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2017 Corso in Formazione a Distanza piattaforma www.ecmperugia.it Corso: La Farmacovigilanza IV Modulo Fitosorveglianza A cura di: Giampaolo Bucaneve, Vittoria Blandini, Rosalba Elisabetta Rocchi Azienda Ospedaliera di Perugia Direzione Formazione e Qualità Regione Umbria Centro Regionale di Farmacovigilanza

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2017

Corso in Formazione a

Distanza

piattaforma

www.ecmperugia.it

Corso: La Farmacovigilanza

IV Modulo

Fitosorveglianza

A cura di: Giampaolo Bucaneve, Vittoria Blandini, Rosalba

Elisabetta Rocchi

Azienda Ospedaliera di Perugia

Direzione Formazione e Qualità

Regione Umbria

Centro Regionale di Farmacovigilanza

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Sommario Introduzione .......................................................................................................................................... 2

1. Introduzione al corso ............................................................................................................................. 2

2. Premesse ............................................................................................................................................... 4

Modulo 4: Fitosorveglianza .................................................................................................................... 6

Unita didattiche ......................................................................................................................................... 6

1. Introduzione .......................................................................................................................................... 6

2. Definizioni .............................................................................................................................................. 7

3. Farmaci della medicina convenzionale derivati da prodotti di origine naturale ................................... 7

4. Dati epidemiologici ................................................................................................................................ 9

4. La Normativa ....................................................................................................................................... 10

5. Regolamentazione nell' UE .................................................................................................................. 11

6. Regolamentazione in Italia .................................................................................................................. 15

7. Medicina alternativa? .......................................................................................................................... 15

8. Rapporto Centro Antiveleni di Milano................................................................................................. 16

9. Reazioni avverse a prodotti di piante medicinali ................................................................................ 18

10. Conclusioni ...................................................................................................................................... 21

11. Linee Guida OMS ............................................................................................................................. 22

12. Scheda di segnalazione .................................................................................................................... 23

13. Indirizzi utili ..................................................................................................................................... 25

14. Bibliografia ....................................................................................................................................... 26

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Introduzione

1. Introduzione al corso

Centro Regionale di Farmacovigilanza

Dr.Giampaolo Bucaneve

Il Corso è a cura di:

Dr. Giampaolo Bucaneve

Azienda Ospedaliera Perugia

Centro Regionale di Farmacovigilanza-Regione Umbria

Dott.ssa Vittoria Blandini

Servizio Farmaceutico Territoriale-Usl Umbria 1

Centro Regionale di Farmacovigilanza-Regione Umbria

Dott.ssa Rosalba Elisabetta Rocchi

Centro Regionale di Farmacovigilanza-Regione Umbria

La farmacovigilanza è quella disciplina a cui è demandato il compito di rispondere ad importanti

quesiti sulla sicurezza e sulla efficacia dei farmaci nella fase della loro maggiore diffusione, la

pratica medica, e costituisce di per sé l’elemento ultimo e fondamentale del processo di

sviluppo dei farmaci stessi.

Le Regioni, attraverso i propri organi competenti, rappresentano oggi uno dei tasselli primari e

fondamentali del Sistema di Farmacovigilanza Nazionale così come ristrutturato nel 1997, in

accordo con le Leggi della Comunità Europea.

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Il presente corso ha come obiettivo quello di :

Fornire elementi utili al riconoscimento di eventuali effetti indesiderati da farmaci ed al

loro trattamento.

Sensibilizzare i Medici e i Farmacisti al corretto uso dei farmaci ed all’importanza

della segnalazione degli effetti indesiderati da farmaci in accordo con la Normativa

vigente.

Promuovere uno sviluppo sinergico dell’attività di farmacovigilanza su tutto il

territorio della Regione Umbria, per migliorare la qualità prescrittiva dei medici in

particolare. relativamente al problema della tollerabilità oltre che a quello della efficacia

dei farmaci.

Individuare possibili referenti per impostare a livello Regionale una attività di

formazione/informazione permanente nonché possibili collaborazioni su progetti di

lavoro in tema di farmacovigilanza/farmacoutilizzazione.

Il Corso è strutturato in 3 parti:

PRIMA PARTE

Nella prima parte verranno affrontati i principi generali per il

riconoscimento delle reazioni avverse da farmaci ed il loro trattamento

nonché verranno approfonditi i principi basilari della Farmacovigilanza

ovvero perché Medici e Farmacisti sono chiamati a segnalare gli effetti

indesiderati da farmaci.

SECONDA PARTE

La seconda parte del corso è organizzata per illustrare la Normativa

vigente in tema di Farmacovigilanza e le diverse modalità di

segnalazione.

TERZA PARTE Nella terza parte verrà trattato il tema della fitosorveglianza:

epidemiologia, normativa e segnalazione.

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2. Premesse

La patologia iatrogena rappresenta ancora oggi una parte non irrilevante di

casistica ospedaliera, le reazioni avverse da farmaci rappresentandone la gran

parte.

Infatti una reazione avversa grave da farmaci può richiedere spesso una

visita in pronto soccorso che può esitare o meno in un ricovero ospedaliero.

Come dimostrato recentemente negli Stati Uniti (Shehab, et al. JAMA.

2016;316(20):2115-2125), la frequenza di interventi di pronto soccorso a causa

di reazioni avverse da farmaci è di circa 4,0 interventi per 1000 abitanti ogni

anno di cui circa il 27,3% conduce ad un ricovero ospedaliero.

Nello stesso tempo una reazione avversa grave da farmaci può prolungare i

tempi di ospedalizzazione di un paziente già ricoverato, in particolare se

anziano (Burgess et al MJA 2005; 182:267-270).

Il rischio di morte in ospedale se insorgono Reazioni Avverse da farmaci aumenta in maniera

drammatica e come dimostrato da recenti casistiche, è superiore di circa 7 volte il rischio di morte

di soggetti ricoverati ma che non presentano complicazioni di questo genere (Ehsani JP eta al.

MJA 2006; 184:551-555).

In conseguenza di quanto detto, in ambito ospedaliero, il costo economico attribuibile agli

effetti indesiderati da farmaci è elevato.

Nel Regno Unito, tale extra-costo è stato calcolato essere pari (per l'anno 2004) a circa 2800 euro

per ricovero, essendo la durata media di degenza ospedaliera per queste cause di circa 8 giorni

(Pirmohamed eta al, BMJ 2004; 329:15-19).

Relativamente a questo ultimo argomento, il problema risulta particolarmente grave se si

considera che la maggior parte degli effetti indesiderati da farmaci sono prevedibili e quindi

prevenibili.

D’altra parte, il non riconoscimento di una patologia iatrogena può generare per il clinico un

“circolo vizioso” che in caso di mancata/errata diagnosi, comporta l’eventuale ulteriore uso di

farmaci a loro volta potenziali responsabili di reazioni avverse.

Un caso esemplificativo fra tutti, relativamente a quest’ultimo argomento, è quello delle aritmie

cardiache conseguenti all’uso di alcuni antibiotici. Corrao e collaboratori, in un recente articolo

(Corrao et al. Pharmacoepidemiol Drug Saf 2005; 14:31-40) hanno dimostrato infatti che,

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nella popolazione da loro studiata, circa il 6% di nuove prescrizioni di antiaritmici veniva

utilizzato in casi in cui l’aritmia trattata risultava essere determinata dall’uso di antibiotici

(macrolidi, chinoloni), e quindi probabilmente risolvibile solo con la sospensione degli stessi.

Si comprende, quindi, da quanto esposto, come gli effetti indesiderati da farmaci rappresentino

per il Medico ed il Farmacista un problema importante.

Due sono le responsabilità del medico quando si parla di effetti indesiderati da farmaci :

la prima, è la responsabilità nei confronti del paziente, verso il quale il medico, deve applicarsi

per raggiungere una eventuale corretta diagnosi di patologia iatrogena nonché definirne un

trattamento adeguato;

la seconda, non meno importante, è rivolta nei confronti della collettività. In questo ambito,

infatti, il medico insieme al farmacista svolge un ruolo primario attraverso la segnalazione

spontanea delle reazioni avverse da farmaci secondo le modalità stabilite dal Ministero della

Salute.

La segnalazione spontanea risulta oggi, per i Sistemi Sanitari Nazionali Europei uno dei principali

metodi di controllo “post-marketing” della sicurezza d’uso dei farmaci. Motivazioni e modalità

della segnalazione delle reazioni avverse da farmaci nonché l’organizzazione dei sistemi nazionali

di controllo sono proprio l’oggetto della FARMACOVIGILANZA.

Questo corso si propone di trattare entrambe gli aspetti citati , considerandoli inscindibili.

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Modulo 4: Fitosorveglianza

Unita didattiche

1. Introduzione

2. Definizioni

3. Farmaci della medicina convenzionale derivati da prodotti di origine naturale

4. Dati epidemiologici

5. La Normativa

6. Regolamentazione nell' UE

7. Regolamentazione in Italia

8. Medicina alternativa?

9. Rapporto Centro Antiveleni di Milano

10. Reazioni avverse a prodotti di piante medicinali

11. Conclusioni

12. Linee Guida OMS

13. Scheda di segnalazione

14. Indirizzi utili

15. Bibliografia

Dispensa del Modulo

1. Introduzione

Il ricorso a prodotti di origine naturale è sempre più frequente, nel nostro Paese

e nel resto del mondo. La forte e rapida espansione di questo settore di mercato

e la molteplice e svariata tipologia delle formulazioni hanno reso difficile la

loro regolamentazione legislativa, portando all’immissione in commercio di

molti preparati a base di estratti vegetali, spesso importati dai Paesi

extraeuropei e composti da droghe vegetali non usate tradizionalmente in

Europa. Preparati che, per la loro supposta azione di tipo "salutistico" e non

terapeutico, vengono venduti senza chiare finalità d’uso e senza specifiche

precauzioni d’impiego.

A livello di opinione pubblica è diffusa l’opinione che le erbe medicinali siano sostanzialmente

innocue in quanto “naturali”.

Pertanto, vengono abitualmente utilizzate come forma di automedicazione, spesso senza

informare il medico curante.

Questo aumenta i rischi di possibili problemi dovuti a interazioni con farmaci di sintesi, oltre che

di possibili effetti collaterali, o a intossicazioni.

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2. Definizioni

Qualche concetto...

L' erboristeria è un'antica arte che si occupa della conoscenza delle piante (erbe,

piante medicinali, officinali, aromatiche e spezie), della loro coltivazione, raccolta,

conservazione e commercio a scopi terapeutici (fitoterapia, galenica tradizionale),

cosmetici o nutritivi.

Definizioni:

Pianta officinale organismo vegetale utilizzato nelle officine farmaceutiche per la produzione

di specialità medicinali

Pianta medicinale ogni vegetale che contiene, in uno o più dei suoi organi, sostanze che

possono essere utilizzate ai fini terapeutici o preventivi o che sono precursori di emisintesi

chimico farmaceutiche (OMS)

Droga vegetale pianta o sua parte utilizzata a fini terapeutici. La FU XII edizione definisce le

droghe vegetali come "piante intere, frammentate o tagliate, parti di piante, alghe, funghi,

licheni in uno stato non trattato, generalmente in forma essiccata, ma talvolta fresche. Sono

anche considerati droghe vegetali alcuni essudati che non sono stati sottoposti ad uno

specifico trattamento." …"Si ottengono da piante coltivate o selvatiche".

Farmacognosia disciplina che si occupa del riconoscimento e della descrizione dei farmaci

naturali (Bovet 1957).

Farmacobotanica, Fitochimica, Farmacoergasia studio della raccolta, conservazione,

preparazione, confezionamento delle droghe

Fitoterapia terapia effettuata con droghe vegetali

Fitofarmaci prodotti che servono per la cura delle piante

La galenica fitoterapica richiede grande cautela ed esperienza nel calcolare e prevedere la

quantità di principio attivo contenuta nei derivati vegetali utilizzati. Difatti questa può variare

sensibilmente a seconda di vari fattori come terreno e clima di coltivazione, metodo di raccolta,

modalità di conservazione (p. e. essiccazione) e produzione del rimedio, contrariamente al

farmaco convenzionale in cui è sempre certa (o quasi) la quantità e qualità del principio attivo

assunto, come pure i suoi possibili effetti collaterali.

3. Farmaci della medicina convenzionale derivati da prodotti di

origine naturale

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Morfina (Papaver sumniferum) nella terapia del dolore

Digossina (Digitalis purpurea e lanata) in cardiologia

Reperpina (Rauwolfa serpentina) come antipertensivo

Acido salicilico (Salix alba) come analgesico

Vincristina (Vinca rosea) come chemioterapico antineoplastico

Nicotina (Nicotina tabacum) nella dipendenza da fumo

Atropina (Atropa belladonna) in oftalmologia

Taxolo (Taxus brevifolia) come chemioterapico

antineoplastico

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Va sottolineato comunque che i fitoterapici non garantiscono attività

terapeutiche prevedibili e nello stesso tempo però possono esporre il

paziente ai rischi di un uso non controllato (automedicazione).

4. Dati epidemiologici

Dal III Corso DELL’ISS "Riconoscimento e segnalazione di reazioni avverse da prodotti di

origine naturale"

Chi utilizza prodotti naturali

Per lo più donne di 35-65 anni (60%), affette da malattie minori e persone sane (57%), di grado

socio-culturale medio-alto.

Persone affette da patologie croniche (ipertensione, asma, diabete)(29%)

Perché

Sono prodotti naturali, non sono farmaci, quindi “non fanno male” (42%); la facile reperibilità e

l’assenza di ricetta medica consente l’automedicazione

Insoddisfazione nei confronti del medico (cura la patologia e non il paziente; non conosce le

medicine alternative)

Quando

In presenza di disturbi reumatici (26%), asma (24%), tumore (12%), immunodeficienza (22%)

Anche durante il primo trimestre di gravidanza (40%)

Dal III Corso DELL’ISS "Riconoscimento e segnalazione di reazioni avverse da prodotti di

origine naturale"

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Chi assume un prodotto naturale:

è stato consigliato da amici o familiari (54%), internet, riviste

assume contemporaneamente almeno un farmaco da prescrizione al giorno (54%)

non informa il medico (70%) perchè:

non è importante

il medico non capisce/condivide il ricorso a prodotti naturali

il medico non glielo chiede

4. La Normativa

Poichè dalle piante si ottengono una vasta gamma di “prodotti naturali” (vedi Figura) si è resa

necessaria nei vari Paesi una normativa specifica che regoli il loro utilizzo…

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5. Regolamentazione nell' UE

L’UE ha cercato di regolamentare e armonizzare il mercato europeo dei prodotti di origine

naturale (ancora estremamente eterogeneo) attraverso due importanti direttive comunitarie:

La 2002/46/CE, in cui vengono definiti e classificati come “integratori alimentari” tutte quelle

sostanze con un’attività nutrizionale e privi di qualsiasi effetto terapeutico, cioè privi di

sostanze attive

La 2004/24/CE, con cui vengono definite, classificate e armonizzate tutte le erbe medicinali

Di seguito vengono illustrati i contenuti delle due direttive:

Direttiva 2002/46/CE (recepita nel nostro Paese con il D.L.169/2004)

Definisce come integratore alimentare un supplemento o complemento alimentare a base vegetale

destinato ad integrare la comune dieta e che costituisce una fonte concentrata di sostanze

nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico;

in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di

origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate.

L' immissione in commercio è subordinata alla procedura di notifica da effettuarsi al Ministero

della Salute.

2002/46/CE

L’etichettatura di un integratore deve indicare:

Nome commerciale

Elenco e quantità degli ingredienti presenti (l’elenco di piante ammesse è pubblicata dal Ministero

della Salute)

Data di scadenza

Dose giornaliera raccomandata con avvertenza a non eccedere

Altre avvertenze: “gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata”, “Tenere fuori

dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni, etc...”

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2002/46/CE

Pubblicità degli Integratori alimentari :

La pubblicità di prodotti contenenti piante o derivati non deve lasciare intendere che il loro uso sia

privo di effetti collaterali

Nel messaggio pubblicitario, come anche in etichetta, non devono essere attribuite proprietà di

prevenzione, cura o guarigione di alcun tipo di malattia

Direttiva 2004/24/CE

Obiettivo primario della 2004/24/CE è l’armonizzazione del mercato europeo delle erbe medicinali.

Infatti la nuova normativa introduce alcune regole, la cui adozione da parte dell’intera comunità europea può

contribuire a rendere più sicuro l’uso delle erbe medicinali.

La Direttiva Europea 2004/24/CE modifica, per quanto riguarda i medicinali vegetali tradizionali, la

Direttiva 2001/83/CE recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano.

La direttiva stabilisce l’istituzione di un elenco di sostanze vegetali, che soddisfino i criteri per l’uso

tradizionale ovvero che rispondano a determinati requisiti di efficacia e sicurezza.

In accordo con i criteri di sicurezza e efficacia, si avranno due tipi di prodotti derivanti da erbe

medicinali:

1. prodotti "well established use" (con un riconosciuto livello di sicurezza e efficacia)

2. prodotti "traditional use" (tradizionali)

Mentre per le erbe medicinali appartenenti alla prima categoria saranno previste semplicemente

norme per il buon utilizzo, per quelli appartenenti alla seconda vi saranno limitazioni nelle indicazioni

e nella forma farmaceutica; per essi sarà concessa l'autorizzazione per indicazioni che non

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necessitano della supervisione del medico e le forme farmaceutiche accettate saranno solo quella

orali, ad uso esterno e/o inalatorio.

La sicurezza verrà valutata sulla base della letteratura scientifica esistente (dati da studi clinici,

case-reports, studi pre-clinici).

Uno dei concetti sui quali è stata costruita la nuova direttiva risiede nella accettazione che per i

prodotti tradizionali possa essere semplificato ed abbreviato il tempo di registrazione.

I requisiti per una registrazione semplificata di un prodotto fitoterapico sono:

indicazioni di utilizzo che non richiedano diagnosi, prescrizione o controllo medico

somministrazione solo in una determinata concentrazione e posologia

uso orale, esterno e/o inalatorio

impiego per un periodo di almeno 30 anni anteriormente alla data di presentazione, di cui

almeno 15 nella UE

il prodotto non è nocivo alle normali condizioni di uso indicate

l’efficacia deve essere verosimile sulla base dell’impiego di lunga data

se sono presenti in associazione vitamine o minerali, essi devono avere un’azione

secondaria rispetto a quella dei principi attivi vegetali

Monografie EMA

Il Comitato dei Medicinali di origine vegetale (Committee on Herbal Medicinal Products - HMPC),

all’interno dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA-European Medicines Agency), ha compiti

relativi alla registrazione semplificata e all’autorizzazione dei medicinali ai sensi della direttiva.

Tra i suoi compiti vi è anche quello di redigere delle monografie europee sulle erbe.

La classificazione (in monografie) e la nomenclatura delle erbe medicinali redatte HMPC dell'

EMA sono consultabili all'indirizzo:

http://www.emea.europa.eu/htms/human/humanguidelines/efficacy.htm#herbal

L'elenco delle informazioni riportate nella classificazione dell'EMEA è riportata di seguito, con

un esempio:

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Nomenclatura del prodotto medicinale:

Nome botanico in base alla nomenclatura binomiale (genere, specie, varietà e autore)

La parte della pianta che viene utilizzata (col nome latino)

Tra parentesi il nome inglese della sostanza

Composizione quali-quantitativa

Forma Farmaceutica

Proprietà cliniche:

Indicazione terapeutica

Posologia e modalità di somministrazione

Controindicazioni

Avvertenze speciali e precauzioni d’uso

Interazioni con altri prodotti medicinali e altre forme di interazioni

Gravidanza e allattamento

Effetti sulla capacità di guida o di usa di macchinari

Effetti indesiderati

Sovradosaggio

Proprietà Farmacologiche

Farmacodinamica

Farmacocinetica

Dati di sicurezza preclinica

Tanacetum parthenium

Classificazione Scientifica

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Asterales

Famiglia: Asteraceae

Genere: Tanacetum

Specie: T.parthenium

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6. Regolamentazione in Italia

In Italia la prima normativa sui prodotti erboristici e relativo regolamento di applicazione risale al

1931 (Regio Decreto 19 novembre 1931 n. 1793).

Tema della Regolamentazione era la "coltivazione e raccolta, la distinzione tra piante medicinali e

quelle aromatiche e da profumo".

Solo negli anni '90 viene data una definizione normativa dei prodotti medicinali con il Dlgs. n.178 del

29/5/91 che recepisce la Direttiva CEE 65/65.

Per tale decreto i prodotti a base di erbe officinali sono considerati a tutti gli effetti prodotti

medicinali, definiti come segue:

"...ogni sostanza o composizione presentata come avente proprietà curative o profilattiche delle

malattie umane o animali, nonché ogni sostanza o composizione da somministrare all'uomo o

all'animale allo scopo di stabilire una diagnosi medica o di ripristinare, correggere o modificare

funzioni organiche dell'uomo o dell'animale".

Dunque, nessun prodotto erboristico di per se stesso, per le proprie caratteristiche intrinseche, è un

medicinale, ma la lo diventa dal momento in cui gli vengono attribuiti effetti terapeutici.

Il Disegno di Legge n. 278/03 ha l’obiettivo di disciplinare le attività di lavorazione, trasformazione,

confezionamento e commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio delle piante e loro parti per uso

erboristico: i prodotti a base di piante, preconfezionati e allo stato sfuso, rientrano tra le piante

incluse nella lista delle erbe ammesse dal Ministero della Salute.

Tali prodotti sono destinati a favorire lo stato di benessere coadiuvando le funzioni fisiologiche

dell’organismo, e, alla dose utilizzata, non esiste documentazione scientifica di attività

terapeutica.

Il prodotto erboristico possiede finalità salutistiche diverse dai medicinali, dai prodotti cosmetici,

dai prodotti aromatici o coloranti e dagli integratori alimentari ma stessa procedura di notifica

ministeriale prevista per gli integratori alimentari (Circ. Min. Salute 2002, in corso di revisione).

Anche se molto e’ stato fatto in termini normativi esiste ancora una

deregolamentazione in materia di prodotti di origine naturale.

7. Medicina alternativa?

La fitoterapia non può essere considerata una medicina alternativa

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Le piante contengono infatti moltissime sostanze "attive" che agiscono sul nostro organismo con

le stesse modalità dei farmaci convenzionali; tutte le sostanze capaci di indurre un effetto

terapeutico possono indurre anche "effetti indesiderati" ed "effetti tossici" dose dipendenti.

8. Rapporto Centro Antiveleni di Milano

Valutazione difficoltosa dei "prodotti di origine naturale"

Quali sono l'azione farmacologica e le dosi terapeutiche

La difficoltà nella valutazione dell'azione farmacologica e delle dosi terapeutiche dipende

sicuramente dalla scarsità di studi farmacologici nell’animale e nell’uomo sano e malato e dalla

mancanza delle fasi di studio e controllo previste per i farmaci (e spesso insufficienti a garantire la

sicurezza d’uso).

Quale dose

La difficoltà nello stabilire la dose adatta per un medicinale vegetale può dipendere da varie

ragioni:

Frequente utilizzo di parti intere della pianta con presenza di più principi attivi

Contenuto in principi attivi variabile con:

Varietà

Condizioni microclimatiche e stagionali

Tipo di coltura

Tempo di raccolta (maturazione)

Differenti modalità di preparazione della droga e di estrazione dei principi attivi

Frequente assenza di titolazione di principi attivi

Variabilità e imprevedibilità del contenuto in principi attivi e l’adozione farmacologica

delle piante medicinali utilizzate a fini terapeutici

È da sottolineare inoltre che si possono verificare effetti tossici inattesi per contaminanti non

noti quali le erbe velenose, microrganismi o tossine, residui di pesticidi, agenti fumiganti,

contaminazione con metalli, sostanze farmacologiche aggiunte.

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Valutazione difficoltosa dei "prodotti di origine naturale"

La valutazione tossicologica dei prodotti di MNC (Medicina Non Convenzionale) deve essere

effettuata diversamente a seconda che il paziente presenti oppure non presenti sintomi.

Di seguito viene riportato l'approccio da seguire per i due tipi di pazienti per poter effettuare tale

valutazione.

Il paziente non presenta sintomi

Il paziente presenta sintomi

Raramente il paziente riferisce di essere (o essere stato) in terapia con “prodotti

naturali”.

Raramente o mai il paziente mette in relazione degli eventi avversi con la loro

assunzione: ogni evento avverso viene imputato ad alimento, un inquinante

ambientale, un farmaco etc...

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La valutazione tossicologica di un "evento/effetto avverso" in corso di terapia con un prodotto a

base di piante medicinali richiede:

l'identificazione degli ingredienti, con titolazione dei principi attivi e la ricerca

di possibili contaminanti: esame morfologico, microscopico, analitico

(laboratorio)

9. Reazioni avverse a prodotti di piante medicinali

I preparati fitoterapici sono costituiti da una miscela di sostanze vegetali biologicamente attive

che possono presentare una specifica attività farmaco-tossicologica e interagire con i farmaci di

sintesi, alterandone gli effetti previsti:

Variabilità da fattori esterni

Fattori ambientali

Alcune variabili importanti che possono modificare la composizione di una pianta e dei

relativi estratti sono: la latitudine, l’altezza ed il clima in generale, oltre che le tecniche di

coltivazione; l’Alloro esposto a sud produce più olio essenziale di quello esposto a nord, così

come quello esposto a più alte temperature o comunque esposto al sole, come si verifica in

molte piante appartenenti al genere Citrus.

Caratteristiche del terreno

L’olio essenziale di Menta coltivata su terreno leggermente argilloso, si è dimostrata diversa

da quella derivante dalle zone a Sud dove il terreno è più sabbioso.Addirittura la

contemporanea presenza di altre piante può modificare la sintesi di alcuni costituenti.

Conservazione

Nella pianta, dopo la raccolta, continuano alcune modificazioni quali-quantitative tra i suoi

costituenti, anche durante la fase di appassimento.

Fattori tossici esogeni

Le radiazioni g, le radiazioni x ed infine anche gli erbicidi, indipendentemente dai rischi che

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comportano sulla salute relativamente ai loro residui presenti nelle erbe o nei loro derivati,

possono modificare il contenuto in essenza di una pianta aromatica.

Gli effetti collaterali possono essere dovuti anche all’effetto della pianta, nonostante la sua buona

qualità: si parla quindi di variabilità intrinseca.

I costituenti chimici delle piante medicinali sono in continuo rapporto dinamico tra loro e

risentono di numerosi fattori endogeni.

Variabilità da fattori endogeni

Patrimonio genetico

Piante simili ma di specie botaniche differenti producono costituenti chimici peculiari, per

questo devono sempre essere definite con il loro nome botanico (latino) e non con quello

volgare: ad esempio l’olio essenziale di Salvia officinalis è diverso da quello della Salvia

sclarea. Esistono anche variazioni intra-specie: ad esempio Thymus vulgaris L., ha numerosi

chemiotipi che producono oli essenziali molto diversi.

La parte della pianta utilizzata (droga vegetale)

In tutte le piante esistono differenti localizzazioni dei vari costituenti chimici (semi,

foglie,corteccia,ecc.): ad esempio il gel di Aloe vera presente nella parte centrale della pianta

contiene polisaccaridi e lectine, mentre la parte subendotelieale della foglia contiene glucosidi

antrachinonici. I semi della Borragine contengono un olio ricco di acidi grassi polinsaturi,

privo degli alcaloidi tossici.

Il periodo di raccolta

In passato si usava il termine di “tempo balsamico”per indicare il periodo migliore per la

raccolta della pianta, periodo dell’anno diverso da pianta a pianta:infatti è ben nota la

variabilità dei principi attivi in relazione al periodo di raccolta della pianta.

Nella tabella di seguito riportata sono elencati i fattori (estrinseci, intrinseci) cui sono dovuti gli

eventi avversi a prodotti di piante medicinali:

Estrinseci (mancanza di GMP)

Sostituzione o misidentificazione

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Esempi

Adulterazione

Esempi

Contaminazione (da metalli pesanti, da aflatossine)

Esempi

Procedimenti che alterano la composizione iniziale della droga (mancanza di

standardizzazione)

(Kava Kava 1) (Kava Kava 2)

Procedimenti Estrattivi

Iperico

Intrinseci

Tossicità intrinseca

Esempi

Propoli

Furocumarine

Uso improprio del prodotto o da particolari condizioni del paziente (sovradosaggio)

Esempi

Interazione con farmaci

(1) (2)

(Iperico 1) (Iperico 2)

Ginkgo Biloba

Aglio

Warfarin

Reazioni Allergiche

Reazioni Idiosincrasiche

Reazioni che si manifestano dopo un uso prolungato

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Scarica l'elenco delle potenziali interazioni tra erbe e farmaci in formato pdf

GMP

Attivita’ ispettive di buona pratica di fabbricazione

Il settore ispettivo dell'AIFA Good Manufacturing Practice (GMP) ha il compito di verificare che

la produzione dei medicinali avvenga secondo la Buona Pratica di Fabbricazione.

La GMP rappresenta quella parte dell’assicurazione di qualità che garantisce la consistenza tra i

diversi lotti di produzione e, quindi la, rispondenza ai parametri autorizzati nel dossier di

registrazione.

Le verifiche ispettive presso le officine di produzione di medicinali sono condotte al fine di

accertare che la produzione dei medicinali sia compiuta secondo criteri tecnici e metodologici tali

da garantire la qualità del prodotto fabbricato.

10. Conclusioni

La maggior parte dei medici, dei farmacisti e dei consumatori non conosce le proprietà

farmacologiche, le indicazioni terapeutiche ed i possibili effetti avversi di questi prodotti.

La diffusa opinione che i prodotti naturali siano salutari ed innocui spinge il pubblico ad usi di

automedicazione potenzialmente pericolosi.

La valutazione tossicologica dei prodotti a base di piante medicinali è resa difficile dalla loro

scarsa standardizzazione e regolamentazione. In caso di segnalazione di "effetti avversi"

l’analisi del prodotto è indispensabile per valutare la composizione ed escludere la presenza di

contaminanti.

Decalogo

(FARMACOVIGILANZAnews n.12/13)

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"Naturale" non è sinonimo di "innocuo": esistono infatti anche piante tossiche, altre

responsabili di effetti collaterali noti, o con specifiche controindicazioni

Non dovrebbero essere mai utilizzare le erbe raccolte spontaneamente, bensì

quelle garantite dal controllo di un esperto e quindi vendute attraverso i normali canali

di vendita (farmacia)

L’assenza di controllo di qualità può essere causa di contaminazioni (durante la

lavorazione) ed errori dell’identificazione delle specie medicinali

La maggior parte delle preparazioni empiriche e tradizionali a base di erbe è priva di

documentata efficacia, mentre i prodotti erboristici e gli integratori alimentari non

hanno il ruolo di medicinali vegetali

Le erbe medicinali, in quanto contenenti sostanze biologicamente attive, vanno

assunte sotto il controllo del medico o del farmacista

I trattamenti a base di erbe vanno evitati in caso di gravidanza o allattamento, per

mancanza di studi sulla loro innocuità a lungo termine

Neonati, bambini e anziani non dovrebbero usare erbe medicinali senza il

controllo medico

L’automedicazione con prodotti a base di erbe dovrebbe essere comunque di breve

durata

Erbe e preparati vegetali possono interagire con molti farmaci

Prima di iniziare un trattamento a base di erbe è necessario che il medico venga

informato riguardo particolari condizioni patologiche, allergie o terapie

farmacologiche in atto

11. Linee Guida OMS

L’OMS dal 1968 raccoglie le segnalazioni spontanee di ADR, oltre 3 milioni e 600

segnalazioni ed in quasi 41.500 (1%) viene indicata una preparazione a base di erbe come

concomitante. Importante in tal senso è l’attività di standardizzazione dei nomi botanici e del

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loro uso svolta dall’EMEA (Herbal ATC).

A partire dal 2002, l’OMS ha programmato un piano globale sulle medicine tradizionali volto

a promuoverne un uso appropriato tramite indirizzi di riferimento utili alla pianificazione

delle politiche sanitarie nazionali.

Si riportano di seguito due linee guida pubblicate dall’OMS, che affrontano queste

problematiche:

Linee guida dell’OMS sul monitoraggio della sicurezza delle erbe medicinali nei

sistemi di farmacovigilanza. Il documento è accessibile attraverso internet all'indirizzo

http://www.who.int/en/ oppure cliccando direttamente sul seguente link:

Scarica il documento in formato pdf

La linea guida fornisce delle indicazioni pratiche per aggiornare gli attuali sistemi di

sorveglianza in modo che si possano registrare anche le reazioni avverse dovute a

prodotti a base di erbe officinali. In particolare,questo documento mira a facilitare lo

sviluppo di sistemi nazionali di monitoraggio, laddove non esistono, e a rafforzare la

capacità di sorveglianza di ciò che avviene dopo la vendita

Linee guida per lo sviluppo dell’informazione al consumatore sull’uso appropriato

della medicina tradizionale, complementare e alternativa. Il documento è accessibile

attraverso internet all'indirizzo http://www.who.int/en/ oppure cliccando direttamente

sul seguente link:

Scarica il documento in formato pdf

Queste linee guida intendono fornire un supporto tecnico che possa aiutare gli Stati

Membri a sviluppare un’informazione affidabile ai pazienti e ai consumatori di

fitoterapici, volta a promuovere l’utilizzo appropriato della medicina tradizionale

(MT) e della medicina complementare e alternativa (MCA).

12. Scheda di segnalazione

Da marzo 2002, in Italia è attiva la sorveglianza delle reazioni avverse da prodotti di origine

naturali.

Chiunque osservi un evento avverso da questi prodotti potrà segnalarla tramite una scheda da

inviare via fax al Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute

dell'Istituto superiore di sanità.

Il flusso dei dati relativo al metodo di segnalazione può essere così rappresentato:

Il Flusso dei dati

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Comitato Scientifico:

ISS

Az. USL 11, Empoli (Prof. Firenzuoli)

Univ. La Spienza (Prof. Mazzanti)

Centro Antiveleni Niguarda (Prof. Moro)

Univ. Messina (Prof. Caputi)

SIMO (Società di Omeopatia)

AIFA (Unità di Farmacovigilanza)

Raccolta delle

segnalazioni

spontanee

Scheda di

segnalazione

ISS-Istituto

superiore della

sanità

Analisi dei dati

La scheda può essere scaricata dal sito:

www.epicentro.iss.it

oppure cliccando direttamente sul seguente link:

Scarica la scheda di segnalazione in formato pdf

In Italia non è possibile inserire in rete di FV le segnalazioni di reazioni avverse di prodotti non

registrati come farmaci.

Le reazioni avverse da prodotti di origine naturale non possono essere inserite nel sistema nazionale

di farmacovigilanza, gestito dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA): quindi l’Iss, in accordo con

l’Aifa, dal 2002 ha organizzato e coordina un sistema di raccolta di queste segnalazioni.

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Da Aprile 2002 a Marzo 2013 sono pervenute 819 segnalazioni (da una presentazione di Menniti

Ippolito dell’ISS) , il 64% delle quali ha interessato donne, età media 43:

il 17% sono relative a Patologie gastrointestinali

il 17% a patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

l’11% a disturbi psichiatrici

il 10% a patologie del sistema nervoso

il10 % a patologie del fegato

il 7% a patologie respiratorie

il 5% a patologie dell’occhio

il 5% a disturbi vascolari

il 5% a patologie cardiache

il 4 % a patologie sistemiche

etc...

Il 57% dei prodotti riportati nelle segnalazioni erano integratori, per lo più a base di piante

medicinali, il 18% prodotti erboristici, l’11% prodotti omeopatici (così definiti sulle confezioni), 7

prodotti della medicina ayurvedica e 6 preparazioni domestiche.

Nel 38% delle segnalazioni è stato riportato l’uso concomitante di Farmaci convenzionali.

13. Indirizzi utili

Fitosorveglianza http://www.epicentro.iss.it/focus/erbe/fitosorveglianza.asp

www.farmacovigilanza.org/fitovigilanza

Sistema di fitosorveglianza

http://www.quadernidellasalute.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4615&area=

sostanzeStupefacenti&menu=organismo

nccam.nih.gov

nccam.nih.gov/research/camonpubmed/

[email protected]

www.fda.gov

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