Joint Venture, Un’indagine empirica per studiarne caratteristiche organizzative e contabili...

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Facoltà di Economia Corso di Laurea in Business Administration Tesi di laurea magistrale Joint Venture Un’indagine empirica per studiarne caratteristiche organizzative e contabili secondo gli IAS/IFRS Relatore Chiar.mo Prof. Maurizio Cisi Candidato Fabrizio Bertoglio Correlatore Chiar.mo Prof. Nicola Miglietta Anno accademico 2010/2011

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Tesi di Laurea MagistraleBilancio ConsolidatoUn’indagine empirica per studiare caratteristiche organizzative e contabili delle Joint Ventures secondo gli IAS/IFRS

Transcript of Joint Venture, Un’indagine empirica per studiarne caratteristiche organizzative e contabili...

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

Facoltà di Economia

Corso di Laurea in Business Administration

Tesi di laurea magistrale

Joint Venture Un’indagine empirica per studiarne caratteristiche

organizzative e contabili secondo gli IAS/IFRS

Relatore

Chiar.mo Prof. Maurizio Cisi

Candidato

Fabrizio Bertoglio

Correlatore

Chiar.mo Prof. Nicola Miglietta

Anno accademico 2010/2011

1

Indice

Indice………………………………………………………………………………1

Capitolo Primo ......................................................................................................... 2

Introduzione ............................................................................................................. 3

L’evoluzione normativa ........................................................................................... 5

Joint Ventures, Organizzazione e Free Riding ....................................................... 10

La definizione di Joint Venture dello IAS 31 e della teoria internazionale ........... 16

I tipi di Joint Venture ............................................................................................. 22

Le Research Joint Ventures .................................................................................... 24

Le Joint Ventures di Marketing e Produzione ....................................................... 35

IAS 28 .................................................................................................................... 39

Capitolo Secondo ................................................................................................... 42

Introduzione ........................................................................................................... 43

Caratteristiche del campione .................................................................................. 58

Le mie conclusioni sulle RJV ................................................................................ 64

Le Joint Venture Minerarie, Petrolifere e di Gas ................................................... 67

Capitolo Terzo ....................................................................................................... 83

Il secondo campione di analisi ............................................................................... 84

Un paragone fra i due campioni ............................................................................. 93

Gli obiettivi di analisi nel secondo campione ...................................................... 100

Le caratteristiche del secondo campione .............................................................. 102

Il metodo contabile adottato ................................................................................. 106

Conclusione ......................................................................................................... 115

Bibliografia .......................................................................................................... 122

Sitografia .............................................................................................................. 126

2

Capitolo Primo

3

Introduzione

Relazione di laurea “Joint Ventures: un’indagine empirica per studiarne le

caratteristiche contabili secondo gli IAS/IFRS” e analizzare i loro aspetti

organizzativi.

Il saggio inizia con un quadro teorico che descrive il trattamento contabile secondo

IAS 31, IAS 28 e le innovazioni contenute nell’IFRS 11. L’argomento è sviluppato

anche sul profilo organizzativo, dove sono individuate quattro principali categorie:

Joint Ventures Produttive, di Ricerca e Sviluppo, Distributive e Ibride. Ogni

categoria è approfondita ed esposta, secondo il metodo di analisi dettagliato nel

capitolo successivo.

Il campione è costituito da novantadue aziende quotate nel London Stock Exchange,

che nel corso del 2010 presero parte in operazioni di Joint Ventures.

Su queste aziende ho raccolto informazioni di vario genere, classificate come: dati

sulle società coinvolte, tipo di Joint Ventures, indicatori qualitativi e quantitativi

nelle quattro categorie, Ricerca e Sviluppo, Produzione e Distribuzione per un totale

di sessantadue colonne. La matrice creata ha un’area di diecimilaquattrocento e

novantotto celle, ma ho limitato la mia analisi ai dati più rilevanti corrispondenti a

ca. ottomila celle.

Il primo livello di analisi comprende tutto il campione distinto in due soggetti,

holding di provenienza e le singole società coinvolte nella Joint Ventures che

permette di estrarre informazioni su: nazionalità, settore e sotto-settore. Queste

informazioni generali sulle operazioni di Joint Ventures rendono il foglio di lavoro

compatibile con il database OECD e permettono di estrarre informazioni sulle

aziende in modo automatizzato.

Il secondo livello analizza settori particolarmente interessanti nello studio delle Joint

Ventures, o perché presentano particolarità organizzative, contabili oppure

semplicemente un utilizzo anomalo di queste collaborazioni. Segue quindi

4

un’indagine dettagliata in base al tipo di Joint Venture utilizzata, secondo le linee

guida definite dalla sezione teorica.

L’ultimo livello di analisi approfondisce gli aspetti contabili, grazie alle informazioni

organizzative ottenute dalla fase precedente, giudica le scelte contabili e i possibili

effetti collegati all’adozione dell’IFRS 11.

L’indagine svolta su questi tre aspetti analizzerà il campione di Joint Venture in

modo approfondito e dettagliato, nel secondo capitolo della tesi, per scoprire le

principali particolarità organizzative e contabili di queste collaborazioni in diversi

settori economici.

5

L’evoluzione normativa

I Principi Contabili Internazionali IAS furono emanati dall’International Accounting

Standards Committee, fondata nel 1973 dall’accordo fra diversi organi contabili

Australiani, Canadesi, Francesi, Tedeschi, Giapponesi, Messicani, Olandesi, Inglesi,

Irlandesi e Statunitensi.1

Lo IASC fin dalla sua fondazione tentò di “migliorare il proprio set di principi

contabili internazionali con l’obiettivo di promuovere l’uso dei principi contabili IAS

nel mondo”2.

Negli anni successivi lo IASC sviluppò il sistema di principi IAS/IFRS migliorando

comparabilità e trasparenza dei bilanci. Nella valutazione del sistema contabile

IAS/IFRS introduciamo il concetto di coerenza “de jure” fra le diverse normative

contabili e “de facto” fra le diverse pratiche aziendali. Possiamo distinguere quindi

tre fasi all’interno della storia dello IASC.

La prima fase inizia con la sua fondazione nel 1973. In questo lasso temporale emana

ventisei principi fondamentali che danno vita a multiple opzioni contabili. Nel 1986

il presidente Kirkpatrick defini la strategia dello IASC nel modo seguente: “coerenza

significa compatibilità oggi, comparabilità domani”3.

1 http://www.iasplus.com

2 P.Garrido et al.,The International Journal of Accounting 37 (2002), p.3

3 S.Botzem, S.Quack, Accounting, Organization and Society 34 (2009), p.990

1973 Fondazione IASC

1989 Lo IASC si pone

l'obiettivo di comparabilità dei

bilanci

1995 Patto IOSCO-IASC

6

Figura 1

Il 1987 è un altro anno caratterizzato da grandi eventi per lo IASC che inizia ad avere

relazioni con importanti enti nazionali e agenzie di vigilanza, fra cui il SEC e lo

IOSCO, quest’ultima entrerà a far parte del SAC. A questo punto per lo IASC,

l’obiettivo è ottenere una maggiore standardizzazione nei bilanci.

Un rilevante numero di opzioni contabili vengono eliminate e viene creato il

“Framework per la preparazione e presentazione del Bilancio”.

Lo IASC inizia ad interessarsi anche della comparabilità dei bilanci e nel 1988 inizia

la fase nella quale vengono revisionati ed eliminati diversi principi contabili. Lo

stesso anno il FASB diventa “Observer”, nel 1990 la Commissione Europea entra fra

i suoi organi di controllo.

Gli anni 90’ vedono intensificarsi la presenza di analisti finanziari ed enti nazionali

all’interno del board, che diventa sempre più un organo multinazionale, culturale che

dispone di professionalità e ruoli diversi.

Aumentano le pressioni politiche anglosassoni, situazione evidenziata dalla

adozione di principi contabili e strumenti finanziari come l’IAS 39, promossi dai

rappresentanti Canadesi e Statunitensi per redimere dispute con gli Europei relative

all’appropriatezza della valutazione del “fair value”.

La definizione ed emanazione di alcuni principi contabili è influenzata da necessità

politiche e diplomatiche ed è basato su un modello contabile misto.

7

Figura 24

Le ventuno opzioni contabili diventano dieci e la terza fase ha inizio (1995) con la

formalizzazione della collaborazione fra IOSCO e IAS. I nuovi obbiettivi sono

ridurre ulteriormente i livelli di prelazione e le assimmetrie informative. Inizia il

dibattito fra IASC e SEC, la Securities and Exchange Commission Statunitense,

l’ente preposto alla vigilanza della borsa valori. A giugno 2000, la Comunità

Europea dichiara l’intenzione di rendere obbligatoria entro il 2005 l’adozione dei

principi contabili internazionali in ambito di bilancio consolidato.

Nel 2001 viene creata la IASC-Foundation a capo di IFRS Advisory Council, IASB,

IFRIC con il compito di controllare, nominarne i membri e finanziarli. E’ costituita

da ventidue membri che rappresentano i principali continenti (Nord America,

Europa, Oceania).

4 Le date di emanazione possono differire con quelle di applicazione del principio contabile

internazionale

1973-1988 Flessibilità

•IAS 1-26

1989-1995 Comparabilità

•Revisione IAS 2, 8, 9, 11, 16, 18, 19, 21, 22, e 23

•IAS 27, 28, 29, 30, 31 e 32

1995 Comparabilità Informativa in tegrale

•Revisione IAS 1, 12, 14, 22, 16, 17, 19, 28, 31, 10 e 32

•IAS 33-39

8

Figura 35

La monitoring board nomina i membri dell’IASC foundation per rappresentare e

gestire la governance dell’azienda. Lo IASC mantiene solo compiti di governance,

mentre lo IASB emana i principi contabili internazionali (denominati IFRS). Lo

IASC è costituito da 15 esperti con recente esperienza lavorativa o educativa nel

settore contabile, nominati dai “Trustees”. Lo IASB si espanderà a 16 elementi nel

20126.

Il secondo elemento dell’organigramma IASC sono gli Advisory Bodies di cui fanno

parte:

1. Capital Markets Advisory Committe

2. Financial Crisis Advisory Group

3. Global Preparers Forum

4. IFRS Advisory Council

5. SME Implementation Group

6. Working groups

5 http://www.ifrs.org/The+organisation/How+we+are+structured.htm

6 http://www.ifrs.org/The+organisation/Members+of+the+IASB/Members+of+the+IASB.htm

Monitoring Board nomina i propri rappresentanti nella IFRS

Foundation e riceve rendiconti sull'attività della IFRS Foundation

Trustee della IFRS Foundation

IFRS Advisory Council (SAC)

Standard Setters

IASB Board SME

Implementation Group

IFRIC

9

Gli “advisors” hanno il compito di fornire consigli allo IASB che regolarmente tiene

meetings pubblici con l’IFRS Advisory Council, il Capital Markets Advisory

Committee e il Global Preparers Forum.

I membri dell’IFRS Advisory Council (precedentemente denominato SAC) sono

nominati dalla IFRS Foundation, affiancano i Trustees della IFRS Foundation e lo

IASB. Queste figure professionali sono scelte fra professori universitari, analisti

finanziari, revisori, enti contabili ed esperti legali. Si riuniscono tre volte l’anno per

assistere lo IASB.

La SME Implementation Group si occupa dell’adozione, del monitoraggio e

dell’implementazione degli IFRS nelle medio piccole imprese. Ha due principali

funzioni:

1. Creare un esauriente numero di Q&A

2. Consigliare lo IASB sull’emanazione di nuovi IFRS7

L’ultimo organo nella nostra trattazione è l’IFRIC, che ha sostituito nel 2001 il SIC.

L’ente è costituito da 14 membri votanti nominati dai Trustee con il compito di

emanare le norme interpretative IFRIC. 8

IOSCO e Commissione Europea costituiscono i due membri Observer dell’IFRIC.

7 http://www.ifrs.org/

8 di Flavio Dezzani, Paolo Pietro Biancone, Donatella Busso, IAS/IFRS, P.6

10

Joint Ventures, Organizzazione e Free Riding

La Joint venture è un accordo contrattuale fra due o più parti con l’obiettivo di

cooperare condividendo profitti, perdite, formazione del capitale risorse e costi. Ha

analogie con la partnership, ma non ha una lunga durata. Può non comportare la

creazione di una nuova entità legale e la sua identificazione dipende dalla presenza di

un contratto fra le parti9.

La Joint Venture è un contratto ibrido personalizzabile. Può presentarsi con un’entità

separata (Equity Joint Venture) oppure in singole operazioni e prodotti. La versione

Equity comporta maggiori costi ed è assunta per convenienza organizzativa,

coordinativa e di controllo.

Apprendimento organizzativo

L’apprendimento organizzativo può essere suddiviso in quattro fasi contigue.

Nella prima le aziende ottengono informazioni riguardo i propri partners e quindi

sulla base delle proprie esperienze pregresse rielaborano insieme modelli di

comportamento per il futuro. Queste prime due fasi hanno un’utilità manageriale,

ma non costituiscono una motivazione plausibile per intraprendere un’alleanza.

L’apprendimento “con e dai propri partner” è la motivazione fondamentale per

l’esecuzione di una Joint Venture, avviene tramite lo sviluppo di conoscenze e abilità

all’interno della Joint Venture. L’obiettivo della cooperazione sono

l’internalizzazione di conoscenza e non lo sviluppo di competenze organizzative che

possono comportare un vantaggio nell’esecuzione della Joint Venture.

Nel prossimo paragrafo verrà dimostrato come le Joint Ventures siano occasione di

condividere anziche internalizzare il know-how.

9 GLOSSARY OF FOREIGN DIRECT INVESTMENT TERMS AND DEFINITIONS, OECD

11

Condivisione versus internalizzazione

L’internalizzazione è la duplicazione delle capacità mancanti ad un’azienda, ma non

sempre è il metodo migliore; comporta elevati costi fissi, infrastrutture, investimenti

iniziali (sunk cost), mentre la condivisione è più economica.

Un’azienda può concentrarsi sulle proprie competenze fondamentali ed

esternalizzare le altre funzioni, tramite la Joint Venture. E’ una strategia con

numerosi vantaggi, principalmente economie di scala e specializzazione, ma espone

l’azienda a un’eccessiva dipendenza dal partner. Il ricatto comporterrebbe il

fallimento della Joint Venture.

L’acquisizione è un’alternativa, ma presenta numerosi difetti come la perdita di

personale chiave, know-how, o l’assorbimento di prodotti e attività inutili. Per

queste ragioni l’alleanza è preferibile all’acquisizione alla condizione che i partners

non intendano solo internalizzare la conoscenza altrui, ma al contrario condividerla

con la propria.

Alleanze strategiche come bene pubblico

La Joint Venture può intraprendere due diversi indirizzi.

L’atteggiamento “learning race” ha come obiettivo impossessarsi del know how del

proprio partner, la collaborazione rappresenta il comportamento opposto al “race”.

Una delle strategie per avere successo nello sviluppo della Joint Venture è di

disporre di un clima di cooperazione, fattore essenziale per generare risorse

nell’alleanza. La cooperazione rende un partner dipendente dall’altro e soggetto a

ricatto.

Il “dilemma del prigioniero” dimostra la tendenza del partner ad adottare

atteggiamenti sleali e finalizzati al conseguimento del massimo interesse individuale

in un contesto non regolato.

12

Secondo Il “dilemma del prigioniero” i “trade off” maggiori sono ottenuti tramite la

collaborazione, mentre nel caso di prevalenza del punto di vista individuale tramite

un atteggiamento egoistico.

Il dilemma del prigioniero

Il dilemma del prigioniero è un gioco ad infomazione completa creato da Albert

Tucker, in cui tutti i giocatori hanno informazioni sul contesto e sulle strategie degli

avversari.

Tabella 1

Confessa Non Confessa

Confessa (7;7) (0;8)

Non Confessa (8;0) (2;2)

Due prigionieri hanno l’opzione se confessare o no. Nel caso uno venga tradito dal

proprio collega e non confessi (il fenomeno di “free riding”) allora otterrà il

massimo della pena (8 anni), se entrambi confessano otterranno una pena intermedia

di 7 anni. Nel caso nessuno dei due confessi la pena sarà di 2 anni.

Tabella 2

Rischia Da A

Confessando 0 7

Non Confessando 2 8

Secondo Tucker, la strategia confessa, dal punto di vista individuale è dominante a

condizione non vi sia un’accordo fra le parti. Eliminando la strategia non confessa si

arriva all’equilibrio di Nash e all’ottimo paretiano in cui i due prigionieri confessano

ed ottengono rispettivamente sette anni.

13

Nel caso di una collaborazione in cui non è importante l’interesse individuale, ma

quello collettivo la matrice conterrà i risultati complessivi della pena

Tabella 3

Confessa Non Confessa

Confessa 14 8

Non Confessa 8 4

La collaborazione dei due prigionieri comporta la pena minore sotto il profilo

collettivo. Con questi esempi è dimostrato come la collaborazione all’interno di una

Joint Venture ottenga il migliore risultato collettivo, mentre il free riding comporterà

per i partners un fallimento della collaborazione.10

Il comportamento cooperativo può essere ottenuto:

1. Se i partners contribuiscono conoscenze e risorse nella Joint Venture

superiori a quelle disponibili in altre alleanze o da altri partner

2. Riescono ad elaborare condizioni contrattuali che li proteggano dal

comportamento illegittimo del partner

Le soluzioni strutturali consistono nel manipolare la percezione dei trade offs dei vari

partners.

10

http://plato.stanford.edu/entries/prisoner-dilemma/

14

Soluzioni strutturali e motivazionali

Le motivazioni strutturali implicano l’aumento della collaborazione fra partners, in

modo da renderli consapevoli dei rischi degli atteggiamenti opportunistici,

pregiudizievoli per la stabilità nel tempo dell’alleanza.

Le soluzioni strutturali consistono nel gestire i payoff della matrice, stimolando la

cooperazione e penalizzando la defezione tramite:

1. Una particolare struttura retributiva

2. Compatibilità degli obiettivi

3. Numero dei partners

4. Forma dell’alleanza

5. Presenza di clausole contrattuali e non11

Il buon successo della Joint Venture dipende dalle condizioni e clausole inserite

all’interno dell’accordo contrattuale. Le clausole contrattuali devono impedire ai

partecipanti della Joint Venture di adottare atteggiamenti opportunistici ottenendo

vantaggi competitivi individuali. Questi comportamenti mettono a rischio il buon

esito dell’impresa e solo un preciso accordo contrattuale è un deterrente efficace per

impedire atteggiamenti di “free riding”.

Il primo passo è rappresentato dall’individuazione dello scopo della collaborazione,

che per una Joint Venture si deve focalizzare su un singolo progetto ben definito.

L’accordo contrattuale può prevedere incentivi, che inducano comportamenti

altruistici dei partners, e sanzioni capaci di scoraggiare il contrario.

La creazione di un “interesse comune”, “indirect interlocking directorate”, o di un

“rischio comune” o di una strategia dell’ambiguità può limitare comportamenti

scorretti dei partecipanti.

11

Jean-Francois Hennart, Ming Zeng, Structural determinants of joint venture performance, European

Management Review (2005) 2, EURAM Palgrave Macmillan Ltd., 105-115

15

Un rischio significativo obbliga o induce i partners a collaborare fino al recupero

dei “sunk cost”.

L’investimento comune fa coincidere gli interessi dei partners sin dall’inizio della

Joint Venture e il “rischio” continuo li mantiene coesi per gli anni successivi.

L’accordo contrattuale può prevedere vari casi di scioglimento della Joint Venture.

La collaborazione fra manager e legali dell’azienda è fondamentale, per creare il

framework di regole capaci di disincentivare atteggiamenti opportunistici e di

promuovere il clima di co-operazione proattiva unica solida base per portare la Joint

Venture a perdurare nel tempo in modo profittevole.12

12

Larry A.DiMatteo, Strategic Contracting: Contract Law as a Source of Competitive Advantage,

American Business Law Journal, Volume 47, Issue 4, 727-794, Winter 2010, p.48

16

La definizione di Joint Venture dello IAS 31 e della teoria

internazionale

L’intensificarsi del commercio internazionale ha diffuso nuovi modelli di

cooperazione aziendale, fra questi le Joint Ventures e altre forme di cooperazione e

alleanze strategiche.

Ognuno di questi accordi prevede un diverso livello d’integrazione fra partners,

partecipazione agli utili, perdite e aumenti di capitale, apporto di beni tangibili e

intangibili.

La principale caratteristica del contratto di Joint Venture è la collaborazione e

compartecipazione agli utili aziendali, per questo motivo l’IAS 31 lo definisce come

“un accordo contrattuale tramite cui due o più parti intraprendono un’attività

economica soggetta a controllo congiunto”13

, dove il controllo congiunto è la

condivisione di un’entità economica, stabilita contrattualmente.

Il controllo è “il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di un’entità

al fine di ottenere i benefici dalle sue attività"14

”, mentre il controllo congiunto è “la

condivisione, stabilita contrattualmente, del controllo su un’attività economica, ed

esiste unicamente quando per le decisioni finanziarie e gestionali strategiche

concernenti l’attività è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono

il controllo15

”.

L’IAS 31 principalmente s’incentra sulla presenza di un accordo contrattuale e del

controllo congiunto. Il controllo congiunto dipende dai criteri adottati.

13

“A Joint Venture is a contractual arrangement whereby two or more parties undertake an economic

activity that is subject to joint control” IFRS p. A-657

14 Principi Contabili Internazionali 2011, Gruppo 24 Ore, p.280

15 Principi Contabili Internazionali 2011, Gruppo 24 Ore, p.280

17

I Principi Contabili Internazionali hanno un concetto diverso di controllo e

collegamento rispetto a quelli nazionali e la stessa definizione di Joint Venture può

variare da testo a testo.

Il diritto civile Italiano cita controllo di fatto o di diritto, ma non considera

l’influenza dei voti potenziali.

Il controllo di diritto è esercitato con la maggioranza dei voti, mentre in quello di

fatto la controllante ha voti sufficienti per dirigere l’azienda, il controllo esterno è

causato dall’influenza dominante, determinata da particolari vincoli contrattuali16

.

Il diritto nazionale di molti paesi17

comprende oltre a controllo congiunto e la

presenza di un accordo contrattuale, anche le seguenti caratteristiche:

Scopi precisi e durata limitata

La durata delle Joint Venture è limitata come le sue immobilizzazioni e l’efficienza

della collaborazione. Questo tipo di alleanze strategiche devono avere obiettivi e

durata definita.

Proprietà condivisa

Ogni partecipante detiene all’interno della joint venture la propria parte

d’immobilizzazioni, PPE, e altre attività. La modalità suggerita è la creazione di

un’entità distinta, che con contabilità separata permette di tenere traccia delle

operazioni societarie e chiara distinzione fra gli interessi delle partecipanti.

16

Vincenzo Roppo, Diritto Privato, G.Giappichelli Editore, Torino

17 Alan Gutterman, International Joint Venture, WorldTradePress, P.2

18

Obiettivi condivisi

Gli obiettivi aziendali devono essere condivisi, non solo sotto il punto di vista

finanziario, ma anche intangibile, come utilizzare e sviluppare le attività immateriali,

brevetti, tecnologie e il personale con particolari qualifiche sviluppate all’interno

della Joint Venture.

Suddivisione di profitti, perdite, management e controllo18

L’altra condizione richiesta dallo IAS 31 è la presenza di un accordo contrattuale19

,

diversamente la contabilizzazione della Joint venture avverrà secondo l’IAS 28 che

disciplina la contabilizzazione delle partecipazioni in collegate20

.

L’accordo contrattuale deve essere in forma scritta e presentare i seguenti contenuti:

Attività, durata e obblighi

La nomina del consiglio di amministrazione o un organo similare di direzione

della Joint Venture e i diritti di voto dei partecipanti al controllo

Gli apporti di capitale dei partecipanti al controllo

La ripartizione della produzione, dei proventi, dei costi o dei risultanti della

joint venture tra i partecipanti al controllo

La mancanza di un accordo contrattuale non pregiudica la Joint Venture, l’accordo

contrattuale può concretarsi in diversi modi. Per esempio tramite il verbale delle

riunioni oppure un contratto fra i venturers

18

Alan Gutterman, International Joint Venture, World Trade Press

19 L’accordo contrattuale può essere anche il verbale delle riunioni, lo statuto o regolamento della

Joint Venture

20 Partecipazioni in cui è presente un influenza notevole, mentre nelle Joint Venture il controllo è

congiunto. I principi contabili internazionali IAS/IFRS a differenza di quelli nazionali prediligono la

prevalenza della sostanza sulla forma, la rappresentazione contabile di queste operazioni straordinarie

ha come primo obiettivo la rappresentazione della sostanza economica

19

Le caratteristiche prima citate (scopi e durata limitata, obiettivi precisi, suddivisione

di profitti, perdite e management) sono contenuti all’interno dell’accordo contrattuale

dello IAS 31.

I principi contabili internazionali IAS/IFRS, diversamente da altre interpretazioni21

,

non ritengono essenziale la creazione di un’entità distinta e includono fra le joint

venture le “Operazioni Controllate Congiuntamente” e i “Beni a Controllo

Congiunto”, rispettivamente caratterizzate dalla loro natura obbligatoria o

associativa22

.

Operazioni controllate congiuntamente, “l’attività di alcune Joint Venture

comporta l’utilizzo di beni o altre risorse delle partecipanti anziché la

costituzione di società di capitali, di società di persone o di altre entità, o di

strutture finanziarie distinte dalle partecipanti. Ciascuna partecipante utilizza i

propri immobili, impianti macchinari e gestisce le proprie rimanenze. Essa

sostiene in proprio anche costi e passività e si procura finanziamenti che

costituiscono sue obbligazioni.”23

I due venturers possono svolgere una o più operazioni congiuntamente (per esempio

la produzione di un prodotto), mantengono separate contabilizzazione e utilizzazione

dei diversi impianti, macchinari, delle attività, passività, costi e ripartisce i ricavi

dell’operazione.

Le partecipanti dovranno contabilizzare nel proprio bilancio d’esercizio e consolidato

le attività, passività, costi e la quota di ricavi di propria competenza.

21

Secondo Alan Gutterman una Joint Venture “utilizza un’entità separata (spa, srl o ss) per permettere

a due o più parti di collaborare…”, Alan S.Gutterman, International Joint Ventures, World Trade

Press

22 Lorenzo de Angelis, Elementi di Diritto Contabile, Giuffrè Editore

23 Principi Contabili Internazionali 2011, Gruppo24Ore, p. 300

20

Beni a controllo congiunto, ciascun co-venturer apporta alla Joint Venture

uno o più beni a controllo congiunto, o acquistati e utilizzati per le loro

finalità. Ogni co-venturer inoltre ha diritto a una quota dei prodotti ottenuti

dai beni e sostiene i relativi costi, non è quindi necessario la costituzione di

una società. Questo tipo di collaborazioni sono perlopiù svolte nel settore

petrolifero tramite la condivisione degli oleodotti e in quello immobiliare che

vedono la proprietà congiunta dell’immobile, suddivisione di costi e quota di

canoni.

Devono essere rilevati a bilancio della partecipante e alla redazione del consolidato:

1. La sua quota di beni a controllo congiunto classificati secondo natura.

2. Qualsiasi passività sostenuta

3. La quota di passività sostenute congiuntamente dalla Joint Venture

4. La quota di costi sostenuti o di ricavo ottenuto dalla vendita dei prodotti

5. Qualsiasi costo sostenuto con riferimento alla partecipazione nella Joint

Venture24

Il trattamento contabile rappresenta la sostanza e realtà economica della Joint

Venture.

Entità economiche a controllo congiunto, sono l’unica forma di Joint Venture

che crea una “entità giuridicamente autonoma rispetto alle singole

partecipanti”25

. Le diverse partecipanti creano una società ad hoc, su cui

hanno un controllo congiunto.

La società a controllo congiunto opera come una qualsiasi altra società, sotto il

controllo congiunto delle entità partecipanti26

. Dovrà tenere le proprie scritture

24

Principi Contabili Internazionali 2011, Gruppo24Ore, p.300

25 Flavio Dezzani, Paolo Pietro Biancone, Donatella Busso, IAS/IFRS, p. 1155

26 Principi Contabili Internazionali 2011, Gruppo24Ore, p.302

21

contabili e redigere un bilancio separato, potrà creare contratti e ottenere

finanziamenti.

Ciascuna partecipante ha diritto a una parte dei risultati della Joint Venture oppure a

una parte dei prodotti.

Assistiamo a entità a controllo congiunto nei seguenti casi:

Diverse società decidono di unire le loro attività in un determinato settore,

attribuendo a una società attività e passività. Può essere il caso dell’azienda

automobilistica che decide di svolgere la funzione di ricerca e sviluppo con un'altra

azienda (un partner apporta il know-how mentre l'altra impianti e strutture

produttive) creando un’entità controllata congiuntamente al 50%27

.

Un altro esempio è il caso della società che inizia una nuova attività all’estero tramite

una Joint Venture con un ente governativo o pubblico del paese.

Lo scorporamento di beni e loro condivisione fra più società, il caso della società

petrolifera che condivide l’oleodotto e per motivi fiscali utilizza questa

configurazione societaria.

Alcune gestioni a controllo congiunto sono amministrate da entità a controllo

congiunto per risolvere problematiche riguardanti progettazione,

commercializzazione o l’assistenza post vendita del prodotto.28

27

Flavio Dezzani, Paolo Pietro Biancone, Donatella Busso, IAS/IFRS, IPSOA

28 Principi Contabili Internazionali 2011, Gruppo24Ore, p. 300

22

I tipi di Joint Venture

La collaborazione fra imprese sotto forma di Joint Venture viene effettuata per

necessità di ricerca e sviluppo, produzione e assemblaggio, marketing e distribuzione

o per motivazioni ibride che comprendono molteplici funzioni.

1. Ricerca e sviluppo

Le Joint Venture in ricerca è sviluppo sono il modello più diffuso, particolarmente

utile nel combinare abilità creative e tecnologiche, hanno una durata limitata (ho uno

scopo determinato), condividono personale, tecnologie (tramite licenza) e presentano

covenants per proteggere le tecnologie create. Il prodotto finale potrà essere venduto

dalla Joint Venture oppure recapitato ad un ente incaricato alla vendita del brevetto.

2. Marketing e distribuzione

Una forma di Joint Venture diffusa è quella distributiva, utilizzata per entrare in

nuovi mercati con l’assistenza di un partner locale.

L’azienda investitrice contribuisce con prodotti, segreti commerciali e brevetti,

mentre il partner locale con capitale, infrastrutture, risorse umane, canali di

distributivi, pubblicitari e contatti con potenziali clienti.

3. Produttiva o manufatturiera

La Joint Venture Produttiva combina risorse per produrre beni disponibili per l’uso o

la vendita da una o entrambe le aziende.

Un’azienda può contribuire tecnologie e segreti commerciali, l’altra infrastrutture,

macchinari e personale. Il prodotto finale è venduto o affidato a aziende di

distribuzione.

23

4. Relazioni ibride

Una relazione ibrida combina due o più delle funzioni precedentemente citate.29

29

Alan S.Gutterman, International Joint Ventures, World Trade Press

24

Le Research Joint Ventures

Un gran numero di Joint Venture sono cooperazioni teconologiche definite RJVs30

,

che si occupano di ricerca e sviluppo e possono includere imprese, università ed enti

governativi31

.

Negli anni 70’ il numero di nuove partnership era di 30-40, 100-200 alla fine degli

anni 70’, intorno a 600 fra gli anni 1980-90’. Negli anni 70’ l’80% erano Equity Joint

Venture, a metà degli anni 90’ l’85% non erano Equity Joint Venture. Fra gli anni

70-80’ il numero di partnership all’interno degli Stati Uniti è solo il 35%, aumentano

considerevolmente negli anni 90’ al 45%, grazie alla leadership ottenuta nel settore

tecnologico e biotecnologico. Durante gli anni 70’ le STAs costituiscono il 40%, nei

primi anni 80’ si raggira fra il 50-60% per poi aumentare ulteriormente. Attualmente

si sostiene l’80% sia costituito da STAs32

. La maggior parte di queste alleanze

30

Le Research Joint Ventures verranno abbreviate RJVs

31 Ricerca industriale: ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da

utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole

miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti. Comprende la creazione di componenti di

sistemi complessi necessaria per la ricerca industriale, in particolare per la validazione di tecnologie

generiche, ad esclusione dei prototipi di cui alla definizione di sviluppo sperimentale.

Sviluppo sperimentale: acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e

capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e altro, allo scopo di produrre piani,

progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Può trattarsi anche di

altre attività destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione

concernenti nuovi prodotti, processi e servizi. Tali attività possono comprendere l'elaborazione di

progetti, disegni, piani e altra documentazione, purché non siano destinati a uso commerciale.

Rientra nello sviluppo sperimentale la realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di

progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo è

necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per

poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. L'eventuale, ulteriore sfruttamento di

progetti di dimostrazione o di progetti pilota a scopo commerciale comporta la deduzione dei redditi

così generati dai costi ammissibili.

Sono inoltre ammissibili aiuti alla produzione e al collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione

che non possano essere impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità

commerciali.

Lo sviluppo sperimentale non comprende tuttavia le modifiche di routine o le modifiche periodiche

apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni

in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.

32 Yannis Caloghirou, Nicholas S.Vonortas, Research Joint Ventures, Blackwell Publishing Ltd

25

vengono create all’interno della triade, Nord America, Unione Europea e Giappone

che negli anni 70-80’ ha il 95% delle STAs, per poi diminuire nel corso degli anni.

Figura 4

Figura 5

26

Il settore aerospaziale, farmaceutico, metallurgico e minerario sono i settori più

diffusi nelle International Joint Venture.

La prima tabella riporta statistiche del Thompson Worldscope Database33

. Fra il

1990 e il 2000 sono state riportate 60.446 operazioni di Joint Venture, per il 58.72%

composto da partecipanti stranieri, mentre il 37.48% domestici. La cross border Joint

Venture deve avere almeno una Holding straniera. La presenza della Holding

straniera rende la Joint Venture Internazionale. Il 9.66% del Totale hanno attività

multi regionali, di cui il 96.35% è una International Joint Venture.

Gli stessi autori sostengono la mia ipotesi, solo il 7.42% di tutte le Joint Venture

forniscono informazioni riguardanti la propria capitalizzazione e il 0.67% un

completo prospetto economico-patrimoniale. Le imprese non si sentono in dovere di

fornire informazioni dettagliate riguardanti le proprie Joint Venture. La

incompletezza delle informazioni sembra voler nascondere la parte di Joint Venture

finanziata tramite indebitamento bancario.

La seconda tabella mostra come l’87.02% dei partecipanti è costituita da due

partners, il 9.07% da tre. Le partecipazioni fra due o tre partners sono le più

frequenti.

L’85% intende operare in un solo paese, mentre l’8.2% in due. Le International Joint

Venture hanno una maggiore disponibilità a servire più di un paese (12.7%), grazie

alla collaborazione del partner straniero.

33

Ottenute da Sviatoslav A. Moskalev, R. Bruce Swensen, “Joint ventures around the globe from

1990–2000: Forms, types, industries, countries and ownership patterns”, School of Business, Adelphi

University

27

Tabella 4

Frequency of Joint Ventures (JVs)

N (%)

All JVs 60,446 100.00%

with disclosed estimated

capitalization 4484 7.42%

with disclosed estimated cost 4487 7.42%

with disclosed both estimated

capitalization and cost 402 0.67%

JVs w/ cross-border participants 35,495 58.72%

Multi-regional JVs 5839 9.66%

JVs w/ cross-border participants

and multi-regional 5626 9.31%

Domestic JVs 22,658 37.48%

La tabella successiva introduce due nuove classificazione del Thomson Worldscope

Database, la strategic alliance coincide con le Joint Operations e Assets dove due o

più partners collaborano senza creare una entità separata, ma facendosi carico di

attività, passività e collegati costi e ricavi, gestione e rischi operativi mantenendo

identità autonome. Le Joint Venture Entities comportano costi maggiori e sono

intraprese in particolari necessità di controllo e organizzative.

La maggioranza del campione di Bruce Swensen e Sviatoslay A.Moskalev è

costituito da “alleanze strategiche”, il solo 43.5% da JVEs34

. La relazione è ribaltata

nelle IJVs35

che presentano il 53.6% di JVEs, mentre nel caso di un campione non

internazionale il 64.8% sono alleanze strategiche.

Le motivazioni di questa diversa composizioni sono la maggiore difficoltà nel

coordinare cooperazioni internazionali.

34

Le Joint Venture Entities vengono abbreviate JVEs

35 Le International Joint Ventures vengono abbreviate IJVs

28

Tabella 5

Number of countries where JVs will operate

Countries: All JVs

JVs w/ cross-

border

Multi-

regional JVs

Domestic JVs

1 51,4 85.0% 28,578 80.5% – – 22,642 99.93%

2 4930 8.2% 4508 12.7% 5295 90.68% 11 0.05%

3 356 0.6% 319 0.9% 332 5.69% 2 0.01%

Tabella 6

All JVs Multi-regional

JVs

Domestic JVs

Participants: N % N % N %

2 52,597 87.02% 5152 88.23% 20,793 91.77%

3 5484 9.07% 469 8.03% 1325 5.85%

4 1406 2.33% 123 2.11% 319 1.41%

29

Tabella 7

Le International partnership si distinguono notevolmente dalle statistiche sulle Joint

Venture. Nelle prime le partnership di esplorazione sono fra le più diffuse, mentre

nel grafico 7 non sono neanche rappresentate.

Le partnership vedono forte diffusione nel settore metallurgico, farmaceutico,

chimico e aerospaziale. Una simile distribuzione avviene nelle Joint Venture, con il

solo mancare del settore minerario, che con milletrecento operazioni non è

rappresentata dal grafico pivot.

Il Thomson Worldscope Database suddivide le Joint Venture di Ricerca e Sviluppo

da quelle tecnologiche e di licenza. Le RJV sono la forma di collaborazione più

diffusa.

Il Thomson Worldscope Database stima una maggioranza di International Joint

Venture formate da due partners che investono in un solo paese.

Form of JVs

Form N %

Strategic alliance 34,161 56.5%

Independent JV firm 26,271 43.5%

Total 60,442 100.0%

30

Figura 6

31

Figura 7: Il grafico pivot applica un filtro su reiterazioni inferiori a millecinquecento operazioni di Joint Venture

32

I principali motivi per creare una RJV sono:

Condivisione dei costi di ricerca e sviluppo

Diminuzione delle duplicazioni

Internalizzazione degli spillover

Continuità della R&S, e dei finanziamenti

Accesso a risorse finanziarie e umane

Sinergia delle risorse

Effettiva implementazione di risorse aggiuntive

Flessibilità strategica, accesso a mercati e creazione di diverse opzioni di

investimento

Potere di mercato

Vantaggi legali e politici

I seguenti fattori possono influenzare negativamente o positivamente

l’effettuazione di RJVs e costituiranno parte della mia analisi in ambido R&S, nel

secondo capitolo.

Costo e rischio

Un vantaggio nella R&S e l’abilità di suddividere costi e rischi fra i partner.

Questo incentivo è maggiore per industrie che hanno maggiori costi di R&S e

rivalità tecnica. Gli indicatori presi come riferimento saranno l’intensità di R&S

secondo valore aggiunto e produzione nel settore e paese in cui la Joint Venture

opera (INDR&D), ed ha un effetto positivo sull’effettuazione delle Joint Venture

Accesso alla tecnologia

La disponibilità di risorse tecnologiche e l’ambiente tecnologico del paese

ospitante, la disponibilità di scienziati e tecnici, l’accesso a informazioni e

infrastrutture delle telecomunicazioni. Viene presa a riferimento la percentuale di

33

spesa di ricerca e sviluppo in quel determinato settore e paese (TECH), il Pil pro

capite. Queste due variabili sono indicazioni positive

Accesso al mercato

La possibilità di suddividere questi costi su più mercati condiziona il ROI. I

mercati possono essere domestici o stranieri, l’accesso può essere effettuato

tramite canali di distribuzione locali o internazionali. La popolazione del paese è

il primo indice generico di domanda, ma possiamo anche citare PIL pro capite. La

presenza della Joint Venture in mercati internazionali (INTL) è un’altra variabile

positiva, FPARTNER rappresenta l’esperienza del partner in

marketing&distribuzione internazionale, sono indicatori positivi.

Know-how

La presenza del know-how è una condizione neccessaria nei partners della Joint

Venture. Una ulteriore condizione nello svolgere una collaborazione in Ricerca e

Sviluppo è la protezione ed il mantenimento dei segreti industriali. Una azienda

leader nel settore per leadership tecnologica condividerà con cautela i propri

segreti industriali, il dato FTECH valuta la protezione legislativa in brevetti,

licenze e segreti industriali offerta dal paese, è una variabile positiva.

Minima efficienza

Un ulteriore disincentivo alla RJVs potrebbe essere il minimo livello di efficienza

nelle operazioni di R&S (MES) collegato alla decentralizzazione dei centri di

ricerca, a questo riguardo la distanza fra i vari partner e la società veicolo (DIST)

è una variabile negativa.

34

Politiche e regolamenti del paese

Leggi e regolamenti del paese ospitante possono incentivare o disincentivare le

Joint Venture. E’ risaputo che alcuni paesi la incentivino, per esempio Brasile,

Francia, India e Giappone. Nel grafico è definita GOVT36

.

Tabella 8

DATO CARATTERISTICHE EFFETTO SULLE

JOINT VENTURE

IND R&S Percentuale di produzione

e valore aggiunto investita

in Ricerca e Sviluppo

Positivamente correlata

TECH Percentuale di spesa in

Ricerca e Sviluppo sul

totale nazionale

Positivamente correlata

INTL Presenza del partner in

mercati internazionali e

relativo accesso

Positivamente correlata

FPARTNER Esperienza del partner in

distribuzione

internazionale

Positivamente correlata

FTECH Tutela legale di brevetti,

licenze e segreti industriali

Positivamente correlata

MES Distanza fra i partners Negativamente

correlata

GOVT Leggi e regolamenti

nazionali in materia di

Joint Venture

Positivamente correlata

36

Farok J.Contractor, Peter Lorange, Cooperative Strategies in International Business,

International Business&Management, Pergamon p.197

35

Le Joint Ventures di Marketing e Produzione

L’ingresso in un mercato straniero può essere fatta con i seguenti meccanismi:

Esportazione

Licenze

Joint Venture

Investimento diretto

L’accesso al mercato tramite joint venture permette all’azienda di ottenere accesso

ad infrastrutture, personale e informazioni sui prodotti nel mercato, in cambio il

partner locale otterrà capitale, accesso a prodotti e tecnologie. La penetrazione di

mercato potrà avvenire tramite una Joint Venture che coinvolga solo marketing e

distribuzione oppure che comprenda la produzione nel mercato straniero. La

produzione nel mercato straniero può essere inclusa per l’impossibilità di

separarla oppure per ottenere una migliore penetrazione del mercato.

Un esempio possono essere gli elevati costi di trasporto.

L’analisi che svolgerò nel secondo capitolo segue i punti di debolezza dettati dal

saggio “Instability of Market Penetration Joint Venture: a Study of UK Joint

Ventures in the European Union”, che come nel mio caso analizza questi dati su

130 società quotate che hanno svolto Joint Venture nel loro passato.

I seguenti punti rendono una Joint Venture instabile:

Le Joint Venture che coinvolgono solamente marketing, distribuzione, ma

non la produzione tendono ad essere instabili.

o A causa del basso impegno finanziario

o Maggiori costi di transazione e governativi

o Le Joint Venture produttive hanno alti “sunk costs”

36

Nelle MJVs37

il ritiro o morte del partner sono particolarmente pericolosi.

La piccola dimensione dell’azienda e la concentrazione delle conoscenze

in un solo partner sono un punto di debolezza

La composizione dell’azionariato comporta una diversa probabilità di fallimento.

Sono identificate tre strutture proprietarie:

Maggioranza dominante, quando una dei partners ha più del 51%, mentre

l’altro meno del 49%. Questa struttura è considerata stabile perché il

partner di maggioranza ha il controllo

Proprietà condivisa, dove i partner hanno il 50% dei diritti di voto, sono

considerate stabili a causa dell’impegno condiviso

Maggioranza nominale, un rapporto 51/49%. Uno dei partner ha la

maggioranza e si è assicurato il controllo, ma con relativa incertezza e

presenta la maggiore instabilità

Differenze significative nella dimensione delle aziende aumentano l’instabilità

della Joint Venture, a causa di:

Differenza in cultura aziendale, pianificazione e organizzazione

Lo sviluppo della Joint Venture può comportare necessità di investimenti

ulteriori dai partners

Partner più grandi possono avere un’impegno meno importante in quelle

che sono percepite attività periferiche.

Quando l’azienda cerca una partnership con il partner straniero la Joint

Venture risulta maggiormente instabile

37

Le Marketing Joint Ventures vengono abbreviate MJVs

37

Alcune caratteristiche organizzative possono comportare una maggiore instabilità:

Aziende che hanno politiche standardizzate hanno un minore percentuale

di successo nelle Joint Venture, anziché aziende che favoriscano un

controllo locale e decentralizzato.

Nel caso di aziende con alta standardizzazione, gli insuccessi sono minori

in presenza di controllo maggioritario da parte di uno dei partners.

Il commercio fra partners e Joint Venture ha un’effetto positivo sulla

instabilità

La precedente variabile potrà essere limitata da un controllo maggioritario

all’interno dell’azienda

Nel saggio di riferimento il metodo di investigazione è il modello Cox di azzardo

proporzionale. Vengono identificate varie variabili che influiscono sul successo

della Joint Venture:

L’inclusione della produzione oltre alle funzioni marketing e distributive

all’interno della Joint Venture, mostrata con la variabile PROD (0 ne indica la non

presenza, 1 la presenza) ha una relazione negativa con l’instabilità della JV.

La distribuzione delle quote all’interno della Joint Venture:

In condizione paritetica EQ presenterà il valore 1

In maggioranza nominale CNMIN avrà valore 1

In maggioranza dominante CNMAG avrà valore 1

CNMIN sembra essere positivamente relazionato “all’hazard rate”.

Positivamente correlata all’azzardo anche la dimensione del partner, che se

supera il doppio dell’altra azienda allora presenterà valore uno sotto la

colonna LARGE.

Nel caso la Joint Venture non fosse stata la forma preferita da uno dei

partecipanti, che era semplicemente interessato in una “partnership” allora la

38

variabile PART, positivamente correlata al rischio di fallimento della Joint

Venture avrà un valore di 1.

La standardizzazione, positivamente correlata compone la colonna SMKT, se

comprende maggioranza nominale o controllo congiunto allora presenterà la

colonna SMPOL (ed una maggiore instabilità)

Il livello di commercio inter-aziendale compone la colonna TRADE, TPOL in

caso di maggioranza nominale o controllo congiunto. 38

Altri elementi che analizzeremo come indicativi sono:

i costi di trasporto

il tasso di cambio.

Popolazione in giovane età

38

Instability of Market Penetration Joint Ventures: a Study of UK Joint Ventures in the European

Union, A.I. Millington and B.T.Bayliss, School of Management, University of Bath, Claverton

Down, Pergamon

39

IAS 28

Lo IAS 28 si applica alla contabilizzazione delle partecipazioni in società

collegate. La distinzione fra una società controllata, collegata, joint venture o

semplice partecipazione è basata sulla definizione di controllo congiunto e

influenza notevole.

L’influenza notevole è il potere di partecipare alle decisioni di governance

finanziaria e operativa all’interno dell’azienda, senza averne il controllo.

L’IAS 28 si applica nella contabilizzazione di quest’ultimo tipo di partecipazioni,

con i seguenti metodi:

Il Metodo del Patrimonio Netto prevede l’iscrizione della partecipazione al

costo, la rettifica per la variazione della quota di attività nette nella

partecipata, la quota di risultato netto della partecipata nel conto

economico.

Metodo del costo con conseguente iscrizione al costo, in conto economico

solo gli utili accumulati e distribuiti dopo l’acquisizione39

Metodo del Patrimonio Netto

Il metodo del patrimonio netto prevede l’iniziale iscrizione al costo con

successiva rettifica per registrare la quota di utili o perdite spettanti all’investitore

e maturati dopo l’acquisto.

La quota di risultato della partecipata di competenza della partecipante è rilevata

direttamente in conto economico.

I dividendi ricevuti diminuiscono il valore della partecipazione mentre rettifiche

per elementi non transitati per il conto economico come:

39

Principi Contabili Nazionali e Internazionali, PriceWaterHouseCoopers, Ipsoa, p. 398

40

Aumenti di capitale

Rivalutazioni di attività

Differenze di conversione di bilanci espressi in moneta diversa da quella

della società che detiene la partecipazione

La presenza di diritti di voto potenziali non condiziona la quota di pertinenza della

partecipante, definita sugli assetti proprietari attuali e non potenziali.

41

42

Capitolo Secondo

43

Introduzione

La tesi di laurea “Joint Venture, un’indagine per rilevare particolarità

organizzative e contabili” si occupa di analizzare un campione di aziende sulla

traccia di teorie e studi empirici passati.

Il primo capitolo del saggio descrive l’indagine teorica, il secondo capitolo illustra

il metodo di indagine e i risultati ottenuti.

Il campione analizzato si distingue per la sua originalità ed imperfezione,

caratteristiche che presentano dei vantaggi e relativi difetti. Le novantadue

operazioni di Joint Venture non sono selezionate casualmente e sono di

particolare interesse didattico, in quanto appartenenti a diversi settori.

Questa selezione è possibile tramite il sito del London Stock Exchange40

, che

nella sua sezione “Regulatory Services”41

ci permette di ricercare informazioni,

fino a tre anni precedenti, con particolari requisiti, formato e argomento.

Il Regulatory Service, cito la definizione data dallo stesso London Stock

Exchange, offre la possibilità alle aziende di attenersi ai propri doveri informativi

in Europa, Inghilterra e Stati Uniti42

, su una delle piattaforme più diffuse ed

utilizzate, Il sito LondonStockExchange.

40

http://www.londonstockexchange.com/home/homepage.htm

41 http://www.londonstockexchange.com/products-and-services/rns/regulatory/services.htm

42 Cito il London Stock Exchange “Giving you the power to fulfil your home market and

international obligations with a single partner. International filings use different processes and

formats. RNS offers a comprehensive service that enables you to meet your regulatory obligations

in the UK, Europe and the US, accurately, securely and on time. RNS has more experience of

filing regulatory announcements than any other organisation. We are the market leader in the UK

and work alongside other leading financial news distributors across the world. We distribute over

70 per cent of UK company news and results announcements and over 40 per cent of SEC filings

on behalf of FTSE 100 companies – over 1,000 announcements every day. With all this

experience, RNS is best placed to help you meet your regulatory requirements.”

http://www.londonstockexchange.com/products-and-services/rns/regulatory/services.htm

44

Sono informazioni attendibili e distribuite in un formato comune, offrono

particolare facilità di ricerca e sono classificate e verificate dal

LondonStockExchange.

Il campione raccoglie novantadue notizie di accordo fra aziende per creare Joint

Ventures e non garantisce la sua effettiva esecuzione o presenza nel bilancio.

Questo difetto informativo non è sempre risolvibile neppure ricercando all’interno

del bilancio delle società. L’assenza dell’accordo in bilancio non dimostra la sua

inesistenza, in quanto i bilanci dei “venturers” non devono specificare ogni

singolo accordo, ma illustrare il metodo di contabilizzazione e dare delle

informazioni generali, per esempio il totale delle attività e passività e gli accordi

di maggiore rilevanza.

Le società che adottano gli IAS/IFRS sono invece obbligate a dare particolari

informazioni nel caso abbiano aderito a delle operazioni di Joint Ventures, la

mancanza di tali informazioni è indice della non presenza di questi accordi.

Un’altro metodo di ricerca, adottato da Isabel Costa Lourenco e Jose Dias Curto

nell’“European Accounting Review, Determinants of the Accouting Choice

between Alternative Reporting Methods for Interests in Jointly Controlled

Entities” sarebbe quello di selezionare delle aziende in modo casuale, nel loro

caso dal London Stock Exchange FTSE All Shares, per poi ricercare quante fra

queste presentano operazioni di Joint Ventures all’interno del loro bilancio.

L’analisi di Isabel Costa Lourenco e Jose Dias Curto definisce quante aziende

all’interno dell’ FTSE All Shares adottino operazioni di Joint Ventures, mentre il

mio campione parte dalla fase successiva ed è costituito da operazioni

particolarmente interessanti, selezionate dal London Stock Exchange, su aziende

che fanno uso delle collaborazioni con particolare intensità.

Nel processo di catalogazione dei dati ho eliminato le Joint Ventures con

esecuzione pianificata dopo il 31/12/2010 e quelle disdette dal London Stock

Exchange.

45

Il bilancio non deve elencare tutte le operazioni, ma solo le più rilevanti, inoltre

l’informativa viene data riguardo ai totali delle attività e delle passività che non ci

permette nemmeno di stimare gli effetti del consolidamento. La lista parziale di

questi accordi è una semplice elencazione, che non ci dà informazioni sulla loro

importanza o nello specifico sulle caratteristiche dell’accordo.

In sintesi un’analisi delle operazioni di Joint Ventures iniziata dai documenti di

bilancio non porterebbe a nessun risultato, se non alla raccolta di alcuni dati

contabili (spesso non standardizzati, compatibili e comparabili), mentre il mio

metodo mi permette di svolgere entrambe le analisi.

Entrambi i campioni contengono informazioni parziali, mentre il

LondonStockExchange mi ha dato la possibilità di selezionare meglio il campione

di aziende da studiare, con la possibilità di adottare il metodo dei due studiosi

Portoghesi in una fase successiva.

La prima analisi studia Joint Ventures di particolare rilevanza nel

LondonStockExchange. La selezione del LondonStockExchange si è rilevata

migliore rispetto ad analisi di bilanci consolidati. Sebbene limitato dalla

parzialità di entrambe le fonti, prediligo una selezione fatta su tutto il mercato

borsistico anziché quella limitata ai dati dichiarati dalle aziende sulle proprie Joint

Ventures.

La migliore efficacia di questa impostazione metodologica sarà oggetto di

dimostrazione nella successiva fase di analisi empirica, dove, per studiare le

peculiari caratteristiche contabili, sarà necessario ritagliare un ulteriore perimetro

di indagine su un campione di studio costituito da sole venticinque aziende.

Dallo studio analitico di queste venticique aziende ho ottenuto un totale di

centotrentadue relazioni di Joint Ventures, escludendo tutte le operazioni di Joint

Ventures che all’interno del Bilancio non erano descritte in formato chiaro e ben

definito, ma semplicemente accennate nelle parti introduttive del bilancio.

46

Mantenendo questa proporzione il campione originario dovrebbe contenere

cinquecentotredici relazioni di Joint Venture.

La prima analisi riguarda novantadue operazioni di Joint Venture di cui

collezionerò nel corso della ricerca ottomilaottantacinque dati, catalogati su

centonove colonne, che cercano di standardizzare le informazioni creando un

compromesso fra la rilevanza delle informazioni e la realizzabilità del progetto di

ricerca.

Ogni operazione di Joint Venture presenta il coinvolgimento di tre soggetti,

classificati sotto le colonne Holding, Partner 1 e Partner 2.

Il primo soggetto (Holding) non è necessariamente una società Holding Inglese,

ma è la società quotata nel London Stock Exchange, che deposita la notizia

riguardante l’accordo di Joint Venture; seguono i due soggetti che hanno interessi

diretti nella Joint Venture Entity oppure nella Joint Operation o Assets.

Il campione è estremamente ricco di spunti di ricerca, i prossimi paragrafi

illustreranno più dettagli riguardo alla configurazione delle informazione per poi

illustrare i risultati della ricerca.

L’analisi empirica è caratterizzata da un campione di novantadue operazioni di

Joint Ventures, che verrà analizzato nel dettaglio per poi creare un secondo

campione di venticinque imprese.

I due campioni vengono analizzati in modo diverso, il primo tramite dati

economici di settore mentre il secondo sotto l’aspetto contabile e con metodi

diversi.

La prassi adottata nel primo campione di indagine è la seguente:

La catalogazione di tutte le informazioni contenute nel LondonStockExchange,

che costituisce un documento di circa quattrocentoquattordici pagine secondo uno

schema comune per tutte le novantadue operazioni.

47

L’estrapolazione di ulteriori informazioni dai database OECD e United Nations

per ottenere informazioni macroeconomiche riguardanti i settori e le nazioni di

appartenenza dei soggetti coinvolti nelle collaborazioni.

Alan S. Gutterman nel proprio libro International Joint Ventures distingue le

collaborazioni in: Ricerca e Sviluppo, Marketing e Produzione.

Ho assunto questa metodologia per svolgere il mio lavoro di ricerca, integrandola,

in qualche situazione, con altre classificazioni adottate in altri studi empirici.

Nello specifico gli studi di Gutterman vengono a volte integrati dalle analisi

empirici di Peter Lorange, A.I. Millington, B.T.Bayliss e altri con lo scopo di

identificare le caratteristiche principali delle Joint Ventures e arricchire il metodo

di analisi.

I requisiti fondamentali perché un metodo di analisi sia efficiente sono i seguenti:

La definizione dell’ambito della ricerca, con linee di sviluppo e obiettivi

basati principalmente sui documenti esposti nel primo capitolo della tesi

La creazione di gruppi e sottogruppi di informazioni a verifica dell’analisi

e della tesi sostenuta

Le informazioni riguardanti gruppi e sottogruppi devono essere disponibili

per la quasi totalità delle operazioni contenute nel database o per un

sottogruppo specifico di operazioni

La disponibilità delle informazioni deve essere gratuita e attendibile, da

fonti di certificate e istituzionali quali LondonStockExchange, United

Nations, OECD.

Il lavoro deve essere svolto con l’ottica di una ricerca in scala, con

l’utilizzo di strumenti informatici per evitare procedure ripetitive e

dispendiose perdite di tempo.

48

49

Tabella 9

109 informazioni

92 operazioni di

Joint Venture

Circa 8.085 dati, su un’area di 10.478

50

In sintesi:

1. Classificazione in:

a. Holding

b. Partners

c. Contratto

d. Ricerca e Sviluppo

e. Produzione

f. Marketing e produzione

g. Altre informazioni

2. I gruppi Holding, Partner 1 e Partner 2 raccolgono informazioni

riguardanti paese e settore rispettivamente della società Holding43

,

Partner 1, Partner 2 e dell’entità creata.

Queste informazioni originariamente in diversi formati, per esempio quello United

Nations, Oecd oppure London Stock Exchange, sono state rese compatibili tra

loro ed inserite nel database.

Alcune categorie, fra cui quella delle Holdings, presentano ulteriori

sottoclassificazioni, che sono state prese in considerazione nell’analisi per il

valore dei dati contenuti. Faccio riferimento al SubSector che ci dà una visione

più specifica del settore della Holding, o al SubCountry che riferisce di società

registrate in paesi quali Bermuda, Singapore e Isole Cayman.

3. I sottogruppi Ricerca e Sviluppo, Produzione, Marketing e Produzione

presenteranno ogni informazione sotto quattro prospettive:

a. Il paese e settore della Holding

b. Il paese e settore del Partner 1

c. Il paese e settore del Partner 2

d. Il settore del Partner 2 e il paese di destinazione della Joint

Venture

43

Coincide con il Partner 1 se prende direttamente parte alla Joint Venture

51

L’utilità di questo metodo è di poter comparare informazioni riguardanti i partners

coinvolti nella collaborazioni, evidenziando relazioni e confronti di rilevante

contributo informativo.

Il caso pratico di Rio Tinto Plc, società mineraria Inglese che crea una Joint

Venture in Australia, tramite la propria filiale Australiana (la Rio Tinto Limited)

con un partner Cinese Sinosteel Corporation.

Il metodo proposto permette di notare dettagli rilevanti come quelli sopra citati e

ottenere informazioni rispetto a ognuno di questi soggetti44

. Un altro caso è

quello Vimetco N.V. società metallurgica Olandese che tramite la propria filiale

Cinese Henan Zhongfu Industrial Co. Ltd crea una Joint Venture con la società

Cinese Chalco Henan Aluminium Fabrication Co., Ltd.

44

Il metodo di indagine esposto è ideato per un contesto informativo gratuito, accessibile,

completo e dettagliato.

I dati necessari devono essere distinti per settore e paese di appartenenza dei vari soggetti. Nel

caso di Rio Tinto erano necessarie informazioni in base alla distribuzione di risorse minerarie nel

mondo, allo sviluppo delle relative industrie di estrazione e ricerca e dati relativi ad esportazioni

ed importazioni di risorse. Il contesto teorico si è distinto da quello pratico per il continuo

compromesso fra l’informazione ricercata e quella ottenuta, spesso lacunosa. Dal database OECD

vengono esclusi paesi come Cina, India o altri paesi in via di sviluppo, che sono rilevanti per lo

studio delle Joint Venture. La suddivisione dei dati OECD è fatta per paese e settore di

appartenenza, ma spesso molti paesi offrono poche informazioni. Ho fatto quindi ricorso al

database mondiale United Nations. Il secondo database conteneva dati riguardanti la Cina ed altri

paesi in via di sviluppo, ma non le informazioni necessarie nello svolgere l’analisi e soprattutto

suddivise per settore aziendale. La condizione ulteriore è la sottoscrizione gratuita o ad un prezzo a

me accessibile. Il caso del database IEA, all’interno dell’OECD, che conteneva informazioni

riguardanti il settore energetico (che come quello minerario è un settore di grande interesse per il

mio studio), ma a cui non abbiamo accesso tramite la nostra sottoscrizione ai servizi informativi

offerti dal sito dell’OECD.

52

Illustrerò ora in dettaglio gli indici e i dati che compongono i sottogruppi di

Ricerca e Sviluppo, Produzione, Marketing e Produzione:

1. Ricerca e Sviluppo

IND R&S (VA) e IND R&S (PROD)

La spesa percentuale in Ricerca e Sviluppo in quel settore per paese in percentuale

del Valore Aggiunto o della Produzione nel 2005. OECD

TECH

La percentuale di spesa in Ricerca e Sviluppo di quel settore e paese sulla spesa di

ricerca e sviluppo del totale delle aziende nel 2005. OECD

PIL pro capite

Pil pro capite per nazione nel 2005. OECD

POP (2005)

Popolazione nel 2005. OECD

POP (2009)

Popolazione nel 2009, comprende dati riguardanti la Cina e altri paesi in via di

sviluppo. United Nations

R&D con Cina

Percentuale di spesa di Ricerca & Sviluppo sul Pil, comprende i dati Cinesi e di

altri paesi in via di sviluppo. United Nations

53

2. Marketing e Produzione

% Pop. Dai 20-29

Percentuale di popolazione fra i venti e i ventinove anni sul totale. OECD

Prod Growth

Crescita annua del lavoro misurato come rapporto fra costo medio del lavoro e

output medio orario45

, per nazione e macrosettore industriale (Manufacturing,

Industry, Construction, Trade, Transport and Communication, Financial and

Business Services, Market Services, Business Sector excl. Agriculture). OECD

Cost Growth

Crescita annua del costo del lavoro misurato come costo medio per unità, per

nazione e macrosettore industriale (Manufacturing, Industry, Construction, Trade,

Transport and Communication, Financial and Business Services, Market Services,

Business Sector excl. Agriculture). OECD

Tot Cost

Costi totali unitari in milioni di valuta nazionale46

.OECD

45

Cito la definizione dell’OECD “Unit labour costs measure the average cost of labour per unit of

output. They are calculated as the ratio of total labour costs to real output, or equivalently, as the

ratio of average labour costs per hour to labour productivity (output per hour). As such, a unit

labour cost represents a link between productivity and the cost of labour in producing output.”

46 Cito la definizione dell’OECD “The target variable for the quarterly indicator of total labour

costs is compensation of employees compiled according to the SNA 93. Where this variable is not

available a suitable proxy is sought, with the following general order of preference: gross wages

and salaries; labour cost index multiplied by an appropriate total labour input measure (i.e. total

hours worked or total employment / employees); average hourly / weekly / monthly earnings

multiplied by an appropriate total labour input measure”.

54

Tot Cost RO

Costi totali unitari in milioni di valuta nazionale misurati secondo la

produzione47

.OECD

DIST

Distanza fra i paesi Partners, calcolata sul sistema orario GMT.

47

Cito la definizione dell’OECD “The target variable for quarterly real output is constant price

value added compiled according to the SNA93. Where this variable is not available a production

index covering the respective economic activities is sought. In the interest of producing the longest

possible time series for the quarterly indicators, current series are often linked to related historical

time series provided to the OECD sometime in the past. The variables and their sources used for

each country are noted in the country metadata under the heading sources”.

55

Dopo aver completato il così definito database ho deciso di analizzare ventidue

aziende nel dettaglio registrandone ogni operazioni di Joint Venture e

informazione contabile. Il metodo di indagine presenta le seguenti informazioni:

Holding

Sintetizza i dati ottenuti dalla ricerca precedente riguardo alle società Holding

Partners

Sintetizzano i dati ottenuti dalla ricerca precedente riguardo alle società Partners e

in particolare il nome dell’entità creata.

Dati Contabili

I dati contabili raccolti dal bilancio sono Ebit, Utile Netto, Totale delle Attività e

Patrimonio Netto.

Indici

Gli indici contabili sono il Roa calcolato con l’EBIT, Leverage, Costo del

Debito48

e l’Implementation Cost causato dall’adozione del consolidamento

proporzionale.

Metodi contabili

La colonna IFRS definisce il metodo contabile cui è soggetta l’azienda, inoltre

segue l’applicazione del metodo Equity secondo l’IAS 31, contabilizzato secondo

costo o fair value e nello specifico le caratteristiche contabili riscontrate nella

contabilizzazione di Joint Controlled Assets e Operations.

48

Comunemente denominato WACC

56

Informazioni

La distinzione su ogni singola Joint Venture come Link o Scale49

, il tipo di

collaborazione perseguita e la capitalizzazione di mercato secondo i dati redatti

dal London Stock Exchange.

49

Come definito da Isabel Costa Laurenco e Jose Dias Curto nel European Accounting Review,

Determinants of the Accounting Choice between Alternative Reporting Methods for Interest in

Jointly Controlle Entities le Scale Joint Controlled Entities si distinguono dalle Link Joint

Ventures perchè eseguite fra aziende che appartengono allo stesso settore, fase produttiva o

distributiva o allo stesso mercato emergente. Le Link Joint Venture si distinguono perché ognuno

dei partner collabora fornendo competenze diverse. La prima sfrutta l’economia di scala creando

un’alleanza strategica, l’altra sfrutta competenze e punti di forza del proprio partner. Esempi sono

Rio Tinto, che si occupa dell’estrazione mineraria e quindi produzione collabora con Sinosteel

Corporation per la distribuzione della merce creando una Link Joint Venture.

57

Tabella 10

124 Joint Venture

28

Informazioni

58

Caratteristiche del campione

Il campione costituito sui dati del London Stock Exchange presenta una

maggioranza (64%) di Joint Venture Inglesi50

. Il grafico 851

sottostante

rappresenta la nazionalità delle società Holding, le società quotate all’interno del

London Stock Exchange e non obbligatoriamente di nazionalità Inglese. Tutte le

nazionalità hanno una distribuzione uniforme, tranne gli Stati Uniti, il Giappone

ed alcuni paradisi fiscali come le Isole Cayman e le Isole Bermuda.

Figura 8

Il grafico 9 esamina la nazionalità dei Partners della Joint Venture. Il 49% delle

società sono Inglesi. Il nuovo campione di indagine comprende 188 società

(anziche 94) fra cui tre società filiali con nazionalità diversa dalla propria Holding

Inglese, responsabili di una diminuzione del sei per cento52

. I restanti nove punti

50

Il 64% delle società quotate e il 49% dei partner totali sono Inglesi. I dati vengono estratti in

base a nazionalità e settore di appartenenza del partner, nel caso il database OECD non fornisca il

dato, viene sostituito dalla media nazionale. Avendo una maggioranza di società Inglesi alcune

società presenteranno lo stesso risultato sulla base di questo meccanismo di estrazione dei dati.

51 I grafici pivot applicano un filtro che contabilizza solo dati con una reiterazione maggiore di uno

52 Aegis Group PLC fa uso di Aegis Vizeus Cinese per creare una Joint Venture con la società

cinese Charm Comm. Inc., la già citata Rio Tinto PLC che sfrutta la filiale Australiana Rio Tinto

59

sono collegati al filtro applicato dai grafici pivot e al diverso soggetto indagato (al

paniere di 94 imprese precedenti aggiungiamo 94 nuove imprese). Acquistano

maggiore importanza Cina, Stati Uniti e Canada.

Figura 9

Nella Figura 12 notiamo come il 76% delle operazioni siano International Joint

Venture, seconda le collaborazioni fra società Inglesi con il 18%.

Limited e Baobab Resources PLC che tramite Capitol Resources Limitada (Mozambico) crea una

Joint Venture con Southern Iron Limited (Australia) in Zimbabwe. Questo cambiamento è

approssimabile intorno al 6%, essendo tre elementi in un campione raddoppiato. Il restante

cambiamento percentuale pari al 9% può essere imputato agli effetti dell’allargamento del

campione di studio e all’utilizzo di grafici pivot che escludono tutti gli elementi con reiterazione

minore di due.

60

Il confronto fra la Figura 10 e la Figura 11 evidenzia la diversa distribuzione

nazionale fra Partner 1 e Partner 2. Il primo, a causa del legame con la Holding

Quotata, nel 74% dei casi è di nazionalità Inglese, il secondo ha una distribuzione

uniforme, con un consistente numero di società Inglesi (25%) seguito da società

Cinesi, Statunitensi, Canadesi e Giapponesi.

Figura 12

Figura 10 Figura 11

61

Lo stesso ordine è mantenuta dalla Figura 14, che rappresenta i paesi di

investimento e ci fa pensare ad un stretto legame fra la nazionalità del Partner 2 ed

il paese di destinazione53

.

La nostra teoria è che nella maggior parte delle Joint Ventures presenti nel nostro

campione almeno uno dei due partners sia un partner “locale”. La Figura 6 mostra

come il 51% delle operazioni di Joint Ventures abbiano un partner locale, contro il

12% (un rapporto uno a cinque). Il 37% non è determinato, a causa della

mancanza di dati e la loro non comparabilità con dati riguardanti il paese dei

Partners. Il rapporto uno a cinque è coerente con l’ipotesi formulata, considerando

una distribuzione casuale sul 37% privo di dettagli, si perviene ad un campione

di cinquantanove aziende su novantadue.

Figura 13

53

Anche la Figura 9, che rappresenta la distribuzione delle nazionalità di tutti i 144 partecipanti

mantiene caratteristiche simili

62

Figura 14

Il settore principale nella Figura 15 è quello minerario seguito da costruzioni, Real

Estate, Energetico ed Elettronico.

Figura 15

63

Un dettaglio del settore Minerario ne chiarisce la composizione.

Figura 16

64

Le mie conclusioni sulle RJV

Come già evidenziato primo capitolo, le RJVs possono essere create per

molteplici motivi, ma il loro fine prioritario è lo scambio di conoscenze: Si tratta

nella maggior parte dei casi di tecnologie difficilmente cedibili o scambiabili a

causa di licenze ed il loro elevato contenuto tecnologico. La Ricerca e Sviluppo

per molte aziende comporta investimenti improponibili che possono essere

sopportati solo se suddivisi con altre imprese sotto l’ombrello protettivo

rappresentato un preciso schema legale. Quello offerto da un accordo di Joint

Venture, o Joint Operation e Joint Asset è comunemente accettato come il frame

work più adatto a questi scopi.

Delle tre forme di Joint Ventures prese in considerazione le RJV sono la categoria

di JV che forniscono e pubblicano il set di dati più completi ed accurati. La

creazione di RJV è considerata come la più efficace forma di collaborazione fra

partners che presentano le seguenti caratteristiche:

Alti costi di Ricerca e Sviluppo per cui è necessario trovare un partner con

cui condividere i costi

Disponibilità di risorse tecnologiche da offrire in condivisione in cambio

della collaborazione

Opportunità per posizione geografica. La collaborazione con partners

stranieri offre l’accesso a più mercati facilitando tutta le problematica

distributiva e offrire, in aggiunta, possibilità di ulteriori collaborazioni

con altre aziende.

Ambiente politico favorevole o avverso agli investimenti in Ricerca e

Sviluppo54

54

Farok J.Contractor, Peter Lorange, Cooprative Strategies in International Business, International

Business&Management, Pergamon p.197

65

All’interno del database OECD ho ricercato indicatori che comunicassero

informazioni sugli investimenti in Ricerca e Sviluppo nei settori e paesi cui

l’azienda apparteneva, seguendo le regole teoriche di analisi di autori come Peter

Lorange e altri.

Costo e rischio

Un vantaggio nella R&S e l’abilità di suddividere costi e rischi fra i partner.

Questo incentivo è maggiore per industrie che hanno maggiori costi di R&S e

rivalità tecnica. Gli indicatori presi come riferimento saranno l’intensita di R&S

secondo valore aggiunto e produzione nel settore e paese in cui la Joint Venture

opera (INDR&D), ed ha un effetto positivo sull’effettuazione delle Joint Venture.

Accesso alla tecnologia

La disponibilità di risorse tecnologiche e l’ambiente tecnologico del paese

ospitante, la disponibilità di scienziati e tecnici, l’accesso a informazioni e

infrastrutture delle telecomunicazioni. Viene preso a riferimento la percentuale di

spesa di ricerca e sviluppo in quel determinato settore e paese (TECH), il Pil pro

capite. Queste due variabili sono indicazioni positive.

Accesso al mercato

La possibilità di suddividere questi costi su più mercati condiziona il ROI. I

mercati possono essere domestici o stranieri, l’accesso può essere effettuato

tramite canali di distribuzione locali o internazionali. La popolazione del paese è

il primo indice generico di domanda, ma possiamo anche citare PIL pro capite. La

presenza della Joint Venture in mercati internazionali (INTL) è un’altra variabile

positiva, FPARTNER rappresenta l’esperienza del partner in

marketing&distribuzione internazionale, sono indicatori positivi.

66

Know-how

La presenza del know-how è una condizione neccessaria nei partners della Joint

Venture. Una ulteriore condizione nello svolgere una collaborazione in Ricerca e

Sviluppo è la protezione ed il mantenimento dei segreti industriali. Una azienda

leader nel settore per leadership tecnologica condividerà con cautela i propri

segreti industriali, il dato FTECH valuta la protezione legislativa in brevetti,

licenze e segreti industriali offerta dal paese, è una variabile positiva.

Minima efficienza

Un ulteriore disincentivo alla RJVs potrebbe essere il minimo livello di efficienza

nelle operazioni di R&D (MES) collegato alla decentralizzazione dei centri di

ricerca, a questo riguardo la distanza fra i vari partner e la società veicolo (DIST)

è una variabile negativa.

Politiche e regolamenti del paese

Leggi e regolamenti del paese ospitante possono incentivare o disincentivare le

Joint Venture. E’ risaputo che alcuni paesi incentivano, per esempio Brasile,

Francia, India e Giappone. Nel grafico è definita GOVT55

.

55

Farok J.Contractor, Peter Lorange, Cooprative Strategies in International Business, International

Business&Management, Pergamon p.197

67

Le Joint Venture Minerarie, Petrolifere e di Gas

Etichette di riga Conteggio di

Azienda

Coal 1

Altona Energy PLC 1

Exploration & Production 9

AfNat Resources Limited 1

Global Petroleum Ltd 1

JSC National Atomic Co. Kazatomprom 1

Niger Uranium Limited 1

Premier Oil PLC 1

Rio Tinto PLC 1

San Leon Energy PLC 3

General Mining 12

Antofagasta PLC 1

Baobab Resources PLC 1

Goldstone Resources Ltd 1

Hochschild Mining PLC 1

Kazakhmys PLC 1

Oxus Gold PLC 1

Red Rock Resources plc 1

Rio Tinto PLC 2

Stratex International PLC 1

Tata Steel Limited 1

Vane Minerals PLC 1

Gold Mining 4

Anglogold Ld 1

Central China Goldfields PLC 1

Mariana Resources Ltd 2

Integrated Oil & Gas 1

BG GROUP plc 1

Totale complessivo 27

Afnat Resources Limited forma una Joint Venture con la filiale di Rio Tinto

Limited, Rio Tinto Minerals Development Limited. Rio Tinto svilupperà i due siti

in Mozambico, posseduti dalla sua filiale Zambezi Niquel Mocambique Limitada.

68

Le due aziende formeranno una Joint Venture Entity di cui Rio Tinto

possiederà il 51%.

Dovrà finanziare per cinque milioni di dollari la Joint Controlled Entity o

eseguire uno studio di fattibilità dei siti per mantenere la quota del 51%.

Otterrà il 75% con uno studio di pre-fattibilità o con un finanziamento da

venti milioni di dollari.

I contributi successivi avverranno pro-rata

Rio Tinto si occuperà della gestione e organizzazione dell’impresa, nominandone

direttamente i responsabili e elaborando il piano operativo.

Lo studio del bilancio consolidato delle Joint Ventures di Afnat Resources rivela

che la maggior parte di queste operazioni sono create per ottenere le licenze e

suddividere con un ente locale i propri costi di esplorazione. I contratti prevedono

diverse opzioni per l’esecuzioni di ulteriori investimenti e aumento della propria

partecipazione nella Joint Venture. La presenza di opzioni all’interno dell’accordo

è una pratica comune anche ad altri settori. Nel settore farmaceutico è pratica

relativamente comune raggiungere, con incrementi di investimento, il controllo

maggioritario trasformando in questo modo la Joint Venture in una partnership

senza però un controllo congiunto della gestione.

Tabella 11

Entità Partner Caratteristiche

Zambia Zambezi Resources

Ltd.

Interesse e licenze in

cambio di studi

geologici

51% di interesse nei

permessi esplorativi nel

Sonkounkou,

Heremakono e Sabodala

Mineral Deposit

Limited

L’ottenimento dei

permessi si basa su due

opzioni:

1) MDL ottiene il 51%

con l’investimento di

500 mila nel primo

anno, 800 mila nel

secondo e 1.2 millioni

nel terzo

2) Afnat mantiene il

49% partecipando agli

69

investimenti di ricerca

geologica

Sadiola Mine in Mali Société d’Exploration

des Mines

d’Or de Sadiola , una

Joint Venture fra

IAMGOLD

Corporation e

AngloGold Ashanti

SEMOS può ottenere il

100% spendendo un

minimo di 500 milioni

di dollari nei primi due

anni e completando la

stima mineraria sul

giacimento.

Altona Energy PLC tramite la propria filiale Arckaringa Energy Pty Ltd forma

una Joint Venture con la società Australiana CNOOC New Energy International

Pty Ltd. CNOON NEIA è la filiale Australiana di CNOOC, una della maggiori

compagnie petrolifere Cinesi.

CNOOCC NEIA eseguirà un studio di fattibilità (totalmente a suo carico) sui

depositi.

Anglogold Ld forma una Joint Venture con Okimo per lo sviluppo del giacimento

Ashanti Goldfields Kilo in Congo. Okimo trasferisce i permessi di esplorazione ad

Anglogold, che ottiene l’86.22% in cambio della restituzione dell’area AGK di

circa il 30% nel corso di tre anni, per una quantità di 600 km2 l’anno. Anglogold

ha la possibilità di svolgere esplorazioni su ulteriori aree a proprio costo su un

programma concordato congiuntamente fra i partners.

Baobab Resources crea una Joint venture con la filiale di Southern Iron Limited,

Capital Resources (Mozambico) per sviluppare il sito Changara.

Southern Iron è una società Australiana non quotata con elevate conoscenze ed

esperienza nello sviluppo di siti minerari Sud Africani. La Joint Venture si

compone di quattro stadi, due primi investimenti da 1.5 milioni di dollari e

successivamente opzioni per ottenere il 65 e 85% della Joint Venture tramite

l’esecuzione di studi di fattibilità.

70

Hochschild firma un accordo di Joint Venture per la proprietà Inmaculada con

International Minerals Corporation per sviluppare il progetto Inmaculada.

Hochschild detiene il sessanta percento del sito Inmaculada in Perù. Inmaculada è

un deposito di oro e argento da ventimila ettari.

Kazakhmys crea una Joint Venture con la società Cinese Jinchuan sullo sviluppo

del giacimento di rame Aktogay. Jinchuan ha acconsentito ad acquistare il

quarantanove percento per 120 millioni di dollari e l’esecuzione con Kazakhmys

di uno studio di fattibilità sul giacimento.

Mariana Resources, una società Cilena specializzata nell’esplorazione e sviluppo

di giacimenti ha formato una Joint Venture con la società Statunitense Cliffs

Natural Resources Inc. per esplorare il deposito minerario SCM Mariana nel Nord

del Cile. Cliffs dovrà eseguire un’esplorazione da due milioni di dollari per

ottenere il cinquantuno percento di Sociedad Contractual Minera Mariana, il

veicolo della Joint Venture. L’esecuzione di ulteriori esplorazioni e prevista per

entrambe le parti in cambio di maggiori interessi nella società veicolo.

Il management e la direzione dell’impresa è svolta congiuntamente.

Tabella 12: Le Joint Venture di Antofagasta Plc

Sector

Partners 2 Tipo contratto

Link

quota

1

quota

2

In

Mining Barrick Gold

Corporation

Tethyan Copper

Company Limited

Link 50% 50% Pakistan

Mining Empresa Nacuinal

del petròleo of

Chile

Energia Andina S.A. Link 60% 40% Chile

Mining Duluth Metals Twin Metals Minnesota

LLC

Scale 40% 60% United

States

71

Rio Tinto è l’azienda con il maggior numero di Joint Venture Produttive fra le

società minerarie. Nel secondo campione conta trentadue operazioni di Joint

Ventures.

Analizzando nel dettaglio il bilancio consolidato possiamo notare come la

maggioranza delle sue Joint Ventures sono registrate in Australia tramite la

propria filiale Rio Tinto Limited, seguono Canada, Indonesia e Sud Africa.

Tabella 13: Le Joint Venture di Rio Tinto Plc

Sector

Entità

Paese 2

quota 1

quota 2

In

Mining Boyne Smelters

Limited

Australia 59% 41% Australia

Mining Leichhardt Coal

Pty Limited

Australia 45% 55% Australia

Mining Queensland

Alumina Limited

Australia 80% 20% Australia

Mining Miniera

Escondita

Limitada

Chile 30% 70% Chile

Mining New Zealand

Aluminium A.S.

New Zealand 79% 21% New Zealand

Mining Sor-norge

Aluminium A.S.

Norway 50% 50% Norway

Mining Sohar Aluminium

Company L.L.C.

Oman 20% 80% Oman

Mining Richards Bay

Titanium Pty Ltd

South Africa 38% 62% South Africa

Mining Richards Bay

Mining Pty Ltd

South Africa 39% 62% South Africa

Mining Chalco Mining

Inc

United States 36% 64% -

Mining Pechiney

Reynolds Quebec

Inc.

United States 37% 63% -

72

Mining Tomago

Aluminium Joint

Venture

Australia 52% 48% Australia

Mining Bengalla Australia 30% 70% Australia

Mining Blair Athol Coal Australia 71% 29% Australia

Mining Clermont Coal Australia 50% 50% Australia

Mining Hail Creek Australia 82% 18% Australia

Mining Kestrel Australia 80% 20% Australia

Mining Mount Thorley Australia 61% 39% Australia

Mining Warkworth Australia 42% 58% Australia

Mining Northparkes

Mine

Australia 80% 20% Australia

Mining Gladstone Power

Station

Australia 42% 58% Australia

Mining Robe River Iron

Associates

Australia 53% 47% Australia

Mining Hope Downs Joint

Venture

Australia 50% 50% Australia

Mining Hlsmelt Australia 60% 40% Australia

Mining Consorcio de

Aluminio

Maranhao

Brasil 10% 90% Brasil

Mining Alouette Canada 40% 60% Canada

Mining Diavik Canada 60% 40% Canada

Mining Grasberg

expansion

Indonesia 40% 60% Indonesia

Mining Graberg 40% 60% Indonesia

Mining China 53% 47% Guinea

Mining China 49% 51% China

73

Mining China 60% 40% Australia

Figura 17

L’azienda contabilizza le Joint Controlled Entities con il metodo Equity, mentre

per le Joint Operation o Joint Assets il consolidamento avviene per le attività,

passività, costi e ricavi di competenza.

74

Figura 18

Le Joint Ventures esplorative registrano un significativo aumento dal 2002 al

2007.

Le Joint Ventures Minerarie sono intraprese in molti casi da società giovani in

cerca di finanziatori e di know how tecnico. Le grandi società perseguono

accordi di J.V. normalmente per ottenere licenze e trovare collaboratori locali

nell’attività di esplorazione. Verificherò nella Tabella 15 l’ipotesi di Angus

Macdonald, secondo cui le società minerarie in difficoltà finanziarie fra il 2007 e

il 2010 hanno usato operazioni di Joint Ventures per rifinanziarsi . Gli indici scelti

per valutare la situazione patrimoniale delle società sono il leverage paragonato

con la media dell’industria, Quick, Current Ratio e Autocopertura delle

immobilizzazioni.

Tabella 14

Leverage Current Ratio Autocopertura delle

Immobilizzazioni

75

Tabella 15

Partner CR AI LEV ATT N-Corr

a Corr

Niger Uranium Limited 446,2414 8,5671 0,0020 0,1319

Mariana Resources Ltd 1,8782 2,7786 0,0358 0,5324

Central China Goldfields

PLC 19,8124 3,0984 0,0360 0,4525

Altona Energy PLC 6,7724 1,1931 0,0571 3,8274

GoldStone Resources Ltd 6,6999 33,5691 0,1702 0,0261

Red Rock Ltd 0,8875 0,9548 0,2439 5,3292

Baobab 3,4908 62,4190 0,2495 0,0130

Kazakhmys PLC 2,2446 1,0153 0,3378 2,7914

Vane 5,7489 1,2874 0,3518 1,3509

Afnat Resources Limited 4,0179 0,8786 0,4474 3,6812

Antofagasta PLC 5,3148 1,1332 0,5397 1,3426

Rio Tinto Plc 1,8193 0,7315 0,6959 4,1585

Hochschild Mining PLC 3,0731 0,9911 0,8328 1,2248

AngloGold Ashanti

Limited 1,7810 0,5278 1,3175 4,4782

Le società minerarie sono minimamente indebitate e la maggioranza presenta

valori positivi nel Current Ratio e nell’Autocopertura delle proprie

Immobilizzazioni. La teoria di Mcdonald, che teorizza le JV come una soluzione a

società con problemi di finanziamento; non trova riscontro nella struttura

patrimoniale di tutte le imprese analizzate in questo segmento di mercato.

La maggioranza delle imprese raggiunge la copertura delle proprie

immobilizzazioni che quindi autofinanzia in modo autonomo.

Queste società non presentano esplorazioni capitalizzate in stato patrimoniale

(Tabella 16) (Kazakhmys PLC è un’eccezione) o la voce non è presentata perché

irrilevante.

76

Le esplorazioni non rilevanti non sono presentate in bilancio, diversamente

modificano l’attivo non corrente e la società non raggiunge l’autocopertura56

.

Tabella 16

Partner AI Esplorazioni % ATT N-C

AngloGold Ashanti Limited 0,5278

Rio Tinto Plc 0,7315

Afnat Resources Limited 0,8786 46,6980 65,73%

Red Rock Ltd 0,9548 0,2956 3,28%

Hochschild Mining PLC 0,9911 161,8110 17,66%

Kazakhmys PLC 1,0153 439,0000 5,42%

Antofagasta PLC 1,1332

Altona Energy PLC 1,1931

Vane 1,2874

Mariana Resources Ltd 2,7786

Central China Goldfields PLC 3,0984

Niger Uranium Limited 8,5671

GoldStone Resources Ltd 33,5691

Baobab 62,4190

Niger Uranium capitalizza le spese di esplorazione nelle immobilizzazioni

intangibili e al loro completamento le trasferisce nelle immobilizzazioni tangibili.

Il dettaglio su Niger Uranium confuta anche la mia teoria, le spese di esplorazioni

costituiscono la totalità delle immobilizzazioni intangibili e il 95% delle attività

non correnti(11% sul totale delle attività).

56

L’IAS 1 paragrafo 29-31 Rilevanza e aggregazione: ogni classe di voci simili deve essere

esposta distintamente nel bilancio e aggregazione per voci non rilevanti

77

Tabella 17

Azienda

Esplorazioni Licenze

Minerarie

acquistate da

terzi

Intangible

Assets

% dei N-

Current

Assets

Niger

Uranium 4,825 Milioni

di US$

4,705 Milioni

di US$

4,825

Millioni di

US$

95%

La prossima tabella (la tabella 19) indaga nel dettaglio la situazione patrimoniale

delle società, il valore delle eplorazioni, il loro peso sull’Attivo e il non corrente,

notificando se la voce non viene esplicitamente distinta. Le voci esposte in rosso

sono esplorazioni che vengono ricomprese all’interno delle immobilizzazioni

intangibili, quelle in blu contabilizzate in conto economico.

Le aziende che non esplicitano il peso delle esplorazioni in Stato Patrimoniale

raggiungono l’autocopertura delle immobilizzazioni e si ritrovano al di sopra della

relativa mediana (1.19), non presentano il valore delle esplorazioni separatamente

in Stato Patrimoniale, ma la media del loro peso sul totale dell’attivo è maggiore

(22.26%) di coloro che ne danno informazione.

Tabella 18

Valori statistici dell’autocopertura

media 8,18

Mediana 1,19

deviazione standard 17,18

media peso nere 11,44%

media peso rosse 27,26%

78

Tabella 19

Partner 1 CR AI LEV ATT

N-

Corr a

Corr

Esplorazioni Concessioni Peso

Esplorazioni

Peso

sull'attivo

AngloGold Ashanti

Limited 1,7810 0,5278 1,3175 4,4782 17,0000 0,22% 0,18%

Rio Tinto Plc 1,8193 0,7315 0,6959 4,1585 307,0000 0,34% 0,28%

Afnat Resources Limited 4,0179 0,8786 0,4474 3,6812 46,6980 65,73% 51,69%

Red Rock Ltd 0,8875 0,9548 0,2439 5,3292 0,2956 3,28% 2,76%

Hochschild Mining PLC 3,0731 0,9911 0,8328 1,2248 161,8110 17,66% 9,72%

Kazakhmys PLC 2,2446 1,0153 0,3378 2,7914 439,0000 5,42% 3,99%

Antofagasta PLC 5,3148 1,1332 0,5397 1,3426 125,7000 185,5000 1,89% 1,08%

Altona Energy PLC 6,7724 1,1931 0,0571 3,8274 10,0390 99,05% 78,53%

Vane 5,7489 1,2874 0,3518 1,3509 3,0198 60,63% 34,84%

Mariana Resources Ltd 1,8782 2,7786 0,0358 0,5324 4,8065 74,01% 25,71%

Central China Goldfields

PLC 19,8124 3,0984 0,0360 0,4525 2,0118 39,51% 12,31%

Kefi Minerals Plc 6,2083 3,5481 0,2913 0,2792 0,00% 0,00%

Niger Uranium Limited 446,2414 8,5671 0,0020 0,1319 4,8250 94,26% 10,98%

GoldStone Resources Ltd 6,6999 33,5691 0,1702 0,0261 0,1345 735,74% 18,73%

Baobab 3,4908 62,4190 0,2495 0,0130 1,3670 4923,62% 63,13%

79

80

L’autocopertura diventa particolarmente alta per Niger Uranium Limited e GoldStone

Resources. Queste società non capitalizzano le esplorazioni e presentano un Attivo non

corrente bassisimo.

Tabella 20

Azienda Attivo Corrente Attivo non

Corrente

Esplorazioni

GoldStone

Resources

Ltd

0,6999 0,0183 0,1345

Baobab 2,1377 0,0278 1,3670

Molte aziende nonostante il notevole peso delle Esplorazioni (che raggiungono 99%

dell’attivo) decidono di non esporle in conto economico separatamente, ma all’interno

delle immobilizzazioni intangibili.

Le società minerarie sono società in ottima salute patrimoniale, scarsamente indebitate,

ma probabilmente non sono incitate ad esporre spese di esplorazioni che possono

costituire un fattore aleatorio nella gestione e pesano enormente nell’attivo non corrente

di queste società. L’autocopertura delle immobilizzazioni è inversamente proporzionale

alle quantità di spese esplorative svolte dall’azienda, tali da considerare il peso

sull’attivo irrilevante. La tabella sembra suggerire che le aziende minerarie non

raggiungano l’autocopertura per le esplorazioni. Il peso delle esplorazioni sull’attivo (o

sull’attivo non corrente) non è rilevante, perché le società che svolgono meno

esplorazioni, presentano bassi valori di magazzino (o inesistenti) e il peso delle

esplorazioni rimane particolarmente alto.

81

Tabella 21

Azienda Magazzino Peso sul Corrente

Rio Tinto Plc 4.756,0000 22,16%

Kazakhmys

PLC 585,0000 2,17%

Vane 0,4322 11,73%

Le particolarità contabili delle Joint Venture Minerarie

Nelle Joint Ventures minerarie, le imprese che adottano gli IAS/IFRS, se il volume di

affari è significativo devono revisionare le politiche contabili nel seguente dettaglio:

Politiche di svalutazione

Metodi di valutazione del magazzino

Fondi di dismissione e smaltimento

Disclosure delle politiche di esplorazione e valutazione delle spese

Altri aspetti contabili rilevanti per le società minerarie

Un “carried interest” permette ad uno dei partners di apportare maggiori capitali da

investire ricompensati tramite diritti sulle risorse minerarie.

La “carrying party” deve capitalizzare l’interesse e ammortizzarlo per unità di

produzione; per la “carried party” l’accordo nella sostanza si riduce a una transazione

finanziaria.

La “carried party” contabilizzerà una passività pari alle risorse che deve consegnare, se

l’accordo prevede la consegna di futuri volumi di produzione, esentandosi da sostenerne

attività, spese e passività relative dovrà essere effettuato un’impairment dell’interesse

residuo nel deposito.

82

83

Capitolo Terzo

84

Il secondo campione di analisi

Il campione iniziale di novantadue operazioni di Joint Ventures è molto più

esteso, indagare ventidue operazioni mi ha portato ad ottenere centoventiquattro

Joint Ventures, ne deduco che il campione originario contenga circa cinquecento.

Analizzerò questo nuovo paniere di aziende nel dettaglio contabile.

L’approccio alternativo consiste nel creare un campione alternativo di ventidue

aziende in differenti settori merceologici , anziché focalizzarsi solo su un singolo

settore57

.

Ho selezionato aziende che presentano i valori massimi e minimi di otto

indicatori, riducendo il numero di aziende a quelle che utilizzano le Joint Ventures

con particolare intensità ed escludendo aziende per le quali i dati sono scarsi

generando un campione statistico con la stessa base di informazioni

Il campione viene selezionato in base ai seguenti principi:

57

In questo caso il settore minerario che conta il maggior numero di operazioni

85

Indice di Ricerca e sviluppo in percentuale sul Valore Aggiunto

L’indice di Ricerca e Sviluppo sul Valore Aggiunto è ottenuto sulla base della

nazione e micro settore di appartenenza dell’azienda. Il dato riguarda quattro

diversi soggetti, la colonna verde la Holding quotata, IND R&S 1 il partner 1,

IND R&S 2 il partner 2 e IND R&S 3 il paese di destinazione. Le società

vengono selezionate sulla base di IND R&S, due società con il valore massimo e

due con il valore minimo.

Indice di Ricerca e Sviluppo calcolato sulla Produzione

L’indice di Ricerca e Sviluppo calcolato sulla produzione è un valore percentuale,

di importo minore rispetto al precedente, ottenuto dal settore e nazionalità

dell’azienda. Le società vengono selezionate sulla base di IND R&S (PROD) 1,

che ci fornisce l’intensità degli investimenti di ricerca e sviluppo del partner 1.

86

Questi indici (IND R&S VA e IND R&S PROD) non sono disponibili per alcune

nazioni e settori (per esempio la Cina). A tal fine ho generato un ulteriore indice

R&D con Cina (2005) che comprende anche questi dati.

R&D con Cina (2005) è un dato meno significativo del precedente, perché la sua

estrazione dipende solo dalla nazionalità dell’azienda e non dal settore. Il dato

precedente ha un buon valore informativo perché è ottenuto anche dal settore. E’

presumibile che in settori diversi dello stesso paese gli investimenti cambino

notevolmente.

Il particolare interesse per gli indici di ricerca e sviluppo è strettamente collegato

alle R&S Joint Venture, la cui formazione è conseguente ad investimenti e, o alla

presenza di Know How in un determinato paese/azienda. Possiamo osservare

come la querry selezioni con successo due aziende con alti livelli di ricerca che

svolgono RJVs, è il caso di Astrazeneca, Toshiba e Dow Chemicals.

Pil pro capite

Vengono selezionate le aziende in base al PIL pro capite 3 del paese in cui viene

creata la Joint Venture, nel caso degli Stati Uniti pari a 0.04 e del Chile 0.01.

Il Pil Pro Capite è indice di potere di acquisto, può indicare (ma non ne

garantisce) la presenza di una Joint Venture a fini distributivi (nella teoria definita

Marketing Joint Venture).

Scegliendo le aziende con valori massimi e minimi manteniamo il campione

statistico intatto e notiamo come l’indice basso di PIL pro capite può indicare

un’azienda non interessata a distribuire in quel paese. Mariana Resources Ltd è

87

interessata nelle risorse minerarie e il basso PIL pro capite è una delle

caratteristiche di molte aree ricche di risorse, ma sottosviluppate58

.

Percentuale di popolazione fra i 20-29 anni

%POP.3 20-29 rappresenta la percentuale della popolazione compresa fra i venti

e i ventinove anni nel paese di destinazione della Joint Venture, mentre TOTAL

COST 1 e 3 i costi totali unitari del paese originario e di destinazione.

Le operazioni di Joint Ventures vengono selezionate su %POP.3 20-29 e

TOTAL COST 3 con l’obiettivo di trovare paesi di particolare interesse per

l’offerta di forze produttive a basso costo. Questo indicatore, affiancato ai costi

totali unitari e alla crescita annua dei costi unitari non evidenzia operazioni di

Joint Ventures Produttive (eccezione per la Compagnie de Saint Gobain). Vane

58

Ne sono esempio l’Africa, il Medio Oriente e il Sud America. Molti paesi in sviluppati sono

ricchi di risorse minerarie o energetiche (Stati Uniti, Canada, Norvegia) e il PIL pro capite non è

indice di quantità di risorse in un paese. Sfortunatamente non sono disponibili dati precisi su

questo tipo di risorse, ma in questo caso è possibile affermare che un’azienda che crea una Joint

Venture in un paese sottosviluppato può essere interessata a una Joint Venture Produttiva legata a

bassi costi di produzione o presenza di risorse minerarie o energetiche. Il ragionamento viene fatto

per esclusione fra le tre categorie da me definite nel capitolo teorico: Joint Venture Produttiva,

Distributiva e di Ricerca e Sviluppo.

88

minerals investe in Messico per la presenza di risorse minerarie e non ha

particolari interessi nell’efficienza produttiva del paese. L’analisi non ottiene i

risultati sperati a causa della mancanza di dati riguardanti i paesi in via di sviluppo

(come per esempio la Cina) e i bilanci non considerano le Joint Ventures

Produttive come tali, ma “subsidiary” (fornitori) a cui non è applicato l’IAS 31 o

altri principi contabili internazionali relativi alle Joint Ventures.

Per quanto sopra descritto ne deriva che il successivo filtro dovrà includere queste

aziende ed escludere le , filiali (quindi le Joint Ventures Produttive).

89

Distanza

L’ulteriore parametro distingue le Joint Ventures in base alla distanza.

Diversi teorici sostengono che la distanza influisca sul tipo di Joint Ventures

incitando i Partners a suddividere l’investimento creando una Joint Venture

Distributiva e una Produttiva.

La distanza e gli elevati costi di trasporto possono spingere il partner a dislocare la

produzione, ma in casi diversi è di particolare interesse studiare le motivazioni

della collaborazione.

90

Capitale

Mkt Cap £m rappresenta la quotazione di mercato dell’azienda in millioni di

Sterline. Una bassa capitalizzazione borsistica non è un indice negativo, ma può

essere causata dalla crisi aziendale e perdita di fiducia degli investitori. I gruppi di

maggiore dimensione presentano un numero cospicuo di Joint Ventures.

91

In Cina

Molte delle analisi precedenti non includevano dati riguardanti la Cina, per questo

motivo tenterò di eliminare questa imperfezione includendo aziende che hanno

investito in Joint Venture59

.

59

Alternative Energy Limited è una società con sede a Singapore, il suo bilancio è redatto in un

formato anomalo, i revisori legali dei conti attestano la corretta tenuta della contabilità, ma il

possibile venir meno della continuità aziendale, nonostante ciò e nonostante l’azienda affermi di

adottare gli IAS IFRS non si specificano con che approssimazione, valuta vengano rappresentate

le voci nel bilancio e i valori consolidati sono minori della capogruppo, il che fa intuire una

diversa approssimazione. Per questi motivi Alternative Energy Limited è stata successivamente

esclusa dal paniere per difficoltà di analisi.

92

Figura 19

93

Un paragone fra i due campioni

La fase successiva consiste nel verificare se il metodo di selezione del campione,

precedentemente definito ed applicato mantenga le caratteristiche originarie del

campione di partenza. Vengono analizzate tre principali caratteristiche: il Settore,

la nazionalità dei Partners e la nazione in cui si crea la Joint Venture Entity.

Ognuno è rappresentato da due grafici, che sintetizzano60

i risultati del secondo

paniere d’aziende (ottenuto selezionando le aziende del campione originario) e

quello iniziale. I settori non cambiano in modo radicale.

-

Figura 20 Grafico Pivot per valori maggiori di 1

Il campione originario ha le stesse caratteristiche di quello derivato, mentre il

settore più diffuso è quello minerario, con il trentadue per cento delle operazioni.

Il vecchio campione poteva vantare la quasi maggioranza assoluta (48%) e

diminuisce del sedici per cento.

60

Con notevole approssimazione, svolta tramite filtri che contabilizzano solo elementi con un data

reiterazione all’interno del campione. Questa semplificazione è necessaria a causa della diversa

dimensione dei due campioni (trentacinque elementi anziché novantadue) e alla necessità di sintesi

94

Figura 21 Grafico Pivot per valori maggiori di 4

I criteri utilizzati nella selezione del paniere sono indici di Ricerca e sviluppo,

popolazione, Prodotto Interno Lordo, costi unitari, capitale e distanza fra i

partners, ma non le risorse naturali presenti nel paese di investimento,

import/export di materie prime ed altri indicatori non disponibili, ma in grado di

indicare Joint Venture minerarie ed energetiche. La selezione del paniere è

particolarmente svantaggiosa per il settore minerario e le motivazioni che hanno

indotto ad una diminuzione del sedici per cento sono:

Il settore Mining rappresenta il sessantatre per cento delle operazioni nel

campione originario, ma molte hanno molteplici Joint Ventures. Il

ripescaggio di una società comporta l’inclusione di tutte le operazioni di

Joint Venture.

Le società minerarie hanno un capitale alto61

e sono ripescate nella

selezione secondo capitale.

61

Nove fra le venti società con maggiore capitalizzazione appartengono al settore minerario nel

mio campione di novantadue aziende

95

“Construction and Material” e “Software and related services” hanno distribuzioni

simili al campione originale, mentre gli altri settori non superano i quattro

elementi e non vengono rappresentati, la loro presenza all’interno del campione è

casuale.

Figura 22 Grafico Pivot senza filtro

I paesi presentano una distribuzione simile, sia nel partner uno sia nel partner due.

Il partner uno mantiene la maggioranza di nazionalità Inglese, seguita da Cina,

Giappone, Stati Uniti e India. Nel nuovo paniere notiamo un notevole aumento

della presenza di partner Giapponesi, collegato alla presenza di Toshiba con

quattro Joint Venture. I partner due, per motivi già affrontati nei paragrafi

precedenti presentano un distribuzione di nazionalità più uniformi.

96

Figura 23 Grafico Pivot per valori maggiori di 1

Figura 24 Grafico Pivot senza filtro

Il nuovo campione registra un aumento dei partner Cinesi, causato dalla loro

selezione intenzionale nel campione, l’aumento di partner Giapponesi a causa

97

delle Joint Venture intra nazionali create da Toshiba e conseguente diminuzione

di Inglesi e Statunitensi.

Figura 25 Grafico Pivot per valori maggiori di 1

I paesi di investimento sono l’ultima fondamentale analisi, molte caratteristiche

delle Joint Venture dipendono dal paese di investimento che fortemente influisce

sul tipo e le motivazioni delle sua creazione.

Figura 26 Grafico Pivot per valori maggiori di 1

98

Nel nuovo campione notiamo come gli investimenti più consistenti vengano svolti

in Cina, Stati Uniti, Giappone ed Inghilterra. Il campione originario presenta una

maggiore uniformità, collegata al maggiore numero di rilevazioni.

Figura 27 Grafico Pivot per valori maggiori di 1

Cina, Inghilterra, Stati Uniti costituiscono elementi prevalenti anche all’interno

del campione originario.

L’analisi evidenzia come il metodo utilizzato per restringere il mio campione di

studio non abbia intaccato la maggior parte delle proporzioni originarie del

campione, ma perseguendo i miei obiettivi di costituire il campione con i casi più

interessanti e appartenenti a realtà variegate e diverse. Il nuovo campione presenta

una maggiore uniformità nei settori, grazie alla eliminazione dal campione

originario di molte operazioni di Joint Ventures minerarie (che costituiscono il

quarantotto percento del totale). Il metodo di selezione presenta dei difetti, la

decisione di includere le Joint Venture Cinesi ha intaccato l’omogeneità del

campione e poi risultato inutile. Le Joint Venture Produttive vengono escluse dal

campione essendo classificate contabilmente come fornitori e non operazioni di

Joint Venture.

Il mio giudizio finale su questa selezione è positiva perché rende il mio lavoro di

analisi realizzabile in un tempo determinato.

99

100

Gli obiettivi di analisi nel secondo campione

Il secondo campione, analizzato dal punto di vista contabile indaga ventidue

aziende del campione originario (trentacinque operazioni di Joint Venture)

all’interno del loro bilancio consolidato, per poi contare centoventiquattro

operazioni di Joint Venture. Il risultato è esposto nella Tabella 19.

Gli obiettivi su cui si basa l’indagine sono molteplici:

Catalogare tutte le operazioni di Joint Venture62

tramite la lettura dei

bilanci consolidati e creare delle stime generali riguardanti il nuovo

campione

Individuare casi in cui le Joint Venture vengono utilizzate con intensità

anomala, capire le motivazioni, analizzare i metodi contabili e cercare

teorie che le descrivino

Ispirandosi al lavoro svolto da Isabel Costa Lourenco e Jose Dias Curto

nell’“European Accounting Review, Determinants of the Accounting

Choice between Alternative Rerporting Methods for Interests in Jointly

Controlled Entities” svolgere un’analisi simile e cercare una correlazione

con il metodo contabile adottato.

Ad ognuno di questi punti verrà dedicato un paragrafo.

62

Avvicinandosi il più possibile al numero reale, oppure, facendo affidamento al metodo di

selezione dei bilanci consolidati, alle più rilevanti.

101

Tabella 22

124 Joint Venture

28

Informazioni

102

Le caratteristiche del secondo campione

La figura 28 e la figura 29 illustrano due aspetti molto simili. La figura 28

rappresenta la suddivisione dei settori fra le ventiquattro aziende che compongono

il campione, mentre la figura 29 contabilizza ogni rapporto di Joint Venture per

individuare quali settori utilizzano queste collaborazioni con più intensità.

Il settore mining costituisce un settore prevalente nella figura 28, con cinque

aziende (Altona, Antofagasta, Mariana Resources, Rio Tinto, Vane Minerals). I

restanti settori si suddividono omogeneamente rappresentati da due o tre aziende

(nel caso pesino l’otto per cento) oppure un’azienda.

Figura 28

Il settore mining aumenta di dieci punti percentuali e la suddivisione dei restanti

settori perde omogeneità. Da questi risultati è ormai evidente che la mia analisi si

concentrerà principalemente in tre settori, il settore Minerario, Real Investment

Trust, Construction & Materials e Industrial metals.

103

Figura 29

I settori che hanno registrato il maggiore aumento sono:

Settore Numero di

Aziende

Percentuale di

settore

Intensità

Joint

Venture

Aumento

Mining 5 21% 31% 10%

Real Estate

Investment

Trusts

1 4% 13% 9%

Construction &

Materials 2 8% 17% 9%

Industrial

Metals 3 8% 16% 8%

Totali 11 41% 77% 36%

Tabella 23

Riepilogando il lavoro svolto fin ora, siamo partitia da trentacinque anziende

selezionate dal primo campione, composte da ventidue diverse Holding.

L’indagine nei bilanci ci ha portato ad ottenere centotrentadue operazioni di Joint

Venture registrate in bilancio.

Undici aziende di queste ventiquattro (il 41%) vantano il settantasette percento

delle Joint Venture. Le seguenti tabelle pivot illustrano all’interno di questi

quattro settori principali quali aziende hanno più opearazioni di Joint Venture.

104

Sector Mining

Etichette di riga Conteggio di Azienda senza $

Rio Tinto PLC 32

Antofagasta PLC 3

Mariana Resources Ltd 3

Vane Minerals PLC 2

Altona Energy PLC 1

Totale complessivo 41

Tabella 24

Sector Real Estate Investment Trusts

Etichette di riga Conteggio di Azienda senza $

Land Securities Group

Plc 17

Totale complessivo 17

Tabella 25

Sector Industrial Metals

Etichette di riga Conteggio di Azienda

senza $

OAO Severstal 11

Vimetco N.V. 10

Totale

complessivo

21

Tabella 26

Sector Construction & Materials

Etichette di riga Conteggio di Azienda senza $

Morgan Sindall Group 17

Compagnie de Saint-Gobain 5

Totale complessivo 22

Tabella 27

Rio Tinto Plc, Land Securities Group Plc e Morgan Sindall Group sono le aziende

che presentano il maggiore numero di Joint Venture. L’analisi che segue

105

approfondirà le motivazioni e le caratteristiche delle Joint Venture create in questi

settori tramite l’analisi del Bilancio Consolidato e la ricerca di studi di settore.

106

Il metodo contabile adottato

Isabel Costa Laurenco e Jose Dias Curto sostengono esista una relazione fra il

metodo di contabilizzazione delle Joint Ventures e le seguenti variabili:

La tipologia di Joint Venture (Link o Scale)

Il ROA dell’azienda al netto del Costo del Debito

Il ROA aziendale rispetto alla mediana di settore

Il Leverage dell’azienda rispetto alla mediana di settore

L’Implementation cost

Le Scale Joint Ventures sono svolte da Partners appartenenti alla stesso settore. Il

fine della collaborazione è sfruttare le economie di scala, sono quindi Equity Joint

Venture rappresentate tramite l’Equity Method.

Le caratteristiche e i fini indivisibili dell’attività rendono necessario la creazione

di Joint Ventures Entities. Le Joint Ventures sfruttano i vantaggi derivati dalle

economie di scala. Queste collaborazioni sono molto diffuse tra i fornitori nel

settore automobilistico che si riuniscono in Joint Ventures Entities per

raggiungere livelli di produzione efficienti a costi competitivi

Le Link Joint Venture coinvolgono Partners appartenenti a settori diversi o

contigui, ogni Partner contribuisce in modo diverso alla Joint Venture tramite una

collaborazione eterogenea. Il metodo contabile adottato è proporzionale.

Sono originate dal fallimento simultaneo di diversi mercati, le cui componenti non

possono essere suddivise. L’acquisizione comporta alti costi di management e

vengono svolte Joint Operation o Assets.

L’azienda del latte che entra in un nuovo mercato crea un Joint Operation con un

azienda locale per commercializzare prodotti con un marchio conosciuto. La

tecnologia ed il marchio non possono essere separati dalle aziende per formare

una Joint Controlled Entity, perché essenziali nell’attività aziendale.

107

Viene creata una Joint Operation che permette ai Partners di mantenere Assets,

tecnologie e trademarks all’interno del proprio bilancio contabilizzando

proporzionalmente costi e ricavi.

La tipologia di Joint Venture influenza il metodo contabile adottato.

Variabile Misurazione Metodo Proporzionale

Link o Scale Link +1 ; Scale -1 Correlato

Positivamente

Roa.Debt Roa – Costo del Debito Correlato

Positivamente

Pos.Roa Roa – Mediana del

Roa

Correlato

Positivamente

Pos.Lev. Lev – Mediana del Lev Correlato

Negativamente

Implementation Cost Correlato

Negativamente

Tabella 28

Un’azienda sottocapitalizzata o con un leverage al di sopra della mediana di

settore è disincentivata ad adottare il metodo proporzionale che peggiorerebbe la

propria situazione patrimoniale. Il passaggio al metodo proporzionale diminuisce

il ROA63

, istituendo una relazione inversa fra il metodo contabile e le aziende con

ROA sotto la mediana di settore, lo stesso vale per il ROA al netto del Costo del

Debito. L’Implementation Cost assume relazione negativa se l’impatto supera il

20% del totale dell’attivo del venturer.

Seguono i risultati della mia analisi:

63

In condizioni normali sostengono a pagina 751 i due studiosi Portoghesi.

108

109

Figura 30

110

Il grafico 27 evidenzia la concordanza dei miei valori con le tesi sostenute da

Isabel Costa Laurenco e Jose Dias Curto. Le Link JVs sono rappresentate dai

numeri positivi e istituiscono una chiara divisione fra le società che adottano il

metodo Equity o Proporzionale nella redazione dei loro bilanci. La linea blu

rappresenta la media e la rossa la mediana del dato analizzato.

Azienda Metodo LINK O

SCALE

Land Securities Group Plc (£) Equity -17

Morgan Sindall Group (£) Equity -17

OAO Severstal ($) Equity -11

Vimetco N.V. ($) Equity -10

Toshiba Corporation ($) Equity -4

Mariana Resources Ltd (£) Equity -3

BG GROUP plc (£) Equity -2

Aegis Group PLC (£) Equity 0

UMECO PLC (£) .. 0

Altona Energy PLC (£) Proportional Consolidation 1

Dow Chemical Co ($) .. 1

EMIS Group PLC (£) Proportional Consolidation 1

Hutchison China Meditech Limited Proportional Consolidation 1

IMI PLC (£) .. 1

Origo Partners PLC .. 1

RM PLC .. 1

Pinewood Shepperton plc Proportional Consolidation 2

PureCircle Limited ($) Proportional Consolidation 2

Vane Minerals PLC (£) Proportional Consolidation 2

Antofagasta PLC ($) Proportional Consolidation 3

Compagnie de Saint-Gobain (E) Proportional Consolidation 3

Rio Tinto PLC ($) Equity 5

Totale o Medie 9 Equity 20

Tabella 29

Rio Tinto PLC contabilizza le Joint Operations e le proprie Joint Assets con il

metodo proporzionale, mentre le Joint Entities vengono contabilizzate secondo

Equity. Il calcolo delle sue Joint Venture Link o Scale comprende anche le Joint

Operations, che possono essere contabilizzate separatamente, perché secondo i

due studiosi Portoghesi influiscono sulla scelta del metodo contabile. La mediana

coincide con il valore zero, che è uno dei criteri su cui si basa la rappresentazione

contabile. Un’azienda con un maggior numero di Joint Venture Link utilizzerà il

111

metodo Proporzionale perché meglio si addice alle problematiche contabili ed

organizzative.

La tabella 28 e 29 contengono gli Scarti con la mediana del ROA e la media del

Leverage del settore di appartenenza.

Azienda Metodo Scarto

ROA

Vane Minerals PLC (£) Proportional

Consolidation

-0,46

Altona Energy PLC (£) Proportional

Consolidation

-0,35

Mariana Resources Ltd (£) Equity -0,35

Hutchison China Meditech

Limited Proportional

Consolidation

-0,12

PureCircle Limited ($) Proportional

Consolidation

-0,08

Vimetco N.V. ($) Equity -0,04

BG GROUP plc (£) Equity -0,03

Aegis Group PLC (£) Equity -0,02

Toshiba Corporation ($) Equity 0,00

Dow Chemical Co ($) .. 0,01

Compagnie de Saint-Gobain (E) Proportional

Consolidation

0,02

Land Securities Group Plc (£) Equity 0,02

Morgan Sindall Group (£) Equity 0,03

UMECO PLC (£) .. 0,04

Rio Tinto PLC ($) Equity 0,04

OAO Severstal ($) Equity 0,06

Pinewood Shepperton plc Proportional

Consolidation

0,07

RM PLC .. 0,08

Antofagasta PLC ($) Proportional

Consolidation

0,08

EMIS Group PLC (£) Proportional

Consolidation

0,12

Origo Partners PLC (vuoto) 0,16

IMI PLC (£) .. 0,17

Totale o Medie 9 -0,03

Tabella 30

112

La media e mediana suddividono il campione fra gli scarti positivi e negativi, ma

non creano una netta distinzione con il metodo contabile adottato. Il risultato era

prevedibile, non esiste una netta relazione fra il ROA ed il metodo contabile

adottato. L’applicazione del metodo proporzionale può implicare una diminuzione

del ROA. Il metodo dovrebbe essere sfavorito dalle aziende che hanno un ROA

inferiore alla mediana di settore, ma delle aziende con scarto ROA negativo, nel

mio caso quattro utilizzano il metodo proporzionale (e quattro il metodo equity).

Azienda Metodo Scarto

LEV

Land Securities Group Plc (£) Equity -1,20

Altona Energy PLC (£) Proportional

Consolidation

-0,67

EMIS Group PLC (£) Proportional

Consolidation

-0,55

Vane Minerals PLC (£) Proportional

Consolidation

-0,47

Origo Partners PLC (vuoto) 0,07

Mariana Resources Ltd (£) Equity 0,58

PureCircle Limited ($) Proportional

Consolidation

0,62

Compagnie de Saint-Gobain (E) Proportional

Consolidation

0,90

Hutchison China Meditech

Limited Proportional

Consolidation

0,96

BG GROUP plc (£) Equity 1,02

IMI PLC (£) .. 1,06

UMECO PLC (£) .. 1,06

Antofagasta PLC ($) Proportional

Consolidation

1,07

Rio Tinto PLC ($) Equity 1,25

Aegis Group PLC (£) Equity 1,75

Pinewood Shepperton plc Proportional

Consolidation

1,81

RM PLC .. 1,97

Dow Chemical Co ($) .. 2,07

OAO Severstal ($) Equity 2,18

Vimetco N.V. ($) Equity 3,89

Morgan Sindall Group (£) Equity 3,94

Toshiba Corporation ($) Equity 4,83

Tabella 31

113

Le aziende con Scarto Leverage Positivo sono disincentivate ad adottare il metodo

proporzionale perchè peggiorerebbe ulteriormente il loro indibitamento. La gran

parte delle aziende con leverage superiore alla media del mio campione adottano

il metodo proporzionale, indicando una significante correlazione. Il grafico pivot

successivo riassume il metodo contabile adottato dalle aziende con scarto ROA

negativo e Scarto LEV positivo.

SCARTO LEV (elementi multipli)

Scarto ROA (elementi multipli)

Etichette di riga Conteggio di Azienda

Equity 3

Aegis Group PLC (£) 1

BG GROUP plc (£) 1

Mariana Resources Ltd (£) 1

Equity 1

Vimetco N.V. ($) 1

Proportional Consolidation 2

Hutchison China Meditech Limited 1

PureCircle Limited ($) 1

Totale complessivo 6

Tabella 32

La maggioranza delle società ( quattro aziende su sei) adottano il metodo Equity,

indicando un netta preferenza.

In conclusione esiste una relazione fra il metodo contabile adottato e le variabili

sopra elencate, ma lo studio delle Joint Venture e dei diversi modelli di

classificazione evidenzia una relazione più forte fra le caratteristiche organizzative

e contabili reali della Joint Venture ed il metodo adottato, che fra la stessa e

l’effetto del consolidamento per la società partecipante.

La collaborazione fra imprese è una situazione sotto taluni aspetti anormale64

e

singolare, il tentativo di classificare le Joint Ventures secondo forme, categorie

64

Viene meno la competizione fra le imprese

114

comuni per poi studiarle e sostenere delle affermazioni richiede un approccio

semplificato che non valuta in modo dettagliato tutti i scenari possibili o aggrega

collaborazioni diverse in un solo sottogruppo.

Gli stessi indicatori citati precedentemente hanno un diverso effetto in casi diversi

e ogni settore può presentare peculiarità.

Sostengo esista una relazione maggiore fra le forme di Joint Ventures svolte ed il

metodo contabile, piuttosto che gli effetti del consolidamento nella società

partecipante.

115

Conclusione

La relazione di laurea è un’analisi empirica delle Joint Ventures con l’obiettivo di

trovare e approfondire casi che fanno uso di questo tipo di collaborazione con

particolare intensità e in modo inconsueto.

Il saggio determina le caratteristiche organizzative e contabili delle Joint Ventures

e ne distingue le quattro forme principali: Ricerca e Sviluppo, Marketing,

Produzione e forme Ibride.

Il campione viene studiato sotto il profilo organizzativo nel secondo capitolo sulla

base delle teorie di Farok J.Contractor, Peter Lorange, Jean-Francois Hennart,

A.I.Millington e B.T.Bayliss che definiscono le caratteristiche fondamentali di

ognuna di queste categorie.

Inizia un lavoro di catalogazione ed elaborazione delle informazioni per

descrivere novantadue operazioni sotto centoventuno diversi aspetti sempre

suddivisi nelle quattro categorie sopracitate.

Le caratteristiche della Joint Venture sono definite nel suo contratto e ogni

operazione può presentare clausole, opzioni particolari, tali da renderlo un atto

individuale e caratteristico. Le motivazioni della collaborazione sono contenute

nella tipologia e nelle particolarità presentate in ogni diverso settore.

Queste informazioni vengono inserite manualmente nel database, per poi passare

alla seconda fase di catalogazione che sfrutta banche dati OECD e United

Nations. Il primo gruppo di informazioni sono ottenute dal contratto di Joint

Venture, il secondo sono informazioni socio-economiche relative a settore e

nazione di appartenenza.

L’analisi del campione riguarda diversi aspetti che descriverò in sintesi, dando

particolare rilevanza al confronto con le informazioni statistiche effettuato da

Sviatoslav A.Moskaley e R. Bruce Swensen in “Joint Ventures around the globe

from 1990-2000” sul Thomson Worldscope Database.

116

Figura 31

Le operazioni di Joint Ventures coinvolgono tre partecipanti, la Holding quotata

nel London Stock Exchange, la filiale coinvolta nella Joint Venture e il partner.

Il novantotto per cento delle Joint Ventures coinvolge solo due partecipanti.

Il sessantaquattro per cento delle Holding e il settantaquattro per cento delle

filiali direttamente implicate nelle operazioni sono Inglesi. Il dieci per cento delle

Holding quotate nel London Stock Exchange sono registrate in paradisi fiscali

quali Bermuda, Cayman Islands e British Virgin Islands.

Il partner è Inglese o Cinese nel venticinque per cento dei casi e nel diciassette

Statunitense; settantasei per cento sono International Joint Ventures.

I paesi di maggiore investimento sono Inghilterra, Cina, India e Stati Uniti; cinque

operazioni su sei presentano un partner locale, per motivazioni politiche,

legislative o gestionali. La maggioranza delle operazioni sono Joint Ventures

Entity.

117

L’analisi svolta da Sviatoslav A.Moskaley e R. Bruce Swensen in “Joint Ventures

around the globe from 1990-2000” sul Thomson Worldscope Database presenta

simili caratteristiche.

L’ottantasette percento delle collaborazioni coinvolgono due partners, fra il 1990

e il 2000 il cinquantanove percento sono International Joint Ventures65

, mentre la

minoranza sono Joint Ventures Entities.

Il secondo campione esegue uno studio dettagliato all’interno dei bilanci e rileva

un presenza equilibrata delle due tipologie.

I settori Minerario, Real Estate, Software, Edilizio e Petrolifero compongono la

maggioranza delle Joint Venture all’interno del mio campione.

Tabella 33

Joint Venture per settore in Milioni di Dollari nel Thomson Worldscope

Database

Azienda Media Mediana Tot.Cap

Oil and gas; petroleum refining 360 40 45.297

Air transportation and shipping 620 11 22.940

Transportation equipment 81 12 22.379

Telecommunications 202 13 20.837

Chemicals and allied products 76 8 20.726

Construction firms 167 15 19.753

Electric, gas, and water distribution 166 36 16.716

Electronic and electrical equipment 59 9 16.573

Real estate; mortgage bankers and

brokers 94 20 15.449

Communications equipment 124 10 13.797

Metal and metal products 56 10 12.936

No industry classification & non-

classifiable 158 7 12.798

Business services 42 2 11.523

Aerospace and aircraft 467 45 10.265

Insurance 105 11 9.459

Machinery 52 6 9.204

Mining 79 9 8.258

Food and kindred products 49 11 7.906

65

La stima inferiore è collegata al diverso lasso temporale e alla minore globalizzazione

118

Il Thomson Worldscope Database ha una diversa composizione, perché non

delimita l’analisi alle società quotate nel London Stock Exchange, ma le sue

operazioni con maggiore capitalizzazione66

ottengono una distribuzione simile.

Il campione di studi scelto seleziona operazioni di Joint Ventures particolarmente

rilevanti, quelle con una maggiore capitalizzazione.

Il settore minerario costituisce all’interno del campione il venticinque per cento

delle operazioni di Joint Venture, create per condividere gli alti costi di

esplorazione e gli studi geologici.

Il prospetto riassume le spese di esplorazione di alcune imprese. Le aziende con

un’autocopertura delle immobilizzazioni (AI) maggiore di uno non presentano

esplorazioni in Stato Patrimoniale67

, ma le classificano all’interno delle

immobilizzazioni immateriali, nonostante il loro notevole peso sull’attivo.

Le società inoltre presentano un magazzino esiguo, che diminuisce ulteriormente

l’attivo e può giustificarne il loro alto peso percentuale (Niger Uranium nel 2010

ha un utile pari al 60% del proprio attivo).

Le esplorazioni sono immobilizzazioni immateriali ad alto rischio e costituiscono

la voce principale dell’attivo di una società mineraria. Una società che non ha

consistenti esplorazioni nello stato patrimoniale presenta una situazione

patrimoniale migliore, ma l’assenza comporta una struttura patrimoniale insolita.

66

Tot Cap è calcolato come la capitalizzazione media delle operazioni di Joint Venture del settore

(Media) moltiplicata per il numero di operazioni

67 I valori colorati di rosso sono Esplorazioni ricomprese all’interno delle immobilizzazioni

Immateriali, in blu se direttamente imputate a conto economico.

119

Tabella 34

Isabel Costa Laurenco e Jose Dias Curto sostengono esista una relazione fra il

metodo di contabilizzazione delle Joint Ventures e la tipologia di collaborazioni

svolta, il ROA, Leverage ed altre variabili.

Il ROA diminuisce con l’adozione del metodo proporzionale, il Leverage aumenta

disincentivando coloro che si trovano al di sopra o al di sotto della mediana di

settore ad adottare un metodo che peggiora la loro situazione Patrimoniale.

Esiste una concordanza dei miei valori con le tesi sostenute da Isabel Costa

Laurenco e Jose Dias Curto. Le società che presentano un maggior numero di

Link Joint Ventures tendono ad adottare il metodo proporzionale, ma la relazione

fra Roa e Leverage rispetto alla mediana è meno evidente.

Partner 1 AI LEV Esplorazioni Peso sull'attivo

AngloGold Ashanti

Limited 0,5278 1,3175 17,0000 0,18%

Rio Tinto Plc 0,7315 0,6959 307,0000 0,28%

Afnat Resources Limited 0,8786 0,4474 46,6980 51,69%

Red Rock Ltd 0,9548 0,2439 0,2956 2,76%

Hochschild Mining PLC 0,9911 0,8328 161,8110 9,72%

Kazakhmys PLC 1,0153 0,3378 439,0000 3,99%

Antofagasta PLC 1,1332 0,5397 125,7000 1,08%

Altona Energy PLC 1,1931 0,0571 10,0390 78,53%

Vane 1,2874 0,3518 3,0198 34,84%

Mariana Resources Ltd 2,7786 0,0358 4,8065 25,71%

Central China Goldfields

PLC 3,0984 0,0360 2,0118 12,31%

Kefi Minerals Plc 3,5481 0,2913 0,00%

Niger Uranium Limited 8,5671 0,0020 4,8250 10,98%

GoldStone Resources Ltd 33,5691 0,1702 0,1345 18,73%

Baobab 62,4190 0,2495 1,3670 63,13%

120

Azienda Metodo LINK O

SCALE

Land Securities Group Plc (£) Equity -17

Morgan Sindall Group (£) Equity -17

OAO Severstal ($) Equity -11

Vimetco N.V. ($) Equity -10

Toshiba Corporation ($) Equity -4

Mariana Resources Ltd (£) Equity -3

BG GROUP plc (£) Equity -2

Aegis Group PLC (£) Equity 0

UMECO PLC (£) .. 0

Altona Energy PLC (£) Proportional Consolidation 1

Dow Chemical Co ($) .. 1

EMIS Group PLC (£) Proportional Consolidation 1

Hutchison China Meditech Limited Proportional Consolidation 1

IMI PLC (£) .. 1

Origo Partners PLC .. 1

RM PLC .. 1

Pinewood Shepperton plc Proportional Consolidation 2

PureCircle Limited ($) Proportional Consolidation 2

Vane Minerals PLC (£) Proportional Consolidation 2

Antofagasta PLC ($) Proportional Consolidation 3

Compagnie de Saint-Gobain (E) Proportional Consolidation 3

Rio Tinto PLC ($) Equity 5

Totale o Medie 9 Equity 20

Tabella 35

L’applicazione del metodo proporzionale può implicare una diminuzione del

ROA, sono quindi favorite le società con un ROA al di sopra della mediana, ma la

stessa variabile può non avere nessuna rilevanza nella scelta contabile.

Due su sei aziende con Roa e Leverage particolarmente sfavorevoli hanno

adottato il metodo proporzionale.

In conclusione esiste una relazione fra il metodo contabile adottato e le variabili

sopra elencate, ma il mio caso evidenzia una relazione più evidente fra la tipologia

di Joint Venture ed il metodo contabile adottato rispetto alle altre variabili.

121

Tabella 36

SCARTO LEV (elementi multipli)

Scarto ROA (elementi multipli)

Etichette di riga Conteggio di Azienda

Equity 3

Aegis Group PLC (£) 1

BG GROUP plc (£) 1

Mariana Resources Ltd (£) 1

Equity 1

Vimetco N.V. ($) 1

Proportional Consolidation 2

Hutchison China Meditech Limited 1

PureCircle Limited ($) 1

Totale complessivo 6

122

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