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alla vita di un Patrimonio così vasto e così fragi- le lo colse a segno ed egli convogliò forze ed amicizie nella fondazione del Comitato Italiano del World Monuments Fund da cui è nata più tardi (nel 2000) ARPAI: Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano. Molti erano gli esempi di questo spirito sui quali fare leva: il concorso del mondo intero per salvare Firenze dopo l’alluvione del ’66, la parte- cipazione altrettanto vasta da parte di Comitati per la salvaguardia di Venezia, l’attenzione del- l’UNESCO nei confronti di numerosissimi luoghi sparsi per l’Italia; e poi non dimentichiamo Italia Nostra e i Comitati degli Amici dei Monumenti e del Paesaggio o il Fondo per l’Ambiente Italiano, il FAI. L’impegno di ARPAI è rivolto al Patrimonio pubblico, alle opere che il pubblico può vedere senza riserve, nei musei, nelle chiese e conven- ti, nelle scuole e nelle biblioteche, e in tutti quei siti, anche privati, ma che siano aperti al pubblico. kermes Un’associazione privata per il patrimonio pubblico A.R.P.A.I. Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano Gian Antonio Golin ISTITUZIONI E STRUTTURE nquadrare l’argomento “ARPAI” entro una nota che si appoggia sul concetto di passione può sembrare una volontaria accentuazione di tipo sentimentale; forse lo è e non ci dispiace che lo sia, dati i tempi, date le difficoltà che ogni giorno s’incon- trano sulla via del restauro dei monumenti del Patrimonio pubblico. L’associazione ARPAI è nata propriamente per passione, e si regge su di essa perché non può che essere così. La passione è il “motore” di Paolo Marzotto che oramai vent’anni fa ricevette la visita di Donatella Asta, allora rappresentante del World Monuments Fund in Italia, per chiedergli di fon- dare un comitato italiano dell’organizzazione americana. Paolo Marzotto aveva già una lunga “carriera” di mecenate; era stato infatti il fondatore dei Premi Marzotto e sosteneva da sempre numero- se attività impegnate nella conservazione e nel restauro dei beni culturali. L’idea che italiani o no tutti potevano, meglio dovevano, interessarsi Gian Antonio Golin Direttore di ARPAI. Architetto, Docente di Estetica all’Université Sorbonne, Paris. I Consiglio Direttivo Presidente: Paolo Marzotto Vice Presidente: Alida Tua Consiglieri: Lamberta Amonn, Bruno Buitoni, Anna Calabro, Bruno Gabbiani, Gian Antonio Golin, Marino Golinelli, Fabio Gori, Andrea Kerbaker, Giovanna Marsano, Maria Camilla Pallavicini, Marisa Pinto Olori del Poggio, Rodrigo Rodriquez, Paolo Targetti Consigliere Onorario. Donatella Asta Comitato Scientifico Coordinatore: Maurizio Diana Amedeo Bellini, Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Francesco Buranelli, Vito Cappellini, Mario Fondelli, Maurizio Marabelli, Antonio Paolucci, Paolo Rocchi, Claudio Seccaroni Revisori dei Conti: Franco Corgnati (Presidente), Flaviano Codignola, Michele Ciuffreda Direttore: Gian Antonio Golin Segretaria: Randi Becht Contrà del Monte,13 36100 Vicenza Tel. +39.0444.323688 Fax.+39.0444.325825 C.F. 94014260270 [email protected] www.arpai.org

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alla vita di un Patrimonio così vasto e così fragi-le lo colse a segno ed egli convogliò forze edamicizie nella fondazione del Comitato Italianodel World Monuments Fund da cui è nata piùtardi (nel 2000) ARPAI: Associazione per ilRestauro del Patrimonio Artistico Italiano.

Molti erano gli esempi di questo spirito suiquali fare leva: il concorso del mondo intero persalvare Firenze dopo l’alluvione del ’66, la parte-cipazione altrettanto vasta da parte di Comitatiper la salvaguardia di Venezia, l’attenzione del-l’UNESCO nei confronti di numerosissimi luoghisparsi per l’Italia; e poi non dimentichiamo ItaliaNostra e i Comitati degli Amici dei Monumenti edel Paesaggio o il Fondo per l’Ambiente Italiano,il FAI.

L’impegno di ARPAI è rivolto al Patrimoniopubblico, alle opere che il pubblico può vederesenza riserve, nei musei, nelle chiese e conven-ti, nelle scuole e nelle biblioteche, e in tuttiquei siti, anche privati, ma che siano aperti alpubblico.

kermesUn’associazione privata

per il patrimonio pubblico

A.R.P.A.I.

Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano

Gian Antonio Golin

ISTITUZIONIE STRUTTURE

nquadrare l’argomento “ARPAI” entrouna nota che si appoggia sul concetto dipassione può sembrare una volontariaaccentuazione di tipo sentimentale;

forse lo è e non ci dispiace che lo sia, dati itempi, date le difficoltà che ogni giorno s’incon-trano sulla via del restauro dei monumenti delPatrimonio pubblico. L’associazione ARPAI è natapropriamente per passione, e si regge su di essaperché non può che essere così.

La passione è il “motore” di Paolo Marzottoche oramai vent’anni fa ricevette la visita diDonatella Asta, allora rappresentante del WorldMonuments Fund in Italia, per chiedergli di fon-dare un comitato italiano dell’organizzazioneamericana.

Paolo Marzotto aveva già una lunga “carriera”di mecenate; era stato infatti il fondatore deiPremi Marzotto e sosteneva da sempre numero-se attività impegnate nella conservazione e nelrestauro dei beni culturali. L’idea che italiani ono tutti potevano, meglio dovevano, interessarsi

Gian Antonio GolinDirettore di ARPAI.Architetto, Docente di Estetica all’UniversitéSorbonne, Paris.

I

Consiglio DirettivoPresidente: Paolo MarzottoVice Presidente: Alida TuaConsiglieri: Lamberta Amonn, Bruno Buitoni, Anna Calabro, BrunoGabbiani, Gian Antonio Golin, Marino Golinelli, Fabio Gori, Andrea Kerbaker, Giovanna Marsano, Maria Camilla Pallavicini, Marisa Pinto Olori del Poggio, Rodrigo Rodriquez, Paolo TargettiConsigliere Onorario. Donatella Asta

Comitato ScientificoCoordinatore: Maurizio DianaAmedeo Bellini, Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Francesco Buranelli,Vito Cappellini, Mario Fondelli, Maurizio Marabelli, Antonio Paolucci, Paolo Rocchi, Claudio SeccaroniRevisori dei Conti: Franco Corgnati (Presidente), Flaviano Codignola,Michele CiuffredaDirettore: Gian Antonio GolinSegretaria: Randi Becht

Contrà del Monte,1336100 VicenzaTel. +39.0444.323688Fax.+39.0444.325825C.F. [email protected]

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ISTITUZIONI E STRUTTURE KERMES 69 - ANNO XXI - GENNAIO/MARZO 2008

A.R.P.A.I.ASSOCIAZIONE PER IL RESTAURO DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO

ARPAI è nata dal Comitato Italiano World Monuments Fund; il nome attuale è stato assuntonell’anno 2000.Opera per la salvaguardia del Patrimonio dal 1989 e finora ha finanziato, direttamente o conil contributo di sostenitori esterni all’Associazione, un complesso di oltre 145 restauri didipinti, architetture, sculture, oreficerie, libri e ceramiche, manufatti e monumentiarcheologici, che fanno parte del Patrimonio artistico italiano.Un compito non facile, che comporta oltre all’associare persone che hanno sensibilità perquesto impegno, una serie di oneri: istruire pratiche, programmare interventi e sorvegliareogni momento delle varie operazioni e, infine, trovare i mezzi per realizzare i restauri.Le proposte provengono dagli enti proprietari, direzioni di musei, chiese e istituti cheforniscono la documentazione richiesta ad ARPAI; le opere devono essere collocate edesposte in luoghi normalmente visitabili dal pubblico.I progetti presentati sono previamente vagliati o redatti dalle Soprintendenze regionalicompetenti e devono essere corredati da preventivi di spesa.Le Soprintendenze preposte alle diverse aree studiano i progetti d’intervento, propongono leanalisi preliminari, indicano i metodi operativi e la scelta dei materiali e garantiscono lasorveglianza sugli operatori scelti per i restauri.Come siamo attenti nel gestire le donazioni che costituiscono il nostro fondo d’intervento,per evitare sprechi inutili, con altrettanta cura e con la collaborazione del nostro ComitatoScientifico, composto da esperti e docenti di varie Università e Istituti, vagliamo le numeroseproposte d’intervento prima di sottoporle alla delibera del Consiglio Direttivo, che vieneeletto dall’Assemblea dei Soci conferendogli pieni poteri decisionali sulle scelte dei restauri. Il nostro obiettivo è principalmente quello di salvare opere “in pericolo” per la loroconservazione e, nella storia di ARPAI, ci sono stati alcuni casi di “estremo pericolo”: senza ilnostro intervento avrebbero avuto un destino tragico.Per la logica di concentrare le forze e contribuire efficacemente alla sua conservazione per lefuture generazioni, si è scelto di operare unicamente entro i confini nazionali e di attirarel’attenzione e il contributo anche di Soci di altri paesi poiché, se il Patrimonio italiano èriconosciuto come il più vasto e diversificato al mondo, esso è Patrimonio dell’Umanità ecapitolo inderogabile della Civiltà del Mondo.Questa inestimabile ma fragile ricchezza ha sofferto per gli insulti del tempo e per l’incuria,ma fortunatamente, negli anni più recenti, è maturata la convinzione che la suaconservazione non sia più compito esclusivo dello Stato e dell’Amministrazione pubblica maanche dei singoli cittadini, delle imprese, delle fondazioni e associazioni nate per questoscopo.I risultati hanno prodotto un importante effetto educativo che, pur non previsto come focusprincipale, stiamo oggi perseguendo, quasi fosse scopo primario della nostra azione:diffondere nei più larghi strati della società e soprattutto tra i giovani il senso diresponsabilità nei confronti del patrimonio culturale.È quindi fondamentale che tutti coloro che sono sensibili a questo richiamo si alleino ediffondano questo messaggio presso i giovani, che in futuro avranno il compito dicompletare e perseguire questi obiettivi.

Paolo MarzottoPresidente di ARPAI

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La strutturaARPAI si è focalizzata sui suoi obiettivi e quindidissociata dal World Monuments Fund che pro-poneva al Comitato italiano di concentrare impe-gno e mezzi esclusivamente per il restauro dicomplessi monumentali e siti di grande rilievo edimensione e non di opere singole (dipinti, scul-ture, oreficerie ecc.) pur in condizione di rischioaltrettanto allarmante. All’epoca WMF avevascelto l’area archeologica di Pompei e chiedevadi intervenire esclusivamente in tale ambito.

È nata cosi ARPAI, indipendente da WorldMonuments Fund, per dedicarsi direttamente esenza condizionamenti al Patrimonio di tutta Ita-lia. Per poter procedere in maniera più snella lastruttura organizzativa è stata basata su: - un Comitato Scientifico del massimo rilievo,che riunisce esperti di problematiche connesseal restauro e alla conservazione, - un Consiglio Direttivo formato dal Presidente eda 13 Consiglieri eletti fra i Soci dall’Assembleadi ARPAI.

Il Comitato Scientifico si è formato per con-sultazione da parte del professor Maurizio Dianae del Presidente dell’Associazione che hannoavuto la disponibilità di un gruppo di esperti,docenti universitari, soprintendenti e conserva-tori di musei.

I Soci di ARPAI sono principalmente italianima non mancano le presenze di cittadini stranie-ri, europei e statunitensi, che partecipano alleattività culturali che l’Associazione proponeperiodicamente per promuovere la conoscenza

dell’immenso Patrimonio italiano.Il Comitato e l’Assemblea si riuniscono una

volta all’anno mentre il Consiglio Direttivo nor-malmente due volte. Dapprima per presentare alComitato Scientifico lo studio preliminare sullediverse richieste di intervento che pervengonoentro l’anno solare, e quindi una seconda volta,dopo la riunione del Comitato che ha il compitodi valutare i vari aspetti dei progetti — impor-tanza del monumento da restaurare, suo stato diconservazione, analisi preliminari al restauro,metodologie di esecuzione dello stesso, preven-tivi di costo —, per stimare le possibilità finan-ziarie e deliberare sui restauri che impegnerannol’Associazione (fig. 1).

Il Comitato Scientifico ha un altro compitoprecipuo, quello di seguire i cantieri di restauronel corso delle varie operazioni.

Collaborazione con Istituzioni e restauratori. I fondi economici

Una precisa valutazione dei finanziamentierogati dall’Associazione in questi ultimi cinqueanni, ad esempio, ci permette di dichiarare cheARPAI ha impegnato circa 200.000 € per annotenendo conto che l’erogazione dei fondi avvie-ne per fasi di avanzamento dei restauri.

Questo calcolo è reso sulla base del fatto chei restauri in corso sono diversi e che il tempo diesecuzione è variabile da qualche mese aduno/due anni secondo la dimensione e la tipolo-gia degli stessi.

L’intervento per il restauro delle 13 tavolettedella Maestà di Duccio di Buoninsegna è costato116.066,05 €; il restauro della Croce dipinta diUgolino di Nerio della Chiesa dei Servi di Siena,60.000 €; il restauro delle sculture di Arnolfo diCambio del Museo dell’Opera del Duomo diFirenze è costato 13.920 €; il restauro del Taber-nacolo dei Linaioli del Beato Angelico, tutt’ora incorso, comporta un finanziamento di 55.200 €;il restauro del paliotto d’altare di Nicola da Guar-diagrele della Cattedrale di Teramo (si veda inquesto stesso numero l’articolo sul paliotto) ècostato 57.158,51 €, mentre quello degli affre-schi della Sala dei Giganti a Padova è statofinanziato con 150.000 € dai fondi ARPAI e63.000 € da donazioni interne dei Soci su unammontare totale di oltre 600.000 € serviti alrestauro degli affreschi e alle opere straordinarieriservate alla Sala e raccolti globalmente dalla

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Fig. 1 - Ingresso alla sede di ARPAI in Contrà del Monte a Vicenza.

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campagna “Adotta un Gigante” promossa daARPAI.

È evidente che il primo criterio per l’adozionedi un restauro sta nella possibilità di averne o tro-varne le risorse economiche. Ma la decisione ècondizionata dallo stato reale dell’opera per cui èrichiesto il nostro intervento. Una situazione parti-colarmente drammatica, il pericolo per la sua con-servazione, ci inducono ad affrontare l’emergenzae a trovare tutte le vie possibili per salvarla.

Ci sono poi altre considerazioni che sollecita-no più o meno la nostra immediata risposta; adesempio quando il restauro e gli studi prelimina-ri e quelli che ne derivano sono richiesti peropere che verranno esposte in mostre di partico-lare rilievo. Talora questa evenienza viene consi-derata con particolare attenzione perché un’ope-ra presentata nelle grandi mostre dà un ritornod’immagine che non possiamo sottovalutare.

I fondi economici provengono dalle donazioniannuali che ARPAI riceve dai suoi Soci e dadonazioni straordinarie che li impegnano ulte-riormente; ma, date le numerose proposte che cipervengono, si ricercano altri partecipanti/co-sponsors per alcuni restauri di grande impegnoeconomico.

Questo è avvenuto già alcune volte negli annipassati e recentemente in occasione di altrirestauri che ricordiamo in queste pagine.

Villa Gregoriana a TivoliIn concomitanza con il restauro del comples-

so paesaggistico ed archeologico di Villa Grego-riana a Tivoli, uno dei più vasti parchi dell’Italiacentrale, il FAI che ha avuto Villa Gregoriana incomodato dallo Stato, ha chiesto ad ARPAI di

impegnarsi per il restauro lapideo dei due templiromani di età repubblicana che sono nel com-prensorio della Villa.

Si tratta del Tempio di Vesta e di Tiburno,celeberrimi monumenti dell’Antichità, legati alculto divinatorio della Sibilla Tiburtina (fig. 2).

Lo stato di conservazione dei monumenti eraparticolarmente bisognoso di intervento e ARPAIha accolto la richiesta contribuendo con 200.000€ al restauro dei due templi.

Il risultato è stato particolarmente spettacola-re e, inoltre, ha avviato una campagna di studiarcheologici alla base dei due monumenti chehanno individuato altre vestigia ancora inesplo-rate che permetteranno di definire la situazionedel complesso cultuale, la sua estensione primi-tiva e numerosi altri elementi che chiarificheran-no dati fondamentali sulle precedenze storiche emonumentali di età pre-romana legate a taleimportantissimo luogo di culto italico.

Gli esiti della campagna di scavo e i risultatidello studio del sito saranno pubblicati prossi-mamente a cura del FAI. La sinergica collabora-zione con il FAI è stata fondamentale ed ha aper-to un’ottica di intervento che potrebbe esserepresa a modello; intendiamo dire che nondovrebbe essere inusuale di collegare le forzetra le differenti Associazioni e Fondazioni perconcorrere a risultati di grande importanza supiani diversi.

Arazzo cinquecentesco di VigevanoUn altro intervento, altrettanto esemplare,

può essere quello che ci ha impegnati per ilrestauro ancora in corso di un imponente arazzocinquecentesco, di manifattura brussellese, pro-prietà del Museo del Tesoro del Duomo di Vige-vano. L’immenso arazzo, di straordinaria bellez-za, fa parte di una serie donata al duomo vige-vanese dal duca di Milano nei primi del Cinque-cento.

La segnalazione sullo stato di precaria con-servazione del prezioso manufatto ci veniva dalSettore di restauro degli arazzi dell’Opificio dellePietre Dure di Firenze, dalla Direttrice ClariceInnocenti e dell’allora Soprintendente CristinaAcidini Luchinat. ARPAI era già intervenuta, pres-so il Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano,per il restauro di due tavole cinquecentesche diBernardino Ferrari di cui il museo conserva laserie completa della Passio Christi (altre quattrotavole sono state restaurate con finanziamenti diIntesa Sanpaolo).

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Fig. 2 - Tempio di Sibilla,Villa Gregoriana, Tivoli (© Patrizia Bonanzinga).

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L’accordo con l’Opificio è stato di reperire100.000 € da destinare alla creazione di dueborse di studio per consentire l’impiego straordi-nario per un biennio di due restauratrici formatenella scuola stessa dell’Opificio. Il fatto di per sépresentava un doppio interesse per ARPAI:restaurare un pezzo grandioso del Patrimonio econsentire il lavoro a due restauratrici che l’Opi-ficio non avrebbe potuto assicurare altrimenti.

Si spenderà qui una parola doverosa sullagrave situazione dei finanziamenti statali ad unotra i più importanti istituti per il restauro che nonsolo ha meriti scientifici e tecnici indiscutibili,meriti eccellenti nella formazione di operatorinei vari campi, ma è un “monumento” in se stes-so. Fondato nel 1588 dal granduca Ferdinando Ide’ Medici come manifattura artistica specializza-ta nella lavorazione delle pietre dure, esso riuni-sce in un complesso monumentale il museo e lascuola dando origine ad un’istituzione più cheeccellente e storicamente unica. Ne parliamo quiperché non dovrebbe essere inconcepibile l’inse-rimento dell’Opificio stesso nella lista dei monu-menti e dei siti dell’UNESCO come Patrimoniodell’Umanità.

ARPAI grazie alla donazione di alcuni suoiSoci (25.000 €) e all’intervento di Intesa San-paolo (20.000 €) e della Fondazione Banca delMonte di Lombardia (50.000 €) ha raggiunto l’o-biettivo programmato e l’OPD con il suo concor-so di lavoro e con le risorse messe a disposizio-ne dal Ministero completerà il restauro nei primimesi del 2010.

Il Tabernacolo dei LinaiuoliSempre presso l’Opificio, nel laboratorio dei

dipinti, è in esecuzione il restauro del Taberna-colo dei Linaiuoli, capolavoro del Beato Angeli-co. La segnalazione di questo restauro è avvenu-ta in un primo tempo da un nostro Socio e Con-sigliere, il dottor Fabio Gori e, quindi, dalla pre-sentazione di un’articolata documentazione for-nita dall’Opificio stesso.

ARPAI ha assunto l’intero finanziamento cheprocede per fasi di avanzamento dell’esecuzionedel restauro. È questa la normale prassi. Infatti ilfinanziamento dei restauri avviene dopo la sti-pula di un accordo tra l’Ente proprietario e l’As-sociazione con la quale vengono definiti i tempidi esecuzione e quelli dell’erogazione delle varietranches dei pagamenti, l’ultima delle quali èassegnata a conclusione dei lavori, dopo la resti-tuzione dell’opera al proprietario e la consegna

da parte del laboratorio di restauro ad ARPAIdella documentazione fotografica e della relazio-ne sul restauro.

Un aspetto fondamentale riguarda la collabo-razione strettissima tra l’Associazione, la Soprin-tendenza competente e l’esecutore del restauro.Infatti, nella presentazione della richiesta diintervento, la proprietà dell’opera deve fornireuna documentazione completa previamentevagliata dalla Soprintendenza competente.

Proteggere e sensibilizzare

Tra le garanzie che l’Associazione chiede allaProprietà è di operare per la visibilità di ARPAI edegli eventuali partners nelle manifestazionilegate all’opera restaurata. Questo comprendetutte le pubblicazioni sull’opera dopo il restauro,gli articoli a stampa o le presentazioni di variotipo, televisive o radiofoniche, e le comunicazio-ni che possono essere fatte in occasione di inau-gurazioni e celebrazioni a riguardo del restauro. Irestauri sono segnalati nei luoghi di esposizionedelle opere da una targa commemorativa checita l’intervento dell’Associazione e degli altridonatori eventuali.

La visibilità è richiesta per la necessità cheabbiamo di informare il pubblico sui nostri inter-venti per quelle ragioni che avvantaggiano ilnostro operato incentivando il numero dei soci otrovando una più larga intesa con i privati e gliorganismi dei quali chiediamo la collaborazione.

Il nostro scopo infatti è sì principalmentequello di assicurare la protezione del Patrimo-nio, ma è anche di sensibilizzare l’opinione pub-

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Fig. 3 - Inaugurazione del restauro dell'Oratoriodi Santo Stefano a Lentate sul Seveso, 8 marzo 2008.Tavolo dei relatori, da sinistra: Prof. Arch. AmedeoBellini, Conte PaoloMarzotto, il Sindaco di Lentate Dott. MassimoSasso, Prof. Gian AntonioGolin, Prof. PhilippeDaverio.

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blica sulla necessità di intervento dei privati perla salvaguardia dei tesori storici ed artistici delnostro Paese.

Questa è la via che si percorre per ottenerecredito presso i privati: la massima attenzionenella scelta dei restauri ed il controllo che leopere restaurate, una volta ricollocate in sito,abbiano tutte le garanzie necessarie per la loroconservazione e protezione, la massima traspa-renza nella gestione economica, una adeguatacomunicazione sul nostro operato (fig. 3).

Nel corso dei vent’anni di attività, ARPAI (finoal 1999 con il nome di Comitato Italiano delWorld Monuments Fund) non ha trovato partico-lari difficoltà, fatta eccezione per il reperimentodei fondi necessari che sempre più spesso devo-no essere ricercati al di fuori della cassa dell’As-sociazione poiché i mezzi propri sono relativa-mente modesti per far fronte al numero e all’en-tità dei progetti che ci vengono proposti.

Le garanzie che noi forniamo sono indubbia-mente decisive ma la disponibilità delle risorse ètuttavia limitata e non possiamo dare altro van-taggio a coloro che partecipano al finanziamentodei restauri oltre un riconoscimento ufficialedella loro donazione e la certificazione degliimporti donati con la possibilità delle detrazionifiscali che sono consentite per il fatto che l’Asso-ciazione è legalmente riconosciuta (DM 1/9/91).

Le stesse condizioni fiscali sono valide perSoci che aderiscono ad ARPAI con i contributiassociativi annuali, anch’essi detraibili con lapresentazione della quietanza che viene rilascia-ta secondo le norme previste dall’articolo 14 delDL 2005 n. 35.

Se vogliamo trovare un “neo”, forse più diuno, nella storia della nostra attività dovremopuntare il dito sull’incomprensione da parte deiproprietari delle opere che restauriamo che talo-ra non comprendono l’importanza di assicuraree dare la massima visibilità all’Associazione e aisuoi partners, come peraltro è stabilito nei nostricontratti preliminari.

C’è un vizio che non solo noi denunciamo:quello di fagocitare l’immagine di chi si è impe-gnato con mezzi e lavoro per rendere possibili irestauri. C’è chi dimentica di citare, anche neicataloghi delle mostre, o nelle varie sedi dicomunicazione, i meriti di chi ha ridato impor-tanza o salvato opere che il tempo, le vicissitudi-ni storiche e molto spesso l’uomo stesso e irestauri malaccorti di certe epoche hanno violatoo offuscato.

Abbiamo concluso nell’autunno scorso unprogetto di grandissima importanza. L’Universitàdi Padova aveva chiesto nel 2003 ad ARPAI dioccuparsi del restauro di un imponente ciclo pit-torico cinquecentesco, tra i maggiori presentinella città, i Giganti della Sala detta appunto deiGiganti.

Il progetto era evidentemente “fuori portata”,6oo mq di affreschi con i più vari problemi darisolvere: il tempo e i numerosi restauri compiutinel corso dei secoli li avevano gravemente dan-neggiati e patinati di un pesante manto di spor-cizia che li rendeva assolutamente inattraenti. Ilcosto dell’intervento era altrettanto pesante(600.000 €) per cui si doveva prospettare unapartecipazione importante da parte di donatorida reperire subito.

La nostra delibera di 150.000 € fu la garanziadi un debutto promettente ma la somma nonrappresentava che un primo passo: abbiamocercato un partner importante e lo abbiamo tro-vato nella Fondazione della Cassa di Risparmiodi Padova e Rovigo che ha assicurato uno stan-ziamento di 250.000 €.

Con questa evoluzione della ricerca di fondiabbiamo fatto appello ai nostri Soci proponendoloro di “adottare un gigante” e la risposta èstata molto incoraggiante: 13 Giganti hanno tro-vato padrini all’interno dell’Associazione, per glialtri ci siamo impegnati a produrre una campa-gna di comunicazione e un notevole lavoro disupporto per giungere in porto. Sono stati cosìtrovati i donatori tra i Privati, le Industrie, le Isti-tuzioni (Regione Veneto, Provincia e Comune diPadova), Associazioni Lions e Rotary, Amici deiMonumenti e del Paesaggio di Padova e nume-rosi altri partecipanti che hanno generosamenteconcorso al raggiungimento dell’obiettivo

La somma globale prevista è stata così recu-perata con molto lavoro ed energia da parte diARPAI e, dato che il restauro in sé risultò menocostoso del previsto, l’Università ha avuto unasomma importante per alcuni interventi di siste-mazione della sala ed altri lavori riconducibiliallo stesso restauro per una migliore conserva-zione degli affreschi.

È stato un intervento esemplare, una collabo-razione perfetta con la Soprintendenza e con glioperatori del restauro che hanno risposto perfet-tamente ai parametri della regia dei Soprinten-denti nei tempi previsti.

Ritorniamo al “neo” di cui si parlava, cheriguarda il riconoscimento dei meriti e dei ruoli

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nella storia di un restauro. L’Università di Padovaha trascurato i suoi impegni e non è stato facileritrovare un accordo per concludere, con unacelebrazione adeguata, una magnifica operazio-ne che non solo ha restituito una pagina impor-tante al Patrimonio di Padova ma ha dimostratoche l’alleanza dei privati a sostegno dello Statonella conservazione del Patrimonio può darerisultati luminosi ed encomiabili.

Il mancato riconoscimento dei meriti è asso-lutamente incomprensibile e pericolosamentecontroproducente, alla fine stanca ed esauriscequella passione che ho messo ad incipit di que-sta comunicazione.

Una proposta di alleanza tra le organizzazioni che si impegnano per il restauro e la conservazione del Patrimonio nazionale

Nel budget nazionale i fondi riservati alla con-servazione del Patrimonio sono assolutamenteinsufficienti; l’Italia concede molto meno deglialtri paesi europei quantunque la concentrazio-ne e l’importanza dei monumenti presenti nelnostro territorio siano di gran lunga superiori.Basti pensare che si ritiene che l’intero Patrimo-nio spagnolo corrisponda in grandezza a quellodella sola Toscana.

Opere restaurate e interventi di ARPAI

Dal 1990 al 1999 l’Associazione ha agito comeComitato Italiano World Monuments Fund.

La voce “contributo” indica ulteriori finanziatori oltre ARPAI.

1990, Venezia: Istituzione del I° Corso Internaziona-le di Conservazione e Restauro dei Beni Libraripresso la Biblioteca Marciana. CONTRIBUTO: UfficioCentrale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali, Uffi-cio per la Salvaguardia di Venezia dell’Unesco, Isti-tuto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, Istitu-to Centrale per la Patologia del Libro e BibliotecaNazionale Marciana di Venezia.

1990, Meolo (VE): Chiesa di San Giovanni Battista.Restauro strutturale del tetto e adeguamento delsistema di illuminazione. Restauro pittorico della

volta. OPERA: Il Battesimo del Cristo, 1758 ca., affre-sco (55 mq). AUTORE: Giandomenico Tiepolo. INTER-VENTO DI RESTAURO: per gli affreschi, Vanni Tiozzo & C.s.a.s. di Mira Porte (VE).

1990/1991, Narni Fraz. Visciano (TR): Chiesa diSanta Pudenziana di Visciano. Restauro architetto-nico e pittorico. OPERA: Immagini devozionali e voti-ve, sec. XII-XIII, affreschi delle pareti (30 mq). AUTO-RE: Anonimi pittori umbro-toscani. CONTRIBUTO:Samuel H. Kress Foundation e privati cittadini.INTERVENTO DI RESTAURO: S.U.REST. snc di DonatellaBonelli e Lorella Giovannelli, Spello (PG).

1991, Bologna: Ex Noviziato Gesuitico di Sant’Igna-zio, Pinacoteca Nazionale (sala XXVI). Restauro pit-torico. OPERA: San Guglielmo riceve l’abito monasti-co, 1620, olio su tela (348,5 x 231 cm). AUTORE: Gio-van Francesco Barbieri, detto il Guercino. INTERVENTO

DI RESTAURO: Ottorino Nonfarmale srl di S. Lazzaro diSavena (BO) in collaborazione con Oreste Soffia,Giovanni Giannelli e Silvia Cesco.

Le Associazioni che difendono i monumenti ei siti sono troppo poco collegate tra di loro onon lo sono affatto e la frammentazione nonavvantaggia la difesa dei beni culturali.

Si potrebbe fare di più se solo ci fosse la pos-sibilità di creare un collegamento tra le varieorganizzazioni che hanno medesimi intenti per lacreazione di una “banca dati” che permetta didialogare e allearsi in progetti comuni.

La cosa non è impossibile ma chiede il supe-ramento di quella mentalità individualistica checaratterizza il nostro Paese; non è cosa da poco.Si pensi alla forza che si potrebbe avere nei con-fronti dei politici se esistesse un fronte comunedi cittadini che operano per la difesa del Patri-monio. Un primo argomento che in comuneaccordo potrebbe dare immediati risultati èquello di proporre la riduzione o la soppressionedell’ IVA sui restauri, finanziati dai Privati, rivoltia Beni Culturali di proprietà dello Stato.

Noi punteremo sull’informazione tramite unsito internet più completo e dinamico che abbia-mo intenzione di attivare nei prossimi mesi.Esso dovrebbe darci alcune risposte anche suquesiti riguardanti un censimento delle Associa-zioni che operano come noi e soprattuttoampliare i contatti tra di esse; un vero “focus”sarà quello di coinvolgere le fasce più giovanitra i cittadini per accattivarne l’interesse e la pre-senza in una struttura come la nostra che ha perobiettivo di salvaguardare il Patrimonio culturaleper le future generazioni.

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1992, Bassano (VI): Chiesa di San Francesco, exConvento dei Minori ora Museo Civico, sala delBassano. Restauro pittorico. OPERA: Madonna delPodestà Matteo Soranzo, 1536-1537 ca., olio sutela (153 x 249 cm). AUTORE: Jacopo da Ponte, dettoJacopo Bassano. INTERVENTO DI RESTAURO: SocietàS.E.I. di Roma.

1992/1993, Firenze: Chiesa di Santo Spirito, Cappel-la Corbinelli, transetto di sinistra (XXVI Cappella).Restauro pittorico. OPERA: Paliotto d’altare, L’incre-dulità di San Tommaso, 1482 ca., tempera su tavo-la (94 x 233 cm). AUTORE: attr. Bottega di Bernardodi Stefano Rosselli. INTERVENTO DI RESTAURO: LuisellaPennucci e Umberto Saba Dezzi snc di Firenze.

1992/1993, Firenze: Chiesa di Santo Spirito, Cap-pella Biliotti, abside (XVI cappella). Restauro pitto-rico. OPERA: Paliotto d’altare, La discesa dello Spi-rito Santo con il Cristo, La Vergine, Sant’Antonioda Padova, La Maddalena e i Committenti dellafamiglia Biliotti, fine sec. XV, tempera su tavola(98 x 240 cm). AUTORE: Anonimo. INTERVENTO DI

RESTAURO: Giovanni Cabras & C. di Colognole (LI)con la collaborazione di Giovanni Castorini eSabrina Tranchida.

1992/1993, Firenze: Chiesa di Santo Spirito, Cappel-la Corbinelli, transetto di sinistra (XXVIII cappella).Restauro pittorico. OPERA: Paliotto d’altare, SantaMaria Maddalena, fine sec. XV, tempera su tavola(89 x 232 cm). AUTORE: attr. Donnino e Agnolo diDomenico del Mazziere. INTERVENTO DI RESTAURO: Gio-vanni Cabras & C. di Colognole (LI) con la collabo-razione di Giovanni Castorini e Sabrina Tranchida.

1992/1993, Firenze: Chiesa di Santo Spirito, sacre-stia. Restauro pittorico. OPERA: Lunetta: Sant’Ago-stino e il Fanciullo, 1609, affresco (164 x 274 cm).AUTORE: attr. Ulisse Giocchi o Ciocchi da Monte SanSavino, detto lo Zoppo. INTERVENTO DI RESTAURO: LauraLucioli di Firenze. Restauro pittorico e restaurodella cornice lignea. OPERA: Lunetta: Rivelazione diGesù a Sant’Agostino, inizi sec. XVII, olio su tavola(110 x 170 cm). AUTORE: attr. Ulisse Giocchi o Ciocchida Monte San Savino, detto lo Zoppo. INTERVENTO DI

RESTAURO: Lisa Venerosi Pesciolini di Firenze.

1992/1993, Traversetolo (PR): Fondazione MagnaniRocca. Restauro pittorico. OPERA: Madonna con ilBambino e i Santi Caterina e Domenico con il dona-tore, 1513 ca., olio su tela (137 x 184 cm). AUTORE:Tiziano Vecellio. INTERVENTO DI RESTAURO: OttorinoNonfarmale di Bologna con la collaborazione diOreste Roffia e di Daniele Rinaldi (fig. 4).

1992/1994, Pistoia: Chiesa di San Giovanni Fuorcivi-tas. Restauro architettonico. Pulitura e consolida-mento dei paramenti lapidei esterni, sec. XII-XIV.CONTRIBUTO: Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia,Curia Vescovile di Pistoia con la partecipazione deicittadini. INTERVENTO DI RESTAURO: Tecnarte ConsorzioRestauro Beni Culturali di Montecatini Terme.

1993, Firenze: Palazzo Pitti, Galleria Palatina,appartamento dei Pianeti. Analisi diagnostiche pre-liminari al restauro degli affreschi e degli stucchidel soffitto.

1993, Perugia: Palazzo dei Priori, Galleria Nazionaledell’Umbria. Realizzazione del sostegno meccanicoe della struttura espositiva del Polittico delleMonache di Sant’Antonio, opera di Piero della Fran-cesca. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE: Tecni.re.co srl diSpoleto.

1993/1994, Schio (VI): Giardino Jacquard. Restauroarchitettonico della serra e della torretta del giardi-no, 1859-1878. AUTORE: Antonio Caregaro Negrin.CONTRIBUTO: Marzotto spa, Comune di Schio e ItaliaNostra sezione di Schio. INTERVENTO DI RESTAURO:Mario Filippi s.r.l di Valli del Pasubio (VI).

1993/1994, Roma: Villa Borghese, Galleria Borghe-se, sala dell’Aurora. Restauro pittorico. OPERA: Ulti-ma Cena, 1546-1548, olio su tela (168 x 270 cm).AUTORE: Jacopo da Ponte, detto Jacopo Bassano.INTERVENTO DI RESTAURO: Paola Tollo di Roma.

1994, Milano: Palazzo di Brera, Pinacoteca (salaXXXIV). Restauro pittorico. OPERA: Madonna del Car-melo, 1722-1727, olio su tela (220 x 657 cm). AUTO-RE: Gian Battista Tiepolo. INTERVENTO DI RESTAURO: Giu-seppina Suardi di Bianzano (BG).

1994/1995, Perugia: Palazzo dei Priori, GalleriaNazionale dell’Umbria, sala del Perugino. Restauropittorico. OPERA: 15 tavole dal Polittico di Sant’Ago-stino, 1502-1523, smembrato dopo il 1654 e par-zialmente disperso nel 1797. AUTORE: Pietro Vannuc-ci, detto Pietro Perugino. INTERVENTO DI RESTAURO:C.B.C. di Perugia.

1994/1995, Perugia: Chiesa di San Pietro. Restauropittorico. OPERA: Pietà, dalla cimasa del Polittico diSant’Agostino, 1502-1512, olio su tavola (144 x 152cm). AUTORE: Pietro Vannucci, detto Pietro Perugino.INTERVENTO DI RESTAURO: C.B.C. di Perugia.

1994/1995, Perugia: Chiesa di Sant’Agostino.Restauro pittorico. OPERA: I Santi Marco, Matteo,Giovanni Evangelista e Luca; quattro tondi con

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Fig. 4 - Tiziano, Madonnacon il Bambino e i SantiCaterina e Domenicocon il donatore,Fondazione MagnaniRocca, Traversetolo(PR).

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figure degli Evangelisti dal Polittico di Sant’Agosti-no, entro il 1523, olio su tela (diametro 102 cm).AUTORE: cerchia del Perugino, attr. Eusebio da SanGiorgio. INTERVENTO DI RESTAURO: C.B.C. di Perugia.

1995, Vicenza: Collezione I.P.A.B., Istituto ProtiVajenti Malacarne (caveau). Restauro pittorico.OPERA: Incontro sul Cammino di Emmaus, 1542-1545, olio su tela (89,5 x 130 cm). AUTORE: Domeni-co Robusti detto Tintoretto. In esposizione pressola sede legale, ufficio del Direttore. INTERVENTO DI

RESTAURO: Renza Clochiatti Garla di Conegliano (TV).OPERA: Trasporto del Cristo morto, copia da Federi-co Barocci, inizio sec.XVII, olio su tela (181 x 114,5cm). AUTORE: attr. Simone De Magistris. INTERVENTO DI

RESTAURO: Renza Clochiatti Garla di Conegliano (TV).OPERA: Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e SanGiovannino, seconda metà sec. XVII, olio su tela(88 x 125 cm). AUTORE: Giulio Carpioni. In esposizio-ne presso il Museo Diocesano di Vicenza. INTERVENTO

DI RESTAURO: Stefano e Gea Provinciali di Venezia.OPERA: Cristo nell’Orto degli Ulivi, 1580-1590 ca.,olio su tela (70 x 81 cm). AUTORE: attr. Gerolamo daPonte, detto Gerolamo Bassano. In esposizionepresso il Museo Diocesano di Vicenza. INTERVENTO DI

RESTAURO: Renza Clochiatti Garla di Conegliano (TV).OPERA: Adorazione dei Pastori, secondo decennioXVI secolo, olio su tela (104,5 x 135 cm). AUTORE:attr. Giovanni Mansueti. INTERVENTO DI RESTAURO: Ste-fano e Gea Provinciali di Venezia.

1995, Vicenza: Palazzo Chiericati, Museo Civico.Restauro pittorico. OPERA: Epifania, 1511-1512, tem-pera su tavola (215 x 175 cm). AUTORE: MarcelloFogolino. INTERVENTO DI RESTAURO: Stefano e Gea Pro-vinciali, Consorzio di Restauratori COREST di Roma.

1996, Firenze: Certosa del Galluzzo o Certosa di Vald’Ema. Restauro pittorico degli affreschi strappatidal Chiostro Grande. OPERE: cinque storie della Pas-sione del Cristo, 1523-1525: Orazione nell’Orto (311x 287 cm), Cristo davanti a Pilato (311 x 287 cm),Andata al Calvario (311 x 287 cm), Deposizione (311x 287 cm), Resurrezione (253 x 287 cm). AUTORE:Jacopo Carrucci, detto Jacopo Pontormo. Restauropittorico. INTERVENTO DI RESTAURO: Daniela Dini diFirenze. OPERA: copia su tela degli affreschi dellaPassione di Jacopo Pontormo, Orazione nell’Orto,sec. XVI, olio su tela (126 x 115,5 cm). AUTORE: Ludo-vico Cardi, detto il Cigoli. OPERA: Cristo davanti aPilato, sec. XVI, olio su tela (126 x 116 cm). AUTORE:Jacopo Ligozzi. OPERA: Andata al Calvario, sec. XVI,olio su tela (126 x 126 cm). AUTORE: Giovan BattistaNaldini. OPERA: Deposizione (o Compianto) del Cri-sto morto, sec. XVI, olio su tela (126,2 x 115,9 cm).AUTORE: Pittore nordico (fine sec. XVI). OPERA: Resur-rezione, 1582 ca., olio su tela (126,5 x 115,1 cm).AUTORE: Jacopo Chimenti, detto Jacopo da Empoli.Restauro pittorico. OPERA: Cena in Emmaus, copiadall’originale del Pontormo, 1581-1582, olio su tela(125 x 116 cm). AUTORE: Jacopo Cimenti, detto Jaco-po da Empoli. CONTRIBUTO: Samuel H. Kress Founda-

tion e World Monuments Fund. INTERVENTO DI RESTAU-RO: Muriel Vervat (con Elena Prandi, Luigina Ciurlia,M. Grazia Crisostomi, Barbara Geroni, MarinaGinanni, Chiara Meucci).

1996, Venezia: Palazzo Cini, Collezione Vittorio Cini,stanza dei Ferraresi. Restauro pittorico. OPERA: Scenaallegorica (Riso, Pianto, Paura), 1524-1529, olio sutavola (diagonali 107 x 95 cm, lato 71 cm). AUTORE:Giovanni di Nicolò de Lutero, detto Dosso Dossi.OPERA: Sacra Famiglia con San Giovannino, 1522 e1535-40, olio su tavola (50 x 56,5 cm). AUTORE: attr.Battista de Lutero, detto Battista Dossi. INTERVENTO DI

RESTAURO: Ottorino Nonfarmale di Bologna.

1997, Venezia: Piazza Santi Giovanni e Paolo. Inda-gini conoscitive preliminari al restauro del Monu-mento equestre a Bartolomeo Colleoni di Andrea diFrancesco di Cione, detto Andrea del Verrocchio.CONTRIBUTO: Padovantiquaria. ESECUZIONE DELLE INDAGI-NI: Giuseppe Basile, Bianca Fossà e Maurizio Mara-belli dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma;Paola Fiorentino, consulente esterno; GiovanniMorigi, Restauratore.

1998, Caltagirone (RG): Palazzo del Museo Regiona-le della Ceramica (sala V). Restauro di manufatticeramici maiolicati. OPERA: due Vasi-Lavabo daSagrestia, sec. XVIII: 1. vaso-lavabo con San France-sco (alt. max cm 163, larg. max cm 55); 2. vaso-lava-bo con putto (alt. max 162 cm, larg. max cm 60).AUTORE: anonimi maestri maiolicari sec. XVIII. INTER-VENTO DI RESTAURO: Beatrice Barone di Caltagirone.

1998, Torino: Chiesa Cattedrale di San GiovanniBattista: Cappella dei Calzolai intitolata ai SantiOrso, Crispino, Crispiniano e Teobaldo. Restauropittorico. OPERA: Polittico della Compagnia dei Cal-zolai, 1498-1504, tempera e foglia d’oro su tavola(244 x 182 cm). AUTORI: Gian Martino Spanzotti eDefendente Ferrari. INTERVENTO DI RESTAURO: KristineDoneux di Torino.

1998, Palermo: Chiesa di San Francesco d’Assisi,navata centrale. Restauro scultoreo. OPERE: ottosculture allegoriche, 1723, stucco (altezza media200 cm). La Giustizia, La Carità, La Verità, La Teolo-gia, La Fede, L’Umiltà, La Mansuetudine, La Mode-stia. AUTORE: Giacomo Serpotta. CONTRIBUTO: Associa-zione “Salvare Palermo”, Renata Pucci Zanca, Gio-vanna Diaconia Terranova, Roberto Tripodo. INTER-VENTO DI RESTAURO: Serena Bavastrelli Cipolla diPalermo.

1998, Firenze: Galleria degli Uffizi, Palazzina dellaMeridiana, Collezione Contini Bonacossi. Restauropittorico. OPERA: Ancona della Madonna della Neve,1430-32, tempera su tavola (240 x 256 cm). AUTORE:Stefano di Giovanni di Consolo da Cortona, dettoSassetta. INTERVENTO DI RESTAURO: Sandra Freschi eNicola Ann MacGregor.

1998, Firenze: Chiesa di Santa Croce, CappellaBardi di Vernio. Restauro pittorico, lapideo e della

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vetrata. OPERA: Storie dei Santi Silvestro e Costanti-no, 1340 ca., affresco. AUTORE: Maso di Banco.OPERA: Deposizione del Cristo nel sepolcro, anno1340 ca., affresco (22 mq ca.). AUTORE: TaddeoGaddi. OPERA: Vetrata raffigurante quattro santi equattro imperatori: Silvestro e Costantino, Traianoe Gregorio, Girolamo e Teodosio, Graziano eAmbrogio. AUTORE: attr. Maso di Banco (cartoni),tranne Graziano e Ambrogio, oggetto di un rifaci-mento moderno. CONTRIBUTO: Dante Alighieri ItalianCulture Society of Hong Kong e Opera di SantaCroce. INTERVENTO DI RESTAURO: Laura Lucioli di TuoroS/T (PG); per la vetrata: Guido Polloni & C. snc diFirenze.

1998, Perugia: Palazzo dei Priori, Galleria Nazionaledell’Umbria (sala 8). Restauro pittorico. OPERA:Polittico dei Domenicani (Polittico Guidalotti), 1447ca., tempera ed olio su tavola (230 x 313 cm). AUTO-RE: Guido di Pietro, poi fra’ Giovanni da Fiesole,detto Beato Angelico. INTERVENTO DI RESTAURO: SergioFusetti, Paolo Virilli della Tecnireco srl di Spoleto,con l’assistenza di Giulia Perry e Rui Sawada.

1999, Roma: Basilica di San Paolo fuori le Mura.Restauro scultoreo. OPERA: Porta Bizantina compo-sta da 54 formelle con episodi della vita di Cristo;Profeti, Apostoli e scene del loro martirio; emblemicristiani ed iscrizioni, 1070, bronzo ed ageminad’argento in lega di bronzo (oricalco) (500 x 350cm). AUTORI: Todoro (disegnatore), Staurachios daScio (fonditore). INTERVENTO DI RESTAURO: Sergio Ange-lucci dello Studio di Restauro Angelucci s.a.s. diRoma e Sante Guido Restauro e Conservazione diOpere d’Arte di Roma.

1999, Palermo: Chiesa di San Francesco d’Assisi,Cappella di San Giorgio, già dei Lombardi (secondacappella della navata destra). Restauro scultoreo.OPERA: Altare con San Giorgio, la principessa e ildrago, 1526, marmo. AUTORE: Antonello Gagini.OPERA: Arco marmoreo della cappella con le storie

di San Ranieri, 1503-1505. AUTORE: Gabriele di Batti-sta. CONTRIBUTO: Associazione “Salvare Palermo”.INTERVENTO DI RESTAURO: Serena Bavastrelli Cipolla diPalermo.

1999, Firenze: Chiesa di Santo Spirito, transetto disinistra, Cappella di San Lorenzo (XXX cappella).Restauro pittorico. OPERA: Altare Segni, Pala dellaMadonna in trono fra i Santi Giovanni Evangelista,Lorenzo, Stefano e Bernardo, 1505, olio su tavola(pala 213 x 190 cm; predella composta di cinquetavolette di 37,5 x 17 cm). AUTORE: Raffaele de’Carli,detto Raffaellino del Garbo. Restauro della corniceoriginale in legno intagliato, dipinto e dorato. AUTO-RE: attr. Antonio Barile da Siena. Restauro delpaliotto, fine sec. XV, olio su tavola (93 x 240 cm).AUTORE: attr. Donnino e Agnolo di Domenico delMazziere o Mazzieri. INTERVENTO DI RESTAURO: LisaVenerosi Pesciolini di Firenze.

1999, Castel Ritaldi (PG): Pieve di San Gregorio.Consolidamento, restauro e pulitura dell’interocomplesso architettonico, seconda metà sec. X.CONTRIBUTO: Friends of Assisi e World MonumentsFund-Comitato di New York. INTERVENTO DI RESTAURO:Samuele Pelucca srl di Pianello (PG) e S.F.I. 1983snc di Perugia.

1999, Vicenza: Liceo – Ginnasio Statale “A. Piga-fetta”, Biblioteca. Restauro librario di 29 volumi,sec. XVI-XVII. INTERVENTO DI RESTAURO: Tizian & C. diVicenza.

2000, Prato: Duomo di Prato, Cappella della SacraCintola. Restauro pittorico. OPERA: Storie della Vitadella Vergine e della Sacra Cintola 1392-1395, affre-sco (326 mq ca.). AUTORE: Agnolo Gaddi. CONTRIBUTO:Banca Monte dei Paschi di Siena, CariPrato, EnteCassa di Risparmio di Prato. INTERVENTO DI RESTAURO:Alessandra Pople della SAR (fig. 5).

2000, Spoleto (PG): Museo Diocesano. Restauroarchitettonico, pittorico e degli arredi. Cappella delCardinale: dipinti, decorazioni, altare ligneo,mostra d’altare, infissi, sec. XVII. Sala Ab Aqua:ancoraggio e consolidamento tavolette del casset-tonato, fascione decorativo, sec. XVIII. Sala Orsini:decorazioni pittoriche della volta, sec. XVI. SalaSanvitale (o delle Architetture): decorazioni pittori-che della volta, inizi sec. XVIII. Sala Castrucci (odegli Amorini): decorazioni della volta, sec. XVIII.Sala delle Allegorie: decorazioni pittoriche dellavolta e dell’attico, sec. XVIII. INTERVENTO DI RESTAURO:COO.BE.C. di Spoleto.

2001, Saluzzo (CN): Sinagoga della Comunità Ebrai-ca di Torino. Restauro pittorico e degli arredi, sec.XVIII-XI. CONTRIBUTO: Cahrman Fund di New York,Città di Saluzzo, Compagnia di San Paolo di Torino,Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Saluzzo, FondazioneCassa di Risparmio di Torino. INTERVENTO DI RESTAURO:Anna Luisa Gabino e Maria Grazia Novara.

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Fig. 5 - Agnolo Gaddi,Storie della Vita dellaVergine e della SacraCintola, Cappella dellaSacra Cintola, Duomo diPrato. 5

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Fig. 6 - Il restauratoreDaniele Rossi opera su di una tavoletta delle Storie di Cristo e della Vergine diDuccio di Buoninsegnaconservate nel Museodell’Opera del Duomo,Siena (Archiviofotografico DanieleRossi).

Figg. 7-9 - Duccio di Buoninsegna,Apparizione alla cena -Storie di Cristo e della Vergine, Museodell’Opera del Duomo,Siena. Particolari primadel restauro e durantel’intervento; l’opera a restauro concluso(Archivio fotograficoDaniele Rossi).

2002, Teramo: Duomo, Cattedrale di Santa Maria.Restauro scultoreo e di oreficeria. Finanziamentoper la teca protettiva. OPERA: Paliotto d’altare insmalti, oro e argento sbalzato, con episodi dell’An-tico e del Nuovo Testamento, 1433-1448 (250 x 125cm). AUTORE: Nicola di Andrea Gallucci, detto Nicolada Guardiagrele. INTERVENTO DI RESTAURO: Sante GuidoRestauro e Conservazione di Opere d’Arte di Roma.

2002, Isola Bisentina (VT): Oratorio di Monte Calva-rio. Restauro pittorico. OPERA: Crocefissione, Dottoridella Chiesa, Cristo al sepolcro, Cristo benedicentee gli Evangelisti, metà secolo XV, affresco (40 mq).AUTORE: scuola di Benozzo di Lese, detto BenozzoGozzoli. INTERVENTO DI RESTAURO: Cristiana Beltrami,Consorzio R.O.M.A. di Roma.

2003, Ascoli Piceno: Duomo, Cattedrale dell’Assun-ta e di Sant’Emidio. Restauro scultoreo e di orefice-ria. OPERA: Paliotto d’argento sbalzato, inciso,cesellato e bulinato (composto da 27 formelle raffi-guranti la vita di Cristo), seconda metà sec. XIV –metà sec. XV (82 x 254 cm, ogni formella 22 x 22cm). AUTORE: anonimo. CONTRIBUTO: Ministero per iBeni Culturali. INTERVENTO DI RESTAURO: Sante GuidoRestauro e Conservazione di Opere d’Arte di Roma.

2003, Vigevano (PV): Museo del Tesoro delDuomo. Restauro pittorico. OPERA: Il Bacio di Giuda,primo ventennio sec. XVI, tecnica mista, temperagrassa su tavola (128,5 x 120,9 cm). OPERA: LaResurrezione, primo ventennio sec. XVI, tecnicamista, tempera grassa su tavola (128,4 x 121,4 cm).AUTORE: Bernardino Ferrari. INTERVENTO DI RESTAURO:C.B.C. Conservazione dei Beni Culturali di Roma.

2003, Siena: Museo dell’Opera del Duomo. Restau-ro pittorico. OPERA: Storie di Cristo e della Vergine,tredici tavolette dal coronamento e dalla predelladella Maestà, 1308-1311, oro e tempera su tavola(Maestà, 370 x 450 cm). AUTORE: Duccio di Buonin-segna. INTERVENTO DI RESTAURO: Daniele Rossi di Firen-ze in collaborazione con Laura Amorosi e GloriaVerniani e, per il supporto ligneo, Roberto Budadella Relart snc di Firenze (figg. 6-9).

2003, Siena: Basilica di Santa Maria dei Servi.Restauro pittorico. OPERA: Croce dipinta, 1330 ca.,tempera e oro su tavola (401 x 244,5 cm, la sola

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parte originale, esclusi i capicroce). AUTORE: Ugolinodi Nerio. INTERVENTO DI RESTAURO: Edith Liebhauser diSiena ed Elisabetta Razzi di San Giminiano.

2004, Napoli: Duomo, Cattedrale dell’Assunta.Restauro pittorico. OPERA: Pala dell’Assunzionedella Vergine, 1506, tempera su tavola (500 x 300cm). AUTORE: Pietro Vannucci, detto il Perugino escuola (G.B. Caporali?). INTERVENTO DI RESTAURO: Raf-faele Garzone della Tecnireco di Roma.

2004, Montecassino (FR): Abbazia di Montecassino,Cappella di Sant’Anna. Restauro pittorico. OPERA:Cristo in maestà tra due Santi e i Santi Mauro,Benedetto e Scolastica, inizi sec. XIII, affresco (430x 232 cm). AUTORE: scuola benedettina sec. XIII.INTERVENTO DI RESTAURO: Laura Ferretti di Roma.

2005, Firenze: Museo dell’Opera di Santa Mariadel Fiore. Restauro scultoreo. OPERA: Madonna introno col Bambino, fine sec. XIII, marmo (171 x 72x 92 cm). AUTORE: Arnolfo di Cambio. OPERA: SanZanobi, fine sec. XIII, marmo (156 x 54 x 24 cm).AUTORE: Arnolfo di Cambio e bottega. OPERA: SantaReparata, fine sec. XIII, marmo (143 x 47 x 21 cm).AUTORE: Arnolfo di Cambio e restauratore di finesec. XVI. OPERA: Madonna della ‘Dormitio’ e apo-stolo, calco in gesso dall’originale di Arnolfo diCambio conservato al Bode Museum di Berlino,fine sec. XIII (65 x 168 cm). INTERVENTO DI RESTAURO:Alberto Cascinai della Meridiana Restauri srl diMonsummano Terme (PT).

2006, Tivoli (RM): Villa Gregoriana. Restauro archi-tettonico. OPERA: Tempio di Vesta o di Tiburno, finesec. II a.C., tufo e travertino (15,90 x 9,15 x 7,12 m).OPERA: Tempio della Sibilla Albunea, inizio sec. Ia.C., tufo e travertino (Ø 14,25 x 10,83 m). INTERVEN-TO DI RESTAURO: Giardini e Paesaggi s.a.s. di MarcoCascella & C., Mugnano di Napoli, direzione tecni-ca: Marco Cascella.

2006, Napoli: Palazzo Reale, Museo Nazionale diCapodimonte (sala XII). Restauro pittorico. OPERA:Annunciazione, seconda metà sec. XVII, olio su tela(228 x 157 cm). AUTORE: Girolamo Mazzola Bedoli.INTERVENTO DI RESTAURO: Giulia Zorzetti di Napoli (figg.10, 11, 12).

2006, Roma: Villa Borghese, Galleria Borghese(sala II). Restauro pittorico. OPERA: Davide con latesta di Golia, 1612, olio su tela (202 x 112 cm).AUTORE: Giovanni Battista Caracciolo, detto Batti-stello. INTERVENTO DI RESTAURO: Cecilia Bernardini diRoma (figg. 13, 14, 15).

2006/2007, Padova: Università degli Studi di Pado-va, Palazzo del Liviano, Sala dei Giganti. Restauropittorico e completamento degli arredi. OPERA:Affreschi di tema storico-allegorico, seconda metàsecolo XVI (660,40 mq). AUTORI: vari. CONTRIBUTO:Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigoe Comitato donatori “Adotta un Gigante”. INTERVENTO

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Figg. 10-12 - GerolamoMazzola Bedoli,Annunciazione, Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli.Particolari prima del restauro e durante la pulitura; intero dopo il restauro (Archiviofotografico MuseoNazionale di Capodimonte).

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DI RESTAURO: AR srl di Padova, direzione tecnica: Cri-stina Sangati.

2006/2007, Lentate sul Seveso (MI): Oratorio diSanto Stefano. Restauro pittorico. OPERA: Storiedella vita di Santo Stefano e Crocifissione del Cri-sto, sec. XIV, affresco (452 mq). AUTORE: attr. Anove-lo da Imbonate e collaboratori. CONTRIBUTO: Comunedi Lentate sul Seveso. INTERVENTO DI RESTAURO: proget-to dell’intervento definito nel 2003 dall’architettoValeria Pracchi (Studio Pertot, Pracchi, Rotondi,Architetti Associati di Milano); direzione dei lavori ecoordinamento per la sicurezza: Paola Rotondi,affiancata da Gianfranco Pertot (direttore operativo)e dalla restauratrice Giuseppina Suardi, direttoreoperativo per il restauro. L’ingegner Giulio MirabellaRoberti ha curato la progettazione dell’interventonecessario alla copertura della zona presbiteriale.La realizzazione dell’opera è stata condotta dalCentro di Restauro Paola Zanolini - Ida Ravenna srldi Milano (direzione tecnica: dottoressa Paola Zano-lini; operatori: Rosanna Testori, Viviana Giannetto,Milena Monti e Daniela Colombo), in associazionetemporanea di imprese con Fin-Edil di Somaglia(Lodi) (direzione tecnica: geometra Bruno Cosimo).

2007, Polignano a Mare (BA): Ex Cattedrale di S.Maria Assunta, sagrestia. Restauro pittorico. OPERA:Polittico della Madonna con Bambino e Santi, 1470ca., tempera su tavola a fondo oro. AUTORE: Bartolo-meo Vivarini. INTERVENTO DI RESTAURO: C.B.C. Conserva-zione dei Beni Culturali di Roma.

Opere in corso di restauro2005, Perugia: Santuario della Madonna della Villaa Sant’Egidio. Restauro pittorico e scultoreo. OPERA:Immagini votive raffiguranti la Madonna col Bambi-no, Santi e donatori, sec. XIV-XV, affresco con inte-grazioni a tempera (304 mq ca.). AUTORE: anonimi(figure votive di Santi e della Vergine); cerchia di

Pietro Lorenzetti (“Madonna col Bambino”). CONTRI-BUTO: Lottomatica e Fondazione Cassa di Risparmiodi Perugia. INTERVENTO DI RESTAURO: gara d’appalto incorso per l’assegnazione dei lavori di restauro.

2005, Firenze: Museo di San Marco, Sala dell’Ospi-zio. Restauro pittorico. OPERA: Tabernacolo deiLinaioli, 1433, tempera su tavola (293 x 176 cm).

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Figg. 13-15 - GiovanniBattista Caracciolo,Davide con la testa di Golia, GalleriaBorghese, Roma. L’operadopo il restauro; Davidee la testa di Goliadurante l’intervento(Archivio fotograficoGalleria Borghese).

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AUTORE: Guido di Piero, detto Beato Angelico. INTER-VENTO DI RESTAURO: presso il Settore Restauro DipintiMobili dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze,diretto da Marco Ciatti. L’intervento è stato affidatoa Luisa Landi ed Elisabetta Bianco di Firenze ed ècondotto sotto la direzione tecnica di Marco Ciatti ePaola Bracco.

2005, Vigevano (PV): Museo del Tesoro delDuomo. Restauro tessile. OPERA: Arazzo fiammingoraffigurante Il traviamento del Figliol prodigo,secondo decennio sec. XVI, lana e seta (650 x 420cm). AUTORE: anonimo, manifattura di Bruxelles.CONTRIBUTO: Ministero per i Beni Culturali, IntesaSanpaolo, Fondazione Ca.Ri.Parma, FondazioneBanca del Monte di Lombardia, Museo Diocesanodi Vigevano e privati soci di ARPAI. INTERVENTO DI

RESTAURO: presso il Settore Restauro Arazzi e Tappe-ti dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, direttoda Clarice Innocenti. L’intervento è stato affidato atre restauratrici formate presso l’Opificio, sotto ladirezione tecnica della restauratrice Gianna Bacci(figg. 16-17).

2007, Atessa (CH): Chiesa di San Leucio. Restaurodi oreficeria. OPERA: Ostensorio in smalti e argentosbalzato, 1418 (50 cm). AUTORE: Nicola di AndreaGallucci, detto Nicola da Guardiagrele. INTERVENTO DI

RESTAURO: Sante Guido Restauro e Conservazione diOpere d’Arte di Roma.

2007, Francavilla al Mare (CH): Chiesa di SantaMaria Maggiore. Restauro di oreficeria e dellacustodia in cuoio. OPERA: Ostensorio in smalti eargento sbalzato, 1413 (53 cm). AUTORE: Nicola diAndrea Gallucci, detto Nicola da Guardiagrele. INTER-VENTO DI RESTAURO: Sante Guido Restauro e Conserva-zione di Opere d’Arte di Roma.

ISTITUZIONI E STRUTTURE KERMES 69 - ANNO XXI - GENNAIO/MARZO 2008

Come aderire ad ARPAIIl contributo associativo annuale, stabilito comeindicato qui di seguito, deve essere versato entro il31 marzo di ciascun anno.- Socio Ordinario: € 600; - Socio Sostenitore:

€ 1.000; - Socio Benemerito: € 2.500; - per le Imprese: € 5.000 o più.Coordinate bancarie per il bonifico: Banca: Intesa Sanpaolo, Corso Palladio, 108, Vicenza; c/c inte-stato ad ARPAI, n. 05847391/02/55; ABI 03069; CAB 11820; IBAN IT55 I030 6911 8200 5847 3910255; Swift Code BCITITMM 920. Il contributo può essere versato anche tramite assegno bancario,intestando l’assegno ad ARPAI ed inviandolo a: Arpai, Contrà del Monte, 13, 36100 Vicenza.I contributi versati eccedenti la quota di adesione di € 50 sono totalmente deducibili, come previstodall’articolo 14 del DL 2005 n. 35. A seguito del versamento ARPAI invierà la ricevuta fiscale. ARPAIè stata riconosciuta ed è dotata di personalità giuridica (DM 1 settembre 1991).

Figg. 16-17 - Arazzofiammingo raffigurante Il traviamento del Figliolprodigo, Museo del Tesoro del Duomo,Vigevano (PV). Particolareprima e dopo il restauro(Archivio fotograficodell’Opificio delle Pietre Dure).

Per proporre l’intervento di ARPAI - ARPAI mette a disposizione dichiunque sia interessato una scheda per presentare richieste di finanzia-mento in merito ad interventi su opere del patrimonio artistico italiano. Larichiesta, debitamente compilata e corredata in ogni sua parte con i docu-menti in originale o in copia relativi ai singoli punti e alcune fotografie informato digitale, dovrà pervenire entro il 30 novembre di ogni anno. LaScheda può essere scaricata all’indirizzo www.arpai.org/it/schedarestauri.html.

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