I BISOGNI DI SALUTE - - Università degli Studi di … ©UCSC Organizzazione dell’Assistenza...

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1 © UCSC Organizzazione dell’Assistenza primaria Dr. Antonio Giulio de Belvis Primary Care Unit Istituto di Igiene – UCSC Roma [email protected] UNIV ERS ITA’ DEGLI STUDI DI FERRARA - FONDAZIO NE VILLA MARIA Master Universitario di II Livello in Economia e Management dei Servizi Sanitari © UCSC 2 Azienda Sanitaria Locale Azienda Ospedaliera Ruolo Pianificazione, Committenza, Produzione, Accountability istituzionale Produzione Finanzi am ent o Quota capitaria Tariffa Cult ura organizzativa Collaborazione (rete) Competizione (autosufficienza) Effici enz a Allocativa Produttiva Obiettivo finale Risultato di salute Outcome Prodotto di qualità Output Cent rat ura servizi Paziente e comunità Paziente e professionista Fine della produzione Appropriatezza Remuneratività Mission e obiettivi di ASL e AO © UCSC 3 I BISOGNI DI SALUTE I servizi sanitari devono essere progettati e realizzati per soddisfare i bisogni di salute della popolazione. Come distinguere bisogni da desideri o da aspettative? (needs vs wants) Loss (1990): “A need for health care exists when an assessor believes that health care ought to be provided” A chi spetta l’ assessment? Da quale punto di vista vanno misurati e valutati i bisogni? A livello clinico? A livello di popolazione? A livello di decisione-gestione socio-sanitaria? © UCSC 4 BISOGNO DI SALUTE E’ l’insieme delle condizioni di bisogno per le quali esista un intervento sanitario efficace. E’ la capacità di beneficiare di un trattamento efficace e rappresenta un requisito dell’individuo che gli consente di raggiungere, mantenere o ristabilire un accettabile livello di indipendenza sociale o qualità di vita” (Culyer) “Che cosa i professionisti sanitari decidono che sia legittimo che i pazienti chiedano ” (Vissers)

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© UCSC

Organizzazi one dell’Assist enz a primari a

Dr. Antonio Giulio de BelvisPrimary Care Unit

Istituto di Igiene – UCSC Roma [email protected]

UNIVERS ITA’ DEGLI STUDI DI FERRARA -

FONDAZIONE VILLA MARIA

Master Universit ari o di II Livell o i n Ec onomia e Management dei S erviz i S anitari

© UCSC

2

Azienda Sanitaria Locale

AziendaOspedaliera

Ruolo Pianificazione, Committenza, Produzione,

Accountability istituzionale

Produzione

Finanzi ament o Quota capitaria Tariffa

Cult ura

organizzati va

Collaborazione

(rete)

Competizione

(autosufficienza)

Effici enz a Allocativa Produttiva

Obietti vo finale Risultato di salute

Outcome

Prodotto di qualità

Output

Cent rat ura

servizi

Paziente e comunità Paziente e professionista

Fine della

produzione

Appropriatezza Remuneratività

Mission e obiettivi di ASL e AO

© UCSC

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I BISOGNI DI SALUTE

• I servizi sanitari devono essere progettati e

realizzati per soddisfare i bisogni di salute della

popolazione.

• Come distinguere bisogni da desideri o da

aspettative? (needs vs wants)

– Loss (1990): “A need for health care exists when an

assessor believes that health care ought to be provided”

• A chi spetta l’assessment? Da quale punto di vista

vanno misurati e valutati i bisogni?

–A livello cl inico? A livello di popo lazione? A live llo di

decisione-gestione socio-sanitaria?

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BISOGNO DI SALUTE

E’ l’insieme delle condizioni di bisogno per le quali esista un intervento sanitario efficace.

“E’ la capacità di beneficiare di un trattamento efficace e rappresenta un requisito dell’individuo che gli consente di raggiungere, mantenere o ristabilire un accettabile livello di indipendenza sociale o qualità di vita” (Culyer)

“Che cosa i professionisti sanitari decidono che sia legittimo che i pazienti chiedano ” (Vissers)

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I BISOGNI (DI SALUTE)

• Gli uomini che si dannano

dietro ai desideri, farebbero

meglio ad attenersi soltanto

ai propri bisogni

(K. Marx, “L’ideologia tedesca”, citato

da M. Barbery, 2006)

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Corso di Laurea in Economia e Gestione dei S ervizi

6666

L’attuale sistema socio-sanitario è un sistema di welfare mix, con attori pubblici e privati.

I soggetti operanti nel sistema socio-sanitario:• soggetti ist ituzionali programmatori, regolamentatori e in parte

finanziatori dell’erogazione dei servizi, quali Regioni ed Enti Locali, chiamati a

seguire le linee di indirizzo fornite da parte degli organi governativi;

•soggetti istituzionali competent i sui servizi sanitar i e socio-sanitar i

integrat i, in parte direttamente erogatori: ASL e Aziende Ospedaliere (i servizi

socio-assistenziali afferiscono come competenza ai Comuni, come previsto dalla

L.328/00);

• soggetti privati erogatori di tali servizi, autorizzati dai soggetti istituzionali a

svolgere la loro attività, a loro volta articolati tra:

• privati for profit, quali persone fisiche, centri privati, ecc.;

• privati senza scopo di lucro (non profit), quali associazi oni, cooperative sociali,

organizzazi oni di volontariato, fondazioni ecc..

• profe ssionisti inseriti in or ganizzazioni e reti

• cittad in i-persone

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Le funzioni della ASL -1

• Assicurare i L.E.A. nella popolazione tutelata nel

proprio ambito territoriale:

– Prevenzione

• Promozione della salute (educazione alla salute); profilassi delle malattie

infettive ; controllo dei fattori di rischio negli ambienti di vita e di lavoro;

sanità pubblica veterinaria, igiene degli alimenti e della nutrizione

– Diagnos i e cura

• Assistenza sanitaria di base, specialistica, ospedaliera, domiciliare,

infermieristica, tutela sanitaria delle attività sportive, assistenza sociale

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Le funzioni della ASL -2

• Assicurare i L.E.A. nella popolazione tutelata nel

proprio ambito territoriale:

– Riabil itaz ione

– Assisten za farmaceutica

– Trattamenti sanitari obbligator i (L. 833/78)

• Vaccinazioni e trattamenti mentali, disposti dal Sindaco

– Assisten za socia le (D. L.vo 229/99)

• Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale

• Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria

• Prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria

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Le Strutture di Offerta della A.S.L.

AZIENDA SANITARIA LOCALE

Pre sidio Ospeda lie roEmergenza, acuzie, accertamenti diagnostico -

terapeutici II III livello

Distre tto sanita rioAssist. continuativa di I livellomedicina di base, assistenza

anziani, disagi sociali, tutela materno-infantile, specialist. ambulatoriale

Dipa rtimento di prevenzioneArea prevenzione per la comunitIgiene e San.Pubbl.Igiene degli alimenti e della nutr

Prevenz.e sicurez. degli amb. LavServizi.veterinari

©UCSC

Dire ttor e General e

Dire ttor e Sanitario Dire ttor e Ammi nistra tivo

Controllo di gestione

Personale

Distr etto Presid i ospedaleri

Diparti men to

di preven zione

Igiene degli alimenti

Igiene pubblica

Igiene degli ambientidi vita e di lavoro

Servizio veterinario

Poliambulato rio

Unità di

valutazione geria tric a

PresidioA

PresidioB

PresidioC

SERT Consultorio

Organigramma ASL

(Perrella, 2008)

Coordinatore

socio-sanitario

©UCSC

Funzioni del Distretto - oggi

• Produttore di prestazioni di assistenza primaria,

- organizzazione dipartimentale

- coinvolgimento i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta.

- programmi ed attività intersettoriali (enti locali)

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• Coordinamento ed integrazione delle attività dei servizi e dei dipartimenti dell’azienda USL

- distretto coordina i diversi servizi coinvolti al fine di garantire la continuità assistenziale

- organizza l’accesso dei cittadini a tutte le prestazioni ed i servizi,

- valorizza l’integrazione tra i servizi e la rete sociale di solidarietà.

Funzioni del Distretto - oggi

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©UCSC

• Governo della domanda di servizi

- valutazione sistematica dei problemi di salute

della popolazione di riferimento.

- Piano Attività Territoriali

Funzioni del Distretto - oggi

©UCSC

…. integrare sistemi e valori, modelli teorici e strumenti, eccellenza professionale e umanizzazione dell’assistenza.

Senza integrazione non saremmo in grado di utilizzare le risorse in maniera efficiente.

Senza integrazione avremmo tecniche senza cuore e sistemi senza anima, che non curerebbero e non permetterebbero la crescita individuale e dell’intera comunità.

L’integrazione è la chiave per la qualità (Øvretveit, 2000)

©UCSC

L’integrazione socio –sanitaria

� Si definiscono presta zioni socio-sanita rie tutte le att ività att e a soddisfa re, mediant e

percorsi assistenzi ali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono

unitaria mente prest azioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di

garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra l e az ioni di cura e quell e di

riabilita zione (a rt. 3-septies, co.1)

Gestione ed organizz azione:

� La Regione: disciplina crit eri e modalità medi ante i quali i Comuni e le Azi ende

sanitarie g arantis cono l’integra zione, su base distrettual e, delle prestaz ioni socio-

sanitarie di rispettiva co mpetenz a;

� Svolge attività di vigilanza e coordinamento sul rispetto delle indicazioni date ad

aziende sanita rie e Comuni, con il Concorso della Conferenz a permanente per l a

programmazione sanita ria e socio -sanita ria regionale.

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Accordo Stato-Regioni 29.07.2004

“Unità Primaria di Assistenza Territoriale” (UTAP)

In attuazione del PSN 2003-05, per le cure pri marie:

Sperimentazione di “presidi integrati per le cure primarie” , formati dall’associazione di più

medici, per un elevato grado di integrazione;

• Ambiti territoriali determinati (circa 16.000-25.000 ab.), con specifiche attrezzature (es.

Collegamento in rete delle UTAP con distretto),

Finalità: continuità assistenziale 24 ore su 24 e 7 giorni su 7; assistenza domiciliare, pronto

soccorso di base e medicazione; corretta gestione dei percorsi di cura in collegamento con distretti,

ospedale e servizi sociali; erogazione diretta di alcune attività specialistiche.

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©UCSC

Cittadi no

bisogno

UTAP soddisfa la doma nda

MMG ge stis ce i percors i

sa ni tari e s ociali

PLS

SPECIALIS TA gesti sce

l’ assis tenza

domici liare

MCA

UTAP soddisfa la doma nda

MMG ge stis ce i percors i

sa ni tari e s ociali

PLS

SPECIALIS TA gesti sce

l’ assis tenza

domici liare

MCA

altri poli della

rete i nter naaltri poli della

rete i nter na

ospedal einv ia

qua ndo è

necess ario

riprende

in caric o

al ritor no

UNITA’ TERRITORIALE ASSISTENZA PRIMARIA (UTAP)

Bellentani, 2009©UCSC

L’assistenza primaria e il MMG

• L'assistenza primaria dunque, rappresent a il primo momento di accesso dei pazienti al servizi o s anitari o e il medico di medici na general e deve saper i ndirizz are i pazienti all a ret e i nt egrata dei servizi sanitari e s ocio-sanitari.

• Da un esame della lett erat ura nazionale emerge con chiarezza una condizione di dis agio nel viss uto dei medici di medici na general e , che mani festano la loro frustrazione. Q uesta frustrazi one deriva da una condizi one di isol ament o e di aut oreferenzialità che li ha portati a divent are dei sol isti nell' erogazione di assistenz a primari a. Per la fimmg è necessaria una ri fondazi one della medici na general e, non più intes a c ome

medicina d' attesa, ovvero di cura del pazient e nel moment o in c uisi present a i n ambulat ori o, ma di iniziativa dove l’ assistenza èper l a gran part e “est ensi va” e caratterizz ata dall a presa in carico a l ungo term ine , dove il val ore dei processi di c ura èrappresentat o dalla capacit à di presi di are la c onti nuità dell e c ure e dall a qual ità delle relazi oni c he si stabiliscono t ra terapeuta e pazi ent e.

©UCSC

Il SSN per rispondere ai bisogni sanitari territoriali,

istituisce:

le UTAPDefinite come presidi integrati per le cure primarie gestite dall'associazione di

più medici di medicina generale che operano in una sede unica, garantendo così un elevato livello di integrazione tra la medicina di base e

la medicina specialistica.

Gli obiettivi generali perseguiti con questo modello si collocano nella filosofia aziendale e

possono essere così declinati:

• riaf fida re al Med ico d i f iducia la funzione di Sa lute Pubb lica inte sa come risposta unitaria e g loba le a i bisogni di Sa lute di una Comunità;

• ind ividua re un rife rimento unico in un te rrito rio, guidando la restituzione de lle competenze alla Comunità in te rmini d i governo e gestione della Salute, a nche attrave rso la promozione dell’integrazione o rganizzativa e profe ssiona le;

• garantire la continuità de ll’assistenza tra le va rie componenti de lla rete de i serv izi te rritoriali e f ra que sti e l’Ospeda le – ammissione e d imissione prote tta.

©UCSC

Ottimizzazione Fondata

Su Standardqualitativi

Ruolo attivo delle Amministrazioni Locali

Centralità del paziente

Principi delle Utap

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©UCSC

Valori di riferimento per il triennio 2002-2004 e valori rilevati anno 2002

Valori

percentuali di

rife rimento 2002-2004

Valori

percentuali

rilevati Anno 2002

3,9%

49,5%

46,6%45,5%

5%

49,5%

A

B

C

MACRO LIVELLI DI ASSISTENZA

Assistenza sanitaria

collettiva in ambiente di

vita e di lavoro

Assistenza ospedaliera

Assistenza distrettuale

totale

©UCSC

2222

Stato di salute e stili di vita: la realtà italiana

©UCSC

2323

The epidemiological revolution of the 20th century in Italy

De Flora S. FASEB 2005

Deathsper 100.000

(crude rates)

©UCSC

24

0 20 40 60 80 100

Attuale r ipartizione della

spesa sanitaria in USA (%)

Contr ibuto potenziale alla

riduzione della mortalità

(%)

Fattori b iologi ci Fattori ambi entali

Stili di vita Servizi sanitari

Relazione tra determinanti di salute e Relazione tra determinanti di salute e ripartizione della spesa sanitaria ripartizione della spesa sanitaria pubblica negli U.S.A. (pubblica negli U.S.A. (H.C.F.AH.C.F.A.).)

Dever, modificato da: de Belvis, Volpe, 2008

7

©UCSC

25

• Le malattie cardiovascolari e le neoplasie sono

responsabili del 70% dei decessi,

• percentua le che supe ra l’80% quando si considerano anche

il dia bete, le ma lattie resp irato rie e de l d ige rente.

• Nei Paesi sviluppati, il 50-60% del carico di malattia

espresso in DALYs è causato da soli sette fattori di rischio

principali

• tabagismo, ipertensione a rte riosa, alcol, ecce sso d i

cole ste rolo, sov rappeso, sca rso consumo di f rutta e ve rdura,

inattiv ità f isica.

WHO Europa, 2004©UCSC

26

CAUSE

Burden of disease

(migliaia di Daly)

% di tutte

le cause

Decessi

(migliaia)

% di tutte le

cause

Malattie cardiovascolari

Disturbi neuro psichiatrici

Tumori maligni

Malattie dell’apparato digerente

Malattie respiratorie

Disturbi degli organi di senso

Malattie muscolo-scheletriche

Diabete

Malattie del cavo orale

Totale malattie croniche

34.421

29.370

17.025

7.117

6.835

6.339

5.745

2.319

1.018

23%

20%

11%

5%

5%

4%

4%

2%

1%

5.067

264

1.855

391

420

0

26

153

0

52%

3%

19%

4%

4%

0%

0%

2%

2%

WHO Europa, 2004

©UCSC

2727

La stima del Burden of Disease-DALYs –nei Paesi sviluppati mondo (WHO)

Tab. 14 - Le pr ime dieci caus e di DALYs nei Paes i ad alt o livell o s ocio-ec onomic o. Proiezione al 2030 nel mondo (s cenario di base)

Pos izione Mal att ia o Dis turbo Percentuale dei D ALY s totali

1 Dis turbi depressivi unipolari 9.8

2 Mal att ie c ardiovascolar i 5.9

3 Alzhei mer ed al tre demenze 5.8

4 Dis ordini al cool c orrelat i 4.7

5 Diabete melli to 4.5

6 Mal att ie c erebrovascolar i 4.5

7 Perdit a dell'udito 4.1

8 Tumore del s istema respirator io 3.0

9 Osteoart rite 2.9 10 BPCO 2.5

Fonte: nostra elaborazione su dati W HO (Mathers , 2006)

©UCSC

2828

I valori orientativi di riferimento dei LEAe valori rilevati anni 2000-2001-2002

(Tavolo Costi - LEA) e Corte Conti 2006

Valori

percentuali di ri ferimento per i l

trienn io 2002-

2004

Valori

pe rce ntu al i

rile vati Anno

2000

Valori

percentuali

ri levati Anno

2001

Valori

pe rce ntu al i

rile vati Anno

2002

A

B

C

MACRO LIVELLI DI

ASSISTENZA

Assistenza sanitaria collettiva in

ambiente di v ita e d i la voro

Assistenza ospedaliera

Assistenza

distrettuale totale

45,5%

4,3%

47,6%

48,1%

3,6%5%

46,6%49,5%

3,9%

49,5%

46,6%49,8%

I valori di riferimento per 2005I valori di riferimento per 2005--07, definiti dal PSN 200607, definiti dal PSN 2006--08, sono: 08, sono:

5% prevenzione; 51% 5% prevenzione; 51% ass.ass. distrettuale, 44% distrettuale, 44% ass.ass. ospedalieraospedaliera

Nel 2004 la Corte dei conti ha rilevato una spesa del 3,7% per lNel 2004 la Corte dei conti ha rilevato una spesa del 3,7% per la a prevenzioneprevenzione

8

©UCSC

Rapporto Rapporto OsservasaluteOsservasalute 20092009

176 176 RICERCATORIRICERCATORI

9393 INDICATORIINDICATORI

2626 APPROFONDIMENTIAPPROFONDIMENTI

2222 BOXBOX

©UCSC

Ricciardi, 2009

Le migliori e peggiori performance regionali secondo il Rapporto “Osserv asalute”

©UCSC

©UCSC

April e, 2010

9

©UCSC

April e, 2010©UCSC

ItaliaItalia 19611961 20082008 VariazVariaz. .

V.A.V.A.

VariazVariaz..%%

60 anni M60 anni M 768768 906906 138138 1818

60 anni F60 anni F 849849 950950 101101 1212

80 anni M80 anni M 286286 527527 241241 8484

80 anni F80 anni F 415415 724724 309309 7575

Sopravviventi su 1000 nati viviSopravviventi su 1000 nati vivi

April e, 2010

©UCSC

Chi sono questi anziani?Chi sono questi anziani?

Gli ultra 65enni di oggi sono composti dalla generazione nata Gli ultra 65enni di oggi sono composti dalla generazione nata

prima della Repubblica, prima della Repubblica,

che piche piùù di ogni altra ha contribuito alla ricost ruzione e alla rinascitdi ogni altra ha contribuito alla ricost ruzione e alla rinascit a del Paes e, a del Paes e,

e che oggi appare disorientat a di fronte agli sconvolgimenti dele che oggi appare disorientat a di fronte agli sconvolgimenti dell a co mposizione l a co mposizione

e del ruolo della fa miglia e del ruolo della fa miglia -- se mpre pise mpre piùù modificat a da ca mbia menti modificat a da ca mbia menti

demogra fici, e conomici e soci ali demogra fici, e conomici e soci ali -- e del t radizional e supporto che questa e del t radizional e supporto che questa

aveva finora fornito agli anziani.aveva finora fornito agli anziani.

La prossima generazione di sessantacinquenni sarLa prossima generazione di sessantacinquenni saràà formata da formata da

coloro che coloro che ““ amavano i amavano i BeatlesBeatles e i e i RollingRolling StonesStones”” (I Ragazzi (I Ragazzi

del 1945)del 1945)

©UCSC

Gli anziani (2003)Gli anziani (2003)

Condizione Età Maschi Femmine Totale

Non coniu-gati/e

60-69 13 % 31 % 23 %

70+ 23 % 67 % 50 %

Vivono da soli/e

60-64 8 % 12 % 10 %

65+ 13 % 37 % 27 %

Senza figli 65+ 12 % 15 % 14 %

Figli >50km 65+ 4 % 4 % 4 %

Contatti rari 65+ 13 % 11 % 12 %

2,9

milioni

Gesano, 2008

10

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Assistenza residenziale a soggett i anzian i fragiliAssistenza residenziale a soggett i anzian i fragili

Il rapporto tra numero di assistiti Il rapporto tra numero di assistiti nel Nord Est e Sud nel Nord Est e Sud èè di 9 a 1.di 9 a 1.

©UCSC

Osse rvasa lute, 2008

Accessibilità delle Strutture residenziali

socio-assistenziali agli anziani

©UCSC

©UCSC

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©UCSC

i

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io

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e

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aOsse rvasa lute, 2008 ©

UCSC

Il futuro del Il futuro del ““care ratiocare ratio””

Care ratio = Rapporto tra N° anziani 70+ aa. e N° donne 40-59 aa.

ITALIA: Scen ario Cen trale

0 ,9

1 ,2

1 ,5

1 ,8

2 ,1

2 ,4

2 ,7

3 ,0

2005

2010

2015

2020

2025

2030

2035

2040

2045

2050

MF70+ / F40-59

Totale

Italiani

Gesano, 2008

©UCSC

Osse rvasa lute, 2008

Popolazione (per 100) “anziana”(65-74 anni) o “molto anziana”(75 anni ed oltre) per regione -Situazione al 1° gennaio 2003 e variazione media annua (per 100) nel 2003-2006

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Accountability, Performance

(e Libertà)

(UCSC, Roma 19-20 maggio 2010)44

12

© UCSC

45

Accountability

Parola chiave della democrazia anglosassone.

“In Ita lia non è stata ancora tradotta” (Indro Montanelli, La Stanza, Corrie re della Se ra, 12.04.1999)

Indica il dove re di documenta re, di rendiconta re ciò che siè fatto a chi ci ha dato l’incarico e/o ci paga lo stipendioe/o ci ha messo a d isposizione altre risorse, quindi nellapubblica amministrazione anche i cittadini in quantocontribuenti oltre ai committenti ist ituzionali.

Un esempio: LA RELAZIONE SANITARIA

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Ambiti e applicazioni dell’epidemiologia (Martinez Navarro)

1.Fissazione di prioritá e de finizione degli obiettivi

2.Valutazione di efficacia reale e teorica

(effectiveness and efficacy)

•INTERVENTI DI PROMOZIONE E PROTEZIONE

DELLA SALUTE

1.Orientamento sulle caratteristi che territori ali dei fenomeni salute-malattia

2.Anal isi sulla storia naturale delle patologie

3.Valutazione della qualitá degli interventi

•ASSISTENZA CLINICA

1.Anal isi sull’ accessibilitá ai servi zi•GESTIONE DEI SERVIZI

1.Investigazione, e anal isi dei d eterminanti di

salute-malattia e de i bisogni di salute 2.Fissazione di prioritá di azione

3.Valutazione degli interventi

POLITICHE SANITARIE E PIANIFICAZIONE DI

SERVIZI

1.Fissazione di prioritá e de finizione degli obiettivi

2.Valutazione di efficacia reale e teorica

(effectiveness and efficacy)

•INTERVENTI DI PROMOZIONE E PROTEZIONE

DELLA SALUTE

1.Orientamento sulle caratteristi che territori ali dei fenomeni salute-malattia

2.Anal isi sulla storia naturale delle patologie

3.Valutazione della qualitá degli interventi

•ASSISTENZA CLINICA

1.Anal isi sull’ accessibilitá ai servi zi•GESTIONE DEI SERVIZI

1.Investigazione, e anal isi dei d eterminanti di

salute-malattia e de i bisogni di salute 2.Fissazione di prioritá di azione

3.Valutazione degli interventi

POLITICHE SANITARIE E PIANIFICAZIONE DI

SERVIZI

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© UCSC

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Obiettivo della R.S.S.

Descrivere lo stato di

salute della popolazione

ed i relativi determinanti

13

© UCSC

49

La Relazione sullo Stato diSalute: Obiettivi

• La relazione sullo stato di salute di una USL, di una regione o di nazione dovrebbe fornire elementi conoscitivi sufficienti e idonei a:

– doc ument are l a frequenz a e la distribuzi one dei fenomeni di

salut e/malatti a

– conoscere i bisogni s anitari nell a loro genesi, di namica e

distri buzi one

• funzione epidemiologica descrittiva

– indivi duare i possi bili fattori det erminanti l a distri buzione dei

fenomeni di salut e/malatti a da indagare mediante studi speci fici

• funzione epidemiologica analitica

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50

La Relazione sullo Stato di Salute: Obiettivi

• La relazione sullo stato di salute di una USL, di una regione o

di nazione dovrebbe fornire elementi conoscitivi sufficienti e

idonei a:

– cons enti re la valutazi one dell’efficaci a e dell’efficienza degli

interventi e dei servizi soci o-sanit ari, del la loro accessi bilit à e del

soddisfaciment o dell’ utenza

• funzione valutativa

– identi ficare le “aree problematic he”, cioè quei fenomeni sanitari,

quell e aree geografic he o quell e c ondizi oni organizz ative dei

servizi, c he, i n rel azione alla l oro ril evanz a epidemiologic a,

richiedono un i ntervento prioritari o

• funzione di orientamento alle decisioni

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51

Perché la Relazione Sanitaria?A oltre quindici anni dalla sua istituzione, la ASL si trova oggi

di fronte ad una doppia sfida:

- coniugare il soddisfacimento appropriato e

tempestivo de i bisogni di salute de i singoli e delle comunità,

nel rispetto de i vincoli economici e finanziari,

- dare trasparenza all’azione istituziona le, per

consentire a soggetti esterni ed interni – primo f ra tutti il

cittad ino - alla sua gestione di va luta rne la performance.

Come assicurare che il management delle AziendeSanitarie possa disporre di tale substrato conoscitivo?

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52

Perché la Relazione Sanitaria?Se, nel gove rno de lle Aziende Sanita rie la disponibil ità di

informazioni sui bisogni di salute della popo lazione e sulle

modalità di uti lizzazione dei servizi costituisce un presupposto

ormai irrinunciab ile alle decisioni di pianificazione, programmazione ed organizzazione delle attività,

tuttavia, la valutazione dello stato di salute d i una popo lazione

ha rappresenta to e rappresenta tutto ra un problema di ordineteorico e applicativo non indifferente.

14

© UCSC

La diffusione della RSS in Italia (2008)

• Meno del 25% delle ASL adotta e rende pubblica la propria “RelazioneSanitaria”, prevista fin dalla Legge833/78•a riprova del fatto d i quanto sia pocoapplica to il principio del “misura re per decidere”.

• Considerando il totale de lla popo lazionecoperta da tale strumento, questacorrisponde a poco più di 17.300.000 abitanti, pari al 29,6% dellapopolazione italiana, con disomogene itànella diffusione sul te rritorio nazionale.

ISOLE

4%SUD

12%AREA NORD-

OVEST

16%

NO RD-EST

41%

CENTRO27%

de Belvis AG, Volpe M (2008)

© UCSC

54

Le fasi della valutazione e del soddisfacimento deibisogni di salute. Confronto tra l’approccio dicomunità (in neretto) e quello clinico (in rosso)

de Belvis, Volpe, 2008

© UCSC

Le competenze basilari del Medico diMedicina Generale (WONCA, 2005)

1. Primary care management

2. Person- centred care

3. Specific problem solving skills

4. Comprehensive approach

5. Community o rientation

6. Holistic approach

© UCSC

ATTIVITÀ/SERVIZI DI PRIMARY CARE

Canada Australia NuovaZelanda

Danimarca Svezia United

Kingdom

Medicin a ge ner ale G estion e di p robl emi di salut e emer gen ti (mi nor heal th p roble m) , no n ur genti

patolo gie cr onich e

Coordi nam ento con medici na sp ecialistica osped aliera /ter rito riale

● ● ● ● ● ●

Assistenza p er patol ogie t rau matic he e non , senz arischio vit ale ( 24h su 2 4) ●

Salute m ater no in fantile

Assistenza p re/ post natal e

Counsellin g p recon cezion ale

● ● ● ● ● ●

Progra mmi di scr eeni ng e vaccin azioni

● ● ● ● ● ●

Prevenzio ne Pr omozi one delle s alute , Prog ra mmi

educazi one per patol ogie c ronic he (Asma e dia bete ) ● ● ● ● ● ●

Counsellin g nu trizion ale

Progra mmi di ge stion e pes o del cor po ● ● ●

Servizi pe r le di pen denz e

● ●

Servizi di sal ute ment ale

● ● ● ● ● ●

Medicin a scola stica

● ● ●

Assistenza d omicilia re (M MG, in fer mieri, far macisti )

● ● ● ● ●

Definizionedegli elementidel sistemadi valutazione

Fase1111

15

© UCSC

ATTIVITA’/SERVIZI DI PRIMARY CARE

Canada Australia NuovaZelanda

Danimarca Svezia United

Kingdom

Assist enz a ai ma lati terminali

Cure pa llia tive ● ● ● ●

Servizi di supporto onco logic o

Servizi di r ia bil tazi one

● ● ● ● ● ●

Lungodege nza

● ●

Procedure str ument ali non c ompl esse

Servizi di assi ste nza psi cosoc iale (c ounsel lings u

probl emi fi sici, emot ivi, finanzi ar i) ●

Odont oia tr ia

● ● ● ●

Logope dia

● ●

Farmacia

● ● ●

Podo logia

Definizionedegli elementidel sistemadi valutazione

Fase1111

© UCSC

E l’assistenza primaria?

58

© UCSC

Perché è difficiledocumentare, valutare e programmare in sanità?

59

© UCSC

• Perché è più facile fare goverment che governance

• Per la differente natura del welfare mix, con attori

pubblici e privati e dei soggetti

•Per la natura del bene salute, difficile da misurare e

valutare

•Perché i medici sfuggono alla valutazione

•Perché ai sistemi di valutazione non seguono chiari

e condivisi meccanismi di incentivazione (e di

censura/sanzione)

•Perché è difficile programmare (ed organizzare) le

reti

•…

16

© UCSC

• Perché è più facile fare goverment che governance

• Per la differente natura del welfare mix, con attori pubblici e privati e dei soggetti

•Per la natura del bene salute, difficile da misurare e valutare

•Perché i medici sfuggono alla valutazione

•Perché ai sistemi di valutazione non seguono chiari e condivisi meccanismi di incentivazione (e di censura/sanzione)

•…© UCSC

I sistemi di Mc Sherry e Pearce

Mod. da Tedeschi, 2004

Processi clinici-assistenziali

Processi di supporto

Processi amministrativie gestionali

Corpora teGovernance

Health care

governanc e

Contro lsAssurance

ClinicalGovernance

© UCSC

Le strategie e gli ostacoli

Campbel l, 2002: Analisi qualitativa su 12 PCTs nel Regno Unito

Gli ostacoli

- Strut turali (manage ment de bole

o leve cont rattuali sulla MbB)

-Risorse (Caren za di staff, tro ppe

cose da fare t ropp o velocemente,

capacità, sistemi informativi)

-Culturali (Biasimo,… )

- …

Le s trate gie

- Piani form ativi

aziendali/pe rsonalizzati (93 %)

- Forma zione in loco (81 %)

- Risk man agemen t (76 %)

- Analisi dei reclami (50%)

- Condivisione delle migliori p ratiche

(62 %)

- Sviluppo di p rotocolli e linee guida

(45 %)

-Schemi di incentivazion e (esclusa la

prescrizione , 43 %)

-…

© UCSC

Clinical Governance requires doctors to:

� think diffe rently about accountabil ity and autonomy;

� accept that the ir clinical work should be subject to scrutinyby their peers;

� teams rather than individuals should be dominant in the delivery of healthca re;

� accept that decision-mak ing about cl inica l matte rs hasresource implica tions that doctors need to manage

� focus more on patient dive rsity and centerdness

Clinical governance might be better thought of as a system of management peculiar to health systemswhere those with the funds and those with clinicalskills can work together.

Malcolm L, BMJ, 1999

17

© UCSC

• Perché è più facile fare goverment che governance

• Per la differente natura del welfare mix, con attori pubblici e privati e dei soggetti

– Perché è difficile programmare (ed organizza re) le re ti

•Per la natura del bene salute, difficile da misurare e

valutare

•Perché i medici sfuggono alla valutazione

•Perché ai sistemi di valutazione non seguono chiari

e condivisi meccanismi di incentivazione (e di

censura/sanzione)

•Perché è difficile programmare (ed organizzare) le

reti

•…

© UCSC

The Tallinn Charter

• Within the political and instit uti onal framework of eac h country,

a healt h s ystem is the ensemble of a ll public and private

organizations, institutions and re source s mandated to

improve, mainta in or resto re hea lth.

• Health systems encompass bo th pe rsonal and popula tion

serv ices, as well as activiti es t o infl uence t he polici es and

actions of other sectors t o address t he s ocial, environment al and

econom ic det erminants of healt h.

• […] healt h systems are more t han health care and i ncl ude

disease prevention, healt h promotion and efforts t o infl uence

other sectors t o address healt h c oncerns i n t heir polici es.

WHO, 2008

© UCSC

• Perché è più facile fare goverment che governance

• Per la differente natura del welfare mix, con attori

pubblici e privati e dei soggetti

•Per la natura del bene salute, difficile da misurare e valutare

•Perché i medici sfuggono alla valutazione

•Perché ai sistemi di valutazione non seguono chiari

e condivisi meccanismi di incentivazione (e di

censura/sanzione)

•…

© UCSC

68

Caratteristiche dei fenomeni salute-malattia e della loro misurazione

•Sono fenomeni sociali, multidimensionali

•Dinamic i, a rapida evoluzione

•Inquadrabili in un quadroconcettuale complesso

•Dimensioni soggettive e oggettive

•Dimensione territoriale, temporale

• Integrazione tra diverse fonti e indagini

18

© UCSC

69

• scarsa disponibilità diinformazioni

• intempestività di quelledisponibili

• scarsa disponibilità diinformazioni

• intempestività di quelledisponibili

Williams R, Wright J. Health needs assesment. Epidemiological issues in health needs assessment. BMJ 1998; 316: 1379-82.Donabedian A. Aspect of medical care administration. UMI Books on Demand, 1973.

Punti critici dei dati sulla salute

«ciò che non si misura non si può migliorare» (A. Donabedian)

© UCSC

Gli indicatori contenuti nel D.M. del 12/12/01

Sistema di garanzie per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria

© UCSC

Percentuale di vaccinatiDefinizione: Proporzione di vaccinati, nell’anno,

rispetto alla popolazione di età inferiore ed uguale a 24 mesi

N. vaccinati di etN. vaccinati di etàà < 24 mesi < 24 mesi X X 100100

Popolazione residente di etPopolazione residente di etàà << 24 mesi24 mesi

La popolazione considerata è quella media dell’anno.

Fonte dei dati:

Numeratore : Ministero della S alut e

Denominat ore: ISTAT

Note: Nuovo calendari o delle vaccinazioni obbli gat orie e raccomandate

per l’ età evolutiva D.M. 7/4/1999

Parame tro d i rife rimento: 95 – 100% © UCSC

19

© UCSC

Tra le Regioni si registra un gradiente geografico ben marcato di mortalitàintraospedaliera per infarto miocardicosoprattutto nella cosiddetta fascia dei giovani adulti (soggetti di età inferiore ai 40 anni). Tale fenomeno non segue il comportamento registrato in tutte le fasce di età

%dec ed uti%dec ed uti%dec ed uti%dec ed uti sul t otal e sul t otal e sul t otal e sul t otal e ric ove rati in far toric ove rati in far toric ove rati in far toric ove rati in far to

% giovani < 40 anni deceduti % giovani < 40 anni deceduti % giovani < 40 anni deceduti % giovani < 40 anni deceduti per inf arto/tot. decedu ti infartoper inf arto/tot. decedu ti infartoper inf arto/tot. decedu ti infartoper inf arto/tot. decedu ti infarto

mort alità os ped aliera pe r infart o

mort alità os ped aliera pe r infart o dei giova ni adul ti

Piem onte 12.4 7.8

Val le d ' Aos ta 13.9 10.3

Lom bard ia 10.9 9.7

Bolz ano 15.7 10.2

Trento 13.9 4.0

Trentino-Al to Adige 14.8 7.2

Veneto 15.9 5.8

Friu l i -Venez ia Giu l ia 9.4 4.3

Liguria 15.3 9.8

Em i l ia-Rom agna 15.8 7.3

Tos c ana 11.6 7.7

Um bria 12.9 6.3

M arc he 12.9 6.3

Laz io 13.9 13.1

Abruz z i 10.0 7.4

M ol is e 8.6 14.3

Cam pania 5.8 19.8

Pugl ia 5.8 18.1

Bas i l ic ata 4.3 17.9

Calabria 6.0 16.8

Sic i l ia 5.0 15.4

Sardegna 10.7 9.6

IT ALIAIT ALIAIT ALIAIT ALIA 11.111.111.111.1 9.89.89.89.8

© UCSC

74

Corso di Laurea in Economia e Gestione dei Servizi

Conferenza Permanente Stato-RegioniIntesa 23 Ma rzo 2005

Per le misure di qualità, efficienza ed appropriatezza ci si

avvale del Nuovo Sistema Informativo Sanitarioistituito presso il Ministero.

Indirizzo, Coordinamento e Controllo sono esercitate dalla

Cabina di Regia

Le Regioni sono responsabili per definizione, conferimento e

aggiornamento dei dati

Va previsto il trattamento di dati individuali in grado di

associare il codice f iscale del cittadino alle prestazioni

sanitarie.Bellentani, 2005

© UCSC

75

Gli assi del nuovosistema informativo

Bisogno sanitario, attraverso il monitoraggio

delle prescrizioni dei servizi

Devoluzione

INTERAZIONE MEDICO-PAZIENTE –

PERCORSO DEL PAZIENTE

Capacità di risposta del SSN attraverso le strutture ospedaliere e territoriali

(PSN 2006-2008)

© UCSC

20

© UCSC © UCSC

1. Revisione dei progetti italiani

di disease management più rilevanti

I nostri due obiettivi

© UCSC

2. Valutazione quantitativa

del grado di adesione di questi progettialle evidenze scientifiche

I nostri due obiettivi

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

Il progetto nazionale

IGEA:“Integrazione, Gestione e

Assistenza per il diabete”

21

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

Il progetto nazionale

IGEA:“Integrazione, Gestione e

Assistenza per il diabete”- La malattia numero uno

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

Il progetto nazionale

IGEA:“Integrazione, Gestione e

Assistenza per il diabete”- La malattia numero uno

- Registri e valutazione

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

Il progetto nazionale

IGEA:“Integrazione, Gestione e

Assistenza per il diabete”- La malattia numero uno

- Registri e valutazione

- Grande autonomia

regionale

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

Il progetto toscano

“Dalla medicina d’attesa alla sanità d’iniziativa”

22

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

Il progetto toscano

“Dalla medicina d’attesa alla sanità d’iniziativa”

- Globale

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

- Globale

- Evidence-based

Il progetto toscano

“Dalla medicina d’attesa alla sanità d’iniziativa”

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

Il progetto toscano

“Dalla medicina d’attesa alla sanità d’iniziativa”

- Globale

- Evidence-based

- Dimensione economica

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

Progetto “Leonardo”

Regione Puglia

23

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?

- Diabete e Insufficienza

Cardiaca

Progetto “Leonardo”

Regione Puglia

Quali sono le esperienze italiane?

© UCSC

- Diabete e Insufficienza

Cardiaca

- Psicologia per il self-

management

Progetto “Leonardo”

Regione Puglia

Quali sono le esperienze italiane?

© UCSC

- Diabete e Insufficienza

Cardiaca

- Psicologia per il self-

management

- Il primo software dedicato

Progetto “Leonardo”

Regione Puglia

Quali sono le esperienze italiane?

© UCSC

Progetto “Raffaello”

Regioni Marche e Abruzzo

Quali sono le esperienze italiane?

24

© UCSC

Progetto “Raffaello”

Regioni Marche e Abruzzo

- Prevenzione cardiovascolare

Quali sono le esperienze italiane?

© UCSC

Progetto “Raffaello”

Regione Abruzzo

- Prevenzione cardiovascolare

- Forme associative in

medicina

Quali sono le esperienze italiane?

© UCSC

Progetto “Raffaello”

Regione Abruzzo

- Prevenzione cardiovascolare

- Forme associative in

medicina

- Rigore epidemiologico

Quali sono le esperienze italiane?

© UCSC

Quali sono le esperienze italiane?Una grande varietà di dimensioni

Quali sono le esperienze italiane?

25

© UCSC

Come valutarle?

© UCSC

Healthcare

Organizati on

Deli ver y Sys tem

Design

Decision

Support

Infor mati on

Systems

4 indicatori

8 indicatori

2 indicatori

4 indicatori

6 indicatori

1 indicatoriCommunity

Ser vices

Self-Management

Support

Come valutarle?

© UCSC

IGEA Toscana Leonard o Raffaello

supporto dai leader x x x

modello di cambiamento x x

dimensioni x x

incentivi x x

operatori multip li e distinti x x x x

funzione di case manager x x x x

interazioni pianificate x x x x

case finding x x

integrazione primary care x x

contatto nonambulatoriale x x

"one-stop shopping"

follow-up regolare x x x x

integrazione linee guida x x x x

rapporto con specialisti x x x

Registri di malattia x x

reminders/flagging x x

Pianificazione automatica x

performance feedback x

supporto di base x x x x

educazione del paziente x x x x

dispositivi autogestione

rappresentatività pazienti x x

ruolo col laborativo x x x x

valutazione routinaria x x x x

servizi di comun ità x

PERCENTUALE 56% 80% 56% 60%

Healthcare

Organiza tion

Delivery S ystem

Design

DecisionSupport

Informa tion

Systems

Communit y

Services

Self-Manag ement

Support

© UCSC

Come valutarle?

56%

80%

56%

26

© UCSC

Come valutarle?

Vantaggi...

Integrazi one con

pri mary care

Aderenza a

evidenze

...e svantaggi

Sistemi

infor mati vi

Integrazi one

socio-sanitari a

© UCSC

Come valutarle?

IGEA Toscana Leonardo Raffaello

studio controllato x

indicato ri di processo x x x x

indicato ri di risultato x x x x

valu tazione dei costi x

valu tazione delle reti sociali x

valu tazione della soddisfazione del paziente x

valu tazione della soddisfazione dei provider x

Gli approcci alla

misurazione dei risultati

© UCSC

Gli approcci alla

misurazione dei risultati

Come valutarle?

© UCSC

Stato di

attuazioneprogetto IGEA

(2009)

Come valutarle?

27

© UCSC

Il quadro di contestoIl quadro di contestoIl quadro di contesto

© UCSC

Gli attori del Servizio Sanitario

NazionaleBisog ni/Domanda Offerta Governo e controll o

MMG PLS

PS /Ospedale

ASL Regioni

Agenas

cittadino

Riabi litazione

Hospice

RSA, ADI

Farmaci e

Minister o

Zucchi, 2008

© UCSC

Sistema Informativo

Sanitario

Sistema Informativo

Sanitario

Strumento

informat ico

Data

Warehouse

Strumento

concettuale

Strumenti operativi

nel funzionigramma

ASL

Servizio Epidemiologia

Sistemi Informativi

Servizio Epidemiologia

Sistemi Informativi

Direzione

"strategica"Direzione Strategica

(DG / DS)

Direzione StrategicaDirezione Strategica

(DG / DS)(DG / DS)Zucchi, 2008 © UCSC

Questo strumento è il data warehouse

(DWH)

28

© UCSC

ricoverispecialistica

farmaceutica

1997

ANALISI "SPOT" (Customer Satisfaction, etc.)

mortalità anagrafi

2000

1999

1998

2001

ANALISIEPIDEMIOLOGICHE

(Registro Tumori, Mortalità, Ricoveri, etc.)

2002

ANALISICONSUMO RISORSE

INTEGRAZIONE "ORIZZONTALE"INTEGRAZIONE "ORIZZONTALE"

Analisi "V

ERTIC

ALI"

Analisi "V

ERTIC

ALI"

2003

Etc.

© UCSC

© UCSC © UCSC

Gli attori del Servizio Sanitario

NazionaleBisog ni/Domanda Offerta Governo e controll o

MMG PLS

PS /Ospedale

ASL Regioni

Agenas

cittadino

Riabi litazione

Hospice

RSA, ADI

Farmaci e

Minister o

Mod. da Zucchi, 2008

29

© UCSC

113

IL FINANZIAMENTO SANITARIO (D. L.vo 56/2000)

FINANZIAMEN TO

TRASFERIMENTI

PAGAMENTO DEGLI ERO GATORI

Medici di base

Quota capitaria

Farmacie

Prezzo

Specialisti

Tariffe specialistica

Case di cura

Tariffe DRGPresidioospedaliero

Fattori produttiv i

ASL

Regioni

IRAP, Add. IrpefTicket

IVA

(Stato)

Fondoperequativo

A.O .

PresidioOsp.

Tariffe DRG - ROD

PresidioOsp.

Fattori produttivi

o budget

Quota capitariaponderata

Tariffe DRG - ROD

Quota capitariaponderata

Mod.: da Pagano, Vi ttadini, 2004

© UCSC

© UCSC

A. Giulio de Belvis A. Giulio de Belvis

[email protected]@rm.unicatt.it

© UCSC

UNIVERSITA’ DI TORINO

ARESS PIEMONTE

Progetto DISTRICARE: Optimizing Public Health & Primary Care Governance

Direzione Sci entific a di Progett o: Prof. Gualt iero Ricciardi

30

© UCSC

““““DISTRICAREDISTRICAREDISTRICAREDISTRICARE””””: : : : fasi dell’interventoe soggetti coinvolti

Definizionedegli elementidel sistemadi valutazione

Fase1111

IL GRUPPO DI LAVORO PER LO SVILUPPO DEL PROGETTO

Definizionedel sistemadivalutazione

Fase2222

Implementazionediunaprocedurainformatica

semplificata

Fase3333

FaseTest del sistemasuunaASL campione

4444

RUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLO

� Project management

� Elaborazione delle

soluzioni definite dal

gruppo di lavoro

� Project management

� Elaborazione delle

soluzioni definite dal

gruppo di lavoro

� Impostazione

scientifica del

progetto

� Ricerca e revisione

sistematica della

letteratura

� Impostazione

scientifica del

progetto

� Ricerca e revisione

sistematica della

letteratura

� Interfaccia scientifica ed

applicativa

le professionalità piemontesi

� Personalizzazione della

metodologia agli indir izzi

programmatici del Piemonte

� Interfaccia scientifica ed

applicativa

le professionalità piemontesi

� Personalizzazione della

metodologia agli indir izzi

programmatici del Piemonte

RUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLO RUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLORUOLO

Univ ersi tà Ca ttol ica Grupp o di espe r ti

© UCSC

Eterogeneità dellerealtà territoriali

Come creare uno strumento trasversa le?- Esperienze internazionaliReview letteratura: PRIMARY CARE

PRIMAR Y CARE IN PRIMARY CARE IN

AUSTRALIAAUSTRALIA

PRIMARY CARE IN PRIMARY CARE IN NUOVA ZELANDANUOVA ZELANDA

FR OM EVID EN CE TO EXCE LLEN CEFROM EVID ENC E TO EXCE LLEN CELa La Cl ini calCl inical GovernanceGovernance nel Si stem a nel Si stem a

Sanitari o Ingl eseSanitario Inglese

FR OM EVID EN CE TO EXCE LLEN CEFROM EVID ENC E TO EXCE LLEN CELa La Cl ini calCl inical GovernanceGovernance nel Si stem a nel Si stem a

Sanitari o Ingl eseSanitario Inglese

Razionalizzazione della bibliografia raccolta e dei relativi contenuti sui temi di organizzazione sanitaria per ciascuno dei Paesi individuati come riferimento per l’acquisizione e studio di best practices

Razionalizzazione della bibliografia raccolta e dei relativi contenuti sui temi di organizzazione sanitaria per ciascuno dei Paesi individuati come riferimento per l’acquisizione e studio di best practices

Articolazionedel sistemasanitario

Articolazionedel sistemasanitario

Organizzazionedeidistretti e Primary

Care

Organizzazionedeidistretti e Primary

Care Figure professionalichiave

Figure professionalichiave

Iniziative in CG diparticolare interesseIniziative in CG diparticolare interessePrime valutazioni sui punti

di forza e debolezzaorganizzativa

Prime valutazioni sui puntidi forza e debolezza

organizzativa

Definizionedegli elementidel sistemadi valutazione

Fase1111

© UCSC

ProgettoProgettoProgettoProgetto ““““DISTRICAREDISTRICAREDISTRICAREDISTRICARE””””UnaUnaUnaUna misuramisuramisuramisura per la per la per la per la

Clinical Governance Clinical Governance Clinical Governance Clinical Governance territorialeterritorialeterritorialeterritoriale

Misurare per:

� quantificare� basare le decisioni su dati di fatto

(in aggiunta alle esperienze)� comparare (standard)� MIGLIORAREMIGLIORAREMIGLIORAREMIGLIORARE

OBIE TTIVI GE NERALI DI PROGE TTOOBIE TTIVI GE NERALI DI PROGE TTOOBIE TTIVI GE NERALI DI PROGE TTOOBIE TTIVI GE NERALI DI PROGE TTO

Progettazione, sviluppo e implementazione di uno strumento per la valutazione degli strumenti della Clinical Governance nell’erogazione dei servizi socio-sanitari territoriali.

© UCSC

Optimizing Primary Care Governance L’APPROCCIO ALLA

VALUTAZIONE DI DISTRICARERoma, 03 Luglio 2009

31

© UCSC

Agenda

� Punto 1 - I livelli di indagine utilizzato dallo strumento e le relativ e aree di

valutazione

� Punto 2 - L’organizzazione delle interviste di rilevazione

� Punto 3 - Lo sv iluppo dei report

� Stato di avanzamento di progetto – prossimi passi

� Punto 1 - I livelli di indagine utilizzato dallo strumento e le relativ e aree di

valutazione

� Punto 2 - L’organizzazione delle interviste di rilevazione

� Punto 3 - Lo sv iluppo dei report

� Stato di avanzamento di progetto – prossimi passi

© UCSC

di approccio alla

valutazione

I livell i di inda gine u tilizz at o dallo

strumento e le relati ve are e di

valu tazi one

PUNTO 1111

AZ IENDAAZ IENDAAZ IENDAAZ IENDA

Dist rett o 1Dist rett o 1Dist rett o 1Dist rett o 1

Clinical Gov.

Ar ea di bisog no 1Ar ea di bisog no 1Ar ea di bisog no 1Ar ea di bisog no 1

Pianific azio ne, Pianific azio ne, Pianific azio ne, Pianific azio ne, Pr ogr am mazioPr ogr am mazioPr ogr am mazioPr ogr am mazion e Co ntroll on e Co ntroll on e Co ntroll on e Co ntroll o

O rga nizzazio nO rga nizzazio nO rga nizzazio nO rga nizzazio neeee

Cult ur a Cult ur a Cult ur a Cult ur a d elld elld elld ell ’’’’ap pre ndim enap pre ndim enap pre ndim enap pre ndim entotototo

Rice rca & Rice rca & Rice rca & Rice rca & In nov azionIn nov azionIn nov azionIn nov azioneeee

Siste mi Siste mi Siste mi Siste mi inf or matiinf or matiinf or matiinf or mativivivivi

Social Social Social Social M ark etinM ark etinM ark etinM ark etingggg

L E A R E E D I V A L U T A Z I O N E

Presupposti

Analisi della doma nda livello Aziend a

Analisi della doma nda livello Aziend a

Misur azione perfo ma nce

Misur azione perfo ma nce

HTAHTASistema di Qualit à

Sistema di Qualit à

Risk Mana gem ent

Risk Mana gem ent

? ?? ?? ?? ? Valutazione e miglior ame nto ? ?? ?? ?? ?

? ?? ?? ?? ? Valutazione e miglior ame nto ? ?? ?? ?? ?

Clinical Gov.

per elementi

Specific i di

Area/Bisogno

Assistenza & Prove di Efficacia

Assistenza & Prove di Efficacia

Analisi della Doman da

Analisi della Doman da

Accounta bility

Accounta bility

Sistema di Qualit à

Sistema di Qualit à

Risk Mana gem ent

Risk Mana gem ent

Valutazion e e miglior ame nto

Valutazion e e miglior ame nto

Audit Assistenziale

Audit Assistenziale

Coinvolgi ment o Persone Assistite

Coinvolgi ment o Persone Assistite

I LIVELLI DI RILEVAZIO

NE

Clinical Gov.

TUTTI GLI

ELEM ENTI

Assistenza & Prove di Efficacia

Assistenza & Prove di Efficacia

Analisi della Doman da

Analisi della Doman da

Accounta bility

Accounta bility

Sistema di Qualit à

Sistema di Qualit à

Risk Mana gem ent

Risk Mana gem ent

Valutazion e e miglior ame nto

Valutazion e e miglior ame nto

Audit Assistenziale

Audit Assistenziale

Coinvolgi ment o Persone Assistite

Coinvolgi ment o Persone Assistite

Continuit àAssistenziale

Continuit àAssistenziale

Integ razion e socio sa nitari a

Integ razion e socio sa nitari a

Dist rett o 2Dist rett o 2Dist rett o 2Dist rett o 2Dist rett o Dist rett o Dist rett o Dist rett o …………Dist rett o nDist rett o nDist rett o nDist rett o n

Ar ea di bisog no 2Ar ea di bisog no 2Ar ea di bisog no 2Ar ea di bisog no 2

Ar ea di bisog no . ..Ar ea di bisog no . ..Ar ea di bisog no . ..Ar ea di bisog no . ..Ar ea di bisog no nAr ea di bisog no nAr ea di bisog no nAr ea di bisog no n

© UCSC

di approccio alla

valutazione

L’organiz zazi one de lle i nt ervist e di

r ilevazi one

PUNTO 2222

AZIENDAAZIENDAAZIENDAAZIENDA

DISTRETTODISTRETTODISTRETTODISTRETTO

Clinic al G ov.

AREE DI AREE DI AREE DI AREE DI BISOGNOBISOGNOBISOGNOBISOGNO

I S O G G E T T I C O I N V O L T I

Presuppos ti

Clinical Gov.

per Elementi

Specific i di

Area/Bisogno

I LIVELLI DI RILEVAZIO

NE

Clinical Gov.

TUTTI GLI ELEM ENTI

Respons abili F unzio ni di Dir ezion e Aziend ale e d in Sta ff alla Di rezio neRespons abili F unzio ni di Dir ezion e Aziend ale e d in Sta ff alla Di rezio ne

Respons abili F unzio ni di Dir ezion e Aziend ale e d in Sta ff alla Di rezio ne e /o Servizi specifi ci azien dali e tras vers ali alle are e di bis ogn o (es . Servizi o Epidemiol ogia)

Respons abili F unzio ni di Dir ezion e Aziend ale e d in Sta ff alla Di rezio ne e /o Servizi specifi ci azien dali e tras vers ali alle are e di bis ogn o (es . Servizi o Epidemiol ogia)

Respons abili dei Servizi per A rea di Fa bbiso gno i n fun zione dell’o rgani zzazion e aziendal e (ES. Dip arti ment o M ater no/I nfantil e, se rvizio a nziani distr ettual e, se rvizio dipend enze distr ettu ale)

Respons abili dei Servizi per A rea di Fa bbiso gno i n fun zione dell’o rgani zzazion e aziendal e (ES. Dip arti ment o M ater no/I nfantil e, se rvizio a nziani distr ettual e, se rvizio dipend enze distr ettu ale)

Respons abili dei DISTRET TI, R espo nsabili delle CATEG ORIE PROFESSIONALI oper anti n ei dist retti (M MG, PLS, I nfe rmie ri, Psicolo gi, Stru ttur e Accr editat e ecc. ), respo nsabili di alcu ne STRU TTURE ASSISTENZ IALI (Es. cons ultori, cou ntry hospit al, hospice ecc.)

Respons abili dei DISTRET TI, R espo nsabili delle CATEG ORIE PROFESSIONALI oper anti n ei dist retti (M MG, PLS, I nfe rmie ri, Psicolo gi, Stru ttur e Accr editat e ecc. ), respo nsabili di alcu ne STRU TTURE ASSISTENZ IALI (Es. cons ultori, cou ntry hospit al, hospice ecc.)

Gli sno di d ecision ali pe r tal e fas e d ella ril evazio ne s ono: Gli sno di d ecision ali pe r tal e fas e d ella ril evazio ne s ono: Gli sno di d ecision ali pe r tal e fas e d ella ril evazio ne s ono: Gli sno di d ecision ali pe r tal e fas e d ella ril evazio ne s ono: � di strib uzion e a nticipa ta d elle sc hed e di rilevazi one vari and o ldi strib uzion e a nticipa ta d elle sc hed e di rilevazi one vari and o ldi strib uzion e a nticipa ta d elle sc hed e di rilevazi one vari and o ldi strib uzion e a nticipa ta d elle sc hed e di rilevazi one vari and o l ’’’’ inte rvista in m om ento di inte rvista in m om ento di inte rvista in m om ento di inte rvista in m om ento di co ndivisio ne/i nteg razi oneco ndivisio ne/i nteg razi oneco ndivisio ne/i nteg razi oneco ndivisio ne/i nteg razi one�co nte mpo ra neitco nte mpo ra neitco nte mpo ra neitco nte mpo ra neitàààà/ sep arazi one dell/ sep arazi one dell/ sep arazi one dell/ sep arazi one dell ’’’’ int ervist a ris pett o a quell a con i dir etto ri di distr ettoint ervist a ris pett o a quell a con i dir etto ri di distr ettoint ervist a ris pett o a quell a con i dir etto ri di distr ettoint ervist a ris pett o a quell a con i dir etto ri di distr etto� g estio ne dei p unte ggi c onse guiti per ar ea CG dalla sing ola a reag estio ne dei p unte ggi c onse guiti per ar ea CG dalla sing ola a reag estio ne dei p unte ggi c onse guiti per ar ea CG dalla sing ola a reag estio ne dei p unte ggi c onse guiti per ar ea CG dalla sing ola a rea di bis ogn o ris pett o al liv ello di bis ogn o ris pett o al liv ello di bis ogn o ris pett o al liv ello di bis ogn o ris pett o al liv ello dis tret tual edis tret tual edis tret tual edis tret tual e

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© UCSC

sviluppo del

reporting

AZ IENDAAZ IENDAAZ IENDAAZ IENDA

DistrettoDistrettoDistrettoDistretto

Area di bisognoArea di bisognoArea di bisognoArea di bisogno

reportFOCUS

Presuppos ti

Area del la

clini cal

gov erna nce

Aree del la

clini cal

gov erna nce per

singol o

distre tt o

Comparazi one

dei dis tretti

Aree del la

clini cal

gov erna nce per

area bi sogno e

distre tt o

Rilevazione diretta

Risultati elaborati con medie aritmetiche

area di bis ogno

nei diversi

distre tti

Dati da aggregare

per lo sviluppo dei report

PUNTO 3333

Le pos sib ili vi ste in funzi one delle

aggre gazi on i

32

© UCSC

Stato di avanzamento di progetto – prossimi

passi

S t a

t o d i s

v i l u p p

oS

t a t o d

i s v i l u

p p o

S t a

t o d i s

v i l u p p

oS

t a t o d

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1111

3333

2222

4444

Fasi

p r o j e c t m a n a g e m e n tp r o j e c t m a n a g e m e n tp r o j e c t m a n a g e m e n tp r o j e c t m a n a g e m e n t

Apr

09

Definiz ione del s istema di valutazioneDefiniz ione del s istema di valutazioneDefiniz ione del s istema di valutazioneDefiniz ione del s istema di valutazione

Test del s istema Test del s istema Test del s istema Test del s istema su una ASL su una ASL su una ASL su una ASL campionecampionecampionecampione

I mple men taziI mple men taziI mple men taziI mple men tazio ne di un a o ne di un a o ne di un a o ne di un a p roc edu ra p roc edu ra p roc edu ra p roc edu ra inf or matic ainf or matic ainf or matic ainf or matic a

Definiz ione degli elementi del Definiz ione degli elementi del Definiz ione degli elementi del Definiz ione degli elementi del s istema di valutazionesistema di valutazionesistema di valutazionesistema di valutazione

Ma

r 09Feb09

Ava nzam ent oAva nzam ent oAva nzam ent oAva nzam ent o 10 0%10 0%10 0%10 0%

Ava nzam ent oAva nzam ent oAva nzam ent oAva nzam ent o 95%95%95%95%

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Ava nzam ent oAva nzam ent oAva nzam ent oAva nzam ent o 0%0%0%0%

Mag 09

Giu09

Lug09

Set

09

© UCSC

• Perché è più facile fare goverment che governance

• Per la differente natura del welfare mix, con attori pubblici e privati e dei soggetti

•Per la natura del bene salute, difficile da misurare e valutare

•Perché i medici sfuggono alla valutazione (personale e di comunità)•Perché ai sistemi di valutazione non seguono

chiari e condivisi meccanismi di incentivazione (e di censura/sanzione)

•…

© UCSC

Malcolm L, BMJ, 1999

Should clinical governance (in prima ry care ) be imple mented simpl y as an

extension a nd fo rmalisation of current initiatives:

•to monitor and au dit perfo rma nce

•to pro mote quality,

•to maximise clinical effectiveness through guidelines and evidence based

practice

•to establish comp rehe nsive information syste ms, co mput erised p ractice

registers pe rsonalised feedback on prescribing be haviour an d laboratory use,

and pee r group discussion of guidelines?

Or is it mechanism th roug h which tea ms of clinicians improve the quality o f care

while sharing the manage ment of scarce resou rces?

And what is the role of clinical gove rnance at the corporat e level?

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