Julia James - L'inganno del greco.pdf

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  • Titolo originale delledizione in lingua inglese:Painted the Other Woman

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance 2012 Julia James

    Traduzione di Cecilia Bianchetti

    Questa edizione pubblicata per accordo conHarlequin Enterprises II B.V. / S..r.l Luxembourg.

    Questa unopera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale puramente casuale.

    Harmony un marchio registrato di proprietHarlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-522-6

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non pu essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato,licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto stato specificamente autorizzatodalleditore, ai termini e alle condizioni alle quali stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile.Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo cos come lalterazione delle informazioni elettroniche sulregime dei diritti costituisce una violazione dei diritti delleditore e dellautore e sar sanzionata civilmente e penalmente secondoquanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche. Questo ebook non potr in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimentidiffuso senza il preventivo consenso scritto delleditore. In caso di consenso, tale ebook non potr avere alcuna forma diversa daquella in cui lopera stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

  • Prologo

    Marisa sussult vedendo lastuccio di velluto.Per te le disse luomo seduto di fronte a lei, aprendolo e porgendoglielo. Un regalo speciale.Marisa lo guard con unespressione di puro piacere e sfior con un dito le pietre che luccicavano

    alla luce della candela. stupendo! mormor in un soffio. Ma sei sicuro che...? aggiunsepreoccupata.

    Il suo interlocutore annu deciso. Sicurissimo.Lei fiss luomo che le aveva appena fatto un dono tanto prezioso, chiuse riluttante lastuccio e lo

    ripose nella borsa firmata di pelle morbidissima, anche quello un regalo, poi spost di nuovo lo sguardosulluomo. Aveva occhi soltanto per lui e non aveva neppure notato il tipo di mezza et, che cenava solo,a qualche tavolo di distanza, e digitava messaggi sul cellulare con il viso in ombra.

    Ora che Ian era entrato nella sua vita, Marisa non aveva occhi n pensieri per nessun altro. Dal loroprimo incontro fino a quel prezioso momento, Ian aveva completamente trasformato la sua vita e lei nonfiniva di stupirsene.

    Quando era arrivata a Londra, qualche mese prima, non aveva la bench minima idea che la suaesistenza potesse cambiare cos radicalmente. Certo, aveva speranze, ambizioni e obiettivi, ma che sifossero realizzati era una stupenda sorpresa.

    Laspetto pi incredibile della sua nuova vita era rappresentata dalluomo che, in quel momento, laguardava con devozione assoluta.

    Marisa si morse il labbro. Se solo non si fosse dovuta nascondere, restando ai margini della vita diIan, per evitare le critiche di un mondo sempre pronto a giudicare. Sapeva che la gente la consideravauna persona disonesta e che in pubblico doveva essere ignorata. Per quel motivo si incontravano solo inposti che Ian non frequentava abitualmente, dove nessuno lo conosceva e dove non correva il rischio diimbattersi in qualcuno che potesse porgli domande imbarazzanti, o che conoscesse sia lui sia Eva.

    Eva...Quella donna la perseguitava come uno spettro impossibile da esorcizzare. Se Eva non fosse stata ci

    che era, pens con un lampo di angoscia negli occhi, guardando disperata il bel viso sorridente di Ian. SeEva non fosse stata la moglie di Ian...

  • 1Athan Teodarkis osserv le fotografie sparse sulla scrivania e le sue labbra sensuali si strinsero in unalinea sottile.

    Allora era successo!, pens furioso. In realt laveva temuto fin dallinizio, fin dal momento in cui suasorella Eva gli aveva detto chi era luomo di cui si era innamorata.

    Cerc di respingere unondata di collera. Raddrizzando le spalle, si appoggi allo schienale dellapoltrona di pelle davanti alla scrivania di mogano. Guard, senza in realt vederlo, il panoramaspettacolare della City oltre le vetrate del quartier generale londinese della Teodarkis International.

    Il suo sguardo implacabile torn alle foto. Pur essendo state scattate con il cellulare e a una decina dimetri di distanza, erano inequivocabili: Ian Randall guardava rapito la donna seduta di fronte a lui.

    E una parte di Athan lo capiva perfettamente.La ragazza era bionda come Ian, ed era bellissima.I capelli formavano una cascata di seta ai lati del viso dai lineamenti perfetti. Labbra carnose, naso

    piccolo e luminosi occhi azzurri completavano il quadro. Non cera da stupirsi che avesse conquistato losciocco che aveva davanti.

    Fin dallinizio Athan aveva temuto che Ian Randall fosse debole, viziato e un donnaiolo impenitente.Proprio come suo padre, il famoso Martin Randall, che correva dietro a qualunque donna gli capitasse

    a tiro, per poi lasciarla perdere non appena intravvedeva allorizzonte una nuova conquista.E la storia si ripeteva.Ad Athan sfugg una smorfia disgustata.Se il figlio di Martin uguale a lui, stiamo freschi! Avrei dovuto proibire a Eva di sposarlo,

    maledizione! Avrei dovuto fermarla a qualunque costo!Invece non laveva fatto, concedendo a Ian il beneficio del dubbio, nonostante listinto gli dicesse che

    stava commettendo un grave errore.Adesso i fatti gli davano ragione.Ian non era migliore del padre. Come lui era un donnaiolo, un playboy, un libertino.Un adultero.Athan si alz di scatto, furioso, e prese la cartelletta dal contenuto sufficientemente esplosivo per fare

    saltare in aria il matrimonio di Ian. Cerano ancora speranze di salvarlo?Fino a che punto era arrivato Ian con quella donna?, si chiese.Sapeva che laveva sistemata in un appartamento elegante e, a giudicare dagli abiti firmati e dal taglio

    raffinato di capelli, per non parlare del girocollo di brillanti che le aveva appena regalato, era evidenteche la ricopriva di regali. Ma le aveva gi presentato il conto?

    Cera ununica definizione per lespressione di Ian, immortalata dal cellulare: inebetita.Non sembrava un satiro lascivo, ma un uomo caduto nella trappola di una donna alla quale non era in

    grado di resistere, che stava ricoprendo di regali ma alla quale, a quanto pareva, non dedicava ancoratutto il suo tempo... lunica nota positiva in quella sordida faccenda.

    Gli investigatori non avevano visto Ian entrare nellappartamento della ragazza, almeno non ancora, nportarla in un hotel di lusso. Finora laveva incontrata solo in ristoranti fuori mano, scelti volutamente, elunica prova delladulterio era la sua espressione istupidita.

    Riuscir a fermare questa follia sul nascere? Riuscir ad arrivare in tempo?, continuava a chiedersiAthan.

  • Ian Randall era piuttosto prudente; in quello, se non altro, non era come il padre che ostentava le sueavventure in modo spudorato. Tuttavia, a giudicare da quellatteggiamento di assoluta devozione, di l apoco Ian avrebbe buttato al vento la prudenza e la ragazza sarebbe diventata la sua amante, non solo inteoria ma anche in pratica.

    Era inevitabile, pens Athan sbattendo la cartelletta sulla scrivania con un sospiro frustrato.Che cosa diavolo posso fare?Quella domanda era come una spada di Damocle. Che dovesse fare qualcosa era logico, rientrava

    nelle sue responsabilit. Se, allinizio, si fosse opposto con decisione al matrimonio tra Eva e Ian, non sisarebbe trovato, adesso, in quella situazione.

    Avrebbe dovuto seguire listinto e fermare sua sorella. Certo, le avrebbe spezzato il cuore, ma comeavrebbe reagito Eva, scoprendo il tradimento del marito?

    Negli occhi di Athan pass unombra. Sapeva esattamente che cosa sarebbe successo se Ian avesseseguito il sentiero infernale tracciato dal padre con arroganza ed egoismo... Eva sarebbe diventata unadonna infelice e amareggiata, proprio come la madre di Ian.

    Il matrimonio di Sheila Randall era stato infelicissimo. Era la migliore amica di sua madre fin daitempi del collegio, in Svizzera, cos le aveva confidato la propria infelicit dopo avere aperto gli occhisui tradimenti del marito.

    E la povera Sheila era diventata una presenza costante nella loro vita fin da quando Athan era unragazzo e sua madre faceva del suo meglio per consolarla, sia in lunghe conversazioni telefoniche, sia dipersona, nelle visite che si scambiavano a Londra o ad Atene.

    Athan aveva limpressione che la madre avesse dedicato un tempo infinito ad asciugare le lacrimedellamica. Secondo lui avrebbe dovuto divorziare da Martin Randall e toglierselo dalla mente, maquella donna era uninguaribile romantica.

    Nonostante le prove tangibili dei tradimenti del marito, Sheila continuava a sperare che, un giorno,Martin avrebbe capito che sua moglie era lunica donna che lo amasse veramente e che per lei valesse lapena di cambiare vita.

    In quella improbabile speranza Sheila era appoggiata dalla madre di Athan, altra inguaribileromantica, caratteristica che aveva trasmesso alla figlia Eva.

    Per questo Athan era tanto preoccupato. Sua madre aveva scoperto fino a che punto Martin Randallfosse irrecuperabile, in un modo che aveva rischiato di mandare in frantumi il suo matrimonio e la suaamicizia con Sheila. Martin, infatti, era arrivato al punto di provarci con lei, la migliore amica dellamoglie. Le sue avance durante una visita ad Atene avevano scatenato linferno.

    Sua madre aveva fatto limpossibile per persuadere il marito che le attenzioni di Martin non erano ncercate n tantomeno benvenute, e vi aveva messo del bello e del buono anche a convincere Sheila.

    Uomini come Randall erano solo capaci di causare infelicit e discordie, pens Athan, depresso. Eraquasi riuscito a distruggere il matrimonio dei suoi genitori, e se il figlio gli assomigliava anche solo unpo avrebbe seminato attorno a s le stesse disgrazie.

    Ma lui non gli avrebbe permesso di replicare i misfatti del padre e avrebbe fatto qualunque cosa perstroncarne sul nascere i tentativi.

    Athan soffoc unimprecazione. Purtroppo Eva aveva sposato il figlio di Martin e non lo vedeva perquello che era, proprio come Sheila. Si era fatta ingannare dal fascino superficiale di un uomoinaffidabile.

    Ian era il cocco di sua madre che lo viziava e lo assecondava in tutto, soprattutto dopo la morte delpadre. Con la sua bellezza e lincrollabile sicurezza nella sua capacit di attirare il sesso opposto avevamietuto vittime nella popolazione femminile fin da ragazzino.

  • Athan si rabbui. Se avesse avuto la bench minima idea di quanto Ian Randall fosse stato rovinatodalla madre non avrebbe mai permesso che Eva lo frequentasse. Ma quando la madre di Athan era mortatragicamente Eva aveva solo diciotto anni e Sheila laveva invitata a vivere con lei a Londra. Quel gestoaffettuoso e spontaneo era stato una vera benedizione.

    Eva aveva perso il padre solo due anni prima a causa di un infarto e la morte della madre era stata uncolpo durissimo. Athan, che aveva assunto il comando dellazienda paterna, si era ritrovato in unasituazione difficile: il suo appartamento da scapolo non era la casa ideale per una ragazza, ma Eva nonpoteva neanche restare sola con il personale di servizio nella villa di famiglia.

    Cos trasferirsi a Londra dalla migliore amica della sua adorata mamma e iscriversi a ununiversitlocale era sembrata la soluzione ideale.

    Eva aveva trovato in Sheila una vicemadre che laveva presa sotto la sua ala; mentre Sheila, vedovada poco, aveva trovato in lei una nuova figlia da coprire di attenzioni.

    E si era anche guadagnata una nuora.Eva si era perdutamente innamorata del figlio bello e viziato di Sheila Randall. Athan, per, ancora

    non capiva come mai Ian, con la sua predilezione per le facili avventure, avesse risposto allapertaadorazione di Eva con una proposta di matrimonio. Non lo capiva, ma aveva dei sospetti. Forse non erariuscito a portare a letto sua sorella senza una proposta ufficiale? Oppure la prospettiva di sposarelerede della ricca famiglia Teodarkis era una tentazione irresistibile?

    Purtroppo Athan era lunico a nutrire sospetti. N linnamoratissima Eva n Sheila, con la suaincrollabile fiducia nel figlio, avevano il minimo dubbio su Ian. Cos, davanti allestasi della sorella, congrande riluttanza Athan aveva dato a quel matrimonio se non la sua benedizione almeno il suo consenso.Aveva anche dato a Ian Randall un incarico prestigioso nellazienda di famiglia, in parte per fare feliceEva, ma soprattutto per marcare stretto il cognato.

    Per due anni Ian aveva rigato dritto, comportandosi da perfetto marito, poi la sua vera natura avevaavuto il sopravvento. Le prove contro di lui erano schiaccianti: Ian si vedeva in segreto con unabellissima bionda alla quale aveva comprato un appartamento di lusso, e che ricopriva di regali costosi.Di l a poco avrebbe iniziato a farle visita nel suo nido damore e il temuto adulterio sarebbe statoconsumato.

    Athan si mosse inquieto. Non intendeva vedere la sorella che amava ridotta a una patetica esinghiozzante creatura, come Sheila. Sheila che si era consumata nella speranza che luomo che avevaincautamente sposato tornasse sulla retta via.

    No, non lavrebbe sopportato! Doveva fermare subito Ian, ma come? Quello era il problema!Poteva sempre affrontarlo con le prove che aveva contro di lui ma, conoscendolo, il cognato avrebbe

    probabilmente negato. In fondo ladulterio vero e proprio non era ancora stato consumato, quindi avrebbetrovato una scusa per spiegare la presenza della bionda. E se Athan avesse portato le foto a Eva leavrebbe spezzato il cuore.

    No, non lavrebbe mai fatto, almeno fino a quando avesse potuto evitarlo.Forse in futuro avrebbe dovuto arrendersi, ma il momento non era ancora arrivato.Inoltre doveva dare a Ian una possibilit.Se fosse riuscito a stroncare sul nascere quella relazione e a convincere Ian, forse... forse... suo

    cognato si sarebbe dimostrato un marito degno di Eva.Posso offrirgli ancora unopportunit, tuttavia se ci casca una seconda volta non avr piet.Ma il punto era proprio quello. Come dargli una seconda occasione ed evitare che Ian scivolasse in

    quella che sembrava, a tutti gli effetti, una relazione adulterina?Da preoccupata che era, lespressione di Athan divenne tempestosa. Ci voleva una strategia, una

  • fredda e ragionata strategia.Nei suoi occhi si accese un bagliore dacciaio, mentre una gelida logica pervadeva ogni singola

    terminazione del suo cervello. Ian voleva iniziare una storia con quella bionda che, a giudicare dallefotografie, sembrava desiderosa quanto lui. Qualunque fosse la sua motivazione i soldi di Ian, il suoaspetto, il suo innegabile fascino la donna era chiaramente molto interessata e il cognato non avrebbedovuto sforzarsi molto per portarsela a letto.

    A meno che...Per commettere adulterio bisognava essere in due: ladultero e una donna consenziente.Quei pensieri tempestosi si snodavano nella mente di Athan come un serpente.E se la potenziale amante non fosse stata poi cos consenziente? Se Ian non fosse stato lunico

    corteggiatore bello e ricco nella sua orbita? Se fosse entrato in scena un rivale capace di toglierlo dimezzo?

    Finalmente Athan si rilass per la prima volta da quando aveva aperto la maledetta busta con le foto.Il suo cervello girava a mille, cercando di capire se la sua idea fosse realizzabile.La risposta arriv, forte e chiara.S! Basta sostituire Ian con un altro uomo con le sue stesse doti, un uomo ricco che sappia

    corteggiare una bella donna...Ebbe un attimo di esitazione.Pensava davvero di essere in grado di farlo? Per quanto ne sapeva, quella ragazza poteva essere

    veramente innamorata di Ian, almeno a giudicare dalla sua espressione estasiata.Poi ogni dubbio svan.Se davvero innamorata le far solo un piacere a togliere di mezzo Ian e a offrirle unalternativa.

    Amare un uomo sposato non pu certo donarle una felicit duratura.Se la sua idea avesse funzionato Eva non sarebbe stata lunica donna alla quale veniva risparmiato un

    dolore inutile, pens con un sorriso soddisfatto.Guard di nuovo la foto. Quella ragazza era davvero bellissima.Poteva provarci lui?Poteva sedurre una donna, anzi, avere una storia con lei soltanto per raggiungere il suo scopo, cio

    distoglierla dalle attenzioni di un uomo sposato? Aveva avuto molte relazioni, ma mai per un motivosimile. Sarebbe riuscito a portare avanti quel piano costruito gelidamente a tavolino?

    Non voglio che questa poveretta ne esca distrutta. Non intendo farle del male, solo allontanarla daIan, perch escluso che abbia una storia con lui.

    Il suo piano era chiaro, ma Athan era comunque turbato. Sulla carta era facile ordire trame emacchinazioni per salvare il matrimonio della sorella, ma mettere in pratica la strategia era un altro paiodi maniche.

    Studi di nuovo il viso dallovale perfetto, gli occhi di un azzurro celestiale, la curva perfetta dellabocca... Come gli era successo poco prima, davanti a tanta bellezza prov una fitta di desiderio che glifece prendere una decisione. Poteva farlo. Altroch se poteva!

    Fiss a lungo limmagine. La ragazza guardava sorridendo la macchina fotografica, ignara della suapresenza. Nella mente di Athan si fece strada unaltra immagine, quella di una donna bruna, con gli occhida cerbiatto colmi di amore per il marito, un marito che, nella foto, era intento a sorridere alla bionda.

    Protegger mia sorella a qualunque costo.Aveva deciso, ora doveva soltanto mettersi in azione, senza ripensamenti, dubbi o esitazioni.Chiuse la cartelletta con gesto deciso, la infil in un cassetto della scrivania e gir la chiave. Poi

    prese il telefono per chiamare un architetto dinterni. Il suo appartamento di Londra era comodo e

  • lussuoso, e larredamento era di suo gusto, ma era arrivato il momento di rinnovarlo. Nel frattempo avevabisogno di una sistemazione provvisoria...

    E sapeva esattamente dove trovarla.

    Marisa torn a casa nel gelido crepuscolo invernale. Camminava in fretta, ma con una leggerezza pari aquella che aveva nel cuore. Road Park era cos elegante che nemmeno il traffico intenso la infastidiva. Inconfronto al quartiere in cui viveva dopo il suo arrivo era un altro pianeta. Un monolocale squallido eangusto con un lavandino crepato in un angolo e un sudicio bagno in comune in fondo al corridoio eratutto ci che poteva permettersi, con il suo magro stipendio. Londra era carissima. Marisa lo avevaimmaginato, ma la realt era stata pi dura di quanto si fosse aspettata.

    I soldi che aveva messo da parte per il viaggio dal Devon erano spariti in fretta, ma lei aveva pensato,peccando di ottimismo, che non sarebbe stato difficile trovare un lavoro con uno stipendio decente.Sicuramente molto pi facile che nel Devon dove, anche spostandosi a Plymouth con una lunga trasferta, iposti di lavoro erano scarsi e i salari bassi. Invece, aveva scoperto che il costo della vita a Londra eraaltissimo e gli affitti proibitivi.

    Non si era mai posta il problema dellaffitto prima. Era cresciuta in un modesto cottage e dovevapagare soltanto le tasse locali e le bollette. A Londra, invece, anche alloggi fatiscenti e in quartieriperiferici costavano cifre da capogiro.

    Cos era stata costretta a trovarsi un secondo lavoro di sera per sbarcare il lunario.Adesso era tutto cambiato, grazie a Ian!Da quando laveva conosciuto la sua vita si era trasformata, pens felice.Quando lui aveva saputo che viveva in un misero locale senza servizi aveva estratto la bacchetta

    magica e le aveva procurato un appartamento costoso in Holland Park.E non pagava solo quello, ma anche la morbida borsa di pelle, abbinata agli stivali, e la giacca di

    pelliccia ecologica che la scaldava nellaria gelida di febbraio.A Londra il tempo era pi freddo che nella parte occidentale del paese, ma nel Devon, soprattutto nei

    pressi di Dartmoor, dove si trovava il suo cottage, i forti venti invernali provenienti dallAtlanticoriuscivano a scoperchiare i tetti e a sradicare gli alberi. Le piogge violente penetravano negli infissi escendevano dai camini fino a spegnere il fuoco, lunica fonte di riscaldamento.

    Il fuoco scoppiettante poteva apparire romantico ai turisti, che tuttavia non dovevano preoccuparsi dialimentarlo e di trasportare i ceppi di legna sotto la pioggia, fino in casa, per non parlare della cenere dapulire.

    Del resto nessun turista avrebbe mai messo piede in un cottage modesto come il suo.Non era un romantico rifugio di campagna, arredato con tutte le comodit. Era la casa di un contadino

    e non era mai stata modernizzata, a parte dotarla di energia elettrica.In cucina cera ancora il lavello originale di pietra e, anche se la madre di Marisa aveva dipinto gli

    armadietti e tappezzato le pareti, facendo del suo meglio per dare alla casa un aspetto intimo e grazioso,lei lo vedeva comunque per come era: antiquato e deprimente.

    Sua madre, invece, era felice di avere un posto tutto suo dove vivere.Marisa era cresciuta con i soldi contati. La madre non aveva nessuno che si occupasse di lei...Al contrario della figlia.Ancora una volta prov un senso di felicit e di calore.Ian si occupava di lei, e non badava a spese! Marisa era sopraffatta da quella nuova situazione. Ian

    aveva insistito per aprirle un conto per le piccole spese: parrucchiere, manicure, estetista... e abiti. Abitibellissimi ed eleganti che Marisa, prima, vedeva solo sulle riviste di moda, e che ora riempivano

  • larmadio del suo nuovo appartamento.Ed era anche sopraffatta dallinsistenza con cui lui la voleva nella sua vita. Laveva ribadito a cena la

    settimana precedente, quando le aveva regalato quel meraviglioso girocollo che le aveva tolto il fiato.Tuttavia per quanto Ian tenesse a lei, Marisa doveva restare ai margini della sua vita. Non avrebbe

    mai potuto farne parte, non sarebbe mai stata riconosciuta o accettata.Con un nodo alla gola ammise che la sua posizione nellesistenza di Ian sarebbe sempre rimasta

    quella.Un segreto che nessuno doveva conoscere.

    Athan guard lo schermo del computer. La sua mente era divisa tra il report che doveva leggere e ilcellulare che sarebbe squillato da un momento allaltro.

    Laddetto alla sicurezza incaricato di seguire i movimenti del suo obiettivo gli aveva gi riferito cheMarisa si stava avvicinando allappartamento. Nella prossima telefonata avrebbe confermato che eraentrata nel portone e che si stava dirigendo allascensore.

    Athan spense il computer con uno scatto, lo infil nella borsa di pelle con monogramma e si alz. Lamacchina lo stava gi aspettando.

    Era solo questione di tempismo. Stava per aprire la porta quando il telefono squill.Lobiettivo appena entrato nel palazzo e le porte dellascensore si stanno aprendo annunci una

    voce senza volto. La salita durer diciannove secondi.Athan riagganci e inizi a contare. Quando arriv a zero apr la porta del suo appartamento. In quel

    preciso momento si spalancarono le porte dellascensore in fondo al corridoio e la futura amante di IanRandall comparve sul pianerottolo.

    Senza volerlo Athan sent un nodo allo stomaco.Accidenti, dal vivo era ancora pi bella che in fotografia: snella, aggraziata, pelle luminosa, occhi

    bellissimi e capelli di seta. Una visione da togliere il fiato.Non c da stupirsi che lui non riesca a resisterle!Nessun uomo ci sarebbe riuscito; la conseguenza logica di quel pensiero non si fece attendere.E non devo resisterle nemmeno io. Anzi, sono qui proprio per questo.Dentro di lui si fece strada una reazione tipicamente maschile. Fino a quel momento aveva avuto

    parecchi dubbi sullopportunit di portare avanti il suo piano, un metodo piuttosto sbrigativo persciogliere il nodo gordiano rappresentato dalla pericolosa infatuazione di Ian.

    La ragione gli diceva che era il sistema pi efficace, concreto e meno doloroso di separarla da Ian, mauna parte di lui si chiedeva se davvero sarebbe riuscito a portare a termine quella missione.

    Adesso, vedendola in carne e ossa, si sent sollevato. Certo che ci sarebbe riuscito, e lavrebbe fattoper ottime ragioni.

    Ottime ragioni...No, a questo non doveva pensare. Athan aveva un compito da eseguire, un compito fondamentale e

    doveva concentrarsi su di lei, non sui propri desideri. I suoi desideri, di qualunque tipo fossero,dovevano servire allo scopo, e quello non doveva dimenticarlo mai.

    Si avvi allascensore, con passo deciso.La ragazza si era appena fermata davanti alle porte che si stavano chiudendo alle sue spalle.Sembrava colpita e Athan avrebbe giurato che, guardandolo, aveva spalancato gli occhi.Bene, proprio come aveva sperato. Non per vantarsi, ma ne era sicuro, visto che le donne reagivano

    invariabilmente a quel modo. Sarebbe stato ipocrita negare che tutte vedevano in lui un concentrato dipura virilit.

  • Alto uno e ottantacinque, capelli neri e lineamenti che, non per merito suo, suscitavano lentusiasmodella popolazione femminile. Certo, non aveva laria da bravo ragazzo di Ian Randall, ma il suo voltospigoloso e deciso aveva sulle donne un impatto che provocava la reazione che, in quel momento, eradipinta sul viso di Marisa.

    Bene, le cose andavano secondo i suoi piani.Basta con le valutazioni. Doveva passare alla mossa successiva.Mi tiene aperte le porte, per favore?Le parole di Athan percorsero la breve distanza che lo separava da Marisa. Lei sembrava immobile,

    ma la sua mano si mosse automaticamente per premere il bottone. Lui si avvicin sorridendo.Grazie mormor, con una rapida occhiata.Be, non tanto rapida.Qualsiasi uomo avrebbe fatto altrettanto. Da vicino era ancora pi seducente. Lo guardava con gli

    occhi sgranati e la bocca socchiusa, come se fosse rimasta senza fiato. Il suo profumo era leggero einebriante quanto lei.

    Athan entr in ascensore e premette il bottone per scendere al pianoterra. Le porte si chiusero e lavisione celestiale svan. Mentre lascensore iniziava la discesa prov un attimo di rimpianto.

    Perch si stava allontanando da Marisa, o per un altro motivo?, si chiese, uscendo dallatrio delpalazzo e avvicinandosi alla macchina che lo attendeva.

    Accidenti, perch hai una storia con Ian?La domanda, unita al fascino indiscutibile di quella creatura, invase i suoi pensieri come un intruso

    inaspettato. Lo respinse seccato, salutando con un cenno del capo lautista che gli aveva aperto laportiera dellelegante auto nera.

    Quelle domande erano inutili e irrilevanti, si disse accomodandosi sul sedile di pelle. Quella donnadoveva essere allontanata dallorbita di Ian, e la minaccia che costituiva per sua sorella eliminata al pipresto.

    Punto e basta.Con le labbra serrate Athan accese il computer e si mise al lavoro.Aveva sempre molto da fare. La multinazionale che aveva ereditato dal padre, esponente di una delle

    pi importanti dinastie della Grecia, gli concedeva poco tempo per il riposo e il divertimento, soprattuttonellattuale clima economico.

    In ogni caso doveva trovare il tempo per salvare il matrimonio di sua sorella.Per un breve istante, tuttavia, prov un fuggevole dubbio: un conto era programmare una strategia sulla

    carta, guardando una foto, un altro era eseguirla.Scacci i dubbi, seccato. Doveva farlo e basta. Marisa Milburne non avrebbe risentito negativamente

    della sua opera di seduzione. Sarebbe stato un piacevole interludio nella sua vita, lussuoso come quelloche le offriva Ian Randall, e la fine della storia non lavrebbe ferita. Quindi non aveva niente darimproverarsi.

    Inoltre flirtare con un uomo sposato era sempre rischioso e se da quellesperienza Marisa avesseimparato qualcosa era gi abbastanza. Non sarebbe mai dovuta arrivare a quel punto con Ian, bench, aquanto pareva, tra loro non fosse ancora successo niente.

    Le sto facendo un favore ad allontanarla da lui e sar un intermezzo piacevole...E adesso che laveva vista di persona, sapeva che lesperienza sarebbe stata piacevole anche per lui.Rivide Marisa accanto allascensore, una visione bionda dai lineamenti perfetti. Assapor limmagine

    per un lungo istante poi, quando sullo schermo del computer apparve il documento che cercava, lacancell dalla mente e si rimise al lavoro.

  • Marisa entr in casa confusa. In un istante le era apparsa quella meravigliosa visione che camminavaverso di lei.

    O meglio, verso lascensore. Il passo veloce e deciso corrispondeva perfettamente allimmagine chestava prendendo forma nella mente di Marisa.

    Alto, bruno e bello da morire, ma non della bellezza di Ian, biondo come lei, e con un fascinosorridente e accattivante che laveva conquistata subito.

    Luomo sul pianerottolo era completamente diverso. Pi alto di Ian e molto pi possente ma, alcontempo, snello, con la pelle pi scura di quella di Ian. Europeo, ma con qualcosa di mediterraneo,come indicavano i capelli neri.

    E gli occhi...Oh s, gli occhi...Neri come lossidiana, non di un azzurro vivace come quelli di Ian... per un attimo erano sembrati due

    laser.Aveva pronunciato soltanto poche parole e Marisa aveva notato il suo accento esotico, anche se non

    ne aveva individuato lorigine. Laveva ringraziata con un cenno del capo mentre entrava in ascensore ele porte si erano richiuse alle sue spalle.

    Era successo tutto in pochi istanti ma, una volta in casa, Marisa rivisse lincontro al rallentatore.And in camera, pos la borsa sul letto, si tolse la giacca e lappese nellarmadio con gesti meccanici.

    Era ancora confusa.Chi era quello sconosciuto?Sul suo piano cerano solo tre appartamenti. Uno era occupato da una vivace coppia di anziani che lo

    usavano come pied--terre. Marisa aveva scambiato quattro chiacchiere con loro una sera e avevanotato, divertita, che i due lavevano squadrata, come per valutarla.

    Erano sembrati rassicurati dal suo aspetto e dalla sua educazione quando lei aveva spiegato che eraappena tornata da teatro. La donna le aveva raccontato che anche loro avevano visto quello spettacolo, ene era seguito un breve scambio di opinioni. I coniugi dovevano essere benestanti. Parlavano con il tipicoaccento delle classi elevate, vivevano nellHampshire e si recavano spesso a Londra perch eranoappassionati di teatro.

    Nellaltro appartamento viveva un signore orientale che Marisa aveva visto solo una volta, duesettimane prima. Si erano salutati e non si erano pi incontrati.

    Laffascinante sconosciuto era uscito proprio da quellappartamento.Un visitatore? Un ospite? Il nuovo inquilino?E comunque non minteressa!, si rimprover Marisa. Questo non un posto per pettegolezzi da

    quattro soldi. La gente si fa gli affari suoi e, anche se il nuovo inquilino, probabilmente non lorivedr pi.

    Ma nella sua mente si form un pensiero traditore: Che peccato!Seduta sul letto, si tolse gli stivali e si infil un paio di mocassini. Doveva smetterla di arrovellarsi su

    un estraneo bruno e tenebroso che aveva visto per un minuto e mezzo, forse anche meno, e ricordarsi cheera l per merito di Ian, il solo punto fermo della sua vita, con cui poteva passare pochi momenti rubati.

    A proposito...Controll la segreteria telefonica e, con grande gioia, vide che cera un messaggio. Premette ansiosa il

    tasto per ascoltarlo, ma la gioia svan presto.Marisa, mi dispiace da morire, ma stasera non ce la faccio proprio. Ho un mucchio di lavoro, un

    accordo che va firmato entro le dieci di domattina, quindi dovr lavorare fino a tardi per mettere a puntogli ultimi dettagli. Se tutto va bene, forse... forse... possiamo vederci domani a pranzo. Ti mando un sms.

  • La voce di Ian sinterruppe e Marisa fiss sconsolata il telefono. Non lo vedeva da tre giorni esperava di incontrarlo quella sera. Aveva trascorso il suo tempo come faceva ultimamente, cio andandoin giro per Londra. Ma quella che era sembrata uneccitante prospettiva quando si era trasferita in quelfavoloso appartamento adesso stava iniziando ad annoiarla.

    Non era giusta sentirsi cos. Fino a un mese prima, quando Ian non era ancora comparso nella sua vita,lavorava come una matta per sopravvivere e i locali eleganti e il divertimento erano fuori dalla suaportata. Adesso, grazie alla bacchetta magica di Ian, aveva sia i soldi sia il tempo per godersi tutto ciche Londra aveva da offrire. Per una ragazza nata in un paesino del Devon, una cornucopia di meraviglie.Cose che fino a quel momento aveva visto solo in televisione erano improvvisamente a portata di mano.

    Allinizio era stato incredibile. Con un portafoglio pieno, grazie alla generosit di Ian, Marisa avevavisitato deliziata i grandi magazzini di lusso e i negozi pi alla moda, creandosi un guardaroba che primaaveva potuto soltanto sognare. Ian la incoraggiava e Marisa leggeva una calda approvazione nei suoiocchi ogni volta che si vedevano.

    Non era stregata solo dallo shopping. Londra offriva molto di pi e lei aveva visitato tutti i luoghituristici, immergendosi nel patrimonio artistico e culturale della citt... da un giro mozzafiato sul LondonEye alla visita di Buckhingham Palace, senza trascurare niente. Assisteva a rappresentazioni teatrali econcerti con cantanti famosi, non nei posti pi economici, bens comodamente seduta sulle costosepoltrone imbottite delle prime file. E la sera non rientrava in autobus affollati, ma sul taxi.

    Era tutto meraviglioso, peccato che fosse sempre sola.Ian non laccompagnava mai.Mai.Gli dispiaceva, come dispiaceva a Marisa, e glielo ripeteva in continuazione.Vorrei tanto potere uscire con te, ma purtroppo non posso, non posso proprio.Marisa sapeva che era sincero. Per loro farsi vedere insieme era impossibile. Era gi rischioso

    vedersi clandestinamente e lei sapeva di non potere chiedere di pi.Non devo pretendere troppo, anzi, devo essere contenta di quel poco che ho di lui. Ian stato

    fantastico con me, e sono felicissima di averlo conosciuto.Si alz e and in cucina, rimproverandosi di nuovo. Non doveva essere depressa, nemmeno se Ian

    aveva annullato uno dei loro rari appuntamenti. E compiangersi perch era sola era davveroimperdonabile.

    Guardati attorno, pensa alla vita meravigliosa che hai adesso! Facile, lussuosa... e tutto grazie alui!

    Eppure, mentre scaldava lacqua per il t e metteva nel microonde la brioche, apprezzando per lamilionesima volta la cucina attrezzata invece dello squallido angolo cottura del suo vecchio monolocale,o quella del cottage nel Devon, con il lavandino di pietra e gli armadietti sgangherati, Marisa non riusc ascacciare la tristezza.

    And in soggiorno, ammirando il divano grigio, il morbido tappeto antracite e le tende drappeggiatecolor argento che incorniciavano le finestre. Si affacci alla finestra. La strada era tranquilla.

    Le macchine parcheggiate erano tutte costose, visto che quel quartiere era abitato da famiglie pi chebenestanti.

    Era contenta che Ian avesse scelto una zona cos tranquilla, vicina a Holland Park, perch nonostantele attrattive di Londra lei era abituata alla quiete della campagna. Era quasi buio, la via era praticamentedeserta e Marisa si sent avvolgere dalla cupa tristezza che aleggiava nellaria.

    A Londra non conosceva nessuno, a parte Ian. Le colleghe con cui aveva lavorato erano tutte stranieree lei era lultima arrivata. Sapeva che Londra era grande e caotica e che tutto sarebbe stato difficile, ma

  • non immaginava di potersi sentire cos sola.E si sentiva sola, nonostante il lusso che la circondava.Infastidita, tir le tende bruscamente e accese le lampade. Una tazza di t, un programma televisivo da

    guardare su uno schermo gigante, pi tardi una cena leggera e poi a letto presto.Non aveva nulla di cui lamentarsi, assolutamente nulla.E comunque sono abituata a stare sola.Si era abituata vivendo nel piccolo cottage fuori Dartmoor. Durante lultimo anno che aveva passato

    nel Devon, chiusa nel dolore per la perdita della madre, aveva trascorso giorni interi senza vedere animaviva.

    Aveva impiegato pi di un anno per accettare che sua madre se ne fosse andata, anche se la morte erastata una sorta di liberazione per la povera donna.

    Da quando era stata investita da unauto, quattro anni prima, era stata costretta a vivere su una sedia arotelle, un vero tormento per lei. Lincidente le aveva indebolito il cuore e un infarto aveva messo finealle sue sofferenze.

    Pur essendo stato un evento devastante, la scomparsa della madre aveva dato a Marisa la possibilitdi lasciare la casa dove aveva vissuto.

    E anche le sue paure.Per questo, prima di partire, Marisa era andata a fare visita alla sua tomba.Mamma, vado a Londra. So che non vorresti e che ti preoccuperai per me. Ma ti prometto che non

    finir come te, con il cuore spezzato e le speranze infrante. Te lo prometto.Poi aveva fatto le valigie, comprato il biglietto del treno e si era avviata verso un futuro ignoto, senza

    avere la minima idea che Ian sarebbe entrato nella sua vita, cambiandola in modo radicale.Il campanello del microonde la riscosse da quelle riflessioni. And in cucina, determinata a non

    compiangersi e a ricordare che solo pochi mesi prima la sua esistenza era stata completamente diversa.Si prepar a una tranquilla serata in casa, decisa a coccolarsi un po.

    Si raggomitol sul divano e accese la TV. Cera un programma sul mare e Marisa fiss lo schermorapita. Non era la vita marina a interessarla, bens la spiaggia bianchissima lambita da acque turchesi.

    Che bello sarebbe stato andarci con Ian. Se lui...Era inutile pensarci. Ian non poteva portarla in un posto del genere. Non poteva andare con lei da

    nessuna parte, neanche per un giorno, punto e basta. Quella era la dura realt. Poteva affittarle unappartamento, regalarle un girocollo di brillanti, permetterle di comprarsi un guardaroba da favola, manon poteva darle il suo tempo.

    Marisa si concentr sul documentario. La voce narrante non era inglese, aveva un accento esotico,musicale e affascinante.

    Francese? Spagnolo? Marisa non ne era sicura, ma era lo stesso accento delluomo che le avevachiesto di tenergli aperto lascensore. Chiuse gli occhi, cercando di risentirlo nella mente, prese iltelecomando e lesse le informazioni sul programma. Il commentatore aveva un cognome greco.

    Laffascinante sconosciuto era greco?, si chiese. S, poteva esserlo, considerando il suo aspettomediterraneo. E lappartamento da cui era uscito era stato in precedenza affittato a uno straniero.

    Forse era la foresteria di una multinazionale per dirigenti stranieri di passaggio.Chiss chi . Lunica cosa che so che bello da morire.Scosse la testa, irritata. Che cosa le importava chi fosse, come mai fosse a Londra e da dove venisse?

    Laveva visto per neanche due minuti e lui si era limitato ad annuire e a mormorare un grazie svogliato.Lei laveva fissato con aria stordita per tutto il tempo, incapace di controllarsi davanti a tanta bellezza.Probabilmente non lavrebbe pi rivisto.

  • E, anche se fosse successo sarebbe stato irrilevante.Marisa fin la brioche e cambi canale. La serata si prospettava interminabile.Due ore dopo era ancora annoiata e inquieta. Non sapeva che cosa fare. Poteva andarsene a letto e

    guardare un film, ma non cera niente che la interessasse. In realt non poteva neanche andare a dormirealle nove!

    Il silenzio era assoluto e lei aveva limpressione di essere lunica persona nel raggio di chilometri.Era stupido sprecare tempo a guardare qualcosa che non le interessava. A quel punto era davvero

    meglio andarsene a letto a leggere un libro sulla storia di Londra che aveva comprato la settimana prima.I libri erano per lei un lusso sconosciuto e meraviglioso. Inoltre, da quando aveva finito luniversit

    non aveva pi usato il cervello ed era un vero peccato.Non vorrai fare la figura della campagnola con Ian, vero? Lui non un intellettuale, ma molto

    informato sul mondo degli affari, sullattualit...Spense la televisione, ma mentre andava in camera rimase raggelata da un suono che non aveva mai

    sentito da quando viveva l.Il campanello della porta.Chi poteva essere? Stupita e preoccupata, Marisa and nellingresso.La porta aveva una catena di sicurezza e uno spioncino. Guard, ma vide soltanto un abito scuro.

    Almeno non era un ladro.Socchiuse la porta, prudente, pronta a sbatterla in faccia allintruso se avesse messo un piede oltre la

    soglia.Invece ud una voce profonda, con un accento che gi conosceva.Mi spiace tantissimo disturbarla...Marisa ebbe un tuffo al cuore. Un attimo. Tolse la catenella e spalanc la porta.Era luomo che le aveva chiesto di bloccare lascensore.Le domando scusa... Posso chiederle un favore?Sorrideva e aveva unespressione leggermente interrogativa, che a Marisa fece uno strano effetto.Apr la bocca senza smettere di fissarlo. Doveva darsi una regolata.Io... certo rispose, cercando di sembrare gentile ma distante.Il sorriso si allarg, e di conseguenza anche il vuoto allo stomaco di Marisa.Mi sono appena trasferito nellappartamento qui accanto e ho scoperto di non avere niente in

    dispensa. Forse sar la richiesta pi stupida che le abbiano mai fatto, ma se mi prestasse del latte e delcaff istantaneo gliene sarei molto grato.

    Due occhi neri, orlati da ciglia assurdamente lunghe, si posarono su di lei, con unespressioneinterrogativa che contrastava con il volto imperioso. Chiunque fosse quelluomo, nella vita avevasicuramente un ruolo da leader.

    Di sicuro d gli ordini, gli altri li eseguono e scattano sullattenti al suo comando. E rispondonoalle sue sorridenti richieste come se fossero dei robot. Soprattutto se sono donne.

    Marisa era sempre pi agitata e strinse lo stipite fino a farsi male.Deglut e finalmente riusc a parlare.Certo, nessun problema mormor con voce roca.Il sorriso aument ancora, sottolineando due rughe sottili attorno alla bocca. Marisa aveva un nodo

    alla gola. La natura era stata davvero generosa con quel tipo.Molto gentile da parte sua rispose lo sconosciuto con voce profonda, facendole un effetto che non

    poteva evitare. E che non voleva evitare.Vado a... vado a pre... prenderli balbett, invitandolo a entrare.

  • Si diresse in cucina con passo incerto e and a sbattere contro il divano del soggiorno. Si sentivaunidiota. Apr il frigorifero quasi con violenza e prese il latte. Era parzialmente scremato, sperava chegli andasse bene. Non sembrava tipo da caff liofilizzato.

    Marisa fiss la complicatissima macchina nuova di zecca accanto al forno. Aveva comprato il caff ingrani, ma le era bastata unocchiata al libretto di istruzioni per rinunciare.

    Insomma, datti una mossa. Portagli il latte e il caff e falla finita!Usc in fretta dalla cucina, cercando di non urtare altri mobili. Athan era entrato, ma la porta

    dingresso era ancora aperta.Ecco qua gli disse senza fiato.Molto gentile rispose lui.Il suo sorriso stava facendo effetto. Imponente nel cappotto nero di cashmere, Athan faceva sembrare

    il piccolo ingresso ancora pi piccolo.Se preferisce ho il caff in grani accenn Marisa in tono esitante. Un pacchetto ancora intatto... non

    riesco a usare la macchina.Come se a lui importasse qualcosa. Eppure, contro ogni previsione, lui la guard interessato.Vuole che ci provi io? A volte questi aggeggi sono complicati da morire.Marisa sirrigid. Oh no, grazie, non c problema, non voglio disturbarla.Folte ciglia nere ombreggiarono quegli occhi fantastici. Nessun problema, glielassicuro.La sua voce era cambiata, Marisa non sapeva come, ma aveva una nota diversa... E allimprovviso

    cap perch. Lo cap dal luccichio dei suoi occhi.Prese fiato, cercando di calmarsi e di ricordarsi che aveva fatto entrare in casa un perfetto

    sconosciuto, per quanto affascinante, che a quanto pareva apprezzava il suo aspetto.Il suo cervello era diviso in due: la parte che le stava facendo fare la figura della sciocca era

    sbigottita. Laltra, invece, le urlava di stare in guardia.Meglio ascoltare la seconda.Scosse la testa, decisa.No, grazie. Gli porse latte e caff, con un sorriso cortese, ma nulla di pi.Per un istante di troppo Athan la fiss negli occhi, poi prese le due tazze con una sola mano. Laltra

    reggeva una valigetta con il computer.Grazie ancora concluse.La sua voce e la sua espressione avevano perso il fascino di poco prima. Si avvi alla porta e prima

    di uscire si gir.Buonanotte.Buonanotte rispose Marisa con aria indifferente. Poi chiuse la porta.Athan rimase un attimo sul pianerottolo.Interessante, pens.Marisa aveva reagito al suo fascino, su quello non cerano dubbi: anni di esperienza gli avevano

    insegnato a capire quando una donna lo trovava attraente. Ma gli aveva precluso ogni possibilit quandole aveva proposto di studiare la macchina del caff.

    E se non lavesse fatto? Se mi avesse lasciato entrare perch le preparassi un caff da bereinsieme? Se mi avesse dato loccasione di ordinare una cena per due?

    In quel caso, come avrebbe agito?Avrei passato la notte con lei, se me lavesse permesso?Per un attimo immagin i suoi capelli biondi sparsi su un cuscino bianco, il suo corpo snello e nudo

    che si offriva a lui, il viso bellissimo acceso di piacere... Il piacere che lui poteva darle.

  • Si riscosse e torn nel suo appartamento, tenendo in bilico quelle dannate tazze che rischiavano dicadere mentre cercava le chiavi in tasca. Si accorse di avere fame. Di cibo, questa volta. Avrebbecercato su internet un ristorante che faceva consegne a domicilio.

    Purtroppo nel palazzo non cera un portiere che potesse occuparsi di quel genere di cose, ma erameglio cos. I portieri sapevano sempre troppo sul conto degli inquilini. E in quel momento erafondamentale che la sua bellissima vicina non sapesse niente di lui.

    Soprattutto non doveva sapere che Athan era a conoscenza della sua relazione con Ian Randall, e cheaveva tutte le intenzioni di porvi fine.

    Marisa non riusciva ad addormentarsi. Le sarebbe piaciuto dare la colpa alla delusione del mancatoincontro con Ian, ma sapeva che non era cos.

    La vera causa era lo sconosciuto alto, bruno e bello apparso allimprovviso sulla sua porta.Con la scusa pi penosa del mondo! Far meglio a ricordarmene.Avrebbe potuto trovare un pretesto meno banale! Tuttavia ci che pi la infastidiva non era quello.Al suo bel vicino sarebbe bastato schioccare le dita per avere ai suoi piedi decine di donne e una

    scusa cos patetica per abbordarla non le sembrava degna di lui.Inoltre laveva vista uscire dallascensore ma come avrebbe potuto sapere che abitava proprio l?

    Visto che era appena arrivato non poteva esserne sicuro, no? Quindi forse la sua richiesta era statasincera, non un tentativo di abbordaggio.

    E comunque, che cosa le importava?Per si offerto di insegnarmi a usare la macchina del caff.In fondo era un uomo, e per gli uomini era incomprensibile che le donne trovassero complicata una

    semplice macchinetta. Forse voleva solo essere gentile e forse...Oh no, non avr creduto che io abbia inventato una scusa per abbordarlo!Marisa era imbarazzata al solo pensiero. Comunque per fortuna aveva rifiutato, quindi era impossibile

    che laffascinante sconosciuto pensasse a un goffo tentativo di seduzione da parte sua.Hai fatto la figura di una povera idiota, balbettavi e lo guardavi con gli occhi spalancati.Di sicuro era abituato a una reazione simile da parte delle sue ammiratrici.E non era solo il suo aspetto a provocarle quella reazione. A essere sincera, ed era meglio esserlo a

    quellora di notte, era tutto linsieme a renderlo irresistibile. Il viso, il fisico perfetto, il cappotto dicashmere, labito su misura, laura di ricchezza che lo circondava.

    Ecco, si trattava proprio di unaura. Era lunica parola che le veniva in mente. Una sicurezza totale,laria delluomo abituato a impartire ordini, a muoversi negli ambienti del potere, a ottenere ci chevoleva.

    Che strano, anche Ian era ricco ed esibiva i simboli della ricchezza, ma non possedeva quel carisma,il carisma di un uomo con il quale era meglio non discutere.

    Lidea era inquietante, riflett Marisa con un piccolo brivido. Fiss la camera da letto buia, cercandodi dimenticare lepisodio e di dormire. Ma quando alla fine ci riusc il suo sonno fu inquieto e turbato dauno strano senso di aspettativa...

    Come sempre, Athan usc presto per andare in ufficio. Le ore che precedevano una serie infinita diriunioni erano le pi produttive. Tuttavia quel giorno non si sentiva cos dinamico, e la cosa lo seccava.Ma soprattutto lo infastidiva il ricordo della sera precedente. Nella sua mente continuava a vedereMarisa. I capelli biondi che le incorniciavano il viso, il modo in cui aveva spalancato gli occhi, la voceroca ed emozionata, il suo modo di camminare, le gambe snelle e lunghe, i fianchi seducenti...

  • Era davvero bellissima.Be, quello lo sapeva gi, ma la sua bellezza doveva solo facilitargli il compito, niente di pi, quindi

    non cera motivo di pensarci in continuazione, visto che la montagna di lavoro che lo aspettava non sisarebbe sbrigata da sola.

    Doveva anche cercare un pretesto per mandare allestero Ian Randall. Forse poteva approfittare delnuovo contratto negli Stati Uniti, dire che gli americani avevano bisogno di input, e magari coinvolgereEva nel viaggio. Perfetto, perch no? Suggerire una bella vacanza alle Hawaii. Sua sorella ne sarebbestata entusiasta.

    Cos Ian sarebbe stato lontano da Londra per un paio di settimane, o forse anche di pi.Il tempo che mi serve con Marisa Milburne.Non aveva dubbi, avrebbe raggiunto lo scopo. Era questione di esperienza, non di vanit. Le donne

    non gli dicevano mai di no e non lavrebbe fatto neanche Marisa Milburne.Soprattutto dopo la sera prima, quando ogni residuo dubbio sul suo sincero amore per Ian Randall era

    stato fugato. Nessuna donna innamorata di un altro uomo avrebbe avuto quel tipo di reazione, nonlavrebbe guardato in quel modo.

    Eppure non laveva incoraggiato.Come avrebbe reagito alla mossa successiva?, si chiese, perplesso.Fece una rapida ricerca su internet per trovare un fiorista che consegnasse prima di mezzogiorno. Poi

    si mise al lavoro. Doveva impegnarsi se voleva essere libero per la serata.

    Marisa stava lavando un bellissimo golf nuovo quando suon il citofono.Una consegna per la signora Milburne.Lei scese stupita e fuori dal portone vide un fattorino con un bouquet di gigli bianchi.Oh, Ian!, pens commossa. Solo perch non hai potuto vedermi ieri sera...Ma quando port i fiori in cucina per metterli in un vaso, sul biglietto lesse un messaggio inaspettato:

    Grazie per il latte e il caff. Lho apprezzato molto. Con gratitudine, il suo vicino.Marisa fiss il biglietto. Un mazzo di fiori che doveva essere costato almeno trenta sterline, se non di

    pi, era un tantino esagerato per dirle grazie. Ma con Ian aveva imparato che i ricchi erano diversi.Chiunque potesse permettersi di affittare uno di quegli appartamenti era perfettamente in grado dispendere trenta sterline per un bouquet.

    E, pur cercando di ragionare, mentre disponeva i gigli profumati nel vaso, non pot fare a meno dirimpiangere che non venissero da Ian, invece che da uno sconosciuto che non le interessava per niente,per quanto affascinante fosse.

    Aveva cercato di non pensarci pi. Rimuginare era stupido, e anche compiangersi. Ieri laveva fatto eadesso era meglio smettere prima di incominciare. Era logico che per Ian fosse difficile vederla. Marisalo sapeva e lo accettava, sebbene le pesasse molto. E se le mancava le sarebbe bastato pensare al lussoin cui viveva per sentirsi ingrata e viziata.

    Decise di andare a fare una passeggiata a Holland Park. Il tempo non era eccezionale, minacciavapioggia, ma aveva bisogno di prendere una boccata daria e muoversi un po.

    Dovrei iscrivermi in palestra, oppure andare a scuola di ballo.Buona idea! In quel modo avrebbe conosciuto gente nuova e fatto delle amicizie con cui scambiare due

    chiacchiere e andare a prendere un caff.Avere amici non era il suo forte, lo sapeva. Si era sempre sentita diversa, un pesce fuor dacqua.Nel paesino dove lei e sua madre avevano abitato erano state considerate quasi delle intruse. Il

    carattere introverso di sua madre e la sua condizione di single con una figlia avevano contribuito al loro

  • isolamento sociale. Anche a scuola Marisa si era sempre sentita lontana dalle compagne, con le quali nonaveva mai legato. Per quello le piaceva tanto stare con Ian, pens felice. Andavano cos daccordo!

    Era affascinante, aveva senso dellumorismo, era estroverso e con lui Marisa riusciva ad aprirsi, aessere rilassata e sicura di s per la prima volta in vita sua.

    Quindi vivere in clandestinit era ancora pi frustrante.Se soltanto potessimo vederci alla luce del sole, senza pi nasconderci...Quello era semplicemente impossibile, quindi bando alle elucubrazioni inutili e

    allautocommiserazione.Indoss limpermeabile e usc di casa. Voleva pranzare in un caff e fare un po di shopping, tanto per

    passare il tempo.Passare il tempo, ripet fra s, sentendosi in colpa. Che razza di vita era quella? Passare il tempo?Mentre percorreva i sentieri del parco, diretta verso le rovine di Holland House e la bellissima

    Orangerie, esamin la sua vita con occhio critico. Per quanto fosse molto gratificante condurreunesistenza di lusso in un appartamento favoloso, senza preoccupazioni economiche, non potevacontinuare cos.

    Doveva trovarsi un lavoro, ma quale?Quando laveva conosciuta, Ian aveva insistito perch smettesse di fare le pulizie per uno stipendio da

    fame. Allimprovviso le venne unidea. Perch non fare volontariato? Visto che Ian insisteva per pagarlei conti, perch non approfittarne per fare del bene al prossimo? Forse avrebbe potuto lavorare in unnegozio che vendeva abiti usati per beneficenza, smistandoli o stando alla cassa. Forse l avrebbeconosciuto altre organizzazioni di volontariato, e poi...

    Entusiasta della decisione, Marisa si ripropose di cercare un negozio nelle vicinanze, verso NottingHill, o Kensington High Street.

    Dopo pranzo si sarebbe messa al computer e avrebbe fatto qualche telefonata. Felice, si avvi versocasa. Appena entrata sent il profumo dei fiori e rivide con gli occhi della mente luomo che glieli avevamandati.

    Era davvero bellissimo...

    Quando suon il campanello, poco dopo le sei, Marisa sussult. Stava cercando in internet leorganizzazioni di volontariato, e il tempo era volato. Aveva letto storie terribili e sapere che cera genteche viveva in condizioni inimmaginabili le aveva fatto ritrovare il senso delle proporzioni. Lei avevaavuto una vita difficile e sua madre le mancava ogni giorno, ma i suoi problemi erano inesistenti inconfronto alle sofferenze di tanta gente in tutto il mondo. Era vergognoso lamentarsi solo perch vedevaIan cos poco.

    Il campanello suon di nuovo e Marisa and ad aprire con un misto di apprensione, irritazione peressere stata disturbata e curiosit.

    Sono arrivati i fiori?La voce profonda le fece lo stesso effetto della sera prima, per non parlare degli occhi neri che la

    sfiorarono come una carezza.Prese fiato.S, grazie, ma non era il caso rispose in tono brusco. Non voleva essere sgarbata, ma non intendeva

    nemmeno sdilinquirsi per un gesto eccessivo, considerando che si era solo comportata da buona vicina.Athan non fece una piega.Invece s replic.Il sorriso che aleggiava sulle sue labbra ebbe ancora conseguenze devastanti.

  • La gentilezza di una sconosciuta va ricompensata. Negli occhi di Athan si accese un lampodivertito. Non ha idea di come desiderassi un caff. Non mi nemmeno venuto in mente che, anche sequesti appartamenti sono ammobiliati, di solito non sono provvisti di generi alimentari, a meno che nonvengano ordinati. Ma mi dica continu, in tono interrogativo, riuscita a farsi obbedire dalla macchinadel caff?

    Marisa deglut. Sapeva esattamente che cosa fare. Rispondergli: No, e in realt non importa. Grazieanche per i fiori ma, come ho detto, non era il caso, glielo assicuro, e chiudere la porta. Gentile eferma.

    Doveva farlo, perch qualsiasi alternativa era pura follia. Avrebbe significato andare in cerca di guai,di complicazioni, di qualcosa di cui poteva fare a meno e soprattutto doveva fare a meno.

    Non mi serve uno sconosciuto bruno e tenebroso! E tantomeno questo!Per non parlare del fatto che quel tizio poteva essere chiunque, pens con un brivido. Anche se aveva

    un cappotto di cashmere, un abito su misura e viveva in un appartamento di lusso poteva sempre essere unserial killer.

    No, era unipotesi assurda. I serial killer non avevano laspetto di un uomo abituato al comando e afirmare accordi a sei zeri.

    Lui dovette intuire la sua inquietudine, interpretando la sua momentanea esitazione comecomprensibile riluttanza a iniziare una conversazione sulla porta di casa con un uomo che non conosceva,perch, prima che Marisa potesse rispondere, parl di nuovo.

    Mi scusi aggiunse. Sono invadente e pretendo troppo da una conoscenza occasionale.Se non si fosse scusato, gli avrebbe dato la risposta che aveva in mente. Ma sembrava sincero,

    leggermente mortificato, e il linguaggio del corpo le disse che si stava tirando indietro, cos Marisa nondisse niente. Oppure la colpa fu di quegli occhi che sembravano leggerle nel profondo e ipnotizzarla altempo stesso.

    No, assolutamente mormor, imbarazzata. Anzi, stato gentile a offrirsi di aiutarmi. Ma il caffistantaneo va benissimo e comunque bevo quasi sempre il t.

    Che cosa le era venuto in mente? Perch aveva parlato, invece di sorridere e chiudere la porta?Giusto. Proprio quello che dovrebbe bere unautentica rosa inglese replic lui, e il suo tono

    divertito affascin Marisa ancora pi dellaccento esotico. Noi greci, invece continu lui, beviamo ilcaff nero come fango. Uneredit dei nostri antichi dominatori turchi.

    Allora greco!Il commento le usc di bocca prima che potesse fermarlo. un bene o un male? volle sapere lui.Non lo so confess Marisa candidamente. Non conosco nessun greco e non sono mai stata in

    Grecia.Negli occhi di lui apparve un bagliore malizioso. Spero che questo non le faccia odiare n i miei

    compatrioti, n il mio paese osserv.Marisa deglut. No, chiunque fosse quelluomo, non le stava certo facendo odiare i greci o la Grecia...Poi si riscosse perch lui aveva ripreso a parlare.Le ho gi chiesto un favore stava dicendo, e i suoi occhi laccarezzarono con conseguenze

    disastrose. Quindi tenter la sorte e gliene chieder un altro. Sinterruppe e la fiss con ariainterrogativa. Le piace il teatro? Mi hanno regalato due biglietti per la prima di uno spettacolo. Cechov.Posso convincerla a farmi compagnia?

    Athan stava giocando dazzardo e lo sapeva. Cechov probabilmente non le avrebbe fatto nessuneffetto. Ma linvestigatore che aveva assunto gli aveva segnalato che Marisa andava spesso a teatro. I

  • biglietti per quello spettacolo erano andati a ruba e potevano rappresentare una bella tentazione.Marisa stava pensando. Il cuore le batteva impazzito.Sta cercando di abbordarmi, questo poco ma sicuro. Invitarmi a teatro un tentativo in piena

    regola, senza ambiguit o malintesi come per la macchina del caff. Mi sta chiedendo unappuntamento.

    Prov una strana emozione mista a paura. Grazie allinfanzia e alladolescenza isolate e alla mentalitdella madre, Marisa non aveva molta esperienza. Sapeva di piacere agli uomini, ma sua madre avevaconsiderato la bellezza pi un pericolo che una dote, anche perch la propria le aveva dato moltiproblemi.

    Cera voluta laperta ammirazione di Ian per farla sbocciare. La sua insistenza perch indossasse abitieleganti laveva convinta che non cera nulla di male nel fatto che gli uomini la trovassero attraente.

    Persino quelluomo fantastico, meraviglioso, ammise con un sussulto.Quelluomo che la stava invitando a teatro.Ovviamente era fuori discussione. Non poteva uscire con un estraneo. Santo cielo, non sapeva neppure

    il suo nome! Solo che era ricco. E greco.E bello da morire.Combinazione esplosiva, ragione per cui lui sicuro di riuscire nellimpresa! Quindi sai

    perfettamente che cosa devi dire, no? Farai un sorrisino cortese e un passo indietro, con il giustolinguaggio del corpo, e poi dirai, in modo gentile ma deciso: No, grazie. Infine chiuderai la porta enon avrai pi nulla a che fare con lui. Ecco quello che devi fare.

    Apr la bocca, decisa, e rimase sbalordita udendo la propria voce che rispondeva: Larappresentazione delle Tre Sorelle di cui parlano i giornali?.

    Esatto. Le interessa?Marisa deglut. Certo che le interessava, come a qualunque amante del teatro. Nel cast stellare

    figurava anche una famosa attrice americana.Era una ragione sufficiente per accettare linvito di un perfetto sconosciuto?La sua esitazione doveva essere evidente perch lui parl di nuovo, e la sua voce era un po diversa

    da prima. Anche il suo sguardo era cambiato.Forse a questo punto sarebbe opportuno rassicurarla che non sono, come forse sta pensando, un

    pericoloso assassino, una spia o un ricercato dallInterpol. Per mia sfortuna sono solo un uomo daffari,rispettabile fino alla noia.

    Nella sua voce cera un misto di divertimento e sincerit e, mentre parlava, tolse un biglietto da visitada un piccolo contenitore e glielo porse con il solito rapido sorriso che aveva su Marisa un effettoassolutamente sproporzionato. Il biglietto diceva Teodarkis Holdings. Seguiva un indirizzo di Mayfair e,in un angolo, il nome Athan Teodarkis.

    Lui la osserv mentre esaminava il biglietto. La posta in gioco era altissima. Stava rischiando.Sperava che Ian non avesse mai nominato il cognome di sua moglie o la multinazionale per la qualelavorava. Ma per fortuna sul viso di Marisa non cera alcuna traccia di stupore o sospetto, not sollevato.

    Le concesse un attimo e infine le chiese: Si convinta che sono innocuo?.Nel suo tono cera una nota di umorismo e lo sguardo di Marisa pass dal biglietto a lui.Innocuo?, si chiese incredula, guardando quel viso bello da mozzare il respiro.Allora, mi accompagna? insistette Athan. Se c una cosa che odio andare a teatro da solo.Ci sar pure qualcuno che gi conosce che pu invitare replic Marisa, con un pizzico di acidit

    nella voce. Un tipo come lui, che nessuno al mondo avrebbe definito innocuo, doveva avere adisposizione una lista interminabile di donne che avrebbero dato qualunque cosa per accompagnarlo da

  • qualche parte.Nessuno a cui piaccia Cechov rispose pronto. Non tutti lo amano.Tutti nel senso di donne belle e sofisticate la cui idea di un appuntamento romantico con un uomo non

    includeva certo lopera di un drammaturgo russo del diciannovesimo secolo su tre sorelle provinciali.E secondo lei io lo amo? lo sfid Marisa, di colpo piccata allidea di non essere considerata il tipo

    di donna che Athan Teodarkis potesse invitare fuori. per questo che me lha chiesto?Le folte ciglia nere ombreggiarono gli occhi dalle pagliuzze dorate. In parte conferm.Quegli occhi le stavano dicendo che, se pensava di non essere il tipo di donna con cui in genere si

    accompagnava, si sbagliava di grosso.Nella sua voce cera qualcosa di nuovo. Era la voce di un uomo navigato e Marisa prov un attimo di

    panico. Si sentiva un pesce fuor dacqua. Un osservatore esterno poteva considerarla una donna bella cheviveva in un palazzo lussuoso, con un guardaroba di abiti firmati, ma lei sapeva che sotto quellasuperficie patinata cera una semplice ragazza di campagna, che nemmeno il breve periodo passato conIan era riuscito a cambiare.

    Si riscosse.Lho convinta? le stava chiedendo Athan, con lo sguardo interrogativo ormai familiare.Mah, io... balbett Marisa.Lui sorrise, un sorriso che cambi la sua espressione. Marisa lo fiss rapita.Ottimo. Pu essere pronta per le sette?Ehm...Brava approv lui, come se Marisa avesse accettato. Stava per andarsene, ma ci ripens. Mi sono

    appena ricordato che non so neanche come si chiama! esclam.Lei aveva la sensazione di vivere in una situazione irreale.Marisa... Marisa Milburne rispose lentamente.E, prima che se ne rendesse conto, Athan le prese la mano. Incantato di fare la sua conoscenza,

    signorina Milburne le disse, fissandola negli occhi. Poi si port la mano alla bocca e la baci. Marisanon riusciva a connettere. Per compensare il modo informale in cui ci siamo conosciuti mormorAthan.

    Si conged con un sorriso che la sciolse, si gir e si diresse allascensore. Marisa rimase a fissarlo,incapace di muoversi, finch le porte si aprirono e si richiusero. Allora, come ipnotizzata, rientr in casa.

    Continu a fissarsi la mano per alcuni secondi, incapace di ragionare.E di pensare al pericolo imminente...

  • 2Allora, che ne dice? Sarebbe dovuta restare a Hollywood?Si era chiuso il sipario e stavano uscendo dal teatro. La fisicit di Athan, dietro di lei, era quasi

    palpabile. Ma lo era stata per tutta la sera... in taxi, anche se era allestremit opposta del sedile, edurante tutta la rappresentazione, con la sua manica che sfiorava quella di Marisa, la quale aveva cercatodisperatamente di tenere le mani in grembo.

    Continuava a ripetersi che non avrebbe dovuto accettare linvito: era stato un grave errore.Non conosceva quelluomo, non sapeva niente di lui. Nonostante il raffinato biglietto da visita era un

    estraneo che laveva abbordata. Certo, non per strada, ma il fatto che fosse il suo vicino di casa noncostituiva una presentazione formale, no? E, suo malgrado, proprio in quel momento Marisa risent lelabbra di lui che le sfioravano la mano.

    Non cera da stupirsi che le vergini vittoriane svenissero per un semplice baciamano!Comera possibile, si chiese per la milionesima volta, che un gesto formale potesse essere cos

    incredibilmente intimo? Perch quello era laggettivo per definirlo. E andare in estasi erano le unicheparole per descrivere la sensazione che aveva provato.

    E che provava ancora. Non pi cos intensa, ma una sorta di febbre leggera che le scorreva nelle vene.Aveva cercato di ignorare Athan, di comportarsi come se non le facesse nessun effetto, come se fosse

    stato normalissimo conversare con un estraneo sulla commedia, sul teatro, sul traffico di Londra e avereunaria controllata e impassibile.

    Si era vestita di proposito in modo poco appariscente, non cera altro modo per definire il suoabbigliamento. Non voleva dargli limpressione di essere interessata a lui. Cos aveva scelto un eleganteabito di maglia grigio, non scollato n aderente, che arrivava al ginocchio, scarpe dal tacco basso e,come unico gioiello, un girocollo di ematite. I capelli erano raccolti in una treccia bassa, il truccodiscreto.

    Forse Athan era rimasto sorpreso? In ogni caso non glielaveva fatto capire; era stato cortese epiacevole e, con suo grande sollievo, non le aveva fatto avance.

    Per fortuna le parlava come se fosse stata la moglie di un amico o una collega. Non voleva esseretrattata come una donna che voleva portare a letto.

    No di certo, si disse, decisa.Con quellidea ben chiara nella mente rispose: A me sembrata brava. Allinizio lho guardata

    pensando a lei come alla grande star, dopo un po, invece ho visto solo il personaggio che interpretava, enon mi aspettavo che recitasse cos bene.

    interessante che abbia scelto il ruolo della sorella pi anziana le fece notare lui. Considerandoche a Hollywood interpreta sempre ruoli da donna fatale.

    Forse lha fatto per sfida osserv Marisa in tono leggero. Ha voluto interpretare una parte che nonaveva mai affrontato finora.

    S, molto probabilmente cos convenne Athan, e aggiunse un commento su un altro attore. Quandouscirono nellaria gelida le propose: Spero che accetti di cenare con me. Quando vado a teatro non somai se cenare prima o dopo.

    Le prese il braccio, non in modo possessivo, e nemmeno intimo, soltanto per guidarla verso... Versodove voleva andare lui, concluse Marisa.

    Per un attimo pens di rifiutare, ma in fondo aveva appetito e, visto che era gi andata a teatro con lui,

  • che male cera ad accettare linvito a cena? Inoltre le sarebbe piaciuto commentare lo spettacolo e sefosse tornata a casa non avrebbe avuto nessuno con cui farlo.

    Non aveva nessuno con cui parlare, a parte Ian.Respinse una fitta di dolore. Era fortunata, anzi fortunatissima, ad averlo nella sua vita e, quanto a

    farsi degli amici, dipendeva tutto da lei. Avrebbe fatto volontariato, frequentato una palestra e magari sisarebbe anche iscritta a una scuola serale, perch no? Quindi avrebbe incontrato un sacco di gente. Ian leaveva regalato una vita nuova e intendeva trarne il massimo.

    Il ristorante non era n troppo affollato n troppo intimo. Insomma, non era un locale per coppie.Grazie al cielo il suo accompagnatore non aveva in mente di sedurla.

    Era interessato solo al menu, alla lista dei vini e, proprio come lei, a commentare lo spettacolo.Devo ammettere osserv, dopo avere approvato il vino versato dal sommelier, che quelle sorelle

    che dicevano sempre di volere andare a Mosca e poi non ci andavano mai erano veramente irritanti.Avrei voluto gridare: Compratevi un biglietto ferroviario!.

    Marisa rispose con un sorriso gentile e disse: A chi non abituato a viaggiare ed sempre statonello stesso posto, la grande citt pu fare paura.

    Athan la fiss per un attimo. Parla per esperienza?S, fino a poco tempo fa vivevo nel Devon. Le sembrer strano, ma non ero mai stata a Londra.

    Marisa temeva che quella rivelazione intiepidisse lentusiasmo di Athan, non fu cos.Come mai venuta a Londra? le chiese.Lei alz le spalle.Per lirresistibile fascino della grande citt...Athan non si lasci ingannare dal suo tono noncurante, tuttavia se ne chiese il motivo.Forse la disinvoltura di Marisa nascondeva il desiderio di trovare un uomo ricco, come in effetti era

    successo con suo cognato, pens con un pizzico di cinismo; o forse non voleva che la sua immagine didonna sofisticata fosse scalfita da quella dellingenua ragazza di campagna.

    In realt quella sera non era affatto sofisticata.Athan era rimasto sorpreso vedendola vestita in modo cos... riservato. Gli era venuto in mente

    quellaggettivo, piuttosto insolito per una donna che si faceva mantenere nel lusso da un uomo sposato.Ancora una volta prov una strana emozione. Per fortuna Marisa non si era vestita in modo sexy per

    abbagliarlo e il tentativo di attenuare la sua bellezza la rendeva perfino pi seducente.Discussero ancora dello spettacolo e Athan scopr stupito che, contro ogni previsione, parlare con

    Marisa gli piaceva.Le sue osservazioni, intelligenti e puntuali, rivelavano una notevole sensibilit.Il fratello mi sembra il personaggio meno gradevole afferm Marisa. Ma con quel matrimonio

    disastroso, forse aveva qualche giustificazione.Athan drizz le orecchie.Quindi chi ha un matrimonio infelice pu comportarsi male? La sua voce non tradiva alcuna

    emozione, ma non aveva potuto trattenere una smorfia di disapprovazione. Marisa poteva ancheconoscere Cechov, tuttavia dal punto di vista della vita privata era ancora sul banco degli imputati.

    A volte succede dichiar lei a bassa voce. La seconda sorella, Mascia, non avrebbe avuto unarelazione se il suo matrimonio fosse stato felice, no?

    E questo la scusa?Adesso nella sua voce cera una nota di tensione e Marisa lo fiss incuriosita.Dipende dalla situazione replic. Ad Athan non sfugg lombra che le pass negli occhi.Era la sua giustificazione?, si chiese. Il fatto che Ian avesse, secondo lei, un matrimonio infelice, dava

  • a entrambi il diritto di imbarcarsi in una relazione clandestina?Quindi il marito di Mascia ha fatto bene a perdonarla? domand in tono brusco.Probabilmente a quei tempi il divorzio era fuori questione, forse ha fatto di necessit virt.Athan bevve un sorso di vino. Ah, certo! Il divorzio rappresenta una comoda alternativa.Marisa lo guard. Che non tutti scelgono.Poi abbass gli occhi. Non voleva affrontare quellargomento. Era troppo intimo, troppo doloroso, e

    accolse con sollievo larrivo del secondo.E lei, invece? Che cosa la porta a Londra? gli domand in tono vivace, per cambiare discorso.Athan cap che stava deliberatamente evitando un argomento che la riguardava troppo da vicino.

    Chiss come avrebbe reagito se le avesse detto: Sono qui per mettere fine alla sua relazione adulterinacon Ian Randall, mio cognato.

    Invece, ovviamente, rispose nello stesso tono leggero: Al contrario delle tre sorelle, io viaggio moltoper lavoro. La mia sede principale ad Atene, ma la societ una multinazionale, quindi....

    Devessere bellissimo! esclam Marisa con espressione sincera.Ad Athan sfugg un sorriso ironico. A volte noioso. Alla fine gli aeroporti sono tutti uguali e lo

    stesso vale per gli uffici.S, immagino che dopo un po stanchi.Perch non prova anche lei a viaggiare? le chiese con espressione incuriosita. Scusi se mi

    permetto, ma mi pare che abbia i mezzi per farlo, no? le disse.Considerando che viveva a Holland Park e indossava abiti costosi, sarebbe stata una conclusione

    perfettamente logica. Peccato che, in realt, Marisa non avesse soldi e che il suo alloggio e il suoguardaroba fossero il gentile omaggio di un amante che viveva a Londra e che la voleva a portata dimano, non in giro per il mondo.

    La risposta di Marisa conferm la sua ipotesi.In questo momento sarebbe un po complicato ammise con aria esitante. Ma forse un giorno potr

    visitare altri paesi.E quale sceglierebbe per primo? volle sapere Athan. Gli era venuta unidea, ma gli servivano altre

    informazioni.Marisa guard la pioggia incessante. Qualsiasi posto con una spiaggia tropicale rispose ridendo.Capisco! esclam Athan, divertito.Lei sar abituato al clima caldo osserv Marisa.Contrariamente a quanto si crede, a volte ad Atene fa molto freddo. In questa stagione bisogna andare

    molto pi a sud per trovare il caldo e ancora di pi per le spiagge tropicali.La mente di Athan lavorava a mille. Il suo piano era fattibile? Certo, doveva organizzarsi, ma ci

    sarebbe riuscito.La parte pi cinica del suo cervello gli diceva che doveva trovare qualcosa su cui Marisa non avrebbe

    potuto mentire. Se fosse stato costretto, avrebbe dimostrato a Ian che la donna che aveva scelto comeamante gli aveva preferito un altro uomo.

    Mentre Marisa parlava di vacanze da sogno, Athan si concentr su di lei. La sua espressione era pianimata, come se avesse abbassato la guardia.

    Era una tattica o non se nera resa conto?Qualunque cosa sia, mi sembra ancora pi bella.Ascoltandola Athan cap come mai Ian fosse preso da lei. Marisa avrebbe potuto indossare un sacco

    della spazzatura e la sua bellezza non ne avrebbe risentito. Splendeva come una stella.Ce la far?

  • La domanda lo turb. Quando laveva deciso gli era sembrata la soluzione migliore, la pi rapida permettere fine alla storia di Marisa e Ian.

    Ora, per, che era di fronte a lei e stavano cenando insieme, chiacchierando del pi e del meno, orache ammirava la sua bionda e perfetta bellezza... si chiese se fosse davvero una buona idea, oracchiudesse insidie nascoste, invisibili fino a quel momento.

    Respinse quei pensieri. Per lui non cera alcun pericolo, figuriamoci! Avrebbe fatto ci che avevadeciso, raggiunto il suo scopo e poi se ne sarebbe andato. Sano e salvo.

    Perch aveva dei dubbi?Non perch gli zigomi di Marisa sembravano modellati nellalabastro, n perch i suoi occhi erano

    azzurri come un mare tranquillo, o la sua bocca una pesca matura...Smise di fare linventario delle sue doti fisiche e cerc di ascoltarla. Non aveva idea di quello che

    avesse detto.Mi scusi, stava dicendo?Lei sinterruppe e Athan si chiese come mai. Poi si rese conto che lo stava guardando. Gli zigomi

    modellati nellalabastro erano leggermente arrossati, le ciglia le celavano gli occhi, ma era troppo tardi,perch lui aveva gi visto la loro espressione.

    E laveva riconosciuta per quello che era.Marisa arross, tuttavia anche lei sapeva che era troppo tardi. Non era riuscita a nascondergli la

    reazione che il suo sguardo le aveva suscitato.Fu sommersa da unondata di calore, poi rabbrivid, come se il sangue che le scorreva nelle vene si

    fosse trasformato da lava liquida in acqua ghiacciata. Sent un nodo alla gola, mentre il cuore le battevaimpazzito.

    Cerc di ricomporsi. Non doveva succedere niente del genere! Lei era l soltanto perch lavevainvitata a teatro e poi a cena.

    Non era un appuntamento romantico! un estraneo, non lo conosco neppure!Be, quel poco che conosceva era abbastanza.Abbastanza per sapere che lui non la guardava come si guarda una donna che si invita a teatro e a cena

    soltanto per fare due chiacchiere.E quelle storie che si era raccontata sul fatto che la trattasse come la moglie di un amico o una collega

    erano ridicole. Anzi, era ridicola lei ad averle pensate.Continu a mangiare, imbarazzata. Ecco che cosa doveva fare: concentrarsi sul cibo, arrivare alla fine

    della cena, a qualunque costo.E non guardarlo cos! Ignoralo e fatti ignorare, se per caso ti guarda.Ci volle un bel po di autocontrollo, ma alla fine Marisa ci riusc.Per il resto della cena sostenne una conversazione innocua, rifiutandosi di incrociare il suo sguardo,

    ignorando deliberatamente le pagliuzze dorate che si accendevano nei suoi occhi neri, le rughe che siformavano attorno alla bocca quando sorrideva, il modo in cui le sue dita affusolate stringevano ilbicchiere, ignorando la voce dallaccento esotico che giocava sulle sue terminazioni nervose come lenote basse di una canzone...

    Era come se ci fossero due Marise. Una che sosteneva una cortese conversazione e unaltra che laguardava dallinterno e voleva fare ci che non avrebbe dovuto, cio godersi la bellezza di Athan,assaporare il suo potere fisico, riconoscere limpatto che aveva su di lei.

    Nel taxi che li riportava a casa era nervosa come un topolino in trappola e si rannicchi contro laportiera, mettendo la borsa tra s e Athan.

  • Non appena il taxi si ferm, scese alla velocit della luce. Continu a parlare senza sosta mentresalivano in ascensore, cercando di non pensare che si trovava con lui in uno spazio limitatissimo. Quandosi aprirono le porte balz fuori e si gir a guardarlo.

    Grazie mille per la bella serata disse, usando di proposito un tono brillante. stato gentilissimoda parte sua, mi sono divertita molto. Gli rivolse un sorriso luminoso. Buonanotte si conged.

    Athan la guard. Okay, lo stava tenendo a distanza. Per il momento sarebbe stato al gioco.Buonanotte, Marisa rispose, con un mezzo sorriso. Mi fa piacere che si sia divertita. Anchio sono

    stato bene.Dalla sua voce e dal suo atteggiamento non traspariva la bench minima ironia, ma Athan not che

    Marisa arrossiva prima di voltarsi e cercare le chiavi in borsa.Per caso le tremavano le mani? E per la ragione che immaginava lui? Marisa entr, gli fece un cenno

    con la mano e gli chiuse la porta in faccia.Athan rimase un attimo a fissare la porta chiusa. Nella sua mente si agitavano pensieri che lo

    turbavano e minacciavano di mandare il suo piano a gambe allaria.Gir sui tacchi ed entr in casa.Era riuscito a invitare fuori Marisa, come aveva programmato. Adesso doveva passare alla fase due.Ripens allidea che gli era venuta durante la cena. Era molto allettante, di facile esecuzione, e

    lavrebbe allontanata da Ian a tempo di record.Comportava una certa preparazione, ma alla fine Marisa Milburne non sarebbe mai pi stata

    disponibile per il cognato.

    Non lo apri?La voce di Athan aveva la solita nota divertita mentre Marisa fissava la busta che lui aveva posato sul

    tavolo del ristorante.Ormai conosceva quel tono. Sembrava che Athan la trovasse divertente, ma avesse deciso di

    assecondarla.Come se quello che stava succedendo non fosse reale. Come se Marisa non lavesse tenuto a distanza

    nelle ultime due settimane. Non che lui ci avesse provato, questo lei lo riconosceva e lo apprezzava.Se ci avesse provato, lo avrebbe scoraggiato subito... ovviamente! Se le avesse fatto unavance, se

    avesse flirtato o se si fosse preso delle libert lavrebbe respinto poi non si sarebbe pi fatta vedere.Ma Athan non laveva fatto. Per parecchi giorni dopo il teatro non laveva pi visto. Be, era

    comprensibile, era il fine settimana e doveva essere tornato ad Atene. O laveva passato con qualcunaltro.

    Forse con qualcunaltra. Con chi?La risposta era scontata. Con una donna elegante e bellissima. Una top model o unesponente dellalta

    societ... insomma, non una come lei, una tranquilla ragazza di provincia estranea al suo ambiente. Unavicina che aveva invitato a teatro sullimpulso del momento perch non aveva nessunaltra sottomano,tutto qui.

    Non che lei volesse di pi, per carit. Doveva accettare la realt e riconoscere di essere una donnasola, che non usciva mai e che non era abituata a frequentare magnati greci belli in modo peccaminoso.

    Luscita a teatro era stato un evento sporadico che non avrebbe avuto seguito, proprio come Marisadesiderava. Oppure no? Certo che s, visto che per tutta la serata si era ripetuta che Athan era un perfettosconosciuto.

    Una volta rientrata in casa, per, aveva dovuto ammettere di essersi divertita. Non tanto per Cechov,quanto perch con Athan era stata bene. E non solo perch era bello da morire, ma perch parlare con lui

  • era stato interessante, e lo scambio di opinioni stimolante.Passare il fine settimana da sola come sempre, visto che Ian trascorreva il weekend con la moglie, le

    aveva fatto capire quanto fosse priva di conoscenze a Londra, nonostante la sua vita lussuosa.Lintenzione di fare volontariato e stringere nuove amicizie si era rafforzata e il luned era andata a

    informarsi nel negozio di abiti usati pi vicino. Poi si era iscritta a un corso di danza moderna, ma il suobuonumore era svanito quando, qualche giorno prima, Ian le telefon dicendole che non avrebbero potutovedersi. Non sapeva nemmeno quando sarebbe stato libero, forse qualche giorno pi tardi, forse no.

    Si era scusato e, naturalmente, Marisa era stata indulgente. Il lavoro di Ian era molto impegnativo eanche la sua vita lo era, incominciando da sua moglie. Era comprensibile. Pi che comprensibile.

    Ma nel momento in cui lui riagganci, dopo avere annullato lennesimo appuntamento a pranzo, eraterribilmente depressa. Poi il telefono squill di nuovo. Nel sentire una voce dallaccento esotico, il suoumore miglior di colpo.

    Immagino di non avere molte possibilit esord Athan. Ma le piacerebbe vedere Amleto al TeatroNazionale? O lha gi visto?

    Non ancora. Mi piacerebbe tantissimo! esclam Marisa.Ottimo approv Athan. Va bene lo spettacolo di gioved?Marisa ebbe un attimo di esitazione. Di solito il gioved Ian riusciva a vederla senza che la moglie

    sospettasse nulla. Eva andava al club del libro, quindi non sapeva se lui tornava tardi o si tratteneva inufficio. Tuttavia, poco prima, laveva avvisata che quella settimana sarebbe stata molto intensa a causa diuna trattativa particolarmente complessa.

    Sar sollevato sapendo che ho un altro programma e non si sentir in colpa.Un istante dopo diede ad Athan Teodarkis la risposta che si aspettava.Lui non si era fatto vivo di proposito nel fine settimana, sapendo che Ian non era libero in quei giorni.

    Una volta tanto, concluse con un sorriso amaro, suo cognato recitava la parte del marito fedele.Allinizio della settimana, per, sapeva di doversi fare vivo con Marisa per cercare di allontanarla

    dal suo corteggiatore sposato.

    Come la volta precedente, dopo teatro andarono a cena e parlarono della rappresentazione. Marisa si eravestita di proposito in modo classico e Athan si comport in modo molto corretto, augurandole labuonanotte sulla porta di casa.

    Si preparava a un altro weekend solitario, cos fu molto sorpresa quando, domenica mattina, qualcunosuon alla porta.

    una bellissima giornata di sole; posso convincerti a pranzare al Belvedere di Holland Park? lainvit Athan.

    Marisa sillumin.Che bello! Non ci sono mai stata.Lui sorrise nel modo ormai familiare. Allora ti devo portare per forza, un posto fantastico.Ma questa volta offro io decise Marisa. Insisto perch tu sia mio ospite.Il sorriso scomparve, e per un attimo lei pens di averlo offeso. Poi Athan scosse la testa, deciso.Non assolutamente il caso dichiar.Lei lo guard incerta e, vedendo unombra nei suoi occhi, fu percorsa da leggero brivido.Invitami a cena una sera e cucina per me le propose. Mi basta questo. Cos potr insegnarti a usare

    la famosa macchina del caff.Okay accett. Non sapeva se essere pi turbata dallespressione di Athan o dalla prospettiva di

    invitarlo a cena da lei.

  • Aveva davvero sentito quel brivido?, si chiese pi tardi, mentre camminavano verso Holland Park.Athan aveva un passo deciso, ma Marisa lo seguiva senza problemi. In fondo era cresciuta in

    campagna, dove i trasporti pubblici erano quasi inesistenti.Era una giornata bellissima, ma fredda. Per fortuna aveva indossato una giacca di lana e caldi stivali.

    Il ristorante era situato nella sala da ballo, tutto ci che restava della maestosa Holland House.Marisa non riusciva a vedere gli occhi di Athan, nascosti dalle lenti scure, tuttavia le bast lanciargli

    uno sguardo furtivo per avvertire un vuoto allo stomaco. Gli occhiali scuri lo facevano sembrare ancorapi... ancora pi... Insomma, ancora pi e basta!

    Gir la testa bruscamente. Era sicura che anche Athan la stesse guardando, e non voleva essere coltasul fatto. Anzi forse lui se ne era gi accorto. Era meglio mettersi a parlare.

    Adoro Holland Park, anche in questa stagione. un vero paradiso, io ci vengo sempre. Peccato cheHolland House sia stata bombardata durante la guerra e sia rimasta quasi solo lOrangerie. Mi hannodetto che destate c una stagione operistica allaperto. Devessere bellissimo!

    Stava parlando come un fiume in piena, ma non poteva farne a meno. Per fortuna Athan le rispose atono, e continuarono a chiacchierare fino allarrivo al ristorante.

    Il locale era splendido, un salone da ballo del diciottesimo secolo con bellissime finestre a tuttaaltezza che lasciavano entrare la luce del sole. Il pranzo fu delizioso. Marisa non sapeva se offrirsi dinuovo di pagare il conto, ma non os proporlo per non offenderlo.

    Tuttavia il fatto che pagasse ancora lui la mise a disagio.A parte quello, stava bene.Non era pi uno sconosciuto, realizz turbata.Non sapeva molto di lui, ma in realt non avevano mai affrontato discorsi personali. Meno male. Non

    poteva certo parlargli di Ian, daltra parte non voleva neanche ricordare la sua vita nel Devon. Ormaifaceva parte del passato, e non voleva riviverlo. Inoltre era chiaro che Athan la considerava una donnaindipendente, con una certa disponibilit economica, visto che viveva in un appartamento elegante eindossava abiti costosi. Che cosavrebbe pensato se avesse saputo che, invece, era cresciuta in un cottagecadente con una madre single che lottava per arrivare alla fine del mese?

    Tutto quello era ormai lontano anni luce.Marisa si guard attorno; era in un ristorante lussuoso che serviva cibi squisiti, con un uomo che

    possedeva una multinazionale e parlava di viaggi in jet privati o auto con autista e di dipendenti pronti ascattare sullattenti non appena apriva bocca.

    Athan Teodarkis era la ricchezza fatta persona.Sicuro, autoritario, cosmopolita, sofisticato...Incredibile.Marisa prov un piccolo brivido allidea che avrebbe potuto scegliere qualunque donna al mondo, e

    invece aveva invitato a pranzo proprio lei.Non voleva sfruttare un biglietto omaggio del teatro, ma voleva stare con lei.Giunse a quella conclusione anche la settimana seguente, quando Athan la port a un concerto alla

    Royal Festival Hall e a vedere La Dodicesima Notte.E quando si autoinvit a cena da lei.Marisa non poteva rifiutare; era il solo modo in cui poteva ricambiare tutti i suoi inviti, ma era a

    disagio perch non aveva idea di che cosa preparare per un uomo abituato ai ristoranti pi sofisticati.Non era una grande cuoca.Fin per confessarglielo e sospir sollevata quando lui sorrise.In realt speravo che mi cucinassi un tradizionale arrosto inglese disse.

  • Con quello me la cavo rispose Marisa, e aggiunse speranzosa: Che ne dici di torta di mele perdessert?. Quelle erano le poche ricette che sua madre le aveva insegnato.

    Torta di mele? ripet Athan.Con la pasta frolla spieg lei. Infinitamente pi facile!La serata fu molto piacevole.Si era impegnata al massimo per preparare una cena inglese tradizionale e Athan chiaramente lo

    apprezz. Ma lei era molto nervosa, non perch temeva che il cibo non fosse allaltezza del suo ospite,ma perch stava cenando con lui in casa sua