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MARZO 2018 LA CAMPAGNA CANDIDATI TRASPARENTI

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MARZO 2018

LA CAMPAGNACANDIDATITRASPARENTI

Riparte il futurowww.riparteilfuturo.it

Federico Anghelé

Responsabile delle relazioni istituzionali

Email: [email protected]

CREDITI

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Introduzione

Riparte il futuro e la trasparenza delle elezioni

La campagna 2018

Le richieste ai candidati

La strategia di advocacye comunicazione

I risultati

Finanziamenti

Ed ora?

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Con la campagna Candidati Trasparenti, Riparte il futuro ha chiesto agli

aspiranti parlamentari in corsa alle elezioni del 4 marzo 2018 di rendere

pubbliche, sulla piattaforma online dedicata, informazioni essenziali per far-

si conoscere dagli elettori: un curriculum vitae, la situazione reddituale,

un’autocertificazione sullo status giudiziario e i potenziali conflitti di in-

teressi, personali o mediati, e infine le fonti di finanziamento.

Oggi, nonostante il rischio che alla Camera o al Senato vengano eletti “impre-

sentabili”, non è richiesto obbligatoriamente ai candidati di certificare con-

danne o imputazioni, né i conflitti di interessi potenziali. Spesso gli elettori

votano alla cieca, senza sapere se chi aspira a rappresentarli nelle Istituzioni

abbia reali competenze o non nasconda qualche scheletro nell’armadio che

potrebbe compromettere il funzionamento della democrazia.

Riparte il futuro, rivolgendosi a tutti i candidati, di ogni forza politica, si pro-

pone di mettere in luce competenze ed eventuali punti oscuri degli aspiranti

parlamentari permettendo ai cittadini di compiere una scelta ragionata pri-

ma di recarsi al seggio elettorale.

INTRODUZIONE

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L’esito della campagna Candidati Trasparenti è dipeso molto dalle scelte te-

matiche fatte dai media e dalle forze politiche durante la campagna elet-

torale: come ha evidenziato anche Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC,

la lotta alla corruzione è pressoché scomparsa dal dibattito pubblico

pre-elettorale. Forse mai come in questa campagna elettorale ci si è dimen-

ticati di quanto la corruzione continui a pesare sulla vita del nostro Paese,

che, nonostante alcuni incoraggianti segnali di miglioramento, si conferma

come uno dei più corrotti d’Europa (si veda la classifica annuale dell’indice di

corruzione presentata da Transparency International).

Tuttavia, anche se le elezioni si sono giocate su altri temi e i media - dal canto

loro - non hanno chiesto alle liste in che modo pensassero di contrastare

corruzione e criminalità organizzata per far ripartire l’Italia, non tutte le forze

politiche si sono comportate allo stesso modo: da un’analisi che abbiamo

condotto monitorando gli account Facebook delle liste che si sono presen-

tate alle elezioni e dei loro leader, è emerso che le due forze che hanno

guadagnato maggiori consensi sono anche fra quelle che hanno men-

zionato più spesso il tema corruzione. Ciò è vero per il Movimento 5 Stelle

che sul proprio account ha parlato ben 26 volte di corruzione. La Lega lo ha

fatto 11 volte mentre la terza lista che ha citato la corruzione su questo social

network è stata Liberi e Uguali. Nello stesso periodo l’account Facebook del

Partito democratico non ha menzionato neppure una volta il tema corruzio-

ne così come quello di Forza Italia.

Per quanto riguarda i leader politici, in campagna elettorale Luigi Di Maio si

è riferito alla corruzione ben 16 volte su Facebook, seguito da Pietro Grasso

con 6 menzioni, Matteo Salvini 2 due volte, Matteo Renzi 1 sola volta mentre

Berlusconi non lo ha mai fatto.

Si potrebbe dire che parlare di corruzione ha pagato in termini di voti: gli

elettori si sono dimostrati più sensibili al tema di quanto non lo siano

stati i partiti e i media. E questo ci sembra un dato da non sottovalutare.

Quanto liste e leader hanno parlato di corruzione su Facebook

1626

611

27

00

00

LUIGI DI MAIOM5S

MATTEO RENZIPD

MATTEO SALVINILEU

PIETRO GRASSOLEGA

SILVIO BERLUSCONIFI

Questi dati emergono dalla nuova piattaforma “Osservatorio

sulla corruzione” che Riparte il futuro presenterà il 12 aprile al

Festival di Perugia

Riparte il futuroe la trasparenzadelle elezioni

Quello della trasparenza delle elezioni è il “marchio di fabbrica” di Riparte il

futuro che ha esordito nel 2013 proprio con la campagna dei “braccialetti

bianchi”. In occasione delle elezioni Politiche di quell’anno abbiamo chiesto

per la prima volta ai candidati di presentare agli elettori un curriculum vitae,

la situazione reddituale e un’autocertificazione sullo status giudiziario

e i potenziali conflitti di interessi, personali o mediati. A guidarci la convin-

zione che i cittadini abbiano il diritto di conoscere meglio chi votano, soprat-

tutto in un’epoca in cui, se da una parte le forze politiche non si dimostrano

sempre all’altezza nel filtrare le candidature, dall’altra il digitale rende pos-

sibile la piena trasparenza su informazioni e dati riguardanti i politici che può

rivelarsi utile a prevenire la corruzione.

Nel 2013 ogni abbiamo creato una pagina personale sulla piattaforma online

di Riparte il futuro per ogni candidato aderente, contente i suoi dati “traspa-

renti” a disposizione di chiunque.

Gli 878 candidati aderenti hanno tutti ricevuto un braccialetto bianco, simbo-

lo della campagna, e hanno sottoscritto un ulteriore impegno anticorruzione

da rispettare qualora eletti: modificare l’articolo 416ter del Codice pena-

le sullo “scambio elettorale politico mafioso”, un provvedimento voluto da

Giovanni Falcone ma rimasto solo sulla carta perché incapace di sanzionare

davvero i rapporti perversi tra criminalità organizzata e politica.

388 braccialetti bianchi sono stati eletti alle Camere e anche grazie al loro

impegno nel 2014 è stata finalmente approvata la riforma del 416ter, come

chiesto da circa 500.000 cittadini firmatari della petizione.

Nel 2014 e 2015 Riparte il futuro ha riproposto il modello dei “braccialet-

7

88

ti bianchi” per le elezioni Comunali, Regionali ed Europee. In occasione di

quest’ultime abbiamo creato la piattaforma europea Restarting the future, al-

leandoci con organizzazioni francesi, spagnole e tedesche per chiedere ai

candidati al Parlamento europeo di presentarsi di nuovo in maniera tra-

sparente agli elettori. Inoltre abbiamo chiesto e ottenuto l’istituzione di un

intergruppo parlamentare contro la corruzione e il crimine organizzato per

promuovere in particolare una direttiva (con Commissione e Consiglio) per

la protezione, a livello europeo, dei whistleblower, coloro che denunciano

l’illegalità sul posto di lavoro.

Nel 2016, con altre 11 organizzazioni della società civile (tra cui Transparency

International Italia, ActionAid, Movimento Consumatori), abbiamo lanciato la

campagna Sai Chi Voti per la trasparenza delle candidature nelle città al

voto: tra gli aderenti, Chiara Appendino a Torino, Giuseppe Sala a Milano,

Virginia Raggi a Roma e Luigi De Magistris a Napoli. Oltre al consolidato sche-

ma delle richieste di trasparenza (cv, situazione reddituale, status giudiziario,

potenziali conflitti d’interessi) ai candidati sindaco delle 34 principali città al

voto è stato chiesto di introdurre le audizioni pubbliche per le nomine dei

vertici delle società partecipate, un meccanismo utile a selezionare i più com-

petenti prevenendo clientelismi e corruzione.

La campagna Sai Chi Voti è stata riproposta nel 2017, coinvolgendo 30 città al

voto (i capoluoghi di provincia e quelle con più di 50.000 abitanti) con alcuni

elementi di novità rispetto alla precedente edizione: i candidati si sono im-

pegnati a presentare anche la lista dei finanziatori della propria campagna

elettorale prima del voto e a varare, qualora eletti, un’agenda trasparente

degli incontri con i portatori d’interessi.

La campagna 2018

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Punto di riferimento della campagna 2018 è stato il sito “Candidati traspa-

renti” (riparteilfuturo.it/candidati-trasparenti).

Il portale di campagna ha svolto un ruolo centrale di ingaggio civico degli

utenti, permettendo non solo di firmare la petizione, ma anche di moni-

torare in tempo reale le percentuali di adesione da parte dei candidati delle

diverse liste politiche, di sollecitare la sottoscrizione degli impegni di traspa-

renza laddove gli aspiranti parlamentari non si dimostrassero sufficiente-

mente reattivi al nostro invito, e di verificare la qualità - e dove possibile, la

correttezza - delle informazioni inserite da ciascun aderente.

Come nelle precedenti edizioni della campagna Sai Chi Voti (saichivoti.it),

anche “Candidati Trasparenti” ha messo i candidati delle varie forze politi-

che nella condizione di aderire in completa autonomia alle richieste e agli

impegni di Riparte il futuro, sottoscrivendo un semplice form raggiungibile

direttamente dal menù principale del sito web.

Considerato il vasto numero di candidati su tutto il territorio nazionale e le

regole previste dal Rosatellum bis, il percorso di fruizione della piattaforma è

stato pensato in primis per orientare l’elettore a partire dal proprio collegio

di appartenenza.

Compiendo una ricerca per Comune (e volendo, anche per lista elettorale)

cliccando accedi alle informazioni sul candidato

ha aderito ed è stato eletto

ha aderito e non è stato eletto non ha aderito

l’utente poteva consultare l’elenco dei candidati in lizza all’interno del proprio

collegio (sia uninominale che plurinominale), con la possibilità da una parte

di visionare nel dettaglio le schede personali dei candidati aderenti (e, ove

necessario, segnalarci potenziali incongruenze con quanto dichiarato) e

dall’altra di sollecitare chi non lo avesse ancora fatto ad aderire a “Candidati

Trasparenti 2018”, inviandogli il proprio messaggio diretto via mail, Facebo-

ok o Twitter.

La petizione ha rappresentato la call to action principale di ingaggio digitale

per gli attivisti e i follower mobilitati dalla nostra campagna.

Con oltre 50.000 firme raccolte in poco più di un mese di campagna, i cit-

tadini hanno chiesto in modo inequivocabile di aumentare la trasparenza

del processo elettorale.

La firma infatti non rappresenta solo una forma di supporto immediato al la-

voro di Riparte il futuro, ma fornisce forza e autorevolezza alle nostre richie-

ste, in particolar modo all’indomani della formazione delle Camere, quando

occorrerà monitorare i lavori per una nuova legge sull’anagrafe dei candi-

dati.

Questa infatti è la principale richiesta posta da Riparte il futuro ai candidati al

Parlamento: oltre alle informazioni personali condivise con l’elettorato prima

dell’election day - condizione minima per un voto consapevole -, crediamo

sia fondamentale che gli aspiranti parlamentari sottoscrivano un patto con

l’elettorato, impegnandosi una volta eletti a far sì che questi standard minimi

di trasparenza diventino la normalità nel nostro Paese e non un’eccezione

frutto di iniziative della società civile.

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Le richiesteai candidati

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Nel form di adesione alla campagna ogni candidato è stato invitato a rendere

pubbliche alcune informazioni:

Curriculum vitaeAbbiamo bisogno di rappresentanti competenti in Parlamento. Per questo

abbiamo chiesto di rendere noti titoli di studio ed esperienze lavorative at-

tuali e passate. Crediamo inoltre sia fondamentale sapere se il candidato ha

già occupato in precedenza altri incarichi pubblici, a livello locale o nazionale.

Status guidiziarioÈ importante far emergere e rendere pubbliche eventuali condanne, carichi

pendenti e capi d’imputazione. Per questo motivo abbiamo chiesto di fornire

un’autodichiarazione sulla propria situazione giudiziaria. Informazioni neces-

sarie per misurare l’eticità e l’onorabilità dei futuri parlamentari.

Potenziali conflitti di interessiDifferentemente da quanto nel nostro Paese si sia portati a pensare o dichia-

rare, avere potenziali conflitti di interessi è del tutto normale: l’importante è

renderli noti e non occultarli.

Ecco perché abbiamo chiesto a ogni candidato di dichiarare in fase di adesio-

ne gli ambiti della propria professione che potrebbero inquinare l’imparziali-

tà delle decisioni pubbliche che dovranno assumere una volta eletti.

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Situazione patrimonialeRilevare se lo stile di vita corrisponde a quanto dichiarato o guadagnato

alla luce della propria professione ed esperienza, non è affatto un pretesto

voyeuristico ma un atto di trasparenza e serietà nei confronti dell’elettorato

a cui si chiede piena fiducia.

Finanziamenti elettoraliL’assenza di finanziamento pubblico ai partiti si inserisce in una fase di de-

regolamentazione pericolosa sul tema dei rapporti tra interessi particolari

e politica. Se non siamo nelle condizioni di conoscere quali soggetti privati

(singoli cittadini, aziende, fondazioni) finanziano le campagne elettorali dei

partiti in corsa, la nostra democrazia corre un grosso rischio.

Per aiutare gli elettori a determinare l’imparzialità di un candidato, abbiamo

chiesto a ognuno di loro di indicare da chi ricevono fondi per sostenere le

spese di campagna elettorale, permettendo di specificare le fonti di finanzia-

mento tra quattro categorie: privati cittadini, aziende, fondazioni o associa-

zioni, e partito o lista di appartenenza.

Infine, come anticipato, l’adesione a “Candidati trasparenti 2018” prevede

l’assunzione di un impegno davanti ai cittadini, da attuare una volta elet-

ti: lavorare insieme a tutti i parlamentari “braccialetti bianchi”, affinché nei

primi 100 giorni dalla formazione del governo sia approvata una legge sulla

trasparenza delle candidature.

Comunicare ai cittadini informazioni decisive sulle proprie competenze, in-

carichi, condanne, interessi e finanziatori deve diventare una regola per tutti

i candidati, non una concessione. Occorre creare le condizioni affinché mo-

nitorare l’indipendenza di chi ci rappresenta sia possibile, facile e normale.

Chiediamo una legge che non si limiti però ad essere un manifesto di buone

intenzioni, ma che preveda anche un piano sanzionatorio adeguato per chi

dichiara il falso (come la sospensione e la decadenza dalla carica, in linea con

le raccomandazioni della Commissione parlamentare Antimafia).

Avere Candidati Trasparenti non ci aiuta certo a trovare il candidato perfetto,

ma ci aiuta a non mandare in Parlamento quello certamente sbagliato.

La strategiadi advocacy e comunicazione

Siamo convinti che la lotta alla corruzione non sia né di destra né di sinistra

e debba essere affrontata con decisione da tutte le forze politiche perché le

sue conseguenze sono drammatiche per tutti i cittadini e per il Paese intero.

Per questo ci siamo rivolti a tutte le liste, contattando direttamente i candi-

dati o le segreterie e i coordinamenti locali o nazionali.

Cinque persone del team di Riparte il futuro hanno lavorato per creare il da-

tabase dei candidati alle elezioni, aggiornandolo costantemente. Siamo poi

passati all’azione: li abbiamo avvisati direttamente via telefono, sms, Wha-

tsapp, via Facebook e Twitter, inviando centinaia di email e incontrandoli

di persona. Difficile che i candidati siano rimasti all’oscuro della campagna

Candidati Trasparenti, anche perché alcune liste, a livello locale o nazionale,

hanno deciso di inviare una comunicazione a tutti i candidati stimolandoli a

sottoscrivere gli impegni di Riparte il futuro.

I numeri

Abbiamo attivato i cittadini con una strategia di comunicazione mirata, in-

vitandoli a firmare e a condividere la petizione per chiedere trasparenza ai

candidati e a informarsi su di loro consultando le informazioni rese pubbli-

che sul portale. I cittadini sono stati inoltre incoraggiati a fare pressione

direttamente sui candidati della loro circoscrizione che ancora non avevano

reso trasparente la propria candidatura attraverso strumenti di pressione

13

5persone 22 750Team dedicato

a contattare i candidatiGiorni dicampagna

Candidati contattatidirettamente

14

Ci siamo rivolti sia agli oltre 700.000 membri attivi della comunità digitale di

Riparte il futuro che a milioni di elettori, inviando loro una serie di email e me-

diante una campagna promozionale online e radiofonica che ha coinvolto

128 emittenti nazionali. Abbiamo dedicato 17 approfondimenti del nostro

blog alle elezioni e abbiamo realizzato 8 video, uno dei quali in collabora-

zione con il collettivo di autori de Il Terzo segreto di satira che ci ha aiuta-

to a raccontare in modo originale quanto è importante essere trasparenti,

specialmente durante le elezioni. Abbiamo inoltre realizzato un’inchiesta in

5 puntate sul tema del voto di scambio e della trasparenza elettorale in col-

laborazione con Lettera 43.

I numeri

55.156FIRME DELLA PETIZIONE

5,5MILIONI DI PERSONE RAGGIUNTE SUI SOCIAL

11.484RICHIESTE DI ADESIONE INVIATE AI CANDIDATI

5

48

1.300.000 VISUALIZZAZIONI VIDEO

17 VIDEO-INTERVISTEAI GIOVANISULLE ELEZIONI

USCITE SUI MEDIA

APPROFONDIMENTI SUL BLOG

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I risultati: gli aderenti

Collocazione politica

Analizzando i numeri delle adesioni partito per partito scopriamo il livello di tra-

sparenza delle forze politiche: sul podio troviamo il M5S con il 25% dei candidati

aderenti (139), seguito da Liberi e Uguali con il 18% (97) e il Partito democratico

con il 16% (89).

Il maggior livello di trasparenza dei partiti facenti parte della coalizione di cen-

trodestra è rappresentato da Fratelli d’Italia con il 3% (10) dei candidati aderenti.

Età media

L’età media dei candidati è di 46,5 anni.

Genere

Il dato delle adesioni alla campagna rispecchia quasi fedelmente l’equilibrio

di genere imposto dall’attuale legge elettorale, il 55% (225) dei candidati è di

sesso maschile e il 45% (181) di sesso femminile.

Aree geografiche e regioni

Il maggior numero di adesioni arriva dalle regioni del Nord Italia, Lombardia su

tutte con il 17% (69). Nelle regioni del Centro Italia il dato più significativo si re-

gistra nel Lazio con il 9,6% (39) e in quelle del Sud in Campania con l’8,3% (34).

55%(225)

45%(181)

16%(89)

25%(139)

6%(21)

3%(10)

3%(24)

3%(9)

1%(4)

0%(0)

0%(1)

0%(1)

18%(97)

15

32,52%(82)

20,33%(82)

47,15%(239)

LE REGIONI PIU VIRTUOSE

LOMBARDIA

17%(69)

VENETO

11,5%(47)

LAZIO

9,6%(39)

EMILIA ROMAGNA

9,1%(37)

CAMPANIA

8,3%(34)

16

Titolo di studio

Il 68,5% (278) degli aderenti dichiara di essere in possesso di una laurea, di que-

sti il 27% (75) indica, inoltre, titoli di studio superiori, come dottorati o master.

Il 28,8% (117) è in possesso di un diploma superiore, mentre il 2,7% (11) ha

la sola licenza media.

Professione

Nel dichiarare l’ultima professione, il 21,4% ha affermato di avere svolto il

ruolo di parlamentare, il 10,1% di impiegato. Rilevante anche il numero degli

insegnanti e dei dipendenti pubblici, entrambi al 6,5%.

Esperienza politica

il 45% dei candidati aderenti dichiara di non avere nessuna esperienza pre-

gressa in politica. Il 31% dichiara di essere già stato eletto una o più volte in

Parlamento, di questi il 6% ha ricoperto incarichi di governo, mentre il 40%

ha avuto esperienze politiche a livello locale.

Status giudiziario

Dalle autodichiarazioni sullo status giudiziario, emerge che 8 candidati hanno

un coinvolgimento con la giustizia: 2 sono stati coinvolti in indagini, 5 sono

stati rinviati a giudizio e 1 è stato condannato in sede civile.

Situazione patrimoniale

Il dato medio che risulta dalle dichiarazioni sullo status reddituale dei candi-

dati è: €75.116.84 lordi.

16

LAUREA68,5%(278)

È STATO ELETTO UNA O PIÙ VOLTE IN PARLAMENTO31%

ha ricoperto incarichi di governo

ha avuto esperienze politiche a livello locale6% 40%

€ 75.116.84MEDIA DELLO STATUS REDDITUALE

PARLAMENTARE IMPIEGATO ALTRAPROFESSIONE INSEGNANTE DIPENDENTE

PUBBLICO AVVOCATO

21,4%(87)

10,1%(41)

8,8%(36)

6,5%(27)

6,5%(27)

5,6%(23)

1717

Tutti sono in conflitto d’interessi. Qualunque decisione che riguarda la mia

attività, la mia regione, potrebbe entrare in contrasto. È una domanda trop-

po generica...

Come ho detto prima qualunque decisione potrebbe entrare in conflitto.

Non credo che la storia della filosofia sia oggetto o motivo di conflitto di

interessi, o forse sì, ma per ragioni morali, diciamo così.

Conflitti d’interessi

L’11,6% dichiara di essere portatore di potenziali conflitti di interessi per-

sonali o familiari (mediati).

Il 13,5% dichiara di detenere quote societarie e il 18,2% ha ruoli rilevanti

dentro organizzazioni del terzo settore.

Le risposte date dai candidati fanno emergere un forte grado di incertezza

sulla definizione stessa di conflitto di interessi: come si può combattere un

fenomeno se non si riesce a definirlo?

Cosa dichiarano i candidati

PORTATOREDI CONFLITTIDI INTERESSI

11,6%

18

I finanziamenti

Chi finanzia la campagna elettorale dei nostri candidati?

Il 42% (172) dichiara di accedere a fonti di finanziamento esterne. Il 32% riceve

finanziamenti da parte di cittadini e sostenitori, il 18% dal partito o dalla lista di

appartenenza, l’11,5% da aziende e solamente il 3,5% dichiara di ricevere finan-

ziamenti diretti da parte di fondazioni e associazioni politiche. Va precisato che la

maggior parte dei candidati accedono a più di una fonte di finanziamento.

18

DA CITTADINIE SOSTENITORI

DAL PARTITO O DALLA LISTA

DI APPARTENENZA

DA AZIENDE DA FONDAZIONI E ASSOCIAZIONI

POLITICHE

32% 18% 11,5% 3,5%

Gli elettiIl numero totale degli aderenti eletti è 123, il 30% sul totale dei candidati traspa-

renti (406) e il 13% sul totale dei parlamentari.

Di questi, 84 (68%) sono gli eletti alla Camera e 39 (32%) al Senato.

Partito

Anche nell’analisi degli eletti, partito per partito, la parte del leone la fa il M5S con

74 (60%) parlamentari col braccialetto bianco. Molto staccati il PD con 32 eletti

(26%) e Liberi e Uguali con 9 eletti (7%), sul fronte della coalizione di Centrode-

stra al primo posto troviamo Fratelli d’italia con 6 (5%) eletti seguita da Forza

Italia e Noi con l’Italia-UDC, entrambi con un solo eletto.

Genere

Quello che sta per insediarsi è il Parlamento con il maggior numero di donne

elette della storia. Dei parlamentari aderenti il 59% è di sesso maschile e il 41%

femminile.

I 123 braccialetti bianchi alla Camera e al Senato ora dovranno tenere fede all’im-

pegno preso da candidati, affinché le informazioni fornite a Riparte il futuro non

restino una scelta volontaria ma diventino un obbligo di legge. Spingeremo gli ade-

renti alla campagna a lavorare assieme affinché nei primi 100 giorni dalla forma-

zione del governo sia approvata una legge sulla trasparenza delle candidature.

59%

41%

UOMINI

DONNE

PD

32(26%)

M5S

74(60%)

LEU

9(7%)

Ed ora?

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