Jack Kerouac - Tristessa.pdf

114
TRISTESSA Parte Prima. TREMANTE E CASTO. Sto correndo con Tristessa in tassì, ubriaco, con la bottiglia grossa di whiskey Juarez Bourbon nella sacca dei quattrini del colpo alla ferrovia di cui m'hanno accusato nel '52... ecco che mi trovo qui a Mexico City, una notte piovosa di sabato, mistero, marciapiedi da vecchi sogni senza nomi che riaorano, la stradina dove avevo camminato in mezzo alla folla di grevi indi vagabondi avvolti in tragici scialli tanto da farti piangere e pensavi di aver visto scintillare lame di coltello fra le pieghe... lugubri sogni tragici come quello della Notte della Vecchia Ferrovia dove mio padre se ne sta seduto grosso di cosce nella carrozza fumatori della notte, fuori il frenatore con la luce rossa e con la luce bianca, che si muove pesantemente sui tristi vasti nebbiosi sentieri della vita... ma ora son su in 'sto Pian dei Vegetali in Messico, la luna di Citlapol alcune notti prima, in cui avevo inciampato sul tetto scivoloso lungo la strada dell'antico sgocciolante pisciatoio di pietra... Tristessa è su di giri, più bella che mai, torna a casa allegra per

description

Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Transcript of Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Page 1: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

TRISTESSA

Parte Prima.

TREMANTE E CASTO.

Sto correndo con Tristessa in tassì, ubriaco, con la bottiglia grossa di whiskey Juarez Bourbon nella sacca dei quattrini del colpo alla ferrovia di cui m'hanno accusato nel '52... ecco che mi trovo qui a Mexico City, una notte piovosa di sabato, mistero, marciapiedi da vecchi sogni senza nomi che riaffiorano, la stradina dove avevo camminato in mezzo alla folla di grevi indi vagabondi avvolti in tragici scialli tanto da farti piangere e pensavi di aver visto scintillare lame di coltello fra le pieghe... lugubri sogni tragici come quello della Notte della Vecchia Ferrovia dove mio padre se ne sta seduto grosso di cosce nella carrozza fumatori della notte, fuori il frenatore con la luce rossa e con la luce bianca, che si muove pesantemente sui tristi vasti nebbiosi sentieri della vita... ma ora son su in 'sto Pian dei Vegetali in Messico, la luna di Citlapol alcune notti prima, in cui avevo inciampato sul tetto scivoloso lungo la strada dell'antico sgocciolante pisciatoio di pietra... Tristessa è su di giri, più bella che mai, torna a casa allegra per

Page 2: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

infilarsi a letto a godersi la sua morfina.La notte prima ho in una tranquilla lite sotto la pioggia seduto con lei scuramente ai banconi di Mezzanotte a mangiar pane e zuppa e a bere Delaware Punch e son uscito da quell'incontro con la visione di Tristessa nel mio letto stretta fra le mie braccia, la stranezza delle sue guance, Azteca, ragazza india con gli occhi dalle palpebre misteriose di Billy Holliday e parlava con una voce grande melanconica come Luise Rainer l'attrice viennese dalla faccia triste che faceva piangere tutta l'Ucraina nel 1910.Magnifiche ondulazioni a forma di pera la sua pelle sugli zigomi, e lunghe palpebre tristi, e la rassegnazione della Vergine Maria, e una carnagione di pesca color caffè e occhi di sorprendente mistero con dentro un niente ma-profondo-come-la terra impassibile mezzo disprezzo e mezzo lamento di dolore. "Sto male" dice sempre a me e a Bull quand'è al lavoro sul marciapiede... Sono a Mexico City matto come un cavallo in un tassì oltre appena il Cinè Mexico nel traffico convulso sotto la pioggia, bevo a lunghi sorsi dalla bottiglia, Tristessa tenta lunghi discorsi per dirmi che la notte prima quando l'ho messa sul tassì, il tassinaro ha cercato di farla e lei gli ha dato un pugno, notizia che il nostro tassinaro del momento accoglie senza batter ciglio... Stiamo andando a casa di Tristessa per stravaccarci e tirarci un po' su di

Page 3: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

giri... Tristessa m'ha avvertito che la casa è un casino perchè sua sorella è ubriaca e sta male e c'è di sicuro El Indio che se ne sta là maestosamente impalato con l'ago conficcato nel suo grosso braccio di bronzo, gli occhi lucidi che ti fissano dritto dritto o lì che aspetta che la puntura gli dia la fiamma desiderata e intanto mormora a fior di labbro: "Hmm-sa... l'ago azteco nella mia carne di fiamma!" con l'aspetto, tutto insieme, di quel tipo grosso a Culiao che mi ha dato l'oppio quell'altra volta che son venuto in Messico in cerca di visioni... La mia bottiglia di whiskey ha uno strano tappo messicano, a vite, mollo, e ho paura che scappi via e il whiskey m'inzuppi tutta la sacca.Nella folle notte di sabato, per le strade bagnate, come a Hong Kong, il nostro tassì procede lentamente attraverso il Mercato e sbuchiamo nelle strade delle battone e ci allontaniamo al di là delle bancarelle di frutta, tortillas e tacos con le panche fissate a terra... E' il distretto povero di Rome.Pago il tassinaro, gli scucio 10 pesos e gliene chiedo "seis" di resto e quello me li dà senza aprir bocca e io mi chiedo intanto se Tristessa non sta mica pensando che sono un cafone, che faccio proprio il buon Jankee Ubriacone in Messico... Ma non c'è tempo di pensare, ci affrettiamo sui marciapiedi scivolosi che riflettono i neons e le fiammelle delle candele delle donnette agli

Page 4: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

angoli coi grembiuli pieni di noci da vendere... svoltiamo svelti nel vicoletto puzzolente dove abita lei in una baracca ad un piano... camminiamo fra rubinetti sgocciolanti e secchi e ragazzi e ci accucciamo per passar sotto al bucato e raggiungiamo la porta metallica, che è aperta, e entriamo nella cucina e ci piove dentro fra le foglie e le tavole che le fanno da tetto... una pioggerella fitta filtra sibilante nella cucina sui detriti merdosi dei polli nell'angolo umido... Dove, miracolosamente, ora, vedo il gattino rosa che si fa una pisciatina sulle pile di abelmosco e sul granone dei polli... La camera da letto ha il pavimento completamente ricoperto di pezzi di giornale strappati come da un matto e un pollastro becca chicchi di riso e briciole di pane... Sul letto è stesa la "sorella" ammalata di Tristessa, avvolta in un copriletto rosa... è tutto tragico come la notte in cui Eddy fu sparato sotto la pioggia in Russia Street...

Page 5: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Tristessa è seduta sulla sponda del letto intenta ad aggiustarsi le calze di nylon; con difficoltà le tira su dalle scarpe, con il viso triste e le labbra serrate segue i suoi sforzi, io osservo il modo in cui gira convulsamente il piede all'interno quando si guarda le scarpe.E' una così bella ragazza, mi domando cosa direbbero i miei amici a New York e su a San Francisco e cosa succederebbe giù a Nola a vederla passare per Canal Street nel sole caldo e lei ha gli occhiali scuri e cammina con passo pigro e prova e riprova a stringere il chimono sul soprabito come se il chimono fosse una cosa da portare sul soprabito e gli dà certi trattoni convulsi e come una matta va dicendo: "Ecco qua il tassì... hei tuu hei chi... eccolo là... ti riporto i sooldi". I soldi sono i soldi. Dice soldi come la mia vecchia zia francocanadese di Lawrence: "Non sono i tuoi sooldi che voglio, ma il tuo amore". Amore è amoore... Come Tristessa, che è sempre troppo su di giri e sta male, che si inietta dieci grammi di morfina al mese... cammina barcollando per le strade della città eppure così bella che la gente si volta a guardarla... I suoi occhi radiosi e scintillanti e le sue guance umide della fitta pioggerella e i suoi capelli indi neri e freschi e lisci divisi sulla nuca in due treccini simili a code di maiale con in mezzo l'acconciatura ondulata come una zolla erbosa (la corretta acconciatura a cattedrale india...) Le scarpe che continua a guardarsi

Page 6: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

sono nuove di zecca e lascia andar giù le calze e le tira convulsamente storcendo il piede... E t'immagini che bella figliola a New York con indosso un'ampia gonna a fiori alla "new look" con una maglia Dior di quelle a seno piatto di cashmere rosa e le labbra e gli occhi curati come si deve fanno il resto. Qui è ridotta a portare i malinconici vestiti da povera signora india... vedi le signore indie nell'inscrutabile oscurità degli androni, che sembran buchi nel muro, non donne... i loro vestiti... e tu guardi di nuovo e vedi la coraggiosa, la nobile "mujer", la madre, la donna, la Vergine Maria del Messico... Tristessa ha una grande icona in un angolo della sua camera da letto. Domina la stanza appesa nell'angolo destro per chi si trova di fronte alla squallida cucina dove la pioggerella filtra incessante attraverso il letto... Nella sua icona c'è l'immagine della Madre Santissima che ti fissa avvolta nei suoi paludamenti blu, il suo mantello e le sue vesti di Damema davanti alla quale El Indio prega con devozione ogni volta che esce in cerca della roba.El Indio è un venditore di souvenirs, per inciso,... non lo vedo mai a San Juan Letran a vender crocefissi, non vedo mai El Indio per la strada, nè a Redondas, nè in nessun altro posto... Davanti alla Vergine Maria c'è una candela, uno di quegli economici bicchierini di vetro pieno di cera con lo stoppino che bruciano per settimane intere prima di finire, come le ruote della preghiera tibetane l'aiuto

Page 7: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

inesauribile del nostro Amida... Sorrido a vedere quell'amabile icona...Attorno ci son le foto dei defunti... Nel dir "defunto" Tristessa congiunge le mani in santo atteggiamento, dimostrando così la sua credenza azteca nella santità della morte, allo stesso modo che nella santità dell'essenza... Così ha una foto di Dave il mio vecchio amico degli anni passati ora morto per la pressione alta all'età di 55 anni... La sua faccia vagamente da greco-indio mi guarda dalla pallida indefinibile fotografia. Non lo posso vedere in tutta quella neve. E' certo in paradiso, le mani congiunte a V nell'estasi eterna del Nirvana. Ecco perchè Tristessa congiunge le mani e prega e dice, pure: "Amo Dave". Aveva amato il suo precedente protettore... Lui era stato un vecchio innamorato di una ragazzina. A 16 anni era una tossicomane. Lui la tolse dalla strada e, lui stesso un tossicomane della strada, si mise infine in contatto con tossicomani benestanti e le mostrò come vivere... una volta l'anno avevano fatto l'autostop fino a Chalmas sulla montagna per salirne una parte in ginocchio e raggiungere il santuario dove c'è una pila di stampelle lasciate dai paralitici miracolati e fuori c'è un migliaio di tappetini di paglia per terra sotto la pioggia dove i pellegrini si stendono per passare la notte avvolti nelle coperte e negli impermeabili... e poi tornavano, devoti, affamati, risanati, a riaccendere nuovi

Page 8: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

ceri alla Madre e a battere la strada di nuovo in cerca della morfina di cui avevano bisogno... Dio solo sa dove riuscivano a trovarla.Siedo ed ammiro quella madre maestosa degli amanti.

Page 9: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Non c'è parola per descrivere la maestosità di quel buio nei buchi del soffitto, l'alone bruno della notte cittadina perduto in un'altitudine verde vegetale sopra le Ruote dei tetti Blekiani di mattone... La pioggia annebbia ora l'infinito verde di Valley Plain a nord di Actopan... graziose ragazze si precipitano fuori nelle strade piene di pozzanghere... I cani abbaiano alle macchine... La pioggia scompare misteriosamente dall'Umido di pietra della cucina e la porta scintilla (metallo) luccicante e bagnata... Il cane guaisce di dolore sul letto... E' una femmina chihuahua lunga appena dodici pollici, con delle belle zampette dalle dita e dalle unghie nere, un cane così "fine" che non era neppure possibile toccarlo senza farlo guaire di dolore... ""y-eee-p"". Si poteva solo chiamarlo con uno schiocco delle dita e lui ti veniva a strofinare il musetto fresco e umido (nero come quello di un toro) contro le dita. Una dolce bestiola... Tristessa dice che è in calore ed è per questo che guaisce... Il galletto schiamazza sotto il letto.Durante tutto questo tempo il galletto è stato a sentire sotto le molle, meditando, girandosi a guardare tutto attorno la sua tranquilla oscurità, il rumore dei dorati umani su di lui. "Biù-viù V A A!" grida interrompendo una mezza dozzina di simultanee conversazioni imperversanti come carta lacerata sopra di lui... La gallina chioccia.

Page 10: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

La gallina non è sotto il letto, vagola fra i nostri piedi, beccando qua e là gentilmente... Lei capisce la gente. Vuol venirmi vicino e strofinarsi contro i miei pantaloni, ma io non l'incoraggio, infatti finora non gli ho fatto neppur caso ed è come il sogno del padre matto nel granaio della Nova Scotia scossa dai lamenti per via della mareggiata che sta per sommergere la città aggirando la pineta senza fine a nord... C'erano Tristessa, Cruz sul letto, El Indio, il galletto, la colomba sul caminetto (mai neppure un suono eccetto qualche rapido movimento d'ala di tanto in tanto), il gatto, la gallina e quella maledetta cagnetta chihuahua che mugolava in continuità di dolore come una donna con le doglie.La siringa di El Indio è carica, conficca l'ago con forza ma l'ago è spuntato e non entra nella pelle e lui ci riprova con più energia e spinge ma invece di trasalire per il dolore aspetta a bocca aperta con estasi e poi spinge dentro tutto, giù, in piedi... "Dovrebbe farmi un piacere Mister Gazookus" dice il Vecchio Bull Gaines interrompendo il mio pensiero, "venire con me da Tristessa... ho finito..." ma io sono nell'impeto di scoppiar fuori di vista di Mexico City scalpicciando sotto la pioggia nelle pozzanghere senza imprecare nè altro ma solo cercando di tornare a casa per infilarmi a letto, morto.

Page 11: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

E' il delirante sanguinoso libro dei sogni del mondo maledicente, pieno di richieste, disonestà e accordi scritti. E corruzione, ai bambini per i loro dolci, ai bambini per i loro dolci. "La morfina è per il dolore", continuo a pensare "e il resto è il resto. E' quel che è, io sono quel che sono, adorazione del Tathagata, del Sugata, del Budda, perfetto in Saggezza e Compassione, che ha realizzato, sta realizzando e realizzerà tutte queste parole di mistero".... La ragione per cui porto il whiskey, da bere, per attraversare con impeto la tenda nera... Allo stesso tempo un commediante nella città nella notte... Seccato alla nausea delle oscurità e delle tranquillanti endovenose, annoiato, di bere, d'imprecare, di sfasciare, "Dove vado a finire" ... Avvicino la sedia all'angolo del piede del letto così posso stare fra la gattina e la Vergine Maria. La gattina, "la gata" in spagnolo, la piccola Tathagata della notte, color oro rosa, tre settimane di vita, uno strambo naso rosa, faccia stramba, occhi di verde, mustacchi da felino dorato... Le passo le dita sul piccolo cranio e lei ronfa e la macchinetta ronfatrice è avviata per un po' e si guarda attorno contenta per la stanza e osserva quel che noi tutti facciamo... "Sta facendo dei pensieri d'oro", penso io... A Tristessa piacciono le uova come altrimenti permetterebbe a un galletto di circolare in quella casa di sole femmine?

Page 12: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Come faccio a sapere come si fanno le uova. Sulla mia destra la fiammella votiva del lume davanti al muro di argilla.

Page 13: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

E' infinitamente peggio del sogno che ho fatto di Mexico City in cui vado tetro per bianchi appartamenti vuoti, grigio, solo, o in cui i gradini di marmo di un albergo mi terrorizzano... E' la notte piovosa a Mexico City e io sono nel mezzo del distretto del Mercato dei Ladri e El Indio è un ladro arcinoto e anche Tristessa sfilava portafogli ma mi basta dare un colpo col dorso della mano al rotolo dei quattrini infilato alla saggia maniera dei marinai nella tasca con la cerniera dei jeans... E nella tasca della camicia ho i travellers checks che sono irrubabili in un certo senso... Quella, ah quella stradina laterale dove la gang dei messicani mi ferma, perquisiscono il mio sacco, prendono quel che vogliono e mi portano a bere... E' tanto buio quanto imprevedibile su questa terra, mi rendo conto di tutte le innumerabili manifestazioni che la mente-pensante inventa per piazzare muri d'orrore innanzi alla sua perfetta percezione che non vi è muro e non vi è orrore ma solo la Trascendentale Vuota Luce Lattea della vera e perfettamente vuota natura della Perenne Eternità... So che tutto va bene ma voglio una prova e i Budda e le Vergini Marie son là a ricordarmi del voto solenne della fede in questa dura e stupida terra dove scateniamo le nostre così dette vite in un mare di preoccupazioni, carne per le Chicago delle Tombe... proprio in questo minuto il mio vero padre e il mio vero fratello giacciono fianco a

Page 14: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

fianco stesi nel fango del nord e si suppone che io sia più in gamba di loro... nell'esser svelto son morto. Alzo lo sguardo sugli altri, vedono che mi son perduto in pensieri nella mia sedia d'angolo ma perseguono selvagge preoccupazioni senza fine (tutte mentali al 100%) che riguardan loro soltanto... Discutono in spagnolo, io capisco solo qualche parola qua e là di quella virile conversazione... Tristessa continua a dir "chinga" una frase sì e una no, una brutta parola,... la dice con disprezzo e i suoi denti mordono e mi preoccupa. "Conosci bene le donne quanto credi?..." Il galletto imperturbato lascia andare uno squillo.

Page 15: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Tiro fuori dal sacco la mia bottiglia di whiskey, il Canady Dry, apro entrambi, e mi verso da bere in una tazza... e ne preparo una anche per Cruz che è appena saltata giù dal letto per andare a vomitare in cucina e ora vuole di nuovo bere, Cruz è stata in una "cantina" per donne tutto il giorno da qualche parte nel distretto delle battone di Panama Street e della sinistra Rayon Street col suo cane morto in mezzo alla strada e i mendicanti sui marciapiedi senza cappello che ti guardano disarmati... Cruz è una donnetta india senza mento e con gli occhi lucidi e porta sempre scarpe coi tacchi a spillo senza calze e ha un vestito sgualcito, che razza di gente sconquassata, in America un piedipiatti avrebbe da farci un paio di retate nel vederli passare tutti così malconci che litigano e barcollano sul marciapiede, come apparizioni della povertà... Cruz prende la tazza e la scola d'un fiato. Nessuno ci fa caso, El Indio stringe in una mano la siringa e nell'altra un pezzetto di carta e intanto litiga, il collo teso, rosso, con tutta la sua forza, con una Tristessa che grida a squarciagola e i suoi occhi lucidi danzano... La vecchia signora Cruz si lamenta e si risotterra nel letto, l'unico letto della casa, sotto la sua coperta, la faccia bendata e untuosa, la cagnetta nera si raggomitola contro di lei, e la gattina, e lei si lamenta di qualcosa, che sta male perchè ha bevuto, e El Indio continua a insistere per avere un altro po' della scorta di morfina di

Page 16: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Tristessa... io butto giù il mio bicchiere.Dalla porta accanto giunge il pianto di una bambina che la madre deve aver menata, la sentiamo che la prega fra i singhiozzi in un modo da spezzare il cuore a un padre e forse glielo spezza... Passano camion, autobus, fanno un fracasso d'inferno, carichi fino alle balestre di gente diretta a Tacuyaba e Rastro e alla Circumvalacion della città... le strade caotiche di fango dove passerò per recarmi a casa alle due del mattino scalpicciando incurante nelle pozzanghere guardando lungo solitarie staccionate al fosco luccichio della pioggia fosforescente nella luce dei lampioni... L'abisso e l'orrore della mia resistenza, la tensione Virya dei muscoli del collo di cui un uomo ha bisogno per stringere i denti in una morsa d'acciaio per poter camminare in strade solitarie di pioggia di notte senza speranza di un letto caldo... Mi cade la testa, che è stanca di pensarci. Tristessa dice: "Come sta Jack?..." Lei domanda sempre: "Perchè sei così triste?..." Muy dolorosa e come volendo dire "Sei pieno fino al collo di dolore", perchè dolore significa "dolor"... "Sono triste perchè tutta la vida es dolorosa", io le ripeto sempre, sperando di insegnarle la Prima delle Quattro Grandi Verità... Inoltre, cosa potrebbe esser più vero? Con i suoi occhi arrossati sbatte le palpebre guardandomi e con cenni del capo manifesta la sua rappresaglia, "ah - ehm", con saggezza di india ha

Page 17: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

compreso il tono di quel che ho detto, e scrollando il capo, rendendomi sospettoso dell'arco del suo naso nel punto in cui sembra malvagio e connivente e l'immagino come una sorta di Urì Hari Vendicatrice nel fondo dell'inferno dove Kshitigarbha non s'è mai sognato di redimere... Quando ha l'aspetto di un malvagio indiano Joe di Huckleberry Finn, complottante la mia morte... El Indio, eretto, duro e aguzzo e chiaro il lato del suo volto, udito oscuramente che dico Tutta la Vita è Triste, acconsente scuotendo il capo, senza far commenti per me nè per gli altri. Tristessa è piegata sul cucchiaino in cui bolle la morfina alla fiamma di un fiammifero per caldaia di fabbrica. Ha un aspetto terribile, è scarna, le si vedono le ossa della schiena, avvolta in quel suo strambo vestito che sembra un chimono, inginocchiata come in preghiera sul letto intenta a far bollire la sua bomba sulla sedia sporca di cenere, dove ci sono forcine per capelli, cotone e altra strana roba come ciglia finte, rossetto... tutta roba che se finisse per terra non aggiungerebbe molto alla confusione che già regna sul pavimento... "Corsi per vedere Tarzan", sto pensando, ricordando la fanciullezza e la casa, mentre di queste cose stan parlando nella Camera da Letto del Sabato Notte Messicano, "ma i cespugli e le rocce erano finti e la bellezza delle cose deve essere proprio che finiscono".Lancio un tale lamento sulla mia tazza di whiskey che

Page 18: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

loro vedono che mi sto ubriacando e così tutti mi permettono e mi supplicano di prendere una scarica di morfina, cosa che accetto senza paura perchè sono ubriaco... E' la peggior sensazione del mondo farsi la morfina da ubriachi, perchè sulla fronte si aggroviglia come un macigno e provoca un gran male nella lotta per il dominio in quell'unico terreno ma non vince nessuno perchè si sono annullati l'un l'altro, l'alcool e l'alcaloide. Ma io accetto e non appena comincio a sentire il suo effetto premonitore e il suo effetto tiepido guardo giù e avverto che la gallina vuol fare amicizia con me... Mi si avvicina reclinando la testa, fissa i miei ginocchi, fissa le mie mani a penzoloni, vuole avvicinarsi ma non osa... Così stendo una mano verso di lei per invitarla a beccare, per farle sapere che non ho paura perchè ho fiducia che non mi farà male... e non mi farà male... si limita a fissare la mia mano ragionevolmente e dubbiosamente e subitaneamente quasi con tenerezza e io tiro indietro la mano con un senso di vittoria. Lei chioccia soddisfatta, becca un pezzetto di qualcosa dal pavimento, lo scarta, un filaccio rimane appeso al suo becco, lo scuote via, si guarda attorno, razzola nella cucina dorata del Tempo in un'immensa luce di Nirvana del Sabato notte e tutti scrosciano nella pioggia, lo schianto dentro alla mia anima quando penso alla fanciullezza e tu lì che guardi i grandi adulti nella stanza, l'onda e il digrignare delle loro

Page 19: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

mani di ombra, mentre discutono del tempo e della responsabilità, in un Cine Dorato dentro alla mia intima mente senza sostanza neppure gelatinosa... la speranza e l'orrore del vuoto... grandi fantasmi stridono dentro la mente... e il galletto ora salta su gracchiando con quella sua gola intesa per le aperte staccionate del Missouri esplode scoppi di polvere da sparo di vergogna del mattino, venerando per l 'uomo... All 'alba in impenetrabili pallide Oceanità di oscurità Affondata, lancia il suo roseo Rosario mattutino e il fattore sa che quel roseo non è lanciato al fuori. Poi crocchia, crocchia del crocchiare del gallo, commenta un qualcosa di folle che noi forse abbiamo detto, e crocchia... povero essere annotante e senziente, la bestia che sa che è venuta la sua ultima ora nel pollaio di Lenox Avenue... crocchia come noi... grida più forte se un uomo, con speciali creste e bargigli... La gallina, sua moglie, porta il suo cappellino a sghimbescio ora da una parte ora dall'altra del suo becco grazioso. "Buon giorno Mistress Gazookas", le dico, divertendomi da solo a guardare i due pennuti come facevo da ragazzo nel New Hampshire nelle fattorie di notte in attesa che avvenisse la conservazione dopo aver portato dentro la legna. Lavorai duro per mio padre nella Pura Terra, ero forte e veritiero, andai in città per vedere il Tathagata, spianai il suolo per i suoi passi, scorsi ovunque buche e rilievi e spianai il suolo,

Page 20: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

egli passò e mi disse: "Spiana prima la tua mente e poi anche la terra sarà spianata, persino il Monte Sumeru" (così si chiama il monte Everest in antico Magadhi).Voglio fare amicizia anche col galletto, nel frattempo mi sono seduto di fronte al letto nell'altra sedia quando El Indio è uscito con dei tipi loschi tutti coi baffi e uno di loro m'ha fissato incuriosito con un sorriso compiaciuto orgoglioso io che me ne stavo in piedi con la tazza in mano a far la mia parte d'ubriaco davanti alle signore per l'edificazione sua e dei suoi amici... Solo in casa con le due donne siedo educatamente di fronte a loro e parliamo francamente e con ardore di Dio. "Miei amici è malati, io dò loro roba", mi dice la bella Tristessa dei Dolori con le sue lunghe dita che si agitano come in una danza davanti ai miei occhi stregati. "...E' quando, "quando", mio amico non mi ripaga, ma io me ne frego. Perchè...", alzando gli occhi a fissarmi negli occhi, un dito eretto verso l'alto, "il mio Signore mi paga... ed Egli paga di più... di P...I...U'...", si piega in avanti per sottolineare ancora quel più ed io vorrei dirle in spagnolo dell'illimitata e inestimabile benedizione che riceverà nel Nirvana. Ma io l'amo, io mi innamoro di lei. Mi accarezza un braccio con dita leggere. La adoro. Cerco di ricordarmi il mio posto e la mia posizione nell'eternità. Ho rinunciato solamente al desiderio delle donne... al

Page 21: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

desiderio fine a se stesso... ho rinunciato alla sessualità e all'impulso inibitorio... voglio entrare nel Sacro Fiume ed essere salvo nel percorso all'altra sponda ma le darei volentieri un bacio per il devoto ascolto a beneficio del mio cuore. So che l'ammiro e l'amo con tutto il cuore e che mi tengo indietro, "Tu hai la tua vita", dice a Vecchio Bull (di cui fra un minuto) "ed io ho la mia, e Jack ha la sua", indicando me, mi restituisce la mia vita e non la reclama per sè come la maggior parte delle donne amate... L'amo ma voglio andarmene. Lei dice: "Lo so, un uomo e le donne è morto... quando loro vogliono essere morti..." Fa di sì col capo, conferma a se stessa qualche istintuale credenza azteca, saggia... una donna saggia che avrebbe graziato le orde di Bhikshunis al tempo di Yasodhara e sarebbe stata una santa monaca. Le palpebre basse e le mani congiunte, una Madonna. Mi vien da piangere se penso che Tristessa non ha figli e forse non ne avrà mai per il male in lei causato dalla morfina (un male che continua quanto il bisogno, che alimenta il bisogno, che soddisfa simultaneamente il bisogno e così si lamenta tutto il giorno per il dolore e il dolore è reale, come un ascesso alla spalla e la nevralgia che martella alla tempia e nel 1952 proprio prima di Natale fu lì lì per morire), santa Tristessa non sarà più causa di rinascite e andrà dritta al suo Dio e Lui la ricompenserà in eoni ed eoni di tempo di morto Karma.

Page 22: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Lei comprende il Karma, dice: "Quel che faccio, raccolgo", dice in spagnolo... "Uomini e donne hanno "errores"... errori, difetti, peccati, "faltas"", gli esseri umani seminano il proprio terreno con guai e inciampano nei macigni della loro stessa falsa erronea immaginazione, e la vita è dura. Lo sa lei, lo so io, lo sapete voi... "Ma... devo aver la roba... la morfina... e non stare più male". E piega i gomiti con faccia contadinesca, comprendendo se stessa in un modo che io non posso e mentre la fisso la fiammella del cero tremula sugli alti zigomi del suo volto e sembra bella quanto Ava Gardner e persin più bella simile a una Nera Ava Gardner, un'Ava bruna col viso lungo con ossa lunghe con lunghe palpebre abbassate... Solo che Tristessa non ha quel mezzo sorriso sexy sulle labbra, ha l'espressione, il suo sorriso, di noncuranza india per quel che tu pensi della sua più che perfetta bellezza. Non che sia una bellezza perfetta, come Ava, ha difetti, errori, ma tutti gli uomini e le donne li hanno e così tutte le donne perdonano agli uomini e gli uomini perdonano alle donne e vanno così per la loro santa strada alla morte. Tristessa ama la morte, si avvicina all'icona ed aggiusta dei fiori e prega... Si piega su di un sandwich e prega, guardando di lato l'icona, siede alla birmana sul letto (ginocchio davanti a ginocchio) (giù) (seduta), dice una lunga preghiera a Maria per chiedere la benedizione o ringraziarla per il

Page 23: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

cibo, io aspetto in rispettoso silenzio, dò una rapida occhiata a El Indio, anche lui è devoto e persino sul punto di mettersi a piangere per la droga, i suoi occhi si annebbiano e si fanno riverenti e a volte, come in special modo quando Tristessa si toglie le calze per infilarsi sotto le coperte del letto, con una sotterranea corrente di riverente amore, mormora a fior di labbro ("Tristessa, O Yè, comme t'est Belle") (il che è certo quel che io penso ma ho paura di guardare Tristessa che si toglie le calze per tema di cogliere un lampo delle sue cosce brunocremose e diventar matto...) Ma El Indio è troppo carico della venefica soluzione di morfina per darsene davvero cura e seguitare nella sua venerazione di Tristessa, è occupato, a volte occupato a star male, ha una moglie, due figli (dall'altra parte della città), deve lavorare, deve riuscire a sottrarre con le lusinghe la roba a Tristessa quando ne è senza (come ora...) (ecco la ragione per cui si trova in casa sua...) vedo la casa espandersi ed entrare fra parentesi in tutte le direzioni, la storia di quella casa e di quella cucina. Alle pareti della cucina sono appese delle foto di Pornoragazze Messicane, con reggicalze neri e grosse cosce e nuvole di seno e drappi pelvici, che io studio intensamente, nel punto giusto, ma le foto sono tinte e macchiate d'umido e accartocciate così che devo stenderle per studiarle e anche ora la pioggerella si infiltra fra le foglie di cavolo e

Page 24: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

il cartone fradicio... chi potrebbe aver cercato di farle un tetto? "...Il mio Signore mi ripaga di "più"...".

Page 25: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Così ora El Indio è tornato e se ne sta in piedi in capo al letto mentre io sono seduto là e mi giro a guardare il galletto ("per domarlo") ... metto fuori la mano esattamente come avevo fatto con la gallina e gli faccio vedere che non ho paura se mi becca e lo accarezzo e lo rendo libero dalla paura di me... Il galletto fissa senza commenti la mia mano e distoglie lo sguardo, e torna a guardarmi, e poi fissa la mia mano (il campione seminale che sogna un uovo quotidiano per Tristessa che se lo succhia, fresco, dopo avergli fatto un forellino ad un'estremità...) guarda la mia mano con tenerezza ma maestosamente tanto più che la gallina non può fare quello stesso maestoso approccio, lui è incoronato e vanitoso e può lanciare i suoi chicchirichì, è il Re della Staccionata che si batte in duello col mattino. Starnazza alla vista della mia mano, come a dir "Già..." e si volta altrove... e io mi guardo attorno orgoglioso per vedere se Tristessa e El Indio hanno udito il mio selvaggio "estupiante"... Loro voglion farmi sapere con labbra avide, "Sì, abbiamo parlato dei dieci grammi che prendiamo domani... Sì..." ed io mi sento tutto orgoglioso di aver conquistato il galletto, ora tutti i piccoli animali della stanza mi conoscono e mi amano e io li amo sebbene non li possa conoscere. Tutti meno il Divo sul letto, sull'armadio, nell'angolo, contro il muro proprio sotto il soffitto, la placida Colomba che tuba nel

Page 26: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

nido contempla l'intera scena sempre attenta senza un commento. Alza lo sguardo, sua Signoria alza le ali tubando bianco ed io guardo Tristessa come a chiederle perchè, perchè ha una colomba e Tristessa disarmata alza le tenere mani e mi guarda con affetto e con tristezza, come a dire, "E' la mia Colomba..." "la mia piccola Colomba bianca... cosa ci posso fare?" "Le voglio bene così com'è..." "E' così dolce e bianca..." "Non fa mai rumore..." "E ha certi occhi... guarda che occhi..." ed io guardo in quegli occhi, perfetti, neri, stagni misteriosi, quasi orientali, non si può reggere il flusso di purezza che da essa sgorga... Così simili a quelli di Tristessa che vorrei essere in grado di dirle "Tu sei gli occhi della colomba..."O di tanto in tanto la Colomba agita le ali quasi a tenerle in esercizio, invece di volare nell'aria incolore attende nel suo angolo dorato del mondo la perfetta purezza della morte, la Colomba nella tomba è oscura... il corvo nella tomba non è luce bianca che illumina i Mondi che indica al basso e all'alto per i dieci lati dell'Eternità... Povera Colomba, poveri occhi... il suo petto bianco come la neve, il suo latte, la pioggia di pietà che riversa su di me, il suo sguardo gentile nel mio dalle altezze rosee di una rastrelliera ed Arcabus negli Aperti Cieli del Mondo Mentale,... roseo angelo dorato dei miei giorni, e non la posso toccare, non oserei salire su di una sedia e

Page 27: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

intrappolarla nel suo angolo e cercare d'impressionare il mio cuore macchiato di sangue coi suoi astuti sorrisi d'uomo.., il suo sangue.

Page 28: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Quando è tornato El Indio ha portato con sè dei sandwich e la gattina sta impazzendo per un pezzetto di carne e El Indio s'infuria e con una sberla la fa volar giù dal letto ed io alzo entrambe le mani verso di lui: "No. Non farlo" e lui non mi sente neppure mentre Tristessa gli grida qualcosa... il grande Uomo Bestia che s'infuria e allunga una sberla alla figlia seduta sulla sedia che si rovescia e ora che la bambina s'è resa conto di quel che le è accaduto, gli occhi cominciano appena timidi a riempirsi di pianto... Non mi va El Indio per quel che ha fatto. Ma non ci ha messo cattiveria, s'è limitato a punire, ad esercitare, giustificato, la sua autorità, nel trattare col gatto, togliendoselo dai piedi con un calcio nell'ingresso mentre va a prendere i sigari o a vedere la T.V... il Vecchio Padre Tempo è El Indio, coi figli, la moglie, la sera riuniti per cena attorno alla tavola, che distribuisce sberle ai figli e ingurgita grandi pasti di carne nella penombra... "Blurp, blap", e le molla davanti ai figli che lo guardan con occhi lucidi e ammirati. Ora è la notte del sabato e lui sta discutendo animatamente con Tristessa per spiegarle, improvvisamente la vecchia Cruz (che poi non è vecchia perchè ha 40 anni) salta su a gridare: "Già, con i nostri soldi. Sì con nuestro dinero" e lo ripete due volte e scoppia a piangere ed El Indio le dice di fare attenzione che potrei capire (mentre alzo lo sguardo con imperiale magnificenza di indifferenza mista a

Page 29: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

compassione per quella scena) e come dire: "Questa donna piange e strilla perchè le porti via i soldi,... Ma d o v e s i a m o ? I n R u s s i a ? I n M u s s i a ? I n Matamorapussia?" come se non me ne fossi fregato comunque il che non potevo. Tutto quel che volevo era di andarmene. M'ero completamente dimenticato della Colomba e me ne ricordai soltanto giorni più tardi.La maniera tracotante in cui Tristessa se ne sta in piedi in mezzo alla stanza, come una tossicomane ad un angolo di strada ad Harlem o in qualsiasi altro posto, il Cairo, Bombay e Tutti gli Altri Tutti dalla punta delle Bermude alle ali puntate degli albatri lungo le Coste Artiche solo che il veleno che servono davanti ai Gluglu Eschimesi foche e aquile di Groenlandia, non è gramo come la morfina della Civiltà Germanica che lei (un'india) è costretta a iniettarsi e di cui morirà, nella sua terra natale.Frattanto la gatta s'è comodamente acciambellata accanto alla faccia di Cruz che si è rannicchiata in fondo al letto nel modo in cui dorme tutte le notti e Tristessa si rannicchia in cima e i loro piedi si toccano come due sorelle o come madre e figlia e così un lettino basta per due... La gattina rosa è certa così (nonostante tutte le pulci che le attraversano l'arco del naso e passeggiano sulle sue palpebre...) che tutto è a posto... che tutto è a posto nel mondo (almeno ora...) vuol starsene accanto al

Page 30: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

viso di Cruz dove c'è pace... Non nota le bende nè le pene e il malessere che le provocano l'alcool; la gattina sa solo che quella è la signora le cui gambe sono in cucina e di tanto in tanto le butta qualcosa da mangiare e gioca con lei sul letto facendo finta di picchiarla e lei si nasconde fra le coperte e abbassa la testa e le orecchie in attesa di un colpo che poi non arriva... Così ora se ne sta acciambellata davanti a Cruz e anche se non gesticoliamo come maniaci mentre parliamo e occasionalmente una mano sgarbata le passa proprio a tiro di baffi o El Indio scaraventa improvvisamente un giornale sul letto, giornale che finisce proprio sulla sua testa, ciò nonostante se ne sta tranquilla sul letto a guardarci tutti attentamente e raccolta su se stessa alla maniera di un Gatto Butta, meditando sui nostri folli sforzi come la Colomba là sopra... Mi vien da chiedermi: "Lo sa la gattina che c'è una colomba sull'armadio?" Vorrei che i miei parenti di Lowell fossero qui a vedere come la gente e gli animali vivono in Messico...Ma la povera gattina è una massa di pulci, ma lei non se ne cura, non continua a grattarsi come i gatti americani ma sopporta... la sollevo per la collottola... un piccolo scheletro con un gran batuffolo di pelo tutto in giro... Tutto è così povero in Messico, la gente è povera, eppure tutto quel che fanno è lieto e senza pensieri, non importa cosa sia... Tristessa è una tossicomane e se ne va

Page 31: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

in giro magra com'è e senza pensieri, mentre un americano sarebbe abbacchiato... Ma tossisce e si lamenta tutto il giorno, e per la stessa legge, a intervalli, il gatto è assalito da frenetiche crisi in cui si gratta e gratta ma senza grandi risultati...

Page 32: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Nel frattempo io fumo, la sigaretta mi si è spenta e allungo una mano verso l'icona per prendere il lumicino e accendere la sigaretta... sento Tristessa che dice qualcosa e mi par di capire "Acch, quell'idiota si serve del nostro altarino per accendersi la sigaretta..." Per me non c'è nulla di insolito o di strano, voglio solo accendere... ma dopo la sua osservazione o quel che credo la sua osservazione sia stata, mi tiro indietro e mi faccio accendere da El Indio, che poi mi fa vedere, con una rapida devota preghiera e un pezzo di carta di giornale, come si fa ad accendere indirettamente con un rapido segno di croce... Appreso il rituale lo pratico anch'io, per accendermi la sigaretta qualche minuto più tardi... Recito una breve preghiera francese: "Escus muà ma Dam..." e calco la voce su "Dam" per via di Damema la Madre dei Budda.Così mi sento meno in colpa a causa del fumo e all'improvviso son cosciente che noi tutti saliremo dritti dritti al cielo da dove veniamo, come fantasmi dorati di Angeli in Cintura di Sicurezza d'Oro faremo l'autostop al Deus ex Machina per le altezze Apocalittiche, Eucaliptiche, Aristofanee e Divine... Suppongo, e mi domando quel che il gatto ne pensi... A Cruz dico: "La sua gatta sta facendo pensieri d'oro", (su gata tienes pensas de or) ma lei non comprende per mille e un miliardo di multiformi ragioni galleggianti nello

Page 33: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

sciamare dei suoi pensieri lattei Budda sepolto nello sforzo della sua perdurante malattia... "Che è "pensas"?" grida agli altri, non sa che la gatta sta pensando pensieri d'oro... Ma la gatta l'ama a più non posso, e se ne sta lì acciambellata vicino al suo mento, ronfa, felice, gli occhi chiusi a X, gatta-gattina come la Rosea che ho appena perso a New York sotto un'auto in Atlantic Avenue nel traffico matto del crepuscolo a Brooklin e a Queens, gli autòmi al volante uccidono automaticamente gatti ogni giorno circa cinque o sei al giorno nella stessa strada. "Ma questa gatta morrà di normale morte messicana... per vecchiaia o malattia... e sarà una saggia vecchia grande luce nei vicoli del circondario e la vedrete (sporca come uno straccio) volteggiare sui mucchi d'immondizia come un topo, se Cruz dovesse sbatterla fuori... Ma Cruz non lo farà e così la gatta se ne resta lì, sotto il suo mento aguzzo come un piccolo segno della sua buona intenzione".

Page 34: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

El Indio esce e compra dei sandwich di carne e ora la gatta miagola come impazzita, ha sentito l'odore e El Indio la butta giù dal letto... ma la Gatta ha infine il suo pezzetto di carne e lo unghia come una piccola Tigre matta e io penso "Se fosse grossa come quella dello Zoo, mi fisserebbe con i suoi grandi occhi verdi prima di mangiarmi". Ho la favola del sabato sera, me la spasso, in realtà, per via di quel che ho bevuto e il buon umore e le persone spensierate... mi godo la compagnia di quei piccoli animali... noto la piccola Chihuahua che ora attende docilmente un pezzetto di carne o di pane con il codino arrotolato, se mai erediterà la terra sarà per la sua docilità... Le orecchie piegate indietro e mugolando monotonamente col suo flebile lamento... Ed è stata tutto il tempo a guardarci interrompendo la sua veglia con momenti di sonno ristoratore, e le sue riflessioni sul soggetto del Nirvana e della morte e dei mortali aspettano il tempo della morte, sono di una lamentosa alta frequenza terrificata e tenera varietà... e il tipo che dice "Lasciatemi stare, sono così delicata" e la lasci stare nel suo piccolo fragile guscio come il guscio delle canoe sulle profondità oceaniche... vorrei poter comunicare con tutte queste creature e persone, nel flusso di questo mio benessere illuminato dai raggi lunari, il mistero nuvoloso del latte magico visibile nella Profonda Immaginazione della Mente dove si apprende che il tutto è niente... nel

Page 35: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

cui caso essi non avrebbero più da preoccuparsi, se non dopo l'istante in cui essi pensano di preoccuparsi di nuovo... Noi tutti tremanti nelle nostre scarpe di mortalità, nati per morire, nati per morire potrei scrivere sul muro e su tutti i muri d'America... Colomba in ali di pace, con i suoi occhi d'Arca di Noè; cagnetta dalle nere lucide zampette, nata per morire, tremito nei suoi occhi rossi, le sue deboli piccole vene sul costato; sì, il costato della Chihuahua e il costato di Tristessa pure, magnifico costato, lei con le sue zie da parte di Chihuahua, pure nata per morire, bella per essere brutta, svelta per esser morta, felice per essere triste, pazza per essere avuta... e la morte di El Indio, nato per morire, l'uomo, così impiega l'ago del Sabato Notte e ogni notte è sabato notte e impazzisce nell'attesa, che altro può fare... La morte di Cruz la pioggia fine e fitta di religione sui suoi campi di sepoltura, la bocca sinistra piantata nel satin della bara di terra... Gemo nel riprendermi da tutta questa magia, memore della mia stessa morte "incombente", "Se solo possedessi il magico io della prima infanzia quando ricordavo come erano le cose prima che nascessi, non mi preoccuperei ora della mia morte sapendo che nascita e morte sono lo stesso sogno vuoto..." Ma cosa dirà il Galletto quando morrà, e qualcuno gli pianterà il coltello nella fragile gola... E la dolce gallina, lei che beve dal palmo della mano di

Page 36: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Tristessa una goccia di birra strizzando il becco come labbra umane per sorbire il latte della birra... quando muore, dolce gallina, Tristessa che l'ama conserverà il suo osso portafortuna e l'avvolgerà in filo rosso e lo terrà fra le sue cose più care, nondimeno la dolce Madre Gallina della nostra Arca di Noè della Notte, lei l'approvvigionatrice dorata va indietro così lontano che non è possibile risalire all'uovo che la vide uscir fuori infrangendo il primo guscio originale, e la macelleranno e di lei faranno carne trita girando la maniglia del tritacarne di ferro, e c'è da sorprendersi che tremi anch'essa per la paura d'essere punita? E la morte del gatto, piccolo topo morto sul marciapiede col muso contorto... vorrei poter comunicare a tutte le loro congiunte paure della morte l'Insegnamento che ho appreso alle Età del Vecchio, che ricompensa tutto quel dolore con soffice ricompensa di silenzioso perfetto amore dimorante su e giù e dentro e fuori ovunque nel passato, nel presente, e nel futuro e tutto è semplicemente quel che è. Ma essi lo sanno da sè, bestia e sciacallo e l'Insegnamento che ho appreso alle Età del Vecchio è davvero così vecchio che essi l'hanno udito tempo fa prima del mio tempo.Mi sento depresso e desidero tornare a casa. Ognuno di noi, "nato per morire".Luminosa spiegazione della chiarezza cristallina di tutti i

Page 37: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Mondi, ho bisogno, per mostrare che saremo tutti bene... La misurazione delle macchine robot in questo momento è piuttosto irrilevante o in qualsiasi momento... Il fatto che Cruz abbia cucinato su di una fumosa stufa a cherosene una grossa pignatta di carne di vacca, pezzi di vitello, pezzi di trippa di vitello e di cervella di vacca e ossa di vacca... ciò non la condannerà all'inferno perchè nessuno le ha detto di por fine al massacro, e se anche qualcuno l'avesse fatto, Cristo o Budda o il Santo Maometto, sarebbe pur sempre salva... sebbene, per dio, la vacca non lo sia...La gattina miagola per un pezzo di carne... lei stessa un piccolo pezzo di carne tremante... anima mangia anima nella vuotezza generale."Piantala di lamentarti!" grido alla gatta che delira sul pavimento e poi salta sul letto unendosi a noi... La gallina strofina il fianco dalle lunghe piume gentilmente impercettibilmente contro la punta della mia scarpa e io me ne accorgo appena e faccio giusto in tempo a guardare e a vedere di che si tratta, che tocco gentile ha Madre Maya... è la Magica posauova senza origine, la pollastra senza fine con la testa mozza...La gatta miagola con tanta insistenza che comincio a preoccuparmi per la gallina, ma no, la gatta medita ora tranquilla su di un pezzo d'odore sul pavimento... passo le dita e lei ronfa sul suo dorso di pelo un po' unto

Page 38: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

appiccicaticcio...E' ora d'andare, ho accarezzato la gatta, detto addio alla Divina Colomba, e ora voglio andarmene da quell'atroce cucina nel mezzo di un bizzarro sogno dorato...Tutto si svolge in una vasta mente, noi in cucina, non credo a una sola parola di esso o a un sol pezzo della sua carne vuota d'atomi, lo attraverso con gli occhi, proprio attraverso le nostre forme di carne (galline e tutti gli altri) alla futura rilucente di ametista bianchezza della realtà... sono preoccupato ma non sono felice... "Pfui", dico e il galletto mi guarda, "coza voi dir quel "pfui"" e il galletto lancia un "chicchirichì" da vera domenica mattina (com'è, ora, alle due) e scorgo la cucina di mia madre molto tempo fa in fredde notti nell'altra parte dello stesso sogno come questa fredda cucina ora con le sue pentole raccoglie gocce che cadono dal tetto agli orrori dell'India Mexico City...Cruz cerca debolmente di salutarmi mentre mi accingo ad andare, l'ho salutata accarezzandole più volte una spalla pensando che fosse quel che voleva e l'ho rassicurata che le voglio bene e sono dalla sua parte "ma non aveva una parte mia" mento a me stesso... mi sono chiesto cosa ha pensato Tristessa del fatto che l'abbia accarezzata... per qualche attimo ho quasi pensato che fosse sua madre, in un folle momento ho divinato questo: "Tristessa e El Indio sono fratello e sorella e questa è

Page 39: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

loro Madre e la fan diventar matta chiacchierando come matti la notte di veleno e di morfina..." Poi mi rendo conto: "Anche Cruz è una tossicomane, un tre grammi al mese, è certo sintonizzata con i loro guai deliranti, e si lamentano della loro vita di malessere."Droga e dolore. Come malattie di matti, malati dentro a encefaliti del cervello in cui si elimina di proposito la salute per ottenere una sensazione di debole felicità chimica che ha base soltanto nella mente-pensante... Gnosi, mi cambieranno di certo il giorno in cui cercheranno di somministrarmi la morfina. E a te".Sebbene l'iniezione m'ha fatto un certo bene e da quel momento non ho più toccato la bottiglia, una specie di stanca felicità si è impadronita di me, con una forza selvaggia. . . la morfina ha ingenti l ito le mie preoccupazioni ma avrei comunque preferito non prenderla per la debolezza che m'ha causato al costato... "Non voglio prenderne più", faccio voto, e sono ansioso di andarmene, lontano da tutti questi discorsi sulla morfina che dopo uno sporadico ascolto mi sono venuti a noia.Mi alzo per andarmene, El Indio verrà via con me, mi accompagnerà all 'angolo, dopo aver discusso animatamente con loro come se avesse voluto restare o avesse voluto qualcos'altro... Usciamo svelti, Tristessa chiude la porta alle nostre spalle, io le dò solo una rapida

Page 40: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

occhiata mentre chiude a indicarle che la vedrò più tardi...El Indio e io camminiamo spediti sotto i portici scivolosi di pioggia, svoltiamo a destra e tagliamo verso la strada del mercato, ho già fatto un commento sul suo cappello nero e ora mi trovo qui per strada col famoso Bastardo Nero... Ho già riso e detto "Sei proprio come Dave" (l'ex marito di Tristessa) "porti persino il cappello nero" siccome avevo visto una volta Dave a Redondas... nella fatica e nella desolazione di un caldo venerdì sera con gli autobus che sfilavano lenti per la strada e la folla sui marciapiedi; Dave porge il pacchetto a 'sto ragazzo, il venditore chiama il piedipiatti, il piedipiatti arriva di corsa, il ragazzo ripassa il pacchetto a Dave, Dave gli dice "O.K., prendilo e corri" e lo rilancia, il ragazzo salta sulla predella d'un autobus in corsa e ci resta appeso, il corpo penzoloni sulla strada, le braccia rigide le mani strette alla stecca di salita, i piedipiatti non lo possono acchiappare e intanto Dave si è infilato in un saloon, s'è tolto il suo leggendario cappello nero, s'è seduto davanti a sè... i piedipiatti non lo trovano... avevo ammirato Dave per il suo coraggio, ora ammiro El Indio per il suo...Come ci allontaniamo dalla casa di Tristessa lancia un fischio e un grido a un gruppo d'uomini all'angolo, non ho prestato attenzione a quel che ha fatto, tutto quel che voglio è andarmene dritto a casa... E' cominciata la

Page 41: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

pioggerella fine e fitta..."Ya voy dormiendo, vado a dormire ora" dice El Indio giungendo le mani e portandole al lato del capo... Io dico "Okay" lui aggiunge allora un'altra frase più complicata e penso che mi stia ripetendo a parole quel che m'ha già detto a gesti, non gli dico che ho capito e allora sbotta seccato "Yo un intiende" (non hai capito) ma ho capito che vuole andarsene a casa e a letto... "Okay" ripeto... Ci stringiamo la mano... Poi ci scambiamo un elaborato cerimoniale di sorrisi per le strade dell'uomo, precisamente sul selciato sconquassato di Redondas...Per riassicurarlo gli lancio un ultimo sorriso di commiato e mi avvio ma lui continua a fissare ogni movimento della mia bocca e delle mie ciglia, non posso piantarlo lì con un'occhiata torva, voglio che si allontani con l'immagine di me che sorrido, lui risponde coi suoi sorrisi altrettanto elaborati e psicologicamente corroboranti, ci scambiamo così informazioni con folli sorrisi di addio, e così via, nell'estremo sforzo di tutte queste manovre El Indio inciampa in un sasso e mi lancia un rassicurante sorriso di addio che fa seguito al mio, la fine non è ancora in vista, ma traballiamo procedendo nelle nostre opposte direzioni come se fossimo riluttanti... riluttanza che dura solo un breve secondo, l'aria fresca della notte colpisce la tua neonata solitudine e sia tu che il tuo Indio svanite lasciando il posto a un nuovo uomo e il sorriso, parte del

Page 42: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

vecchio uomo, non è più necessario... Lui a casa sua, io alla mia, perchè sorridere tutta la notte se non in compagnia... La tristezza del mondo gentilmente...

M'avvio per la Selvaggia Street di Redondas, nella

Page 43: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

pioggia, non ha ancora cominciato ad aumentare, mi faccio largo fra le alacri puttane allineate a centinaia lungo i muri di Panama Street davanti alle loro stanzette dove la grossa Mamacita sta seduta vicino al salvadanaio in cucina e quando te ne vai ti domanda qualcosa... I tassì passano lentamente, molti preferiscono la loro oscurità, le puttane fottono la notte con le loro dita piegate di Vieni Bello, passano giovanotti e dan loro un'occhiata d'insieme, a braccetto in gruppi i giovani messicani passeggiano per la strada principale della loro Casbah, i capelli sugli occhi, ubriachi, borracho, brune dalle gambe lunghe e dagli attillati vestiti gialli se ne impadroniscono, dan loro delle manate nei coglioni e li tengono per il bavero e li invitano... i ragazzi tentennano... i piedipiatti della strada passano indolenti come sagome spinte su rotelle da una mano invisibile... Uno osserva dentro al bar dove dei bambini stanno a guardare a bocca spalancata e un altro dentro al bar dei puttani dove degli invertiti con maglioni dal collo alto, eroi simili a ragni, ballano danze puttanesche per anziani dall'occhio critico... osservano da entrambi i buchi e vedono l'occhio del criminale, il criminale in paradiso... Mi faccio strada a fatica, guardando la scena e faccio roteare il mio sacco con dentro la bottiglia, devo torcermi su me stesso per procedere e mentre mi giro lancio alle puttane delle occhiate alle quali rispondono

Page 44: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

con versacci di scorno dai vani maledetti delle porte... Ho una gran fame, mi metto a mangiare il sandwich che m'ha dato El Indio, che prima avevo cercato di rifiutare per lasciarlo al gatto ma El Indio aveva insistito dicendo che era un regalo per me... e finito il sandwich, compro del tacos mentre passo davanti alle bancarelle e mi fermo dove gridan "Joven!" ... compro dei pezzetti puzzolenti di salsiccia mista a cipolla bianca e nera calda bollente nel grasso che sfrigola sul parafuoco capovolto della griglia... mastico e butto giù la salsiccia e il sugo forte e mi ritrovo con la bocca in fiamme e riprendo a camminare... nondimeno ne compro dell'altra, poi dell'altra ancora, di carne di vacca macellata sul ceppo, testa e tutto, sembra, pezzetti di nervo e cartilagine, tutto tritato assieme e versato su di una tortilla e mandato giù con sale, cipolle e una foglia di insalata... un ottimo sandwich se preso da una buona bancherella... Le bancherelle sono 1, 2, 3... si susseguono in fila per circa mezzo miglio lungo la strada, illuminate tragicamente da candele e pallide lampadine e strane lanterne, l'intero Messico un'Avventura Bohemienne nel grande notturno plateau di pietra all'aperto, candele e pioggia sottile... passo per Plaza Garibaldi il punto caldo per la polizia, strani gruppi si assembrano nelle stradine attorno a tranquilli musicanti che solo dopo si sentono debolmente suonare la tromba al di là dell'angolo del

Page 45: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

caseggiato... Le marimbas tamburellano nei grossi bar... Ricchi e poveri, con grandi cappelli si mescolano... Escon fuori dalle porte a battenti sputando mozziconi di sigaro, le braccia alzate in aria battendo le mani sopra la testa come se stessero per tuffarsi in un fresco ruscello... colpevoli... Su per le strade laterali morti autobus procedono barcollanti nelle pozzanghere, macchie di giallo fiammeggiante i vestiti delle puttane nel buio, gente appoggiata a gruppi con le spalle ai muri amanti della amorosa notte messicana... Passano graziose ragazze, di tutte le età, e tutti e io ci voltiamo a guardarle, troppo belle per sopportare...Barcollo davanti alla Posta, attraverso in fondo a Juarez, il Palazzo delle Belle Arti svanisce lì accanto... raggiungo San Juan Letran e tiro avanti per una quindicina di isolati oltrepassando posti deliziosi dove preparano il churros e puoi mangiare certe ciambelle dolci unte di burro ancor calde fumanti, che mastichi crocchianti... Ogni genere di bande matte ritrovi da quelle parti, capi, a cui il comando ha dato la testa, con berretti di lana da Sciatori Scandinavi calcati sulle zazzere folte... L'altro giorno, proprio da queste parti, sono passato vicino a una banda di ragazzini il loro capo era vestito da pagliaccio (con una calza di nylon infilata in testa) e grossi anelli dipinti attorno agli occhi, i ragazzini più piccoli l'hanno imitato cercando di acconciarsi con gli

Page 46: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

stessi paludamenti, con robe grige e gli occhi anneriti con attorno dei cerchi bianchi, come sete da gran gala all'ippodromo la piccola banda di eroi Pinocchieschi (e Genet) caracollante sul bordo del marciapiede e un ragazzo più anziano che sfotte l'Eroe Pagliaccio "Cosa ci cavi a fare il pagliaccio, Eroe Pagliaccio?... Non c'è un Paradiso da qualche parte?". "Non c'è un Babbo Natale per gli Eroi Pagliacci, piccolo matto..." Altre bande di semi-hipsters stanno nascoste di fronte ai bar aperti tutta la notte, dai quali proviene un gran rumore, passo svelto con una rapida occhiata alla Walt Whitman a tutta la fila davanti al banco... Si mette a piovere più forte, ho ancora da camminare per un bel po' tirandomi dietro nell'acqua la gamba che mi fa male, difficile e non voglio nemmeno trovarlo un tassì, il whiskey e la morfina mi hanno reso imperturbabile al veleno nel mio cuore.

Quando non ci sono più numeri nel Nirvana, non ci sarà

Page 47: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

allora una tal cosa come il "senzanumero", ma la gente a San Juan Letran era come senza numero... io dico "Conta tutti questi sofferenti da qui alla fine del cielo senza fine che non è cielo quanti ne puoi sommare assieme per fare un numero da impressionare il Capo delle Anime Spente nella Fabbrica di Carne della città di City ognuno di loro nel dolore e nato per morire, assiepati nelle strade alle 2 del mattino sotto quei cieli imponderabili" ... la loro enorme infinitezza, la distanza del plateau Messicano lontano dalla Luna... viventi ma per morire, la triste canzone che ne parla, a volte la sento sul mio tetto nel distretto di Tejado, una cella sul tetto, con le candele, in attesa del mio Nirvana o della mia Tristessa... nessuno dei due viene, a mezzogiorno sento "La Paloma" suonata da radio mentali nei vuoti fra le finestre delle case... il ragazzino matto vicino di casa canta, il sogno prende corpo proprio ora, la musica è così triste, i corni provocano dolore, l'acuto lamento dei violini e il debarratara-rabaratara dell'annunciatore Indoispano. Vivere ma per morire, aspettiamo qui su questo ripiano e su in paradiso c'è tutto quell'aperto caramello d'oro, aprite la mia porta... la Sutra del Diamante è il cielo.Tiro avanti con passo da ubriaco, con fatica, con piedi che scivolano sul precario marciapiede viscido d'olio vegetale Tehuantepec, marciapiedi verdi, sciamanti di

Page 48: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

feccia invisibile ma pregnante... donne morte nascoste nei miei capelli, che passano sotto il sandwich e la sedia... "Siete tutti pazzi!" grido alla gente in inglese. "Non sapete quel che diavolo state facendo in questo campanile dell'eternità vi agitate appesi ai fili del burattinaio di Magadha, Mara il Tentatore, pazzi... voi tutti ingannate e mentite... Voi poveracci che sfilate nel succo della vostra parata nella Vostra Strada Principale della Notte, voi non sapete che il Signore tutto ha predestinato". "Inclusa la vostra morte". "E niente accade. Io non sono io, voi non siete voi, loro innumerevoli non sono loro e l'Uno Numero Unico proprio non c'è".Prego ai piedi dell'uomo, aspettando, come loro.Come loro? Come l'uomo? Come lui? Non c'è Lui. C'è solo l'innominabile parola divina. Che non è una Parola, ma un Mistero.Alla radice del Mistero la separazione di un mondo da un altro per mezzo di una spada di luce...I vincitori della partita di stanotte nell'aperta pioggerella fuori da Tacabatabavac giocano rumorosamente per la strada roteando le loro mazze da baseball davanti alla folla per dimostrare quanto bene colpiscono la palla e la gente cammina indifferente attorno a loro senza occuparsi di loro nè preoccuparsi perchè sono bambini e non giovani delinquenti. Loro si calano sugli occhi la

Page 49: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

visiera dei berretti da baseball, sotto la pioggerella fina e fitta, e battendo il pugno nel guantone si domandano "Ho giocato male al quinto turno? Ce l'ho fatta al settimo?"

In fondo a San Juan Letran c'è quell'ultima serie di bar

Page 50: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

che termina in una bruma frastagliata, campi di mattoni sbriciolati, niente vagabondi nascosti, tutto bosco, Gorky, Dank, con scoli e pozzanghere, buche nella strada profonde cinque piedi con dell'acqua sul fondo... case polverose alla luce della città vicina... guardo le ultime tristi porte dei bar, dove scorgo lampi di sederi di donne dorati dalle lucide sottovesti e mi sento come volar dentro ancora come un uccello che si torce nel volo. Ci sono dei bambini sulla porta, l'orchestrina geme un chachacha, le ginocchia di tutti si toccano piegandosi mentre ballano e seguono la musica scatenata con gemiti a fior di labbra, tutto il locale danza freneticamente, vien "giù", un negro americano in giro con me avrebbe detto: "Questi sì che san tirarsi su di giri come si deve, sono sempre carichi, tutto il tempo si danno da fare per quel "boccone", per quella "ragazza", stanno in piedi sulla porta, si lamentano con tutto... capisci? Non sanno quando devono fermarsi. E' come Omar Khayyam, mi domando che cosa comprano gli osti, a metà così prezioso, come quel che vendono".Io svolto dopo questi ultimi bar e comincia davvero a piovere forte e accelero il passo più che posso e finisco in una buca e ne salto fuori tutto bagnato e finisco in un'altra e... La morfina m'impedisce di sentire il bagnato, ho la pelle e gli arti come addormentati... come un bambino quando d'inverno va a pattinare, cade sul

Page 51: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

ghiaccio, corre a casa coi pattini sotto braccio così non prende freddo, ho continuato a tirare avanti sotto la pioggia della Pan American e sulla testa il rombo gigantesco di un Aereo della Pan American che sta per atterrare all'Aeroporto di Mexico City, coi passeggeri provenienti da New York alla ricerca dell'altra estremità dei sogni. Alzo lo sguardo nella pioggia fitta e osservo la loro coda fiammeggiante... non mi troverete ad atterrare su grandi città e tutto quel che faccio è afferrare il bracciolo del sedile e mi dondolo mentre il pilota aereo espertamente ci guida in un tremendo fiammeggiante schianto contro il lato di un magazzino nel distretto dei bassi della Vecchia Città India... con tutti quei ra-ta-ta dei revolvers in tasca che rovistano fra le mie ossa nebbiose in cerca di qualche oggetto d'oro...Preferisco andare a piedi piuttosto che volare su di un aereo, posso cadere a terra a faccia in giù e morire in quel modo... Con un melone sotto il braccio. "Mira".Raggiungo la magnifica Orizaba Street (dopo aver attraversato parchi fangosi accanto al Cinè Mexico e la lugubre strada dove passa il tram a cui han dato il nome del lugubre Generale Obregon nella notte piovosa, con rose fra i capelli di sua madre...) Orizaba Street ha al centro di una rotonda verde una magnifica fontana circondata da una vasca dalla splendida veste residenziale di pietra e vetro e vecchia griglia e graziose

Page 52: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

maestà panneggiate che a guardarle al chiaro di luna si mescolano con la magica interiorità dei giardini spagnoli di un'architettura progettata per graziose notti trascorse in casa. Andalusiana nelle intenzioni.Alle due del mattino la fontana non butta acqua e seppure dovrebbe farlo, con tutta l'acqua che vien giù, ed io che passo di lì seduto nel mio deviatoio ferroviario su interruttori rosa scintillanti su rotaie scintillanti, come i piedipiatti nella stradina delle puttane a 35 isolati di distanza verso il centro...E la tetra notte di pioggia m'ha avvolto... sgocciolo acqua dai capelli, ho le scarpe intrise d'acqua e fango... ma ho su la giacca ed è tutta zuppa fuori... ma è impermeabile... "Perchè l'ho comprata a Richmond" racconto più tardi agli eroi in un sogno di bambini... Corro verso casa, passo davanti al panificio... alle due del mattino non fanno più le ciambelle dell'ultima ora di notte, corretti appena tirati fuori dal forno, spennellati di melassa e passati al cliente attraverso la finestrella del panificio per due centesimi l'uno e ne avrei comprato dei cesti quand'ero giovane... chiuso, ora, la Mexico City nella notte piovosa presente non ospita rose nè ciambelle calde profumate ed è squallida. Attraverso l'ultima strada, rallento e mi rilasso espirando lentamente e barcollo sui muscoli stirati, ora entro, morte o non morte, e dormo il bianco sonno degli angeli bianchi.

Page 53: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Ma la porta è chiusa, la porta di strada, non ho la chiave, tutte le luci sono spente, in piedi, lì impalato sgocciolando acqua come una grondaia, senza aver dove riparare per asciugarmi e dormire... m'accorgo di una luce alla finestra di Old Bull Gaines e m'avvicino e sorpreso guardo dentro, scorgo la sua tenda d'oro, mi dico "Beh, se non posso salire su da me, allora busso alla finestra di Bull e dormo sulla sua poltrona". Il che faccio, busso, lui viene fuori dalla buia abitazione dove abitano circa 20 persone e nel suo accappatoio attraversa quel breve tratto sotto la pioggia per andare ad aprire la porta di strada... con uno scatto la porta metallica s'apre. Seguo Bull... "Non posso rientrare a casa" dico... A lui interessa sapere quel che ha detto Tristessa al riguardo di domani, quando potranno aver dell'altra roba al Mercato Nero, al Mercato Rosso, al Mercato Indio... E così va bene per Old Bull... posso stare e dormire nella sua stanza... "Fino alle otto di domattina quando aprono la porta di strada" aggiungo, e, senza pensarci su tanto decido di raggomitolarmi per terra con una coperta leggera e non mi sono steso che mi pare di trovarmi su soffici velli e godo d'un piacere divino, le gambe stanche e gli indumenti in parte bagnati (sono avvolto nel grosso accappatoio di Old Bull come un fantasma in un bagno turco) e l'intero viaggio sotto la pioggia è compiuto, quel che mi resta ora da fare è starmene lì steso sul pavimento

Page 54: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

a sognare. Mi raggomitolo su e m'addormento. Nel mezzo della notte... la piccola lampada gialla accesa, la pioggia che fuori scroscia incessante, Old Bull Gaines ha chiuso strette le imposte, fuma una sigaretta dopo l'altra e io faccio fatica a respirare e lui tossisce "Ki-ih!" la tosse secca del drogato, come una protesta, come gridare "Sveglia! Sveglia!" ...se ne resta lì steso, magro, emaciato, il naso affilato, lungo, stranamente bello e coi capelli grigi e smunto e miserevole nel suo aspetto terreno ("studioso di anime e di città" si autodefinisce) decapitato e raso al suolo dalla morfina... Si mette a masticare dei dolciumi, e mi sveglio e mi rendo conto che Old Bull nel bel mezzo della notte se ne sta seduto sul letto e mastica rumorosamente dei dolciumi... Tutti gli aspetti di questo sogno... Seccato mi guardo attorno lo scorgo che è lì che mangia una caramella dopo l'altra, una cosa perlomeno insolita da farsi in letto alle quattro del mattino... Poi alle quattro e mezzo è in piedi e bolle un paio di capsule di morfina in un cucchiaio... lo vedo, dopo che s'è fatto l'iniezione, ora che comincia ad assorbire la droga, si passa la grossa lingua felice sulle labbra e poi sputa sul fondo annerito del cucchiaio e lo strofina fino a farlo diventar pulito color argento con un pezzo di carta e si serve, per proprio pulirlo bene, di un po' di cenere... E si stende sul letto, e la roba comincia a fare il suo effetto, ci vogliono dieci minuti, un colpo di

Page 55: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

muscoli, ... nel giro di una ventina di minuti molto probabilmente si sentirà bene... se no, ecco che rovista nel cassetto, svegliandomi di nuovo, cerca le pastiglie del sonnifero... "Così può dormire".Così "posso" dormire. Ma no. Subito cerca qualcos'altro, riapre il cassetto, ci rovista dentro, tira fuori un tubo di compresse di codeina e ne conta dieci e le butta giù con un sorso del caffè freddo rimasto nella tazza sulla sedia accanto al letto... e tira avanti la notte, con la luce accesa, e si accende altre sigarette... Poi, finalmente, verso l'alba, si addormenta... Io mi alzo dopo aver riflettuto per un po'... sono le 9 o le 8 o le 7... indosso svelto i miei vestiti umidi per correre su in camera mia, per infilarmi nel mio letto e indossare indumenti asciutti... Old Bull dorme, l'ha raggiunto, finalmente, il Nirvana... russa lontano... vorrei proprio non svegliarlo, ma deve chiudere la porta, tirare il catenaccio da dentro... Fuori è grigio ma la pioggia dopo gli ultimi rovesci all'alba ha smesso. 40000 famiglie persero il tetto per le inondazioni causate da quella tempesta nella parte nordoccidentale della città. Old Bull, lontano dalle inondazioni e dalle tempeste con i suoi aghi e le sue polveri al fianco del letto e il cotone e le siringhe e tutto il resto... "Quand'hai la morfina non hai bisogno d'altro, almeno così è per me", mi dice alla luce del giorno, ben pettinato, seduto eretto nella sua poltrona con il giornale

Page 56: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

fra le mani, il ritratto della buona salute... "Madame Poppy, la chiamo io. Quando c'è l'Oppio, c'è tutto quel di cui si può aver bisogno nella vita... Tutto quel buon O che ti va giù, ti scende nelle vene e ti senti come voglia di cantar Alleluja!" E sbotta a ridere. "Mettimi da una parte Grace Kelly e dall'altra Madame Poppy: non ci penso su nemmeno un attimo a scegliere Madame Poppy!"""Anche" se invece della Kelly si trattasse d'Ava Gardner?""Ava Gardner e tutte le femmine di questo mondo messe assieme... se posso avere la mia M al mattino e la mia M al pomeriggio e la mia M alla sera prima di andare a letto... non ho neppur bisogno di sapere che ora è..." Mi racconta tutto questo sottolineando le parole con vigorosi cenni del capo ed è sincero, profondamente sincero. Gli trema persino il mento per l'emozione. "Perchè, per dio, se non avessi la roba morrei di noia, morrei di "noia"" ripete con voce lamentosa... "Ho letto Rimbaud e Verlaine, so quel che dico... Tu non hai mai provato il malessere della droga, non sai che cos'è... Quando ti svegli al mattino e ti senti male e ti fai una buona dose, beh, quella sì che è una buona sensazione". Mi posso immaginare al fianco di Tristessa, ci svegliamo al mattino nel nostro letto nuziale di coperte e cani e gatti e canarini e le prove della sua attività di puttana un po' dappertutto sulle coperte, spalla nuda contro spalla

Page 57: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

nuda (sotto gli occhi gentili della Colomba) mi fa un'iniezione o me la faccio da solo, mi inietto quel veleno color acqua nella carne del braccio, nell'intero sistema nervoso che diviene all'istante di "sua proprietà"... provi la sensazione di flebile caduta del corpo verso il male contenuto nelle soluzioni... ma non avendo mai provato il malessere della droga, non ne conosco tutti gli orrori... Una storia che Old Bull potrebbe raccontare assai meglio di me.

Mi fa uscire dopo essere sceso mugugnando barcollante dal letto... tenendosi su il pigiama e stringendosi addosso

Page 58: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

l'accappatoio, tastandosi il ventre nei punti in cui gli duole... povero essere ammalato, quasi sessantenne, se ne sta accanto al suo male senza dar noia a nessuno... Nato a Cincinnati, cresciuto sui vapori del Red River.Ha smesso di piovere e ho sete e ho bevuto due tazze d'acqua da Old Bull (acqua bollita che tiene in una giara) ... Attraverso la strada con ai piedi le scarpe ancora bagnate e compro una Coca gelata che comincio a bere mentre torno indietro verso casa... I cieli si aprono, può darsi che nel pomeriggio faccia capolino il sole, il giorno è quasi tumultuoso e atlantico, come una giornata al mare lungo le coste della Firth in Scozia... e ho pensieri trionfali in mente mentre mi affretto a salire le due rampe di scale fino alla mia stanza, l'ultimo tratto ha i gradini di ferro che scricchiolano e sono ricoperti di sabbia... raggiungo il pavimento di cotto del tetto, il Tejado, e m'incammino su scivolose piccole pozzanghere vicino al parapetto alto non più di una sessantina di centimetri e ci vuole un niente a volar giù per i tre piani e sfracellarsi il cranio sul pavimento di sotto dove degli Americani danno a volte delle feste all'aperto che tirano avanti fino all'alba, ... Avrei potuto cadere giù... Old Bull c'era mancato poco che fosse finito di sotto durante il mese in cui aveva vissuto sul tetto... i bambini se ne stanno seduti su quel basso parapetto a scherzare e chiacchierare, tutto il santo giorno corrono, giocano vicino a quel basso

Page 59: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

parapetto e a me non va proprio di stare a guardarli... Raggiungo la mia stanza dopo aver girato due volte attorno al vuoto del caseggiato e apro il lucchetto che è agganciato ad un paio di anelli a vite per metà fuori del muro (una volta ho lasciato la stanza aperta e incustodita tutto un giorno...) Entro e chiudo meglio che posso la porta umida... la pioggia ha gonfiato il legno in cima e la porta tocca contro l'architrave... Mi infilo un paio di brache asciutte e comode e mi metto a letto con un paio di calze pesanti ai piedi e finisco la Coca e poso la bottiglietta vuota sul tavolino e dico "Ahh!" e mi asciugo la bocca col dorso della mano e intanto guardo fuori il cielo mattutino della domenica attraverso i buchi della porta e sento le campane giù a Orizaba che suonano e la gente sta andando a messa e io invece mi accingo a dormire e mi sveglierò tardi, buonanotte.

"Dio benedetto, Tu hai amato ogni vita sensibile"."Perchè dovrei peccare e farmi il segno della croce?

Page 60: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Non uno dei vasti accumuli di concetti dei tempi senza inizio, attraverso il presente e nel futuro che non finisce mai, non uno di essi è afferrabile (comprensibile)".E' la vecchia storia "Sì, la vita non è reale" ma vedi una bella donna o un qualcosa di cui non puoi annullare il desiderio in te perchè ce l'hai lì di fronte, lì di fronte... Questa bella donna di 28 anni eretta davanti a me nel suo corpo fragile ("Mi metto questo al collo - una sorta di sparato - così nessuno guarda e vede il mio bel corpo", crede di scherzare, non considerandosi bella) e quel volto che tanto esprime la pena e la bellezza che senza dubbio ebbero parte nella creazione di questo mondo fatale... una bell'alba che t'arresta sulla sabbia e ti fa guardare fuori sul mare e nei tuoi pensieri ascolti la Musica di Magico Fuoco di Wagner... l'aria fragile e santa della povera Tristessa, il tremulo coraggio del suo piccolo corpo sconvolto dalla droga che un uomo avrebbe potuto sollevare e lanciare in aria per un'altezza di dieci piedi... fagotto di morte e bellezza... tutta Forma pura davanti a me, tutte le spine e le torture della bellezza sessuale, il seno, l'intero assieme di confusioni che è la donna, e alcune di esse anche se alte 6 piedi ci puoi sonnecchiare sul ventre nella notte, un sonnellino in un sognante lungo-fianco di donna... Come Goethe a 80, conosci la futilità dell'amore e alzi le spalle... Scacci il bacio tiepido, la lingua e le labbra, la stretta alla vita

Page 61: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

sottile, l'intero calore galleggiante contro di te tenuto stretto... la piccola donna... per cui fiumi scorrono e uomini cadono per le scale... Le sottili lunghe brune dita di Tristessa, lente e indifferenti e pigre, come labbra che s'accostano... La Notte Spagnola di Tristessa, del suo cavo del profondo amore, le corride nei suoi sogni di te, la pigra rosa piovosa contro la guancia oziosa... E tutte le concomitanti grazie di una bella donna per cui un giovanotto lontano dal proprio paese si struggerebbe di restare... Io viaggiavo qua e là in tondo per il Nord America in una tragedia grigia...

In piedi guardo Tristessa, è venuta a trovarmi nella mia stanza, non si siede, resta in piedi e parla... alla luce della

Page 62: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

candela è eccitata e ansiosa e bella e radiosa... Mi siedo sul letto, fisso il pavimento mentre lei parla... non ascolto neppure quel che dice, circa la droga, Old Bull, quanto è stanca... "Ci vado domani... DO-MA-NI..." ripete battendomi sulla mano per richiamare la mia attenzione e così devo dire "Sì, sì continua" e lei continua a raccontarmi la sua storia, che io non capisco... non mi riesce neppure di guardarla per paura dei pensieri che possono venirmi... Ma ci pensa lei a dir tutto, anche per me, dice "Sì, soffriamo molto..." Io dico "La vita es dolor" (La vita è sofferenza), lei è d'accordo, dice che la vita è anche amore "Quand'hai un milione di pesos, non me ne frega quanti, quelli non si muovono"... dice indicando la mia roba in disordine, le scritture rilegate in pelle e la busta della carta aerea... come se io il milione ce l'avessi nascosto sotto le mattonelle... "Un milione di pesos non si muove... ma quando hai l'amico, te lo dà lui il milione in letto" dice, le gambe un poco divaricate e muove i fianchi indicando il letto per farmi intendere quanto sia meglio un essere umano che un milione di pesos di carta... io penso all'inesprimibile tenerezza di ricevere questa santa amicizia dal corpo sacrificale afflitto dal male di Tristessa e mi sento quasi di piangere o di stringerla forte fra le braccia e di baciarla... Un'ondata di solitudine mi pervade al ricordo di amori passati e corpi sui letti e l'empito imbattibile di quando

Page 63: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

entri profondo nella tua amata e il mondo intero è con te... Mara il Tentatore è un demonio, ma i mezzi da lui adoperati per tentare non hanno colpa, ... Come poteva Tristessa, nel far sorgere in me la passione, aver a che fare con essa, se non essere uno strumento innocente, una testimone materiale della mia brama omicida, com'era possibile biasimarla e come avrebbe potuto essere più dolce che stando lì in piedi a spiegarmi il mio amore direttamente con la pantomima dei suoi fianchi... E' su di giri, continua a tirare il risvolto del suo chimono (e sotto fa capolino ogni tanto uno slip) e cerca di abbottonare un bottone che non c'è più. Guardo profondo nei suoi occhi, a voler dire "Vorresti essermi amica in quel modo?" e lei mi guarda fissa, i suoi occhi stagni di niente, l'insieme della sua riluttanza a infrangere il suo disgustoso patto vieppiù riposto nella Vergine Maria e il suo amore di desiderio-per-me, la rende tanto misteriosa quanto il Tathagata la cui forma viene descritta essere come inesistente, piuttosto che inscrutabile come la direzione in cui è andato un fuoco spento. Non riesco a ottenere un sì o un no dai suoi occhi durante tutto il tempo in cui li fisso. Nervosissimo, mi siedo, mi alzo, mi siedo, lei in piedi mi spiega delle altre cose. Sono sorpreso dal modo in cui la sua pelle si corruga e la sua risatina di piacere in cui prorompe così raramente e tanto è da ragazzina, ... E' tutto mio il

Page 64: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

peccato per tanto desiderarla.

Voglio cingerle la vita con entrambe le mani e attirarla stretta a me lentamente mentre intanto le mormoro

Page 65: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

parole di improvvisa tenerezza come "Mia gloria angela" o "Mia quel che vuoi" ma non ho parole per coprire il mio imbarazzo... Ma peggio di tutto sarebbe se mi respingesse dicendo "No, no, no" come trattando con un seccato eroe dai baffetti appuntiti nei films francesi, quando viene respinto dalla biondina che è la moglie del ferroviere, vicino a una staccionata, fra il fumo, a mezzanotte, nella stazioncina francese, ed io guardo da un'altra parte per non far vedere la mia faccia d'amante molto addolorato e domando scusa... e così poi andandomene con la sensazione di avere in me una vena bestiale che non avevo mai notato, idea comune a tutti gli amanti giovani e vecchi. Non voglio che Tristessa si schifi di me... Mi riempirebbe d'orrore provocarle ruinosi teneri segreti della carne e doverla costringere a svegliarsi al mattino appoggiata alla schiena d'un qualche uomo per niente benvenuto nel suo letto che ama di notte e poi se la dorme stracco e con la sua sola presenza procura costernazione mentre prima lì altro non c'era che la perfetta purezza del nulla.Ma cosa perdo a non avere il tocco amico del corpo dell'amante, tutto mio... era però un mattatoio e tutto quel che fai è di dar libero corso alla rovina nel qualcosa-devi-pur-dare della giovinezza... Quando Tristessa aveva dodici anni i suoi corteggiatori le torsero il braccio dietro la schiena sotto il sole proprio fuori della porta della

Page 66: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

cucina di sua madre... L'ho visto milioni di volte, in Messico i giovani vogliono le giovani... L'incremento delle nascite è terrificante... Li scodellan fuori che vagiscono morenti a tonnellate in tini di un miscuglio vinoso della cuna nasciturale come nella Vecchia Tokyo... Qui persi il filo del mio pensiero... Sì, le cosce di Tristessa e la carne dorata tutta mia, cosa sono un Cavernicolo? Sono un Cavernicolo.Cavernicolo sepolto profondo nella terra.Forse è la corona delle sue guance pulsanti alla bocca, e il mio ricordo dei suoi splendidi occhi, come stare seduto in un separè beatamente non molto tempo fa, in Francia, entra l'orchestra rumorosa e io mi rivolgo a un Monsieur vicino a me e gli dico "Quella ragazza è "splendide", non Le pare?" ... Con una bottiglia di Johnny Walker nella tasca della mia giacca da sera. Mi alzo. Devo vederla. La povera Tristessa è lì in piedi, traballa mentre spiega tutti i suoi guai, come non ha abbastanza quattrini, sta male, starà male al mattino e nei suoi occhi ho colto forse il cenno di un'ombra d'accettazione dell'idea d'avermi per amante... L'unica volta che ho visto Tristessa piangere era quella volta che stava male per la droga ed era seduta sulla sponda del letto di Old Bull, come una donna in una panca di chiesa durante la novena quotidiana che s'asciuga di tanto in tanto gli occhi col fazzoletto... Indica di nuovo il cielo, "Se il mio amico non mi ripaga",

Page 67: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

guardandomi fisso, "mi ripaga il mio Signore ..."di più"" ed io posso sentire lo spirito entrare nella stanza mentre lei se ne sta in piedi, in attesa col dito alzato, sulle gambe divaricate, fiduciosa, che il suo Signore la ripaghi... "Così dò tutto quel che ho al mio amico, e se lui non mi ripaga..." alza le spalle... "il mio Signore mi ripaga Lui" ... di nuovo vigile... ""di più"" e come lo spirito aleggia nella stanza, ne posso dire l'effettivo orrore funereo (la ricompensa di lei è così tenue) ora vedo irraggiarsi dalla corona del suo capo innumerevoli mani venute da tutti i dieci quartieri dell'Universo per benedirla e nominarla Bodhisat per aver detto quel che ha detto e saperlo così bene.Ma la sua Illuminazione è perfetta... "E non siamo niente, tu e io" ... mi indica col dito..., "tu... tu... e io"... indica se stessa... "Noi non siamo "niente". Domani possiamo esser morti, e così siamo niente..." Sono d'accordo con lei, avverto la stranezza di tale verità, sento che siamo due vuoti fantasmi di luce o in tutto simili a due spettri di un antico castello, bianchi ed evanescenti,... Lei dice "So che vuoi dormire"."No no" dico, accorgendomi che se ne vuole andare..."Devo andare a dormire, nel mattino presto vado cerco gli uomini e prendo la morfina e torno per Old Bull..." e siccome noi siam "nada", niente, scordo quel che ha detto circa gli amici tutto perso nella bellezza della sua

Page 68: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

strana intelligente fantasticheria, vera in ogni particolare... "E' un Angelo", penso segretamente, e l'accompagno alla porta... Facciamo bene attenzione a non toccarci l'un l'altra... Tremo, una volta ho fatto un salto di un miglio quando chiacchierando con la punta delle dita mi toccò un ginocchio... il primo pomeriggio in cui l'avevo vista, con gli occhiali scuri, nella finestra assolata del pomeriggio, vicino ad una candela accesa per sciogliere la droga, fumava, bella, come la Vergine Padrona di Las Vegas o l'Eroina Rivoluzionaria di Marlon Brando Zapata in Messico... Fu allora che mi irretì... Nello spazio d'oro del pomeriggio, la schietta bellezza come seta, la risatina fanciullesca, io che arrossisco, in casa di quel tizio, dove trovammo la prima volta Tristessa e tutto questo ebbe inizio... Simpatica Tristessa, con per cuore un cancello d'oro, che io dapprima avevo pensato una malvagia incantatrice... Avevo incontrato una Santa nel Messico Moderno ed eccomi lì a fantasticare sogni circa ordini predestinati al niente e necessari tradimenti... il tradimento del vecchio padre quando seduce con l'astuzia i tre ragazzini folli che gridano giocando nella casa in fiamme, "Darò a ognuno di voi il suo veicolo preferito", fuori balzano di corsa per ricevere i veicoli, lui dà loro l'Alto Incomparabile Grande Carro del Singolo Veicolo del Manzo Bianco ma loro son troppo giovani per saperlo apprezzare... con il

Page 69: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

comando di quel grande carro m'aveva fatto un'offerta... guardo le gambe di Tristessa e decido d'evitare l'esito del fatto e rimanere al di là del cielo.Faccio giochi con i suoi occhi favolosi e lei è ansiosa d'essere in monastero."Lascia stare Tristessa" dico, in ogni caso, come direi "Lascia stare la gattina, non farle del male" ... e le apro la porta, così possiamo uscire, a mezzanotte, dalla mia stanza... Nella mano reggo a fatica una grossa lanterna da frenatore all'altezza dei suoi piedi mentre scendiamo i gradini, manco a dirlo, pericolosi, c'è mancato poco che cadesse quand'è salita, ha sbuffato e mugugnato salendo, ha sorriso con la mano sulla gonna scendendo, con quella maestosa graziosa lentezza di donna, come una Vittoria Cinese."Noi non siamo niente"."Domani potremmo essere morti"."Non siamo niente"."Tu e Io".Io gentilmente le faccio strada con la lanterna fino all'ultimo gradino e la guido fuori all'aperto dove fermo un tassì bianco che la riconduca a casa.Dal tempo senza inizio e nel futuro senza fine, gli uomini hanno amato le donne senza dirglielo e il Signore le ha amate senza dirglielo e il vuoto non è il vuoto perchè non vi è nulla di cui esser vuoto.

Page 70: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Sei là, Stella del Signore?... Diminuita è la pioggia che ha infranto la mia calma.

Parte Seconda.

Page 71: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

UN ANNO DOPO.

Diminuita mai non è la pioggia che non infranse la calma... Non le dissi che l'amavo ma quando partii dal Messico cominciai a pensare a lei e allora presi a dirle che l'amavo nelle lettere che le scrivevo, e quasi lo feci, e anche lei scrisse, graziose lettere in spagnolo, in cui diceva che ero dolce e prego torna presto... io tornai tardi, quasi ce la feci, non avevo quattrini, giunsi fino al confine del Messico e provai quella vomitosa sensazione che il Messico dà... procedetti fino in California e vissi in una capanna dove venivano dei visitatori del tipo giovane-monaco-buddista tutti i giorni e andai a nord fino al Picco della desolazione e trascorsi l'estate vivendo miseramente nella Solitudine, mangiando e dormendo solo... dissi, "Presto tornerò alle calde braccia di Tristessa" ma lasciai trascorrere troppo tempo.O Signore, perchè hai fatto questo agli angeli tuoi a tua immagine formati? questa vita rovinosa, questo cencioso palcoscenico miserevole su cui si agita una gran folla di bulli e ladri e morituri? Sei tu Masochista, Signore; sei tu forse Colui-che-odia?E infine mi ritrovo di nuovo nella stanza di Bull dopo un viaggio di quattromila miglia dal picco montano vicino al Canada, un viaggio abbastanza terribile di per sè... e

Page 72: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

lui uscì e andò a prenderla.Mi aveva preavvertito: "Non so cosa le ha preso, è cambiata in queste due settimane ultime, "quest'ultima" persino...""Forse perchè sapeva del mio arrivo?" pensai rannuvolato."Le piglian certi attacchi... e quando è in crisi mi tira tutto quel che le capita sotto mano... tazzine da caffè... e perde i quattrini che le dò e cade per terra in mezzo alla strada...""Ma cosa le succede?""Il sonnifero... Le ho detto e ripetuto di non prenderne troppo... Sai che ci vuole un vecchio drogato come me con tanti anni di esperienza sulla schiena per saperci fare con quelle pastiglie... ma lei non vuole starmi a sentire... non sa le dosi... ne butta giù tre, quattro, a volte cinque, una volta dodici... non è più la stessa Tristessa... Quel che voglio fare è di "sposarla"... così posso avere la nazionalità messicana, capisci? Non ti pare una buona idea? Dopotutto, lei è la mia vita, io sono la sua..." Era chiaro che Old Bull era cotto d'una donna che non portava nome Morfina."Non la tocco nemmeno con la punta del dito... è solo un matrimonio di convenienza... sai quel che voglio dire... non posso prender la roba al mercato nero direttamente, non so come fare, ho bisogno di lei e lei ha bisogno dei

Page 73: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

miei quattrini".Bull riceve un vitalizio di 150 dollari da un conto che gli ha intestato suo padre prima di morire... Suo padre gli aveva voluto bene e m'era facile capire il perchè... perchè Bull è un essere dolce e mite, anche se è un mezzo galeotto... per anni a New York s'è mantenuto l'abitudine fregando circa 30 dollari al giorno per una ventina d'anni... E quando l'avevano pizzicato con la merce sbagliata, era finito al fresco... In galera faceva sempre il bibliotecario perchè è un grande studioso, sotto vari aspetti, ha un grande interesse per la storia e l'antropologia, soprattutto però per la poesia francese simbolista, Mallarmè prima d'ogni altro... non sto parlando dell'altro Bull, il grande scrittore, quello che ha scritto "Junkey" ... Questo è un altro Bull, più vecchio, quasi sessantenne... ho scritto poesie nella sua stanza l'estate scorsa quando Tristessa era "mia", "mia" ed io non l'ho presa... Avevo in mente delle strane idee ascetiche o celibatali, che non dovevo toccare una donna... Se l'avessi toccata, Tristessa, forse l'avrei salvata... Ora è troppo tardi...Lui rientra con lei e m'avvedo subito che c'è qualcosa che non va... Cammina barcollando appoggiandosi al suo braccio e debolmente mi sorride (grazie Dio per il suo sorriso) e tende il braccio rigido e io non ho che altro fare se non reggerle il braccio, "Cos'ha Tristessa, sta

Page 74: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

male?""Per tutto il mese passato è rimasta paralizzata ad una gamba e aveva le braccia coperte di cisti, Oh è stata proprio male il mese scorso!""Ma cosa ha adesso?""Ssss... lascia che si sieda..."Tristessa mi stringe e lentamente appoggia la sua dolce guancia bruna alla mia, con un raro sorriso, e mi comporto quasi consapevolmente da buon Americano confuso...Beh, forse ce la faccio ancora a salvarla... Il guaio è, cosa ne farò di lei una volta che l'avrò conquistata?... è come conquistare un angelo in inferno e acquisti così il diritto a scendere con lei dove è peggio o forse ci sarà della luce, un po', laggiù, forse son io che son matto..."Sta diventando pazza", dice Bull, "quel sonnifero gioca a tutti dei brutti scherzi, a te, a chiunque non m'importa chi".E infatti lo stesso Bull ne prese troppe due sere più tardi ed ebbe modo di verificare direttamente la sua affermazione.Il problema, grosso, per i tossicomani, a tutti i livelli, è procacciarsi la roba... Trovano ostacoli d'ogni genere e sono perennemente infelici... "Se il governo mi desse quotidianamente la mia razione di morfina, sarei la persona più felice di questo mondo e lavorerei volentieri

Page 75: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

come infermiere in un ospedale... Ho persino inviato al governo le mie idee sull'argomento, in una lettera del 1938 che scrissi da Lexinton, come risolvere il problema dei tossicomani, facendoli lavorare, con la loro dose quotidiana, a pulire le stazioni della metropolitana, a pulire qualsiasi cosa... purchè possano avere la loro dose quotidiana stanno bene come qualsiasi altra persona malata... E' come per gli alcoolizzati, hanno bisogno della medicina..."Non riesco a ricordare niente di quel che è successo all'infuori di ieri sera... Sono avvenute cose così profetiche, così orribili, così tristi e assurde... Meglio andare per ordine, perchè affastellare le cose?

Tutto ebbe inizio perchè Bull era rimasto senza morfina, si sentiva male, aveva preso troppe compresse di sonnifero (seconal) per calmare in qualche modo il bisogno di droga e così si comporta come un bambino, trascurato, come affetto da senilità precoce, non proprio

Page 76: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

male come la notte in cui dormì nel mio letto nella stanza sul tetto perchè Tristessa dava i numeri e sfasciava tutto nella sua stanza e lo picchiava e poi tramazzava per terra presa da crisi perchè Bull non voleva lasciarle ingerire altre compresse del sonnifero che aveva comprato in farmacia... Le ansiose padrone di casa origliavano alla porta e credevano che la picchiavamo ma è lei che picchia noi...Le cose che mi disse, quel che pensava davvero di me in quell'occasione venne fuori, un anno dopo, un anno in ritardo e sarebbe bastato soltanto che le avessi "detto" che l'amavo... Mi accusò d'esser uno sporco buono a nulla, mi gridò di andarmene via dalla stanza di Bull, cercò di colpirmi con una bottiglia, cercò di impadronirsi della mia borsa del tabacco e fui costretto a lottare con lei... Bull ed io nascondemmo il coltello per il pane sotto il tappeto... Se ne sta seduta come un'idiota sul pavimento e giocherella con alcuni oggetti... Mi accusa di fumare marijuana, la marijuana che terrei, secondo lei, ecco perchè voleva prendermela, nella borsa del tabacco, che contiene invece del buon tabacco Bull Durham... preferisco farmi le sigarette a mano, quelle fatte a macchina contengono una sostanza chimica nel collante della cartina che non fa per nulla bene alle mie arterie flebitiche...Così Bull ha paura che lei lo uccida nel sonno... non

Page 77: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

riusciamo a farla sloggiare... in precedenza (una settimana prima) Bull aveva chiamato i piedipiatti e neppure loro ce l'avevano fatta... a farla sloggiare... E così lui viene a dormire nel letto della mia nuova stanza, il letto ha le lenzuola pulite, si dimentica di aver già prese due compresse di sonnifero e ne prende altre due e così non ci vede più, non riesce a trovare le sigarette, a tastoni butta per terra tutto quel che scontra, piscia nel letto, rovescia il caffè che gli porto, son costretto a dormire sul pavimento fra le cimici e gli scarafaggi... e per tutta la notte non faccio che insultarlo e di tanto in tanto sbotto con:"Ma guarda un po' come stai conciando il mio bel letto pulito!""Non posso farci niente... devo trovare un'altra capsula... E' una capsula questa? Tiene su un fiammifero e crede che sia una capsula di morfina."Dammi il tuo cucchiaio..." Ha intenzione di scioglierla e iniettarsela... Signore... All'alba se ne va finalmente per rientrare nella sua stanza... se ne va barcollando e portandosi dietro tutta la sua roba compreso un Newsweek che non poteva certo leggere... Vuoto le scatole che ha riempito d'orina nel cesso... è color blu puro come il blu Sire di Joshua Reynolds, penso: "Mio Dio, sta di certo morendo!" ma poi scopro che le scatole erano di turchinetto per il bucato... Nel frattempo

Page 78: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Tristessa ha dormito e si sente meglio e in qualche modo si muovono nella stanza trascinandosi e riescono a farsi la loro iniezione e il giorno dopo lei torna a bussare alla finestra di Bull, pallida e bella, non più strega azteca e con dolcezza si scusa... "Vedrai che non passa più di una settimana e ricomincia a prender le compresse di sonnifero", dice Bull. "Ma io non gliene dò più" ... E intanto - ne ingolla lui una!"Ma perchè "tu" le prendi, allora!" grido esasperato."Perchè io so come usarla... son quasi quaranta anni che mi drogo io".Giunge poi la notte fatale...Ho già detto a Tristessa in tassì e una volta in strada che l'amo... "Yo te amo" ...Non m'ha neppure risposto... mentisce a Bull dicendogli che le ho fatto certe proposte "Sei stata a letto con un mucchio d'uomini, tu; perchè non vieni a letto anche con me?" ... Io non le ho mai detto niente del genere; io le ho detto soltanto "Yo te amo" ... Perchè l'amo... Ma cosa posso fare per lei... Prima di usare le compresse di sonnifero non aveva mai mentito... Era solita pregare e andare in chiesa...Ho abbandonato ogni speranza con Tristessa e questo pomeriggio Bull si sentiva male, saliamo su di un tassì e ci rechiamo nel quartiere dei bassi per cercare El Indio (il Bastardo Negro lo chiamano sulla piazza), che ha sempre qualcosa... Ho sempre avuto il segreto sospetto

Page 79: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

che anche El Indio ami Tristessa... Ha delle belle figlie già grandi, se ne sta spesso steso su di un letto dietro ad una tenda sporca, su di giri per la M, la vecchia moglie seduta col volto mesto su di una sedia, il lumino acceso davanti all'icona, le liti si susseguono, lamenti, sotto i cieli messicani senza fine... Ci avviciniamo al suo letto e la sua vecchia moglie ci dice d'essere sua moglie (non lo sapevamo) e che lui non è in casa... così ci sediamo sul gradino di pietra del cortile pieno di bambini che gridano e ubriachi e donne col bucato e ci mettiamo ad aspettare... Bull sta così male che è costretto a tornarsene a casa... Alto, curvo, stregone simile ad un cadavere, si muove lasciandomi solo seduto ubriaco sulla pietra a tracciar disegni dei bambini sul mio taccuino d'appunti...Ed ecco che ti salta fuori un tipo ospitale, una di quelle persone amichevoli che ti fan sempre sentire a casa tua, con un bicchiere pieno di "pulque", due bicchieri, insiste che io brindi con lui, non mi faccio pregare, prendo il bicchiere, lo batto contro il suo e giù... il succo di cactus sgocciola dalle nostre labbra, io barcollo... Delle donne si mettono a ridere... C'è una grande cucina. L'ospite me ne porta dell'altro... Bevo e disegno i bambini... Offro del denaro per il "pulque" ma loro rifiutano... Comincia a farsi buio nel cortile...Mi son già bevuto quasi un litro di vino prima di arrivar

Page 80: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

qui, è una delle mie giornate di ciucca, mi son sentito annoiato e triste e perduto... anche, per tre giorni ho dipinto e disegnato a matita, a carboncino e con gli acquarelli (il mio primo formale tentativo) e sono esausto... Ho schizzato un piccolo artista messicano con la barbetta nella sua baracca sul letto e lui ha strappato il foglio dal grosso album da disegno per tenerselo... Abbiamo bevuto tequila di mattino facendoci ritratti l'un l'altro... Lui di me ha fatto una sorta di disegno da turisti e m'ha rappresentato giovane e bello e tipicamente americano, io non capisco (vuol forse vendermelo?) ... Io gli faccio una terribile faccia apocalittica dalla barba nera e il corpo esile e magro come aggrappato alla sponda del divano... Oh, il cielo e la posterità giudicheranno quest'arte qualsiasi essa sia... Così disegno un ragazzino, uno in particolare, ma non sta mai fermo e allora mi metto a disegnare la Madonna Vergine...Spunta fuori dell'altra gente e mi invitano tutti a entrare... entro in una grande stanza dove c'è un grosso tavolo bianco coperto di tazze piene di "pulque" e sul pavimento delle bottiglie aperte di terracotta... Sorprendenti i volti riuniti in quella stanza... Penso "Me la spasserò e intanto resto proprio davanti alla casa di El Indio e quando torna non posso fare a meno di vederlo... e verrà pure Tristessa..." Boracho, scoliamo grosse tazze di succo di cactus e c'è un vecchio cantante con la

Page 81: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

chitarra e il suo giovane discepolo dalle spesse labbra sensibili e una grande grassa donna come uscita dalle pagine di Rabelais o da una tela di Rembrandt, che canta... Il capo di questa gang di quindici esseri si dimostra esser Pancho Villa seduto a capo tavola, il viso d'argilla rossa, pazzi occhi blu (credo) e una camicia d'un bel rosso acceso e come sempre è estaticamente allegro... Ma al suo fianco ha dei sinistri luogotenenti, e quelli li guardo fissi negli occhi e alzo il bicchiere brindando alla loro salute e domando persino "Que es la vida? Cos'è mai la vita?" (per dimostrare le mie tendenze filosofiche e quanto son sveglio). Nel frattempo un tipo vestito di blu e col cappello pure blu sembrerebbe il più amichevole di tutti, mi accompagna al gabinetto per poter scambiar quattro chiacchiere da soli mentre pisciamo... Chiude la porta a chiave... I suoi occhi son fissi intenti ai buchi dei cessi per terra... chiamarli "buchi" è un eufemismo... Ha uno strano paio d'occhi da ipnotizzatore, io continuo a fissarlo, continua a "piacermi"... mi piace tanto che quando mi tira fuori il portafoglio e si mette a contare il mio denaro, scoppio a ridere ma cerco per un po' inutilmente di riprenderglielo... Altri stanno cercando di entrare nel cesso... "Qui siamo nel Messico!" dice lui. "Se ci va ci restiamo quanto vogliamo..." Quando mi porge il portafoglio m'avvedo che il mio denaro c'è ancora ma giuro sulla Bibbia su Dio su Budda su tutto ciò che è

Page 82: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

santo, che nella dimensione reale non c'era più un dollaro in quel portafoglio (uno di quelli per i travellers cheques) ... Mi lascia "un po'" di danaro in modo che più tardi possa dare venti pesos ad un grassone che vien mandato a comprare della marijuana per tutti... E lui continua ad accompagnarmi al cesso per chiacchierare a quattrocchi e m'accorgo poi, che, non so come, mi sono scomparsi gli occhiali da sole...Infine Cappello Blu davanti a tutti mi sfila di tasca, dalla tasca della giacca (che è di Bull), il mio taccuino d'appunti, come se scherzasse, matita e tutto, e se l'infila in tasca, nella sua tasca e mi guarda con un'aria maligna e buffa... Non posso proprio fare a meno di mettermi a ridere ma quando dico "Su, via... ridammi le mie poesie..." e allungo una mano per infilargliela in tasca, lui si scosta; ripeto la manovra e lui idem come sopra... Mi rivolgo allora a quello che ha l'aspetto più distinto di tutti, che è seduto proprio vicino a me e gli dico "Vuole assumersi la responsabilità di farmi restituire le mie poesie?"Dice subito di sì, senza aver capito quel che ho detto, ma io, ubriaco come sono, immagino che farà quel che gli ho chiesto... Frattanto in una cieca ondata di estasi butto 50 pesos per terra per dimostrare qualcosa... Più tardi butto due pesos per terra dicendo "Per la musica" ... I due pesos vengono raccolti e passati ai musicanti ma sono

Page 83: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

troppo orgoglioso, dopo aver considerato i fatti, per mettermi a cercare attorno i miei 50 pesos... non c'è dubbio che volevo proprio farmi derubare, uno strano tipo di esultanza e potere derivato dall'alcool "Non me ne frega niente dei quattrini, io sono il Re del mondo, guiderò io stesso la vostra rivoluzione" ... E comincio a lavorare facendomi amico Pancho Villa e, fratelli miei, c'è un gran battere di tazze, brindisi, e giù va il chugalup a fiumi e canti... E ormai son troppo istupidito per tenere d'occhio il portafoglio ma intanto è sparito fino al mio ultimo cent... E intanto ce la metto tutta per far veder loro quanto apprezzo la musica, tamburello con le dita sul tavolo... Infine esco col Ciccione per parlare nel cesso e quando ne usciamo su per i gradini sta salendo una strana donna, sembra quasi che non sia di questa terra ed è pallida, lenta, maestosa, nè giovane nè vecchia, non posso fare a meno di fissarla e persino quando mi sono reso conto che è Tristessa, continuo a fissarla e sembra che sia venuta a salvarmi... ma sta venendo da El Indio per farsi un'iniezione (e El Indio, per inciso, era già andato, di sua spontanea iniziativa, da Bull a due miglia di distanza) ... lascio così l'allegra masnada dei ladri e seguo il mio amore.Indossa un vestito lungo e sporco e uno scialle e il suo volto è pallido, ha gli occhi cerchiati, quel sottile naso patrizio e aquilino, quelle labbra sensuali, quegli occhi

Page 84: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

tristi... e la musica della sua voce, il lamento della sua canzone, mentre parla in spagnolo con gli altri...Ah sacristi... la triste mutilata madonna blu è Tristessa e che io continui a dire che l'amo è una sanguinante menzogna... Lei mi odia e io la odio, non ci sono mezzi termini... io la odio perchè lei mi odia, non ci sono altre ragioni... Non so perchè lei mi odia, immagino perchè ero troppo casto l'altro anno... Continua a gridare "Me ne frego" e ci tira in testa quel che le capita sottomano e va fuori e si siede sul gradino del marciapiede e ciondola il capo... Nessuno osa avvicinarsi a una donna in quelle condizioni... Questa sera, però, vedo che sta bene, è tranquilla, pallida, cammina eretta salendo i gradini di pietra dei ladri...El Indio non c'è e allora ce ne andiamo... ero già stato due volte da El Indio a vedere s'era tornato, non l'avevo trovato, c'era invece la sua bella figlia dalla pelle bruna e gli occhi scuri e tristi, fissa la notte mentre le chiedo di suo padre "No, no", è tutto quel che sa dire, fissa un punto da qualche parte nell'immondizia del cielo e così tutto quel che faccio è di fissare i suoi occhi e non ho mai visto una ragazza così... I suoi occhi sembrano dire "Amo mio padre anche se prende la droga, ma vi prego non venite qui, lasciatelo stare..."Tristessa ed io ci incamminiamo per la stradina sporca e scivolosa illuminata dai radi lampioni e dai riflessi dei

Page 85: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

neons lontani di Santa Maria de Redondas, dove prendiamo con noi la sparuta Cruz tirata giù dal letto e ci avviamo non so dove...Col braccio cingo la vita di Tristessa e cammino triste con lei... Questa sera non mi odia... A Cruz son sempre stato simpatico e lo sono ancora... Durante l'anno passato ha causato al povero vecchio Bull ogni genere di guai a causa del suo perenne stato di ubriachezza... Ha vomitato in mezzo al la strada lamentandosi rumorosamente sotto il cielo, inzaccherando ali d'angelo ricoperte del blu pallido sporco del cielo... Angeli in inferno, le nostre ali gigantesche nel buio, noi tre ci avviamo e dal Cielo Eterno Dorato si china Dio a benedirci col suo volto che posso descrivere solo come infinitamente dispiaciuto (compassionevole), cioè infinito nella comprensione della sofferenza, la vista di quel volto ti farebbe piangere... L'ho veduto, in una visione, cancellerà tutto alla fine... Niente lacrime, solo le labbra, Oh posso mostrarti!... Nessuna donna potrebbe essere tanto triste, Dio è come un uomo... Avanziamo a caso lungo la strada fino a una viuzza stretta e buia dove due donne stanno sedute con dei calderoni fumanti e delle tazze e ci sediamo su delle cassette di legno, io con la testa appoggiata alla spalla di Tristessa. Cruz ai miei piedi e mi danno un punch caldo da bere... Cerco nel portafoglio, non ho più un cent, lo dico a Tristessa, paga

Page 86: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

lei o dice qualcosa o sistema tutto... forse è lei il capo della banda dei ladri...Le libagioni non sono di grande aiuto, si sta facendo tardi, si sta avvicinando l'alba, l'aria fresca dell'alto plateau penetra attraverso la stoffa della mia camicia e della giacca e dei calzoni leggeri e comincio a tremare senza potermi controllare... Niente m'è d'aiuto, bere non serve a niente...Due ragazzotti messicani si avvicinano attratti da Tristessa e rimangono in piedi lì vicino a bere e a parlare tutta la notte, hanno entrambi i baffi, uno è molto piccolo e ha la faccia tonda con le guance simili a pere... L'altro è più alto, con dei fogli di giornale infilati sotto la giacca per proteggersi dal freddo... Cruz si allunga in mezzo alla strada e si addormenta avvolta nel suo cappotto, la testa appoggiata al gradino del marciapiede... Un piedipiatti arresta qualcuno all'imbocco del vicolo, noi attorno alla candela e ai pentoloni fumanti guardiamo senza interesse... Improvvisamente Tristessa mi bacia sulle labbra, lievemente, il bacio più lieve, più toccante di questo mondo... Ne sono davvero sorpreso... Mi sono deciso a rimanere con lei e a dormire dove lei dorme, persino se dorme nel bidone dell'immondizia, in una cantina piena di topi... Ma continuo a tremare e non m'aiuta a niente stringermi addosso i vestiti... per un anno ho dormito ogni notte nel mio sacco a pelo e non

Page 87: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

sono più abituato alla comune aria fredda della terra... A un certo momento cado netto giù dalla cassetta su cui ero seduto con Tristessa, finisco sul marciapiede, ci resto... In altri momenti intrattengo lunghe misteriose conversazioni con i due ragazzotti... Che cavolo stanno cercando di dire e di fare?... Cruz dorme per la strada...Ha i capelli sparsi neri nella pietra, la gente li calpesta... E' la fine.L'alba giunge grigia.

La gente comincia a passare per recarsi al lavoro, presto la luce pallida comincia a rivelare gli incredibili colori del Messico, gli scialli blu pallido delle donne, gli scialli rosso cupo, le labbra delle persone appena rosse nel blu generale dell'alba..."Che aspettiamo? Dove andiamo?" Ho chiesto e

Page 88: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

richiesto..."Vado a prendere la roba", dice lei... mi prendo un altro punch che trema dentro di me scendendo... Una delle signore dorme, la venditrice col mestolo pare che stia inquietandosi; sembrerebbe che io abbia bevuto più di quel che Tristessa abbia pagato o c'è qualcosa che non va con i due ragazzi o si tratta di qualcos'altro...Passa molta gente e molti carretti..."Vamos", dice Tristessa alzandosi e svegliamo Cruz sempre rattrappita per terra e ci avviamo...Ora si può vedere fino in fondo alle strade, non c'è più la mezza luce, tutto è blu pallido come di chiesa e gente pallida e scialli rosa... Camminiamo fino a raggiungere dei campi spezzettati e li attraversiamo e ci troviamo davanti a un gruppo di baracche di mattoni...E' un paese nella città...Incontriamo una donna e andiamo in una stanza e comincio a pensare che dormiremo qui finalmente ma i due letti son stracarichi di dormienti e di altri che stanno svegliandosi, rimaniamo sull'uscio a parlare, poi ce ne andiamo lungo il vicolo oltrepassando porte che si aprono... Son tutti curiosi di vedere le due ragazze stracciate e l'uomo stracciato che barcollando tenendosi a braccetto procedono... Si leva il sole color arancione sui mattoni rossi e la polvere bianca, è la minuscola Nord America dei miei Sogni Indi, ma ormai son troppo

Page 89: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

partito per rendermi conto o capire qualcosa, tutto quel che voglio è dormire, a fianco di Tristessa... Lei nel suo vestito rosa striminzito, il suo corpicciolo dal seno piatto, i polpacci sottili, le sue belle cosce, ma io voglio dormire davvero ma mi piacerebbe stringerla fra le braccia e smettere di tremare sotto una grande coperta messicana color bruno scuro anche con Cruz, dall'altra parte, a far da chaperon, voglio interrompere questo pazzo vagabondaggio per le strade...Niente da fare, in fondo al villaggio, nell'ultima casa, dietro alla quale ci sono dei campi di immondizia e lontane sommità di chiese e silohuette di città, entriamo...Che spettacolo! Ho un sussulto di gioia a vedere un grande letto..."Siam qui per dormire!"Ma la mia gioia dura poco. Il letto è occupato da un donnone grasso dai capelli neri e al suo fianco c'è un tizio c o n u n b e r r e t t o d a s c i a t o r e i n t e s t a e contemporaneamente entra una brunetta che sembra proprio in tutto e per tutto una ragazza del Greenwich Village... E quindi vedo anche loro, forse otto persone, raggruppati negli angoli con cucchiaio e fiammiferi in mano... Uno di loro è un tipico drogato, quei suoi lineamenti sofferenti e la pelle grigia, gli occhi lucidi, la bocca tesa, l'eroina ha un rapido effetto su di lui... Tutti

Page 90: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

ormai stanno iniettandosi la roba... Uno degli uomini chiama Tristessa che si avvia verso di lui e intanto si arrotola la manica del cappotto... anche Cruz... Quello col berretto da sciatore è saltato giù dal letto e sta facendo lo stesso... La ragazza del Greenwich Village è riuscita ad infilarsi in letto, in fondo... ha infilato il suo gran corpo sensuale sotto le lenzuola dall'estremità di fondo del letto e ora se ne sta là contenta a guardare gli altri... La gente entra ed esce attraverso le porte esterne del villaggio... M'attendo di ricevere anch'io un'iniezione e dico ad uno dei tizi "Poquito gote" che immagino voglia dire me ne basta poca e invece vuol dire qualcos'altro... Ma non me la danno perchè son rimasto senza soldi...L'attività è furiosa, interessante, umana, io osservo davvero stupito, per quanto intontito possa essere posso rendermi conto che quello dev'essere il più grande centro di drogati di tutta l'America Latina... Che tipi interessanti!... Tristessa parla ad una velocità supersonica... Quello con la faccia grigia, il tipico tossicomane, ha i baffetti chiari e gli occhi blu, è un Messicano ma sembra proprio uno di New York... Nemmeno lui vuoi darmi un'iniezione... Me ne resto lì seduto e aspetto... Ai piedi ho una bottiglietta di birra che Tristessa m'ha comprato per strada e che m'ero messo in tasca, ora mi metto a berla di fronte a tutti quei

Page 91: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

drogati, il che conclude ogni mia possibilità... Tengo d'occhio con attenzione il letto sperando che la cicciona s'alzi e se ne vada e così pure la ragazza che s'è allungata in fondo ai suoi piedi, ma solo gli uomini sono indaffarati, si vestono ed escono e finalmente ce ne andiamo anche noi..."Dove andiamo?"Usciamo fuori fra le occhiatacce pungenti dei rispettabili Messicani del mattino ma nessuno osa fermarci, nemmeno i piedipiatti, camminiamo per una stradina sozza e attraversiamo un alto portone e entriamo in un piccolo cortile dove un vecchio sta scopando il pavimento e da dentro giungono molte voci...Il vecchio mi prega con gli occhi... vuoi dirmi qualcosa del genere "Ti prego, non combinare dei guai!" Io gli faccio un gesto ""Io" combinar guai?" ma lui insiste e così esito ma Tristessa e Cruz mi tirano per un braccio fiduciose e io mi giro a guardare il vecchio che ha dato il suo consenso ma continua a pregarmi con gli occhi... Grande Dio, lui sapeva!Il posto è una sorta di osteria privata, se così si può dire; Cruz si infila nel retro da cui giunge gran rumore e ne torna con una sorta di anisette leggera in un bicchiere da cucina e l'assaggio... non voglio niente... Me ne sto appoggiato al muro di mattoni e fisso la luce gialla... Cruz pare completamente impazzita, con le narici pelose

Page 92: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

bestiali come nell'Orozco le donne che gridano nelle rivoluzioni ma allo stesso tempo le riesce di essere delicata... Infatti è, a parte tutto, una persona delicata, voglio dire nel cuore, per tutta la notte è stata molto carina con me e le piaccio... Tanto è vero che da ubriaca una volta ha gridato "Tristessa, sei gelosa perchè Jack voleva sposare me!" ... ma lei sa che amo Tristessa... così mi ha assistito come una sorella e la cosa m'è piaciuta... alcune persone hanno delle vibrazioni che vengon dritte dal cuore vibrante del sole...Ma mentre siam lì Tristessa improvvisamente dice: "Jack" (io) "tutta la notte" ... e si mette ad imitare me che tremo tutta la notte per strada... dapprima rido, ora che i raggi gialli caldi del sole mi scaldano le ossa, ma poi comincio ad allarmarmi quando vedo il modo convulso, tanto da sembrar proprio vero, in cui trema e anche Cruz se ne accorge e le dice "Smettila Tristessa!" ma lei continua, gli occhi selvaggi e bianchi, il suo corpo minuto trema sotto il cappotto, le gambe cominciano a cederle... Io allungo una mano verso di lei "Su, smettila" ... ma il tremito aumenta e si fa sempre più convulso e improvvisamente (proprio mentre io sto pensando "Come può amarmi se mi prende in giro con tanta "serietà"") sta per cadere... l'imitazione sta andando oltre il limite, cerco di afferrarla, si piega giù verso il marciapiede e rimane così un minuto (proprio come la

Page 93: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

descrizione che m'aveva fatto Bull degli eroinomani barcollanti sulla punta dei piedi in Fifth Avenue nell'Era Ventesima finchè la testa è ciondoloni sulle spalle e non hanno altra scelta che andar su in alto una volta per tutte o sbatter giù a capofitto) e con mio grande dolore Tristessa cade giù in avanti battendo la testa sul marciapiede di pietra e sviene."Oh, no Tristessa!" grido e l'afferro per le spalle e la volto e la tiro su a sedere appoggiandola contro di me e io mi appoggio al muro. Ha i l respiro pesante e improvvisamente m'avvedo del sangue che le macchia tutto il cappotto..."Sta morendo" penso "ha deciso improvvisamente di morire... In questo pazzo mattino... in questo pazzo momento..." ...E c'è il vecchio coi suoi occhi supplici che ancora mi guarda e stringe sempre fra le mani la scopa e uomini e donne che entrano a bere l'anisette ci passan sopra (senza far caso a noi, lentamente, dandoci a mala pena un'occhiata) ... Avvicino il mio capo al suo, guancia a guancia e mormoro "No no no no" e quel che intendo è "Non morire" ... Cruz si è accucciata per terra dall'altra parte e piange... Stringo Tristessa e prego... Ora un rivolo di sangue le scende dal naso e dalle narici...Nessuno riuscirà a farcene andar via da quell'atrio ... lo giuro fra me e me...Mi rendo conto d'essere lì perchè rifiuto di lasciarla

Page 94: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

morire...Bagnamo il mio fazzolettone rosso e le pulisco un po' il viso... Dopo altre scosse convulse di tremito giace calma e apre gli occhi e guarda... Non morirà... Lo sento, non morirà, non morirà fra le mie braccia nè in questo momento, ma sono sgomento all'idea che "Deve aver sentito che non volevo che morisse ed ora s'aspetterà che le mostri qualcosa di meglio che... che l'eterna estasi della morte" ... O Eternità Dorata... e so bene che la morte è assai meglio, ma "No, ti amo, non morire, non lasciarmi... Ti amo troppo..." "...Il fatto che t'amo, non è sufficiente ragione per cercare di vivere?" ... O il raccapricciante destino di noi esseri umani, ognuno di noi morrà improvvisamente in qualche terribile momento e spaventerà tutti coloro che ci amano e il mondo... e frantuma il mondo... e tutti gli eroinomani di tutte le città gialle e di tutti i deserti sabbiosi non posson darsene pensiero... ed anch'essi morranno...Tristessa cerca ora di alzarsi, la sollevo per le ascelle frantumate, si appoggia, le aggiustiamo il cappotto, povero cappotto, cerchiamo di toglier via qualche macchia di sangue.. . Ci incamminiamo... Ci incamminiamo nel giallo mattino messicani, non morti... Lascio che cammini da sola davanti a noi, che ci indichi la Via, e attraversiamo viuzze incredibilmente sporche piene di carogne di cani, passiamo accanto a bambini

Page 95: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

dall'aria sparuta e vecchi e vecchie vestiti di stracci, raggiungiamo un campo pietroso, nell'attraversarlo barcolliamo... Lentamente... Lo avverto ora nel suo silenzio, ""Questo" è quel che puoi darmi in cambio della morte?" ... Cerco di sapere quel che potrei darle in cambio... Non c'è cosa al mondo meglio della morte... Tutto quel che posso fare è di trascinarmi barcollante dietro di lei, di tanto in tanto cammino io in testa ma non c'è rimasto molto in me della figura dell'uomo, dell'"Uomo che cammina in testa a tutti"... Ma so che ormai è morente o per l'epilessia o per il cuore, choc, o convulsioni provocate dalle compresse di sonnifero, e a causa di ciò non c'è padrone di casa al mondo capace di impedirmi di portarmela a casa nella mia stanza sul letto e farla dormire e riposare sotto il mio sacco a pelo aperto come una coperta, con Cruz e me... glielo dico, saliamo su un tassì e partiamo verso casa di Bull... Ci fermiamo là, loro aspettano nel tassì mentre busso alla sua finestra per chiedergli i quattrini per pagare...""Non puoi portare Cruz qui!"" grida lui "Nessuna delle due!" Mi dà il danaro, pago il tassì, le ragazze scendono, ed ecco che nel vano della porta appare il faccione del Bull morto di sonno "No No... la cucina è piena di donne, non vi lasceranno mai e poi mai passare!""Ma sta "morendo"! devo prendermi cura di lei!"Mi volto e vedo entrambi i loro cappotti, il dorso dei loro

Page 96: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

cappotti, han fatto maestosamente, come proprio maestose sono le donne messicane, dietrofront con immensa dignità, bande di polvere e i muri d'intonaco e tutto il resto, assieme, le due signore si sono avviate lentamente sul marciapiede, nel modo in cui le donne messicane e le francocanadesi si recano in chiesa al mattino... C'è qualcosa di inalterabile nel modo in cui han voltato le spalle alle donne in cucina, a Bull, a me... corro per raggiungerla Tristessa mi guarda seriamente: "Vado da El Indio per un'iniezione" e in quel modo quel modo normale come lo dice sempre, come se (immagino, sono un bugiardo, fa attenzione!) come se davvero intendesse quel che dice e davvero volesse andare per un'iniezione...E io le avevo detto "Voglio dormire dove dormirai tu questa notte" ma son poche le probabilità che possa entrare in casa di El Indio e anche per lei non sarà certo facile, sua moglie la odia... Camminano con grande maestà, io esito con grande maestà, con maestosa codardia, temendo le donne in cucina che hanno precluso l'ingresso a Tristessa (per paura che rompa tutto in una delle sue crisi) e le hanno impedito soprattutto di passare per la cucina (l'unico modo di raggiungere la mia stanza) su per quelle scalette di metallo bianche come l'avorio che tremano e traballano..."Non vi lasceranno mai passare!" grida Bull dalla porta.

Page 97: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

"Lascia che se ne vadano".Una delle padrone di casa è sul marciapiede, io mi vergogno troppo e son troppo ubriaco per guardarla negli occhi..."Ma dirò loro che sta morendo!""Vieni "qui"! Vieni "qui"!" grida Bull.Mi volto, sono salite sull'autobus che passa all'angolo, Tristessa è scomparsa...O morirà fra le mie braccia o verrò a sapere...Quale velo era la ragione per cui l'inferno e il paradiso si fondevano a porre il mantello del dolore sui cuori di Bull, di El Indio e sul mio, noi che l'amiamo e piangiamo dentro di noi perchè sappiamo che morirà... Tre uomini, di tre diverse nazionalità, nel giallo mattino degli scialli neri, quale era l'angelica demoniaca potenza che aveva architettato tutto ciò? ... Cosa succederà?Di notte il metronotte messicano lancia il suo fischio per dire che tutto va bene, e tutto va male, tutto è tragico... Non so cosa dire.Aspetto solo di rivederla...E solo un anno fa nella mia stanza m'aveva detto "Un amico è meglio dei pesos, un amico che te lo dà in letto" quand'ancora lei credeva che avremmo congiunto i nostri ventri torturati per scaricare almeno un po' del nostro dolore... Ora troppo tardi, troppo tardi...Nella mia stanza di notte, la porta si apre, guardo se è lei

Page 98: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

che entra, come se potesse passare fra le donne in cucina... E penso d'andare a cercarla al Mercato dei Ladri, è quanto suppongo farò...Bugiardo! Bugiardo! Sono un bugiardo!E, supponendo che vada, se la trovassi e lei volesse di nuovo colpirmi, so che non è lei ma sono le compresse che la fanno agire così?... ma dove potrei portarla e cosa risolverebbe dormire con lei? ... un bacio delicato dalle sue labbra rosa pallido l'ho ricevuto in strada, un altro così e son partito...Mi hanno rubato le mie poesie, i quattrini... Tristessa è morente... gli autobus messicani cercan di mettermi sotto, non avevo mai immaginato che potesse esser tanto brutto...E lei mi odia... Perchè mi odia? Perchè son tanto intelligente...

"Ne son certo come del fatto che te ne stai lì seduto", continua a ripetermi Bull da quel mattino, "Tristessa tornerà a bussare a quella finestra al tredici per i quattrini per il suo contatto..."Vuole che torni...Passa a trovarci El Indio, col suo cappello nero in testa, triste, virile, il profilo da antico Maya, preoccupato,

Page 99: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

"Dov'è Tristessa?" chiedo io, lui risponde, le mani protese in avanti, "Non lo so".Il sangue di lei sui miei calzoni è come la mia coscienza...Ma lei torna più presto di quel che si sperava, nella notte del 9... Siam proprio lì seduti a parlare di lei... Bussa alla finestra e poi infila dentro una mano (attraverso il buco che con un pugno causò circa un mese fa El Indio furente per la mancanza di droga) e sposta la tenda che va dal soffitto fino a terra, tenda che Bull con l'esperienza del vecchio tossicomane ha fatto mettere per prudenza, e guarda dentro come a controllare che non le stessimo sottraendo una dose di morfina destinata a lei... La prima cosa che vede è la mia faccia sorridente... Deve averle dato il voltastomaco... "Bùul... Bùul..."Bull si affretta a vestirsi per uscire e andare nel bar al di là della strada, non le è permesso entrare in casa."Ah, falla entrare.""Non posso."Usciamo entrambi, io per primo mentre lui chiude la porta e lì di fronte al mio "grande amore" sul pavimento alla pallida luce della sera tutto quel che riesco a borbottare è... "Come stai?""...Okay."Sulla parte sinistra del viso ha una benda tutta macchiata di sangue nero rappreso e tiene la benda nascosta sotto un fazzoletto che le cinge il capo...

Page 100: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

"Com'è successo... con me?""No, dopo che andata via da te, "tre volte" caduta..."Alza tre dita... Aveva avuto altre tre crisi... La benda è sbrindellata e alcune code pendon giù fino al mento... Avrebbe un aspetto terribile se non fosse santa Tristessa...Bull vien fuori e lentamente attraversiamo per raggiungere il bar, io mi metto dall'altra parte per esser pronto ad aiutarla. O che buona anziana sorella che sono!... E' come a Hong Kong, le fanciulle e le madri dei più poveri sampan del fiume in Cina senza riso, anche loro anzi proprio loro più di altri, hanno il loro orgoglio e non vorrebbero fra i piedi una vecchia sorella come me e Oh... I loro volti tristi, gli zigomi alti, la pelle olivastra, gli occhi a mandorla, mi guardano nella poca luce della notte, tutti i Joe nella notte, è la loro ultima risorsa... Oh, come vorrei saper scrivere!... Solo una magnifica poesia potrebbe rendere queste cose tutte!Quanto fragile, battuta, sconfitta, è Tristessa mentre la facciamo entrare nel piccolo bar ostile dove Madame X se ne sta a contare i suoi pesos, nel retro, e il piccolo ansioso barista dai baffetti appunti si muove furtivo per servirci ed io offro a Tristessa una sedia che le permetterà di tener nascoste da Madame X le tristi condizioni del suo viso ma lei rifiuta e siede dove le pare... Che trio... in un bar di solito riservato ad ufficiali

Page 101: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

dell'Esercito e uomini d'affari messicani... Alto, ossuto, la schiena un po' curva, Bull incute un po' timore (chissà cosa pensano di lui i Messicani?) con quei suoi occhiali che lo fanno assomigliare a un gufo e il suo passo lento un po' tremante ma fermo ed io, il gringo con le braghe a sacchetto, i capelli pettinati e sangue e pittura sui jeans, e lei, Tristessa, avvolta in uno scialle rosso, ossuta,... povera,... come una venditrice di biglietti della lotteria... Ordino un bicchiere di birra per far vedere che siamo gente per bene e Bull, forse per il mio stesso motivo, un caffè, il cameriere è nervoso...Ho un tal mal di testa! ... ma lei è seduta accanto a me. Di tanto in tanto mi guarda con quei suoi occhi arrossati... Si sente poco bene ed ha bisogno di un'iniezione ma Bull non ce l'ha... Ma ora andrà a comprarne tre grammi al mercato nero... Le faccio vedere i quadri che ho dipinto, in uno c'è Bull nel suo pigiama rosso in un'atmosfera che vuol far rivivere il celestiale oppio e un altro di me e della mia prima moglie ("Mi primera esposa", lei non fa alcun commento, i suoi occhi si fissano brevi istanti su ciascuna tela) ... Quando poi le mostro il mio quadro "candela accesa di notte" non guarda neppure... Stan parlando della roba... E continuo a sentire il desiderio di prenderla fra le braccia e stringerla, stringere quel piccolo, fragile, inaccessibile corpo immateriale...

Page 102: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

Il fazzoletto che le copre il capo cade un poco e compare la benda... miserevole... non so che fare... comincio a perder la testa...Parla infine dell'amico di suo marito che l'ha messa fuori di casa quel giorno chiamando i piedipiatti (lui stesso è un piedipiatti) "Chiama i piedipiatti perchè io non ci dò a lui il mio "corpo"" dice con tono cattivo...Ah, così pensa del proprio corpo come d'unqualche premio che non vuol dare, al diavolo anche lei... I miei sentimenti cambiano e ci rimugino su... Guardo i suoi occhi privi d'espressione...E intanto Bull le dice di far bene attenzione a non prender troppe compresse di sonnifero e io le ricordo che il suo vecchio ex-amante (ora un tossicomane fino agli occhi) mi aveva detto di non farne mai uso... Improvvisamente alzo lo sguardo alla parete e scorgo le foto delle belle figliole del calendario (che Al Damlette aveva nella sua stanza a Frisco, una per mese, e brindavamo con vino tokay alla loro bontà), richiamo su di esse l'attenzione di Tristessa, lei guarda altrove, il barista lo nota, io mi sento una bestia...

Page 103: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

E tutte le ensalchichas e le papas fritas dell'anno precedente, Ah Altissimo, cosa fai ai tuoi figli?... Tu con la tua triste compassione e il tuo volto che non direi mai brutto, cosa ne fai dei tuoi figli derubati, tu hai derubato la tua mente per pensare un pensiero perchè eri annoiato o eri Mente... non avresti dovuto farlo, Signora, Fonte di Vita, non avresti dovuto giocare il gioco della sofferenza e della morte con i figli nella tua stessa mente, non avresti

Page 104: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

dovuto dormire, avresti dovuto evocare la musica e danzare, solo, su di una nuvola, lanciando grida alle stelle che hai creato, Dio, ma non avresti mai dovuto pensare dando così vita a quelle piccole cose che noi siamo, i tuoi figli... Il povero Bull che piange... bambino, quando sta male, ed io pure piango, e Tristessa che non si permette neppur di piangere..

Oh quale cosa era il tumulto che ha squassato in rabbiosa potenza, per far questa pozza d'olio di mondo?Perchè Tristessa ha bisogno del mio aiuto ma non vuole accettarlo e io non glielo dò... eppure supponendo che tutti gli esseri di questo mondo si dedicassero ad aiutare gli altri tutto il santo giorno, spinti da un sogno o dalla visione della libertà eterna, non sarebbe allora questo mondo un giardino? Un giardino di Arden, ricco di

Page 105: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

amanti e gente semplice a frotte, giovani bevitori sognanti ed esultanti sulle nuvole, dei... Tuttavia il dio ha combattuto una battaglia? Che si dedichino a far sì che gli dei non combattano e subito! La signorina Barbiturico schiuderebbe le sue rosse labbra e bacerebbe tutto il giorno il Mondo, e gli uomini dormirebbero... E non vi sarebbero più uomini o donne ma un solo sesso, il sesso originario della mente... Ma quel giorno è tanto vicino che potrei schioccar le dita per far sì che si mostri, ma chi se "ne" frega?... Di questo recente piccolo evento chiamato mondo."Amo Tristessa," ma nondimeno ho il difetto di rimanere e dire, a tutti e due loro... "Potrei dire alle padrone di casa che amo Tristessa... Posso dir loro che è ammalata... Che ha bisogno di aiuto... Può venire a dormire nella mia stanza questa sera..." Bull si allarma subito, si apre la sua bocca... O il vecchio scheletro, anche lui l'ama... Dovreste vedere quando lei si muove per la stanza riassettando come lui se ne sta seduto e con una lametta da barba taglia la roba e "M-m-m-m" in un lungo basso lamento che non è un lamento ma il suo messaggio e la sua canzone... ora comincio a rendermi conto che Tristessa vuol sposare Bull..."Volevo che Tristessa diventasse la mia terza moglie," dico più tardi... "Non son venuto in Messico per sentire l'opinione delle sorelle più anziane?... Statemi a sentire

Page 106: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

bene, Bull e Tristessa, se a Tristessa non gliene importa niente allora anche a me non me ne importa niente..." A queste mie parole mi guarda sorpresa con i suoi occhi non più abituati alla sorpresa... "Fatemi un'iniezione di morfina così sarà possibile anche a me di pensare come voi.Loro fan come io ho chiesto, nella stanza più tardi, nel frattempo ho bevuto ancora del mescale... "O tutto o niente," dico io a Bull che ripete le mie parole..."Non sono una puttana," aggiungo... E vorrei anche dire "Tristessa non è una puttana," ma preferisco non tirare in ballo l'argomento... Intanto, dopo l'iniezione, è cambiata completamente, si sente meglio, si pettina i capelli che hanno acquistato un colore smagliante, e si lava attentamente le mani e il viso in una bacinella e col sapone le orecchie accuratamente e intanto fa dei piccoli rumori... Copre di nuovo il capo con il fazzoletto dopo averlo spazzolato e si gira a guardarci, nella stanza illuminata dalla luce elettrica pendente dall'alto soffitto, un'affascinante bellezza spagnola con una piccola cicatrice sulla fronte... Il colore del suo volto è davvero scuro (lei dice di essere negra, "Negra come "me"?") ma alla luce scintillante il suo volto cambia, in certi momenti è proprio bruno scuro e in altri quasi blu-nero (bellissimo) con le linee del profilo luccicanti e la lunga bocca triste e con quella sporgenza sul naso che è simile

Page 107: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

alle donne Indie al mattino a Nogales sull'alto colle asciutto, le donne delle molte chitarre... Il tocco Castigliano, sebbene può andare bene quanto le si adatta il tocco del vecchio Zacatecas... Si volta, ordinata, e m'avvedo che "è" completamente senza corpo, esso è totalmente perduto in un modesto vestituccio, e così mi rendo conto che non mangia mai, "il suo corpo" penso "deve essere bello"... "una bellissima piccola cosa"...Ma allora Bull spiega:"Lei non vuole amore... Da una parte Grace Kelly, dall'altra la Morfina, Jack, io prendo la Morfina, non m'importa niente di Grace Kelly"."Sì," asserisce Tristessa, "e anch'io, io non voglio amore."Non dico niente sull'amore, come non mi metto a cantare "L'amore è una cosa splendida" nè canto "Embraceable You" come Frank Sinatra, nè quell'altra di Vic Damone che dice "il tocco della tua mano sulla mia fronte, lo sguardo dei tuoi occhi scorgo," e così via, o no! non ho intenzione d'essere d'accordo o non essere d'accordo con questo paio di ladri d'amore, che si sposino e vadano a bagno dove meglio credono... Non sarò io a sposare Tristessa, sarà Bull... Si muove alacremente attorno a lui senza posa, come è tutto strano, mentre io me ne sto steso in letto tutto preso dalla droga, lei si avvicina e si mette a pulire il tavolino da notte con praticamente il sedere a pochi centimetri dal

Page 108: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

mio viso ed io gliel'osservo con attenzione e il vecchio Bull mi guarda di traverso da sopra al suo bicchiere... Min e Bil e Mami e Ike e Maroney Maroney Izzy e Bizzy e Dizzy e Bessy Fall me-mi ompiù vicino Martarky e Bee, O dio! i loro nomi, i loro nomi, voglio ricordare i loro nomi, Amie e Bil, no... Amos e Andy, apri (mio padre li amava) prendi il croco il briaco nell'armadio (questo lapsus freudiano della mente) (O laps slip slop) (slap) 'sto vecchio ch'è sempre... Molly!... Fibber M'Gee sia gesù e Molly... Bull e Tristessa, là seduti in casa tutta la notte, col lamento a fior di labbra mentre lì lavoran di lametta con la roba bianca e pezzetti di specchio che serve da pentolino (la roba tagliente come punta di diamante incide il vetro)... Queste serate a casa... Clark Gable e Monna Lisa...Tuttavia... "Ehi, Tristessa, io vivo con te e Bull paga" dico infine..."Non me ne frega niente," dice lei girandosi a guardarmi dal suo sgabello... "Me va bene.""Non pagheresti almeno metà del suo affitto?" chiede Bull segnando sul suo taccuino delle cifre che compulsa sempre. "Dì sì o no.""Puoi andare a trovarla quando vuoi," aggiunge."No, voglio vivere con lei.""Beh, non puoi... non hai i quattrini."Ma Tristessa continua a guardarmi e io la fisso,

Page 109: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

improvvisamente ci amiamo mentre Bull continua con il suo lamento cantilenato a fior di labbro ed io la guardo apertamente con occhi d'ammirazione e lei altrettanto apertamente risplende... Precedentemente l'avevo afferrata, quando m'ha detto "Ricordi tutto l'altra sera?"... "Sì"... "nella strada, come mi hai baciato"... E le mostro come m'aveva baciato.Quel lieve incontrarsi delle labbra sulle labbra, un lievissimo bacio a indicare l'essenza del bacio... Anche in quel momento era stata risplendente... Non glien'era importato niente...Non aveva i quattrini per prendere un tassì, non c'erano più autobus, non avevamo più quattrini nessuno di noi ne aveva... "Vado a casa a piedi.""Tre miglia, due miglia," dico io e facemmo quella lunga camminata sotto la pioggia che ricordo... "Puoi venire su," indicando la mia stanza sul tetto, "Non ti darò noia, no te molesta.""No te molesta" ma avrei permesso a lei di molestarmi... Old Bull ci guarda da su i suoi vetri e le sue carte, ho risistemato tutto di nuovo con la mamma, Edipo Re, mi caverò gli occhi al mattino... San Francisco, New York, Padici, Medu, Mantua o qualsiasi altro posto, son sempre il Re dei polli ch'è stato fatto per essere vita natural vivente il figlio dei rapporti fra uomo e donna, Ahhh-iaaaa... (l'urlo indiano nella notte, dolce musica nel

Page 110: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

campeggio di campagna)... "Re, bre..., son sempre fra i piedi di mamma e papà... Quando sarò "anch'io" papà?"

"No te molesta," e anche, per Bull, mio papà,... dico: "Devo diventare un drogato anch'io per vivere con Tristessa e io non ce la faccio a diventarlo.""Non c'è nessuno che conosca un drogato meglio che un drogato."Inghiotto amaro a sentir la verità, però..."Inoltre c'è il fatto che Tristessa "è" una vecchia morfinomane come me, non è facile... con la roba... I drogati son gente molto strana."E così s'era immerso in una lunga storia di strane

Page 111: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

persone che ha conosciuto a Riker's Island, a Lexington, a New York, a Panama... a Mexico City, a Annapolis... Stando alla sua strana storia, che include sogni causati dall'oppio di strane celle in fila l'una sull'altra dove a delle ragazze vien propinato l'oppio attraverso dei tubi blu, e altri simili strani episodi come tutti gli innocenti "faux pas" che ha commesso, sempre spinto da un'ansia maligna, aveva vomitato ad Annapolis dopo una baldoria, nelle docce, e per cercare di nasconderlo agli agenti aveva cercato di lavare con l'acqua calda, col risultato di espandere ancor più l'odore per "tutto il Bradley Hall" e c'era stato una magnifica poesia scritta sull'avvenimento nel giornale della Marina... Lui si sarebbe lasciato andare volentieri a raccontare le sue interminabili storie ma c'era lei e con lei si limitava a fare i soliti discorsi da drogati in uno spagnolo molto elementare, del genere "Tu domani non un aspetto bello così.""Sì, mi pulisco la faccia adesso.""Non basta... Loro ti guardano e sanno subito che prendi troppo seconal.""Sì, vado.""Ti spazzolo il cappotto..." Bull si alza e l'aiuta a ripulire le sue cose...A me dice,'sti artisti e scrittori, a loro non piace lavorare... Non

Page 112: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

credono nel lavoro" (come l'anno scorso, mentre Tristessa e Cruz e io chiacchieriamo gaiamente con la gaiezza che avevo l'anno scorso, nella stanza, lui martella con una statuetta maya di pietra della grandezza d'un grosso pugno cercando di aggiustare la porta che la sera prima ha buttato giù perchè aveva preso troppe compresse di barbiturici ed era uscito dalla porta facendo scattare il lucchetto dimenticando dentro la chiave nella tasca del pigiama all'una del mattino. Così m'aveva gridato "Vieni a darmi una mano ad aggiustare 'sta porta che non ce la faccio da solo"... "Sì che ce la fai; io sto chiacchierando"... "Voi artisti siete tutti dei vagabondi oziosi.")E ora per provargli che non son così m'alzo lentamente, con la testa che mi gira per l'iniezione della roba che sta alla base del loro amore e prendo dell'acqua in un bricco per scaldarla in modo che Tristessa possa lavare la sua ferita... ma passo a lui il bricco perchè mi trema la mano e non riesco a porlo sulla resistenza del fornelletto elettrico e comunque lui è il vecchio maestro il Vecchio Mago il Vecchio Sciamano delle Acque che può farlo e non mi ci lascia nemmeno provare... E così vado a buttarmi di nuovo sul letto, prostrato... anche le balle prostrate, perchè la morfina t'asciuga dalle parti tutto il sesso e lo lascia da qualche altra parte, nelle budella... Ci sono delle persone che son tutte budella e niente cuore... Io prendo

Page 113: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

cuore... Tu butti spade... Tu bevi fiori... Tu spari aranci... Io prendo cuore e mazza... Due... Tre... Dieci miliardi di polvere giratesta di stelle fermagitante nell'alto blu Stecca di Jack... Io non affogo nessuno nell'olio... Non ho il coraggio il farlo... Ma il sesso, quando la morfina s'è scatenata nel corpo, e lentamente si espande, calda, e comanda il tuo cervello, il sesso recede nelle budella, la maggior parte dei morfinomani son magri, Bull e Tristessa son entrambi un sacco di ossa...Ma... O la grazia di certe ossa, quel po' di carne che le copre, come Tristessa, e ne fa una donna... E Old Bull, nonostante il suo scarno corpo a corpo, i suoi capelli grigi son lucidi e le sue guance giovanili e certe volte sembra proprio belloccio e infatti Tristessa aveva infine deciso una notte di farlo e lui era su e l'han fatto, bene... Anch'io volevo, visto che Bull non era all'altezza che una volta ogni vent'anni o giù di lì...Ma no, così è più che sufficiente, non ascolto più, Min e Molly e Bill e Gregory Pecory Fibber McGoy, oi, li lascerò essere e me ne andrò per la mia strada... "Trovami una Mimì a Paris, una Nicole, una dolce Pura Graziosa Tathagata Piti"... Come poesie recitate da vecchi Italiani in Sud America, che voglion tornare a Palabbrio, reggi... e camminano per il corso e bevono aperitivi... O cine... Un cine fatto da dio, in cui egli ci

Page 114: Jack Kerouac - Tristessa.pdf

mostra sè stesso... sè stesso,... e noi ci mostriamo a lui,... lui che è noi... perchè come posson essere due, non uno? Domenica delle Palme io che, Vescovo San Josè...AndrÚ ad accendere candele alla Madonna, dipingerò la Madonna, e mangerò gelati, benzedrina e pane... "Droga e porco salato", come Bhikku Bubu disse... Mi recherò nel Sud della Sicilia in inverno, e dipingerò ricordi di Arles... Mi comprerò un piano e ci suonerò su Mozart... scriverò lunghe tristi storie riguardanti le persone della leggenda della mia vita... Questa parte è la mia parte del film, sentiamo la vostra...Solo.