La bioetica di fine vita - arezzogiovani.it · CONSENSO INFORMATO : manifestazione di volontàcon...
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ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 2
Eutanasia e accanimento terapeutico
Dr.ssa sr. Caterina de Nicola,
suora di Maria Bambina
U.O.C.P. – Hospice
ICZ Carate Brianza
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 3
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 6,24ss passim
• E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?
• Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Liturgia della VIII domenica per annum A
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 4
Quale percorso si propone …
• Il contesto culturale
• I criteri etici
• Le definizioni
• … la concretezza operativa del quotidiano
dr.ssa Caterina de Nicola 4
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 5
Anche in Toscana?
La nostra società
• L’epoca della globalizzazione?
• Il piccolo paese condizionato dal mondo?
• La sanità italiana … e quella nostra …
• La salute sperata e attesa, invece
quella traditadr.ssa Caterina de Nicola 5
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 6ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 6
Il mondo occidentale è centrato
sulla salute � cultura salutocentrica.
e sulla malattia � cultura patocentrica.
����L’uomo contemporaneo tende a
vivere
da malato in una società malata.
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 7ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 7
• La medicina dipinta come oltranzistica
� La medicina non lascia morire.
• Aumento % morti per errori medici.
�La medicina non impedisce
di morire.
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 8
Definiamo e chiariamo i termini del problema
• Da varie prospettive definire i ‘come’e ‘perché’ compiere alcune scelte
• Al termine della vita
• Da parte del paziente
• Da parte degli operatori sanitari
• Da parte del contesto
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 9ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 9
Codice di Deontologia Medica (ottobre 1998):
Il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti, da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un
miglioramento della qualità della vita” (art. 14)
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 10ottobre ’11 10
SOGGETTIVI
OGGETTIVI
AL CENTRO AL CENTRO AL CENTRO AL CENTRO
IL PAZIENTEIL PAZIENTEIL PAZIENTEIL PAZIENTE
ottobre ’11 11ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 11
Definizioni tratte dal Comitato per l’Etica di Fine Vita della Fondazione
Floriani
CONSENSO INFORMATO: manifestazione di volontà con cui un soggetto, in possesso della capacitàdecisionale, accetta di essere sottoposto ad un trattamento sanitario, dopo essere stato adeguatamente informato circa la natura e la finalità del trattamento stesso, i suoi prevedibili rischi e gli eventuali trattamenti alternativi.
ottobre ’11da M. Calipari 2005 12
ciascuno ha il dovere
di curarsi e di farsi curare,
ma …
si dovrà, in tutte le circostanze,
ricorrere
ad ogni rimedio terapeutico possibile?
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 13ottobre ’11 da M. Calipari 2005 13
distinzione tra
–proporzionalità (medico-tecnica)
– e ordinarietà (elementi soggettivi dalla parte del paziente)
ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 14
– i mezzi proporzionati e “ordinari”obbligano sempre
– i mezzi proporzionati e “straordinari” sono moralmente leciti, ma di per sé facoltativi (volontà del paziente)
– i mezzi sproporzionati, sia “ordinari” che “straordinari”, sono sempre da rifiutare
ottobre ’11 15ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 15
Definizioni tratte dal Comitato per l’Etica di Fine Vita della Fondazione
Floriani
ACCANIMENTO TERAPEUTICO:
ostinazione in trattamenti che cercano di prolungare la vita del malato
senza garantirgli
nessun beneficio terapeutico
né migliorare la sua qualità di vita.
Si configura come eccesso diagnostico
e/o terapeutico.
ottobre ’11 16ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 16
Definizioni tratte dal Comitato per l’Etica di Fine Vita della Fondazione Floriani
RIFIUTO DELLE CURE:
manifestazione di volontà negativa
di un paziente,
debitamente informato,
in merito ad un intervento
o trattamento medico
o ad alcune sue modalità.
ottobre ’11 17ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 17
Il trattamento futile, a giudizio clinico dei curanti, perciò non del paziente, comprende il trattamento completamente inefficace.
Il termine non comprende quel trattamento che potrebbe essere efficace, ma i cui risultati sono considerati non desiderabili.
ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 19
Nell’imminenza di una morte inevitabile nonostante i mezzi usati,
è lecito in coscienza prendere la decisione
di rinunciare a trattamenti
che procurerebbero un prolungamento precario e penoso della vita,
senza tuttavia interrompere le cure normali dovute all’ammalato in simili
casi.
Congregazione per la Dottrina della Fede.
ottobre ’11 20ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 20
Il rischio dell’accanimento terapeutico
un “tecnicismo” medico che rischia di diventare abusivo
– interventi curativi non più adeguati alla reale situazione del malato
– NO ai mezzi terapeutici che:
• ritardano in maniera fittizia la morte, senza portare un reale beneficio al paziente, anzi condannandolo di fatto ad un’agonia prolungata artificialmente
• risultano troppo gravosi per il paziente e/o per la sua famiglia (disagi fisici, psicologici, economici, ecc.)
ottobre ’11 21
LE DOMANDE DA PORSI (modificate ed adattate per la realtà di
cure palliative)• INDICAZIONI MEDICHE = I DATI
OGGETTIVI DEL QUADRO CLINICO
• PREFERENZE DEL PAZIENTE = I DATI SOGGETTIVI
• ASPETTI CONTESTUALI = SOCIALI
• PERCORSO TERAPEUTICO –ASSISTENZIALE
• QUALITA’ DI VITAottobre ’11 21a cura di C. de Nicola
ottobre ’11 22
INDICAZIONI MEDICHE = I DATI OGGETTIVI DEL QUADRO CLINICO
Il principio di beneficità e non maleficenza
– Qual è il problema medico del paziente (la
storia, la diagnosi, la prognosi)?
– E’ un problema acuto o cronico, critico,
inaspettato, reversibile?
– Quali sono gli obiettivi del trattamento?
ottobre ’11 22a cura di C. de Nicola
ottobre ’11 23
PREFERENZE DEL PAZIENTE = I DATI SOGGETTIVI
Il principio del rispetto dell’autonomia
• E’ stato informato della diagnosi e della prognosi, di tutti i benefici e i rischi della/e terapia/e proposta, ha compreso le informazioni legate al trattamento, e anche all’eventualità dell’astensione dallo stesso, e ha dato il consenso?
• Il paziente ha espresso in precedenza delle preferenze (per es. mediante direttive anticipate)?
• Il paziente non vuole o è non è in grado di collaborare nel trattamento medico? Se sì,
ottobre ’11 23a cura di C. de Nicola
ottobre ’11 24
ASPETTI CONTESTUALI = SOCIALI
Il principio di lealtà ed equità
• Vi sono fattori familiari che possono influenzare le decisioni di trattamento?
• Vi sono fattori legati a chi fornisce le cure (medici e infermieri) che possono influenzare le decisioni di trattamento?
• Vi sono fattori culturali e religiosi?
• Vi sono dei limiti nel mantenere la riservatezza?
ottobre ’11 24a cura di C. de Nicola
ottobre ’11 25
PERCORSO TERAPEUTICO –ASSISTENZIALE
• Dove sta avvenendo il percorso terapeutico assistenziale? (se domicilio, Hospice, altro …)
• La terapia è ancora stabile?
• Quale/i la/e proposta/e concreta/e?
• Quale il carico assistenziale sul care-giver?
• Quale il grado di medicalizzazione?
ottobre ’11 25a cura di C. de Nicola
ottobre ’11 26
QUALITA’ DI VITAIl principio di beneficità e non maleficenza
• Vi sono degli elementi che possono pregiudicare la valutazione da parte di chi fornisce le cure circa la qualità di vita del paziente?
• Le condizioni presenti o future del paziente sono tali per cui egli potrebbe giudicare non desiderabile continuare la vita?
• Vi sono ragioni per sospendere il trattamento?
• Sono stati pianificati interventi di conforto e cure palliative?
ottobre ’11 26a cura di C. de Nicola
ottobre ’11 28ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 28
Proporzionalità delle cure
necessaria distinzione tra:
terapia: cerca di guarire una patologia, ristabilendo (pur in gradi
differenti) le migliori condizioni di salute possibili per il paziente• va “misurata” sulla concreta situazione del malato
• non sempre sussiste l’obbligo morale di attuarla
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 29ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 29
Proporzionalità delle cure
cura:
assistenza al malato, riconoscendo la sua dignità
inalienabile di persona umana,
indipendentemente dalle sue possibilità di
guarigione e dall’esito della sua patologia.
• sussiste sempre l’obbligo morale di attuarla,
se non comporta gravi pesi per il paziente
ottobre ’11 30ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 30
Cure normali:
– alimentazione e idratazione (in linea di principio, anche se somministrate artificialmente), igiene del paziente, cura delle piaghe da decubito, ecc…� sono sempre moralmente obbligatorie,
quando mantengano la loro efficacia specifica e non risultino eccessivamente gravose per il paziente
� l’indebita sospensione di alimentazione e nutrizione può avere il significato di una vera e propria eutanasia omissiva?
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 31ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 31
la “adeguatezza etica”valutata, caso per caso, confrontando:
�tipo di terapia
�grado di difficoltà e di rischio
�possibilità concrete di applicazione
�probabilità di successo
�condizioni reali del paziente,
della famiglia,
della situazione economico-sociale.
ottobre ’11 33ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 33
Bibliografia di riferimento
• A.R. Jonsen, M. Siegler. W. J. Winlslade ETICA CLINICA, Mc GrawHill, Milano, 2003
• Maurizio Calipari – Curare e farsi curare: tra abbandono del paziente e accanimento terapeutico. Etica dell’uso dei mezzi terapeutici e di sostegno vitale. – San Paolo, 2006
ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 35
• … perché è la condizione stessa per poter disporre di se stessi.
• la vita fisica è un bene primario, fondamentale: rappresenta la condizione concreta con cui l’uomo realizza se stesso.
36
L’evento del morire
• nella nostra società, la morte è l’ultimo dei “tabù” (P. Ariés)
– ineluttabilità e “non senso”; rifiuto assoluto del dolore e della sofferenza; tendenza all’occultamento
• lo sviluppo tecnico-medico e la morte– il “vano” tentativo di vincere la morte: successi e sconfitte
– situazioni cliniche inedite: “forme” di vita o di morte?
• la “buona morte”: morire con dignità umana– dal fatto biologico all’evento personale (consapevolezza e libertà
responsabile)
– condizione necessaria: rispetto della vita e accettazione della morte
– “insieme” al morente : accompagnamento e solidarietà, non fuga ed imbarazzo
da Calipari, UCSC, 2005
ottobre ’11 3737
Tracce storiche di pratiche
eutanasiche
• alcune popolazioni primitive
– es. Battaki di Sumatra (uccisione del padre anziano), tribùdell’Aracan, Siam, i Cachibas e i Tupi del Brasile, i Wendislavi (uccisione di anziani)
• mondo occidentale
– Sparta (neonati deformi)
– Aristotele (Politica, VII, 1335b): eutan. lecita per motivi politici
– Platone (Repubblica, 460b): anche per gli adulti gravemente ammalati, con la cooperazione dei medici
– Tacito (Annales, XVI, 18-19): elogio del suicidio di Petronio
– Senato di Marsiglia: “veleno di stato” (Valerio Massimo)
– Roma: suicidio di personalità note (Seneca, Epitteto, Plinio il Giovane, etc.)
da Calipari, UCSC, 2005
ottobre ’11 3838
Tracce storiche di opposizione
alle
pratiche eutanasiche
• Grecia: Pitagora, Ippocrate, Galeno– “Giammai, mosso dalle premurose insistenze di alcuno, propinerò
medicamenti letali né commetterò mai cose di questo genere”(Giuramento di Ippocrate)
• Roma: Cicerone – “Tu, o Publio, e tutte le persone rette, dovete conservare la vostra
vita e non dovete allontanarvi da essa senza il comando di coluiche ve l’ha data, affinché non sembriate sottrarvi all’ufficio umano che Dio vi ha stabilito” (Somnium Scipionis, III, 7)
• L’avvento del Cristianesimo: svolta culturale ed etica– condanna costante dell'eutanasia e di ogni altra pratica contro la
vita umana (cfr. GS 27)
da Calipari, UCSC, 2005
ottobre ’11 3939
Epoca attuale (1)
• Il dramma del nazismo
– per la prima volta, pratica dell’eutanasia
“programmata”
• piano politico studiato e messo in atto: dal 1939 al
1941, eliminate più di 70.000 persone le cui vite erano definite “esistenze prive di valore vitale”
• motivazioni: razzismo, statalismo assolutistico,
cinico calcolo delle spese sanitarie
da Calipari, UCSC, 2005
ottobre ’11 4040
Epoca attuale (2)
• Luglio 1974: “Manifesto sull’eutanasia”– pubbl. su The Humanist con la firma di circa 40
personalità tra cui i premi Nobel Monod, Pauling, Thompson
• 1976 : California – “Natural Death Act”– eutanasia su richiesta previa del paziente a modo di
volontà testamentaria (living will)
• 1977: Zurigo (Svizzera) – legge sull’eut.
• 2001: Olanda – legge sull’eut. (10/4/2001)
• 2002: Belgio - depenalizz. eutan. (28/5/2002)– da aprile 2005: in farmacia, kit per eutanasia (€ 60)
da Calipari, UCSC, 2005
ottobre ’11ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 41
Definizione attuale di eutanasia.
E’ ogni azione od omissione compiuta per sopprimere la vita
di un malato inguaribile o terminale …allo scopo di evitargli
sofferenze psichiche o fisiche.�l’intenzione e la volontà
dell’operatore è di dare la morte.
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 4242
Suicidio medicalmente assistito:
• Quando la soppressione del paziente è la conseguenza diretta di un atto suicida dello stesso, ma consigliato e/o aiutato da un operatore sanitario.
ottobre ’11 4343
Documenti recenti
del Magistero• Conc. Vat. II
– Gaudium et Spes n. 27
• Congr. Dottrina della Fede– Dichiar. su “Eutanasia” (1980)
• Pont. Consiglio “Cor Unum”– Questioni etiche relative ai malati gravi e ai morenti (1981)
• Giovanni Paolo II– Lett. Enc. “Evangelium Vitae” nn. 64-67 (1995)
• Pont. Consiglio per la Pastorale della Salute– Carta degli Operatori Sanitari (1995)
• Pont. Accademia per la Vita– The Dignity of The Dying Person (2000)
– Il rispetto della dignità del morente (2000)da Calipari, UCSC, 2005
ottobre ’11 4444
Altri documenti• Giuramento d’Ippocrate (IV sec. a.C.)
– “Giammai, mosso dalle premurose insistenze di alcuno, propinerò medicamenti letali né commetterò mai cose di questo genere”
• Associazione Medica Mondiale (39a Ass. - Madrid 1987)
– “L’eutanasia, vale a dire l’atto di porre fine deliberatamente alla vita di un paziente, sia in seguito alla richiesta del paziente stesso oppure alla richiesta dei suoi congiunti, è immorale. Questo non impedisce al medico di rispettare il desiderio di un paziente di permettere al naturale processo di morte di seguire il suo corso nella fase finale di malattia”
• Codice italiano di Deontologia Medica (ottobre 1998)
– art. 36 : “Il medico, anche su richiesta del malato, non deve effettuare né favorire trattamenti diretti a provocarne la morte”
da Calipari, UCSC, 2005
ottobre ’11 4545
In bioetica si differenziano due scuole
fondamentali di pensiero:
• Personalista:
Si schiera contro l’eutanasia per difendere un inalienabile
e non abdicabile diritto alla
vita
• Laica:
prende posizione a favore della legalizzazione dell’eutanasia, facendo presa sul pluralismo etico e religioso, o semplicemente sul prevalere di una maggioranza numerica eutanasica
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 4646
Argomentazioni laiche a favore
dell’eutanasia:
• Necessità di evitare la sofferenza fisica
• Necessità di assecondare le richieste di morte
• Considerazioni di politiche sanitarie, di allocazione delle risorse e di rilievo dato alla situazione demografica
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 4747
Visione filosofica della corrente laica:
1. I valori non sono mai assoluti
2. L’etica dipende da principi razionalmente fondati:
- principio dell’autonomia
- rispetto delle convinzione religiose
- garanzia di un’alta qualità di vita
- garanzia di accesso a cure mediche dello
standard più alto possibile
Tali principi si fondano sull’assunto implicito:
separazione della morale dalla sfera religiosa e dal
diritto, adesione volontaria da parte degli individui.
ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 48
CULTURA DELLA MORTE
(1) l’insostenibile non-senso del sepolcro
(2) l’esaltazione della morte
� L’insignificanza della vita umana in sé
CULTURA DELLA VITA
1) lo sguardo che va “oltre”
� Il valore fondamentale della vita in sé
ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 49
• “si tratta in sostanza di stabilire se gli esseri umani sono stati creati per appartenere, sino all’ultima stilla di vita, a qualcosa e a qualcuno che li trascende e vuole disporne,
• o se al contrario siano padroni della propria vita e legittimati a porne fine quando non possa più trarne significato dall’amore, dall’intelligenza, dalla felicità.”
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 50
Raccomandazioni della SICP sullaSedazione Terminale / Sedazione Palliativa
Ottobre 2007
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 51
DEFINIZIONE DI SEDAZIONE
“La riduzione intenzionale della vigilanza con mezzi farmacologici, fino alla perdita di coscienza, allo scopo di ridurre o abolire la percezione di un sintomo altrimenti intollerabile per il paziente, nonostante siano stati messi in opera i mezzi piùadeguati per il controllo del sintomo, che risulta, quindi, refrattario” (3-4)
Raccomandazioni SICP sulla ST/SP Ottobre 2007
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 52
Cure palliative
“…cura attiva, globale e multidisciplinare dei pazienti la cui malattia non risponde più ai trattamenti specifici e di cui la morte è diretta conseguenza.
Commissione ministeriale ad hoc (1999)
ottobre ’11 53ottobre ’11 a cura di C. de Nicola 53
Bibliografia di riferimento
• A.R. Jonsen, M. Siegler. W. J. Winlslade ETICA CLINICA, Mc GrawHill, Milano, 2003
• Maurizio Calipari – Curare e farsi curare: tra abbandono del paziente e accanimento terapeutico. Etica dell’uso dei mezzi terapeutici e di sostegno vitale. – San Paolo, 2006
ottobre ’11 a cura della dr.ssa sr Caterina de Nicola 55
GRAZIE!
ottobre ’11a cura di C. de Nicola 55