L EZIONE 1: La competizione e le sue forme (1°) Ing. Renato Giacobbo Scavo...
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Lezione 1:La competizione e le sue forme (1°)
Ing. Renato Giacobbo [email protected]
FACOLTA’ DI ECONOMIA
CdLM in Marketing
Bari
a.a. 2011/2012
Corso di
COMPETITIVE ANALYSIS
Bari, 7 Marzo 2011
Obiettivi del corso Il corso si focalizza sull’analisi competitiva esaminando le principali problematiche che
un’impresa deve fronteggiare per raggiungere e mantenere la propria posizione competitiva. Il corso intende fornire gli strumenti concettuali e operativi necessari al monitoraggio e alla previsione dei comportamenti della concorrenza
L’obiettivo è quello di costituire adeguati riferimenti per le scelte strategiche e operative delle imprese sui diversi mercati e settori, nonché di focalizzare una via di apprendimento sistematico per l'impresa, attraverso l'organizzazione delle attività di intelligence sui concorrenti
Saranno sviluppate e studiate analisi di specifici settori industriali e intelligence sui rispettivi competitor
Testi consigliati
Thompson A.A., Strickland A.J., Gamble J.E., «Strategia aziendale.
Formulazione ed esecuzione», Milano, McGraw Hill, 2009 Podestà S., Golfetto F., «La nuova concorrenza. Contesti di interazione,
strumenti di azione, approcci di analisi», Milano, Egea, 2000. Raccolta di articoli di riviste internazionali Materiale didattico su http://www.disag.uniba.it
Organizzazione del corso
Per i frequentanti: projectwork e presentazione in aula
Allo scopo di approfondire attraverso l’osservazione reale tematiche affrontate in aula
esame orale
MODALITÀ D’ESAME
Per i non frequentanti: esame orale
Projectwork Teamworking
Analisi di specifiche modalità competitive, specifici settori industriali e intelligence sui rispettivi
competitor sulla base di business case indicati dal docente
Ciascun gruppo può organizzare la presentazione come ritiene più opportuno ed è tenuto a citare
accuratamente le fonti da cui sono state tratte le informazioni sul caso
La valutazione del projectwork sarà incentrata su:
Presentazione: (max 15 slides per 10 minuti) contenuto; analisi svolta; conclusioni e raccomandazioni; concetti
presentati in forma chiara e logica; abilità nel mantenere l’interesse dei partecipanti; qualità dei supporti visivi
impiegati.
Domande/Risposte: (5 minuti) abilità nel comprendere le domande poste; abilità nel rispondere in modo
appropriato apportando argomentazioni sostanziali; utilizzo del tempo a disposizione (minima ridondanza nelle
risposte); postura e atteggiamento.
Competizione“Lotta/battaglia (rivarly) tra le imprese per incrementare la loro quota
di mercato a spese dei concorrenti, portando, all’estremo, alla loro eliminazione”
“Confronto tra gli attori di un sistema a causa della scarsità dei mezzi con usi alternativi”
Teoria Economica: ricerca di un equilibrio in una forma di mercato (no
impresa e sua capacità progettuale)
Teoria aziendale: analisi dei comportamenti dell’impresa (come esse
rompono l’equilibrio)
Approccio del marketing: modelli customer based (incentrati sul
consumatore)
Teoria Classica La competizione è vista come uno spazio omogeneo in cui regna una
condizione di equilibrio
Ogni eventuale situazione di disequilibrio è compensata da un’azione
di segno contrario
Adam Smith (fine ‘700) è il padre dell’economia classica:
il mercato è un sistema capace di autoregolarsi perfettamente, grazie a una
“mano invisibile” che guida ogni operatore economico a cercare
razionalmente il proprio tornaconto; se ciascuno opera secondo questa legge
naturale, perseguendo il proprio interesse perseguirà anche quello della
collettività. La legge naturale della domanda e dell’offerta permette al mercato
di distribuire le ricchezze nel modo più razionale possibile: lo Stato non deve
intervenire in alcun modo, per non alterare il naturale funzionamento del
sistema economico.
Adam Smith| Sintesi
Concorrenza = Mano invisibile del mercato per il benessere della
collettività
Migliore allocazione delle risorse attraverso il sistema dei prezzi
Prezzo di mercato = prezzo di equilibrio
Se D > O ↑ P ↑ QUscita dal mercato dei
consumatori marginali
Se D < O ↓ P ↓ QUscita dal mercato dei
produttori marginali
Teoria Neoclassica La determinazione delle condizioni di equilibrio in termini di quantità
e prezzo comporta la definizione del numero di imprese
efficientemente presenti sul mercato
L’impresa deriva dalla struttura del mercato
Comportamento passivo
La concorrenza è una forma di mercato, una situazione già raggiunta
Alfred Marshall (fine ‘800) è il padre dell’economia neoclassica:
La teoria dell’impresa neoclassica studia le scelte che l’impresa opera avendo
l’obiettivo di massimizzare i profitti, sotto i vincoli imposti:
dall’insieme delle tecniche accessibili all’impresa;
dalla struttura di mercato in cui opera l’impresa
Concorrenza perfetta Imprese price taker
frazionamento della domanda e dell’offerta;
ogni singola impresa vende una percentuale abbastanza piccola della produzione totale di mercato, per cui le sue decisioni non influiscono sul prezzo di mercato
Omogeneità dei prodotti prodotti perfettamente sostituibili
nessuna impresa è in grado di aumentare il prezzo del suo prodotto al di sopra del prezzo delle altre imprese senza perdere in termini di profitti
Assenza di barriere non devono essere sostenuti costi speciali (es. R&S) che rendono difficile
ad una nuova impresa entrare sul mercato e produrre o uscirne se non è in grado di realizzare un profitto
Informazione perfetta Sia imprese che consumatori sono in possesso di tutta l’informazione
rilevante: caratteristiche del prodotto scambiato sul mercato, i prezzi offerti, ecc..
Concorrenza perfetta Un’impresa in concorrenza che vende il bene
prodotto al prezzo di mercato, determinato sulla base dell’interazione tra domanda e offerta di mercato
P = Rmarg = Rme
La domanda di mercato è data dalla somma delle domande individuali dei singoli consumatori mentre l’offerta di mercato è la somma delle offerte di tutte le imprese
La singola impresa non può influire sul prezzo di mercato
Poiché l’impresa prende il prezzo come dato la curva di domanda di una singola impresa concorrenziale è una retta orizzontale
La curva di domanda di mercato mostra la quantità prodotta che tutti i consumatori compreranno in corrispondenza di ogni possibile prezzo. Ha pendenza negativa perché i consumatori compreranno quantità maggiori in corrispondenza di prezzi più bassi
Concorrenza perfetta
L’imprenditore non alcun potere di influire sul prezzo della merce che viene stabilito sul libero mercato dal gioco della domanda e dell’offerta complessiva. Di conseguenza tende a massimizzare il profitto producendo merce fino al punto in cui costo e ricavo marginale si eguagliano
Numero di imprese Molto elevato e dipiccolissima dimensione
Merce prodotta Assolutamente identica
Costi di trasporto Assenti
Libertà di ingresso o di uscita dal mercato Assoluta e senza costo
Informazione sulle condizioni del mercato Perfetta
RT
Q
RT
Q
P=RMg=RMe
Il ricavo totale aumenta proporzionalmente all’aumento delle unità prodotte: poiché RT aumenta proporzionalmente, graficamente genera una retta
Il ricavo marginale è costante e uguale al prezzo perché ogni unità aggiuntiva è venduta sempre allo stesso valore (prezzo di mercato).
Il ricavo medio, essendo RT/q, è anch’esso costante e uguale al prezzo
Concorrenza perfetta
Concorrenza perfetta
Livelli di produzione: 0- q0:
• C(q)> R(q)– Profitto negativo
• FC + VC > R(q)– Aumentando l’output aumenta il
profitto (a destra di q0 la curva RT si trova al di sopra di quella CT
Livelli di produzione : q0 - q*
• R(q)> C(q)• Rmg > Cmg– Aumentando l’output aumenta il
profitto– Profitto è crescente
RT = p q
0
Output)(q
CT
R
π
π
q*q0
CT
B
A
Concorrenza perfetta |Entrata di nuove imprese nel mercato Nel lungo periodo, la prospettiva di ottenere alti profitti attrae nuove imprese
che non incontrano difficoltà ad entrare nel mercato per l'inesistenza di barriere
All’aumentare del numero di imprese sul mercato, aumenta la produzione complessiva per ogni livello del prezzo
La curva di offerta del mercato si sposta verso destra
Il prezzo di equilibrio diminuisce fino ad eguagliare il costo medio, ed il profitto delle imprese presenti si riduce
yi
pCu
M
Cm
pv Rmv
yivy
p
D
Sv
V
N
Sn
Rmn
VN
yin
pn
yv yn
Concorrenza imperfetta
Principali esempi:
Monopolio: una sola (grande) impresa e barriere che impediscono l’ingresso di altre imprese nel mercato.
Concorrenza monopolistica: prodotti non omogenei (differenziati).
Oligopolio: poche grandi imprese (ci possono essere o non essere barriere; il prodotto può non essere omogeneo).
Mercato “contendibile”: simile al monopolio ma senza barriere all’ingresso o all’uscita
Concorrenza monopolistica È una forma di mercato intermedia tra concorrenza perfetta e
monopolio, ma diversa dall’oligopolio
È una struttura di mercato in cui sono presenti molti operatori che
offrono prodotti simili ma non omogenei
Edward Chamberlin (inizio ‘900) è il padre della Monopolistic Competition:
Si abbandona il principio di omogeneità: esistono imperfezioni quali
differenziazione del prodotto, sforzo pubblicitario, modalità di vendita, capacità
decisionale dell’impresa
Chamberlin sottolinea la capacità dell’impresa di influire sulla domanda
attraverso le spese pubblicitarie
Concorrenza monopolistica
L’imprenditore può stabilire il prezzo che crede in modo da massimizzare il profitto entro i limiti consentiti dalle caratteristiche del suo prodotto, che tuttavia risente della concorrenza degli altri prodotti simili offerti dalle altre imprese
Numero di imprese Molto alto
Merce prodotta Diversificata ma destinata a soddisfare lo stesso bisogno
Libertà di ingresso o di uscita dal mercato Possibile
Informazione sulle condizioni del mercato Perfetta
Simile alla concorrenza perfetta ma prodotto non è omogeneo ma differenziato
Ne consegue che l’impresa fronteggia una “sua” curva di domanda inclinata e perciò può scegliere una combinazione di prezzo e quantità prodotta (appunto come nel monopolio)
Nel lungo periodo, come avviene anche in concorrenza perfetta, entrano nuove imprese nel settore attirate dalla presenza di extraprofitti.
La curva di domanda della singola impresa (Rui) rendendola via via più ripida e ruota la curva del ricavo marginale (Rmi).
Cambia perciò la scelta dell’impresa (che produce meno)
Tale processo continua fino a quando gli extraprofitti non si annullano ossia in L dove p = Cui
yi0
B
ybi
pbi
pi
Cui
Rui
Rmi
Cmi
Concorrenza monopolistica
0
L
yiyli
pli
pi
Cui
Rui
Rmi
Cmi
Oligopolio
Ogni imprenditore per massimizzare il suo profitto può agire sulla quantità di merce offerta o sul suo prezzo
Numero di imprese Poche e grandi
Merce prodotta Può essere la stessa oppure diversificata
Libertà di ingresso o di uscita dal mercato Possibile ma ostacolata
Informazione sulle condizioni del mercato Ostacolate
Forma di mercato in cui le imprese presenti sono poche e grandi. Pertanto, la scelta della singola impresa è rilevante per il risultato complessivo del mercato
Il prodotto può essere sia omogeneo che differenziato.
Esistenza o meno di barriere all’entrata
I risultati delle scelte delle imprese dipendono dalle scelte delle altre imprese
L’interazione strategica tra le imprese avviene secondo 3 modalità:
1. Accordo con le altre imprese
2. Rinunciare all’accordo e cercare di prevedere le mosse delle altre imprese
3. Rinunciare all’accordo e cercare di escludere le altre dal mercato (o di non farle entrare)
Oligopolio
A. Fusione:
Le due imprese si uniscono dando vita a un’unica società
B. Intesa:
Le due imprese sottoscrivono un contratto vincolante per entrambe che le impegna a rispettare l’accordo
C. Collusione:
Le due imprese si coordinano con un accordo non formalizzato e non vincolante. Mancando un contratto vincolante, la collusione si regge sull’interesse delle imprese a rispettare l’accordo
Oligopolio |Tipologie di accordo