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Italia Italia Via Cuniberti 84 - 10151 TORINO - TEL 339.7605826 - WWW.JAFITALIA.ORG - [email protected] - CCP 12880100 Via Cuniberti 84 - 10151 TORINO - TEL 339.7605826 - WWW.JAFITALIA.ORG - [email protected] - CCP 12880100 Via Vittorio Cuniberti, 84 10151 Torino Email: [email protected] TEL 339.7605826 WWW.JAFITALIA.ORG CCP 12880100 Associazione a favore dei disabili di Joni Eareckson Tada Italia Italia Italia Italia NEWS NEWS INVERNO 2018 Cari amici di JAFItalia, quando, nel 1967, sono diventata tetraplegica, un'amica cristiana ha lasciato un quadretto sul tavolino accanto al mio letto, in ospedale. Le parole erano semplicemente: “La grazia cresce meglio in inverno.” Quelle parole mi hanno aiutato in molti periodi invernali nella mia vita, quando imparavo ad adattarmi alla sedia a rotelle. La grazia di Dio cresce abbondantemente nelle nostre vite quando ci rivolgiamo a Cristo per un bisogno umile e serio. Ecco perché amo il ministero benedetto dallo Spirito di Caterina Olivero e del gruppo di Joni and Friends Italia. I miei amici cercano le persone disabili con delle necessità critiche e portano loro la grazia di Dio attraverso la preghiera, l'amicizia, l'aiuto pratico e il rinnovamento spirituale. Il gruppo di Joni and Friends Italia fa tutto quello che è nelle sue possibilità per veder crescere abbondantemente la grazia di Dio nelle vite di famiglie con delle necessità particolari. Dirigendoci insieme verso l'anno nuovo, prego che la grazia di Dio cresca nei periodi invernali anche della tua vita. E mentre quest'anno preghi per Joni and Friends Italia e la sostieni, per favore, sappi che hai il favore di Dio, come dice il Salmo 41:1-2: “Beato chi ha cura del debole! Nel giorno della sventura il Signore lo libererà. Il Signore lo proteggerà e lo manterrà in vita.” Apprezziamo cosí tanto voi di Joni and Friends Italia! Vostra nella Sua cura Joni Eareckson Tada Noi che siamo disabili quando sentiamo parlare di barriere ci vengono in mente quelle architettoniche, per lo meno per chi è disabile senso motorio. Ma la vastità di barriere è infinita, e non tocca solo le persone con disabilità ma anche il mondo normodotato. Ci sarebbe tanto da dire sui parametri che determinano quest'ultimo termine, ma il discorso sarebbe altrettanto infinito quante sono infinite le tipologie di barriere esistenti. Infatti, che cosa significa disabilità, normalità, barriera? Termini ai quali si tenta di dare un senso ma che restano problematici e indefiniti se non si collocano in dimensioni del reale, della vita di tutti i giorni. Noi tutti sappiamo distinguere un disabile, più o meno grave, da come si pone: se è psico cognitivo e da come si presenta: se è senso motorio. Ecco che allora il termine barriera prende forma in tre dimensioni della vita di relazione. Prima di tutto nella dimensione psicologica, poi nella dimensione ambientale/architettonica e infine nella dimensione culturale/ relazionale. La dimensione psicologica della barriera è determinata dal tipo di reazione che ha il soggetto disabile quando si mette in relazione con gli altri. Accetta sé stesso, la sua disabilità? E qui siamo nel campo soggettivo della barriera. Perché non accetto la mia disabilità? Cosa ritengo di avere meno degli altri? E poi, gli altri, mi accettano? Quest'ultimo è il rimando psicologico della disabilità da parte di chi ti vede diverso da sé (ritenendosi “normale”). Le persone disabili ci fanno i conti tutti i giorni; per quanti, invece, hanno dei limiti psico cognitivi, quelli che vivono direttamente questo disagio sono i loro caregivers famigliari. In un mondo così vario e pieno di differenze il paradosso è che l'omologazione, il trend, la moda la fanno da padroni e basta un niente per farti sentire fuori posto. Questo malessere si amplifica all'inverosimile per quanti sono disabili e per i loro famigliari, per i quali è un dolore immane vedere esclusi i loro cari sulla base di una disabilità. Una delle azioni più efficaci da intraprendere quando ci si imbatte nella disabilità personale o di un famigliare è lavorare su se stessi. Sul nostro concetto di abilità e disabilità. Su quello che possiamo fare e su ciò che possiamo potenziare di quello che ci rimane in residuo. Se noi siamo positivi e propositivi e i nostri famigliari impreziosiscono la nostra diversa abilità valorizzandola e sdrammatizzandola, saranno in pochi a trattarci come persone da compatire e da emarginare. Dobbiamo essere certi di una cosa importante: se tutti noi fossimo liberi dal corpo (come strumento di comunicazione privilegiato nelle nostre relazioni) e non fossimo ingabbiati in schematismi estetici avremo meno problemi e nessuno di noi si sentirebbe escluso. Dio, che è spirito, ma che ci ha dato un corpo, la pensa così su di noi: Isaia 43:4a “Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo”. So già che avete pensato che qui non si parla di corpo ma di sentimenti: preziosità, stima, amore. Infatti queste sono espressioni del nostro essere interiore che non tiene conto dei canoni estetici o delle potenzialità intellettive o senso motorie. Dio, pur avendoci creati con un corpo, che ci serve per metterci in relazione, non lo sopravvaluta ma va all'essenziale e ci valorizza per ciò che siamo. Impariamo da Lui: per noi stessi se siamo disabili, per i nostri cari che soffrono con noi, per i disabili, se noi non lo siamo e abbiamo difficoltà a relazionarci, perché la disabilità ci imbarazza. CONTINUA SUL PROSSIMO NUMERO... Dott.ssa Martina Zardini Gianneramo- sociologa Scrivetemi a: [email protected] Che tipo di barriera hai? Io canterò al Signore perché mi ha fatto del bene. Salmo 13:5 Sostieni anche tu Joni and Friends Italia Codice da inserire nella dichiarazione: 5 X mille Hai rinnovato la quota associativa di quest’anno? Sono sempre solo 10,00 Euro CCP 12880100 Causale «Quota associativa» 97591460015 Chi desiderasse ricevere la nostra Newsletter solo via e-mail o non volesse riceverla più, può comunicarcelo al nostro indirizzo e-mail: [email protected] oppure telefonando al 339.7605826 Chi desiderasse ricevere la nostra Newsletter solo via e-mail o non volesse riceverla più, può comunicarcelo al nostro indirizzo e-mail: [email protected] oppure telefonando al 339.7605826 Il gruppo “Una Luce Nelle tue Mani”, in collaborazione con Joni and Friends Italia, il 10 dicembre ha consegnato il “regalo speciale” presso la residenza “le Magnolie”, situata a Firenze vicino alle rive dell'Arno. Calorosa è stata l'accoglienza non solo degli ospiti, circa 100 ma, anche di tutti gli operatori che con tanta disponibilità e collaborazione hanno permesso la realiz- zazione della serata. Abbiamo trascorso, tra canti, racconti e ricordi circa tre ore ed è stato bello regalare un sorriso a chi sembra non averlo più. Il gruppo ha potuto condividere il mes- saggio del Vangelo: Dio è potente nonostante le situazioni che ci circondano. Dio è presente nella solitudine, nella malattia, nell'angoscia e nel dolore… Attraverso una breve testimonianza si è potuto ricordare quanto è scritto nel salmo 27:1 Il Signore è il baluardo della mia vita di chi avrò paura. Al termine della serata è stata letta la poesia “Chiesta la forza”, mentre i bambini hanno distribuito ad ogni ospite della Struttura un calendario, un cuoricino di carta e una fetta di panettone. Tutti ci hanno salutato con la speranza di condividere altre serate insieme. Gloria a Dio. Samuela, Firenze Il 17 Dicembre 2017, l'associazione Joni and Friends Italia ha rinnovato il consueto appuntamento presso il centro SANTA LUCIA di Roma, con la consegna del “regalo speciale”. Grazie a questo piccolo "regalo" ci siamo potuti avvicinare ai degenti e alle loro famiglie. Ascoltare le loro storie, cercando di dare un nostro contributo "spirituale". Come ogni volta abbiamo cercato di portare il messaggio più vero, salvifico, abbiamo parlato di Gesù! Abbiamo sot- tolineato il vero significato della sua nascita. Della grande potenza del suo amore che salva, guarisce e ristora le anime più afflitte. Tutto questo è stato accompagnato da un concerto Gospel tenuto da una voce lirica, di grande rilievo, Elisabetta Basirico, accompagnata dal Maestro Massimiliano Franchina. La musica ancora una volta si rivela un grande mezzo di coinvolgimento, attraverso le parole dei canti Dio parla ai cuori, li sensibilizza ed ogni volta noi come associazione e come chiesa rimaniamo sbalorditi della partecipazione della platea che ci ascolta. Ringrazio Dio e chiedo che possa continuare ad usarmi in questa avventura meravigliosa. Anna, Roma

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Associazione a favore dei disabili di Joni Eareckson Tada

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NEWSNEWSINVERNO 2018

Cari amici di JAFItalia,quando, nel 1967, sono

diventata tetraplegica, un'amica cristiana ha lasciato un quadretto sul tavolino accanto al mio letto, in ospedale. Le parole erano semplicemente: “La grazia cresce meglio in inverno.” Quelle parole mi hanno aiutato in molti periodi invernali nella mia vita, quando imparavo ad adattarmi alla sedia a rotelle. La grazia di Dio cresce abbondantemente nelle nostre vite quando ci rivolgiamo a Cristo per un bisogno umile e serio.

Ecco perché amo il ministero benedetto dallo Spirito di Caterina Olivero e del gruppo di Joni and Friends Italia. I miei amici cercano le persone disabili con delle necessità critiche e portano loro la grazia di Dio attraverso la preghiera, l'amicizia, l'aiuto pratico e il rinnovamento spirituale. Il gruppo di Joni and Friends Italia fa tutto quello che è nelle sue possibilità per veder crescere abbondantemente la grazia di Dio nelle vite di famiglie con delle necessità particolari.

Dirigendoci insieme verso l'anno nuovo, prego che la grazia di Dio cresca nei periodi invernali anche della tua vita. E mentre quest'anno preghi per Joni and Friends Italia e la sostieni, per favore, sappi che hai il favore di Dio, come dice il Salmo 41:1-2: “Beato chi ha cura del debole! Nel giorno della sventura il Signore lo libererà. Il Signore lo proteggerà e lo manterrà in vita.” Apprezziamo cosí tanto voi di Joni and Friends Italia!

Vostra nella Sua cura

Joni Eareckson Tada

Noi che siamo disabili quando sentiamo parlare di b a r r i e r e c i v e n g o n o i n m e n t e q u e l l e architettoniche, per lo meno per chi è disabile senso motorio. Ma la vastità di barriere è infinita, e non tocca solo le persone con disabilità ma anche il mondo normodotato.Ci sarebbe tanto da dire sui parametri che determinano quest'ultimo termine, ma il discorso sarebbe altrettanto infinito quante sono infinite le tipologie di barriere esistenti. Infatti, che cosa significa disabilità, normalità, barriera? Termini ai quali si tenta di dare un senso ma che restano problematici e indefiniti se non si collocano in dimensioni del reale, della vita di tutti i giorni.Noi tutti sappiamo distinguere un disabile, più o meno grave, da come si pone: se è psico cognitivo e da come si presenta: se è senso motorio. Ecco che allora il termine barriera prende forma in tre dimensioni della vita di relazione. Prima di tutto nella dimensione psicologica, poi nella dimensione ambientale/architettonica e i n f i n e n e l l a d i m e n s i o n e c u l t u r a l e / relazionale.

La dimensione psicologica della barriera è determinata dal tipo di reazione che ha il soggetto disabile quando si mette in relazione con gli altri. Accetta sé stesso, la sua disabilità? E qui siamo nel campo soggettivo della barriera. Perché non accetto la mia disabilità? Cosa ritengo di avere meno degli altri? E poi, gli altri, mi accettano? Quest'ultimo è il rimando psicologico della disabilità da parte di chi ti vede diverso da sé (ritenendosi “normale”). Le persone disabili ci fanno i conti tutti i giorni; per quanti, invece, hanno dei limiti psico cognitivi, quelli che vivono direttamente questo disagio sono i loro caregivers famigliari. In un mondo così vario e pieno di differenze il paradosso è che l'omologazione, il trend, la moda la fanno da padroni e basta un niente per farti sentire fuori posto. Questo malessere si amplifica all'inverosimile per quanti sono disabili e per i loro famigliari, per i quali è un

dolore immane vedere esclusi i loro cari sulla base di una disabilità. Una delle azioni più efficaci da intraprendere quando ci si imbatte nella disabilità personale o di un famigliare è lavorare su se stessi. Sul nostro concetto di abilità e disabilità. Su quello che possiamo fare e su ciò che possiamo potenziare di quello che ci rimane in residuo. Se noi siamo positivi e propositivi e i nostri famigliari impreziosiscono la nostra diversa abilità valorizzandola e sdrammatizzandola, saranno in pochi a trattarci come persone da compatire e da emarginare. Dobbiamo essere certi di una cosa importante: se tutti noi fossimo liberi dal corpo (come strumento di comunicazione privilegiato nelle nostre relazioni) e non fossimo ingabbiati in schematismi estetici avremo meno problemi e nessuno di noi si sentirebbe escluso. Dio, che è spirito, ma che ci ha dato un corpo, la pensa così su di noi: Isaia 43:4a “Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo”. So già che avete pensato che qui non si parla di corpo ma di sentimenti: preziosità, stima, amore. Infatti queste sono espressioni del nostro essere interiore che non tiene conto dei canoni estetici o delle potenzialità intellettive o senso motorie. Dio, pur avendoci creati con un corpo, che ci serve per metterci in relazione, non lo sopravvaluta ma va all'essenziale e ci valorizza per ciò che siamo. Impariamo da Lui: per noi stessi se siamo disabili, per i nostri cari che soffrono con noi, per i disabili, se noi non lo siamo e abbiamo difficoltà a relazionarci, perché la disabilità ci imbarazza.

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Che tipo di barriera hai?

Io canterò al Signore perché

mi ha fatto del bene. Salmo 13:5

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Il gruppo “Una Luce Nel le tue Mani”, in collaborazione con Joni and Friends Italia, il 10 dicembre ha consegnato i l “ rega lo spec ia le” presso la residenza “le Magnolie”, situata a Firenze vicino alle rive dell'Arno. Calorosa è stata l'accoglienza non solo degli ospiti, circa 100 ma, anche di tutti gli operatori che con tanta d i s p o n i b i l i t à e collaborazione hanno permesso la rea l iz-zazione della serata. Abbiamo trascorso, tra canti, racconti e ricordi circa tre ore ed è stato bello regalare un sorriso a chi sembra non averlo più. Il gruppo ha potuto condividere il mes-saggio del Vangelo: Dio è

potente nonostante le s ituazioni che ci circondano. Dio è presente nella solitudine, nella malattia, nell'angoscia e nel dolore… Attraverso una breve testimonianza si è potuto ricordare quanto è scritto nel salmo 27:1 Il Signore è il baluardo della mia vita di chi avrò paura. Al termine della serata è stata letta la poesia “Chiesta la forza”, mentre i bambini hanno distribuito ad ogni ospite della Struttura un calendario, un cuoricino di carta e una fetta di panettone. Tutti ci hanno salutato con la speranza di condividere altre serate insieme. Gloria a Dio.

Samuela, Firenze

Il 17 Dicembre 2017, l'associazione Joni and Friends Italia ha rinnovato il consueto appuntamento

presso il centro SANTA LUCIA di Roma, con la consegna del “regalo speciale”. Grazie a questo piccolo "regalo" ci siamo potuti avvicinare ai degenti e alle loro famiglie. Ascoltare le loro storie, cercando di dare un nostro contributo "spirituale".Come ogni volta abbiamo cercato di portare il messaggio più vero, salvif ico, abbiamo p a r l a t o d i G e s ù ! A b b i a m o s o t -to l i n e a to i l ve ro significato della sua nascita. Della grande p o t e n z a d e l s u o a m o re c h e s a lva , guarisce e ristora le anime più afflitte.Tutto questo è stato accompagnato da un c o n c e r t o G o s p e l tenuto da una voce l i r i c a , d i g r a n d e rilievo, Elisabetta Basirico, accompagnata dal Maestro Massimiliano Franchina.La musica ancora una volta si rivela un grande mezzo di coinvolgimento, attraverso le parole dei canti Dio parla ai cuori, li sensibilizza ed ogni volta noi come associazione e come chiesa rimaniamo sbalorditi della partecipazione della platea che ci ascolta.Ringrazio Dio e chiedo che possa continuare ad usarmi in questa avventura meravigliosa.

Anna, Roma

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Italia

Ringrazio Dio per avermi riempito di benedizioni e di avere l'onore di essere uno strumento di benedizione per i pazienti di Montecatone, L'impatto per me è stato molto forte, vedere tutti quei ragazzi in carrozzina mi ha spezzato il cuore, ma grazie a Dio che ci ha riempiti di Spirito Santo, abbiamo portato il “regalo speciale” ad ogni paziente. Oltre ai doni abbiamo portato la parola di Dio, trasmettendo una pace ed una gioia che solo il

nostro Signore poteva donare. Molti pazienti ascoltavano la Parola di Dio, alcuni erano un po' diffidenti, ma nessuno grazie a Dio ci ha rifiutati; tra l'altro abbiamo anche incontrato dei pazienti credenti! Da questa esper ienza sono cresc iuto spiritualmente, perché Dio benedice gli altri tramite noi, ma in noi Dio ci lascia una fede ancora più grande.

Antonio, Bologna

E' sempre una grande emozione per me rivedere i ragazzi del basket della Palestra Fortitudo con cui che per diversi anni mi sono allenato e fatto delle gare. Io

ero il loro play maker, ma la motivazione più grande che mi spinge ad andare è quella di dare loro il calendario della Parola di Dio. Il mio desiderio più forte è che possano conoscere la grande gioia di conoscere Cristo e la salvezza che Egli offre gratuitamente, sia per i ragazzi disabili ma anche per i loro genitori. Preghiamo per la loro salvezza! Marcello, Bologna

I nostro volontari di Milano hanno distribuito il “Regalo Speciale” sia all'ospedale Radaelli, insieme ai volontari della associazione nostra

partner Stanza Enea, che a domicilio delle singole persone disabili: Parte del gruppo si era impegnata preceden-temente nel confezionare i pacchettini con il “Regalo Speciale” e scrivere dei bigliettini di edificazione e nel primo pomeriggio del 30 dicembre sono stati consegnati nel reparto dove stiamo effettuando il volontariato. Si vedeva nei volti degli anziani emozione, stupore, fremito nell' aprire questi pacchetti: un'emozione per tutti i volontari e la gioia dei nonni; e' stato un bel regalo non solo per i pazienti, ma anche per alcuni visitatori con i quali abbiamo parlato. La giornata poi si e sviluppata in maniera simpatica. Prima il pastore Rozzini ed pastore Caramia hanno raccontato alcuni episodi biblici, alcuni nonni erano interessati. Abbiamo anche cantato. In conclusione è stato veramente un bel pomeriggio di gioia e di amore.

Marcello, Milano

L'anno 2017 è stato caratteriz-zato dalla sperimentazione del servizio del la "banca del tempo". Alcune famiglie, con parenti diversamente abili hanno potuto beneficiare della d i s p o n i b i l i t à d e i n o s t r i volontari: voce e telefono a m i c o , p r e s t a z i o n i professionali di parrucchiera, riparazione e manutenzione in ambito domestico, riparazione e fornitura di carrozzine sostitutive, accompagnamento del disabile con auto del volontario presso strutture ospedaliere. Ecco alcune testimonianze:

INVERNO 2018

Rosy è già il secondo anno che dona il calendario a Rossella, che è in sedia a rotelle a causa di un intervento chirurgico alla scoliosi in giovane età. Rosy le ha parlato di Gesù, preghiamo per lei.Concetta e Francesco hanno donato molti calendari alle persone disabili presso la Struttura di Cura e Riabilitazione “Sacra Famiglia”. Fausto ha portato il “regalo speciale” a Livia e Stefano in ambito assistenza “banca del tempo”. Doris e Damiano assistono e aiutano una famiglia con una figlia disabile in carrozzina. Preghiamo per tutti i contatti che abbiamo a Milano.

Fausto, Milano

Fa male a l cuore vedere tante persone “parcheggiate” in queste strutture. Certamente abbiamo portato un sorriso e riscaldato il cuore di questi anziani che si sentono soli e abbandonati. Sono stati intrattenuti tra presentazioni,

testimonianze e canti, che con entusiasmo sono stati catturati dalla seduzione dei suoni e dalla musica, trasmettendoci gioia, commozione e allegria. Ed infine abbiamo consegnato ad ognuno di loro un dono come segno d'amore.In Matteo 25:36 sta scritto: “fui infermo e mi visitaste, fui prigioniero e veniste a trovarmi.”

Pino, Firenze

Dio ci ha sorpresi facendoci entrare nel cuore di alcuni degli ospiti che abbiamo incontrato e ha operato in modo meraviglioso. A l l ' o s p e d a l e d i Settimo Torinese gli ospiti ci aspettavano, desideravano parlare con noi e alcuni di loro

si sono aperti come se ci conoscessero da tempo. Credo che sia stato il favore di Dio!Questo è il mandato che Gesù ci ha lasciato: servire e non aspettare di essere serviti, predicare la salvezza in ogni momento, seminare la Parola di Dio sapendo che Lui stesso raccoglierà a Suo tempo.Sono grata a Dio per Joni and Friends e per i momenti spesi a servirLo.

Grace, Torino

Ringrazio il nostro Signore Gesù Cristo per avermi dato la possibilità di visitare i pazienti di Montecatone (Imola). La s t r u t t u ra e s te r n a m e n te sembra una classica villa ottocentesca incastonata tra le dolci colline imolesi; ma all'interno si trasforma in un ambiente ospedaliero dove la sofferenza la fa da padrona. Q u e l f re d d o s a b a to d e l 16/12/2017 Dio è entrato in quella struttura utilizzando me e i miei fratelli in Cristo tramite la Joni and Friends, portando doni materiali ma soprattutto doni spirituali, portando un sorriso ed una parola di conforto. Con alcuni pazienti abbiamo anche pregato, ma l'esperienza più significativa è stata una preghiera fatta con una ragazzina che non camminava più e piangeva perché si sentiva diversa dalle sue coetanee. Dio mi ha utilizzata per confortare lei e sua mamma, pregando e invocando Gesù per la pace dei loro cuori; alla fine della preghiera abbiamo sentito forte la presenza di Dio in noi che consolava i nostri cuori. Dio ci benedica grandemente.

Maria, Bologna

Regalo Speciale

Anche quest'anno nel periodo delle festività di Natale e Capodanno i nostri fedeli collaboratori hanno consegnato il “regalo speciale” ai degenti di diversi ospedali, case di cura e centri di riabilitazione in varie zone d'Italia. I nostri volontari hanno preparato circa 1.800 pacchettini contenenti un calendario cristiano a blocco, opuscoli “La storia di Joni”, un Vangelo e dei dolci. Lo scopo non è solo quello di consegnare il regalo, ma soprattutto quello di portare l'amore di Dio in luoghi in cui la sofferenza sembra oscurare la Sua Luce. Abbiamo raccolto qualche testimonianza dei nostri volontari che hanno partecipato a questa iniziativa, per alcuni di loro era anche la prima volta…

Mi chiamo Gina ho 63 anni, 3 figli e purtroppo ho perso mio marito da 16 mesi dopo 40 anni di matrimonio. Dopo aver dedicato la mia vita al lavoro, alla crescita dei figli, adesso che avrei potuto godere un periodo di riposo insieme al mio compagno e occuparci insieme dei nostri due splendidi nipotini, una grave malattia ci ha impedito tutto questo. Nei mesi seguenti ho conosciuto “l'Associazione Joni and Friends Italia” e allora ho pensato che

era giunto il momento di dedicare un po' del mio tempo alla cura o al sostegno di chi ha bisogno. Nel mese di dicembre abbiamo visitato gli ammalati dell'Unità Spinale del C.T.O. DI Torino e l'Ospedale di Settimo T.se, portando loro il “Regalo Speciale”. Le persone hanno tanto bisogno di parlare, raccontare le loro esperienze ed amarezze. Addirittura qualcuno ci ha fornito il numero di telefono esprimendo i l desiderio di essere ricontattato.Ringrazio il Signore per avermi dato questa opportunità e spero nel mio cuore di essere ancora utile a questo servizio ma soprattutto ubbidiente alla Sua parola: “In dono l'avete ricevuto e in dono datelo”. Dio vi benedica!

Gina, Torino

Ho conosciuto l'associazione Joni and friends lo scorso anno. So che il caso non esiste, ma esiste il grande piano di Dio per le nostre vite, così poco tempo dopo ho abbracciato la visione e la missione di questa grande famiglia che è un dono prezioso per il Regno di Dio e per il corpo di Cristo Con loro sto imparando ad ascoltare il grido silenzioso di un cuore che implora Dio con tutte le forze che gli sono rimaste anche se non ha parole da dirgli.Poi finalmente è arrivato dicembre: l'Unità Spinale del C.T.O. di Torino e l'ospedale di Settimo Torinese ci stavano aspettando.Appena entrata all'Unità Spinale ho sentito l 'importanza di quello che stavamo per fare, volevo fare la differenza, volevo dare il meglio per Dio ma sarei stata capace? Avrei avuto le parole giuste? O sarei rimasta pietrificata davanti a quella sofferenza?