IV edizione GhigginiArte

14
Premio GhigginiArte giovani di pittura e scultura IV edizione 2005 Da un'idea di Emilio Ghiggini e Gottardo Ortelli Giuria artistica Giuseppe Bonini Giuseppe Curonici Emilio Ghiggini Maria Rosa Ferrari Luigi Piatti Emma Zanella Con la collaborazione di Daniela Daverio Eileen Ghiggini Chiara Palumbo Si ringrazia Gandini Activ Group Varese GHIGGINI 1822 - Via Albuzzi 17 – 21100 Varese – tel. 0332284025 – [email protected] © GHIGGINI 1822 snc.

description

Il catalogo della IV edizione del Premio GhigginiArte giovani

Transcript of IV edizione GhigginiArte

Premio GhigginiArte giovanidi pittura e scultura

IV edizione 2005

Da un'idea di

Emilio Ghiggini e Gottardo Ortelli

Giuria artistica

Giuseppe BoniniGiuseppe Curonici

Emilio GhigginiMaria Rosa Ferrari

Luigi PiattiEmma Zanella

Con la collaborazione di

Daniela DaverioEileen GhigginiChiara Palumbo

Si ringrazia

Gandini Activ Group Varese

GHIGGINI 1822 - Via Albuzzi 17 – 21100 Varese – tel. 0332284025 – [email protected]© GHIGGINI 1822 snc.

Esteso di fatto a tutta l’area culturale lombarda, il PremioGhigginiArte, aperto agli artisti dell’ultima generazione, ha loscopo di promuovere nuove conoscenze e nuove comunicazioni.Per ogni giovane artista l’esordio è una sfida positiva, ma èanche uno sforzo e una difficoltà. Le difficoltà devono esserci,perché senza sacrificio non si arriva mai alla propriarealizzazione. Ma numerose circostanze esteriori devonocomunque essere risolte, e di esse una delle prime è la possibilitàdi presentarsi realmente, di scendere in campo e offrirepubblicamente il frutto del proprio lavoro, per quanto è statorealizzato finora e per quanto potrà essere compiuto nellasuccessiva maturazione. Cominciare a esporre, aprire ilcolloquio artistico con gli altri, certamente non a caso masecondo una proposta di avvio selezionata dai critici e dagliamatori d’arte. In ciò risiede il significato artistico,socioculturale e umano del Premio GhigginiArte giovani.

Giuseppe Curonici, Scrittore, già Direttore della Biblioteca Cantonale di Lugano,Storico dell’Arte, Lugano, marzo 2005

Domenica 6 marzo alle ore 16,00 è stata inaugurata presso la Galleria GHIGGINI1822 la mostra collettiva dei dieci finalisti della IV edizione Premio GhigginiArteGiovani di pittura e scultura.Dopo i successi degli anni precedenti che hanno visto oltre duecento partecipanti,questo importante evento prosegue nell’intento di far emergere e portare aconoscenza degli amatori d’arte, critici, giornalisti e del pubblico più vasto, laricerca artistica di nuovi talenti al di sotto dei trent’anni provenienti, a partire daquesta edizione, oltre che dall'Insubria (Varese, Como, Verbania Cusio Ossola e dalCanton Ticino), anche da tutta la Lombardia.

Tra gli oltre sessanta partecipanti, la giuria artistica, composta da:

Giuseppe Bonini, Storico dell’Arte, Docente di Estetica all'Accademia di Brera,Milano,Giuseppe Curonici, Scrittore, già Direttore della Biblioteca Cantonale di Lugano,Storico dell’Arte,Maria Rosa Ferrari, Direttrice del Circolo Culturale Il Triangolo di Cremona,Emilio Ghiggini, Gallerista, Titolare della Galleria GHIGGINI 1822,Luigi Piatti, Storico dell’Arte varesina,Emma Zanella, Direttrice della Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate,

ha scelto per esporre alla mostra collettiva i seguenti giovani:

Stefano AbbiatiSilvia AlberghiniWalter AntoniniMarco AnzaniSimone Berrini

Stefano CalderaraJessica Cappellari

Anna FracassiŚiva Andrea Lacarpia

Paola Ravasio

I lavori esposti (tre per artista), corredati da un breve testo che ne descrive l’iter e laricerca creativa, abbracciano esperienze artistiche differenti: nel campo della pitturasi spazia dal figurativo classico d’impronta accademica alla fotomanipolazionedigitale, passando attraverso l’illustrazione, la tensione al tridimensionale el’esasperazione espressionistica, dove il colore e la gestualità del segno sonopreponderanti. Anche la scultura è ben rappresentata: dai tradizionali bronzi e gessi,si approda all’utilizzo di materiale da riciclo, quale la plastica e si arriva sino alle piùoriginali installazioni. Il vincitore del Premio, a cui sarà data l'opportunità diorganizzare una personale presso la Galleria GHIGGINI 1822, sarà designatodomenica 3 aprile alle ore 16,00 dalla giuria artistica in collaborazione con altre 60personalità segnalate dai componenti della giuria stessa. Il riconoscimento Colore esegno, istituito in ricordo di Gottardo Ortelli, che fu tra i fondatori del Premio, saràattribuito, qualora ve ne siano i requisiti, al giovane artista la cui ricerca eccella inquesto ambito.

Stefano Abbiati

La pittura è una fuga dalla qualità delle oreche scandiscono regolarmente la vita degliuomini. La passione per la ricerca deipropri sentimenti spinge un pittore al difuori della normale percezione del tempo edello spazio. In questo ordinato caosquotidiano, gli stessi sentimentiraggiungono picchi vertiginosi tra gioie edispiaceri da districare senza sosta. Comeun “appuntamento cosmico”, eccoarrivare anche la sua proverbialedistrazione. Egli sente di dovercomunicare utopisticamente al mondo perintero le sue forze che ora lo dominano, oralo sorreggono, ora lo disperano. Chi non haquesta assurda ambizione significa chesente di non essere un buon pittore.In tutto questo si dipana la storia dei mieicorpi, dei miei volti, che emergono oraleggeri ora pesanti da sfondi cheraccontano alfabeti nascosti e codici segretidella città.

Stefano Abbiati

Geloso d'Africa2004tecnica mista sutela100x50 cm.

Would you lovemy 3 days?2004smalto su tela100x50 cm.

Su DesmondMorris2004tecnica mista sutela135x76 cm.

Stefano Abbiati è nato Milano nel 1979. Abita a Lardirago (PV) ed è attualmente iscritto alla facoltà di pitturadell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano Ha già partecipato ad alcune mostre collettive in provincia diMilano durante le quali ha ricevuto alcuni premi e riconoscimenti.

Silvia Alberghini

A volte, sentendo tanti miei colleghiparlare del proprio lavoro, mi trovo aprovare invidia e imbarazzonell’accorgermi che mi mancano sempre leparole. Spesso, ho chiesto a me stessa difare un elenco delle motivazioni che, divolta in volta, mi hanno portato adipingere, a creare, a quelle che altrettantevolte mi hanno spinto a desistere dal farlo,quasi mai ho potuto trovare risposta. Eancora mi sono domandata cosa mi spingaa prendere in mano il pennello, dipingerefigure anacronistiche fuori dal tempo, farlecalare spoglie nello spazio enorme eanonimo della tela. Il vuoto o il pieno dellatela avvolgono il corpo, si crea unasituazione intimistica che altrimenti nonsaprei trasmettere.

Silvia Alberghini

Senza titolo2001olio su tela70x70 cm.

Senza titolo2004olio su tela90x90 cm.

Senza titolo2005olio su tela140x60 cm.

Silvia Alberghini è nata a Magenta nel 1981 e abita a Turbigo (Mi). Nel 2004 ha conseguito il diploma pressol'Accademia di Belle Arti di Brera. Attualmente è iscritta al corso di specializzazione in arti visive e disciplinedello spettacolo a indirizzo decorazione, presso la stessa Accademia.

Walter Antonini

Con la mia ricerca voglio dare nuovi spazialle superfici e nuova identità alla materia,voglio lavorare la materia in base ai mieiistinti dandole una nuova identità,arricchendola delle mie sensazioni.Utilizzo varie tecniche nel mio lavoro:pittura, scultura, incisione, arazzo ... Tutte si fondono per cercare di esasperarela materia stessa e creare una mia forma diespressione.

Walter Antonini

Sovrapposizionedi pensieri2005tecnica mista100x60 cm.

Interruzione2005tecnica mista100x60 cm.

Senza titolo2004tecnica mista73x133 cm.

Walter Antonini è nato a Varese nel 1976. Ha conseguito il diploma in pittura e restauro pittorico pressol'Accademia Aldo Galli di Como. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive e ha vinto diversi premi.

Marco Anzani

Le mie creazioni si sviluppano partendodalla pittura alla fotografia, passandoattraverso l'uso di materiali eterogenei finoa arrivare ad installazioni ambientali eluminose.Pur rimanendo legato alla pittura intesacome ricerca di valori cromatici e alle loroinfinite sfumature, mi capita spesso diutilizzare tecniche e materiali di diversanatura che offrono infinite possibilità diespressione.Come Burri ha insegnato, senza lanecessità di produrre si può trovare nelleforme e materiali il sublime che solo lafisica/chimica della natura può offrirci. Unesempio è dato dalle lastre di Echodays: inquesto caso è stata la pioggia, aiutata daacidi e sali, a lavorare questo materialerendendolo interessante.(...)Il susseguirsi dei cerchi nell'acqua riportanel moto e nella forma l'eco primordialedel nostro pensiero.Ci sono momenti invece in cui preferiscotralasciare i percorsi, dimenticarmi deimezzi e dei materiali per riprendere inmano il pennello con mentalità classica.Capita quando, senza motivi apparenti,un'immagine si staglia sulla retina, cattural'attenzione e si crea un percorso propriotra i pensieri che affollano la mente,scansandoli, ripiegandoli su se stessi.E' capitato in un pomeriggio buio, in unavecchia cascina dal caldo pavimento incotto. Non capita molto spesso di trovarebuona parte degli amici musicisti riunitiper dare voce ai loro strumenti. Appenaentrato in scena mi è piaciuto subito: unvecchio amplificatore dalla forma solida ele manopole dorate, offriva un gusto anticoe segreto a quel ritrovo.Lucio Dalla riguardo il mare scrisse:“...basta sedersi ad ascoltare...”, in quelcaso feci lo stesso.

Marco Anzani

Echodays red+2004tecnica mista surame e stampalaser87x47 cm.

Marshall2005olio su seta dorata90x80 cm.

Mezza stagione2004tecnica mista66x61 cm.

Marco Anzani è nato a Cremona nel 1978. Ha seguito gli studi artistici presso i maestri Marco Serfogli eGiorgio Carletti. Ha preso parte a diverse mostre personali e collettive, intervenendo anche con installazioniambientali.

Simone Berrini

Ripartire ogni volta dal nero, e utilizzarloper permettere la rinascita, ogni volta, diuna forma primordiale e innocente (inquesto caso la coccinella la “mariquita”),simulacro della nostra esistenza accelerata,che ha infinito bisogno di riguardarsiaddosso ogni mattina, per capire che unapossibile completezza sta proprio nellanostra semplicità interna.Solo così il nero acquisisce positività,risaltandoci; risaltando la coccinella.

Simone Berrini

Coccy Mama2002acrilico sutavola100x60 cm.

Coccy 692002acrilico sutavola80x55 cm.

Coccy nellacuccy2005acrilico sutavola81,5x95 cm.

Simone Berrini è nato ad Angera (Va) nel 1977. Nel 2002 ha conseguito il diploma presso l'Accademia di BelleArti di Brera. Il suo interesse per la pittura va di pari passo con quello per l'illustrazione. Ha partecipato adiverse mostre collettive e personali nel varesotto.

Stefano Calderara

I lavori presentati appartengono a un filonedi opere che ho realizzato utilizzando laplastica, alla ricerca della trasparenza dellecose e di lavorazioni che, in alcuni casi,rappresentino la natura nella sua fragilità egrazia. Queste opere sono ispirate a temicome l'amore, il sogno e la realtà. Houtilizzato questo materiale perchérappresenta la nostra epoca in cui laplastica ha creato, in qualche modo, nuovevisioni e suggestioni sia nel campo dell'arteche nel design, nella moda e persino neiconsumi.

Stefano Calderara

Sogno2004lavorazioneplastica6x50x46 cm.

Viso2005lavorazioneplastica9x21x52 cm.

Rosa2000lavorazioneplastica20x54x34 cm.

Stefano Calderara è nato a Varese nel 1981. Ha conseguito nel 2004 il diploma di decorazione pressol'Accademia di Belle Arti di Brera.

Jessica Cappellari

Ogni mio lavoro nasce da un suonoda un ritmoesiste nel silenzio ma trova la suaespressione più completa nellaperformance.Sento la necessità di avere un contattodiretto con il fruitoreper questo traduco i miei lavori in azioniin eventi.Ogni opera può esistere assopita nel suosilenziomacome uno strumentopuò suonaretra le mani del suo musicista.

Jessica Cappellari

Suono corpocorpo suono2005tecnica mista160x110x40cm.

Sculturasonora2002tecnica mista54x160x45 cm.

TriadeTripla fuga inMb magg (j. s.Bach)2005tecnica mista100x77,3x2 cm.

Jessica Cappellari è nata a Varese nel 1979. Attualmente sta frequentando il corso di decorazione pressol'Accademia di Belle Arti di Brera. Sta per conseguire il diploma in pianoforte presso il Conservatorio. Hamaturato diverse esperienze artistiche esponendo in mostre collettive e personali.

Anna Fracassi

Domestic Landscapes è una raccolta dipaesaggi domestici surreali dove luoghie oggetti comuni, inquietanti nella loroinnocua apparenza, divengono scenariodi remote paure e dimora di sconosciutetrappole. Grazie all'utilizzo deglistrumenti digitali, di acquisizione emanipolazione, il corpo diviene suoloprivilegiato degli interventi artistici eprotagonista delle fotocomposizioni edei quadri performance, in una sorta diBody Art virtuale. Il “tableau vivant”,eredità della tradizione moderna, è unespediente spesso usato per rendereopera la propria stessa immagine, inuna narcisistica “mise en scène”dell'identità, nella creazione di possibilialtri sé. A tale proposito, i nuovilinguaggi digitali sono i più adatti afissare nel tempo il caratteremomentaneo e deperibile ditravestimenti, gesti e situazioni, pensateproprio come segni destinati a esaurirsiin breve tempo. Ma qui si va oltre. Illavoro, nella molteplicità di tecniche edespressioni, oltre a trasmetteresentimenti o esperienze emotiveesplicite o superficiali, rappresentaun'indagine psico-antropologica divissuti e sentimenti, incarnati dapersonaggi referenziali allegorici, doveognuno di essi diviene pretesto diidentificazione, di analisi e auto-consapevolezza. Il percorso dell'attocreativo è rovesciato, l'obiettivo cessadi riprendere immagini del mondo e sirivolge all'interno, nelle pieghe piùriposte dell'anima: la dimensione èstrettamente personale e intima el'immagine non è più impulso adesternare e condividere le propriesensazioni, bensì opportunità diriflessione e strumento di autoanalisi.

Anna Fracassi

Red fish2004fotomanipolazionedigitale50x50 cm.

Slices of me2004fotomanipolazionedigitale50x50 cm.

In a Vacuum2003fotomanipolazionedigitale50x50 cm.

Anna Fracassi è nata a Cantù nel 1979. Nel 2003 ha conseguito il diploma presso l'Accademia di Belle Arti diBrera, dipartimento scenografia. Attualmente lavora nel campo grafico, fotografico e dell'allestimento di spazipubblicitari.

Śiva Andrea Lacarpia

E' mia intenzione fare una pittura che siafigurativa, in quanto strumento di indaginesull'uomo e il suo ambiente, ma ancheastratta, in quanto appartenente al territoriodello spirito. La figura innescainevitabilmente un meccanismo diidentificazione nello spettatore.L'osservatore non rimane opposto e quindiallontanato dall'immagine (rischio dellapittura aniconica), ma si specchia in essa,dove in qualche modo viene rappresentatose stesso o il proprio mondo. L'aspettospirituale dell'immagine figurativa consistenell'essere rappresentazione illusoria di unospazio in una superficie bidimensionale(direi che si può parlare di “spaziospirituale”). Questa “sacralità” mantienel'immagine iconica a debita distanza dalmondo fenomenico. La questione del mododi rappresentare la figura è il legante cherende possibile la congiunzione, più omeno armonica a seconda dei casi, dinaturalismo ottico e astrazione spirituale;ne è la traduzione in termini di linguaggio.Nella formazione di un linguaggio pittoricoconsidero inevitabile la deformazione dellafigura, anche se non evidente. Il rapportouomo-ambiente e il trascorrere ambiguodel tempo sono al centro del mio interesse.Ho scelto come soggetto preferenziale ibambini perché il gioco dei bambiniriconduce a tutte le attività umane con unasemplicità disarmante. Il gioco infantile è ilprimo, e quindi il più elementare, rapportodell'uomo con l'ambiente circostante. I mieibambini sono adulti tornati indietro neltempo come degli alchimisti, giocano conil trascorrere del tempo e con il proprio io.Giocano con la palla e la macchina, maanche con i teschi e la birra... amano igiochi pericolosi.

Śiva Andrea Lacarpia

La sorella delventenne2004Acrilico ebitume su tela100x97 cm

Ricordi?2004Acrilico su tela80x60 cm.

Zerochilometriall'ora2004Acrilico ebitume su tela60x50 cm.

Śiva Andrea Lacarpia è nato a Milano nel 1982. Dal 1996 al 2001 ha frequentato l'atelier del maestro IlarioBalì. Attualmente frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera. Ha partecipato a diverse collettive e personali inprovincia di Milano.

Paola Ravasio

Chi sono Io,una massa cerebrale che si dilata nellospaziocarne virile, palpitante, prorompente nellasua pienezza.Carne supremazia dell'animale.L'anima è questo vuoto che stringe ecostringe.L'esuberanza della forma si contorce, siaggrovigliaripiegando in un abbraccio che si chiudeintorno al fulcro.Ma è con l'artiglio che lo si afferra.Che si penetra nel vivo di una ferita apertal'uncino è il ponte tra sentimento eraziociniotra luce e ombra, tra pieno e vuoto.Io sono la sintesi,sono l'uomo, sempre e solo al centro di sestesso.

Paola Ravasio

In- difesa 12003Gesso45x35x55 cm.

Guscio2002Fusione inbronzo a cerapersa26x32x35 cm.

In- difesa 22004Gesso28x60x30 cm.

Paola Ravasio è nata a Varese nel 1978. Dopo aver conseguito il diploma presso il liceo artistico A. Frattini si ètrasferita nel 2000 a Carrara dove ha frequentato lo studio artistico “Gemelli Lorenzini” per apprendere letecniche di lavorazione del marmo. Ha ampliato la propria ricerca presso lo scultore Pietro Scampini aCastronno. Presente in mostre collettive e personali.