Katolica Sento

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Periodico dell’Unione Esperantista CattolicaItaliana (UECI) www.ueci.it“Per la promozione della fratellanza e della comprensione tra i vari popoli di diverse lingue” (Paolo VI)

Anno 89° - n. 3MAGGIO - GIUGNO 2010

Periodico bimestrale - Reg. Trib. di Vercelli 22.12.1997 n. 306 - Sped. in abb. post. art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Filiale di Vercelli -

Direttore resp.: Mons. Gianni Ambrosio - Dir. e amm.: Vercelli, via Benadir, 62tipografia edizioni SAVIOLO s.n.c. - Vercelli

PPAASSTTRROO DDUUIILLIIOO MMAAGGNNAANNII

DDoonn DDuuiilliioo ccii hhaa llaasscciiaattii

Il 20 aprile 2010, a Rimini,all’età di 81 anni, è morto perun male incurabile, don DuilioMagnani. Egli nacque l’11 giu-gno 1928 a Misano Adriatico inuna povera famiglia contadina.Durante la guerra frequentò lescuole medie a Trento e poi ilginnasio a Rimini. Ha studiatoteologia presso il pontificioseminario di Bologna ed èstato ordinato sacerdote il 28giugno 1953. Nel 1964 divenneparroco della parrocchia di SanGiuliano a Mare (Rimini) doveha esercitato fino al 2003quando ha dovuto presentarele dimissioni avendo raggiuntoil 75 anni di età. In Rimini haincontrato pare Albino Ciccanti, allora presiden-te dell’UECI, che lo ha introdotto all’esperanto.Divenne esperantista nel 1969 con il supera-mento dell’esame di primo livello. Ma ciò che loha maggiormente convinto nella sua passione

Questo numero di Katolika Sento esce con tre mesi di ritardo. Ce ne scusiamo con i lettori. Purtroppo lamesse è molta, ma gli operai sono pochi. Il carico di lavoro è stato superiore alla norma: don Duilio primadi lasciarci ci ha mandato molto materiale sul suo lavoro in Africa, che solo in piccola parte è stato pubbli-cato negli ultimi due numeri, il resto è stato inserito nel nostro sito. Oltre a ciò, il redattore ha dovuto occu-parsi di ben quattro corsi di esperanto in Milano, del congresso UECI e in parte di quello IKUE, delle S.Messe mensili, delle incombenze amministrative e, come se non bastasse, per ben due volte si è guastato ilcomputer con perdite di tempo per il recupero dati e re-installazione del sistema operativo. Speriamo duran-te l’estate di recuperare il tempo perduto.

PPaassttrroo DDuuiilliioo ffoorrllaassiiss nniinn

La 20an de Aprilo 2010, enRimini, pro nekuracebla malsa-no, mortis, 81 jaraa pastroDuilio Magnani. Li naskiis la11an de Junio 1928 en MisanoAdriatico en malri¶a familio dekamparanoj. Dum la milito livizitis la mezgradan lernejon enTrento kaj poste gimnazion enRimini. Li studis teologion ¶e lapapa Seminario de Bolonjo kajpastriis la 28an de Junio1953. En 1964 li fariis paro-πestro de la paroπo de SanGiuliano a Mare (Rimini) kaj tieparoπestris is 2003, kiam lidevis prezenti siajn demisiojnatinginte la 75an jaraon. EnRimini li renkontiis kun patro

Albino Ciccanti, iama prezidanto de UECI, kiuenkondukis lin al Esperanto. Li esperantiis en1969 trapasante de la unuagrada ekzameno.

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per l’esperanto fu un evento del 1973 quandoincontrò casualmente in Polonia il cardinaleStefano Wyszynki che gli disse: “Nel ConcilioEcumenico Vaticano Primo, si parlava in latino,nel Secondo si sono parlate tutte le lingue; nelTerzo, se ci sarà, si parlerà in esperanto”. Daallora egli divenne attivo esperantista: nel 1976assunse la carica di segretario generaledell’UECI e nel 1979 divenne presidentedell’IKUE, incarico che mantenne fino al 1995quando fu costretto a dimettersi. Gli anni dellasua presidenza furono gli “anni d’oro”dell’IKUE: egli riuscì, primo, a far tradurre ilMessale romano in E-o e ottenerne la approva-zione dalla Santa Sede (1990 – senza il suoinstancabile interessamento, noi oggi nonavremmo il Messale), secondo, nel riconosci-mento ufficiale dell’IKUE come associazioneprivata di laici da parte del “pontificio Consiglioper i Laici” (1992) e negli auguri in E-o da partedel Papa prima delle benedizioni “Urbi et Orbi”di Natale e Pasqua (1994); nel medesimo annopoté acquistare una sede stabile dell’IKUE inRoma. Durante la sua presidenza si è svilup-pata l’azione caritativa per mezzo dell’esperan-to in particolare durante la crisi polacca deglianni 1982-84, con la spedizione di generi ali-mentari e di vestiario agli esperantisti polacchi.Questa azione è continuata anche dopo la finedella sua presidenza, in favore della nazionipovere specialmente in Africa e per questo nel2005 ha fondato in Rimini il CER-ES (CentroEsperantista Riminese- Ecumenico e Solidale)la cui azione è ben nota ai nostri lettori perchépuntualmente riportata nelle pagine di KatolikaSento. Malgrado il tumore, scoperto due annifa, che l’ha colpito allo stomaco e al fegato, hacontinuato a dedicarsi alla sua attività; lo scor-so anno si è recato in Congo per l’ultima volta.Nelle ultime settimane, il suo male, estesosianche all’esofago, non gli permetteva di man-giare, perciò fu ricoverato nell’ospedale diRimini, dove è morto dopo una lunga agoniadurante la quale fu sempre cosciente. Le sueultime parole furono: “Signore vienimi a pren-dere perché non ce la faccio più”.

Qualche mese prima di morire ha costituitouna fondazione che continuerà e sosterrà le ini-ziative di solidarietà del CER-ES.

segue da pag. 1 Sed tio, kio lin plej konvinkis en lia pasio porEsperanto, estis okazinta†o de 1973, kiam lirenkontis hazarde en Pollando kardinalonStefano Wyszynki, kiu diris al li: “En la UnuaVatikana Koncilio, oni parolis nur en la latina,en la Dua oni parolis en ¶iuj lingvoj. En la Tria,se i okazos, oni parolos en Esperanto”. Detiam li iis agema esperantisto: en 1976 li iisenerala sekretario de UECI kaj en 1979 prezi-danto de IKUE, ofico kiun li tenis is 1995, kiamli estis devigata demisii. La jaroj de lia prezi-danteco estis la “oraj jaroj” de IKUE: li sukcesisunue, en la verkado de la roma Meslibro en E-o kaj en ties aprobon fare de la Sankta Seo(1990 - sen liaj senlacaj zorgoj, ni hodia∑ nehavus Meslibron), due, en la oficiala agnoskode IKUE kiel privata internacia asocio de fidelu-loj fare de la “Papa Konsilio por la Laikoj”(1992), trie, en la bondeziroj en E-o fare de laPapo anta∑ la paskaj kaj kristnaskaj benoj “Urbiet Orbi”(1994) kaj en la sama jaro li povis a¶etistabilan sidejon de IKUE en Romo. Dum liaprezidanteco pligrandiis la bonfara agadopere de E-o precipe dum la pola krizo de la jaroj1982-84 per la alsendo de nutrovaroj kajvesta†oj al polaj esperantistoj. Tiu agado lida∑rigis anka∑ post sia prezidanteco, favore dela malri¶aj landoj, precipe en Afriko. Pro tio en2004 li fondis en Rimini CER-ES (CentroEsperantista Rimina – Ekumena kaj Solidara)kies agado estas bone konata de niaj legantoj,¶ar akurate raportita en apartaj paoj deKatolika Sento. Malgra∑ la kancero, malkovritaanta∑ du jaroj, kiu trafis lian stomakon kajhepaton, li da∑rigis sindoneme sian agadon; livizitis Kongolandon la lastan fojon la pasintanjaron . En la lastaj semajnoj la disvastigo de liamalsano anka∑ al ezofago ne plu ebligis al li lanutradon, pro tio li estis enhospitaligita en mal-sanulejo de Rimini, kie li mortis post longa ago-nio, dum kiu li estis klarmensa isfine. Liajlastaj vortoj estis: “Sinjoro, venu alpreni min ¶armi ne plu eltenas”.

Kelkajn monatojn anta∑ sia forpaso li stari-gis fonda†on, kiu da∑rigos kaj subtenos la soli-darecajn intervenojn de CER-ES.

En Rimini li lasis anka∑ videblan ateston desia emo al Esperanto, temas pri la tielnomata“Katedralo de la Esperantistoj” t.e. la preejo

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In Rimini ha lasciato anche una testimo-nianza visibile della sua passione per l’espe-ranto: la cosiddetta “Cattedrale degli esperanti-sti”, cioè la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo,le cui pareti sono ricoperte di mosaici con scrit-te in italiano ed esperanto. Qualche meseprima della sua dipartita è riuscito ad aggiunge-re a fianco della porta principale verso l’uscitaaltri due mosaici con il testo del Padrenostro,uno in esperanto e l’altro in dialetto rimineseper evidenziare che l’esperanto non intendesostituire le lingue locali. Ma la cosa più impor-tante per lui era la “Cattedrale della beneficen-za” (cfr. KS n1/2010) perché, come scrisse sanGiovanni Crisostomo: “Orniamo pure il tempio,ma non dimentichiamo i poveri”.

Come nella vita di tutti, anche nella sua cifurono giorni di gioia e di dolore. Di alcuni forsenon sapremo mai, ma alcune sue intime soffe-renze che hanno condizionato i suoi ultimi annidi vita erano ben note a tutti coloro che loconobbero. La prima fu quella di dover rinun-ciare alla presidenza dell’IKUE su invito delnuovo vescovo, la seconda, che lo ha moltoamareggiato, fu quella di dover lasciare laguida della sua parrocchia per raggiunti limiti dietà e di vederla incorporata nella parrocchiavicina (in un colloquio privato ebbe a dirmi: “perme la parrocchia è come una sposa, la si lasciasolo con la morte”) e per ultimo, la sua delusio-ne di non essere riuscito, dopo tanti sforzi, adiffondere l’uso dell’esperanto tra i suoi, nem-meno tra i membri stessi del CER-ES. Una pic-cola consolazione l’ha avuta un anno fa quan-do il nuovo vescovo lo ha nominato rettore avita della sua “Cattedrale degli esperantisti”.Molto ci sarebbe ancora da dire sulla sua vitaattiva ed inquieta, a proposito vengono allamente, per contrasto, le parole dell’Apocalisse(3, 15-16):

“Tu sei né freddo né caldo.Magari tu fossi freddo o caldo!Ma poiché sei tiepido,non sei cioè né freddo né caldo,sto per vomitarti dalla mia bocca”Ebbene, don Duilio era un caldo (anche

troppo) e quindi siamo certi che Dio l’avràaccolto con calore tra i suoi santi.

de Sanktaj Johano kaj Pa∑lo kies vandoj estaskovritaj de mozaikoj kun skriba†oj en la Itala kajen Esperanto. Kelkaj monatoj anta∑ sia forpasoli sukcesis aldoni, ¶e la elirejo flanke de la¶efpordo, du kromajn mozaikojn kun la tekstode Patronia unu en Esperanto la alia en la rimi-na dialekto por rimarkigi, ke Esperanto neintencas forigi la lokajn lingvojn. Sed plej gravepor li estis la “Bonfara Katedralo” (vd. KS1/2010) ¶ar, kiel skribis sankta JohanoKrizostomo: “Ornamu la templon, sed ne forge-su la povrulojn”.

Kiel en ¶ies vivo, anka∑ en lia vivo estistagoj ojaj kaj malojaj. Pri iuj, ni eble neniamscios, sed kelkaj liaj intimaj suferoj, kiujkondi¶is la lastajn jarojn de lia vivo, estas bonekonataj de ¶iuj, kiuj lin konis. La unua ekestis,kiam li estis devigata rezigni al la prezidantecode IKUE la∑ la volo de la nova episkopo deRimini, la dua, kiu multe tristigis lin, estis forla-si la estradon de sia paroπo por atingitaj ao-limoj, kaj vidi in aneksita al la apuda paroπo(en privata interparolado, li diris al mi: “por mi laparoπo estas kiel edzino, oni forlasas ∂in nur enla morto”), kaj laste, lia seniluziigo pro tio, ke line sukcesis, post multaj stre¶oj, disvastigi lauzadon de Esperanto inter sia proksimuloj, e¶ne en la anoj de CER-ES mem. Malgrandakonsolo finfine alvenis al li anta∑ unu jaro, kiamla nova episkopo nomumis lin dumviva rektorode lia “Katedralo de la Esperantistoj”. Ankora∑multon oni povas diri pri lia vivo agema kaj mal-kvieta, ¶i rilate ekaperas kontraste en la mensola vortoj de Apokalipso (3, 15-16):

“Vi estas nek malvarma, nek varmega; mi volus, ke vi estu a∑ malvarma a∑ varmega.

Tial, ¶ar vi estas varmeta, kaj nek malvarma nek varmega, mi elsputos vin el mia bu∂o.”Nu, pastro Duilio estis varmega (e¶ tro), tial,

tutcerte, la Sinjoro varmege enprenis lin interliajn sanktulojn.

Giovanni Daminelli

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CCrroonnaaccaa ddeell rriittoo ffuunneebbrree

Nel pomeriggio del 22 aprile, in Rimini,nella chiesa dei santi Giovanni e Paolo, sisono celebrati i funerali di don DuilioMagnani. La messa funebre è stata celebra-ta dal vescovo di Rimin, mons. FrancescoLambiasi con una quarantina di sacerdoti ela partecipazione di numerosi parrocchiani edi un gruppo di esperantisti, trai quali il presi-dente dell’UECI, Giovanni Daminelli e l’ex-presidente dr. Serio Boschin. La chiesa eracosì piena che molti non poterono entrare.Durante la sua omelia, il vescovo ha ricorda-to l’ultimo incontro che ha avuto con lui inospedale, quando insieme hanno recitato ilPadrenostro e lui ha ripetuto due volte “siafatta la tua volontà” mostrando la sua riappa-cificazione. Egli è morto con Cristo, ha conti-nuato il vescovo, perché nel momento dellanostra morte Cristo ci è vicino e ci fa parteci-pare alla sua morte e alla sua resurrezione;ora certamente don Duilio prega perchéanche noi possiamo morire con Cristo e risu-scitare con lui. Alla fine dell’omelia il vescovoha dato lettura del testamento spirituale didon Duilio, che si può leggere più sotto.

Durante la Preghiera deifedeli, il presidente dellasezione UECI di Rimini,Andrea Belletti, ha letto unapreghiera in esperanto e ita-liano e, prima della comunio-ne, una parrocchiana com-mossa ha mandato l’ultimosaluto a don Duilio a nome deiparrocchiani.

Subito dopo il presidentedell’UECI ha letto un messag-gio inviato dal presidentedell’IKUE, Miloslav Svácek(riportato più sotto).

Alla fine della Messa, ilvescovo ha benedetto la barae si è intrattenuto un momen-to con i parenti. La salma èstata poi trasportata al cimite-ro di Riccione.

KKrroonniikkoo ddee llaa ffuunneebbrraa rriittoo

La 22an de Aprilo posttagmeze, enRimini, ¶e la preejo da sanktaj Johano kajPa∑lo, okazis la funebra rito por pastroMagnani. La funebran Meson celebris la epi-skopo de Rimini, monsinjoro FrancescoLambiasi kun kvardeko da pastroj, je la¶eesto de multenombraj paroπanoj kaj degrupo de esperantistoj; inter ili, la prezidantode UECI, Giovanni Daminelli kaj la eksprezi-danto d-ro Serio Boschin. La preejo estistiel plena, ke multaj ne povis eniri. Dum siahomilio la episkopo rememoris sian lastanrenkontion kun li en hospitalo, kiam kune ilipreis Patronian, kaj li dufoje ripetis “fariuvia volo” montrante sian repacion. Li mortiskun Kristo, da∑rigis la episkopo, ¶ar en lamomento de nia morto Kristo estas apud nikaj partoprenigas nin en sia morto kaj en siaresurekto; nun certe pastro Duilio preas porke anka∑ ni povus morti kun Kristo kaj resu-rekti kun li. Je la fino de sia homilio la episko-po legis la spiritan testamenton de pastroDuilio, kiu estas legebla sube.

Dum la Universala Preo la prezidanto dela UECI-sekcio de Rimini, Andrea Belletti,

Messa funebre: comunione dei fedeli (foto di Giuliano Rocchi)

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IIll ssuuoo tteessttaammeennttoo ssppiirriittuuaallee

Professando tutte le verità del Credo dellaChiesa Cattolica, apostolica, romana deside-ro vivere questi ultimi giorni nella DivinaVolontà e morire ripetendo in Gesù: “Nelletue mani, o Padre, rimetto il mio spirito”.

Intendo unirmi all’offerta al Padre deiConfratelli celebranti: “Con Cristo, per Cristoed in Cristo a te Dio Padre Onnipotente, nell’unità con la Spirito Santo, ogni onore egloria” onde riparare quell’onore e quella glo-ria che nella mia vita ho rubato alla TrinitàSantissima.

Sono consapevole di essere stato unservo inutile ed un misero strumento nellemani di Dio. La sua Misericordia brillerà oltre-modo sulla mia miseria. Chiedo perdono emisericordia a tutti e in particolare ai fratelliche la Chiesa mi ha affidati, che ho sempreamati e mai dimenticati: le comunità di SanSavino, di Sant’Ermete, dei SS. Giovanni ePaolo, l’Azione Cattolica FemminileDiocesana, il Movimento Apostolico Ciechi, iSordomuti, il Movimento EsperantistaCattolico Internazionale.

Se mi è permesso lasciare a tutti e a cia-scuno un ricordo vorrei indicare il Rosario ela Santa Messa. Sono mezzi necessari e lagaranzia assoluta della comunione con Dio efra di voi, vivi e defunti.

Riconoscente a tutti e affidandomi allepreghiere di tutti, su tutti invoco oggi e sem-pre la Divina Benedizione e la protezionedella Vergine Maria, di San Giuseppe e siSan Padre Pio.

Rimini, 19.03.2004, Solennità di San Giuseppe.

don D. Magnani

legis preon en Esperanto kaj en la Itala, kaj,anta∑ la komunio, paroπanino kortu∂ita sen-dis la lastan saluton al pastro Duilio nome dela paroπanoj. Tuj poste la prezidanto deUECI legis mesaon senditan de la prezi-danto de IKUE, Miloslav Svácek (legebla plisube).

Fine de la Meso, la episkopo benis la¶erkon kaj restis iomete kun la parencoj.Poste oni forveturigis la mortinton al tombejode Riccione.

LLiiaa ssppiirriittaa tteessttaammeennttoo

Konfesante ¶iujn verojn de la Kredo de laKatolika Eklezio, apostola kaj roma, mi dezi-ras vivi ¶i tiujn lastajn tagojn en la Dia Volokaj morti ripetante kun Kristo: “En viaj manoj,ho Patro, mi remetas mian spiriton.”

Mi intencas alii en la ofero al Patro demiaj celebrantaj Kunfratoj: “Per Kristo, kunKristo kaj en Kristo, al Vi, Dio Patro ∞iopova,en unueco kun la Sankta Spirito, estu ¶iuhonoro kaj gloro” por kompensi tiun honoronkaj gloron, kiujn en mia vivo mi for¶telis al laSanktega Triunuo.

Mi konscias estinti senutila servisto kaj ilomizera en la manoj de Dio. Lia mizerikordobrilegos supermezure sur mia mizero. Mipetas pardonon kaj mizerikordon de ¶iuj kajprecipe de la fratoj kiujn la Eklezio al mi kon-fidis, kiujn mi ¶iam amis kaj neniam forgesis:la komunumoj de Sankta Savino, de SanktaErmeto, de la Santaj Johano kaj Pa∑lo, laDioceza virina Katolika Agmovado, laApostola Movado de Blinduloj, la Surdmutuloj,la Internacia Katolika Unuio Esperantista.

Se oni permesas al mi lasi al ¶iu kaj al ¶iujmemora†on, mi volus indiki la Rozarion kaj laSanktan Meson. Ili estas necesaj iloj kajabsoluta garantia†o de la komuneco kun Diokaj inter vi, vivantoj kaj mortintoj.Dankema al ¶iuj kaj min konfidante al lapreoj de ¶iuj, sur ¶iuj mi alvokas nun kaj¶iam la Dian Benon kaj la protektadon de laVirgulino Maria, de Sankta Jozefo kaj deSankta Patro Pio.

(Traduzione della redazione)

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MMeessssaaggggiioo ddeell PPrreessiiddeenntteeddeellll’’IIKKUUEE

Stimatissimicon profonda tristezza in cuore ho rice-

vuto la notizia che il Signore, che ha poteresulla vita e sulla morte, ha chiamato il suofedele servitore don Duilio Magnani dallaterrena valle di lacrime alla Patria eterna.Con profonda umiltà, malgrado il grandissi-mo sconcerto per la dipartita del nostrocarissimo confratello, collega e sacerdote,ci chiniamo davanti alla volontà di Dio, chesi è compiuta questo martedì.

Conosciamo don Duilio Magnani comefervidissimo servitore di Cristo, instancabileannunziatore del Gioioso Messaggio – ilVangelo – non solo ai suoi connazionali,ma anche al di fuori della sua patria conl’aiuto della lingua internazionale esperan-to. Per molti anni egli esercitò la funzione dipresidente dell’Unione EsperantistaCattolica Internazionale. Come presidentedi questa organizzazione cattolica, graziealla sua fervida azione è riuscito a raggiun-gere importanti obiettivi dei cui frutti si gio-vano tuttora gli esperantisti cattolici di tuttoil mondo.

Come abbiamo accompagnato con lapreghiera il carissimo don Duilio nella suavia crucis al seguito di Cristo, così lo ricor-deremo maggiormente nelle preghiere,invocando per lui dalla Misericordia Divinala celeste felicità eterna.

A nome dell’Unione EsperantistaCattolica Internazionale e di tutti gli espe-rantisti cattolici che amarono don Duilioesprimo sincere e profonde condoglianze.

Nostro caro don Duilio, ti ringrazio mol-tissimo per tutte le cose buone che cosìabbondantemente hai realizzato nella tuavita terrena e mi associo a quanti ti accom-pagnano nella preghiera: Il Signore ti doni ilriposo eterno, don Duilio e la luce eternarisplenda a te, riposa in pace, Amen

(traduzione della redazione)

MMeessaaoo ddee llaa pprreezziiddaannttoo ddee IIKKUUEE

Tre estimataj, kun profunda malojo en la koro mi rice-

vis la sciigon, ke la Sinjoro, Reganto superla vivo kaj la morto, forvokis sian fidelanserviston, pastron Duilion Magnani, el lasurtera valo de la larmoj en la eternanPatrujon. En la profunda humileco, spite degrandega ¶agreno pro la forpaso de niakarega kunfrato, kolego kaj sacerdoto, nikliniu anta∑ la volo de Dio, kiu ¶i-mardeplenumiis.

Pastron Duilion Magnani ni konas kieltre fervoran servanton de Kristo, nelacige-blan heroldon de Ωoja Mesao – laEvangelio – ne nur al siaj samlandanoj, sedanka∑ ekster sia patrujo helpe de internacialingvo Esperanto. Multajn jarojn li plenuma-dis prezidantan funkcion de InternaciaKatolika Unuio Esperantista. Kiel prezi-danto de tiu ¶i internacia katolika organiza†oli per sia fervora agado sukcesis atingi gra-vajn celojn, kies fruktojn la katolika tutmon-da esperantistaro is nun utiligas.

Kiel ni perpree akompanis la kareganpastron Duilion dum lia kalvaria vojopostsekvanta Jesuon Kriston, tiel ni plumemoros lin en la preoj, elpetante al li dela Dia Mizerikordo eternan ¶ielan feli¶on.

Nome de Internacia Katolika UnuioEsperantista kaj nome de ¶iuj katolikajesperantistoj, kiuj amis pastron Duilion, miesprimas sinceran kaj profundan kondolen-con.

Nia karega pastro Duilio, mi dankegasvin por ¶iuj bonoj, kiujn vi tiel abunde dumvia surtera vivo realigadis, kaj mi alias al¶iuj, kiuj vin perpree akompanas: Ripozoneternan donu al vi, pastro Duilio, la Sinjoro,kaj la senfina lumo lumu al vi, vi ripozu enla paco. Amen.

Miloslav Svácekprezidanto de IKUE

22.04.2010

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MMeessssaaggggiioo ddeell sseeggrreettaarriioo ggeenneerraallee ddeellll’’IIKKUUEE

Carissimi Fratelli e Sorelle, non so se queste poche parole riusciran-

no nel desiderato intento di testimoniare ildolore, l’affetto, la partecipazione fraterna; afar pervenire ai Famigliari e alla VostraComunità l’abbraccio affettuoso di tutti quegliesperantisti che avrebbero desiderato esse-re qui di persona, ma che sono stati impedi-ti, chi dalla distanza, chi da impegni lavorati-vi, e taluni anche da troppa, forte emozione.

Tanti, anzi, ttuuttttii loro che conobbero donDuilio avrebbero desiderato essere presentiqui a dare l’estremo saluto e partecipare allapreghiera di suffragio per l’anima dell’amatoDon Duilio.

Il nostro dolore è mitigato dalla fede chetuttavia non ci impedisce di sentire l’amarez-za di questo distacco. Ma ci dà sollievo ilricordo di questa cara figura di sacerdote. Inparticolare nelle ultime penose settimane divita di don Duilio ci ha sostenuto l’onda diamore e vicinanza spirituale che, direi, ha“travolto” la vita delle associazioni esperanti-ste.

I cattolici esperantisti hanno vissuto leultime settimane spiritualmente presenti alsuo capezzale, nel raccoglimento di una for-

midabile catena di preghiere che da un capoall’altro del mondo si è avviata spontanea-mente alle prime notizie del peggioramentodella sua salute.

Si è pregato ovunque: in America Latina,nella lontana Nuova Zelanda, in tuttaEuropa, ma soprattutto in quell’Africa che eranel cuore di don Duilio e dove tanti lo amava-no e lo amano considerandosi suoi figli spiri-tuali. Gli indirizzi di posta elettronica, le cas-sette di lettere delle associazioni esperanti-ste si sono riempiti di messaggi: tutti deside-ravano far sapere a don Duilio di essere conlui, di assicurargli la propria incessante pre-ghiera.

Ma le espressioni di solidarietà umanasono arrivate anche da non cristiani e da noncredenti. Dalle loro parole, espresse secon-do la fede o filosofia di ciascuno – abbiamotratto la conferma di come nella sua vita eazione don Duilio si distinguesse per unaforte testimonianza evangelica.

Egli erano un convinto sostenitoredell’Esperanto quale strumento di evangeliz-zazione, di giustizia e di fraternità. Solo pochimesi fa – pur conscio della malattia – donDuilio era pieno di vita, tutto impegnato a fareprogrammi, sempre desideroso che le sueopere venissero continuate secondo il gran-de fervore cristiano ed esperantista che locontraddistingueva. In uno dei suoi ultimimessaggi in risposta ai contatti avuti con l’ar-civescovo dell’Avana per la celebrazionedella Messa in Esperanto durante il congres-so mondiale degli esperantisti a Cuba, scri-veva: “carissimo, sono malato, ma quandoricevo queste notizie esperantiste mi riani-mo”. E continuava a sollecitarci a lavorareper l’intercomunicazione fra i popoli, perché– ci scriveva - anche questo fa parte della“promozione umana” e, se vogliamo parlarecristianamente, della “carità”. Rendere cioègiustizia ai diritti inalienabili della persona. Eci ricordava che il rispetto della lingua madreesprime l’“identità” e la “dignità” più di ognialtro diritto dell’uomo.

Proprio in quei giorni cominciò improvvisa

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Il presidente UECI legge il messaggio del presidente IKUE..

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la sua lenta salita verso il calvario del suosacrificio.

Cari fratelli e sorelle, a nome dell’Unioneinternazionale cattolica esperantista di cuidon Duilio fu per molti anni presidente, anome delle sezioni nazionali e in particolaredi quella italiana, e a nome dei redattori delprogramma Esperanto di Radio Vaticana che

stanno preparando perstasera una trasmissionespeciale in ricordo di donDuilio, rivolgo l’espressio-ne della più profonda cri-stiana partecipazione ecordoglio, in primo luogoai famigliari, allaComunità di San GiulianoMare. Alla Chiesa inRimini esprimo l’ammira-zione di tutti gli esperanti-sti per aver avuto unacosì bella figura di sacer-dote.

E infine sento di doverdire un grazie a donDuilio, per averci guidato– e qualche volta anchegiustamente spronato

durante i nostri momenti di rilassamento -sulla strada alla comunione fraterna, allacarità, alla speranza, in una proiezione sem-pre più missionaria, per lavorare sempre dipiù per il regno del Signore. Questo suoamore non verrà meno neppure con la suamorte. Dankon pastro Duilio.

Carlo Sarandrea

Attorno alla bara in partenza per Riccione

CCOOMMIITTAATTOO CCEENNTTRRAALLEE UU..EE..CC..II..PPrreessiiddeennttee:: Giovanni DDAAMMIINNEELLLLII, via Lombardia 37, 20099 Sesto S.Giovanni (MI) - tel. 02.2621149- [email protected] pprreessiiddeennttee:: fra Pierluigi SSVVAALLDDII (consulente per la liturgia), via Corso del Popolo, 43 38017Mezzolombardo (TN) - tel. 0461.1740022SSeeggrreettaarriioo//ccaassssiieerree:: Marco PPOOLLIITTII, Via Montemartini 4, 20139 Milano - tel. 02.5395237RReessppoonnssaabbiillee ggiioovvaanniillee:: Paola AAMMBBRROOSSEETTTTOO, via Emo 9/C, 30173 Mestre (VE) - tel. 041.5341532RReessppoonnssaabbiillee ddeeii ccoonnggrreessssii:: Giovanni CCOONNTTII, via F. Filzi 51, 20032 Cormano (MI) - tel. 02.66301958- fax 02.66302110 RReessppoonnssaabbiillee ccuullttuurraallee: Norma CCOOVVEELLLLII CCEESSCCOOTTTTII, via E.Fermi 29, 38100 Trento - tel. 0461.925210CCoonnssuulleennttee iinnffoorrmmaattiiccoo:: Tiziana FFOOSSSSAATTII, via F.Filzi 30/A, 20035 Lissone (MI) - tel. 039 464942CCoonnssuulleennttee eeddiittoorriiaallee:: Carlo SSAARRAANNDDRREEAA, Via di Porta Fabbrica 15, 00165 Roma - tel. 06.39638129AAssssiisstteennttee EEcccclleessiiaassttiiccoo:: mons. Giovanni BBAALLCCOONNII, p.zza Duomo, 16, 20122 Milano, tel. 02.878014(ab.) - 02.8556274 (Curia);NNoottaa bbeennee:: Tutte le comunicazioni alla redazione di Katolika Sento, vanno spedite al presidenteUECI. - Per i versamenti in denaro utilizzare il c.c.p. n. 47127675 intestato a UUNNIIOONNEE EESSPPEERRAANNTTII--SSTTAA CCAATTTTOOLLIICCAA IITTAALLIIAANNAA (U.E.C.I.) ricordando di mettere sempre la causale del versamento.CCooddiiccee IIBBAANN:: IT66 R076 0101 6000 0004 7127 675 - CCooddiiccee BBIICC//SSWWIIFFTT:: BPPIITRRXXX

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El la homilio de la soleno de la ∞ieleniro de laSinjoro ( 19/05/2007) pri la la evangelio la∑Luko: “Dum Li benis ilin, Li estis suprenportataen la ¶ielon”

Unu beno, la beno de Jesuo, ∂vebas sur lamondo kaj neniam estos forvi∂ita. Li estissuprenportita lasante ¶i lastan imagon: “Levintesiajn manojn, li benis ilin. Kaj dum li benis ilin, li

foriis de ili kaj estis suprenportita en la ¶ielon”.Jesuo ne estas de la mondo; Jesuo ne estasplu en la mondo; sed li nin trankviligas: lia amo,lia bonvolemo neniam finios. [...]

La templo estis loko de renkontio de ¶iujpopoloj; ¶iuj povis eniri. Estis la korto por laviroj; Estis la korto por la virinoj; Estis la kortopor la fremduloj. [...] Tamen estas alia templo:Jesuo. En li renkontias ¶iuj gentoj; li estas laprototipo de ¶iuj kreita†oj; li estas la Savanto kajen la ¶ieleniro li sidias dekstre de la Patro, eltie li venos por jui la vivantojn kaj la mortintojn.Kaj li, tie, anta∑ la patro, propetas por ni. […]Hodia∑ ¶eestas la Justulo, Jesuo estas la nuraJustulo kaj tial lia mediacio tenerigas la koronde la Patro.

Mi ne komprenas, kial ni penas nin meti enla manojn de Jesuo kaj en li konfidi. Ni levas lakrucon en la plej altaj punktoj de la urboj, sur lapreejaj turoj, sur la kulminoj de la montoj, poratesti nian fidon en la universaleco de la amokaj, poste, ni nin ka∂as en nia egoo kaj ne pluni zorgas konstrui la spiritan nedetrueblanunuecon kun li. [...]

Mia amo devas esti manifestado de lia amo.∞i tio anka∑ en la familio. La familio naskias elsakramento, ¶ar vi patro, vi patrino, vi filo evi-dentigu la amon de Jesuo, kiu donas la gracon,kaj la Sanktan Spiriton: amu tiel kiel mi amisvin. “Kiel mi” estas la regulo, la principo, lamezuro de nia agado.

Dominique Lapierre titolis sian lastan libron:“∞iuj povas modifi la mondon”. Li eniris enbarakurbo, en kiu, en spaco granda kiel du fut-balo-kampoj enamasiis sepdek kvin-mil per-sonoj. Li skribis: “∞i tiu estas tera infero. E¶ tiemi trovis pli da ojo, da ridetoj, da festo ol enmultaj urboj de nia ri¶a okcidento. Mi renkontisgentojn nenion havantajn kaj tamen ∂ajnantajnhavi ¶ion, ¶ar ili konservis la klopodon rideti,sciis ami, kunpartigi kun la plej malri¶uloj kajdanki Dion e¶ por la plej malgranda donaco.”

Kial ni rigardas la ¶ielon kaj ne forlasas lavojon de Jesuo? Kion signifas la ojo de niafido kaj la ardo de nia amo?

Kion la malri¶uloj atendas de ni, kredantoj?

Mons. Giovanni BalconiAAnnddrreeaa MMaanntteeggnnaa:: AAsscceennssiioonnee

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B I B L I A K U L T U R O

FFaallssmmaallkkoovvrraa††oojj ddee bbiibblliiiissttoojj ((kkaajj ddee cceerrttaajj ggaazzeettoojj))

Meze de la oktobro 2009-a aperis sur LaStampa (de) EL Torino kaj poste en aliaj†urnaloj, la nova†o ke Ellen Van Wolde, UNI-VERSITATA INSTRUISTINO pri ekzegezo dela Malnova Testamento ¶e la fakultato pri teo-logia de Tilburg en (Olando?) NEDERLANDO,malkovris ke la unua versego de la Biblio (“Enla komenco Dio kreis la ¶ielon kaj la teron”)estus traduko malkorekta el la hebrea. VanWolde ekvidis, ke la hebrea verbo “barà” nesignifus “krei” sed “dividi en la spaco”. Pro tiola frazo estus traduke korektenda jene “En lakomenco Dio dividis la ¶ielon kaj la teron”. Dio,tial, ne estus kreinto el nenio, sed li estusinterveninta sur anta∑ekzistanta materio divi-dante la ¶ielon el la tero, tiun lastan el la maro,la marajn monstrojn el la birdaro, la lumon ella mallumo.

Miaj ekslernantoj tiun interpretan nova†onlegis en la †urnalo kaj ridetis sed samtempealmetis demandojn al kiuj jen mallongajrespondoj.

Estas granda memkomprenebla†o, diskoni-ta jam ekde dekoj se ne ekde jarcentoj, ke laetimo de la hebrea “barà” entenas la originanideon de separado, divido... Sed tio ne signi-fas ke ne eblas interpreti kaj traduki per “kreiel nenio”. Hebreo, kiu regas la lingvon, kvan-kam sentante la antikvan signifon de “dividi”,sentas samtempe la implicitan signifon de“krei”. Similas al reganto de la itala: uzante laverbon “fregare”, li povas senti “trompi”, anka∑se mem da∑rigas senti la etimon“sfregare/sfregamento”. Nome, okazus samekiel se la nederlanda teologino dirintus: “viduke «fregare» signifas «sfregare» sed ne«trompi», elmetante tiel elgora†on sensen-can. Eblas tamen ke Van Wolde diris ustetion kion mi estas skribinta ¶i tie, kaj ke iu alianprovis efektocelan skupon, (escepta nova†o)distordante la rezonadon de la teologino.

Ne ekzistas en Genezo kaj preska∑ en latuta Malnova Testamento (la temo aperos, kaj

FFaallssee ssccooppeerrttee ddii bbiibblliissttii ((ee ddii cceerrttii ggiioorrnnaallii))

A metà ottobre del 2009 è apparso su “LaStampa” di Torino e poi su altri giornali la noti-zia che Ellen Van Wolde, docente universitariadi esegesi del Vecchio Testamento presso lafacoltà teologica di Tilburg in Olanda, ha sco-perto che il primo versetto della Bibbia(All’inizio Dio creò il cielo e la terra) sarebbeuna scorretta traduzione dall’ebraico. La VanWolde si è accorta che il verbo ebraico “barà”non significherebbe “creare”, ma “dividerenello spazio”. Perciò la frase sarebbe da cor-reggere nella traduzione cosi: “All’inizio Diodivise il cielo e la terra”. Perciò Dio non sareb-be il creatore dal nulla, ma sarebbe intervenu-to sulla materia preesistente dividendo il cielodalla terra, quest’ultima dal mare, i mostrimarini dai volatili, la luce dal buio.

I miei ex allievi hanno letto questa novitàinterpretativa sul giornale ed hanno sorriso,ma, nello stesso tempo hanno posto domandealle quali ecco delle brevi risposte. E’ unagrossa ovvietà, conosciuta da decenni se nonda millenni, che l’etimologia dell’ebraico“barà”contiene l’idea originaria di separazione,divisione… Ma ciò non significa che non sipossa interpretarlo e tradurlo con “creare dalnulla”. Un ebreo che sa la lingua, anche sen-tendovi l’antico significato di “dividere”, cisente contemporaneamente il significato impli-cito di “creare”. E’ uguale ad uno che sa la lin-gua italiana: usando il verbo “fregare”, puòcapire “imbrogliare”, anche se lui stesso conti-nua a sentirne l’etimologia “sfregare/sfrega-mento”. Cioè capiterebbe come se la teologaolandese avesse detto:”Guardate che “frega-re”significa “sfregare”, ma non “imbrogliare”,facendo uscire dalla sua bocca un’espressio-ne insensata. E’ possibile, tuttavia, che la VanWolde abbia detto proprio quello che sto scri-vendo io qui e che qualcun altro abbia prova-to uno scoop ad effetto distorcendo il ragiona-

continua a pag. 11

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segue da pag. 10

preterkure, nur malfrue en 2 Makabeoj 7,28, lasama libro kaj en la sama ¶apitro en kiu ape-ras unuafojon la perspektivo de la transmondavivo post la morto) la ideo pri kreado el nenio:la teologino malkonvrintus la varman akvon.La ideo pri kreado el nenio estas vidpunktofilozofia kaj teologia, sed grincus en la amplek-sa biblia kadro. La biblia kreado estis viditakiel “agado” sur io anta∑ekzistanta kaj senfor-ma (en la dua versego uste oni diras ke “latero estis senforma kaj dezerta kaj mallumoestis super la abismo”, kaj estus absolute ana-kronisme eltiri filozofiajn konkludojn tipe: en laBiblio tial la materio estas eterna, kaj Diolimiis in sistemigi, doni al i formon, ktp.

Do, la Biblio diras “dividi, reordigi, igi laesta†ojn obej(aj) kaj nedamai(antaj) lahomon”. Sed la dependeco el Dio de la esta†ojestas senlima kaj koncernas tutan ilian este-con. Krome Li tion faras kun la vorto, kun lapotenco de la vorto, dirante “estu”. Temas,certe, pri metaforo kaj e¶ ne originala ¶ar tiukoncepto estas certe reprenita el la anta∑antajegiptaj paralelaj tekstoj, kiuj, ekzemple, diraske la dio Ptha venkas kaj dominas la kaosonper la vorto kaj, fine mem rigardas la rezultonkaj sin deklaras kontenta pri ties beleco kajboneco.

La (parolo) VORTO “barà” iom post iomplenias je nova implicita signifo: la (totala)KOMPLETA dependeco el Dio. Kaj bone kajbele faris Zamenohof tradukante ne per “En lakomenco li separis (a∑ dividis) la ¶ielon kaj lateron” sed per “En la komenco Dio kreis la¶ielon kaj la teron”. Kaj li uzas “Dio” kiam lirenkontas la tekstan Elohim kaj “Eternulo”kiam trovas la tetragramon “JHWH” (Javeo).

La psalmoj kantas la potencon de Dio kiufaras kion mem volas rilate la stelojn kaj ¶ielonkaj ¶ion kaj foje lasas okulumi la kreadon elnenio.

Sed venos la Makabeoj kaj la NovaTestamento kie la kreado el nenio fariaskrom religia anka∑ filozofia.

Armando Zecchin

mento della teologa. Non esiste nel libro dellaGenesi e quasi in tutto il Vecchio Testamentol’idea della creazione dal nulla (il tema appari-rà, e di sfuggita, solo tardi nel secondo librodei Maccabei 7, 28, lo stesso libro e nello stes-so capitolo nel quale appare per la prima voltala prospettiva della vita ultraterrena dopo lamorte): la teologa avrebbe scoperto l’acquacalda. L’idea di creazione dal nulla è un puntodi vista filosofico e teologico, ma striderebbenel vasto quadro biblico. La creazione biblicaè stata vista come “azione” su qualcosa diinforme e deserto (nel secondo versetto sidice proprio che: “la terra era informe e deser-ta e il buio era sull’abisso”, e sarebbe assolu-tamente anacronistico trarne conclusioni filo-sofiche del tipo: nella Bibbia perciò la materiaè eterna e Dio si è limitato a sistemarla, adarle forma, ecc.

Quindi, la Bibbia dice “dividere, rimettere inordine, rendere gli esseri viventi obbedienti edinoffensivi per l’uomo”. Ma la dipendenza daDio degli esseri viventi è illimitata e concernetutta la loro essenza. Inoltre Egli fa questo conla parola, con la potenza della parola, dicendo“sia”. Certamente si tratta di una metafora epersino non originale, poiché questo concettocertamente è ripreso dai testi egizi anterioriparalleli, i quali, ad esempio, dicono che il dioPtha vince e domina il caos con la parola edalla fine lui stesso guarda il risultato e sidichiara contento per la sua bellezza e bontà.

La parola “barà”un po’ per volta si riempiedi un nuovo significato implicito: la totaledipendenza da Dio. E Zamenhof ha fatto unacosa buona e bella traducendo non con“All’inizio egli divise il cielo e la terra”,ma con“All’inizio Dio creò il cielo e la terra”. Ed egliusa “Dio”quando incontra il testuale Elohim e“L’Eterno”quando trova il tetragramma JHWH(Jahvè).

I salmi cantano la potenza di Dio che fa ciòche vuole riguardo alle stelle ed al cielo ed adogni cosa, ed a volte lascia intravvedere lacreazione dal nulla.

Ma verranno i Maccabei ed il NuovoTestamento dove la creazione diventa oltreche religiosa anche filosofica.

Armando Zecchin

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NNNN AA VV II GG EEAA VV II GG EE EE NNEE NN LL AALL AA TTTT UU TTUU TT -- TT-- TT EE RR AAEE RR AA TTTT EE KK SS AAEE KK SS AA †††† OOOORubrica rivolta ai naviganti di internet, ma non solo.

Rubriko dedi¶ita al Ret-navigantoj sed ne nur.

RRIIMMIINNII -- AAFFRRIIKKOOhttp://www.ueci.it/grupoj/Rimini/Afriko/

Nella sezione riservata ai gruppi locali delnostro sito, è stata inserita, nella pagina delgruppo di Rimini, tutta la documentazione chedon Duilio Magnani ha mandato alle redazionidi Katolika Sento ed Espero Katolika perchévenisse pubblicata. Il materiale è stato inseritocosì come è stato inviato, parte in italiano, partein esperanto e in gran parte bilingue nella tradu-zione di don Duilio stesso.

La pagina iniziale presenta una mappa conl’Africa e l’Italia. Cliccando sui nomi dei varipaesi si accede alla documentazione relativa:RRiimmiinnii: Vengono presentati nell’ordine:1) Il Padrenostro bilingue (dialetto Riminese –Esperanto), l’ultimo mosaico nella Cattedraledegli esperantisti inaugurato nel febbraio 20102) “La hoko por fi∂kapti” - “L’amo per pescare”,

cioè il programma intrapreso dal CER-ES per aiutare le popolazioni africane a raggiungere l’autosuffi-cienza economica, assegnando loro dei piccoli prestiti in denaro che una volta restituiti avrebbero dovu-to finanziare altre iniziative: non ti do il pesce, ma l’amo per pescare. Si descrivono alcune iniziativeintraprese e fallite e altre in corso3) “La Bonfara Katedralo” contrapposta alla “Cattedrale degli esperantisti4) Il progetto “Etaj stipendioj” - “Piccole borse di studio” per aiutare studenti meritevoli dei paesi in viadi sviluppo.5) Un articolo del “Corriere della Romagna” in cui si da riferisce dell’inaugurazione del Centro ScolasticoAnna Paolizzi costruito in Kinshasa in collaborazione con il CER-ES.BBeenniinn: una serie di rapporti sulle molte opere concluse, in corso e in progetto a Tosounmé e Koudo.BBuurruunnddii: rapporto sull’attività del BUKE (Burunda Unuio Katolika Esperantista) che è la sezione piùattiva fra tutti i paesi considerati.KKaammeerruunn: la terra di mons. Gabriel Anda, del Comitato Centrale IKUE. Attività di don Luis Mbella a favo-re dei giovani.MMaaddaaggaassccaarr: sostegno all’attività del MUKE (Malga∂a Unuio Katolika Esperantista) e pubblicazionedella grammatica di esperanto in lingua malgascia.DD..RR..CCoonnggoo: con la descrizione delle attività in 1) Kinshasa: realizzazione e inaugurazione del CSAP (Centro Scolastico Anna Paolizzi)2) Goma: realizzazione della “Domo de la Frateco”, assistenzaa agli orfani e adozioni a distanza.3) Kalima: “Fi∂kultivado”: attività di allevamento di pesci e di polli.4) Rutshuru: aiuti al locale orfanotrofio.RRuuaannddaa: primi soccorsi dopo il terremoto del 2008. Attività in favore degli orfani di padre GaspardNtakirutimana.TTaannzzaanniiaa: primi contatti con il TaKUE (Tanzania Katolika Unuio Esperantista).TTooggoo: aiuti al UTEK (Unuio Togolanda Esperantista Katolika) per realizzare un “Internet Café”(purtroppo fallito).

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Leteroj al la redaktejoRubrica a disposizione dei lettori. Rubriko je dispono de la legantoj.

Pubblichiamo con un po’ di ritardo la seguente lettera che per man-canza di spazio non si è potuta pubblicare prima. Ce ne scusiamocon l’autore.

Negrar, 25,11 2009Egregio direttore,

oggi ricorre il 25° di Casa Perez, di cui fa parte il reparto sacer-doti, detto comunemente “Casa del Clero”.

L’avvocato Conte Perez era molto ricco, ma quando vollediventare membro dell’opera do Calabria (Poveri Servi della DivinaProvvidenza), il Padre don Calabria volle che egli vendesse i suoibeni ai poveri e poi entrasse. Il conte diede una parte alla sorella,altri beni a qualche ente caritativo e gran parte alla poverissimaOpera del fondatore Don Calabria; e cominciò a fare gli umili ser-vizi per la nuova Casa e per i bambini là accolti ed educati. I primibambini furono raccolti a S. Giovanni in Valle (vicolo Case Rotte),poi nel 1912 si comincia a costruire nella parte alta di S. Giovanniin Valle, dove sorse l’Istituto Don Calabria S. Zeno in Monte, chediventò ed è anche oggi la Casa Madre. Là abitò don Calabria finoalla morte (1954).

Io fui curato (vicario parrocchiale) dell’anziano parroco Don G.Bonometti nel 1947, ‘48, ‘49, ‘50.A S. Zeno in Monte c’erano già, oltre che la casa del Padre, la chiesa (dove ore c’è la tomba di DonCalabria, in fianco), scuola, tipografia, falegnameria, sartoria e altre opere, frutto anche della illumi-nata fiducia nella Divina Provvidenza.

Tante grazie a Lei che ha fatto pubblicare su K.S.(*) il mio articolo “Un discepolo che ora è il miovescovo”. Una grande fotografia di quell’articolo è apparsa al muro attiguo alla nostra cappella. Moltiospiti l’anno letta e anche molti seminaristi. Anzi l’anno scorso il Vescovo ha celebrato qui: io ho datoun saluto a nome di tutti e Mons. Zenti ha aggiunto: “Don Felice è stato il mio professore”. Anche il5 ottobre 2008 a Costermano disse: “Per voi Don Felice è stato il vostro parroco, ma per me è statoprofessore di latino, italiano e greco”. Le mando una copia non perché sia pubblicata, ma perchéconosca un po’ della mia modesta attività (che è stata immensamente inferiore alla Sua e a quelladi molti ex discepoli e membri dell’UECI) (**).

Casa del Clero è gestita dall’Opera Don Calabria, ma i Superiori della Diocesi decidono qualipreti possono entrare; il Vescovo ha delegato Mons. Fiorio per il clero più anziano; questi vienespesso qui, anche nei due ospedali vicini, se ci sono preti diocesani.Scusi le mia “chiacchierata e buon lavoro!

Don Felice Natale RuaroP.S. Due ex discepoli sono nunzi apostolici: uno è ora in Portogallo, l’altro è in Siria (dopo esserestato in Costa d’Avorio, Burkina Faso e Niger), il calabriniano Mons Dal Corso è d molto tempo inAngola (dove ci sono comunità dei P.S.D.P.).

(*) N.d.R.: cfr. Katolika Sento n. 2/2008(**) N.d.R.: evidentemente Don Felice esagera in umiltà. Egli compirà i 90 anni il prossimo 24 dicem-bre ed è stato redattore di Espero Katolika negli anni difficili dal 1970 al 1977. Qui si riferisce a unsuo articolo scritto nell’ottobre 2009 in occasione di un cambio di cappellani in cui parla di vicendestoriche ed in parte autobiografiche relative all’opera Don Calabria e a località in cui ha svolto lapropria missione sacerdotale.

DDoonn FFeelliiccee RRuuaarroo ((ffoottoo IIKKUUEE))

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Bergamo, 21.04.2010

Konsternite per la (beda∑rinde atendita) sciigo pri forpaso de pastro Duilio, senlace fervora, persi-ste, a∑dace kaj plurflanke iniciatema, aktiva kaj batalema samideano, mi esprimas al la anoj deUECI, IKUE kaj UEA mian profundan kondolencon. Mi ne scias, ¶u ¶iuj E-junuloj konscias, ke plurajkatolikaj iniciatoj, kiel ekzemple la E-lingva Mes-libro kaj la E-lingvaj Paskaj kaj Kristnaskaj papajbondeziroj – kiuj ne ete kontribuas al la internacia prestio de nia lingvo – multe a∑ preska∑ tute∂uldas al pastro Magnani. Mi esprimas la deziron ke el novaj generacioj iu alia lian stafeton transpre-nu kaj anta∑en pluportu.

Elkore pastro Battista Cadei * * *

Al la redaktejo de UECIAnonco: La Vita del Popolo, dusemajna dioceza gazeto de la urbo Treviso ekde la 10 de janua-

ro aperigas ¶iusemajne dum la tuta nuna jaro la sekvantan reklamon: EEssppeerraannttoo estas la plej facilalingvo el la lingvoj en la mondo. Ciklaj kursoj kaj senpagaj lecionoj pri itala-esperanto, français-espe-ranto, english-esperanto. Por informoj tel. 0422-235381 a∑ 0422 -403376 Zorge de Gruppo espe-rantista cattolico diocesi di Treviso.

Sugesto: Al iu jam kredanta a∑ ne kredanta esperantisto a∑ esperantistino!Tuj post la unua mondmilito la fama verkisto GGiioovvaannnnii PPaappiinnii aperigis en la jaro 1921 la ¶efver-

kon “HHiissttoorriioo ddee KKrriissttoo”” represita poste en 1984 kaj lastatempe denove represita en novembre 2007pere de la eldonejo Vallecchi el Firenze. Tiu verko estas vere klasika†o de la katolika literaturo, havas448 paojn kaj kostas 20,00 e∑rojn. “Entuziasmiga teksto” la∑ Papo Ratzinger.

GGiioovvaannnnii PPaappiinnii,, naskiis kaj mortis en Florenco ((11888811--11995566)), konvertiis al katolikismo en 1921 kajpermesis, tute senpage, al prof.ro Ettore FASCE traduki la verkon “Historio de Kristo” kiu aperis enla jaro 1931 pere de la eldonejo Paolet el San Vito al Tagliamento PN.

Pri tiu verko parolas CCaarrlloo MMiinnnnaajjaa sur la paoj 98-99 de “LL’’EEssppeerraannttoo iinn IIttaalliiaa aallllaa rriicceerrccaa ddeellllaaddeemmooccrraazziiaa lliinngguuiissttiiccaa”” ppuubblliikkiiggiittaa eenn llaa jjaarroo 22000077 ddee llaa eellddoonneejjoo ““Il Poligrafo”.

Mi konsilas elkore kaj agrable tralegi tiujn du librojn por formado kristana kaj kultura necesa al¶iu UECI-membro.

Samideane kaj estimeSerio Boschin

BBoonnffaarraaddoo::E.B. BO 25,00 euroM.C. G.R. 58,00 euro

KKoonnttrriibbuuoo aall UUEECCII kkoonnggrreessoo::N.M. UD 10,00 euroL.F. BG 10,00 euroG.F. VE 20,00 euro

KKoonnttrriibbuuoo aall UUEECCII::C.S MI 8,00 euroM.L.F MI 10,00 euroT.F. MB 7,00 euroF.P. VI 5,00 euroM.B. MI 8,00 euroG.P VI 8,00 euroG.F.P. MI 16,00 euroA.B. RA 10,00 euroA.R.S. RM 10,50 euroC.B. RN 8,00 euroG.G. CO 5,00 euro

MMUULLTTEE DDAA DDAANNKKOOJJ(per motivi di riservatezza diamo solo la sigla del nome e la provincia

non si riportano offerte inferiori a 5 euro)

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QQUUOOTTEE EE NNOORRMMEE AASSSSOOCCIIAATTIIVVEE AANNNNOO 22001100NNoottaa BBeennee: Su indicazione dell’assemblea generale dei soci (Chianciano 2009) si è deciso di aumentarela quota annuale per i soci ordinari da 20 a 21 euro. Di conseguenza sono cambiate anche le altre.

Associato ordinario con Katolika Sento (SO) 21, 00 euroAssociato giovane (SG) 10, 50 euroAssociato familiare (SF) 10, 50 euroAssociato ordinario con Espero Katolika (SOE) 42, 00 euroSolo abbonamento a Katolika Sento (AK) 10, 00 euroSolo abbonamento a Espero Katolika (AKE) 21, 00 euroAssociato sostenitore (SS) 42, 00 euroAssociato sostenitore con Espero Katolika (SSE) 84, 00 euro

Il periodico Katolika Sento viene inviato a tutti gli associati, tranne che per i familiari.È associato giovane chi non ha superato i 25 anni.È associato familiare chi convive con altro associato.Per l’abbonamento all’estero aggiungere 6 euro per spese di spedizione.Specificare nella causale del versamento la categoria dell’associato, l’anno di nascita dei giovani, l’esattoindirizzo per il recapito del periodico K.S., la destinazione di eventuali offerte.I gruppi locali con almeno 10 soci trattengono 2,10 euro per l’associato ordinario e 1,05 per l’associatogiovane o familiare, mentre la quota dei soci individuali va interamente all’UECI.

II vveerrssaammeennttii vvaannnnoo ffaattttii ssuull CC..CC.. PPoossttaallee nn.. 4477112277667755 UUnniioonnee EEssppeerraannttiissttaa CCaattttoolliiccaa IIttaalliiaannaa UU..EE..CC..II

Nota: Sull’etichetta/indirizzo di Katolika Sento è indicata la sigla associativa e l’anno di scadenza dell’abbonamento.

GGIIOOVVAANNII CCOONNCCOORRRREETTEE

L’UECI dispone ancora di n° 3 premi da 258,23 euro ciascuno da assegnare a giovani dietà compresa tra i 18 e 30 anni, iscritti all’UECI che conseguano il diploma di esperantodi terzo grado. I premi saranno erogati quale contributo per la partecipazione a un con-gresso dell’UECI o dell’IKUE. Gli interessati si rivolgano al presidente UECI.

Rubrica a disposizione dei gruppi locali.Rubriko je dispono de la lokaj grupoj.

Informoj el la lokaj grupoj

TTRREEVVIISSOO

A titolo informativo e quale esempio di propa-ganda.A cura del GEC Gruppo EsperantistaCattolico diocesi di Treviso per tutto il 2010su “la Vita del Popolo” bisettimanale d’infor-mazione e di approfondimento della Diocesidi Treviso appare il seguente annuncio:

EESSPPEERRAANNTTOO llaa lliinngguuaa ppiiùù ffaacciillee ttrraa llee lliinngguueeddeell mmoonnddoo.. CCoorrssii cciicclliiccii ee lleezziioonnii ggrraattuuiittee iinniittaalliiaannoo--eessppeerraannttoo,,ffrraannççaaiiss--eessppeerraannttoo,, eenngglliisshh--eessppeerraannttoo.. PPeerr iinnffoo tteell.. 00442222--223355338811 oo 00442222--440033337766Il primo numero di telefono è quello di SerioBoschin, il secondo di Paolo Rottin segreta-rio del Gruppo esperantista “Sile” di Treviso.

(informas d-ro Serio Boschin)

Page 16: Katolica Sento

AMUZE∞i∑ ajn rajtas kontribui sendante al ni siajn humora†ojn, kondi¶e ke ili estu en Esperanto.

BBAALLBBUUTTAANNTTAA FFRRAA◊◊LLIINNOO- Gratulojn, mi rimarkis, ke vi havas belan fratinon. - Ho, jes. ‡i estas anka∑ bona kaj brava knabino.- ∞u ∂i havas fian¶on?- Ne. Beda∑rinde ∂i havas malgrandan mankon. ‡ibalbutas.- ∞u ¶iam?- Ne, nur kiam ∂i parolas.

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AAZZEENNEECCOO- Amiko mia, vi estas granda azeno!- Mi ankora∑ devas kompreni, ¶u mi estas viaamiko, ¶ar mi estas azeno, a∑ mi estas azeno, ¶armi estas via amiko.

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EENN PPAARRAADDIIZZOOTaksi-∂oforo mortis kaj eniras en Paradizo. SanktaPetro akceptas lin ¶e la enirejo, kontrolas liandosieron kaj ordonas vesti lin per belaj vestoj kajloigi lin en luksa vilao apud la Empireo. Tuj posteenvenas katolika pastro. Anka∑ por li Sankta Petrokontrolas lian dosieron kaj fine decidas vestigi linper simplaj vestoj kaj loigi lin en malgranda bara-ko ¶e la limo de la Paradizo. La pastro plendis:- Kiel povas esti, ke al la taksi-∂oforo vi donis ¶iujnbona†ojn dum al mi tiajn mizera†ojn- ∞e ni oni juas la∑ la rezultoj. Kiam vi predikis, ¶iuja∑skultantoj endormiis. Sed kiam la ∂oforo kondu-kis sian taksion, ¶iuj homoj preis al Dio!

(sendis Johano)

(el www.gioba.it) - sendis Tiziana Fossati

LLEERRNNAANNTTEETTOOSesjaraa lernanteto diras al patrino: - Ni, hodia∑, lernis novajn vortojn el nia instruisto,kaj anka∑ iun laboreton. - ??- Ni ka∂is kudrilojn en la sego de la instruisto.

(sendis Karlo Odisio)

** ** **∞∞EEVVAALLIINNOO

Edzo, dum sia dormo, ripetas plurfoje inan nomon:"Betino... Betino...".La postan matenon, la edzino demandas lin: - Kiu estas tiu Betino, kiun vi dumnokte nomas?...Treege embarasita, la edzo balbute respondas: - Ho, vere..., jen, vi scias, do, ke mi estas ∂atanta¶evalkonkursojnojn, pro tio mi ege monludis, kajvetis sur mia kara ¶evalino Betino...‡ajnas, ke lia edzino estas konvinkita; kaj li tuj eli-ras por laboro.Reveninte hejmen, tagmeze, li demandas la edzi-non:- ∞u nova†oj?- Jes, ¶imatene telefonis via tre kara ¶evalino.

(sendis Karlo Odisio)

* * *TTOOLLSSTTOOJJ

Lev Nikolajevic Tolstoj havis is la fino de sia vivobonan sanon.Kiam li estis 80 jaraa oni demandis lin: - Kiel vi vin sentas ?Li respondis kiel li sin sentus malbone:- Hodia∑ mi sentas min, kiel mi estus 80 jaraa.

* * *KKNNAABBAA PPEETTOO

Unu knabo devas esti operaciita. Li diras al siapatrino: - Kiam vi estis en hospitalo, la kuracisto donacis alvi nian malgrandan Anjon. Mi petas vin, diru al kura-cisto, ke mi ne bezonas knabineton, sed mi ∂atushavi hundeton.

* * *NNUUNNTTEEMMPPAA SSVVAATTOO

Juna viro proponas al knabino:- Kara, mi proponas al vi: estu mia unua edzino!

(Sendis Jitka Skalickà)

KATOLIKA SENTO - 16