L’ APPRENDIMENTO DEI PROCESSI DI...
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L’ APPRENDIMENTO DEI PROCESSI
DI LETTO-SCRITTURA
19 GENNAIO 2016 - Logopedista Dott.ssa TIZIANA BEGNARDI
Programma
• Il questionario da allegare allo screening
• La costruzione della lingua scritta nel bambino
secondo Ferreiro e Teberosky
• La metafonologia
• L’apprendimento formale della letto-scrittura:
il modello di Uta Frith
• Classificazione degli errori in scrittura
• Esempi di esercizi di metafonologia
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QUESTIONARIO
Vi chiediamo gentilmente di esprimere alcune valutazioni sul bambino.
Le informazioni così ricavate potranno esserci particolarmente utili, offrendoci la possibilità di avere un’immagine più globale ed approfondita di ogni bambino.
N°identificativo (n° del registro di classe):……… Scuola:………………………………..Classe: ……
Data di nascita:……………………………… Sesso: F / M Mano utilizzata per scrivere: SX / DX
Scolarità precedente:
□ ha frequentato la scuola d’infanzia □ nessuna scolarità pregressa
Specificare, dove presente, la CERTIFICAZIONE SCOLASTICA del bambino: …………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Particolari PROBLEMATICHE che si ritiene utile sottolineare:
□ problemi di linguaggio* □ deficit uditivi o visivi
□ difficoltà motorie □ significative difficoltà attentive
□ problematiche comportamentali
□ altro: ………………………………………………………………………………………………………………………………….
*Se avete selezionato l’area “problemi di linguaggio” vi chiediamo se si tratta di un bambino:
□ italiano
□ straniero:
Paese d’origine…………………………………… lingua madre……………………………………………….
Lingua parlata prevalentemente in casa:………………………………………………………………….
A che età il bambino è arrivato in Italia?....................................................
Nel caso ci fossero difficoltà di linguaggio, secondo voi sono legate a:
□ scarsa esposizione all’italiano
□ scarsa acquisizione dell’italiano, nonostante un’esposizione adeguata
I genitori riportano difficoltà nella lingua madre?.........................................
Per TUTTI i bambini, sia italiani che stranieri
Padronanza della lingua:
Comprende ciò che gli viene detto?
□ sì, bene □ fa fatica, spesso devo rispiegare □ non comprende nulla
Parla bene?
□ sì □ ha difficoltà di linguaggio □ non parla per niente
Se sono presenti difficoltà di linguaggio, indicare in quale/i area/e:
□ fonologica (ad es. parla “male” perchè omette dei suoni, semplifica delle parole)
Eventuali suoni mancanti:………………………………………………………………………………………….
□ lessicale (ad es. non conosce tante parole, parla in modo molto semplice)
□morfo-sintattica (ad es. quando parla usa frasi sgrammaticate, omette articoli e/o pronomi, non coniuga bene i verbi)
□ altro: …………………………………………………………………………………………………………………………….
Specificare se si ha notizia di eventuali interventi specialistici di cui il bambino ha usufruito:
□ logopedia
□ intervento educativo
□ psicomotricità
Frequenza scolastica:
□ regolare □ discontinua perché……………………………………………………………
Altre informazioni che si ritiene rilevante sottolineare: ……………………………………………………
La costruzione della lingua scritta nel
bambino: Ferreiro e Teberosky
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Le ricercatrici argentine Ferreiro e Teberosky, agli inizi
degli anni '80, hanno osservato e studiato bambini
dell'ultimo periodo della scuola dell'infanzia e hanno
potuto constatare che nelle civiltà che usano il codice
alfabetico l'apprendimento della lettura e della
scrittura procede secondo tappe fisse collegate
strettamente una all'altra.
Dopo tale scoperta, le ricercatrici hanno potuto
costruire un modello teorico che è di grande aiuto per
il lavoro dell'insegnante.
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La costruzione della lingua scritta
La costruzione della lingua scritta
Le ricercatrici argentine enfatizzarono molto il
ruolo della scrittura spontanea, sia come
strumento di osservazione/valutazione, sia
come attività per sviluppare l’apprendimento �
teoria linguistica
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Cosa permette di osservare?
• Se il bambino, per scrivere una parola, si
riferisce o no alla sua veste sonora.
• Se il bambino conosce la corrispondenza
fonografica, cioè se è in grado di far
corrispondere le lettere dell'alfabeto ai suoni a
cui si riferiscono.
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La scrittura spontanea
Le produzioni spontanee dei bambini seguono
diversi livelli di concettualizzazione della lingua
scritta.
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La costruzione della lingua scritta
Livelli di concettualizzazione della
lingua scritta
1. Fase degli scarabocchi, distinzione tra
disegno e scrittura:
Il bambino capisce che non c’è nessuna relazione di
somiglianza fra i segni tracciati sul foglio e l’oggetto
a cui si riferiscono e che i segni non riproducono
l’oggetto, ma stanno al suo posto.
I bambini inventano così una pseudoscrittura fatta di
zig-zag, cerchietti, pallini, ghirigori…simula la
scrittura senza avere legami né col suono né con il
referente.10
2. Fase pre-convenzionale, le lettere vengono combinate a caso:
Il bambino comincia a comprendere che le lettere servono per rappresentare il nome degli oggetti e comincia a prestare attenzione alla quantità di lettere che compongono la parola sulla base di criteri esterni (peso, grandezza, età dei referenti…), così ad es. la parola «coccinella» sarà una parola piccola e la parola «orso» sarà composta da piùelementi
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Livelli di concettualizzazione della
lingua scritta
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Il bambino sperimenta la struttura
combinatoria: raggiunge la consapevolezza che uguaglianza o diversità di lettere corrispondono a uguaglianza o diversità di ciò che si può leggere.
Comincia ad elaborare delle regole: ad es. le lettere di una parola devono essere diverse tra loro e per significare oggetti diversi bisogna usare configurazioni diverse di lettere.
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Livelli di concettualizzazione della
lingua scritta
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3. Fase sillabica: compare l’ipotesi sillabica
Si hanno le prime manifestazioni della corrispondenza tra le «lettere» e l’aspetto sonoro della parola. Il numero di sillabe identificate corrisponde al numero di segni presenti sul foglio.
(TAVOLO prima pre-convenzionale: VLA, poi convenzionale: AVO-TVL)
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Livelli di concettualizzazione della
lingua scritta
In questa fase la grandezza o le altre proprietà del
referente non influiscono più sulla quantità di lettere
usate. In questo periodo si possono presentare al
bambino alcune situazioni conflittuali, quali ad esempio
la scrittura di parole monosillabiche: secondo l’ipotesi
sillabica si dovrebbero riprodurre con un solo segno,
secondo il principio della quantità minima se ne
dovrebbero produrre almeno tre. Spesso il bambino
risolve conflitti di questo tipo trasformando il
monosillabo in un bisillabo.
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Livelli di concettualizzazione della
lingua scritta
Metafonologia passaggio obbligato!
Sulla base di adeguate stimolazioni, il bambino
comincia a compiere operazioni metafonologiche, cioè
ad analizzare la parola nei singoli suoni che la
compongono. Questo è un requisito fondamentale per
l’acquisizione della lettura e della scrittura ed è un
passaggio obbligato per giungere alla rappresentazione
del valore sonoro convenzionale delle lettere, dal
momento che i fonemi non hanno autonomia
percettiva, cioè non vengono percepiti isolatamente,
ma sono inglobati in unità sillabiche.
� consapevolezza fonologica20
4. Fase sillabico-alfabetica
In questa fase il bambino scrive lettere con valore sonoro convenzionale, rappresentando un numero di suoni superiore a quello delle sillabe, ma non ancora tutti i suoni che compongono la parola.
(TAVOLO: TAVL, AVOL, AVOO, TVOLO…)
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Livelli di concettualizzazione della
lingua scritta
5. Fase alfabetica convenzionale
Il bambino completa il percorso metafonologico
iniziato nella fase precedente e rappresenta
correttamente tutti i suoni delle parole.
A questo punto si può dire che il bambino sa
segmentare la parola in fonemi e scrive tutte le
lettere. Errori ortografici ancora presenti!
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Livelli di concettualizzazione della
lingua scritta
La scrittura spontanea dei bambini va esaminata
e valutata non in base ai criteri dell’adulto, ma
con parametri specifici:
•Il parametro costruttivo
•Il parametro esecutivo
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La costruzione della lingua scritta
Il parametro costruttivo prende in considerazione:
⁞i segni usati dal bambino, valutandone la
tipologia (scarabocchi, cerchietti e astine, lettere o
segni simili…) e la loro quantità
⁞La corrispondenza tra i segni grafici prodotti dal
bambino e i suoni
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La costruzione della lingua scritta
Il parametro esecutivo analizza:
⁞La direzionalità della scrittura (ad es. da sinistra a destra, dall’alto al basso…)
⁞L’orientamento delle lettere nello spazio (ad es. lettere speculari) e la dislocazione sullo spazio del foglio (lettere sparse o scritte seguendo una riga ideale)
⁞L’adeguatezza del tratto grafico (ad es. incerto, insicuro…) e il tipo di carattere utilizzato
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La costruzione della lingua scritta
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Le difficoltà esecutive possono essere
accentuate o ridotte, a seconda del tipo di
carattere grafico scelto per la scrittura
�Proporre un solo carattere per volta!
�Passare ad un altro carattere dopo il
raggiungimento della fase alfabetica: il corsivo
in II°
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La costruzione della lingua scritta
� STAMPATO MAIUSCOLO
• Composto da aste, cerchi e semicerchi,
elementi primitivi facili da realizzare
• Le lettere sono sempre identiche
• La separazione delle lettere favorisce la
corrispondenza suono-segno
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La costruzione della lingua scritta
La Metafonologia
La metafonologia
Morais (1991) distingue tra una consapevolezza
metafonologica globale e una consapevolezza
metafonologica analitica.
Queste abilità passano da globali ad analitiche
nel periodo di passaggio dalla scuola dell’infanzia
al primo ciclo della scuola primaria.
Le sillabe
Intorno ai 4 anni il bambino comincia a prestare attenzione agli aspetti sonori del linguaggio, ed è in questo momento che viene collocata la consapevolezza fonologica globale, che riguarda la discriminazione uditiva di coppie minime, la segmentazione e sintesi sillabica di parole, l’identificazione delle sillabe iniziali, finali e intermedie e il riconoscimento e la produzione di rime.
���� sillaba perché essa ha un legame naturale con la produzione verbale
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Le sillabe sono marcate acusticamente e possono essere pronunciate isolatamente, avendo una chiara autonomia articolatoria e percettiva.
I bambini sviluppano la conoscenza delle sillabe:
•spontaneamente,
•molto prima dei fonemi,
•indipendentemente dalla lingua scritta.
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Le sillabe
Col passaggio all’alfabetizzazione, la consapevolezza fonologica diventa analitica e si organizza con l’esposizione al codice alfabetico, quindi è propria dei bambini del primo anno della scuola primaria.
Questa fase non è frutto di uno sviluppo naturale, ma è una competenza culturalmente indotta, sostenuta dall’insegnamento scolastico formale.
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I fonemi
• Essa riguarda tutte le operazioni che coinvolgono
i fonemi: segmentazione e fusione fonemica,
spoonerismo (vasca-tela), identificazione del
fonema iniziale, finale ed intermedio, fluidità
lessicale con facilitazione fonemica,
manipolazione dei suoni (delezione, aggiunta,
sostituzione).
I fonemi
Il fonema rappresenta l’unità indivisibile e astratta di un
sistema linguistico.
La maggior parte dei fonemi non può essere prodotta
isolatamente e non verrebbe percepita se non fosse
articolata insieme ad altri suoni.
Questi fonemi sono le consonanti.
Gli unici fonemi che nella nostra lingua hanno autonomia
produttiva e recettiva sono le vocali, che possono essere
anche classificate come sillabe (a-pe).
I fonemi
La capacità di segmentare in fonemi si sviluppa in
poche settimane se il bambino non ha avuto ritardi
nello sviluppo del linguaggio.
Per imparare la segmentazione fonemica è infatti
necessario avere una buona padronanza di tutti i
fonemi della propria lingua da almeno due anni.
I fonemi
L’apprendimento della scrittura
L’alfabeto è un sistema di scrittura basato sulla
codifica fonologica del linguaggio.
Si tratta di un codice che prevede l’attivazione di
una procedura sostanzialmente elementare:
l’analisi seriale della sequenza fonemica nella
scrittura e della sequenza grafemica nella
lettura, con applicazione bidirezionale delle
regole di conversione fonema/grafema.
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Quando un bambino di 6 anni, all’inizio della scuola
primaria, scrive una parola, è alle prese col suo
primo impegno: il lavoro alfabetico.
Prima di tutto trasforma la parola in una sequenza
di fonemi.
Per fare questo, oltre all’analisi metafonologica, si
avvale della capacità di articolare separatamente
ogni singolo fonema, prestando nel contempo
attenzione al suono prodotto.
L’apprendimento della scrittura
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Per questo è molto importante verificare,
all’inizio della classe prima della scuola primaria,
che i bambini siano in grado di svolgere questa
attività e dedicarle almeno la prima settimana di
scuola.
I fonemi
Possedere abilità metafonologiche PRIMA
dell’alfabetizzazione convenzionale:
•Facilita l’accesso al codice alfabetico,
•Sviluppa buone capacità di decodifica della lingua
scritta,
•Potenzia le rappresentazioni fonologiche
analitiche.
La metafonologia
I grafemi
Inoltre, i bambini che nell’ultimo anno della scuola
dell’infanzia sono in grado di individuare ed
etichettare le lettere dell’alfabeto, hanno maggiori
probabilità di diventare abili lettori entro pochi
mesi dall’ingresso alla scuola primaria (Riley, 1996;
Fioravanti, Franceschi, Savelli 2012).
LLLL’apprendimento formale della
LLLLetto-scrittura
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Il modello di Uta Frith
Il modello di Uta Frith
Il modello evolutivo di Uta Frith (1985)
individua 4 fasi per descrivere lo sviluppo della
letto-scrittura:
Fase logografica
Fase alfabetica
Fase ortografica
Fase lessicale
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1. Fase logografica
Le parole sono come disegni, il bambino riconosce le
parole che vede più frequentemente nella loro
forma globale, come insiemi di lettere prive di
valore sonoro convenzionale.
Ad esempio, alla scuola dell’infanzia, scrive
correttamente il proprio nome o sa riconoscerlo
ma non conosce le singole lettere con cui è scritto.
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Il modello di Uta Frith
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CASA �
Il modello di Uta Frith
All’interno di questo stadio cominciano a svilupparsi, soprattutto nella scrittura, le abilitàmetafonologiche.
Queste abilità (Savelli, 2008) iniziano a manifestarsi dopo i 3-4 anni e sono un tipo particolare di conoscenza metalinguistica che ha per oggetto la struttura fonologica del linguaggio.
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Il modello di Uta Frith
2. Fase alfabetica
Comincia con la scoperta del fatto che le parole scritte
rappresentano le parole orali, e non direttamente
gli oggetti.
L’apprendimento del valore sonoro convenzionale
delle lettere e lo sviluppo della segmentazione
fonemica mettono in grado il bambino di imparare
a leggere e a scrivere.
Il risultato è corretto per molte parole (casa, mare…).
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Il modello di Uta Frith
3. Fase ortografica
Il bambino impara a scrivere tutte le parole che contengono fonemi contesto-dipendenti e i fonemi che richiedono più di una lettera (gn, gli, sci/e).
In questa fase non è più sufficiente la strategia di conversione lettera per lettera, tipica del livello alfabetico, ma occorre considerare il contesto fonemico.
L’unità di trascrizione da considerare è la sillaba.
Ad esempio: SC…?
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Il modello di Uta Frith
4. Fase lessicale
L’unità interessata diventa più grande: si passa cioèalla singola parola, elaborata in maniera diretta, senza passaggi intermedi di conversione.
Consente di realizzare due aspetti della transcodifica che coinvolgono il lessico: la trascrizione delle parole omofone non omografe (hanno/anno) e la segmentazione del parlato continuo (sapore di vino, gusto divino).
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Il modello di Uta Frith
Classificazione degli Errori in
Scrittura
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classificazione degli errori
• Errori fonologici: l’analisi fonologica della stringa non è
avvenuta correttamente. Non è rispettato il rapporto
fonema-grafema
1. Scambio di grafema:: VANE per PANE:: il bambino
non ricorda l’esatta corrispondenza fonema-grafema,
e sceglie un grafema errato. Non è stabile né
ricorrente.
2. Omissione/riduzione di grafema o sillaba:: BALNA o
BANA per BALENA:: è dovuto alla difficoltà del
bambino nel suddividere la parola in fonemi,
pertanto alcune sillabe vengono omesse o
rappresentate da un solo grafema.
3. Riduzione di dittongo:: MELE per MIELE:: è dovuto al
fatto che l’articolazione di una semivocale ha una
durata più breve rispetto a quella di una vocale, di
conseguenza è meno percepibile
4. Riduzione dello iato:: BULE per BAULE:: questo errore
si riscontra più raramente, in quanto lo iato è
costituito da due vocali di uguale durata
5. Riduzione di gruppi consonantici:: POTA per PORTA,
STEGA per STREGA:: quando una consonante si trova
accanto ad altre consonanti, è meno percepibile.
Valutare se accade solo con alcuni gruppi
consonantici o con tutti.
classificazione degli errori
6. Inversione di grafema:: PREDE per PERDE:: è
dovuto al fatto che il bambino si autodetta, a
volte ripetutamente, la parola in modo sbagliato
e nella scrittura non rispetta l’ordine corretto dei
grafemi
7. Aggiunta di grafema o sillaba:: FARATE per
FRATE:: il bambino non è in grado di rispettare
l’ordine corretto dei fonemi, autodettandosi
percepisce suoni non presenti nella sequenza
corretta della parola
classificazione degli errori
• Errori fonetici: vi è difficoltà nell’analisi percettiva del suono, delle variazioni di intensità sonora o di durata. Sono errori di questo tipo le omissioni o aggiunte di doppie e/o accenti.
• Errori non fonologici: anche detti ortografici, sono dovuti al mancato rispetto delle convenzioni ortografiche della lingua italiana e coinvolgono la rappresentazione visiva della parola. Tra questi vi sono omissione o aggiunta di H e/o apostrofo, fusioni e separazioni illegali, scambio di grafema omofono non omografo.
classificazione degli errori
Errori più frequenti a metà della I°
• Sono gli errori fonologici, dove non è
rispettato il rapporto fonema – grafema
CSA per CASA – BALNA per BALENA
TAVOVOLO per TAVOLO – CALADO per CALDO
VILO per FILO – CANINO per CAMINO
CSOPA per SCOPA – LABERO per ALBERO
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Esempi di esercizi di metafonologia
Metafonologia globale: caratteristiche
• Accessibile ai bambini prescolari
• Legame naturale della sillaba rispetto alla
produzione verbale: la sillaba tende a
coincidere con la realtà dei singoli atti
articolatori, quindi è molto più facilmente ed
immediatamente identificabile
• Si utilizza la corrispondenza sillaba orale –
sillaba scritta
• Esercizi in input e output
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• Giudizio di lunghezza delle parole
• Sintesi e segmentazione sillabica
• Identificazione della sillaba iniziale
• Treni di parole: a una parola che finisce con
una sillaba dovrà seguirne una che inizia con
la stessa sillaba, come: cane-neve-velo…
• Arriva un bastimento carico di…BA!
• Ricerca di immagini che cominciano con lo
stesso suono59
Metafonologia globale: esercizi
• Identificazione della posizione della sillaba:
iniziale, intermedia, finale
• Invenzione e individuazione di rime con
immagini
• Conteggio delle sillabe che formano una
parola o una frase
• Anagrammi
• Quale, tra diverse sillabe, è la sillaba iniziale di
una parola target60
Metafonologia globale: esercizi
• Le difficoltà metafonologiche a livello
fonemico limitano la possibilità di accedere al
principio alfabetico e alla corrispondenza
fonema-grafema. Influenzano negativamente
la capacità di spelling così come lo sviluppo
della lettura (Torgesen, 1999; Savage e
Carless, 2005).
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Metafonologia analitica:
caratteristiche
• Sintesi/segmentazione fonemica
• Giudizio di lunghezza delle parole
• Identificazione del fonema iniziale
• Fluenza fonemica: F come…?
• Ricerca di parole che iniziano/finiscono con lo
stesso suono
• Identificazione della posizione di un suono:
iniziale, intermedio, finale
• Sciarada: male, mare, care, cari, fari…62
Metafonologia analitica: esercizi
• Famiglie di parole che si differenziano solo per
il suono iniziale: cane, pane, rane…
• Elisione o aggiunta di lettere: cosa diventa
PALA se tolgo P?
• Cambio di lettera: ho la parola LUNA; cosa
ottengo se cambio la N con la C?
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Metafonologia analitica: esercizi
Glossario
• Teoria linguistica del bambino: è l’insieme delle idee
che il bambino si è costruito attraverso esperienze
spontanee e occasioni educative prima dell’ingresso
alla scuola primaria.
• Scrittura spontanea: è un’attività nella quale il
bambino viene sollecitato a scrivere parole e frasi in
una situazione di «autodettatura», anche quando si
presume che non abbia ancora ricevuto nessuna
istruzione formale sulla natura del sistema
alfabetico. Favorisce l’emergere della teoria
linguistica del bambino.64
Glossario
• Competenza fonologica: è la capacità di
analizzare separatamente i singoli suoni che
compongono le parole. Si acquisisce
gradualmente, per cui nel bambino si
manifesta inizialmente con la capacità di
riconoscere il primo suono di una parola. E’ un
prerequisito fondamentale all’acquisizione
della letto-scrittura.
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Bibliografia • Ferreiro, Teberosky (1985): La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti
• Vio, Tressoldi, Lo Presti (2014): Diagnosi dei disturbi dell’apprendimento scolastico, Edizioni
Erickson
• Tessoldi, Vio (2014): Il trattamento dei disturbi dell’apprendimento scolastico, Edizioni
Erickson
• Mariani, Marotta, Pieretti (a cura di)(2012): Intervento logopedico nei DSA – La dislessia,
Edizioni Erickson
• De Cagno, Ripamonti, Savelli (a cura di)(2013): Intervento logopedico nei DSA – La scrittura,
Edizioni Erickson
• Mariani, Marotta, Pieretti (a cura di)(2009): Presa in carico e intervento nei disturbi dello
sviluppo, Edizioni Erickson
• Collana “Le guide Erickson” (2013): Dislessia e altri DSA a scuola, Edizioni Erickson
• Meloni, Sponza, Kvilekval, Valente, Bellantone (2002): La dislessia raccontata agli insegnanti
– 1, Edizioni Libri Liberi
• Meloni, Sponza, Kvilekval, Valente (2003): La dislessia raccontata agli insegnanti – 2, Edizioni
Libri Liberi
• Berton, Lorenzi, Lugli, Valenti (2006): Dislessia Lavoro fonologico tra scuola dell’infanzia e
scuola primaria, Edizioni Libri Liberi
66
• Benso (2010): Sistema attentivo-esecutivo e lettura, Edizioni Il leone verde
• Brignola, Perrotta, Tigoli (2012): Sviluppare i prerequisiti per la scuola primaria, Edizioni
Erickson
• Centra (2012): DSA e scuola dell’infanzia, Giunti scuola
• Siliprandi, Gorrieri (2013): Le difficoltà nell’avvio alla letto-scrittura, Giunti scuola
• Brignola, Perrotta (2010): Giocare con le parole 2, Edizioni Erickson
• Gagliardini (2011): Lettoscrittura volume 2, Edizioni Erickson
• Judica, Baldoni, Bartoli, Chiodi, Chirri, Del Vento, Di Giorgio, Giovannetti (2008): Un mare di
parole, Edizioni Erickson
• Mei, Pagni, Vegini (2011): Alla scoperta delle parole, Edizioni Erickson
• Cazzaniga et al. (2005): Dislessia e trattamento sublessicale, Edizioni Erickson
• Artoni, Bacchiavini, Chinaglia, Cottafavi, Prati (2014): Parole amiche, edizioni Recos
• Dislessia, Giornale italiano di ricerca clinica e applicativa, Edizioni Erickson
• Lo Presti (2015), Nostro figlio è dislessico, Edizioni Erickson
• Tressoldi, Cornoldi, Re (2013), Batteria BVSCO-2 per la valutazione della scrittura e della
competenza ortografica, Giunti OS
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Bibliografia