Job in tourism | il turismo e le nuove generazioni

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9 Venerdì 8 Aprile 2011 TECNOLOGIE DI FEDERICO BELLONI WWW.TSMCONSULTING-BARCELONA.COM/ Nuovo appuntamento con il titolare della società di con- sulenza Tsm consulting, Fede- rico Belloni, che questa volta concentra la propria attenzio- ne sulle future tendenze della domanda turistica: secondo alcuni esperti, infatti, l’av- vento delle nuove tecnologie, in particolare dei social network e delle reti virtuali, potrebbe invertire il con- solidato trend di crescita dei flussi turistici a livello globa- le. Nonostante sia improbabi- le una radicale sostituzione dei viaggi reali con quelli virtuali, è tuttavia que- sto un fenomeno che gli ope- ratori turistici non possono e non devono sottovalutare: una nuova sfida all’orizzonte per il settore alberghiero. L o storico assunto che gli appartenenti alle future generazioni viaggeranno più dei loro genitori è oggi messo in seria discussione: un recen- te report, intitolato «The fu- ture of free time», commissio- nato da Lastminute.com alla società di consulenza Future Foundation, con lo scopo di in- dagare come le abitudini lega- te ai viaggi e al tempo libero cambieranno nei prossimi 20 anni, sostiene che le nuove ge- nerazioni saranno sempre più restie a spendere il loro tempo e i loro soldi per viaggiare e per fare esperienze di vacanze. Si dedicheranno, invece, sem- pre di più all’intrattenimento elettronico, alla partecipazio- ne ai social network e al man- tenersi always-on (sempre on- line, ndr), principalmente tra le mura domestiche. Si starebbe infatti assi- stendo a una nuova socializ- zazione, fatta di messaggi e di condivi- sione delle esperienze nel cyberspa- zio, al posto della ricerca di occasioni tradizionali e reali di conoscenza, comparte- cipazione, svago e intratteni- mento: elementi questi ultimi che, oltre ad altri, influenzano la propensione all’acquisto di viaggi e vacanze. La cosa cer- ta, per ora, è che la cultura di- gitale svolge un ruolo sempre più assorbente sulle nuove generazioni, influenzandone profondamente il comporta- mento e le scelte di acquisto. Secondo lo studio Future Foundation, questo trend si può per esempio osservare in Inghilterra, dove l’acquisto di occasioni di intrattenimento fuori casa (biglietti per cine- ma, spettacoli teatrali, partite di calcio e anche viaggi e va- canze) si è ridotto moltissimo negli ultimi anni, a differenza della vendita di apparati per l’intrattenimento, che ha fat- to registrare un incremento del 2,5% annuo a partire dal 2000. E guardando al 2015, la tendenza sembra confer- marsi, e anzi accentuarsi. La ricerca sottolinea inoltre come dal 2007 le attività legate allo svago tra le mura di casa (per esempio, navigare su Internet o giocare ai videogame) ab- biano avuto un notevole in- cremento nella perce- zione di valore dei giovani, rispetto ad altre attività più tradizionali, come fare sport o incontrare gli amici. Per continuare a suscitare l’in- teresse dei gio- vani e accedere a una parte del- le loro risorse economiche, il settore dei viaggi e delle vacanze do- vrà quindi garan- tire la possibilità di vivere esperien- ze più interattive, Come cambia l’approccio al viaggio nell’era del divertimento elettronico e dei social network Il turismo e le nuove generazioni Un'ulteriore sfida all’orizzonte per il settore alberghiero innovative e coinvolgenti. Il report suggerisce, per esem- pio, l’adozione di filmati inte- rattivi per la promozione del- le destinazioni e delle offerte, così come la pubblicazione di contenuti multimediali per le piattaforme mobi- li al posto delle audio guide nei musei; la diffusione, in altre parole, di appli- cazioni in grado di garantire una sempre maggio- re completezza informativa e un incremento nella percezio- ne del valore dell’esperienza effettuata. Parlando del nostro specifi- co settore, la sfida per gli alberghi sarà dunque quella di trovare un range di soluzio- ni in grado di coin- volgere questo gruppo di Go-nowhere-gamers (videogiocatori che non viaggiano, ndr) e di cat- turare i loro interessi. Questo può implicare il fornire l’accesso a una serie di tecnolo- gie capaci di generare ambienti ludici molto sofisticati: esperienze a cui i giovani clienti non possono accedere nelle loro case e opportunità di provare nuovi giochi, con- sole e apparati tecnologici che non possono comprare, perché ottenibili solo con un costo superiore alla capacità di acquisto della maggior par- te di loro. E ovviamente oc- correrà fornire la possibilità di essere always-on, ovvero costantemente connessi alle risorse sulla rete e alla loro rete di relazioni virtuali. Guardando al 2030, il report si domanda infine se questo trend assumerà una dimen- sione tale da rimpiazzare ef- fettivamente la voglia di fare esperienze di viaggio tradizio- nali. Ma a questo proposito gli esperti si sono dimostrati pro- fondamente scettici: «Qualco- sa di simile ai viaggi virtuali sarà presente», dice William Higham, autore del libro sui trend futuri della domanda, The next big thing, «ma non credo che il fenomeno rappre- senterà un reale pericolo per le vacanze tradizionali: sarà semplicemente un’altra op- zione di vacanza». E di questo aspetto siamo profondamente convinti anche noi di Tsm Con- sulting. Una cosa però è certa: per continuare a mantenere il favore dei giovani turisti, il settore si deve inevitabilmente adeguare a parlare il loro lin- guaggio, nonché a comprendere meglio il loro comportamento e le loro specifiche necessità, coinvolgendoli attivamente nelle scelte che vengono fatte in termini di prodotti e servizi loro destinati. Stiamo parlando di clienti potenziali che sono e saranno sempre più abituati a gestire le informazioni in modo molto veloce, senza sprecare tempo e attenzione per acquisirle ed elaborarle, con la logica de- strutturata del saltare da un punto all’altro a cui sono abi- tuati navigando su Internet. È da sfatare anche il mito che si tratta di un target con un basso potere d’acquisto: quella che è molto bassa è la fiducia che i giovani ripongo- no nelle offerte tradizionali, percepite come noiose e poco arricchenti. A ciò dobbiamo far fronte con proposte che includano in modo deciso la connettività permanente, la tecnologia, l’innovazione, la creatività, il gioco sofistica- to, così come ovviamente la possibilità di socializzare in spazi adeguatamente allesti- ti, anche virtualmente. Una delle console per videogiochi più diffuse sul mercato Raccontare la storia della propria terra a tavola DI MARCO BEAQUA Un mix di sapori e profumi, frutto di contaminazioni etni- che e culturali: dalla montagna al mare, passando per le città d’arte e le colline famose in tutto il mondo per i loro vini eccellenti, la cucina del Friuli Venezia Giulia è direttamente connessa alla storia di una regione da sem- pre crocevia e punto d’incontro fra tradizioni e popoli differen- ti. Sapori che si intrecciano e si sovrappongono, frutto della fu- sione di tre gran- di culture culinarie del Vecchio continente: quella mitteleuro- pea, quella slava e quella vene- ta. Ed è proprio in questa terra, da tempo protagonista di inizia- tive e politiche del turismo par- ticolarmente innovative, che è da qualche anno attivo il Friuli Via dei Sapori, un consorzio di una ventina di ristoranti che, in collaborazione con la Camera di commercio di Udine, ha recen- temente allestito una vetrina della propria offerta culinaria al Palazzo dei Giureconsulti di Milano. Una proposta, quella della Via dei Sa- pori, costituita da una cucina rigorosamente stagionale, pre- parata con pro- dotti del territo- rio che gli chef contribuiscono a valorizzare, in un’ottica di pro- mozione delle materie prime e di recupero di prodotti di nic- chia e lavorazio- ni tradizionali, che altrimenti sarebbero a vol- te destinati a scomparire. At- traverso i loro piatti, gli chef desiderano così raccontare la propria terra e le molte conta- minazioni storiche e culturali che la rendono unica. «Il nostro è un cenacolo dove lo scopo non è solo quello di fare e dare da mangiare, ma anche di proporre, di raccontare, di il- lustrare e far comprendere la storia che sta dietro ai piatti che vengono serviti al tavolo», ha spiegato in occasione della vetrina milanese il presidente del consorzio, Walter Filiputti. «Non banalizzare la tradizione e non rifiutare l’innovazione, ca- pace di stimolare la tradizione stessa, sono temi attualissimi nell’evoluzione della nostra cu- cina: debbono essere affrontati e dibattuti, ma per farlo hanno assoluta necessità di filosofi, di teste pensanti che sappiano mettere sul fuoco i vari ingre- dienti. Questa è la strada che stiamo percorrendo». Un piatto dell’Al Lido di Muggia, del consorzio Friuli Via dei Sapori. Ingredienti per 10 persone: orata o branzino kg. 1, una piccola cipolla, mezza carota, mezzo gambo di sedano bian- co o verde, due spicchi di aglio, mezzo peperone giallo, quattro pomodori pelati, una foglia di alloro, un bicchiere di vino bian- co secco, sale, pepe, olio di oliva, peperoncino e origano qb. Preparazione: far bollire il pesce. Tritare quindi le verdu- re e rosolarle in una pentola con un filo di olio per qualche minuto, aggiungendo i pomo- dori pelati e tritati, il sale e il pepe, gli aromi e il vino bian- co. Far evaporare per qualche minuto, poi aggiungere l’acqua di cottura del pesce bollito e la carne del pesce privata delle spine e della pelle. Far bollire, infine, per altri dieci minuti e servire con crostini di pane. LA RICETTA Brodo di pesce alla dalmata Walter Filiputti

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9Venerdì 8 Aprile 2011Venerdì 8 Aprile 2011T E C N O L O G I E

DI FEDERICO BELLONI

WWW.TSMCONSULTING-BARCELONA.COM/

Nuovo appuntamento con il titolare della società di con-sulenza Tsm consulting, Fede-rico Belloni, che questa volta concentra la propria attenzio-ne sulle future tendenze della domanda turistica: secondo alcuni esperti, infatti, l’av-vento delle nuove tecnologie, in particolare dei social network e delle reti virtuali, potrebbe invertire il con-solidato trend di crescita dei flussi turistici a livello globa-le. Nonostante sia improbabi-le una radicale sostituzione dei viaggi reali con quelli virtuali, è tuttavia que-sto un fenomeno che gli ope-ratori turistici non possono e non devono sottovalutare: una nuova sfi da all’orizzonte per il settore alberghiero.

Lo storico assunto che gli appartenenti alle future

generazioni viaggeranno più dei loro genitori è oggi messo in seria discussione: un recen-te report, intitolato «The fu-ture of free time», commissio-nato da Lastminute.com alla società di consulenza Future Foundation, con lo scopo di in-dagare come le abitudini lega-te ai viaggi e al tempo libero

cambieranno nei prossimi 20 anni, sostiene che le nuove ge-nerazioni saranno sempre più restie a spendere il loro tempo e i loro soldi per viaggiare e per fare esperienze di vacanze. Si dedicheranno, invece, sem-pre di più all’intrattenimento elettronico, alla partecipazio-ne ai social network e al man-tenersi always-on (sempre on-line, ndr), principalmente tra le mura domestiche.

Si starebbe infatti assi-stendo a una nuova socializ-

zazione, fatta di messaggi e di condivi-sione del le e s p e r i e n z e nel cyberspa-zio, al posto della ricerca di occasioni tradizionali e

reali di conoscenza, comparte-cipazione, svago e intratteni-mento: elementi questi ultimi che, oltre ad altri, infl uenzano la propensione all’acquisto di viaggi e vacanze. La cosa cer-ta, per ora, è che la cultura di-gitale svolge un ruolo sempre più assorbente sulle nuove generazioni, infl uenzandone profondamente il comporta-mento e le scelte di acquisto.

Secondo lo studio Future Foundation, questo trend si può per esempio osservare in Inghilterra, dove l’acquisto di occasioni di intrattenimento fuori casa (biglietti per cine-ma, spettacoli teatrali, partite

di calcio e anche viaggi e va-canze) si è ridotto moltissimo negli ultimi anni, a differenza della vendita di apparati per l’intrattenimento, che ha fat-to registrare un incremento del 2,5% annuo a partire dal 2000. E guardando al 2015, la tendenza sembra confer-marsi, e anzi accentuarsi. La ricerca sottolinea inoltre come dal 2007 le attività legate allo svago tra le mura di casa (per esempio, navigare su Internet o giocare ai videogame) ab-biano avuto un notevole in-cremento nella perce-zione di valore dei giovani, rispetto ad altre attività più tradizionali, come fare sport o incontrare gli amici.

Per continuare a suscitare l’in-teresse dei gio-vani e accedere a una parte del-le loro risorse economiche, il settore dei viaggi e delle vacanze do-vrà quindi garan-tire la possibilità di vivere esperien-ze più interattive,

Come cambia l’approccio al viaggio nell’era del divertimento elettronico e dei social network

Il turismo e le nuove generazioniUn'ulteriore sfi da all’orizzonte per il settore alberghiero

innovative e coinvolgenti. Il report suggerisce, per esem-pio, l’adozione di fi lmati inte-rattivi per la promozione del-le destinazioni e delle offerte,

così come la pubblicazione di contenuti multimediali

per le piattaforme mobi-li al posto delle audio

guide nei musei; la diffusione, in altre parole, di appli-cazioni in grado di garantire una sempre maggio-re completezza informativa e un incremento nella percezio-ne del valore dell’esperienza effettuata.

Parlando del nostro specifi -co settore, la sfida per gli alberghi sarà dunque quella di trovare un

range di soluzio-ni in grado di coin-

volgere questo gruppo

di Go-nowhere-gamers (videogiocatori che non viaggiano, ndr) e di cat-turare i loro interessi. Questo può implicare il fornire l’accesso a una serie di tecnolo-gie capaci di generare ambienti ludici molto sofi sticati: esperienze a cui i giovani clienti non possono accedere

nelle loro case e opportunità di provare nuovi giochi, con-sole e apparati tecnologici che non possono comprare, perché ottenibili solo con un costo superiore alla capacità di acquisto della maggior par-te di loro. E ovviamente oc-correrà fornire la possibilità di essere always-on, ovvero costantemente connessi alle risorse sulla rete e alla loro rete di relazioni virtuali.

Guardando al 2030, il report si domanda infine se questo trend assumerà una dimen-sione tale da rimpiazzare ef-fettivamente la voglia di fare esperienze di viaggio tradizio-nali. Ma a questo proposito gli esperti si sono dimostrati pro-fondamente scettici: «Qualco-sa di simile ai viaggi virtuali sarà presente», dice William Higham, autore del libro sui trend futuri della domanda, The next big thing, «ma non credo che il fenomeno rappre-senterà un reale pericolo per le vacanze tradizionali: sarà semplicemente un’altra op-zione di vacanza». E di questo aspetto siamo profondamente convinti anche noi di Tsm Con-sulting. Una cosa però è certa: per continuare a mantenere il favore dei giovani turisti, il settore si deve inevitabilmente adeguare a parlare il loro lin-guaggio, nonché a comprendere meglio il loro comportamento e le loro specifi che necessità, coinvolgendoli attivamente nelle scelte che vengono fatte in termini di prodotti e servizi loro destinati.

Stiamo parlando di clienti potenziali che sono e saranno sempre più abituati a gestire le informazioni in modo molto veloce, senza sprecare tempo e attenzione per acquisirle ed elaborarle, con la logica de-strutturata del saltare da un punto all’altro a cui sono abi-tuati navigando su Internet. È da sfatare anche il mito che si tratta di un target con un basso potere d’acquisto: quella che è molto bassa è la fi ducia che i giovani ripongo-no nelle offerte tradizionali, percepite come noiose e poco arricchenti. A ciò dobbiamo far fronte con proposte che includano in modo deciso la connettività permanente, la tecnologia, l’innovazione, la creatività, il gioco sofi stica-to, così come ovviamente la possibilità di socializzare in spazi adeguatamente allesti-ti, anche virtualmente.

così come la pubblicazione di contenuti multimediali

per le piattaforme mobi-li al posto delle audio

guide nei musei; la diffusione, in altre parole, di appli-cazioni in grado di garantire una sempre maggio-re completezza informativa e un incremento nella percezio-ne del valore dell’esperienza effettuata.

Parlando del nostro specifi -co settore, la sfida per gli alberghi sarà dunque quella di trovare un

range di soluzio-ni in grado di coin-

volgere questo gruppo

Una delle console per videogiochi più diffuse sul mercato

Raccontare la storia della propria terra a tavolaDI MARCO BEAQUA

Un mix di sapori e profumi, frutto di contaminazioni etni-che e culturali: dalla montagna al mare, passando per le città d’arte e le colline famose in tutto il mondo per i loro vini eccellenti, la cucina del Friuli Venezia Giulia è direttamente connessa alla storia di una regione da sem-pre crocevia e punto d’incontro fra tradizioni e popoli differen-ti. Sapori che si intrecciano e si sovrappongono, frutto della fu-sione di tre gran-di culture culinarie del Vecchio continente: quella mitteleuro-pea, quella slava e quella vene-ta. Ed è proprio in questa terra, da tempo protagonista di inizia-tive e politiche del turismo par-ticolarmente innovative, che è da qualche anno attivo il Friuli Via dei Sapori, un consorzio di una ventina di ristoranti che, in

collaborazione con la Camera di commercio di Udine, ha recen-temente allestito una vetrina della propria offerta culinaria al Palazzo dei Giureconsulti di Milano. Una proposta, quella

della Via dei Sa-pori, costituita da una cucina rigorosamente stagionale, pre-parata con pro-dotti del territo-rio che gli chef contribuiscono a valorizzare, in un’ottica di pro-mozione delle materie prime e di recupero di prodotti di nic-chia e lavorazio-ni tradizionali, che altrimenti

sarebbero a vol-te destinati a scomparire. At-traverso i loro piatti, gli chef desiderano così raccontare la propria terra e le molte conta-minazioni storiche e culturali che la rendono unica.

«Il nostro è un cenacolo dove lo scopo non è solo quello di fare e dare da mangiare, ma anche di proporre, di raccontare, di il-

lustrare e far comprendere la storia che sta dietro ai piatti che vengono serviti al tavolo», ha spiegato in occasione della vetrina milanese il presidente del consorzio, Walter Filiputti. «Non banalizzare la tradizione e non rifi utare l’innovazione, ca-pace di stimolare la tradizione

stessa, sono temi attualissimi nell’evoluzione della nostra cu-cina: debbono essere affrontati e dibattuti, ma per farlo hanno assoluta necessità di filosofi, di teste pensanti che sappiano mettere sul fuoco i vari ingre-dienti. Questa è la strada che stiamo percorrendo».

Un piatto dell’Al Lido di Muggia, del consorzio Friuli Via dei Sapori.

Ingredienti per 10 persone: orata o branzino kg. 1, una piccola cipolla, mezza carota, mezzo gambo di sedano bian-co o verde, due spicchi di aglio, mezzo peperone giallo, quattro pomodori pelati, una foglia di alloro, un bicchiere di vino bian-co secco, sale, pepe, olio di oliva, peperoncino e origano qb.

Preparazione: far bollire il pesce. Tritare quindi le verdu-re e rosolarle in una pentola con un fi lo di olio per qualche minuto, aggiungendo i pomo-dori pelati e tritati, il sale e il

pepe, gli aromi e il vino bian-co. Far evaporare per qualche minuto, poi aggiungere l’acqua di cottura del pesce bollito e la carne del pesce privata delle spine e della pelle. Far bollire, infi ne, per altri dieci minuti e servire con crostini di pane.

LA RICETTA

Brodo di pesce alla dalmata

Walter Filiputti