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LA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER … · 2 INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter...
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Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace l’Analisi e la mediazione dei Conflitti
Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di FirenzeUniversità di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna
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ELA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER LO SVILUPPONEWSLETTER DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA TOSCANA
Settembre 2009, n. 46
C.I.R.P.A.C
in questo numero:
Useful Websites p.27Eventi p.21Documenti p.15Bandi p. 9
Approfondimenti p. 2
In primo piano
Dal rapporto di UNAIDS “AIDS Outlook Re-port/09” emerge come il numero di infezioni da virus HIV siano diminuite dai 3 milioni del 2001 ai 2,7 del 2007, in gran parte grazie al maggiore accesso ai farmaci antiretrovirali. Tuttavia, anche a causa dell’aumento della po-polazione mondiale, è oggi maggiore il numero delle persone che vivono col virus, metà delle quali sono donne. Il 96% di tale aumento è con-centrato nei Paesi a basso e medio reddito.
Secondo l’ONU, la scarsa tutela dei diritti umani, la povertà e l’emarginazione favoriscono il pro-liferare del virus all’interno delle popolazioni più vulnerabili, colpendo particolarmente quei sog-
getti - come donne e bambini – che sono in una posizione socio-economica subordinata e privi di autonomia nella propria sfera sessuale.
Se è vero che lo stigma e la discriminazione che si accompagnano alla malattia contribuiscono fortemente a scoraggiare l’accesso all’informa-zione e ai servizi necessari per la sua cura e prevenzione, esistono anche problemi oggetti-vi, quali la mancanza di personale sanitario nei Paesi interessati e l’inadeguatezza dei finanzia-menti per l’attuazione dei piani anti-AIDS.
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in evidenza:
p. 9
Regione Toscana - Settore Attività Internazionali
redazioneLa Newsletter è curata per conto del CIRPAC dalla Scuola Superiore Sant’Anna Coordinamento Scientifico: Prof. Andrea de Guttry (Scuola Superiore Sant’Anna)Redazione: Andrea de Guttry, Ilaria Dal Canto, Annarosa Mezzasalma (Scuola Superiore Sant’Anna)Alessandro Volpi, Alessandro Breccia, Chiara Macchi, Valentina Fei (Università di Pisa)Direttore Responsabile: Francesco Ceccarelli (Ufficio Comunicazione Scuola Superiore Sant’Anna)Concept Grafico: Michele Gonnelli (Scuola Superiore Sant’Anna)
SVIL
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LE NUOVE SFIDE NELLA LOTTA ALL’HIV-AIDS di Chiara Macchi e Valentina Fei
ASSISTENZA VITTIME TRATTA
STRATEGIA COOPERAZIONE SANITARIA RT 2009-2010 p.19
Siena 23-24 settembre 20098 CONFERENZA REGIONE COOPERAZIONE E PACE
p.21
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INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana
sezione APPROFONDIMENTI
Settembre 2009, n. 46
ARMONIZZAZIONE E COORDINAMENTO: LE NUOVE SFIDE NELLA LOTTA ALL’HIV-AIDS
segue da p.1
IL CONTESTO
Al di là dell’insufficiente livello degli aiuti mondiali, ancora al di sotto delle promesse (l’Italia e la Francia hanno fatto registrare le peggiori performance rispetto agli impegni di Gleneagles), l’imprevedibilità dei finanziamenti e il termine troppo breve di erogazione impediscono ai governi locali di dare coerente attuazione ai programmi di trattamento e cura. Già nel 2004 l’agenzia UNAIDS, nell’ottica di armonizzare e rendere più efficaci gli interventi contro la pandemia, aveva prodotto una strategia basata su tre principi (iThree Ones) a cui gli interventi dei donatori nazionali e interna-zionali avrebbero dovuto richiamarsi. Essa si basava sulla creazione, nel Paese beneficiario, di un piano d’azione, di un’unica autorità di coordinamento e di un unico sistema di monitoraggio e valutazione. L’armonizzazione e la so-stenibilità degli aiuti in ogni settore sono stati anche tema centrale della Dichiarazione di Parigi del marzo 2005, poi riaffermati dalla Accra Agenda for Action del 2008. L’obiet-tivo è sempre quello di evitare inutili sprechi e duplicazio-ni, assicurando l’ownership delle strategie d’intervento da parte dei governi nazionali e rafforzando la trasparenza e responsabilità reciproca fra donatori e Paesi in via di svi-luppo. La stessa esigenza di armonizzazione degli aiuti nel set-tore sanitario è alla base di alcune iniziative promosse in ambito europeo, come, ad esempio, l’IHP+ (International Health Partnership and Related Initiatives), proposta dal governo del Regno Unito e ora gestita dalla Banca mondia-le e dall’OMS. Il programma si propone di ridurre i doppioni e migliorare il rapporto costo/efficacia impegnando i firma-tari a coordinare gli sforzi. Nonostante iniziative di questo tipo (si veda anche Providing for health, sostenuta dai go-verni di Francia e Germania), le modalità di intervento dei donatori europei sono ancora prevalentemente improntate a un approccio bilaterale, condizionate più da dinamiche di politica interna che da considerazioni circa la loro efficacia e sostenibilità. Questi aspetti vengono messi in evidenza dal rapporto “Un
aiuto in salute”, nel quale Azione per la salute globale esa-mina sei casi studio, rilevando che gli Stati membri dell’Ue “sembrano preferire il proprio personale tecnico e le pro-prie priorità di finanziamento e hanno approcci diversificati nei confronti di grandi partenariati sulla salute globale da un lato e, dall’altro, sul sostegno settoriale e al bilancio governativo”.
SISTEMA TOSCANO E LOTTA ALL’HIV-AIDS
Il tema di un migliore coordinamento degli interventi per la lotta contro l’AIDS è stato recentemente al centro del dibattito anche fra gli attori della cooperazione toscana, quando lo scorso maggio si è svolta nella capitale del Bur-kina Faso una conferenza internazionale organizzata dal Centro italiano di aiuto all’infanzia (CIAI), alla quale hanno partecipato delegati provenienti da Tanzania, Chad, Sene-gal, Burkina Faso e Italia. La conferenza ha avuto come tema principale il ruolo delle istituzioni e della società ci-vile nella lotta all’AIDS ed è stata realizzata nel quadro di un progetto più ampio, “Sostegno all’azione globale contro l’epidemia di AIDS in Africa Subsahariana” di cui sono pro-motori i gruppi di lavoro AIDS e Governance Locale della Regione Toscana e che mira a rafforzare la collaborazione degli attori coinvolti nella lotta all’AIDS al fine di assicurare l’accesso universale ai servizi di prevenzione, cura e sup-porto socio-economico alle persone colpite dalla malattia. Il progetto promosso dalla Cooperazione Toscana, “Soste-gno all’azione globale contro l’epidemia di AIDS in Africa Subsahariana”, nasce proprio dalla consapevolezza che solo un approccio di carattere globale può consentire di rispondere in modo integrato ai diversi problemi posti sui terreni della prevenzione, trattamento, del sostegno socio-economico, offrendo alla persona un insieme articolato e coerente di servizi e supporti; un’azione di cooperazione, dunque, non settoriale ma integrata, ovvero integrazione tra attori di cooperazione sanitaria e attori della coopera-zione in generale e integrazione tra attori pubblici e attori privati. Mentre nel passato la tendenza in Toscana è stata quella di tenere distinti i progetti di cooperazione sanitaria da quelli
di Chiara Macchi e Valentina Fei
APPROFONDIMENTO
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sezione APPROFONDIMENTI
di cooperazione in senso lato, e l’integrazione tra i due set-tori è avvenuta laddove il singolo soggetto si è impegnato nella ricerca di complementarietà tra i diversi interventi, in questo progetto è evidente la volontà di perseguire un ap-proccio effettivamente integrato, anche nella promozione della collaborazione pubblico-privato. Per questo il progetto non è stato inquadrato tra i progetti di cooperazione sanitaria, ma tra gli interventi di coopera-zione in senso lato. L’intervento si configura, dunque, come un primo momento sperimentale orientato a delineare un vero e proprio siste-ma toscano di cooperazione sul tema della lotta all’AIDS in Africa, fondato sul coordinamento degli attori ai vari livelli e sull’amalgama tra le politiche sanitarie e quelle sociali, economiche e politiche. Da un’analisi più ampia degli degli interventi del sistema toscano di cooperazione nella lotta contro l’AIDS si rile-va, infatti, nonostante un forte impegno e un largo im-piego di risorse, uno scarso coordinamento tra i soggetti ai diversi livelli e una scarsa integrazione tra i vari settori di intervento. La lotta alle pandemie è uno degli impegni prioritari della Regione: una mappatura degli attori e degli interventi della cooperazione toscana in materia di AIDS in Africa Sub-Sahariana, realizzata dal gruppo di lavoro AIDS nel 2007, ha messo in luce l’esistenza di 18 iniziative in corso in 11 Paesi africani, che attivano una rete di circa 50 soggetti sul territorio regionale, che tuttavia non sono pienamente coordinati tra loro.
Pertanto, il progetto “Sostegno all’azione globale contro l’epidemia di AIDS in Africa Subsahariana” costituisce una best practice cui guardare nella programmazione di azioni future, in primo luogo per la Cooperazione Toscana.
LA SFIDA
La sfida che attualmente gli operatori della cooperazione (sanitaria e non) si trovano ad affrontare nella lotta all’HIV-AIDS è il rafforzamento della collaborazione tra il settore pubblico e la società civile nella lotta all’AIDS. Oggi è ne-cessario investire in momenti di scambio e concertazio-ne volti a favorire il chiarimento dei ruoli dei diversi attori (cooperazione, cooperazione sanitaria, settore pubblico e settore privato) e a formulare una serie di raccomandazio-ni per i vari settori di azione. Guardando al caso del progetto coordinato realizzato dalla
Cooperazione Toscana per la lotta all’HIV-AIDS in Africa Africa Subsahariana, è possibile sostenere che, quando la collaborazione esiste, si notano miglioramenti nella qua-lità dei servizi, una complementarietà nella risposta, un accrescimento delle capacità operative delle associazio-ni, l’opportunità per tutti i soggetti coinvolti di rafforzare le proprie capacità tecniche, ed infine un miglioramento dell’efficacia dei programmi. A tali aspetti andrebbe forse associata una particolare attenzione per le richieste prove-nienti dalle persone colpite dalla malattia attraverso il loro coinvolgimento attivo nell’ambito della progettazione degli interventi. Come sottolinea infatti il dossier “Valutazione del coor-dinamento e armonizzazione dei donatori per la risposta all’HIV e AIDS in Kenya”, realizzato dall’Università di Nairo-bi a cura di ActionAid International e AMREF Italia (in col-laborazione con l’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS), “raccomandazione fondamentale è che un sistema di coordinamento di tutti gli interventi di lotta alla pandemia raccolga in modo completo e partecipativo an-che le istanze delle organizzazioni di persone colpite dalla malattia e della società civile (…) questa sarà una condi-zione essenziale affinché il nuovo sistema possa essere davvero efficace”.
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sezione APPROFONDIMENTI
COOPERARE IN EUROPA ORIENTALE: LEZIONI DALLA MOLDOVA
La Moldova rappresenta un’opportunità per la cooperazio-ne internazionale per ripensare, svecchiare e forse anche sdrammatizzare alcune impostazioni all’interno di questo settore. In questo breve contributo vorremmo ripercorrere alcuni elementi di questo Paese che possono aiutare una a riflettere anche oltre i confini di questo piccolo Stato. Il primo aspetto riguarda l’Unione Europa: il suo possibile e progressivo allargamento orientale non può non influen-zare le politiche di cooperazione internazionale. Il secon-do è riferito alla prevenzione dei conflitti: la Moldova vive una situazione che gioverebbe di un approccio sensibile al conflitto. Infine, fornisce alcune chiavi di lettura su cosa si-gnifichi cooperazione decentrata e su alcune buone prassi.
La prima sollecitazione ci è fornita quindi dall’Unione Euro-pea, per la quale vorremmo considerare tre aspetti. Innan-zitutto, gli inevitabili cambiamenti degli assetti istituzionali, economici e sociali che mutano con l’ingresso nell’UE. Poi, il mutamento di percezioni di chi investe energie e risorse sulla cooperazione. Infine, le aspettative che questo pro-cesso crea internamente, con le sfaccettate conseguenze, anche politiche, che portano con sé.
La prima sollecitazione ci è fornita quindi dall’Unione Euro-pea, per la quale vorremmo considerare tre aspetti. Innan-zitutto, gli inevitabili cambiamenti degli assetti istituzionali, economici e sociali che mutano con l’ingresso nell’UE. Poi, il mutamento di percezioni di chi investe energie e risorse sulla cooperazione. Infine, le aspettative che questo pro-cesso crea internamente, con le sfaccettate conseguenze, anche politiche, che portano con sé. Sul primo aspetto, la cooperazione internazionale non può che essere interessata dai cambiamenti che l’ingresso nell’UE comporta e di questo ne è un buon esempio la Ro-mania e le lezioni che si apprendono in quest’ultimo Paese sono d’esempio per la Moldova, Paese sia culturalmente sia in molte dinamiche sociali vicino alla Romania. Questo – passando al secondo punto – cambia notevolmente la percezioni di chi, in Paesi come l’Italia, promuove politiche di cooperazione. Fino a qualche anno fa, i Balcani, sia oc-cidentali che orientali, erano percepiti come territori verso i quali orientare i propri sforzi. Con l’allargamento diventa-
no progressivamente parte del proprio tutto, un “diverso interno”, un Paese raggiungibile senza passaporto e con propri rappresentanti al Parlamento Europeo (la Romania ne ha 33). Le aspettative unioniste, infine, condizionano notevolmente il corso socio-politico di un Paese. Un ma-nifesto in tre versioni grafiche diffuso in tutta la Moldova proclama: “Per l’Europa – per una vita decente”. Una frase terribile che rendere l’idea della totale dipendenza di scelte concrete e di immaginario verso una prospettiva politica. Tutti i partiti politici moldavi, anche quello comunista che nella ballata popolare sarebbe solo filo russo, sono favore-voli all’integrazione europea.
FOTO: Bernardo Venturi
Al centro di Chisinau una piazza ha già il nome dell’Unione
di Bernardo Venturi
APPROFONDIMENTO: EUROPA
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sezione APPROFONDIMENTI
Europea e il Ministero degli Esteri è anche dell’integrazione europea. Per i giovani moldavi, ma anche per chi ha più lustri di loro, la prospettiva europea è prima di tutto Schen-gen, cioè un passaporto che possa rompere la gabbia di visti (spesso non concessi) che li avvolge.
La Moldova è caratterizza anche da un cosiddetto frozen conflict, un conflitto congelato, bloccato, in un cui la vio-lenza non è più diretta, ma presente in molteplici difficoltà per i cittadini e soprattutto presente come potenziale di tensioni irrisolte. La Transnistria è una striscia di terra che non ha accettato di essere parte della Moldova da quando quest’ultima la ha dichiarato la propria indipendenza ne 1991. La guerra del 1992 ha lasciato circa 2 mila morti sul terreno e strascichi di incomprensione. Se leggete maggior parte degli articoli che vengono pubblicati sulla Transni-stria vi troverete molti luoghi comuni – fabbriche di armi in testa – che non possono certo aiutarvi né a comprendere questa regione, né a collaborarvi a livello internazionale. Certamente, la situazione di conflitto congelato che tuttora sussiste in Moldova rende estremamente utile l’approccio della conflict sensitivity, la sensibilità al conflitto che, attra-verso attente analisi sul conflitto stesso, dovrebbe portare a una cooperazione internazionale che “non nuoce”, che non ha ricadute negative sul conflitto stesso. In Moldova operano molte Ong internazionali e non, ma questa sen-sibilità – sintetizzata nello scorso Numero di Infoperlosvi-luppo da Chiara Macchi – è impiegata da pochi. Eppure, i migliori progetti e lavori sul conflitto transnistriano hanno permesso a tantissime categorie professionali o a semplici cittadini di continuare a incontrarsi e a decostruire un’im-magine del nemico che, se abbinate a tensioni politiche, possono deflagrare. Il tema della conflict sensitivity nella cooperazione va col-legato ad almeno due macro elementi a nostro avviso di notevole rilevanza. Il primo riguarda il profit. Se la sen-sibilità al conflitto va applicata alla cooperazione, va te-nuta presente – forse anche maggiormente – pure per le imprese. Questo vale particolarmente in un Paese piccolo come la Moldova, dove gli attori dei diversi ambiti possono trovarsi a interagire e dove l’Italia è presente in maniera significativa sia sul fronte della cooperazione che su quel-lo delle imprese. Il secondo elemento interconnesso è il ruolo dell’Unione Europea (ancora lei) nella prevenzione dei conflitti violenti. L’UE, dopo la disastrosa esperienza del Kosovo nel cuore del continente europeo, ha investito molto nella prevenzione della violenza su larga scala. In Moldova vi è un esempio concreto di questi investimenti, ed la missione di monitoraggio dei confini con l’Ucraina e la Transnistria denominata “Eubam”. Una missione tutto sommato semplice che, attraverso meccanismi di soft po-
wer, prova a sgretolare potere alle oligarchie della Transni-stria attraverso il controllo delle merci in entrata e in uscita dalla regione e cercando di favorire la regolare registrazio-ne delle imprese transnistriane in Moldova.
L’ultimo aspetto riguarda alcune buone prassi di coope-razione internazionale. Sia per la vicinanza culturale, sia perché l’Italia è meta prediletta dell’emigrazione moldova la cooperazione dall’Italia dovrebbe essere più che mai de-centrata e alla pari, anche con una certa immediatezza. Troppo spesso si vedono sindacati che seguono progetti per l’infanzia o altre stranezze simili. Gli enti intermedi, come per esempio le università, desiderano entrare in cir-cuiti internazionali, in scambi e progetti che le rendano più qualitative e appetibili anche dall’estero. La Moldova mostra come a volte ci si può lasciare traspor-tare dal lato emozionale senza considerare l’intera qua-dro sociale di un Paese. Per citare un esempio eclatante, molti donatori internazionali, ma anche direttamente Ong, finanziano gli internat (fondamentalmente orfanatrofi) per migliorare le condizioni di vita dei bambini che vi vivono. In questo modo, però, rafforzano la diffusa pratica sociale di molte famiglie (o spesso di singole madri) di affidare a queste strutture il proprio figlio, in quanto ritengono che possa garantirgli con più continuità i bisogni materiali fon-damentali. Poche realtà, invece, cooperano per migliore le condizioni sociali, psicologiche ed economiche delle fa-miglie o singole donne affinché possano crescere i propri figli.
Nel complesso, quindi, la Moldova, come altri Paesi dei Bal-cani occidentali e orientali, ci porta - a partire dagli spun-ti di riflessione appena presentati - a riponderare alcuni aspetti della cooperazione internazionale in Europa. In particolare, viene rilanciata una prospettiva schiettamente alla pari nel rapporto, cominciando dalle proprie compe-tenze e interessi tematici e dall’interazione con i tantissimi migranti moldavi presenti sul territorio e spesso a sostegno delle famiglie italiane.
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sezione APPROFONDIMENTI
“AZIONI PER LO SVILUPPO E LA PROMOZIONE DELLE RISORSE ECO-TURISTICHE DELLA REGIONE DELL’ERZEGOVINA” - BOSNIA ERZEGOVINA
COSPEENTE COSPE
DURATA 12 mesi
LOCALIZZAZIONE Bosnia Erzegovina, Regione Erzegovina
OBIETTIVI
Obiettivo generaleMiglioramento delle condizioni di vita della popolazione della regione dell’Erzegovina attraverso lo sviluppo e la promozione delle risorse turistiche e tradizionali del territorio.
Obiettivo specificoMigliorare la gestione e la valorizzazione del territorio mediante la realizzazione di iniziative di creazione di PMI a vocazione eco-turistica, il supporto ad attività di salvaguardia ambientale e delle produzioni tradizionali.
BENEFICIARI Imprenditori, produttori del settore agro-alimentare, operatori eco-turistici, (giovani) disoccupati.
PARTNER
In ItaliaProvincia di Pisa, COSPE, WWF, UCODEP, Comune di Arezzo, Altrimondi; Polis, Unione Nazionele Pescatori a Mosca.
In locoGreen Tour, Sapori d’Ezegovina; Eco Line, Link.
ATTIVITÀ
• Creazione di un Regional Enterpreneurship Center.• Visita studio in Slovenia ed in Toscana.• Definizione degli aspetti formali e degli obiettivi dell’associazione degli operatori turistici nella Regione dell’Erzegovina.• Regionalizzazione e promozione di un Fondo di garanzia per la PMI della Regione. • Valorizzazione della produzione agroalimentare di pregio a basso impatto ambientale. • Supporto alle attività di tutela e valorizzazione del fiume Neretva.• Formazione di potenziali guide ambientali secondo principi di sostenibilità ambientale ed economica.• Promozione dei percorsi eco turistici e di eventi di valorizzazione del fiume Neretva.• Analisi e raccomandazioni per l’istituzione di un’area protetta a Cvrsnica, Cabulja, Prenj.
RISULTATI
Attivato il Regional Enterpreneurship Center (REC) in grado di offrire servizi qualificati all’impresa e alle neoimprese, in partico-lare del settore turistico. Attivata un’associazione di operatori turistici nella regione dell’Erzegovina e aumentate le opportunità di sviluppo delle PMI nel settore turistico. Attivato sistema di accesso al credito a livello regionale e favorite iniziative di micro-credito per il sostegno alla creazione e allo sviluppo delle PMI nel settore turistico. Promossa la produzione agroalimentare di pregio e a basso impatto ambientale. Accresciuta sensibilità delle comunità locali circa il valore naturalistico dell’area e divulgata conoscenza delle opportunità lavorative nel settore eco turistico. Conosciuti ed identificati dagli attori locali i processi ed i punti critici che generano l’attuale situazione di stallo per l’istituzione di un’area protetta e accresciuto impegno per la loro rimozione. Realizzato video sulla ricostruzione dei percorsi della memoria e di promozione dello sviluppo dell’area.
WEBSITE http://www.cospe.it/italiano/index.php
FOTO: Alice Concari
I PROGETTI: EUROPA
di Valentina Fei
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sezione APPROFONDIMENTI
“PROMOZIONE DI PERCORSI PILOTA PER LO SVILUPPO DEL WELFARE LOCALE” - ALBANIACOOPERATIVA SOCIALE IL MELOGRANO
ENTE Cooperativa Sociale il Melograno
DURATA 12 mesi
LOCALIZZAZIONE Territorio della Prefettura di Scutari, Albania
OBIETTIVI
• Sviluppo della programmazione dei vari soggetti istituzionali preposti in ambito socio-sanitario, delle politiche attive del lavoro e delle politiche di genere in ottica di un rafforzamento del processo di decentramento.
• Sviluppo della rete tra i soggetti pubblici e privati impegnati su tematiche sociali volto a sostenere forme di progettazione partecipata pubblico-privato.
• Sviluppo della programmazione di politiche di formazione professionale e di inserimento lavorativo, anche in ottica di valoriz-zare l’integrazione sociale, con particolare attenzione alle fasce vulnerabili.
• Sviluppo dell’economia sociale come espressione della società civile attiva e motore di sviluppo locale sostenibile. Sviluppo di iniziative comunitarie a valenza sociale ed economica.
BENEFICIARI
• I giovani, le donne e quei soggetti che hanno bisogno di un sostegno per avere accesso al mercato del lavoro.• Gli operatori pubblici e quelli privati coinvolti nella costruzione e coprogettazione del sistema integrato delle politiche di welfare locale.• La società civile, con particolare attenzione agli imprenditori sociali, ovvero tutti quei soggetti che scelgono di avviare attività autosotenibili di tipo sociale.
PARTNER
Partenariato ToscanoProvincia di Pisa, Istituzione Centro Nord Sud, Consorzio Sociale Polis, Consorzio Sociale Co&so, 5ARCI 690, Caritas Diocesana di Firenze, Ass. Mosaico, Cospe, Ucodep, Comune di Arezzo, Comune di Santa Croce sull’Arno, Comune di Buti, Caritas Dioce-sana di Pisa, Consorzio Sociale Co&so EVV, Cooperativa Sociale Spes, Cooperativa Sociale Il simbolo, Cooperativa Sociale Pietra d’Angolo, Ass. Solidarietà Caritas, Ass. Centro di Solidarietà di Pisa, Ass. Donne in movimento di Pisa, Confcooperative Toscana, sez Pisa, Coldiretti Toscana – IRIPA, Consorzio Istituti Professionali Associati Toscani.
Partenariato nazionale e internazionaleCELIM Milano, CGM Consorzio Nazionale delle Cooperative di Solidarietà Sociale, Consorzio Sociale Tassano.
Partenariato localeComune di Scutari, Regione di Scutari, Ufficio del lavoro di Scutari, Ente pubblico di formazione, Ospedale di Scutari, Caritas Diocesana di Scutari, Caritas Diocesana di Sapa, Famiglia Francescana d’Albania, Opera della Divina Provvidenza (Albania), Scuola professionale AMT, “Associazione per l’educazione e l’integrazione dei disabili sensoriali”, ShEshIT, Centro Donna Passi leggeri, Opera Madonnina del Grappa di Scutari, Ass. I care, Ass Donne allo sviluppo, Ass Donna scutarina.
ATTIVITÀ
Gestione di attività di formazione e consulenza per funzionari e dirigenti di istituzioni ed enti del privato sociale significativi per lo sviluppo del sistema di welfare; costruzione e funzionamento di un centro sociale comunitario con un centro sanitario di base attrezzato, asilo e spazi aggregazione; gestione di attività di orientamento e inserimento lavorativo, mediante percorsi di tirocinio on the job direttamente in azienda; sostengo allo sviluppo di attività imprenditoriali sociali impegnate in servizi alla persona tramite azioni di aggiornamento professionale; sostegno al consolidamento imprenditoriale; sostegno allo sviluppo di attività imprenditoriali con valenza sociale attiva e a filiere produttive tipiche in ambito agricolo e rurale.
RISULTATI
Formazione e accompagnamento del personale di enti pubblici nell’attivazione di strumenti di monitoraggio e programmazione in ambito di politiche sociali e del lavoro, con attenzione a politiche di genere e di valorizzazione del rapporto pubblico – privato sociale; realizzazione di un centro sociale polivalente in un quartiere marginale della città per la promozione di politiche sociali e di genere in un’ottica di welfare comunitario; realizzazione di 10 percorsi di inserimento al lavoro con particolare attenzione alle fasce svantaggiate; sostegno allo start-up e all’implementazione di almeno tre attività imprenditoriali a valenza sociale; consolidamento di una filiera produttiva e promozione di percorsi volti al sostengo dell’ auto–imprenditorialità, con particolare attenzione alle attività produttive valorizzanti le aree rurali.
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sezione APPROFONDIMENTI
“PROMOZIONE DI POLITICHE DI WELFARE PER HOJNIKI E SLAVGOROD”- BIELORUSSIACOMUNE DI CASCINA (PI)
ENTE Comune di Cascina
DURATA 12 mesi
LOCALIZZAZIONEVillaggi di Sudkovo, Krapkov, Dvorisce , Nuovasielki; Provincia di Hojniki Regione di Gomel.Municipalità di Slavgorod , Provincia di Slavgorod, Regione di Moghilev.BIELORUSSIA (zona radiata dal disastro di Chernobyl)
OBIETTIVI
Obiettivi generaliMigliorare la capacità gestionale e di coordinamento territoriale nell’ambito delle politiche sociali della Provincia di Hojniki e della Municipalità di Slavgorod; potenziare gli interventi in ambito socio-economico, ricreativo e culturale nell’area di riferimen-to del progetto; favorire il coordinamento degli interventi dei soggetti toscani che operano in diverse aree della Bielorussia.
Obiettivo specificoRafforzare le politiche sociali della Provincia di Hojniki e della Municipalità di Slavgorod, incrementandone la capacità gestionale e di coordinamento territoriale.
BENEFICIARI Amministrazione pubblica, gruppi sociali svantaggiati, società civile e popolazione del Provincia di Hojniki e della Municipalità di Slavgorod.
PARTNER
Partenariato ToscanoComune di Cascina (capofila), Comune di Pisa, Comune di Calci, Pubblica Assistenza Pisa, Comune di Montevarchi, Istituzione Centro Nord Sud della Provincia di Pisa, Arci 690 Progetto Chernobyl Cascina, Pubblica Assistenza di Santa Croce sull’Arno, Management & Consulting, Consorzio Polis, Ass. Il Cammino Onlus, UISP Pisa, Comitato Progetto Chernobyl di Montevarchi.
Partenariato localeProvincia di Hojniki, Municipalità di Slavgorod, Fattoria di stato di Sudkovo (Kholkoz), Istituto Scolastico di Hojniki, Casa della Cultura di Hojniki.
ATTIVITÀ
• Scambio di buone prassi in ambito sociale/welfare.• Servizio di monitoraggio permanente sulle problematiche sociali della popolazione.• Analisi dei bisogni della popolazione.• Coordinamento tra soggetti che operano nei diversi ambiti, che sono portatori di esperienze e competenze complementari.• Attività di carattere ricreativo e culturale.• Formazione professionale finalizzata all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
RISULTATI
• Implementazione del Centro di Aggregazione Sociale della Provincia di Hojniki dei servizi sociali della Municipalità di Slavgo-rod per migliorare le azioni rivolte ai bambini coinvolti nelle attività progettuali.• Funzionari pubblici (8) formati in ambito attivazione politiche sociali e gestione welfare.• 20 ragazzi in situazioni di svantaggio formati professionalmente in un settore di rilevanza sociale ed utilità pubblica (12 della Provincia di Hojniki e 8 della Città di Slavgorod)
WEBSITE http://www.comune.cascina.pi.it/
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sezione BANDI
BANDO in EVIDENZA
TITOLO BANDO PER PROGETTI DI ASSISTENZA A FAVORE DELLE VITTIME DELLA TRATTA
ENTE EROGATORE Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari Opportunità
AREA GEOGRAFICA ITALIA
OBIETTIVOGarantire una prima ed immediata assistenza alle persone vittime, anche potenziali, dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù e di tratta di persone a scopo di sfrutta-mento sessuale, lavorativo e accattonaggio.
AZIONI
Nel quadro dell’attuazione dello speciale programma di assistenza previsto dall’art. 13 della Legge n. 228/2003, costituiscono oggetto del bando i progetti di fattibilità, di durata annuale, per la realizzazione di progetti individualizzati di assistenza, ciascuno della durata di tre mesi, prorogabili fino ad altri tre, a favore delle vittime dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù e di tratta di persone.
Tali progetti devono prevedere in ogni caso: fornitura alle vittime di alloggio e ricovero in strutture adeguate; assistenza che accompagni le vittime a far emergere la propria con-dizione; disponibilità di servizi socio-sanitari di pronto intervento; convenzioni con gli enti impegnati in programmi di assistenza ed integrazione sociale e comunque con i servizi sociali degli enti locali.
CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO
Enti pubblici e privati che abbiano i requisiti espressamente indicati nel bando.
ENTITÀ CONTRIBUTO
Il bando mette a disposizione un totale di € 2.500.000.
I massimali dei progetti sono i seguenti:- € 450.000, per i progetti che coprono un’area territoriale con popolazione residente supe-riore a 3.000.000 di abitanti; - € 400.000, per i progetti che coprono un’area territoriale con popolazione residente dai 2.000.000 ai 3.000.000 di abitanti; - € 200.000, per i progetti che coprono un’area territoriale con popolazione residente supe-riore a 1.000.000 di abitanti; - € 100.000, per i progetti che coprono un’area territoriale con popolazione residente inferiore a 1.000.000 di abitanti.
SCADENZA 25/09/2009
FORMULARI E DOCUMENTI http://www.retepariopportunita.it/DefaultDesktop.aspx?doc=3695
BANDI
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sezione BANDI
BANDO in EVIDENZA
TITOLO INTERVENTI PER LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA DI PACE PROGETTI INTEGRATI ANNO 2009
ENTE EROGATORE Regione Toscana
AREA GEOGRAFICA REGIONE TOSCANA
OBIETTIVO Accrescere il ruolo della Toscana come centro propulsore per la diffusione di una cultura della pace e per la tutela dei diritti umani.
AZIONI
Saranno finanziati progetti volti a creare efficaci “partenariati territoriali per la pace”, capaci di integrare al massimo la progettualità di province e comuni con quella della scuola e dell’ex-trascuola, i soggetti terzi beneficiari dei contributi regionali per la promozione di una cultura di pace dovranno lavorare in rete. I progetti possono prevedere azioni rivolte sia agli studenti che ai docenti. Potranno inoltre essere previste azioni volte alla formazione di operatori, alla sensibilizzazione e all’informazione di tutta la popolazione, alla ricerca, alla promozione di campagne nazionali e internazionali per la pace e i diritti umani, con particolare riferimento alla costruzione di specifiche reti.
I progetti devono avere, al massimo, la durata di 12 mesi.
I progetti devono avere almeno un partner. Nel partenariato di ogni progetto deve essere obbligatoriamente presente almeno una scuola.
Le azioni progettuali finanziabili devono svolgersi in Toscana.
CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO
Possono essere presentati progetti da parte di Enti Locali, altri enti pubblici, soggetti privati senza finalità di lucro che abbiano una loro sede operativa in Toscana. Per gli enti privati di-versi dalle ONG, dalle ONLUS e dalle associazioni l’assenza della finalità di lucro deve essere dichiarata esplicitamente nello statuto.
Ogni soggetto ammissibile può presentare solo un progetto.
ENTITÀ CONTRIBUTO Il contributo richiesto non può superare il 50% dell’importo ammissibile al finanziamento e comunque non può superare la somma di € 15.000.
SCADENZA 30/09/2009
FORMULARI E DOCUMENTI http://cdt.iao.florence.it/intranet2/browse.php?parent=1333&order=name
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Settembre 2009, n. 46INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana
sezione BANDI
BANDO in EVIDENZA
TITOLOPRIMO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE NELL’AMBITO DEL PRO-GRAMMA TRANSFRONTALIERO CROSS-BORDER PROGRAMME BOSNIA AND HERZEGOVINA - SERBIA (IPA)
ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/128806/L/ACT/YU)
AREA GEOGRAFICA BOSNIA HERZEGOVINA - SERBIA
OBIETTIVOPromuovere la coesione economico-sociale e lo scambio culturale tra le comunità, le perso-ne e le economie attraverso interventi mirati localizzati nelle zone trasfontaliere tra Bosnia/Erzegovina e Serbia.
AZIONI
Le priorità individuate dal bando, cui i progetti dovranno rispondere, sono:- migliorare la produttività e la competitività dell’area attraverso un migliore e più efficace utilizzo delle risorse economiche, rurali e ambientali dei territori; - attivare azioni transfrontaliere volte la cooperazione culturale e professionale tra le comu-nità coinvolte.
Ogni progetto presentato dovrà avere tra i suoi partner almeno un partner della Bosnia/Erzegovina e uno della Serbia.
Il Bando specifica nel dettaglio i luoghi dove si dovranno svolgere le azioni, la durata delle azioni e le attività che potranno essere finanziate.
CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO
Possono richiedere il contributo: Autorità pubbliche locali/regionali/nazionali, enti pubblici o privati attivi nel settore occupazionale, ONG (comprese le ONG che si occupano di tutela dell’ambiente), scuole, istituti di ricerca e di formazione, università, associazioni culturali, aziende/associazioni che operano nel settore turismo, aziende/enti specializzati nella gestio-ne delle risorse idriche, organizzazioni operative nel settore dello sviluppo economico locale, organizzazioni intergovernative, ecc.. , che abbiano sede in Bosnia/Erzegovina, Serbia, in uno degli Stati membri UE 27, in unpo Stato membro EFTA/SEE, in uno Stato beneficiario dello Strumento IPA o dello Strumento ENPI.
ENTITÀ CONTRIBUTO
Il budget totale del bando ammonta a € 3.240.000, (€ 1.980.000 Serbia e € 1.260.000 per la Bosnia Herzegovina.
I finaziamenti previsti sono diversificati in base al Paese d’intervento ed alla tipologia di azioni che s’intende realizzare.
SCADENZA 06/10/2009
FORMULARI E DOCUMENTI http://www.dei.gov.ba/aktuelnosti/vijesti/?id=3100
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Settembre 2009, n. 46INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana
sezione BANDI
BANDO in EVIDENZA
TITOLO EIDHR - RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E DELLE LIBERTÀ FONDAMEN-TALI NEI PAESI DOVE SONO PIÙ A RISCHIO
ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/126352/C/ACT/Multi)
AREA GEOGRAFICA -
OBIETTIVO Sostenere azioni che contribuiscano direttamente a migliorare la situazione dei Paesi/regioni in cui il rispetto per i diritti umani le libertà fondamentali è a rischio.
AZIONI
Le azioni devono contribuire direttamente, nel Paese prescelto, a migliorare la situazione relativamente a uno dei seguenti temi:- diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione,- diritto alla libertà di opinione ed espressione, di informazione e di comunicazione, compresa la libertà dei media, la lotta contro la censura e l’accesso a internet,- diritto alla libertà di riunione pacifica e di associazione, compreso il diritto a formare un sindacato o ad aderirvi,- diritto alla libertà di movimento all’interno dei confini dello Stato, come pure il diritto a la-sciare qualsiasi Paese, anche il proprio, o a ritornarvi.
Altri diritti umani possono essere combinati con quelli citati dal momento che i progetti do-vrebbero promuovere un approccio olistico ai diritti umani.
Attività possibili: controllo, informazione pubblica e sensibilizzazione, capacity building, dialo-go con gli attori principali, patrocinio e lobbying.
Le azioni dovranno avere una durata compresa tra i 18 ed i 36 mesi.
CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO
Organizzazioni della società civile, ONG, Fondazioni politiche indipendenti, organizzazioni con base locale e agenzie del settore privato, istituzioni – organizzazioni e reti costituite a livello locale, nazionale, regionale e internazionale, agenzie no profit del settore pubblico, organismi parlamentari internazionali, organizzazioni intergovernative internazionali e regionali.
Il proponente può operare da solo o in partnership con altri; non ci sono restrizioni alla na-zionalità del proponente.
ENTITÀ CONTRIBUTO
Sono messi a bando per il 2009 un totale di € 14.000.000 (Linea di budget 19.04.01).
Il contributo comunitario può coprire dal 50 all’80% delle spese ammissibili. Per ogni progetto potrà essere erogata una sovvenzione compresa tra un minimo di € 150.000 e un massimo di € 1.200.000.
Se un progetto viene considerato “essenziale”, in presenza di valide motivazioni si può chie-dere che venga finanziato al 100%.
SCADENZA 30/10/2009
FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome
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Settembre 2009, n. 46INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana
sezione BANDI
BANDO in EVIDENZA
TITOLO EU/DCI - COOPERATION WITH THIRD COUNTRIES IN THE AREAS OF MIGRATION AND ASYLUM
ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/128764/C/ACT/Multi)
AREA GEOGRAFICA -
OBIETTIVO
Sostenere i Paesi terzi nel gestire aspetti e dimensioni dei fenomeni migratori, ovvero pro-mozione dei legami tra migrazione e sviluppo, promozione di una gestione efficace dell’emi-grazione, lotta contro l’immigrazione clandestina e promozione della riammissione degli im-migrati, protezione dei diritti dei migranti, protezione dallo sfruttamento e dall’esclusione del migrante, sostegno alla lotta contro il traffico degli esseri umani, promozione dell’asilo e protezione internazionale dei rifugiati.
AZIONI
Il bando è suddiviso in 6 lotti:Lotto 1: Flussi migratori dal sud (Africa sub-sahariana e Mediterraneo del Sud);Lotto 2: Rotte migratorie orientali (Europa orientale, Caucaso meridionale e Repubbliche dell’Asia centrale);Lotto 3: Medio oriente e Paesi del Golfo;Lotto 4: Asia meridionale e orientale e Pacifico;Lotto 5: America Latina e Caraibi;Lotto 6: Sostegno allo sviluppo di partenariati per la mobilità.
I lotti sono a loro volta suddivisi in 17 sotto-lotti, all’interno dei quali sono previste misure specifiche che possono essere oggetto di proposte progettuali.
Le azioni devono avere una durata compresa tra i 12 ed i 36 mesi.
CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO
Possono partecipare al bando: attori non statali, organizzazioni intergovernative internaziona-li e regionali, istituti di ricerca ed università, agenzie ed istituzioni pubbliche locali, regionali e statali (così come definite nel bando) di uno Stato membro UE, di uno Stato candidato all’in-gresso nell’UE beneficiario dello strumento IPA, di uno Stato SEE, di uno stato che beneficia di un sostegno europeo così come espressamente indicato nel bando.
ENTITÀ CONTRIBUTO
Sono messi a bando un totale di € 70.000.000 (38.556.000 sul bilancio 2009 e 31.444.000 bilancio 2010, condizionato all’approvazione del bilancio 2010).
Il contributo comunitario può coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Per ogni progetto potrà essere erogata una sovvenzione compresa tra un minimo di € 500.000 e un massimo di € 2.000.000.
SCADENZA 13/11/2009
FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome
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INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Settembre 2009, n. 46
TITOLO DESCRIZIONE SCADENZA LINK
ESPERTI NAZIONALI DISTACCATI PRESSO LE ISTITUZIONI UE
Consentire ai funzionari delle amministrazioni degli Stati membri, che hanno esperienze e conoscenze pro-fessionali in materia di politiche europee, di realizzare un’esperienza lavorativa presso i servizi della Commis-sione.
18/09/2009 30 Posti
http://www.esteri.it/MAE/IT/Mini-stero/Servizi/Italiani/Opportunita/Nella_UE/Nelle_Istituzioni/Esperti-NazionaliDistaccati/Ricerca_Esperti-
NazDistaccati.htm
CESVOT: BANDO PATROCINI CON SOSTEGNO ECONOMICO - ANNO 2009
Sostenere le iniziative promozionali autonomamente organizzate da associazioni di volontariato della Regio-ne Toscana e sul territorio regionale.
15/09/2009 Termine presentazione do-manda per iniziative con svolgimento dal 1° novem-bre al 31 dicembre 2009
http://www.cesvot.it/usr_view.php/ID=742
COOPERAZIONE SANITARIA TOSCANA 2009
Promozione e sostegno di azioni del Sistema Toscano nel settore della di cooperazione sanitaria internaziona-le tese a realizzare un reale e incisivo partenariato ter-ritoriale sia in Toscana che nelle aree di cooperazione.
10/10/2009http://cdt.iao.floren-
ce.it/intranet2/browse.php?parent=1343&order=name
UN MINUTO DI DIRITTI
Prende il via, con il patrocinio del Segretariato So-ciale RAI e del Ministero dell’Istruzione un concorso dell’UNICEF Italia per celebrare i 20 anni della Conven-zione ONU sui diritti dell’infanzia. Protagonisti saranno i ragazzi delle scuole.
18/10/2009 http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5543
GIOVENTU’ IN AZIONE
Promuovere l’educazione non formale, la mobilità gio-vanile internazionale di gruppo e individuale attraverso scambi e attività di volontariato all’estero, l’apprendi-mento interculturale e le iniziative dei giovani di età compresa tra i 13 e i 30 anni.
01/11/2009 Termine presentazione domanda per iniziative nazionali
http://www.gioventuinazione.it/
EIDHR Country-Based Support Scheme – ERITREAReference: EuropeAid/129-014/L/ACT/ER
Sostenere le organizzazioni della società civile nella promozione di una cultura di tutela dei diritti umani, nella promozione di riforme pubbliche in favore dei di-ritti umani e della democrazia.
30/11/2009https://webgate.ec.europa.eu/
europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome
ASSISTENZA AL CREDITO PER LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
Con questo progetto il Cesvot intende facilitare l’acces-so al credito alle associazioni di volontariato. 31/12/2009 http://www.cesvot.it/usr_view.php/
ID=5111
ALTRI BANDI
sezione BANDI
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Settembre 2009, n. 46INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana
sezione DOCUMENTI
DOCUMENTO in EVIDENZA
TITOLO WORLD ECONOMIC AND SOCIAL SURVEY 2009: PROMOTING DEVELOPMENT, SAVING THE PLANET
AUTORE UNDESA
DATA PUBBLICAZIONE Settembre 2009
SOMMARIO
Le prove scientifiche sono chiare riguardo all’azione dell’uomo come causa dei pericolosi cambiamenti climatici. C’è una corsa contro il tempo per cercare di mantenere le temperature globali al di sotto dei limiti di sicurezza. I leader mondiali sono d’accordo sul fatto che il pia-neta non può più sostenere un aumento superiore ai 2 gradi della temperatura media globale che, secondo il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), si traduce in un taglio delle emissioni globali fra il 50 e l’80% entro il 2050.
Il Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UNDESA) ed il Segre-tariato del Forum delle Nazioni Unite sulle Foreste hanno pubblicato il “World Economic and Social Survey 2009: Promoting Development, Saving the Planet”. Il rapporto sostiene che non riuscire a far fronte all’attuale livello di disuguaglianza mondiale entro i prossimi cinquant’an-ni, mentre il mondo si attiva per risolvere i problemi climatici, sarebbe economicamente, politicamente ed eticamente inaccettabile. Inoltre, afferma che bassi livelli di emissioni e maggiori traguardi di sviluppo sono entrambi desiderabili e necessari. Il rapporto rileva che soluzioni di mercato, fra cui lo sviluppo di un mercato del carbone, non fornirà ai Paesi in via di sviluppo le risorse richieste per raggiungere i traguardi auspicati. Piuttosto, il rapporto raccomanda una combinazione di investimenti pubblici su larga scala e una più attiva azione politica. Per rendere tale trasformazione possibile sarà necessario un impegno politico forte e sostenuto da parte dei governi dei Paesi in via di sviluppo e, in misura ancor maggiore, un sostegno multilaterale efficace e consistente in ambito sia finanziario che di trasferimento di tecnologia. L’onere ricade sulle economie avanzate che hanno le risorse e il compito di assumersi maggiori responsabilità non solo per ridurre le proprie emissioni, ma anche per aiutare le nazioni in via di sviluppo ad intraprendere azioni di riduzione e adatta-mento in modo proporzionato e con l’urgenza richiesta per proteggere il pianeta.Il rapporto si rifiuta di utilizzare qualunque tipo di modello politico per raggiungere tali obiet-tivi, ma piuttosto esamina i singoli fattori chiave al fine di identificare le migliori opzioni disponibili per i Paesi a diverso livello di sviluppo. In particolare, esso si focalizza sulle poten-ziali sinergie che si generano attraverso grandi investimenti su efficienza energetica, energie rinnovabili e riduzione della vulnerabilità agli sconvolgimenti climatici.
DOCUMENTO INTEGRALE http://www.un.org/esa/policy/wess/wess2009files/wess09/wess2009.pdf
FONTE ONU Italia
DOCUMENTI
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DOCUMENTO in EVIDENZA
sezione DOCUMENTI
TITOLO EU WATER INITIATIVE ANNUAL REPORT 2009
AUTORE Commissione Europea
DATA PUBBLICAZIONE Agosto 2009
SOMMARIO
Un terzo della popolazione mondiale soffre di malattie legate all’acqua, perché non ha pos-sibilità d’accesso all’acqua potabile o perché non dispone di servizi igienici adeguati. Per mi-gliorare la situazione attuale è necessario un impegno congiunto comune di tutta la comunità internazionale.
In occasione del Summit mondiale per lo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg nel 2002, l’Unione Europea, di concerto con i suoi Stati membri, ha lanciato l’Iniziativa Europea l’Acqua (EUWI) con l’obiettivo di favorire un approccio integrato per la gestione delle risor-se idriche in vista del conseguimento degli Obiettivi del Millennio inerenti acqua potabile e igiene. Si tratta di un’iniziativa prevalentemente politica, nel senso che utilizza il canale del dialogo politico per rafforzare il coordinamento nel settore e migliorare l’efficacia dell’aiuto allo sviluppo. L’iniziativa si basa sul partenariato tra vari attori – governi, organizzazioni della società civile, industria dell’acqua – sia in Europa che nei Paesi in via di sviluppo.
Il rapporto pubblicato in agosto dalla Commissione Europea riassume i risultati finora rag-giunti dall’Iniziativa Europea per l’Acqua.
DOCUMENTO INTEGRALE http://www.euwi.net/files/EUWI_Annual_report_short.pdf
FONTE Commissione Europea
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DOCUMENTO in EVIDENZA
sezione DOCUMENTI
TITOLO ITALIAN AID AT GLANCE 2009
AUTORE ActionAid
DATA PUBBLICAZIONE Agosto 2009
SOMMARIO
“Italian Aid at a glance 2009” è il brief in inglese di ActionAid che, dopo il G8 dell’Aquila, riassume i maggiori cambiamenti quantitativi, qualitativi e strategici che hanno interessato l’aiuto pubblico allo sviluppo italiano nei primi 7 mesi dell’anno. Nonostante le rassicurazioni e la pressione internazionale, i pesanti tagli di inizio anno non sono stati reintegrati e l’aiuto pubblico allo sviluppo nel 2009 si aggirerà tra lo 0,15% e lo 0,17% del PIL, molto meno dello 0,22%. Intanto non c’è stato alcun seguito ufficiale sulla predisposizione di un piano di rien-tro per l’aiuto italiano, con l’ultimo DPEF licenziato che non fa in alcun modo riferimento alla necessità di incremento dell’aiuto per il riallineamento alla media europea. I maggiori sviluppi si registrano sul piano della qualità dell’aiuto con l’approvazione di una bozza di strategia multilaterale e del piano programmatico per l’efficacia dell’aiuto con le sue 26 azioni di rifor-ma previste. Il brief esorta affinché queste nuove policy siano trasformate in nuove pratiche di aiuto e, prendendo ad esempio i risultati sullo slegamento dell’aiuto e le destinazioni di nuovi impegni all’Africa sub-sahariana, avverte del rischio che i risultati possono distaccarsi dalle strategie.
DOCUMENTO INTEGRALE http://www.actionaid.it/filemanager/cms_actionaid/images/Cosa_facciamo_pdf/Governance_pdf/090805_AA_ItalyODA.pdf
FONTE ActionAid
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DOCUMENTO in EVIDENZA
sezione DOCUMENTI
TITOLO SCENARI FUTURI DELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
AUTORE CeSPI
DATA PUBBLICAZIONE Marzo 2009
SOMMARIO
Quali sono i temi e i problemi che vanno affrontati attraverso la politica internazionale di cooperazione allo sviluppo, e quali invece si collocano in altri ambiti? I nessi tra le varie sfere sono sempre più evidenti e problematici, vista la palese interconnessione tra le molteplici dimensioni dei problemi globali. I cambiamenti in agende esterne in materia, ad esempio, di sicurezza, migrazioni o politica commerciale, sono destinati ad influenzare le prospettive della cooperazione allo sviluppo. Quelle agende possono indicare obiettivi contrastanti e non omogenei. Si consideri, ad esempio, il possibile conflitto tra l’obiettivo della promozione della democrazia e quello della sicurezza energetica. La discussione sui beni pubblici globali è sem-pre più presente nel processo decisionale in molteplici campi, compreso quello della coopera-zione internazionale allo sviluppo. La gestione dei beni comuni ambientali globali può essere un obiettivo per numerosi ambiti politici, mentre una serie di sfide globali – quale l’impatto dei cambiamenti climatici o la mobilità umana –esulano dal quadro attuale delle politiche di cooperazione allo sviluppo. È quindi necessario individuare il contributo che la politica internazionale di cooperazione allo sviluppo può dare alla gestione di queste sfide cruciali.A chi spetta affrontare questi problemi, o meglio, con chi dobbiamo affrontarli? Nuovi attori stanno entrando nella scena internazionale. Gli equilibri di potere si stanno modificando per effetto dell’ascesa delle potenze emergenti, che avranno probabilmente un impatto significa-tivo sulla cooperazione internazionale allo sviluppo. Tra i nuovi protagonisti vanno segnalati anche attori inediti, sia statali che non statali, di cui occorrerà tenere conto nel formulare le politiche di cooperazione allo sviluppo del futuro.Oggi un’agenda incentrata sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) e sulle modalità degli interventi di aiuto appare ormai insufficiente, se si considerano i rapidi mutamenti del panorama internazionale.
Il Rapporto, che riflette sui nuovi scenari della cooperazione allo sviluppo, è stato preparato dal CeSPI nell’ambito dell’Osservatorio di Politica Internazionale realizzato dal Centro – assie-me all’IAI e all’ISPI - per i Servizi Studi della Camera dei Deputati e del Senato della Repub-blica e per il Ministero degli Affari Esteri. Gli autori, José Luis Rhi-Sausi e Marco Zupi, hanno presentato i contenuti del Rapporto in occasione di due audizioni davanti alla Commissione Esteri e al Comitato Permanente per gli Obiettivi del Millennio della Camera dei Deputati, svoltesi nel maggio-giugno 2009.
DOCUMENTO INTEGRALE http://www.cespi.it/PDF/Rapporto%20CeSPI%20Scenari%20Coop.%20FINAL.pdf
FONTE CeSPI
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DOCUMENTO in EVIDENZA
sezione DOCUMENTI
TITOLO STRATEGIA REGIONALE SANITARIA INTERNAZIONALE PER IL BIENNIO 2009-2010
AUTORE Regione Toscana
DATA PUBBLICAZIONE Agosto 2009
SOMMARIO
La Regione Toscana ha approvato con la Delibera G.R. 695 del 03.08.2009 la Strategia regio-nale sanitaria internazionale per il biennio 2009-2010.
La strategia, per il periodo 2009-2010, riafferma il suo impegno verso la “salute” come stru-mento per lo sviluppo, obiettivo dello sviluppo e soprattutto diritto umano, delineando nei suoi principi e raccomandazioni quelli forniti, ed ampiamente condivisi, dall’OMS. Riconfermando le priorità, gli indirizzi tecnici, la struttura tecnica di riferimento e il modello organizzativo, e consolidando le premesse concettuali emanate nel Piano Sanitario Regionale 2008-2010, la strategia 2009-2010 ribadisce che i seguenti principi:- intersettorialità degli interventi;- appropriatezza e sostenibilità nell’utilizzo delle tecnologie;- promozione dell’autosufficienza locale.
Tali principi dovranno orientare le azioni di cooperazione sanitaria nella consapevolezza che non basta limitarsi alla promozione di singole attività, ma che queste devono essere integrate nella rete dei servizi sanitari locali, creando le basi necessarie a garantire la sostenibilità degli interventi. Non si tratta dunque solo di realizzare interventi umanitari o di emergenza, ma di costruire una vera e propria strategia, coordinata ed integrata con la azioni di cooperazione allo sviluppo promosse in altri settori dalla Regione, il cui compito sia quello di contribuire in maniera efficiente ed efficace a creare delle condizioni che migliorino la salute delle popola-zioni - soprattutto di quelle più povere e vulnerabili - riducano la povertà e promuovano lo sviluppo umano sostenibile. La strategia di cooperazione sanitaria 2009-2010 vuole imposta-re una metodologia di lavoro i cui obiettivi saranno quelli di coordinare sempre di più iniziative e Paesi favorendo interventi a lungo termine nella stessa località, e rafforzare le istituzioni locali, nel rispetto delle loro priorità, al fine di evitare la frammentazione degli interventi e la competizione tra i diversi attori della cooperazione.
DOCUMENTO INTEGRALE
LA DELIBERAhttp://cdt.iao.florence.it/intranet2/download.php?id=5694&parent=1334
LA STRATEGIA http://cdt.iao.florence.it/intranet2/download.php?id=5695&parent=1334
FONTE Regione Toscana
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TITOLO DESCRIZIONE DOCUMENTO
HUMAN DEVELOPMENT INDICES – A STATISTICAL UPDATE
Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ha pubblicato le statistiche relative agli indici dello sviluppo umano aggiornate al di-cembre 2008.
http://hdr.undp.org/en/media/HDI_2008_EN_Complete.pdf
UNDP RAPPORTO 2009
Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ha pubblicato il Rapporto relativo alle attività ed ai risultati raggiunti nei 166 Paesi del mondo in cui ha operato nel corso dell’ultimo anno caratterizzato dallo scoppio crisi economico-finanziaria. Il lavoro del Programma teso al con-seguimento degli Obiettivi del Millennio è sempre svolto in cooperazione con i governi nazionali e le autorità decentrate locali.
http://www.undp.org/publications/an-nualreport2009/report.shtml
RAPPORTO 2008 UFFICIO ALTO COMMISSARIO DEI DIRITTI UMANI DELL’ONU
È stato pubblicato il Rapporto 2008 dell’ufficio dell’Alto Commissario dei Diritti Umani dell’ONU sulle sue attività e sui suoi risultati. Diversi tra-guardi sono stati conseguiti: il lancio di un nuovo meccanismo periodico universale di revisione (UPR), del consiglio dei diritti umani, l’entrata in vigore della convenzione sulla protezione e la promozione dei diritti e della dignità delle persone disabili, il completamento dello spostamento di sede da New York a Ginevra del comitato per l’eliminazione di ogni discriminazione contro le donne (CEDAW).
http://www.ohchr.org/Documents/Press/OHCHR_Report_2008.pdf
BUILDING BRIDGES IN CONFLICT AREAS
Il SALTO Information Resource Centre attivo nel contesto del Programma europeo Gioventù in Azione ha pubblicato il rapporto “Building Bridges in conflict areas”. Il rapporto fornisce una serie di riflessioni, teorie, metodi e strumenti volti a indagare e comprendere la risoluzione dei conflitti laddove i conflitti colpiscono in maggior misura i giovani.
http://www.salto-youth.net/downlo-ad/1841
INTERNATIONAL COOPERATION WITH AFRICA IN FP6
La Commissione Europea ha pubblicato un’interessante raccolta di pro-getto ed azioni finanziate in Africa dal Sesto Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico nel quadriennio 2002-2006.
http://ec.europa.eu/research/iscp/pdf/africa_fp6.pdf
RAPPORTI DI SCENARIO SUL G8
Lo studio propone una riflessione su: ruolo e riforma del G8, l’impegno del G8 nei confronti dell’Africa, disarmo e non proliferazione. Il paper è stato realizzato dal CeSPI nell’ambito del progetto Osservatorio di politica internazionale, promosso dalle Amministrazioni del Senato della Repub-blica, della Camera dei Deputati e del Ministero degli Affari esteri e rea-lizzato in collaborazione con autorevoli Istituti di ricerca.
http://www.cespi.it/PDF/Rapporto%20G8%203%20istituti.pdf
ALTRI DOCUMENTI
sezione DOCUMENTI
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sezione EVENTI
EVENTO in EVIDENZA
TITOLO 8° CONFERENZA REGIONALE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E PACE
DATA 23 - 24 settembre 2009
LUOGO Siena
NOTE
Il 23 ed il 24 settembre 2009 presso il Palazzo Squarcialupi Sala di Santa Caterina a Siena la Regione Toscana organizza la Conferenza Regionale “Cooperazione Internazionale e Pace”, giunta alla sua 8° Edizione.
Nel corso della prima giornata di lavoro saranno presentati risultati, testimonianze e riflessioni sul lavoro svolto dalla Regione Toscana e da tutti gli attori del sistema toscano della coopera-zione decentrata e della pace nel corso del quadriennio 2005-2009.
Nel corso della seconda giornata saranno al centro del dibattito le nuove sfide che la Coope-razione Toscana dovrà affrontare a partire dal 2010.
Tra gli ospiti della Conferenza si segnalano: Romano Prodi, Elisabetta Belloni (Direttore Ge-nerale DG Cooperazione allo Sviluppo - MAE), Giuseppe Morabito (Direttore Generale DG per
i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana - MAE), Giovanni Camilleri (UNDP Ginevra).
INFORMAZIONI http://cdt.iao.florence.it/intranet2/browse.php?parent=1335&order=name
FONTE CDT – IAO
EVENTI
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EVENTO in EVIDENZA
sezione EVENTI
TITOLO SETTIMANA PER LA PACE IN ISRAELE E IN PALESTINA
DATA 10 -17 ottobre 2009
LUOGO Medio Oriente
NOTE
La Rete Europea degli Enti Locali per la Pace in Medio Oriente, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, la Piattaforma delle Ong italiane per il Medio Oriente e la Tavola della pace organizzano, dal 10 al 17 ottobre 2009, una settimana per la pace in Israele e Palestina.
Gli obiettivi sono:1. andare incontro ai due popoli ed esprimere vicinanza e solidarietà alle vittime del conflitto,2. portare un messaggio di pace e corresponsabilità, dialogo e nonviolenza,3. vedere e conoscere direttamente la situazione,4. ascoltare le voci dei due popoli e promuovere il dialogo a tutti i livelli,5. discutere il ruolo che deve svolgere l’Europa per chiudere il conflitto e saldare il suo debito storico con i popoli del Medio Oriente,6. proseguire e potenziare i progetti di cooperazione, assistenza umanitaria, solidarietà, dia-logo e “diplomazia delle città”.
Il programma generale della Settimana prevede:1. un giorno per il viaggio di andata2. un giorno in Israele, nel quale saranno effettuati diversi incontri e visite in gruppi3. un giorno nei territori palestinesi della Cisgiordania, nel quale saranno effettuati diversi incontri e visite in gruppi4. due giorni a Gerusalemme durante i quali si svolgeranno visite, iniziative e incontri cultu-rali, religiosi e politici5. un giorno a Gaza e Sderot 6. un giorno per il viaggio di ritorno.
Il programma prevede incontri con cittadini, autorità ed esponenti politici, autorità religiose, enti locali, associazioni, imprenditori, scuole e università israeliane e palestinesi; i rappre-sentanti dell’Unione Europea e dei paesi membri; i rappresentanti del sistema Onu e delle organizzazioni internazionali presenti nei territori palestinesi.Ogni delegazione avrà la possibilità di proporre e scegliere gli incontri e le visite da realizzare in Israele e nei territori palestinesi anche al fine di proseguire le relazioni e i progetti in corso.
INFORMAZIONIPer adesioni e informazioni:Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umanivia della Viola 1 (06100) Perugia - tel. 075/5722479 - fax 075/5721234email: [email protected] – http://www.entilocalipace.it/
FONTE Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
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EVENTO in EVIDENZA
sezione EVENTI
TITOLO PROFIT & NON PROFIT: UNA NUOVA PARTNERSHIP PER LA COOPERA-ZIONE ALLO SVILUPPO?
DATA 29 - 30 ottobre 2009
LUOGO Pisa
NOTE
Sempre più frequentemente attori profit e non profit si trovano ad agire fianco a fianco nei territori del Sud del mondo come promotori di modelli di sviluppo differenti e/o come partner di interventi congiunti. La controversialità della relazione tra attori profit e non profit nella cooperazione allo sviluppo, la pluralità degli interessi in campo e la varietà di standard ope-rativi richiedono una riflessione sullo status quo di tale partnership e sui suoi sviluppi futuri.
Il Convegno, organizzato il 29 ed il 30 ottobre 2009 dalla Scuola Superiore Sant’Anna in collaborazione con AGIRE e realizzato con il contributo finanziario della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, intende essere un’occasione di studio e dibattito sulle relazioni, a volte contrastanti, di attori profit e non profit.
La prima giornata di lavoro sarà dedicata al tema “La partnership tra profit e non profit: status quo, sfide e prospettive”, e cercherà di illustrare i meccanismi che giustificano la collaborazio-ne profit-non profit, analizzando il valore aggiunto e le modalità di partenariato. La seconda giornata sarà incentrata sul tema: “Accountability: una sfida comune per profit e non profit” ed esaminerà il confronto tra profit e non profit in un settore di estrema attualità e rilevanza, come quello dell’accountability.
INFORMAZIONI http://www.sssup.it/context.jsp?ID_LINK=612&area=46
FONTE Scuola Superiore Sant’Anna
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Settembre 2009, n. 46INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana
EVENTO in EVIDENZA
sezione EVENTI
TITOLO SECOND CONFERENCE OF EUROPEAN AND AFRICAN REGIONAL AND LOCAL ISTITUTIONS
DATA 5 - 7 novembre 2009
LUOGO Firenze
NOTE
L’Euro African Partnership, il Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari economici e Sociali (UNDESA) e la Regione Toscana, in collaborazione con il Ministero degli Esteri italiano, orga-nizzano la “2° Conferenza delle Istituzioni Locali e Regionali Europee e Africane”.
La Conferenza avrà come tema conduttore l’impatto della crisi economico-finanziaria sulla “local governance” in Africa ed il contributo che le istituzioni locali possono dare per innescare nuovi processi di sviluppo.
La Conferenza si terrà a Firenze dal 6 al 7 novembre 2009. L’evento sarà preceduto da un seminario volto ad analizzare il ruolo ed il contributo specifico delle donne nelle istituzioni locali africane. Il seminario si svolgerà a Firenze il 5 novembre.
INFORMAZIONI http://www.euroafricanpartnership.org
FONTE UNDESA
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Settembre 2009, n. 46INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana
EVENTO in EVIDENZA
sezione EVENTI
TITOLO IV CONFERENZA ITALIA-AMERICA LATINA E CARAIBI
DATA 2-3 dicembre 2009
LUOGO Milano
NOTE
Le Conferenze Nazionali Italia-America Latina e Caraibi, organizzate con cadenza biennale dal MAE in collaborazione con le istituzioni lombarde (Regione, Comune e Camera di Com-mercio), con la RIAL (Rete Italia-America Latina), con l’IILA (Istituto Italo-Latinoamericano) e con il CeSPI (Centro Studi di Politica Internazionale), rappresentano un efficace e rodato strumento di azione della politica estera italiana verso i Paesi del subcontinente americano.
L’integrazione latinoamericana sarà il tema centrale della IV edizione della conferenza, in programma a Milano il 2 e 3 dicembre prossimi (le precedenti si sono tenute a Milano – 2003 e 2005 – e a Roma nel 2007). I lavori saranno articolati in due Sessioni Plenarie istituzionali (quella di apertura incentrata sul tema della cooperazione tra Italia ed America Latina e quella di chiusura sulle prospettive delle relazioni dell’Unione Europea con i Paesi latinoamericani e sul ruolo dell’America Latina nel nuovo scenario mondiale) ed in quattro Gruppi di Lavoro (PMI, infrastrutture ed energia, patrimonio culturale e ricerca, cooperazione transfrontaliera e ambiente). Si svolgeranno anche tavole tematiche sulla sicurezza in America Latina e semi-nari specifici sugli strumenti economici a sostegno del settore privato. Infine, una riflessione sul ruolo della comunicazione.
È prevista la partecipazione alla Conferenza di importanti esponenti della politica, dell’eco-nomia e della cultura latinoamericani, italiani ed europei e rappresentanti delle principali Organizzazioni e Istituzioni internazionali e comunitarie.
INFORMAZIONI http://www.conferenzaitaliaamericalatina.org
FONTE MAE – Cooperazione Italiana allo Sviluppo
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TITOLO DESCRIZIONE LINK
TOSCANA: SEMINA-RIO COOPERAZIONE SANITARIA INTERNA-ZIONALE
Si informa che il giorno 11 settembre 2009 dalle ore 14.00 alle ore 18.00 si svolgerà a Firenze un Seminario sulla Cooperazione Sanitaria Internazionale, organizzato dalla Regione Toscana.
http://cdt.iao.florence.it/intranet2/download.
php?id=5652&parent=1324
PROGRAMMA OPERATIVO ITALIA FRANCIA MARITTIMO
Il 15 settembre 2009 presso la Villa Borbone, Torre del Lago - Viareggio (LU), si terrà il Seminario di lancio dei Progetti Strategici per il Programma Operativo Italia Francia Marittimo nel contesto dell’obiettivo Cooperazione Territoriale Eu-ropea.
http://cdt.iao.florence.it/notizia.phtml?nuno=1503
PRIMARY HEALTH CARE: QUALI SFIDE ED OPPORTUNITÀ A TRENTA ANNI DA ALMA-ATA
A trent’anni dalla sua fondazione CESTAS, in collaborazione con CERGAS/Uni-versità Bocconi di Milano ed Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, organizza la conferenza “Primary Health Care: quali sfide ed opportunità a trenta anni da Alma-Ata”, in programma il 24 settembre 2009 presso Sala Conferenze del Barac-cano, Via Santo Stefano 119 Bologna.
http://www.osservatorio-aids.it
L’IMMIGRAZIONE IN ITALIA TRA IDENTITÀ E PLURALISMO CULTU-RALE
Si svolgerà il 25 e 26 settembre prossimi a Milano, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore la 2° Conferenza Nazionale sull’Immigrazione, organizzata dal Ministero dell’Interno con il supporto organizzativo dell’Anci. Il tema del con-vegno sarà “L’immigrazione in Italia tra identità e pluralismo culturale”. I lavori s’incentreranno su aspetti che s’intrecciano continuamente e che vanno dai fe-nomeni della migrazione all’economia globale, attraverso i concetti dell’identità e della coesione sociale.
http://www.confimmigrazio-ne.eventimondoanci.it/
MASTER OF ARTS IN HUMAN RIGHTS AND CONFLICT MANAGE-MENT
L’obiettivo del Master è di formare professionisti di eccellenza in grado di operare con funzioni di progettazione, gestione e monitoraggio all’interno dei programmi e degli interventi promossi dalle organizzazioni nazionali, regionali, internazionali o dalle ONG, e finalizzati alla tutela dei diritti umani e alla prevenzione, mitiga-zione o risoluzione dei conflitti. Il Master è organizzato in collaborazione con l’International Research Laboratory on Conflict, Development & Global Politics e con l’International Training Programme for Conflict Management (ITPCM) della Scuola Sant’Anna. La scadenza per la presentazione delle candidature alla VII edizione del Master è il 1° ottobre 2009.
http://www.humanrights.sssup.it
CORSO DI FORMAZIO-NE SULLA COOPERA-ZIONE ALLO SVILUPPO
Il 3 e 4 ottobre 2009 COOPI TOSCANA organizza a Pisa presso la sede dell’Asso-ciazione “La Limonaia” (Vicolo dei Ruschi 4) il corso “Introduzione alla Coopera-zione allo Sviluppo: teoria & pratica”.
http://www.coopi.org/it/cosafacciamo/appuntamenti.
php?id=1192
EUROPEAN DEVELOPMENT DAYS
Dal 22 al 24 ottobre si terrà a Stoccolma (Svezia) la IV Edizione delle Giornate Europee dedicate alla Cooperazione allo sviluppo. Sono già aperte le iscrizioni on-line per partecipare alla manifestazione
http://www.eudevdays.eu/index_en.htm
ALTRI EVENTI
sezione EVENTI
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sezione LINKS
INDIRIZZO WEB DESCRIZIONE
http://www.aercafrica.org/home/index.asp
AFRICAN ECONOMIC RESEARCH CONSORTIUM
http://www.fao.org/nr/water FAO WATER
http://www.un.org/en/events/peaceday/2009/index.shtml
INTERNATIONAL DAY OF PEACE 2009 – WE MUST DISARM
http://www.itacasmara.esteri.it/itacasmara
LA COOPERAZIONE ITALIANA IN ERITREA
http://www.sealthedeal2009.org THE UN WORLDWIDE CAMPAIGN ON CLIMATE CHANGE
http://www.undpcc.org UNDP CLIMATE COMMUNITY
USEFUL WEBSITES
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Settembre 2009, n. 46INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana
COME CONSULTARE LA NEWSLETTER
CONTATTISCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
Dott.ssa Ilaria Dal Canto
Dott.ssa Annarosa Mezzasalma
TEL: 050 882673/79
E-MAIL: [email protected]
WEB SITE: http://www.sssup.it/newsviluppo
La Newsletter del Sistema Toscano della Cooperazione Decentrata è articolata in sezioni dedicate alla presentazione di informazioni ed approfondimenti utili per i soggetti toscani attivi, a vario titolo, nell’ambito delle politiche di cooperazio-ne decentrata e solidarietà internazionale.
La sezione APPROFONDIMENTI è dedicata a rotazione ad un’area geografica d’intervento della Regione Toscana (Africa, Mediterraneo, America Latina, Asia, Europa) e prevede l’approfondimento di temi particolarmente rilevanti per gli ope-ratori del Sistema Toscano inerenti le priorità indicate nel Programmi Operativi di Area Geografica. La sezione ospiterà anche approfondimenti relativi a iniziative speciali organizzate o promosse dalla Regione Toscana.
La sezione BANDI illustra alcuni tra bandi internazionali, europei, nazionali e regionali aperti più rilevanti per il sistema toscano e propone una carrellata di altri bandi aperti in una breve scheda nella quale sono brevemente descritti i termini dei bandi ed indicati i link web dove ricavare maggiori informazioni.
La sezione DOCUMENTI riporta le novità più importanti in tema di cooperazione illustrando alcuni rapporti, proposte, studi ad hoc ed indica poi altri documenti rilevanti in una breve scheda nella quale è indicato l’oggetto dei vari docu-menti ed il link web dove poterli consultare.
La sezione EVENTI segnala seminari, convegni, manifestazioni, mostre, rassegne, corsi di formazione volti ad approfon-dire i temi della cooperazione allo sviluppo. Gli eventi che possono più interessare gli operatori della cooperazione de-centrata toscana, nonché le iniziative promosse dagli stessi soggetti del Sistema Toscano sono illustrati più in dettaglio, gli altri eventi selezionali sono riportati in una scheda che ne da una brevissima descrizione e rinvia al sito web dove è possibile avere maggiori informazioni sui vari eventi.
La sezione LINKS seleziona, infine, i siti web più interessanti per chi lavora nel mondo della cooperazione.