Italia Reale Maggio 2012

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È inutile negarlo ed anzi è doveroso sot- tolinearlo: fanno vera- mente schifo! Mi riferisco a buona par- te dei componenti la classe politica italiana per snellire la quale (in contrasto con quanti strafregandosene di Abele, non raramente pensando a se stessi sostengono che non si deve “toccare Caino”) più che una riduzione dei parlamentari (che porterà ad accasare gli esclusi in ben retribuiti caldi cantucci da pari- menti nullafacenti) comincio a pensare occorra la ghigliottina. Una classe politica nella gran parte dei suoi com- ponenti totalmente inuti- le stante che le decisioni con le quali è da decenni mal amministrata l’Italia, sono costantemente assunte dai vertici dei par- titi che le impongono ai “peones”. “Peones” che fanno solo numero e che vengono chiamati unicamente a votare in obbedienza all’ordine loro impartito dai capi gruppo, sotto pena di mancata candi- datura e, quindi, riele- zione nelle tornate suc- cessive. Una classe politica che ha depredato l’Italia attribuendosi stipendi e vantaggi da nababbi, accollando al popolo le spese di gite di piacere in compagnia di compa- ri ed amanti sotto l’eti- chetta di viaggi d’affari, facendosi a volte asse- gnare costose e inutili scorte e vigilanze fisse di Polizia a protezione di trasferimenti, case e familiari. Una classe politica che sta immiserendo l’Italia - alla faccia del Popolo sovrano che con referendum si è chiaramente pronunciato contro il finanziamento dei partiti - autoelargen- do con la presa in giro di “rimborsi elettorali” alle proprie consorterie poli- tiche, comprese quelle estinte, una massa di milioni di euro tanto ingente da non venire nemmeno controllata. Come spiegarsi altrimen- ti che non siano stati i ver- tici della defunta “ La Margherita ” a rendersi conto che dai milioni di euro incassati alla faccia degli Italiani, il proprio tesoriere” Sen. Lusi ha fatto sparire circa 20 milioni di euro ? Come spiegarsi che sia stata necessaria una segnalazione della Banca d’Italia circa un sospetto giro di assegni emessi dal Sen. P.D. Luigi Lusi, per scoprire che lo stesso acquistava con i soldi de La Margherita” immobi- li ed altri beni intestan- doli a se e ai propri paren- ti, e si dava alla bella vita con viaggi e sfiziosi pran- zetti? Come spiegarsi che, a par- te le altre magagne che potranno saltare fuori anche per indagati rap- porti con la ’ndrangheta e irregolarità nella presen- tazione dei bilanci che hanno determinato in 18 milioni di euro rimborsi dello Stato nel 2011, Fran- cesco Belsito, “tesoriere” della “Lega” dimessosi dopo la diffusione dello scandalo e poi espulso, abbia tentato di investire in Tanzania e Cipro milio- ni di euro, soldi dei con- tribuenti italiani incassati dalla Lega per rimborsi elettorali? Come spiegarsi i 237.405.779,00 euro di patrimonio della Lega, conteggiati dal quoti- diano “Libero”, il 4 apri- le c.a.? Come spiegarsi le pro- prietà immobiliari vuote e inutilizzate all’estero, di partiti italiani, tipo il chiacchierato alloggio di Montecarlo poi venduto da Alleanza Nazionale? E mentre un sempre maggior numero di pic- coli e medi imprendito- ri si uccide dandosi fuo- co non essendo in grado di pagare dipendenti e fornitori anche a causa della morosità delle Amministrazioni pub- bliche, mentre un sem- pre maggior numero di lavoratori dipendenti si uccide non avendo i sol- di per mangiare, questi “gnomi” della politica italiana continuano a pontificare, indignando- si contro le vere e pre- sunte dichiarazioni di chi li tira in ballo. Se tutto questo non è uno schifo, se il Popolo italiano non definisce ignobili e schifosi i poli- tici coinvolti in tali vicen- de, vuol dire che la repubblica ha veramen- te toccato il fondo. A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121 Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74 V 07601 01000 000030180103 - Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 5/2012- In caso di mancato recapito rinviare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto. Mensile di politica, cultura e informazione TAXE PERÇUE Tassa riscossa TORINO - C.M.P. ANNO XLVI - n. 5 Maggio 2012 Roberto Vittucci Righini FANNO SCHIFO Direttore responsabile ROBERTO VITTUCCI RIGHINI Direzione: Cell. 333/916.95.85 E-mail: [email protected] Recapito lettere, esclusivamente: Alleanza Monarchica Casella Postale n. 1 10121 Torino Centro Recapito plichi o pacchi: Alleanza Monarchica Casella Postale n. 681 10121 Torino Centro Autor.Tribunale di Torino n. 2292 del 6-12-1972 ITALIA REALE (già Alleanza Monarchica) Precedente autorizzazione (Stella e Corona) del 17-5-1967 Editore e Stampatore EDIGRAPH s.n.c. di Basso & Tasini Via Chieri, 64 10020 Andezeno (TO) La direzione del Mensile è presso l’Editore. PANORAMA POLITICO a pag. 2 UNGHERIA a pag. 14 NECESSITÀ DEL NUCLEARE a pag. 6 REGINA MARGHERITA a pag. 9 PER NON DIMENTICARE Tra gli 800 personaggi di sinistra che dal 13/6/1971 sul settimana- le “Espresso” definirono “commissario torturato- re” il Commissario Luigi Calabresi, poi assassina- to il 17/5/1972, vi erano Eugenio Scalfari, Lilia- na Cavani, Margherita Hack, Alberto Bevilac- qua, Paolo Mieli, Carlo Rossella, Paola Pitagora, Carlo Ripa di Meana, Inge Feltrinelli, Gio Pomodoro, Paolo e Vit- torio Taviani, Umberto Eco, Furio Colombo, Dario Fo, Bernardo Ber- tolucci, Toni Negri e Dacia Maraini. Riteniamo sia giusto non dimenticarli, si siano pentiti o meno di tale mascalzonata. A l principio dello scorso mese di apri- le la Banca d’Italia ha dif- fuso un rapporto dal qua- le si evince che nel perio- do 2008/2010 si è dram- maticamente ampliato il divario della condizione economica dei giovani rispetto al resto della popolazione. È stato il Vice direttore generale della Banca Centrale, Dott.ssa Anna Maria Tarantola, a fornire tali informazioni, nel corso del convegno tenuto a Genova: “La famiglia: un pilastro per l’economia del Paese”. Tra l’altro, nel corso del- la relazione è stato evi- denziato come dal princi- pio del 2009 siano state quasi 500.000 le famiglie italiane costrette - per di più in un momento di già difficile congiuntura eco- nomica per tutti - a farsi nuovamente carico di un figlio che, causa perdita del lavoro, è stato costret- to a tornare a fare il bamboccione ”, come definì i giovani “over 30”, costretti a convivere con papà e mamma, con infe- licissima scelta del termi- ne, il defunto ministro Padoa - Schioppa. Se infatti nel periodo ogget- to dello studio, il numero delle famiglie “povere” in base al reddito ed alla ric- chezza è aumentato dell’1%, quello delle famiglie dei giovani è aumentato di ben il 5%! Con la prospettiva di bru- ciare, con ciò, un’intera generazione. Franco Ceccarelli DRAMMA QUANDO A TORINO L’AUTO NON ERA SOLO FIAT a pag. 10

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Èinutile negarlo edanzi è doveroso sot-

tolinearlo: fanno vera-mente schifo!

Mi riferisco a buona par-te dei componenti laclasse politica italianaper snellire la quale (incontrasto con quantistrafregandosene diAbele, non raramentepensando a se stessisostengono che non sideve “toccare Caino”)più che una riduzionedei parlamentari (cheporterà ad accasare gliesclusi in ben retribuiticaldi cantucci da pari-menti nullafacenti)comincio a pensareoccorra la ghigliottina.

Una classe politica nellagran parte dei suoi com-ponenti totalmente inuti-le stante che le decisionicon le quali è da decennimal amministrata l’Italia,sono costantementeassunte dai vertici dei par-titi che le impongono ai“peones”.“Peones” che fanno solonumero e che vengonochiamati unicamente avotare in obbedienzaall’ordine loro impartitodai capi gruppo, sottopena di mancata candi-datura e, quindi, riele-zione nelle tornate suc-cessive.

Una classe politica cheha depredato l’Italiaattribuendosi stipendi evantaggi da nababbi,accollando al popolo lespese di gite di piacerein compagnia di compa-ri ed amanti sotto l’eti-chetta di viaggi d’affari,facendosi a volte asse-gnare costose e inutiliscorte e vigilanze fisse diPolizia a protezione ditrasferimenti, case efamiliari.

Una classe politica che staimmiserendo l’Italia - allafaccia del Popolo sovranoche con referendum si èchiaramente pronunciatocontro il finanziamentodei partiti - autoelargen-do con la presa in giro di“rimborsi elettorali” alleproprie consorterie poli-tiche, comprese quelleestinte, una massa dimilioni di euro tantoingente da non venirenemmeno controllata.Come spiegarsi altrimen-ti che non siano stati i ver-tici della defunta “LaMargherita” a rendersiconto che dai milioni dieuro incassati alla facciadegli Italiani, il proprio“tesoriere” Sen. Lusi hafatto sparire circa 20milioni di euro ?Come spiegarsi che siastata necessaria unasegnalazione della Bancad’Italia circa un sospettogiro di assegni emessi dalSen. P.D. Luigi Lusi, perscoprire che lo stessoacquistava con i soldi de“LaMargherita” immobi-li ed altri beni intestan-doli a se e ai propri paren-ti, e si dava alla bella vitacon viaggi e sfiziosi pran-zetti?Come spiegarsi che,a par-te le altre magagne chepotranno saltare fuorianche per indagati rap-porti con la ’ndrangheta eirregolarità nella presen-tazione dei bilanci chehanno determinato in 18milioni di euro rimborsidello Stato nel 2011,Fran-cesco Belsito, “tesoriere”della “Lega” dimessosi

dopo la diffusione delloscandalo e poi espulso,abbia tentato di investireinTanzania e Cipromilio-ni di euro, soldi dei con-tribuenti italiani incassatidalla Lega per rimborsielettorali?Come spiegars i i237.405.779,00 euro dipatrimonio della Lega,conteggiati dal quoti-diano “Libero”, il 4 apri-le c.a.?Come spiegarsi le pro-prietà immobiliari vuotee inutilizzate all’estero, dipartiti italiani, tipo ilchiacchierato alloggio diMontecarlo poi vendutodaAlleanza Nazionale?

E mentre un sempremaggior numero di pic-coli e medi imprendito-ri si uccide dandosi fuo-co non essendo in gradodi pagare dipendenti efornitori anche a causadella morosità delleAmministrazioni pub-bliche, mentre un sem-pre maggior numero dilavoratori dipendenti siuccide non avendo i sol-di per mangiare, questi“gnomi” della politicaitaliana continuano apontificare, indignando-si contro le vere e pre-sunte dichiarazioni di chili tira in ballo.

Se tutto questo non èuno schifo, se il Popoloitaliano non definisceignobili e schifosi i poli-tici coinvolti in tali vicen-de, vuol dire che larepubblica ha veramen-te toccato il fondo. �

A cura dell’Alleanza Monarchica - Casella Postale n. 1 - 10121Torino Centro - C.C.P. n. 30180103 (Codice IBAN: IT 74V 07601 01000 000030180103- Codice BIC: BPPIITRRXXX) - Poste Italiane Spedizione in a.p. - 70% - D.C. - D.C.I. - Torino - N. 5/2012- In caso di mancato recapitorinviare all’Uff. C.M.P. Torino Nord per la resti tuzione al mittente, che si impegna a corrispondere il dirit to fisso dovuto.

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TAXE PERÇUETassa riscossaTORINO - C.M.P.

ANNO XLVI - n. 5Maggio 2012

Roberto Vittucci Righini

FANNO SCHIFO

Direttore responsabileROBERTO VITTUCCI RIGHINI

Direzione:

Cell. 333/916.95.85E-mail: [email protected]

Recapito lettere, esclusivamente:Alleanza MonarchicaCasella Postale n. 110121 Torino Centro

Recapito plichi o pacchi:Alleanza MonarchicaCasella Postale n. 68110121 Torino Centro

Autor.Tribunale di Torino n. 2292del 6-12-1972

ITALIA REALE(giàAlleanza Monarchica)

Precedente autorizzazione(Stella e Corona)del 17-5-1967

Editore e StampatoreEDIGRAPH s.n.c.di Basso &TasiniVia Chieri, 64

10020Andezeno (TO)La direzione del Mensileè presso l’Editore.

PANORAMAPOLITICO

a pag. 2

UNGHERIA

a pag. 14

NECESSITÀDEL NUCLEARE

a pag. 6

REGINA MARGHERITAa pag. 9

PER NONDIMENTICARETra gli 800 personaggidi sinistra che dal13/6/1971 sul settimana-le “Espresso” definirono“commissario torturato-re” il Commissario LuigiCalabresi, poi assassina-to il 17/5/1972, vi eranoEugenio Scalfari, Lilia-na Cavani, MargheritaHack, Alberto Bevilac-

qua, Paolo Mieli, CarloRossella, Paola Pitagora,Carlo Ripa di Meana,Inge Feltrinelli , GioPomodoro, Paolo e Vit-torio Taviani, UmbertoEco, Furio Colombo,Dario Fo, Bernardo Ber-tolucci, Toni Negri eDacia Maraini.Riteniamo sia giusto nondimenticarli , s i s ianopentiti o meno di talemascalzonata. �

Al principio delloscorso mese di apri-

le la Banca d’Italia ha dif-fuso un rapporto dal qua-le si evince che nel perio-do 2008/2010 si è dram-maticamente ampliato ildivario della condizioneeconomica dei giovanirispetto al resto dellapopolazione. È stato ilVice direttore generaledella Banca Centrale,Dott.ssa Anna MariaTarantola, a fornire taliinformazioni, nel corsodel convegno tenuto aGenova:“La famiglia: unpilastro per l’economiadel Paese”.Tra l’altro, nel corso del-la relazione è stato evi-denziato come dal princi-pio del 2009 siano statequasi 500.000 le famiglieitaliane costrette - per dipiù in un momento di giàdifficile congiuntura eco-nomica per tutti - a farsinuovamente carico di unfiglio che, causa perditadel lavoro, è stato costret-to a tornare a fare il“bamboccione”, comedefinì i giovani “over 30”,costretti a convivere conpapà e mamma, con infe-licissima scelta del termi-ne, il defunto ministroPadoa - Schioppa. Seinfatti nel periodo ogget-to dello studio, il numerodelle famiglie “povere” inbase al reddito ed alla ric-chezza è aumentatodell’1%, quello dellefamiglie dei giovani èaumentato di ben il 5%!Con la prospettiva di bru-ciare, con ciò, un’interagenerazione. �

Franco Ceccarelli

DRAMMA

QUANDOA TORINOL’AUTONON ERASOLO FIAT

a pag. 10

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2 ITALIA REALE - 5/2012

In Italia la situazione dicrisi si sta aggravando.Le previsioni in materiaeconomica continuano apeggiorare e lo spread ètornato ad aumentare.

Evidentemente la crisinon era colpa di Ber-lusconi come si volevafar credere; anzi abbia-mo l’impressione che ilgiudizio su di lui sivada progressivamentemodificando in sensopositivo.

L’aumento indiscrimina-to della tassazione e delcosto della vita, dovutoalla politica del GovernoMonti, porta a rivalutareil leader del centro-destra,che a parte le accuse dibunga-bunga, tuttora dadimostrare e che comun-que se veramente avve-nute sarebbero state paga-te di tasca propria senzaattingere alle casse delPDL,era riuscito permol-ti anni come aveva pro-messo “a non mettere lemani nelle tasche degli ita-liani”.Ben diverso il comporta-mento all’interno deglialtri partiti.Dal PD (i casipiù eclatanti di Penati, giàcapo della segreteria del-l’On. Bersani e Lusi, sena-tore del PD e tesoriere deLa Margherita) al FLI diFini (emblematico ilfamoso alloggio di Mon-tecarlo finito chissà comenella disponibilità del qua-si cognato del Presidentedella Camera dei Depu-tati) alla stessa LegaNord(con le dimissioni del“tro-ta” Renzo e l’espulsionedella Sen. Rosi Mauro(Vicepresidente del Sena-to della repubblica).

La causa dell’attualenostra recessione èdovuta al fatto che l’at-tuale governo cosiddet-to tecnico, da una partenon ha minimamentetagliato gli sprechi inac-cettabili della casta poli-tica al fine di non per-derne l’appoggio e dal-l’altra ha consentito allebanche di investire intitoli di Stato le enormisomme ricevute dallaBCE al tasso dell’1%,introitando ingenti gua-dagni senza alcun ri-schio, anziché erogareprestiti agli imprendi-tori che ne avevanourgente necessità anchea causa degli inesorabi-li ritardi nei pagamentia favore di chi avan-za crediti nei confrontidello Stato.

Di qui una catena pauro-sa di fallimenti e persinodi suicidi.Rimane irrisolto il pro-blema dei due Sottuf-ficiali dei Marò detenutiillegalmente dalle auto-rità indiane per un fat-to loro attribuito chenon è stato ancora pro-vato e che comunque èavvenuto in acque inter-nazionali.La reazione del nostroattuale governo è statafinora troppo blanda enon è stato posto l’accen-to come si sarebbe dovu-to fare, sul caso dei gravidelitti commessi in Con-go da militari indiani,immediatamente trasferi-ti in Indostan per sottrar-li al giudizio della magi-stratura locale.Né si è finora accertatocome sarebbe statodoveroso, quale autoritàitaliana si sia assunta lagravissima responsabili-tà di ordinare alla navesulla quale erano imbar-cati i nostri militari dilasciare le acque inter-nazionali e di attraccarein un porto indiano, non-ché quella di consentireil loro sbarco.

Da rimarcare l’atteggia-mento sarcastico delpresidente della repub-blica, nonché in basealla costituzione repub-blicana comandante del-le ForzeArmate, il qua-le di fronte alle mani-festazioni indette in Ita-lia per la liberazione deimarò ha obiettato“Oltre agli striscioni cidiano delle idee”.Idee che a suo temponon glimancarono quan-do nel 1956 sostenne l’in-tervento dei carri arma-ti del Patto di Varsavia,nemico della Nato, perreprimere la rivolta deipatrioti ungheresi.

Ed ora pass iamo al-l’Estero.Il Consiglio d’Europa habocciato il sistema italia-no di finanziamento pub-blico ai partiti attraversoil rimborso elettorale edaccertato che tra il 1994ed il 2008 i “rimborsi”sono stati pari a 2.253milioni di euro mentre lespese effettive sonoammontate a soli 570milioni di euro.In questomodo si spiega-no le spese pazze soste-nute dai nostri politicianche per motivi perso-nali, agevolate dalla man-canza di seri controlli.In Francia si tengono leelezioni presidenziali.Secondo i pronostici(questo articolo è statoscritto il 16 aprile - N.d.R.)dovrebbe arrivare primoSarkozy, leader del cen-tro-destra, seguito dalsocialista Hollande e dal-la nazionalista Le Pen;ma al ballottaggio è pre-vista la vittoria del can-didato socialista chedovrebbe raccogliereanche i voti degli altricandidati di sinistra.

Altri martiri tibetani sistanno aggiungendo

alla lista dei monaci che sidanno fuoco per prote-stare contro l’occupazio-ne nel 1951 del loro Pae-se da parte della comuni-sta Cina.Dal Tibet nella cui pro-vincia dei Sichuan si èuccisa nel febbraio scorsola monaca Tenzin Choe-dron del Monastero diMamaeDechen di Ngada(la notizia è filtrata nono-

stante la rigida censuradegli invasori) la protestasi sta estendendo tra lecentinaia di migliaia diesuli fuggiti dalla Patriasulle orme del DalaiLama.I monaci-martiri si stannodando fuoco anche inIndia (ultimo JanphelYashi di 27 anni portatomorente con il corpoustionato per il 98%,all’ospedale di RamManohar a New Delhi)per protestare contro lavisita, programmata persettembre, del presidentecinese Hu Jintao. �

Giancarlo Vittucci Righini

PANORAMA POLITICO

Budapest, 23 ottobre-4 novembre 1956. Mentre gli ungheresi si battono a maninude contro i carri armati sovietici in un anelito di libertà, i dirigenti comunisti ita-liani li condannano e inneggiano alla repressione della rivolta.

TIBET

aprile al fine di evitare lostrapotere della maggio-ranza islamica ha esclusole candidature alla Presi-denza della repubblica diKhairat el Shaker espo-nente dei Fratelli Musul-mani che deve ancorascontare due anni di car-cere, e di Abu Ismailesponente del partitosalafita Al Nour; è anchestata vietata la candida-tura di Omar Suleiman,ex capo dei servizi segre-ti dell’ex PresidenteMubarak.

Ciò nonostante il Presi-dente Monti in occasio-ne di un viaggio al Cai-ro svoltosi recentemen-te, ha dichiarato a pro-posito dei FratelliMusulmani che si trattadi un “fenomeno inte-ressante, che merita diessere approfondito” eche “le posizioni dialcuni esponenti di que-sto movimento nonsono così diverse daposizioni abbastanzamoderate”.

In Mali i ribelli Tuareg,che in qualità di merce-nari avevano combattu-to in Libia per Ghedda-fi, si sono alleati con iTuareg islamici legati adal Qaida ed hanno occu-pato le province di Gal,Kidal e Timbuktu pro-clamando il nuovo stato

Azawad (terra della tran-sumanza).In Birmania il governomilitare di sinistra presie-duto dal generale TheinSein ha stipulato una tre-gua con i ribelli Karen, inlotta dal 1949 e con altrigruppi antagonisti.Al contempo Aung SanSuuKyi leader dell’oppo-sizione, è stata eletta nelparlamento.In questo modo la Giun-ta Militare tenta di otte-nere la fine dell’embargopromosso nei suoi con-fronti dall’Occidente.

Il governo teocratico del-l’Iran prosegue imper-territo nella realizza-zione del programmanucleare a fini militari,finora rallentato da unaserie di attentati e diomicidi mirati.

Pare che Israele, comeaveva già fatto in passatodistruggendo in Iraq gliimpianti atomici di Sad-dam Hussein si stia pre-parando ad intervenirecon attacchi aerei.Infine è fallito misera-mente il lancio del mis-sile Nord coreano, esplo-so dopo pochi secondi eche tanto preoccupavale Nazioni confinanti.C’è da augurars i cheanche il regime comuni-sta faccia a breve la stes-sa fine. �

Aung San Suu Kyi pronuncia l’ultimo discorso dellasua campagna elettorale che l’ha fatta eleggere al Par-lamento del Myanmar (Birmania) quale leader del-l’opposizione. Va doverosamente ricordata la lungadetenzione domiciliare che Aung San Suu Kyi ha su-bito ad opera del governo militare di sinistra. �

“La République ou laFrance”, dal giornalemonarchico “L’ActionsFrançaise”.

La Le Pen chiede l’ab-bandono dell’euro ed ilritorno al franco, lanazionalizzazione tem-poranea delle banche perdare accesso al credito ai

cittadini, priorità ai fran-cesi nelle assunzioni, lafine delle agevolazioniper gli immigrati ed ilripristino della pena dimorte abolita nel 1981.Propone anche di rine-goziare tutti i trattati sti-pulati con l’UnioneEuropea per riconqui-stare la sovranità nazio-nale.

In Nordafrica la situa-zione politica continua apeggiorare ma l’U.E.rimane indifferente.

In particolare in Egitto, laNazione guida dei Paesiarabi, i movimenti islami-ci (Fratelli Musulmani eSalafiti) hanno una mag-gioranza parlamentare dicirca il 90%.I liberali moderati delWafd hanno circa il 9%, idemocratici e progressisti,quelli che avrebberodovuto rappresentare lafamosa“primavera araba”l’1%!!!Il candidato alla Presi-denza dei Fratelli Musul-mani Khairat el Shakernel 2007 è stato condan-nato da una corte milita-re a sette anni di prigio-ne per aver addestratomilitarmente studentidell’Università di alAzhar.Adbel Moneim Mah-moud che apparteneva inpassato ai Fratelli Musul-mani ha detto che “è” ungrande inganno presen-tare el Shaker comemoderato per tranquil-lizzare le inquietudinioccidentali.

el Shaker vuole intro-durre la sharia e potreb-be modificare la posi-zione dell’Egitto in ordi-ne agli accordi di pacecon Israele se gli StatiUniti tagliassero gli aiu-ti fino all’anno scorsoforniti al PresidenteMubarak.

La commissione elettora-le controllata dai verticimilitari nella notte del 14

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13ITALIA REALE - 5/2012

Il “17 marzo” è l’Anni-versario della Procla-

mazione del Regno d’Ita-lia e conseguentementedell’Unità d’Italia anchese ancora parziale.Con Re Vittorio Ema-nuele II l’Italia diventa laPatria.Il Regno d’Italia nacqueil 17 marzo 1861 sotto laDinastia di Casa Savoia.Il primo atto del nuovoParlamento Italiano fu laproclamazione del Regnod’Italia, con capitaleTori-no. In seguito alla vota-

zione unanime del Parla-mento, ReVittorio Ema-nuele II assunse per sè edi suoi discendenti il titolodi “Re d’Italia, per graziadi Dio e volontà dellanazione” .Il Governo ha istituito laGiornata dell’Unità d’Ita-lia da celebrare, con par-ticolare solennità a Tori-no, il 17 marzo di ognianno: “il 17 marzo è unadata dal forte valore sim-bolico per l’Italia. È inquesta data che 150 annifa, nel 1861, è stato pro-

clamato il Regno d’Italia”.La giornata non avrà glieffetti di una festività ben-sì di una solennità civile.Auspichiamo che neiprossimi annuali festeg-giamenti ufficiali del 17Marzo si ricordi che dal1861 al 1946 l’Italia è sta-ta unaMonarchia costitu-zionale e che senza CasaSavoia l’Italia non sareb-be diventata Nazione.Il primo capo di Stato Ita-liano è stato Re VittorioEmanuele II, Padre dellaPatria. �

ARoma, come in tan-tissime altre città, il

1952 fu anno di elezioniamministrative,nelle qua-li il Partito NazionaleMonarchico con le sueliste era ovunque presen-te ed i suoi comizi vede-vano sempre maggioreaffluenza di popolo.

Per la chiusura dellacampagna elettorale erastato programmato uncomizio di Carlo Del-croix a Piazza Veneziaed affissi migliaia dimanifesti di grande for-mato.

Improvvisamente il gior-no prima la prefettura,rendendosi conto dell’er-rore fatto con la conces-sione di Piazza Venezia,che né prima né mai inepoche successive è statasede di comizi politici,pose il divieto alla mani-festazione e solo dopotrattative concesse il per-messo per la piazza anti-stante il Colosseo.Fu unacorsa a correggere i mani-festi, a mobilitare tutti gliattivisti del Partito e delFronte Monarchico Gio-vanile perché indirizzas-sero la folla verso la nuo-va sede del comizio chedoveva tenersi intornoalle 19. E folla fu, anchesuperiore alle aspettative.Io ero stato tra gli attivi-sti e conoscevo solo dinome Delcroix.

Fu un discorso di unabellezza sconvolgentedove alle argomentazio-ni storico-politiche siunivano momenti dipoesia, ed in quel tra-monto cheDelcroix nonpoteva vedere, ma cheevidentemente sentiva,terminò con la frase“Italia e Monarchiainsieme sono cadute,insieme risorgeranno”,coperta dal grido dientusiasmo, dagli ap-plausi scroscianti.

Tutti tornammo allenostre case convinti diquesta profezia del “ciecoveggente”. Questa la pri-ma indimenticabile voltache vidi Carlo Delcroix.Poi essendo amico delfiglioAntonello, purtrop-po immaturamente man-cato due anni or sono,facendo parte entrambidel Movimento Giovani-le del P.N.M., frequentaila casa e fui presentato alpadre ed a quella donnameravigliosa che era lamadre.Passarono gli annidurante i quali ebbi occa-

sione di ascoltare altri suoidiscorsi ed ogni volta chelo avvicinavo, la sua ecce-zionale memoria non midava il tempo di ricordar-gli chi fossi perché era luia chiedermi notizie sullavita ed attività partitica. Ilperiodo di più intensa fre-quentazione fu a partiredal 1957, quando comeCommissario Nazionaledel M.G., dove avevovoluto al mio fianco comeVice,Antonello Delcroix,entrai a far parte di dirit-to degli organi direttivi delP.N.M., compresa laGiun-ta Esecutiva, dove logica-mente, oltre Covelli, sede-vano Emilio Patrissi, l’uo-mo che aveva definito ifuoriusciti come Sforza“sciacalli venuti al seguitodelle armate alleate”,RobertoCantalupo,Cesa-re Degli Occhi, NinoGuglielmi,Alberico Len-za, Ida Marcello Mata-razzo per il MovimentoFemminile,Gustavo Fab-bri e appunto Carlo Del-croix.Il momento che attraver-sava il Partito era dram-matico, vi era da tre anniil concorrente laurinoP.M.P., e si avvicinavanole elezioni politiche del1958 e quindi le riunioniavevano per oggetto riu-nificazione, divisione,accordi elettorali, per cuile richieste e le proble-matiche giovanili non tro-vavano spesso spazio, main queste occasioni trova-vo sempre vicino allenostre posizioni Delcroix,Degli Occhi e Fabbri.E sei risultati elettorali del1958 non furono mag-giormente negativi per ilpartito, fu proprio grazieai suoi giovani che si pro-digarono dalla raccoltadelle firme, alla presenta-zione delle liste ed infinealla propaganda, tenendodecine e decine di comizidalle città ai piccoli paesi,sostenendo contradditto-ri, distribuendomaterialeelettorale e presenti neiseggi come rappresentan-ti di lista. Carlo Delcroixdovendo difendere il seg-gio conquistato nel 1953nella circoscrizione diBari-Foggia non potè por-tare il suo contributo ora-torio in altre città senzapurtroppo riuscire a con-servare il suo seggio.Que-sto risultato sfortunatonon fermò la sua attivitàmonarchica partecipandoa riunioni e conferenzecome ad esempio il 4novembre 1958, comme-morando il quarantesimoanniversario della Vitto-

ria, insieme con il grandestoricoGioacchinoVolpe,nel salone della Federa-zione di Roma del P.N.M.,in via Quattro Fontane143. Alieno da qualsiasiambizione fu commossoed onorato per il titolo diConte, conferitogli da ReUmberto. Uomo di gran-de umanità mi è gratoricordare il suo interessa-mento nei confronti dimia Madre che avevasubito nel 1958 un delica-to intervento chirurgico,chiedendo notizie conti-nue e grazie alla sua ecce-zionale memoria, trascor-si due anni dall’operazio-nemi disse con voce affet-tuosa che potevamo esse-re tranquilli circa un’even-tuale ripresa del male, edinfatti mia Madre è man-cata bel 46 anni dopo, nel2004.

Avevo accennato in pre-cedenza all’appoggiodato in sede di Giuntadel Partito alle richiestedei giovani per cui suc-cessivamente, all’uscitadel mensile “CriticaMonarchica”, Delcroixfu prodigo di consigli enel gennaio nel 1963, cionorò con un suo arti-colo di commento alMessaggio Sovrano del31 dicembre 1962, nelquale il Re, con illumi-nata chiaroveggenza,aveva espresso riservesull’attuazione delleRegioni, dopo 14 annidall’entrata in vigoredella costituzione repub-blicana.

Vennero poi altri discorsiche raccoglievano sempreun pubblico numeroso edentusiasta, in quanto nelpassare degli anni, l’ora-toria di Delcroix non per-deva in vigore e sapevarinnovarsi anche nei con-tenuti. L’inizio della miavita professionale e fami-liare, la mia assenza daRoma per circa tre anni,resero gli incontri più sal-tuari, ma tornato a Romaandai ancora diverse vol-te nella sua casa di PiazzaAdriana,per ascoltare trauna sigaretta ed un’altra(Delcroix era un accanitofumatore) le sue valuta-zioni sui fatti del giorno eparticolarmente i suoiricordi, su eventi di cui erastato protagonista nellalunga stagione dal 1922 inpoi, le sue amicizie e la suafiorentinità alla quale nonvenne mai meno, edaccanto a lui, come sem-pre l’impareggiabile Con-sorte. �

Questa non è la storia- fin troppo nota ai

lettori di questo Mensile- della “Marcia Reale”,ma quella, ben più triste,di un fatto minore, maassai indicativo, intera-mente imputabile al, datanti discusso, comporta-mento della persona cuiReVittorio Emanuele IIIsi era con fiducia rivolto,per gestire il transito del-la Nazione dal ventenniofascista verso la demo-crazia: quel Maresciallod’Italia, Pietro Badoglio,sul cui comportamento inquei difficili momenti, fiu-mi d’inchiostro sono sta-ti versati.Nell’inverno del 1943,durante la faticosa ripre-sa dell’impegno militareitaliano a fianco delle for-ze alleate che, lentamen-te, risalivano la Penisolaitaliana, sempre maggio-ri erano gli apprezza-menti, in particolare degliamericani, verso il Prin-cipe di Piemonte il quale,quasi con disperazione,sembrava cercasse, du-rante le azioni di guerra,ogni occasione utile peresporsi, in prima persona,dove più numerose era-no le situazioni di mag-gior pericolo per i com-battenti.Per esprimere la loroammirazione al compor-tamento del Principe ungiorno pervenne all’Ere-de al trono d’Italia uninvito da parte del Quar-tier Generale statuni-tense.Prima della visita, al finedi gestire al meglio unminimo di protocollo, puressendo in piena zona diguerra, l’Aiutante di cam-po, Maggiore Campello,ricevette la telefonata di

un Ufficiale superioreamericano il quale chie-se “Poiché vogliamo rice-vere Sua Altezza con tut-ti gli onori militari, ci dicaesattamente quale gradoriveste il Principe?”.“Quello di Maresciallod’Italia”, rispose Cam-pello. “Lo stesso grado diBadoglio?”, continuòl’americano.Alla conferma del Mag-giore italiano, si conclu-deva la conversazione.Dopo un breve lasso ditempo, altra telefonata,sempre dallo stessoUfficiale statunitense:“Abbiamo letto il vostroregolamento.Noi dovrem-mo, all’arrivo del Princi-pe, suonare la MarciaReale. Ciò ci pone in gra-ve imbarazzo. Come leisa, il Generale Badoglionon gradisce che vengasuonato quell’Inno…”.Purtroppo, o per fortuna,Campello ignorava com-pletamente tale persona-lissimo punto di vista del-l’evidentemente troppoanziano Presidente delConsiglio del Regnod’Italia - così come, cer-tamente, lo ignorava lostesso Re - e, ovviamen-te, trasecolò.Perse però, anche seappena un pochino - con-siderando l’enormità del-la cosa - la propria fred-dezza, e rispose all’incol-pevole interlocutore:“Senon volete suonare laMarcia Reale, suonatel’Inno di Mameli o Ban-diera Rossa.Quest’ultimala sentirete dai comunistichissà quante volte” eriagganciò il ricevitore.Il giorno della cerimo-nia, quando il PrincipeUmberto giunse al Quar-tier Generale americano,

trovò schierato il Pic-chetto d’Onore e la Ban-da Militare che, ovvia-mente, a riprova dellapoca considerazioneamericana verso i desi-derata di Badoglio, trion-falmente, eseguì una per-fettaMarcia Reale.È indubbiamente, quel-lo sopra ricordato, unfatto “minore”, non pergravità, ma indubbia-mente utile, storicamen-te e moralmente, percomprendere, nella tra-gedia dell’8 settembreche, probabilmente, lascelta fatta dal Sovrano,non fu certo una dellepiù felici. �

LEI NON PAGAIl 7 giugno 1859, Milanoera delirante d’entusia-smo per la sua liberazio-ne e per l’arrivo dei dueRe alleati,Vittorio Ema-nuele II e Napoleone III.Era anche a MilanoCamillo Cavour, ma inincognito, e per rendersiconto esatto dello statod’animo dei milanesi, salìin una carrozza pubblicae si fece scorazzare perle vie affollate di gente,dove infatti non fu mairiconosciuto. Quandoalla fine scese e misemano al borsellino perpagare, si sentì rispon-dere dal fiaccheraio: - Luel paga minga.Il buon uomo l’avevainfatti riconosciuto e vol-le mostrarsi riconoscentea modo suo col grandestatista; fatta una granscappellata, si sottrassealle insistenze delministrofrustando il cavallo.(Corriere della sera, giu-gno 1925). �

Domenico Giglio

CARLO DELCROIXRoberto Rizzo

17 MARZO

F.C.

LA MARCIA REALE

Page 4: Italia Reale Maggio 2012

A

16 ITALIA REALE - 5/2012

IL GIUOCO DI LETI

SOLUZIONE de “Il Giuoco di Leti”pubblicato sul numero di aprile 2012

Frase risultante:A ogni giorno basta il suo affanno.

Si è svolto a Genova,presso la “Sala Confe-

renze”, gentilmente con-cessa all’AlleanzaMonar-chica dal Dott. PaoloAldiano, un Convegno diStudi sul “progetto politi-co dell’On.le AlfredoCovelli”.Sono intervenuti i figlidel fondatore e storicosegretario del PNM ePDIUM, Dott. Gian Pie-ro e Ing.Fortunato Covel-li, il Presidente diAllean-za Monarchica-Stella eCoronaAvv.RobertoVit-tucci Righini, il Segreta-rio NazionaleAvv.Massi-mo Mallucci ed il Segre-tario Regionale Ing.Edo-ardo Brandone.

mazioni politiche,per i cit-tadini elettori.È cronaca quotidianacome la sovranità delloStato sia ormai perduta esottoposta alle ingerenzedi una realtà virtualeeuropea,ben concreta nel-l’affermare, però, interes-si di banche d’affari e digruppi finanziari senzascrupoli.Il risultato è che l’Italiaha ancora bisogno deiMonarchici e di Stella eCorona. Noi continuere-mo la nostra presenzaoperativa, lasciando adaltri il ruolo di venditoridi libri e quello, purtrop-po di operare per la stori-cizzazione di un’Idea che

ministrazione Comunale,completamente assente oindifferente a questi pro-blemi, tolleri l’aperturaincondizionata di eserci-zi commerciali, privi del-le necessarie autorizza-zioni.Su questo punto il rap-presentante monarchico,dopo aver esaminato lasituazione determinatasia seguito della “liberaliz-zazione delle licenze”voluta dai governi dicentro sinistra ed in par-ticolare dall’area piùspecificamente social-comunista, ha promessodi indirizzare all’Asses-sorato competente edal Comando dei VigiliUrbani una precisa ri-chiesta di intervento e dicontrollo sulla gestionedi tali attività commer-ciali.Per il recupero del centrostorico si sta elaborandounmanifesto,al quale par-teciperà anche AlleanzaMonarchica, fondato su 15punti, da inviare al Sinda-co, al Prefetto ed al Que-store di Genova. �

Come ogni anno si ècelebrata una Messa

solenne nella Chiesa diN.S.del Ponte in Lavagna,ove sono conservate reli-

quie del Beato UmbertoIII di Savoia.Il Parroco e Abate, DonGianlucaTrovato,ha cele-brato la Santa Messa Tri-dentina, seguita con gran-de attenzione dai moltipartecipanti.Erano presenti, con ilmantello delle Guardied’Onore al Pantheon Ste-

fano e Maria RaffaellaMonti Bragadin.Particolarmente toccantile parole del CanonicoDon Mario Ostigoni cheha saputo attualizzare l’at-tività ed il significato delbuon governo, portandoad esempio il comporta-mento del Beato Umber-to III e degli altri Beati eSanti della Casa di Savo-ia, che hanno saputo com-piere il proprio dovere,indicando la strada dellacarità, dell’altruismo,del-l’aiuto reciproco e dellaSantità. �

COSTUMEDI ARLECCHINOLa repubblica creata dagliuomini che vollero e favo-rirono la sconfitta, l’umi-liazione, la retrocessionedella Patria, è l’anti-risor-gimento. Perciò il suoavvento fu salutato congioia dai nemici e dai fal-si amici esterni ed internidell’Italia.Senza un rinsavimento deimolti che restituisca alPaese il suo centro di cri-stallizzazione, il suo prin-cipio di unità territorialee di continuità storica, ildissolvimento morale emateriale giungerà sinoalle ultime conseguenze:l’Italia rivestirà il costumedi Arlecchino.

Piero Operti �

L’ONOREGli uomini pubblici deb-bono desiderare di averela casa di cristallo e senzacortine:non una delle loroazioni morali deve sfuggi-re al pubblico sguardo.Purtroppo tutti i giorniconstatiamo il pallido tra-monto degli ideali e unvolgare materialismoquattrinario, rifugio pre-diletto di intelletti senzaluce e di anime pendule.L’onore è il primo vinco-lo della società; dove èconsiderato un pregiudi-zio, rovinano con esso lafede, il diritto, la morale eil credito di una nazione.

Corso Bovio �

BARZELLETTA?Il grande ciclista EddyMerckx è sotto inchiestagiudiziaria in Belgio, conl’accusa di aver vinto l’ap-palto di 48 biciclette allapolizia diAnderlecht, die-tro concessione di scontosul prezzo di una biciclet-ta da corsa al carbonioacquistata dal Commissa-rio Philippe Boucar reo diavergli rivelato le offertedei concorrenti.La vicenda per noi Italia-ni, sommersi da tangenti,corruzioni, sperperi, rube-rie milionarie e miliarda-rie di ogni genere, ha ilsapore di una barzelletta,ma invece è vera. �

Chi governa con l’ingan-no finisce con l’ingannarese stesso.Il popolo perdona a co-loro che lo opprimono,ma non perdonerà mai acoloro che l’ingannano.

Montalembert �

GENOVACONVEGNO DI STUDI

LAVAGNAFESTA DEL BEATO UMBERTO III

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5 9 66 7 1

1 3 66 1

5 3 48 7

SUDOKU: riempire con numeri diversi da 1 a 9, ogniriga orizzontale, colonna verticale e riquadro, senzacosì che in nessuno di essi compaia più di una volta lostesso numero. �

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Era presente anche laSig.ra Monica Moscato,dirigente dell’“IstitutoLuce” che ha permesso aipartecipanti la visione divecchie immagini, ripro-ducenti il primoCongres-so Nazionale del PNM.Sono state anche proiet-tate due interessanti “Tri-bune Politiche dell’On.leCovelli”ed un comizio delPDIUM a Napoli.Tutti gli interventi hannoevidenziato l’attualitàpolitica del progetto chestava a cuore all’On.leAlfredo Covelli, nonchèl’attualità delle sue ragio-ni, dei suoi programmi edelle sue speranze, pur-troppo disattese.Gli ammonimenti di allo-ra si sono purtroppomanifestati come falli-mento di un sistema cheha istituzionalizzato la cor-ruzione e diffuso l’insicu-rezza, senza saper difen-dere neppure i ruoli chela Costituzione indica peril Parlamento, per le for-

solo attraverso l’attivismopolitico può sopravviverenel dibattito politico e cul-turale del Paese.

CENTRO STORICO

L’Ing.EdoardoBrandoneè stato ufficialmente invi-tato, quale SegretarioRegionale di AlleanzaMonarchica-Stella eCorona, a partecipare,come relatore, ad unCon-vegno organizzato dalPresidente del ComitatoCentro Storico “Pre” aGenova.Nel corso del dibattito siè parlato di tutte le pro-blematiche che riguarda-no gli abitanti del centrostorico, esasperati dalladiffusione della droga,dalla delinquenza impu-nita, dal pericolo di con-tinuare un onesto com-mercio, dall’impossibilitàdi uscire di casa dopo unacerta ora. È stato ancheevidenziato come l’Am-