“La didattica inclusiva” - Istituto Comprensivo 2014-2015/circolari dicenti/la... · reciproca...

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“La didattica inclusiva”

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Obiettivi

• presentare i principi fondamentali della didattica

inclusiva

• riflettere sulle proprie esperienze e condividerle

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Studio di consulenza, progettazione e ricerca educativa

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Inclusione

“Nell’inclusione […] si riesce a capire quanto evolva una

situazione permettendo l’assunzione degli apprendimenti in

soggetti che hanno delle differenze. Nasce e si sviluppa il

rapporto con le differenze come elemento vitale: non un

rapporto occasionale e controvoglia, accettato per bontà

d’animo – non siamo crudeli. È vitale vivere nelle

differenze”

A. Canevaro, Scuola inclusiva e mondo più giusto

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Cos’è l’inclusione?

L’UNESCO vede l’inclusione come “un

approccio dinamico per rispondere

positivamente alla diversità degli alunni e di

vedere le differenze individuali non come problemi,

ma come opportunità per arricchire

l’apprendimento.”

Guidelines for inclusion. Ensuring acess to education for all (UNESCO, 2005)

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Cos’è l’inclusione?

• nasce e si sviluppa negli anni ’90-2000 (agende

internazionali ONU e UNESCO: EFA-Education For All)

• supera il modello della segregazione (special schools)

diffuso fino agli anni ’60 nell’Europa occidentale

• supera il modello dell’integrazione/assimilazione, di

cui l’Italia è stata un esempio precoce (legge 517/77)

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Guidelines for inclusion. Ensuring acess to education for all (UNESCO, 2005)

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L’educazione attraverso le lenti dell’inclusione

VS

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La proposta inclusiva a scuola

“[…] tentativo di promuovere la gamma più ampia possibile

di funzionamenti all’interno dell’esperienza scolastica,

così da parte degli alunni l’attivazione di capacitazioni

personali che oltrepassino la dimensione dell’uguaglianza

e rileggano la nozione di bisogno alla luce dei criteri di

scelta e partecipazione effettiva.”

F. Dovigo, Fare differenze (2007)

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Funzionamenti e capacitazioni

Funzionamenti (functioning) = “stati di essere e di fare” dotati di buone

ragioni per essere scelti e tali da qualificare lo star bene (ad es. l’essere nutriti,

l’essere in buona salute, lo sfuggire alla morte prematura, l’essere felici, l’avere

rispetto di sé…)

Capacitazioni (capabilities) = possibilità di acquisire funzionamenti di rilievo,

ossia la libertà di scegliere fra una serie di vite possibili: “nella misura in cui i

funzionamenti costituiscono lo star bene, le capacità rappresentano la libertà

individuale di acquisire lo star bene”

A. Sen, Development as freedom (1999)

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La proposta inclusiva a scuola:

fattori di successo

•Gruppo di lavoro con un buon livello di collaborazione

•Struttura organizzativa ampiamente condivisa

•Coinvolgimento delle famiglie nei processi decisionali

•Investimento nella professionalità degli operatori

•Definizione di chiare relazioni di ruolo fra le diverse figure

•Uso effettivo dello staff di supporto psicopedagogico

•Attuazione dei PEI ricchi di significato

•Realizzazione di adeguate procedure di valutazione

F. Dovigo, Fare differenze (2007)

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La proposta inclusiva a scuola: un cambiamento culturale Approccio tradizionale Approccio inclusivo

Educabilità degli studenti Vi è una gerarchia di abilità cognitive in

cui gli studenti vanno collocati

Ogni studente ha potenzialità illimitate di

apprendimento

Definizione del contesto Collocazione in un programma speciale Creazione di un ambiente accogliente e

supportivo

Risposte della scuola Il sostegno all’apprendimento serve a

colmare le lacune del singolo studente

Il sostegno all’apprendimento viene

effettuato revisionando il curricolo e

sviluppando l’attenzione educativa in

tutta la scuola

Teorie della competenza

nell’insegnamento

La competenza del docente si basa

sulla conoscenza di tematiche

specifiche

La competenza del docente si basa sul

promuovere l’attiva partecipazione di

tutti gli studenti al processo di

apprendimento

Modello curricolare Ai meno capaci va offerto un curricolo

alternativo

A tutti gli studenti va offerto un curricolo

comune

Visione dell’intervento L’intervento è centrato sull’alunno in

funzione della classe

L’intervento è centrato sulla classe in

funzione dell’alunno

Modalità di valutazione La valutazione dell’alunno è fortemente

dipendente dallo specialista

La valutazione è frutto di un esame dei

fattori di insegnamento e apprendimento

non solo specialistici

Risultati attesi Orientamento a diagnosticare e a

prescrivere i risultati

Orientamento ad acquisire competenze

collaborative diffuse

Spiegazione dei fallimenti educativi La causa delle difficoltà di

apprendimento è nelle carenti capacità

dell’alunno

La causa delle difficoltà di

apprendimento risiede in

un’elaborazione del curricolo non

sufficientemente adeguata

F. Dovigo, Fare differenze (2007)

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Le decisioni di una scuola inclusiva

D. Ianes, Index per l’inclusione (2008)

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I Bisogni Educativi Speciali

• Bisogno ≠ deficit/mancanza

• Bisogno = “fisiologica interdipendenza con

l’ecosistema”

D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013

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I Bisogni Educativi Speciali

“Per comprendere una situazione di BES non ci servono

dunque diagnosi cliniche, ma osservazione e

valutazione delle reali interazioni tra i vari fattori ICF per

capire se quello specifico funzionamento è davvero

problematico per «quel» soggetto.”

D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013

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Il modello ICF (OMS, 2001):

descrivere lo stato di salute delle persone in relazione al loro

ambiente

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Il modello ICF

•Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, fragilità,

situazioni cromosomiche particolari, lesioni, ecc;

•Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia

cerebrale, ecc.;

•Funzioni corporee: deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di

memoria, ecc.;

•Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di applicazione

delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione e di

linguaggio, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di

autonomia personale e sociale, di cura del proprio luogo di vita, ecc.;

http://archivio.pubblica.istruzione.it/dgstudente/icare/bisogni_educativi_speciali.shtml

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•Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire in modo integrato i ruoli

sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei

vari ambienti e contesti;

•Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa,

situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di

servizi e risorse, ecc.;

•Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionali

eccessive, scarsa motivazione, ecc.

http://archivio.pubblica.istruzione.it/dgstudente/icare/bisogni_educativi_speciali.shtml

Il modello ICF

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I BES nella normativa italiana (DM 27/12/2012 e CM 6/3/2013)

• Tre grandi sotto-categorie:

• disabilità

• disturbi evolutivi specifici (disturbi specifici

dell’apprendimento, ma anche deficit del linguaggio, delle

abilità non verbali, della coordinazione motoria,

ricomprendendo – per la comune origine nell’età evolutiva

– anche quelli dell’attenzione e dell’iperattività)

• svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale

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I Bisogni Educativi Speciali

•Stato di salute globalmente e sistemicamente

inteso

•Continuum tra normalità e problematicità

•Transitorietà

D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013

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I Bisogni Educativi Speciali: i criteri-soglia

•Danno → integrità fisica, psicologica e

relazionale

•Ostacolo → svantaggio rispetto a sviluppi futuri

•Stigma sociale → peggioramento immagine

sociale

D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013

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I Bisogni Educativi Speciali: una definizione

“Il bisogno educativo speciale è qualsiasi difficoltà

evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, che

consiste in un funzionamento (frutto dell’interrelazione

reciproca fra i 7 ambiti della salute secondo il modello ICF

dell’OMS) problematico anche per il soggetto, in termini di

danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente

dall’eziologia”

D. Ianes, La speciale normalità, 2005

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Una didattica inclusiva in una cultura inclusiva

È evidente che una didattica inclusiva non nasce nel

vuoto, ma si innesta e si sviluppa in un pensiero

condiviso, in una cultura profondamente inclusiva

partecipata da tutta la comunità che anima una scuola

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I BES in una scuola inclusiva

Una scuola e una didattica inclusive promuovono

apprendimenti e partecipazione piena di tutti gli alunni

tenendo conto di:

•Funzionamento umano differente

•Equità

•Efficacia tecnica e piena partecipazione sociale

D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013

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L’evidenza in educazione

Evidence Based Education (anni 2000):

orientamento anglosassone della metodologia della ricerca

educativa che si occupa di raccogliere e documentare

evidenze sperimentali circa cosa funziona e cosa non

funziona in termini di modelli di istruzione e di metodi

didattici

Calvani A., Per un’istruzione evidence based

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L’evidenza in educazione: cosa emerge?

• presentazione molto chiara dei contenuti

• coerenza e sequenzialità

• pratica regolata in base al grado di expertise del discente

• integrazione con strategie metacognitive (consapevolezza,

autoregolazione, ripetizione interiorizzata delle procedure)

Calvani A., Per un’istruzione evidence based

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L’evidenza in educazione:

cosa emerge rispetto alla didattica inclusiva?

• Creazione di un clima inclusivo in tutta la scuola (ma si può

cominciare a partire dalla classe)

• Allestimento dell’ambiente (variazione e coerenza con

l’attività)

• Focalizzazione dell’attenzione

• Condivisione degli obiettivi

• Attivazione delle preconoscenze

Calvani A., Per un’istruzione evidence based

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L’evidenza in educazione:

cosa emerge rispetto alla didattica inclusiva?

• Esposizione chiara dei contenuti con dimostrazioni/esplicitazione delle

strategie di approccio

• Gestione della comunicazione didattica (ruolo delle domande)

• Multimodalità (in particolare canale visivo) sia nella presentazione dei

contenuti che nella riesposizione da parte degli allievi

• Introduzione di suggerimenti e supporti per l’elaborazione e la

memorizzazione (schemi, mappe, tabelle, format per la presa di appunti…)

• Insegnamento diretto di abilità cognitive e sociali anche attraverso peer

tutoring

Calvani A., Per un’istruzione evidence based

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Bibliografia

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Studio di consulenza, progettazione e ricerca educativa

Booth T., Ainscow M., Index per l’inclusione, Erickson, Trento, 2008 scaricabile

gratuitamente dal sito http://www.eenet.org.uk/resources/docs/Index%20Italian.pdf

Andrich Miato S., Miato L., La didattica inclusiva,Erickson, Trento, 2003

Calvani A., Per un’istruzione evidence based, Erickson, Trento, 2012

Canevaro A., Scuola inclusiva e mondo più giusto, Erickson, Trento, 2013

Dovigo F., Fare differenze, Erickson, Trento, 2008

Guidelines for inclusion. Ensuring acess to education for all, UNESCO, 2005

Ianes D., La speciale normalità, Erickson, Trento, 2005

Ianes D., Macchia V., La didattica per i Bisogni Educativi Speciali, Erickson, Trento,

2008

Ianes D., Cramerotti S., Alunni con BES, Erickson, Trento, 2013

Sergiovanni T. J., Costruire comunità nelle scuole, LAS, Roma, 2000