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La comprensione del testo scolastico (testo espositivo) Daniela Notarbartolo Pisa, 2 marzo 2017

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La comprensione del testo scolastico (testo espositivo) Daniela Notarbartolo

Pisa, 2 marzo 2017

Indice

1. Comprendere un testo

a. Superficie del testo e coesione

b. Scopo del testo

c. Le relazioni logiche e la coerenza

2. Il testo espositivo di materia (esempi)

a. Il testo che funziona

b. Il testo che non funziona

3. Relazioni logiche e Invalsi

Approfondimenti

Dan

iela

No

tarb

arto

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2

1. Comprendere un testo Alcuni risultati costanti delle misurazioni Invalsi

1. I testi espositivi risultano più complessi dei testi narrativi

• Non sono abituati?

• Struttura logica impegnativa?

2. Le domande di comprensione globale e quelle sullo scopo del testo risultano difficili

• Si muovono per sequenze?

• È richiesta integrazione di informazioni?

3. Davanti a informazioni implicite gli studenti non mettono in atto strategie

• Non se le aspettano?

• Non leggono fra le righe?

Dan

iela

No

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arto

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3

Misurare la difficoltà del testo

Elementi quantitativi:

• Lunghezza delle parole

• Lunghezza delle frasi

• Numero di parole non note

• …

Elementi qualitativi

• Argomento non noto o non affine

• Scarsa motivazione

• …

Dan

iela

No

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«textum»

• La conoscenza si basa sula possibilità di istituire nessi fra i fatti e fra i concetti (non come l’elenco del telefono)

• Il discorso si basa sulla relazione interpersonale (pertinenza, felicità della comunicazione, congruenza significati-esperienza-azioni)

• La frase è costruita su nessi semantici e sintattici e sulla gerarchia delle parti (dalla linearità alla dipendenza dalla struttura)

• Anche il testo si basa su relazioni formali e di senso (M.Palermo)

• Cfr. a livello atomico e subatomico: interazione nucleare fino ai «gluoni» (colla) che tengono insieme i quark

• Cfr. a livello dei corpi celesti: le forze gravitazionali

La «cifra» segreta dell’Essere è la relazione!

Dan

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No

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Che cosa è (veramente) un testo

Non solo

• singoli contenuti informativi (che cosa dice)

> il testo come contenitore di informazioni da ripetere

ma anche

• idea centrale e gerarchia delle informazioni

• nessi interni di coesione e coerenza

• intenzione, scopo, effetto sulla realtà

> il testo come rete di significati da ricostruire

Dan

iela

No

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arto

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Dan

iela

No

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arto

lo

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Anche il testo narrativo …

Ricordo epiche cacce al topo a cui partecipavamo tutti con scope, spazzoloni, battipanni e altre armi improprie. Persino mia nonna, che per molte cose si sentiva vecchia, in questo caso ritrovava la sua giovinezza. Solo il fratellino doveva contentarsi di seguire quelle cacce dal suo seggiolone, emettendo gridolini di esultanza, perché non sapeva ancora camminare. In un anno cambiammo casa tre volte. Io a Mantova scoprii la strada. La strada come libertà di giocare, spazio per incontrare altri bambini. Per non studiare, non fare i compiti, non obbedire alla mamma. (rr.8-16)

(…) I pattini a rotelle in realtà non erano solo miei, ma anche di mio fratello; lui però era timido e non osava andare a suonare il campanello della villa per recuperarlo. (rr.23-25)

(…) … conobbi Venturini, un compagno di scuola di mio fratello Roberto, che faceva la prima media. Io facevo la quarta elementare. (rr.36-38)

Dan

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No

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arto

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…richiede di integrare le informazioni

A2. Quali persone della famiglia vivono a Mantova insieme alla protagonista? Scegli la risposta più completa in base a ciò che dice il testo.

□ A. I nonni, la mamma e due fratelli 3,8

□ B. I genitori, la nonna e due fratelli 6,5

□ C. Due fratelli, la mamma e la nonna 29,9

□ D. La nonna, la mamma e un fratellino 59,0

Un esempio in matematica

A. 28,9 (somma dei numeri) B. 41,5 (somma + 30) C. 12,6 D. 14,7 (considera l’oggetto in tridimensionale)

Dan

iela

No

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arto

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Cosa cerchi nel testo

• «Non sembra esserci, da parte degli studenti, nessun tentativo di interpretare il testo per comprendere la situazione proposta, e da lì partire per la soluzione. Il testo appare come un semplice contenitore di numeri dal quale attingere i dati in entrata per le operazioni» (Giorgio Bolondi)

Domande del sussidiario / dell’antologia

• chi è Airone? quali sono le caratteristiche del personaggio? che cosa fa? …

Dan

iela

No

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Lo stesso per le materie • Se la materia scolastica è una serie di contenuti che devono essere

imparati, nel testo cerchi le informazioni

• Se è un modo specifico di osservare la realtà secondo una certa prospettiva e una certa logica, queste vanno colte insieme ai contenuti

• es. nessi causali e periodizzazione in storia

• es. livelli geofisico, economico, etnografico in geografia

L’albero secondo diverse prospettive

- Il botanico (sa classificarlo in specie)

- Il proprietario dell’albero (vuole vendere i frutti)

- Il funzionario al territorio (controlla se ha delle malattie)

- Il giardiniere (deve potarlo)

- Il falegname (deve ridurlo in assi utilizzabili)

- Il poeta (resta affascinato dalla capigliatura)

- …

Dan

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No

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Due movimenti paralleli

Da parte dell’editoria

• Non appiattire il linguaggio ma non «abbandonare» lo studente: es. significato della parola desumibile dal contesto

• Produrre testi che non siano «contenitori di informazioni» ma si prestino a un lavoro sulla logica del testo (molto insidiosi i testi per la scuola primaria, eccessivamente sintetici)

A scuola

• Affrontare le difficoltà

• a livello di superficie linguistica (lessico, coesione)

• a livello di significato (coerenza e intenzionalità)

Dan

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No

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lo

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a. La superficie del testo

Dan

iela

No

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Quarta primaria, Cinzia R. Pesaro

Nessi di coesione

Dan

iela

No

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arto

lo

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Quarta primaria, Cinzia R. Pesaro

Il lessico

Dan

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No

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Il lessico delle materie usa non solo terminologia specifica ma anche molte parole derivate che descrivono concetti e idee, non referenti

Coesione e riprese anaforiche

Dan

iela

No

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Prima il termine non tecnico «popolazione» > «demografico» «crebbe» > «incremento»

Coesione e riprese anaforiche

Dan

iela

No

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Prima il termine tecnico «mortalità infantile» «mortalità» > (rischio di) morire «infantile» > periodo fra la nascita e il primo anno

Il box lessicale risolve e non risolve …

Dan

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No

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b. Dal contenuto allo scopo

• Avviso ai consumatori

• Il Ministero della salute comunica che è stato segnalato un errore di etichettatura di un lotto di sugo Topper, che rende il prodotto a rischio per la fascia di popolazione allergica.

• La ditta Topper ha già provveduto a pubblicare sul proprio sito il comunicato di richiamo per avvisare i consumatori allergici del pericolo, ed ha segnalato al Ministero il proprio avviso di richiamo per la pubblicazione anche sul sito ministeriale, al fine di rendere la comunicazione al consumatore più efficace. Le autorità sanitarie hanno provveduto ad attivare il sistema d’allerta comunitario.

DI CHE COSA PARLA? DI UN CERTO SUGO

Dan

iela

No

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arto

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Dal contenuto allo scopo

• Avviso ai consumatori

• Il Ministero della salute comunica che è stato segnalato un errore di etichettatura di un lotto di sugo Topper, che rende il prodotto a rischio per la fascia di popolazione allergica.

• La ditta Topper ha già provveduto a pubblicare sul proprio sito il comunicato di richiamo per avvisare i consumatori allergici del pericolo, ed ha segnalato al Ministero il proprio avviso di richiamo per la pubblicazione anche sul sito ministeriale, al fine di rendere la comunicazione al consumatore più efficace. Le autorità sanitarie hanno provveduto ad attivare il sistema d’allerta comunitario.

CHE COSA VUOLE PRODURRE? ALLARME

Dan

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No

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Invalsi 2016 V primaria

Dan

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No

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Idea centrale e intenzione

Dan

iela

No

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C: 61,5 % (D: 19,2 %)

Dan

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No

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c. Relazioni logiche

Che cosa è sovraordinato/sottordinato in un testo • causa-conseguenza • problema-soluzione • processo-fasi • generale-esempio • tutto-parti • concetto-contrasto • generale-particolare • tesi-argomento-confutazione Che cosa FA QUI il testo? (diverso da «che cosa dice») dà una giustificazione, fa un esempio, …

Che cosa FA il testo Esamina la frase seguente. Qui te la presentiamo divisa in due parti:

“Per evitare danni minori ma dolorosi, come le vesciche o anche piccole lesioni o il piede d’atleta (un'infezione da funghi), …”

(prima parte)

“… la scarpa deve consentire l’evaporazione e la traspirazione e deve impedire la penetrazione dell’umidità esterna.”

(seconda parte)

Qual è il rapporto tra la prima e la seconda parte della frase?

La seconda parte

A. contraddice la prima parte.

B. ripete la prima parte.

C. illustra il problema descritto nella prima parte.

D. fornisce la soluzione al problema descritto nella prima parte.

OCSE PISA, Le scarpe sportive

Interpretare il testo: relazioni logiche interne

Dan

iela

No

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I connettivi possono esserci

Le congiunzioni

• infatti, dunque … nonostante, prima che …

I connettivi lessicali

• La ragione di questo comportamento è che …

• La scarpa deve favorire l’evaporazione ed evitare che …

I segnali di scansione

• in primo luogo, in secondo luogo

• non solo … ma anche …; mentre …, ….

Dan

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No

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Dan

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No

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Relazioni > mappa (valore generico delle frecce)

Dan

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No

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Connettivi «invisibili»

Dan

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No

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La punteggiatura

Inferire il nesso testuale

• La Sardegna è l’ideale per una vacanza al mare, con le sue spiagge bianche, il mare limpido e il paesaggio affascinante.

• La Sardegna è l’ideale per una vacanza al mare, perché ha spiagge bianche, mare limpido e paesaggio affascinante.

Dan

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No

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Dan

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No

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arto

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Riconoscere la struttura

Si impara anche scrivendo paragrafi contenenti relazioni logiche (una causa con tre effetti; un concetto generale con tre esempi …)

Clonare il nesso testuale

• La Sardegna è l’ideale per una vacanza al mare, con le sue spiagge bianche, il mare limpido e il paesaggio affascinante.

• La Liguria è piacevole in tutte le stagioni, con il suo clima marittimo, le temperature sempre miti e gli olivi che non sono mai spogli.

• Il tedesco è una lingua piuttosto difficile, con i suoi 4 casi, la costruzione con il verbo in fondo e i nomi composti multipli.

Dan

iela

No

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2. Il testo espositivo

Diversamente da altri testi più prevedibili …

• Prima-poi nella narrazione classica

• Tutto-parti nella descrizione manualistica

• Successione di procedure nel testo regolativo semplice

… nel testo espositivo

• La successione va ricostruita

• I concetti sono volutamente interconnessi fra loro

• Testo che serve a «spiegare» e a far capire la ratio di un argomento

• Per riassumerlo bisogna aver capito la gerarchia delle informazioni e la ratio

Dan

iela

No

tarb

arto

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L’arte di adattarsi L’alta montagna, in inverno, è un luogo decisamente inospitale. Basti pensare alle rigide temperature, all’impeto delle bufere, alle valanghe, alla coltre nevosa che ricopre ogni cosa e rende difficile la ricerca del cibo. Ma proprio questi fattori hanno agito da importanti selezionatori nel corso dell’evoluzione della specie. Solo quelle che hanno saputo sviluppare adattamenti e strategie, a volte sorprendenti, riescono a superare i rigori dell’inverno alpino. C’è chi, come la marmotta, si affida al letargo, trascorrendo l’inverno in comode e calde tane; altri, come l’arvicola delle nevi, vivono in piccole gallerie scavate sotto il manto nevoso; altri ancora, come lo stambecco, superano la stagione avversa grazie alla riserva di grasso accumulata durante l’estate e alla folta pelliccia, nutrendosi di poca erba che spesso deve essere liberata dalla neve scavando con gli zoccoli. Lo scoiattolo e la nocciolaia si affidano invece alle scorte alimentari costituite affannosamente durante l’autunno sotterrando semi di pino cembro o di altre essenze di cui, grazie a qualche dimenticanza, favoriscono involontariamente la diffusione. Tre specie, tuttavia, si sono adattate meglio di tutte le altre fino a diventare, con la muta autunnale, un tutt’uno con il manto nevoso: la lepre variabile (Lepus timidus), la pernice bianca (Lagopus mutus) e l’ermellino (Mustela erminea).

Dan

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No

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L’arte di adattarsi L’alta montagna, in inverno, è un luogo decisamente inospitale. Basti pensare alle rigide temperature, all’impeto delle bufere, alle valanghe, alla coltre nevosa che ricopre ogni cosa e rende difficile la ricerca del cibo. Ma proprio questi fattori hanno agito da importanti selezionatori nel corso dell’evoluzione della specie. Solo quelle che hanno saputo sviluppare adattamenti e strategie, a volte sorprendenti, riescono a superare i rigori dell’inverno alpino. C’è chi, come la marmotta, si affida al letargo, trascorrendo l’inverno in comode e calde tane; altri, come l’arvicola delle nevi, vivono in piccole gallerie scavate sotto il manto nevoso; altri ancora, come lo stambecco, superano la stagione avversa grazie alla riserva di grasso accumulata durante l’estate e alla folta pelliccia, nutrendosi di poca erba che spesso deve essere liberata dalla neve scavando con gli zoccoli. Lo scoiattolo e la nocciolaia si affidano invece alle scorte alimentari costituite affannosamente durante l’autunno sotterrando semi di pino cembro o di altre essenze di cui, grazie a qualche dimenticanza, favoriscono involontariamente la diffusione. Tre specie, tuttavia, si sono adattate meglio di tutte le altre fino a diventare, con la muta autunnale, un tutt’uno con il manto nevoso: la lepre variabile (Lepus timidus), la pernice bianca (Lagopus mutus) e l’ermellino (Mustela erminea).

Dan

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Dan

iela

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L’alta montagna, in inverno, è un luogo decisamente inospitale.

Basti pensare alle rigide temperature, all’impeto delle bufere, alle valanghe,

alla coltre nevosa che ricopre ogni cosa e rende difficile la ricerca del cibo.

Ma proprio questi fattori hanno agito da importanti selezionatori nel corso

dell’evoluzione della specie. Solo quelle che hanno saputo sviluppare adattamenti

e strategie, a volte sorprendenti, riescono a superare i rigori dell’inverno alpino.

C’è chi, come la

marmotta, si affida

al letargo,

trascorrendo

l’inverno in

comode e calde

tane;

altri ancora, come lo stambecco,

superano la stagione avversa grazie

alla riserva di grasso accumulata

durante l’estate e alla folta

pelliccia, nutrendosi di poca erba

che spesso deve essere liberata

dalla neve scavando con gli zoccoli.

Lo scoiattolo e la nocciolaia si affidano

invece* alle scorte alimentari costituite

affannosamente durante l’autunno

sotterrando semi di pino cembro o di

altre essenze di cui, grazie a qualche

dimenticanza, favoriscono

involontariamente la diffusione.

Tre specie,

tuttavia, si sono

adattate meglio di

tutte le altre fino a

diventare, con la

muta autunnale, un

tutt’uno con il

manto nevoso: la

lepre variabile

(Lepus timidus), la

pernice bianca

(Lagopus mutus) e

l’ermellino

(Mustela erminea).

altri, come

l’arvicola delle

nevi, vivono in

piccole gallerie

scavate sotto il

manto nevoso;*

CAUSE

CONSEGUENZE

ESEMPI E STRATEGIE

CONCETTO PROBLEMA

SOLUZ IONE

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• Riassunto (quali sono i passaggi del testo)

• In inverno gli animali delle zone alpine si trovano in un ambiente inospitale, e per risolvere il problema del freddo applicano diverse strategie, come il letargo, la riserva di cibo, la muta …

• Regesto (cosa fa sinteticamente il testo)

• Il testo descrive le diverse strategie con cui le specie di animali delle Alpi si adattano al rigido clima invernale (risolvono il problema…) D

anie

la N

ota

rbar

tolo

Riassunto e regesto

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Dan

iela

No

tarb

arto

lo

L’alta montagna, in inverno, è un luogo decisamente inospitale.

Basti pensare alle rigide temperature, all’impeto delle bufere, alle valanghe,

alla coltre nevosa che ricopre ogni cosa e rende difficile la ricerca del cibo.

Ma proprio questi fattori hanno agito da importanti selezionatori nel corso

dell’evoluzione della specie. Solo quelle che hanno saputo sviluppare adattamenti

e strategie, a volte sorprendenti, riescono a superare i rigori dell’inverno alpino.

C’è chi, come la

marmotta, si affida

al letargo,

trascorrendo

l’inverno in

comode e calde

tane;

altri ancora, come lo stambecco,

superano la stagione avversa grazie

alla riserva di grasso accumulata

durante l’estate e alla folta

pelliccia, nutrendosi di poca erba

che spesso deve essere liberata

dalla neve scavando con gli zoccoli.

Lo scoiattolo e la nocciolaia si affidano

invece* alle scorte alimentari costituite

affannosamente durante l’autunno

sotterrando semi di pino cembro o di

altre essenze di cui, grazie a qualche

dimenticanza, favoriscono

involontariamente la diffusione.

Tre specie,

tuttavia, si sono

adattate meglio di

tutte le altre fino a

diventare, con la

muta autunnale, un

tutt’uno con il

manto nevoso: la

lepre variabile

(Lepus timidus), la

pernice bianca

(Lagopus mutus) e

l’ermellino

(Mustela erminea).

altri, come

l’arvicola delle

nevi, vivono in

piccole gallerie

scavate sotto il

manto nevoso;*

CAUSE

CONSEGUENZE

ESEMPI E STRATEGIE

CONCETTO PROBLEMA

SOLUZ IONE

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problema-soluzione

• Il fiume era la risorsa principale della regione urbanizzata, ma era anche il suo pericolo maggiore.

• Spesso, infatti, durante la stagione delle piogge, il fiume straripava e inondava la pianura circostante. Distruggeva tutto, città e campi coltivati. E, quando finiva la piena, si ritirava e lasciava tante paludi, dove non si poteva più coltivare e dove si moltiplicavano le zanzare.

• Al contrario, quando non pioveva e c’era la siccità, il fiume portava pochissima acqua e i cittadini soffrivano la sete, e i contadini non potevano irrigare i campi.

• Per evitare questi rischi, perciò, gli abitanti delle regioni urbanizzate impararono a controllare i fiumi.

• Erigevano argini per impedire all’acqua di straripare;

• sterravano canali per convogliare l’acqua e per prosciugare le paludi;

• scavavano cisterne per conservare l’acqua per la stagione secca.

Dan

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No

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a. Esempi che funzionano

Livello embrionale

• Riformulazione: uguale a

• Causa: perché

• Conseguenza: quindi

• Contrasto: diverso da

• Elena, Fidenza + Silvia, Civitanova

Dan

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No

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Problemi della pianura

Dan

iela

No

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41 Ricerca di cause e conseguenze Parole tematiche: problemi, fumi, gas tossici, malattie, …

Dan

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42 Silvia C., Recanati

Dan

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Stefania S., Ferrara

Dan

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No

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lo

44 Enrichetta C., Ferrara

problema - soluzione

Indizi di continuità logica

Dan

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No

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b. Non funzionano: «contenitori di informazioni»

Dan

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Relazioni logiche inesistenti

Dan

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Successioni tematiche imprecise

Il the è la bevanda più diffusa in Gran Bretagna. Molti bevono il the per colazione, con latte e zucchero, e poi a metà mattina, e dopo pranzo, e a metà pomeriggio, e anche di sera. Qualcuno invece è appassionato di caffè, nero o macchiato con un po’ di latte. Ai pasti di solito la gente beve acqua o birra o coca-cola, perché il vino, che è molto caro, si beve solo in occasioni speciali.

Dan

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malfunzionamento

Il the è la bevanda più diffusa in Gran Bretagna. Molti bevono il the per colazione, con latte e zucchero, e poi a metà mattina, e dopo pranzo, e a metà pomeriggio, e anche di sera. Qualcuno invece è appassionato di caffè, nero o macchiato con un po’ di latte. Ai pasti di solito la gente beve acqua o birra o coca-cola, perché il vino, che è molto caro, si beve solo in occasioni speciali.

Dan

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Riordino 1: “fattor comune”

La bevanda più diffusa in Gran Bretagna è Il the. Molti bevono il the per colazione, con latte e zucchero, e poi a metà mattina, e dopo pranzo (…).

Qualcuno invece è appassionato di caffè, nero o macchiato con un po’ di latte.

Ai pasti di solito la gente beve acqua o birra o coca-cola, perché il vino, che è molto caro, si beve solo in occasioni speciali.

Dan

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Riordino 2: “frase contenitore”

In Gran Bretagna si consumano varie bevande. La bevanda più diffusa è il the. Molti bevono il the per

colazione, con latte e zucchero, e poi a metà mattina, e dopo pranzo, e a metà pomeriggio, e anche di sera.

Qualcuno invece è appassionato di caffè, nero o macchiato con un po’ di latte.

Ai pasti di solito la gente beve acqua o birra o coca-cola, perché il vino, che è molto caro, si beve solo in occasioni speciali.

Dan

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Riordino 3: criterio temporale

In Gran Bretagna si consumano varie bevande. Occasione 1: La bevanda più diffusa per colazione è il the.

Molti bevono il the, con latte e zucchero, ma poi lo bevono anche a metà mattina, e dopo pranzo, e a metà pomeriggio, e anche di sera. Qualcuno invece è appassionato di caffè, nero o macchiato con un po’ di latte.

Occasione 2: Ai pasti di solito la gente beve acqua o birra o coca-cola, perché il vino, che è molto caro, si beve solo in occasioni speciali.

Coeso ma …

Non è facile ricostruire la storia dei falegnami dell’antichità e di coloro che in genere lavorarono il legno; questo, infatti, è un elemento deteriorabile (al contrario della terracotta e della pietra) e quindi è raro trovarne delle tracce nei reperti archeologici, da cui gli studiosi traggono dati approssimativi ma concreti sulla storia dell’uomo e delle sue attività. Al di là dell’ipotesi probabile che fin dalla preistoria l’uomo abbia lavorato il legno, si può dire con certezza che intorno al 4000 a. C., in Egitto , poco dopo l’introduzione dei primi utensili di rame in questo paese, ci si dedica alla falegnameria.

(testo cit. in «Tutto chiaro?» ed. Lulu)

Dan

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No

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Dubbio sul tema

Dan

iela

No

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arto

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Contenuto apparente: se l’uomo ha lavorato il legno nella preistoria (ma

non dice niente)

Tema: il legno

nella preistoria

Non è facile ricostruire la storia dei falegnami dell’antichità e

di coloro che in genere lavorarono il legno;

non si può

studiare

questo, infatti, è un elemento deteriorabile (al contrario della

terracotta e della pietra)

Non si può

studiare

e quindi è raro trovarne delle tracce nei reperti archeologici,

da cui gli studiosi traggono dati approssimativi ma concreti

sulla storia dell’uomo e delle sue attività.

forse l’uomo lo

ha lavorato

Al di là dell’ipotesi probabile che fin dalla preistoria l’uomo

abbia lavorato il legno,

sicuramente

l’ha lavorato

(senza prove)

si può dire con certezza che intorno al 4000 a. C., in Egitto ,

poco dopo l’introduzione dei primi utensili di rame in questo

paese, ci si dedica alla falegnameria.

Contenuto di questo segmento: se esistono prove documentarie sul lavoro del legno nella preistoria

Problema

Non è facile ricostruire la storia dei falegnami dell’antichità e di coloro che in genere lavorarono il legno;

prima causa questo, infatti, è un elemento deteriorabile (al contrario della terracotta e della pietra)

seconda causa e quindi è raro trovarne delle tracce nei reperti archeologici, da cui gli studiosi traggono dati approssimativi ma concreti sulla storia dell’uomo e delle sue attività.

Vera soluzione [lacuna!! gli studiosi hanno trovato qcosa a partire dal 4000] soluzione parziale 1

Al di là dell’ipotesi probabile che fin dalla preistoria l’uomo abbia lavorato il legno,

soluzione 2 si può dire con certezza che intorno al 4000 a. C., in Egitto, poco dopo l’introduzione dei primi utensili di rame in questo paese, ci si dedica alla falegnameria.

Dan

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La loro attività è documentata soprattutto nelle immagini dei bassorilievi, dove appaiono i diversi momenti della lavorazione di oggetti di legno.

Differimento del rema Nell’era della civiltà post-industriale, riusciamo a capire solo in parte l’importanza che la foresta assumeva nel Medioevo: era un elemento essenziale dell’economia, sia per le campagne che per le città.

Anzitutto va detto che non c’era un solo tipo di foresta.

La parola, derivata dal latino foris, “al di fuori”, indicava semplicemente un’area, che poteva essere boscosa o no, vietata all’agricoltura; ma, dal momento che era un territorio che doveva essere lasciato incolto, almeno la maggior parte di esso tendeva a ricoprirsi di alberi, con la conseguenza che foresta ha finito per sostituire l’antica parola latina silva. In Antichità, la foresta era considerata terra di nessuno (res nullius), dunque nell’Impero Romano diveniva automaticamente proprietà dello Stato; tra i Germani invece era patrimonio della comunità che la utilizzava come pascolo o come riserva di caccia. Il Medioevo ereditò soprattutto la tradizione germanica: la foresta era area di svago per le battute di caccia dei nobili, ma anche un’importante fonte di cibo e di risorse per i villaggi. https://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2012/02/27/le-foreste-nel-medioevo-tra-economia-ed-ecologia/

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Tema apparente della pagina: collocazione dell’Italia Tema reale: i cinque continenti

La pagina «dispersiva»

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L’Italia nel mondo

Dan

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Tema apparente del testo: la popolazione Tema reale: le «fasce» della Terra

Commento della maestra • Questo genere di testi non può essere liquidato tipo “alunno caro,

studia questa pagina per la prossima volta e te la chiedo”. Qui vi sono concetti diversi, da sviscerare a fondo (si consideri, tra gli altri, l’accenno agli obiettivi dell’Unione Europea incastonati in questa miscellanea di argomentazioni che vanno dalla fascia temperata, alla multietnia americana, alle ricerche scientifiche del polo Sud).

• L’alunno che più ha sollevato in classe le difficoltà di comprensione riferendosi a questo brano, mi ha detto le seguenti testuali parole: «Maestra un testo così o lo impari a memoria e lo ripeti oppure non saprei come usarlo».

• Imita una pagina web, con la preoccupazione primaria di colpire lo sguardo e mettere un sacco di carne al fuoco (voltando pagina, si passa ad un argomento completamente diverso e non c’è uno sviluppo sistematico degli argomenti accennati qui), ma così facendo la mente trattiene poco. (Cinzia R., Pesaro)

Dan

iela

No

tarb

arto

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Studiare

• Abbiamo parlato molto di «metodo di studio» ma non del fatto che:

• si studiano prevalentemente testi (scarso supporto dell’osservazione e degli apparati visivi)

• i testi sono fatti in un certo modo (coesione e coerenza)

• Per studiare è necessario

• rendersi conto della gerarchia delle informazioni

• restituire non i singoli elementi, in modo frammentario, bensì l’insieme, nelle sue partizioni e nella sua organizzazione logica (quindi anche quella degli apparati)

Dan

iela

No

tarb

arto

lo

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Un buon libro

• Non necessariamente è «facile» (lessico-concetti) e fa il lavoro al posto dello studente, magari male: valgono più gli a capo e i titoli che non i grassetti e gli evidenziatori

• Non è dispersivo né sovraccarico: gli apparati sono funzionali al testo

• Non è solo un contenitore di informazioni

• Può essere ricostruito – con un lavoro - nella sua logica (successione tematica e relazioni logiche)

• In sintesi: richiede allo studente di usare la RAGIONE

Dan

iela

No

tarb

arto

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6. Relazioni logiche e Invalsi

Dan

iela

No

tarb

arto

lo

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Dal Quadro di riferimento Competenze pragmatiche e testuali (…)

2) il saper cogliere e tener conto dell’organizzazione generale (titolazione, scansione in capoversi e paragrafi, rilievi grafici, ecc.) e dei fenomeni locali che contribuiscono alla coerenza testuale, in particolare la modalità di successione e la gerarchia delle informazioni, e i legami logico-semantici tra frasi e tra capoversi (ad esempio, legami di conseguenza, opposizione, similarità, generalizzazione, esemplificazione ecc.);

(…)

V primaria 2016

Dan

iela

No

tarb

arto

lo

63 C: 49,0 % (B: 28,6 %)

Relazioni logiche e connettivi

Dan

iela

No

tarb

arto

lo

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B: 76,5 %

Rel. logiche senza connettivi

Dan

iela

No

tarb

arto

lo

65 D: 63,4 % (B: 21,0 %)

III media 2016

Dan

iela

No

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Rettangolo a sinistra: crescita della popolazione Rettangolo a destra: crescita dei consumi energetici Primo rettangolo centrale: sovrasfruttamento ambientale Secondo rettangolo centrale: rischio di non riuscire a soddisfare i bisogni di tutta la popolazione mondiale

Corretta: 35,8 % (18,9 omette)

V primaria 2015 B3. “Finito l’inverno, alcuni di questi animali ‘intuiscono’ che in città si può restare anche nelle altre stagioni” (righe 13-14). Questa informazione non può fare a meno di un’altra che la precede. Quale?

A. “Da qualche anno alcune specie hanno cominciato a frequentare la città”

B. “Ma il gruppo più numeroso è quello degli uccelli”

C. “Le aree urbane sono più calde, in media, di 2°C rispetto alle campagne circostanti” (44%)

D. “Di solito gli animali si avvicinano alla città d’inverno”

• Risposta corretta 26,7%

Dan

iela

No

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arto

lo

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Struttura del paragrafo (Invalsi)

Di solito gli animali si avvicinano alle città d’inverno: le aree urbane sono più calde, in media, di 2°C rispetto alle campagne circostanti. Dormire non lontano dai nostri termosifoni permette agli animali di risparmiare molta energia in questa stagione difficile. Poi in città non si può cacciare e quindi vi è anche un elemento di maggior “sicurezza”. Finito l’inverno, alcuni di questi animali “intuiscono” che in città si può restare anche nelle altre stagioni, magari mettendo su famiglia.

(successione temporale)

Dan

iela

No

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Relazioni apparenti (Invalsi)

Da qualche anno alcune specie hanno iniziato a frequentare le città. Ci sono mammiferi come la volpe, che abita nelle periferie e approfitta anche dei nostri rifiuti alimentari, lo scoiattolo che si arrampica sugli alberi dei parchi pubblici, il riccio che di notte si aggira tra orti e giardini. Per non parlare delle diverse specie di pipistrelli che si rifugiano nei sottotetti e nelle cantine.

Ma il gruppo più numeroso è quello degli uccelli, perché volano e quindi riescono a superare con più facilità gli ostacoli rappresentati da strade e palazzi.

(apparentemente descrittivo)

Di solito gli animali si avvicinano alle città d’inverno: le aree urbane sono più calde, in media, di 2°C rispetto alle campagne circostanti. Dormire non lontano dai nostri termosifoni permette agli animali di risparmiare molta energia in questa stagione difficile. Poi in città non si può cacciare e quindi vi è anche un elemento di maggior “sicurezza”.

Finito l’inverno, alcuni di questi animali “intuiscono” che in città si può restare anche nelle altre stagioni, magari mettendo su famiglia.

(apparentemente narrativo-temporale)

Dan

iela

No

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Inferenza semplice

B2. Nel primo paragrafo (righe 1-24) trovi diversi motivi per cui gli animali vanno a stare in città. Scrivine due.

MOTIVO 1. …………………………………………………………………………………………………

MOTIVO 2. ………………………………………………………………………………………………… D

anie

la N

ota

rbar

tolo

70

Segnali

Da qualche anno alcune specie hanno iniziato a frequentare le città. Ci sono mammiferi come la volpe, che abita nelle periferie e approfitta anche dei nostri rifiuti alimentari, lo scoiattolo che si arrampica sugli alberi dei parchi pubblici, il riccio che di notte si aggira tra orti e giardini. Per non parlare delle diverse specie di pipistrelli che si rifugiano nei sottotetti e nelle cantine.

Ma il gruppo più numeroso è quello degli uccelli, perché volano e quindi riescono a superare con più facilità gli ostacoli rappresentati da strade e palazzi.

(parola-causa)

Di solito gli animali si avvicinano alle città d’inverno: le aree urbane sono più calde, in media, di 2°C rispetto alle campagne circostanti. Dormire non lontano dai nostri termosifoni permette agli animali di risparmiare molta energia in questa stagione difficile. Poi in città non si può cacciare e quindi vi è anche un elemento di maggior “sicurezza”.

Finito l’inverno, alcuni di questi animali “intuiscono” che in città si può restare anche nelle altre stagioni, magari mettendo su famiglia.

(connettivo implicito e parola-causa)

Dan

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B8. “Diversamente, le specie più sensibili e specializzate vanno incontro a varie difficoltà e possono quindi diminuire.” (righe 35-36).

a) Questa frase porta a chiedersi: «Diversamente da chi o da che cosa?»

Trova l’informazione necessaria per rispondere e copiala o scrivila con parole tue.

Diversamente da …………………………………………………………………………......

• Aspetto prevalente 4: Cogliere le relazioni di coesione e di coerenza testuale (organizzazione logica entro e oltre la frase).

• Risposta corretta 26,0%

Dan

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Struttura «contrasto»

• Non tutte le specie sono capaci di adattarsi a vivere negli ambienti urbani. Sono facilitate quelle di dimensioni medio-piccole (in città gli habitat hanno estensioni limitate e sono molto frammentati) e sicuramente quelle che tollerano la presenza delle persone e ne sopportano le rumorose attività.

• Sono facilitate le specie che mangiano di tutto (onnivore) e quelle che sono molto adattabili e intelligenti. Ma anche le specie robuste e con comportamento gregario (1): in altre parole, chi è dotato di tutto quanto serve per avere successo nelle città. Il gabbiano reale, la cornacchia grigia, la gazza, gli stessi piccioni sono tra le poche specie che stanno riscuotendo un vero successo nelle aree urbane.

• Diversamente, le specie più sensibili e specializzate vanno incontro a varie difficoltà, e possono quindi diminuire. Per descrivere queste dinamiche, i colleghi degli altri Paesi europei parlano quindi di winners (vincitori) e losers (perdenti).

Dan

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Approfondimenti Linguistica testuale

A. Ferrari, Linguistica del testo, Carocci 2016

M. Palermo, Linguistica testuale dell’italiano, Il Mulino 2013

Sul testo (specialmente scritto)

D. Notarbartolo, Competenze testuali per la scuola, Carocci 2014

Sul testo espositivo

E. Martinelli – P. Marinetto, Comprendere i testi: un problema di apprendimento, ppt on line, gruppo di lavoro Giscel, raccolto in Tutto chiaro?, cur. E. Martinelli, ed. Lulu.com 2016

Sulle inferenze

M. Sbisà, Trova l’implicito. Cinque test da testi scolastici di storia e geografia per la scuola media inferiore, in

http://www2.units.it/sbisama/it/materiali_implicito/iniziale.htm

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D. Notarbartolo, Competenze testuali per la scuola, Bussole Carocci 2014

INDICE 1. L’insegnamento della scrittura 2. La sintassi come struttura riconoscibile 3. Continuità dei referenti 4. Gerarchia della frase 5. Ordine testuale 6. Rapporti logico-semantici 7. Il testo come struttura logica 8. Dimensione comunicativa Conclusioni e Bibliografia

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GRAZIE!

Dan

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