L attualit¿ della psicoanalisi Ç nelle tracce che lascia su di noi · L3 attualit¿ della...

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l’Unità Giovedì, 9 Giugno 2016 18 Ra d a r Lo scrittore romeno Mircea Cărtărescu (foto Alessandro Moggi) con Abbacinante. Il corpo - Voland, tradotto da Bruno Mazzoni, ha vinto a Firenze la decima edizione del Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia. La motivazione recita: «Opera originale e inventiva come Cent’anni di solitudine; come quella, sarà di ispirazione per innumerevoli altri scrittori in una miriade di lingue. Ma fare paragoni di questo genere è senza senso perché Ab b a c i n a n t e è assolutamente originale». LETTERATURA “Abbacinante” premio Von Rezzori: vince il romeno Mircea Cărtărescu « L’attualità della psicoanalisi è nelle tracce che lascia su di noi» Freud si era posto il problema di sapere se un’analisi fa di chi l’ha attraversata una persona come le altre o se un tratto la contraddistingue. Ora Luis Izcovich indica una via nuova A più di un secolo dal- l’invenzione da par- te di Freud, la psi- coanalisi esiste an- cora . Le coordinate sociali sono cambia- te e questo ha inciso inevitabilmente sul destino stesso della psicoanalisi. In effetti, il no- stro contesto so- ciale non è lo stesso di Freud, né quello di La- can. Tra Freud e Lacan non solo è cambiato il mondo, ma è anche cam- biata l’interpretazione delle ragioni del malessere sociale, a partire dal- l’ascesa progressiva del discorso ca- pitalista. Attualmente Il punto cardi- ne della psicoanalisi è l’offerta di un legame sociale basato su un discorso che fonda un legame speciale e mol- to specifico. È all’interno del discor- so analitico che Luis Izcovich- psi- coanalista, membro fondatore dei Forum del Campo lacaniano e della sua Scuola (If-Epfcl)- situa la que- stione di sapere se esiste qualcosa come un marchio tale da rendere «i- nedita» l’esperienza analitica. Un’e- sperienza che lascia una traccia alla quale chi non fa l’analisi non può ac- cedere. Izcovich, che sarà a Roma venerdì 10 giugno alle 19 per presentare il li- bro “Les marques d’une psychana- lyse” presso la Mediateca dell’Institu- to di cultura françese Centre Saint Lo- uis (in Largo Toniolo, 20/22), pone ora una serie di questioni nuove. Quali sono, dunque, gli effetti di u- n’analisi? Che cosa cambia nella vita di un soggetto? In questa prospettiva egli propone di cogliere la sottile di- stinzione tra la particolarità di ogni essere umano e la singolarità. Trami- te la particolarità l’essere umano con- divide un tratto comune all’insieme degli esseri; tramite la singolarità ,in- vece, possiede un tratto che lo rende unico. Ma che cosa forgia questo trat- t o? Lacan con la categoria di soggetto introduce una concezione l’essere parlante come effetto del linguaggio inscritto sul corpo. La categoria di soggetto è dell’ordine del particolare, ma non dice ciò che lo rende singola- re. Freud aveva già avanzato l’idea di un marchio differenziale e distintivo che rende un essere «non come gli al- tri». Tuttavia, il marchio di apparte- nenza, sociale ad esempio o politico o istituzionale, non è dello stesso livello di quello che introduce una singolari- tà. L'autore rivede il concetto di iden- tificazione in rapporto alla differen- za, per la psicoanalisi, dalla nozione di identità. Se si distingue l’identifi- cazione, presa in prestito dall'altro, dall’identità come la firma del sogget- to, ci s'imbatte anche nell'esistenza clinica di soggetti senza marchio. Riguardo a ciò che fonda l’identità di un soggetto: è un effetto del lin- guaggio che viene dall’Altro a rendere possibile l’esistenza di una specifici- tà? Se il desiderio viene dall’Altro, il soggetto appartiene anche ad una co- munità di linguaggio, di tradizioni e di codici, di qui l'interrogativo anche su ciò che fonda il desiderio e la sua autenticità. Per Lacan ciò che c'è di più auten- tico ha un nome: il reale. Il reale del soggetto è modificato dall’esperienza dell’analisi oppure è semplicemente rivelato? L’interpretazione analitica punta a scoprire questo reale sco- nosciuto, opaco, che diventa leggibile verso la fine, o punta all’emergenza di un nuovo reale? Izcovich afferma che se da un lato l’interpretazione analiti- ca consente una delucidazione delle condotte del soggetto e di ciò che è stato determinante nelle sue azioni e scelte, nonché sulle sue posizioni nel- la vita, dall’altra fa intrusione e immi- stione in un soggetto: lascia una trac- cia indelebile che esclude ogni possi- bilità di tornare indietro. Vi è poi il confronto con la teoriz- zazione post-freudiana. Al tutto può essere cambiato di Ferenczi e alla po- sizione di Winnicott per il quale il marchio di un’analisi è ciò che l’anali- sta dona come parola di conclusione, si oppone la prospettiva avanzata da Lacan: c’è un marchio effetto del legame specifico è pro- prio del discorso analiti- co in cui - così lo formula - «un reale [...] tocca un reale». E ciò che Izcovich intende dimostrare è se è possibile un legame che faccia nodo nella struttura nello stesso punto in cui il nodo es- senziale, costitutivo del soggetto, si è mostrato difettoso. Al fine di dimostrarlo, Izcovich propone anche un riesame clinico sulla base della teoria degli affetti di Lacan, distinguendo gli affetti ingan- nevoli da quelli reali e interrogandosi su cosa ci permette di sostenere l’esi- stenza degli affetti nel reale. Luis Izcovich fa riferimento anche al desiderio dell’analista che per La- can è il desiderio della differenza as- soluta: un desiderio av- vertito, inedito e distinto da qualunque altro desi- derio. La differenza as- soluta è non solo il nome proprio del soggetto, fondatore della sua sin- golarità e quindi all’ori- gine di un desiderio sco- nosciuto per il soggetto, ma è differente nella sua essenza da ogni altro de- siderio. Nel suo libro Izcovich, tuttavia ,si rivolge a tutti coloro che sono impli- cati nel discorso psicoanalitico anali- sti e analizzanti, sollevando, in questa prospettiva, un’altra questione non meno importante, che serve da spun- to per un’ulteriore riflessione: quan- do possiamo dire di aver fatto vera- mente un’analisi? Se si legge il libro si comprende che aver fatto un’analisi è una cosa ben diversa da dire - «Sono andato da un analista per un perio- do». Infine, quello che possiamo com- prendere sin da una prima lettura è che l’esperienza di un’analisi ci fa in- tendere l’esistenza di qualcosa di nuovo, aldilà del senso comune, nel senso di un qualcosa, di un dire che soddisfa, un saperci fare nuovo. È questo, ci rassicura Izcovich, si verifi- ca in un certo numero di casi abba- stanza sufficienti per dire che l’inven- zione della psicoanalisi non corre il rischio di cadere in disuso. Roberto A rd u i n i Tra poco cammineremo sull’acqua Parola di Christo Quasi pronta: tra pochi giorni aprirà al pubblico la passerella nel lago d’Iseo T utto è pronto, manca solo l'o- rario di inaugurazione che re- sta ancora un mistero. I lavori per la realizzazione di The Floating Piers sono però conclusi. La passerella dal 18 giugno al 3 luglio colle- gherà Sulzano a Monte Isola e permette- rà a tutti di camminare sulle acque della sponda brescia- na del lago di Iseo. Una crea- zione dell’artista bulgaro Christo, che si sviluppa su quattro chilometri e mezzo di camminamento. Per l’arti- sta finalmente ha reso concreto il suo sogno, camminare sull’acqua. Lo aveva al Giappone e l’Argentina, ma entrambe non erano interessati... oppure avevano avuto paura. Troppo audace? «Si potrà accedere a The Floating Piers gratuitamente e farlo 24 ore su 24, condizioni atmosferiche permettendo - ha detto l'artista -. Mancano pochi giorni all'inaugurazione della struttura e ad oggi manca soltanto la copertura in tessuto cangiante: 70.000 metri quadri di un colore che danza dal giallo all’a- rancione, scelto per rivestire la passe- rella che viene sostenuta da un sistema modulare di pontili galleggianti forma- to da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità. Il consiglio di Christo è: «a piedi nudi è meglio, salire in passerella senza scar- pe permette di sentire perfettamente la sensazione di camminare sull'acqua». Già stilata la lista dei divieti: non sarà possibile accedere con scarpe con i tac- chi, in bicicletta, pattini o skateboard, mentre sarà consentito l'accesso a pas- seggini, sedie a rotelle e ai cani rigorosa- mente al guinzaglio. Non sarà possibile prenotare la visita, ma chiunque arrive- rà a Sulzano potrà camminare lungo la passerella senza pagare il biglietto. In caso di maltempo The Floating Piers sarà chiusa al pubblico. Funziona comunque un satellite in grado di an- nunciare con largo anticipo l'arrivo del- le perturbazioni ed in particolare della "sarneghera", un fenomeno meteorolo- gico tipo della zona del lago di Iseo con forte vento capace di creare danni in- genti. Leonardo Bruno The Floating Piers è rivestita da 70mila metri quadri di tessuto Psiche. La mente umana rappresentata come una scala a chiocciola: così è vista da molti pittori, registi e fotografi. FOTO: AGENZIA INK Con Lacan l’essere parlante è effetto del linguaggio inscritto sul corpo I marchi di una psicoanalisi LUIS IZCOVICH Stilus MediaTelling Maurizio Boldrini È un divertimento tentare di seguire le mosse e le contromosse che i grandi social fanno per conquistare nuovi spazi, per inseguire nuove frontiere tecnologiche o per competere con la concorrenza. I molti siti specializzati e le pagine sull’innovazione che ormai quasi tutti i principali giornali hanno, dall’Ansa ci offrono continuamente primizie, il più delle volte non a chilometro zero. Se Snapchat conquista i giovani con la novità dei messaggi usa e getta, cioè quelli che si auto-cancellano dopo alcuni secondi dalla ricezione, ecco che Facebook sta testando un progetto che, nella sostanza, mira allo stesso risultato: post che sono pubblicati per essere letti sul momento dagli amici ma che la bacheca dell’utente non registra. Il social di Zukemberg avrebbe introdotto, per ora limitandolo a un gruppo ristretto di utenti, una nuova opzione, "nascondi dalla bacheca": scegliendola si fa sì che il contenuto è visibile dagli altri utenti nel news feed. Si potrà trovare tramite ricerca senza che sia inserito in bacheca. Con questo sistema, Facebook accresce la possibilità di dialoghi rapidi sul modello delle forme più evolute di telefonia mobile e diminuisce il carico di memoria delle bacheche. Se Facebook modifica queste pratiche abituali Snapchat invade la sfera d el l’informazione, finora terreno esclusivo dei social storici, trasformando la sezione "Discover" in una sorta di magazine-online nel quale sono fatti convergere i contenuti di testate e blog, come il Wall Street Journal o Mashable. L’app aggiornata, disponibile anche dalle nostre parti, disegna un nuovo volto alla sezione consentendo agli utenti di iscriversi ai canali dei media presenti in piattaforma e di seguirne i continui aggiornamenti. La mossa mira ad aumentare gli utenti ma soprattutto strizza l’occhio agli editori e creatori di contenuti, finora terreno di Facebook e Twitter. Se poi è vero che che negli Usa sei persone su dieci s’informano tramite i social è evidente che la competizione riguarda anche la conquista del mercato pubblicitario, una fonte dalla quale attingono risorse sia l’editoria sia i media. Facebook insegue Snapchat che insegue le notizie: la gara senza limiti dei social Q uando possiamo dire di aver fatto ve ra m e n te u n’a n a l i s i?

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Page 1: L attualit¿ della psicoanalisi Ç nelle tracce che lascia su di noi · L3 attualit¿ della psicoanalisi Ç nelle tracce che lascia su di noi Freud si era posto il problema di sapere

l’UnitàGiovedì, 9 Giugno 2016l18

Ra d a rLo scrittore romeno Mircea Cărtărescu(foto Alessandro Moggi) conAbbacinante. Il corpo - Voland, tradottoda Bruno Mazzoni, ha vinto a Firenze ladecima edizione del Premio Gregor vonRezzori per la migliore opera di narrativastraniera tradotta in Italia. La

motivazione recita: «Opera originale einventiva come Cent’anni di solitudine;come quella, sarà di ispirazione perinnumerevoli altri scrittori in unamiriade di lingue. Ma fare paragoni diquesto genere è senza senso perchéAb b a c i n a n t e è assolutamente originale».

LET TERATURA

“Ab b a c i n a n te” premio Von Rezzori: vince il romeno Mircea Cărtărescu

« L’attualità della psicoanalisiè nelle tracce che lascia su di noi»Freud si era posto il problema di sapere se un’analisi fa di chi l’ha attraversata una personacome le altre o se un tratto la contraddistingue. Ora Luis Izcovich indica una via nuova

Apiù di un secolo dal-l’invenzione da par-te di Freud, la psi-coanalisi esiste an-cora . Le coordinatesociali sono cambia-

te e questo ha inciso inevitabilmentesul destino stesso della psicoanalisi.

In effetti, il no-stro contesto so-ciale non è lostesso di Freud,né quello di La-

can. Tra Freud e Lacan non solo ècambiato il mondo, ma è anche cam-biata l’interpretazione delle ragionidel malessere sociale, a partire dal-l’ascesa progressiva del discorso ca-pitalista. Attualmente Il punto cardi-ne della psicoanalisi è l’offerta di unlegame sociale basato su un discorsoche fonda un legame speciale e mol-to specifico. È all’interno del discor-so analitico che Luis Izcovich- psi-coanalista, membro fondatore deiForum del Campo lacaniano e dellasua Scuola (If-Epfcl)- situa la que-stione di sapere se esiste qualcosacome un marchio tale da rendere «i-nedita» l’esperienza analitica. Un’e-sperienza che lascia una traccia allaquale chi non fa l’analisi non può ac-ce dere.

Izcovich, che sarà a Roma venerdì10 giugno alle 19 per presentare il li-bro “Les marques d’une psychana-lys e” presso la Mediateca dell’Institu -to di cultura françese Centre Saint Lo-uis (in Largo Toniolo, 20/22), pone orauna serie di questioni nuove.

Quali sono, dunque, gli effetti di u-n’analisi? Che cosa cambia nella vitadi un soggetto? In questa prospettivaegli propone di cogliere la sottile di-stinzione tra la particolarità di ogniessere umano e la singolarità. Trami-te la particolarità l’essere umano con-divide un tratto comune all’insiemedegli esseri; tramite la singolarità ,in-vece, possiede un tratto che lo rendeunico. Ma che cosa forgia questo trat-t o?

Lacan con la categoria di soggettointroduce una concezione l’e ss ereparlante come effetto del linguaggioinscritto sul corpo. La categoria disoggetto è dell’ordine del particolare,ma non dice ciò che lo rende singola-re. Freud aveva già avanzato l’idea diun marchio differenziale e distintivoche rende un essere «non come gli al-tri». Tuttavia, il marchio di apparte-nenza, sociale ad esempio o politico oistituzionale, non è dello stesso livellodi quello che introduce una singolari-tà.

L'autore rivede il concetto di iden-tificazione in rapporto alla differen-za, per la psicoanalisi, dalla nozionedi identità. Se si distingue l’identifi -cazione, presa in prestito dall'altro,dall’identità come la firma del sogget-to, ci s'imbatte anche nell'esistenzaclinica di soggetti senza marchio.

Riguardo a ciò che fonda l’identitàdi un soggetto: è un effetto del lin-guaggio che viene dall’Altro a renderepossibile l’esistenza di una specifici-tà? Se il desiderio viene dall’Altro, ilsoggetto appartiene anche ad una co-munità di linguaggio, di tradizioni edi codici, di qui l'interrogativo anchesu ciò che fonda il desiderio e la suaa u te n t i c i t à .

Per Lacan ciò che c'è di più auten-tico ha un nome: il reale. Il reale delsoggetto è modificato dall’e sp erienzadell’analisi oppure è semplicementerivelato? L’interpretazione analitica

punta a scoprire questo reale sco-nosciuto, opaco, che diventa leggibileverso la fine, o punta all’emergenza diun nuovo reale? Izcovich afferma chese da un lato l’interpretazione analiti-ca consente una delucidazione dellecondotte del soggetto e di ciò che è

stato determinante nelle sue azioni escelte, nonché sulle sue posizioni nel-la vita, dall’altra fa intrusione e immi-stione in un soggetto: lascia una trac-cia indelebile che esclude ogni possi-bilità di tornare indietro.

Vi è poi il confronto con la teoriz-zazione post-freudiana. Al tutto puòessere cambiato di Ferenczi e alla po-sizione di Winnicott per il quale ilmarchio di un’analisi è ciò che l’anali -sta dona come parola di conclusione,si oppone la prospettivaavanzata da Lacan: c’èun marchio effetto dellegame specifico è pro-prio del discorso analiti-co in cui - così lo formula- «un reale [...] tocca unreale». E ciò che Izcovichintende dimostrare è seè possibile un legameche faccia nodo nellastruttura nello stessopunto in cui il nodo es-

senziale, costitutivo del soggetto, si èmostrato difettoso.

Al fine di dimostrarlo, Izcovichpropone anche un riesame clinicosulla base della teoria degli affetti diLacan, distinguendo gli affetti ingan-nevoli da quelli reali e interrogandosisu cosa ci permette di sostenere l’esi -stenza degli affetti nel reale.

Luis Izcovich fa riferimento ancheal desiderio dell’analista che per La-can è il desiderio della differenza as-

soluta: un desiderio av-vertito, inedito e distintoda qualunque altro desi-derio. La differenza as-soluta è non solo il nomeproprio del soggetto,fondatore della sua sin-golarità e quindi all’ori -gine di un desiderio sco-nosciuto per il soggetto,ma è differente nella suaessenza da ogni altro de-s i d e r i o.

Nel suo libro Izcovich, tuttavia ,sirivolge a tutti coloro che sono impli-cati nel discorso psicoanalitico anali-sti e analizzanti, sollevando, in questaprospettiva, un’altra questione nonmeno importante, che serve da spun-to per un’ulteriore riflessione: quan-do possiamo dire di aver fatto vera-mente un’analisi? Se si legge il libro sicomprende che aver fatto un’analisi èuna cosa ben diversa da dire - «Sonoandato da un analista per un perio-do ».

Infine, quello che possiamo com-prendere sin da una prima lettura èche l’esperienza di un’analisi ci fa in-tendere l’esistenza di qualcosa dinuovo, aldilà del senso comune, nelsenso di un qualcosa, di un dire chesoddisfa, un saperci fare nuovo. Èquesto, ci rassicura Izcovich, si verifi-ca in un certo numero di casi abba-stanza sufficienti per dire che l’inven -zione della psicoanalisi non corre ilrischio di cadere in disuso.

Rober toA rd u i n i

Tra pococ ammineremosull’acquaPa r o l adi Christo

Quasi pronta: tra pochigiorni aprirà al pubblicola passerella nel lago d’Ise o

Tutto è pronto, manca solo l'o-rario di inaugurazione che re-sta ancora un mistero. I lavoriper la realizzazione di The

Floating Piers sono però conclusi. Lapasserella dal 18 giugno al 3 luglio colle-gherà Sulzano a Monte Isola e permette-

rà a tutti di camminare sulleacque della sponda brescia-na del lago di Iseo. Una crea-zione dell’artista bulgaroChristo, che si sviluppa suquattro chilometri e mezzodi camminamento. Per l’arti -

sta finalmente ha reso concreto il suosogno, camminare sull’acqua. Lo avevaal Giappone e l’Argentina, ma entrambenon erano interessati... oppure avevanoavuto paura. Troppo audace?

«Si potrà accedere a The FloatingP iers gratuitamente e farlo 24 ore su 24,condizioni atmosferiche permettendo- ha detto l'artista -. Mancano pochigiorni all'inaugurazione della strutturae ad oggi manca soltanto la copertura intessuto cangiante: 70.000 metri quadridi un colore che danza dal giallo all’a-rancione, scelto per rivestire la passe-rella che viene sostenuta da un sistemamodulare di pontili galleggianti forma-to da 200.000 cubi in polietilene ad altadensità.

Il consiglio di Christo è: «a piedi nudiè meglio, salire in passerella senza scar-pe permette di sentire perfettamente lasensazione di camminare sull'acqua».

Già stilata la lista dei divieti: non saràpossibile accedere con scarpe con i tac-chi, in bicicletta, pattini o skateboard,mentre sarà consentito l'accesso a pas-seggini, sedie a rotelle e ai cani rigorosa-mente al guinzaglio. Non sarà possibileprenotare la visita, ma chiunque arrive-rà a Sulzano potrà camminare lungo lapasserella senza pagare il biglietto.

In caso di maltempo The FloatingP iers sarà chiusa al pubblico. Funzionacomunque un satellite in grado di an-nunciare con largo anticipo l'arrivo del-le perturbazioni ed in particolare della"sarneghera", un fenomeno meteorolo-gico tipo della zona del lago di Iseo conforte vento capace di creare danni in-g enti.

L eonardoBruno

TheFloatingPiers èrive stitada 70milametriq uadridi tessuto

Psiche.La mente umanarappre s entatacome una scalaa chiocciola: cosìè vista da moltipittori, registie fotografi.FO T O:AGENZIA INK

Con Lacanl’e ss ereparlante èeffetto dellinguag gioins crittosul corpo

I marchidi unapsicoanalisiLU I S I Z C OV I C H

Stilus

Me diaTe l l i n g Maurizio Boldrini

l È un divertimento tentare di seguire le mosse e lecontromosse che i grandi social fanno per conquistare

nuovi spazi, per inseguire nuove frontiere tecnologiche o percompetere con la concorrenza. I molti siti specializzati e lepagine sull’innovazione che ormai quasi tutti i principaligiornali hanno, dall’Ansa ci offrono continuamenteprimizie, il più delle volte non a chilometro zero. SeSnapchat conquista i giovani con la novità dei messaggi usae getta, cioè quelli che si auto-cancellano dopo alcunisecondi dalla ricezione, ecco che Facebook sta testando unprogetto che, nella sostanza, mira allo stesso risultato: postche sono pubblicati per essere letti sul momento dagli amici

ma che la bacheca dell’utente non registra. Il social diZukemberg avrebbe introdotto, per ora limitandolo a ungruppo ristretto di utenti, una nuova opzione, "nascondidalla bacheca": scegliendola si fa sì che il contenuto è visibiledagli altri utenti nel news feed. Si potrà trovare tramitericerca senza che sia inserito in bacheca. Con questosistema, Facebook accresce la possibilità di dialoghi rapidisul modello delle forme più evolute di telefonia mobile ediminuisce il carico di memoria delle bacheche. Se Facebookmodifica queste pratiche abituali Snapchat invade la sferad el l’informazione, finora terreno esclusivo dei social storici,trasformando la sezione "Discover" in una sorta di

magazine-online nel quale sono fatti convergere i contenutidi testate e blog, come il Wall Street Journal o Mashable.L’app aggiornata, disponibile anche dalle nostre parti,disegna un nuovo volto alla sezione consentendo agli utentidi iscriversi ai canali dei media presenti in piattaforma e diseguirne i continui aggiornamenti. La mossa mira adaumentare gli utenti ma soprattutto strizza l’occhio aglieditori e creatori di contenuti, finora terreno di Facebook eTwitter. Se poi è vero che che negli Usa sei persone su diecis’informano tramite i social è evidente che la competizioneriguarda anche la conquista del mercato pubblicitario, unafonte dalla quale attingono risorse sia l’editoria sia i media.

Facebook insegue Snapchat che insegue le notizie: la gara senza limiti dei so cial

Q uandop ossiamodire diaver fattove ra m e n teu n’a n a l i s i?