LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO - 9 NOV · confine fra Germania Ovest ed Est, e l’altro a...

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ALBERTO CAMINITI LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO ( 9 Nov. 1989 ) STORIA POSTALE E FILATELIA TEMATICA 1

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ALBERTO CAMINITI

LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO ( 9 Nov. 1989 )

STORIA POSTALE E FILATELIA TEMATICA

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LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO - 9 NOV. 1989

PREMESSA.La data della caduta del Muro di Berlino è ancora, come dire, troppo fresca perché resti incisa profondamente nella memoria degli uomini. Appena, però, la patina del tempo la coprirà con la sua impalpabile polvere, sono certo che tale data rientrerà fra quelle che hanno veramente segnato un’epoca della Storia del Mondo. In un colpo solo si sfaldò un gigantesco Impero, quello nato dal totalitarismo bolscevico, che sembrava intangibile e destinato a durare nel tempo. Si sciolse, invece, come neve al sole, dimostrando di fatto l’assoluto vuoto pneumatico che lo permeava; e ciò sia in politica, nell’economia ed in campo militare, che nel comparto della cultura letteraria e scientifica.Il motivo è più semplice di quanto si possa immaginare : l’intero sistema di quel regime era stato “ imposto “, non era stato scelto dal popolo russo. Se un momento vi è stato di fratellanza comunista, esso va identificato nella cosiddetta “ Guerra patriottica “ , come i russi chiamarono la 2^ G.M. ; la reazione all’invasione della Madre Russia ( Operazione Barbarossa ) fece scattare il fattore psicologico del “ fuori Hitler ed i nazisti dalla nostra terra “. Ma fu un caso isolato che gli storici continueranno ancora per decenni a studiare; alla base resta sempre la gestione oligarchica e sanguinaria di Stalin che, a secondo dei suoi umori, un bel mattino decimava i vertici dell’Armata Rossa o le file dei poeti e letterati, riempiendo i gulag siberiani di poveri infelici che spesso non comprendevano neppure il motivo della loro deportazione in quella gelida steppa.

DATI RELATIVI AL MURO.Poiché il personaggio principale del nostro racconto è il Muro, dedichiamogli qualche riga “ biografica”. Fu fatto costruire dal governo della DDR ( Germania Est ) il 13 agosto 1961 in mattoni e pietre ricoperte da lastre di cemento armato ed era alto m.3,60 ; di fatto divideva in due la città di Berlino e la sua funzione era quella di impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino Ovest ( Settori Alleati ) ed il territorio della Germania dell’Est. Durante i 28 anni della sua esistenza, vennero uccise dalla Polizia di Frontiera comunista 133 persone che cercavano di passare all’ovest ( dati ufficiali d’archivio ). Alcuni studiosi del Goethe Institut German History sostengono però che furono più di 200 le persone uccise o catturate ed in seguito assassinate. Gli atti d’archivio ci dicono che le emigrazioni fra l’Est e l’Ovest passarono da 2,5 milioni ( tra il 1949 ed il 1961 ) a soli 5.000 fra il 1962 ed il 1989. Il muro era lungo più di 155 chilometri e lo costeggiava la cosiddetta “ striscia della morte “, ossia una sorta di terra di nessuno controllata notte e giorno dalla Polizia confinaria che aveva l’ordine di sparare a vista ( senza preavviso ) su coloro che avessero cercato di valicare la citata recinzione muraria. Vi erano, a regolare distanza, 302 torri di guardia con fari e cecchini, 20 bunker ed una strada illuminata, per il pattugliamento, lunga 177 km. Inizialmente vi era un solo punto “ ufficiale “ di attraversamento per stranieri e turisti in Friedrich Strasse, mentre le potenze occidentali si servivano di altri due posti di blocco, uno a Helmstedt sul confine fra Germania Ovest ed Est, e l’altro a Dreilinden sul confine sud di Berlino Ovest. Sempre inizialmente per i berlinesi erano disponibili 13 punti di attraversamento, di cui 9 tra le due parti della città e 4 tra Berlino Ovest e la DDR. In seguito i check- point ( punti di scambio ) si ridussero a soli tre, chiamati con gergo militare :Alpha = ( Helmstedt ) ;Bravo = ( tuttora visibile a Dreilinden );Charlie = Friedrichstrasse ).Immagino che tutti ricordino visivamente tali località, non fosse altro per via dei numerosi film di spionaggio e di azione che sfruttarono copiosamente il filone berlinese.

I TENTATIVI DI FUGA.Spinta dalla necessità, la mente umana può escogitare centinaia di stratagemmi per raggiungere la salvezza ; vi fu chi scavò lunghe gallerie sotterranee fra le due zone della città ; altri scivolarono fra pilone e pilone di cavi elettrici e vi fu chi utilizzo perfino aerei ultraleggeri. Gli atti d’archivio,

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teutonicamente mantenuti in perfetto ordine, ci consentono di ricordare qualche nominativo di fuggitivo ucciso od una qualche modalità “ curiosa “ di tentativo di fuga. Il primo berlinese che pagò con la vita la fuga verso la libertà fu Ida Siekmann che il 22 agosto 1961 cercò di saltare direttamente dal suo appartamento che in Bernauer Strasse fronteggiava il muro, sfracellandosi al suolo. L’ultimo, per la Storia, fu Winfried Freundberg morto l’8 marzo 1989, il quale aveva tentato un colpo veramente straordinario : si era costruito da solo una mongolfiera, caduta poi sopra Berlino Ovest ! Negli archivi sono elencati i nominativi del primo e dell’ultimo fuggitivo uccisi a colpi d’arma da fuoco dagli agenti confinari :

ξ Gunther Litfin, prima vittima ;ξ Chris Gueffroy, ventenne ucciso a fucilate presso Nobelstrasse il 6.2.1898 ( ultima vittima ). Fra loro, in 28 anni, vogliamo ricordare alcune altre vittime cadute nel tentativo

di trovare la libertà :ξ Olga Segler di 80 anni !ξ La diciottenne Marienette Jirkowskj ( 22.11.80 ) crivellata con 27 colpi di fucile. Quando

era nata, il Muro esisteva già ;ξ I più giovani caduti, quasi bambini : Lothar Schleusener ( 13 anni ) e Jorgh Hartman ( 10

anni ) che cercarono di fuggire assieme ;ξ Il novenne Cengaver Katranci, Giuseppe Savoca di 6 anni, e Siegfried Krobot ( 5 anni ).

Così avvenne anche per Cetin Mert, ucciso il giorno del suo 5° compleanno ; ξ e poi il più piccolo di tutti in assoluto : aveva appena 18 mesi e morì tra le braccia dei suoi

genitori che non riuscirono a salvarlo : H.Holger.

Moltissimi furono inoltre i tentativi di diserzione da parte di poliziotti e di soldati della DDR addetti proprio alla guardia del Muro. Curiosa e molto triste la vicenda del soldatino Conrad Schumann che riuscì a scavalcare il filo spinato sopra il muro, mentre alcuni giornalisti occidentali scattavano le foto della riuscita fuga. Riparato in Baviera, trovò lavoro presso la casa automobilistica Audi di Ingolstadt. Dopo la caduta del Muro, volle tornare nell’ex DDR ma vi trovò solo la gelida accoglienza di ex commilitoni e familiari. Cadde in depressione e si uccise, impiccandosi, nel 1998. Quante morti provoco quel terribile Muro !

Fig.1 = Alcune scene ai tempi del Muro : anche i bambini si divertono a scalarlo ; un uomo riesce ad arrampicarsi a cavallo della recinzione ; le guardie confinarie della DDR vigilano per evitare i tentativi di fuga.

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LA CADUTA DEL MURO. A tale svolta si giunse progressivamente e per successivi sviluppi. Il tutto iniziò il 23 agosto 1989 quando l’Ungheria aprì le sue frontiere verso l’Austria, inaugurando quindi una serie di aperture più democratiche rispetto alla precedente, ermetica,“ Cortina di Ferro “ che fino allora aveva separato est ed ovest. Subito dopo fece lo stesso la Cecoslovacchia. Apriti cielo ! Già nei primi giorni 13.000 berlinesi della DDR si riversarono in Ungheria, sperando nel successivo transito verso la libertà. Era un vero e proprio cedimento politico ed il primo Ministro della DDR Erich Honecker il 18 ottobre si dimise, subito sostituito dalla “ colomba “ Egon Krentz. Il flusso di profughi non si fermava ed alla fin si decise di concedere il visto per la Germania Ovest a tutti coloro che ne avessero fatto richiesta. Allo scopo, però, di “ salvare la faccia “ venne imposto che i treni verso la Germania Ovest transitassero nella DDR. Fu un boomerang in quanto tale scelta vide colonne di treni diretti nei paesi liberi passare attraverso la Germania Est tra lo sguardo sconcertato dei concittadini più ligi al regime e l’entusiasmo di coloro che – invece – si preparavano a partire a loro volta verso la libertà. Fu come se un’immensa massa di neve si staccasse di colpo dalla vetta di una montagna e precipitasse a valle! Migliaia di berlinesi si misero in coda per avere il visto per Belino- Ovest. Così una massa di profughi irruppe di colpo nella Germania Ovest, accolta festosamente dai fratelli occidentali. Non si riusciva – al confine – a controllare una sola valigia e neppure a segnare l’identità dei fuggiaschi. Ma avvenne di più: in migliaia i berlinesi si precipitarono lungo l’odiato muro e presero a smantellarne la struttura, staccando dei pezzetti di intonaco quale souvenir ( vedasi cartoline più avanti). Era il 9 novembre 1989 , data – come si vede – veramente fatidica. Il 18.3.1990 vennero tenute le prime ed uniche libere elezioni nella Germania Est, ed il governo che ne sortì ebbe un unico mandato: negoziare con la Germania Ovest i termini per una totale riunificazione. La data ufficiale di tale ricongiungimento ( oggi Giorno della riunificazione ) fu il 3 ottobre 1990 e corrisponde al giorno in cui i cinque Laender dell’ex DDR decisero di ricostituirsi ( nella DDR erano diventate Province ). Si trattava di: Brandeburgo, Meclemburgo/Pomerania occid., Sassonia, Sassonia/Anhalt e Turingia. Per il diritto internazionale, l’atto rientra nella figura dell’ “incorporazione”, per cui la parte occidentale inglobò sic et simpliciter quella orientale ( ex DDR), sicchè non necessitava alcuna variazione ai precedenti Trattati e Patti vari, es. CEE, ONU, NATO. La Germania era diventata una sola nazione.

L’IMPATTO DELL’EVENTO NEI VARI SETTORI.La fine del muro ebbe risvolti sociali, economici, politici e culturali che andarono ben oltre l’ambito tedesco. Andiamo a delinearne l’ampiezza.Anzitutto quello che era stato la rappresentazione vivente dell’orrore del comunismo e della Cortina di ferro, continuò nei mesi successivi ad essere smantellato. Era stato troppo odiato per 28 anni e non lo si voleva più vedere in piedi. Le Autorità locali, però, per fortuna, provvidero a “ bloccarne” almeno qualche sezione affinché rimanesse quale monumento della vergogna per le passate restrizioni. Saggiamente il grosso dei blocchi di cemento venne riutilizzato per la costruzione di strade e perfino se ne ricavò un’entrata erariale vendendo all’asta 250 blocchi di cemento a prezzi oscillanti tra 10.000 e 250.000 marchi tedeschi. Fu poi creato un Centro di documentazione del muro che gestisse archivi, cimeli e tutto quanto fosse inerente con la sua precedente recinzione. L’impatto sociale fu enorme non solo sui berlinesi e sui tedeschi tutti, ma anche sul resto del mondo. Milioni di occidentali, turisti o semplici curiosi, si riversarono su quella che stava ridiventando la capitale della Germania unita. Vogliamo ricordare al riguardo la storica visita di J.F.Kennedy del 26.6.1963 a Berlino quando pronunciò – proprio davanti al Muro – la famosa frase: “ Ich bin ein berliner ( Anch’io sono un berlinese ! ) ossia oppresso, disperato e vilipeso. Dal punto di vista culturale e democratico avvenne che artisti famosi ( Haring, Noir, K.Citny ed altri ) iniziassero a dipingere il lato ovest del Muro con elaborati e coloratissimi murales, cui si aggiungevano piccoli graffiti di turisti e berlinesi comuni. Il grande violoncellista Mstislav Rostropovich, privato a suo tempo della cittadinanza sovietica per ragioni politiche, improvvisò un

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commovente concerto davanti alla recinzione e così fu in seguito per il megaconcerto di Roger Waters ( ex bassista dei Pink Floyd) che eseguì proprio l’inno ufficiale del Muro : The Wall.Migliaia di libri, articoli, romanzi e testi storici sono stati pubblicati per commemorare lo storico evento. Vogliamo infine ricordare che anche il Parlamento italiano, con la legge n.61 dl 15 aprile 2005, ha dichiarato il 9 novembre Giorno della Libertà, a ricordo della riconquistata democrazia germanica.

PAPA WOJTILA GIOVANNI PAOLO II.Si innesta nella vicenda del Muro un personaggio veramente carismatico che contribuì alla caduta dell’obbrobiosa recinzione nonché dell’intero regime comunista. Bisogna andare cauti in quanto non si possono naturalmente assegnare ad un imminente Santo ( vi ricordate : Santo subito ! ) sentimenti di vendetta o di umano rancore per un regime politico. Ciò nonostante bisogna ricordare l’opera continua ed appassionata di quel Pontefice “ venuto da lontano “ che da buon slavo voleva vedere liberi tutti i popoli fratelli dagli orrori del comunismo. Nei grandi momenti della Storia vi è sempre un personaggio giusto nel posto e nel tempo giusti. Carol Wojtila agì da punta di diamante, prima coagulando attorno alla Chiesa cattolica tutte le speranze di democrazia e libertà serpeggianti oltrecortina, e poi usando la sia alta carica a livello politico. Agì puntigliosamente ma alla fine la sua opera fu decisiva : cadde il Muro e cadde – con Gorbaciov – anche la ormai obsoleta Cortina di ferro. Vinsero la Democrazia, la Fede e l’ansia di libertà dei popoli baltici, slavi, boemi e magiari. Da poco ( 1989 – 2014 ) è ricorso il 25° anniversario della Caduta del Muro ed in tale occasione era giusto ricordare la figura di Giovanni Paolo II, il Papa che riportò l’intero Est ex- comunista fra le amorose braccia del Cattolicesimo.

Fig. 2 - 3 = Michail Gorbaciov fu con Papa Giovanni Paolo II uno dei protagonisti della caduta della Cortina di ferro. Gorbaciov rappresentò un caso unico : piaceva più agli anti- comunisti che all’apparato del partito che, alla prima occasione lo fece cadere.

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IMMAGINI TEMATICO – POSTALI.Passiamo adesso all’illustrazione del presente articolo con supporti postali e tematici idonei e presentiamo anzitutto una serie di cartoline illustrate che qualche bell’ingegno berlinese ( fotografo, editore ? ) s’inventò inserendo nella cartolina medesima una piccola teca di plastica contenente piccoli frammenti di muro ! Tali cartoline sono reperibili su rete, su qualche bancarella o presso taluni grossisti di foto/ cartoline ; purtroppo lo scrivente non è riuscito a reperirne di viaggiate, ma anche queste nuove sono di storico interesse. La prima verrà evidenziata in formato massimo allo scopo di meglio esporre la piccola teca; le altre in formato ridotto :

Fig. 4 = Raffigura Postadamer Platz ed un settore del famigerato Muro :

Ecco poi il famoso checkpoint Charlie nella Friedrichstrasse, il più conosciuto punto di scambio fra i due settori di Berlino ( Fig.5 ) :

Fig. 6 = Lo stesso checkpoint fotografato nell’ottobre del 1961. I carri armati USA presidiavano quel delicato valico notte e giorno.

Proseguiamo con altre cartoline illustrate inerenti al tema trattato :

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Fig. 7 = trattasi del medesimo soggetto di cui alla precedente immagine n. 5, ma a colori ;

Ed ecco la serie di cartoline illustrate viaggiate, presentate recto- verso .

Figg. 8 -9 = Cartolina viaggiata recto/ verso con timbro 13.10.91 da Berlino a Milano ; raffigura un lungo tratto del Muro( in alto ) mentre in basso appaiono i murales di Th.Noir e di Kiddy Citny sopra citati in narrativa :

Figg. 10 -11- = con annullo speciale della Mostra del Cinema del 24.6.61 da Berlino per Bologna:

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Figg. 12 -13 = pezzo del 21.8.74 da Berlino a Modena :

Figg. 14- 15 = aerea da Berlino per il Congo ( Lumumbashi ) del 4.5.69, con annullo speciale dello Aeroporto berlinese :

E – dopo la caduta del Muro – ancora :

Figg. 16 - 17 = del 3.11.1990 da Berlino per Bologna con annullo speciale per la Mostra del Martin Gropius- Bau ( Museo delle Arti ) allora in corso ;

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Figg. 18- 19 = del 2.9.2005 da Berlino per Milano con l’immagine della Porta di Brandeburgo. La foto risale a quando Berlino era ancora divisa in due settori. Il cartello dice : “Attenzione vi state allontanando di 70 metri da Berlino Ovest “ !

Gustatevi la piccante scritta del mittente per il destinatario : “ Guarda cosa facevano i compagni “!

IL 25° ANNIVERSARIO DELLA CADUTA DEL MURO ( 1989 – 2014 ).Un paragrafo intero vogliamo dedicarlo a tale occasione che scatenò emissioni filateliche e numismatiche da parte di decine di Stati. Ecco alcune interessanti immagini :Fig. 20 = Scena dal vivo dell’abbattimento del Muro da parte di giovani occidentali liberali, con recto/ verso della moneta da 5 euro emessa dalla Città del Vaticano a ricordo del grande evento :

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Fig. 21 = Pagina intera del catalogo di vendita del Novembre 2014 della Ditta Sintoni- Filagrano di Forlì che presenta un vasto florilegio di emissioni di francobolli e monete :

Ricordare il Muro di Berlino è nel contempo celebrare la fine di una triste epoca ed auspicare Pace e Libertà all’Europa tutta.

Genova 4.9.2015 – Stampato in proprio. Alberto Caminiti

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