Italia Ebraica HATIKWA - Moked

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In seguito alla sottoscrizione UCEI a favore di luoghi dell’Emilia col‐ piti dal sisma del maggio scorso una delegazione dell'Unione com‐ posta dai consiglieri Giorgio Mor‐ tara, Giorgio Giavarini e rav Be‐ niamino Goldstein si è recata a Fi‐ nale Emilia per incontrare le au‐ torità (il sindaco e l’assesore al‐ l’urbanistica) e coordinare la de‐ stinazione dei fondi stanziati. La località è stata scelta sulla base dei legami che storicamente vi so‐ no con gli ebrei. Una grande co‐ munità ebraica ha infatti risieduto per secoli a Finale non venendo mai espulsa e apportando un no‐ tevole contributo in molti settori. Testimonianza di questo legame è l’intitolazione di un importante plesso scolastico alla memoria della maestra Elvira Castelfranchi, ebrea di Finale, che vedrà presto la luce nei luoghi del terremoto. Obiettivo della raccolta fondi con‐ tribuire alla costruzione della grande biblioteca che sarà ospi‐ tata al suo interno. "Ispirandoci alla parole del pro‐ feta Geremia XXIX,7 'Procurate il bene della città che vi ospita e pregate il Signore per essa perché dal suo bene dipende il vostro' ‐ scrivono i tre consiglieri in una nota ‐ vorremmo invitare gli ebrei italiani a prendere parte a questa mitzvah". Giorgio Mortara Giorgio Yehuda Giavarini Rav Beniamino Goldstein TERREMOTO Aiutiamo Finale Emilia Prestigioso riconoscimento per la li‐ breria antiquaria Umberto Saba, uno dei luoghi più significativi della Trie‐ ste ebraica, cui è stato conferito lo status di “bene del patrimonio cul‐ turale” dal ministero per i Beni e le attività culturali. Un passaggio di grande significato che è stato annun‐ ciato nel corso di un incontro pub‐ blico svoltosi nella direzione regio‐ nale del Friuli Venezia Giulia a Pa‐ lazzo Economo. Soddisfazione e orgoglio sono stati espressi dalla Comunità ebraica trie‐ stina. “È un grande onore – si legge in una nota diramata agli iscritti – vedere riconosciuta quale 'studio d’artista' la storica libreria antiquaria di via San Nicolò 30 che fu del poeta Umberto Saba. La libreria, che si tro‐ va in un edificio liberty del 1906 di proprietà della nostra Comunità, rappresenta un luogo di alto signi‐ ficato sia dal punto di vista storico sia sotto il profilo simbolico. È testi‐ mone della vita e dell’operare di uno degli artisti che i critici indicano co‐ me uno dei maggiori poeti del No‐ vecento italiano. Qui Saba ha vissuto, lavorato e com‐ posto molte delle sue opere in un’at‐ mosfera che gli arredi originali ci ri‐ mandano ancora oggi in tutto il suo fascino. Entrare nella libreria di via San Nicolò ci consente di tornare in‐ dietro nel tempo, a un periodo che vide la Comunità ebraica al suo mas‐ simo splendore prima della ferita crudele inferta dalla persecuzione nazifascista. Preservare con le dovute cure que‐ sto luogo significa dunque tutelare un pezzo importante della nostra storia e della nostra memoria e get‐ tare le premesse per un racconto sempre più preciso, puntuale e ar‐ ticolato del ruolo svolto dall’ebrai‐ smo triestino nel contesto sociale e culturale della città e dell’Italia del primo Novecento”. Italia Ebraica voci dalle Comunità n. 8/2012 QUI BARCELLONA A PASSO D’UOMO PAG. 8 Proseguono gli appuntamenti con la rassegna di cultura ebraica Shalom Aleichem a Ca- stel Tirolo. Con l'inaugurazione delle mostre 'Zachor – Ebrei nel Tirolo meridionale fra Otto e Novecento' e 'Hai mai visto le mie Alpi? Una storia d’amore ebraica' la manifesta- zione, punto di riferimento per studiosi e appassionati di tutto l'Alto Adige, entra sempre più nel vivo. Nell'immagine un momento della cerimonia inaugurale. Da sinistra a destra tra gli altri si riconoscono il curatore Federico Steinhaus, il direttore del Museo di Castel Tirolo Siegfried de Rachewiltz, il presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder, il sindaco di Merano Gunter Januth, il presidente della Comunità ebraica e consigliere UCEI Elisabetta Innerhofer, lo scalatore Reinhold Messner e l'artista Ulrich Egger. QUI MERANO - CASTEL TIROLO APRE LE PORTE A ZACHOR Grandi celebrazioni a Trieste in occasione del centenario della sinagoga festeggiato domenica primo luglio dalla Comunità ebraica insieme a tutta la cittadinanza. Quasi un migliaio le persone che si sono ritrovate nel Beth haK‐ nesset triestino per un pomeriggio tra musica, storia e tradizione e prima ancora nel celebre Caffè San Marco per la consegna del premio Il rosone del Tempio recen‐ temente istituito dalla Fondazione Stock Weinberg in col‐ laborazione con la Comunità e attribuito a chi opera per il progresso dell'intera collettività umana. Vincitori della prima edizione Angelica Edna Calò Livne e Mario Levi. a pag. 6 TRIESTE EBRAICA Cent’anni di vitalità Nuovo ingresso nell'Aron del Tempio di Genova. La ceri‐ monia di Hachnasat Sefer è stata dedicata alla memoria di Beniamin ben Moise Yerusalmi. Il Sefer è arrivato nel capoluogo ligure grazie alla sensibilità del rabbino capo di Livorno e sofer Yair Didi al quale era stato inizialmente affidato. “L'ingresso di un nuovo Sefer in sinagoga – ha spiegato il rabbino capo di Genova rav Giuseppe Momi‐ gliano – rappresenta un segno di continuità con il passato e di impegno per il futuro di tutta la Comunità”. a pag. 2 GENOVA EBRAICA Una grande festa per il nuovo Sefer HATIKWA Unione Giovani Ebrei d’Italia Italia Ebraica – attualità e cultura dalle Comunità ebraiche italiane ‐ registrazione Tribunale di Roma 220/2009 | [email protected] – www.italiaebraica.net | supplemento a Pagine Ebraiche ‐ n. 8 ‐ 2012 reg. Tribunale di Roma 218/2009 ISSN 2037‐1543 (direttore responsabile: Guido Vitale) Promossa dall’assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e organizzata dalla Comunità di Napoli con il pa‐ trocinio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la grande settimana di cul‐ tura ebraica Lech Lechà (2‐8 settembre 2012) aprirà i battenti in dieci città del Meridione in oc‐ casione della prossima Giornata europea della cultura ebraica. Dieci i mo‐ duli in cui è suddivisa la rassegna: sono in pro‐ gramma conferenze, feste del libro ebraico, visite guidate ai tesori della Puglia e seminari sull'interpretazione dei sogni a partire dall'esperienza biblica di Giuseppe. In ca‐ lendario anche musica, sapori e tanto humour. a pag 4 NAPOLI EBRAICA Lech Lechà, festa di parole e sapori Chi desidera partecipare alla sottoscrizione lanciata dall’UCEI a favore delle popolazioni colpite dal sisma può farlo versando il proprio contributo al conto corrente bancario intestato all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, IBAN IT40V0200805189000400024817 causale Terremoto Emilia; oppure sul conto corrente postale intestato all’Unione Comunita Ebraiche Italiane numero 45169000 sempre specificando la causale Terremoto Emilia. I fondi saranno devoluti alla ricostruzione della scuola intitolata alla maestra Elvira Catelfranchi di Finale Emilia. Per chi vuole contribuire alla ricostruzione dei beni culturali delle quattro Comunità ebraiche colpite, specificando nella causale Terremoto 2012, ecco i dati bancari (codice Iban): Comunità ebraica di Ferrara: IT09F0615513000000000022715 Comunità ebraica di Mantova: IT19O0503411501000000022100 Comunità ebraica di Modena: IT55W0200812925000102122135 Comunità ebraica di Parma: IT82B0693065940000000001687 TRIESTE EBRAICA ITutelata la libreria di Umberto Saba

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Page 1: Italia Ebraica HATIKWA - Moked

In seguito alla sottoscrizione UCEIa favore di luoghi dell’Emilia col‐piti dal sisma del maggio scorsouna delegazione dell'Unione com‐posta dai consiglieri Giorgio Mor‐tara, Giorgio Giavarini e rav Be‐niamino Goldstein si è recata a Fi‐nale Emilia per incontrare le au‐torità (il sindaco e l’assesore al‐l’urbanistica) e coordinare la de‐stinazione dei fondi stanziati. La località è stata scelta sulla basedei legami che storicamente vi so‐no con gli ebrei. Una grande co‐munità ebraica ha infatti risiedutoper secoli a Finale non venendomai espulsa e apportando un no‐tevole contributo in molti settori. Testimonianza di questo legameè l’intitolazione di un importanteplesso scolastico alla memoriadella maestra Elvira Castelfranchi,ebrea di Finale, che vedrà presto

la luce nei luoghi del terremoto.Obiettivo della raccolta fondi con‐tribuire alla costruzione dellagrande biblioteca che sarà ospi‐tata al suo interno. "Ispirandoci alla parole del pro‐feta Geremia XXIX,7 'Procurate ilbene della città che vi ospita epregate il Signore per essa perchédal suo bene dipende il vostro' ‐scrivono i tre consiglieri in unanota ‐ vorremmo invitare gli ebreiitaliani a prendere parte a questamitzvah".

Giorgio MortaraGiorgio Yehuda GiavariniRav Beniamino Goldstein

TERREMOTOAiutiamoFinale Emilia

Prestigioso riconoscimento per la li‐breria antiquaria Umberto Saba, unodei luoghi più significativi della Trie‐ste ebraica, cui è stato conferito lostatus di “bene del patrimonio cul‐turale” dal ministero per i Beni e leattività culturali. Un passaggio digrande significato che è stato annun‐ciato nel corso di un incontro pub‐blico svoltosi nella direzione regio‐nale del Friuli Venezia Giulia a Pa‐lazzo Economo. Soddisfazione e orgoglio sono statiespressi dalla Comunità ebraica trie‐stina. “È un grande onore – si leggein una nota diramata agli iscritti –vedere riconosciuta quale 'studio

d’artista' la storica libreria antiquariadi via San Nicolò 30 che fu del poetaUmberto Saba. La libreria, che si tro‐va in un edificio liberty del 1906 diproprietà della nostra Comunità,rappresenta un luogo di alto signi‐ficato sia dal punto di vista storico

sia sotto il profilo simbolico. È testi‐mone della vita e dell’operare di unodegli artisti che i critici indicano co‐me uno dei maggiori poeti del No‐vecento italiano. Qui Saba ha vissuto, lavorato e com‐posto molte delle sue opere in un’at‐mosfera che gli arredi originali ci ri‐mandano ancora oggi in tutto il suofascino. Entrare nella libreria di viaSan Nicolò ci consente di tornare in‐dietro nel tempo, a un periodo chevide la Comunità ebraica al suo mas‐simo splendore prima della feritacrudele inferta dalla persecuzionenazifascista. Preservare con le dovute cure que‐sto luogo significa dunque tutelareun pezzo importante della nostrastoria e della nostra memoria e get‐tare le premesse per un raccontosempre più preciso, puntuale e ar‐ticolato del ruolo svolto dall’ebrai‐smo triestino nel contesto sociale eculturale della città e dell’Italia delprimo Novecento”.

Italia Ebraica voci dalle Comunità n. 8/2012

QUI BARCELLONA A PASSO D’UOMO PAG. 8

Proseguono gli appuntamenti con la rassegna di cultura ebraica Shalom Aleichem a Ca-stel Tirolo. Con l'inaugurazione delle mostre 'Zachor – Ebrei nel Tirolo meridionale fraOtto e Novecento' e 'Hai mai visto le mie Alpi? Una storia d’amore ebraica' la manifesta-zione, punto di riferimento per studiosi e appassionati di tutto l'Alto Adige, entra semprepiù nel vivo. Nell'immagine un momento della cerimonia inaugurale. Da sinistra a destratra gli altri si riconoscono il curatore Federico Steinhaus, il direttore del Museo di CastelTirolo Siegfried de Rachewiltz, il presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder,il sindaco di Merano Gunter Januth, il presidente della Comunità ebraica e consigliereUCEI Elisabetta Innerhofer, lo scalatore Reinhold Messner e l'artista Ulrich Egger.

QUI MERANO - CASTEL TIROLO APRE LE PORTE A ZACHOR

Grandi celebrazioni a Trieste in occasione del centenariodella sinagoga festeggiato domenica primo luglio dallaComunità ebraica insieme a tutta la cittadinanza. Quasiun migliaio le persone che si sono ritrovate nel Beth haK‐nesset triestino per un pomeriggio tra musica, storia etradizione e prima ancora nel celebre Caffè San Marcoper la consegna del premio Il rosone del Tempio recen‐temente istituito dalla Fondazione Stock Weinberg in col‐laborazione con la Comunità e attribuito a chi opera peril progresso dell'intera collettività umana. Vincitori dellaprima edizione Angelica Edna Calò Livne e Mario Levi.

a pag. 6

TRIESTE EBRAICACent’anni di vitalità

Nuovo ingresso nell'Aron del Tempio di Genova. La ceri‐monia di Hachnasat Sefer è stata dedicata alla memoriadi Beniamin ben Moise Yerusalmi. Il Sefer è arrivato nel

capoluogo ligure grazie alla sensibilità del rabbino capodi Livorno e sofer Yair Didi al quale era stato inizialmenteaffidato. “L'ingresso di un nuovo Sefer in sinagoga – haspiegato il rabbino capo di Genova rav Giuseppe Momi‐gliano – rappresenta un segno di continuità con il passatoe di impegno per il futuro di tutta la Comunità”.

a pag. 2

GENOVA EBRAICAUna grande festa per il nuovo Sefer

HATIKWAUnione Giovani Ebrei d’Italia

Italia Ebraica – attualità e cultura dalle Comunità ebraiche italiane ‐ registrazione Tribunale di Roma 220/2009 | [email protected] – www.italiaebraica.net | supplemento a Pagine Ebraiche ‐ n. 8 ‐ 2012 reg. Tribunale di Roma 218/2009 ISSN 2037‐1543 (direttore responsabile: Guido Vitale)

Promossa dall’assessorato al Mediterraneo della RegionePuglia e organizzata dalla Comunità di Napoli con il pa‐trocinio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la

grande settimana di cul‐tura ebraica Lech Lechà(2‐8 settembre 2012)aprirà i battenti in diecicittà del Meridione in oc‐casione della prossimaGiornata europea dellacultura ebraica. Dieci i mo‐duli in cui è suddivisa larassegna: sono in pro‐

gramma conferenze, feste del libro ebraico, visite guidateai tesori della Puglia e seminari sull'interpretazione deisogni a partire dall'esperienza biblica di Giuseppe. In ca‐lendario anche musica, sapori e tanto humour. a pag 4

NAPOLI EBRAICALech Lechà, festa di parole e sapori

Chi desidera partecipare alla sottoscrizione lanciata dall’UCEI a favore delle popolazioni colpite dal sisma può farlo versando il proprio contributo alconto corrente bancario intestato all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, IBAN IT40V0200805189000400024817 causale Terremoto Emilia; oppuresul conto corrente postale intestato all’Unione Comunita Ebraiche Italiane numero 45169000 sempre specificando la causale Terremoto Emilia.I fondi saranno devoluti alla ricostruzione della scuola intitolata alla maestra Elvira Catelfranchi di Finale Emilia.

Per chi vuole contribuire alla ricostruzione dei beni culturali delle quattro Comunità ebraiche colpite, specificando nella causale Terremoto 2012, eccoi dati bancari (codice Iban):Comunità ebraica di Ferrara: IT09F0615513000000000022715 Comunità ebraica di Mantova: IT19O0503411501000000022100Comunità ebraica di Modena: IT55W0200812925000102122135 Comunità ebraica di Parma: IT82B0693065940000000001687

TRIESTE EBRAICAITutelata la libreria di Umberto Saba

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Italia Ebraica la voce delle Comunità

pag. 2 agosto 2012

Nella storica e suggestiva Salaconvegni dell'ex Collegio Foa, ilprofessor David Sorani, vice‐presidente della Comunitàebraica di Torino, ha tenuto lasedicesima lezione di Storiadella Filosofia ebraica, a con‐clusione del secondo ciclo de‐dicato ai più importanti filosofiebrei. Un grazie di cuore a Da‐vid Sorani che ha saputo strut‐turare e delineare con un otti‐mo percorso storico il pensierofilosofico ebraico. Un caloroso ringraziamento anche da parte dei suoiallievi affezionati vercellesi, biellesi e novaresi chenon hanno perso una sola lezione e hanno seguito

con grande interesse gli ar‐gomenti più complessi espo‐sti con rara capacità nei loroaspetti caratterizzanti e si‐gnificativi. Restiamo tutti inattesa di riaverlo ancora connoi per il nuovo anno con lasperanza che i suoi impegniin Comunità a Torino glielopossano permettere. Nel frattempo saranno messea disposizione del pubblicoalcune dispense trascrittedalle registrazioni effettuate

dai nostri volontari.

Rossella Bottini Treves

A lezione di pensiero filosofico

Al ritorno dalle vacanzeestive la Comunità ebrai‐ca di Torino è attesa daun fitto calendario di ap‐puntamenti di notevoleinteresse. Oltre alla Gior‐nata Europea della Cultu‐ra Ebraica in programmain tutta Italia la prima do‐menica di settembre sonodue gli eventi di partico‐lare rilievo da segnare inagenda. Il primo in ordine cronologico (martedì 4settembre al Centro Sociale) è la presentazione del‐l'edizione italiana del volume di Ruth Bondy EnzoSereni. L'emissario edita da Le Chateau e curata daMaria Teresa Milano e Sarah Kaminski. Si trattadella più attendibile biografia di Enzo Sereni ed èstato scritta con il contributo di tante persone che

ebbero la possibilità diconoscerlo e con il pre‐zioso apporto della mo‐glie Ada Ascarelli. Alla se‐rata, oltre alle curatrici,interverranno tra gli altriVittorio Dan Segre, MarcoBrunazzi e l'editore Nico‐la Alessi. Seguirà merco‐ledì 12 settembre unevento in ricordo di Gior‐gina Arian Levi (nella fo‐

to), grande protagonista della vita politica e culturalecittadina, a un anno dalla sua scomparsa. Nel corsodella serata sarà proiettato il film 'Giorgina Levi'del regista Daniele Segre e saranno molte le testi‐monianze e gli interventi che si susseguiranno in‐calzanti a delineare il profilo di un personaggio as‐solutamente indimenticabile.

Luglio, tempo di bilanci. E quelli della Comunitàdi Torino sono senz'altro positivi se si guarda alflusso che ha interessato le sinagoghe del capo-luogo piemontese. Sono oltre seimila e cento in-fatti gli studenti – dalle scuole primarie all'uni-versità – che le ha visitate dal settembre delloscorso anno fino all'arrivo dell'estate. Un numeromolto significativo che viene sottolineato conparticolare risalto dalla stessa dirigenza comu-nitaria attraverso una nota in cui si esprimegrande soddisfazione per il risultato raggiunto.

Una serata nel ricordo di Giorgina

di rav Giuseppe Momigliano

La Comunità di Genova ha vissuto momenti straor‐dinari di emozione e di gioia in occasione della ce‐rimonia di Hachnasat Sefer Torah, l’accoglienza diun nuovo Sefer Torah nel Beth Haknesset. Il Sefer èstato donato in memoria di Beniamin ben Moise Ye‐rusalmi ed è pervenuto alla Comunità grazie allasensibilità del rabbino capo di Livorno, rav e soferYair Didi, al quale era stato affidato in considerazionedella scarsa disponibilità di Sefarim Kesherim nelnostro Tempio La cerimonia si è aperta con le parole di saluto delpresidente Amnon Cohen, che ha sottolineato l’im‐portanza di ricevere un nuovo Sefer Torah, eventoche non si registrava nella Comunità di Genova daoltre trent’anni; Cohen ha rivolto un caloroso rin‐graziamento a Rav Didi e ha quindi presentato i pro‐tagonisti d’onore della cerimonia, il cantore chazanSagee Goldenholz, proveniente dagli Stati Uniti, e ildottor Yoram Kufert, medico di professione e mu‐sicista, che ha accompagnato i canti con il suonodella sua fisarmonica. I due valenti ospiti hanno sa‐puto creare, con i canti e le musiche, un’atmosferadi grande entusiasmo e di caloroso coinvolgimentoche ha conquistato il pubblico. Il dottor Cohen hapoi dato lettura di un messaggio inviato da rav Elia

Richetti, presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Ita‐lia, che, non potendo essere presente per un impegnoimprovviso, ha inviato i suoi saluti augurali alla Co‐munità di Genova; rav Richetti ha ricordato il Midrashche paragona i “taghim”, le coroncine che sovrastano

alcune lettere del Sefer Torah, alle corone che ono‐rano il popolo d’Israele quando mantiene vive le pa‐role della Torah. Ha quindi espresso particolare com‐piacimento per questo evento che rappresenta unsimbolo di vitalità per la nostra Comunità e un segnopositivo per l’ebraismo italiano che dimostra di es‐sere ancora capace di investire per il proprio futu‐roHa quindi preso la parola rav Didi che ha sottolineatocome il testo della Torah sia stato conservato asso‐lutamente immutato nei millenni, a testimonianzadella sua origine divina, e ha citato le parole delloShulchan Arukh che contemplano l’atteggiamentodi massimo rispetto e di sincera devozione con cuida sempre ogni ebreo si rivolge al Sefer Torah. Il ma‐skil Paolo Mordekhay Sciunnnach ha ricordato come,attraverso la provenienza di questo Sefer Torah daLivorno, si rinnovi idealmente il legame storico cheha segnato la nascita della Comunità di Genova, i cuiprimi componenti provenivano proprio dalla città

toscana da cui portarono anche il rito sefardita daallora rimasto caratteristico della nostra sinagoga.Rifacendosi alla parashah di Korach ha rilevato comelo studio della Torah dia origine al sincero confrontodi idee che la Mishnah nei Pirkè Avot definisce come“discussioni leshem Shamaym”, destinate a raggiun‐gere un buon fine, al contrario di quelle mosse dainteressi di parte, che si rivelano distruttive comequelle di Korach.Dal mio canto ho citato il midrash che legge nellaparola Israel, che è anche l’ultima sul Sefer Torah,l’acronimo delle parole “Yesh Shishim Ribbo OtiotLa‐Torah” ovvero che la Torah contiene 600mila let‐tere come il numero dei figli d’Israele che ricevetterola Torah al Monte Sinai. Si può quindi dire che ogniebreo rappresenti idealmente una lettera della Torahper cui, come la mancanza di una sola lettera rendeinutilizzabile (pasul) il Sefer Torah, così il distaccoanche di un solo ebreo inficia negativamente tuttoil popolo ebraico. Ho poi espresso l’idea per cui il nuovo Sefer Torahrappresenti un segno di continuità e di impegno ver‐so il futuro della Comunità e il suo ingresso nel BethHaknesset raccolga idealmente l’eredità spiritualedi tutti coloro che in epoche diverse si sono dedicatial bene della kehilah. In particolare ha ricordato ravRiccardo Reuven Pacifici z.l. insieme a coloro chehanno condiviso con il Maestro il martirio nel Kid‐dush Hashem. Il presidente ad honorem della Comunità di Livorno,Shemuel Zarrugh, che guidava una vivace rappre‐sentanza di quella realtà, ha sottolineato come ildono di questo Sefer Torah costituisca un bell’esem‐pio della solidarietà che deve animare tutti gli ebreisecondo il principio di “Kol Israel arevim zeh laze”,cioè tutti i figli d’Israele sono reciprocamente re‐sponsabili l’uno per l’altro.È quindi iniziata la parte della cerimonia riguardantedirettamente il Sefer Torah, in particolare la cucituradei due sostegni ‐ ciascuno dei quali è chiamato “EtzChaym” (“Albero di vita”) ‐ e il completamento dellascrittura nelle ultime parole del testo; a questi adem‐

Entusiasmo e danze in Tempio per l'ingresso del nuovo Sefer Torah

GENOVAEBRAICA

TORINO EBRAICA

VERCELLI EBRAICA

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Italia Ebraica la voce delle Comunità

pag. 3agosto 2012

Dai canti yiddish alle melodie sefardite. Dalle straordinarie tradizioni canore dell'Italia ebraicaalle voci di memoria dai campi di sterminio. Un percorso culturale sulla grande storia degli ebreid'Europa che Piero Nissim, artista e cantautore pisano, ha proposto nel suo spettacolo MaynLidele andato in scena alla sinagoga di Biella. Un omaggio ai brani che hanno fatto da substratoalla sua formazione che è stato lungamente applaudito dal pubblico accorso nel rinnovato Tempiodi vicolo del Bellone.

Mayn Lidele, le note dell’anima

di Claudia De Benedetti

Verde, giallo, rosso o blu? Colorami tu! Casale Monferrato, sei la più bella del Creato! E la Casale museale? Oh … è assai regale! Il Museo Civico e la Gipsoteca Bistolfi,la Sinagoga e il Museo Ebraico, la Cattedrale di S. Evasio e il tesoro del Duomoson patrimoni creati dall’uomo.

E a Crea con il Paradiso, si chiude il cerchio con il sorriso.“Ciao Ragazzi! Vi ho elencato con un gioco di rime, isiti museali che potete visitare a Casale e nel Mon‐ferrato. Casale è una bella città piemontese, in pro‐vincia di Alessandria, bagnata dal fiume Po e circon‐data dalle colline del Monferrato. Io sono Momu, unapiccola e speciale guida. Se mi segui ti farò conoscerei musei di questa città. Visitare un museo non è ungioco da ragazzi…o forse sì, se ad accompagnarti siamonoi: io e i ragazzi delle scuole di Casale e Serralunga

di Crea. Buon divertimento e buona scoperta!”Conoscere i siti museali della rete Momu ‐ MonferratoMusei ‐ per realizzare una guida turistica per bambinifatta dai bambini: è questo l’obiettivo raggiunto dalprogetto “Monferrato Musei percorsi tra arte, naturae gioco” a cui hanno aderito otto classi quarte e quintedella scuola primaria del territorio. La proposta, ideata dalla società coopera‐tiva Ar.Tur.O. con il coordinamento didatticoe editoriale di Anna Maria Bruno e le illu‐strazioni di Max Ferrigno è stata presentataalla Regione Piemonte che, unitamente aiquattro siti museali, ha finanziato la pub‐blicazione. Le classi hanno compiuto in unaprima fase le visite alle realtà museali, ac‐compagnate da guide esperte, acquisito conoscenzaraccogliendo i dati necessari per elaborare poi in aulala descrizione dei percorsi, la realizzazione di disegnie l’ideazione di giochi, che scostituiscono la parte in‐tegrante della pubblicazione. E’ stato per i ragazzi unmodo interessante per apprendere i rudimenti del‐l’arte e creare un volumetto didascalico, colorato, snel‐lo piacevole e accessibile grazie al glossario per im‐parare i termini esatti, alla definizione delle regole

comportamentali per una visita corretta senza dan‐neggiare le opere, ai consigli più elementari per unalettura estetica. Nel capitolo dedicato alla Sinagoga eal Museo ebraico, a cura di Roberta Cerruto, partico‐larmente gradevoli sono i giochi: nel primo si chiedeai piccoli lettori di indovinare la giusta conclusionedella storia della festa di Purim, nel secondo di os‐

servare la tavola del Seder di Pesach e indi‐viduare l’alimento tra quelli elencati che èun intruso. In una pagina da ritagliare e con‐servare viene infine lasciato spazio alla fan‐tasia proponendo di disegnare una lampadadi Chanukkah. Gli elaborati più belli andrannoad arricchire il patrimonio del Museo dei Lu‐mi.

“Con questo progetto ‐ spiega l’assessore alla Culturae alla Pubblica Istruzione del Comune di Casale Mon‐ferrato Giuliana Romano Bussola nel presentare laguida ‐ si è voluto unire il linguaggio dell’arte conquello dei bambini. Facendo raccontare direttamentea loro il nostro patrimonio artistico si raggiungerannodue importanti obiettivi: realizzare una guida turisticaconcepita da e per i bambini e far conoscere le bellezzedel territorio ai più piccoli, affinché le sentano loro”.

pimenti hanno partecipato molte persone della Co‐munità che, sotto la guida di rav Didi, sono statecoinvolte in modo da aver parte personale nel com‐pimento della mitzvah. Nel frattempo i canti e le me‐lodie animavano il pubblico, l’entusiasmo si spandevain ugual misura tra gli uomini e i ragazzi, che balla‐vano attorno alla Tevah, e fra le donne che assiste‐vano nel matroneo o danzavano nell’atrio del BethHaknesset. Conclusa la scrittura e la cucitura, il Sefer

Torah è stato alzato e mostrato a tutto il pubblico(hagbaah), quindi rivestito del meil (manto), delketer (corona) e dei rimmonim; il presidente dellaComunità ha aperto l’Aron ha‐Kodesh e sono statiestratti alcuni sefarim che hanno accompagnato ilnuovo Sefer Torah nelle Hakkafot svoltesi all’esternodel Tempio. È stato questo il momento più animatodella cerimonia, i canti e le danze con i sefarim hannocoinvolto tutto il pubblico con crescente entusiasmo.

Il nuovo Sefer Torah è passato di mano in mano econ particolare gioia al suono di “Kol sasson ve‐kolsimchah” è stato portato da due giovani, entrambiprossimi sposi!L’ingresso del Sefer Torah nel Beth haKnesset è statoaccompagnato dai canti intonati secondo diversetradizioni, il Yafuzu del rito romano, Ymloch secondola melodia del Tempio di Livorno e Mizmor Le‐Davidcon l’intonazione dei giorni solenni in uso nella Co‐

munità di Genova, quasi a sottolineare il completarsidi un evento particolarmente lieto e importante perl’ebraismo italiano.La piacevole e festosa Seudat Mitzvah ha conclusoun evento che rimarrà indimenticabile per la nostraComunità. Con l’aiuto di Hashem ci auguriamo chequesta Simchah, la gioia che lo ha accompagnato,possa trasmettere entusiasmo ed energie positivein tutta la vita ebraica della kehillah.

CASALE EBRAICA

Le allegre chanukkiot da colorare insieme al piccolo Momu

Rinnovo delle cariche consiliari ai vertici della Comunità ebraica di CasaleMonferrato. Il neoeletto Consiglio ha confermato alla leadership con votounanime il presidente uscente Salvatore Giorgio Ottolenghi. Conferma anche per Elio Carmi allavicepresidenza. “Sono onorato – ha affermato Ottolenghi – per la fiducia che mi viene ancora unavolta concessa. Sento l’orgoglio di rappresentare una Comunità piccola nei numeri ma che tantosi dà da fare sul fronte della cultura e dell’incontro tra popoli, religioni e identità. Colgo quindi l’oc-casione per ringraziare tutti i nostri collaboratori e per il futuro posso senz’altro garantire cheproseguiremo su questa strada tenendo sempre alto il nome degli ebrei casalesi”.

LEADERSHIP - CONFERMATO OTTOLENGHI

“Cultura e divulgazione”

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Italia Ebraica la voce delle Comunità

pag. 4 agosto 2012

Puglia, terra senza porte, come preannuncia il signi‐ficato letterario del suo nome. Puglia varco di in‐gresso per gli ebrei dell’Oriente in Occidente, terri‐torio intriso di storia e cultura ebraica. “Da Sanni‐candro Garganico a Otranto la Puglia ha da sempreuna spina dorsale ebraica” osserva il musicista Fran‐cesco Lotoro, tra i principali protagonisti del recenterisveglio ebraico nel Meridione e grande animatoredel festival di cultura ebraica che dal due all'otto set‐tembre condurrà i visitatori ancora una volta in que‐sta regione, in un percorso affascinante e ricco distimoli dal titolo Lech Lechà, Va' verso te stesso.Diciannove conferenze con oltre 40 relatori tra scrit‐tori, magistrati, politici, docenti universitari e gior‐nalisti. Dieci le città che ospiteranno gli eventi: oltrea Trani, sede della sinagoga Scolanova, tornata all’usooriginario nel 2005, altre 9 città pugliesi dal Garganoal Salento (Sannicandro Garganico, Manfredonia,Andria, Barletta, Bari, Brindisi, Oria, Nardò e Lec‐ce).Il festival Lech Lechà è organizzato dalla Comunitàebraica di Napoli con il patrocinio dell’Unione delleComunità Ebraiche Italiane ed è promosso dall’As‐sessorato al Mediterraneo della Regione Puglia. Gliincontri saranno sviluppati in moduli estremamentediversificati tra loro: Reshit (conferenze), Ulpan (cor‐so di lingua ebraica), Sefarim (Fiera del libro ebraico),Il canto di Abramo (concerti), Un ebreo a Hollywood(cinematografia ebraica), Le pietre raccontano (visiteguidate ai tesori della Puglia), I Sogni di Giuseppe(Seminario sull’interpretazione dei sogni), Chi è ri‐masto a bottega? (Minchah e Arvit in Sinagoga, 17Stand librari e discografici), Yom ha–Shabbat (LoShabbat, il Sabato, cuore pulsante della vita ebraicae modello di ri‐creazione dell’uomo), La Notte del‐l’ebraismo tranese (Suoni, sapori e humour nellaGiudecca).Insomma un viaggio lungo le radici e le declinazionidell’ebraismo che tocca più aspetti grazie alle con‐ferenze su economia, politica, giustizia, medicina,Israele e Paesi del bacino mediterraneo e humourma anche grandi figure storiche da Shabbetay Don‐nolo e Achimaaz di Oria a Rabbi Itzhak Malki Zedekdi Siponto e Menachem Mendel Schneerson. Si par‐lerà ancora di rapporti tra ebraismo e cristianesimo,delle vicende tra riscatto, dolore e persecuzione degliebrei sotto l’impero romano e delle numerose testi‐monianze documentali e architettoniche lasciate daquesta antichissima identità in Puglia. Tra gli ap‐puntamenti in agenda la lectio magistralis in dueparti del professor David Cassuto su "scoperta di te‐sori e vie di guarigione spirituale che sgorgano dallaCabalà" e "simboli riconducibili all’ebraismo nell’artedel Buonarroti e in Castel del Monte". In questo mel‐ting pot di scintille di sapienza troverà spazio anchela cucina ebraica con momenti degustativi che certoallieteranno il palato degli ospiti. “L'auspicio ‐ spiegaLotoro ‐ è che i contenuti espressi dagli eventi diLech Lechà non si esauriscano a chiusura di palco‐scenico”. L'obiettivo è infatti far sì che Lech Lechàdiventi un appuntamento fisso. Un risultato ambi‐zioso che si potrà raggiungere soltanto con profes‐sionalità e gioco di squadra. “Abbiamo lavorato moltobene ‐ conclude Lotoro ‐ Un ringraziamento in par‐ticolare va al rav Scialom Bahbout, rabbino capo diNapoli, senza l’aiuto, il sostegno e i consigli del qualenon ce l'avremmo senz'altro fatta. Un plauso di cuoreanche a Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo,alla Cultura e al Turismo e a tutta la Regione Puglia”.

Lucilla Efrati

Lech Lechà, da Trani a Sannicandro il Meridione è ancora protagonista

Dieci aree tematiche per una settimana di festaRESHIT Conferenze su ebraismo, storia ebraica e Israele

ULPAN Corso intensivo di studio della lingua ebraica moderna

SEFARIM Fiera del libro ebraico e presentazioni librarie con gli autori

IL CANTO DI ABRAMO Concerti, produzioni teatrali, musica tradizionale ebraica

UN EBREO A HOLLYWOOD Produzione cinematografica ebraica e introduzione ai film

LE PIETRE RACCCONTANO Visite guidate ai siti archeologici di Puglia

I SOGNI DI GIUSEPPE Seminario sull'interpretazione dei sogni e chiavi di lettura biblico‐archetipiche di David Gerbi

CHI È RIMASTO A BOTTEGA? a) Minchah e Arvit, incontri serali nella sinagoga Scolanova a cura di rav Scialom Bahboutb) Stand librari e discografici, stand di artigianato e di enologia ebraicac) Pranzo e cena kasherd) Jewdrink, l'aperitivo ebraicoe) Jewfood, la gastronomia ebraica

YOM HA-SHABBAT Il Sabato ebraico, cuore pulsante della vita ebraica e modello di ricreazione dell'uomo

LA NOTTE DELL'EBRAISMO TRANESE Suoni, sapori e humour nella Giudecca

Al rav Toaff il premio del Festival Nazionale delle CultureSerena Gianfaldoni

Si è conclusa a Pisa la terza edizione del Festival Na-zionale delle Culture che ha ricevuto anche quest’announa medaglia di rappresentanza dal presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano. Il Festival si basa sullapreziosa collaborazione, volontaria e disinteressata,di esperti nazionali di intercultura e dialogo interre-ligioso. Rilevante il consenso di partecipanti e molti gliincoraggiamenti da parte delle istituzioni pubbliche,private e religiose. Il Festival è stato definito “iniziativadi rilievo nell’ambito delle attività di prevenzione econtrasto delle discriminazioni razziali” dall’UfficioNazionale Antidiscriminazioni Razziali presso la Pre-sidenza del Consiglio. La Commissione Nazionale Ita-liana per l’Unesco nella persona del presidente GiovanniPuglisi ha parlato invece di “alto valore dell’iniziativa,volta alla promozione del dialogo interculturale e in-terreligioso”. Incoraggiamenti anche dal Vaticano edal cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pon-

tificio Consiglio per i Migranti e Itineranti, che ha scritto:“Ammiro la Vostra iniziativa che porta con sé una gran-de potenzialità, poiché attraverso i diversi eventi or-ganizzati in campo artistico, sportivo, familiare e didialogo, unite in fraternità persone di diverse religionie culture. In questo modo promuovete una buona con-vivenza e il mutuo rispetto”. Monsignor Giancarlo Pe-rego, direttore generale di Migrantes, ha definito il Fe-stival “importante evento che aiuta a maturare nel no-stro paese un dialogo culturale, premessa indispensabile

per costruire una società interculturale”. Infine perCarlo Romeo del Segretariato Sociale della RAI si trattadi “una piattaforma per il dialogo e un luogo multi-mediale di gestazione per il dibattito pubblico e l’in-dividuazione di strategie di intervento sociale”.Oltre una trentina gli eventi culturali e scientifici previstinell’ambito del Festival con il coinvolgimento di oltreduecento esperti nazionali che hanno prestato gratui-tamente tempo e competenza. Fra i vari appuntamentiha riscosso molti consensi la mostra La vita dell’uomonelle religioni per la quale hanno collaborato attiva-mente le principali comunità religiose nazionali. Peril buddismo ha redatto i testi Raffaello Longo, presidentedell’Unione Buddhista Italiana; per l’ebraismo hannocoordinato i lavori Claudia Hassan e David Meghnagidella Comunità ebraica di Roma; per l’Induismo refe-rente è stata Hansananda Giri, vicepresidente dell’Unio-ne Induista Italiana; per l’islam è stata istituita appo-sitamente una commissione della Coreis e della Inter-religious Studies Academy di Milano diretta da Aisha

NAPOLIEBRAICA

PISAEBRAICA

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pag. 5agosto 2012

Mosseri definisce i ruoli nel direttivo: “Impegno e massima trasparenza”

Lavorare per armonizzare le varie anime. Lavorareper orientare la dialettica alla crescita. CosìVittorio Mosseri guarda al suo nuovo impegno dapresidente della Comunità di Livorno. Entrato in ca‐rica nella seconda metà di giugno, il successore diSamuel Zarrough, storico leader degli ebrei labronici,ha le idee chiare: “La priorità – spiega – sarà il lavorodi squadra. Un Consiglio coeso per affrontare nel se‐gno dell'unità le sfida che interessano tutti. Ci impegneremo con la massima trasparenza versochi ci ha eletto ma anche per chi ha scelto diversa‐mente”. Con Mosseri, 59 anni, dirigente di una mul‐tinazionale che opera in ambito medico, fanno partedella nuova squadra di governo i membri di giuntaGuido Servi, vicepresidente con delega alla cultura,all'istruzione e al culto, e Gianfranco Giachetti, re‐sponsabile della gestione dei beni immobiliari, oltreai consiglieri Silvia Ottolenghi Bedarida (rapporticon l’UCEI, con le altre Comunità ebraiche e con l’Am‐basciata di Israele in Italia), Franco Levi (contabilitàe servizi sociali) e Daniele Polacco (attività giovanilie sicurezza). “Ho sensazioni molto positive per il futuro”, dice Mos‐seri guardando alla composizione del direttivo e alle

sfide che interessano la kehillah livornese. Tanti gliobiettivi da raggiungere: primo tra tutti, sottolinea,“valorizzare le tante eccellenze già operative”. Sulfronte interno – dal Talmud Torah alla kasherut aiprogetti con gli anziani ai minianim garantiti duevolte a settimana – e su quello esterno nel solco diun rapporto ottimale e consolidato con le istituzioni.E poi ancora le sfide dell'informazione (“l’obiettivoè quello di migliorare l’offerta”) e nell'avvicinamentodei cosiddetti ebrei lontani. Molta carne al fuoco, molto lavoro da affrontare. Conpassione ma anche gratitudine ripensando ai giornidrammatici dell'arrivo dei Mosseri a Livorno in fugadall'Egitto di Nasser e alla calorosa accoglienza ri‐servata loro dalla Comunità ebraica. “Con questo in‐carico – afferma il neo presidente – spero di poterripagare almeno in parte il debito di riconoscenzamaturato dalla mia famiglia nei confronti di questagente straordinaria. Grazie a loro non siamo maistati soli”.

A sancire il passaggio tra Consiglio uscentee nuovo direttivo una serata in Sala Lam-pronti dedicata a “L'importanza dell'unitàe della pace” con promotori e relatori ilrav Didi, rabbino capo di Livorno, e rav Mo-migliano, rabbino capo di Genova, che si èsoffermato sull'importanza della coesionee sulle conseguenze della discordia pren-dendo spunto dalla Parashah di Korach. A seguire una performance del maestro can-tore statunitense Sagee Goldenholz, barito-no e tenore di fama internazionale (nel 2007ha vinto il concorso nazionale dell'Associa-zione Maestri di Canto). Ad accompagnarloalla fisarmonica Joram Kufert.

IN TEMPIO

Unità di intenti

Un luogo digitale per confron-tarsi sui problemi, gli orizzontie le sfide della Comunità. Unospazio dinamico dove proporree condividere suggerimenti. Èonline il nuovo Forum della Co-munità ebraica di Firenze (fi-renzebraica.italiaforum.net).Moderato dal segretario Ema-nuele Viterbo, dal consigliereDaniele Coen e dall’esperto dimarketing Giuseppe Bur-schtein, propone agli internautivari percorsi tematici da svilup-pare attraverso il confronto:dalla vita sociale a quella reli-giosa, dalla Kasherut alla pros-sima Giornata della CulturaEbraica. Un’attenzione partico-lare è rivolta all’appuntamentoelettorale che in ottobre porteràgli ebrei fiorentini ad esprimer-si sul rinnovo del Consiglio co-munitario. Al centro del dibat-tito idee, suggerimenti e candi-dature con un’apposita commis-sione che è già al lavoro per sti-molare la partecipazione degliiscritti. L'invito a farsi avanti, a metterea disposizione della Comunitàspecifiche professionalità ecompetenze, è rilanciato daglistessi compoenti della commis-sione. "Il nostro - si legge in unalettera aperta rivolta agli iscritti

- è un microcosmostraordinario fatto dicomponenti diverse.La ricchezza cultura-le, lo spirito religio-so, la nostra memo-ria, rendono il no-stro piccolo mondo ebraico ununiverso impegnativo e dinami-co, così come il miracolo del-l’esistenza dello Stato d’Israele.Mai come oggi la vita socialedella Comunità ha avuto neces-sità di una strategia per il futuroche fosse chiara, moderna econdivisa”.

Per tenere insieme earmonizzare le nume-rosi parti di vita socialeebraica, prosegue il te-sto, “vi è necessità di fi-gure capaci di gestirel’ordinario e pensare allo

straordinario, che sappiano uti-lizzare gli strumenti della co-municazione contemporanea,che sappiano prendere decisio-ni e dare valore alle differenze.Che lavorino nell’ottica di la-sciare un giorno ai propri figli,e ai figli dei propri figli una Co-munità salda, coesa e felice".

Valeria Lazzerini. Coor-dinatore per il cristiane-simo Massimo Salanidell’Istituto Superiore diScienze Religiose 'Steno-ne'. Alla mostra ha atti-vamente collaborato anche la Comunità ebraica diPisa, che ha messo a disposizione le preziose testimo-nianze conservate nell’archivio fotografico, e il professorBruno Di Porto, che ha contribuito con la definizionedi 'Ebraismo'. Tra gli ospiti da sottolineare la presenzadi Dorit Kedar, membro del Center of InterreligiousPeace di Tel Aviv e della School of Art Hamidrasha, BeitBerl College, Israele che ha presentato per l’occasioneThe Book of Interreligious Peace.Uno degli appuntamenti centrali del Festival è statala prima edizione del Premio Culturae, onorificenzadestinata a un personaggio che si è distinto nei delicatiprocessi di dialogo tra culture e religioni. Ho avutol'onore di consegnare il premio a Roma a rav Elio Toaff,rabbino emerito della Capitale, “in riconoscimento ein considerazione - come compare nella motivazione- delle sue caratteristiche di uomo di pace, impegnato

con intelligenza, consa-pevolezza e schietta sen-sibilità nello sviluppo deldialogo, in particolareebraico-cristiano, e nellacomprensione tra le cul-

ture. Caratteristiche che rifulgono in un uomo di equi-librio, di valori familiari e morali, onorato nel mondoebraico, dall’Italia, da quanti lo hanno conosciuto ohanno letto i suoi scritti”. La commissione che ha as-segnato il premio era formata da venti membri fra iquali esponenti religiosi, docenti universitari ed espertidi dialogo interreligioso da tutta Italia. Nella gradua-toria finale del premio stilata dalla commissione Toaffè risultato vincitore su trentasei candidature. Secondoil ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi e al terzoposto il professor David Meghnagi. A rav Toaff è stataconsegnata la scultura I cinque continenti realizzatadal professor Massimo Villani del Liceo Russoli di Pisa.L’opera, modellata in argilla, rappresenta i cinque con-tinenti collegati tra di loro da una pianta rampicante,con solide radici, che simboleggiano la cultura e le re-ligioni. Nell’opera i continenti sono rappresentati so-

vrapposti tra di loro per significare la complessità delvivere moderno, un continuo confrontarsi tra popolivicini e lontani. Durante la cerimonia di consegna ilrav si è mostrato sorridente e molto affabile. È stataun’occasione per ricordare gli anni dell’Università, leleggi razziste, l’amicizia forte e l’affetto che lo ha legatoa Giovanni Paolo II. Ho ringraziato Toaff a nome dellacommissione per l’esempio che ha dato a tutti quantidi cosa significhi veramente dialogo, rispetto, apertura.Ho trovato un uomo in pace, forte e saggio, con unaluce speciale negli occhi. Ha parlato con semplicità co-me tutti i grandi e ci ha accolto con una affabilità dif-ficile da dimenticare. Nonostante l’età ha conservatoacume e ironia, pronto a scherzare sul rapporto fraPisa e Livorno. Nell’occasione gli è stato anche conse-gnato anche un cd del cantautore pisano Piero Nissim,graditissimo.

(L'autrice è ideatrice e organizzatrice del Festival Na-zionale delle Culture. Docente di Comunicazione Inter-culturale e Interreligiosa, è membro del Laboratoriodi Ricerca Sociale dell’Università di Pisa e referenteper la Toscana della Società Italiana di Sociologia).

SAN MARINO

L’albero della pace Dopo aver presenziato alla cerimonia di inaugurazione di alcunestrutture donate dallo Stato di Israele ai terremotati di Mirandola,il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman si è recatoin visita diplomatica nella Repubblica di San Marino. Ad accoglierlo i Capitani Reggenti del Titano che, al suo fianco,hanno assistito alla piantumazione di un albero quale segno diamicizia e fratellanza tra i due paesi.

oltreconfine

Idee, dibattito e coinvolgimento:nasce il Forum della Comunità

FIRENZEEBRAICA LIVORNOEBRAICA

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Italia Ebraica la voce delle Comunità

pag. 6 agosto 2012

Un abbraccio collettivo per i 100 anni del Tempio

di Elena Gantz

Lieto evento nella nostra piccola Co‐munità con la celebrazione del matri‐monio in sinagoga tra la veronese Giu‐lia Orvieto e Michael Gordon di Bal‐timora. I festeggiamenti erano iniziatigià il giorno prima, con la suggestivacerimonia dello Shabbat Chatan nel

corso della quale lo sposo è chiamatoalla Torah. Durante la lettura i pre‐senti, rumoreggiando in allegria, lan‐ciavano dall’alto delle caramelle, mor‐bide come aveva caldamente racco‐mandato Michael. Il matrimonio è sta‐to celebrato da rav Elia Richetti, ziodella sposa, in una sinagoga addob‐bata a festa e piena di fiori, come ra‐

ramente siamo abituati a vederla. Glisposi hanno raggiunto la preziosaChuppah, accompagnati dalle note deiviolini di due giovani studenti del Con‐servatorio cittadino.Moltissimi gli amici e i parenti pre‐senti, molti dei quali giunti per l’oc‐casione dagli Stati Uniti e tutti quantiaffascinati dalla bellezza della nostra

sinagoga e dalla voce del rav Richetti.Moltissimi anche i veronesi radunatisidavanti al Tempio, all’arrivo in car‐rozza della sposa: novità assoluta perloro poter entrare e dare un’occhiataveloce alla sinagoga in occasione dellacelebrazione di un matrimonio ebrai‐co. È stata una giornata emozionantenon solo per la giovane coppia e i ge‐

Il sì di Giulia e Michael. Tra baci, lacrime e caramelle

Incontro con i vertici della Comunità ebrai-ca di Trieste per il nuovo ambasciatored'Italia in Israele Francesco Maria Talò. Ac-compagnato dalla consorte, il diplomaticoha avuto modo di confrontarsi tra gli altricon il presidente Alessandro Salonichio, ilConsiglio comunitario e il rabbino capoYitzhak Margalit oltre a numerosi soggettidella vita politica e culturale tra cui il sin-daco Roberto Cosolini e il noto germanistaClaudio Magris. Nel corso della visita ancheun omaggio a due dolorosi luoghi di me-moria giuliana come la Risiera di San Sab-ba e la Foiba di Basovizza. Dopo Roma, Mi-lano e Venezia, Trieste è la quarta Comu-nità ebraica che accoglie l'ambasciatoreda quando è stato ufficializzato il suo in-carico. Molto intense anche in questa oc-casione le iniziative che lo hanno visto pro-

tagonista con grande coinvolgimento daparte della Comunità. "L'organizzazioneottimamente coordinata da Andrea Maria-ni - scrive il presidente Salonichio in unalettera pubblicata sul bollettino comuni-tario - si è messa immediatamente in motoriuscendo a condensare, pur nel breve pe-riodo di permanenza dell’ambasciatore ecadendo essa in una giornata particolarecom’è lo Shabbat, una serie di appunta-menti risultati certamente utili a far cono-scere al prestigioso ospite la realtà dellanostra Comunità e della nostra città. Pro-prio la sovrapposizione della visita con loShabbat ha messo duramente alla provale nostre capacità ricettive ed organizzativeche si sono rivelate eccellenti". Un ringra-ziamento è andato anche al rabbino caporav Itzhak Margalit, ai consiglieri Ariel Ca-merini, Igor Tercon e Mauro Tabor oltre aDavide Casali, Gloriana Candusso, DanielChaim, Ariel Haddad e Gabriele Marini contutto il suo team. L’ambasciatore Talò havoluto lasciare alla Comunità il seguentemessaggio di commiato: "Caro PresidenteSalonichio, ancora grazie di cuore a Lei, aSua moglie a tutta la Comunità ebraica diTrieste per l’accoglienza generosa che ave-te riservato a mia moglie e a me. Manterremo un bellissimo ricordo dellanostra visita a Trieste e spero davvero chedai nostri incontri possano presto scaturireiniziative concrete. Come sapete, l’Amba-sciata d’Italia è la vostra casa. Vi attendoe intanto insieme a mia moglie vi invio uncordialissimo saluto".

L’ambasciatore visita la kehillah Quasi un migliaio di persone si sono date ap‐

puntamento a Trieste per la grande festa cheha celebrato il centenario della monumentalesinagoga che nel 1912 riunì, in un unico BethaKnesseth, gli ebrei della città.Le celebrazioni si sono aperte con la consegnadel premio “Il rosone del Tempio” al CaffèSan Marco, istituito quest’anno dalla Fonda‐zione Stock Weinberg per la coesistenza trai popoli in collaborazione con la Comunitàebraica triestina per premiare quanti si pro‐digano per il progresso e il benessere del po‐polo ebraico e dell’umanità. Il riconoscimentoè stato assegnato a Edna Calò Livne, fonda‐trice del progetto Beresheet LaShalom, e aMario Levi, triestino che dal ’39 vive in Israeledove dove dagli anni Settanta ha introdotto,nel kibbutz Sde Elyahu, l’agricoltura biologica.Ad accompagnare il pomeriggio, la bella esi‐bizione del coro Kol HaTikvah diretto da Mar‐co Podda.Poi tutti in sinagoga dove, alla presenza delleistituzioni cittadine, si sono esibiti cinque Ha‐zanim: Shai Misan di Trieste; Shmuel Barzilaidi Vienna; Malach Kaufman di Verona; VilleLignell di Linz e rav Elia Richetti, presidentedell’Assemblea rabbinica italiana, di Milano.Un parterre internazionale che in un’atmo‐sfera di grande suggestione, animata dal rac‐conto teatrale dei cent’anni della sinagogatriestina, ha proposto una selezione di arietradizionali.

È il 12 di Tamuz la data ebraica che nel 5672, il 1912, segnò l’inaugurazione della sinagoga di Trieste.A distanza di un secolo da quell'evento moltissimi i triestini che ne hanno affollato le sale per unafesta che è stata non solo della Comunità ebraica ma di tutta la cittadinanza. Tra gli ospiti numerosileader religiosi sul filo di una consolidata tradizione di accoglienza e di incontro tra realtà e culturedifferenti che è propria della città giuliana.

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TRIESTE EBRAICA

VERONA EBRAICA

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nitori ma anche per tutti gli iscritti – esono stati tanti – che hanno partecipato.L’emozione più intensa è stata quella diMariuccia, madre della sposa, che ha vistorealizzato il suo sogno di vedere la figliasotto la Chuppah e le cui copiose lacrimericorderemo tutti con ironia e affetto. Ma‐zal tov a Giulia e Michael, a cui auguriamouna lunga e felice vita insieme.

Italia Ebraica la voce delle Comunità

pag. 7agosto 2012

Grande emozione in Tempio perl'esibizione di cinque Hazanim chehanno intonato le arie tradizionalidella liturgia ebraica triestina in unaffascinante percorso tra le molteanime della Comunità. “Durantela settimana preghiamo secondo ilrito sefardita, il sabato e le festepassiamo invece a quello ashkena-zita”, dice Jacky Belleli, assessoreal culto della Comunità di Triesteche ha curato l’organizzazionedell’evento insieme ad Ariel Ca-merini, Shai Misan, Davide Casalie numerosi iscritti. “Cent’anni fa –spiega - fu un modo per convo-gliare gli ebrei triestini, di prove-nienze diverse, nella sinagoga ap-pena edificata. Oggi questa neces-sità forse non c’è più. Ma è una no-stra peculiarità divenuta una tra-dizione che riteniamo giusto e do-veroso portare avanti”.

Ad aprire le celebrazioni la consegna, allo storico Caffè San Marco, delpremio Il rosone del Tempio istituito dalla Fondazione Stock Weinbergin collaborazione con la Comunità ebraica. Vincitori di questa primaedizione sono Edna Calò Livne, fondatrice del progetto per la pace trai popoli Beresheet LaShalom, e il triestino Mario Levi, pioniere del-l'agricoltura biologica al kibbutz Sde Elyahu.

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“Barcelona es poderosa”: con questo ritor‐nello Woody Allen dedicava il suo film VickyCristina Barcelona alla capitale catalana, inuna commedia romantica cui la bellezzadella città faceva da sfondo. Senza dubbiola città presenta numerose attrattive: tra leprime al mondo come numero di visitatoriall’anno, Barcellona combina alle bellezzeartistiche il dinamismo di una grande cittàeuropea con una consistente presenza in‐ternazionale. La città offre numerose op‐portunità sia in termini di studio che di sva‐go: per chi come me viene da una città in‐dustriale, poi, l’aggiunta del mare e la pos‐sibilità di raggiungere in tempi ragionevoliqualsiasi posto (ottimo il servizio di BikeSharing) rende la città unica nel suo insie‐me. Dal punto di vista puramente accade‐mico sono numerose le Università di pri‐missimo livello, soprattutto per quanto ri‐guarda la ricerca biomedica, quella econo‐mica e l’architettura. Il tutto in un ambientesufficientemente creativo e allo stesso tem‐po orientato all’eccellenza scientifica.La scelta di dove abitare a Barcellona di‐pende molto da dove si ha in mente di svol‐gere la propria attività, sia di studio che dilavoro: è comunque abbastanza facile tro‐vare sistemazione con altri studenti, le uni‐versità dispongono di residenze proprie, eil costo della vita non è proibitivo, anche sebisogna stare attenti a non cadere nelle clas‐siche trappole per turisti.Barcellona è un originale misto fra tradi‐zione e modernità, sia in generale che nellospecifico della tradizione ebraica. Capitaspesso di passeggiare di sera nelle viuzzedel Barrio gotico e incappare nei resti di unantico mikveh del Call, l’antico quartiereebraico, riflettendo sui fasti di un’epoca lon‐tana in cui la presenza ebraica era tanto im‐portante da chiamare l’unico promontoriodella città Montjuic, in ricordo dell’anticocimitero ebraico che vi sorgeva. Si tratta diun retaggio ebraico che la città ha iniziatoa riscoprire negli ultimi anni, grazie al lavorodelle Comunità ebraiche e di molte asso‐ciazioni simpatizzanti che hanno sensibi‐lizzato le istituzioni cittadine in questo sen‐so. Al di là degli eventi di carattere religioso,infatti (una sinagoga ortodossa che funzionaa pieno ritmo dove si trovano molteplici mi‐nyanim per Shabbat e i moadim), vi sono

molte iniziative di carattere culturale, comead esempio il festival di cinema ebraico chesi svolge ogni anno in collaborazione conl’Institut Francès. Unico neo sembra esserela scarsità di attività giovanili di aggrega‐

zione, che soffrono dell’esiguità dei numeridella Comunità, degli effetti della crisi eco‐nomica che ha allontanato molti giovaniebrei da Barcellona e della frammentazionetra diverse comunità (ortodossa, lubavitch

e reform), frammentazione che porta adavere molta cultura ebraica ma relativa‐mente poca vita ebraica. Il tema dell’identità catalana merita a mioavviso una riflessione speciale, soprattuttose lo si compara a quello dell’identità ebrai‐ca. Nelle scuole di Barcellona così come intutta la Catalogna vi è una continua operadi rafforzamento delle radici della culturae della lingua catalana, senza che questoperò precluda all’apertura verso l’esterno.In questo senso Barcellona sembra poterdare un esempio per noi giovani ebrei ita‐liani verso un equilibrio tra tradizione emodernità dove il primo aspetto viene ap‐profondito senza che ciò vada a scapito delsecondo.

Michele Rimini

È giunta proprio in questi giorni all’appro-vazione in Senato la riforma del Lavoro dicui si discute ormai da mesi. L’articolo 18e gli esodati, ma soprattutto Elsa Fornero,Ministro del Lavoro con delega alle PariOpportunità, sono stati al centro dell’at-tenzione mediatica, e proprio per questol’Ugei ha voluto fortemente incontrare ilministro più discusso del governo Monti.Tema del dibattito, svoltosi a Milano il 18giugno nella sede dell’Adei Wizo, il ruolodelle donne nell’odierna società italiana enel mondo lavorativo in particolare. No-nostante l’art. 37 della nostra Costituzioneaffermi chiaramente che “la donna lavo-ratrice ha gli stessi diritti e, a parità di la-voro, le stesse retribuzioni che spettano allavoratore”, è questa una tutela accordatasolo a parole o lo è anche nei fatti? A chepunto del percorso siamo? Quanta la stra-da fatta e quanta quella ancora da com-piersi? Quali i passi in avanti che vengonocompiuti con la riforma al voto? A queste ed altre domande hanno tentatodi dare risposta le ospiti del nostro conve-gno, magistralmente coordinate dalla gior-

nalista Eleonora Voltolina. Prima fra tutte,il Ministro Fornero ha etichettato la “sua”riforma, fortemente voluta dal GovernoTecnico, con due aggettivi: “inclusiva e di-namica”, per un mercato del lavoro che ri-sponda appieno a queste caratteristiche.Oggi il mondo del lavoro tende a privile-

giare i lavoratori maschi adulti e a esclu-dere o marginalizzare gli altri, in partico-lare i giovani e le donne. Questa riforma –ha spiegato Fornero – ha l’obiettivo di do-tare il mondo del lavoro di una buona fles-sibilità, evitando una maggiore licenzia-bilità. A confrontarsi sui possibili effetti della ri-forma erano presenti anche Sara Giudice,rappresentante del movimento Zeroposi-tivo, che ha sostenuto la necessità dell’ap-

plicazione di criteri meritocratici per l’ac-cesso al mondo del lavoro, Annalisa Chirico,giornalista di Panorama, critica nei con-fronti della riforma di cui però ha apprez-zato il tentativo di flessibilizzazione delmercato dei lavoro, Dounia Ettaib, rappre-sentante delle Donne Marocchine in Italiache ha parlato delle difficoltà ancora mag-giori che incontrano le donne immigratein Italia nella ricerca di un’occupazione, eMarina Terragni, che ha illustrato la stra-ordinaria capacità delle donne di prendersicura dell’altro – sia esso un figlio o unoStato – ricordando una celebre espressionedi Margaret Thatcher: “In politica se vuoiche qualcosa venga detto, chiedi ad un uo-mo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiediad una donna”.Le donne non devono certo aspettarsi pri-vilegi per il loro sesso, ma neppure adat-tarsi al pregiudizio e alla discriminazione.Devono imparare a competere non inquanto donne ma in quanto esseri umani,ed è nostra intenzione continuare a soste-nerle in questa avventura.

Sara Astrologo

HATIKWAUnione Giovani Ebrei d’Italia

UN GIORNALE APERTO AL LIBERO CONFRONTO

DELLE IDEE

direttore Simone Disegni

HaTikwa – periodico di attualità e cultura dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia | [email protected] – www.ugei.it | supplemento a Pagine Ebraiche - n. 8 - 2012 reg. Tribunale di Roma 218/2009 ISSN 2037-1543 (responsabile a termine di legge: Guido Vitale)

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Qui Barcellona – Wish I could stay but I have to goDistanzeQuanti chilometri dista Lon-dra da Barcellona? Poco piùdi 1500 chilometri, secondoGoogle, poco più di un’ora divolo con una qualsiasi linealow-cost, un mese d’attesa perHaTikwa. Eccovi infatti qui afianco la seconda puntata delnostro tour ebraico virtualedelle grandi città europee,questa volta dedicata alla ca-pitale catalana, culla di unostraordinario passato judio,nella testimonianza di un al-tro valido ugeino espatriato.Quale miglior modo per ac-cogliere l’estate? Già, l’estate,tempo di viaggi, relax e av-venture: in qualunque modola passerete, noi vi auguriamoche sia un’occasione per vive-re esperienze nuove e pienedi significato. E se ancora nonavete programmato la sta-gione nei dettagli, vi ricordia-mo che sono ancora aperte leiscrizioni per il più grandecampeggio ebraico d’Europa,la celebre Summer U, che que-st’anno si svolgerà in Unghe-ria dal 26 agosto al 2 settem-bre (www.summer-u.com).Quanto alle attività dell’UGEI,dopo la scorpacciata di eventidegli ultimi mesi (vedi a fian-co l’articolo sull’incontro conil Ministro Fornero), l’appun-tamento è fissato per il rien-tro dalla pausa estiva con unaserie d’iniziative tutte nuove,dagli shabbatonim nelle pic-cole Comunità al progettoMusaikon – in attesa di fe-steggiare a dovere una splen-dida diciottenne: l’UGEI che,al prossimo Congresso (2-4novembre, Firenze, save thedate), diventa ufficialmentemaggiorenne! Un appunta-mento ideale per fare il puntosui risultati fin qui ottenuti ediscutere insieme, come ognianno, delle sfide future.

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