l modello cognitivo causale e la psicologia del benessere

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Anna Contardi, Ricercatore in psicologia clinica, psicoterapeuta Università Europea di Roma 1

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Slide dell'intervento della Prof.ssa Anna Contardi durante la Giornata di Studio "La Psicologia positiva nella clinica, nella scuola e nell'azienda", tenuta il 12 ottobre 2012 all'Università Europea di Roma.

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Anna Contardi, Ricercatore in psicologia clinica, psicoterapeuta Università Europea di Roma

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I.   Il  bene  (salute)    e  la  psicologia  II.   Definizione  della  salute  e  della  malattia  III.  Modello  della  psicologia  cognitivo  

causale  IV.   Relazione  tra  il  modello  cognitivo  

causale  e  la  psicologia  positiva  

Argomenti:

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I.  Il  bene  (salute)  e  la  psicologia  

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I.  Il  bene  (salute)  e  la  psicologia  

  Quando  si    parla  di  patologia  e  di  fisiologia  è  necessario  far  riferimento  alla  realtà  e  ai  suoi  fondamenti.  

  Il  fondamento  della  realtà,  quello  che  ci  permette  di  distinguere  il  bene  (la  salute)  dalla  patologia,  è  il  progetto  naturale.  

  Il  progetto  naturale  è  l’informazione  intrinseca  presente  in  ogni  cosa  e  che  guida  la  sua  crescita,  il  suo  sviluppo,  il  suo  modo  di  essere  e  di  agire.  

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  Il  progetto  è  una  capacità  (potenza)  sempre  presente  e  sempre  pronta  a  tradursi  in  atto,  se  non  ci  sono  interferenze  negative  

  Ogni  organismo,  per  esempio,  cerca,  entro  certi  limiti,  di  rimuovere  gli  ostacoli  che  si  oppongono  al  suo  funzionamento  o  adotta  meccanismi  di  compenso.  

I.  Il  bene  (salute)  e  la  psicologia  

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II.  Definizione  della  Salute  e  della  Malattia  

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  Il  disturbo  psichico  principalmente  è  dovuto  ad  un  uso  sbagliato  del  pensiero  che  ha  dato  origine  ad  una  strategia  difensiva  sbagliata  ma  apparentemente  buona.  

  L’ambiente,  spesso  quello  dell’infanzia,  ci  mette  la  sua  parte  nel  ferirci  o  nel  provocarci  ma  la  causa  prima  dei  disturbi  psichici  sta  sempre  in  ciò  che  l’uomo  ha  cominciato  a  pensare  a  partire  dal  momento  in  cui  ha  cercato  di  difendersi  da  ciò  che  lo  faceva  soffrire.  

II.  Definizione  della  Salute  e  della  Malattia  

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La  persona  si  ammala  perché  con  i  suoi  schemi  di  pensiero  entra  in  conflitto  con  alcuni  ambiti  specifici  della  realtà  umana  in  particolare:  

1.   la  natura  continuativa  del  lavoro  interiore  necessario  per  mettere  ordine  fra  i  vari  elementi  della  realtà  psichica,  è  un  bisogno  tipicamente  umano  di  integrare  e  armonizzare  gli  istinti  biologici  con  i  bisogni  umani:  per  esempio  la  pulsione  sessuale  con  il  bisogno  d’amore,  la  pulsione  aggressiva  con  la  tendenza  al  vivere  sociale  e  al  bisogno  di  giustizia.  

II.  Definizione  della  Salute  e  della  Malattia  

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3)  la  temporalità  

4)  la  corporeità  e  le  sue  caratteristiche  

5)  l’inserimento  nella  comunità  

6)  le  naturali  disuguaglianze  umane  

2)  la  legittima  sofferenza  (cioè  il  dolore  e  la  fatica  non  evitabili  e  non  inutili)  che  nasce  dalla  svolgere  i  propri  compiti  esistenziali  

II.  Definizione  della  Salute  e  della  Malattia  

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8)  l’impossibilità  di  raggiungere  la  perfezione  assoluta  in  alcuna  cosa.  Da  qui  la  tendenza  umana  verso  l’assoluto  (  giustizia  assoluta,  amore  assoluto  ecc  )  che  può  essere  soddisfatta  nell’essere  umano  solo  da  un  oggetto  effettivamente  assoluto,  cioè      l’auto-­‐trascendenza  spirituale  e  ricerca  religiosa.  

7)  le  difficoltà  inevitabili  della  vita  e  i  dolori  inevitabili  della  vita  

II.  Definizione  della  Salute  e  della  Malattia  

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  Una  lettura  sbagliata  di  alcune  parti  della  realtà  dà    luogo  a  conoscenza  falsa,  quindi  a  giudizi  pratici  falsi  e,  di  conseguenza,  ad  obiettivi  inautentici  

     Il  disturbo  psichico  viene  sostenuto,  mantenuto  ed  alimentato  da  questi  obiettivi  inautentici  attraverso  pensieri    pseudo  -­‐  logici  che  l’individuo  ripete  a  se  stesso  senza  rendersene  conto  

  I  pensieri  automatici,  al  contrario  di  ciò  che  si  crede,  sono  i  pensieri  più  voluti  

II.  Definizione  della  Salute  e  della  Malattia  

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  Tali  Obiettivi  si  organizzano  durante  lo  sviluppo  della  personalità  attraverso  il  processo  motivazionale-­‐cognitivo-­‐affettivo    e  si  articolano  e  si  strutturano  nelle  aree  principali  dello  sviluppo  psichico  

III.  Modello  psicologia  cognitivo  causale  

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III.  Modello  psicologia  cognitivo  causale  

l’area  dell’esplorazione  e  dell’apertura  alla  vita,  della  spiritualità    

l’area  del  benessere    

l’area  dell’agire  personale  

l’area  relazionale  

l’area  dell’identità  personale  

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III.  Modello  psicologia  cognitivo  causale  

  Gli  obiettivi  sono  cognitivamente  associati  gli  uni  agli  altri  e  al  significato  che  ha  la  garanzia  della  loro  realizzazione  e  danno  vita  a  Strutture  di  Personalità  Motivazionali  Multilivello  in  cui  le  aree  sopradescritte  possono  contenere  obiettivi  e  finalità  congrue  alla  realtà  oppure  non  congrue    

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I.P.  V  ivello  

• Area  del  desiderio  irrinunciabile  il  mondo  possegga  una  qualità  che  il  paziente  ritiene  indispensabile  che  sia  presente  sempre  -­‐  la  realtà  deve  essere  identica  al  desiderio  (Tamburello  2008)      

• quinto  livello  di  realizzazione  

I.P.  IV  livello  

• Area  del  benessere  psicofisiologico  e  della  tendenza  al  mantenimento  del  livello  di  eccitabilità  ottimale  (Hebb  1949;  Eysenk  1947;  Tamburello  2008)  

• quarto  livello  di  realizzazione  

I.P.  III  livello  

• Area  dell’agire  personale  e  dell’efficacia  personale  (Bandura  1982;  Tamburello  2008)    • terzo  livello  di  realizzazione  

I.P.  II  livello  

• Area  relazionale  (Heider,  F.  1958;  Tamburello  2007,  2008)    • secondo  livello  di  realizzazione  

I.P.  I  livello  

• Area  del  sé  (Markus,  1971;  Markus,  Smith,  1981;    Neisser  1988;  Tamburello  2008)  • primo  livello  di  realizzazione  

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III.  Modello  psicologia  cognitivo  causale  

  la  persona  più  è  sana  meno  è  dominata  da  obiettivi  da  raggiungere  necessariamente  (prioritari)  

  Nella  patologia  invece  sono  presenti  priorità  che  dominano  incontrastate  che  hanno  un  risalto  enorme  nella  vita  del  paziente  che  lo  portano  ad  avere  nelle  aree  di  sviluppo  non  più  un  bisogno  o  una  preferenza  ma  un  interesse  prioritario  dominante.  

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Struttura Motivazionale Multilivello : Interessi Prioritari e Criteri ê

Strutture cognitive: schemi ê

Processi cognitivi: interpretazioni automatiche ê

Eventi cognitivi: pensieri automatici ê

Evento esterno è interpretazione è emozioneè comportamentoè fine azione cognitiva dell’evento

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  Il Modello Cognitivo-Causale è un orientamento teorico-clinico che privilegia lo studio dei processi che orientano e sostengono il pensiero e le azioni dell’uomo

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L’MCC definisce la struttura motivazionale e intenzionale del paziente,attraverso l’analisi funzionale a sette colonne e l’analisi causale multilivello

1. Qual è l’obiettivo ultimo del Modello Cognitivo-Causale?

Favorire l’espressione della COMPLETEZZA

e della BELLEZZA che ogni persona possiede

III.  Modello  psicologia  cognitivo  causale  

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la patologia psichica

il sintomo

aspetto  sano:  

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Tale modello eziologico considera la struttura motivazionale multilivello

progetto dal falso fondamento

• perché la causa patologica non risiede nel sintomo • perché ostacolando il progetto motivazionale è occasione di completamento e rinnovamento per la persona

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  Utilizza la sintomatologia affinché la persona orienti la sua intelligenza e la sua volontà verso la realizzazione della sua unicità e bellezza

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2. Come lo persegue?

l’essere umano va aiutato ad avere un giusto rapporto fra il pensiero e la realtà

giunge ad accettare il mondo reale e le sue leggi e diventa capace di soddisfare le proprie esigenze all’interno della medesima realtà.

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IV  livello    

•  INTERESSE  PRIORITARIO:  STARE  BENE(-­‐1)  CRITERI:  Essere  calma,  Essere  contenta,  Gratificata,  E’  importante    non  avere  ansia,  Distrarsi  dall’ansia  

II  livello  

I  livello  

III  livello  

•  INTERESSE  PRIORITARIO:    ESSERE  SICURA  DI  AGIRE  BENE  (-­‐2)  CRITERI:  Non  arrecare  danno  agli  altri,  Non  sbagliare,  E’  importante  agire  con  l’altro  vicino  che  conosco  e  che  mi  vuole  bene,  Fare  solo  le  cose  che  è  sicura  di    fare  bene  

•  INTERESSE  PRIORITARIO:    ESSERE  AMATA(-­‐3)  CRITERI:  Gli  altri  sono  sempre  contenti  di  vedermi  Mi  cercano,  Mi  vogliono  vicino,  Fare  azioni  che  sono  certa  che  loro  apprezzeranno,  che  rappresentano  i  loro  gusti  

INTERESSE  PRIORITARIO:    STARE  IN  UNIONE  CON  L’ALTRO(-­‐4)  CRITERI:  Gli  altri  mi  sono  sempre  vicino,  Gli  altri    pensano  e  agiscono  come  me  

ESEMPIO  FALSO  FONDAMENTO  -­‐  STRUTTURA  MOTIVAZIONALE  MULTILIVELLO    DISTURBO  DIPENDENTE    -­‐  EVITANTE  DI  PERSONALITA’    

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TRATTI DESCRITTI NEL DSM IV-TR

DISTURBO  DI  PERSONALITàADIPENDENTE    

DISTURBO  DI  PERSONALITA  EVITANTE

DISAGIO PSICOLOGICO PROBLEMATICITA’ SINTOMATOLOGIA

SMM è COSTANTEMENTE IN AZIONE: WILL,VOLONTA PENSIERI EMOZIONI E SENTIMENTI

E FINALITà D’AZIONE

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INTERESSE  PRIORITARIO:      IDENTITA=STARE  IN  UNIONE  CON  L’ALTRO  

IV  INTERESSE  PRIORITARIO:    BENESSERE:  STARE  BENE  

III  INTERESSE  PRIORITARIO:    AZIONE:  ESSERE  SICURA  DI  AGIRE  BENE  

II  INTERESSE  PRIORITARIO:      RELAZIONE:ESSERE  AMATA  

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  Il  nucleo  centrale  della  malattia  psichica  consiste  essenzialmente  in  un  fattore  universale:  

   L’alterazione  dell’identità  basata  su  falsi  fondamenti  (disordinati,  parziali  e  incompleti).    

  la causa prima della patologia è il falso fondamento all’interno della struttura motivazionale relativo all’identità della persona

III. Modello psicologia cognitivo causale

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III.  Modello  psicologia  cognitivo  causale  

Conseguenze:      riduzione  della  libertà  della  persona  -­‐  riduzione  della  capacità  di  gestirsi  e  mantenersi  -­‐  alterazione  della  forma  e  del  contenuto  del  pensiero  che  si  valutano  attraverso  il  linguaggio  -­‐  presenza  di  disagio  psicologico,  problematicità  e  sintomatologia  

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IV.  Relazione  tra  il  modello  cognitivo  causale  e  la  psicologia  positiva  

Area  dell’identità  e  del  valore  personale,  

Area  

 relazionale    

Area  dell’agire  personale  e  dell’efficacia  personale    

Area  del  benessere  (eudemonico)  

Area  dell’apertura  alla  realtà,  alla  trascendenza,  alla  Spiritualità  

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IV.  Relazione  tra  il  modello  cognitivo  causale  e  la  psicologia  positiva  

  Tre  passaggi  sono  necessari  affinchè  la  persona  riesca  finalmente  a  realizzare  il  suo  potenziale  umano:  

  FATTORI  DI  SALUTE    1.   essere  consapevoli  che  i  sintomi  hanno  la

 funzione  di  allarme  virtuale:  attirare  le  facoltà  sensibili  e  intellettive  alla  conoscenza  e  al  riordinino  della  direzione  motivazionale  inconsapevolmente  appresa  

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IV.  Relazione  tra  il  modello  cognitivo  causale  e  la  psicologia  positiva  

2.   comprendere  la  relazione  tra:  l’Integrità  personale  e  la  realizzazione  degli  Interessi    

4.   essere  consapevoli  Cosa  crede,  si  illude  di  ottenere  e  cosa  in  realtà  ottiene;  

6.   conoscere  il  ruolo  del  pensiero  nell’azione  errata  sulla  malattia  e  sulle  sue  conseguenze;  

8.   conoscere  le  cause  della  salute  e  le  cause  della  malattia  ;  

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IV.  Relazione  tra  il  modello  cognitivo  causale  e  la  psicologia  positiva  

6.   conosce  la  differenza  tra  una  conoscenza  vera  ed  una  errata  in  relazione  alla:    Natura  dell’uomo  (Sé);    Sue  potenze  e  facoltà;      Suoi  veri  bisogni  e  falsi  bisogni;    Natura  del  prossimo  (Altro);    Sue  potenze  e  facoltà;    Suo  vero  ruolo  in  relazione  a  me.  

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  Le  5  componenti  del  modello  di  Carol  Ryff  correlano  idealmente  all’interno  della  SMM  

  autoaccettazione    I  livello  Interesse  p    relazioni  interpersonali  positive    II  livello  Ip    autonomia    III  livello  Ip    controllo  ambientale  V  livello    Ip    crescita  personale    I  livello    Ip    scopo  nella  vita  I  ,  II  III  livello  Ip  

IV. Relazione tra il modello cognitivo causale e la psicologia positiva

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l’area  dell’esplorazione  e  dell’apertura  alla  vita,  della  spiritualità    

Posso  stare  con  le  mie  emozioni  

Porto  me  stessa,    ciò  che  so  fare  i  miei  limiti  li  posso  superare,  posso  imparare  cose  nuove  

Il  feedback  degli  altri  sarà  utile  ascoltarlo  ma  non  sarà  una  priorità  

Il  mio  valore  e  la  mia  identità  non  dipendono  dagli  altri:  porto  me  stessa  

posso  fare  posso  interagire  31

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la piena espressione della propria “umanità” potenziale

rappresenta la meta ideale del percorso

esistenziale

IV.  Relazione  tra  il  modello  cognitivo  causale  e  la  psicologia  positiva

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Bibliografia  

  Bruti,  M.B.,  Dispense  didattiche  di  Metafisica  e  Psicologia,  Anno  Accademico  2007-­‐2008,  Corso  di  Scienze  e  tecniche  Psicologiche,  Università  Europea  di  Roma.  

  Contardi,  A.,  Lucchesi,  B.,  Dispense  didattiche  di  Laboratorio  di  Psicologia  Clinica,  Anno  Accademico  2005-­‐2006,  Corso  di  Scienze  e  tecniche  Psicologiche,  Università  Europea  di  Roma.  

  Tamburello,  A.,  Dispense  didattiche  di  Fondamenti  di  Psicologia  clinica,  Anno  Accademico  2005-­‐2006,  Corso  di  Scienze  e  tecniche  Psicologiche,  Università  Europea  di  Roma.  

  Tamburello,  A.,  (2008),  “Psicoterapia  cognitiva  e  profondità  causale”,  Edizioni  Sugarco,  Milano  

  Tamburello  A.  (2008),  “Psicodiagnostica  cognitiva  e  profondità  causale”,  Sugarco  Edizioni,  Milano  

  Tamburello  A.  (2008),  Nuove  procedure  di  psicodiagnosi  e  psicoterapia  cognitiva,  Sugarco  Edizioni,  Milano  

  Royo  Marin  A.,  (1960),  Teologia  della  Perfezione  Cristiana,  ed.  San  Paolo  

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