La Condizione Dell'Infanzia in Colombia

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La condizione dell'infanzia in Colombia

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  • LUIGI DE ROSA

    LA CONDIZIONE DELLINFANZIA IN COLOMBIA

    EDIZIONI YOUCANPRINT

  • Indice

    7 Introduzione

    15 Juan

    19 Capitolo 1 Il processo di socializzazione in America Meridionale durante la colonizzazione dei secoli XVI e XVII.

    33 Capitolo 2 Immagini e condizione dellinfanzia nello sviluppo storico.

    51 Capitolo 3 La condizione in America del Sud.

    57 Capitolo 4 La famiglia in Colombia.

    69 Capitolo 5 Instituto de Bienestar Familiar Colombiano (IBFC).

    79 Capitolo 6 I risultati della ricerca qualitativa in Colombia.

    111 Conclusioni e analisi.

    115 Interviste ai testimoni privilegiati.

    191 Bibliografia.

  • [email protected] http://blog.libero.it/castelloblu1www.luigiderosa.org

  • Introduzione

    Come fenomeno sociale, la quantit dei bambini di strada cresce in maniera inquietante in molte nazioni dellAmerica meridionale. In Colombia quelli tenuti in istituti sono circa 20.000; quelli in stato di abbandono, nelle strade, sono oltre 400.000; infine i minori in fuga dalle loro zone per motivi di scontri armati tra forze regolari, guerriglieri e paramilitari sono circa un milione.

    La popolazione giovane la pi colpita dalle restrizioni che durante gli ultimi anni hanno fatto crescere il debito estero, e non sfugge alle crisi politiche, ai danni dell'economia instabile, all'inefficienza delle istituzioni pubbliche, alla crudelt del conflitto, ormai pi che trentennale, con la narcoguerriglia. Le possibilit dellinfanzia colombiana dinserirsi normalmente, con la crescita, nel mondo adulto, si sono ristrette. Le offerte educative sono scarse; la disoccupazione alta; la famiglia, da qualche tempo, mostra segni di disgregazione.

    Le caratteristiche dinsicurezza sociale, laumento della violenza e dei crimini, le varie forme di frantumazione sociale provengono, in gran parte, dalle discriminazioni e dallimpoverimento che alla Colombia sono imposti dal sottosviluppo e dagli interessi delle organizzazioni criminali legati al prodotto droga. Negli ultimi venti anni, circa l8% degli abitanti si sono trasferiti allestero perch minacciati con le famiglie di sequestro o morte. Ci ha fatto s che ingenti capitali sono stati spostati in altri stati.

    La situazione politica e socio-economica che attraversa il paese si ripercuote in tutti gli ambiti della societ, avendo come manifestazione, nelle citt pi grandi, oltre a fenomeni come la delinquenza, limpoverimento, la crescita dei cinturoni di miseria intorno alle periferie urbane, anche il fenomeno del

  • bambino di strada, che si presenta in varie forme, da meno tragiche a disperate, da meglio assistite a ignorate.

    Quando potei iniziare la ricerca sul gaminismo, (ora indicato come abbandono alla strada), dovetti permanere in Colombia ma non immaginavo la realt vissuta da migliaia di bambini nel paese e non sapevo fino a che punto le persone che volevo intervistare avrebbero potuto aiutarmi o esporsi, data la situazione creata dagli attacchi ai civili da parte dei vari gruppi armati in lotta tra loro e con lo Stato.

    Attendevo che sul nastro trasportatore della sala arrivi comparisse la valigia, quando la mia attenzione fu richiamata dalla figura di un prete, ben piantato a dire il vero. Veniva da Roma come me.

    Cominciammo a parlare e mi domand i motivi del mio arrivo. Mentre gli esponevo il desiderio di avviare una ricerca sociologica sullinfanzia, in grado di darmi un quadro reale sulle cause che portano il bambino alla strada, giunse sul nastro ruotante la sospirata valigia dove avevo premuto una quantit di testi e fotocopie.

    - Vede parroco, sono confuso perch non so dove meglio cominciare, non ho alcun supporto da parte dell'universit La Sapienza. Spero nella Universidad del Meta.

    Era come dirgli che, bench non fossi un emerito sprovveduto, credevo nel detto aiutati che Dio ti aiuta che spesso ha lesatta funzione di assicurare loro che un qualcosa realmente si avveri. Gli occhi del prete brillarono un attimo nella penombra che cadeva su El Dorado per lapprossimarsi di un temporale tropicale, di quelli duri.

    - Qui ci bagneremo. Facciamo cos, venga a trovarmi domani mattina, ecco lindirizzo. Al portiere dica che don Paolo la sta aspettando e vedr di darle dei suggerimenti.

  • Lidea di un aiuto mi diede coraggio. Presi alloggio nei pressi dellaeroporto, riordinai le carte e i miei numeri di telefono.

    La mattina seguente mi feci accompagnare da un taxi. Restavo fermo dinanzi al cancello e rileggevo la targa in spagnolo che dichiarava lubicazione della Commissione Episcopale. Un portiere, dopo avere verificato le mie intenzioni, mi disse di procedere diritto fino al cancello centrale, oltre il piazzale. Sarebbero venuti a prendermi.

    Un prete che indossava il clergyman usc dallascensore e mi tese la mano con aria amichevole, mi sospinse nellascensore.

    - Sua Eccellenza il Nunzio Apostolico mi ha detto tutto.- Don Paolo il Nunzio?- Monsignor Paolo Romeo, s.Che figura! Ma come si fa ad arrivare in Colombia senza

    conoscere il nome del Nunzio? E pensando di iniziare una ricerca sui bambini di strada, per giunta!

    Il segretario mi fece sedere da un lato della scrivania. Chiam una suora affinch mi portasse una tazzina di caff italiano. Mi sentii sollevato: mi aveva fissato una serie di appuntamenti con persone che a Bogot lavorano in enti e organizzazioni per il recupero dei bambini di strada. Mi dette una lettera di Monsignor Paolo Romeo.

    Non si perda danimo. Non dimentichi che qui il problema principale la disgregazione familiare. Lasci da parte le biblioteche e gli enti di statistica e si metta subito nella strada accompagnato dalle persone che le ho annotato. Sono certo che in Colombia imparer a usare bene la sua ferramenta. Buona fortuna.

    Devo gratitudine a Sua Eminenza Monsignor Paolo Romeo. Mi ha impartito una gran lezione. Per tale ragione ho

  • completato la ricerca sulla condizione dellinfanzia colombiana.

    *Ho dovuto, nel primo capitolo, necessariamente fare una sintesi dello sviluppo sociale e della dinamica familiare ai tempi della conquista. Lintuizione di un bambino coloniale diverso da quello europeo, muoveva la mia curiosit. Ho tentato le possibili comparazioni e ne apparso il fenotipo. Il bambino colombiano attuale ne lerede e le precipue percezioni delle differenze etniche sono interessanti.

    Ho poi presentato, nel secondo capitolo, la condizione storica dallinfanzia in Europa, per comparare la diversit dei due tipi e ho evidenziato come, in massima parte, linfanzia colombiana, non essendo derivazione diretta della lunga e multivariata esperienza che ha formato il bambino europeo, rimane diversa, nel modo di essere e di ritrovarsi, da quella italiana, certo pi fortunata.

    Nel terzo capitolo, ho affrontato la problematica generale dei minori in Colombia, puntualizzando le caratteristiche del fenomeno e le risposte date attraverso i progetti nazionali e internazionali.

    Limmagine idealizzata del bambino, che in Europa ladulto si rappresentata, dal medioevo ai nostri giorni, (ossia fino al consolidamento del sentimento dellinfanzia allinterno della famiglia moderna), in Colombia si formata in modo differente. La rappresentazione del bambino europeo non pu essere presa come unico parametro per verificare il sistema dei valori di una societ come quella colombiana. La natura simbolica e la natura reale, se si vuole confrontarle, devono essere vedute in ottica diversa da quella che presentata in Italia, vuoi dai mass media, vuoi dalle istituzioni, (come ad esempio i Tribunali dei Minori, che nel rispetto delle Legge, e nel tentativo di garantire al massimo linteresse e il benessere

  • del minore abbandonato, applicano alla stessa maniera, per i bambini di tutto il mondo, parametri e limiti che, in un paese dilaniato come la Colombia, dove minori di ogni et, in numero impressionante, sono non protetti, vengono a perdere significato).

    In Italia, mediamente, sono solo un migliaio i minori in istituti, o presso famiglie in affido temporaneo, che i Tribunali possono dare in adozione. In Colombia, vertiginosamente, il numero sale a 400.000. Il problema non solo colombiano. Riguarda ogni europeo. Limportante togliere, prima possibile, quei minori dalla strada, perch non ci sono strutture pubbliche o private sufficienti per ospitare la gran quantit di bambini in abbandono. In Colombia, per facilitare le adozioni, la differenza di et tra minore e genitore, non esiste; nessuno si sogna dimporla, non ha senso intrinseco. Fa pi male sapere, a chi a conoscenza di questa realt, che il minore passa, prima dei dieci anni, nella prostituzione minorile, nel sicariato, nelle unit della guerriglia o, fondo del barile, dinanzi alle pistole spianate dagli squadroni di limpieza social che ne buttano i corpi crivellati nella spazzatura.

    Nuove impostazioni devono essere date alle iniziative a favore delle adozioni internazionali. Certo, bisogna agire sulle cause della rinuncia a educare e adeguare le misure dintervento. Il disagio e lemarginazione sono legati alla vita e alla crescita del bambino, perch lestensione della povert ha radici profonde. Si deve aggiungere che spesso luscita dal disagio legata a cause culturali mediate dallambiente che determina il comportamento, le valutazioni, il modo di vita e i rapporti tra le persone e le istituzioni. Limpoverimento odierno delle periferie urbane non un incidente di percorso, ma il risultato delle attuali strutture economiche, sociali, politiche.

    Una nuova animazione sociale perci necessaria come misura di prevenzione, poich leducazione di bambini in

  • condizione di disagio un fatto eminentemente sociale. Durkheim, in Educazione e Sociologia, scrive: ... in ogni societ vi sono tante educazioni speciali quanti sono i differenti ambienti sociali. Persino nelle societ ugualitarie, che tendono a eliminare le differenze ingiuste, leducazione varia secondo le professioni. Non vi dubbio che queste educazioni speciali si appoggiano su di una base comune, per esse variano da una societ allaltra. Ciascun gruppo si forma un certo ideale delluomo, ed questo che poi costituisce il polo delleducazione, il solo mezzo con cui si preparano nel cuore del bambino le condizioni essenziali della propria esistenza...

  • In sostanza, ogni popolo ha la sua educazione, che gli propria e che pu servire per ben definirlo, allo stesso modo della sua organizzazione morale, politica e religiosa. Leducazione sociale lazione esercitata dalle generazioni adulte sopra di quelle che non sono mature per la vita comune. Essa ha per obiettivo sviluppare nel bambino stati fisici, intellettuali e morali, in altre parole socializzarlo. Il problema della sopravvivenza nella famiglia colombiana ha origini antiche; dalle formazioni delle prime aggregazioni sociali, formatesi subito dopo la conquista spagnola, alla famiglia costretta a vivere nei cinturoni di miseria. Dalle politiche parassitarie adottate dai paesi conquistatori, ai programmi economici del ventesimo secolo.

    I disagi si sono aggravati anche per linstabilit politica, endemica; per la nascita della guerriglia, a met del XX secolo, che prima era comunista e poi stata narcoguerriglia, alleata delle organizzazioni criminali internazionali, dedite a massacri e a sequestri di persona, avendo perso, i capi stessi, gli ideali di una giusta rivoluzione popolare. La risposta alla guerriglia fu il paramilitarismo, che aggrav ancor pi la crisi. La famiglia colombiana, indubbiamente, risente della crisi economica e sociale che, a sua volta, figlia delle crisi politiche e della corruzione dilagante.

    Tale stato di fatti, certo, perdurer fino a che non vi sar un vero interesse mondiale nei riguardi della morsa narcoparassitaria che affligge la Colombia. Il primo obiettivo, inevitabilmente, dovrebbe essere il soffocamento del mercato della cocaina prodotta. Si sa bene quanto ci sia difficile, aldil di ogni idea politica o religiosa.

  • Il capitolo quinto descrive lIstituto de Bienestar Familiar Colombiano, che da questo punto chiamer IBFC. Esso un ente che dipende dal Ministero della Salute ed responsabile del benessere della famiglia e del minore. Sono esaminati le sue competenze, i suoi interventi e la maniera di utilizzare le organizzazioni non governative, dette ONG, che collaborano con il Ministero suddetto per lattuazione dei progetti.

    Nel capitolo sesto, infine, sono presentati i risultati della ricerca qualitativa, dopo una breve descrizione della metodologia usata. Lanalisi delle diciotto interviste ai testimoni privilegiati si sviluppa intorno a quattro temi: 1) la condizione dellinfanzia in Colombia; 2) il gaminismo; 3) le attivit delle organizzazioni governative e non governative; 4) i progetti delle organizzazioni nel campo dellassistenza al minore bisognoso. Il lavoro chiuso dalle conclusioni.

    Spero che questa ricerca serva allinteresse del minore e stimoli un pi mirato intervento di quelle organizzazioni umanitarie che vogliono aiutarlo.

    *

  • JUAN

    Visitando un Progetto Pilota, che in forma sperimentale sostituisce il carcere minorile, mi colp unintervista, (fatta alla presenza del direttore del Progetto), che feci a un minore, Juan.

    D.: Juan, da quanto tempo sei ospite del Centro Pilota?R.: Da due mesi, signore.D.: Perch?R.: Mia madre mi picchiava perch rubavo delle cose

    dentro casa.D.: Non capisco. Ti picchiava?R.: S, mi legava e mi dava con un bastone. Sono scappato.A questo punto interviene il direttore del Progetto che mi

    chiarisce che Juan era scappato da casa, che aveva percorso molti chilometri a piedi con altri due suoi amici, anchessi scappati, e si erano diretti verso il Centro Pilota, dove gi una volta Juan era stato rinchiuso.

    D.: vero che sei venuto qua volontariamente?R.: S.D.: E quanto pensi di rimanerci?R.: Fino a che non mi buttano fuori. Ho portato con me

    anche due amici.D.: Come ci stai qui dentro?R.: Sto bene. Per uno dei miei amici ieri scappato.D.: Perch?R.: Non so perch. Per la limpieza lha ucciso stanotte.Rivolgo nuovamente lo sguardo al direttore e lui mi spiega

    che il ragazzo che rimasto ucciso evaso. Di notte viene tolta la sorveglianza alla rete di recinzione del Progetto Pilota che non vuole essere un carcere. I ragazzi devono capire che stanno l per essere reinseriti, che non sono considerati delinquenti comuni. Sono come gli altri, devono agire per libera scelta. Gli

  • chiedo ulteriori spiegazioni e il direttore mi dice che durante la notte stato fatto un furto a uno dei magazzini dove custodito il necessario per i ragazzi. Viveri, sapone, vestiario. Sono in corso le indagini. Probabilmente, chi ha commesso il furto ha dato incarico al nuovo venuto di andare allesterno del Progetto Pilota per piazzare la refurtiva e procurare della droga. C stata una sparatoria della limpieza.

    D.: Il tuo amico si drogava?R.: No signore.D.: Secondo te perch gli hanno sparato la notte scorsa?R.: successo altre volte. Non lo so.D.: Quanti anni hai?R.: Quattordici.D.: Hai fratelli?R.: Cinque.D.: Tua madre viene a trovarti?R.: No. Io sto qui per protezione.Il direttore mi spiega che il ragazzo non un recluso, come

    gli altri, ma un ospite: per un caso eccezionale, si trova presso il Centro Pilota. Per proteggerlo dalla violenza materna. Mi dice che non compito del Centro dare protezione; che sarebbe lIstituto del Benestare Familiare a doversene occupare. Io continuo a fissare il direttore per avere altri dettagli. Il Benestar Familiar non ha i mezzi per proteggere tutti i ragazzi vittime della violenza. Mi sto battendo per tenere qui Juan quanto pi posso. Uscito, andr nella strada perch non ha altre alternative.

    Riprendo a parlare con il ragazzo.D.: Juan, dove vivevi?R.: Nella strada, signore.D.: Raccontami. La prima volta perch ti mandarono qui?R.: Perch prendevo a sassate mia madre.D.: Che cosa dicesti al giudice?

  • R.: La verit. Che lei mi picchiava.D.: Lei ti picchiava e tu lanciavi i sassi.R.: S. Una volta mi ruppe un braccio.D.: Juan, hai qualcosa in particolare che desideri chiedere

    al direttore dellistituto?R.: S. Che mi porti a casa sua. Solo la domenica.D.: Vuoi bene al direttore?R.: Siamo amici.D.: Sai leggere?R.: S.D.: Dove hai imparato?R.: Da solo. Qui dentro.D.: Cosa ti piacerebbe fare?R.: Studiare.D.: Cos la ferita che hai alla gamba?R.: Lavorando.D.: Dove?R.: Qui dentro.D.: Che lavoro ti hanno dato da fare?R.: Devo rinchiudere i vitellini nel recinto.D.: Qui non ti hanno curato?R.: Il direttore mi ha portato allospedale.D.: Che ti hanno fatto?R.: Il gesso.D.: E dov il gesso?R.: Me lo sono levato.D.: Perch hai tolto il gesso?Il ragazzo resta muto e il direttore rivela come il ragazzo si

    sia tolto il gesso per farsi riaccompagnare allospedale cos da poter uscire alcune ore dal Centro Pilota.

    D.: Ma dimmi, come stavi nella strada?R.: Avevo degli amici. Facevano i lustrascarpe. Sono stati

    uccisi anche loro. Uno aveva diciotto anni.

  • D.: Perch sono stati uccisi?R.: Parlavano molto.D.: Con chi?R.: Con la polizia. La guerriglia pensava che fossero

    spioni.D.: Come passavi il tuo tempo nella strada?R.: Toccando il sedere alle ragazze e scappavo.D.: Come ti guadagnavi da vivere?R.: Lustrando scarpe. Quando guadagnavo bene, mi pagavo

    una stanza, altrimenti dormivo nella strada.D.: Quanti eravate nella stanza?R.: Quaranta.D.: Hai ricordi di quando eri pi piccolo?R.: No. Una volta mia madre picchi mio padre.D.: Hai altri ricordi?R.: No.D.: Andavi a scuola?R.: Mi mandavano. Non frequentavo.D.: Ricordi qualche tuo maestro?R.: Una maestra dellasilo. Mi promosse alla fine

    dellanno.D.: Che altro ti piacerebbe fare?R.: Vorrei che qualcuno la domenica mi portasse a fare un

    giro fuori di qua. Mi piacerebbe.

  • Capitolo Primo

    Il processo di socializzazione in America Meridionale durante la colonizzazione dei secoli XVI e XVII.

    1.1 La relazione stabilita dalle potenze europee con la civilizzazione del Nuovo Mondo segu un Modello di Dominazione preciso ove si mischiavano elementi economici e ideologici e anche religiosi. Le quattro fasi, scoperta invasione organizzazione dominazione, intersecarono tempi precisi e costarono sangue da una parte e dallaltra. Si piant una complessa rete distituzioni che assicurava il governo delle popolazioni autoctone; libri e registri scritti dalla Real Audiencia dicono che i suoi membri furono considerati dagli spagnoli, persone di seconda classe.

    La societ europea viveva, alla fine del quattordicesimo secolo, attanagliata dalla lotta per la propriet, dalle guerre per il potere. Il contrasto tra povert e ostentazione delle lite era forte. Lerrore inevitabile dei paesi invasori, fatale per i popoli delle terre appena scoperte, fu di trasferirvi tali contrasti. Poco a poco civilizzazioni che non conoscevano n la fame, n la propriet, n gli stermini delle guerre, furono contaminati dal fanatismo europeo e dalle ambizioni di avventurieri e politici.

    La forma disordinata in cui inizi il processo di conquista del Nuovo Mondo dopo il secondo viaggio di Cristoforo Colombo, con lentrata in vigore del cos detto Sistema di Capitolazione - particolari facolt rilasciate dalla corona di Spagna ai conquistatori - dette luogo a una serie infinita di soprusi e illeciti che si tradussero nel rapido annientarsi della popolazione aborigena, come pure in lotte sanguinose tra coloni e conquistatori, in seguito, per la divisione delle terre.

    Le prime istituzioni create dalla Spagna per i suoi possedimenti oltreoceano furono la Casa di Contrattazione (la

  • prima fu quella di Siviglia del 1503) e, sopra di essa, il Consiglio delle Indie. La prima aveva obiettivi commerciali, il secondo, politico legislativi. Seguirono le Governatorie che erano, nellintenzione della corona spagnola, organizzazioni amministrative dei nuovi territori, che dovevano accertare e vigilare affinch le terre scoperte non cadessero nelle mani di avventurieri e scopritori non al servizio della Spagna. I reali si servirono anche di navigatori stranieri; conferivano mandato affinch una spedizione partisse, ma capitava che il capo non fosse designato da loro, ma dalla Casa di Contrattazione o dal Consiglio, oppure che il capo spedizione morisse o fosse destituito o tradito dai suoi uomini, o che una spedizione spagnola scoprisse terre che nello stesso periodo erano percorse da truppe di altri stati ed era inevitabile che ne nascesse uno scontro spesso sanguinoso.

    La prima provincia di Terra Ferma fu quella di Panama, stabilita nel 1515 sotto Pedro Arias Davila e comprendeva numerose trib native: Veraguas, Chagres, Cariaries, Carabaries, Panamaes, Uriraes, Dururies, Pacorosas, Comagre, Tubana, Darienes, Chames, Capeche, Chiruca, Pauca, Coiba, Quema, Nata, Cutara, Aburena, Sobrara, Burica, in maggior parte comandate da un cacique sottomesso agli aztechi o ai maya.

  • Gli invasori, prendendo possesso di una regione, come prima azione ufficiale, facevano la ripartizione dei solares, appezzamenti che dovevano rispettare una maglia reticolare nel cui centro si trovava la Piazza dArme o Piazza del Re, fiancheggiata dalla casa del governatore, dalla chiesa, dal Cabildo o Giunta ecclesiastica, e dalla Real Audencia. Questultima cosera?

    I re di Spagna, per essere sicuri che oltremare tutto, o quasi, si svolgesse nellinteresse della corona, stimolarono la nascita delle Audiencias e le incaricarono di inviare visite periodiche nelle provincie per rilevare ogni irregolarit. Esse giunsero ad avere poteri sommi, al punto che potevano processare governatori e persino vicer. Ispezionavano le haciendas dove erano tenuti al lavoro gli indios e dispensavano tratti di corda senza troppo lesinare, giacch, nellintenzione, vi era la volont di tenere gli indios lontani dalle ambizioni che affliggevano i colonizzatori.

    Il piano primitivo delle nuove citt contemplava la costruzione di mura difensive, in un primo tempo dagli attacchi degli indios, in un secondo tempo, in particolare lungo la costa, dai bucanieri inviati a bella posta da sua Maest Britannica a solcare i mari delle Nuove Indie. Le nascenti citt, in tal modo, parevano pi fortezze che centri abitati in espansione. In tale contesto, met militare, met civile, prese forma la nuova societ colombiana.

    1.2 A differenza degli invasori inglesi e francesi dellAmerica settentrionale, gli spagnoli accettarono lunione con le donne indigene come elemento essenziale per lo sviluppo della colonia. Si and profilando lidentit criolla, in un mosaico che incorpor elementi autoctoni e ispanici, si sviluppava perci il tipo latino-americano.

  • Le due invasioni, a Nord e a Sud del nuovo continente, ispanica e inglese, iniziate con uno stacco di tempo di cinquanta anni, furono differenti principalmente per il carattere religioso dato alla conquista, (cattolica, anglicana o protestante), e per il diverso spirito colonizzatore che le accompagnava: era idea degli spagnoli, dopo averne tratte ricchezze, rimpatriare. I coloni inglesi partivano dallEuropa con le famiglie, decisi a non farvi ritorno.

    Le differenti forme culturali che vivificarono le colonizzazioni hanno portato a una differente maniera di sentire il colore della pelle nel Nord e nel Sud del continente americano. Di clan xenofobi in America meridionale non si veduta formazione. Di fenomeni come lapartheid, in America meridionale non se n sentita la necessit, anche se non si pu negare che esiste una differenziazione sociale di carattere etnico.

    La prima voce che si lev ufficialmente, contro gli abusi dei conquistatori, fu quella del domenicano padre Antonio de Montesinos, durante un sermone pronunciato in una chiesa dellisola detta Spagnola la notte di Natale del 1511. Un secondo frate, padre Bartolom de las Casas, fece rapporto alla corona che attu, in breve, leggi e cedole reali affinch i coloni trattassero gli indios al pari degli spagnoli, ma la distanza da Madrid fece restare tutto come prima, anzi, venendo a mancare mano di opera locale, si dette inizio a una massiccia importazione di africani, come schiavi. Da notare come questi fossero spesso pi avanzati degli indigeni e dotati di abilit.

    Leducazione rest prerogativa dei missionari e le decisioni sinodali di Santa F, nel 1555, sono considerate la base storica sulla quale si cominci a costruire la struttura per organizzare la vita sociale, religiosa e educativa dindios, grandi e piccoli, nel Nuovo Regno.

  • Nel 1573 si promulgarono le Nuove Leggi del Patronato che marcarono la divisione tra potere religioso e civile. Le leggi assegnarono ai religiosi il compito distruire i nativi. Fu possibile, dal 1576, ordinare sacerdoti i creoli, figli di spagnoli e indie, e solo dopo la petizione al re e al papa del vescovo Zapata il diritto fu esteso ai meticci, figli di spagnoli con negri. Nella seconda met del sedicesimo secolo ci fu una preoccupazione pi viva per leducazione. Sul finire del secolo si rimise in funzione il seminario di San Bartolomeo a Santa Fe (Bogot), chiuso per mancanza di fondi nel 1586.

    Dobbiamo, ora, renderci conto del significato della parola Castas. Con essa sidentificavano segmenti di popolazione dellAmerica ispanica, formati ognuno da individui procedenti da incroci tra spagnoli, indios e negri che si crearono sin dallinizio del dominio coloniale, secolo XV, dando poi origine a una confusione di sottocaste che in pi occasioni rappresentarono un serio rompicapo per i notai quando gli eredi impugnavano i testamenti, in forza delle percentuali di sangue provenienti dagli antenati originali.

    La monarchia spagnola tent allinizio di organizzare la complessa societ coloniale attraverso la creazione di un sistema di governo basato sulla divisione della popolazione. I figli di soldati e donne indie facilitarono il radicarsi delle strutture di parentela indigena, basate sulla famiglia estesa, rinforzando tali alleanze come elemento chiave della conquista. Nello stesso tempo, quegli indios integrati nei valori della societ ispanica, furono parte decisiva del suo trapianto. Lo spazio occupato dalla nuova popolazione creola e meticcia fu ampio e allo stesso tempo ambiguo a causa dellestrema mobilit sociale. La vita di un creolo poteva svilupparsi nei pueblos, assimilandosi alla popolazione indigena, come nei paesini e nelle citt, e situarsi in uno status sociale impreciso che permetteva di eludere lordinamento ufficiale - molto

  • restrittivo nella distribuzione delle cariche pubbliche - per mezzo dellacquisto del suo biancore, o per la prossimit economica alle lite formate da spagnoli peninsulari e spagnoli americani. Lultimo scalino sociale era per la gente di castas. Il termine generico casta era di uso comune nel diciottesimo secolo, e poteva includere, a diversi livelli, meticci (bianco + india), mulatti (nera + bianco), zambo (india + nero), o le pi disparate provenienze etniche, uniformate dal fatto di appartenere a uno status inferiore. Il numero di figli incrociati crebbe con tale rapidit che fu considerato dallamministrazione coloniale come fonte permanente di conflitti, derivanti, secondo la suddetta amministrazione, dalloziosit e dallindolenza, caratteristiche assegnate a gente di casta e sottocasta.

  • Geografia e territorio.

    Il suolo colombiano ha differenti qualit. Intanto cinque frontiere e due oceani, Atlantico e Pacifico, che bagnano, rispettivamente, a Nord e allOvest le due sponde. Una triplice cordigliera divide da Nord a Sud il territorio. La zona a est della cordigliera, fino alla foresta amazzonica, andando verso il Brasile, pianeggiante e si presta allallevamento del bestiame. I differenti gruppi dindigeni che abitavano lAmerica Precolombiana generarono, data lorografia e il corso dei grandi fiumi, una rete dintercambi tra i gruppi, che permetteva di scambiare diversi prodotti e conoscenze, necessari alla sopravvivenza. Tale rete fu spezzata dai conquistatori e vaste porzioni di territorio furono isolate.

    Le zone di guerriglia, il paramilitarismo mutante, le coltivazioni illecite, sono eredit di quel macroscopico errore. Bogot divenuta la capitale accentratrice di ogni cosa, dal potere, di ogni tipo, alle popolazioni che vi accorrono da ogni angolo. La conseguenza, col passare dei secoli, stata una lenta progressiva inevitabile perdita del controllo del territorio. Lo stato si eclissato, cos come fece la Corona spagnola.

    Prima della scoperta, la continuit dei diversi territori indigeni facilit il mutuo servizio dei popoli che occupavano ecosistemi differenti. La vita di ogni giorno era intrisa di cultura locale, apprendimento, insegnamento e ci per il valore della stessa vita. la razionalit di quegli antichi scambi e il modo dinsegnare al ragazzo indigeno che pu darci, se volessimo costruire un paradigma precolombiano, il destino promesso per quei popoli e quelle terre oggi bagnate di sangue a causa del narcotraffico. Risorse come il cotone, piante tossiche o medicinali, metodologie di cura erano gestite dagli sciamani. La trasmissione della conoscenza era per tutti i bambini; i pi sensibili verso i fenomeni della natura erano chiamati dagli sciamani per un maggiore apprendimento del

  • riconoscimento delle piante e dellarte curativa, o della sanazione quando la guarigione aveva caratteristiche prodigiose. Ogni albero, ogni corteccia, ogni foglia, ogni seme esiste per un preciso scopo e non se ne pu perdere la memoria. In Colombia, fatta eccezione per il popolo inca, nessun gruppo andino si avventur per stabilirsi nella parte a est della cordigliera e pertanto le relazioni degli indios di questo lato non furono mai marcate dai conflitti, (come accadde in Per o Bolivia). Non era lEden ma gli indigeni che vi dimoravano avevano stabilit. La dottrina delle superiorit razziale e della spada, portata dagli spagnoli, tent di giustificare il sopruso, ma la mancanza delle appropriate conoscenze da parte dei conquistatori e la cecit sociale innescarono la disgregazione che porta oggi ai loro eredi una problematica pi che mai violenta.

    1.3 Comera rappresentato il bambino al tempo della colonizzazione? Se ammirassimo il tipo di pittura sviluppato durante il diciottesimo secolo da artisti che vivevano nelle colonie spagnole, in particolare in Messico, potremo vedere il modo di fissare sulla tela lidea che nella mente di quegli artisti si formava circa la rappresentazione della famiglia coloniale. Il gruppo dipinto era formato dal padre, dalla madre e da uno o due figli vestiti con gli abiti della casta di appartenenza. Un'iscrizione sul quadro identificava il censo e segnava un albero genealogico, dal primo incrocio del capostipite spagnolo con lindia e poi con la nera. Molti di questi dipinti furono ordinati dal vicer Fernando de Alencastre perch fossero inviati in Spagna come documento visivo.

    La conquista ebbe importanti conseguenze demografiche, la nuova popolazione aument continuamente di numero, sia in forma naturale, per larrivo di nuovi coloni, sia per gli incroci con le donne locali. A causa delle malattie portate dai conquistatori, la riduzione delle popolazioni indigene fu

  • drammatica. In un secolo si ridusse da cinquanta milioni a tre. Allinizio della conquista la popolazione in Spagna era di circa sette milioni. Gli indios che abitavano lAmazzonia erano circa sei milioni. Su di un territorio conquistato di due milioni di chilometri quadrati, quattro volte la Spagna, le malattie esantematiche uccisero un numero di persone sette volte gli abitanti della Spagna dinizio XVI secolo. Nonostante ci gli invasori popolarono duecento citt e mantennero vaste haciendas, dove gli indios, lasciati in libert a causa della loro vulnerabilit fisica, vennero man mano sostituiti dagli schiavi negri in arrivo dallAfrica. Furono importati nelle colonie spagnole circa 550.000 schiavi.

    I Vicereami in America meridionale inizialmente furono due: quello della Nuova Spagna che comprendeva Mexico, Santo Domingo, Guatemala, Guadalajara, le Antille, e lAmerica Centrale ad eccezione di Panama, e il secondo, Vicereame riconosciuto nel Per, che comprendeva tutto il territorio continentale dellAmerica del Sud ad eccezione di Panama e della costa nord del Venezuela. Nel 1776 si cre il Vicereame della Plata che, per decongestionare quello del Per, integr Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia.

    Il bambino sud americano, pertanto, nacque, crebbe, e si ritagli una nicchia sociale in un mondo differente da quello ispano europeo; le indie che lo partorirono, gli uomini che lo crebbero, erano diversi: le donne che lo allattavano avevano conoscenze diseguali da quelle europee, e le stesse leggende che esse raccontavano trattavano di una natura magica sconosciuta in Spagna. Leducazione era principalmente una scuola di sopravvivenza, dove prima di ogni altro gesto naturale si interpretavano i segni della natura, generosa ma impietosa con i distratti.

    I suoi educatori erano sciamani o missionari, secondo le distanze o secondo le rivali correnti politiche le quali facevano

  • s che i missionari a volte erano benvenuti e a volte scacciati e richiamati imperiosamente in Europa. (Accade nel 1767 e nel 1851). Il nuovo bambino sud americano, l dove si creava adattamento reciproco, dovette dividere le sue conoscenze con i bambini indigeni e, nelle due direzioni, avvenne uno scambio proficuo di conoscenze. Quando un bambino si ammalava, in posti che distavano giorni di marcia dal centro pi prossimo, era lo sciamano a curarlo, allo stesso modo e con gli identici rimedi che si davano al bambino indigeno della selva inesplorata.

    Nel cuore della Colombia, zona delle vaste pianure, si dette inizio a una fase di colonizzazione spirituale e di sottomissione della popolazione aborigena. Mentre nella zona Andina essa fu destinata alla produzione di alimenti, nella zona pianeggiante fu destinata allallevamento. Elementi precolombiani si fusero con nuove risorse e viceversa.

    Oggi sono in molti, studiosi e osservatori, ad affrontare il bosco umido tropicale o la zona dei Piani come un mondo aperto alla creazione di formule sociali pi umanizzate e armoniche. Le recenti leggi speciali per i popoli indigeni prevedono per il bambino un accesso doppio alleducazione e alla cultura. I maestri e i professori che insegnano nelle riserve devono essere bilingui e lallievo, da grande, sceglier se restare nella riserva, vivendo di caccia, pesca, agricoltura, o se trasferirsi nelle citt. Non tutte le ottantaquattro organizzazioni indigene procedono di pari passo verso il miglioramento locale, usando unagile gestione e interpretazione delle leggi speciali. Per ottenere benefici bisogna lottare e citare lo stato dinanzi alla corte internazionale.

    LUNUMA, cui fanno capo quindici riverse indigene, lorganizzazione pi arretrata e bisognosa. Sidentifica nella zona dei Piani ed molto lontana dai benefici della burocrazia centrale. Nelle sue riserve vi sono scuole primarie, ma solo una, quella del Wacoyo, ha scuola media e superiore mandata

  • innanzi da quattro suore, due italiane, una colombiana, una portoghese. Ci rappresenta unapertura da parte degli indigeni che, generalmente, non accettano la presenza di missionari e il loro sistema di lavoro. Lanziano comincia ad appostare sul giovane, sperando nella sua completa formazione scolastica per il vantaggio comune. Quei ragazzi che si diplomano presso Wacoyo devono per restare per dare insegnamento agli altri alunni e cos, nella mancanza di generi di prima necessit, nessuno prosegue per luniversit, lontana centinaia di chilometri: lindigeno si istruisce come pu e molti diritti restano lettera morta. I processi di occupazione mal diretti e orientati dallo stato, la colonizzazione originata dalla lotta di gruppi armati, laltra colonizzazione indotta dalle compagnie di estrazione del petrolio, hanno generato processi di sfruttamento che prendono dal territorio indigeno e nulla danno.

    1.4 Un decreto reale del 1514 autorizz il matrimonio tra spagnoli e amerindi. Lunione dei negri dAfrica ebbe un altro processo: la corona non permetteva il loro matrimonio con persone di differente razza, ma fu permissiva e si deve qui segnalare che la chiesa cattolica disimpegn un ruolo decisivo per un ordinamento della situazione, poich preferiva matrimoni misti alla proliferazione del concubinato.

    Gli sforzi fatti dalle potenze europee per materializzare la conquista con insediamenti e missioni significarono che gi nel 1776 lEuropa dominava una superficie del Nuovo Mondo molto pi ampia di quella posseduta nel vecchio. Esistevano quattro zone di occupazione: nella costa atlantica dellAmerica settentrionale le colonie inglesi coprivano 2.072.000 chilometri quadrati ossia quindici volte lInghilterra; avevano una popolazione di circa due milioni di abitanti, della quale la quarta parte circa era costituita da schiavi negri. Non vi erano, in pratica, discendenti dell'originaria popolazione indigena.

  • Nel Nord-ovest sorgevano cittadine con scarsa popolazione, il cui commercio erano le pelli, ed erano concentrate nella valle del Mississippi e del San Lorenzo sotto dominio francese.

    Nel Centro Nord vi erano i possedimenti spagnoli che partivano dalla parte Caraibica fino alla California, dove una catena di missioni univa San Francisco a Citt del Messico.

    La quarta zona era quella della parte continentale dellAmerica meridionale, che da Panama scendeva fino alla Terra del Fuoco.

    La popolazione ispano-americana delle colonie ascendeva a dodici milioni di abitanti, dei quali solo una quinta parte era di nascita spagnola. La met era indigena e la parte rimanente fatta di mulatti, creoli e negri.

    Bench la societ coloniale spagnola fosse pi aperta di quella iberica, data la nuova condizione sociale, nellambito della produzione mostrava una chiara stratificazione che si plasmava in una gerarchia sociale piramidale al cui vertice si posero gli spagnoli; creoli e mulatti di rango legittimato dalle istituzioni politiche; indios; meticci non legittimati; negri e mulatti liberi; e infine gli schiavi negri.

    1.5 Sin dallinizio della conquista la corona incaric la Chiesa della cristianizzazione degli amerindi. Il sistema usato consisteva nel tenere gli indios in piccole comunit organizzate dette reducciones perch sviluppassero il senso cristiano. Tale sistema, anche se facilitava lorganizzazione del lavoro e la riscossione delle imposte, distruggeva la cultura e la religione dei popoli amerindi, poich simponevano loro una differente religione e altri usi e costumi. Con lalienazione spirituale la Spagna si aiut nel controllo della popolazione molto pi che le armi o con i governi municipali. I colonizzatori trovavano zone disabitate e vi si stabilivano riproducendovi la stessa organizzazione sociale e produttiva del paese di origine.

  • I bambini che l nacquero e crebbero, interiorizzarono modelli di apprendimento europei.

    Nelle regioni dove la popolazione indigena non accett nessuna subordinazione, o non era abituata a vita sedentaria o al rispetto delle autorit imposte, ci si limit alla conquista e allo sterminio degli abitanti.

    Quando sincontravano comunit giunte a un certo grado di sviluppo e che pertanto avevano gi radicato la divisione dei compiti, del lavoro e lidea dellautorit e del tributo, il compito del colono era pi facile. I gruppi indigeni gi sottomessi dagli Incas e dagli aztechi avevano appreso norme imposte loro dalle due classi dominanti suddette. Vi era tra Incas e Aztechi una netta stratificazione sociale, scuole differenti per bambini della classe dominante e della classe sottomessa, ma non era negato ai bambini laccesso alla classe superiore durante la crescita: molto dipendeva dal coraggio e dalle capacit del bambino. Gli aztechi avevano come schiavi le genti vinte in battaglia, ma i figli degli schiavi nascevano come esseri liberi e pertanto potevano scegliere come vivere, in funzione, chiaramente, delle loro capacit.

    Ma la schiavit continu anche se sostituita gradatamente da quella dei negri in arrivo dallAfrica e dur fino al XVI secolo. Essa si confuse con il termine alleggerito di naboria, che nelle terre oggi corrispondenti al territorio colombiano, si riferiva a Nabori, un indio liberato che era tenuto come ragazzo di casa, addetto alle faccende domestiche. La schiavit si mutava in servit permanente; i bambini nascevano e crescevano nella fattoria del colono spagnolo; erano qui istruiti spesso da missionari e il colono doveva provvedere alla loro alimentazione e alle cure mediche necessarie.

    Le nuove leggi varate da Carlo V nel 1542 per disciplinare la situazione trovarono scarsa applicazione. Lautorizzazione (Encomienda) della corona data a un colono per esercitare il

  • dominio sugli indios che rientravano nel suo territorio, era seguita dallobbligo di fare il possibile per convertire gli indios alla fede cattolica e riscattarlo dalla schiavit, dando educazione ai bambini nati.

    Le leggi di Burgos, firmate in tale citt nel 1512 e conosciute come Ordinanza per la Buona Amministrazione e Trattamento degli Indios da applicare nelle colonie del Nuovo Mondo, avevano prescritto che per ogni cinquanta indios fosse scelto un bambino monitor da controllare come campione per verificare i profitti delle comunit indigene e stabilire se lapprendimento della religione cristiana e la distribuzione dei sacramenti avvenissero regolarmente.

    La monarchia spagnola, volendo vegliare sulla purezza religiosa e morale, intese selezionare la popolazione emigrante e inizi a proibire landata verso lAmerica a nuovi cristiani o recenti convertiti, ai giudei, ai musulmani, ai gitani e ai condannati dal tribunale dellInquisizione. N lo permise ai vagabondi, anzi, si decret affinch quelli trovati a mendicare oltre oceano fossero subito rimpatriati. Una Real Cedula del 1509 proibiva lemigrazione degli avvocati senza uno speciale permesso, poich alcuni erano stati accusati dindurre i coloni alle liti, solo per dilapidarli. Inizialmente fu proibito lingresso agli stranieri che commerciavano. I Re Cattolici dettero particolari dispense ma le proteste dei coloni non mancarono mai. Non possibile citare il numero esatto di spagnoli che emigrarono nel sedicesimo secolo, bench la Casa de Contratacion mantenesse registri di viaggiatori per lAmerica, perch non sempre sono affidabili: in molte occasioni i permessi si ottenevano in forma illegale. Si possono citare cifre di 250.000 imbarcati nel sedicesimo secolo ma non possibile sapere quante di queste persone tornarono in Spagna dopo il loro soggiorno in America. Alcuni storici affermano che la depressione economica e sociale che afflisse il diciassettesimo

  • secolo, nella sua prima met cre circa 200.000 emigranti. Lemigrazione spagnola fu volontaria, montata dalla fama delle ricchezze della Nuova Spagna e dal Vicereame del Per. Si conta che la percentuale di donne emigrate nella prima met del sedicesimo secolo fu del 10% degli uomini, per salire fino al 20% verso la fine del secolo. Questa fu una delle principali cause che favorirono lunione dei coloni con le indie e le meticcie. La monarchia giunse a pagare il biglietto e il mantenimento delle emigrate per i primi mesi, nei nuovi vicereami. Non mancarono i casi di uomini sposati, autorizzati dalle mogli al trasferimento senza di esse, in attesa che lemigrante avesse casa e un campo, spesso coltivato con il lavoro degli indios.

    Un secolo dopo la scoperta, il cosmografo Juan Lopez de Velasco compil una lista di 225 localit la cui popolazione era di 150.000 persone. Esse si triplicarono in mezzo secolo confermando il dinamismo demografico del territorio.

  • Capitolo secondo

    Immagini e condizione dellinfanzia nello sviluppo storico.

    2.1 Nellantica Pompei gli affreschi della Villa dei Misteri ci riportano liniziazione di bambini ai riti dionisiaci. Il bambino romano era fonte di preoccupazione per il genitore che teneva alla sua educazione. Spesso i figli erano mandati presso scuole greche. La societ medievale europea aveva scordato tutto ci. Dice Aris che essa non aveva lidea d'educazione n il sentimento dellinfanzia (Aris: 1994).

    Cosera accaduto? Il medioevo aveva dimenticato le scuole degli antichi, romani o greci, e non conosceva ancora un tipo di educazione pi moderna. I fanciulli verso i sette anni erano mandati presso altre famiglie per apprendere arti o mestieri, come ci raccontano le miniature medioevali. Il bambino era il compagno naturale delladulto. I greci presupponevano il passaggio dal mondo dei bambini a quello degli adulti attraverso liniziazione e leducazione e i romani ne avevano ricopiato il costume. Il medioevo non colse tale differenza n questo passaggio. I fanciulli erano confusi con gli adulti.

    Accade sul finire del Medioevo che lattenzione alla vita del ragazzo si fa pi forte e specifica, soprattutto nelle famiglie dei ricchi, i quali fuggono la promiscuit che i tempi imponevano. Le scuole, che dallinizio del Medioevo erano rimaste comuni alle diverse generazioni, allinizio dei tempi moderni si differenziano; alcune scuole erano per i bambini di elevato lignaggio, altre, come gli istituti o scuole di carit del seicento, destinate ai poveri. Nel Medioevo, dunque, il bambino entrava nel mare degli adulti e non si distingueva in esso.

    In quegli anni che molti chiamano di oscurantismo medioevale, in America, prima della scoperta, prima che due culture sincontrassero, comera considerato il bambino? I

  • codici arrivati a noi, e con essi la cultura Maya e Azteca, danno grande importanza alla sua educazione: educato alla moralit e al coraggio, doti gli permetteranno di essere un buon capo o di salire nella scala sociale. Non bisogna dimenticare, ad esempio, che i bambini nati dagli schiavi erano considerati liberi, indipendenti dalla sorte delle madri e potevano scegliere la loro strada sin da piccoli, studiare o divenire artigiani, o guerrieri se avevano abbastanza coraggio. Lidea di uguaglianza, gli antichi amerindi la applicavano alla nascita; se poi il corso della vita, nella fase della maturazione, cambiava il destino del bambino, ci era per volont divina.

    Leducazione dava importanza alla conoscenza della storia, della mitologia e della poesia e perci un fanciullo doveva saper leggere, cantare, preparare discorsi. Tutto era scritto nei codici e il bambino era dunque parte integrante della societ.

    Lamministrazione coloniale e religiosa permise luso della scrittura basata sui logogrammi tanto per utilit educativa ed economica, come per il conoscimento delle antichit indigene e ci favor levangelizzazione. Con il passare del tempo la cultura del bambino indio fu sostituita. Pertanto, ancora nel quindicesimo e sedicesimo secolo, per motivi religiosi, lattenzione data alleducazione del bambino americano maggiore che in Europa. Padre Bartolomeo della Casa era costantemente preoccupato della maniera di educare quei bambini indigeni o di sangue misto. Il suo maggiore scopo era dinsegnare il nuovo senza distruggere il vecchio e ci fu spesso fonte di scontri con i potenti dellepoca.

    Nel sedicesimo secolo, in Europa, il sentimento verso il minore si completa: nella vita quotidiana si delineano due vite, quella adulta e laltra adolescente. Nel seicento il bambino smette di essere coperto come un adulto. Nel settecento il pargolo vestito, si parla di moda infantile, il suo abbigliamento diviene pi comodo, meno rigido. Sono ancora solo i bambini

  • poveri e quelli del popolo pi in basso che seguono a indossare gli abiti adatti agli adulti. Si pubblicano i primi galatei per insegnare le buone maniere. Finalmente appare il metodo, la gradualit nellinsegnamento, poich gli umanisti erano convinti che leducazione si ricevesse nel trascorrere della vita, nella lotta per il quotidiano.

    Nel nuovo mondo sono i missionari ad andare di villaggio in villaggio per fondare leducazione a cui essi danno grande importanza. Agli inizi del settecento si aprirono collegi per le bambine povere. Leducazione femminile ebbe inizio grazie alla presenza di comunit religiose. Il primo collegio femminile, lEnseanza, apr le porte il 23 aprile del 1784 con il patrocinio del vescovo Virrey.

    In America Latina, allepoca della colonizzazione, data la scarsezza di strutture educative, il bambino non pu essere separato dal mondo degli adulti, come in Europa, ma vive a stretto contatto con tutte le problematiche coloniali del tempo. I nuovi territori sono sconfinati e leducazione impartita, dove non arriva il missionario, dal colono, e se costui buono, con mezzi, trova un insegnante che istruisca i figli propri e quelli dei suoi dipendenti.

    Questi casi di sostituzione di compiti, stato-cittadino, centralit-periferia, sono tuttora presenti, (una sorta di latenza dellencomienda) l dove grandi latifondi chiedono limpiego di lavoratori che si trovano distanti centinaia di chilometri dal posto abitato pi vicino che dispone di una scuola. I piani economici non prevedono una ristrutturazione del territorio coltivato o di allevamento, creando sul posto scuole o universit.

    La preoccupazione principale dei governi che si sono succeduti stata lindustria che ha creato uno spostamento di milioni di persone, dal campo alla citt, con nefaste conseguenze. La narcoguerriglia del ventunesimo secolo

  • aggrava la situazione, distruggendo le poche scuole rimaste nei territori dove scarsa o nulla la presenza dello stato e negando ai bambini il diritto allistruzione e alla stessa famiglia il diritto a essere una buona base sociale.

    In Europa, come abbiamo visto, dunque il crescere del sentimento della famiglia che sviluppa nella societ il sentimento dellinfanzia. In America, assegnata la politica coloniale, la necessit di dare una nuova fede, la cristiana, a rendere centrale il sentimento dellinfanzia.

    LAmerica vede un nuovo fenotipo di bambino. Regole altre sono stabilite da norme non codificate in Europa. Alla corona spagnola non basteranno cento anni per mettere ordine nella famiglia sud americana. Il re nulla pu a migliaia di chilometri di distanza per ordinare un territorio molte volte pi grande dellEuropa. Pi vi incrocio tra spagnoli e indios, pi cresce il disordine. Alla fine del 1600 le castas e le sotto castas sono il risultato dei ripetuti incroci di etnie. Bianchi, indios, meticci, creoli, mulatti, e poi suddivisioni delle suddivisioni, in quarti e ottavi e cos via.

    In Europa, dal 1700 in poi, anche se la famiglia scoprir il privato, gran parte della popolazione, pi povera e numerosa, viveva alla meglio e molti ragazzi dovevano procurarsi un lavoro per vivere. In America il bambino, la cui vita non semplice, vive a stretto contatto con lindio, ma il continente ricco di risorse. Si muore per di malattie trasportate dallEuropa.

    2.2 Nello scorrere dei secoli le rappresentazioni nelle favole per i bambini costituiscono una valida verifica del sistema di valori di una societ. Le favole caratterizzano sia chi le esprime, sia chi in esse raffigurato. De Lawue diceva che il racconto ha valore per la rappresentazione di ogni soggetto e

  • che la rappresentazione del bambino nella favola ha il vantaggio di riguardare il passato di ognuno.

    Anche il gioco ha la sua importanza essendo il seguito o lapplicazione pratica della favola. per il bambino americano una sorta di apprendimento teorico e applicazione delle nozioni che ladulto, adattato alla selva, gli passava. Un modo per capire la natura e vivere in essa. Questo fu trasmesso al bambino meticcio, figlio dei nuovi conquistatori e delle indigene, e ci lo salv in pi occasioni da morti accidentali.

    Linfanzia indigena raccontata e idealizzata secondo le concezioni del rispetto della natura. Le favole degli indios parlano del bambino come attore principale, lo presentano spesso in forma magica: parte della natura, e pertanto pu trasformarsi in un pezzo di essa. Nelle favole amerinde non si parla di fate, ma di bambini eroi, di bambini spiriti, di bambini fatti di mais. Quei popoli che non conoscevano le terribili guerre che sfinivano lEuropa, non avevano necessit di creare un Merlino o una Morgana.

    Una leggenda chibcha narra lamore di Tintoba per Sunuba, figlia di un potente capo trib, promessa a un altro giovane guerriero. Incuranti del sacrilegio essi fuggono per realizzare il loro sogno, lasciando inascoltate le parole del gran sacerdote di Sogamoso. Giungendo nei pressi di una laguna Tintoba sente le membra divenire dure e lentamente si trasforma in cactus. Presso di lui, Sunuba, piangendo, cessa di essere bambina e diviene un giunco. L si trovano.

    I Sikuani, indigeni itineranti che abitano nelle riserve colombiane attraversate dal Rio Meta, ancora raccontano ai figli le antiche favole degli avi, ma in esse la natura a essere il tema centrale. La madre dei pesci del fiume la sirena Bakatsolowa. Quando appare Maggio i pesci, quelli di razza buona, salgono il fiume e vanno in cerca della sirena. Bevono la fermentazione del mais, che li rende allegri e perci

  • cominciano a cantare. (Le mamme cantano la canzonetta ai figlioletti). Poi i pesci portano via la sirena perch lei la loro madre.

    Origini di fiumi, storie di animali, di orchi, di alberi che danno frutta, di miracoli fatti dal fuoco, dellinizio della folgore, dello spirito che vive negli animali e nella selva, questo cantano le favole dei Sikuani. Non vi sono guerra, armi, ricchezze favolose, come in quelle europee. Il valore simbolico diverso. Principalmente educativo, orientato alla natura ed trasmesso dalla tradizione orale. La tradizione orale dei Sikuani, ancora viva, dimostra come leducazione del bambino e il rispetto per la natura sono pi sentiti in quelle terre ignote.

    Nel secolo scorso, il ventesimo, ove regna la civilt, il racconto orale della favola stato sostituito dal programma televisivo. La favola porta dalla madre televisione, che non interagisce ma solo presenta scene, immagini cui il bambino, spesso, non in grado di dare il giusto valore.

    In effetti, la televisione non permette ci che gli indios precolombiani, come gli attuali, avevano ben radicato: leducazione del bambino svolta dalla favola orale che permette al futuro ometto anche dinteragire con il grande.

    Mediante la favola, al bambino viene fatto capire che la natura non esiste come realt esterna al gruppo sociale: caccia, pesca, raccolta di frutta e semi sono appropriazione di beni della natura; creature e acqua hanno un padrone invisibile e supremo, al quale bisogna rivolgere il rito ringraziamento, da compiere periodicamente. Al bambino insegnato il valore di ogni pianta, perch da esse dipende la sua sopravvivenza. La cosmovisione si rinnova nella favola indigena ed oggetto di attrazione di molte persone, antropologi ed ecologisti. La sociologia cosmologica indigena ha prodotto una vasta gamma di conoscenze ed il prodotto di osservazioni ataviche e di sperimentazione.

  • Il gioco un altro modo del nuovo bambino americano di rapportarsi al reale. Tre grandi strutture caratterizzano i giochi infantili che si svolgono nella selva: lesercizio fisico, il simbolo magico e la regola antica. Aldil di una schematizzazione puramente analitica, il tentativo di classificazione dei giochi fa apparire linteressante manifestazione della sua personalit. Il bambino come essere spontaneo che apprende il gioco della vita e della morte vivendo ogni giorno allombra del rischio, uno qualunque. Lo spirito della foresta o della vasta pianura penser a lui, o morir.

    Nel nuovo continente, il gioco tra bambini differenti per condizione o colore di pelle, ove la colonizzazione lo rende possibile, diventa azione aderente al ruolo dell'et, creato dallinsieme d'attese coloniali associate allappartenenza di una particolare casta. Il bambino americano percepisce che, come un adulto, deve dominare la natura per non esserne travolto e il gioco lo aiuta in questo esercizio. Il fenotipo spontaneamente fa riferimento a una nuova base biologica per lassegnazione di ruoli diversi secondo l'et. Il bambino indigeno non adatto per il lavoro pesante, troppo fragile, ma il nuovo, incrociato, ricco di rigoglio ibrido, pi forte. Lavorer meglio.

    La societ ispano americana si aspettava dunque che il bambino raggiungesse let adulta avendo gi un suo ruolo che richiedeva abilit fisiche e mentali per non soccombere dinanzi ad una natura diversa da quella del vecchio mondo.

    Qual il gioco odierno del bambino colombiano? Molto diverso dal passato. Sospettare di tutto. Per molti minori obbligatoria la fuga. Fuggire per non essere ammazzati. In Colombia, il numero di bambini in fuga dai paesi di origine a causa delle invasioni di narcotrafficanti vicino al milione. Dopo, nei centri urbani dove arrivano, molti sono costretti, per sopravvivere, a mendicare o a vendere ai semafori delle cittadine e delle citt ogni sorta di prodotti, dormendo di notte

  • nei posti pi insoliti e pericolosi, come la sponda di un fiume a carattere torrentizio che non avvisa nessuno della piena in arrivo. A loro negato il diritto al gioco e in un punto della loro mente ci far sentire il peso negativo nei rapporti inter-soggettivi.

    I bambini delle riserve indigene sono in un certo senso protetti dallisolamento; ma restano lontani dalla gente comune e ricevono meno degli altri bambini. Sono nutriti male e non approfittano di unistruzione regolare. Per socializzano meglio, con valori pi fondanti che permettono il sogno.

    In Colombia, allinizio del secolo ventesimo, la famiglia estesa era il nucleo sociale centrale e tutte le attivit sospingevano genitori, figli, nipoti, zii e nonni verso ununit completa. La relazione famigliare trascendeva lunit domestica e impregnava tutte le attivit sociali. Questa era la ragione per cui i bambini presenziavano le festivit dellanno che divenivano occasione di gioco e di divertimento. Partecipavano agli eventi religiosi, politici e sociali, ai rodei ed erano parte in causa. Spesso il gioco riproduceva, nellimmaginazione infantile, il mondo adulto in cui il bambino si trovava immerso e ci acuiva la sua percezione delle strutture e delle funzioni sociali. I bambini della capitale vivevano in una citt non ancora espansa, con molto contenuto rurale, e le due maniere di vita si fondevano nei giochi, dove si era grandi signori o lavandaie di panni nel fiume, o vaccari. Il gioco aveva come funzione primordiale quella di suggerire ai pi piccoli il ruolo che avrebbero dovuto disimpegnare da adulti e limitazione era predominante pi che linvenzione.

    2.3 In Colombia, la confusa industrializzazione, la narco-guerra in corso da decenni, non permettono un inserimento regolare del soggetto che, terminata linfanzia, si approssima al mondo del lavoro. Le cifre di bambini che lavorano illegalmente

  • o presi di forza dai gruppi banditeschi sono altissime e la causa sta nella difficolt di sopravvivenza della famiglia, spesso numerosa e povera. I casi di abbandono sono numerosi, ma quello contadino diverso da quello cittadino perch diversi sono i contesti sociali. Nelle citt, la rinuncia al figlio minore ricorrente: va a rubare, mendica, lavora presso padroni crudeli, fugge. Per molti ragazzi la strada diventa il luogo principe delle esperienze e della socializzazione, il posto dove essi annodano i legami con i coetanei e con certi strati deviati della societ adulta. Non mancano casi dove il figlio viene donato o lasciato a persone o enti. Non si assiste, come nei paesi ricchi, stando alle cronache, (quelle italiane ad esempio), alla ripetizione di anomalie, a volte vere e proprie esecuzioni di neonati, dove la madre, rotto il cordone ombelicale, come estremo segno di disprezzo, butta il nascituro nella spazzatura, o lo sopprime. Labbandono, perci, figlio della povert, dellignoranza, dellodio, della disperazione. Se alla povert si aggiunge un vuoto sociale, la situazione si complica.

    La famiglia colombiana in crisi, lordine dei valori confuso in una nazione dove la vita umana di scarso valore, a giudicare dalle cifre di morte violenta fornite annualmente dallente di statistiche dello stato, che non riesce a punire tutti i casi di violenza criminale. I minori risentono dei cambiamenti che la famiglia moderna subisce in modo traumatico: la struttura, rispetto al passato, mutata, nuovi nuclei si formano senza regolare lunione e spesso dopo il naufragio di una precedente unione che ha dato figli. Se il mondo dei grandi la fonte dei modelli di ruolo di cui si alimenta linfanzia, da esso scaturiranno atteggiamenti e comportamenti che saranno la risultante delle componenti interiorizzate dal sistema motivazionale. Correggere sar perci difficile.

    Allinizio del ventesimo secolo il maltrattamento infantile accadeva nelle case di ogni ceto. Quando era il padre a

  • castigare, lazione ricadeva sia sul figlio sia sulla madre. Linfanticidio per percosse era frequente. Solo per i sospetti dei vicini la polizia scopriva il delitto e il caso diveniva un fatto pubblico da mettere sotto osservazione come oggetto di studio o scritto di natura scientifica. I bambini erano il capro espiatorio di pene gravi che affliggevano gli adulti, sia maschi sia femmine.

    Nella guerra civile dello scorso secolo i bambini erano uccisi per ottenere informazioni sui nemici dellopposta fazione. (Tale vile procedura viene applicata tuttoggi dalle narco-fazioni). Il maltrattamento infantile era poche volte motivo di preoccupazione sociale. Linfanticidio considerato inaccettabile, generalmente, denigrava la madre. Le cause che spingevano al gesto sia gli uomini sia le donne erano di solito la necessit disperata, provocata dalla miseria, e lalcolismo. Pareva che il dovere di allevare un figlio senza lappoggio paterno colpevolizzasse unicamente la donna. Se il gesto malsano era commesso dal padre, si parlava dinfermit mentale.

    In Colombia leducazione mutata; tali mostruosit non accadono se non sporadicamente. La vendita dei bambini appena nati o la donazione a persone danarose che possano prendersene cura, quando le madri non vogliono affidare il loro frutto allIBFC, pare, a questo punto, il male minore, se porta vantaggio al neonato e gli salva la vita. in atto un crescente processo dindividualizzazione sia economica sia culturale dei soggetti; la pluralizzazione degli stili di vita ha legittimato, da un punto di vista culturale, nuove forme familiari che si adattano alla costante riorganizzazione del quotidiano, alla diversa gestione della dimensione affettivo - relazionale che nel passato era confinata in zone molto isolate e lontane dalle citt.

    Per quanto attiene alle funzioni educative, la crescita degli apparati scolastici e di altre agenzie di riproduzione socioculturale ha modificato il ruolo della famiglia. La

  • formazione della personalit e dellidentit individuale influenzata da agenzie extra-familiari, poich la famiglia inserita in un complesso sistema dinterdipendenze al cui interno le funzioni condivise con altre istituzioni costituiscono il presupposto del funzionamento della societ.

    2.4 Il bambino, durante il primo anno di vita, trae dal rapporto con la madre gli elementi psicologici fondamentali su cui costruir la sua personalit. Ogni madre lorganizzatore psichico del bambino. Nello sviluppo vi sono dei periodi particolarmente critici in cui le direttive della madre danno luogo alla formazione di una struttura psichica a un livello elevato. Data limportanza della relazione e dellevoluzione dei rapporti madre-figlio, il dibattito sulla formazione della personalit nei primi tre anni di vita acceso. La personalit, comunque, si forma in famiglia, in particolare in quella nucleare, dove la reciproca dipendenza psicologica rafforzata. La madre colombiana oggi o troppo permissiva, o troppo autoritaria, ostaggio di una lotta quotidiana che la affligge e le conseguenze si vedono nel numero di minori lasciati alla strada o nel crescente numero di bambine in et scolare che restano incinte e devono lasciare gli studi.

    La famiglia appare come un organismo sociale che va adattandosi alla logica della societ industriale cresciuta male e confusa. Ecco che leducazione dei figli si trasforma e cambiano anche i rapporti tra adulti e bambini. Altri modelli, alieni, tendono a sostituirsi agli antichi modelli di comportamento. La guerriglia, il paramilitarismo mutante, offrono una paga che il mondo del lavoro non pu dare.

    La socializzazione di un giovane comporta la trasmissione dei valori, delle norme e degli atteggiamenti dai membri pi anziani a quelli pi giovani. Di solito questo processo fa registrare un certo grado di contrasto, poich la cultura

  • essenzialmente il prodotto di esperienze e tradizioni diverse. Cos, fra generazioni sempre esistito un conflitto latente, le cui manifestazioni sono state troppo spesso attribuite alla passionalit e allidealismo dei giovani. In Colombia il contrasto non tra generazioni, ma tra fazioni che propongono eroi come Pablo Escobar, Tito Fijo, Castagno, e altri soggetti.

    Le esperienze e i mutamenti nella vita dei giovani sono stati e sono cos differenti da quelli delle passate generazioni, dove le pressioni della famiglia e della comunit locale avevano spesso la meglio nella risoluzione dei conflitti generazionali, a spese delle aspirazioni, delle ambizioni o dei sogni delladolescente. Oggi, il conflitto influenzato da una vecchia povert e da una nuova delinquenza senza regole.

    I bambini hanno un loro sistema cognitivo e semiotico che si sviluppa per tutta ladolescenza, cos non solo preferiscono forme di svago diverse da quelle degli adulti, ma reagiscono anche diversamente dinanzi a certi stimoli. La televisione colombiana ogni giorno passa immagini e informazioni di massacri a cui segue il silenzio delle istituzioni, soprattutto di quelle internazionali. Lindifferenza alla notizia di un massacro la regola di una disattesa corretta informazione. Essi possono non capire o fraintendere il contenuto di un programma, se non hanno il background culturale necessario.

    2.5 Lantisocialit minorile in genere vista come un

    effetto della mancata o imperfetta socializzazione, attribuendola alle carenze della struttura familiare. Certamente, non si pu negare che fattori delinquenziali minorili si riscontrano in seno a famiglie in cui venuta meno la singolarit dei compiti educativi, o minate nelle proprie basi dalla scarsa moralit dei genitori, dallisolamento dei nuclei, dallaridit affettiva.

    Se il problema affonda le radici nella mancata o difettosa socializzazione del minore, non pu essere trascurato quel che la

  • delinquenza minorile si trova concentrata nelle aree pi depresse delle grandi citt e si manifesta attraverso atti compiuti da gruppi organizzati di coetanei. Lingresso nelle bande non limitato solo a soggetti in cui carente il processo di socializzazione. Un aspetto del ruolo delle bande minorili nel comportamento deviato quello di creare nelladolescente il desiderio dinnalzarsi al livello delluomo adulto, ed un esempio tipico di sub-cultura urbana.

    In Colombia, larruolamento volontario nei gruppi di guerriglia o paramilitarismo mutante dovuto, nella quasi totalit dei casi, a bisogno di soldi, essendo gli ideali politici scarsamente rilevabili dato il particolare tipo di politica individualista ed esageratamente clientelare in atto, dove sufficiente essere eletti deputati per avere diritto alla pensione da parlamentare, senza che sia necessario terminare la legislatura. Vi il sospetto che alcune campagne politiche siano sovvenzionate con dollari del narcotraffico; la corruzione estesa a tutti i livelli crea mancanza di fiducia, compartimentazione.

    Se impresa ardua individuare nel comportamento del bambino la linea di demarcazione che delimita la bravata infantile, sciocca e imbarazzante, ancorch fastidiosa, dallatteggiamento delinquenziale, non meno lo stabilire quella che separa la delinquenza dalla patologia criminale, per cui la delinquenza risulta essere unetichetta troppo vaga per comprendere le azioni che ne conseguono. Molte forme di comportamento problematico sono tipiche in certe fasi dello sviluppo e non sono collegabili a eventuali degenerazioni. Piuttosto, le tendenze asociali si presentano soprattutto nei casi in cui il bambino costretto a staccarsi da entrambi i genitori o vive in una situazione sociale e culturale come deprivato.

    Con la nascita del paradigma sociale, lanalisi dellanomia e della criminalit minorile si spostata dal singolo individuo, con le caratteristiche fisiche e psichiche, alla struttura sociale e

  • culturale, al sistema delle norme. Venendo meno lottica individualistica, se n sviluppata unaltra, rivolta allo studio dei fattori extraindividuali. Durkheim, Simmel, Parsons, pur senza studiare direttamente i gruppi devianti, individuarono i meccanismi di produzione della devianza. Essi posero a fondamento dellequilibrio sociale due specie di variabili: la coesione dei rapporti sociali e la coerenza delle rappresentazioni collettive. Per Durkheim nelle societ tradizionali, la coesione sociale, quale legame verticale e orizzontale, era basata su un insieme di rappresentazioni collettive coerenti tra loro e capaci di unire gli individui. Nelle societ moderne il problema critico proprio lincoerenza e la frammentazione delle rappresentazioni collettive. Per il sociologo tedesco in questo vuoto che si produce lanomia, la disgregazione sociale. Anche per Simmel il conflitto della societ moderna si colloca nelle rappresentazioni collettive, perch si producono rapporti di esclusione e unostilit sociale generalizzata. Per Weber rimangono critici alcuni aspetti tipici della societ, in particolare non sembrano sufficienti a coprire il vuoto provocato dal processo di razionalizzazione, n la legittimit legale - razionale, n letica del capitalismo. In altre parole, la disgregazione sociale si associa a deficit di rappresentazioni collettive che involvono per mancanza di norme e producono perci anomia. Viene meno la socialit fissata nellorganismo complessivo, attraverso la coscienza collettiva guidata dalle norme. I comportamenti devianti sono resi possibili da un insieme di variabili esogene e variabili endogene che agiscono sui singoli: crisi delle forme dintegrazione, limiti del controllo sociale, livelli di urbanizzazione e industrializzazione, indebolimento della struttura familiare, insufficienza della struttura scolastica, stili di vita centrati sul consumo, sradicamento legato alla mobilit geografica, crisi economiche indotte da svariate cause.

  • I dati confermano che i detenuti in carceri minorili appartengono in maggioranza alla fascia pi povera della societ, anche se alcune teorie sottovalutano la criminalit quale effetto primario della povert, di condizioni di vita anomale, della disgregazione familiare. Devo per osservare che quando si cerca di ricostruire il fenomeno della delinquenza minorile basandosi esclusivamente sulle statistiche ufficiali, non si compie unoperazione scientifica completa, ma si aderisce spesso a uno stereotipo. La Scuola di Chicago ha, infatti, documentato i rapporti tra criminalit e aree urbane e li ha interpretati sulla conformit di categorie quali la disgregazione del territorio, la disorganizzazione sociale. Le due categorie sono dominanti in Colombia e ne consegue che la devianza cresce nelle aree urbane caratterizzate dalla densit demografica, dalla presenza simultanea di culture diverse, dallinstabilit di sistemi culturali, dal degrado ambientale. La classe sociale di appartenenza, (retaggio delle antiche castas, oggi mutate e applicate in zone urbane definite in sei estratti, da quello pi basso e miserabile a quello pi alto), fattore decisivo per la delinquenza minorile. Le bande delinquenziali si collocano nelle comunit sub culturali, nelle minoranze etniche, dove sono minime le probabilit di realizzazione. La pressione sociale e le tensioni strutturali dei soggetti messi in ambienti marginali danno origine a diversi adattamenti collettivi, secondo le possibilit differenziate di accesso alle risorse. Lestensione dei fenomeni di guerriglia e contro-guerriglia, il narcotraffico, le nuove bande nate dalle ceneri del passato paramilitarismo disciolto dal presidente Uribe, da anni giocano su questi elementi, supportate dai grandi contrabbandieri della cocaina. Nelle file dirregolari sono presenti minori di basso strato sociale, ragazzi fuggiti dai campi, principalmente. Quelli di citt entrano nei reparti di spionaggio, fornendo nomi di persone da sequestrare per estorsione.

  • In Colombia un comportamento di protesta adolescenziale sorge come conseguenza della mancanza di possibilit e come adattamento al disagio creato dai modelli di ricchezza proposti dai mass media, ma non raggiungibili da tutti: alle limitazioni segue limpiego facile di mezzi illegittimi. Le proibizioni non sono interiorizzate, esse non rappresentano un ostacolo socialmente strutturato. Il paradigma della costruzione sociale della devianza, nella versione interazionista, afferma che la reazione pubblica e sociale al comportamento deviante si esprime a due livelli: quello informale, che si concreta in processi di stigmatizzazione e marginalizzazione e quello istituzionale, esperito dalle agenzie di controllo chiamate ad applicare le norme e dalle istituzioni incaricate del trattamento dei devianti. Volendo applicare il contenuto essenziale della teoria interazionista al fenomeno della devianza minorile colombiana si pu sintetizzare il seguente punto: il bambino abbandonato alla strada percorre un cammino fatto di piccoli passi, ognuno dei quali condizione dello svilupparsi di una determinata prospettiva che premessa di nuovi peggiori comportamenti, con mutazione didentit. Perci, se la societ colombiana definisce la condotta di minori marginali come deviante, e non interviene in modo completo e organico, deve sopportare le conseguenze del comportamento di questi esseri.

    Una tara appunto lindifferenza. chiaro che le teorie del disagio e della devianza pensate

    per i paesi opulenti non sono del tutto applicabili ai paesi poveri. La Colombia considerata appartenente al terzo mondo. Qui, per, le circostanze in cui nasce e si sviluppa la devianza sono diverse. Le microanalisi fatte in una citt come Chicago non trovano riscontro per Bogot. Nei paesi in via di sviluppo la devianza nasce dalla povert, dalla necessit di sopravvivere e non originata dalla meta del successo, dal confronto diretto, dalla frustrazione. Le teorie della trasmissione della cultura e

  • dellintegrazione dicono che il meccanismo di apprendimento del comportamento deviante passa per vie diverse. Come nella maggior parte dei paesi Sud Americani, manca una vera classe media, la forbice tra ricchi e poveri e molto aperta, perci ne scaturisce unaccettazione passiva del comportamento deviante; llite socioculturale non soffre in primo piano delle conseguenze immediate e visibili di un certo tipo di devianza.

    In Colombia i ricchi abitano in zone residenziali con sorveglianza armata, (estratto sei) il ceto medio - alto in quartieri decenti, (estratto 4-5) dove c comunque sorveglianza. Non c pertanto reazione alla devianza, ma inibizione della cultura, e la divisione delle citt in estratti ne portatrice.

    La povert, la mancanza di famiglia, i livelli di cultura molto dissimili, fasce sociali, processi dinterazione differenziati, portano a una forma di devianza che, indubbiamente, nasce da un disagio, ma diversa per il paese ricco e il paese povero. La devianza dei minori non una devianza espressiva, come quella degli hooligan, un comportamento deviante che Cohen ben identific nelle aree subculturali. Quella dei paesi poveri strumentale, dovuta alla fame, alla miseria, al bisogno, l dove i reati servono a sopravvivere.

    La marginalit minorile non solo conseguenza della povert, della disgregazione familiare, della deprivazione culturale, ma anche del mancato riconoscimento di realt culturali caratterizzate dalla diversit di valori di riferimento; essa conseguenza della tendenza statale ad adottare soluzioni assistenzialistiche monche, che non valorizzano la capacit di auto-sviluppo dei soggetti.

  • Capitolo terzo

    La condizione in America del Sud.

    3.1 Per le Nazioni Unite, le conquiste ottenute in fatto di salute e di educazione danno ragione a tre su cinque dei paesi che lottano per tali obiettivi, facendo aumentare le probabilit di sopravvivenza dei bambini in situazione critica. Tra i successi pi indicativi ottenuti, figurano lespansione mondiale dei servizi dimmunizzazione, la virtuale eliminazione della poliomielite e della dracunculiasi (verme della Guinea); la somministrazione di sale iodato a 1500 milioni di persone; la conversione di varie migliaia di ospedali in strutture Amici dellinfanzia; il salvataggio di un milione di bambini per anno, aumentando le capacit familiari di trattare la disidratazione diarroica in seno alla stessa famiglia, implementando la reidratazione orale. Daltro canto lONU ha riconosciuto anche delle sconfitte. Lo zoccolo duro rimane la nutrizione. Quasi un terzo dei bambini di et inferiore ai cinque anni mostra nei paesi in via di sviluppo un peso inferiore al normale.

    Ma ci sono altre brutte vicende. Vediamo.- Sfruttamento sessuale.I modi per avviare minori alla prostituzione sono vari. Dalla

    coercizione, agli inganni, al sequestro, alla vendita. implicito che lo sfruttamento sessuale attenta alla dignit, allidentit, allautostima del minore, e mina la fiducia negli adulti. Inoltre mette in pericolo la salute fisica, psicologica ed emozionale dei bambini, viola i loro diritti e minaccia il loro futuro. Infine li priva di uno sviluppo sessuale naturale e spontaneo.

    Per le piccole vittime, la violenza, la sfiducia, la vergogna, il rifiuto, possono convertirsi in norma e finiscono per dipendere dai loro sfruttatori in quanto a stabilit emozionale e appoggio. Sebbene la prostituzione infantile sia un problema presente in

  • quasi tutte le societ, essa tollerata in maniera tacita, mediante diversi livelli di complicit.

    I minori coinvolti sono adolescenti e in maggioranza bambine. La povert e lingiustizia economica sono fattori comuni. I bambini provengono da ambienti poveri, dove le possibilit e opportunit economiche sono inesistenti. I membri stessi della famiglia possono venderli intenzionalmente a commercianti del sesso o per lequivoco che gli stessi troveranno un lavoro al bambino.

    Ma la povert combina spesso unimmagine svalorizzata del figlio e a volte lo si vende. Si di fronte ad un mercato in piena attivit, con clienti, rotte di distribuzione, posti di vendita e tutte le caratteristiche di unindustria organizzata. Per ultimi vi sono i gruppi di pedofili che ricevono attenzione dai commercianti di sesso minorile e meno dai mass media.

    Lo sfruttamento ha numerose cause soggiacenti, come lingiustizia sociale ed economica, le disparit ricchi-poveri, le migrazioni, lurbanizzazione e la disintegrazione familiare. Lignoranza, il consumismo, lansia di possedere, di comprare, esaltate dalla pubblicit e dai mezzi di comunicazione, spingono coloro che non valorizzano i propri figli a scambiarli con beni pi desiderati. Altre volte gli stessi bambini vendono parti del corpo per mantenersi al livello dei loro pari in una societ che dice loro che i beni materiali sono pi importanti della dignit.

    Negli ultimi venti anni molti paesi in via di sviluppo hanno dovuto lottare con le profonde mutazioni dovute alla povert, alle guerre, alle crisi politiche ed economiche come gli aggiustamenti strutturali e i pesanti debiti internazionali. Molte comunit sono state spiazzate e distrutte, sono aumentate le disparit e a vari livelli sono state destabilizzate le strutture e le relazioni familiari. un paradosso, ma la povert maggiore e pi difficile da superare che ieri.

  • La pornografia infantile una componente dellabuso sessuale che abbraccia un segmento specifico e lucrativo del crescente mercato della pornografia mondiale. Questa una violazione dei diritti che genera gravi conseguenze fisiche ed emozionali. Deterioramento dello sviluppo psicosociale ed emozionale, comportamento antisociale, depressione, timori, ansie, infermit, lesioni, violenza.

    stata provata lesistenza di un effetto modellatore che in molti casi fa apprendere ai bambini il relazionarsi dellattivit sessuale con la violenza e con luso della forza che provocano poi vincoli di dipendenza emozionale con gli sfruttatori. I bambini corrono il rischio di perpetrare essi stessi atti illeciti e di sottoporre ad abusi sessuali altri coetanei.

    Molti dei fattori che portano i bambini a farsi sfruttare dalla pornografia sono gli stessi che li spingono alla prostituzione. I pi vulnerabili alla coazione, seduzione e alla forza fisica esercitata per il reclutamento sono i minori che provengono da famiglie povere o disintegrate, o da famiglie dove sono stati sottoposti a violenza e ad abusi.

    In Colombia, i rifugiati, le persone cacciate dal loro paese in seguito allentrata in campo del narcotraffico, si sono viste obbligate a transitare per territori ostili, facili prede di battaglioni non regolari. I programmi locali di riordino strutturale hanno distolto quei fondi destinati ai vari settori sociali, facendo cos aumentare le difficolt sociali ed economiche. In molti casi, agli adulti come ai bambini, non rimane in alternativa che la prostituzione, in cambio di alimenti, panni, denaro o soccorso.

    Unindagine pubblicata recentemente dalla Camera di Commercio di Bogot indica che nella capitale vi sono 7000 prostitute di et inferiore ai diciotto anni. Si calcola che un terzo del totale delle prostitute ha meno di quattordici anni. Pi della met hanno contratto malattie veneree, meno di un terzo AIDS.

  • - Lavoro minorile.Non esistono statistiche complete sul lavoro minorile perch

    nella gran parte dei casi i datori di lavoro si rifiutano di ammetterne lesistenza o comunque sono difficili le rilevazioni statistiche ufficiali.

    A dispetto delle leggi internazionali e nazionali, si continua a sfruttare il lavoro minorile: bambini minatori, piccoli pastori che vengono fatti lavorare per quindici ore al giorno, servitori, braccianti in miniatura, ecc.

    - I minori soldati.Migliaia hanno combattuto nellultimo decennio, alcuni

    negli eserciti governativi, altri nelle armate di opposizione. La maggioranza ha da quindici a diciotto anni ma ci sono reclute anche di dieci anni e la tendenza che si nota verso un abbassamento dellet.

    Anche nella storia passata i ragazzi sono stati usati come soldati, ma negli ultimi anni questo fenomeno in netto aumento perch cambiata la natura della guerra, diventata oggi prevalentemente di narcotraffico. Luso di un bambino imbottito di esplosivo per un attentato segno della mancanza dimensionale dellinfanzia in una parte del loro cervello. Gli autori di tali scandalosi ma teatrali omicidi non hanno avuto infanzia, giacch non ne riconoscono i diritti.

    Luso di armi automatiche e leggere ha reso pi facile larruolamento dei minori; oggi un bambino di dieci anni pu usare un AK-47 come un adulto. I ragazzi, inoltre, non chiedono paghe, e si fanno indottrinare e controllare pi facilmente di un adulto, affrontano il pericolo con maggior incoscienza (per esempio attraversando campi minati o intrufolandosi nei territori nemici come spie). Inoltre la lunghezza del conflitto tra stato e narcoguerriglieri rende urgente trovare nuove reclute per rimpiazzare le perdite e si ricorre a ragazzi che non hanno documenti che mostrino la loro et. Si dice che alcuni

  • aderiscono come volontari e in questo caso le cause possono essere diverse: per lo pi lo fanno per sopravvivere, perch c di mezzo la fame o il bisogno di protezione; oppure per rancori e odio verso le fazioni opposte che hanno provocato morti nelle loro famiglie; oppure per dare, arruolandosi, una specie di protezione alle loro famiglie, minacciate da una fazione o dallaltra.

    Per i ragazzi che sopravvivono alla guerra e no