panifici Carlino, Magie del For-naio, Cascione e Panificio Nuovo, supermercato MD, Mc Donald’s, Latteria Bianca, bar Ghiotto-nerie, Ufficio Postale Bisceglie 1, Prima Frutta, frutteria Da Giacomo, frutteria Da Angelo.Non sono mancati i saluti del Sindaco, che, accom-pagnato dall’assessore ai servizi sociali Alfonso Russo e dal consigliere provinciale Leo Mastro-giacomo, ha stretto mani agli adulti e giocato con i più piccoli, ascoltato le parole dei volontari e distribuito pacchi regalo a tutti.La giornata è dunque stata un vero successo,

anche se non tutto è oro quello che luccica. Per la Ca-ritas di Bisceglie, alle prese con il Progetto diocesano “RecuperiAMO-ci” (che da febbraio 2010 si occupa di raccolta e distribuzione di alimenti ai soggetti biso-gnosi, contribuendo al con-tempo a ridurre lo spreco nel circuito del commercio alimentare), l’impegno per i meno abbienti ancora non raggiunge i livelli di suffi-cienza. Ogni sera, spiega Rufina di Modugno, ven-gono distribuiti circa 40 kg di pane e 100 kg di frutta, ripartiti su oltre 200 famiglie. Il che vuol dire, fatti due calcoli, meno di una fetta di pane ed un frutto a testa al giorno. E così, mentre i bisognosi a Bisceglie sono in continuo aumento (e, si badi bene, solo il 20-30% fa parte della popolazione immigrata) le risorse restano le stesse. Patate e verdura, frutta e alimenti deperibili, sono i mezzi di sussistenza più richiesti. E sarebbero anche i più facili da recuperare, dal momento che i commercianti hanno l’obbligo di disfarsene in tempi brevi, se non vogliono che

Serena Ferrara

finiscano al macero. L’appello a fruttivendoli e dettaglianti alimentari, è dunque uno solo per que-sto 2011: non statevene a guardare, donate almeno ciò che per voi è superfluo, invendibile. C’è chi di quel poco può farsene davvero tanto.

8ire anU

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Quattro squadre di giovani biscegliesi ce la fanno anche quest’anno. Nonos-tante i fondi ridotti (solo 190 i progetti

finanziati, meno della metà dello scorso anno), le “giovani menti per una Puglia migliore” sono riuscite ad aggiudicarsi il bando regionale Principi Attivi (programma Bollenti Spiriti) e a mostrare che anche la Bisceglie giovane ha le sue unghie affilate. Gli ultimi giorni del 2010 (la notizia è stata di-vulgata il 30 Dicembre) hanno dunque regalato una bella sorpresa agli under 30 non occupati (ma portatori sani di idee) di tutta la Puglia, con contributi a fondo perduto fino a 25.000 a progetto (4.745.000 euro in totale, i fondi di-sponibili), per mettere a frutto innovative idee di imprenditorialità.Con Principi Attivi, l’Assessorato ai Servizi Giovanili e alla Cittadinanza Attiva della Re-gione Puglia si era dato anche quest’anno un doppio obiettivo: offrire ai giovani occasioni di apprendimento, responsabilizzazione e at-tivazione diretta; valorizzare le idee, i saperi, le energie e i talenti dei giovani pugliesi come risorsa per lo sviluppo della regione. Piuttosto che elargire piogge di soldi un po’ a casaccio (anche se è chiaro, i progetti finanziati non hanno tutti la stessa validità né la stessa utilità per l’economia della regione), ha lanciato una sfida e premiato la meritorietà di chi ha cap-ito che la vera soluzione alla disoccupazione è l’autoimpiego. Nel bando si faceva esplicita richiesta di tirar fuori idee “nuove” in merito a specifici ambiti di intervento (tutela e valo-rizzazione del territorio, economia della cono-scenza e dell’innovazione, inclusione sociale e cittadinanza attiva) e pertanto si operava già nella direzione della “fattibilità”. L’incredibile numero di domande pervenute (2.231, quasi tutte accoglibili) e la derivante selezione natu-rale dei progetti ha fatto il resto.

i PRogeTTiREMINISCENCE VIDEO THERAPY

Dei 4 progetti (un terzo di quelli presentati dai giovani concittadini) finanziati, uno guadagna addirittura l’11° posto in graduatoria. E difatti la proposta, una novità assoluta e trasversale a tutti gli ambiti di Principi Attivi, merita gli al-

lori ricevuti.Il progetto (proponenti Giovanni Tortora e Susanna Pedone, esperti di linguaggio audio-visivo e linguistica) si chiama “Reminiscence Video Therapy” , prevede la costituzione di un innovativo “Centro reminiscenza e video tera-pia” e si propone di aiutare i soggetti con deficit di memoria (in particolar modo chi soffre di Al-zheimer) tramite la produzione di 10 biografie multimediali di rinforzo mnesico. Per la prima volta in Puglia (probabilmente anche in Italia), le tecniche di produzione audiovisiva verran-no utilizzate come supporto agli anziani per il mantenimento di una degna vita relazionale. Partners fondamentali del progetto, nonché il Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psi-chiatriche dell’Università degli Studi di Bari e la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Macerata.

MICROGENERATORE EOLICO BIOMIMETICO

Al 33° posto giunge un altro progetto dal carattere scientifico, (entusiasti, ne abbi-amo già parlato nel n. 91 di Maggio 2010) questa volta di natura ingegneristica. A capo, il 27enne ing. Nicola Di Gregorio, il cui micro generatore eolico biomimetico è già stato brevettato. La realizzazione di un simile “aggeggio”, la prima pala eolica da applicarsi direttamente sulle facciate dei palazzi, consentirebbe l’avvio di una nuova epoca delle energie pulite. Alto mezzo metro, in grado di adattarsi agli ambienti (funziona sia da generatore che da attenuatore, grazie a delle pale flessibili) il micro generatore eolico biomi-

La risposta alla disoccupazione giovanile? L’autoimpiego, se le istituzioni danno una mano.

QUATTRO PROGETTI BISCEGLIESI fINANzIATI CON 25.000 EURO Serena Ferrara

metico fornirebbe il 25% in più dell’energia di attivazione.

Y@UR COM-BAT

Più in là nella classifica, al 130° posto, un pro-getto afferente il ramo umanistico.“Y@ur Com-Bat”, la prima agenzia di comuni-cazione “sostenibile” (proponenti Serena fer-rara, Vincenzo Arena, Simona Recchimurzo, Marco Rechimurzo, Nicola Mastrototaro, Elio Lacavalla, Alessandro Sette e Paolo Demilito) vuol essere un’agenzia di comunicazione a tutti gli effetti, ma specificatamente dedicata a pro-getti di comunicazione per enti no-profit e pic-cole associazioni che dispongono di microscop-ici budget. A corollario, oltre all’attività di fund raising, proporranno corsi di alfabetizzazione informatica ed utilizzo delle nuove tecnologie a scopi comunicativi.

UNA GIORNATA DA MAESTRO

Al 175° posto un altro progetto di stampo umanistico. “Una giornata da maestro” (pro-ponenti Valerio Di Bitetto, Antonio Di Tullio, francesco Minervini, Maurizio Binetti e Alessia Vangi) sarà un docu-webshow, forma ibrida tra il documentario e lo spettacolo puro. In 10 pun-tate, fruibili attraverso il sito web dell’iniziativa, si cercherà di avvicinare i giovani al mondo del lavoro. A sua volta il sito diventerà una piazza virtuale su cui inserire domande e offerte “si-cure” di lavoro.

Presso il Comune di Bisceglie sarà a breve aper-

to uno sportello adibito ai servizi per gli agricoltori

locali, incluse quelle riguardanti l’approvigionamen-

to di carburante agricolo.

A sottintendere al compito di svolgimento delle

pratiche U.M.A (Utenti Machine Agricole) saranno

due unità della Regione. I due dipendenti non

graveranno sui bilanci delle casse comunali

ma continueranno ad essere retribuiti

dalla Regione Puglia.

UNO SPORTELLO U.M.A.

ANCHE A BISCEGLIE

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Serena Ferrara

Nunzio Dell’Orco svela i “numeri” dei suoi successi

LA PAROLA AL PROfETA DOLMEN

Incontro il Profeta del Dolmen un paio di giorni prima del Natale, senza l’intenzione di chiedergli pronostici per l’anno a venire.

Vivo gli eventi della vita con naturalità e gusto per la sorpresa; non amo mi si annuncino successi o sconfitte: una conquista predetta ma disattesa dai fatti mi suonerebbe di sconfitta, una batosta ricevuta “sulla carta” e poi nella vita la vivrei due volte.Incontro dunque Nunzio Dell’Orco, numerologo e cartomante per passione, per la curiosità di conoscere personalmente chi negli anni, senza avanzare pretesa di alcun tipo, ci ha faxato pre-dizioni su eventi e casi di spontanea volontà. Lo abbiamo accolto su queste pagine diverse volte, abbracciando la sua filosofia: prendetemi sul serio, ma con le pinze.Nunzio è un autodidatta, ci tiene a precisarlo, giusto perché sin da subito sia chiaro a tutti che «non sono un sedicente mago o fattucchiere, ma solo uno che si diletta con lo studio dei numeri e delle carte, applicando le teorie di altri».

fa profezie dall’85, da quando «una signorina nobildonna mi regalò un libro di numerologia, con una sola raccomandazione. Quella di usarlo a fin di bene». E di qui prima lo studio silenzioso, poi gli “esperimenti” in famiglia, quindi gli amici, vicini e poi lontani e una fama locale maturata negli anni. Grazie ad una serie di previsioni azzeccate. Anche di eventi non strettamente privati. Tra queste, quella del ’92, quando predisse che nella primavera successiva ci sarebbe stata una svolta per la Casa della Divina Provvidenza (ed esat-tamente il 21 Marzo giunse alla direzione una missiva che annunciava importanti novità per l’ente). Più recentemente, nel nostro colloquio me ne offre testimonianza, ha invece predetto la rottura di fini con Berlusconi, i pasticci di Casini e gli scombussolamenti di Governo. Una delle soddisfazioni maggiori, mi racconta Nunzio mostrandomi tutto l’incartamento del caso, riguarda il delitto di Perugia e la vicenda di Raffaele Sollecito. Il giorno precedente al no-stro incontro, Nunzio ha visto avverarsi la sua

profezia: “la situazione per te si sta evolvendo – aveva scritto a Sollecito alcuni mesi fa, facendogli recapitare una lettera in carcere. – Lo si legge nei tuoi numeri. A fine anno ci sarà una svolta e il 2011 sarai favorito dagli eventi. Qualcuno cercherà di metterti i bastoni tra le ruote, poi de-sisterà e i nodi verranno finalmente al pettine”.E difatti il caso il 18 Dicembre viene riaperto clamorosamente, infran-gendo il tabù della contaminazione di alcuni reperti fondamentali. Entro il prossimo Maggio il vero colpevole sarà incastrato. Il Profeta del Dolmen pertanto mi mostra il suo telefono cellulare ed un sms che poche ore prima della nostra chiacchierata il dott. francesco Sollecito, papà di Raf-faele, gli ha inviato in segno di ringraziamento.«Quando hanno capito che non si trattava di un raggiro, che non chiedevo loro nulla in cambio, mi hanno dato fiducia. Ho molto a cuore il caso di Raffaele e sono convinto della sua innocenza».Padre di tre figli, nonno di due nipoti “impiccioni”, ha un passato da piccolo commerciante di generi alimentari ed uno da dipendente (per 15 anni) della Casa della Divina Provvidenza. Un lavoro, quest’ulti-mo, che trovò grazie ai consigli delle carte, unica bussola in quel momen-to di grande sconforto. Oggi Nunzio in quella struttura fa volontariato. Spesso, tra l’altro, visita gli ospiti e legge loro le carte, aiutandoli a sognare e volare con la fantasia.Gia, la fantasia. Perché, ci spiega il sig. Dell’Orco con modestia che fa

tenerezza: «numeri e carte non si “leggono” ma si “interpretano”. Siamo onesti, c’è il 51% di probabili-tà, e non esagero, che quel che dico si avveri. E poi le previsioni non sono affatto soluzioni ai problemi. Li si prenda piuttosto come dei consigli, poi ognuno la sua strada deve costruirsela da sé».Viste le premesse, il suo più grande orgoglio resta quello di non aver ricevuto mai né minacce né tantomeno denunce. «E nemmeno recriminazioni» - aggiunge con un pizzico di autocompiacimento. Ma che genere di gente si affida ai suoi responsi e quali sono le domande più frequenti? domando al Profeta sempre più curiosa. «A parte amici e parenti, ad interrogarmi è anche qualche politico locale e per il resto gente semplice, comune». L’appuntamento fisso è al pub. «In genere sono esigenze economiche, pratiche e affettive quelle che la spingono ad interro-garsi sul futuro. Ma se qualcuno mi pone sulla salute, io non rispondo mai. Sono questioni troppo delicate. Se sbagliano i medici con le diagnosi, figuriamoci che soluzioni possono offrire le carte…». Saluto Nunzio quasi dimenticando il motivo del nostro incontro, un piccolo dono (un “assaggio” di numerologia) per tutti i lettori. In calce, i suoi recapiti: «così, se qualcuno ha voglia di contattarmi per approfondire …».

Le PReViSioni DeL 2011 SeConDo iL nUMeRo DeL DeSTino

Per conoscere il proprio numero sommare i numeri di nascita e ridurre ad un numero da 1 a 9Es. 27/4/1965 diventa 2+7+4+1+9+6+5=34=3+4=7 il nume-ro del destino è 7

Il 2011 sarà così per chi ha il numero:

1- resisti ad avversità, arrivano sviluppi positivi, valido aiuto da una persona importante

2- situazioni in equilibrio si definiscono, farai scelte obbli-gate in positivo

3- iniziative produttive trovano sostegno, ripresa rapporti affettivi e sociali

4- alternarsi di vicende creano situazioni instabili e delu-denti, valuta scelte ad Aprile

5- ogni rapporto consente realizzo, sviluppi nel lavoro, aiuti economici e morali

6- incertezze e celte sbagliate di altri procurano vantaggi, svolte e cambiamenti validi

7- se interessati a questioni economiche, l’anno è difficile, prima definite meglio è

8- per i GIOVANI, periodi favorevoli consentono da mar-zo in poi sviluppi a questioni economiche e affettive

9- sei a fine corsa cambiamenti e un nuovo percorso verso una meta stabilita è possibile

Per conoscere gli sviluppi personalizzati delle previsioni, contattare il Sig. Nunzio al 3476835196

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Oggi credo, ci dovremmo chiedere un po’ tutti cosa è la normalità. Pare che tutto quello che accade venga poi giustificato

con un laconico: è normale! Sia che si tratti di atti individuali che collettivi e … politico-istituzionali. La nostra Costituzione garantisce la libertà di espressione. Provate ad esprimerla sul serio la vostra VERA OPINIONE (con il rispetto dovuto) sui vari “onorevoli” politici, su alcuni compor-tamenti della Chiesa, etc etc e aspettatevi ritor-sioni o altro. è normale questo? è normale che, il nostro paese lamenti insufficienza di nascite e poi accusi le donne che sono costrette ad una generazione artificiale di chissà quale peccato e perseguibili penalmente? è normale che chi de-nuncia intrallazzi tra politica e criminalità debba vivere nascosto, da sequestrato? è normale che un Presidente del Consiglio “usi” il parlamento per legiferare leggi che lo rendono impunito e accusi continuamente i magistrati? è normale un paese di case abusive e di tanti “bravi signori” che non pagano le tasse? è normale che dei lavoratori in protezione del capitalismo (di altri) debbano rimetterci in dignità? Si cancella la rappresentanza sindacale sui luoghi di lavoro, si aumentano le ore lavorative, si vieta

lo sciopero. è una evidente perdita di diritti e anche di benessere “solo per i lavoratori”. è nor-male tutto questo? è normale che, un cittadino (ormai di ogni estrazione sociale) di una nazione come l’Italia, senta forte il desiderio di scappare altrove? è normale sentire la propaganda politica del ministro fitto sul “Piano per il Sud” senza indignarsi? Dove, nello sbandierato piano ci sono solo tagli: nella ricerca, nei trasporti locali, nella sanità, nella scuola, nei servizi sociali … Al Senato poi, durante la discussione del piano-propaganda, assente il ministro Tremonti (ov-viamente), i nostri valorosi combattenti del sud, Azzolini e Quagliarello, non hanno fiatato, ormai estasiati e paghi della gloriosa propaganda fatta dal ministro fitto, che ci fa vivere il sogno di un paese che non c’è! è normale? è normale che non si riducano i tanti, inutili parlamentari? è normale che un conservatore (pensate) americano - Edward Luttwack -, si vergogni degli stipendi dei parla-mentari italiani e noi qua, continuiamo a pagarli, con un silenzio pubblico assordante? è normale che si debba assistere ad un revisionismo storico sulla Resistenza, facendo passare per buona la teoria che, anche chi stava dall’altra parte (fascisti) andrebbe giustificato perché combatteva per dei valori. Ma vogliamo scherzare? Chiamare valore

2011: NON SPEGNETE IL CERVELLO, INDIGNATEVI Dino Cosmai

Marco Tempesta

il fascismo? è normale? Certo che è normale, se diventa normale non il valore dell’uomo, ma il denaro, simbolo generatore di tutti gli altri falsi valori che hanno portato la società alla deriva: le donne si licenziano se rimangono incinte (di-ventano improduttive), i giovani si assumono (quando capita) e si tengono fin quando sono utili, poi … fuori! A parer mio, normalità è coerenza con alcuni valori tipo: solidarietà, amore per il prossimo, bene pubblico, giustizia, libertà … non se ne parla più, vero?Bisogna indignarsi di più oggi, cominciare una “dolce insurrezione” avendo la bussola puntata contro le ingiustizie. Bisogna riflettere, e bene, su un nuovo progetto di società, trasmettendo ai giovani l’eredità degli ideali della Resistenza. Non bisogna spegnere il cervello! Indignatevi!

Già dalla fine di Settembre 2010, due pianeti po-tenti come Giove e Urano hanno posto le basi per cambiamenti radicali nella vita di Arieti e Bilance. Il passaggio di Saturno in Bilancia, non fa altro che consolidare e stabilizzare le soluzioni che il destino ha proposto tramite le pulsioni indotte dai movimenti planetari. Urano in astrologia è il fattore scatenante e Saturno il fattore stabiliz-zante, mentre Giove porta espansione e vantaggi con i suoi transiti ed è quindi il vettore che rende positivo tutto l’andamento. Quando c’è Giove di mezzo, anche avvenimenti apparentemente negativi si riveleranno vantaggiosi sul lungo termine. Per Arieti e Bilance, è coinvolto il settore affettivo in primo luogo: coppie che si compongo-no o si scompongono, per sopravvenute necessità esistenziali.Toccherà a Cancro e Capricorno sopportare il carico più pesante, specie perché si tratta di segni molto restii ad accettare cambiamenti radicali. Il tutto però deve essere visto alla luce di un rinnovamento ritenuto necessario dal Destino, per quanto sconvolgente possa apparire a primo impatto. Va da sè che si sta parlando di tendenze, poiché il movimento planetario porta tensioni che sono poi la causa dei cambiamenti, sempre soggette al controllo più o meno cosciente dell’in-dividuo coinvolto. Importantissima la situazione planetaria di nascita, il cosiddetto tema natale che caratterizza ognuno di noi. Le posizioni planetarie

alla nascita, possono amplificare o ammortizzare i transiti planetari di cui si sta parlando, acceleran-do o frenando i cambiamenti previsti.In linea di massima, nel 2011 troveranno facilita-zioni i nati in segni di fuoco e di aria, mentre tro-veranno rallentamenti e ostacoli i nati in segni di terra e di acqua. fa sempre testo il tema di nascita di ognuno di noi, dal quale non si può prescindere per dare attendibilità alle previsioni.L’Acquario riuscirà a mettere dei punti fermi importanti entro l’anno in corso, ed altrettanto ne godrà il Gemelli. Il settore di intervento dei transiti

L’OROSCOPO SECONDO MARCO

ARIETE + + + cambiamenti significativi soprattutto nel settore affettivo

TORO + consolidamento delle iniziative intraprese nel 2010

GEMELLI + + consolidamento e godimento di risultati ottenuti nel 2010

CANCRO - - - sforzi imprevisti per superare difficoltà improvvise

LEONE + + ripresa progetti fermi da tempo

VERGINE + consolidamento delle iniziative intraprese nel 2010

BILANCIA + cambiamenti significativi specialmente nel settore affettivo

SCORPIONE + anno tranquillo e rilassante

SAGITTARIO + + possibilità di rinnovamento esistenziale

CAPRICORNO - - - i progetti in atto troveranno impedimenti e rallentamenti

ACQUARIO + + godimento di frutti di un lavoro compiuto

PESCI - periodo faticoso che si trascina dal 2010

planetari non sarà quello di coppia, peculiare di Ariete e Bilancia, ma di volta in volta verrà deter-minato dal solito tema di nascita personale.Per concludere, si tratterà per molti Arieti e Bilance di un anno di cambiamenti radicali, di vere svolte esistenziali. Occasioni da vivere in tranquillità, con la certezza che si tratterà di cambiamenti particolarmente vantaggiosi. Cancro e Capricorno dovranno accettare lo sconvolgimento della routi-ne alla quale sono assuefatti. Gli altri segni di terra dovranno solo avere pazienza: Giove comincerà a beneficarli nell’ultima parte del 2011.

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noTizie

flash

Descrivere la vita di una cittadina di media gran-dezza come Bisceglie, significa mettere in evidenza alcuni parametri salienti che emergono, per la loro peculiarità, dal solito tran tran quotidiano. Ecco in estrema sintesi, quel che è accaduto nel mese di Gen-naio a Bisceglie

I fATTI DI GENNAIO

CRonaCa

PoLiTiCa

aTTUaLiTa’

CULTURa- Il direttore di Mediapolitika, Vincenzo Arena, pubblica il saggio “zagare e sangue. L’informazione è cosa nostra” per la casa editrice Albatros. Il saggio ripercorre la sto-ria della mafia attraverso gli occhi di chi l’ha combattuta “con la penna”, con la macchina da scrivere, con la telecamera.- www.centrostudibiscegliesi.it raggiunge i 10.000 visitatori all’anno. In due anni sono state quasi 411 mila i clik e 20.000 gli indi-rizzi IP che hanno fatto accesso alle pagine del sito, che oggi raccoglie 1.500 foto e 150 pubblicazioni.

- Grave incidente sulla A/14 all’altezza di Bisceglie. A causarlo è stata una volpe che attraversava l’autostrada. L’animale è stato colpito in pieno da una ford focus. Sono stati coinvolti nell’incidente anche una fiat Punto e un autoarticolato Daf, che ha preso in pieno la Punto. L’uomo a bordo è ancora in gravi condizioni.- Due infermiere dell’ospedale sono state con-tagiate dalla scabbia. Il paziente affetto dalla malattia era ricoverato nel reparto di medicina per mancanza posti letto nel reparto di malattie infettive.- Un’avventura sentimentale è finita male. Un quarantacinquenne di Bisceglie ha conosciuto in chat sul sito online Badoo una ragazza. Dopo qualche messaggio i due si sono incontrati e sono finiti a letto nella casa di lui. Tutto è filato liscio, fino a che il nostro ha scoperto che lei è un trans ventunenne di foggia. Ma le sorprese non finiscono qui. Il quarantacinquenne era stato narcotizzato. Svegliatosi il mattino suc-cessivo ancora stordito, ha scoperto che oggetti di valore e danaro erano scomparsi insieme alla sua carta di credito. Il trans foggiano, in-dividuato dai Carabinieri, è stato tradotto nel carcere di Trani.

- Scontro politico sulle pagine di bisceglielive tra Amoroso, segretario del PD cittadino e Vito Boccia, portavoce del Sindaco. Scendono in campo anche Sinistra Ecologia e Libertà e Partito Socialista a difendere le posizioni del dott. Amoroso. Tutto parte da una polemica sul proliferare delle “liste civetta” che, afferma Amoroso, «ben lungi dall’essere un segno della vo-lontà popolare di partecipare alla vita democratica della propria città, testimoniano al contrario una bieca logica clientelare»- Lunedì 13 dicembre presso la fabbrica di Bi-sceglie si è dibattuto sulla riforma della scuola e dell’università recentemente approvata da un ramo del Parlamento. Tra gli ospiti il Dott. Gennaro Agrimi, ricercatore del Dipartimento del farmaco biologico della facoltà di farma-cia di Bari e il prof. franco Papagni del Liceo scientifico L. da Vinci di Bisceglie. Si è parlato di fine del diritto allo studio e ritorno all’uni-versità di classe.- La Procura di Trani indaga sul randagismo a Bisceglie. Il Pd ne fa un caso politico ammini-strativo. Il Sindaco ribatte: «Non si può strumen-talizzare una legittima inchiesta della Procura».

- L’ITC Dell’Olio propone un laboratorio mu-sicale destinato agli studenti. è nata la “Piccola orchestra ITC Dell’Olio”, la cui direzione artisti-ca è stata affidata al Maestro Nico Arcieri. - Dopo oltre un anno e mezzo dall’emissione del bando, il concorso pubblico per la copertura di un posto di capo servizio affari legali al Comune di Bisceglie si avvia a conclusione. Sono stati resi noti i risultati delle prime due prove scritte. Alla sessione orale, che si svolgerà l’11 febbraio 2011 presso gli Uffici del Comando di Polizia Locale, sono stati ammessi 8 candidati.- fontanine pubbliche addio. Scompare la fon-tana di Carrara S. francesco, l’unico toccasana per bagnanti e ciclisti della litoranea di Levante. Stessa sorte tocca a quella in via Imbriani (di fronte a Carrara Di Ceglie) eliminata in manie-ra ingiustificata. Anche in piazza Castello la storica fontanina è stata soppressa. I lavori di ripavimentazione della piazza non prevedono alcun ripristino.- Grazie all’interessamento dell’on. Carlucci, il casello autostradale di Bisceglie verrà finanzia-to anche con risorse della società Autostrade. Non si spengono comunque le polemiche circa l’utilità della futura opera pubblica.- L’Arcidiocesi Barletta - Trani- Bisceglie conce-de il Palazzo Arcivescovile in comodato d’uso per trent’anni al Comune di Bisceglie. Il Palazzo continuerà ad essere la sede del Museo Dioce-sano diretto dal dott. Giacinto La Notte.- Dopo l’approvazione del Piano Provinciale di Riorganizzazione della Rete delle Istituzio-ni Scolastiche 2011-2012, è arrivato il parere favorevole dell’Ufficio scolastico regionale. Si prevedono nuovi corsi per le scuole superiori di Bisceglie: presso l’Itc “Dell’Olio” nascerà l’indirizzo“Relazioni Internazionali per il Marketing”; presso il liceo Da Vinci il Liceo Musicale e Coreutico.- Dall’8 al 26 Dicembre in piazza Vittorio Emanuele è stata effettuata una raccolta fondi a favore del canile “Molla l’osso” di Bisceglie che ospita cani abbandonati. L’iniziativa dell’Associazione Laika è volta anche alla pos-sibilità di adozione da parte di cittadini, onde ridimensionare il problema del randagismo.

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Preside giuseppe Di Pierro DOPO 52 ANNI DI ATTESA

è nato, dopo una gestazione durata ben 52 anni, l’Istituto Professionale Statale di Bisceglie. “Indipendente ed Autonomo”,

deriva dalla unificazione dei due istituti : il Profes-sionale per il Commercio e quello per l’ Industria e l’Artigianato, ambedue funzionanti sin dal lontano 1-10-1958 e ambedue nati quali sezioni staccate di altrettante scuole aventi sedi in Bari. L’I.P.C. Tridente e l’I.P.S.I.A. Santarella.

Le SCUoLe SUPeRioRi a BiSCegLiePer la storia citiamo l’iter percorso nel corso degli anni. Dalla dipendenza dalle sedi di Bari, furono succes-sivamente aggregate ad altre scuole, peraltro nate dopo. La prima, l’I.P.C. passò alle dipendenze dell’I.P.C. di Trani, mentre la seconda l’I.P.S.I.A, in un primo momento fu aggregata all’I.P.S.I.A. di Barletta e dopo diversi anni all’Istituto Pro-fessionale di Stato per le Attività Marinare di Molfetta.Per la cronaca, l’Istituto Tecnico Commerciale di Bisceglie, nato anche esso come sezione staccata dell’ ITC “G. Cesare di Bari nell’anno 1960, ot-tenne l’autonomia dopo appena due anni, pur essendo una piccola scuola di 10 classi con poco più di 100 alunni, a seguito dell’interessamento del sottoscritto, allora docente in quella scuola e facente funzioni di dirigente.L’aver ottenuto l’ “autonomia” potrebbe sembrare un fatto puramente formale, per i non addetti ai lavori. Ma è un provvedimento di fondamentale importanza perché concede alla scuola la piena indipendenza giuridica, amministrativa ed eco-nomica.L’Istituto avrà un proprio dirigente ed organi collegiali propri che possono liberamente deci-dere le sorti della scuola nell’immediato presente e in prospettiva e utilizzare i fondi disponibili secondo gli obiettivi predefiniti. E non attendere le “elargizioni” di qualche residuo di bilancio proveniente dalla sede centrale, come è avvenuto per ben 52 anni.Per Bisceglie, dove da sempre vi è stata carenza di scuole superiori, con la nascita dell’istituto professionale autonomo si crea il terzo Polo di Istruzione Superiore, dopo il Polo Liceale, e il Polo Tecnico.In tal modo oltre a colmare il vuoto culturale che ha caratterizzato la pubblica istruzione nella nostra città, si potrà porre fine o almeno ridurre drasticamente il “pendolarismo scolastico”.Nei giorni scorsi sono andato a salutare il primo Dirigente del nuovo Istituto, Prof. Musci. ed a complimentarmi per l’iniziativa intrapresa. Dopo pochi mesi dal suo insediamento, ha già inoltrato la richiesta ufficiale (poi approvata) agli organi competenti dell’istituzione di diversi nuovi indi-rizzi di studi.Ancora una volta le sorti dell’istruzione superiore della Città di Bisceglie dipendono dall’iniziativa del singolo cittadino, sia pure uomo della scuo-la.Si ripete ciò che è avvenuto in passato.Alla luce di questo grande evento, permettetemi di esternare la mia grande soddisfazione per aver

visto, in vita, appagato il mio desiderio. final-mente si è portata a compimento l’opera iniziata 52 anni or sono. Sono lieto di cedere, finalmente, il testimone al dirigente Prof. Musci, sicuro che potrà proseguire nell’azione fattiva per lo sviluppo delle scuole superiori della nostra Città. Perché abbiamo atteso ben 52 anni questo provve-dimento amministrativo invece di risolverlo per tempo, come fu fatto per l’Istituto Tecnico? La risposta è molto semplice, anche se “disarmante”. Perché nessuno si è mai interessato delle scuole su-periori biscegliesi, al contrario di quanto avveniva nel contempo anche nelle città limitrofe.

La SToRia DeLLe aLTRe SCUoLe a BiSCegLieSe è vero che lo sviluppo della scuola è basilare per lo sviluppo culturale e socioeconomico dei popoli è anche vero che nella nostra città il settore scolastico e in particolare, quello delle scuole su-periori è stato completamente trascurato sin dai tempi più remoti.All’uopo ritengo opportuno dare un cenno storico, sia pure molto fugace.All’inizio del secolo scorso nella nostra Città funzionavano solamente le scuole elementari, suddivise in otto classi, dalla prima all’ottava.Negli anni 30 la scuola elementare fu ridotta ai primi 5 anni, mentre fu istituito il Corso Bien-nale di Avviamento al Lavoro. furono le uniche scuole statali rimaste tali fino agli anni 1958, con una piccola modifica nell’anno 1946, quando al Corso Biennale di Avviamento venne aggiunta la terza classe, trasformando l’istituto in Scuola Secondaria di Avviamento Professionale di tipo Industriale.In quegli anni fu istituito il Ginnasio Comunale, scuola privata formata da 5 classi. Per tutta la prima metà del secolo scorso questa era la situazione delle scuole superiori Biscegliesi, cioè, quasi nulla. Agli inizi degli anni 50 nasceva la scuola media statale, triennale, mentre veniva soppresso il vec-chio Ginnasio. A seguito della riforma scolastica, il 1 Ottobre 1963 prese il via la Scuola Media Unica, mediante l’unificazione della Scuola Me-dia e della Scuola di Avviamento Industriale, che venne soppressa. Negli stessi anni veniva istituito il Liceo Scienti-fico Comunale, scuola privata, statalizzata alcuni anni dopo.Nell’Anno 1958, come anzidetto furono istituite le due sezioni staccate degli Istituti Professionali e nel 1960 l’Istituto Tecnico Commerciale. Tutte sorte su iniziative promosse dal sottoscritto, un semplice cittadino, anche se docente! Da quella data e fino ad oggi, negli ultimi 60 anni, la situazione è rimasta quasi immutata. Vi è stata solamente l’istituzione della Sezione Linguistica Sperimentale nell’anno 1983, presso il Liceo Scientifico, del quale ero Preside, ovvia-mente, ancora una volta, su mia iniziativa, e negli ultimi anni la sezione Turistica presso l’I.T.C.Queste sono le uniche scuole che ci ritroviamo all’inizio del 3° millennio.

Ben poca cosa se rapportiamo il numero delle scuole superiori al numero degli abitanti.Conseguentemente moltissimi studenti biscegliesi sono stati costretti a proseguire gli studi fuori sede , ingrossando sempre di più il flusso degli “studenti pendolari”.In quegli stessi anni, però, nelle città limitrofe si moltiplicava la nascita di Scuole Superiori. Per fare un confronto si consideri che già negli anni ‘30 a Molfetta funzionavano il Liceo Classi-co, l’Istituto Magistrale, la Scuola di Avviamento Commerciale, la Scuola Tecnica Commerciale e l’Istituto Nautico. All’inizio del nuovo millennio funzionano tutte le scuole superiori di ogni indi-rizzo. A Bisceglie invece… è aumentato notevol-mente il pendolarismo scolastico!Non parliamo poi dell’edilizia scolastica. Si consideri che l’Amministrazione Provinciale ha costruito un solo edificio negli anni 80 per l’ITC ed uno, di appena 5 aule, negli anni ‘60 per il L.S. niente altro. Questa è la situazione all’inizio del secondo de-cennio del terzo millennio. A questo punto ci corre l’obbligo di fare una riflessione in merito. Perché per oltre un secolo nella nostra città vi è stata una totale insensibilità nell’affrontare il problema delle Scuole Superiori ? Perché non sono mai partite nemmeno proposte fattive da parte di chi ha gestito le sorti della nostra Città o dei politici che ci hanno rappresentato ? Perché non si è aperto mai un dibattito sul problema scolastico ?Eppure siamo passati da una società contadina di analfabeti del primo ‘900 a quella progredita e ac-culturata del 2000. Ma nulla è cambiato, perché? Mi auguro che questa volta le autorità locali colla-borino con i dirigenti scolastici per la realizzazione di un centro studi al passo coi tempi, del quale la nostra città ha grande bisogno.

Il Tar Puglia ha respinto il ricorso delle associazioni sindacali e genitoriali

della Bat circa la sponsorizzazione di banchi e suppellettili scolastiche, iniziativa intrapresa

dalla Provincia Barletta-Andria-Trani: le associa-zioni non avevano titolo a proporre ricorso. Il Tar si

è così pronunciato: «… al fine di favorire una migliore qualità dei servizi presta-ti, i comuni, le province e gli altri enti locali possono stipulare

contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione, nonché convenzioni con soggetti pubblici o privati diretti a fornire consulenze o servizi aggiuntivi e che comunque il

bando correttamente contempla una apposita clausola finale di salvaguardia che impedisce le sponsorizzazioni “vietate”

riguardanti propaganda di natura politica, sindacale, filosofica o religiosa, pubblicità diretta o collegata alla

produzione o distribuzione di tabacco, prodotti alcoolici, materiale pornografico o a sfondo

sessuale, messaggi offensivi incluse le espressioni di fanatismo, razzismo

odio o minaccia».

SPonSoR a SCUoLa:

PeR iL TaR Sono oK

alessio Di Liddo

Bisceglie conquista l’istituto professionale

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Roberta Monopoli

Che lo abbiate trascorso in chiesa, a fare il count down davanti alla tv, a brindare in una piazza affollata, tra lustrini e tacchi a

spillo come vip o in casa con i vostri cari a sfiacco-lare sul balcone… insomma, qualunque sia stato il vostro rito di “propiziazione”, sicuramente il Capodanno avrà segnato per tutti un momento di passaggio, di sostituzione del vecchio con il nuovo, di buoni propositi e tante speranze.Nulla di strano se al rintocco della mezzanotte, per via dell’effetto placebo, vi sarete ritrovati a riflettere sul senso della vita, onde sentirvi inve-stiti da una ventata di energia. In gergo, ben lo ha spiegato il dott. Gianni ferrucci nella conferenza del10 Dicembre 2010, questo si chiama “pensiero positivo”. Anzi, “arte” del pensiero positivo, perché non è da tutti sapersi concentrare sulle soluzioni piuttosto che sui problemi. Pensare positivo vuol dire non solo essere ottimisti ma riuscire ad affrontare la vita in modo sempre efficace «non si tratta di ottimismo forzato, ovvero di ignorare i dolori e le frustrazioni che

ognuno di noi incontra nel corso dell’esistenza; si tratta invece di sostituire al pensiero quantita-tivo il pensiero qualitativo». La vita, spiegava il dott. ferrucci, è experiencing ovvero esperienze che ognuno interpreta. A volte si fanno scelte consapevolmente sbagliate «a volte in queste situazioni ci sguazziamo, perché non abbiamo la capacità di cambiare».Pensare positivo è invece interpretare le emozio-ni nel giusto modo e quindi compiere le scelte giuste. Pensare positivo è avere potere personale, ovvero fare in modo che le cose operino a nostro beneficio. Pensare positivo è dunque riconoscere il potere di scelta che abbiamo a nostra disposi-zione. Un esempio banale. Prendiamo un’azien-da in crisi: uno dei due soci parlerà in termini di bancarotta, l’altro in termini di opportunità di crescita. Chi dei due soci riuscirà ad attrarre nuove risorse per l’azienda? Piangersi addosso non serve a nulla. Varrebbe la pena pensare a Capodanno ogni qualvolta ci si trova ad una situazione che comporta un cambiamento. Per

1) Parla positivo, ovvero coniuga i tempi al presente, né al futuro né al passato: la salute psicologica è vivere hic et nunc;2) Non dire mai: “non sono capace di farlo”; le credenze autolimitanti condu-cono ad azioni che confermano quelle convinzioni;3) Impara a distinguere i problemi dai dati di fatto. La morte di un parente caro è un dato di fatto, qualsiasi altro caso che abbia soluzione (anche solo in potenza) è un problema. Chi confonde i dati di fatto con i problemi tende a dare la colpa all’esterno dell’evolversi della sua situa-zione psicologica. E’ in genere un fatalista e così si preclude in partenza ogni via di cambiamento personale;4) Utilizza la tecnica del pensiero anti-tetico: se vi capita una disgrazia, non pensate a ciò che è accaduto, ma a cosa rende così negativo per voi quell’evento. E quindi a cosa avreste colto di positivo nell’evento, se fosse capitato a qualcun altro. Passerete così dal pensiero reattivo a quello proattivo;5) Non giudicare tutto e tutti, evita i confronti tra te e il prossimo e i troppi bilanci;6) Investi ciclicamente il tuo tempo in un progetto che ti rinnovi e metta alla prova la tua creatività;7) Non fare mai la stessa cosa alla stessa ora;8) Non essere eterocentrato, ovvero con-centrati su te stesso. E soprattutto non voler somigliare a nessuno;9) Non pensare mai che una situazione sia definitiva. Se lo desideri davvero, le cose potranno sempre cambiare;10) Ricorda che non esistono fallimenti nella vita, ma solo risultati. Quando si gioca, la sconfitta va sempre messa in conto.

L’ARTE DEL PENSIERO POSITIVOSPIEGATA DAL DOTT. fERRUCCI Serena Ferrara

Per un Natale che si rispetti ci vuole un presepe, un albero, i regali, i dolci tradizio-nali, la tombola e l'immancabile concerto

natalizio.Quest’anno la programmazione del natale bi-scegliese ha offerto, oltre al classico spettacolo di canti tradizionali, svoltosi in contemporanea presso il Politeama Italia (a curarlo, il coro della scuola Media Monterisi), una serata tutta rock e dunque lontana dal tradizionale schema coro/orchestra.Lunedì 20 Dicembre infatti, il palco del teatro Giuseppe Garibaldi di Bisceglie ha visto esi-birsi gli Amor fou, nota band milanese che si distingue nel panorama musicale italiano per il suo pop d’inchiesta. La maggior parte dei brani presentati al pubblico era tratta dall’ultimo lp “I moralisti”, che affronta la tematica della morale nella società italiana contemporanea e che ha entusiasmato la platea.Il concerto è stato aperto dai “Karma in distor-sione”, nuovo progetto artistico di Antonello Papagni e Tommaso Ricchiuti. L’evento è stato organizzato dall’associazione

culturale e musicale Badside con il patrocinio del Comune di Bisceglie.Nonostante l’idea originale, il teatro non pullu-lava di gente come si sperava, forse per la scarsa promozione dell’evento o per la poca recettività del pubblico locale, essenzialmente composto da giovani.Dopo il concerto Antonio di Tullio e Valerio Di Bitetto, conduttori del programma radiofonico “Ci pensiamo noi” di Radio Centro Bisceglie, hanno intervistato i musicisti nel foyer del teatro.L’ingresso su invito ha consentito di raccogliere fondi (in verità non molti) in favore dell’asso-ciazione di promozione sociale A31-20 futuro Anteriore.

NOTE ROCK AL GARIBALDI PER THE BADSIDE Of CHRISTMASAvanguardie musicali in stile natalizio, per un pubblico sparuto. Quando l’originalità è controproducente

Uno stage al Circolo Unione spiega i trucchi per vivere meglio e vincere sempre

DeCaLogo PeR ViVeReMegLio e VinCeRe SeMPRe

affrontarlo con gusto, nel migliore dei modi. Ma come si fa? Quali tecniche possono aiutarci a pensare positivo?

Ecco un decalogo che potremmo trarre dall’esperienza del dott. ferrucci. E che potrebbe esservi di aiuto per vivere ogni novità come un Capodanno, con tanto di brindisi interiore e autocelebrazione dell’evento:

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Cristina giovenale

Dopo un’ ouverture con il botto firmata Edoardo Vianello (in scena lo scorso 27 Novembre), ad inaugurare il 2011

il Garibaldi invita la barese Lunetta Savino, nota e amata dal pubblico pugliese per essere tra le protagoniste della serie tv “Un Medico in famiglia”. La Savino calcherà le scene del teatro comunale il prossimo 11 Gennaio come interprete principale della pièce Bene Core Mio. commedia di Eduardo de filippo con la regia di Bruno Colella. La stagione teatrale al Garibaldi si è aperta con una platea gremita di gente ed un emoziona-tissimo Giovannino De feudis, (autore e regista tutto “nostro”, che ha aperto la stagione con E la notte si è fermata, opera che ha debuttato ad Aprile 2010 nientemeno che al Parioli di Roma). Il pubblico biscegliese è poi stato deliziato da un Vianello attore-cantante, ben diverso da quello noto al grande pubblico, ossia un burbero, per giunta solitario.

Nello spettacolo, ambientato alla vigilia di Nata-le, Vianello si ritrova solo (persino il maggiordo-mo lo lascia per raggiungere la sua famiglia), a fare i conti con passato e presente, che gli si pre-sentano sotto le spoglie di bellissime donne.E così passa in rassegna i suoi successi di sem-pre, da “Abbronzatissima” a “Guarda come dondolo”, dall’intramontabile “I Watussi” a “Con le pinne fucine ed occhiali”, riponendo nel pubblico, unico interlocutore la speranza che non tutto sia perduto.Il pubblico biscegliese è apparso decisamente convinto. Bene Core Mio riprende invece un’espressione napoletana con cui si identifica in modo ironico il gioco ai danni di qualcuno da parte di una insospettabile persona di famiglia. Ed è proprio il caso di questa pièce, il cui nucleo è una famiglia, o meglio ciò che è rimasto di una famiglia: due fratelli Lorenzo e Chiarina che vivono nel ricordo dei genitori ormai defunti.

STAGIONE TEATRALE: BEL DEBUTTO,MA ANCORA POCHI GIOVANIDopo lo spettacolo diVianello, si attende Lunetta Savino, il prossimo 11 Gennaio

Al legame di sangue si mescolano sentimenti e situazioni opportuniste, celate sotto altruistiche sembianze.Il teatro è una realtà vivente e furente; anche se a malincuore nella platea del 27 Novembre non si sono visti molti giovani. Che la cultura costi troppo? Vi lasciamo con questo interrogativo e rinno-vando l’invito a seguire l’appuntamento dell’11 Gennaio. A seguire, il 25 Gennaio, andrà invece in scena Lo scarfalietto/ Lo scaldaletto di Edo-ardo Scarpetta, con Geppy Gleijeses, Lello Arena e Marianella Bargilli.

Per info -Numero verde: 800. 0633332.www.teatropubblicopugliese.it/bisceglie

E così, un giorno dopo l’altro siamo giunti al 2011. Anno in cui ricorre il 150° anniversario della fantomatica “Unità d’Italia”. Sembra

ieri, quanta fretta il tempo…Si, ma come ci siamo arrivati? A mio parere, ab-bastanza malconci. Se guardo dietro, non riesco a vedere uno, dico uno, dei problemi che assillano noi comuni cittadini di questa Nazione che sia stato risolto. Questa Italia che si prepara a festeg-giare i 150 anni della sua presunta unità, mai è stata così disunita come oggi. Un’Italia colma di risentimento tra nord e sud, purtroppo alimentato ed amplificato da alcuni dis-onorevoli soggetti politici. Una società che sempre più si allontana da certa politica, mentre i politici sempre più sono interessati ai loro affari. Ricordate? In un periodo non tanto lontano, con “Mani pulite” si venne a conoscenza, anzi, si ebbe conferma di quello che a molti era sempre stato chiaro: gli affari di molti politici,si facevano sottraendo risorse economiche alla collettività. Oggi conviviamo con affaristi che fanno i politici… gli “onorevoli affari”.Disposti a tutto per entrare o per scendere, come dice qualcuno, in politica. Il gioco vale la candela! Non c’è dubbio. Come non c’è dubbio che c’è stato un evidente salto di “qualità” nel degrado etico morale della classe politica. Con l’aggravante che tale sporcizia ha contaminato ogni classe sociale. I governi succedutisi, chi più chi meno ma l’ultimo è maestro, hanno creato con l’assenso e con l’indif-ferenza dei media e di una certa Chiesa, non una,

ma più generazioni di non pensanti. Beatamente, ma io direi “ebetamente”, viviamo in un reality show continuo.Una previsione futura? E’ un azzardo, impossibile. forse sarebbe bene “prevedere il passato” per capirlo meglio.• Avevamo disoccupazione: E’ aumentata!• Avevamo la sanità pubblica febbricitante: E’ in rianimazione!• Avevamo la scuola pubblica che arrancava: E’ disperata!• Avevamo una questione etica-morale vergo-gnosa: Tale è rimasta, solo non si vergogna più…ora è una virtù!La giustizia, in molti casi, non era giusta…: è sempre più ingiusta. E pensare che la democrazia si qualifica soprattutto con la giustizia, principale radice e pilastro.A proposito di atti in-giusti: vi sembra giusto, per esempio, che il presidente del senato doni per la terza volta all’ospedale del Bambin Gesù di Roma, il ricavato del concerto di Natale tenutosi nel Parlamento? Ospedale, questo, di proprietà del Vaticano che già gode di tanti privilegi fiscali, economici. Ovviamente, i suoi dipendenti non pagano le tasse al Governo Italiano. Il ricavato di un’iniziativa pubblica (Parlamento Italiano) dona-to ad un privato, ancorché meritorio, ma estero, è estraneo al sistema sanitario nazionale, anche se con esso convenzionato. Non sarebbe stato più apprezzato ed opportuno, più GIUSTO donare ad

uno dei nostri ospedali pediatrici pubblici? Questa è mancanza di sensibilità verso i problemi della nostra sanità pubblica e dei suoi dipendenti. Chiusa questa parentesi che mi indigna, ritor-niamo all’Italia unita. Non riesco a capire quale unità si commemorerà, se neanche il calcio riesce più ad unire gli Italiani (vedi la Lega di Bossi con i suoi accoliti che tifa contro…la Nazionale). Ma si può essere più ebeti? L’Italia, si appresta a festeggiare i suoi 150 anni di immaginaria unità nazionale con una grave colpa: ha dimenticato il suo passato ma, quello che più duole, è che ha dimenticato il futuro. Il 2011 vedrà anche la nostra città festeggiare questa unificazione di plastica. E, se proprio devo fare un augurio a questa città, è questo. L’anno appena uscito di scena, sotto l’aspetto culturale, ha visto la nostra città, grazie alla caparbietà di diverse associazioni culturali, alcune troppo spesso lasciate sole, regalare ai nostri cittadini e non solo, momenti culturali degni di rilievo nazio-nale. Voglio sperare, questo è il mio augurio, che qualsivoglia governo futuro (ci prepariamo alle elezioni di Primavera), non dimentichi il lavoro svolto ed anzi, faccia molto e di più per la cultura. Che aiuti i nostri talenti. Ce ne sono, fuori se ne sono accorti…e da tempo. Bisceglie ha invece perso troppo tempo e troppe opportunità. Con la cultura si mangia anche. Solo, è questione di scelte. Scegliere persone culturalmente valide e…apartitiche. E’ una richiesta troppo grande?

2011. AUGURI UNITI IN UN’ITALIA DIS-UNITA Dino CosmaiRiflessioni a 150 anni dall’avverarsi del sogno tricolore

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Serena Ferrara

alessio Di Liddo

PENSA AL fUTURO ORTO BOTANICO

Il presente è quello di uno show che, in poco più di un anno, ha saputo fare passi da gi-gante, trasformando un concorso canoro di

provincia, realizzato in un salone parrocchiale, in uno spettacolo da Divinae folliae. Con tanto di 5.000 spettatori in diretta streaming sul web e 320 visite in replica nei successivi 15 giorni, nono-stante le due ore e mezza circa di spettacolo.Il futuro, invece, vuol esser quello di un riscatto dei talenti meridionali dal gioco dei talent show da prima serata. Di quelli che selezionano i protagonisti in base allo “spessore” della tua raccomandazione. E ci fermiamo qui per non andare oltre.Centrotalent, dicevamo, pensa già ad una terza edizione, frattanto che i ragazzi della seconda se ne vanno in tour con la vincitrice, la tranese Michela Denozza. Il nuovo direttore artistico, che di nome fa Vincenzo Antonio Gallo, è anche il delegato distrettuale TOD del Leo Club (il club dei giovani Lions), laddove TOD sta per Tema Operativo Distrettuale, ovvero “service”, “missione” del Distretto Puglia-Basilicata. E poiché questi giovani volontari, accomunati dal cosiddetto “spirito di servizio”, per l’anno in corso hanno scelto di darsi come tema: “Esprimi un desiderio – noi ti aiuteremo a realizzarlo”, il contributo al’iniziativa Centrotalent, il web rea-

lity nato negli ambienti di Radio Centro Stereo, non poteva che calzare a pennello.L‘atmosfera è ancora frizzante per l’inaspettato successo della seconda edizione. E il merito, a dire il vero, è anche un bel po’ di Leo Mastro-giacomo, titolare del Divinae follie e consigliere provinciale (ma, in queste circostanze, non chia-matelo così, non desidera mescolare la politica al resto). Mastrogiacomo ha difatti ceduto gratuita-mente per la serata i locali della discoteca Divinae folliae, ma ha fatto anche di più, mettendo a disposizione personale, bar e servizio d’ordine per la buona riuscita della manifestazione. E frattanto che si pensa al futuro, il prossimo 30 Marzo inizia Centro talent 3. Tra Gennaio e feb-braio si selezioneranno i concorrenti (20 artisti tra cantanti uomini, donne e gruppi locali), mentre tra Marzo e Luglio si procederà con lo show. A far da giudici, i finalisti dell’ultima edizione e una serie di nuovi giudici i cui nomi non sono ancora stati ufficializzati. L’unica conferma, è quella dell’ex Amica Valeria Valente, che, rac-conta il deus ex machina del programma Nicola Landriscina, quest’anno ha davvero mostrato il lato migliore di sé.

Info e prenotazioni: [email protected]

“IO CANTO” CON CRISTIANO TURTUR

Non è la prima volta che un allievo della Nuova Accademia Orfeo di Bisceglie si esibisce per la famosa trasmissione di

Canale 5 “Io canto”. Già l’anno scorso Gabriella Aruanno (16 anni) aveva avuto l’onore di duettare con voci famose come quelle di Elisa e del coro di Renato zero. Sembra però che la partecipazione di Cristiano Turtur abbia avuto una maggior eco, sebbene la sua permanenza in trasmissione si sia ridotta a una sola puntata, quella del 27 Novem-bre. Non è un caso che a Gennaio si parli ancora di lui! è da poco reduce da due concerti natalizi, il primo nella chiesa di S. Adoeno con tutti gli altri

grazia Pia attolliniUn biscegliese approda sul palco di Canale 5

allievi dell’Accademia e il secondo presso il Teatro Garibaldi. Ma chi è Cristiano Turtur? Io lo cono-scevo come “lupetto”- fino a tre anni fa faceva parte del Gruppo Scout- e già in quel contesto aveva dato prova delle sue doti canore. Memorabili le sue esibizio-ni in piedi sulla sedia dopo il pranzo: cantava divertendosi e facendo divertire tutti coloro che gli erano attorno. Dopo l’esperienza scout il nostro Cristiano ha deciso di coltivare la passione per il canto in modo più serio, iscrivendosi presso la Nuova Accademia Orfeo, nota in città -e non solo- per la preparazione musicale che impartisce.

Alle selezioni per “Io canto” è stato subito notato dal produttore e così è arrivato al debutto su Ca-nale 5 in prima serata. Non è riuscito a superare il turno, ma non è questo che importa: come lo stes-so Cristiano riferisce: «l’importante è l’esperienza e non il risultato, visto che sono ancora piccolo». Non deve sembrare strana una dichiarazione del genere, in fondo Cristiano ha solo 11 anni e seppur vincere piace a tutti è anche vero che a quell’età conta davvero poco arrivare in vetta. La semplicità che dimostrava mentre cantava sulla sedia è la stessa che traspare dall’esibizione in

trasmissione. Siamo troppo abituati a guardare e sentire bambini-prodigio che si atteggiano da grandi professionisti, la naturalezza del nostro piccolo talento ci dimostra invece che è possibile ancora affrontare e interessare un vasto pubblico con la genuinità della propria età. Non per questo si è mostrato banale e anonimo, ma al contrario originale e comunicativo. La scelta dell’esibizione a tre, ci spiega Cristiano, è ovviamente stata della produzione così come quella del brano, la celebre canzone “Che sarà”. Non nasconde che avrebbe voluto cantare da solo. Cosa rimane di quest’espe-rienza è intuibile ma non così scontato: ci sono le nuove amicizie, l’emozione che difficilmente si dimentica, la gioia di essere stato su quel palco e… delle scarpette come quelle di Aladino. Avete capito bene: il ricordo più simpatico è legato alle strane scarpe che indossava uno dei maestri di canto presenti alle prove della trasmissione. E questa è un’ulteriore dimostrazione del carattere precipuo di Cristiano: un ragazzino semplice e modesto. Bravo Cristiano!Non possiamo che congratularci con lui anche per aver dimostrato, senza accorgersene, quanto vale la gioventù biscegliese. Che questo sia un monito per tutti coloro che vogliono distinguersi con una particolare capacità: la ricetta vincente prevede preparazione e semplicità.

Aperte le selezioni per la terza edizione del talent show

Scade la convenzione tra Wwf e Comune per la gestione del “Giardino Botanico Veneziani Santonio”. Il Wwf, con una missiva al Sindaco,

fa sapere che non rinnoverà la convenzione se il Co-mune non provvederà in proprio alle opere di manu-tenzione ordinaria e straordinaria. Terminata la fase emergenziale, spiega il presidente del Wwf Antonio Civita, non c’è più alcun motivo per cui il Wwf debba farsi carico dei lavori di pulizia del parco. Non è solo una questione di spese, seppure l’asso-ciazione ambientalista sostiene di averne affrontate molte (per la sola riapertura, 1.400 euro, a fronte di un contributo per la manifestazione di 1.000 euro). «Crediamo - spiegano gli attivisti - che un servizio pubblico come il verde debba valere il contributo di risorse pubbliche. Le tasse servono a questo». «Le nostre richieste - prosegue la missiva - sono giustificate dal fatto che la nostra Associazione non ha attività di lucro all’interno del Giardino Botanico da cui attingere per pagare operai e materiale; né, riteniamo, ci potrà mai essere un privato che, mosso dal profitto, potrà reggere le spese di un Giardino di 4.000 m², tanto più che il testamento dei coniugi Veneziani esclude un utilizzo “a scopo commerciale” dello stesso. Siamo al contrario certi che il Comune abbia le risorse per tali oneri».

Il Wwf scrive al Sindaco: non rinnoveremo la convenzione se il

Comune non provvederà in proprio alla manutenzione del parco

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Serena Ferrara

Mansueto Mariaserena

APPUNTAMENTO CON LE RISATE

Prova attoriale di grande spessore, quella che “si è autodedicato” Tonio Logoluso per i 25 anni di carriera.

Ho assistito il 17 Dicembre alla prima dello spet-tacolo “Il grande Kahuna” e sin dall’introduzio-ne riportata in brochure (tre personaggi in scena, atmosfere sospese, lunghi, lunghissimi dialo-ghi), ho capito che un copione così “rischioso” avrebbe potuto animare la serata in due modi: spettacolo soporifero dettato da andamento lento, oppure due ore quasi sul filo del rasoio, senza respirare, rapita, più che dalla trama in sé, dalle implicazioni metafisiche dei suoi mille rimandi esistenziali. Con uno come Tonio nella doppia veste di attore e regista, inutile dirlo le cose dovevano andare nel secondo verso. Ce lo si aspettava e così è stato. Anzi, è andata anche meglio. Vedere tra il pubblico giovani e giova-nissimi, per giunta entusiasti della pièce, credo sia stato un gran bel regalo per il “nostro”. Pub-blico in sala elettrizzato e plaudente, espressioni

Ecco come il regista Tonio Logoluso spiega il perché di questo spettacolo in occasione dei 25 anni di carriera:

«Avevo “puntato” questo testo già da qual-che anno e aspettavo l’occasione propizia per metterlo in scena. Quando vidi il film per la prima volta rimasi folgorato dal tourbillon di emozioni e dalla bellezza della scrittura teatrale, allora dissi: “io devo fare e farò que-sto spettacolo”... L’occasione è arrivata per i miei 25 anni di teatro e per aver avuto la for-tuna di trovare un attore di 20 anni in grado di interpretare un ruolo da protagonista così difficile (trovare l’attore 50enne era molto più semplice)... L’anno scorso Leonardo (de Simone, ndr) ha seguito il laboratorio tea-trale che ho diretto e mi sono reso conto in fretta che poteva essere la persona giusta... l’ho cresciuto e seguito passo passo ed è stato bravissimo (era al debutto assoluto)...»

paghe e soddisfatte per aver inteso ognuno dei rimandi della quasi non-storia inscenata. Già, una quasi non-storia, perchè l’ “Hospitality Suite” di Roger Rueff, da cui “Il grande Kahuna” è tratta, butta sulla scena tre tipi tra loro assolutamente distanti, accomunati dal solo fatto di essere piazzisti di olio industriale (quindi costretti a condividere atteggiamenti e modi di fare professionali). Poi li abbandona sul palco, costringendoli a scegliersi il loro destino come dadi sul tavolo da gioco della vita. Tutto è un “mentre”, riflessioni esistenziali nell’attesa del pezzo grosso della serata, il grande Kahuna, a cui i tre avrebbero dovuto proporre un contratto di fornitura. Come nel migliore dei drammi esisten-ziali, l’attesa resta tale, senza risolversi, perché in realtà lo scopo è solo quello di scavare sotto la superficie, le percezioni dei personaggi-funzione

“Andrà.... ce vu cambò menge picche e nan t’abbettò” è il titolo dell’ultima commedia che corona 25 anni di

risate. Dal lontano 1985 la Compagnia teatrale “La Chemèdie”, che dalla traduzione in verna-colo biscegliese della tipologia dei suoi spettacoli prende il nome, ha visto consolidarsi la figura di “Andrà”, uomo medio biscegliese alle prese con ridicole vicende quotidiane. Le avventure di Andrà si sono succedute nel corso di questi anni in diciotto commedie, nelle quali si sono avvicendati personaggi di varia natura, alcuni poi entrati a far parte della Compagnia.Tante le soddisfazioni di questa amatissima “fa-miglia”, su scala locale ma anche nazionale: pal-coscenici prestigiosi come il Teatro Gnomo (nel 1997), il Teatro Carcano (negli anni 1999-2001) e il Teatro Delle Erbe (nel 2003) di Milano, hanno applaudito in diverse occasioni i nostri, che hanno calcato persino le scene di oltre oceano, portando il sorriso a tutti i concittadini emigrati nella città di New York (nel 1996). Ma a rendere speciale questa esilarante com-briccola è la causa benefica: parte del ricavato dello spettacolo rappresentato il 4, 5, 7, 8, 10, 11, 12 Dicembre scorso al Garibaldi è stato devoluto alla cooperativa biscegliese “Uno tra

La compagnia in vernacolo biscegliese sposa la causa benefica

Noi” per l’acquisto di una carrozzella J.O.B. Si tratta di una sedia per il trasporto di disabili ed anziani adatta al mare, alla neve o al trekking off-road. E' munita, infatti, di una coppia di ruote studiate per il trasporto agevole su tutti i tipi di fondo (sabbia, ciottoli, neve). E’ l’unica sedia che permette di entrare in acqua restando seduti poiché è costruita con materiali in lega che non temono l'attacco della salsedine. E’, inoltre, completamente disassemblabile per il trasporto anche in veicoli di piccole dimensioni. facile da usare, è la soluzione ideale per impianti balneari, stazioni sciistiche e campeggi non provvisti di attrezzature per l'agevole soggiorno di persone con problemi di mobilità temporanea e perma-nente. Insomma, grazie alla carrozzella J.O.B. si riuscirà a rendere più agevole la vita in spiaggia e in ogni altra occasione vacanziera a quei disabili cui le barriere architettoniche precludono ogni genere di libertà nei soggiorni fuori porta. Un ottimo modo, per “La Chemèdie” per festeggiare il venticinquesimo anniversario di attività rega-lando un ulteriore sorriso (ma che questa volta ha poco a che fare con la comicità) a chi si trova in condizioni di svantaggio.

IL GRANDE KAHUNA

(uomini macchina), in realtà consapevoli della parte umana della loro esistenza.“Il grande Kahuna” è insomma una summa dell’uomo moderno raccontata attraverso il pal-coscenico. E se Logoluso l’ha scelta per celebrare questo compleanno speciale della sua carriera in teatro, non è sicuramente un caso.Performance di tutto rispetto da parte dei tre attori (Logoluso, in forma più che smagliante, Cosimo Boccassini e Leonardo de Simone): bril-lanti, non si sono concessi distensioni per tutta l’ora e quaranta della pièce. Nota di regia interessante (e di questo ringrazia-mo Tonio, che in fatto di musiche di scena, si è sempre mostrato un “orecchio fine”), la presenza ficcante di suoni e musiche: rintocchi di orologio, dissonanze rock del miglior impressionismo progressive (tutte le musiche di scena sono di Steve Hackett, storico chitarrista dei Genesis) e fuoricampo quasi “tangibili”, palpabili: tutto progettato per rendere al meglio la tensione emo-tiva ed esaltare l’idea di una presenza-assenza che ha molto di assoluto e celestiale (ricordatevi di Beckett e del suo Godot) e davvero poco di economico e materialista, nonostante il grande Kahuna sia il più grande imprenditore di tutti i tempi. Tempi moderni, con dei moderni, ma de-sideri di Altitudine assolutamente senza età.

Tonio Logoluso festeggia i 25 anni di carriera con una difficile parabola della civiltà moderna

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Serena FerraraSLOWfEET: INVITO ALLA LENTEzzA

A dire il vero non mi aspettavo tanto. Non mi aspettavo un salto di qualità di tale portata. Con Slowfeet, sua opera seconda, Giuseppina Di Leo

si è «meritata un posto al sole nel panorama della nuova poesia pugliese». E’ con queste parole che il giovane critico e giornalista Domenico fumarola ha introdotto il suo discorso sui “percorsi dell’anima” di Giuseppina Di Leo, nell’incontro con l’autore del 12 Dicembre presso la libreria “Il Ghigno” di Molfetta. Libreria che non a caso ha scelto la parola della nostra Di Leo per festeggiare il 5° compleanno di attività con un aperitivo culturale a base di stuzzichini, musica e poesia.Non a caso, si diceva, perché Slowfeet è un invito alla lentezza delle emozioni, al tempo autentico della lettura, della riflessione interiore e della condivisione di emozio-ni, della vita coltivata nel profondo dell’anima, sino alla maturazione di tutti i suoi frutti pieni di significato. Sulle note della brava Sciahin Khan (biscegliese di ascen-denze indiane) e la chitarra di Mino Monicelli, si è parlato dunque di poesia in senso totale, così come intesa dalla stessa Di Leo. «Vivo la poesia come un dono – diceva l’autrice e per lei è davvero così. – Ho pertanto l’umiltà di pormi a confronto con gli altri, smettendo di scrivere per me. Di qui il lavoro di scavo interiore, che mi ha portato ad eliminare ogni genere di superfetazioni, a distruggere per ricostruire, fosse anche una piccola capanna. Sempre meglio una capanna, che un palazzo di vetro soffiato o di argilla destinato a crollare».Questo per dire che la Poesia, quella con la P, non può nutrirsi di sola soggettività, ma deve per forza di cose aprirsi al dialogo con l’altro. «La Poesia – spiegava fuma-rola – è tale solo se i soggetti sono almeno tre: l’Io, il Tu e la comunità empatica che si crea tra i primi due. Funziona solo se non si perde in retoricità fine a se stessa e lancia un messaggio che colpisce dritto al cuore».Come lo Slowfeet di Giuseppina: «un’opera che costrin-ge il lettore ad una scelta radicale. O si sceglie di vivere nel mondo – spiegava ancora fumarola - o si rischia di essere esclusi dal mondo, nel tentativo di rincorrerlo. Per fare questo è necessario attraversare una fase di auto implosione, che in Slowfeet ritroviamo all’inizio del libro. Il percorso prende piede con una forma di “onanismo poetico”, con un Io ripiegato su stesso, poi si apre al dialogo con l’altro e recupera il mondo. Le lacrime dei primi veri diventano mare, in cui perdersi e ritrovarsi continuamente». Un ottimo proposito, fatto di parole spesso ironiche ma sempre con delicatezza femminile, con cui inaugurare questo 2011 appena iniziato.

Silenzio in alta pressionenessun miglioramento previstoincremento nel pomeriggio di pensieri piatti/cupi/mutivento nel cuore con possibili rinforzi in serataspirito mosso, quasi mossomoderato alquanto;sospensione specie in nottata del giudiziofino a un capogiro che siede un attimopoi riprende a fare autoanalisipassando dalla dorsale nutrizionista mentalesconfina nel solitario passeggiotra due righe di primo mattino sul mare;parzialmente stabili o in lieve aumentomanifestazioni di senso corrispondenti alla base del nasoin=certezza altrove diffusa con isolati rovesci frontalial bivio sogni deboli variabili stratiformiminimi stabili gradualmente.Possibilità di riscontro nella giornata di domanisenza nessuna variazione di rilievo per il momento.

Previsioni del tempo

giuseppina Di Leo

Cosa può dire un poeta per l’anno che viene?Giuseppina Di Leo ci ha provato, ad interpellare la sua palla di vetro. Ed ecco cosa ne è uscito. Un testo ironico e tagliente, che è in realtà un invito alla lentezza. Per il 2011, l’augurio della nostra sensibile amica, è che ogni lettore ritrovi se stesso è torni a guardarsi intorno. È un compito non facile, anzi addirittura difficilissimo, perché implica l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche della convenienza. Ma chi vuole, ci può riuscire

Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire; oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell’attimo una gemma di infinito.La poesia bella non appartiene a nessuna di queste specie. è un ibrido, semmai, tra

le due. Perché è grande, ma immune dalla caducità delle cose di questo mondo; e possiede la grazia infinita che solo le piccole sono capaci di eternare.“Slowfeet”, la nuova raccolta di poesie della poetessa Giuseppina Di Leo, ne costituisce un esempio. Le parole sulla carta camminano e sembra non si fermino più; dalla carta avanzano nella testa del lettore; perché la poesia ha questo inconveniente: diventa subito qualcosa di vi-schioso che ti si attacca alla pelle e comincia a riguardarti. Ci trovi sempre, con rinnovato stupore, pensieri tuoi, odori, sapori, colori che ti hanno appartenuto e non hai trattenuto e riconosci su quelle pagine, con un volto magari un po’ diverso.Senti il tempo, nelle sue declinazioni, in questa poesia. Un movimento che è stato, e un’oc-casione che ancora deve essere. “L’omaggio dell’oggi è un frutto ancora acerbo..”“Nel brusio dell’inconscio / dove rivoltare le parole dell’io / andando dritto alla smagliatura / per avvertire l’immenso sentire..” quel senso di sopraffazione che stringe le gole degli uomini nelle tenebre della sera e che dirada col chiaro del mattino “l’offesa nel frattempo/ si assopisce poi nella luce/ del mattino due tre suoni..nell’aria come pensieri distinguo/ il giorno aperto che serve..”Lo sguardo è una mano che tenta di afferrare l’acqua che scorre e si riversa come fiume dai robusti argini, nella parola. Parola che è qui, come sempre, lo strumento dei “salvati”- come ricordava Primo Levi- poesia che non è cosa separata dal Mondo, ma è ascolto, lo tiene unito nella speranza, in una tensione ideale che ne incarna l’essenza stessa. Ponte, tra necessità e concreto vivere, tra esperienza e dialogo, che esprime nel disincanto mancanze e sogni ‘dicendo’ il nuovo possibile.E’ capace di voci la poesia, di disincagliare l’uomo dal suo sordo mormorio.Un mattino dopo l’altro, stremati dalle battaglie che sopraggiungono, rinnoviamo lo spa-vento della vita quotidiana, un corridoio infinito che nelle ultime ore sarà valsa la pena aver così a lungo percorso. Questo ci ricorda la poesia.

DOVE SI TROVA LA BELLEzzA?Silvia La Franceschina

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Pubblico attento e emotivamente raccolto quello che ha preso parte all’iniziativa culturale a sfondo benefico il 12 Dicembre

presso la Chiesa di S. Maria di Misericordia. A poche settimane da Natale è stata rievocata quella magia tipica del periodo attraverso letture scelte e musica di alto livello. Protagonisti sono stati gli artisti dell’associazione “Spazio Libero”, per molti un nome, una garanzia. E difatti non hanno deluso il pubblico che ha ben apprezzato le performance degli attori, sapientemente coor-dinati dalla regia di zaccaria Gallo. I “Racconti di Natale” hanno spaziato da Gianni Rodari a Guido Gozzano, da Salvatore Quasimodo a Ai Quing. Agli strumenti, in perfetta simbiosi con l’atmosfera creata dalle letture, prima il

LIONS E SPAzIO LIBERO INSIEME PER DON MARIO PELLEGRINO

maestro Vittorio Gallo al sassofono, poi il duo strumentale Gennaro Lorizzo (violino) – Ange-lica Lopopolo (pianoforte), quello composto da Stefania Dell’Olio (flauto traverso) e Antonino dell’Olio (chitarra) e quello viola-pianoforte dei maestri Luigi Vania e Michele Giustino. La manifestazione ha avuto una finalità precisa che esula dal godimento estetico: una raccolta fondi a favore delle opere di Don Mario Pelle-grino, missionario biscegliese a Pacas in Brasile. Promotore della serata è stato il Lions club Bi-sceglie, che per quest’anno sociale ha ritenuto di contribuire all’attuazione di un progetto che Don Mario sta elaborando nella nuova parrocchia di Nossa Senhora da Conceiçao con le comunità dei villaggi. Il Presidente Neri Genesio Verdirosi

grazia Pia attollini

Marco Tempesta

ha spiegato come avviene la raccolta: il denaro devoluto dai partecipanti agli eventi dell’as-sociazione durante tutto l’anno sociale (fino a Giugno 2011) sarà depositato su un libretto di risparmio e quindi consegnato a fine mandato a Don Mario. Nella manifestazione del 12 Dicembre sono stati raccolti 800 euro. Segno che, quando le cose sono fatte bene e ben comunicate, la città sa rispondere.

giuseppina Di Leo

Una delle poche attività “Made in Italy” che tutto il mondo ci invidia, tanto da dare il nome ad un tipo di sceneggia-

tura, tanto da regalare ai cinema internazionali pellicole di grande valore, è la produzione cine-matografica e tutte le attività connesse. Con le ultime Leggi di Stabilità, i fondi ai film sono stati “razionalizzati”, un po’ a ragione perché sperperati per pellicole, come i cinepa-nettoni, di non ben collocato spessore culturale, un po’ a torto in quanto ci sono stati infruttuosi tagli orizzontali al mondo dello spettacolo più in generale. In quest’ottica tocca dunque alle picco-le realtà e alla società civile (il biglietto ci costerà più caro) aiutare il cinema italiano, che, dai fasti dei grandi registi, si è degradato molto. Assume ancora più rilievo, in quest’ottica, l’attività del Cineclub Canudo, che si appresta oggi a presentare la VIII edizione della Mostra Internazionale del Video e del Cinema d’Au-tore “Avvistamenti”. Organizzata e diretta da Daniela Di Niso e Antonio Musci e patrocinata dall’Assessorato al Mediterraneo, alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia, si è svolta quest’anno presso il Cinema Nuovo Splendor di Bari.Come sempre il programma ha previsto diverse sezioni, tra cui la rassegna monografica dedicata

al regista Augusto Tretti. Nato nel 1924, Tretti è un autore difficilmente classificabile nei canoni della cinematografia italiana, «un fenomeno isolato o, peggio, da isolare»; di lui fellini diceva: «Tretti è il matto di cui ha bisogno il cinema italiano». Da regista, tra mille traversie produttive e vere e proprie interdizioni, dettate soprattutto dai politici, Tretti ha realizzato quattro film in un lasso di tempo di circa trent'anni (“La legge della tromba”, “II potere”, “Alcool” e “Mediatori e carrozze”): di questi il suo capolavoro è certa-mente “Il potere”, un film ad episodi che narra come nel corso della storia umana il potere resti saldamente nelle mani di forze reazionarie, che non si fanno scrupolo di ricorrere alla violenza e all’oppressione pur di conservarlo. Nel film egli mette radicalmente in discussione non questo o quel sistema di potere, ma il potere tout court, ridicolizzandolo e rendendolo vulnerabile; durante la proiezione del film “Il potere” alla Mostra del Cinema di Venezia del 1971 un noto politico socialista ebbe addirittura a dire che Tretti non avrebbe mai più girato un film in vita sua. Se non fosse stato per il CineClub Canudo, quei film sarebbero rimasti nel dimenticatoio: dal suo ritiro a vita privata, infatti, i film di Tretti si sono persi nell’oblio, laddove i critici li avevano relegati.

E’ tornato il cinema d’autore (si spera!)Fabrizio ardito

Si sa che i biscegliesi amano viaggiare. Li troviamo dappertutto, anche nei posti più remoti del pianeta.

Uno di loro, il collaboratore de “Il Biscegliese” Enzo Sotrelli ha fatto un salto in Tibet a saggiare l’aria di montagna. Ha trovato un popolo con un gran senso mistico, o quantomeno il lato mistico è la particolarità locale che lo ha più colpito. E di qui è iniziato il suo “Viaggio nell’anima”, alla scopert di sè stesso e del suo rapporto con il mondo. Dal Tibet, Storelli ha portato una serie di immagini fotografiche, esposte al sepolcreto di S. Croce dal 2 Gennaio fino all’Epifania. Immagini di monaci, di gente in preghiera, di cerimonie del rito buddhista che mostrano una sensazione di pace, di serenità e di grande convinzione religio-sa nei partecipanti. Una civiltà in pace con la vita e con la storia, anche se rischia l’annientamento culturale.

VIAGGIO DELL’ANIMAUna mostra fotograficodocumentaria sul Tibet, a cura di Enzo Storelli

Raccolti 800 euro nella sola manifestazione del 12 Dicembre. Ma la raccolta fondi continua

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LA SHOA DIMENTICATA DEGLI ITALIANI DI CRIMEA

La vera storia dell’Italia non la si trova quasi mai tra le pagine dei libri di studio. Almeno non in quelli scolastici. Quante

vicende censurate, quanti casi condannati al silenzio, spesso per volere di qualcuno, spesso per convenienza. Spesso solo perché ritenuti “minori” o semplicemente perché dimenticati. A volerlo, non si finirebbe mai di scavare nei ricordi del tempo. E chissà cosa ci saremo persi per trascuratezza, per paura, per viltà.C’è un secolo di Italia sconosciuta, che oggi però vuole riprendere parola. Si tratta dell’Italia, della Puglia, della Bisceglie di Crimea, vittima di una Shoa su cui si è fatto troppo a lungo silenzio.Oggi gli italiani di Crimea sono appena 300, ma parlano ancora di “carteddàte” e “pezzèitt”,

di filastrocche in dialetto che noi pugliesi di Puglia abbiamo dimenticato, di “tièdd patàne-e-còzzue”, di ninnananne ottocen-tesche che tramandano a figli e nipoti. Per percorrere la strada tra Bisceglie e Kerc’ in macchina, ci vorrebbe un giorno e mezzo senza soste. Eppure loro conservano della Puglia, dell’Italia un’immagine arcaica e surreale, ma integra. Tanto è che hanno cercato di ricostruire nelle loro dimore, distanti oltre 3.300 km, il clima dell’epoca, inanellando ricordi e tradizioni antiche.frugando tra loro memorie dei vari Di Benedetto ed Evangelista, Cassanelli e Al-brizio (pronipoti di biscegliesi di Crimea), si ritrova la storia di due flussi migratori, occorsi tra il 1830-50 e il 1870-90 Erano

marittimi e agricoltori pugliesi (gente bene-stante) i molfettesi, biscegliesi, tranesi, baresi, brindisini e foggiani (circa 3.000 in tutto) che emigrarono in Crimea. In questa feconda terra d’oltremare, si affermarono come imprenditori ante litteram, portando con sé tutta la pugliesità prolifica dell’epoca. Vissero bene fino agli anni 20. Poi, prima le purghe staliniane e dal ’42 la deportazione in Kazakhstan, li decimò, onde consentire loro di tornare a Kerch anni dopo con la vergogna di essere italiani. Tutt’ora discono-sciuti come deportati di guerra (greci, bulgari, tedeschi, ebrei, armeni, anche loro sottoposti all’internamento nei campi di lavoro, hanno invece ottenuto lo status di deportati), sono an-che privi della cittadinanza italiana, nonostante

Serena Ferrara

La tragedia che ha coinvolto tanti biscegliesi, protagonista di una tre giorni a cura dell’Ass.Pugliesi in Lombardia. Presente, il Sindaco Spina promette di coinvolgere le scuole

vent’anni di richieste e speranze disattese.Ho partecipato con interesse e attenzione alla due giorni che l’Associazione Regionale Pu-gliesi in Lombardia (quella del presidente Dino Abbascià) ha organizzato a Milano tra il 3 e il 5 Dicembre per fare luce su questa Italia ancora priva di fama, ma che è opportuno recuperare. Lo ha affermato lo stesso sindaco Spina, inter-venuto alla sessione di lavori del 4 Dicembre, dopo aver assistito con commozione alla proie-zione del certosino e nostalgico documentario di Tito Manlio Altomare “La Puglia oltre il Mediterraneo”:«questa storia va recuperata perché importante sotto il profilo dell’unità e della solidità nazionale. Abbiamo la consapevolezza che gli ideali non portano da nessuno parte, dividono, portano al fallimento. Ho assistito ad un filmato in cui alcuni italiani hanno dichiarato di aver paura ancora oggi a definirsi tali in Crimea. Gran bel lavoro, quello di que-sta Associazione di Pugliesi, nel portare avanti questo messaggio di rispetto della dignità umana, della vita senza colori politici e ideologie. E se sussidiarietà vuol dire incontro tra associazioni e istituzioni, che questa rivoluzione culturale parta dal basso e arrivi in Parlamento. Come Sindaco mi impegnerò per abbattere il muro dell’indifferenza a Bisceglie, tra i cittadini e nelle scuole. Come consigliere nazionale ANCI mi prodigherò perché il messaggio venga condiviso anche dai sindaci di altra natura politica. Avevo già promesso, per la prossima festa patronale, di invitare a Bisceglie i rappresentati della città sparsi nel mondo. Sarà l’occasione per riproporre il docu-mentario di Altomare e invitare i biscegliesi di Kerc’ a Bisceglie. Frattanto, mi auguro di aver intrapreso anche con le istituzioni provinciali, un percorso con le scuole sul doppio binario della tutela della dignità umana e della pugliesità».La tre giorni di lavori coordinata dal dott. Paolo Rausa del’Ass. Regionale Pugliesi, ha visto nomi interessanti susseguirsi nelle varie sessioni del dibattito: dal regista e giornalista Altomare al prof. Giulio Vignoli (docente universitario, pre-sidente della Comunità degli Emigrati di Kerc’ e coautore con Giulia Giacchetti Boico de “L'olo-causto sconosciuto. Lo sterminio degli Italiani di Crimea”), dagli storici dott.ssa Cristina Carpi-nelli (del Centro Studi Problemi Internazionali) e prof.ssa Elena Dundovich (della fondazione Memoria Italia e docente universitaria di Storia dell’Europa Orientale a Pisa) a Margherita Le Conte, italiana di rime, figlia di deportati ed ex presidente della Comunità italiana di Kerch.A portare i saluti di rappresentanza, anche il vicepresidente l’assessore alla cultura della provincia di Milano ing. Novo Umberto Maer-na. L’impegno, da parte di tutti, è stato quello di divulgare all’Italia quanto è rimasto della Comunità italiana di Crimea attraverso i suoi discendenti e cosa questa piccola comunità è costretta ancora a subire.

RESTANDO AL VENTO: POESIE DI MAURO PAPAGNI

Silvia La Franceschina

Esiste un conflitto titanico eppur razionale nella poesia di Mauro Papagni. Si avverte come, “Restando al vento”,

libello raccolta di componimenti in versi sciolti accompagnato da intermezzi grafici, abbia l’aspetto intrinseco ed estrinseco di un ingranag-gio meticolosamente costruito. Una macchina che però finisce presto per sfuggire al controllo del suo demiurgo, slanciandosi in tensione cen-trifuga contraria alla rotazione centripeta a cui l’autore vorrebbe piegarla. è tutto un ossimoro questo libro di poesie. Precisione matematica e scientifica su cui soffia il vento destabilizzan-te di un Io indomito, abbarbicato ai megaliti dell’incertezza, incapace di sciogliere il nodo gordiano dell’esistenza. Un percorso che rinnova

il proprio slancio lungo il cammino, consape-vole di “peccare di voluttà di sapienza” eppure incapace di arrestare questa sete primordiale di certezze, di riscontri. L’uomo intraprende solo il pellegrinaggio verso l’Essere, sa che nessuno potrà dargli risposte, che tuttavia cerca nella natura selvaggia e primordiale che lo circonda. Un Dante perduto nella selva oscura, o un Ulisse temerario e inarrestabile condannato sciente-mente al naufragio dei propri perché. Nella disillusione delle impossibili verità, il vento della vita continua a soffiare, inarrestabile e incoraggiante.Mauro Papagni è un ingegnere e libero pensatore che si occupa d’arte e scrittura.

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Preside giuseppe Di Pierro

abbiamo g ià parlato, diver-si numeri fa

di frantoi Ipogei. Torno sull’argomento per spiegare

quali fossero i processi di lavorazione delle olive nel passato a Bisceglie.All’inizio del secolo scorso in Bisceglie funzio-navano ancora diversi frantoi oleari ( Trappeti Ipogei) situati in locali sotterranei (Grotte ) abbastanza ampi. Al loro interno vi erano tutta l’attrezzatura per la trasformazione delle olive in olio, il deposito delle olive che venivano con-tinuamente macinate, i recipienti (cilindri) in cui veniva versato e depositato temporaneamente l’olio prodotto, nonché uno spazio separato per depositare la sansa.Ricordo, in particolare, i tre ipogei localizzati in via Isonzo (nella piazzetta all’incrocio con via Guarini, già chiamata “Tre Trappeti” ); uno in via Calò, uno all’ingresso di via Monsignore, un altro in Via A. Moro (tra via Monte Sabotino e Via Petronelli), un altro ancora in Via Villa frisari , ed uno in Via Terlizzi , al di là della ferrovia.Le grotte erano ideali per la temperatura degli ambienti, che favoriva la conservazione delle olive e dell’olio. La lavorazione, a pieno regime, si svolgeva sia di giorno che di notte con due distinti turni di 12 ore ciascuno, interrotti dal breve riposo per consumare un pasto caldo. Di solito consistente in un piatto di fave cotte o altri legumi, ben con-dito con olio fresco e accompagnato con pane. Cucinato in loco da un operaio. Gli operai provvedevano allo svolgimento ma-nuale di tutte le operazioni richieste dal processo di lavorazione, nonché a scarico e trasporto a spalla dei sacchi di olive, che spesso raggiunge-vano il peso di un quintale. La pesatura, sacco per sacco, avveniva sulla “bascula”; quindi le olive venivano riversate nei “camini”.

La MoLiTURaLe attrezzature per la molitura erano composte da un “vascone” in pietra (la “molazza”) con due o tre grosse ruote anch’esse in pietra, le cosiddette “macine”. Il movimento delle ruote veniva svolto da un “mulo” o asino, bendato, che girava ininterrottamente attorno al vascone. La macinazione durava circa un’ora e oltre. Nel vascone si versava anche della paglia di grano, per amalgamare meglio la pasta ottenuta dalla macinazione.In epoca remota questo era composto da una sola ruota spinta a mano che vi girava su un piano circolare in pietra.

La PReMiTURa

Si passava quindi alla fase di premitura. I torchi erano di legno (quattro o anche sei). Altri stru-menti erano i “fiscoli” (fisqui), sacche filtranti

a forma circolare, con un foro al centro, del diametro di 60 cm., costruiti con corde intrec-ciate di “giunco”o cocco. Le sacche venivano riempite di pasta ottenuta dalla macinazione, impilate da un operaio specializzato, detto “ U Chnzeir“(conciere) e sottoposte a pressione nei torchi.I torchi , venivano avvitati manualmente al fine di comprimere i fiscoli sottostanti e quindi la pasta di olive ivi contenuta. Per dare maggiore pressione si ricorreva all’ausilio di un palo in legno, infilato nei fori di una grossa madrevite montata in cima al torchio. Con la forza delle braccia di almeno sei operai che si fronteggia-vano sui lati opposti del palo, si provvedeva a farla ruotare e quindi a comprimere la colonna dei fiscoli sottostanti. L’operazione terminava quando lo sforzo degli operai non era più sufficiente a muovere il palo.Dopo lungo tempo sotto pressione, i torchi ve-nivano “ Sferrat” cioè svitati. Si riprendevano i fiscoli sottostanti e li si svuotava della pasta compressa, “la nozz”, ovvero la sansa che veniva trasportata in apposito deposito (“u Nzzor”).

SePaRaZione e DeCanTaZioneI liquidi fuoriusciti (olio e acqua) venivano rac-colti in raccolti in tinozze di legno poste sotto il torchio e poi riversati in cilindri, ove si faceva decantare per diverse ore, al fine di far emergere l’olio che galleggiava.A questo punto interveniva il capo d’opera, ( “u nachier” = nagliere ) che “tagliava” l’olio, ovvero cercava di prelevare fino all’ultimo filo di olio che galleggiava sull’acqua sottostante. Quest’ul-tima operazione veniva fatta con una apposita paletta metallica sagomata, abbastanza concava ( “sisua”). L’olio veniva versato con boccali da 5 litri negli “stari” o “stai”(“stoor”), appositi recipienti cilindrici alti circa della capacità di 10 litri circa, quindi trasportato e versato in altri grossi cilindri metallici della capacità di 500 litri ed oltre. Altrimenti la conservazione era fatta in pozzi in pietra, le “piscine”.

La ConSegnaL’ultima operazione, il trasporto dell’olio dai cilindri ai carretti, veniva fatto con recipienti particolari, “otri”, realizzati in pelle di maiale e chiusi con legacci su gambe e collo. La pelle piena di olio sembrava come un maiale senza testa, con i monconi delle gambe legate. La sansa invece veniva prelevata dal deposito (“ nzzor” ) e deposta in cesti, scaricati su appositi traini destinati agli stabilimenti per la successiva estrazione chimica del residuo olio.Le ultime due operazioni venivano eseguite da operai esterni ( Carovana facchini ) che veni-vano chiamati di volta in volta.

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I TRAPPETI A BISCEGLIE

Esempio di macina ad una ruota

Frantoio ipogeo di via Volta

Esempio di fiscolo a sacca

ire anUoVLA a

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giuseppe Selvaggi

nicola Silvestris

DIVAGAzIONI DI UN “MILANESE”

Era ( è ) eccezionale la frase con la quale venivi accolto da chi incontravi alla tua prima uscita da turista - o “frastiero”

come venivano definiti i villeggianti “milanesi” di ritorno per le festività consacrate o le ferie al proprio paese d’origine -: “sei arrivato e … quando te ne vai”.Non c’era cattiveria era solo un modo di dire, che ti faceva sentire, anche se ben accolto, come non più parte della tua città alla quale pensavi per tutto l’anno.

Quando ero ragazzo, i villeggianti erano spesso un “piacevole” fastidio per i familiari che erano rimasti: arrivavano e si piazzavano in casa tua facendoti perdere la pace per tutto il periodo della loro permanenza.Le nostre città d’origine, avendo scoperto una “vocazione turistica”, non ti classificano più, non sei più “frastiero” o “Milanese”. Le città sono cambiate, noi siamo cambiati, non ci arrangiamo più, siamo diventati vacanzieri: paghi, vai in albergo o in villa, sei ben accolto, ti confondi con altri “turisti”.

Ora torno al mio paese sempre più raramente, fino a qualche anno fa un vicino di casa di mio padre mi accoglieva simpaticamente con la frase: “dottò Vescegghie ie u chiu bell paes du munn” (Bisceglie è il più bel paese del mondo) e io ci credevo e ci credo ancora.Non torno per cercare il tempo passato, solo uno sciocco può sperare che nulla cambi.Oggi viaggio in aereo (è spesso più economico), se parto in treno uso treni super veloci, prenotazione obbligatoria e quindi posto a sedere assicurato. A volte mi incanto a guardare i passeggeri che si incamminano senza spintonare, non mi pare vero …; ai miei esordi da “milanese” si partiva dando l’assalto ai vagoni e spargendo sui sedile ogni sor-ta di capo di abbigliamento, quando addirittura si cercava di ampliare la propria circonferenza per tenere il posto a familiari o amici e alla domanda “c’è un posto” … la risposta era inevitabilmente: ” tutto occupato”, di qui le interminabili diatribe del tipo : dove sono gli altri, non è giusto e … ora chiamo il controllore. Altri tempi appunto! Vinta la prima scommessa (il posto a sedere) si arrivava, rappacificati gli animi, pian piano alle domande di rito, spesso con un italiano impro-babile, partendo dal Lei e arrivando poi, al tu e alle domande da copione: - sei della bassa Italia?- sei a Milano per “faticare” e dove lavori .. “in fabbb-brica ?” e poi sei sposato e vai avanti così sino a offrire parte della propria cena o pranzo con la fatidica frase di rito … “favorisci”.Oggi, quando viaggio la gente non si parla, telefo-

nini e computer sono i compagni di viaggio.

Le immagini si sfumano … semplici immagini in bianco e nero, come erano quegli anni …La stazione quale fascino, luogo di partenza e di arrivo ... luogo in cui un particolare ti riporta a vivere una scena già vista: “era un tardo po-meriggio e mi sono recato in Stazione Centrale a Milano a ricevere degli amici … a un certo punto mi sono ricordato di un episodio di cui ero stato testimone molti anni prima (quando ero militare a Legnano), salendo le scalinate della Stazione Centrale ho visto “ una donna anziana, di età indefinita, vestita di nero e con uno scialle in testa, si disperava e in un dialetto stretto e di non facile comprensione si lamentava e piangeva; allora vincendo ogni reticenza mi sono avvicinato per chiedere cosa fosse accaduto ... non la capivo e

malgrado tutti i tentativi per tranquillizzarla più le parlavo e più la donna si disperava … Solo dopo qualche minuto che mi sembrò interminabi-le si avvicinarono delle persone che con lo stesso dialetto la tranquillizzarono; seppi poi da una delle persone che l’avevano avvicinata (un figlio credo) che la donna arrivava da un paesino del nostro profondissimo sud e che giunta a Milano per far visita ai figli in un momento di disatten-zione si era persa e non sapendo altra lingua che il suo dialetto si disperava perché era in “un altro mondo” in “alta Italia” o “altra Italia” come allora qualcuno diceva e si sentì persa. La stessa scena mi si ripresentò quel pomeriggio … , ma , questa volta anche se il vestito nero, lo scialle e la lingua era identici per incomprensione non si trattata più di una donna del nostro Sud, ma di un Sud ben più lontano.

Le ultime scoperte di pianeti nel nostro Universo, possono svelare il mistero sulla probabile esi-stenza di vita intelligente nel cosmo. Il mondo scientifico è concorde su questa teoria, incorag-giato anche dagli ultimi ritrovati astronomici. Aumentano pertanto anche speranze e dubbi su come eventualmente comunicare con gli extra-terrestri, oppure sulla loro probabile ostilità nei nostri confronti. Se l’opinione pubblica è concorde nel credere che non siamo soli nell’Universo, forse già qualcuno avrà avuto contatti con esseri, in un certo senso simili a noi. Ma come? Osservazioni condotte da noti astronomi con l’ausilio del telescopio Keck, hanno individuato, in cinque anni, moltissimi pianeti in sistemi stellari lontani 80 anni luce da noi. Alcuni risultano essere poco più grandi della Terra. Su 100 stelle, una o due hanno grandi pia-neti gassosi che assomigliano a Giove, 6 ospitano pianeti abbastanza grandi come Nettuno, 12 han-no pianeti grandi 10 volte quelli della Terra. Con questi risultati i ricercatori hanno stabilito che almeno 25 stelle hanno pianeti che risultano essere il doppio di quelli della Terra. Le sensazio-nali scoperte senz’altro alimentano la speranze di trovare nuove Terre che ospitino la vita. Il telesco-pio spaziale Keplero, impegnato ad osservare un numero come 156 mila stelle, alla ricerca di nuove Terre, potrebbe trovare un numero molto elevato di pianeti abitabili in pochi anni. Se pensate che fino ad oggi sono state scoperte 200 miliardi di stelle, 100 miliardi di galassie, 492 pianeti extra-solari, insomma una moltitudine di corpi celesti, si potrebbe pensare che in tempi altrettanto rapidi si arrivi a scoprire altrettanti pianeti abitabili.E se esistono pianeti abitabili, è molto probabile che ospitino vita.

Molti pianeti saranno abitati solo da forme batte-riche, altri potrebbero ospitare forme intelligenti, sicuramente più evolute di noi, perché molte di queste stelle sono più antiche del nostro Sole. Gli studiosi di vita extraterrestre asseriscono che gli extraterrestri molto probabilmente non presenta-no caratteristiche diverse dagli esseri terrestri, in quanto qualsiasi forma di vita segue lo stesso iter evolutivo con il quale ci siamo anche noi confron-tati. Senz’altro i pianeti che li ospitano avranno un’atmosfera, acqua, temperatura adeguata, forza di gravità, insomma gli ingredienti necessari per-ché ci sia vita. Può essere che abbiano sviluppato occhi per guardare, ali per volare, un nucleo di cel-lule nervose capaci di processare le informazioni e attivare rapidamente comportamenti di difesa, un cervello, protetto da un contenitore solido (il cranio). Possiamo immaginarli come esseri a sei dita, o molte di più. Ma il dubbio più grande resta: se non fossero ben disposti nei nostri confronti? Molti studiosi, nel dubbio, ci invitano a non inviare messaggi nello spazio che potrebbero tradire la nostra esistenza, perché alcuni alieni potrebbero aver esaurito le loro risorse dei loro pianeti e quindi essere interessati a sfruttare le nostre. Gli scienziati del programma Seti, tuttavia, ci dicono che è ormai tardi per nascondersi, segnali radio sono stati inviati nello spazio e hanno raggiunto 6 mila si-stemi solari. Anche se ci fosse una società ostile, più sviluppata della nostra, in qualunque maniera potrebbe localizzarci, usando come lente gravi-tazionale la propria stella per osservare la Terra. Insomma secondo queste affermazioni scientifi-che, pare che siamo al capolinea. Non ci resta altro che prepararci al grande evento.

ANNO 2011: PROSSIMI CONTATTISempre più vicina l’ora x del’incontro con la vita extraterrestre

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fiocco rosa per il ciclismo biscegliese: final-mente la società ciclistica Cavallaro non sarà più sola ma avrà una sorellina degna

di tenere alto il nome di Bisceglie nel panorama ciclistico italiano.

Il 10 Dicembre è stata ufficialmente presentata l’A.S.D. Ludobike Racing Team con la presenza del Sindaco di Bisceglie Avv. francesco Spina, dell’assessore allo sport Avv. Vittorio fata e degli artefici di questo nuova realtà locale: Gianmauro Baldini, educatore della ludoteca Lilliput, Luigi Tortora in qualità di direttore sportivo e Pietro Loconsolo, maestro di MTB ed ex nazionale italiano di ciclocross.

La nuova squadra avrà due sedi staccate: una a Bisceglie e l’altra ad Andria, città in cui è pre-sente la ludoteca, primo partner del sodalizio ed esercizio che ha concesso i propri colori come colori sociali, ovvero il giallo ed il blu.

Abbiamo incontrato Gianmauro Baldini per porgli qualche domanda a riguardo:

Qual è l’obiettivo principale della nuova so-cietà?«In primo luogo è quello di dare una nuova

faccia al ciclismo. Principalmente ci rivolgiamo ad una fascia limi-tata di persone, ovvero i bam-bini col fine di farli divertire e farli avvicinare al ciclismo. Que-sto lo ritengo il mezzo più adat-to. Gli eventi e le competizioni arriveranno di conseguenza».

Quale sarà il ruo-lo di Gianmauro Baldini?«Beh io non ho competenze tecniche ma il mio apporto, data un’esperienza passata da ciclo-amatore nella Cavallaro, credo possa risultare fondamentale per il sostegno ai bambini durante l’esercizio dell’attività agonistica. Contribuisce il fatto che sono educatore della ludoteca, quindi la mia presenza entusiasmerà i più piccoli».

Come si svolgerà l’attività della Ludobike?«Innanzitutto il nostro percorso formativo si

Bartolomeo Pasquale

Nicola Simone ai campionati mondiali di Kung Fu

BISCEGLIE SBARCA ADHONG KONG

Dal 13 al 15 Marzo 2011 si terrà ad Hong Kong il 8th Hong Kong International WuShu festival”.

A tale evento parteciperanno atleti provenienti da tutto il mondo che si con-fronteranno nelle discipline del Kung fu tradizionale e moderno nonché in gare di combattimento libero cinese (Sanda).L’Italia sarà rappresentata da nove atleti ma ciò che ci rincuora moltissimo è il fatto di trovare un biscegliese candidato a salire sul tetto del mondo. Si tratta di Ni-cola Simone, classe 1985, dell’Accademia T’ien Shan P’ai di Bisceglie, palestra gui-data dal maestro Antonio Montinaro.«Oltre alla preparazione fisica è necessaria una preparazione mentale perché prepararsi per un mondiale così è veramente stressante. Facciamo un percorso a step e quando ci avvicineremo alla gara intensificheremo gli allenamenti» spiega Antonio Montinaro.«Non ho adesso un’alimentazione da seguire, bisogna mantenere le giuste dosi per ogni principio nutritivo da assimilare, una cosa a cui mai rinuncerei per

esempio è la cioccolata» - prosegue Simone.Ma cos’è il Sanda? Montinaro ci spiega che «è la traduzione di MANI LIBERE e noi lo interpretiamo come combattimento libero, ai calci e pugni noi ag-giungiamo le cosiddette proiezioni come il gretting. Nel tredicesimo secolo i cinesi lo attuavano su pedane

basa su tre semplici punti di forza: affidabilità, serietà e crescita. Tra gli obiettivi che ci poniamo vi sono quello dell’educazione stradale, per un maggior orientamento del bambino, e quello dell’educazione alimentare, rapportato sempre allo sport».

Quali sono le sedi d’allenamento?«Una invernale e l’altra estiva: la prima nella palestra della scuola Salnitro e la seconda presso il parcheggio della Conca dei monaci».

Ci saranno rivalità col fratello maggiore, ossia la Ciclistica Cavallaro?«Assolutamente no! Conosco la dirigenza ed i vari tecnici, sono tante le basi in comune fra di noi. Ci sono tante scuole calcio e squadre che si rispettano, perché non dovrebbero esserci più società ciclistiche?!».

EMOzIONI A PEDALINasce l’A.S.D. Ludobike Racing Team

Bartolomeo Pasquale

e senza protezioni».Ma in Cina, il pensiero sulle arti marziali deriva da tante fonti tra cui la matematica, con un uso par-ticolare dei numeri e la medicina. Di quest’ultima materia Nico Simone aggiunge: «La parte prin-cipale negli sport è la mente, anche se risulta tecnicamente e praticamente difficile tenere tutto a memoria. La questione è soggettiva, serve con-vinzione ricordando comunque che la nostra lotta è libera».Antonio Montinaro conclude il suo intervento ringraziando l’Amministrazione comunale ed il sindaco francesco Spina per aver dato il giusto contributo all’atleta

in occasione di questo importante evento.E noi de “La Diretta nuova”, fiduciosi, auguria-mo a Nicola Simone le migliori fortune possibili, con la speranza di essere conosciuti nel mondo anche a livello agonistico.

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Spor

t

Bartolomeo Pasquale

Bartolomeo Pasquale

aMBRoSia BaSKeT: UN 2010 MEMORABILE

Domenico aurora

BiSCegLie CaLCio a 5: TERzO POSTO CON DOLORECeduto Nicolodi al Pescara

Il Bisceglie calcio a a 5 passerà le feste di Natale sempre più solo: non soltanto per il terzo posto conquistato a quota 24 punti

in coabitazione con il Montesilvano e dietro le grandi Lazio e Marca, ma anche per un triste abbandono che addetti ai lavori, critici e tifosi non si aspettavano. La causa può essere una strategia aziendale oppure semplicemente la fine di un matrimonio altamente insostenibile. Come due amanti che si lasciano, voltandosi le spalle e non guardandosi più negli occhi: stiamo parlando dell’addio di Douglas Nicolodi che concede il suo commiato nella partita decisiva ai fini della classifica contro il Montesilvano. Un addio commosso, con premi e giri d’onore per un ragazzo, soprannominato il “folletto di Mormaçao” che in tre stagioni e mezza ha siglato 39 gol in 61 presenze. Ma i biscegliesi sono tornati immediatamente a sorridere per il pronto acquisto di Jocimar Jubansky, classe 1977, proveniente dal Cagliari.Ha nelle spiccate doti tecniche unita ad una in-telligenza tattica come pochi le sue doti miglio-ri. Gran fiuto del gol e grinta de vendere per un calcettista che in passato ha vestito le gloriose maglie di BNL Ciampino, Roma e Lazio. Storico è anche il “triplete” conquistato nella stagione 2007-2008 con la Luparense (scudetto, coppa Italia e Supercoppa italiana).Saluta la truppa ma provvisoriamente anche

Guillerhme Favero in procinto di firmare un contratto con l’Adriatica Pescara in A2. Gradi-tissimo il ritorno nel Roster di “Sheva” De Cillis, evidentemente molto insoddisfatto della prima stagione in A2 con i cugini dell’Olimpiadi dove ha fatto vedere cose grandissime.Parlando di futsal giocato i nerazzurri di Capur-so hanno raccolto tre vittorie con Monteislvano (3-0),Vesevo (3-5) e Lazio (4-2):le battute d’arre-sto invece quella interna contro il Pescara nella sfida amarcord contro l’ex Nicolodi, che segna anche una rete senza ovviamente esultare (3-4), e con la capolista Marca futsal (3-5).L’ultima partita dell’anno che conclude il girone d’andata ha visto il Bisceglie pareggiare per 2-2 in quel di Asti contro un’ottima formazione, che segue i nerazzurri di un punto in classifica. Dopo lo svantaggio di due reti siglate da Corsini e Cavinato, il Bisceglie reagisce, ristabilendo la parità grazie alle reti di Jeffe, su rigore, e del neo-acquisto De Cillis.Questo pareggio consentirà al Bisceglie di arriva-re al sorteggio per gli accoppiamenti della final-eight di coppa Italia come testa di serie. Possibili avversari saranno Luparense, Asti, Pescara e Putignano. Prossima partita il 5 Gennaio contro a Città Sant’Angelo (Pe) contro l’Acqua e Sapone nel quale milita un indimenticato ex biscegliese: il portiere “Xuxa” zaramello.

L’Ambrosia basket chiude il suo 2010 memorabile con un ottimo quarto posto in classifica a quota

16 punti in coabitazione con tante squa-dre: Anagni, Latina, Rieti, ferentino e Matera. Dopo la sconfitta nel derby contro il Molfetta ne arriva un'altra in un altro derby pugliese contro l’Ostuni. La squadra di Ciracì conduce nel pun-teggio fino a 3’ dalla sirena, poi si lascia superare da Morena e Co. Non basta la prova di un incontenibile Raschi, autore di ben 25 punti. 71-69 il punteggio fi-nale che mostra le prime avvisaglie di una crisi di risultati. Sette giorni dopo arriva la terza sconfitta consecutiva, la prima interna contro l’Anagni, squadra dall’ottima organizzazione difensiva. fatali al quintetto biscegliese le basse percentuali di realizzazione nel secon-do tempo. Non bastano i 17 punti di capitan Mainoldi ad avere la meglio sul team ciociaro che conclude l’incontro sul 71-60. Ancora una sconfitta arriva dal PalaSojourner di Rieti in fondo ad un match equilibrato e caratterizzato da frequenti ribaltamenti di punteg-gio. Non basta la buona prova sotto le plance ed il contributo di Mainoldi, Novati e Micevic; i laziali la spuntano soprattutto grazie ad un eccellente 14/30 dal perimetro (72-67 il punteggio finale). Il riscatto arriva nell’ultima gara dell’anno, con una prova maiuscola del roster di coach Ciracì contro il mal-trattato Patti. 91-64 il punteggio finale che pone fine alla serie di quattro stop consecutivi e che rilancia le ambizioni biscegliesi in classifica. Da segnalare i 17 punti di Micevic e i 15 di Gori. Sul fronte mercato, botto di capodanno per l’Ambrosia Bisceglie che si è assicu-rata le prestazioni sportive di Andrea Barsanti, 24enne guardia di Lucca, in uscita da Agrigento, lo scorso anno protagonista di un ottimo campionato ad Osimo. Barsanti sarà subito a disposizione per integrarsi in tempi rapidi nel roster ne-razzurro, impegnato nella preparazione della difficile trasferta dell’Epifania sul parquet della capolista Ruvo. Palla a due al Palacolombo alle 18.

Pesano le quattro sconfitte consecutive nelle ultime 5 partite.

è diventata purtroppo una prassi da due anni a que-sta parte, quella che vede il

Bisceglie trovare sotto l’albero di Natale scatole vuote, senza regali speciali. L’ennesima uscita del presidente Mimmo Galantino ha fatto tremare i polsi solo alla tifoseria, vista la sordità degli imprenditori locali sui reclami di salvezza societaria,tanto simili ad Ulisse e ai suoi prodi indiffe-renti ai richiami delle sirene.La domanda che circola è quella delineata nel sottotitolo: sarà poi tutto vero? Riuscirà la dirigenza a sistemare gli stipendi dei vari atleti o si vedrà l’ennesima “fuga di gambe” che condizionerà l’andamento della squadra?Il piccolo terremoto natalizio sta già dando i frutti sperati: nelle ultime quattro uscite che hanno portato al giro di boa i nerazzurri hanno raccolto soltanto cinque punti, frutto di una sola

Vera crisi societaria o trovata pubblicitaria?

BiSCegLie CaLCio: ANCORA A CASSE VUOTE

vittoria (contro il Lucera penultimo con gol di Di Pinto su penalty), una sconfitta alla seconda di ritorno contro l’Atletico Vieste per 2-1 (reti di Di Pinto, Romano ed Augel-li) e due pareggi. Il primo, molto scialbo, a Sogliano col risultato di 1-1 ed il secondo, notevolmente entusiasmante, giocato l’8 dicembre, contro il Liber-ty Monopoli, sfida molto sentita che mancava da ben 5 anni. 2-2 il risul-tato finale con il doppio vantaggio biancoverde

(reti di Salzano, appena prelevato dal Martina,e Roselli) al quale rispondevano le realizzazioni di Ingrosso e Di Pinto che, con orgoglio, hanno rimesso in carreggiata l’undici neroazzurro.Prossimo turno al rientro dalle vacanze in casa contro il Tricase.

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Sport

B.P.

Domenico aurora

a.S.D. neTTUno: UN 2010…DA RIPETEREMomento difficile per la squadra, bisogna ripetere le imprese del 2010

Quart’ultimi a 13 punti, si spera nella rimonta

Prosegue il momento no per il Nettuno. Una squadra che ha smarrito la via della vittoria, l’ultima quella casalinga del 13 Novembre

contro il futsal Messapia. Sono tanti i fattori che hanno contribuito a questa debàcle della squadra del presidente Papagni: i tanti infortuni, le decisio-ni arbitrali che hanno influito non poco sui risultati della squadra e anche un pizzico di cattiveria ago-nistica che manca rispetto alla squadra dell’anno scorso. Per quanto riguarda il futsal giocato, si registra solo un punto nelle tre partite del mese di Dicembre. Nella prima, il Nettuno esce malamente dal Paladisfida di Barletta, contro una formazione quotata per la promozione, attualmente al secondo posto in classifica. 4-0 il risultato finale. Sette giorni dopo pirotecnico 5-5 nel derby contro il Ruvo. Sotto subito di due reti ad opera dell’albanese Drapni, il Nettuno accorciava le distanze con Rana. Ancora Rana, sfortunatamente, deviava nella propria porta un tiro di Mastrorilli per l’1-3. In chiusura di primo tempo falco per gli ospiti e Valente portavano le squadre al riposo sul 2-4. Un indomito Rana, vero uomo squadra, con due reti sinonimo di grinta e cuore, pareggiava l’incontro. Ancora Valente per il 5-4 che mandava in estasi i tanti tifosi accorsi al campo Nettuno. Ma ancora Drapni per gli ospiti, ristabiliva la parità, terminando l’incontro sul

punteggio di 5-5. L’ultima par-tita dell’anno ha visto un’altra sconfitta, la sesta stagionale, per 5-0 in quel di San Pietro Vernotico. Dopo uno scialbo 0-0, i padroni di casa dilagano nella ripresa. Rissa a fine parti-ta con Giglio che aggredisce il biscegliese Valente. Sono attese nelle prossime ore le decisioni del giudice sportivo. Sul momento difficile della squadra abbiamo parlato con l’allenatore in seconda del Net-tuno, mister Rino Valente, ex-calcettista del Bisceglie C5. «Cre-do che la causa di questo periodo pessimo per in Nettuno sia dovuta principalmente agli infortuni di alcuni elementi chiave della squadra che hanno penalizzato il mister Gentile nell’allestimento del quintetto titolare. Proprio sul mister vorrei dire quanto ritenga ingiusto la squalifica per tre giornate commi-natagli dal giudice sportivo dopo l’allontanamento dal campo nella partita contro il Ruvo (3-3, ndr), il mister ha sempre rispettato gli arbitri, non riesco a capire il motivo di questa squalifica». Sul discorso salvezza, Valente è chiaro: «mister Gentile sta facendo un lavoro incre-

Nonostante le battute d’arresto contro le battistrada del campionato Sporting Genzano, campione d’inverno (6-1) e

fiumicino (0-4), l’Olimpiadi calcio a 5 può dor-mire sogni tranquilli con una classifica che, da precaria, l’ha vista balzare all’undicesimo posto con 13 punti a due sole lunghezze dal Napoli Caffè Marigliano. La formazione di Ventura sta finalmente trovando una sua quadratura di gioco e sta imparando a superare le insidie di questa serie A2, rivelatasi per ora poco soddisfacente. Anche la difesa colabrodo del mese di Novembre ha trovato un suo formidabile assetto facendosi supportare in maniera decisiva da Alex, autore anche di tre realizzazioni.La prima gara di dicembre ha visto la sconfitta dell’Olimpiadi contro il Gragnano in quel che avevamo definito lo scontro salvezza: le reti dei napoletani sono state messe segno da Durante e faoro nella ripresa.

dibile, nonostante i suoi impegni lavorativi, segue con costanza e dedizione tutti gli allenamenti della squadra e sta facendo il massimo per motivare tutti i giocatori. Nonostante le batoste subite in campo sono sicuro che riusciremo ad invertire la rotta e a disputare un buon girone di ritorno».Sul fronte mercato: «aspettiamo il ritorno dall’infortunio di Mimmo Papagni e che il nuovo arrivato Antonio Papagni possa integrarsi subito al meglio con i nuovi compagni».

Dal turno successivo giocato l’8 dicembre si sono visti i segnali di ripresa che tutti speravano: 1-3 al Conversano dove i biancoazzurri conquista-no la loro prima affermazione esterna grazie ai centri di Alex, Magurean e De Cillis (gol della bandiera per i ragazzi di Masi messa a segno da Grasso). Poichè l’appetito vien mangiando, si bissa con il successo contro la Real Vibo. Stesso risultato ma stavolta fra le mura amiche con Alex, due volte, ed il ritrovato franco Ricco che infilano alle spalle di ferrara.C’è comunque da festeggiare, nonostante lo scontatissimo 6-1 subito in Lucania dal Genzano e il 4-0 subito tra le mura amiche ad opera della vicecapolista fiumicino. L’Olimpiadi ha tutte le carte in regola per rimontare posizioni in classifica tenendo in considerazione l’andamento lento delle dirette rivali.Sul fronte mercato invece, dopo la clamorosa cessione di De Cillis al Bisceglie calcio a 5 e del brasiliano Diego, la cui parentesi a Bisceglie si chiude

dopo appena tre mesi, vittima di un infortunio, si cerca un laterale che non faccia rimpiangere il calcettista biscegliese. L’annuncio verrà presto ufficializzato.

oLiMPiaDi: NATALE IN PURGATORIO

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LA DIRETTA nuovaOrgano editoriale della

Ass. Culturale no profit “ G. B. Ferrara ”

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Direttore responsabileSerena Ferrara

VicedirettorePasquale Stipo

Art DirectorFelicia antonino

Comitato di RedazioneFabrizio arditograzia Pia attoliniDomenico auroraLeonardo Cosmaialessio Di Liddogiuseppe Di PierroCristina giovenaleSilvia La FranceschinaMariaserena MansuetoBartolomeo PasqualeFabrizio Rigantenicola Silvestris Marco Tempesta

USPI

il Direttore risponde

Chiuso l' 3/01/ 2011

Per richieste e segnalazioni scriveteci a: [email protected]

Egregio direttore de “La Diretta”,anche quest’anno la nostra struttura sindacale ed aziendale, quindi tutti, colleghe e colleghi iscrtti al sindacato fP - CISL, ha inteso proseguire con un segno tangibile, spontaneo e nobile, nel devolvere una somma a favore della onlus “Comitato Progetto Uomo”. Abbiamo incontrato Mimmo Quatela, coordinatore delle attività assistenziali della onlus, anche a nome del presidente Domenico Torchetti, persona di alta moralità e notorietà, che da decenni opera nei comuni di Bisceglie, Barletta e Giovninazzo, nei servizi di volontariato e nel delicato settore della tutela alle donne e alle famiglie in gravi situazioni di disagio.Mi rivolgo pertanto alla vostra seguita testata di informazione, affinchè condividiate e divul-ghiate le nobili e spontanee finalità del piccolo gesto di solidarietà espressa, come già in passato, da tutto il personale.

Ci facciamo partecipi di questo piccolo, ma in realtà grande, gesto di umanità. Ricordiamo a tutti che la donazione del 5‰ va intestata a: Associazione “Comitato Progetto Uomo” , cod IBAN IT19 U076 0104 0000 0008 6950 912.

il gran… “Concerto” di Capodanno

Ho racchiuso tra virgolette il termine “concerto” dal momento che, nella nostra lingua, il predetto vocabolo può assumere un duplice significato: quello di “trattenimento musicale di più voci o di più strumenti” e quello di “accordo, intesa”.Dalla seconda accezione deriva il verbo “concertare” nel senso di “organizzare, predisporre, stabilire in accordo con altri, specialmente in segreto” (Cfr. zingarelli, Vocabolario della Lingua Italiana).È questo secondo significato quello che più si adatta al sistema di distribuzione dei cosìdetti “inviti” per assistere alla manifestazione di cui al titolo!Tanto affermo, senza tema di smentite, per averlo constatato di persona.Il mattino del 27 dicembre dell’anno appena trascorso, dall’Ufficio di Informazione Turistica, sito in via Cardinale Dell’Olio, apprendevo che gli inviti al ridetto concerto sarebbero stati direttamente distribuiti presso l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, posto al secondo piano el Palazzo di città.Immediatamente, mi recavo presso l’Ufficio così indicatomi e, da un usciere adetto allo stesso, venivo informato che gli “inviti” non erano ancora pronti e che la loro distribuzione sarebbe iniziata dopo le 11 del successivo giorno 29 dicembre.Alle 11,20 del giorno 29, ritornato sul posto, trovavo nel corridoio antistante l’ala dell’edificio riservata al Sindaco ed alla Giunta, una decina di persone che attendevano il proprio turno per ottenere il desiato biglietto.Arrivata la mia volta, gli addetti alla distribuzione mi informavano che erano ancora disponibili solo dei posti nel secondo settore della galleria, così come risultava dalla planimetria del teatro che essi consultavano. Dal canto mio, constatavo che, effettivamente, tutti i posti a sedere sia della platea che del primo settore risultavano contrassegnati dalla classica ‘crocetta’.E, ciò, si badi bene, sarebbe avvenuto nel giro di soli 25 minuti!Lascio ai lettori il compito, peraltro molto facile, di trarre le debite concusioni, rifacendomi a quanto detto in apertura.

avv. angelo gargiulo

Ho chiesto un ombrello.Ne ho potuto visionare parecchi per forma, dimensione, colore.Sceltolo, mi è stato spiegato praticamente il suo uso: come si apre, come si chiude, come lo si ripone nella custodia.Mi è stato detto che è coperto da garanzia e che nel tempo, a prescindere da questa, è sempre riparabile. (Non costava un patrimonio che avrebbe giustificato tali attenzioni e il negozio era pure pieno).Incartatolo in elegante confezione regalo, sono stato salutato cordialmente, ho pagato e sono andato via. Soddisfatto. Un ombrello- via- è solo un ombrello.Ma penso che se dovessi comprarne un altro, tornerei lì a La Nascente.Questa potrà anche sembrare una considerazione di parte, essendo io stesso un commerciante. Così non è giacché, ogni tanto, sto anche al di là del banco.Bravi, quindi, Rosalba, Aldo e collaboratori, migliorativi continuatori di un’idea.Buon lavoro

Mauro P.

Sig. Gargiulo, veda il lato positivo della questione. A lei è capitato di parlare di “posti assegnati” per un concerto. A decine di migliaia di italiani, ogni mese capita di dire lo stesso per una gara d’appalto o, peggio ancora, un concorso per un posto di lavoro. A questo punto si ritenga fortunato. Come dice? E’ il “Sistema Italia”che non funziona? Beh, dopo 150 anni, come minimo è naturale che si sia un po’ arrugginito.

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Una pioggia sottile e leggera, cade sulle foglie degli alberi nella campagna. Sono le ventitré e quarantacinque, è

molto tardi, fa freddo, domattina devo alzarmi presto ma non so resistere al richiamo e del resto non riuscirei a prender sonno se non aprissi la finestra.Un'aria frizzate e pulita entra nella stanza e respiro ... respiro! Respiro profondamente immergendomi nell'armonia e nella quiete not-turna della campagna. Una pace immensa entra nel cuore e purifica la mente da tutta la rissa di pensieri e preoccupazioni, lo sguardo si riposa, respiro e....sono respirata ... gioisco di una gioia pura, primordiale, la gioia di sentirsi vivi.I gatti, le colombe, le gazze e tutte le altre creature che abitano la campagna, dormono placidamente nei loro ricoveri notturni e do-mani si presenteranno, puntualmente, sotto le mie finestre per la colazione. Ho fatto una promessa a tutte queste creature e ad un amico veramente speciale, il mandarino che entra con i suoi rami fin dentro la stanza: «come voi avete aiutato me, così anch'io vi aiuterò. Ora che siete in pericolo e farò tutto il possibile perché non accada il peggio e l'armonia di questo luogo venga distrutta».La promessa è troppo impegnativa ed io non ho alcun potere. In questo terreno all'imbocco di Via Ricasoli, secondo le regole di un gioco vecchio come il mondo, hanno deciso di costru-ire un altro Ecomostro. Deve crollare la litoranea o franare una mon-tagna per sentirsi coinvolti dal caso? Oltre i fiumi di fango (per le frane) è prevedibile che scorrano fiumi di parole sui giornali e nei vari programmi televisivi; inoltre saranno allestiti spettacoli di teatrino con il solito gioco dello “scarica barile” della responsabilità e le solite battute dei soliti personaggi che ripeteranno all'infinito: «mi dispiace, che peccato! Pove-retti!» Perché non cambiare da subito questo gioco? Non sarebbe meglio agire in modo tale da pre-

è una donna il primo ospite che festeggia i 100 anni nella nuova struttura di piazza Castello. fino a 5 anni fa la signora Popa Leuci viveva

in famiglia, con Rosa unica figlia avuta all’età di 46 anni. Poi i primi seri sintomi di vecchiaia hanno reso necessaria una sorveglianza di ventiquattro ore su ventiquattro e quindi il ricovero presso la struttura per anziani “Coniugi Veneziani”. Donna semplice e volitiva ha duramente combattuto la sua battaglia per la sopravvivenza sin dalla più tenera età. A lei, in quanto donna, non era stato consentito la frequenta-zione della scuola elementare e se non fosse stato per la sua caparbietà sarebbe rimasta analfabeta. Ma la sua costanza le permisero di imparare a leggere e scrivere in maniera autonoma e per giunta in segreto. Il lavoro di ricamatrice le ha permesso di sostenersi fino al mo-mento del matrimonio con francesco Preziosa all’età di 44 anni, lavoro che non ha mai smesso di svolgere per oltre 50 anni. Rimasta vedova all’età di 70 anni è vissuta da sola fino ai 90 anni, poi per cinque anni con la figlia Rosa ed infine a Villa Veneziani. La signora Popa è stata festeggiata dalla figlia, da quella acquisita con il matrimonio, da nipoti e amici tutti.

NONNA POPA LA PRIMA CENTENARIA DELL’IST. SARNELLI

Felicia antonino

SULL’ESIGENzA DI UN POLMONE VERDE IN VIA RICASOLIAl via una petizione contro le nuove edificazioni

venire tali disastri con il loro tragico strascico di vittime? Noi tutti siamo responsabili di ciò che succede se non ci mobili-tiamo per impedirlo. Sono andata personal-mente, ad informarmi presso l'ufficio tecnico: non c'è alcun progetto dí costruzione in quest'aria ma il funzionario re-sponsabile mi ha spie-gato che c'è una legge sull'edilizia da sfruttare entro Novembre 2011 che concede ai vari pro-prietari di terreno, non so quanti metri quadri

in più di suolo edificabile, il che vuol dire un numero maggiore di appartamenti da vendere, con altro denaro da accumulare e reinvestire. Questa è la prassi consolidata, prassi che non concede spazi alla bellezza e alla fantasia per-ché nessuna costruzione, per quanto bella ed ecosostenibile, può uguagliare la bellezza e l'armonia della natura.Su questa stessa strada c'erano delle ville bel-lissime, con maestosi alberi secolari che sono stati abbattuti senza pietà. Io, però non cedo per via di quella promessa e del sogno che sento più vero e reale di tutta la falsità di questa prassi. Ho sempre sognato una bellissima pineta dove i bambini possano respirare e giocare, imparando ad essere liberi ed autentici dal contatto con la natura e nel rispetto dell'ambiente. C'è, infatti, un terreno incolto, usato prima come deposito edilizio e poi come parcheggio (mancanza di fantasia), che ha lo spazio giusto per ospitare una bella pineta.Abbiamo da poco superato il periodo del Natale e mi sono chiesta: perché i bambini amano tanto il presepe? Non c’è forse la no-stalgia di una bellezza primordiale perduta e calpestata?Visto che samo della razza homo sapiens, smet-tiamola di agire come homo demens: non siamo i padroni del giardino, ma ustodi e giardinieri (Gen. 2, 8 -15)-Le motoseghe che tagliano gli alberi, tagliano anche le nostre radici da questo pianeta.Mi rivolgo pertanto a tutti i sognatori che han-no nostalgia di questa bellezza primordiale, affinché prendano parte alla raccolta di firme per creare un polmone verde nel terreno all’im-bocco di via Ricasoli.Si rivolge un appello a tutte le associazioni ambientaliste e animaliste, nonché a tutte le forze politiche sensibili al tema-ambiente per un sostegno all’iniziativa. Contattare il numero telefonico 3480103818 Francesca L.

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Gennaio 2011 N. 98

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