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34 2. QUADRO DELLA PRESSIONE ANTROPICA SULL’AMBIENTE 2.1 Il rumore L’inquinamento acustico rappresenta un serio problema ambientale poiché il rumore è fra le cause del peggioramento della qualità della vita, in particolare degli ambienti urbani. Gli effetti dannosi sull’uomo si riscontrano sia a livello uditivo con la sordità o più spesso con l’ipoacusia (diminuzione dell’udito provocata dall’esposizione al rumore) sia più in generale a livello psicologico e psicosomatico con disturbi di varia natura. Per “inquinamento acustico” si intende, secondo la Legge Quadro n.477 del 02.10.1995, l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. La Legge Quadro sull’inquinamento acustico e la Legge Regionale 13/01 “Norme in materia di inquinamento acustico” infatti hanno previsto la classificazione acustica del territorio comunale, cioè la sua suddivisione in zone acustiche con l’assegnazione ad ognuna di una delle 6 classi indicate dal DPCM 14.11.1997. Il Piano di Classificazione Acustica è lo strumento di pianificazione che attua la suddivisione del territorio in classi acustiche in funzione della destinazione d'uso delle varie aree (residenziali, industriali, ecc.), stabilendo poi per ciascuna classe i limiti delle emissioni/immissioni sonore tollerabili, e disciplina l'uso del territorio e le modalità di sviluppo delle attività su di esso svolte, al fine di armonizzare le esigenze di protezione dal rumore e gli aspetti riguardanti la pianificazione territoriale e il governo della mobilità. Il territorio comunale è suddiviso in sei classi: - Zone di classe I: Aree particolarmente protette; - Zone di classe II: Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale; - Zone di classe III: Aree di tipo misto; - Zone di classe IV: Aree di intensa attività umana; - Zone di classe V: Aree prevalentemente industriali; - Zone di classe VI: Aree esclusivamente industriali. Il Comune di Canonica d’Adda è dotato di un Piano di Zonizzazione Acustica redatto dall’Arch.M.Patrizia Franceschinelli, predisposto nel 1999 ai sensi della legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 26.10.95 e del DPCM 14.11.97 inerente la determinazione degli elementi limite delle sorgenti sonore.

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2. QUADRO DELLA PRESSIONE ANTROPICA SULL’AMBIENTE

2.1 Il rumore

L’inquinamento acustico rappresenta un serio problema ambientale poiché il rumore è fra le cause

del peggioramento della qualità della vita, in particolare degli ambienti urbani.

Gli effetti dannosi sull’uomo si riscontrano sia a livello uditivo con la sordità o più spesso con

l’ipoacusia (diminuzione dell’udito provocata dall’esposizione al rumore) sia più in generale a livello

psicologico e psicosomatico con disturbi di varia natura.

Per “inquinamento acustico” si intende, secondo la Legge Quadro n.477 del 02.10.1995,

l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o

disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli

ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o

tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. La Legge Quadro

sull’inquinamento acustico e la Legge Regionale 13/01 “Norme in materia di inquinamento

acustico” infatti hanno previsto la classificazione acustica del territorio comunale, cioè la sua

suddivisione in zone acustiche con l’assegnazione ad ognuna di una delle 6 classi indicate dal

DPCM 14.11.1997.

Il Piano di Classificazione Acustica è lo strumento di pianificazione che attua la suddivisione del

territorio in classi acustiche in funzione della destinazione d'uso delle varie aree (residenziali,

industriali, ecc.), stabilendo poi per ciascuna classe i limiti delle emissioni/immissioni sonore

tollerabili, e disciplina l'uso del territorio e le modalità di sviluppo delle attività su di esso svolte, al

fine di armonizzare le esigenze di protezione dal rumore e gli aspetti riguardanti la pianificazione

territoriale e il governo della mobilità.

Il territorio comunale è suddiviso in sei classi:

- Zone di classe I: Aree particolarmente protette;

- Zone di classe II: Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale;

- Zone di classe III: Aree di tipo misto;

- Zone di classe IV: Aree di intensa attività umana;

- Zone di classe V: Aree prevalentemente industriali;

- Zone di classe VI: Aree esclusivamente industriali.

Il Comune di Canonica d’Adda è dotato di un Piano di Zonizzazione Acustica redatto

dall’Arch.M.Patrizia Franceschinelli, predisposto nel 1999 ai sensi della legge quadro

sull’inquinamento acustico n. 447 del 26.10.95 e del DPCM 14.11.97 inerente la determinazione

degli elementi limite delle sorgenti sonore.

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Classe I, sono stati inseriti:

- l’area di pertinenza del cimitero;

- l’area che comprende la scuola materna, media ed elementare, ad esclusione della fascia di

attenuazione tra quest’ultima e via Lodi.

La classe I nella tavola grafica corrisponde al colore verde chiaro.

Classe II, sono stati inseriti:

- le aree urbanisticamente classificate come zone omogenee A (centro storico), B (residenziali di

completamento), C (residenziali di espansione), con le zone di rispetto fluviale ed agricole non

interessate da attività che impieghino macchine operatrici.

La classe II nella tavola grafica corrisponde al colore verde scuro.

Classe III, sono stati inseriti:

- il tracciato della S.S. 525 e della via Lodi – via Fara, con le zone che si estendono, ai due lati

della carreggiata, per circa 20 m ed includono le facciate anteriori dei fabbricati compresi in tale

distanza e le facciate laterali per una profondità di 10 m;

- l’area urbanisticamente classificata come zona omogenea D (prevalentemente commerciale e

terziaria) situata tra la S.S. 525 e via Verdi;

- la piccola area D (di completamento) tra via Europa e via Ramponi;

- le aree agricole interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

La classe III nella tavola grafica corrisponde al colore giallo.

Classe IV, sono stati inseriti:

- il tracciato della tangenziale prevista dal P.R.G. vigente, comprese le fasce di circa 20 m ai due

lati della carreggiata;

- l’area urbanisticamente classificata come zona omogenea D (di completamento) che si trova a

nord della S.S. 525 e si affaccia sul fiume Adda, ad esclusione della fascia di attenuazione tra

quest’ultima e le zone omogenee A e B limitrofe.

La classe IV nella tavola grafica corrisponde al colore arancione.

Classe V, sono stati inseriti:

- l’area urbanisticamente classificata come zona omogenea D (di completamento e di espansione)

situata tra la tangenziale prevista dal P.R.G. vigente ed il Comune di Fara Gera d’Adda, ad

esclusione della fascia di attenuazione prevista lungo il confine comunale a sud e, ad ovest, verso

le aree agricole e residenziali limitrofe.

La classe V nella tavola grafica corrisponde al colore rosso.

Classe VI: non è stata inserita nessuna porzione del territorio comunale.

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[Fonte: Piano di Zonizzazione Acustica – redatto dall’Arch.M.Patrizia Franceschinelli]

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2.2. Elettrosmog

Con il termine elettrosmog si designa l’inquinamento derivante da radiazioni elettromagnetiche non

ionizzanti, quali quelle prodotte da stazioni radio base per telefonia cellulare, emittenti

radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità, come gli elettrodotti della

rete di distribuzione, ecc.

L’elettrosmog è una forma anomala di inquinamento ambientale, poichè non si ha una vera e

propria "immissione" di sostanze nell’ambiente: gli agenti fisici implicati (campi elettrici, magnetici

ed elettromagnetici) sono presenti solo finchè le sorgenti che li hanno generati rimangono accese

e non danno luogo a processi di accumulo nell’ambiente.

Si tratta inoltre di un fenomeno localizzato in zone più o meno ampie nell’intorno delle sorgenti,

senza un’effettiva diffusione su scala territoriale.

Le principali sorgenti artificiali di campi elettromagnetici si distinguono in:

• fonti che generano campi ad alta frequenza (100kHz-300GHz): impianti per

radiotelecomunicazione, sistemi per diffusione radio e televisiva, impianti per la telefonia

cellulare o mobile o stazioni radio base, impianti di collegamento radiofonico, televisivo e

per telefonia mobile e fissa (ponti radio), radar;

• fonti che producono campi detti a bassa frequenza (0Hz-100kHz): elettrodotti per la

distribuzione dell’energia elettrica, costituiti da linee elettriche ad altissima, alta, media e

bassa tensione, centrali di produzione di energia, stazioni e cabine di trasformazione

dell’energia elettrica, ecc.

Queste fonti sono caratterizzate da due elementi fondamentali: la frequenza di trasmissione e la

potenza di emissione, entrambi fondamentali nel determinare le caratteristiche delle onde emesse

e quindi del campo elettromagnetico generato.

I campi generati dalle fonti elettromagnetiche sono il campo elettrico e il campo magnetico, si

misurano rispettivamente in Volt/metro e in A/metro e variano in funzione della distanza dalla

sorgente.

In merito agli effetti di tale inquinamento sulla salute umana, è accertato solo l’effetto delle onde

elettromagnetiche cosiddette ad alta frequenza (anche se non ionizzanti) che per ora sembra

manifestare solo un innalzamento della temperatura dei tessuti biologici attraversati, soprattutto

quelli più ricchi di acqua.

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Il Comune di Canonica d’Adda ha approvato in data 05.12.2001 il “Regolamento Comunale per

l’installazione e l’esercizio degli impianti di telecomunicazione per telefonia cellulare”.

Gli ambiti territoriali, nei quali è consentita l’installazione di tali impianti, sono suddivisi nelle tre

aree (area urbana, area zone sensibili, area extra urbana) individuate nella tavola seguente:

Sul territorio comunale transitano tre elettrodotti.

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Due sono di proprietà “Italgen S.p.A.” e uno è di proprietà “Enel S.p.A.”.

I due elettrodotti di proprietà Italgen S.p.A. sono:

“VAPRIO-CAPRIATE” e “VAPRIO-CONCESA”, rispettivamente di 130 kV e 15 kV.

• Per quanto riguarda l’elettrodotto VAPRIO-CAPRIATE, 130 kV , la Distanza di Prima

Approssimazione (Dpa) calcolata con i criteri indicati nel DM 29/05/2008 (pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale del n° 156 del 5 Luglio 2008), è all’incirca di 17,00 m per parte dall'asse

di percorrenza della linea elettrica.

Tale distanza verrà confermata dalla società Italgen S.p.A. quanto prima, dopo le verifiche

che sono ancora in corso.

Escludendo eventuali incroci con elettrodotti di altre società, il rispetto di tale distanza

garantisce "a priori" la conformità con l'obbiettivo di qualità di cui al DPCM 08/07/03.

• Per quanto riguarda l’elettrodotto VAPRIO-CONCESA, 15 kV, la Distanza di Prima

Approssimazione (Dpa) calcolata con i criteri indicati nel DM 29/05/2008 (pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale del n° 156 del 5 Luglio 2008), è all’incirca di 4,50 m per parte dall'asse di

percorrenza della linea elettrica. Sul territorio transita la rete del sistema provinciale della

“banda larga”.

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Mappa degli elettrodotti di proprietà Italgen S.p.A. – Fonte: Italgen S.p.A.

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Per quanto riguarda l’elettrodotto di proprietà Enel S.p.A., si allega la cartografia riportante gli

impianti elettrici che sono esclusivamente di Media e Bassa Tensione.

Gli impianti di Alta Tensione interrati di proprietà Terna S.p.A..

La cartografia non riporta la profondità dei cavi, né la distanza dagli edifici, per ovvi motivi di

sicurezza degli impianti stessi essendo essi opere di pubblica utilità.

Ad oggi non è stata definita ed approvata la metodologia di calcolo per la determinazione delle

fasce di rispetto degli elettrodotti, di cui all’art. 6 del DPCM 8/07/2003.

Mappa degli elettrodotti insistenti sul territorio comunale di Canonica d’Adda

[Fonte Enel S.p.A.]

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Durante la Campagna dell’Inquinamento Atmosferico del Laboratorio Mobile, condotta nel periodo

dal 13.03.2008 al 04.05.08 dal Dipartimento Provinciale di Bergamo dell’ARPA, si è colta

l’occasione per effettuare un’indagine sulla radioattività presente. L’indagine, con un carattere di

primo “screening”, è stata svolta attraverso l’esecuzione di sei analisi di spettrometria gamma ad

alta risoluzione eseguite con un rivelatore al germanio su un insieme di sei serie di filtri delle

polveri aerodisperse, rappresentativi del mese di marzo e aprile 2008. i risultati dell’analisi

radiometrica non evidenzia nessun fenomeno di radiocontaminazione in atto.

Più recentemente, in data 08.08.08, è stato formulato un parere in merito alla richiesta di una

nuova installazione in Via Lombardia.

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2.3. Il sistema acquedottistico

2.3.1. Captazione idrica e rete acquedottistica

Il proprietario della rete acquedottistica è il Comune di Canonica d’Adda (tranne i nuovi tratti

realizzati da Cogeide S.p.A.), mentre la gestione è affidata a COGEIDE S.p.A. (Sosietà Consortile

comunale alla quale Canonica appartiene), con sede in S.S.Cremasca, 591 a Mozzanica (Bg), che

ha in appalto la gestione dell’intero ciclo integrato delle acque.

La gestione comprende:

- l’espletamento del pubblico servizio di fornitura e distribuzione dell’acqua potabile mediante

tubazioni per usi domestici, artigianali, commerciali, zootecnici ed industriali;

- la manutenzione straordinaria ed ordinaria della rete idrica e degli impianti dell’acquedotto

comunali esistenti;

- l’estensione della rete idrica e gli allacci d’utenza.

Il progetto riporta i dati relativi agli utenti comunali forniti dalla Società “COGEIDE S.p.A.”:

• semestre aprile 2006-settembre 2006=utenti fatturati 1.003 (828 domestici e il resto altri usi)

mc fatturati 240.683 di cui: - 178.129 domestico - 62.554 tutti gli altri usi

• semestre ottobre 2006-marzo 2007=utenti fatturati 1.013 (840 domestici e il resto altri usi) mc fatturati 194.631 di cui: - 141.112 domestico - 53.519 tutti gli altri usi

• semestre aprile 2007-settembre 2008=utenti fatturati 1.026 (846 domestici e il resto altri usi)

mc fatturati 228.766 di cui: - 173.461domestico - 55.305 tutti gli altri usi

• semestre ottobre 2007-marzo 2008=utenti fatturati 1.072 (880 domestici e il resto altri usi) mc fatturati 199.432 di cui: - 155.626 domestico - 43.806 tutti gli altri usi

Per ulteriori informazioni relative alle caratteristiche chimiche delle acque, si rimanda

al paragrafo “2.4. CAPTAZIONE IDRICA E RETE ACQUEDOTTISTICA” e seguenti, del

Rapporto Ambientale.

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2.4. La rete fognaria

Il gestore della rete fognaria nel Comune di Canonica d’Adda è COGEIDE S.p.A., con sede in via

Crema a Mozzanica (Bg), che ha l’incarico della raccolta, allettamento e depurazione delle acque

reflue civili ed industriali comunali.

L’affidamento del servizio prevede anche la manutenzione straordinaria ed ordinaria della rete

esistente e gli allacci d’utenza.

La rete è di tipo misto, tranne i tratti di realizzazione più recenti, e confluisce all’impianto di

depurazione consortile di Mozzanica, sito all’esterno del territorio comunale (di proprietà COGEIDE

S.p.A.).

Sono stati realizzati di recente alcuni interventi di adeguamento della rete in Via Trento, Via

Caravaggio, Via Cimitero, via Bauman via Europa via Don Piloni via Bergamo via Brembate, oltre

ad un impianto di sollevamento per collegare Via S.Anna alla rete fognaria di Via Fara.

Attualmente, poco più dell’80% del territorio edificato è collegato alla rete fognaria; è infatti in

progetto la realizzazione del tratto di rete che integra e serve la zona industriale a sud del paese.

Gli utenti del comune di Canonica sono 1706, di cui 703 paganti il servizio di fognatura e

depurazione (pari al 41%).

Planimetria della rete fognaria del Comune di Canonica d’Adda [Fonte: COGEIDE S.p.A.]

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2.5. I rifiuti

Attualmente il Comune di Canonica d’Adda attua il servizio di raccolta differenziata “porta a porta”.

L’obiettivo da raggiungere è quello previsto dal D.lgs 152/06 ovvero di raggiungere il 45% della

raccolta differenziata entro il 31.12.2008 ed il 65% entro il 31.12.2012.

E’ presente nel Comune una “Piattaforma Ecologica”, situata nella zona industriale in Via

dell’Artigianato, a sud del territorio, operativa nei giorni di mercoledì [dalle ore 9.00 alle ore 12.00]

e sabato [dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 (ore 15.00 nel periodo estivo) alle 17.30

(ore 18.00 nel periodo estivo)], presso la quale vengono conferiti oltre a carta, plastica e vetro:

- rifiuti ingombranti, ferro e lattine, legno e verde;

- farmaci, pile, neon, bombolette spray, vernici e toner;

- elettrodomestici;

oli minerali e vegetali.

I materiali inerti provenienti da lavori edili presso cantieri o abitazioni private devono essere

smaltiti presso apposite discariche autorizzate.

Il servizio prevede la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ingombranti,

frazioni differenziate e lo spazzamento delle strade. E’ dato in gestione con apposito appalto alla

S.A.B.B. “Servizi Ambientali Bassa Bergamasca S.p.A.”, con sede a Treviglio (Bg).

La raccolta dei rifiuti solidi urbani viene effettuata a domicilio due volte alla settimana nei giorni di

martedì e venerdì a partire dalle ore 6.00.

A domicilio viene effettuata inoltre la raccolta della carta, plastica, vetro, con le seguenti modalità:

• carta e cartone: una volta alla settimana;

• plastica e vetro: una volta alla settimana, alternativamente.

La raccolta differenziata di carta, plastica, vetro, metalli, verde, legno, ingombranti

Il servizio di spazzamento stradale viene effettuato due volte alla settimana e precisamente il

sabato, nella zona che va dal centro storico alle strade limitrofe dell’abitato, e il martedì, nella zona

che va dalle strade periferiche più esterne fino al limite del centro storico.

2.5.1. Produzione di rifiuti nel territorio comunale

Dall’elaborazione dei dati MUD relativi agli anni 2005, 2006 e 2007, si è potuto riscontrare che i

rifiuti totali (differenziati e indifferenziati) prodotti nel territorio comunale di Canonica d’Adda sono

aumentati passando da 1.677,162 t/a nel 2005 a 1.756,458 t/a nel 2007.

Aumenta la raccolta di rifiuti indifferenziati che passa da 859,720 t/a nel 2005 a 913,310 t/a

nel 2007.

Aumenta la raccolta di rifiuti differenziati che passa da 817,442 t/a nel 2005 a 843,148 t/a

nel 2007.

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Per quanto riguarda l’anno 2005, si rileva la raccolta dei rifiuti urbani svolta da terzi (S.A.B.B. –

Servizi Ambientali Bassa Bergamasca– con sede a Treviglio; Fratelli Salvetti E C. S.R.L. con sede a

Grassobbio; Roglass di Fabio Cominato & C. s.a.s. con sede a Liscate (Mi); R.G.F. S.r.l. con sede a

Caravaggio; Olimpic Commerce di Ticozzi Rag.Giovanni Antonio II con sede a Caravaggio; Area

Sud Milano S.p.A. con sede a Rozzano (Mi); Aglioni Angelo S.r.l. con sede a Calcio; Zucchetti

Giovanni e Figli S.r.l. con sede a Osio Sotto; Facchetti Fabio S.r.l. Unipersonale con sede a

Treviglio), mentre per quanto riguarda l’anno 2007 (S.A.B.B. –Servizi Ambientali Bassa

Bergamasca– con sede a Treviglio; Fratelli Salvetti E C. S.R.L. con sede a Grassobbio; Roglass di

Fabio Cominato & C. s.a.s. con sede a Liscate (Mi); R.G.F. S.r.l. con sede a Caravaggio; Area Sud

Milano S.p.A. con sede a Rozzano (Mi); Aglioni Angelo S.r.l. con sede a Calcio; Zucchetti Giovanni

e Figli S.r.l. con sede a Osio Sotto; Facchetti Fabio S.r.l. Unipersonale con sede a Treviglio).

Per ulteriori informazioni, si rimanda al paragrafo “2.9. RIFIUTI” e seguenti, del

Rapporto Ambientale.

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2.6. Cave e discariche

Il nuovo Piano Cave provinciale (durata 2003-2012) non individua, in corrispondenza del territorio

comunale di Canonica d’Adda alcun nuovo “Ambito Territoriale Estrattivo” o giacimento.

In prossimità del confine orientale del territorio comunale, in comune di Pontirolo Nuovo, è

presente l’ambito ATEg14.

Per quanto riguarda le discariche, in corrispondenza del territorio comunale non vi sono impianti

autorizzati.

Per quanto riguarda l’ubicazione e la tipologia dei rifiuti accumulati in passato in aree di discarica

non autorizzata, ci si è rifatti a quanto indicato sulla tavola n.6 dell’Indagine idrogeologica del

territorio di Treviglio e di Caravaggio (Comprensorio n.12) condotta dallo Studio Idrogeotecnico

(Ghezzi. A. Giugno 1980) che non individua nessuna area oggetto di discarica non autorizzata in

passato.

[Fonte: Componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio]

Redatta dal Dott. Geol. Carlo Pedrali

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2.7. Energia

Nella gestione dei bisogni e delle fonti di energia si concentrano preziose opportunità di sviluppo

sostenibile e di razionalizzazione degli usi di risorse naturali.

I dati relativi all’energia consumata e prodotta sul territorio comunale, possono essere suddivisi nei

seguenti macro temi:

• consumo di energia termica: il Comune è servito da una rete di metanodotto, gestita dalla

“E.ON Rete Orobica”, ex “Thuga Orobica s.r.l.”, con sede a Mantova;

• consumo di energia elettrica: l’ambito territoriale in esame è servito da una rete di

elettrodotti gestiti da Enel S.p.a., agenzia di Treviglio;

• produzione di energia: non sono presenti nel Comune centrali per la produzione di energia.

Si registra la presenza di qualche impianto solare e fotovoltaico installato per uso privato, secondo

quanto riportato sul sito www.atlasole.gsel.it.

Non si dispone tuttavia del dato relativo alla potenza totale installata.

I consumi di energia rappresentano un utile indicatore per indirizzare le politiche amministrative in

materia di ambiente al fine a:

- promuovere e incentivare il risparmio energetico;

- limitare le emissioni di inquinanti in atmosfera.

In seguito alla liberalizzazione del mercato energetico, in base alla quale l’utente finale può

decidere presso quale gestore rifornirsi, sia in termini di energia elettrica, sia di metano, i dati

relativi ai consumi di energia a livello territoriale sono di difficile elaborazione, in quanto facenti

capo a diversi gestori.

Per tale motivo non è stato possibile recuperare dati rappresentativi relativi ai consumi di gas

metano sul territorio di Canonica d’Adda.

In merito ai consumi di energia elettrica, i dati non sono ancora pervenuti ma saranno fatti

oggetto di opportuna integrazione, non appena saranno forniti dai gestori (Enel Distribuzione, che

attualmente rappresenta il gestore maggiormente sviluppato sul territorio) e costituiranno elementi

da individuare quali indicatori per la fase del monitoraggio.

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2.8. Inquinamento atmosferico

Nel definire il grado di qualità dell’aria e conseguentemente il suo livello di inquinamento, è

opportuno ricordare la distinzione fra “emissione” e “concentrazione” di sostanze inquinanti.

Per emissione si intende qualsiasi sostanza, solitamente gassosa, introdotta nell’atmosfera che

possa causare inquinamento atmosferico; generalmente essa viene espressa in tonnellate/anno.

Per concentrazione si intende il rapporto tra massa di sostanza inquinante emessa e volume

dell’effluente; generalmente essa viene espressa in mg/m3.

Per la stima delle principali sorgenti emissive sul territorio comunale di Canonica d’Adda è stato

utilizzato l’Inventario Regionale delle Emissioni “INEMAR” (Inventario Emissioni Aria) nella sua

versione più aggiornata riferita all’anno 2005 - dati finali settembre 2007.

Nell’ambito di tale inventario la suddivisione delle sorgenti avviene per attività emissive: la

classificazione utilizzata fa riferimento ai macrosettori relativi all’inventario delle emissioni in

atmosfera dell’Agenzia Europea per l’Ambiente CORINAIR (Cordination Information Air).

1. combustione per produzione di energia e trasformazione dei combustibili;

2. combustione non industriale;

3. combustione nell’industria;

4. processi produttivi;

5. estrazione e distribuzione di combustibili;

6. uso di solventi;

7. trasporto su strada;

8. altre sorgenti mobili e macchinari;

9. agricoltura;

10. altre sorgenti e assorbimenti.

Per ciascun macrosettore vengono di norma presi in considerazione diversi inquinanti, sia quelli

che fanno riferimento alla salute, sia quelli per i quali è posta particolare attenzione in quanto

considerati gas ad effetto serra, ed in particolare:

• Ossidi di Zolfo (SOx);

• Ossidi di Azoto (NOx);

• Composti Organici Volatili non Metanici (COVNM);

• Metano (CH4);

• Monossido di Carbonio (CO);

• Anidride Carbonica (CO2).

• Ammoniaca (NH3);

• Protossido d’Azoto (N2O);

• Polveri totali sospese (PTS) o polveri con diametro inferiore ai 10/2,5 µm (PM 10 /PM 2,5).

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I dati sono stati elaborati al fine di definire i contributi delle singole sorgenti all’inquinamento

atmosferico. Per i principali inquinanti sono state valutate le loro principali fonti emissive all’interno

del Comune di Canonica d’Adda.

2.8.1. Campagna di rilevamento dell’inquinamento atmosferico

Nel Comune di Canonica d’Adda è stata effettuata una campagna di rilevamento dell’inquinamento

atmosferico, condotta dal Dipartimento Provinciale di Bergamo dell’ARPA, nel periodo dal

13.03.2008 al 04.05.08.

Lo scopo della campagna è stato il monitoraggio della qualità dell’aria per valutare l’inquinamento

atmosferico del territorio comunale.

A tale fine, in accordo con il Comune, il laboratorio mobile è stato posizionato presso il parcheggio

di Piazza della Chiesa, preso come luogo interessato da intenso traffico automobilistico e

commerciale con particolare frequenza di mezzi pesanti.

Il laboratorio mobile è attrezzato con strumentazione per il rilevamento di:

- Biossido di Zolfo (SO2);

- Monossido di Carbonio (CO);

- Ossidi di Azoto (NOx, NO e NO2);

- Particolato Fine (PM10);

- Polveri totali sospese (PTS);

- Ozono (O3);

- Benzene, Toluene e Xilene.

Le misure effettuate nel territorio del Comune hanno consentito una caratterizzazione generale

della qualità dell’aria nella zona in cui sono presenti abitazioni private, traffico stradale e industrie a

ciclo continuo.

- i valori di NO2 hanno presentato andamenti e livelli medi di concentrazione inferiori a quelli

misurati presso la postazione fissa di Dalmine, simili alla postazione di Treviglio e superiori alla

postazione di Ciserano;

- i valori medi di CO sono paragonabili a quelli misurati nelle postazioni della rete e risultano

inferiori ai limiti di legge;

- anche per quanto riguarda SO2, i valori e gli andamenti sono comparabili alle altre centraline

della rete fissa;

- i valori e gli andamenti dell’O3 sono inferiori a quelli rilevati presso le centraline della rete fissa;

- il PM10 mostra un andamento e valori simili alla postazione fissa di Meucci (Bergamo) e

superiori alle postazioni di Treviglio e Lallio;

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- i valori medi di Benzene sono superiori a quelli misurati nella postazione di Garibaldi (Bergamo)

e Calusco; risultano comunque inferiori ai limiti di legge.

Durante il periodo di misura a Bergamo la maggior parte degli inquinanti monitorati (SO2, NO2, O3

e CO) non hanno fatto registrare superamenti dei limiti normativi.

Il PM10 ha superato il valore limite di legge per 5 giorni sui 53 del monitoraggio della campagna di

misura.

La frequenza e l’intensità dei superamenti delle Polveri Sottili nel Comune di Canonica sono

paragonabili con quanto osservato presso le altre postazioni fisse della Zona Critica A1

bergamasca.

Gli episodi di criticità per il PM10 non sono propri del sito di monitoraggio, ma interessano una

vasta area della Pianura Padana. In particolare l’accumulo delle Polveri Fini nei bassi strati

atmosferici durante la stagione fredda, e il conseguente superamento del valore limite normativo,

è modulato principalmente dalle condizioni climatiche che si instaurano sulla pianura lombarda in

inverno, oltre alle caratteristiche geografiche della regione.

Durante le fasi di stabilità atmosferica le calme di vento e il raffreddamento radiativo del suolo

determinano una diminuzione delle capacità dispersive dell’atmosfera, favorendo l’accumulo degli

inquinanti al suolo.

L’analisi dei valori degli inquinanti misurati caratterizza il luogo in cui è stato posizionato il

Laboratorio Mobile come sito assimilabile alle stazioni urbane da traffico dell’area bergamasca.

Per ulteriori informazioni, si rimanda al paragrafo “6.2. INQUINAMENTO

ATMOSFERICO” e seguenti, del Rapporto Ambientale.

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2.9. Attività economiche con potenziali impatti sull’ambiente

2.9.1. Industrie a Rischio d’Incidente Rilevante (RIR)

Il sistema industriale è caratterizzato anche dalla presenza di aziende a Rischio di Incidente

Rilevante (RIR) (D.Lgs. 334/99 e s.m.i.).

Con questo termine si definiscono le imprese che, per la presenza nel proprio sito di determinate

sostanze pericolose in quantità superiori a determinati livelli, rappresentano un pericolo potenziale

per il territorio in caso di incidenti rilevanti.

Sulla base del rischio potenziale, ogni azienda è tenuta ad attuare politiche di prevenzione che

possono prevedere, a seconda del livello di rischio raggiunto, la predisposizione di una Scheda

informativa per la popolazione o la realizzazione di un Rapporto di Sicurezza che garantisca la

giusta informazione alla cittadinanza.

Nel Comune di Canonica d’Adda è presente un’azienda la cui attività rientra nel campo di

applicazione del D.Lgs 334/99 e successive modifiche e integrazioni.

L’azienda R.I.R. in questione è la “Brusamolino Petroli” (deposito idrocarburi) sita in zona

industriale in via del Lavoro, civico n.11.

2.9.2. Impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

Nel territorio comunale di Canonica d’Adda è presente un impianto la cui attività richiede

Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D.Lgs. 59/2005, questo è “Spatal S.n.c.”

(zincatura galvanica), sita in via S.Anna, civico n.18, in stretta prossimità di insediamenti

residenziali.

2.9.3. Aziende insalubri

Nel territorio comunale di Canonica d’Adda sono presenti 90 attività produttive, in parte

classificabili come artigianato di servizio.

Le attività di maggiore importanza sono prevalentemente collocate nella zona industriale a sud del

Comune, a confine con il Comune di Fara Gera d’Adda, e nella zona industriale a nord del Comune,

tra via G.Verdi e via Bergamo. Solo 12 di tali attività occupano superfici lorde di pavimento

comprese tra i 1.000 e i 3.500 mq, mentre una sola supera i 10.000 mq.

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2.10. Amianto

La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sè un pericolo per la

salute degli occupanti; se il materiale, infatti, è in buone condizioni e non viene manomesso, è

improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto.

Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o altro motivo, si verifica il

rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale; analogamente se il materiale è in cattive

condizioni, o se risulta altamente friabile, le correnti d’aria, le vibrazioni prodotte, i movimenti di

persone o macchine, possono causare il distacco delle fibre debolmente legate al resto del

materiale.

In questi casi è necessario ricorrere ad interventi di bonifica che non consistono necessariamente

nella rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto (quale ad esempio il confinamento

temporaneo).

Per quanto riguarda il Comune di Canonica d’Adda, non è mai stato eseguito un censimento

dell’amianto. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio Tecnico comunale, negli immobili pubblici non

risulta essere presente l’amianto.

Tuttavia è possibile constatare la presenza, seppur sporadica, di alcune coperture in eternit su

edifici privati.

A fronte di un’indagine più approfondita, una delle scelte strategiche della Pubblica

Amministrazione potrebbe essere quella di attivare un sistema di incentivazione per la rimozione

delle rimanenti coperture contenenti amianto (eternit).

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2.11. Mobilità

La mobilità è un tema cruciale per le politiche ambientali, proprio per il suo forte impatto

sull’inquinamento atmosferico ed acustico e, più in generale, sulla qualità della vita (occupazione

del suolo, tempi di spostamento, sicurezza stradale, accessibilità degli spazi urbani, ecc.).

L'analisi del sistema della mobilità è parte integrante e fondamentale del quadro conoscitivo del

PGT.

Per quanto concerne la rete viaria, il Comune di Canonica d’Adda è attraversato dalla strada S.P.

ex S.S. 525 “del Brembo”, che permette il collegamento con Vaprio d’Adda e con l’autostrada A4

Milano – Venezia, dalla S.P. 184 bis che connette la prima con la S.S.11 e dalla S.P.141 che collega

Brembate e Treviglio.

La S.P. Ex S.S. 525 “del Brembo” è stata trasferita di competenza alla Provincia di Bergamo in data

01.10.2001, ai sensi dell’art.1, comma 2 del D.P.C.M. 21.02.2000. E’ classificata secondo il Codice

della Strada come “Categoria C - extraurbana secondaria” ed inoltre ai sensi dell’art.3 della L.R.

9/2001 è classificata come “Strada d’interesse provinciale P1” nel tratto: dal confine del Comune di

Bergamo al confine con la Provincia di Milano. Ha una lunghezza complessiva di Km 9+411, di cui

Km 2+750 di competenza del Comune di Bergamo, Km 2+022 di competenza del Comune di

Dalmine e Km 1+887 di competenza del Comune di Osio Sotto.

La BG S.P. EX S.S. 525 “del Brembo”attraversa i Comuni di Bergamo (confine), Lallio, Dalmine,

Osio Sopra, Osio Sotto, Boltiere, Pontirolo Nuovo e Canonica d’Adda. In particolare, il territorio di

Canonica ne è attraversato dal Km 14,936 al Km 16,070.

La S.P. 184 bis prende avvio dalla ex S.S. 525 poco prima del ponte sull’Adda e scende verso sud,

in direzione di Fara Gera d’Adda, delimitando per il primo tratto l’ambito del centro storico e

raggiungendo, prima del territorio del vicino comune, l’ambito degli insediamenti produttivi.

Il traffico veicolare, di rilievo quello pesante, si presenta intenso principalmente su queste due

infrastrutture principali che attraversano l’abitato.

Si segnala la presenza di punti critici nelle intersezioni tra la viabilità primaria e quella urbana.

E’ in previsione, a livello regionale ed interprovinciale, lo “studio di prefattibilità degli

interventi di razionalizzazione del sistema viabilistico dell’Adda”, che dovrebbe portare

all’alleggerimento dei flussi veicolari all’interno dell’abitato. In particolare, il comune di Canonica

beneficerà della realizzazione dell’asse di tangenziale a nord-ovest di Treviglio, inserita nel piano

complessivo di rafforzamento dei collegamenti viari nord-sud del territorio della bassa pianura, e

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più direttamente, della riqualificazione delle infrastrutture stradali principali nel centro, e della

realizzazione della variante stradale interna all’abitato e sopra descritta.

In generale, dopo lo studio di alcuni possibili interventi (figura 2), sono stati ipotizzati tre scenari

temporali di intervento:

1. uno scenario a breve termine che prevede interventi di riorganizzazione della circolazione

dei mezzi pesanti tramite la realizzazione di un sistema di sensi unici;

2. uno scenario a medio termine in cui sono stati previsti:

- la realizzazione di una breve variante a Vaprio d’Adda;

- la riqualifica delle infrastrutture stradali nel centro di Canonica d’Adda;

- la realizzazione di una breve variante a Canonica d’Adda;

- la riqualifica della SP 184 bis nel tratto di attraversamento di Fara Gera d’Adda;

- la riqualifica dell’intersezione tra la SS 11 e la SP 4c nei pressi di Cassano d’Adda;

3. uno scenario a lungo termine che prevede:

- la realizzazione della variante alla SS n° 11 a sud di Cassano d’Adda, comprensiva

del nuovo ponte sull’Adda in adiacenza a quello ferroviario già esistente;

- la realizzazione di un asse tangenziale a nord-ovest dell’abitato di Treviglio, inserito

in un piano complessivo per il rafforzamento dei collegamenti nord-sud dell’area.

E’ opportuno segnalare che la quarta corsia autostradale, la cui recente realizzazione ne ha

migliorato la capacità e la percorribilità, ha prodotto di riflesso una diminuzione dei traffici che

utilizzavano la viabilità principale territoriale, fra cui quella di transito sul territorio comunale, in

alternativa all’autostrada.

Si presuppone inoltre che la prevista tangenziale di Vaprio, il cui progetto ha chiuso l’iter di

approvazione, potrà contribuire a rendere più fluido il traffico sulla SS 525 diminuendo i problemi

di rallentamento e inquinamento.

Il Piano dei Servizi, già approvato, ipotizza un nuovo asse stradale che corre sulla linea di confine

con il comune di Pontirolo, ad ovest e tangente al centro edificato, che collega la SS 525 con la SP

184 bis per Cassano.

Per ulteriori informazioni, si rimanda al paragrafo “5.1 LA RETE VIARIA” e seguenti,

del Rapporto Ambientale.

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[Fonte: tavola n. e3-3n, PTCP della Provincia di Bergamo]

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3. SINTESI DELLO STATO ATTUALE

Sulla base degli elementi raccolti nella fase di indagine e dei rilevamenti eseguiti sul territorio sono

state individuate le problematiche attualmente presenti sul territorio e formulati gli obiettivi da

perseguire che sono stati raggruppati in otto schede tematiche che qui si riportano nei principali

elementi:

QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica “geomorfologica, idrologica ed idraulica” presenta le seguenti problematiche: - Allo stato attuale si segnala la mancanza dello studio geologico comunale e del Reticolo Idrico Minore, le cui predisposizioni sono state affidate al Dott. Geol. Carlo Pedrali. - Non si evidenziano, in particolare, elementi di criticità relativi agli insediamenti esistenti e agli ambiti di prossimità. - Andranno verificate le capacità dell’acquedotto in ordine alle previsioni insediative future. - Si evidenzia la necessità di interventi atti a contenere la percentuale complessiva di perdite della rete acquedottistica. - Risulta necessario mantenere il controllo della situazione dei pozzi d’acqua potabile e degli ambiti di rispetto in quanto ubicati all’interno degli ambiti edificati.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

- Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche. - Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle questioni connesse all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente inquinanti in rapporto alle problematiche della potabilità delle acque sotterranee. - Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale. - Sensibilizzare massima attenzione per gli interventi che possono incidere sulle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale. - Perseguire il miglioramento della qualità delle acque superficiali e sotterranee. - Il PGT dovrà salvaguardare gli ambiti di valenza ambientale/vegetazionale e tutta la rete idrografica presente sul territorio. - Il PGT dovrà inoltre ben valutare l’incidenza delle nuove previsioni in rapporto alla capacità delle reti a sostenere i nuovi carichi e/o alla necessità di implementare la dotazione.

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica “difesa del suolo e delle acque” presenta le seguenti problematiche: Non vi sono criticità legate al fabbisogno di depurazione dei reflui. A breve saranno ulteriormente migliorate per effetto del completamento e allacciamento della rete fognaria della zona produttiva.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

- Individuare elementi migliorativi dell’organizzazione della raccolta al fine del contenimento delle problematiche derivanti dai rifiuti. - Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle eventuali produzioni di sostanze e di reflui inquinanti. - Non consentire l’inserimento sul territorio di attività con lavorazioni e produzioni di rifiuti pericolosi ed inquinanti. - Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche.

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica “paesaggistica-naturalistica” presenta le seguenti problematiche:

Allo stato attuale si segnala la mancanza dello studio geologico comunale già indicato nelle schede precedenti.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

Il DdP definirà tra i propri obiettivi gli elementi di valenza ambientale e paesistica presenti nel territorio comunale, individuando i criteri di mantenimento, valorizzazione e riqualificazione: - Valorizzazione ambientale, e, per le parti compromesse e recuperabili, ricomposizione ambientale; - Mantenimento/valorizzazione degli itinerari/percorsi d’interesse ecologico e fruitivo. - Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei Paesaggi: il PGT dovrà individuare ambiti di salvaguardia ambientale e di valorizzazione. - Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali, attraverso un’opportuna normativa di conservazione e valorizzazione degli elementi storici. - Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale, attraverso il riconoscimento degli elementi che caratterizzano il territorio. - Sensibilizzare la popolazione sulle problematiche ambientali e paesistiche, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale. - Perseguire il contenimento del consumo di suolo mediante il recupero prioritario del patrimonio edilizio esistente, l’utilizzazione delle aree libere interstiziali e di frangia, l’eventuale riconversione degli elementi dismessi o non compatibili. - Miglioramento della qualità ambientale e tutela del patrimonio naturale mediante l’individuazione di specifici ambiti da assoggettare a normativa di salvaguardia ambientale con particolare attenzione agli elementi atti a garantire la conservazione della biodiversità. - Valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale. - Normativa di salvaguardia e valorizzazione.

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica dei “sistemi insediativi e dei servizi e patrimonio storico-architettonico” presentano le seguenti problematiche: - Potenziamento del nodo di centralità mediante la riorganizzazione ed il potenziamento dei servizi e delle funzioni pubbliche interconnesse tra l’ambito di centro storico e l’ambito urbano. - Mancanza di una “cerniera di centralità” che rapporti l’ambito del centro storico con quello urbano. - Carenza delle aree e di organizzazione del sistema dei parcheggi.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

Il PGT dovrà :

- tutelare e riqualificare il centro storico; - dettare regole per la riqualificazione fisica e funzionale degli ambiti dismessi

interni all’edificato.

-Conservare e migliorare la qualità del patrimonio storico-culturale con interventi di valorizzazione dei tessuti di antica formazione del capoluogo e dell’edificato storico delle frazioni. -Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale specie per quanto concerne gli elementi connessi con la valorizzazione degli edifici e dei contesti edificati. -Proteggere l’atmosfera perseguendo politiche di forte controllo delle emissioni delle attività produttive ma anche degli impianti civili. -Contenere il consumo di suolo attraverso la limitazione di nuove previsioni insediative, ma anche mediante, l’utilizzo delle aree interstiziali libere e mirati interventi di riqualificazione di aree ed edifici dismessi limitando il più possibile interventi esterni agli ambiti urbanizzati. -Contenere il consumo di risorse non rinnovabili. -Migliorare gli aspetti sociali attraverso una verifica dell’attuale stato dei servizi, della loro capacità di rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione al fine dell’individuazione del fabbisogno di eventuali nuovi interventi di completamento o di nuove dotazioni.

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica “mobilità” presenta le seguenti problematiche:

-Rilevante traffico sulla viabilità principale. -Necessità di dotazione di spazi di sosta in alcune parti dell’ambito urbano.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

- Il PGT dovrà migliorare la viabilità di distribuzione urbana e prevedere attrezzature e servizi di supporto alla mobilità. -Completamento dei percorsi ciclo-pedonali già presenti all’interno del centro urbano. - Protezione dell’atmosfera con lo snellimento e la razionalizzazione dei flussi di mobilità che dovranno eliminare alcune non necessarie percorrenze e la formazione di stazionamenti e rallentamenti con conseguenti aumenti dei carichi di emissioni acustiche ed atmosferiche.

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica “qualità dell’aria” presenta le seguenti problematiche:

- Rilevante traffico nelle ore di punta sulla viabilità principale.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

- Il PGT dovrà contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente favorendo il contenimento dell’inquinamento dell’aria anche in rapporto al miglioramento dell’organizzazione complessiva della mobilità. - Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili e/o combustibili a basso impatto. - Realizzare il raccordo delle due viabilità principali al fine di alleggerire la situazione di inquinamento dell’aria sul tratto della viabilità principale in attraversamento. - Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale anche garantendo efficienza dei provvedimenti in materia di protezione dell’atmosfera. - Sensibilizzare le problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale.

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica “inquinamento acustico ed elettromagnetico e radon” presenta le seguenti problematiche:

-Non si evidenziano particolari problematiche relative al’inquinamento elettromagnetico. -Relativamente all’inquinamento acustico si segnala una problematica situazione dovuta ai flussi di traffico sulla viabilità di attraversamento principale.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

- Il PGT dovrà contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente favorendo il contenimento dell’inquinamento acustico ed elettromagnetico. - Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili. - Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione. - Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale; - Protezione dell’atmosfera. - Sensibilizzare le problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale.

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica “rischi tecnologici e amianto” presenta problematiche:

- Presenza di impianti produttivi a rischio nell’immediata vicinanza delle aree urbanizzate.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

Il PGT dovrà prevedere in termini di disciplina generale e d’indirizzo indicazioni per il contenimento dei consumi energetici. Inoltre, dovrà disciplinare e limitare l’insediamento sul territorio di attività pericolose e a rischio d’inquinamento.

- Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili. - Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione. - Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti. - Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche superficiali e sotterranee. - Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale. - Protezione dell’atmosfera. - Riduzione dell’inquinamento acustico.

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4. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Alla luce di quanto emerso dal capitolo 1 (Rapporto sullo Stato dell’Ambiente) e di quanto

contenuto nelle tabelle di sintesi e negli obiettivi indicati, il presente capitolo si propone di:

• prendere in considerazione i sistemi ambientali e le relative dinamiche in atto nel territorio

comunale di Canonica d’Adda;

• esaminare ed analizzare le dinamiche in atto sul territorio per quanto concerne i sistemi

urbani;

• effettuare una valutazione di sintesi degli effetti sull’ambiente delle azioni strategiche

previste nella proposta di DdP al fine di identificare un ventaglio di alternative che possono

essere messe in atto ed individuare le eventuali politiche alternative, correttive o mitigative;

• definire un Piano di monitoraggio che deve essere attuato per garantire la corretta efficacia

delle azioni di Piano.

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4.1. Individuazione dell’ambito di influenza del Documento di Piano

Gli ambiti di possibile influenza delle previsioni del PGT, ed in particolare del DdP, sono stati

individuati in funzione delle principali tematiche che attengono alla trattazione delle scelte

strategiche del Documento stesso, in rapporto all’influenza ed alle ricadute che queste potrebbero

avere in un intorno territoriale più vasto rispetto ai confini comunali.

1.Il dimensionamento del fabbisogno abitativo e gli sviluppi residenziali.

Il comune di Canonica d’Adda è già dotato del Piano dei Servizi, le cui indicazioni registrano sia il

contenimento dell’incremento di popolazione che del fabbisogno abitativo. Le previsioni non

esercitano l’influenza fuori dal confine comunale e non incidono pertanto sull’ambito territoriale né

dal punto di vista della necessità dei servizi sovracomunali, né dell’implemento dei flussi di

mobilità.

2. Le prospettive e l’organizzazione degli insediamenti produttivi.

Si registra sul territorio la presenza significativa di attività produttive nella parte sud del territorio,

al confine con il comune di Fara Gera d’Adda, dove gli insediamenti trovano continuità con

l’edificazione del comune limitrofo. Conseguentemente, il territorio di Fara Gera d’Adda viene

individuato come ambito di potenziale ricaduta degli effetti derivanti dalle scelte di Piano.

3. L’organizzazione delle attività terziarie e commerciali.

Sono presenti sul territorio piccole unità commerciali principalmente localizzate nella fascia

perimetrale del centro storico e lungo il fronte della SS 525 e della viabilità per Fara.

Si è di poco aperta una media struttura di vendita, localizzata in Via Bergamo, la cui presenza

genera inevitabilmente una sua ricaduta sui flussi della mobilità principale, con qualche incidenza

sulle aree dei comuni viciniori per le parti di prossimità con l’abitato di Canonica.

4. L’organizzazione dei servizi.

Allo stato attuale il comune di Canonica è già dotato del Piano dei Servizi, rispetto al quale non si

prevedono modificazioni sostanziali alla situazione già prevista.

5. Il sistema della mobilità.

Le problematiche fondamentali si concentrano sul sistema viario in attraversamento del territorio

abitato. Il PdS ha affacciato l’ipotesi di un nuovo tracciato viario che dirama dalla SP 525, corre

lungo il confine con il comune di Pontirolo Nuovo, e si ricongiunge alla SP 141 agendo da

circonvallazione al nucleo abitato. Tale previsione della quale il DdP tiene conto ma che dovrà

essere ulteriormente e definitivamente approfondita quale previsione del PGT potrà avere

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potenziali ricadute verso il territorio del comune confinante. Il tema complesso del percorso della

SS 525, nel suo rapporto con il territorio milanese, determina una forte necessità di riferimento al

quadro infrastrutturale interprovinciale e una particolare attenzione alla struttura

dell’organizzazione del traffico sia in rapporto alle scelte del Comune di Vaprio d’Adda, sia in

relazione ai sistemi di connessione con la SS 11.

6. Il sistema paesistico – ambientale.

Il tema vede la necessità di garantire, anche attraverso un approfondimento delle reti ecologiche,

la continuità della qualità dei paesaggi e dei sistemi della naturalità.

La presenza del Parco Adda Nord e la recente istituzione del Plis della Geradadda, consente di

rapportare, dal punto di vista ambientale, il territorio di Canonica con il più vasto territorio

circostante.

7. La salvaguardia del patrimonio storico – artistico – culturale.

Si tratta di un tema che interessa il PGT, il cui effetto rimane interno al territorio comunale,

eccettuato il recupero della Chiesa di S.Anna, interna al perimetro del Parco Adda che potrebbe

rientrare nel più vasto circuito culturale-fruitivo del Parco stesso.

8. Le scelte in ordine all’attività agricola ed alla conduzione dei territori rurali.

Le aree potenzialmente destinabili all’agricoltura riguardano la parte sud-est del territorio

comunale che si pone tra i comuni di Pontirolo Nuovo e Fara Gera d’Adda e le aree a nord del

territorio comprese tra l’edificato e il confine con il comune di Brembate.

9. Problematiche specifiche a particolari condizioni del territorio.

- Presenza di attività produttive in stretta vicinanza e connessione con l’ambito urbanizzato del

Comune confinante di Fara Gera d’Adda.

Le situazioni sopra sinteticamente individuate hanno consentito di definire in una complessiva

porzione territoriale, estesa a tutti i Comuni contermini, con particolare riguardo al comune di Fara

Gera d’Adda, Brembate, Pontirolo Nuovo e Vaprio d’Adda relativamente alle questioni della mobilità

e al tema della salvaguardia ambientale, delle acque e delle attività produttive.

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4.2. Obiettivi generali e specifici del Documento di Piano del PGT

Il Documento di Piano, partendo dall’analisi degli elementi di criticità e potenzialità delle

componenti ambientali, sociali ed economiche emersi dal quadro conoscitivo e dalle necessità

riscontrate, nonché dagli orientamenti emersi, definisce un set di obiettivi strategici sostenibili sui

quali l’Amministrazione intende puntare per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

La proposta di Documento di Piano del Comune di Canonica d’Adda articola gli obiettivi generali di

pianificazione attraverso Ambiti Tematici Strategici, al fine di rendere più organizzato e razionale il

processo logico ed il complesso sviluppo delle strategie.

Gli Ambiti Tematici Strategici ai quali si fa riferimento all’interno del Documento di Piano, sono i

seguenti:

• Assetto Insediativo: Dimensionamento degli sviluppi demografici e del fabbisogno abitativo;

• Assetto economico: Settore primario, Settore secondario, Settore terziario direzionale e

commerciale;

• Organizzazione urbana dei servizi;

• Sistemi della mobilità e delle infrastrutture;

• Sistema del “verde fruibile”;

• Sistema ambientale-paesistico e reti ecologiche;

• Definizione del sistema percettivo della città. I sistemi paesistici di accesso e le “porte

urbane”;

• Efficienza energetica degli edifici e contenimento dei carichi ambientali.

A ciascun Ambito Tematico Strategico corrispondono obiettivi generali ed obiettivi di carattere

specifico da perseguire attraverso le azioni pianificatorie del PGT.

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4.3. Le azioni di Piano

Con il termine “azioni di Piano” si intendono percorsi e metodi ben definiti che servono per guidare

e determinare le decisioni presenti e future, ovvero le scelte operative previste dal Documento di

Piano per risolvere una specifica problematica e/o per raggiungere un determinato obiettivo.

Gli obiettivi specifici sono quindi perseguiti attraverso una serie di “azioni” che il Documento di

Piano individua sulla base del contesto pianificatorio nel quale debbono essere sviluppate.

Per ogni singolo obiettivo specifico vengono conseguentemente definite una o più azioni.

I quadri sinottici che seguono sono composti da tre colonne che raggruppano i tre elementi

costitutivi: Obiettivi Generali, Obiettivi specifici e Azioni di Piano.

Essi rappresentano la sintesi dei passi percorsi al fine di illustrare in maniera esaustiva il processo

logico elaborato.

Ciascun quadro è riferito ad un “ambito tematico strategico” del Documento di Piano.

Si sottolinea che parte delle azioni individuate dal presente documento, pur muovendosi dagli atti

della pianificazione, indirizzandosi specificamente verso le tematiche ambientali, non rientrano

esplicitamente tra gli interventi previsti nel quinquennio di validità del Documento di Piano, ma

rappresentano piuttosto indirizzi strategici che rimandano ad una regolamentazione di dettaglio da

sviluppare nel Piano delle Regole, nel Piano dei Servizi o da definirsi in fase di attuazione della

progettazione urbanistica.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

Adeguare l’offerta residenziale alle previsioni di crescita della popolazione, valutata in rapporto alla “dimensione qualitativa ottimale” della Comunità.

- Opzione di crescitaresidenziale contenuta rispetto alle potenzialità che il territorio può presentare. - Creare condizioni abitative in termini qualitativi e quantitativi adeguate per le classi sociali presenti, in modo da soddisfare la domanda determinata dalla crescita prevista di nuove famiglie.

A01

Il Documento di Piano prevede un dimensionamento prevalentemente riferito alle previsioni di carattere endogeno con modeste integrazioni quantitative al fine di garantire una crescita demografica sostenibile all’interno del territorio comunale, limitando quindi le previsioni di sviluppo alle quantità necessarie a garantire il soddisfacimento dei fabbisogni che nasceranno all’interno della popolazione già presente e a una domanda esogena contenuta non richiamata da fenomeni di marketing immobiliare.

A02

Tutela dei “sistemi della qualità” che caratterizzano il territorio comunale (centro storico, sistema del verde di cintura degli ambiti urbanizzati) come “invarianti urbanistiche”.

Contenere le quote di nuovi suoli da destinare a residenza.

A03Il Documento di Piano limita la previsione di nuove significative espansioni e prevede tre limitati Ambiti di Trasformazione Residenziale.

A04 Recuperare le volumetrie ancora disponibili nel Centro Storico.

A05 Recuperare i sottotetti ai fini abitativi. Intervenire per il recupero e la riqualificazione urbana del patrimonio esistente.

A06 Recuperare le aree degradate e le aree produttive dismesse.

A07 Promuovere interventi di completamento in aree libere all’interno del centro edificato.

Minimizzare il consumo di suolo.

Utilizzare prioritariamente gli spazi interstiziali al tessuto già urbanizzato nelle zone di frangia. A08

Indirizzare gli eventuali completamenti urbanizzativi mediante la trasformazione di ambiti marginali al centro edificato.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 2 POLITICHE PER IL SETTORE SECONDARIO “INDUSTRIA E ARTIGIANATO”

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

A09

-Confermare gli insediamenti esistenti salvo le aree di possibile riqualificazione relative ad ambiti di prossimità incompatibili con i tessuti residenziali. -Individuare la normativa specifica per gli eventuali interventi di sostituzione delle attività produttive presenti con nuove attività produttive negli insediamenti confermati al fine di garantire la compatibilità urbanistica.

Mantenere i comparti e le aree a destinazione produttiva, sottraendo tali ambiti da possibili interventi di trasformazione.

-Garantire gli attuali livelli di occupazione per gli addetti/attivi nel territorio. -Minimizzare il consumo di suolo garantendo il riutilizzo a fini produttivi delle aree oggetto di eventuali dismissioni.

A10

-Prevedere interventi di riconversione per i soli insediamenti non urbanisticamente compatibili o dismessi e, anche in questo caso, solo se in situazioni di incompatibilità. -Prevedere un nuovo Ambito di Trasformazione Produttiva nella porzione sud-ovest del territorio comunale.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 3 POLITICHE PER IL SETTORE TERZIARIO E DIREZIONALE

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

Tutelare le funzioni di vicinato a livello commerciale (piccola e media distribuzione).

A11

Riqualificare, razionalizzare ed ammodernare il sistema distributivo di vicinato esistente, potenziandolo soprattutto nel contesto del Centro Storico e negli ambiti di prossimità che possono presentare una positiva capacità attrattiva per caratteri di centralità ed immagine.

A12

Valorizzare e creare nuovi percorsi di “mobilità dolce” per una connessione degli insediamenti esterni con il nucleo di centralità in condizioni di qualità e di sicurezza, al fine di favorire la fruizione dell’offerta commerciale in un contesto di forte appetibilità ambientale e a basso impatto veicolare.

Incrementare l’attrattività del sistema distributivo di vicinato per trattenere maggiormente all’interno del territorio la domanda commerciale dei residenti, soprattutto per quanto concerne il settore alimentare e degli elementi di prima necessità e per la formazione di condizioni di maggiore attrattività ai fini della rivitalizzazione del Centro Storico.

Migliorare l’accessibilità all’ambito di centralità urbana dove risiede la maggior parte del sistema distributivo di vicinato.

A13

Individuare aree di parcheggio di corona per il nucleo di centralità, anche per favorire capacità attrattive del nucleo rispetto a sistemi territoriali esterni.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 4 POLITICHE DI ORGANIZZAZIONE URBANA DEI SERVIZI

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

A14

Valutare la possibilità di retrocedere gli “standard impropri”, al fine di acquisire risorse per il miglioramento della struttura dei servizi di effettiva utilità.

A15

Definire normative specifiche per il raggiungimento degli obiettivi strategici di compensazione, perequazione, sussidiarietà, adeguatezza.

A16

Utilizzare ulteriori spazi all’interno della fascia fluviale per realizzare attrezzature al servizio del tempo libero e della fruizione della “qualità spondale”.

A17Potenziare la rete ciclopedonale anche all’ interno delle aree urbanizzate per abbattere i carichi di mobilità veicolare interna.

Assicurare una adeguata dotazione, qualità ed accessibilità ai servizi per tutte le tipologie di utenze.

-Integrare i servizi pubblici o di interesse pubblico. -Organizzare un “sistema della centralità” con presenza di servizi dicerniera tra la parte urbana storica e l’ambito urbano ad est.

A18

Definire un sistema di riorganizzazione della struttura della mobilità in rapporto alla riorganizzazione dei flussi di attraversamento del territorio per i collegamenti “intercentro” .

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 5 INTERVENTI ED ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DELLA MOBILITA’ E DELLE INFRASTRUTTURE

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

A19

Individuare nuove e diverse gerarchie della viabilità in grado di regolare organicamente i flussi veicolari in funzione delle capacità di traffico delle infrastrutture ed in funzione delle destinazioni d’uso del territorio, per consentire la razionalizzazione dei flussi, con evidenti benefici sulla qualità ambientale complessiva del territorio e sul sistema della viabilità locale.

Promuovere la qualità ambientale (riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico) e la fruizione in sicurezza dell’ambiente urbano.

Migliorare il sistema della mobilità.

A20

Effettuare interventi di ridefinizione tecnica, paesistico-ambientale e funzionale dei singoli percorsi al fine di orientare il traffico verso l’utilizzo delle sedi preordinate a ciascuna specifica funzione (attraversamento, mobilità interna e/o “di destinazione”, ecc) e di rendere appetibili i percorsi destinati alla mobilità dolce interna e alla valorizzazione delle funzioni aggregative degli spazi urbani aperti.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 6 STRUTTURA ED ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEL “VERDE FRUIBILE”

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

A21

Potenziare lo “spazio complessivo del verde pubblico attrezzato”, connettendo ove possibile con una rete pedonale e ciclabile di raccordo i vari singoli spazi ed evitare la creazione di spazi verdi frazionati difficilmente gestibili e godibili dalla cittadinanza.

Assicurare adeguata dotazione, qualità ed accessibilità alle aree di verde pubblico.

Integrare e razionalizzare il verde fruibile.

A22

Inserire il sistema dei verdi pubblici in un più vasto sistema di “verde fruibile” costituito non solo dalle aree pubbliche ma anche da una serie di percorsi interni ai grandi spazi verdi ambientali e naturalistici.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 7 POLITICHE PER IL SETTORE PRIMARIO

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

A23

Mantenere le realtà agricole locali, favorendone lo sviluppo in forme compatibili con la rilevanza ambientale e paesistica dei luoghi.

A24

Promuovere forme innovative di attività connesse a quella agricola che possano contribuire al miglioramento della redditività delle aziende, rilanciando il ruolo del territorio sotto il profilo dell’economia rurale compatibile e dell’innovazione.

Mantenere e valorizzare le attività agricole presenti sul territorio.

Promuovere una articolazione del “territorio rurale” che individui le aree da intendersi come “ambiti agricoli produttivi” e quelle alle quali assegnare una preliminare funzione come “ambito di valore paesaggistico ambientale ed ecologico”.

A25

Valutare la possibilità di integrare forme di supporto alle attività agricole collateralmente alle prospettive connesse ad una fruizione ambientale e paesistica dei territori rurali anche mediante il potenziamento delle attività agri-turistiche.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE-PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

A26Tutelare e valorizzare le presenze storico-paesistiche ed architettonico-ambientali (luoghi di culto, della storia e della natura).

Rafforzare l’identità dei siti e dei luoghi urbani e potenziare le opportunità di fruizione per gli abitanti. A27 Valorizzare gli elementi caratterizzanti il

sistema dell’ “ingegneria delle acque”.

Tutelare tutte le componenti morfologiche, simboliche, ambientali e percettive che contribuiscono alla definizione del paesaggio locale.

A28

Definire le classi di sensibilità paesistica del territorio, al fine di tutelare e valorizzare la componente del paesaggio anche attraverso la tutela e la riqualificazione dei percorsi di interesse paesaggistico.

Salvaguardare e valorizzare le componenti ambientali locali, che determinano i valori dell’identità storica e del paesaggio locale.

Salvaguardare i valori ambientali, biologici e naturalistici.

A29

Tutelare gli ambiti di elevata naturalità e gli ambiti da riservare a parco, anche di interesse sovracomunale, in particolare salvaguardare e valorizzare il sistema delle acque superficiali.

A30Favorire la creazione di un sistema continuo di aree verdi mediante la definizione e il potenziamento della rete ecologica comunale.

Riequilibrare l’ecologia del territorio, aumentandone la capacità di autodepurazione.

Conservare e incrementare la biodiversità

A31 Tutelare gli ambiti di valenza paesistico-ambientale.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 DEFINIZIONE DEL SISTEMA PERCETTIVO DELLA CITTA’

I SISTEMI PAESISTICI DI ACCESSO E LE “PORTE URBANE”

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

Riqualificazione delle fasce laterali e degli spazi “residuali” e non progettati, ancora presenti lungo i percorsi della viabilità principale.

A32Definire gli ambiti di tutela paesistica: possibile ricomposizione e riqualificazione degli episodi edificati già esistenti.

A33Progettare la sistemazione e la valorizzazione degli spazi residuali creati dal passaggio della nuova strada di “accerchiamento” est-sud.

A34 Riqualificare i fronti industriali ed i fronti edificati prospettanti sulla nuova strada.

Riconsiderare e migliorare la viabilità territoriale dal punto di vista paesaggistico. Inoltre, è importante considerare il tema delle “porte urbane” come uno dei capisaldi della percezione della qualità urbana e caratterizzare in forma nuova e innovativa l’approccio paesistico al territorio urbanizzato.

Creazione dei punti di vista che possono essere percepiti e assumere ruoli significativi per l’immagine urbana. A35 Tutelare e valorizzare i coni visivi verso le

emergenze iconografiche.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 10 PROMOZIONE E ATTUAZIONE DI INTERVENTI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI

E IL CONTENIMENTO DEI CARICHI AMBIENTALI

OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

Contenere i consumi energetici e ridurre gli impatti ambientali degli edifici residenziali/produttivi

A36Definire una regolamentazione energetica degli edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole.

Indirizzare gli interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica verso risultati di reale e positiva sostenibilità.

Contenere i consumi idrici e ridurre gli impatti ambientali degli edifici residenziali e produttivi

A37

Definire una regolamentazione di contenimento dei consumi idrici degli edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole.

A38 Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili e/o di combustibili a basso impatto ambientale.Promuovere il contenimento

dei carichi ambientali sul territorio comunale.

Eliminare i carichi indotti sull’ambiente esterno dall’attività di costruzione edilizia e dall’utilizzo e gestione dei fabbricati. A39

Promuovere la salubrità complessiva del sito e dell’ambiente urbano nel quale è collocato l’insediamento residenziale/produttivo.

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4.4. I contenuti delle azioni di Piano

I quadri che seguono illustrano in modo più approfondito, seppur sinteticamente, i contenuti delle

singole “azioni di Piano”, che sono state individuate nel capitolo precedente.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1

DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO

AZIONE CONTENUTI

A01

Il Documento di Piano prevede un dimensionamento prevalentemente riferito alle previsioni di carattere endogeno con modeste integrazioni quantitative al fine di garantire una crescita demografica sostenibile all’interno del territorio comunale, limitando quindi le previsioni di sviluppo alle quantità necessarie a garantire il soddisfacimento dei fabbisogni che nasceranno all’interno della popolazione già presente e ad una domanda esogena contenuta non richiamata da fenomeni di marketing immobiliare.

Sotto il profilo quantitativo la verifica dell’andamento demografico della popolazione effettuata dal Documento di Piano ha l’obiettivo di definire un’ipotesi di crescita “minima” (al di sotto della quale non è possibile rimanere) ed un’ipotesi di crescita “massima” (valutando quale sia stata la crescita complessiva dovuta all’insieme dei fattori, endogeni ed esogeni, che hanno determinato gli attuali livelli di crescita). All’interno dei due dati, il Documento di Piano sceglie il riferimento quantitativo di crescita da prevedersi avendo la consapevolezza di non poter scendere sotto la soglia minima che potrebbe portare alla fuoriuscita dal territorio di parte dei nuclei famigliari che si formeranno all’interno dell’evoluzione naturale della popolazione esistente e che, per converso, ipotesi superiori a quella massima individuata, potrebbero essere attuabili solo prevedendo meccanismi di espansione ancora più imponenti rispetto a quelli verificatisi negli ultimi anni. Il Documento di Piano propone il criterio di determinazione del fabbisogno secondo quanto qui di seguito indicato:

1. definizione del “massimo sviluppo” ipotizzabile mantenendo il trend rilevato nel periodo 1991/2008 riferito all’incremento dei nuclei famigliari;

2. definizione dello “minimo sviluppo” ipotizzabile considerando il trend rilevato nel periodo 1991/2008 riferito alla crescita degli abitanti;

3. definizione di un dato medio tra le previsioni 1 e 2 valutate in rapporto al fabbisogno residuo di alloggi, considerati con volume medio di 250 mc/all.

A02

Tutela dei “sistemi della qualità” che caratterizzano il territorio comunale (centro storico, sistema del verde di cintura degli ambiti urbanizzati) come “invarianti urbanistiche”.

Il territorio comunale di Canonica d’Adda è interessato da tre ambiti urbani di particolare significato ambientale, paesistico e storico-urbanistico: il centro storico, l’ampia fascia del bordo fluviale dell’Adda, e la superficie rurale che costituisce il sistema di corona dell’edificato nelle zone est e sud. Questi tre “sistemi della qualità” si assumono come “invarianti urbanistiche”: non sono quindi considerabili elementi territoriali disponibili per eventuali esigenze di nuova edificazione.

A03

Il Documento di Piano limita la previsione di nuove significative espansioni e prevede tre limitati Ambiti di Trasformazione Residenziale.

Previsione di tre Ambiti di Trasformazione Residenziale in ambito di frangia, il primo posizionato a nord-ovest; il secondo posizionato a sud est, rispetto al centro abitato; ed il terzo posizionato a sud-ovest del centro abitato.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO

AZIONE CONTENUTI

A04 Recuperare le volumetrie ancora disponibili nel Centro Storico.

Nel Centro Storico una parte non secondaria del patrimonio edilizio esistente risulta ancora parzialmente degradata, e alcuni volumi sono in condizioni di degrado assoluto. Ciò mette in evidenza la possibilità di un buon margine di recupero abitativo nel tessuto di antica formazione, consentendo di non intervenire sul consumo di nuovo territorio per la realizzazione di unità immobiliari e di non dover impegnare nuove risorse di investimento e gestione per opere di urbanizzazione. Tale politica di recupero dovrà essere incentivata ed affiancata da agevolazioni fiscali, da politiche sulla realizzazione di parcheggi privati e pubblici e sul sistema della mobilità e viabilità. Le norme di piano dovranno consentire di individuare interventi di edilizia convenzionata nell’ambito degli interventi di riconversione e riqualificazione all’internodi meccanismi degli standard qualitativi.

A05 Recuperare i sottotetti ai fini abitativi.

Il Piano delle Regole dovrà individuare le zone di territorio ove sia possibile effettuare il recupero, senza aggravi sull’assetto paesaggistico e urbanistico del territorio.

A06 Recuperare le aree degradate e le aree produttive dismesse.

La presenza di aree dismesse è individuata come una risorsa, capace di garantire, attraverso gli interventi del recupero, l’obbiettivo del contenimento del consumo di suolo. E tuttavia, mentre il problema del futuro di tali aree diviene un elemento fondante dell’attività di programmazione urbanistica esso deve essere considerato ancor prima un elemento fondamentale della programmazione strategica e socio economica del territorio, anche interrogandosi sulla tipologia e il ruolo degli operatori che possono intervenire per promuovere e finanziare lo sviluppo delle aree industriali dismesse ai quali devono essere indicate già nella formulazione normativa del PGT le condizioni strategiche e di sostenibilità che potranno consentire gli interventi, nell’ ambito dei principi di sussidiarietà, collaborazione, compensazione ed efficienza. Il Piano delle Regole individuerà gli ambiti di riconversione delle destinazioni urbanistiche e di riqualificazione delle aree degradate e delle aree produttive dimesse.

A07

Promuovere interventi di completamento in aree libere all’interno del centro edificato.

Si prevede la possibilità di interventi di edificazione delle aree libere individuabili all’interno del territorio già urbanizzato, anche mediante eventuali interventi integrati di natura pubblico-privata.

A08

Indirizzare gli eventuali completamenti urbanizzativi mediante la trasformazione di ambiti marginali al centro edificato.

Compatibilmente all’assetto paesaggistico, idrogeologico e ambientale del territorio si prevede anche la possibilità di individuare aree di frangia debitamente circoscritte ed in grado di intervenire sulla riorganizzazione dei bordi urbani. Si tratta di valutare eventuali interventi di “edilizia finalizzata”, con lo scopo di definire lo sviluppo in funzione di obiettivi di interesse generale da perseguire, con tipologie edilizie sostenibili nel bilancio ambientale delle operazioni urbanistiche.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 2 POLITICHE PER IL SETTORE SECONDARIO “INDUSTRIA E ARTIGIANATO”

AZIONE CONTENUTI

A09

-Confermare gli insediamenti esistenti salvo le aree di possibile riqualificazione relative ad ambiti di prossimità incompatibili con i tessuti residenziali. -Individuare la normativa specifica per gli eventuali interventi di sostituzione delle attività produttive presenti con nuove attività produttive negli insediamenti confermati al fine di garantire la compatibilità urbanistica.

-Mantenere tutte le attività presenti in localizzazioni compatibili; mantenere e recuperare eventuali spazi per interventi di rilocalizzazione delle situazioni non compatibili con, se pur modeste, “riserve strategiche” da reperire negli eventuali interventi di riconversione.

A10

-Prevedere interventi di riconversione per i soli insediamenti non urbanisticamente compatibili o dismessi e, anche in questo caso, solo se in situazioni di incompatibilità. -Prevedere un nuovo Ambito di Trasformazione Produttiva nella porzione sud-ovest del territorio comunale.

-Limitare le riconversioni al minimo indispensabile per garantire un assetto urbano caratterizzato da mix funzionale. -Prevedere un nuovo Ambito di Trasformazione Produttiva al limite sud-ovest del territorio comunale, vicino al confine con il Comune di Fara Gera d’Adda.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 3 POLITICHE PER IL SETTORE TERZIARIO E DIREZIONALE

AZIONE CONTENUTI

A11

Riqualificare, razionalizzare ed ammodernare il sistema distributivo di vicinato esistente, potenziandolo soprattutto nel contesto del Centro Storico e negli ambiti di prossimità che possono presentare una positiva capacità attrattiva per caratteri di centralità ed immagine.

Il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole prevederanno: - l’ntroduzione degli elementi di incentivazione per l’allocazione delle attività commerciali ai piani terra e di forme di artigianato di servizio e di “artigianato leggero”, anche innovativo, all’interno degli edifici, ove compatibili; - il potenziamento e la valorizzazione del sistema di vicinato nel contesto del Centro Storico e negli ambiti limitrofi, che possono ulteriormente esercitare un positivo ruolo per la crescita dei caratteri di centralità urbana e della sua capacità attrattiva; - l’incremento dell’attrattività del sistema distributivo per trattenere maggiormente all’interno del territorio di Canonica d’Adda la domanda commerciale dei residenti, soprattutto per quanto concerne il settore alimentare e degli elementi di prima necessità; - lo sviluppo di un “progetto della creatività giovanile”, per favorire forme microimprenditorialità artigianale e di professionalità nei settori terziari, che presentano positive possibilità insediative nei tessuti edificati residenziali.

A12

Valorizzare e creare nuovi percorsi di “mobilità dolce” per una connessione degli insediamenti esterni con il nucleo di centralità in condizioni di qualità e di sicurezza, al fine di favorire la fruizione dell’offerta commerciale in un contesto di forte appetibilità ambientale e a basso impatto veicolare.

L’individuazione di tali percorsi verrà dettagliata nell’adeguamento del Piano dei Servizi.

A13

Individuare aree di parcheggio di corona per il nucleo di centralità, anche per favorire capacità attrattive del nucleo rispetto a sistemi territoriali esterni.

L’individuazione delle aree di parcheggio di “corona” verrà dettagliata nell’adeguamento del Piano dei Servizi.

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80

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 4 POLITICHE DI ORGANIZZAZIONE URBANA DEI SERVIZI

AZIONE CONTENUTI

A14

Valutare la possibilità di retrocedere gli “standard impropri”, al fine di acquisire risorse per il miglioramento della struttura dei servizi di effettiva utilità.

Il Piano dei servizi individua le aree che, pur avendo destinazione a parcheggio pubblico a verde, tuttavia svolgono funzioni non di interesse generale ma relative al soddisfacimento di esigenze funzionai derivanti dalla presenza di specifici insediamenti al servizio dei quali sostanzialmente si pongono. Tali aree sono da considerarsi sostanzialmente prive di interesse pubblico e potranno quindi essere dismesse dal patrimonio comunale con la conseguente possibilità della loro alienazione. La perdita della specifica funzione di interesse pubblico non farà tuttavia venir meno la necessità del mantenimento della funzione svolta dalle aree stesse, la quale rimane indispensabile per garantire una corretta risposta funzionale alle necessità indotte dalla presenza degli insediamenti di riferimento. L’alienazione delle aree o la retrocessione agli originari proprietari potrà avvenire esclusivamente alle seguenti condizioni: - nel caso delle aree a parcheggio che venga mantenuto il vincolo di destinazione funzionale e la possibilità di accesso, secondo modalità che saranno di volta in volta definite nell’ambito di trasferimento dellaproprietà; - nel caso di aree verdi: che tali aree rimangano comunque destinate a verde privato. L’amministrazione potrà, con specifica variante a procedura semplificata, o nell’ambito della formazione del Piano delle Regole, attribuire alle aree in oggetto diritti edificatori nella misura e con le modalità di utilizzazione previste dalla disciplina della “compensazione”.

A15

Definire normative specifiche per il raggiungimento degli obiettivi strategici di compensazione, perequazione, sussidiarietà, adeguatezza.

Il Piano delle Regole dovrà individuare modalità di incentivazione per la promozione di interventi improntati a forme di sussidiarietà, anche in funzione di incentivare, ove possibile, la realizzazione di attrezzature anche private, di interesse “non primario”, che possano arricchire l’offerta complessiva di servizi, in particolare per il settore socio sanitario e per lo sport e tempo libero. Al fine di garantire l’attuazione efficace degli interventi sulle aree per standards urbanistici l’Amministrazione, in sede di formazione della progettazione preliminare delle opere pubbliche potrà stabilire l’attribuzione di diritti edificatori a comparti e aree vincolati a servizi, prevedendo che le aree stesse vengano cedute gratuitamente al Comune dando ai proprietari quale ristoro la possibilità di: - la realizzazione dei volumi di compensazione su altri terreni edificabili

all’interno degli eventuali Ambiti di Trasformazione; - la medesima possibilità all’interno di aree edificabili che saranno

previste dal Piano delle Regole, per le quali potranno essere previsti indici di zona minimi e massimi;

- recuperare la capacità edificatoria su terreni di proprietà pubblica, con opportune permute, o su altre aree di proprietà del soggetto interessato alla cessione, che siano individuate dalla pianificazione generale come utilizzabili a fini edificatori.

Le nuove aree con finalità pubblica saranno reperite per cessione compensativa (perequazione), per esproprio, per acquisto bonario o fatte oggetto di convenzione all’uso pubblico.

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81

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 4 POLITICHE DI ORGANIZZAZIONE URBANA DEI SERVIZI

AZIONE CONTENUTI

A16

Utilizzare ulteriori spazi all’interno della fascia fluviale per realizzare attrezzature al servizio del tempo libero e della fruizione della “qualità spondale”.

Il Documento di Piano indirizza il Piano delle Regole verso l’individuazione di tali spazi.

A17

Potenziare la rete ciclopedonale anche all’ interno delle aree urbanizzate per abbattere i carichi di mobilità veicolare interna.

Il Documento di Piano individuerà tali percorsi. Il Piano delle Regole provvederà all’individuazione di una normativa specifica per la riqualificazione ambientale e paesistica degli assi della mobilità urbana e territoriale.

A18

Definire un sistema di riorganizzazione della struttura della mobilità in rapporto alla riorganizzazione dei flussi di attraversamento del territorio per i collegamenti “intercentro”.

Il Documento di Piano individuerà il sistema di riorganizzazione della struttura della mobilità e dei flussi di attraversamento territoriali. Il Piano delle Regole provvederà all’individuazione di una normativa specifica per la riqualificazione ambientale e paesistica degli assi della mobilità urbana e territoriale.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 5 INTERVENTI ED ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DELLA MOBILITA’ E DELLE INFRASTRUTTURE

AZIONE CONTENUTI

A19

Individuare nuove e diverse gerarchie della viabilità in grado di regolare organicamente i flussi veicolari in funzione delle capacità di traffico delle infrastrutture ed in funzione delle destinazioni d’uso del territorio, per consentire la razionalizzazione dei flussi, con evidenti benefici sulla qualità ambientale complessiva del territorio e sul sistema della viabilità locale.

Il Documento di Piano indirizza il Piano delle Regole verso la definizione di un sistema di accessibilità al territorio e di attraversamento che interferisca il meno possibile con il sistema delle “aree di centralità urbana” (benefici connessi: viabilità interna più fluida, riduzione delle emissioni acustiche ed inquinanti). Inoltre, si ritiene opportuno riorganizzare la “mobilità urbana interna” a partire dai punti di connessione con i territori esterni, anche in accordo con i Comuni interessati, per razionalizzare l’attraversamento del territorio di Canonica d’Adda da parte dei flussi di carattere sovracomunale.

A20

Effettuare interventi di ridefinizione tecnica, paesistico-ambientale e funzionale dei singoli percorsi al fine di orientare il traffico verso l’utilizzo delle sedi preordinate a ciascuna specifica funzione (attraversamento, mobilità interna e/o “di destinazione”, ecc) e di rendere appetibili i percorsi destinati alla mobilità dolce interna e alla valorizzazione delle funzioni aggregative degli spazi urbani aperti.

Il Piano delle Regole dovrà individuare: - una specifica normativa per la riqualificazione ambientale e paesistica degli assi direttori della mobilità urbana da utilizzare per le funzioni di attraversamento; - le necessarie indicazioni progettuali per la formazione di percorsi di mobilità interna, di mobilità dolce e la riqualificazione degli spazi urbani aperti con la “messa in rete” complessiva dei vari sistemi; - strutture di accessibilità diretta alla viabilità primaria al fine di collegare le aree periferiche del territorio alle arterie principali.

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83

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 6 STRUTTURA ED ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEL “VERDE FRUIBILE”

AZIONE CONTENUTI

A21

Potenziare lo “spazio complessivo del verde pubblico attrezzato”, connettendo ove possibile con una rete pedonale e ciclabile di raccordo i vari singoli spazi ed evitare la creazione di spazi verdi frazionati difficilmente gestibili e godibili dalla cittadinanza.

Il Documento di Piano provvederà alla valorizzazione delle aree spondali dell’Adda, quale sistema di percorsi fruibili, non solo ecologico –ambientali ma con funzione di connessione privilegiata dei nuclei con i parchi di livello territoriale e gli ambiti di centralità, anche mediante l’individuazione di specifica normativa, specificata nel Piano delle Regole.

A22

Inserire il sistema dei verdi pubblici in un più vasto sistema di “verde fruibile” costituito non solo dalle aree pubbliche ma anche da una serie di percorsi interni ai grandi spazi verdi ambientali e naturalistici.

Il Piano dei Servizi dovrà individuare dei meccanismi di perequazione e compensazione per i nuovi verdi “fruibili” anche mediante definizione di eventuali indici volumetrici compensativi.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 7 POLITICHE PER IL SETTORE PRIMARIO

AZIONE CONTENUTI

A23

Mantenere le realtà agricole locali, favorendone lo sviluppo in forme compatibili con la rilevanza ambientale e paesistica dei luoghi.

Il Documento di Piano non prevede aree da destinare all’attività agricola in senso fortemente imprenditoriale con ampi margini di modificazione del quadro paesistico (serre, capannoni ecc.) ma di incentivare la presenza delle attività compatibili con il territorio e i suoi valori ambientali con forte attenzione alle presenze agrituristiche.

A24

Promuovere forme innovative di attività connesse a quella agricola che possano contribuire al miglioramento della redditività delle aziende, rilanciando il ruolo del territorio sotto il profilo dell’economia rurale compatibile e dell’innovazione.

Nel Piano delle Regole verranno individuati i criteri di incentivazione per favorire interventi di imprenditorialità agricola ad elevato livello tecnologico, purchè compatibili con il contesto ambientale e paesistico.

A25

Valutare la possibilità di integrare forme di supporto alle attività agricole collateralmente alle prospettive connesse ad una fruizione ambientale e paesistica dei territori rurali anche mediante il potenziamento delle attività agri-turistiche.

Nel Piano delle Regole verranno individuati incentivi per gli interventi che consentano la realizzazione di percorsi ambientali e paesistici connessi alla fruibilità del territorio agricolo e alle attività agrituristiche.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE

AZIONE CONTENUTI

A26

Tutelare e valorizzare le presenze storico-paesistiche ed architettonico-ambientali (luoghi di culto, della storia e della natura).

Il Piano delle Regole conterrà la regolamentazione finalizzata alla tutela e alla valorizzazione del Centro Storico e degli ambiti d’interesse storico-architettonico e sarà corredata da un elenco degli elementi da valorizzare.

A27

Valorizzare gli elementi caratterizzanti il sistema dell’ “ingegneria delle acque”.

Il Piano delle Regole conterrà la regolamentazione finalizzata alla definizione del sistema complessivo dei manufatti e delle strutture che caratterizzano il “paesaggio delle acque”.

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85

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE

AZIONE CONTENUTI

A28

Definire le classi di sensibilità paesistica del territorio, al fine di tutelare e valorizzare la componente del paesaggio anche attraverso la tutela e la riqualificazione dei percorsi di interesse paesaggistico.

Il PGT rappresenta uno strumento di maggiore definizione paesistica, imponendo a tutti gli interventi di trasformazione territoriali e di utilizzazione e regimazione dei suoli rurali una disciplina volta alla specifica tutela e valorizzazione del paesaggio locale. Il Piano delle Regole detta le norme di indirizzo ai fini della tutela del paesaggio. Per tutela del paesaggio oggi si intende il governo delle sue trasformazioni dovute all’intervento dell’uomo o agli eventi naturali, ivi compreso il progressivo decadimento delle componenti antropiche e biotiche del territorio causato dal trascorrere del tempo e dall’abbandono degli usi e delle pratiche che lo avevano determinato. La tutela del paesaggio si attua non solo attraverso la tutela e la qualificazione del singolo bene, ma anche mediante la tutela e la qualificazione del suo contesto, inteso come spazio necessario alla sua “sopravvivenza”, identificabilità e leggibilità. La tutela e la qualificazione dovranno, quindi, esprimersi in forme diverse: in rapporto ai caratteri della trasformazione proposta ed in relazione al grado di sensibilità del paesaggio. I principali percorsi di valenza paesistica e/o elevata potenzialità fruitiva vengono dichiarati d’interesse pubblico ai fini della loro possibile utilizzazione, in convenzione o tramite acquisizione da parte del Comune, per la realizzazione di percorsi ecologico-ambientali, sentieri pedonali e ciclabili, da destinarsi all’uso pubblico. Tali percorsi non possono essere oggetto di modificazione né possono essere occupati da costruzioni. Le fasce prospettiche indicate dai vettori visuali devono essere mantenute libere da ostacoli visivi al fine di mantenere complessivamente visibile il sito di riferimento e gli elementi emergenti di valore paesaggistico. Le componenti morfologiche, simboliche, ambientali e percettive troveranno spazio sia nelle scelte localizzative strategiche del Documento di Piano (costituzione del “Parco Urbano Fluviale dell’Adda” con valenze fruitive e paesaggistico– naturalistiche; individuazione dei “parchi agricoli” con forti limiti di utilizzazione infrastrutturale; individuazione dei “corridoi ecologici” lungo i reticoli idrici per la connessione con gli ambitidi elevata naturalità), sia negli indirizzi per il Piano dei Servizi (definizione della rete ecologica locale; conservazione e incremento della biodiversità; riequilibrio ecologico e aumento della capacità di autodepurazione del territorio; riconoscimento dell’asta del fiume Adda come elemento forte del sistema paesistico - fruitivo, con la possibilità di individuazione di corridoi ecologici lungo i reticoli della roggia Vailata, della roggia Vignola e dei corsi minori per la connessione con gli ambiti di elevata naturalità; valorizzazione del corso delle rogge come elemento di potenziamento dei corridoi di naturalità all’interno delle aree urbanizzate.

A29

Tutelare gli ambiti di elevata naturalità e gli ambiti da riservare a parco, anche di interesse sovracomunale, in particolare salvaguardare e valorizzare il sistema delle acque superficiali.

Nel Piano delle Regole è prevista una specifica normativa in merito alle tipologie di interventi ammessi in queste fasce. Gli interventi devono comunque garantire il mantenimento e/o ripristino della vegetazione spontanea e la conservazione degli elementi della biodiversità. Lungo le fasce viene incentivata la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE

AZIONE CONTENUTI

A30

Favorire la creazione di un sistema continuo di aree verdi mediante la definizione e il potenziamento della rete ecologica comunale.

Il Documento di Piano individua i corridoi ecologici necessari per la connessione con gli ambiti di elevata naturalità e disciplina la salvaguardia dei varchi non edificati per la realizzazione di corridoi ecologici e per il recupero degli elementi di connessione delle aree agricole (siepi, filari, macchie boscate) attraverso l’impiego di misure agro-ambientali.

A31 Tutelare gli ambiti di valenza paesistico-ambientale.

Il Documento di piano individua delle aree di salvaguardia degli ambiti e dei versanti boscati di valenza paesistico-ambientale. In queste aree è vietata qualsiasi trasformazione dell’assetto boschivo. Il Piano dei Servizi punterà sia alla definizione della rete ecologica locale, che al riequilibrio ecologico e all’aumento della capacità di autodepurazione del territorio.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 DEFINIZIONE DEL SISTEMA PERCETTIVO DELLA CITTA’

I SISTEMI PAESISTICI DI ACCESSO E LE “PORTE URBANE”

AZIONE CONTENUTI

A32

Definire gli ambiti di tutela paesistica: possibile ricomposizione e riqualificazione degli episodi edificati già esistenti.

Definizione dei criteri di riqualificazione dei punti di accesso al territorio urbano con particolare riferimento al sistema del ponte sull’Adda e della via Matteotti, al nodo della via Bergamo–via Europa, e all’accesso da sud.

A33

Progettare la sistemazione e la valorizzazione degli spazi residuali creati dal passaggio della nuova strada di “accerchiamento” est-sud.

Il DdP individua una fascia di rispetto da valorizzare ambientalmente e tale da limitarne l’impatto visivo e di inquinamento acustico.

A34

Riqualificare i fronti industriali ed i fronti edificati prospettanti sulla nuova strada.

La formazione di ponti urbani caratterizzati da coerenza e qualità paesaggistica dovrà essere elemento caratterizzante della disciplina del PdR.

A35 Tutelare e valorizzare i coni visivi verso le emergenze iconografiche.

Valorizzare la percezione del complesso di S.Anna e delle emergenze visive lungo l’asta fluviale.

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AMBITO TEMATICO STRATEGICO 10 PROMOZIONE E ATTUAZIONE DI INTERVENTI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI

E IL CONTENIMENTO DEI CARICHI AMBIENTALI

AZIONE CONTENUTI

A36

Definire una regolamentazione energetica degli edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole.

Il nuovo PGT, conformemente all’attuale quadro normativo, inserisce nelle Norme Tecniche d’Attuazione del Documento di Piano e del Piano delle Regole, una regolamentazione circa il fabbisogno energetico degli edifici, legandone il rendimento ad incentivi economici e urbanistici.

A37

Definire una regolamentazione di contenimento dei consumi idrici degli edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole.

Il nuovo PGT, conformemente all’attuale quadro normativo, inserisce nelle Norme Tecniche d’Attuazione del Documento di Piano e del Piano delle Regole, una regolamentazione di contenimento e razionalizzazione dei consumi idrici.

A38

Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili e/o di combustibili a basso impatto ambientale.

Il Piano delle Regole prevede incentivi per favorire la diffusione delle energie rinnovabili sul territorio comunale.

A39

Promuovere la salubrità complessiva del sito e dell’ambiente urbano nel quale è collocato l’insediamento residenziale/produttivo.

La salubrità complessiva dell’edificio, ma anche la salubrità del sito e dell’ambiente urbano, devono essere perseguiti sia mediante la limitazione delle emissioni e della formazione di situazioni inquinanti, ma anche attraverso l’uso di materiali e tecniche costruttive adeguate. Il Piano delle Regole prevede opportune prescrizioni e regolamentazioni da attuare ai fini della salvaguardia ambientale e del risparmio di risorse. Per il settore produttivo vengono previsti: sistemi di abbattimento per i fumi, trattamento delle acque reflue e loro convogliamento in fognatura, riciclo delle acque dai processi produttivi, corretta progettazione dell’inserimento paesistico dell’intervento e previsione di schermature con siepi ed alberature nelle zone più impattanti. Per i nuovi edifici di carattere residenziale il Regolamento Edilizio richiede di predisporre appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana dei tetti per l’irrigazione dei giardini e per gli scarichi igienici.

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4.5. Verifica di Coerenza

4.5.1. La Coerenza Esterna

Nell’ambito del processo di formazione delle scelte strategiche e operative del DdP deve essere

verificata la sua “coerenza esterna”.

Essa consiste nell’individuare e nel mettere in luce gli eventuali elementi contraddittori delle scelte

fatte rispetto alle politiche di altri livelli di governo e all’insieme dei Piani e dei Programmi di Enti

che sono programmati e sovraordinati al Comune.

Sono stati verificati anche gli elementi di coerenza con il Piano Territoriale di Coordinamento della

Provincia di Bergamo, che è anche il riferimento di maggiore dettaglio del Piano Territoriale

Paesistico Regionale.

I principali indicatori del PTCP sono qui riportati.

Ad ogni indicazione del PTCP è stata affiancata la sigla dell’azione prevista dal Documento di Piano

e indicata nelle tabelle precedenti.

Ciò consente di verificare in sintesi come le azioni del PGT siano coerenti con le indicazioni del

Piano Provinciale.

Contenuto Rif. NdA o Relazione

Azioni previste dal

DdP

I piani comunali dovranno rilevare la compatibilità delle generazioni di traffico dovuta ai pesi insediativi esistenti e programmati Art 79 c 4 A01

I piani comunali danno indicazioni per il contenimento delle trasformazioni e dei consumi di suolo per espansioni e trasformazioni urbane

Art 92 c1 A01

Determinazione dei fabbisogni insediativi avendo riguardo al minor consumo di territorio possibile Art 93 c1 A02-A03

Indicazioni sul contenimento del suolo agricolo attraverso la gradazione dei “valori” R 158 A02-A03-

A28-A30

Indirizzi per gli incrementi residenziali: recupero patrimonio esistente, nuovi impianti con adeguata capacità insediativa per minimizzare il consumo di suolo agricolo, priorità al recupero (quindi completamento nelle aree interstiziali e di frangia per rendere più compatto e funzionale il sistema dei centri urbani esistenti)

R 160 A04-A05-A06-A07-A08

Criteri per l’ammissibilità di nuovi insediamenti o trasformazioni urbane per aree di particolare valore paesistico e naturalistico Artt 54 -57 A02

Localizzazione di servizi nelle aree verdi della pianificazione comunale con valenza paesistica Art 67 A21-A22

Direttive sugli insediamenti produttivi per i piani comunali: utilizzo di aree produttive già previste, evitare disseminazione nel territorio di aree e complessi isolati, incrementare accessibilità agli impianti produttivi

Art 94 c 2 A09

Individuazione elementi di coordinamento sul territorio: 1) aree meno sensibili, più opportune per interventi insediativi 2) indirizzi per la gestione della forma urbana e l’organizzazione territoriale

R 156 A02-A03-A10-A26-

A27-A28-A29

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degli insediamenti 3) gerarchia dei valori ambientali e paesistici e della funzione delle aree inedificate 4) le invarianti che pongono limiti all’occupazione dei suoli Criteri favorevoli per la localizzazione degli insediamenti: accessibilità, valenze storico-culturali, adiacenza a centri e servizi interurbani, adiacenza a sistemi produttivi, ecc. Individuazione delle aree con fenomeni urbanizzativi in atto (tav E 2.2) e aree di primo riferimento per la pianificazione locale (tav E4), anche come aree atte a garantire un adeguato rapporto tra insediamenti e salvaguardia suoli agricoli

R157 A03-A07-A08-A26

Orientamento dei piani comunali verso il compattamento della forma urbana R 157 A07-A08

Definizione della rete delle centralità in relazione ai servizi. Classificazione dei servizi in differenti livelli; creare condizioni che garantiscano un adeguato grado di equipotenzialità tra situazioni di presenza di servizi e di accessibilità agli stessi; politiche prioritarie della provincia

R 172-174 A11- A14-A15-A16-A17-A18

Aree con fenomeni urbanizzativi in atto o previsti. In queste aree, in immediato rapporto con i contesti urbani, orientare le trasformazioni alla riqualificazione e ricomposizione delle zone di frangia degli insediamenti. Previsione di adeguato inserimento paesistico e ambientale, anche tramite previsioni di impianti arborei e arbustivi. Creazione di reti ecologiche e di collegamento con aree verdi e reti ecologiche esistenti.

Art 62 A02-A06-A07-A08-

A21-A22-A30

Mantenimento dei varchi e degli spazi liberi interurbani per continuità dei corridoi ecologici

Art 65, art 72 c 7 A21-A22-A29

Ambiti di valorizzazione, riqualificazione e progettazione paesistica, nei quali realizzare un sistema di aree e ambiti di continuità del verde. Individuazione di elementi di caratterizzazione dei progetti edilizi

Art 66

A21-A22-A23-A24-A25-A26-A27-A28-

A29-A30-A31 Indicazioni per insediamenti rurali ed elementi di interesse storico

Artt 68 - 69

A02-A04-A21-A22-A23-A24-A25-A26

Percorsi di fruizione paesistica. Curare che nuove previsioni insediative non compromettano le condizioni di visibilità dai punti e dai percorsi panoramici

Art 70 c 2 (lett c) art 72 c 2

A02-A21-A22-A30-A31

Indicazioni rispetto a interventi nei Centri Storici, con promozione integrazione delle funzioni Art 91 A02-A04-A26

Espansioni e trasformazioni come elementi di riqualificazione e ricomposizione dei fronti e delle frange urbane, anche tramite riequipaggiamento arboreo e arbustivo

Art 92 c 2 (lett g) A03-A07-A08

I Comuni dovranno pianificare gli insediamenti produttivi tenendo conto di esigenze di compattezza del disegno organizzativo e insediativo e del massimo riutilizzo dei complessi esistenti disponibili o da riqualificare

Art 97 A09

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Infine, si indicano le Azioni di Piano in rapporto alle indicazioni del Piano Territoriale della Regione

Lombardia.

PRINCIPALI INDIRIZZI DEL PTR AZIONI DEL DdP

Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione:

- in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente

- nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi), nell’uso delle risorse e nella produzione di energia, nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio

A36-A37-A38-A39

Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso:

- la promozione della qualità architettonica degli interventi - la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici - il recupero delle aree degradate - la riqualificazione dei quartieri di ERP - l’integrazione funzionale - il riequilibrio tra aree marginali e centrali - la promozione di processi partecipativi

A04-A06-A08-A09-A36-A37-A38

Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio

A14-A15-A16-A17-A18

Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero

A01-A02-A03-A04-A08-A09-

A10-A11

Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico

A37-A39

Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque

A37

Assicurare l’entità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio

PRINCIPI FONDAMENTALI

Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricoli e forestali come elementi di ricomposizione paesaggistica di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat

A23-A24-A25-A26-A27-A28-

A29-A31

Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti

A06-A36-A37-A38-A39

Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climateriaranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica

A02-A04-A19-A20-A36-A37-

A38-A39

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integrata Valorizzare, in forma integrata, il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia

A02-A04-A21-A22-A23-A24-A25-A26-A27-A28-A29-A30-A31

Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastruttuale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati

A36-A37-A38-A39

Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio

A02-A21-A22-A23-A24-A25-A26-A27-A28-A29-A30-A31

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92

4.5.2. La Coerenza Interna

Nella fase di consolidamento delle scelte del PGT, l'analisi di “coerenza interna” ha lo scopo di

rendere trasparente e leggibile in tutti i suoi aspetti il Documento di Piano e di verificare il legame

fra gli obiettivi specifici e le azioni di Piano proposte, con l’intento di conseguirli, e soprattutto di

accettare che tale relazione sia coerente.

In tal senso:

• ad ogni obiettivo generale deve corrispondere almeno un obiettivo specifico (e ciò è gia

stato verificato nel capitolo inerente il DdP);

• ad ogni obiettivo specifico deve essere identificata almeno un’azione in grado di

raggiungerlo.

Qualora si riscontrasse la mancanza di coerenza interna, sarebbe necessario ripercorrere alcuni

passi del DdP, ristrutturando il sistema degli obiettivi e ricostruendo il legame fra le azioni

costituenti le alternative di Piano e gli obiettivi.

4.5.2.1. Valutazioni sulla impostazione generale del Documento di Piano

Nel Documento di Scoping si era indicato come criterio preliminare la necessità che la VAS,

tenendo conto del quadro delle criticità, valutasse preliminarmente una serie di interrogativi

preliminari a cui si è ritenuto necessario che il Rapporto Ambientale, nella sua componente

valutativa, desse una prima generale risposta.

Tali quesiti, alcuni di natura strategica, sono riferiti a considerazioni di carattere generale e a

rapporti che legano il PGT con gli strumenti di pianificazione sovraordinata; altri attengono in modo

più diretto al Piano tanto nella sua dimensione urbana che territoriale facendo riferimento ai temi

della sostenibilità.

Si può affermare che la strategia di sviluppo perseguita dal DdP riguarda non già uno sviluppo

inteso come crescita edilizia ed espansione urbanizzativa, ma uno sviluppo considerato come

crescita della qualità dell’esistente, come valorizzazione dei caratteri architettonici, urbanistici e

paesistico ambientali, come incremento della potenzialità di erogazione di servizi e quindi

complessivamente come crescita della qualità della vita.

La coerenza del PGT con le strategie di sviluppo delineate dai documenti di pianificazione

sovraordinati è già stata ampiamente trattata nell’ambito della valutazione di “Coerenza Esterna” e

il rapporto con i piani dei Comuni contermini può considerarsi positivo in quanto le previsioni del

DdP non determinano alcun tipo di ricaduta negativa o di contrasto con la pianificazione locale al

contorno.

Gli altri quesiti preliminari trovano risposta positiva relativamente agli aspetti sui quali il DdP, e più

in generale la Disciplina Urbanistica, può oggettivamente e operativamente incidere (tali quesiti

sono individuati in colore verde).

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93

Trovano altresì risposta positiva, ma nei termini dell’attenzione e dei contenuti di indirizzo agli

strumenti operativi che dovranno essere definiti nella fase successiva all’approvazione del PGT

(pianificazione attuativa, regolamento edilizio, discipline di settore e tecnologiche, ecc…), tutti gli

altri quesiti che non attengono strettamente materie direttamente disciplinabili dal DdP e/o dalla

sola Disciplina Urbanistica (tali quesiti sono individuati in colore viola).

Le verifiche effettuate nel Rapporto Ambientale consentono di evidenziare i seguenti risultati

positivi:

1. Il PGT è coerente con le strategie di sviluppo delineate dagli strumenti di pianificazione

sovraordinata.

2. Il Piano considera in modo adeguato le criticità locali.

3. Il Piano tiene conto dei valori ambientali dei luoghi, della biodiversità e delle condizioni di

biopermeabilità del territorio.

4. Il Piano evita lo spreco di terreno agricolo pregiato.

5. Il Piano tutela e valorizza le risorse agro – silvo - pastorali anche nella loro nuova funzione

ambientale e paesaggistica.

6. Il Piano tutela e valorizza il paesaggio e i beni culturali.

7. Il Piano tiene conto dell’assetto idraulico e delle modificazioni del ciclo integrato delle acque.

8. Il Piano contribuisce a ridurre la pericolosità ambientale e l’esposizione al rischio.

9. Il Piano propone interventi che migliorano le condizioni di accessibilità del territorio e della sua

funzione.

10. Il Piano realizza quanto gli compete per limitare il consumo di energia e di materie prime non

rinnovabili.

11. Il Piano riduce il rischio (le cause) dell’inquinamento locale migliorando la salute dei cittadini.

12. Il Piano migliora le condizioni di vivibilità del tessuto edificato del capoluogo e delle frazioni.

13. Il Piano migliora l’accesso agli spazi pubblici e ai servizi di uso quotidiano.

14. Le scelte del Piano sono realisticamente realizzabili.

15. Il Piano prevede forme di “adeguamento” delle sue previsioni all’evoluzione dei fenomeni

territoriali.

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94

4.5.3. La verifica di Sostenibilità

Per quanto riguarda Canonica d’Adda, la scelta delle azioni e degli interventi di Piano si è

sviluppata essenzialmente mirando al soddisfacimento delle esigenze della popolazione residente,

compatibilmente con gli indirizzi politici e gli obiettivi della Pubblica Amministrazione.

Durante il percorso di definizione di tali azioni sono stati presi in considerazione diversi criteri che

mirano essenzialmente alla minimizzazione del consumo di suolo ma anche alla sostenibilità

ambientale delle scelte effettuate.

Le azioni previste dal Documento di Piano hanno quindi, già per loro natura, effetti

sostanzialmente positivi rispetto ai criteri di sostenibilità presi in esame.

La valutazione ambientale del Documento di Piano del Comune di Canonica d’Adda si basa sulla

valutazione della compatibilità delle scelte previste dal DdP con criteri di sostenibilità da applicarsi

al territorio comunale.

Tali criteri sono stati definiti sulla base degli obiettivi di sostenibilità identificati dalla Commissione

Europea (“Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi

dei Fondi Strutturali dell’Unione Europea” - Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza

Nucleare e Protezione Civile, agosto 1998), che sono stati interpretati e contestualizzati in modo

flessibile all’interno della realtà territoriale esaminata.

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95

COERENZA CON I CRITERI PER LA SOSTENIBILITA’ DEL MANUALE UE

Obiettivi generali del Documento di Piano

Criteri di sostenibilità

manageriale

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cre

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Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili

SI’ SI’ SI’ - - SI’ - - - SI’ SI’ SI’ SI’ SI’

Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione - - - - - - - - - SI’ SI’ SI’ SI’ SI’

Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi-inquinanti

- - - - - - - - - SI’ SI’ SI’ SI’ -

Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi

- SI’ - - - - - SI’ SI’ SI’ - SI’ - -

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche - SI’ - - - SI’ - - SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ -

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96

COERENZA CON I CRITERI PER LA SOSTENIBILITA’ DEL MANUALE UE

Obiettivi generali del Documento di Piano

Criteri di sostenibilità

manageriale O

pzio

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arda

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au

tode

pura

zion

e

Indi

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ilizi

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Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali - - - - - SI’ - SI’ SI’ - SI’ - - -

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale - SI’ - - - SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ - SI’ SI’

Protezione dell’atmosfera - - - - - SI’ - - - SI’ SI’ SI’ - SI’

Sensibilizzare alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione

elementi generali connessi con le iniziative di partecipazione e di informazione

Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile

elementi generali connessi con le iniziative di partecipazione e di informazione

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97

4.6 Gli Ambiti di Trasformazione

ATR 1

criterio di sostenibilità

giudizio commento

Compatibilità territoriale in relazione ai

vincoli ambientali e alla geologia del territorio

compatibile

L’area in esame è ubicata a nord-ovest del centro abitato, ed è un’area classificata dal PRG vigente come: - ambiti agricoli di contesto a valori naturalistici. L’ambito in esame rientra in un’area con classi di fattibilità geologica n. 2, con “modeste limitazioni” e n. 3, con “consistenti limitazioni”, rispettivamente individuate nelle sottoclassi 2Idg (con problematiche idrogeologiche) e 3Id (con problematiche idrauliche). L’ATR è attraversato da elettrodotti. Ai fini degli interventi edilizi lo schema planimetrico indica, in prossimità di tali elettrodotti, aree di vincolo a “verde paesistico” o a “funzioni urbane”, individuando solo le parti residue del comparto come “areali della modificabilità” e quindi come possibili sedimi dell’edificazione. Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”, l’ambito rientra in un’area classificata come “aree di primo riferimento per la pianificazione locale (art.93)”.

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98

Minimizzazione del consumo di

suolo

compatibile

Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. L’Ambito di Trasformazione è in posizione contigua al tessuto urbanizzato consolidato e si configura come completamento di un ambito di frangia urbana, compatibile quindi con lo sviluppo insediativo. La Superficie Territoriale dell’ATR è pari a circa 8.690 mq. La Volumetria massima prevista è pari a circa 5.200 mc.

Contenimento emissioni in atmosfera

compatibile

Considerando la destinazione d’uso prevalentemente residenziale, l’Ambito di Trasformazione in esame non comporta impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, ad eccezione dell’’installazione dei sistemi di riscaldamento, per i quali comunque il Documento di Piano rimanda alla definizione di interventi a basso impatto, che saranno fatti oggetto di specifica disciplina nell’ambito, più proprio, del Regolamento Edilizio.

Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi

compatibile

In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice acqua non risulterà particolarmente significativo in quanto: -l’approvvigionamento idrico non comporterà ulteriori derivazioni di acque superficiali o sotterranee; - l’area oggetto dell’intervento verrà collegata alla rete idrica esistente che è in grado di sostenere le quantità necessarie e la rete fognaria, già presente sulla strada già esistente al bordo dell’ATR. Si ritiene opportuno che le NTA del Piano delle Regole e il Regolamento Edilizio prevedano che ogni nuovo intervento edilizio predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad. esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici).

Maggiore

efficienza nella produzione di

energia e contenimento dei consumi energetici

compatibile

La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un leggero aumento nei consumi di energia e metano. Considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto non sia particolarmente negativo sull’attuale sistema ambientale. La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio.

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99

L’Amministrazione Comunale potrà riconoscere un incentivo volumetrico in presenza di realizzazione di edifici in “classe energetica A”.

Contenimento

della produzione dei

rifiuti

compatibile

La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione comporterà un leggero aumento della produzione di rifiuti. Tuttavia è possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei confronti dell’attuale sistema ambientale.

Contenimento inquinamento

acustico

compatibile

Considerando la destinazione d’uso dell’intervento è possibile ipotizzare che l’Ambito di Trasformazione in esame non comporti impatti negativi che possano incrementare l’inquinamento acustico.

Compatibilità per le

infrastrutture della mobilità

compatibile L’accesso all’ATR avverrà direttamente dalla via Gaetano Donizetti.

Tutela e

protezione delle aree

naturalistiche e degli ambiti paesistici

compatibile

L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio risulta modesto in quanto, come già detto, si tratta di un Ambito di Trasformazione interno ad una situazione di frangia urbana, tuttavia gli interventi dovranno essere opportunamente mitigati in fase di valutazione dell’inserimento paesistico, obbligatoria per la realizzazione del progetto insediativo. Fondamentale sarà la definizione dell’impianto morfologico.

Tutela e

valorizzazione dei beni storici

ed architettonici

compatibile

Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si colloca in un’area esterna al nucleo di antica formazione e non comprende nessun elemento di valore storico-culturale.

Protezione

della salute e del benessere dei cittadini

compatibile

Considerando la destinazione d’uso residenziale e la non presenza di situazioni di criticità all’interno del Comune di Canonica d’Adda per ciò che concerne la salute umana (inquinamento atmosferico relativo soprattutto al traffico legato alle principali arterie viarie), è possibile affermare che l’Ambito di Trasformazione in oggetto non comporta impatti negativi significativi.

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100

ATR 2

criterio di

sostenibilità

giudizio commento

Compatibilità territoriale in relazione ai

vincoli ambientali e alla geologia del territorio

compatibile

L’area in esame è ubicata a sud-est del centro abitato, a nord del cimitero, ed è un’area classificata dal PRG vigente come: - C2 soggetto a Piano Attuativo; - zona B1 – di completamento (in minima parte). L’ambito in esame rientra in un’area con classe di fattibilità geologica n. 2 con “modeste limitazioni”, individuata in sottoclasse 2Idg (con problematiche idrogeologiche). L’ATR è attraversato da un elettrodotto. Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”, l’ambito rientra in un’area classificata come “ambiti definiti dalla pianificazione locale vigente” ove quindi il Comune può prevedere autonomamente il sistema degli insediamenti.

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Minimizzazione del consumo di

suolo

compatibile

Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. L’Ambito di Trasformazione è interno al tessuto urbano residenziale, se pur prospettando, a sud verso aree ancora libere e che il PGT mantiene come tali, e costituisce un sostanziale completamento a dei tessuti urbanizzati consolidati e in corso di attuazione al contorno. Esso si configura quindi come intervento di frangia urbana. La Superficie Territoriale dell’ATR è pari a circa 12.680 mq. La Volumetria massima prevista è pari a circa 10.000 mc.

Contenimento emissioni in atmosfera

compatibile

Considerando la destinazione d’uso prevalentemente residenziale, l’Ambito di Trasformazione in esame non comporta impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, ad eccezione dell’’installazione dei sistemi di riscaldamento, per i quali comunque il Documento di Piano rimanda alla definizione di interventi a basso impatto, che saranno fatti oggetto di specifica disciplina nell’ambito, più proprio, del Regolamento Edilizio.

Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi

compatibile

In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice acqua non risulterà particolarmente significativo in quanto: -l’approvvigionamento idrico non comporterà ulteriori derivazioni di acque superficiali o sotterranee; - l’area oggetto dell’intervento verrà collegata alla rete idrica esistente che è in grado di sostenere le quantità necessarie e la rete fognaria, già presente sulla strada già esistente al bordo dell’ATR. Si ritiene opportuno che le NTA del Piano delle Regole e il Regolamento Edilizio prevedano che ogni nuovo intervento edilizio predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad. esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici).

Maggiore

efficienza nella produzione di

energia e contenimento dei consumi energetici

compatibile

La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un leggero aumento nei consumi di energia e metano. Considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto non sia particolarmente negativo sull’attuale sistema ambientale. La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando

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102

l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. L’Amministrazione Comunale potrà riconoscere un incentivo volumetrico in presenza di realizzazione di edifici in “classe energetica A”.

Contenimento

della produzione dei

rifiuti

compatibile

La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un leggero aumento della produzione di rifiuti. Tuttavia considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei confronti dell’attuale sistema ambientale.

Contenimento inquinamento

acustico

compatibile

Considerando la destinazione d’uso dell’intervento è possibile ipotizzare che l’Ambito di Trasformazione in esame non comporti impatti negativi che possano incrementare l’inquinamento acustico.

Compatibilità per le

infrastrutture della mobilità

compatibile

L’accesso all’ATR è realizzabile attraverso l’utilizzo della viabilità esistente al contorno e della viabilità in corso di realizzazione. Tuttavia lo schema insediativo generale previsto dall’ATR si pone anche come elemento di razionalizzazione, miglioramento e integrazione del sistema viario al contorno definendone in modo organico la struttura e garantendo una più efficace sistema della mobilità urbana.

Tutela e protezione delle aree

naturalistiche e degli ambiti paesistici

compatibile

L’ATR in esame non rientra in ambiti caratterizzati da particolare rilevanza paesistica o naturalistica, risultando un’area di frangia al tessuto urbanizzato. L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio sarà preso in considerazione e opportunamente mitigato in fase di valutazione dell’inserimento paesistico, obbligatoria per la realizzazione del progetto insediativo. Fondamentale sarà la definizione dell’impianto morfologico.

Tutela e

valorizzazione dei beni storici

ed architettonici

compatibile

Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si colloca in un’area esterna al nucleo di antica formazione e non comprende nessun elemento di valore storico-culturale.

Protezione

della salute e del benessere dei cittadini

compatibile

Considerando la destinazione d’uso residenziale e la non presenza di situazioni di criticità all’interno del Comune di Canonica d’Adda per ciò che concerne la salute umana (inquinamento atmosferico relativo soprattutto al traffico legato alle principali arterie viarie), è possibile affermare che l’Ambito di Trasformazione in oggetto non comporta impatti negativi significativi.

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103

ATR 3

criterio di

sostenibilità

giudizio commento

Compatibilità territoriale in relazione ai

vincoli ambientali e alla geologia del territorio

compatibile

L’area in esame è ubicata ad sud-ovest del centro abitato, ed è un’area classificata dal PRG vigente come: - ambiti agricoli di contesto a valori naturalistici. L’ambito in esame rientra in un’area con classi di fattibilità geologica n. 2, con “modeste limitazioni” e n. 3, con “consistenti limitazioni”, rispettivamente individuate nelle sottoclassi 2Idg (con problematiche idrogeologiche), 3Id (con problematiche idrauliche) e 3Gt (con problematiche geotecniche). L’ATR non è attraversato da elettrodotti. Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”, l’ambito rientra in un’area classificata come “aree dei Parchi fluviali individuati dalle leggi istituite e atti di approvazione di PTC”.

Minimizzazione del consumo di

suolo

compatibile

Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future.

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104

L’Ambito di Trasformazione è in posizione contigua al tessuto urbanizzato consolidato e si configura come completamento di un ambito di frangia urbana, compatibile quindi con lo sviluppo insediativo. In merito all’edificabilità interna all’ambito è stata determinata tenendo conto della norma del PTC che prescrive un indice edificatorio basso. La Superficie Territoriale dell’ATR è pari a circa 5.800 mq. La Volumetria massima prevista è pari a circa 3.000 mc.

Contenimento emissioni in atmosfera

compatibile

Considerando la destinazione d’uso prevalentemente residenziale, l’Ambito di Trasformazione in esame non comporta impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, ad eccezione dell’’installazione dei sistemi di riscaldamento, per i quali comunque il Documento di Piano rimanda alla definizione di interventi a basso impatto, che saranno fatti oggetto di specifica disciplina nell’ambito, più proprio, del Regolamento Edilizio.

Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi

compatibile

In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice acqua non risulterà particolarmente significativo in quanto: -l’approvvigionamento idrico non comporterà ulteriori derivazioni di acque superficiali o sotterranee; - l’area oggetto dell’intervento verrà collegata alla rete idrica esistente che è in grado di sostenere le quantità necessarie e la rete fognaria, già presente sulla strada già esistente al bordo dell’ATR. Si ritiene opportuno che le NTA del Piano delle Regole e il Regolamento Edilizio prevedano che ogni nuovo intervento edilizio predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad. esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici).

Maggiore

efficienza nella produzione di

energia e contenimento dei consumi energetici

compatibile

La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un leggero aumento nei consumi di energia e metano. Considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile ipotizzare che tale impatto non sia particolarmente negativo sull’attuale sistema ambientale. La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. L’Amministrazione Comunale potrà riconoscere un incentivo volumetrico in presenza di realizzazione di edifici in “classe energetica A”.

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Contenimento

della produzione dei

rifiuti

compatibile

La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione comporterà un leggero aumento della produzione di rifiuti. Tuttavia è possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei confronti dell’attuale sistema ambientale.

Contenimento inquinamento

acustico

compatibile

Considerando la destinazione d’uso dell’intervento è possibile ipotizzare che l’Ambito di Trasformazione in esame non comporti impatti negativi che possano incrementare l’inquinamento acustico.

Compatibilità per le

infrastrutture della mobilità

compatibile

L’accesso all’ATR avverrà direttamente dalla via Sant’Anna, sulla quale dovranno trovare attestazione spazi di sosta veicolare funzionali anche al contorno edificato. Dovrà essere previsto un percorso pedonale dalla via Sant’Anna verso l’ambito agricolo posto a sud dell’ATR.

Tutela e

protezione delle aree

naturalistiche e degli ambiti paesistici

compatibile

L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio risulta modesto in quanto, come già detto, si tratta di un Ambito di Trasformazione interno ad una situazione di frangia urbana, tuttavia gli interventi dovranno essere opportunamente mitigati in fase di valutazione dell’inserimento paesistico, obbligatoria per la realizzazione del progetto insediativo. Fondamentale sarà la definizione dell’impianto morfologico.

Tutela e

valorizzazione dei beni storici

ed architettonici

compatibile

Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si colloca in un’area esterna al nucleo di antica formazione e non comprende nessun elemento di valore storico-culturale.

Protezione

della salute e del benessere dei cittadini

compatibile

Considerando la destinazione d’uso residenziale e la non presenza di situazioni di criticità all’interno del Comune di Canonica d’Adda per ciò che concerne la salute umana (inquinamento atmosferico relativo soprattutto al traffico legato alle principali arterie viarie), è possibile affermare che l’Ambito di Trasformazione in oggetto non comporta impatti negativi significativi.

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ATP 1

criterio di sostenibilità

giudizio commento

Compatibilità territoriale in relazione ai

vincoli ambientali e alla geologia del territorio

compatibile

L’area in esame è ubicata a sud-ovest del territorio comunale, ed è un’area classificata dal PRG vigente come: - aree per attrezzature d’interesse comune; - parcheggi di pertinenza della produzione; - aree per attrezzature a verde di pertinenza della produzione. L’ambito in esame rientra in un’area con classe di fattibilità geologica n. 2 con “modeste limitazioni” e sottoclasse 2Idg (con problematiche idrogeologiche). L’ATP è interessato dal passaggio di un elettrodotto che tuttavia lambisce il perimetro a sud. Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”, l’ambito rientra in un’area classificata come “ambiti definiti dalla pianificazione locale vigente”.

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Minimizzazione del consumo di

suolo

compatibile

Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e non dispendioso del territorio, così come di tutte le risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future. In tal senso l’Ambito di Trasformazione non si pone in situazione autonoma o espansiva degli insediamenti esistenti ma come sostanziale completamento dell’ambito produttivo già sostanzialmente saturo posto a sud del territorio in confine col Comune di Fara Gera d’Adda, inserendosi in una situazione di frangia degli insediamenti produttivi esistenti. La Superficie Territoriale dell’ATP è pari a circa 13.840 mq.

Contenimento emissioni in atmosfera

compatibile

Considerando la destinazione d’uso prevalentemente produttiva, l’Ambito di Trasformazione in esame non dovrà compromettere la componente ambientale “aria”. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Miglioramento della qualità delle acque superficiali e contenimento dei consumi

compatibile

In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice “acqua” non dovrà essere compromessa. Inoltre, si ritiene opportuno che le NTA prevedano che ogni nuovo intervento predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Maggiore

efficienza nella produzione di

energia e contenimento dei consumi energetici

compatibile

La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un aumento nei consumi energetici. La realizzazione dell’Ambito dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. Tale impatto non dovrà essere particolarmente negativo sull’attuale sistema ambientale. La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti dall’ATS 10 del Documento di Piano (promozione e attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici.

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In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio. L’attuazione degli interventi edilizi sarà rivolta alla realizzazione di edifici in “classe energetica A”. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Contenimento

della produzione dei

rifiuti

compatibile

E’possibile ipotizzare che l’impatto sarà il più contenuto possibile nei confronti dell’attuale sistema ambientale. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Contenimento inquinamento

acustico

compatibile

Considerando la destinazione d’uso prevalentemente produttiva, l’Ambito di Trasformazione in esame non dovrà compromettere la componente “acustica”. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Compatibilità per le

infrastrutture della mobilità

compatibile

L’accesso all’ATP è realizzabile da nuova previsione viaria di PGT. La scheda specifica dell’ATP prevede inoltre la realizzazione di una pista ciclabile in estensione dell’esistente, che andrà successivamente a raccordarsi al sistema ciclopedonale del Comune di Fara Gera d’Adda. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

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Tutela e

protezione delle aree

naturalistiche e degli ambiti paesistici

compatibile

L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio sarà preso in considerazione e opportunamente mitigato in fase di progettazione edilizia, supportata dalla valutazione dell’inserimento ambientale-paesistico. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

Tutela e

valorizzazione dei beni storici

ed architettonici

compatibile

Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si colloca in un’area lontana dai tessuti di antica formazione e non comprende nessun elemento di valore storico-culturale.

Protezione della salute e del benessere dei cittadini

compatibile

Considerando la destinazione d’uso produttiva, sarà opportuna l’attuazione del monitoraggio sulle attività per i cicli di produzione. Elementi di compatibilità con la tematica di cui al presente punto saranno garantiti dalla disciplina degli “insediamenti vietati”, definita dalle NTA del Documento di Piano e dalla “verifica preliminare di compatibilità urbanistica” prevista obbligatoriamente dalla disciplina del Piano delle Regole secondo gli indirizzi individuati nell’ “Ambito Tematico Strategico 2 del Documento di Piano”.

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4.7. Il Piano di Monitoraggio

Il processo di VAS prevede, dopo l’approvazione del Piano, nella fase di attuazione e gestione dello

stesso, l’implementazione di un sistema di monitoraggio dei caratteri territoriali, finalizzato ad una

lettura critica ed integrata dello stato del territorio e delle dinamiche in atto.

Il Piano di monitoraggio progettato per il Comune di Canonica d’Adda ha il duplice compito di:

• fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni messe in

campo dal Piano, consentendo di verificare se esse siano effettivamente in grado di

conseguire i traguardi di qualità ambientale che il Piano si è prefissato;

• permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente

dovessero rendersi necessarie.

Lo scopo del monitoraggio è quindi quello di controllare l’evolversi dello stato dell’ambiente,

valutando l’efficacia ambientale delle misure previste dal Piano.

Il Piano di monitoraggio è da intendersi come:

• verifica periodica dello stato di avanzamento delle trasformazioni proposte dal Piano,

attraverso la descrizione sintetica dell’andamento degli interventi previsti e delle misure di

mitigazione/compensazione;

• monitoraggio ambientale al fine di verificare nel tempo l’andamento dei parametri critici che

sono emersi nella costruzione del quadro conoscitivo e che risultano importanti allo scopo

di tenere sotto controllo le trasformazioni attese.

Il monitoraggio non ha solo finalità tecniche, ma presenta potenzialità per le informazioni che può

fornire ai decisori e per la comunicazione ad un pubblico più vasto di non addetti ai lavori,

attraverso la pubblicazione di un rapporto che contiene informazioni e considerazioni sviluppate in

forma discorsiva, e basate sulla quantificazione di un sistema di indicatori.

I dati raccolti nell’ambito del “Piano di Monitoraggio” sono sintetizzati attraverso la realizzazione di

un report da pubblicare sul sito internet del Comune.

Il monitoraggio di un Piano ha, quindi, lo scopo di verificarne le modalità ed il livello di attuazione,

di valutare gli effetti degli interventi che vengono progressivamente realizzati e di fornire

indicazioni su eventuali azioni correttive da apportare.

Esso va progettato in fase di elaborazione del Piano stesso e vale per tutto il suo ciclo di vita.

La progettazione implica la definizione degli indicatori da utilizzare, l’organizzazione di modalità e

tempistiche per la raccolta delle informazioni necessarie alla loro elaborazione e la definizione dei

meccanismi in base ai quali correggere, se e quando necessario, obiettivi, azioni e strumenti di

attuazione del Piano.

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“OLTRE IL DOCUMENTO DI PIANO”

Il presente documento, i cui contenuti sono stati rivolti alla sintesi della Valutazione Ambientale

Strategica del Documento di Piano del PGT, ha affrontato tutte le valutazioni inerenti gli effetti

attesi rispetto all’attuazione dei contenuti del DdP stesso.

Il Rapporto Ambientale ha fatto riferimento non solo agli indicatori ambientali che riguardano più

direttamente l’attività di pianificazione ma anche ad indicatori che, se pur non strettamente

connessi con il livello ed i contenuti strategici del DdP, costituiscono elementi utili ad una visione

complessiva più ampia dello stato dell’ambiente e del territorio.

Questi elementi, la cui trattazione ha diversi livelli di qualità informative, in funzione dei dati

disponibili, verranno ulteriormente approfonditi ed indagati durante il processo complessivo che

condurrà all’approvazione del Piano di Governo del Territorio e saranno fatti oggetto, ove

opportuno, di ulteriori documenti che saranno prodotti come “addendum” del Rapporto Ambientale,

al fine di definire una progressiva, ampia e maggiore conoscenza dei fenomeni e delle valenze

ambientali, paesistiche e degli elementi di sostenibilità, in un contesto complessivo più ampio

rispetto alla portata del Documento di Piano.

Ciò consentirà di ampliare lo spettro delle conoscenze e di implementare gli elementi di attenzione

anche ai fini delle attività di monitoraggio che potranno coinvolgere l’intera tematica degli atti del

PGT.