La cartella stampa di Terra Madre Salone del Gusto 2018 · Vogliamo condividere qualche esempio di...

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La cartella stampa di Terra Madre Salone del Gusto 2018 è realizzata con il carattere www.easyreading.it Ufficio stampa Slow Food Italia: 0172419666 - 0172419615 - [email protected] Città di Torino: 01101123602 - 3494162657 - [email protected] Regione Piemonte: 011 432 2549 - [email protected]

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Terra Madre Salone del Gusto 2018 è realizzata con il carattere

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Ufficio stampa Slow Food Italia: 0172419666 - 0172419615 - [email protected]

Città di Torino: 01101123602 - 3494162657 - [email protected] Regione Piemonte: 011 432 2549 - [email protected]

Terra Madre Salone del Gusto 2018 A Torino e in tutto il Piemonte dal 20 al 24 settembre

Terra Madre Salone del Gusto torna dal 20 al 24 settembre 2018 a Torino con una nuova formula, ancora una volta destinata a sorprendere. Giunta alla dodicesima edizione, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e il coinvolgimento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nell’ambito delle attività previste per l’anno del cibo italiano. Il programma completo, le ultime notizie e la possibilità di riservare gli appuntamenti su prenotazione sono su www.slowfood.it. Sempre on line è possibile acquistare in prevendita il biglietto d’ingresso a Lingotto Fiere: molto accessibile il prezzo (5 euro il biglietto singolo e 20 euro l’abbonamento per i cinque giorni, oltre 1 euro per i diritti di prevendita). L’incasso, al netto dei costi di gestione, verrà interamente destinato a finanziare il “diritto di partecipazione” dei delegati di Terra Madre e i progetti della rete Slow Food in Africa. Nei giorni dell’evento, il costo del biglietto di ingresso singolo acquistato è 10 euro. Food for Change è il tema dell’edizione 2018, a partire dal progetto stesso della manifestazione, diffuso e aperto, fino ai contenuti dei forum e delle conferenze, perché riteniamo che il cibo sia il più potente strumento per avviare una rivoluzione lenta, pacifica e globale: se vogliamo cambiare il mondo, cominciamo dai piccoli gesti quotidiani, come la scelta consapevole delle materie prime che usiamo per realizzare le nostre ricette. Se lo facessimo tutti, vedremmo gli effetti sulla qualità e salubrità dei prodotti, sulla tutela degli ecosistemi e della biodiversità, sui mercati globali e la distribuzione delle risorse. Sulla vita di ogni giorno. La manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito, giusto e sano per tutti rimodella quindi i propri confini per offrire alle centinaia di migliaia di visitatori e agli espositori e delegati provenienti da tutto il mondo un’esperienza ancora più appagante. L’intento è coinvolgere nei cinque giorni il più ampio numero di partecipanti, creando di fatto un nuovo evento a partire dal meglio dell’esperienza del 2016, che ha visto la manifestazione propagarsi nel centro della città di Torino, arricchito dalla facilità di visita che le edizioni sino al 2014, raccolte all’interno di Lingotto Fiere, hanno sempre permesso. Un evento che si diffonde in tutto il Piemonte grazie alle occasioni di scambio con i delegati ospiti nelle famiglie delle 120 Città di Terra Madre e i Tour DiVini, 15 itinerari (organizzati dal 15 al 30 settembre insieme alle Condotte Slow Food) per scoprire le bellezze artistiche e paesaggistiche della regione e gustare i prodotti più significativi nei luoghi in cui nascono. A Torino, grazie al bando Io sono Terra Madre sono oltre 200 gli eventi - organizzati da enti e associazioni e con il coinvolgono di tantissimi quartieri, a partire da Mirafiori e San Salvario - che rientrano nel programma ufficiale. Nuvola Lavazza e piazza Castello ospitano alcune conferenze e Laboratori del Gusto, l’Enoteca e i Food truck. Lingotto Fiere accoglie due tra le più significative novità di questa edizione: le cinque grandi aree tematiche #foodforchange, costruite insieme ai delegati della rete; le cucine di strada e le birre artigianali, allestite nello spazio antistante l’Oval

per consentire ai visitatori di fruirne anche dopo la chiusura serale dei padiglioni che ospitano il grande Mercato italiano e internazionale. Altra novità di questa edizione è l’area B2B, organizzata da Slow Food, Camera di commercio di Torino, Università di Scienze Gastronomiche e Foodscovery, in collaborazione con Enterprise Europe Network - Een, la più grande rete al mondo di supporto alle Pmi, presente in 66 Paesi. Terra Madre Salone del Gusto è resa possibile grazie al contributo delle tantissime aziende che hanno creduto in questo progetto e che insieme a noi si stanno impegnando per rendere l’edizione 2018 la più bella di sempre. Citiamo qui gli Official partner: GL events, Iren, Lavazza, Lurisia, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy. Official Sparkling Wine: Consorzio Alta Langa. Con il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte.

Food for Change Cibo per il cambiamento, ognuno di noi, ogni giorno,

sulla nostra tavola, per il futuro della Terra Innescare il cambiamento in ognuno di noi, nella vita di ogni giorno, a partire dal cibo, dalla scelta di ciò che acquistiamo – e perché no, coltiviamo – per preparare i nostri pasti. È a questo che punta la dodicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto: andare oltre i cinque giorni dell’evento e la campagna di comunicazione sui canali associativi e sui media, italiani e internazionali; coinvolgere il più alto numero possibile di persone, visitatori reali e partecipanti virtuali; ascoltare, incontrare, prendere esempio dalle storie di chi #foodforchange lo vive ogni giorno nella propria vita, in ogni angolo del mondo. Vogliamo condividere qualche esempio di cosa vuol dire per la rete di Slow Food cambiare il mondo attraverso il cibo, con il proprio lavoro, o nel proprio tempo libero, un passo per volta, ciascuno in base alle proprie possibilità. Ecco le storie di alcuni delegati che dal 20 al 24 settembre sono a Torino. In oltre 35 anni di esperienza nella realizzazione di progetti di sviluppo per le comunità della Tanzania a partire dal cibo e dall’agricoltura sostenibile, Helen Nguya ha sempre lavorato secondo il principio per cui le comunità devono incarnare il cambiamento che desiderano. È stata artefice dell’organizzazione locale Trmega (Training, Research, Monitoring and Evaluation on Gender and Aids), un punto di riferimento per persone vulnerabili come vedove, bambini, donne molto povere e malati di Hiv e Aids che si fanno forza lavorando insieme. Nel 2004 è entrata in contatto con Slow Food e oggi è tra i più convinti promotori del progetto Orti in Africa, che contribuisce a realizzare insieme al Presidio del miele di ape melipona di Arusha e ad altri progetti di Slow Food in Tanzania. Isabel Angelica Inayao Sepulveda è cilena. Nelle aree rurali intorno alla piccola cittadina di Paillaco, nel sud del Paese, si dedica all’agricoltura sostenibile di piccola scala. Giovanissima, insieme ad altre 18 donne lavora nella Agrupación por la biodiversidad de Paillaco. Sono mujeres rurales e fanno parte della rete locale di Slow Food, sono sostenitrici di una produzione agricola senza chimica e si dedicano alla ricerca di varietà locali, promuovendo un’alimentazione sana in contrasto con l’avanzata delle malattie dovute a un eccessivo consumo di cibi processati. Producono ortaggi seguendo il metodo dell’agroecologia, ma sono anche raccoglitrici di erbe e frutti selvatici che vendono ogni settimana nel mercato locale. La loro specialità sono le marmellate a base di murta, piccole bacche rosse di un arbusto originario del Sud del Cile. Si chiama Pierre Thiam ed è uno chef di origini senegalesi molto noto a New York dove è stato definito «il re della nuova cucina africana», della quale interpreta i sapori etnici con uno stile contemporaneo che si è conquistato un pubblico di tutto rispetto. «Quando cucino voglio che ogni mio piatto vada oltre la ricetta che propongo, che lasci un segno». Thiam c’è riuscito con il fonio, un cereale ritenuto miracoloso per le sue caratteristiche nutrizionali e agronomiche che ne permettono la coltivazione con poca acqua e in ambienti difficili. «Questo piccolo seme può cambiare le sorti del continente africano e in particolare della fascia subsahariana del Sahel, la più povera, quella da cui centinaia di migliaia di giovani partono rischiando la vita alla ricerca di fortuna verso l’Europa. Per questo sto lavorando affinché la coltivazione del fonio possa raggiungere i mercati internazionali».

È giovane e indigena, opera in un settore, quello della piccola pesca artigianale, in cui gli addetti, che siano pescatori oppure operatori a terra, sono per la maggior parte uomini e in cui il ruolo della donna non è riconosciuto. Si chiama Akeisha Clarke e per la prima volta partecipa a Terra Madre Salone del Gusto in rappresentanza della comunità di pescatori della Piccola Martinica, a poca distanza dall’isola madre Grenada. Da poco sono entrati a far parte del progetto Slow Fish Caribe che promuove la gestione sostenibile delle risorse naturali, essenziale per combattere la povertà e garantire la sicurezza alimentare. «La maggior parte delle persone quando pensa al patrimonio culturale considera solo monumenti e palazzi storici, per me invece un maiale che vive libero nella natura rappresenta un monumento molto più bello di un bene architettonico in rovina» a raccontarci la sua visione è Christian Aguerre che nei Paesi Baschi francesi lavora insieme a un gruppo di altri produttori per proteggere la biodiversità locale, allevando le razze antiche di maiali e pecore, coltivando varietà locali di mais e ciliegie. A mettere a rischio il maiale basco del Kintoa è la bassa capacità riproduttiva, mentre a salvarlo dall’estinzione, anche grazie al Presidio Slow Food, sono le caratteristiche della razza, che rendono facile l’allevamento allo stato brado, e la qualità delle carni da un punto di vista gastronomico. «Ho conosciuto Slow Food tramite mio fratello Luca, storico esponente dell’associazione, ma solo nel 2004, quando ho partecipato come volontario alla prima edizione di Terra Madre, mi sono innamorato di questa bellissima rete e ho deciso di entrare a farne parte attiva» racconta Gianrico Fabbri, 43 anni, impiegato in una multinazionale della moda e oggi coordinatore di Slow Food Toscana. Vive a Montevarchi, in provincia di Arezzo, dove è nato lo storico Mercato della Terra di Slow Food, una realtà attiva tutti i giorni che fattura circa 1,5 milioni di euro all’anno. «Gli 80 produttori che ne fanno parte operano entro i 40 km dalla cittadina. Per guidare le attività è stata costituita una rete d'impresa, con i produttori e la cooperativa sociale che si occupa della vendita, e un comitato di cui fa parte anche Slow Food». Ogni frutto, ortaggio, cereale venduto al Mercato è facilmente riconducibile a chi lo ha prodotto, mentre almeno una volta al mese c’è la presenza diretta dei produttori, di chi ci mette la faccia e invita i co-produttori nella propria azienda per toccare con mano il terreno, conoscere le tecniche, il foraggio, gli strumenti. «Nella mia zona, che si basa sull'industria e l'artigianato, il Mercato è un importante canale per l’economia agricola; per i co-produttori rappresenta la possibilità di praticare la filiera breve assicurandosi freschezza, qualità e anche rapporti di fiducia tra tutti gli attori della filiera». Hanno lavorato sull’opinione pubblica e le istituzioni nazionali partecipando anche ai tavoli di discussione del Ministero dell’Educazione per sensibilizzare sull’importanza dell’educazione alimentare e la salubrità dei pasti nelle mense scolastiche. Sono i soci del Convivium Slow Food di Praga che due anni fa hanno lanciato il progetto Dream Canteen influenzando anche la politica nazionale e contribuendo alla ratifica del cosiddetto Titbit Decree che ha proibito la diffusione degli snack industriali nelle vending machine e nei bar delle scuole e promosso la distribuzione di merende più salutari, come frutta e verdure.

Una giornata a Terra Madre Salone del Gusto? Non basta! Ardua impresa illustrare tutti i luoghi coinvolti in questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto, che, oltre alle tre sedi ufficiali - Lingotto Fiere, Piazza Castello, Nuvola Lavazza - coinvolge tutta Torino e il Piemonte. Provando a immaginare una giornata all’evento, partiamo da Lingotto Fiere, che torna a essere il cuore della manifestazione. Qui non c’è che l’imbarazzo della scelta nel ricco programma delle cinque aree tematiche #foodforchange dedicate a Slow Meat, Slow Fish, Cibo e salute, Semi, Api e insetti. Conferenze con esperti del calibro di Maria Canabal, fondatrice e presidente del Parabere Forum, e Amitav Ghosh, scrittore, giornalista e antropologo indiano, forum con i delegati della rete di Terra Madre e percorsi interattivi in cui divertirsi e mettersi alla prova. Moltissimi i Laboratori del Gusto che solleticano il palato, in cui assaggiare le “verdure di mare” e i mille usi della banana in cucina. Se avete ancora un languorino prenotate una Scuola di cucina, il “fritto permesso” e l’arancina gigante vi aspettano! Mentre tra le bancarelle del Mercato italiano e internazionale trovate, come da tradizione, il meglio della produzione gastronomica dai cinque continenti. E se siete appassionati di dolci e lievitati, non perdetevi la Fucina pizza e pane: moltissimi appuntamenti per provare il piatto partenopeo, croccante o soffice che sia, i migliori pani con grani antichi e concludere in dolcezza con biscotti e dessert. Da non perdere la Piazza del Gelato animata da Alberto Marchetti: venite a provare il fiordilatte con zucchero grezzo o la farina bóna! Per una pausa letteraria fermatevi allo stand di Slow Food Editore, dove sfogliare le ultime novità della casa editrice. Tappa obbligata è l’Oval, dove vi accoglie l’Arena di Terra Madre, lo spazio dedicato a migranti, giovani e popoli indigeni in cui ascoltare le storie, conoscere i progetti e condividere le loro tradizioni. Oltre 40 cuochi si alternano alla Cucina di Terra Madre, in cui gustare i piatti tipici di ogni continente, mentre di fronte troviamo la Caffetteria dei Presìdi per bere una buona tazzina con i migliori chicchi tutelati da Slow Food. Girovagando tra gli espositori, ecco finalmente i Presìdi italiani e internazionali che presentano curiosità da tutto il mondo, come il burro di karitè del Burkina Faso o l’anice verde di Castignano (Marche), e la via animata dai produttori dei Mercati della Terra dal Nord al Sud Italia. Interessante lo spazio dedicato all’olio extravergine di oliva, con l’Oil bar e la possibilità di degustare “l’oro verde” delle diverse regioni italiane grazie ai suggerimenti degli esperti della guida agli Extravergini di Slow Food. Gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo vi danno appuntamento sia all’Oval con un programma di degustazioni in compagnia dei produttori e conferenze con professori ed esperti, che in città, per assaggiare specialità nascoste nei vicoli torinesi. Segnatevi la grande caccia al tesoro con cui si conclude il programma lunedì pomeriggio, se ne vedranno delle belle! E ora addentriamoci nel centro del capoluogo piemontese perché sono ancora moltissime le iniziative imperdibili. Se volete raggiungere Piazza Castello e Nuvola Lavazza utilizzando i mezzi,

potete usufruire delle navette a basso impatto ambientale, messe a disposizione da Iveco Bus, che partono con flusso continuo da Lingotto Fiere (lato via Nizza). Palazzo Reale ospita l’Enoteca, con oltre 600 etichette, tra cui 130 Chiocciole della guida Slow Wine; tutti i 220 vini premiati dal concorso Mondial des vins extrêmes organizzato dal Cervim e dedicato alla viticoltura eroica; 100 Triple A proposte da Velier, tra cui il Presidio georgiano dei vini in anfora, e molto altro. Il tutto raccontato dai sommelier Fisar, gli inseparabili compagni di viaggio enologico per tutti i nostri eventi, anche grazie a una wine list molto particolare: per la prima volta infatti gli appassionati dell’Enoteca possono usare la Wine Appening, il catalogo di tutte le etichette in degustazione disponibile per Android e iPhone, che permette la ricerca e la consultazione delle schede dei vini e delle cantine, anche prima dell’evento, costruendo così la propria lista desiderata e, dopo la degustazione, anche dei vini più apprezzati. Insieme all'Enoteca la piazzetta Reale ospita anche il Punto Mixology e i 16 Food truck, perfetti per una pausa golosa. L’Enoteca e i Food truck vi aspettano tutti i giorni a partire dalle 12 e fino a mezzanotte (tranne lunedì) insieme al programma di attività messo a punto dalla Regione Piemonte che prevede, tra le altre cose, concerti, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali, come quello di sabato 21 che ha per protagonista il Leone d’Oro alla carriera 2018 Antonio Rezza. Dopo una sosta ristoratrice alla Casa Slow Food Piemonte in via Garibaldi angolo piazza Castello, dove assistere a interessanti dibattiti e scoprire tutte le attività sul territorio, pronti per tuffarvi nel Terra Madre IN: un ricchissimo programma di eventi che vi aspetta IN giro per la città; dal festival teatrale Siediti vicino a me in zona Porta Palazzo ai laboratori in cui si impara a fare la pasta fresca con le anziane di Mirafiori. I bimbi di ogni età sono attesi, tra gli altri, al Museo del Risparmio per la Merenda con furto, o al Museo Egizio per indagare sulle abitudini degli antichi Egizi con Una fame da oltretomba! Ricco di spunti è il palinsesto della Nuvola Lavazza che, oltre a una serie di appuntamenti dedicati al mondo del caffè e alle sue evoluzioni culturali e gastronomiche, propone conferenze, come quella con gli chef, protagonisti di una cucina sostenibile, Olivier Roellinger, Pierre Thiam e Claudia Albertina Ruiz Sántiz, e presentazioni di libri come le ultime pubblicazioni Con tutti i miei sensi di Alice Waters per Slow Food Editore e la collana Terra Futura, per rileggere gli attualissimi testi degli autori del Club di Roma, edita insieme a Giunti. La giornata non può che concludersi con un Appuntamento a Tavola, le cene preparate da grandi chef italiani e internazionali… mai provato la cucina del catalano Artur Martínez? Se la risposta è no, affrettatevi a prenotare, la cena nella Sala dei 200 di Eataly vi aspetta! E se rientrate negli under 35, Matteo Baronetto vi invita al Cambio per un percorso di sette portate dedicato a palati curiosi e attenti ma soprattutto giovani! Grandi sorprese notturne ci riserva ancora il Lingotto: mentre i padiglioni che ospitano il Mercato chiudono alle 21,30, fino a mezzanotte nel cortile antistante l’Oval trovate 18 Cucine di strada e 45 etichette di birre artigianali ad attendervi. L’unica biglietteria aperta è all’Oval ma se arrivate con i mezzi o in via Nizza non preoccupatevi, un servizio di navette è a disposizione per accompagnarvi.

I nuovi Presìdi Slow Food dalla Penisola a Torino Moltissime le novità a Terra Madre Salone del Gusto

Da sempre Slow Food pone la difesa della biodiversità al centro dei suoi progetti con l’obiettivo di tutelare la straordinaria ricchezza del nostro Pianeta. Ed è proprio nella nostra Penisola, ricca di prodotti artigianali, tecniche tradizionali, specie autoctone e paesaggi rurali, che già nel 1999, la Chiocciola ha avviato la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus (www.fondazioneslowfood.it). Il progetto ha dato vita a uno degli strumenti più forti dell’Associazione: i Presìdi, che sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta.

In questo ambito, a Terra Madre Salone del Gusto 2018 debuttano 28 nuovi Presìdi italiani che vanno ad arricchire lo straordinario bagaglio della Fondazione. Sono dieci le regioni che presentano quest’anno una nuova ricchezza da tutelare: Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Campania, Puglia e Sicilia. Piemonte - Riso gigante di Vercelli Iniziamo dal Nord con il Piemonte che quest’anno presenta il riso gigante di Vercelli. Coltivato nella capitale europea del riso, questa varietà è stata abbandonata intorno gli Anni ‘50 per lasciare spazio ad altre più produttive. Oggi alcuni agricoltori l’hanno recuperata per le proprietà nutrizionali e per la resistenza alle malattie fungine. Ottimo per la cottura e la mantecatura, la sua rappresentazione più tradizionale è la panissa vercellese: un risotto con vino rosso, salame della duja, lardo, fagioli e cotica di maiale. Il Presidio è protagonista del Laboratorio del Gusto Un’arancina gigante e del programma dei Tour Divini con l’appuntamento Alla scoperta della provincia di Vercelli.

Veneto - Broccoletto di Custoza Proseguiamo a Est con il Veneto che propone il broccoletto di Custoza. Coltivato solo da otto agricoltori, un tempo era considerato una coltura di recupero per terreni aridi e sassosi. La pianta è facilmente distinguibile da altri broccoli perché non sviluppa il panetto fiorale, tipico di queste specie, ma un cuore centrale di foglie. Si raccoglie a mano e si consuma per intero, compresa la costola che è tenera e non filamentosa. Grazie alle sue caratteristiche e al gusto delicato e leggermente dolce, le famiglie di Custoza lo mangiano semplicemente scottato in acqua bollente, condito con olio extravergine e accompagnato da uova sode e salame.

Friuli Venezia Giulia - Fagiolo di San Quirino A San Quirino, un piccolo centro del pordenonese, si coltiva fin dall’800 questo piccolo fagiolo dal grande potere economico. Infatti, a quel tempo il suo prezzo superava quello dell’avena e del granturco. Nonostante il loro grande valore, la coltivazione di questi fagioli è quasi scomparsa a partire dal Novecento. Fino a oggi, quando alcuni giovani hanno recuperato la semente e ripreso la coltivazione tradizionale: raccogliendo, essiccando e battendo le piante a mano con bastoni di legno per far uscire i semi dal baccello. I fagioli si lasciano poi asciugare al sole per qualche giorno e si conservano in sacchi di juta.

Friuli Venezia Giulia - Antiche mele dell’Alto Friuli Nel Friuli Venezia Giulia la coltivazione del melo risale ai tempi della dominazione romana. Negli anni, poi, ci sono state varie contaminazioni: alcune varietà erano autoctone, altre importate da friulani emigrati in giro per il mondo. Nell’ultimo secolo la maggioranza di queste mele è stata soppiantata da poche varietà commerciali da reddito. Slow Food ha riunito nel Presidio gli agricoltori custodi di dieci varietà storiche (gialla di Priuso, di corone, ruggine dorata, rosso invernale, chei di rose, naranzinis, striato dolce, zeuka, Marc Panara e blancon) e ha stilato un disciplinare di produzione, che definisce l’area di produzione e prevede tecniche di coltivazione sostenibili.

Friuli Venezia Giulia - Varhackara Il varhackara è un pesto particolare della provincia di Udine (Paluzza), preparato con lardo bianco, speck, pancetta affumicata e l’aggiunta di qualche erba aromatica. Tradizionalmente è conservato nella pietra e può essere consumato come antipasto spalmato sul pane o sui crostini caldi o, ancora, come condimento per un piatto a base di gnocchi di patate o una pasta tipica friulana che sono i cjarsons. Il prodotto può essere acquistato oggi solo da due produttori e rischia di scomparire presto.

Emilia Romagna – Pecora cornigliese La pecora cornigliese deve il proprio nome a Corniglio, un piccolo comune dell’alto Appennino parmense dove è allevata da diversi secoli. Di mole grande (i maschi superano i 100 kg), è stata selezionata a metà del ‘700, quando i Borboni fecero incrociare pecore della zona di Parma con le razze merinos spagnole per ottenere capi in grado di produrre lana pregiata. All’inizio del ‘900 è stata incrociata con arieti bergamaschi per migliorare l’attitudine alla produzione di carne. È quindi una razza a triplice attitudine (latte, carne, lana). Tuttavia oggi, nonostante la qualità tessile della lana, prevale l’allevamento da carne per via delle masse muscolari compatte e con poco grasso. Arrivata vicinissima all’estinzione - nel 1994 si contavano appena 50 capi -, è in lieve ripresa ma non ancora il riparo.

Emilia Romagna – Pesca buco incavato Tra l’800 e il ’900 Massa Lombarda è stata sede dei primi esperimenti sugli impianti di alberi da frutto. Il simbolo di questa “rivoluzione” è senz’altro il buco incavato, la varietà di pesco più diffusa in queste zone. È una pesca di buona pezzatura e molto saporita. La polpa è bianca e la buccia ha sfumature rosso intenso. Il frutto ha forma sferica con una sutura molto profonda e incavata, caratteristica che la distingue e le dà il nome. Negli anni ’30 questa varietà raggiungeva mezza Europa, ma con l’introduzione delle pesche a polpa gialla, più adatte alla conservazione e a spedizioni a lunga distanza, è iniziato il suo declino. A metà degli anni ’50 rappresentava meno dell’1% della produzione regionale. Era dunque praticamente scomparsa, ma molti contadini hanno conservato uno o due piante per il consumo familiare che oggi sono state riscoperte.

Emilia Romagna – Carciofo di San Luca Nella prima metà del secolo scorso il carciofo di San Luca era una delle coltivazioni principali sui versanti delle colline a sud di Bologna. I terreni argillosi della collina bolognese conferiscono alla varietà un sapore fresco, erbaceo con note di liquirizia. Grazie a queste caratteristiche un tempo era apprezzata e conosciuta in tutta la regione e rappresentava un vanto e una fonte di reddito importante per gli agricoltori locali. Con lo spopolamento delle campagne degli anni ’70 inizia

anche l’abbandono di questa varietà. Oggi, i pochi contadini che hanno conservato questa coltivazione, insieme ad alcuni giovani, stanno cercando di rilanciare i carciofi di San Luca sul mercato locale. Dalla loro iniziativa è nato il Presidio. I carciofi di San Luca si mangiano freschi o appena lessati e conditi con olio extravergine e sale.

Emilia Romagna – Moretta di Vignola Presente sul territorio modenese dalla fine dell’800, questa varietà di ciliegia si è diffusa commercialmente nei primi anni del ‘900. Ha una buccia sottile, lucida e quasi nera a completa maturazione. La polpa è tenera, molto succosa, di colore rosso cupo nerastro, mentre il sapore è dolce e leggermente acidulo. Ottima fresca, è perfetta anche per preparare confetture e composte. Negli anni ’40 e ‘50 la moretta di Vignola rappresentava più del 25% della produzione cerasicola della zona. Oggi la produzione della moretta si è ridotta ad appena qualche decina di quintali ed è stata sostituita da cultivar che entrano in produzione più rapidamente e con caratteristiche più adatte alla conservazione e al commercio.

Toscana - Pomodoro canestrino di Lucca Dalla Toscana arriva il pomodoro canestrino di Lucca, il cui nome è legato alla forma a canestro. Una varietà tanto apprezzata in passato che ogni famiglia della zona conservava gelosamente i propri semi. Questo ha permesso di mantenere una buona variabilità genetica e, oggi, grazie agli ultimi superstiti custodi delle sementi, di salvare la varietà. Il Presidio nasce per valorizzare il canestrino, anche detto “costoluto” o “cresputo”, e distinguerlo dal più comune cuore di bue, un cugino ibrido e per questo di più facile coltivazione. È possibile assaggiare questa varietà nel Laboratorio del Gusto Una finestra sulla biodinamica: la comunità lucchese.

Toscana - Olivo quercetano L’olivo quercetano è una varietà autoctona della località di Querceta (Lu) che oggi rischia l’estinzione a causa dell’urbanizzazione che ha ridotto la coltivazione a piccoli fazzoletti di terra tra le case. A causa delle piccole dimensioni delle olive e del rapporto polpa-nocciolo sfavorevole rispetto ad altre varietà, l’oliva quercetana è attaccata in ritardo dalla mosca delle olive e quindi consente di ottenere un olio di qualità superiore. La sua produttività non è sempre costante, ad annate buone si succedono annate molto scarse ma la qualità dell’olio resta sempre eccellente.

Umbria – Ricotta Salata della Valnerina La Valnerina è una terra selvaggia ricca di boschi e pascoli; in passato la pastorizia è stata una delle principali attività dell’economia locale. Durante la transumanza i prodotti della lavorazione del latte di pecora dovevano essere trasportati e conservati. Una parte della ricotta era ingrediente una zuppa tradizionale di pane e siero con ricotta fresca. La parte che rimaneva era invece sistemata in un sacco di canapa, strizzata per eliminare la parte liquida, salata e lasciata asciugare appesa. È nata così la ricotta salata, con la sua tipica forma a pera dovuta alla sacca di tela. Il Presidio riunisce allevatori che lavorano solo il proprio latte, rigorosamente crudo, allevando le greggi sui pascoli della Valnerina.

Marche - Anice verde di Castignano Nelle Marche l’anice è consumato e commercializzato già dal ‘700 e la sua coltivazione è molto diffusa in particolare nel Piceno. In questa zona l’esposizione soleggiata e le fresche correnti

permettono di selezionare un ecotipo di anice verde più ricco in profumo e dolcezza, grazie alla straordinaria concentrazione di anetolo (il composto aromatico dell’anice e del finocchio) pari al 94%. Oltre al liquore all’anice, simbolo della regione, classico è anche l’utilizzo in tisana, come decotto, e la trasformazione in latte di anice, che si ottiene pestando i semi e lasciandoli in infusione per 5 minuti nel latte bollente.

Marche - Fava di Fratte Rosa A Fratte Rosa, piccolo paese tra le colline pesaresi, gli abitanti sostengono che le fave migliori siano quelle coltivate sui lubachi, i terreni ricchi di argilla bianca che hanno dato origine a due produzioni tipiche del posto: i "cocci" di terracotta e le fave. Nei secoli, i contadini hanno selezionato un ecotipo dal caratteristico baccello corto contenente in media quattro semi dal gusto dolce e teneri anche a piena maturazione. Per decenni le fave sono state un alimento base per la popolazione locale: fresche o secche erano ingrediente di varie ricette casalinghe, trasformate in farina, miscelata con la farina di grano, servivano per produrre pane e pasta.

Campania - Pecora laticauda Il nome della pecora laticauda fa riferimento alla larga coda che la caratterizza e le serve da riserva di grasso e acqua. Questo ovino, di grandi dimensioni, è frutto di vari incroci, tra cui quello tra la pecora nord-africana, detta barbaresca, e la pecora appenninica locale. Il prodotto più pregiato della razza è l’agnello che ha un’alta resa alla macellazione e le cui carni sono prive del tipico odore ircino degli ovini. Oltre a produrre buone quantità di formaggi, la laticauda è particolarmente conosciuta per gli ammugliatielli, tipici involtini preparati con il quinto quarto. A Terra Madre Salone del Gusto potete assaporare le ricette che vedono protagonista il Presidio durante la Scuola di Cucina Sapori irpini: la pecora laticauda – questione di razza.

Campania - Fusillo di Felitto Il fusillo di Felitto è un cilindro cavo di pasta all’uovo dalla lunghezza compresa tra i 18 e i 22 cm. Viene fatto completamente a mano dalle donne del paese del salernitano che danno la forma alla pasta servendosi di un ferro finissimo: una tradizione secolare, tramandata oralmente di madre in figlia fino ai giorni nostri. Oggi questa pasta è molto famosa e ricercata ma la produzione è scarsa. I fusilli sono una ricchezza artigianale della zona che potrebbe presto scomparire insieme alle poche donne che ancora ne custodiscono il segreto. Con la Scuola di cucina L’arte del fusillo di Felitto è possibile cimentarsi nella creazione di questa tradizione secolare imparandone le tecniche direttamente dalle protagoniste.

Campania – Pane Saragolla del beneventano Dalla saragolla, antica varietà di grano duro coltivata nelle aree interne del Sannio, in provincia di Benevento, si produce da sempre un pane tradizionale. Alla semola si aggiunge il lievito madre, poi si tiene la massa al caldo per tutta la notte e si impasta di nuovo, con altra semola, acqua, lievito e sale. La seconda lievitazione dura circa 3-4 ore. Al termine le pagnotte rotonde vengono contrassegnate con tagli trasversali e cotte nel forno a legna. La crosta sottile e marrone con sfumature brune nasconde una spessa mollica beige con sfumature giallognole. Il Presidio sostiene tutta la filiera: dai coltivatori di grano saragolla ai mulini che lo trasformano in semola fino ai fornai. È possibile assaggiare il pane di saragolla partecipando al Laboratorio del Gusto Buono come il pane.

Campania - Fico monnato di Prignano Cilento Da secoli il territorio intorno a Prignano Cilento (Sa) regala agli abitanti il fico monnato, meglio conosciuto come fico bianco del Cilento. I produttori hanno sviluppato una tecnica di essicazione unica: si sbucciano a mano i fichi prima di farli essiccare facendo attenzione a non incidere la polpa. Per questo sono detti monnati, ovvero mondati nel dialetto locale. Segue, poi, l’essiccazione: i frutti interi sono sistemati su graticci di canne, esposti al sole e al vento dalla mattina fino a poco prima del tramonto e girati a mano più volte, affinché l’essiccazione sia omogenea. Il Presidio riunisce i pochi produttori che ancora praticano questa complessa lavorazione.

Campania - Pomodorino verneteca sannita Coltivata nelle zone pedemontane dell’appennino sannita (Benevento), la verneteca sannita è piccola e tonda di colore giallo. Entro poche ore dalla raccolta i pomodorini sono intrecciati e legati con lo spago, formando grappoli dorati che vengono poi appesi in luoghi areati e riparati, come balconi e tettoie, dove si conservano fino alla primavera successiva. Infatti, grazie alla consistenza della buccia, si mantiene all’aria aperta e si può consumare crudo durante l’inverno; da qui il nome di vernino o verneteca. Il pomodorino verneteca sannita è protagonista, insieme ad altri, della Scuola di Cucina Pizza e bloody mary: che pomodoro ci metto?.

Campania - Antico aglio dell’Ufita La valle del fiume Ufita, nell’Appennino avellinese, è una zona particolarmente vocata alla coltivazione di aglio fin da tempi immemori. Qui cresce il Presidio dell’antico aglio dell’Ufita che si caratterizza per l’alta concentrazione di allicina (il composto solforganico dell’aglio). Infatti l’aroma e il sapore di questa varietà sono molto intensi, così come la piccantezza, che facilita anche la conservazione dei bulbilli. Nella cucina irpina l’aglio dell’Ufita è l’ingrediente principale di alcune preparazioni tipiche come la frittata di aglio fresco, la ciambuttella di Grottaminarda e gli spaghetti alla chitarra aglio, olio e peperoncino.

Campania - Noce della penisola sorrentina Le noci di Sorrento erano coltivate già dai Romani. Lo testimonia anche il nome di alcune località: il Comune di Piano di Sorrento, ad esempio, è conosciuto anche con il nome di Caruotto, dal greco charouon, che significa noce. La varietà che cresce in questa zona è molto pregiata per via del gheriglio voluminoso, tenero, croccante e del sapore gradevole e delicato. Inoltre, il gheriglio, a differenza di altre varietà, può essere facilmente estratto integro. Per queste sue qualità la noce sorrentina è molto apprezzata dai pasticceri della zona per la preparazione di biscotti, torroni e semifreddi. Famoso è anche il liquore chiamato nocino.

Campania - Vecchie varietà di albicocche del Vesuvio Delle circa cento cultivar riportate nella letteratura ne sono state rintracciate una settantina, ma solo una quindicina è ancora presente in campo, in un’area del Vesuvio gestita da aziende di piccole dimensioni. Estremamente dolci, di qualità organolettica superiore alle varietà moderne, ma più delicate e deperibili, sono di difficile gestione nei mercati ortofrutticoli. I nomi sono curiosi, solo per citarne alcuni: boccuccia, vicienzo e’ maria, vitillo e cafona. Queste varietà testimoniano

Presìdi Slow Food dal mondo a Torino Sei novità da tre continenti a Terra Madre Salone del Gusto

Sono sei i nuovi Presìdi Slow Food che arrivano da tutto il mondo per farsi conoscere a Terra Madre Salone del Gusto nel padiglione dell’Oval. Vanno ad accrescere il patrimonio della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus (www.fondazioneslowfood.it) che dal 1999 cataloga e recupera varietà locali, tecniche tradizionali, razze autoctone e risorse ittiche a rischio di estinzione con l’obiettivo di tutelare la biodiversità del nostro pianeta. I sei Presìdi arrivano da tre diversi continenti: Africa, Europa e Americhe. Scopriamoli insieme attraverso un viaggio intorno al mondo.

L’Africa arriva a Terra Madre Salone del Gusto con due ricchezze da tutelare: l’arancia Rex Union e il caffè il Nyasaland del monte Elgon. L’arancia Rex Union compare per la prima volta in Sudafrica all’inizio del XX secolo e prende il nome da George Wellington Rex, pioniere di questa varietà. Oggi resta un solo aranceto di Rex Union che contiene meno di 300 alberi e appartiene alla fattoria di Lemoenfontain di Rustenburg, nella Provincia del Nordovest, a 120 km da Johannesburg. Nel 2014 la rete Slow Food locale si è impegnata per salvare il frutteto di questa fattoria che all’epoca era abbandonata. Questa varietà locale è l’ingrediente principale di una marmellata tradizionale che ancora oggi viene prodotta a livello artigianale e domestico. L’Uganda presenta le varietà di caffè Nyasaland del monte Elgon che si differenziano dalle concorrenti ibride della zona per l’aroma più intenso e floreale, con sentori di mandorla. I produttori conservano piante molto vecchie (coltivate fin dagli Anni ‘40) che sono sopravvissute alla distruzione degli alberi di Nyasaland imposta dalla dittatura di Idi Amin negli Anni ’70. La coltivazione avviene tra i 1.260 e i 1.550 mt s.l.m. insieme ad altre decine di colture locali, con fertilizzante naturale e grandi alberi africani che con le loro foglie nutrono il suolo e fanno ombra, permettendo così la traspirazione dell’acqua. Un sistema perfettamente agroecologico. Il Presidio del caffé Nyasaland è stato realizzato da Slow Food Uganda nell'ambito del Progetto Uganda, reso possibile grazie al sostegno del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo. Per merito del Progetto oggi l'Uganda conta sei Presìdi Slow Food, 81 comunità del cibo di Terra Madre oltre 300 orti Slow Food, 3 Mercati della Terra a Mukono, Manafwa e Lira, 42 prodotti inseriti nell’Arca del Gusto e il catalogo di Slow Food dei prodotti alimentari a rischio di estinzione e da salvaguardare. Inoltre, l'Uganda è entrata a far parte dell’Alleanza dei cuochi Slow Food, con 17 chef impegnati a promuovere i produttori locali e a mantenere in vita le tradizioni gastronomiche del Paese.

I due nuovi arrivati europei giungono dalla Svezia e dalla Bulgaria. Si tratta del gurpi di renna dei Sámi e del suino nero dei Balcani orientali. Il gurpi è un salume tradizionale dei pastori Sámi a base di carne di renne: un Presidio anti-spreco perché si produce con gli avanzi di altre preparazioni. Le renne sono lasciate libere nelle foreste a Nord della Svezia e si cibano di erba, funghi e licheni. Al momento della macellazione i pastori costruiscono intorno alle renne recinti molto ampi - anche di alcuni chilometri di diametro – che poi riducono gradualmente lasciando sempre spazio agli animali per cibarsi liberamente. Questo sistema

di recinti sempre più piccoli a mano a mano che ci si avvicina al luogo della macellazione non causa stress perché non prevede cattura o trasporto. Il suino nero dei Balcani orientali, è l’ultimo di razza autoctona sopravvissuto in Bulgaria ed è a rischio di estinzione. A livello locale la carne fresca degli animali macellati fra i 12 e i 24 mesi è molto ricercata. Mentre la carne degli animali di due anni e oltre, è più tenace e perfetta per alcune specialità locali, come il tradizionale smyadovska lukanka (salsiccia essiccata), preparato con un misto di carne di maiale e di bufalo, ma oggi quasi impossibile da trovare sul mercato nella sua ricetta originale.

Infine da Oltreoceano arriva l’aragosta spinosa di Banco Chinchorro e Sian Ka’an dal Messico e il Clairin tradizionale di Haiti. Nelle acque dei Caraibi che costeggiano lo stato del Quintana Roo, in Messico, si trovano due aree protette costituite da un complesso sistema di spiagge, piccole baie, foreste di mangrovie, formazioni coralline e specie animali e vegetali tipiche della zona. Qui vive l’aragosta Panulirus Argus, nuovo Presidio Slow Food che coinvolge sei cooperative di pescatori che adottano tecniche di pesca sostenibile per tutelare l’ecosistema. I pescatori si immergono in apnea per estrarre le aragoste dai fondali, liberando le femmine riproduttive e quelle ancora piccole. Le aragoste sono vendute preferibilmente vive e intere, la loro carne è molto apprezzata dai cuochi locali, che spesso la servono cruda e marinata in succo di limone, nel tradizionale ceviche. Il Clairin tradizionale di Haiti è un rum agricolo, ossia ricavato dal puro succo di canna da zucchero e non dalla melassa diluita in acqua, come accade per il rum industriale. La lavorazione tradizionale con cui è ottenuto ha oltre 300 anni di vita. È molto diffuso ad Haiti, perché è considerato “il rum del popolo”, legato anche ai riti religiosi del voodoo e alle battaglie dei galli. Se ad oggi, nel resto dei Caraibi, sono ancora attive meno di 50 distillerie, solo ad Haiti si contano oltre 500 piccole distilleria artigianali.Il Presidio è protagonista della degustazione guidata dal patron di Velier e massimo esperto di rum, Luca Gargano, in occasione del Laboratorio del Gusto Futuro prossimo venturo: Clairin, Presidio Slow Food

Per scoprire tutti i nuovi Presìdi visita il sito della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus www.fondazioneslowfood.it.

Cioccolato, gelato, pizza, pane e pasticceria

Il cioccolato Domori al Cacao Camp Estelle Conan nasce in Costa D’Avorio, in un triangolo di terra - tra le città di Tiassalè, Divo e Dabou - che profuma di cacao buono, pulito e giusto. Orfana di padre e madre, qui gli zii curano la piantagione di famiglia un tempo appartenuta ai genitori. Lei, dopo gli studi in gestione finanziaria e contabile, fonda Scay Scoops, una cooperativa di produzione biologica di cacao con l’obiettivo di contrastare la tendenza, diffusa in tutto il Paese, allo sfruttamento intensivo delle piantagioni. L’ambizioso piano coinvolge un centinaio di piccoli produttori che, attraverso pratiche di coltivazione naturale, ottengono un prodotto di qualità superiore. L’azienda piemontese Domori, che abbraccia da sempre i valori di sostenibilità e biodiversità, ha scelto di supportare il progetto di Estelle e collaborare con Scay Scoops. Da questa unione è nata la nuova tavoletta Costa D’Avorio che è possibile assaggiare dal 20 al 24 settembre a Torino.

Domori, infatti, partecipa a Terra Madre Salone del Gusto ed è protagonista del Cacao Camp, l’area interamente dedicata al mondo del cacao e del cioccolato. In questo spazio l’azienda piemontese e la Chiocciola ospitano diverse attività per i piccoli e i grandi amanti del “cibo degli dei”. I produttori e i delegati di Slow Food insieme al fondatore di Domori, Gianluca Franzoni, si alternano ogni giorno nei cinque seminari a ingresso libero. Tra questi, anche quelli curati da Slow Food Educazione e dedicati ai bambini per conoscere la filiera del cacao imparando, così, come nasce il cioccolato.

Oltre ai seminari si tengono anche diversi laboratori: durante il giorno la lezione di analisi sensoriale Chocoexperience, per imparare a degustare e riconoscere le diverse tipologie di cacao fine. Mentre nel workshop Il piccolo cioccolatiere i bambini si cimentano in prima persona nella realizzazione di deliziose creazioni di cioccolato. La sera, invece, è dedicata al pairing con l’appuntamento Cioccolato e… per imparare ad abbinare il cioccolato con birra, rum, vermouth e cocktail.

Infine, una parte della produzione di Domori si trasferisce al Cacao Camp grazie alle macchine Bean to Bar – Multiprocess che producono in diretta tavolette di cioccolato Domori per Terra Madre, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla campagna Food for Change.

La Piazza del Gelato Girando all’interno di Lingotto Fiere non potete perdere la Piazza del Gelato, nata da un progetto di Alberto Marchetti e realizzata in collaborazione con Inalpi, official partner dell’area. È il posto perfetto in cui gustare gelati buoni, puliti e giusti e scoprirne di più sul mondo del gelato artigianale. Ad esempio con la degustazione di due diversi fiordilatte, proposta da Alberto Marchetti per apprezzarne le differenze: uno con zucchero tradizionale e l’altro con zucchero grezzo.

Moltissimi sono i gusti che ruotano intorno ai Presìdi Slow Food: come la farina bòna, protagonista della degustazione Il gusto ricco del chicco dei poveri: farina Bòna e gelato Marchetti, il ramassin della Valle Bronda, il cacao Chontalpa e, novità, il caffè.

Domenica 23 alle 16 si tiene, inoltre, la presentazione del volume Il mondo del gelato, di Roberto Lobrano per i tipi di Slow Food Editore, manuale di riferimento della neonata Scuola Internazionale di Alta Gelateria, fondata a Torino insieme a Alberto Marchetti. In questo contesto alcuni docenti della Scuola e altri colleghi gelatai italiani e non, si mettono all’opera per svelare al pubblico trucchetti e suggerimenti. Negli showcooking – gratuiti fino a esaurimento posti – si parla di materia prima, di tracciabilità degli ingredienti, di filiera e tradizione. Un’occasione unica per gli appassionati che possono scoprire Cos’è la geogelatografia? con Enzo Crivella, dell’omonima gelateria cilentana, e ascoltare Ida Biaggio, La donna che sussurrava ai gelati che, nella sua Gelateria 900 a Pescara, riesce a strappare confidenze al gelato sulla terra da cui arriva e gli ingredienti di cui è composto. E ancora, i golosi possono assaggiare Il gusto canadese di Yanik Desroches che combina il gelato allo yogurt con lo sciroppo d’acero; l’Halwa: incontro tra popoli, un dolce tipico mediorientale che, Ariele Guaschino, di Tra le righe (Milano), reinterpreta in forma di gelato e il Tè freddo…anzi gelato dalla gelateria artigianale Makì di Fano di Antonio Luzi che si cimenta tra gelato e tè. Infine, con Ice cream on the rocks il gelato diventa cocktail grazie a Paolo Baccino, proprietario del The Balance di Savona. E potete scoprire moltissimi altri appuntamenti passando dalla Piazza del Gelato e prenotandoli attraverso l’area dedicata sul sito www.salonedelgusto.com.

La Fucina pizza e pane Novità fumante della dodicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto è la Fucina pizza e pane, uno spazio, nel padiglione 2, tutto dedicato ai lievitati e a pizzaioli, panettieri e pasticceri che ogni giorno li curano con passione. Ideata in collaborazione con Agugiaro & Figna ed Esmach, ospita occasioni di confronto su temi come lievito madre, grani e processi di lievitazione e maturazione. La zona, oltre a ospitare gli appuntamenti in programma, è anche uno spazio attivo e operativo in cui vengono sfornati quotidianamente circa 250 chili di pani per i Laboratori del Gusto, le Scuole di cucina e gli espositori del Mercato e i punti Autogrill di Lingotto Fiere.

Tra le attività proposte la Fucina presenta, ogni giorno, un laboratorio sul pane, uno sulla pasticceria e ben tre sulla pizza. Con l’appuntamento Pane: io ho cura del lievito madre Antonio Spampanato, ideatore di Lieve - “sartoria del pane” a Vezza d’Alba (Cn), mostra come prendersi cura del proprio lievito madre e discute delle diverse tipologie di farine e impasti. Mentre Edoardo Corti, maestro della panificazione, racconta la storia sulla costante ricerca dell’anima del pane in Pane: anima e identità. Fondamentale poi è lo studio delle migliori farine presentato da Andrea Perino in Pane: bentornata tradizione! e da Paolo Goretti con Nadia Vacchiero Salet in Pane: il cibo che nasce dal grano.

I laboratori sulla pizza esaltano tutte le diverse forme ed espressioni territoriali italiane. L’arte della tradizione napoletana è presentata da Salvatore Santucci, maestro istruttore dell’Associazione verace pizza napoletana, nel laboratorio Pizza: questa sera… ammaccamm’ e da Mimmo Martucci, di Per Bacco a La Morra (Cn), che conduce il pubblico alla scoperta della vera Pizza: napoletana di Langa. Dall’altra parte Ciccio Vitiello propone Alternative di tradizione combinando la cucina e la pizzeria nella “new pizza generation”. Guglielmo Vuolo, infine, sensibile ai mutamenti, racconta una Pizza… all’acqua di mare accostata a una delle sue ricerche più importanti: la carta dei pomodori.

Dal meraviglioso mondo della pasticceria Gabriele Ciacci porta al Salone tutta la versatilità e la dolcezza de I dolci grani con la creazione di panettoni, croissant e biscotti. Alessandro Battazza illustra, invece, La sostenibile leggerezza dei lievitati. E non poteva mancare, infine, un Laboratorio del Gusto sul Dolce Piemonte: Torino è una delle capitali mondiali dell’artigianato dolciario e Giorgio Smimmo ne è un valido ambasciatore.

E non finisce qui: ogni giorno quattro diversi appuntamenti, con il focus Pizza X2, ospitano il confronto tra due maestri pizzaioli. Salvatore Kosta, Stefano Callegari, Salvatore Gatta e Salvatore De Rinaldi sono solo alcuni dei nomi che si mettono in gioco in questa occasione.

Terra Madre IN città!

Oltre 200 gli eventi per tutta la famiglia organizzati al di fuori degli spazi espositivi da associazioni, musei, fondazioni e parchi. Vi proponiamo le dieci iniziative da non perdere per nessuna ragione! Il FAI incontra Terra Madre: visita alle antiche ghiacciaie di piazza Emanuele Filiberto Quanti sanno che la zona di piazza Emanuele Filiberto era un tempo denominata “Contrada delle ghiacciaie”? Il mondo sotterraneo di Torino conserva architetture singolari, come le ghiacciaie pubbliche utilizzate in passato per conservare le merci degli ambulanti della vicina Porta Palazzo. «Per macellai e fruttivendoli avere a portata di banco fonti di refrigerio significava poter conservare il cibo nel migliore dei modi. Il ghiaccio era prodotto in un’area non lontana, raccogliendo in depressioni naturali e artificiali l’acqua derivata dalla vicina Dora, ed era poi sistemato in spettacolari ambienti sotterranei. L’architetto Fuksas ha ricavato un perimetro dove è possibile ammirare due ghiacciaie ipogee del XVIII secolo rinvenute proprio durante la realizzazione dei lavori del nuovo edificio» ci racconta Federico Basso, responsabile FAI Giovani Torino https://salonedelgusto.com/event/visita-alle-antiche-ghiacciaie/ Mani in pasta – Laboratori di autoproduzione collettiva di pasta fresca Basta scegliere il formato di pasta fresca che si preferisce e seguire le istruzioni delle esperte massaie di Mirafiori accompagnate da un pastaio professionista e il gioco è fatto! Le ricette della tradizione non avranno più segreti. I laboratori, organizzati per un massimo di quattro persone, sono promossi dalla Cooperativa I passi e l’Associazione CentroX100 con la collaborazione volontaria dei partecipanti del progetto Essere anziani a Mirafiori Sud e il supporto del progetto Mirafiorisocialgreen. https://salonedelgusto.com/event/mani-in-pasta-laboratori-di-autoproduzione-collettiva-di-pasta-fresca/ Siediti vicino a me Spettacoli teatrali, reading letterari, incontri, momenti conviviali, concerti, eventi internazionali che approfondiscono i temi della migrazione, la convivenza e l’incontro. Il festival, a ingresso libero, coinvolge italiani e stranieri senza confini e senza barriere, è organizzato da Acti Teatri indipendenti, Almateatro, Tedacà e si svolge negli spazi teatrali dell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli, nel quartiere Aurora. https://salonedelgusto.com/event/siediti-vicino-a-me/ Profumi e colori d'Oriente al Museo di Arte Orientale (Mao) Una passeggiata per tutta la famiglia nelle gallerie del museo dedicate all’Asia Meridionale e ai Paesi Islamici dell’Asia, luoghi da cui provengono e in cui si utilizzano abitualmente le spezie più

note. E cosa meglio di spezie e tè possono essere usati per mettere alla prova i sensi dell’olfatto, del tatto e della vista e dar vita tutti insieme a un fantasioso disegno dall’aroma orientale? https://salonedelgusto.com/event/profumi-e-colori-doriente/ Let’s Party! Festeggiamo insieme i primi dieci anni del Parco di Arte Vivente (Pav), un centro sperimentale d’arte contemporanea che comprende, nei suoi 23.000 mq, un sito espositivo all’aria aperta e un museo interattivo, luogo d’incontro e di attività che coniugano arte e natura. Pav e il progetto Or-TO, dedicato ai semi e alla biodiversità urbana e promosso da Eataly Torino, propongono una giornata di festeggiamenti presso il Focolare, il forno collettivo in terra cruda presente all’interno del parco, con laboratori per adulti e bambini, musica dal vivo e Dj set. https://salonedelgusto.com/event/let-s-party/ Migrantour A Porta Palazzo, il mercato all’aperto più grande d’Europa, le distanze si annullano. Immergetevi in questo viaggio partendo dall’ottocentesca Galleria Umberto I e preparatevi a scoprire le storiche botteghe e il padiglione Liberty dell’Antica Tettoia dell’Orologio. Lasciatevi trasportare in un porto del meridione d’Italia entrando nel mercato ittico, per proseguire verso l’Asia, l’Africa e l’America Latina rappresentate dai negozi che circondano la piazza. https://salonedelgusto.com/event/migrantour/ AlmaTerra incontra Terra Madre Siete tutti invitati a una cena unica preparata dalle donne migranti che ogni giorno animano la sede dell’associazione AlmaTerra, utilizzando prodotti donati o recuperati presso i supermercati della zona, dimostrando così che si possono creare piatti freschi e gustosi senza sprechi e rispettando le tradizioni culinarie di diverse culture. https://salonedelgusto.com/event/alma-terra-incontra-terra-madre/ La tua prima volta a Torino Lasciati affascinare dagli oltre 2000 anni di storia di Torino, dall'epoca romana, ai fasti del Regno fino ai nostri giorni. Un percorso regale a spasso per la Prima Capitale d'Italia tra chiese barocche, eleganti piazze e gli splendidi palazzi del Patrimonio Unesco. Oltre a questo percorso non perdetevi la Merenda reale o un insolito tour nelle storiche aziende torinesi. Gli eventi sono promossi da Turismo Torino e Provincia. https://salonedelgusto.com/event/?s=turismo+torino&e_type=&e_subject=&e_place=&e_stand=&e_date= Indovina chi viene a cena? Aprire le porte della propria casa è un gesto intimo, di massima fiducia verso l’altro. Dal 2011 famiglie da Marocco, Cina, Romania, Argentina e dai paesi di tutto il mondo aprono le porte delle loro case per ospitare cittadini italiani e invitarli a condividere una serata in allegria assaggiando piatti tipici e condividendo la loro cultura. I muri e le soglie delle case non sono barriere, non servono per trattenere le persone al di fuori ma rappresentano un luogo di ospitalità e convivialità. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Crt e Promossa da Rete italiana di cultura popolare. https://salonedelgusto.com/event/indovina-chi-viene-a-cena/

Tugò – Sensi e alimentazione in gioco Tatto, udito, vista, olfatto… gusto! TUGO® è un gioco a misura di bambini dai 3 ai 9 anni, un percorso sensoriale che trae ispirazione dal pensiero della pedagogista Maria Montessori progettato per comprendere l'importanza dei sensi attraverso attività ludiche, che può essere utilizzato in casa o in giardino. https://salonedelgusto.com/event/tugo-sensi-e-alimentazione-in-gioco/

Terra Madre Salone del Gusto a misura di famiglia La dodicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto propone un programma ricco di attività che coinvolge tutti, anche i più piccoli. Da diversi anni, infatti, Slow Food si impegna a raccontare alle nuove generazioni i valori connessi al cibo buono, pulito e giusto, perché proprio a partire dai più giovani cresca la consapevolezza del proprio agire e l’impegno a prendere parte al cambiamento. Chi l’ha detto che istruzione ed educazione devono essere processi noiosi e puramente scolastici? A Terra Madre Salone del Gusto non mancano certo le occasioni per divertirsi: dagli appuntamenti per le scuole a quelli per le famiglie, le attività sono tante. Bambini e ragazzi possono seguire percorsi formativi pratici e interattivi, di educazione sensoriale e del gusto; comprendere l’importanza della sostenibilità ambientale e sociale del cibo; affinare l’uso dei sensi come strumento di conoscenza.

Partendo dalle proposte dell’Oval, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo organizza il Personal shopper tour tra le bancarelle del Mercato internazionale in cui gli studenti accompagnano bambini e famiglie a incontrare direttamente i produttori. Ogni tour è personalizzabile e mirato su un argomento diverso, quindi assicuratevi di prenotare il vostro preferito.

Nella Piazza del Gelato, invece, grazie all’attività Impariamo il buon gelato, i gelatieri in erba possono scoprire cosa occorre per fare un buon gelato e quali sono le differenze tra creme e gusti alla frutta.

Nell’ambito di Terra Madre IN, poi, ci sono moltissimi appuntamenti che animano ogni angolo della città. In centro, grazie alle attività ludico-didattiche di Xké? Il laboratorio della curiosità, i bambini possono interrogarsi in maniera creativa sui fenomeni scientifici attraverso il gioco e la scoperta. Con Xkè le foglie sono verdi? Perché i fiori sono colorati? E i frutti? i giovanissimi si trasformano in piccoli chimici per scoprire la funzione della luce e del colore in natura e il modo in cui si sviluppano e cambiano in relazione all’ambiente. Mentre con l’appuntamento Se fossi un altro animale il centro ludico-didattico propone un viaggio attraverso i sensi animali che si conclude con la realizzazione di una creatura ideale dotata di tutti i sensi necessari per sopravvivere in un determinato habitat.

Nel quartiere di Borgo San Paolo si affronta in modo creativo il tema dell’alimentazione dei più piccoli con il laboratorio Il mangiastorie – Fiabe ed educazione alimentare nella prima infanzia. A San Salvario, con l’appuntamento Food Routes. I percorsi del cibo si sperimentano i concetti di spazio e distanza, in relazione al percorso che compie il cibo per arrivare sulle nostre tavole. I bambini si mettono in gioco nella realizzazione di una mappa muta sulla provenienza degli alimenti da paesi lontani e di un oggetto che ne rappresenti il percorso.

Tra le attività per le scuole, e non solo, segnaliamo nel quartiere di Madonna di Campagna la mostra Dalla terra al piatto: da dove arriva il cibo. Inaugurata in occasione di Terra Madre Salone del Gusto, espone i disegni dei bambini delle scuole che hanno vinto il premio per il migliore progetto di educazione alimentare promosso dalla Circoscrizione.

Così come i quartieri, anche i musei di Torino fanno la loro parte. Il Museo A come Ambiente presenta Tutti i colori del cibo per giocare con gli avanzi del frigorifero e scoprire che con la semplice aggiunta di aceto, bicarbonato e potassio, un cavolo rosso o un melograno possono diventare bellissimi colori. Il Museo del Risparmio si anima con due proposte divertenti e formative. Porta i più piccoli In cucina con For e Mika per farli riflettere sullo spreco di cibo, sulla corretta osservazione delle scadenze e sull’impatto economico degli sprechi; mette in scena una Merenda con furto: un vero e proprio giallo che i partecipanti devono risolvere per scoprire chi ha rubato il prezioso salvadanaio della collezione. Il Museo Egizio propone alle famiglie Una fame da oltretomba, un interessante percorso studiato apposta per l’occasione per scoprire le abitudini alimentari degli antichi Egizi e i prodotti pregiati riservati a dèi e faraoni. Ma non finisce qui, il programma di Terra Madre Salone del Gusto è ricchissimo di attività che si possono svolgere in famiglia, è tutto su www.salonedelgusto.com

Laboratori del Gusto e Scuole di cucina Il meglio dell’enogastronomia internazionale a Torino

Da sempre un classico degli eventi organizzati da Slow Food, anche nell’edizione 2018 non potevano mancare i Laboratori del Gusto, le Scuole di Cucina e gli Appuntamenti a Tavola. Con i Laboratori del Gusto si impara assaggiando, una formula per conoscere e approfondire temi e prodotti coinvolgendo tutti i sensi, per ascoltare le storie di chi quei prodotti li ha realizzati. Come di consueto, anche quest’anno accendiamo i riflettori su cibi, bevande e persone – con una presenza internazionale articolata come non mai –, mettendo sul piatto un ricchissimo programma di degustazioni e storie. Due le location principali, Palazzo della Giunta regionale in piazza Castello e Lingotto Fiere, a cui si aggiungono molte altre new entry. Lingotto Fiere – Laboratori del Gusto e Scuole di Cucina tematici Ecco una novità: i Laboratori del Gusto quest’anno approfondiscono le tematiche delle aree #foodforchange allestite al Lingotto, 104 occasioni in cui cuochi, produttori, appassionati ed esperti ci aiutano a capire che il cambiamento è davvero a portata di forchetta. I laboratori Slow Meat sottolineano l’importanza della biodiversità e delle razze, pongono l’accento sui salumi al naturale – senza nitriti né nitrati – e, in coerenza con il cuore della campagna Slow Food, invitano a mangiare meno carne ma di migliore qualità, e a riscoprire il gusto dell’alternativa vegetariana. Nello spazio Slow Fish per conoscere varietà di pesce di mare e d’acqua dolce meno note di mezzo mondo – da Brasile alla Danimarca, dal Marocco al Giappone – provando a rispondere a tante domande: come scegliere il pesce in pescheria? Si può gustare un sushi sostenibile? Esistono alternative più economiche e gustose ai soliti pesci che siamo abituati a cucinare? Apriamo inoltre una finestra sul mondo dei Semi: miglio, grani antichi, riso, ma anche frutta e verdure, oltre alle varietà locali di granturco a impollinazione libera della rete Slow Mays. E per chi vuole realizzare un piccolo orto domestico biologico ci sono i laboratori pratici dove imparare a progettarlo, dalla A alla Z. Last but not least… Cibo e salute, un tema al quale Slow Food sta dedicando sempre maggiore attenzione. Largo alle fermentazioni, alle spezie e alle erbe, alle farine poco raffinate e alle lievitazioni, e – perché no? – anche ai tanto demonizzati grassi e dolci, per mostrare che c’è anche qualche “fritto permesso”. Piazza Castello – Palazzo della Giunta Regionale – I Laboratori “classici” Vino e non solo. I 28 Laboratori del Gusto ospitati dal Palazzo della Giunta regionale sono i “grandi classici” di Slow Food. Sul fronte vinicolo si può partecipare a rare e interessanti verticali come quella dedicata al libanese Chateau Musar; ad approfondimenti su territori specifici, dall’Alsazia di Marcel Deiss alla Corsica della denominazione Patrimonio; ma anche entrare nel mondo della mixology con un approccio originale, scoprendo ad esempio come realizzare un cocktail

con soli ingredienti toscani, veneti o piemontesi; affinare le proprie competenze nel campo brassicolo; o cercare di approcciarsi ai rum districandosi tra fermentazioni, alambicchi e serpentine con la voglia di scoprire e, al contempo, di essere all’avanguardia. A questi si aggiungono 11 Laboratori dedicati al patrimonio enologico italiano e ospitati nell’Enoteca di Palazzo Reale. Eataly – Tra abbinamenti insoliti, eccellenze italiane e prodotti internazionali Quattro formaggi europei abbinati a quattro tè asiatici, ma anche i whisky scozzesi e irlandesi che incontrano i formaggi a latte crudo degli stessi territori. Questi sono solo due esempi scelti tra le 14 proposte italiane e internazionali ospitate nella Sala Punt e Mes di Eataly Lingotto. Nuvola Lavazza – Tutto il caffè del mondo Nove appuntamenti dedicati ad approfondire la conoscenza del caffè: l’espresso come ingrediente di ricette golose o di cocktail, le nuove tecniche di preparazione, la scoperta di affascinanti preparazioni della bevanda e di abitudini di consumo in terre lontane, tanto antiche quanto attuali, fino a un entusiasmante viaggio che ci fa ripercorrere 400 anni di storia attraverso le macchine da caffè d’epoca. … e ancora Nel nuovo spazio di Edit, per tre incontri dal riso (grazie ai Costardi Bros) alla pizza (con Renato Bosco) fino agli impieghi di erbe e spezie nell’ambito liquoristico e della miscelazione (con Salvatore Romano); nel “backstage” del Cambio per due Scuole di Cucina con Matteo Baronetto e l’équipe della Farmacia; e in Galleria San Federico, presso lo spazio Fiorfood Coop, con quattro Laboratori del Gusto e Scuole di Cucina che vedono lo chef stellato Gianni Spegis in interessanti incontri con i cuochi di Terra Madre. Infine torniamo al Lingotto, con le cinque proposte insolite del Sigaro Toscano, che quest’anno festeggia il suo bicentenario con abbinamenti a spumanti, champagne, distillati, e tanto altro.

Appuntamenti a Tavola I grandi chef d’Europa al cospetto della Mole

Se il cibo può essere motore di cambiamento, gli chef ne sono tra i primi artefici. Con il loro lavoro, sono ambasciatori dell’eccellenza della materia prima, della scoperta o riscoperta di prodotti, produttori e territori, di cultura, non di rado anche di comportamenti più responsabili nei confronti del pianeta che abitiamo. A Terra Madre Salone del Gusto, gli Appuntamenti a Tavola che “apparecchiamo” propongono un viaggio tutto europeo tra le storiche cucine del Cambio e quelle di Eataly, per poi approdare alla pizzeria Gusto Madre e partire con il tram storico di Torino. Si parte con l’anteprima stellare di mercoledì 19, quando ai fornelli del Cambio si alternano il padrone di casa, Matteo Baronetto, chef colto e portavoce della materia prima come chiave di volta di ogni composizione, e Paolo Casagrande, tre stelle a Barcellona nel suo Lasarte, dove propone una cucina semplice ma raffinata in cui spesso gli ingredienti protagonisti appartengono al mondo vegetale. Giovedì 20 sconfiniamo a est, in Slovenia, per assaporare a Eataly la cucina di Ana Roš, miglior cuoca del mondo nel 2017 secondo The World’s 50 Best Restaurants. Nel suo Hiša Franko di Caporetto – una bella locanda immersa nella campagna dove coltiva un immenso giardino di erbe, fiori e verdure – negli anni ha codificato una cucina personale e graffiante, in grado di raccontare alla perfezione il suo territorio e i prodotti che lo contraddistinguono. Restiamo a Eataly per lo Slow Party, per cui l’ex fabbrica Carpano si trasforma in un vero e proprio palcoscenico i cui protagonisti indiscussi sono le eccellenze enogastronomiche italiane, i produttori, gli chef stellati del Piemonte, gli artisti circensi e molte altre sorprese. Sempre giovedì, aprono anche le storiche cantine del Cambio, dove Matteo Baronetto e la sua équipe creano per i commensali un lungo tavolo unico per gustare il meglio della cucina del ristorante in abbinamento a grandi vini. Amanti della pizza gourmet, accorrete! Massimiliano Prete vi aspetta nella sua Gusto Madre per sette assaggi di pizze a diversa lievitazione, mentre se volete provare un’esperienza davvero unica, prendete posto sul tram storico di Torino è lasciatevi coccolare dall’osteria Boccondivino di Bra, con i suoi tajarin con 40 tuorli e il famoso coniglio tonnato. Venerdì 21 ci accolgono da Eataly Arcangelo e Peppino Tinari, esponenti della grande famiglia di Villa Maiella (Guardiagrele, Chieti), non solo ristorante ma anche fattoria in cui i suini neri abruzzesi sono allevati allo stato semibrado e poi trasformati in salumi di pregio, naturali, senza l’impiego di nitriti e nitrati. Per la serata ci attende una cena dai sapori netti, alleggeriti dall’estro e dalla maestria degli chef. Torna a prendervi il tram storico, stavolta proponendo una cena a base di Presìdi Slow Food organizzata dal ristorante Garden dell’Agenzia di Pollenzo. Si torna in Spagna sabato 22 con il duo più rock di questo Terra Madre Salone del Gusto. A comporlo da Eataly sono Artur Martínez, una stella Michelin a Terrassa, Barcellona, minimalista e sempre alla ricerca dei sapori più netti e definiti, e il suo alter ego Marc Ribas, braccio destro e vulcanico presentatore della versione catalana del programma TV 4 ristoranti. Un’esperienza unica,

in cui la Catalunya emerge in tutta la sua energia e in cui sperimentare l’idea di “cucina terapeutica” messa in pratica dai due nel loro locale La Taverna del Ciri. Nuvola Lavazza ospita Food for Inclusion. La differenza a Tavola, una cena con piatti realizzati dai giovani rifugiati coinvolti nell’omonimo progetto formativo realizzato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo con il supporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Domenica 23 arrivano a Eataly i sapori d’Islanda, quelli che Gísli Matthías Auðunsson, giovane chef dell’Alleanza Slow Food mette quotidianamente in tavola nel suo Slippurinn a Haimaey, piccola isola di pastori e pescatori, con l’intento ambizioso di valorizzare la cultura gastronomica della sua terra. Una cena unica, dove alghe, erbe spontanee e radici donano ai piatti sapori inaspettati. Doppia chiusura lunedì 24: A Eataly con Moreno Cedroni, che nello spazio di una serata ripercorre i 34 anni di storia de La Madonnina del Pescatore (Senigallia, Ancona), mostrando come il territorio si arricchisca quando amplia il proprio orizzonte e si unisce ad altre culture e ingredienti di altri paesi. Al Cambio largo ai giovani under 35 per una cena di sette portate dedicata a palati curiosi e attenti.

Le grandi questioni internazionali legate al futuro del cibo si discutono a Torino

Cinque grandi aree con incontri a tema, Laboratori del Gusto, appuntamenti pratici, e un percorso interattivo dedicato ai visitatori di tutte le età e alle scuole in cui, grazie alla guida di animatori ed esperti, si può approfondire la conoscenza degli argomenti mettendo alla prova sensi e conoscenze. Costruite insieme ai delegati della rete di Slow Food e Terra Madre – l’evento di Torino conta sulla partecipazione di circa 5000 tra contadini, pescatori, cuochi, docenti e ricercatori – le aree #foodforchange, sono la grande novità dell’edizione 2018: 104 fra Laboratori del Gusto e Scuole di Cucina e 43 forum tematici, per tenere sempre viva l’attenzione sulle grandi questioni internazionali legate al cibo. Eccole nel dettaglio, insieme ad alcuni protagonisti. Food for Change – Slow Meat Slow Meat è la campagna internazionale di Slow Food dedicata alla produzione e al consumo di carne e che si interroga sul benessere animale. A Terra Madre Salone del Gusto, è uno spazio per riflettere sui nostri comportamenti e adottarne di più sostenibili e consapevoli. Tra gli ospiti, chef di fama, come Peppino Tinari di Villa Maiella, si alternano nei Laboratori ai cuochi dell’Alleanza Slow Food e a produttori, mentre nei forum si discute di allevamento di qualità, biodiversità delle razze, scelte etiche, e dell’impatto dell’allevamento sul clima. Food for Change – Slow Fish Con Slow Fish, Slow Food si impegna a tutelare le risorse ittiche, gli ambienti marini e costieri e le comunità di pescatori artigianali in tutto il mondo. A Terra Madre è uno spazio pensato per guidarci ad acquisti ragionati: scegliamo specie locali, preferiamo pesci adulti e di stagione, riscopriamo quelli poco conosciuti e non consumiamo le specie a rischio di estinzione. Nei Laboratori troviamo molti nomi di chef internazionali, come Anatoly Kazakov del Selfie di Mosca o il giovane Gísli Matthías Auðunsson che nel suo Slippurinn lavora con l’intento di valorizzare la cultura gastronomica dell’Islanda. Spazio al dibattito, con forum dedicati alla questione microplastiche, alle specie invasive, all’ocean grabbing, alla gestione delle risorse, e molto altro… Food for Change – Semi Slow Food si impegna a livello internazionale per dare valore ai semi, selezionati dai contadini secondo princìpi di saggezza che hanno migliorato la diversità genetica delle colture, indispensabile per affrontare cambiamenti ambientali e climatici imprevedibili, per garantire una maggiore stabilità di produzione e per proteggere l’ambiente naturale. E si impegna anche per attivare una semplice domanda: quando mangiamo, pensiamo mai che tutto il nostro cibo ha origine da un seme, appunto? In questo spazio oltre a molti laboratori di degustazione ce ne saranno tanti pensati come vere e proprie lezioni di orticoltura: impariamo insieme a progettare un piccolo orto domestico biologico o a coltivare i piccoli spazi (i vasi sui balconi, i box sui terrazzi…) secondo i princìpi dell’agroecologia.

Food for Change – Cibo e salute Slow Food s’impegna per favorire stili di vita sani e comportamenti consapevoli, orientati a prediligere i cibi poco raffinati, ricchi in fibre e con un apporto calorico moderato, la verdura, la frutta, i legumi, i cereali integrali e a ridurre il consumo di proteine di origine animale. A Terra Madre portiamo l’esperienza di chef come Antonio Chiodi Latini, ambasciatore della cucina vegetale-integrale; Pierre Thiam, il «re della nuova cucina africana», che a New York lavora per promuovere gli ingredienti della sua terra e per contrastare il cambiamento climatico; Vittorio Fusari, autore per Slow Food Editore del libro appena pubblicato La felicità ha il sapore della salute. La via della longevità tra scienza e cucina, insieme al ricercatore Luigi Fontana; e di molti medici e produttori che si confrontano sui danni del junk food e dei pesticidi in agricoltura, nonché sui diversi stili alimentari. Food for Change – Api e insetti Un’area dedicata alla discussione, alla degustazione di mieli e al gioco, in cui scopriamo quanto sia cruciale il ruolo delle api e degli insetti impollinatori in agricoltura, perché senza il loro aiuto molte specie vegetali non esisterebbero più. Last but not least… ragioniamo anche di insetti come cibo del futuro – e anche del presente, in molti luoghi del mondo – e di tabù alimentari.

L’Arena di Terra Madre dedicata alle reti Slow Food di migranti, indigeni e giovani

Nell’Arena di Terra Madre, realizzata grazie al sostegno di Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo delle Nazioni Unite), ospitiamo il confronto tra alcune reti che animano Slow Food e Terra Madre, per approfondire temi importanti sui quali il movimento internazionale lavora da anni. Migranti Il fenomeno delle migrazioni a Terra Madre Salone del Gusto viene osservato con grande attenzione e considerato non come un problema lontano, ma come la conseguenza di politiche e scelte poco lungimiranti, che ci riguardano da vicino. Se ne parla attraverso numerosi Forum in Arena, dove vengono approfonditi tra gli altri il tema del cambiamento climatico e delle migrazioni, del caporalato, del cibo come motore di pace e risposta alle crisi. Nel programma Terra Madre IN, invece, il tema è al centro del , che nei giorni di Terra Madre Salone del Gusto torna ad animare le strade del quartiere San Salvario, e del Festival teatrale Siediti vicino a me, a San Pietro in Vincoli. Indigeni I popoli indigeni sono i principali custodi della biodiversità (il 67% dell’agrobiodiversità del pianeta è concentrato nei loro territori) e da secoli lavorano per conservarla. Le loro conoscenze, generalmente sottovalutate, sono essenziali per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico, l’insicurezza alimentare e le disuguaglianze. In Arena, i Forum della rete Indigenous Terra Madre (ITM) evidenziano l’urgente necessità di promuovere e proteggere i sistemi di produzione alimentare di questi popoli, valorizzando il loro approccio olistico e rafforzando i legami con tutto il movimento Slow Food. Gli eventi e gli incontri trattano i temi principali seguiti dalla rete: i giovani che attraverso l’innovazione creano opportunità nelle zone rurali, il ruolo delle donne nei sistemi indigeni di alimentazione che riescono a far fronte al cambiamento climatico e, infine, il lavoro in rete dei popoli indigeni per la difesa e la gestione della terra e dei beni comuni. Giovani Lo spazio dedicato alla Rete giovani di Slow Food (Slow Food Youth Network: SFYN) è un punto d’incontro per i ragazzi provenienti da tutto il mondo, dove imparare e divertirsi insieme attraverso il dibattito sulle tematiche a loro più vicine, come le reti rurali di giovani agricoltori, il ruolo degli orti urbani nell’integrazione sociale, food design e iniziative innovative, l’attività politica dei giovani e la loro presa di posizione in quanto futuro del settore alimentare. Ispirazione ed empowerment: ecco il filo conduttore di tutte le attività, tra cui workshop studiati per fornire ai giovani gli strumenti concreti per realizzare le proprie idee. Oltre allo spazio dell’arena, alcune attività dello SFYN si svolgono nello stand dell’Università di Scienze Gastronomiche, mentre molte altre vi aspettano in Torino!

Tempo di conferenze a Terra Madre Salone del Gusto Sui temi che stanno a cuore ai delegati di Terra Madre, oltre ai forum delle aree #foodforchange, sono in programma le grandi conferenze, organizzate in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino a Lingotto Fiere e alla Nuvola Lavazza. Partiamo proprio dalla sede dell’azienda torinese venerdì 21 settembre con Le ricette del cambiamento – Come gli chef possono garantire la sostenibilità. Olivier Rollinger, Pierre Thiam e Claudia Albertina Ruiz Sántiz, tre personalità ai fornelli, discutono del ruolo cruciale del cuoco nella lotta al cambiamento climatico, acquistando consapevolmente i propri prodotti e collaborando con i contadini locali. Sempre venerdì, ma a Lingotto Fiere, è tempo di Terra liberata. Dialogo semiserio sulla caduta dell’angelo del focolare: un incontro tutto al femminile con Alice Waters, la fondatrice di Parabere forum Maria Canabal, l’attrice italiana Lella Costa per immaginare finalmente un rapporto diverso tra la donna, la terra e il cibo. Sabato 22 a Lingotto in Solo profitto o sostenibilità? Modelli a confronto per l’economia di domani, Barry Lynn, giornalista e scrittore americano, e John Ikerd, professore di Agricultural & Applied Economics all’Università del Missouri analizzano la scalata delle superpotenze nel mondo del cibo e propongono un modello di sviluppo alternativo, basato su aziende agricole sostenibili. Sabato è anche il giorno in cui immaginare Creatività e design a servizio del futuro. Lo facciamo con lo scrittore e teorico del design John Thackara, per cui il design non deve progettare nuovi oggetti, ma soluzioni per consumare meno, condividere le risorse e migliorare la qualità della vita. Cambiamento climatico: come affrontare la più grande sfida dei prossimi decenni? Questa la domanda a cui rispondono domenica 23 lo scrittore, giornalista e antropologo indiano Amitav Ghosh e l’ambientalista e attivista Sunita Narain, proponendo due strumenti alla portata di tutti per affrontare questa urgenza: la narrazione e l’impegno. Sempre domenica, rivolgendo uno sguardo al futuro e al cibo di domani, il filosofo tedesco Wilhelm Schmid e l’entomologo ed ecologo Gianumberto Accinelli si chiedono Come gestire il cambiamento? Dalla filosofia al mondo degli insetti: istruzioni per vivere.

Terra Madre Salone del Gusto nei 17 goal delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile

Per l’edizione 2018 gli organizzatori e il team di ricerca di Terra Madre Salone del Gusto leggeranno tutte le azioni realizzate durante la preparazione e nello svolgimento dell’evento attraverso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con cui gli Stati si impegnano a migliorare le condizioni del pianeta e garantire a tutti i suoi abitanti gli stessi diritti. Non solo i Governi sono chiamati in causa: enti, associazioni e persino i singoli individui possono fare la loro parte, anche grazie a eventi come Terra Madre Salone del Gusto. Per l’organizzazione del meeting internazionale di Torino dedicato al cibo buono, pulito e giusto viene applicato il progetto di ricerca Systemic Event Design (SEeD), che ha mosso i primi passi all’interno degli eventi di Slow Food nel 2006 e che oggi è diretto dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Si tratta di un progetto transdisciplinare che definisce un nuovo concetto di qualità complessiva dell’evento, con lo scopo di ridurre l’impronta ambientale dello stesso, valorizzare l’impatto economico e culturale generato sul territorio, promuovere l’innovazione sociale, con l’ambizione di sensibilizzare il pubblico a replicare queste buone pratiche nel quotidiano, una volta rientrati a casa dopo la visita all’evento. Ecco quindi come alcune delle azioni messe in campo per l’edizione 2018 sono interpretate secondo i 17 goal delle Nazioni Unite, in un racconto a tappe che si conclude a settembre con l’evento:

Obiettivo 3: Assicurare salute e benessere per tutti e per tutte le età. È uno dei temi su cui Slow Food ha concentrato ormai da oltre un decennio la sua azione di informazione e sensibilizzazione a partire dal concetto di buono, pulito e giusto (a cui aggiungiamo oggi anche “sano”). A Terra Madre Salone del Gusto una delle grandi aree tematiche #foodforchange è dedicata al rapporto tra cibo e salute, affinché siano superate tutte le forme di

malnutrizione: la fame vera e propria che affligge i Paesi più poveri, l’epidemia di obesità, ormai estesa anche ai Paesi in via di sviluppo e le carenze nutrizionali legate al consumo di cibo di bassa qualità, diffuse in tutto il mondo. Obiettivo 11: Rendere città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Per coinvolgere il maggior numero di persone e renderle partecipi della lenta rivoluzione che parte dal cibo, Terra Madre Salone del Gusto ha allargato i propri confini e favorito il coinvolgimento di tutta la città con quartieri e luoghi, come Mirafiori Sud, San Salvario, Barriera di Milano, Aurora, Porta Palazzo, attivando un tessuto sociale sorprendentemente attivo nell’organizzazione del fitto calendario di eventi inseriti nel programma Terra Madre IN.

Obiettivo 13: Promuovere azioni a tutti i livelli per combattere i cambiamenti climatici. La sensibilizzazione sui cambiamenti climatici è un impegno trasversale, che si concretizza nel tema dell’edizione 2018 e nella campagna internazionale Food for Change che sarà lanciata a Torino e coinvolgerà la rete di Slow Food in tutto il mondo.

A Terra Madre Salone del Gusto, per la mobilità dei delegati e la logistica delle merci sono stati presi accorgimenti che permettono di ridurre le emissioni di CO2 mentre è sempre valido l’invito della Chiocciola a raggiungere i siti dell’evento con i mezzi pubblici. Gtt diventa ancor più protagonista dei trasporti pubblici torinesi e aumenterà le corse ed i servizi di mobilità in modo che le migliaia di persone che sceglieranno di visitare Terra Madre Salone del Gusto potranno farlo in modo comodo e sicuro, liberandosi del fastidio dell’auto, per diminuire traffico ed emissioni. L'impegno di Slow Food non si limita a queste azioni concrete. Prosegue ed è costante, infatti, la sensibilizzazione, l'approfondimento e il confronto con numerosi incontri, laboratori e conferenze in programma, ad esempio, sulle migrazioni climatiche e sulle battaglie delle popolazioni indigene che contrastano i cambiamenti climatici con la tutela della biodiversità. Obiettivo 14: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Una delle piaghe che sta compromettendo sempre più l’ecosistema marino è rappresentata dalle microplastiche. Per diminuirne i volumi, gli organizzatori hanno scelto di utilizzare solamente stoviglie e altri prodotti biodegradabili e compostabili in Mater-Bi® e polpa di cellulosa realizzati da Novamont, ancora una volta partner di Slow Food; Lucart è il fornitore ufficiale per i

materiali da consumo come tovaglie, tovagliette e carta tissue per i laboratori e le altre attività che si svolgono a Lingotto e in giro per Torino. Si tratta di carta sostenibile al 100 per cento, perché realizzata riciclando il Tetra pack. Vuole fare la sua parte anche il consorzio Ricrea che, grazie alle politiche nazionali di sensibilizzazione sul riutilizzo degli imballaggi in acciaio, contribuisce alla diminuzione dell’inquinamento di mari e oceani. Inoltre, il tema di questo obiettivo è oggetto di un’intera area, quella dedicata alla campagna Slow Fish. Il consorzio Corepla (Consorzio nazionale per raccolta, riciclo e recupero imballaggi in plastica) ha deciso di affiancare Slow Food per la fornitura di contenitori in polistirolo per consentire una perfetta conservazione dei cibi all’interno dei barachin durante i trasferimenti.

Obiettivo 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre. Le bancarelle di Terra Madre Salone del Gusto sono, ancora una volta, realizzate con pallet ecosostenibili forniti dal marchio Palm. Al termine della manifestazione ritorneranno a svolgere lo scopo per cui sono stati prodotti, cioè la logistica, grazie a Lurisia che li acquisterà per i suoi magazzini.

I Greenpallet® Palm sono certificati Pefc e Fsc, realizzati in legno di abete e pioppo proveniente da foreste italiane gestite secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Durante l’evento torinese Quercetti presenta una serie di giochi, attività ludiche e informative che i visitatori possono provare nei percorsi a fruizione libera delle cinque aree #foodforchange. Simpatiche opportunità di divertirsi imparando e ampliando le proprie conoscenze.

Obiettivo 17: Rafforzare le modalità di attuazione e di rivitalizzare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile. L’applicazione del progetto SEeD a Terra Madre Salone del Gusto 2018 è monitorata da un team di esperti che edizione dopo edizione ne migliora le performance. Anche per questa edizione, a fine evento sarà prodotto un report che permetterà di comprendere come l’evento culturale abbia contribuito a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, per calibrare ancor meglio l’organizzazione per l’appuntamento del 2020.

Il “bilancio” del progetto interateneo è curato da otto unità di ricerca:

Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo È l’ideatore del progetto Systemic Event Design – SEeD. Ne ha la responsabilità scientifica, il coordinamento e, di edizione in edizione, lavora per implementarlo, condividerlo e diffonderlo come modello replicabile. Systemic Approach Foundation Unisg collabora con Systemic Approach Foundation per individuare temi e attori, accademici e non, per implementare la ricerca e dunque la prospettiva sistemica del progetto. Omero – Università di Torino Centro interdipartimentale di ricerca di studi urbani e sugli eventi, monitora il tema dell’accoglienza dei delegati di Terra Madre e il coinvolgimento della comunità cittadina.

LabNET SAA School of Management – Università di Torino Sviluppa l’analisi delle reti sociali e del capitale relazionale, reale e virtuale che Terra Madre Salone del Gusto creano e lasciano sul territorio piemontese e a livello mondiale. SAA School of Management – Università di Torino Misura l’impatto economico dell’evento sul territorio e sulla collettività, fornendo dati sul valore che l’iniziativa genera prima, durante e dopo l’evento. Dipartimento di Informatica – Università di Torino Attraverso il social network First Life, traccia il capitale sociale della rete attivata dal programma di appuntamenti Terra Madre Salone IN. Design e comunicazione visiva – Politecnico di Torino Collabora da sempre alla ricerca SEeD, di cui è stato uno degli ideatori fin dalla prima edizione del 2006, e per il progetto 2018 in particolare, contribuisce sperimentando nuovi linguaggi per la divulgazione dei messaggi complessi del progetto sistemico con l’obiettivo di implementare il valore culturale dell’evento di edizione in edizione. Turismo Torino e Provincia Collabora da sempre alla ricerca SEeD e in particolar modo con l’unità di ricerca della SAA School of Management, per delineare l’indotto turistico che l’evento genera e descriverlo con indicatori quantitativi e qualitativi.

Una grande squadra di aziende al lavoro insieme a Slow Food

Nei suoi 22 anni di vita, la manifestazione Terra Madre Salone del Gusto è cresciuta edizione dopo edizione. Un trend che è stato possibile anche grazie a numerosi partner che hanno messo a disposizione degli organizzatori e delle centinaia di migliaia di visitatori competenze e attrezzature, oltre al sostegno economico fondamentale per la realizzazione di questo evento, unico al mondo anche nella sua complessità. Ci sono innanzitutto gli Official partner, a cui si affiancano altre realtà di vari settori e con diverse competenze. Alcune di queste aziende portano avanti da molti anni un rapporto proficuo con l’associazione della Chiocciola, altre sono “nuovi ingressi” nella grande squadra che contribuisce all’allestimento, all’organizzazione e alla gestione dei cinque giorni dedicati ai produttori della rete Slow Food e del cibo buono, pulito, sano e giusto. Il marchio leader BBBell è ancora una volta il partner tecnico di Slow Food e garantisce la rete internet per le location di Terra Madre Salone del Gusto in piazza Castello. Grazie alla connessione wi-fi firmata BBBell, società che da oltre dieci anni si occupa di connettività veloce ultra larga sul territorio piemontese e ligure anche nelle aree soggette a “digital divide”, è facile e veloce condividere foto e momenti sui social e chattare con amici e conoscenti per incontrarsi, scambiare opinioni e pareri sulla vetrina mondiale del cibo e dei piccoli produttori. L’azienda, inoltre, è presente a Lingotto Fiere con uno stand per presentare ai visitatori le proprie offerte e i servizi. Edp4u, solution provider digitale di Torino, ha scelto Slow Food e ha sviluppato il software che permette agli organizzatori della manifestazione di interagire maggiormente con i visitatori. Inoltre ha messo a disposizione tutti gli schermi interattivi e tablet per le aree #foodforchange all’interno di Lingotto Fiere e di Piazza Castello. Nell’Enoteca di Palazzo Reale, le bottiglie provenienti da tutta Italia e dal mondo sono conservate in cantinette refrigerate del marchio Liebherr, gruppo tedesco le cui apparecchiature per uso domestico e professionale sono da sempre sinonimo di qualità, design e innovazione. Liebherr è distribuito in Italia da BSD S.p.A. Anche per questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto gli elettrodomestici altamente innovativi e di qualità sono forniti dal leader mondiale Miele, marchio guidato dalla filosofia “Immer Besser”, cioè “sempre meglio”, che condivide gli obiettivi di Slow Food sulle tematiche del cibo buono, pulito e giusto. Le moderne apparecchiature Miele sono utilizzate nelle aree tematiche #foodforchange. Distribuisce le sue macchine professionali per caffè espresso in 140 Paesi e ha ideato la filosofia dello “slow caffè”. Anche per questi due motivi è Astoria macchine per caffè che fornisce le sue apparecchiature per la caffetteria dei Presìdi Slow Food e per quella dell’area B2B, per gustosi momenti di relax tra una visita agli stand e l’altra. Velier da oltre 60 anni è il distributore di distillati, liquori e vini esclusivi in Italia. Ancora una volta affianca Slow Food per presentare il meglio del suo catalogo a tutti i visitatori di Terra Madre Salone del Gusto. In programma ci sono appuntamenti imperdibili per degustare distillati unici e rari, vini Triple A dal mondo e alcuni dei vini italiani più ricercati e particolari.

Ai piatti e alle ricette di tutto il mondo si abbinano tantissimi vini delle migliori etichette buone, pulite e giuste. Per gustarli nei Laboratori del Gusto e nelle altre occasioni organizzate durante Terra Madre Salone del Gusto si usano i bicchieri in cristallo ecologico forniti da Rcr Cristalleria Italiana. Coop, insegna leader della grande distribuzione organizzata in Italia e al tempo stesso organizzazione di consumatori, ha scelto di partecipare alla grande kermesse torinese con un programma di incontri e Laboratori del Gusto nello spazio Fior Food all’interno della Galleria San Federico nel centro di Torino, sia con lo chef resident Gianni Spegis che con i cuochi di Terra Madre. I vini a marchio Fior Fiore sono presenti anche all’interno dell’Enoteca di Palazzo Reale mentre a Lingotto Fiere è disponibile un corner di Coop. Tra i nuovi partner, che hanno deciso di iniziare un cammino con Slow Food perché ne condividono la mission politica e vogliono contribuire alla riuscita dell’evento biennale torinese c’è Synergie, azienda leader che ha oltre 40 anni di esperienza nella gestione delle risorse umane e che si occupa del personale per Terra Madre Salone del Gusto. È fra le novità anche Reale Mutua, la storica Compagnia assicurativa italiana, che condivide diversi valori con Slow Food, in particolare in tema di benessere, prevenzione e corretta alimentazione. Reale Mutua in quest'ottica è protagonista di numerose iniziative che fanno parte del programma di Terra Madre Salone del Gusto, come lo spazio all’interno di Lingotto Fiere dedicato a salute e benessere e il supporto del progetto barachin. Si occupa, inoltre in esclusiva, di tutta la copertura assicurativa per l’evento di Torino, sia per gli espositori italiani che per i tanti che provengono dall’estero, consentendo a chi vuole investire tempo e risorse in questa vetrina internazionale del cibo di farlo in modo sicuro e sereno. Intesa Sanpaolo, partner storico di Slow Food, è la banca ufficiale di questa edizione. Il Gruppo bancario condivide con l’Associazione valori fondamentali quali l’attenzione per il territorio, la tutela dell’ambiente, la difesa della biodiversità e delle tradizioni. Con le proprie soluzioni, Intesa Sanpaolo è un punto di riferimento per l’agrifood di qualità. La partecipazione all’evento è inoltre un’ulteriore conferma della centralità del rapporto della banca con la città di Torino e del contributo attivo con cui partecipa allo sviluppo culturale e civile della sua comunità. Prosegue nel suo impegno con il massimo di comodità, efficienza e professionalità per la mobilità di Slow Food il brand Fiat Professional. La casa automobilistica sabauda garantisce con i suoi mezzi gli spostamenti dei delegati in arrivo in città e dello staff di Slow Food impegnato sia nei giorni dell’evento che nel resto dell’anno per la tutela dei Presìdi e la promozione dei produttori. Cnh Industrial, con il proprio marchio Iveco Bus, leader nel settore del trasporto persone, prende parte all’evento Terra Madre Salone del Gusto fornendo un parco di veicoli a basso impatto ambientale per il trasporto dei delegati e del pubblico nei vari siti in cui è dislocata la manifestazione (Lingotto, Piazza Castello e Nuvola Lavazza). Official Sparkling Wine di Terra Madre Salone del Gusto 2018 si confermano le Alte Bollicine Piemontesi del Consorzio Alta Langa, lo spumante metodo classico delle alte colline di Langa che sta riscuotendo sempre più successo a livello italiano, ma anche in Europa e Oltreoceano, in particolare quest’anno. L’Alta Langa Docg è protagonista in diversi Laboratori del Gusto, nella

Fucina Pizza e Pane, nell’Enoteca di Palazzo Reale e ha un proprio spazio anche all’interno del Mercato del Lingotto.

Piazza Vittorio Emanuele II 9 - Pollenzo - 12042 Bra (CN), Italia | TEL. +39 0172 458511

| [email protected] | unisg.it |

L'Università di Scienze Gastronomiche a Terra Madre Salone del Gusto 2018

L'ateneo di Pollenzo si racconta dal 20 al 24 settembre a Torino

Il Lingotto torna ad ospitare Terra Madre Salone del Gusto 2018 e anche l'Università di Scienze Gastronomiche ritrova la sua postazione d'eccezione all'interno del padiglione Oval, con un grande stand dove si avvicendano conferenze, degustazioni, incontri, testimonianze: una ricca serie di attività pensate in parte dagli studenti del nostro ateneo, in collaborazione con ex studenti, docenti, produttori, addetti ai lavori. Un esempio reale di quanto versatili possano essere i giovani gastronomi, e di come l'UNISG di Pollenzo sia un luogo ideale per far fermentare e fruttare idee, proposte, progetti. Presso lo stand UNISG si svolge la maggior parte degli eventi in programma. Preparatevi quindi a partecipare a laboratori sul cioccolato raccontati da ex studenti ora produttori in Colombia, a lezioni sullo lievito madre e sul riso, workshop guidati da nostre studentesse sulle diverse categorie di latte fermentato nel mondo, così come sulla mixologia, ossia l'arte di preparare cocktail, ad incontri su apicoltura e cosmetici naturali. Nelle giornate di Terra Madre Salone del Gusto, inoltre, lo stand UNISG potrà diventare la vostra tappa per originali Colazioni e, in serata, Aperitivi con i produttori, spesso nostri ex studenti. Al mattino alle 10:30 potete ad esempio sperimentare una colazione colombiana rivisitata preparata dai pasticceri del ristorante Minimal di Bogotá, coordinati da Manlio Larotonda, ex studente e produttore di cioccolato, o ancora le deliziose confetture e marmellate siciliane di Stefano Ferrante da Floridia (SR), accompagnate dalle infusioni alle erbe di Nicola Robecchi e Rachele Ellena, tutti e tre alumni UNISG. La sera, verso le 19:30, è la volta dell'aperitivo con gli abbinamenti più diversi, dove gustare vermouth, conserve, vini naturali, birra artigianale, formaggi all'insegna delle migliori produzioni regionali italiane. Accanto a questi momenti più prettamente gastronomici, ci sarà modo di riflettere e discutere su diverse tematiche di attualità: si parla di gusto e salute, di come la dieta degli indigeni australiani rispetti il clima, l'ambiente e la salute, e si affronta il tema del benessere animale. Inoltre si possono conoscere i gastronomi laureati da tutto il mondo che raccontano le loro storie professionali e i loro progetti creativi. Un ulteriore contributo di ampio respiro è dato dalla conferenza dedicata al tema dei Food Studies con docenti UNISG e docenti internazionali e la presentazione dei programmi della U.S.-Italy Fulbright Commission, così come dalla tavola rotonda dedicata al progetto “Food for inclusion” rivolto ai rifugiati e realizzato da UNISG con il supporto dell’UNHCR, dall'incontro con la monaca buddista coreana Ven. Jeongkwan dedicato al cibo dei templi, o dalla conferenza sulla filiera della selvaggina e di come la si debba pensare in modo sostenibile e controllato. Vi sono ancora altre iniziative diffuse per la città di Torino che vedono protagonista l'UNISG, in particolare con interventi di nostri docenti o collaborazioni su progetti di forte impatto sociale. Come ad esempio la conferenza che presenta i risultati del progetto europeo "SUSPLUS: Innovazioni nell’Educazione per un Sistema Alimentare Sostenibile", che riguardano gli approcci innovativi all’educazione universitaria per i sistemi alimentari sostenibili; o ancora la cena "La differenza a Tavola", curata da un gruppo di rifugiati coinvolti nel progetto formativo “Food for Inclusion” realizzato dall’Università di Scienze Gastronomiche con il supporto dell’UNHCR; e numerose

Piazza Vittorio Emanuele II 9 - Pollenzo - 12042 Bra (CN), Italia | TEL. +39 0172 458511

| [email protected] | unisg.it |

conferenze dedicate alla globalizzazione del cacao, al cibo naturale, al foraging, alle prospettive professionali dei gastronomi, al cibo per bambini, e così via. Gli studenti UNISG hanno infine pensato a chi vorrà scoprire il meglio del mercato di Terra Madre Salone del Gusto mettendo a disposizione i tour dei Personal shopper . Ma non solo: non mancherà il lato "ludico", con la Caccia al tesoro Senior, una gara a squadre alla scoperta di volti e prodotti di Terra Madre Salone del Gusto e la Caccia al tesoro Junior (6-13 anni) per far conoscere ai più piccoli i particolari più interessanti ed istruttivi dei prodotti del mercato. Neppure il lato "sportivo" viene meno: per gli amanti delle due ruote ecco il Bike n' Eat, tour gastronomico in bici che esplorerà i luoghi più inconsueti della città, con degustazioni, incontri con i produttori, aneddoti enogastronomici della città, visite di luoghi simbolo torinesi. E mentre a Torino fervono gli eventi, Pollenzo non sta a guardare: per chi volesse spingersi in provincia, l'UNISG sarà visitabile tutti i giorni di Terra Madre Salone del Gusto in orari prestabiliti e previa prenotazione. Il programma completo con tutti i dettagli sulle attività a Torino e Pollenzo è disponibile sul sito UNISG: https://www.unisg.it/terra-madre-salone-del-gusto-2018/attivita-allo-stand/ --------- Ufficio Comunicazione UNISG Piazza Vittorio Emanuele 9 - 12042 Pollenzo - Bra (CN) tel. 0172 458507-532-515 cell. 329 9079183- 345 2495096 [email protected] - www.unisg.it

Info utili

Terra Madre Salone del Gusto Torino, 20-24 settembre 2018 Nella sezione Sala Stampa del sito www.salonedelgusto.it si può richiedere il Pre accredito, che consente l’accesso a Lingotto Fiere e dà la possibilità di pianificare la propria visita con l’assistenza dell’Ufficio stampa. È anche possibile scaricare la cartella stampa in pdf, i loghi e le immagini delle passate edizioni in alta risoluzione. Per essere sempre aggiornati sulle ultime novità di Terra Madre Salone del Gusto 2018 basta seguire @SlowFoodItaly su Twitter con #foodforchange, la pagina Facebook www.facebook.com/salonedelgustoterramadre e scaricare la App ufficiale Terra Madre Salone del Gusto, gratuita per Android e iPhone. E per costruire la “giornata ideale a Terra Madre Salone del Gusto” basta registrare il profilo personale nella App e creare la propria lista di eventi a cui partecipare ed espositori da visitare. E buon Terra Madre Salone del Gusto a tutti!

Orari Lingotto Fiere Mercatoitalianoe internazionale – dal giovedì alla domenicadalle 10 alle 21:30, il lunedìdalle 10alle 19 Cucine di strada e birrifici – dal giovedì alla domenicadalle 11 alle 24, il lunedìdalle 11 alle 19 Piazza Castello EnotecaeFoodtruck,dal giovedì alla domenicadalle 12 alle 24, il lunedìdalle 12 alle 19 Nuvola Lavazza Laboratori del Gusto realizzati dagli esperti del Training Center Lavazza, conferenze e momenti di intrattenimento in collaborazione con La Stampa. Per orari vedi il sito www.slowfood.it I collegamenti fra le sedi ufficiali della manifestazione sono garantiti da un flusso continuo di navette messe a disposizione da Cnh Industrial, con il proprio marchio Iveco Bus. I mezzi, a basso impatto ambientale, partono da Lingotto Fiere (lato via Nizza) e raggiungono Piazza Castello e Nuvola Lavazza.

Biglietti d’ingresso per Lingotto Fiere I biglietti sono acquistabili attraverso la piattaforma VivaTicket raggiungibile da www.slowfood.it. Il costo del biglietto è: 5€online fino al 18 settembre (+ 1 euro di prevendita) 10€durante la manifestazione, sia in biglietteriache on line (per i soci Slow Food il costo è 5 € in biglietteria e 5 € + 1 € di prevendita per l’acquisto on line) 20€(+ 2,50 euro di prevendita) per l’abbonamento, acquistabile online fino al 18 settembre, che garantisce l’accesso per tutti i cinque giorni (nei giorni dell’evento l’abbonamento è disponibile in biglietteria al costo di 35 €) Per i bambini dagli 0 ai 12 anni e per gli over 70, il biglietto è gratuito. Il costo è estremamente contenuto e, al netto dei costi di gestione della biglietteria, l’incasso sarà utilizzato per sostenere i costi connessi alla presenza all’evento dei delegati della rete di Terra Madre e per finanziare progetti della rete Slow Food in Africa. Questa scelta per Slow Food ha un forte significato politico, ribadito anche nella mozione congressuale L’Africa di Slow Food e Terra Madre. Da anni Slow Food è impegnata infatti nel sostenere la crescita della propria rete e progetti concreti nel continente che più di ogni altro sta pagando il prezzo della follia dell’attuale sistema alimentare mondiale, con l’obiettivo di cambiare radicalmente direzione. Prenotazioni appuntamenti I posti disponibili per Laboratori del Gusto, Scuola di Cucina e Appuntamenti a Tavola sono limitati, per cui è indispensabile prenotare su www.salonedelgusto.it

IL LINGOTTO FIERE, LA CASA DEI GRANDI EVENTI TORINESI, SEDE DI TERRA MADRE SALONE DEL GUSTO 2018

Torino, 6 giugno 2018. Il Lingotto Fiere, la casa dei grandi eventi torinesi, ospita quest’anno Terra Madre

Salone del Gusto mettendo tutti i suoi 58 mila metri quadrati di spazi coperti a disposizione

dell’appuntamento simbolo di Slow Food e punto di riferimento per l’enogastronomia nazionale. Dal 20

al 24 settembre i tre padiglioni paralleli (1, 2 e 3) e il palazzetto Oval accoglieranno la dodicesima edizione

della manifestazione in virtù di un accordo che rinsalda un rapporto storico e va oltre il semplice utilizzo

delle superfici. Quella siglata fra Slow Food e GL events Italia, gestore della location, è infatti una

collaborazione articolata, proiettata al prossimo biennio e che, come spiega l’amministratore delegato

della società, Daniele Villa, “insieme alla scelta del Lingotto Fiere quale sede per il 2018 e il 2020, ci vede

fianco a fianco sia per lo sviluppo di attività e progettualità nuove, sia per il reciproco supporto su iniziative

esistenti, come già previsto dal 10 al 12 giugno in occasione del nostro salone Gourmet Expoforum”.

Lingotto Fiere è dal 1992 il quartiere fieristico di Torino, location nata dalla trasformazione del luogo simbolo

della storia industriale italiana - gli ex-stabilimenti Fiat - di cui porta il nome. Attore e motore economico

primario del territorio con circa 50 eventi annualmente ospitati, è sede delle più prestigiose manifestazioni

cittadine, che calamitano qui il pubblico nazionale e internazionale. Lingotto Fiere è un punto di riferimento

per il territorio, uno spazio versatile che, al fianco di appuntamenti come l’edizione speciale di Gourmet con il

Bocuse d’Or, il Salone del Libro, Artissima, Torino Comics, Future Mobility Week, Automotoretrò, Restructura,

ExpoCasa, si caratterizza per un’intensa attività che va dagli happening e convention aziendali alla grande

convegnistica, da eventi musicali internazionali quali Movement e Club to Club, alle esibizioni motoristiche,

oltre all’ambientazione di set fotografici, spot o video clip. Un fitto calendario di iniziative, rivolte al pubblico

come agli operatori professionali, anima spazi che ospitano al loro interno quattro sale meeting e quattro sale

convegni, attrezzate di ogni dotazione congressuale, due ristoranti e cinque bar, mentre esternamente è a

disposizione un’area di oltre 62 mila metri quadrati.

Lingotto Fiere è l’unico quartiere fieristico italiano interamente privato ed è gestito da GL events Italia, società

del gruppo francese GL events che rappresenta uno dei principali player mondiali nella fornitura di soluzioni e

servizi integrati per eventi che coprono i tre principali segmenti del mercato: congressi e convegni; eventi

culturali, sportivi e politici; fiere ed esposizioni.

Il complesso del Lingotto

Lingotto Fiere è inserito nel contesto dell’omonima area nata dal recupero, firmato dall’architetto Renzo

Piano, dello storico stabilimento Fiat degli anni ’20 del secolo scorso. Un vero e proprio monumento

dell’archeologia industriale convertito alle esigenze della comunità, la cui trasformazione ha dato vita a un

complesso moderno e multifunzionale. Al fianco del polo espositivo, trovano infatti spazio non soltanto servizi

ed esso accessori come i tre alberghi a 4 stelle, il Centro Congressi o l’eliporto, ma anche realtà che fanno del

Lingotto un luogo vivo e frequentato per 365 giorni all’anno: qui ci sono un centro commerciale, una multisala

cinematografica, la Pinacoteca “Giovanni e Marella Agnelli”, una delle sedi del Politecnico di Torino, lo store

di Eataly con le sue eccellenze enogastronomiche e ristorative, oltre al quartier generale FCA e vari altri uffici

di aziende e professionisti. Il tutto comodamente servito dalla stazione della Linea 1 della Metropolitana che

in pochi minuti conduce al centro di Torino e alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, nonché dall’area interna

di stazionamento taxi e da 5.500 posti auto.

Media Relations Iren Spa Comunicazione Territoriale Piemonte Roberto Bergandi Tel. + 39 011 2223274 Cell. +39 335 6327398

Iren partner di Terra Madre

Salone del Gusto 2018

Torino, 6 giugno 2018 – Il Gruppo Iren conferma il proprio sostegno anche per l’edizione

2018 di Terra Madre Salone del Gusto, il più importante evento internazionale dedicato al

cibo buono e sano, si terrà in alcuni tra i luoghi più significativi per la storia della città di Torino

dal 20 al 24 settembre.

In occasione di questa dodicesima edizione dell’evento, che coinvolgerà sempre di più i

visitatori, partendo dalla più ampia condivisione della conoscenza possibile e cercando di

stimolare e favorire il cambiamento delle abitudini alimentari dei cittadini, il Gruppo Iren si

impegnerà con gli organizzatori al fine di offrire ai partecipanti un evento pienamente

ecosostenibile.

Il rispetto per l’ambiente, la valorizzazione del territorio, l’attenzione alla qualità della

produzione e l’equità sociale trovano da sempre una piena applicazione ed espressione nella

policy industriale del Gruppo Iren.

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LAVAZZA E SLOW FOOD: PIÙ DI 20 ANNI INSIEME, UN INCONTRO DI VALORI

Partner ufficiale di Terra Madre Salone del Gusto 2018, la Nuvola Lavazza tra le sedi della manifestazione enogastronomica internazionale dal 20 al 24 settembre.

Più di vent’anni insieme, dalla stessa parte. Il legame tra Lavazza e Slow Food, che ha inizio nel 1996 con il primo Salone del Gusto, si rinnova con la dodicesima edizione della manifestazione enogastronomica, che si svolgerà a Torino dal 20 al 24 settembre. Lavazza sarà infatti partner ufficiale di Terra Madre Salone del Gusto 2018 e la Nuvola Lavazza sarà tra le sedi del più grande evento internazionale dedicato al cibo. La nuova sede dell’azienda, firmata dall’architetto Cino Zucchi, occupa una superficie complessiva di oltre 30mila metri quadrati aperta alla città in cui gli uffici dialogano con un ristorante gourmet e un museo interattivo, ma anche con un grande spazio eventi, un’area archeologica e con il Bistrot, l’innovativo spazio di ristorazione collettiva che si ispira proprio alla filosofia di Slow Food. La partnership tra Lavazza e Slow Food si fonda sulla condivisione di valori e sulla concretezza dei risultati: così, anno dopo anno, prendono vita nuovi progetti comuni. Tutto ha inizio con la prima edizione del Salone del Gusto: Lavazza non sceglie solo di sponsorizzare la manifestazione enogastronomica, ma ne sposa la filosofia e l’attenzione meticolosa alla qualità del prodotto. Presenta così due laboratori sull’espresso e permette agli appassionati di degustare aromi e miscele. Slow Food, il Salone del Gusto e la partnership con Lavazza decollano, si rafforzano e crescono anno dopo anno, edizione dopo edizione. Il 2002 è, ad esempio, un anno chiave. Al Salone del Gusto si concretizza il percorso di “Innovazione nella Tradizione” di Lavazza, che sposa l’alta gastronomia e porta al lancio di èspesso: il primo caffè che si mangia, presentato con un workshop speciale di Ferran Adrià. Due anni dopo, nel 2004, Slow Food si fa portavoce, con i suoi Presìdi e tramite i progetti di Terra Madre, di un nuovo approccio filosofico di responsabilità sociale. Non è un caso, dunque, che ¡Tierra! venga presentato in anteprima proprio al Salone del Gusto del 2004: il principale progetto di responsabilità sociale della Fondazione Lavazza, infatti, è in qualche modo ispirato dai principi di Slow Food ed ha l’ambizioso obiettivo di migliorare le condizioni sociali, ambientali e le tecniche produttive delle piccole comunità dei coltivatori di caffè.

Intanto, la profonda condivisione della filosofia di Slow Food si concretizza anche nella partecipazione di Lavazza a diversi progetti nell’ambito della formazione e dell’educazione alimentare, come il Master of Food e le borse di studio dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Dalla comune ricerca della qualità del prodotto all’attenzione per la materia prima, dalla filiera sostenibile fino ai progetti concreti di sostegno ai Paesi produttori. L’evoluzione della partnership vive un’altra svolta al Salone del Gusto e Terra Madre 2014 con il lancio del progetto The Earth Defenders: un viaggio che ha permesso al grande pubblico - tramite il Calendario Lavazza e grazie agli scatti di tre maestri della fotografia contemporanea come Steve McCurry, Joey L. e Denis Rouvre - di conoscere e di ammirare i Difensori della Terra, moderni eroi impegnati a salvaguardare le loro coltivazioni nel rispetto della propria terra. Da sempre Lavazza crede nella filosofia del buono, pulito e giusto che anima Slow Food e nell’importanza strategica della formazione in campo alimentare, una condizione fondamentale per sostenere la qualità e l’eticità dei prodotti. Quest’anno la Nuvola Lavazza sarà, con il suo spazio eventi La Centrale, una delle sedi del Salone del Gusto. Inoltre il Museo Lavazza, che propone un viaggio interattivo alla scoperta dell’universo del caffè, ospiterà i laboratori realizzati dagli esperti del Training Center: nove appuntamenti dedicati alla degustazione, alla scoperta delle diverse miscele, modalità di preparazione e consumo del caffè.

Lurisia è partner di Terra Madre Salone del Gusto. Una scelta responsabile.

Insieme sosteniamo il cibo come promotore dello sviluppo economico.

Lurisia firma le etichette di una tra le acque più salutari e leggere d’Europa e di bevande originali e buone. Bibite speciali, che riportano in auge prodotti della tradizione, con materie prime eccezionali, appartenenti alla storia dell'agricoltura del nostro Paese. Siamo dalla parte dell’ambiente e del territorio. Abbiamo a cuore ogni ettaro della concessione mineraria del Monte Pigna, dove nasce l’acqua Lurisia. Ci riteniamo responsabili di questo luogo. Così non ci limitiamo a preservarlo, il nostro impegno è attivo. Vogliamo renderlo migliore e riportarlo al suo originario splendore. Nei prossimi 10 anni, infatti, intendiamo riforestare l’intera area di proprietà della concessione, con piante autoctone della zona. Abbiamo già iniziato a farlo, e quei sentieri che oggi calpestiamo per il “ripopolamento” presto saranno aperti a tutti quelli che vorranno percorrerli a piedi o in bici. Abbiamo altrettanta cura per gli splendidi panorami dove nascono i frutti originali che rendono uniche le nostre bibite. Con il Chinotto, le Aranciate e la Gazzosa Lurisia contribuiamo a salvaguardare dall’estinzione piccole coltivazioni, agrumeti unici al mondo. Scegliere i prodotti dei presidi o delle coltivazioni tradizionali, significa anche sostenere economicamente piccole realtà contadine e vederle crescere. Come per i chinotti di Savona, Presidio Slow Food, passati, anche grazie a Lurisia, dalle 110 piante del 2006 alle oltre 1.500 nel 2013. La natura è per Lurisia la prima grande risorsa, ma anche Lurisia è una risorsa per il territorio, capace con le proprie scelte di generare sviluppo e ricchezza. Per questo abbracciamo i valori di Terra Madre Salone del Gusto, e condividiamo appieno il tema proposto dal Salone per il 2018 “Food for Change”. Perché il cibo può davvero cambiare le sorti delle persone e di un intero territorio. Basta agire in modo responsabile. www.lurisia.it

TerraMadreSalonedelGusto2018:

ilParmigianoReggianotornaaTorinocomesostenitoreufficialediSlowFoodItaliaeOfficialpartnerdellamanifestazione

Dopol’annunciodell’impegnocomesostenitoreufficialediSlowFoodItalia,ilConsorzioannuncialapropriapresenza,dal20al24settembreaTorino,aTerraMadreSalonedelGustocomeOfficialpartner.ReggioEmilia,4giugno2018–E’unrapportochevaavantidaoltre20anniquellotrailConsorziodelParmigianoReggianoeSlowFood;unlegamevoltoallavalorizzazionedellaqualità,maancheallatutelaeallasalvaguardiadellabiodiversitàedelleproduzioniartigianali.E’conquestospiritoche,dopoaverrinnovatol’impegnodipartnershipaCibus2018diventando“sostenitore ufficiale”, il Consorzio ha confermato la propria presenza TerraMadre Salone delGusto che si terrà a Torinodal 20 al 24 settembreospitando lepiù grandi ed importanti realtàagroalimentari di tutto il mondo per un momento di scambio e confronto sul tema deicambiamentiambientali,politiciedeconomicilegatialcibo.Il ParmigianoReggianoèun formaggio che incarnanel suo comparto i valori e i punti saldi checaratterizzano il mondo slow food, dalla completa naturalità degli ingredienti, alla scelta diprodurre da oltre 9 secoli con solo latte crudo e flora lattica naturale, al mantenimento delleproduzioniinterritoridimontagnachepreservanolapresenzadicomunitàinareepocofavorevolieallostessotempo,rappresentaunprodottoalpassocon i tempieattentoaicambiamentidelmercatoealleesigenzedeiconsumatori.ATerraMadreSalonedelGusto,sarannoproprioquestiitemicheverrannoaffrontatinei5giornidimanifestazione,conunospaziocheospiteràlaboratori,degustazioniemomentididibattitoincui sarà possibile affrontare il tema portante di questa dodicesima edizione: #foodforchange.SarannorappresentatetuttelebiodiversitàchecaratterizzanoilParmigianoReggiano:dallerazze,alleparticolaritàterritorialiconilprodottodimontagna,passandodalbiologicoelecertificazionireligiose.LostanddelConsorziosaràinoltredotatoditecnologiechepermetterannodivivereun’esperienzaa 360° permettendo al pubblico di “immergersi” nella realtà del Parmigiano Reggiano, visitarevirtualmenteuncaseificioevedernascereilRedeiformaggi.

FabrizioRaimondi

UfficioStampaeRelazioniEsterneConsorzioParmigianoReggiano

[email protected]

Il Pastificio Di Martino è ancora una volta sostenitore di Terra Madre Salone del Gusto, e sarà a Torino dal 20 al 24 settembre

Il Pastificio Di Martino, nei panni di Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia, rinnova la sua presenza a Terra

Madre Salone del Gusto, che dal 20 al 24 settembre animerà il Lingotto Fiere di Torino.

Numerose le iniziative che coinvolgeranno lo storico pastificio di Gragnano, tutte in linea con il tema di questa

edizione, Food for change, che diventa spunto perfetto per l’approfondimento di argomenti da sempre cari

all’azienda. Oltre alle degustazioni espresse di ottimi piatti di Pasta di Gragnano IGP, infatti, l’ampio corner

Di Martino ospiterà divertenti workshop per adulti e bambini. Non mancheranno, inoltre, veri e propri

laboratori dedicati all’educazione, che vedranno l’alternarsi di momenti di formazione e incontri

d’approfondimento. Tra i protagonisti di questi appuntamenti, figureranno importanti nomi della

ristorazione contemporanea, particolarmente rappresentativi della battaglia per la promozione di

un’alimentazione buona, pulita e giusta, che proporranno di volta in volta piatti affini ai temi della

manifestazione. Un’esperienza a 360° per il visitatore, quindi, quella offerta all’interno dei 200mq dedicati al

Pastificio Di Martino, che lo accompagna alla scoperta della storia e la qualità della Pasta di Gragnano IGP, e

dell’impegno che da anni vuole l’azienda al fianco di Slow Food Italia.

Per tutta la durata della manifestazione, infine, approfittando di vantaggiose offerte speciali, sarà possibile

acquistare una selezione degli oltre 120 formati di pasta disponibili, affiancati da numerosi gadget a tema,

sempre disponibili presso gli innovativi store Di Martino Air degli aeroporti di Napoli, Roma e Bologna,

all’interno di FICO Eataly World e presso Piazza Municipio 1, a Napoli.

L’AZIENDA – A Gragnano, il Pastificio Di Martino comincia la sua attività nel lontano 1912, affondando le sue

radici nella città in cui da oltre 500 anni il felice incontro delle acque locali con la semola di grano duro dà

origine al monumento gastronomico dell’italianità nel mondo: la pasta. Non una pasta qualunque, però. La

trafilatura al bronzo, la lenta essiccazione a bassa temperatura, il legame con il territorio e la qualità del

prodotto finale conferiscono alla Pasta di Gragnano il titolo di Identificazione Geografica Protetta. A queste

straordinarie caratteristiche, Di Martino sceglie da sempre di utilizzare semola di grano duro 100% italiana

caratterizzata da un contenuto minimo di proteine del 14% (il disciplinare prevede il 13%) a garanzia di

un’ottima tenuta in cottura e di un’alta digeribilità.

Per maggiori informazioni sul brand e gli aggiornamenti su tutte le novità: www.pastadimartino.it | @pastadimartino su Twitter, Facebook, Instagram e YouTube

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Quality Beer Academy è un progetto di divulgazione e promozione della cultura della birra. Nato per diffondere un consumo consapevole e informato della birra, scoprendo e degustando l’eccellenza attraverso stili birrari noti e meno noti, oggi celebra la diversità attraverso la produzione e l’importazione di birre “vive", che sappiano trasmettere un’emozione. Vuole essere il punto di contatto con le eccellenze di oltre 30 birrifici in Belgio, Germania, Spagna e Stati Uniti per fare in modo che ogni bicchiere sia servito esattamente come il Mastro Birraio avrebbe voluto, anche promuovendo corsi e consulenze in collaborazione con Slow Food Italia e con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Territorio, cultura, diversità sono le parole chiave che hanno guidato Quality Beer Academy nella ricerca dei birrifici ideali per portare avanti il progetto, dove la sperimentazione e l’innovazione viaggiano pari passo con la sostenibilità. Per questo motivo tutte le birre del progetto vengono prodotte esclusivamente nel loro luogo di origine, nel rispetto della tradizione. Quality Beer Academy torna al Salone del Gusto con una selezione varia e completa che tocca diverse culture, stili e tradizioni, con immancabili “one shot” ed eccellenze di alcuni dei birrai più interessanti del panorama internazionale che si racconteranno in prima persona come di consueto Teatro delle Birre durante numerosi workshop e degustazioni. Tra i birrifici ospiti: BraufactuM, Brouwerij Boon, Firestone Walker, Kloster Scheyern, Rodenbach. Maggiori informazioni: www.qualitybeeracademy.it [email protected]