La contabilità e il bilancio - fpcu.it
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La contabilità e il bilanciodelle società ed associazioni
sportive dilettantistiche
Qualificazione tributaria di ASD e SSDCfr. circ.re Agenzia Entrate 18E 03/08/2018
Le ASD sono Enti Non Commerciali; Applicano i criteri di determinazione del reddito di cui
agli artt. 143 e seg. del Tuir;
Ad esse si applica l’esimente di cui all’art. 149, c. 4, Tuir:non perdono mai la natura di ENC anche se svolgono invia prevalente attività commerciale;
Qualificazione tributaria di ASD e SSDCfr. circ.re Agenzia Entrate 18E 03/08/2018
Le SSD sono società commerciali; Il reddito prodotto dalle stesse è sempre classificato
come reddito di impresa;
Gli obblighi contabili e di bilancio sono disciplinati dal c.c.(Libro V – Titolo II - artt. 2214 e segg.ti + Libro V –artt. 2423 e segg.ti)
Non possono applicare le disposizioni relative agli ENC;
Eccezioni: L. 398/1991 – Art. 148, c. 3 (e 8), Tuir + art.67 Tuir (compensi sportivi);
DIFFERENZIAZIONE FISCALE TRA ASD E SSDLe SSD ancorché non perseguano scopo di lucro, mantengono dal puntodi vista fiscale la natura commerciale in quanto società di capitali e sonoquindi da ricomprendersi tra i soggetti passivi IRES di cui all'art. 73 eseguenti del TUIR
NON applicabilità alle SSD delle agevolazioni di cui godono
le ASD
quelle previste dall'art.143 del TUIR riguardo aproventi che non concorrono a formare redditoimponibile
quelle previste dall'art. 149, comma 4, del TUIR intema di perdita della qualifica di ente noncommerciale
quelle riguardanti il concorso al reddito dei beniricevuti a seguito di devoluzione del patrimonio daparte di un Ente terzo che si estingue
DIFFERENZIAZIONE FISCALE TRA ASD E SSD
AGEVOLAZIONI PREVISTE DALL'ART.143 DEL TUIR RIGUARDO A PROVENTI CHE NON CONCORRONO A FORMARE REDDITO IMPONIBILE
Fondi provenienti da raccolte pubbliche effettuateoccasionalmente, anche mediante offerte di beni dimodico valore o di servizi ai sovventori, inconcomitanza di celebrazioni, ricorrenze ocampagne di sensibilizzazione
Contributi corrisposti da Amministrazionipubbliche ai predetti enti per lo svolgimentoconvenzionato o in regime di accreditamento diattività aventi finalità sociali esercitate inconformità ai fini istituzionali degli enti stessi
DIFFERENZIAZIONE FISCALE TRA ASD E SSD
Contrasto con la legge Art. 90,
comma 1, della legge 27 dicembre 2002,
n.289
Le disposizioni della legge 16 dicembre 1991, n.398, e successive modificazioni, e le altredisposizioni tributarie riguardanti leassociazioni sportive dilettantistiche siapplicano anche alle società sportivedilettantistiche costituite in società di capitalisenza fine di lucro
Donato FORESTA – Commercialista in Milano
DIFFERENZIAZIONE FISCALE TRA ASD E SSD
Contraddittorietà della Circolare paragrafo 3.6
Sono applicabili alle SSD le agevolazioni riguardanti la nonconcorrenza alla formazione del reddito imponibile, per isoggetti che abbiano optato per la legge 398/1991 (sia ASDche SSD), dei proventi provenienti da un numero di eventicomplessivamente non superiori a due per anno e finoad un importo percepito di Euro 51.645,69
(comma 2 dell'art. 25 della legge 133/1999)
DIFFERENZIAZIONE FISCALE TRA ASD E SSDAGEVOLAZIONI PREVISTE DALL'ART.25, co.2, Legge 133/1999
PROVENTI CHE NON CONCORRONO A FORMARE REDDITO IMPONIBILE AI FINI IRES/IRAP APPLICABILI ANCHE ALLE SSD
Proventi conseguiti nello svolgimento di attivitàcommerciali connesse agli scopi istituzionali
a) i fondi pervenuti ad ASD (ed SSD) a seguito di raccoltepubbliche effettuate occasionalmente, anche medianteofferte di beni di modico valore o di servizi aisovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenzeo campagne di sensibilizzazione;
b) i contributi corrisposti da Amministrazioni pubbliche aipredetti enti per lo svolgimento convenzionato diattività aventi finalità sociali esercitate in conformità aifini istituzionali degli enti stessi.
(ART. 144, C. 2, T.U.I.R.);attività commerciale: obblighi contabili ex titolo II D.P.R.600/1973 (contabilità ordinaria o semplificata) oppureregime forfettario ex art. 145 T.U.I.R. oppure regimeforfettario ex L. 398/1991;
attività istituzionale: forma libera – nessuna disposizionecivilistica o tributaria richiede modalità specifiche.
Le modalità di tenuta dipendono dalle dimensioni dell’ente edalle esigenze informative – bilancio (rendiconto E.F.)comunque obbligatorio
A.S.D.: obbligo di tenuta della contabilità separata
Contabilità elementare Contabilità Ordinaria
•Rendiconto entrate e uscite dell’esercizio;
•Prospetto debiti e crediti al termine dell’esercizio;
•Prospetto beni proprietà;•Relazione C.D. sulla gestione
• Stato patrimoniale;• Conto economico;• Nota Integrativa;• (Rendiconto Finanziario)• Relazione C.D. sulla
gestione.
A.S.D.: Bilancio oRendiconto Economico-Finanziario?
•c.c.: art. 20 – obbligo bilancio solo per associazioniriconosciute – per associazioni non riconosciute art.36 fa riferimento ai «patti tra gli associati»;
•art. 90, c. 18, lett. f): obbligo di redazione direndiconti economico-finanziari;
•art. 13, D.Lgs 117/2017 (codice del Terzo Settore):Gli enti del Terzo settore devono redigere il bilanciodi esercizio formato dallo stato patrimoniale, dalrendiconto finanziario, con l’indicazione, dei proventi edegli oneri, dell’ente, e dalla relazione di missione
A.S.D.: BILANCIO
• Art. 148, c. 8, lett. d) TUIR e Art. 4, c. 4, DPR633/1972: obbligo di redigere e di approvareannualmente un rendiconto economico efinanziario secondo le disposizioni statutarie;
•C.M. 12/5/98 n. 124/E: la redazione del bilanciosoddisfa comunque anche l'obbligo del rendiconto inesame
A.S.D.: BILANCIO
A.S.D. – Contabilità e bilancio
Rendiconto Economico e Finanziario
CNDC – OIC: Principio contabile ENC n. 1 – maggio2011;
Agenzia per le ONLUS – atto di indirizzo - linee guida eschemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli entinon profit – febbraio 2009
Se entrate inferiore a € 250.000,00 ammissibile R.E.F.;In ogni caso, sempre raccomandato Bilancio
A.S.D. – Contabilità e bilancio
Rendiconto Economico e Finanziario
art. 13, D.Lgs 117/2017 (codice del T.S.), c. 2
Il bilancio degli enti del Terzo settore con ricavi,rendite, proventi o entrate comunque denominateinferiori a 220.000,00 euro può essere redattonella forma del rendiconto finanziario per cassa.
A.S.D. – Contabilità e bilancio
Rendiconto Economico e Finanziario
Guide Agenzia delle Entrate n. 8/2000 e 1/2007
Schema di rendiconto basato sulla semplicecontrapposizione di entrate e uscite;Separazione attività commerciale/attività
istituzionale
Enti Associativi
Bilancio (R.E.F.)
la forma è libera, non esiste uno schema obbligatorioimposto dalla legge
Il CNDC ha elaborato nel maggio 2011, di concertocon l’Agenzia per le ONLUS il principio contabile n.1 denominato “quadro sistematico per lapreparazione e la presentazione del bilancio deglienti non profit»
Bilancio di Esercizio (R.E.F.)Enti Associativi
• la forma è libera, non esiste uno schema obbligatorioimposto dalla legge;
• CNDC – OIC: Principio contabile ENC n. 1 – maggio 2011“QUADRO SISTEMATICO PER LA PREPARAZIONE E LAPRESENTAZIONE DEL BILANCIO DEGLI ENTI NON PROFIT”;
• Agenzia delle Entrate - “guida del contribuente” n.8/2000: schema consigliato di rendiconto economico efinanziario. Guida dedicata alle A.S.D. ma utilizzabile, peranalogia , da tutti gli Enti Non Commerciali;
A.S.D.
Art. 148 TUIR
•Obbligo di redazione delrendiconto economico-finanziario
•Modalità di approvazionedello stesso da partedegli organi statutari
Obbligo di redigere ed approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario secondo le disposizioni statutarie
Art. 90, c.18, L. 289/2002
BILANCIO DI ESERCIZIO
BILANCIO DI ESERCIZIO
Previsione statutaria obbligo di bilancio
Condizione necessaria per:
Accesso ai benefici fiscali
“de-commercializzazione”corrispettivi specifici
A.S.D. (Enti Associativi)
Bilancio di esercizioContabilità Ordinaria
Piano dei conti
Separazione conti attività istituzionale e attivitàcommerciale;
Ulteriore suddivisione tra attività commercialiconnesse e non connesse agli scopi istituzionali;
Divisione aree gestionali; Individuazioni voci di costo/ricavo significative; Opportuna modulazione in almeno 3 livelli;
ADEMPIMENTI CONTABILI
Enti Associativi
Per le attivitàistituzionali
Per le attività commerciali
Per le attività commerciali svolte solo
occasionalmente
nessuna scrittura contabile(solo obblighi previsti danorme statutarie)
contabilità separata non è previsto alcun obbligocontabile ai fini fiscali, fermorestando però l’obbligo didichiarazione degli eventualiredditi conseguiti
Bilancio (REF) annuale doverisultino le entrate e le speserelative a ciascunamanifestazione in cui sianoraccolte offerte, da redigersientro 4 mesi dalla chiusura diogni esercizio
Obblighi di tenuta scritturecontabili e bilancio secondo ledisposizioni fiscali (art.600/1973) salva applicazioneregimi forfettari L. 398/1991 oart. 145 TUIR
Modalità di separazione della contabilità
Nessuna norma fornisce specifici criteri
due soluzioni
libri completamente
separati
libri omnicomprensivi
sistema idoneo solo in presenza dideterminate condizioni (segue)
Enti Associativi
CONTABILITÀ SEPARATAoccorre rilevare distintamente i fatti amministrativi relativiall’attività istituzionale rispetto a quelli relativi all’attivitàcommerciale.
SISTEMI DI TENUTA DELLA CONTABILITÀ SEPARATAil requisito della contabilità separata è soddisfattonell’ambito di scritture onnicomprensive a condizione chesiano distintamente rilevate le operazioni relativeall’attività istituzionale da quelle relative all’attivitàcommerciale (cfr. ris. 86/E/2002 risposta quesito 7)
Enti Associativi
Libri omnicomprensivi delle operazioni relative alle attività:– istituzionali;– commerciali
Accorgimenti pratici da adottare:1) piano dei conti distinto;2) colonne speciali (foglio excel);3) colori distinti (foglio excel)
Criticità: deducibilità costi promiscui
Criterio del Pro – rata (art. 143, c.4, TUIR)
Enti Associativi
Contabilità gestione istituzionale
• Non è prevista nessuna formalità specifica• Scelta del metodo in base alle esigenze ed
all’organizzazione gestionale• Preferibile adozione strumenti informatici• Opportuno utilizzo programmi specifici per A.S.D.• Documentazione di base deve essere correttamente
catalogata e protocollata.
Enti Associativi
Metodi contabiliContabilità elementare Contabilità Ordinaria
•Registro prima nota cassa e banca;
•Schede (cartelle) riepilogative delle poste contabili;
•Fogli excel;•Programmi specifici;
• Libro giornale;• Schede contabili;• Inventario• Registro Beni Amm.li;• Registri IVA
Enti Associativi
Documentazione contabileDocumenti ricevuti Documenti emessi
•Intestazione completa•Sottoscrizione ricevute sportivi dilettanti
•Nota spese per documenti non intestati
•Quietanza + pagamento bancario se > € 999,99
• Intestazione completa (Associazione Sportiva Dilettantistica)
• Numerazione (libera)• Data• strumenti bancari se >
€ 999,99
Enti Associativi
Attività Commerciale
Regime Forfettario L. 398/1991
Contabilità semplificata
Contabilità Ordinaria
Enti Associativi
Regime Forfettario art. 145 T.U.I.R. (solo A.S.D.)
Regime Forfettario L. 398/1991Volume Affari max € 400.000
Numerazione fatture emesse e ricevute
Registro ex D.M. 11/02/1997
Versamenti IVA: detrazione 50% IVA vendite
Reddito tassabile: 3% fatturato (criterio di cassa) + sopravvenienze attive (plusv.ze si sommano al 3%)
A.S.D. e S.S.D.
Esonero emissione scontrino/ricevuta fiscale
Regime Forfettario L. 398/1991
Annotazione distinta proventi operazioni ex art. 25 L. 133/99 (raccolta fondi in occasione di max 2 eventi/anno vol. affari max € 51.646,00)
Rendiconto, entro 4 mesi dalla chiusura dell’es. sociale, delle operazioni di cui sopra
Registrazione titoli accesso (biglietti SIAE) sugli appositi prospetti
A.S.D. e S.S.D.
Incassi/pagamenti tracciabili se > € 999,99
La Circolare dell’Agenzia Entrate
n. 18E del 01/08/2018
Distinzione delle attività aventi carattere commerciale connesse o non connesse ai
fini istituzionali dell'Ente
Distinzione delle attività aventi carattere commerciale connesse o non connesse ai
fini istituzionali dell'Ente
Paragrafo 3:Legge 398/1991
Il regime speciale viene applicato a tutti i proventicommerciali. N.B: contraddittorio a quanto indicato più avantiper le «attività connesse»
Reddito= coeff.te redd.tà 3% + plusvalenze (al 100%); Esclusione dall’ammontare dei proventi ai fini del calcolo del
coeff.te 3% i due eventi annui ex art. 25, comma 2, L. 133/1999; Non conta il premio di addestramento e formazione; I corrispettivi di cui all’art. 148, c. 3, Tuir (le quote di frequenza)
non sono rilevanti ai fini IRES, quindi non rientrano né nel plafondné nel calcolo dei ricavi ai quali applicare il coeff. 3%;
Paragrafo 3:Legge 398/1991
OPZIONE: conta comunque il comportamento concludente
DECADENZA: dal mese successivo a quello in cui avviene ilsupero del plafond di 400.000 €
Doppio regime fiscale: prima (398) e dopo (ordinario)
Esoneri da adempimenti:
- certificazione dei corrispettivi;
- tenuta scritture contabili (per le SSD rimangono quellecivilistiche);
- Dichiarazione IVA;
Paragrafo 3:Legge 398/1991
ADEMPIMENTI:- conservare e numerare fatt. acquisto;- Annotare mensilmente TUTTI i corrispettivi nel registro di cui al DM
11/02/97;- Annotare distintamente nel registro i proventi esenti ex art. 25, L.
133/99 operazioni intracomunitarie + plusvalenze- versare IVA trimestralmente senza maggiorazione;- mezzi di pagamento tracciabili se > 1.000 € (non comporta +
decadenza dal regime) MANCATO RISPETTO ADEMPIMENTI:
- Non comporta decadenza dal regime se ASD riesce comunque afornire documentazione contabile
- Uniche violazioni che comportano la decadenza sono il mancatorispetto del divieto di scopo di lucro ed il supero del Plafond
Paragrafo 3:Legge 398/1991
CALCOLO DEL PLAFOND:
- tutti i proventi considerati ricavi
- Le sopravvenienze attive relative all’attività commerciale
- Vale il criterio di fatturazione (DM 18 maggio1995);
- Non si considerano le plusvalenze (si sommano dopo)
- Non si considera il premio di addestramento e formazionetecnica
- si prende in considerazione l’esercizio sociale e non l’annosolare
Legge 398/1991 – connessione con gli scopi istituzionali (par. 6.2)
L’agevolazione non si applica a tutti i proventicommerciali ma solo a quelli connessi agli scopiistituzionali (art. 9, comma 1, DPR 544/1999);
Se l’attività commerciale è autonoma (non èconnessa) va gestita con i criteri ordinari sia ai fini IVAche ai fini delle imposte sui redditi.
Circolare 18/2018 Agenzia delle Entrate
- “ai soggetti che hanno optato per la legge n. 398 del1991, il regime forfetario IVA di cui all'articolo 74, sestocomma, del DPR n. 633 del 1972 si applica per tutti iproventi conseguiti nell'esercizio di attivitàcommerciali “connesse agli scopi istituzionali” (v.articolo 9, comma 1, del DPR n. 544 del 1999).“
- “ l’applicazione del regime agevolativo di cui alla leggen. 398 del 1991 è, pertanto, limitato alle prestazionicommerciali connesse alle attività istituzionali svolteassociazioni o società sportive dilettantistiche senza finidi lucro”
LA DISPOSIZIONE DI RIFERIMENTO
PROBLEMA DI GERARCHIA DELLE FONTI:
- il codice civile (art. 4, c. 1, «preleggi») stabilisce che “I regolamenti nonpossono contenere norme contrarie alle disposizioni delle leggi”
- la legge 398/1991 stabilisce che va assoggettato a IVA "qualsiasi proventoconseguito nell'esercizio di attività commerciali” e l’imposta va determinatasecondo l’art. 74 del d.p.r. 633/72 (detrazione forfetaria del 50%) applicatoa tutti i proventi commerciali
- la legge 398/1991 stabilisce che le imposte sui redditi vanno calcolate sul3% dell'“ammontare dei proventi conseguiti nell'esercizio di attivitàcommerciali”, e che verrà emanato un decreto ministeriale per approvare lamodulistica e “stabilire le relative modalità di compilazione”
- il decreto regolamentare 544/99 (salvo contraddirsi due commi piùavanti: “qualsiasi provento conseguito nell'esercizio di attivitàcommerciali”) introduce la limitazione dell’applicabilità del “regime398” alle attività “connesse agli scopi istituzionali”.
a)attività sportiva istituzionale verso soggetti qualificati (soci o tesserati "diretti" e "indiretti")
b)attività sportiva istituzionale verso soggetti terzi
c)attività svolta quale naturale completamento dell’attività sportiva
d)attività commerciale connessa agli scopi istituzionali
e)attività commerciale non connessa agli scopi istituzionali
TIPOLOGIE DI ATTIVITA’
PROBLEMA
Gestione delle attività commerciali prima della circolare:
Attività istituzionali e De-commercializzate Attività commerciali
- No valenza fiscale- Nessun adempimento tri-butario
- Solo EAS- Bilancio interno (anche) concontabilità elementare
L. 398/1991
Nessun pro-rata
Gestione delle attività commerciali dopo la circolare:
Attività istituzionali e De-commercializzate
SOLO Attività commerciali connesse
- No valenza fiscale- Nessun adempimento tri-butario
- Solo EAS- Bilancio interno (anche) concontabilità elementare
L. 398/1991
Nessun pro-rata
Gestione delle attività commerciali Dopo la circolare:
Doppio pro-rata
Attività istituzionali+ attività commerciali sia connesse che non
Attività istituzionali e De-commercializzate
Attività commerciali connesse
L. 398/1991
Doppio Pro rata
Attività commerciali NON connesse
Attività commerciali
Regime Ordinario
Attività istituzionali e De-commercializzate
Attività commerciali connesse
Doppio Pro rata
Attività commerciali NON connesse
- Nessun adempimento fiscale- Solo bilancio
- L. 398/91- Regime forfettario- No dichiarazione IVA
- Regime Ordinario- Contabilità- Certificazione Corrispettivi- Dichiarazione IVA
Attività connesse agli scopi istituzionali:
Sono quelle che costituiscono il «naturale completamento degliscopi specifici che caratterizzano l’ente sportivo dilettantisticosenza scopo di lucro;
NON rientrano le attività commerciali estranee rispetto agliscopi tipici dell’ente sportivo dilettantistico come riconosciutidalle FSN/EPS/DSA;
NON rientrano quelle attività che, per modalità diorganizzazione e/o per l’impiego di strutture e mezziorganizzati ai fini di acquisire clientela estranea all’abitoassociativo ledono la libera concorrenza degli operatoricommerciali (salvacondotto per SSD ai fini IVA)
Attività connesse agli scopi istituzionali:
Attività sportiva dilettantistica nelle disciplinericonosciute dal CONI se svolte in favore di nonsoci/tesserati;
Somministrazioni di alimenti e bevande se effettuata nelcontesto dell’attività sportiva;
Vendita materiali sportivi e gadget se effettuata nel contestodell’attività sportiva;
Cene sociali; Sponsorizzazione; Servizi di utilizzo dei campi da gioco, degli spogliatoi, degli
armadietti etc se finalizzati alla pratica sportiva cosi comedelineata dai programmi dell’organismo affiliante (FSN-EPS-APS)
Attività connesse agli scopi istituzionali:
Se svolte Vs soci e/o tesserati possono beneficiaredella de-commercializzazione ex art. 148 Tuir e art. 4,c. 4, DPR633/1972
Se svolte nei confronti di non soci/tesserati assumononatura commerciale e possono essere gestite inregime di L. 398/1991;
sponsor e somministrazione sempre commerciali;
Attività NON connesseagli scopi istituzionali:
Attività sportiva dilettantistica nelle discipline NONriconosciute dal CONI;
Somministrazioni di alimenti e bevande se NON effettuata nelcontesto dell’attività sportiva e/o in locali separati dal campo digioco e/o per fini di concorrenzialità nel mercato;
Vendita materiali sportivi e gadget se NON effettuata nel contestodell’attività sportiva e/o per fini di concorrenzialità nel mercato;
Servizi di utilizzo dei campi da gioco, degli spogliatoi, degliarmadietti etc se NON finalizzati alla pratica sportiva cosi comedelineata dai programmi dell’organismo affiliante (FSN-EPS-APS);
Sauna, bagno turco, idromassaggio;
Gestione attività commerciali Deve essere valutata l’opportunità di esternalizzarne la
gestione;
L. 398/1991 è valida su opzione: valutare se, in presenza diattività non connesse significative non valga la pena di gestiretutto in regime ordinario;
Valutare se, in presenza di condizioni per gestire anche leattività sportive in regime commerciale esente da IVA (corsiriconosciuti dalle FSN – es. scuola nuoto federale e/o scuolatennis federale), non sia opportuno gestire TUTTO in regimeordinario
398 non può più essere considerata lo strumento «di default»per la gestione delle attività commerciali ma devono esserefatte valutazioni comparative
a) attività sportiva istituzionale "verso soggetti"qualificati" (soci o tesserati "diretti" e "indiretti"):
- prestazioni di servizi verso il pagamento di corrispettivi«decommercializzati»
- attività decommercializzata ex art. 148, co. 3, TUIR e ex art.4, co. 4, DPR 633/1972 (operazioni fuori campo Iva)
- attività non fiscalmente rilevantepossibile anche tra
ASD/SSD affiliate alla medesima
FSN/EPS/DSA se trattasi di «attività sportiva
dilettantistica» (es. affitto spazi, progetti
sportivi, allenamenti condivisi, ecc.)
tesserati «indiretti»: di altre ASD/SSD affiliate
alla medesima FSN/EPS/DSA
corsistica a favore di soci e/o tesserati
FSN/EPS/DSA
b) "attività sportiva istituzionale "verso soggetti "terzi"
- attività commerciale gestibile in regime ex L. 398/1991- manca il rapporto associativo e/o di tesseramento- attività commerciale- posso optare per il regime 398/1991
frequentatori occasionali dell’impianto sportivo
accesso campo tennis da parte di
turistinuoto libero
ingresso libero palestra ecc. …
campo calcetto, beach volley, tennis, ecc
c) attività svolta quali naturale completamento dell’attività sportiva
- attività de-commercializzata ex art. 148, co. 3, TUIR e ex art. 4, co. 4, DPR 633/1972 (operazioni fuori campo Iva)
- attività fiscalmente non rilevante
incassi armadietti
incassi phon / docce
ecc. …
d) attività commerciale connessa agli scopi istituzionali:
- attività commerciale - posso optare per il regime 398/1991
ecc. …
vendita materiale sportivo inerente lo
sport praticato bar interno all’impianto utilizzato durante lo svolgimento
dell’attività sportiva
sponsorizzazioni
campi estivi
affitto degli spazi
e) attività commerciale non connessa agli scopi istituzionali
- attività commerciale da gestire con modalità ordinarie- non posso optare per il regime 398/1991
asilo
attività di estetista
centro benessere
ristorante
negozio
piscina estiva
svolgimento di attività statutaria «non sportiva» (no discipline coni)
TIPOLOGIA ATTIVITA'
A FAVOREDI
TRATTAMENTO FISCALE
REGIME FISCALE
ADEMPIMENTI FISCALI
IN DIRETTA ATTUAZIONE DEGLI SCOPI ISTITUZIONALI
SOCI/TESSERATI ATT. DECOMM. == ==
IN DIRETTA ATTUAZIONE DEGLI SCOPI ISTITUZIONALI
NON SOCI/TESSERATI ATT. COMM. L. 398/1991
(per opzione)REGISTRO DM
10/02/1997
SVOLTE QUALI NATURALE COMPLETAMENTO
DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA
SOCI/TESSERATI ATT. DECOMM. == ==
SVOLTE QUALI NATURALE COMPLETAMENTO
DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA
NON SOCI/TESSERATI ATT. COMM. L. 398/1991
(per opzione)REGISTRO DM
10/02/1997
ATTIVITÀ COMMERCIALI CONNESSE chiunque ATT. COMM. L. 398/1991
(per opzione)REGISTRO DM
10/02/1997
ATTIVITÀ COMMERCIALI NON CONNESSE chiunque ATT. COMM.
ORDINARIO/FORFETARIO EX ART. 145 TUIR
CONTABILITA' SEPARATA (1)
(1) gli adempimenti fiscali saranno diversi in funzione del regime fiscale adottato
1.calcolo del plafond di euro 400.0002.possibili contestazioni3.aliquota di applicazione art. 145 TUIR4.art. 145 TUIR e SSD5.coesistenza di due regimi forfetari (art. 398 /art. 145)6.passaggi di beni e servizi tra le diverse attività7.detrazione iva promiscua8.imputazione costi promiscui9.modalità di tenuta della contabilità
PROBLEMATICHE
1.calcolo del plafond di euro 400.000 ai fini del regime forfetario ex L. 398/1991:
- vi concorrono esclusivamente le attività a cui si può applicaretale regime (attività istituzionali di tipo commerciale e quelleconnesse agli scopi istituzionali) o tutte le attività commerciali
- problema del concorso alla formazione del plafond delle attivitàcommerciali non connesse tassate con modalità «non 398»
- Risoluzione 47/E dell’08/05/2019
?
2.possibili contestazioni:-390.000 euro di ricavi da sponsorizzazioni e 20.000 da affitti attivi ecorsi di krav maga: siamo sotto il limite della 398?
-350.000 euro di ricavi da sponsorizzazioni (connesse), 150.000 dacommercio e 100.000 da ristorante, considerate non connesse:
a) con la distinzione fra attività connesse e non connesse, per i350.000 euro di sponsorizzazioni ci avvaliamo della 398 eversiamo solo il 50% dell’IVA; per i 250.000 di non connessepaghiamo «iva da iva»
b) senza la distinzione fra connesse e non connesse intanto siamofuori dalla 398 e in secondo luogo l’IVA da versare sarà con ogniprobabilità superiore.
-360.000 euro da sponsorizzazioni e 50.000 dal ristorante gestito“senza l’impiego di strutture e mezzi organizzati per fini diconcorrenzialità sul mercato”? L’averlo trattato in regime ordinariocostituisce una sorta di “autocertificazione di non connessione”valida in sede di verifica?
3. aliquota di applicazione del regime forfetario ex art. 145TUIR:
- il regime forfetario ex art. 145 TUIR (regime forfetario per gli entinon commerciali) potrà essere applicato – oltre che per le attivitàche possono godere del regime ex L. 398/1991 – per le attività nonconnesse agli scopi istituzionali
- es: 80.000 euro di ricavi da attività commerciali connesse, tutteper servizi e 20.000 euro di ricavi da attività non connessa pervendita di materiale sportivo; il coefficiente sarà:
- il 25%, perché il totale dei ricavi commerciali è compostoprevalentemente di servizi e supera i 30 milioni di lire
- il 10%, perché i ricavi da attività non connesse non provengono daservizi e il totale dei relativi ricavi è inferiore e 50 milioni di lire?
4.l’art. 145 TUIR è applicabile alle SSDNo, sulla base della CM 21/2003 + 18°-2018Si, sulla base della legge (art. 90, co. 1, L. 289/2002«Le disposizioni della legge 16 dicembre 1991, n. 398, e successivemodificazioni, e le altre disposizioni tributarie riguardanti leassociazioni sportive dilettantistiche si applicano anche alle societàsportive dilettantistiche costituite in società di capitali senza fine dilucro.»
5. potranno coesistere per la medesima ASD due diversi regimi forfetari ?:
- L. 398/1991: attività istituzionali di tipo commerciale e attività connesse agli scopi istituzionali
- Art. 145 TUIR: attività non connesse agli scopi istituzionali
6. passaggi di beni e servizi tra le diverse attività:
- sono operazioni imponibili
- si considerano effettuate in base al loro valore normale
- es: ovvero se ho necessità di spostare merci tra il bar interno all’impianto (att. comm. connessa, gestita in 398) ed il bar esterno, completamente autonomo rispetto ai frequentatori ed agli orari dell’attività sportiva (att. comm. non connessa, non gestita in 398)
Patrizia SIDERI – Commercialista in Siena
I problemi di maggiore rilevanza:
7.detrazione iva attività promiscua
8.imputazione costi attività promiscua
9.modalità di tenuta della contabilità
Patrizia SIDERI – Commercialista in Siena
?
CONTABILITÀ SEPARATA
La detrazione (IVA) e la deduzione dei costi (II.DD.)
spetta a condizione che l'attività commerciale sia gestita con contabilità separata
da quella relativa alla attività principale
IVA - Art. 19-ter, co. 2, DPR 633/1972: La detrazione spettaa condizione che l'attivita' commerciale o agricola sia gestita concontabilita' separata da quella relativa alla attivita' principale
II.DD. - Art. 144, co. 2, TUIR: Per l'attività commercialeesercitata gli enti non commerciali hanno l'obbligo di tenere lacontabilità separata.
GESTIONE DELLA CONTABILITA’
CONTABILITÀ SEPARATA
REGISTRI IVA SEPARATI PER
CIASCUNA TIPOLOGIA DI
ATTIVITÀ
PIANO DEI CONTI SUDDIVISO PER
CIASCUNA ATTIVITÀ
«CONTABILITA’ INDUSTRIALE» o PER CENTRI DI IMPUTAZIONE
CONTO ECONOMICOCOSTI RICAVI
costi ist. e decommercializzati ricavi ist. e decommercializzati
costi commerciali connessi agliscopi istituzionali
ricavi commerciali connessi agliscopi istituzionali
costi commerciali non connessiagli scopi istituzionali
ricavi commerciali non connessiagli scopi istituzionali
costi promiscui
DATO INCERTO DATO CERTO
PROBLEMA
CRITERI GUIDA
INERENZA PROPORZIONALITA’
IVA: art. 19-ter, DPR 633/1972
”Per gli enti non commerciali è ammessa in detrazione … soltantol'imposta relativa agli acquisti e alle importazioni fatti nell'eserciziodi attività commerciali o agricole” (CRITERIO OGGETTIVO)
L'imposta relativa ai beni e ai servizi utilizzati promiscuamentenell'esercizio dell'attività commerciale o agricola e dell'attivitàprincipale è ammessa in detrazione per la parte imputabileall'esercizio dell'attività commerciale o agricola (CRITERIOOGGETTIVO, in subordine, CRITERIO PROPORZIONALE)
II.DD.: art. 144, co. 4, TUIR
“Le spese e gli altri componenti negativi relativi a beni e serviziadibiti promiscuamente all'esercizio di attivita' commerciali e di altreattivita', sono deducibili per la parte del loro importo che corrispondeal rapporto tra l'ammontare dei ricavi e altri proventi che concorronoa formare il reddito d'impresa e l'ammontare complessivo di tutti iricavi e proventi; …” (CRITERIO PROPORZIONALE)
IMPUTAZIONE IVA / COSTI PROMISCUI
- “pro rata fisico”: applicato ove sia possibile ripartire i costipromiscui in base ad un criterio oggettivo e coerente con lanatura dei beni/servizi acquistati
- “pro rata matematico”: la quota-parte dell’imposta imputabilea ciascuna attività separata può essere determinata ricorrendoal criterio del rapporto fra i volumi d’affari (ai fini IVA - C.M. n.18/331568 del 1981), o al rapporto tra i ricavi (ai fini delleII.DD.)
IMPUTAZIONE IVA / COSTI PROMISCUI
- suddivisi in base ai ricavi cui si riferiscono- se non inerenti a tutti i ricavi si modifica la base di ripartizione- problematiche ricorrenti:
costi del personale condiviso tra più attività
utenze ad uso promiscuo
canone di affitto o di concessione
Es. SSD affiliata FIN che gestisce impianto natatorio svolgendo:-attività agonistica-corsistica -nuoto assistito-nuoto libero-cessione spazio acqua-bar interno-spa-…
IMPUTAZIONE IVA / COSTI PROMISCUI MODALITA’ OPERATIVE
- richiedere una separata fatturazione ai fornitori- richiedere al consulente del lavoro un separato riepilogo delcosto del personale, elaborato per centri di attività
- dotarsi di subcontatori per la corretta imputazione delle utenze- individuare esattamente le porzioni di immobile destinate aciascuna attività al fine della corretta imputazione dei costipromiscui ad essi afferenti
-…- elaborare e tracciare i criteri “oggettivi” o “proporzionali” diimputazione delle singole voci di costo
- i criteri di imputazione potranno essere contestati in caso diverifica
IMPUTAZIONE COSTI PROMISCUI IN BASE AI RICAVI
2017 2018
RICAVI COMMERCIALI (no 398) 1.272.956,96 1.235.596,03
RICAVI ISTITUZIONALI 1.537.032,96 1.673.715,07
TOTALE RICAVI 2.809.989,92 2.911.328,10
% INCIDENZA RICAVI COMMERCIALI 45,30% 42,44%
IVA – PRORATA PROVVISORIO INFRANNUALE
RIEPILOGO ANNUALE IVA
TOTALE ACQUISTI COMMERCIALI descrizioneimponibile iva
4% 4% 9.270,33 370,81 10% 10% 36.679,48 3.667,95 22% 22% 89.557,96 19.702,75
300-fuori campo iva 300-fuori campo iva - 133,30 -301-escl. Art2DL98/11 301-escl. Art2DL98/11 - -
non imp. Art 36 DL 41/95 non imp. Art 36 DL 41/95 - -315-escluso 15 315-escluso 15 513,55 -310-esente 10 310-esente 10 62,29 -604-indetraibile 604-indetraibile - -610-indetraibile 610-indetraibile - -622-indetraibile 622-indetraibile - -
TOTALI 135.950,31 23.741,51
IVA 100% COMMERCIALE E 100% DETRAIBILE
IVA – PRORATA PROVVISORIO INFRANNUALE
descrizione TOTALE ACQUISTI PROMISCUIimponibile iva ind ogg iva Detr. In %
4% - - -10% - - -22% 1.895,43 416,99 -
300-fuori campo iva - 2.197,13 - -301-esc.Art2DL98/11 5.293,10 - -
non imp. Art 36 DL 41/95 - 632,01 - -315-escluso 15 7.125,89 - -310-esente 10 1.324,59 - -604-indetraibile 161,25 - 6,45 610-indetraibile 164.695,76 - 16.469,58 622-indetraibile 1.364.647,32 - 300.222,41
1.542.314,20 416,99 316.699,08 % detraibilità 45%
detratta in corso d'anno 142.514,58
TOTALE IVA SU ACQUISTI PROMISCUI
% 2017
IVA PROMISCUA DETRATTA DATO PROVVISORIO
IVA – PRORATA PROVVISORIO INFRANNUALE
% DETRAZIONE PROVVISORIA 2018 (dato 2017)
45% 142.514,55
% DETRAZIONE DEFINITIVA 2018
42% 133.013,61
MINOR IVA 9.500,94 DETRAIBILE
VAR. IN VF 9.500,94
IVA DETRAIBILE CON % DEFINITIVA 2018
IVA PROMISCUA DETRATTA DATO PROVVISORIO
VARIAZIONE IN DICH. IVA 2018
ULTERIORI PROBLEMATICHE
- tenuta di contabilità “industriale” o “analitica” o “per centri diimputazione”: complessa nell’impianto e nella gestione, tipicadelle aziende strutturate
- spesso i dirigenti svolgono la propria attività nel tempo libero ele energie vengono dedicate alla pratica sportiva e non adaspetti contabili e fiscali
- è improbabile che una asd/ssd a cui veniva sinora richiesta lamera gestione del regime ex L. 398/1991 (forfetario e con tuttele semplificazioni conosciute), possa orientarsi in un panoramacosì complesso ed articolato
- i costi di un tale impianto contabile, che sia gestito all’interno oall’esterno della asd/ssd sono notevoli
POSSIBILE SOLUZIONE
- in presenza di attività connesse e attività non connesse agli scopi istituzionali
- preferibile affidare in gestione a terzi l’attività “non connessa”
- esercitare l’attività attraverso un soggetto avente natura esclusivamente commerciale
- affitto di ramo di azienda-appalto di servizi
-…
Regime Forfettario art. 145 T.U.I.R.
opzione in dichiarazione dei redditi
Enti Associativi
solo enti non commerciali
Reddito tassabile (attività prestazione servizi):- fino a € 15.493,71: 15% dei ricavi;- da € 15.493,71 a € 309.874,14 (400.000,00): 25% dei ricavi
Non opera più esonero scontrino/ricevuta fiscale
Contabilità SemplificataVolume Affari max € 400.000,00 (700.000,00)
Non opera più esonero scontrino/ricevuta fiscale
Registri IVA Acquisti + Vendite + Corrispettivi in cui vengono annotati anche i movimenti NON IVA
• Versamento IVA mensile o trimestrale;• Determinazione IVA da versare analitica: IVA
Vendite – IVA Acquisti (detraibile);• magg.ne 1% se versamento trimestrale
Enti Associativi
Contabilità OrdinariaObbligatoria se Vol. Affari > € 400.000,00 (700.000)
Obbligo rilascio scontrino/ricevuta fiscale
Versamenti IVA mensili;• Determinazione IVA da versare analitica: IVA
Vendite – IVA Acquisti (detraibile);
• Libro Giornale + schede contabili;• Libro Inventari;• Bilancio
Enti Assocaitivi
BILANCIO DI ESERCIZIO
Obbligo di legge e di statuto
Strumento di informazione e
di comunicazione
Strumento principale per il
controllo di gestione
Interna Esterna
•Soci•Organo di Controllo
•Amministrazioni Pubbliche
•Soggetti Finanziatori
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
Dott. Giuliano SinibaldiStudio Sinibaldi MarinelliGalleria dei Fonditori n. 3 61122 – Pesaro (PU)
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Contatti
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