La Chiesa del Castello

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Nel cuore del borgo antico di San Polo d’Enza, si trova la chiesa d i “d l C ll ” denominata “del Castello, sorta sulle fondamenta delle mura medioevali delle mura medioevali. Sorge infatti all’interno della Rocca, con l’antica residenza del feudatario (il Castello) e la Torre ii civica. Giugno 2003 A cura di Lavia Di Sabatino

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E' la chiesa parrocchiale di San Polo d'Enza (RE), che sorge all'interno delle mura del castello. Presentazione a cura di Lavia Di Sabatino.

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Nel cuore del borgo antico gdi San Polo d’Enza, si trova la chiesa

d i “d l C ll ” denominata “del Castello”, sorta sulle fondamenta delle mura medioevali delle mura medioevali. Sorge infatti all’interno della Rocca, con l’antica ,residenza del feudatario (il Castello) e la Torre

i i civica.

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Provenendo dal centro, ci Provenendo dal centro, ci si dirige verso la chiesa passando sotto la torre dell’orologio, l’antica porta del castello, che domina un fianco della moderna fianco della moderna piazza centrale di San Polo. La porta presenta Polo. La porta presenta due entrate ad arco acuto sormontate dalla torre

ùcampanaria. Il più piccolo degli accessi era per le persone il secondo più persone, il secondo, più ampio, era adibito al

passaggio dei carri. Vi si accedeva tramite un ponte p gg plevatoio che sormontava un profondo fossato.

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Al centro della torre, sotto l’orologio, si trova dipinto lo stemma del C di S P l d’E Comune di San Polo d’Enza comprendente gli stemmi delle famiglie più insigni delle famiglie più insigni che ebbero giurisdizione sulla Rocca e sul borgo. gDalla partizione, in alto è raffigurato San Paolo, “ t b b t di “canuto e barbuto di bianco, vestito d’azzurro con mantello rosso con mantello rosso,

impugnante sulla sinistra una spada al naturale con la lama all’ingiù”; in basso è dipinto uno scorcio del nostro paese, con la chiesa, il castello, l’Enza e le colline.

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Sulla destra domina la Sulla destra domina la piazza il grande edificio della Rocca, sede del ,

Municipio.

All’imbocco di via Sartori, si erge davanti

a noi la torre campanaria.

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La Chiesa, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, si La Chiesa, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, si presenta senza facciata e senza ingresso trionfale,

ma con due accessi laterali.

Tra i progetti di ampliamento, i t t è ll d ll’i interessante è quello dell’ing.

Magnavacchi.

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La Chiesa del Castello è divenuta chiesa parrocchiale divenuta chiesa parrocchiale nel 1947, quando fu fatto

trasferimento formale di tutte trasferimento formale di tutte le funzioni dall’antica Pieve.

Nel 1950 iniziò la costruzione della torre costruzione della torre campanaria, che fu

inaugurata nel 1951 da inaugurata nel 1951 da don Mario Baroncini.

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Entrando in chiesa dalle Entrando in chiesa dalle porta più piccola, si accede nell’Oratorio di San Giovanni Battista che è diviso dal resto della chiesa da una triplice arcata E’ da una triplice arcata. E questa la parte più antica dell’edificio esistente già dell edificio esistente già nel 1201 (ufficiato solo dopo il 1494) all’interno del Castello. Una lapide (antica mensa d’altare) ricorda come la cappella sia dovuta come la cappella sia dovuta al patrizio reggiano Simone Marchesi e a sua moglie Marchesi e a sua moglie Jacoba.

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Tre sono le opere principali conservate nella cappella, che d ll d ll lrappresentano una sintesi della storia della salvezza:

L’affresco “Adorazione dei

La tela che raffigura

La tela “La l t Adorazione dei

magi”, sulla sinistra

raffigura San Giovanni Battista, al

celeste Gerusalemme”,

sulla destracentro

sulla destra

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Oratorio di San Giovanni BattistaOratorio di San Giovanni Battista

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Bellissima è l’ancona in stucco con elementi barocchi molto raffinati e

ti f l i li composti; forse la migliore opera sampolese di questo tipo che ricorda l’altare tipo che ricorda l altare del Carmine della Pieve. Due le sculture in stucco: S. Michele Arcangelo a destra e S. Antonio da P d h libPadova che regge un libro

e il Bambin Gesù a sinistra. La tela, di autore ignoto e piuttosto rovinata rappresenta S Giovanni e piuttosto rovinata, rappresenta S. Giovanni Battista in piedi, con manto rosso, posto in un paesaggio. Con il dito indica il cielo; alla sua destra pè rappresentata una pecora.

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“Adorazione dei Magi”

Come si legge nella lapide posta all’esterno della posta all esterno della chiesa, è qui custodito l’affresco di Nicolò dell’Abate “Adorazione dei Magi”, che si dice datato 1546 n i hé 1540 m 1546, anziché 1540 come risulta sull’affresco. Posto nella cappella detta Posto nella cappella detta impropriamente Gherardini, è un affresco di cm 267 x 268 ed è stato staccato, montato su tavola di truciolato e restaurato in occasione della mostra su Nicolò dell’Abate tenutasi a Bologna nel 1969 Bologna nel 1969.

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Sull’affresco in alto vi è lo stemma della famiglia Sull affresco, in alto vi è lo stemma della famiglia dei Contrari, signori di S. Polo all’epoca della esecuzione del dipinto, nel 1540.p ,

In basso si legge la descrizione in latino così ricostruita e

dtradotta:Giugno 2003 A cura di Lavia Di Sabatino

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(Dimensioni: cm. 94 x 22)

Stemma della

“In questa cappella della chiesa è celebrata

“… (figlio di) Gerolamo della

famiglia Baggi cui appartiene

della chiesa è celebrata la stella dei tre (Re Magi); o lettore, ammira l’opera compiuta

Gerolamo, esercitando la carica di pretore qui (a appartiene

Gerolamo, pretore di S P l

ammira l opera compiuta a spese del signor pretore Gerolamo Baggi

d ll’ d l

pretore qui (a S. Polo), comandò di di i S. Polo,

committente del d

modenese nell’anno del Signore 1540, il sesto giorno delle Idi di

dipingere questi santi. O Vergine, sii

dipinto.novembre”. propizia”.

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Il soggetto della scena è l’adorazione dei magi è l adorazione dei magi. Sulla destra la vergineseduta porge a sanp gGiuseppe, pensoso, il vaso dell’oro. Il Bambino

l’ ll d ll osserva l’ampolla della mirra, mentre uno dei Re Magi deposta la Re Magi, deposta la corona e inginocchiato, gli bacia il piedino. In primo piano a sinistra e g p In primo piano a sinistra e

all’esterno della scena, il committente, vestito di nero, inginocchiato su un cuscino, con il berretto in mano, osserva la scenaosserva la scena.

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“Madonna in Alt Madonna in gloria fra i Santi Giovanni

Altare maggiore

Cappella della

Battista e Paolo” (tela)

Cappella di S Bi i

ppMadonna del Rosario

San Biagio e Santa LuciaAmb

“Cristo che

LuciaAmbone

r sto ch consegna le chiavi a San P ” ( l )

Cappella del

Pietro” (tela)CrocifissoGiugno 2003 A cura di Lavia Di Sabatino

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Interno ad aula, Cantoria

Cappella del

,volta a botte

Cappella del Fonte BattesimaleAncona Battesimale

Oratorio

della Croce

Oratorio di San Giovanni Ingresso Battista

ngr sso principale

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Cappella di San Biagio e Cappella di San Biagio e Santa Lucia

La tela conservata nella cappella rappresenta la

“Madonna col Bambino, San Biagio San Rocco San Biagio, San Rocco,

Santa Caterina e Santa Lucia”: è datata Santa Lucia è datata

1696 ed è opera di Francesco Viacavi,

pittore reggiano vissuto nella metà del

SeicentoSeicento.

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Altare maggiore

E’ d b

Altare maggiore

E’ tardo barocco, della fine del ‘700 in legno 700, in legno scolpito e dorato con foglie in oro gzecchino. Sul tabernacolo

i tre putti sorreggono la cuspide Nelle cuspide. Nelle arcate laterali cisono decorazioni con simboli eucaristici. In alto il baldacchino riporta il simbolo dello Spirito Santo.

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Sopra l’altare Sopra l altare maggiore è posta la tela che rappresenta la “Madonna in gloria f i S ti Gi i fra i Santi Giovanni Battista e Paolo”. E’ firmata e datata E firmata e datata 1699; è l’ultima opera conosciuta pdel Viacavi. La figura della Vergine i l ti l rivela particolare

eleganza di movimentomovimento.

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La chiesa è priva di abside e dietro l’altare maggiore è stata creata un’arcata come quella maggiore è stata creata un arcata come quella che divide l’Oratorio di San Giovanni Battista dal resto della struttura. L’arcata dà accesso dal resto della struttura. L arcata dà accesso

ad una sala a volta adibita a coro.

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La cornice del La cornice del paliotto della mensa dell’altare maggiore è stato donato al parroco d P ll i don Pellegrino Tognoni in occasione del suo occasione del suo 50° compleanno dai componenti pdella comunità parrocchiale ed

t t era stato acquistato presso don Guastidon Guasti.

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Altare della Madonna del RosarioAltare della Madonna del Rosario

La cappella prende il La cappella prende il nome dalla statua della Madonna del della Madonna del Rosario, custodita nella nicchia. In passato questa era la sede dell’antica dell antica Confraternita di San Sebastiano e vi era Sebastiano e vi era posta la tela oggi collocata su una parete del coro.

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Qu st t l ffi u Questa tela raffigura San Sebastiano con due Santi E’ un’opera di Santi. E un opera di discreta fattura, ma in cattivo stato di conservazione. Ai piedi di San Sebastiano vi è uno stemma con una uno stemma con una scritta che fa riferimento ad una riferimento ad una famiglia Da Fontaneto che potrebbe essere la committente della tela, databile ai primi anni del Seicentodel Seicento.

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Cappella del CrocifissoCappella del Crocifisso

Questa Qu sta elegantissima cappella

settecentesca è dedicata al Crocifisso Crocifisso. L’ancona è decorata in stucco color avorio e al suo i iinterno campeggia

un bel Crocifisso in legno e stucco; la portella lignea, intagliata del tabernacolo è dorata Nel medaglione intagliata, del tabernacolo, è dorata. Nel medaglione centrale i simboli della passione.

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Q t t l Questa tela, proveniente dalla Chiesa della Pieve dove della Pieve dove costituiva la pala centrale dell’altare maggiore, è oggi posta nella navata centrale della Chiesa del della Chiesa del Castello. Rappresenta “Cristo che consegna le Cristo che consegna le chiavi a San Pietro” ed è attribuita a Girolamo Massarini, contemporaneo del ViacaviViacavi.

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Ancona della CroceAncona della Croce

L C di G ù La Croce di Gesù Cristo, con tutti i simboli della simboli della passione, è posta su un drappeggio pp ggdipinto in viola su fondo verde. La

è i l croce è in legno e su di essa gli oggetti della oggetti della passione sono dipinti, ad intarsio p ,o a tutto tondo.

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Ambone

E’ una preziosa opera E una preziosa opera settecentesca in legno, a cui si accedeva attraverso una scala il cui ingresso è posto ll’i t d ll ll all’interno della cappella

della Madonna del Rosario sulla destra E’ Rosario, sulla destra. E visibile sull’intarsio il simbolo eucaristico. E’sormontato da baldacchino, in cui è rappresentato lo Spirito Santo e che riprende la stessa simbologia di

ll t ll’ lt iquello posto sopra all’altare maggiore.

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Cappella del fonte battesimale

E’ stata sistemata

ll’i di nell’incavo di una torre, mozzata che mozzata, che si trova nel muro della chiesa rivolto al paese.

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La scultura in b i bronzo poggia sulla base in legno ed è legno ed è posta sopra il fonte battesimale, è un’opera i t t interessante di Armando GiuffrediGiuffredi.

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La cantoria

Oggi non è più in uso. Ai primi pdel Novecento dalla cantoria si

d accedeva direttamente, attraverso un attraverso un cavalcavia (sopra l’attuale

ingresso della chiesa è ancora visibile il passaggio), al Teatro Sartori e, in epoca più antica, alla R Rocca.

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In questa incisione del incisione del pittore Francesco Francesco Mironi, risalente al 1880, è visibile il passaggio del cavalcavia cavalcavia. In fondo a via Sartori si vede Sartori si vede la torre civica.

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La Chiesa del Castello è talvolta

d di sede di manifestazioni zioni musicali, come nell’ambito dell’Estate S l Sampolese 2002.

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Da circa vent’anni, la Chiesa del Castello rivive con maggior intensità la festa patronale, con la gg pS. Messa solenne alla presenza delle autorità

civili e militari e del gonfalone comunale, anche l fil t i t di lcon la sfilata in costume medioevale.

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La festa si svolge gall’interno e all’esterno della hichiesa.

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Festa del Santo Patrono Edizione 2003: accanto al gonfalone del nostro paese, il parroco don Pellegrino

Tognoni benedice il nuovo pulmino del Centro di Accoglienza Tognoni benedice il nuovo pulmino del Centro di Accoglienza B.V. di Pontenovo. Sono presenti il Sindaco Ettore Ghielmi e Mauro Bigi presidente della Fondazione Manodori, con il Mauro g pr s nt a Fon az on Mano or , con

cui contributo è stato possibile tale acquisto.Giugno 2003 A cura di Lavia Di Sabatino

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Da qualche anno in giugno il sagrato della Chiesa Da qualche anno, in giugno, il sagrato della Chiesa del Castello con lo sfondo della Rocca diventa teatro di questa manifestazione in costume q

medioevale, una delle più partecipate del paese.

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Momenti della festa.Mom nt a f sta.

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Davanti alla chiesa si l if t i i svolgono manifestazioni

sportive, ricreative e culturali che segnano la culturali che segnano la vita del nostro paese.

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Ogni prima domenica Ogni prima domenica del mese, il piazzale antistante la Chiesa antistante la Chiesa del Castello ospita i banchi di venditori ambulanti e collezionisti, che, con i loro articoli con i loro articoli, attirano numerosi visitatori provenienti visitatori provenienti anche dai paesi limitrofi.

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