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PARTE 1. OGGETTO, SCOPO E ARTICOLAZIONI DELL'URBANISTICA SEZIONE 1.2. EVOLUZIONE STORICA DELLA DISCIPLINA LEZIONE 1.2.1 LE ORIGINI A. Riggio-Lezioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 2004/2005 lez_1-2a pag. 21 LA CITTA’ IDEALE RINASCIMENTO Dare forma alla città terrena come riflesso della città celeste. Si vedano: Tommaso Moro “Utopia” – Tommaso Campanella “La Città del Sole” Il Piano per Roma di Sisto V Schema stradale di Sisto V Interventi a Roma durante il papato di Sisto V

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PARTE 1. OGGETTO, SCOPO E ARTICOLAZIONI DELL'URBANISTICASEZIONE 1.2. EVOLUZIONE STORICA DELLA DISCIPLINALEZIONE 1.2.1 LE ORIGINI

A.

LA CITTA’ IDEALERINASCIMENTODare forma alla città terrena come riflesso della città celeste. Si vedano:Tommaso Moro “Utopia” – Tommaso Campanella “La Città del Sole”Il Piano per Roma di Sisto V

Schema stradale di Sisto V

Interventi a Roma durante il papato di Sisto V

Riggio-Lezioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 2004/2005 lez_1-2a pag. 21

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A. Riggio-Lezioni de

ALTRI SCHEMI IDEALI:Filarete: Sforzinda (a)F. Di Giorgio Martini: città di pianura (b) e di collina (c)V. Scaramozzi: città fortificata con canale (d)

LA CITTA’ MILITARE

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ecnica Urbanistica 1 2004/2005 lez_1-2a pag. 22
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Primi esempi di progettazione complessiva di città:per nuova realizzazioneo per adattamento di insediamenti preesistenti

L’esempio italiano più compito è Palmanova (Udine), che viene replicatoin seguito in molte parti del mondo (le “città stellate”).

Il governo veneziano volle la fortezza a difesa del confine orientale dalle incursionidegli uscocchi e dei turchi e dalle mire egemoniche dell'Austria. In realtà non svolsemai un ruolo particolare in tal senso. Rispondente ai principi ideali di VincenzoScamozzi, che si ritiene abbia steso il progetto con Giulio Savorgnan, cuicomunemente viene attribuita l'opera. Fondata il 7-10-1593, ha un impianto esterno aforma di stella a nove punte entro cui è inscritto un ennagono regolare con magliaviaria radiocentrica e piazza esagonale. Il progetto iniziale non fu mai pienamenterealizzato: la città, concepita per ventimila abitanti, non ne ebbe in effetti mai più dicinque-seimila. All'inizio dell'800 Napoleone la rinforzò con un'ulteriore cinta, poichéla gittata dei cannoni era cresciuta e lo spessore delle difese preesistenti risultavainsufficiente.

Altre città stellate nel mondo:Hakodate: isola di Hokkaido, la città si è sviluppata come primo porto commercialegiapponese; Ayasaburo Takeda, che faceva capo alla scuola olandese, fu incaricato diprogettare la cittadella per la difesa dagli attacchi dal nord. La costruzione iniziò nel 1857 efu completata nel 1864.Halifax: costa orientale del Canada, fu realizzata dal governo britannico per protezione dagliattacchi americani e completata nel 1856.Hamina: zona sud-orientale della Finlandia, sulla costa del golfo di Finlandia; la città fucostruita nel 1653, sotto il dominio svedese. La cinta fu realizzata nel 1722 per proteggere laSvezia dai ripetuti attacchi della Russia.Hellevoetsluis: Olanda occidentale, sulla costa del mare del nord; fu costruita dal 1696 al1715 per proteggere gli arsenali e le navi olandesi.Hue: Vietnam centrale, provincia di Thua Thien Hue; resti della fortezza, costruita all'iniziodel XIX secolo; nel 1993 gli edifici storici di Hue sono entrati a far parte del patrimoniomondiale dell'UNESCO.Nicosia: al centro dell'isola di Cipro, nel mediterraneo orientale; la configurazione attuale delcentro storico di Nicosia data al periodo veneziano (1489-1570). Il perimetro della città furistretto per ragioni difensive e le antiche fortificazioni irregolari medievali furono sostituite daun nuovo sistema bastionato a undici lati, disegnato da Giulio Savorgnan.S. Pietroburgo: Russia nord-occidentale, sulla costa del golfo di Finlandia; l'imperatore dellaRussia, Pietro il grande, costruì il castello nel 1703 per prevenire l'attacco dell'armatasvedese.

Le poche città nuove che tra il ‘400 ed il ‘500 si fondano nell'Italia del nordcorrispondono a funzioni specializzate, per lo più legate a esigenze difensive, ocomunque saldamente connesse con interventi di rafforzamento economico deiterritori governati nell'ambito dei nuovi stati regionali. La precisa caratterizzazionefunzionale delle nuove città spiega anche l'utilizzazione di modelli formalmenteprecisi: alla organicità della città medievale, che contiene tutte le funzioni e nonaccetta quindi l'imposizione di una forma assoluta, si può ora contrapporre una gelidaconfigurazione teoricamente ben calcolata, derivante da una precisa funzione,

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collegata ad apparati militari e alle loro rinnovale tecnologie.I casi più interessanti presentano scarse innovazioni rispetto agli schemi medievali esono praticamente tutte pianificate secondo lo schema ortogonale a scacchiera(ippodameo di Mileto o romano del cardo e decumano).Esempi della fine del ‘400: Cortemaggiore in Emilia, le venete Castelfranco eVillafranca, le toscane Pietrasanta e S. Giovanni Valdarno.Esempi del ‘500: Portoferraio in Toscana, Terra del Sole in Romagna, Carlentini inSicilia.

LE CITTA’ DI NUOVA FONDAZIONEIL TERREMOTO DELLA VAL DI NOTO (1693)

La vicenda più importante, dal punto di vista urbanistico è quella delle città sicilianefondate fra il cinquecento e il settecento.L'origine di questo incredibile fenomeno va ricondotta alla particolare situazionepolitica ed economica in cui la Sicilia si viene a trovare dopo un secolo didominazione spagnola.Alla crisi demografica ed economica del quattrocento e lo spopolamento dellecampagne a vantaggio delle città costiere fanno seguito:- processo di ricomposizione fondiaria latifondo;- processo di colonizzazione interna per fissare sul latifondo la forza lavoro

necessaria per rinnovare la produzione agricola;In questi processi la fondazione di nuove città acquista un ruolo predominante. Ilgoverno spagnolo stabilisce alcune regole obbligando i baroni feudatari ad ottenereun beneplacito dalla corona, la «licentia populandi», prima di fondare una città. Laregola prescrive che un barone con un feudo di almeno 80 famiglie insediate acquistiun seggio nel ramo baronale del parlamento palermitano e permette di far maturarealtri privilegi.Nel periodo in esame le città di nuova fondazione in Sicilia assommano a 165, conpopolazione da poche centinaia a parecchie migliaia di abitanti (Vittoria, Catania).

Il terremoto del 1693 (superiore al X grado scala Mercalli modificata) distruggemoltissime città della Sicilia orientale: 25 sono letteralmente rase al suolo e 32 assaigravemente danneggiate. Delle 39.000 vittime, ben 16.000 sono nella sola Catania.Alcune di queste città vengono ricostruite in loco, come modica, Caltagirone, Mineo,Francofonte, senza modificarne cioè la struttura complessiva.Per altre si decide di cambiare sito, come per Avola, Grammichele e Noto, comunquesempre dopo aver consultato i notabili e le popolazioni sulla base di un progettocompiuto.Per altre ancora, come Catania, si decide di ricostruire ex-novo la città purmantenendone l'ubicazione originaria.

Noto viene ricostruita a 8 chilometri più a sud rispetto al vecchio insediamento: lo schema ascacchiera viene adattato al sito in pendenza in modo da ottenere un sistema di stradeprincipali con andamento pianeggiante, e uno verticale in pendenza, con effetto scenograficocomplessivo di grande portata, accentuato dall'emergenza delle nuove architetture barocche.Si tratta di uno schema teorizzato dagli spagnoli per le città di nuova fondazione localizzatein qualsiasi parte dell’impero: lo stesso schema è utilizzato, ad esempio, per la fondazione di

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Caracas.

Il principe Carlo Maria Branciforte carata adotta per Grammichele uno schema esagonale,memore, almeno sulla carta, dell'impianto di Palmanova: sei strade radiali convergono sullapiazza centrale, esagonale come il perimetro esterno della città, e un uguale numero dipiazze minori è previsto nei sei settori. Al centro sorge la cattedrale e al di fuori, lungo unodei sei lati, il palazzo del principe, peraltro mai terminato.

Ad Avola il principe Nicolò Aragona Pignatelli imbocca una strada analoga: sceglieanch'esso uno schema esagonale, ma in questo caso il tracciato viario interno è ascacchiera. Vi è la solita piazza centrale, su cui si incrociano i due assi stradali principali, equattro piazze minori nelle aree più esterne. Sulla piazza principale sorge la chiesa madre e,dirimpetto, il palazzo del principe. La città ha una cinta di mura con ben 12 bastioni, che nonservono a niente se non al principe stesso per meglio segnalare all'esterno la compiutezzaformale dell'operazione intrapresa.

A Catania l'operazione urbanistica è più complessa. La città è quasi totalmente distrutta, e ladecisione di ricostruirla sul posto viene presa perché le fortificazioni sembrano in uno stato diconservazione tale che ne consente il recupero. L'operazione di ricostruzione è coordinatadal duca di Camastra. Il piano della città è gerarchicamente basato su pochi assi viarirettilinei, con andamento pressoché ortogonale e orientati sui quattro punti cardinali, cheattraversano la città in tutta la sua estensione. L'asse verticale, la via Uzeda, l'attuale viaEtnea, incontra dapprima la trasversale maggiore formando un incrocio che riprende ilmodello dei Quattro Canti, sfocia poi su piazza del Duomo dove si attestano le altretrasversali maggiori, il cui andamento convergente sembra invece riprendere il modello delcelebre tridente romano.

Una prima sostanziale innovazione che presenta la maggior parte delle cittàfondate o ricostruite dopo il terremoto del 1693 è la rinuncia al progetto compiuto:in questo senso lo schema a scacchiera appare più consono a future espansioni.Una seconda innovazione consiste nella rinuncia alla cinta muraria: cioèl’opzione per la città aperta, rimarchevole come fatto in sé e come segnale di una“analisi costi-benefici” rispetto ad altri rischi di sicurezza e di salute. I progetticompiuti (Avola, Grammichele) risulteranno, nel lungo periodo, sovradimensionate epiù rigide alle future espansioni / innovazioni.

La ricostruzione avviene in ogni caso sulla base di un progetto urbanistico (a voltepoco più degli allineamenti viari e della perimetrazione dei lotti). Viene altresì definitauna gerarchia funzionale e rappresentativa degli assi viari e degli spazi aperti.

Per facilitare la ricostruzione, le famiglie nobili debbono procedere all’acquisto deimateriali ex novo, mentre le famiglie meno abbienti possono utilizzare i materiali dirisulta derivanti dallo sgombero delle macerie dei palazzi nobiliari.

La ricostruzione pone problemi di rispetto del disegno urbano (mentre i tempi diricostruzione sono spesso rispettati), fatto che indica sia la difficoltà delle popolazionia passare ad una concezione geometrica e rigorosa dello spazio che la difficoltàdella rigidità geometrica a misurarsi con le diverse esigenze dei vari soggetti. A Notoil Vicerè richiama i deputati a verificare la rispondenza dei siti e delle strade alprogetto originario; a Lentini il Vicario si fa riconsegnare la pianta originale perevitarne ulteriori modificazioni e invita i capifamiglia a presentarsi ai deputati perl’assegnazione del lotto su cui edificare; ad Avola viene fatto rientrare un mastro

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d’opera cui gli abitanti dovranno rivolgersi per ottenere una sorta di “licenza edilizia”.Ad un certo punto il Vicerè si trova costretto a minacciare di pene corporali sullapubblica piazza quanti avessero edificato in maniera difforme al progetto.

Infine le dimensioni stesse dei lotti pongono problemi attuativi al disegno teorico: peri palazzi dei notabili e per gli edifici religiosi servono particelle estese, mentre granparte delle abitazioni contadine è costituita da una-due stanze: ad Avola le ampiedimensioni del lotto-tipo favoriscono il crearsi di una rete secondaria interna diviabilità più consona alle esigenze socio-culturali di “unità di vicinato”.

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URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE:LA RICOSTRUZIONE DOPO IL TERREMOTO DELLA CALABRIAULTERIORE (1783)

Il 5 febbraio del 1783 un altro terremoto si abbatte sull'Italia meridionale, e colpiscegravemente le Calabrie facendo 29.500 vittime: dei 391 paesi della Calabria Ulteriore183 sono interamente distrutti, 91 resi in parte inabitabili e tutti gli altri variamenteinteressati dagli effetti disastrosi del sisma.

La regione ha avuto fino ad allora un ruolo marginale nel regno borbonico: attivitàprevalentemente agro-pastorale, livello di sviluppo decisamente basso, scarsissimaaccessibilità.

L'opera di ricostruzione immediatamente avviata dal governo reale di Napoli(Borboni) poggia su una serie articolata di provvedimenti di carattere amministrativo,giuridico ed economico, ispirati a una ideologia riformista di grande portatainnovativa:- vengono prese iniziative per la promozione industriale (industria della seta) e

istituite scuole professionali;- si blocca l'emigrazione al fine di evitare lo spopolamento dell'area e si promuove

attraverso un indulto il rientro dei fuorusciti;- le prime iniziative sono di carattere sanitario (rimozione dei cadaveri, distribuzione

di medicinali), assistenziale e finanziario (prestiti personali, esenzione biennaledalle imposte) e di ordine pubblico (pene per i saccheggiatori, rafforzamento dellamilizia locale);

- si avviano per primi gli interventi a livello territoriale, bonificando le plagheinondate dalle acque e dissestate dal terremoto e progettando strade (l’attualeS.S. 18 Tirrenica) e ponti;

- viene istituita la «Cassa Sacra», allo scopo di incamerare rendite e beni di entiecclesiastici o di laici deceduti nel sisma, riversandoli nelle zone terremotate;tramite essa sono erogati prestiti agevolati al 4% da restituire in tre rate (inizio,metà e fine lavori), più modesti per i più poveri; la Cassa finanzia anche le operepubbliche, finalizzate anche a innescare lo sviluppo regionale;

- sono introdotte semplici e valide regole edilizie antisismiche (simmetria degliedifici, baricentro basso, uno-due piani al massimo, catene di ferro e intelaiatureincrociate per il collegamento dei telai orizzontali e verticali);

- la ricostruzione o la nuova fondazione delle città avviene sulla base di progettidefiniti d’autorità, nelle linee fondamentali, dal Vicario Pignatelli e dai suoi esperti;

- il reinsediamento avviene a tutta prima in baracche di legno già disposte sullabase del piano di ricostruzione e progressivamente sostituite dagli edifici inmuratura;

- quando necessario, vengono scelti nuovi siti più convenienti per condizioni delterreno, salubrità dell'aria, presenza di acqua, vicinanza di strade e della costa(alle autorità locali viene delegata solo la scelta del “dove”, non del “se”ricollocare il centro).

Vengono così realizzate, tra l’altro, 33 nuove città, fra cui Reggio, Palmi, Bagnara,Seminara, Mileto, Oppido Mamertina, Borgia, Filadelfia, Cortale.

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Gli schemi adottati sono di forma regolare, prevalentemente a scacchiera, giustificatidalla maggiore rapidità ed economicità di costruzione e dalla necessità di rispettareregole costruttive antisismiche.Vi è talvolta qualche deformazione di una geometria così elementare lungo iperimetri, per un miglior adattamento alle condizioni del sito, o in corrispondenza dipunti focali, piazze, edifici principali, ove convergono gli assi stradali maggiori.Gli isolati sono per lo più quadrati e di grande estensione per poter avere all'internouno spazio aperto.Vi sono servizi ed infrastrutture civili, fogne, fontane, strade e mercati.Al centro si aprono di solito una o più piazze, su cui prospetta la chiesa, mentresparisce il palazzo baronale e ogni opera di difesa. Resta quindi la centralitàdell'edificio religioso che, a dispetto dell'atteggiamento fortemente anticlericale chepervade l’azione riformatrice della Corte napoletana, assume qui il valore di unraccordo simbolico con la condizione dell'abitato precedente.

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LA "RIVOLUZIONE AGRICOLA"LA "RIVOLUZIONE AGRICOLA"(XVII-XVIII SEC. PAESI BASSI-INGHILTERRA)

E’ UN FENOMENOTEMPORALMENTE E STRUTTURALMENTEPRIORITARIO RISPETTO ALLA"RIVOLUZIONE INDUSTRIALE"

INNOVAZIONI DELLA "RIVOLUZIONE AGRICOLA":

ARATURA IN PROFONDITÀPIANTATURA IN FILARIROTAZIONE DELLE COLTUREAUMENTO DELLA CONCIMAZIONE NATURALEMIGLIORAMENTO DELLE ATTREZZATURESELEZIONE DELLE SEMENTI E DEL BESTIAMEIMPIEGO DEL CAVALLO NEL LAVORO AGRICOLO

MECCANIZZAZIONE (PIU’ TARDI)CONCIMAZIONE CHIMICA (PIU’ TARDI)

CIO’ E’ CONSENTITO DALLE"ENCLOSURES" DEI "COMMON FIELDS":PRIVATIZZAZIONE DI VASTE AREESULLE QUALI SI ESERCITAVANO DIRITTI COMUNI

CONSEGUENZE DELLA "RIVOLUZIONE AGRICOLA":

AUMENTO DEL PRODOTTO PER UNITÀ DI LAVORO (INGHILTERRA 100%,GERMANIA 190%)SURPLUS AGRICOLO DAL 25% AL 50%MAGGIORE STABILITÀ DELLE PRODUZIONI ANNUALIMUTAMENTO DEL MERCATO

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LA "RIVOLUZIONE INDUSTRIALE"...DALLA METÀ DEL XVIII SEC.

FENOMENI:

AUMENTO DELLA POPOLAZIONEABBONDANZA DI MANODOPERA A BASSO COSTONUOVE FONTI ENERGETICHE (ENERGIA IDRAULICA, VAPORE)EVOLUZIONE DELLE TECNOLOGIE (SETTORE TESSILE, ESTRATTIVO,CHIMICO, SIDERURGICO)AUMENTO DEI BENI E SERVIZI PRODOTTI DALL'AGRICOLTURADALL'INDUSTRIA E DALLE ATTIVITÀ TERZIARIERIDISTRIBUZIONE DEGLI ABITANTI SUL TERRITORIO ("URBANESIMO")SVILUPPO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONERAPIDITÀ DELLE MODIFICAZIONI E INSTABILITÀ DEGLI ASSETTITENDENZE DEL PENSIERO POLITICO

CONSEGUENZE SULLA CITTÀ:

DIVERSA UTILIZZAZIONE DELLE STRUTTURE URBANE ESISTENTITRASFORMAZIONE DEL NUCLEO ANTICO (OPIFICI)SATURAZIONE DELLE AREE INEDIFICATE NELLA CITTA’ ESISTENTESOVRAFFOLLAMENTOPESSIME CONDIZIONI IGIENICO-SANITARIE (INQUINAMENTO ATMOSFERICO)

MUTAZIONI DELLA STRUTTURA E FORMA FISICA COMPLESSIVAESPANSIONE EDILIZIA OLTRE LE BARRIERE E LUNGO LE RADIALIAMMAGLIATURE STRADALI CASUALIFORMAZIONE DELLA PERIFERIA

LA PERIFERIA:

E’ UN TERRENO LIBERO DOVE SI LOCALIZZANO INIZIATIVE DIVERSE:QUARTIERI DI LUSSO (RESIDENZA INDIVIDUALE CON GIARDINO)QUARTIERI POVERI (CASE A SCHIERA O MULTIPIANO AD ALTA DENSITÀ,INDUSTRIE, DEPOSITI, IMPIANTI TECNICI)

IL CENTRO DIVENTA "OPERAIO"LE CLASSI ABBIENTI ABBANDONANO IL CENTRO

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LONDRA - 1872

(JACK LONDON: IL POPOLO DELL’ABBISSO)