ita ostra - parrocchiadibedizzole.it · Villa El Salvador Un saluto dal ... al mistero del Natale...

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Periodico Dicembre 2012 - Gennaio 2013 Giornale Parrocchiale della comunità S. Stefano - Bedizzole

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vita nostraGiornale Parrocchiale

della comunità S. Stefano - Bedizzole

Buon Natale

Editore e Redattore: Don Franco DaganiDirettore Responsabile: Don Adriano BianchiIn redazione: Don Franco DaganiDon Roberto Soncina - Don Vincenzo AriciRaffaella Berardi - Giovanni De MarcoCarlo Bresciani - Vittorio BoniottiRealizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole

Ogni Martedi ore 8.30:S. Messa e riflessione in parrocchia

Ogni Domenica ore 18:Vespro - Breve catechesi - S. Messa

Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio

IN AVVENTO E QUARESIMA:Centri di Ascolto nelle ContradeIncontro per genitori dei bambini I.C.R.F.

PARROCCHIA Don Franco Dagani030 674112 - cell. 339 6924826

ORATORIO Don Vincenzo Arici030 674842 - cell. 328 2866104

SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina030 6870706 - cell. 338 2722653

ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA 030674041ISTITUTO SUORE CANOSSIANE 030 674000COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA 030 6871419SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA 030 674025SCUOLA STATALE 030 674568SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI 030 674375PARROCCHIA S. VITO 030 674524CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI 030 674213PALAZZO MUNICIPALE 030 6872711CARABINIERI 030 674222POLIZIA LOCALE 030 6872925

FESTIVIin Parrocchia:Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15ore 18,15 Vespro e S. Messanelle contrade:ore 7,30 Suore Canossianeore 8,30 Frazioniore 9,00 Casa di Riposoore 9,30 Pontenoveore 16,30 Santuario di Masciaga

FERIALIin Parrocchia:ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messanelle contrade:ore 7,00 Suore Canossianeore 9,00 Santuario di Masciagaore16,00 Casa di Riposo

CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazioneSabato ore 17 - 19 Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo la prima domenica di ogni mese, alternativa-mente un mese alle ore 11,15 e un mese alle ore 16.

orario S. Messe

Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z.Sito: www.parrocchiadibedizzole.it

Costo ! 3,00 a copia. Disponibile con offerta libera.In copertina: Natività

catechesi per adulti

indirizzi utili

conosci e segui la Vitadella tua Parrocchia

e-mail: [email protected]

redazione

sommarioLa Parola del Parroco 3

Famiglie a confronto

Corso in preparazioneal matrimonio

Scuola Maddalena di Canossa

Scuola Sacra Famiglia

Vita dellaParrocchia

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Vitadell’Oratorio

Vitadella Comunità

Dalle Missioni

Calendario Natalizio

Concorso Presepi

Celebrazione dei Sacramenti

Siamo in Onda

Cinema (Di)Vino

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Natale in Casa di Soggiorno

Volontariato in Parrocchia

Grob iniziative Natale 2012

La Proloco a Bedizzole

La chiesetta di Drugolo

La Pallavolo Bedizzole

Gli eventi della nostra parrocchia

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Anagrafe Parrocchiale 31

Il Bambinello di Terrasanta

L’augurio del Papa agli Anziani

Viviamo il Sinodo

Il Messaggio del Sinodo

Biblia Pauperum

I casi difficili del matrimonio

Gli Immigrati valore del paese

Vita dellaChiesa

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6

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8 - 9

10 - 12

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I missionari della Consolata

Villa El Salvador

Un saluto dal Venezuela

Finguè

Il Gruppo Caritas

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La Culturanella Comunità

Emidio Zana 25

Calendario Parrocchiale 30

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La Parola del Parroco

vita nostra

Carissimi,

sorprenderà sicuramente molti il tema della mia lettera in occa-sione del Natale. Le parole non sono mie ma di Tovini, l’avvo-cato bresciano beatificato da Giovanni Paolo II, padre di 7 figli, impegnato nel sociale e nel po-litico come pochi ...“Senza la Fede non sarete mai ricchi...”.La Fede è Dio, è il Signore, è Lui la nostra ricchezza, la nostra sicu-rezza, il nostro futuro. Senza di Lui manca tutto. Il denaro, i beni, il potere, il successo, il divertimen-to, il piacere non danno senso alla Vita, non rispondono ai mille interrogativi che ci poniamo, ci danno solo una felicità passeg-gera, non ci tirano fuori da certe situazioni. “Non sarete mai ricchi senza la Fede.” La ricchezza è Dio perchè Lui ci offre luce, sostegno ... perchè Lui è un papà, è un pastore che ci guida, che ci cerca, che ci co-nosce, che ci accoglie, che ci porta nei pascoli migliori, che non è contento finchè non sia-mo tornati a casa.

“Senza la Fede non sarete mai ricchi”.Perchè mai oggi c’è in giro tan-ta solitudine, tanta disperazione, tanta povertà morale, tanta de-pressione, tanto buio? ... perchè si rincorrono gli idoli, perchè si idolatrano le cose, perchè ci si inginocchia davanti alle perso-ne, perchè viviamo di illusioni, perchè scegliamo strade sba-gliate, perchè scartiamo Dio ... Senza di Lui non c’è ricchezza, non c’è sicurezza, non c’è un senso alla vita, non c’è via di uscita ai vicoli ingarbugliati nei quali ci mettiamo.“Con la Fede non sarete mai po-veri...”.La Fede è Dio, è il Bambino in-carnato di Betlemme, è il Signo-re che si fa uomo, che prende tutte le nostre povertà, le nostre debolezze. La Fede è Dio che si mette vicino a noi, percorre le nostre strade, mette la casa sul nostro pianeta .... Se c’è Lui con noi di cosa dobbiamo aver paura, chi possiamo temere? La Fede è aggrapparci a Lui, è metterci sulle sue spalle. Non c’è sicurezza più forte di Lui. Con Lui non si è poveri, non si è disperati,

non si è smarriti, non si è incerti, non si è sballottati da una parte all’altra... Lui ci tiene fermi, ci tie-ne in piedi, ci rialza se cadiamo, ci indica il sentiero.Lui ci dà il pane quotidiano, ci li-bera dal peccato, non ci induce in tentazione, ci libera dal male.Nessun vero credente è finito male perchè ha dalla sua parte Dio. “Con la Fede non sarete mai poveri.” Conosciamo la storia di tante persone che pur materialmente povere, sono felici, serene, tran-quille, sicure, fiduciose, sanno che possono contare sull’aiuto di Dio.E allora il Natale è l’occasione per inginocchiarci davanti al bambino della grotta: è la no-stra fede, è il nostro Signore, è la speranza, è la ricchezza di ogni credente. Il Natale che ci apprestiamo a vivere è quello dell’Anno della Fede. Viviamolo nella certezza che solo il Dio fatto uomo può farci ricchi d’amore, di grazia, di pace.Buon Natale e Buon Anno.

don Franco

Senza la Fedenon sarete mai ricchi ...Con la Fedenon sarete mai poveri ...

Vita della Chiesa

4 vita nostra

IL BAMBINELLODI TERRA SANTA

Molti pellegrini domandano spesso immagini (e in qualche caso ripro-duzioni in gesso) del Bambino Gesù ligneo che attualmente si venera a Betlemme. E chiedono informazioni sulle origini di questa immagine che ci rimanda con un tocco di poesia al mistero del Natale imminente.

La storia inizia nella Spagna degli anni venti del secolo scorso. Il 31 ottobre 1920, secondo i documen-ti ritrovati nell’archivio della Casa Viuda de Reixach di Olot, un la-boratorio artistico tra i più antichi e prestigiosi della penisola iberica, padre Gabino Montorio, procura-tore generale di Terra Santa della Provincia di Granada, commissio-nava agli intagliatori una statua del Bambino nella culla della lun-ghezza di 50 centimetri. Non era l’unica raffigurazione richiesta: oltre al Bambino adagiato nella culla, si chiedeva la realizzazione anche di un Bambinello da utilizzare il gior-no dell’Epifania, questa volta non più dormiente, ma assiso in trono. Lo scarso anticipo con il quale pa-dre Gabino fece la commissione, mise però in affanno gli intagliatori e i decoratori della Casa Viuda de Reixach. In una lettera dell’8 no-vembre successivo, i responsabili del laboratorio notificano al reli-gioso l’impossibilità di realizzare e inviare in Terra Santa le due statue nel poco tempo a disposizione. Una soluzione ci sarebbe, in verità. E non mancano di comunicarla al frate: nel magazzino dell’atelier esistono già raffigurazioni del Bambino Gesù che forse potrebbero ben figurare a Betlemme. E c’è perfino una culla a forma di gondola, adornata con angioletti e impreziosita da deco-razioni in oro. Non dovessero anda-re bene queste raffigurazioni (di cui si allegano le foto) non si farebbe comunque in tempo a realizzare le opere entro il Natale e l’Epifania.

Fra Montorio respinge però la pro-posta della Casa Viuda de Reixach, dicendosi disposto ad aspettare i tempi canonici per la realizzazione delle opere commissionate. Il fra-te aveva in mente un suo proget-to, anche se per realizzarlo furono necessarie diverse tappe, prima di arrivare al Bambinello come lo co-nosciamo oggi: prima un Gesù con la mano destra benedicente, poi con le braccia aperte… Alla fine la scelta cadde sul Bambino con le mani giunte e adagiato in una mangiatoia.

La realizzazione della statua del Bambino Gesù, secondo le indica-zioni di fra Montorio, prese alcuni mesi e solo il 25 febbraio del 1921 fu consegnato il manufatto, contras-segnato dalla sigla ROG (iniziali del cognome del principale scultore, Francisco Roges), e la relativa culla. La consegna della statua per l’Epi-fania slittò addirittura al 30 giugno seguente. Le due realizzazioni co-starono 1.400 pesetas del tempo.

Molto soddisfatto del risultato, fra Gabino - di ritorno da Gerusalem-me - scrisse all’atelier, manifestan-do l’unanime apprezzamento per le statue del Bambino in legno di cedro.

La Casa Viuda de Reixach venne fondata a Barcellona nel 1874 dal-lo scultore Joseph Reixach Cam-panyà, specializzato in arte sacra. Quando nel 1894 Joseph Reixach morì, l’attività venne proseguita dalla vedova (viuda in spagnolo) Donna Rosario. Da allora l’atelier di scultura prese la denominazione attuale: Laboratorio della Vedova di Reixach. Con la realizzazione del Bambino Gesù di Betlemme, il labo-ratorio artistico, che attualmente ha sede a Olot, nella provincia ca-talana di Girona, ha ottenuto fama mondiale. L’immagine contrasse-gnata dalle sigle ROG è stata ripro-dotta infinite volte anche su carto-line e immaginette di ogni genere.

Un’ultima curiosità: l’anno scorso, per la prima volta, si è svolta una solenne peregrinazione della sta-tua del Bambino di Betlemme. Ac-compagnata da padre Jerzy Kraj, frate minore della Custodia di Terra Santa e a lungo superiore del con-vento di Betlemme, il Bambinello ha visitato San Giovanni Rotondo (28 gennaio-6 febbraio) facendo tap-pa all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza ed al reparto di oncolo-gia pediatrica presso il poliambula-torio Giovanni Paolo II.

Vita della Chiesa

5 vita nostra

“Cari fratelli e care sorelle,

sono davvero lieto di essere con voi in questa casa-famiglia della Comunità di Sant’Egidio dedicata agli anziani. Ringrazio il vostro Presidente, Prof. Marco Impagliazzo, per le calorose parole che mi ha rivolto. Con lui, saluto il Prof. Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità. Ringrazio della loro presenza il Vescovo ausiliare del Centro storico, Mons. Matteo Zuppi, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia Mons. Vincenzo Paglia, e tutti gli amici della Comunità di Sant’Egidio.

Vengo tra di voi come Vescovo di Roma, ma anche come anziano in visita ai suoi coetanei. Superfluo dire che conosco bene le difficoltà, i problemi e i limiti di questa età, e so che queste difficoltà, per molti, sono aggravate dalla crisi economica. Talvolta, a una certa età, capita di volgersi al passato, rimpiangendo quando si era giovani, si godeva di energie fresche, si facevano progetti per il futuro. Così lo sguardo, a volte, si vela di tristezza, considerando questa fase della vita come il tempo del tramonto. Questa mattina, rivolgendomi idealmente a tutti gli anziani, pur nella consapevolezza delle difficoltà che la nostra età comporta, vorrei dirvi con profonda convinzione: è bello essere anziani! In ogni età bisogna saper scoprire la presenza e la benedizione del Signore e le ricchezze che essa contiene. Non

bisogna mai farsi imprigionare dalla tristezza! Abbiamo ricevuto il dono di una vita lunga. Vivere è bello anche alla nostra età, nonostante qualche “acciacco” e qualche limitazione. Nel nostro volto ci sia sempre la gioia di sentirci amati da Dio, e non la tristezza.Nella Bibbia, la longevità è considerata una benedizione di Dio; oggi questa benedizione si è diffusa e deve essere vista come un dono da apprezzare e valorizzare. Eppure spesso la società, dominata dalla logica dell’efficienza e del profitto, non lo accoglie come tale; anzi, spesso lo respinge, considerando gli anziani come non produttivi, inutili. Tante volte si sente la sofferenza di chi è emarginato, vive lontano dalla propria casa o è nella solitudine. Penso che si dovrebbe operare con maggiore impegno, iniziando dalle famiglie e dalle istituzioni pubbliche, per fare in modo che gli anziani possano rimanere nelle proprie case. La sapienza di vita di cui siamo portatori è una grande ricchezza. La qualità di una società, vorrei dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune. Chi fa spazio agli anziani fa spazio alla vita! Chi accoglie gli anziani accoglie la vita!

La Comunità di Sant’Egidio, fin dal suo inizio, ha sorretto il cammino di tanti anziani, aiutandoli a restare nei loro ambienti di vita, aprendo varie case-famiglia a Roma e nel mondo. Mediante la solidarietà tra giovani e anziani, ha aiutato a far comprendere come la Chiesa sia effettivamente famiglia di tutte le generazioni, in cui ognuno deve sentirsi “a casa” e dove non regna la logica del profitto e dell’avere, ma quella della gratuità e dell’amore. Quando la vita diventa fragile, negli anni della vecchiaia, non perde mai il suo valore e la sua dignità: ognuno di noi, in qualunque tappa dell’esistenza, è voluto, amato da Dio, ognuno è importante e

necessario (cfr Omelia per l’inizio del Ministero petrino, 24 aprile 2005).

L’odierna visita si colloca nell’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. E proprio in questo contesto desidero ribadire che gli anziani sono un valore per la società, soprattutto per i giovani. Non ci può essere vera crescita umana ed educazione senza un contatto fecondo con gli anziani, perché la loro stessa esistenza è come un libro aperto nel quale le giovani generazioni possono trovare preziose indicazioni per il cammino della vita.

Cari amici, alla nostra età facciamo spesso l’esperienza del bisogno dell’aiuto degli altri; e questo avviene anche per il Papa. Nel Vangelo leggiamo che Gesù disse all’apostolo Pietro: «Quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi» (Gv 21, 18). Il Signore si riferiva al modo in cui l’Apostolo avrebbe testimoniato la sua fede fino al martirio, ma questa frase ci fa riflettere sul fatto che il bisogno di aiuto è una condizione dell’anziano. Vorrei invitarvi a vedere anche in questo un dono del Signore, perché è una grazia essere sostenuti e accompagnati, sentire l’affetto degli altri! Questo è importante in ogni fase della vita: nessuno può vivere solo e senza aiuto; l’essere umano è relazionale.

L’Augurio del Papa agli Anziani

Vita della Chiesa

6 vita nostra

E in questa casa vedo, con piacere, che quanti aiutano e quanti sono aiutati formano un’unica famiglia, che ha come linfa vitale l’amore.

Cari fratelli e sorelle anziani, talvolta le giornate sembrano lunghe e vuote, con difficoltà, pochi impegni e incontri; non scoraggiatevi mai: voi siete una ricchezza per la società, anche nella sofferenza e nella malattia. E questa fase della vita è un dono anche per approfondire il rapporto con Dio. L’esempio del Beato Papa Giovanni Paolo II è stato ed è tuttora illuminante per tutti. Non dimenticate che tra le risorse preziose che avete c’è quella essenziale della preghiera: diventate intercessori presso Dio, pregando con fede e con costanza. Pregate per la Chiesa, anche per me, per i bisogni del mondo, per i poveri, perché nel mondo non ci sia più violenza. La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti. Vorrei affidare oggi alla vostra preghiera il bene della Chiesa

e la pace nel mondo. Il Papa vi ama e conta su tutti voi! Sentitevi amati da Dio e sappiate portare in questa nostra società, spesso così individualista ed efficientista un raggio dell’amore di Dio. E Dio sarà sempre con voi e con quanti vi sostengono con il loro affetto e con il loro aiuto.

Vi affido tutti alla materna intercessione della Vergine Maria, che accompagna sempre il nostro cammino con il suo amore materno, e volentieri imparto a ciascuno la mia Benedizione. Grazie a tutti voi”

Conclusa la visita alla Casa, Benedetto XVI ha pronunciato alcune parole di saluto “a braccio”:

“Cari amici,esco ringiovanito e rafforzato da questa visita degli anziani, vedere come anche nella vecchiaia la vita può essere buona perché ci sono angeli che ti aiutano, angeli visibili che fanno visita, aiutano, si impegnano e così loro stessi sono arricchiti, hanno un orizzonte più

vasto, hanno una vita più vasta e bella; per me era una esperienza veramente meravigliosa vedere come lo spirito del Signore, lo spirito di Cristo apre gli occhi per gli altri, apre gli occhi anche per gli anziani, per gli ammalati, per gli abbandonati, fa riscoprire in loro il volto di Gesù e così crea amore tra le generazioni, tra poveri e ricchi, tra i formati nella cultura e altri meno formati e tutti si riconoscono come figli di Dio e come fratelli e sorelle: e questa è una cosa bella, che realmente si vede Gesù vivo, lo Spirito Santo è lo Spirito che ama e che è amore e che è presente, è efficiente in questo mondo. Speriamo che questa forza si estenda e trasformi sempre di più tutta la società. Grazie a voi tutti”.

Viviamo il SinodoConsiglio Pastorale Parrocchiale

Martedì 27 Novembre 2012 si è ri-unito presso il Centro Parrocchia-le il Consiglio Pastorale. Dopo un primo momento di preghiera, Don Franco introduce la riflessione alla preparazione del Sinodo Diocesa-no, al quale è stato dedicato tutto il 2012. Le schede che abbiamo letto ed esaminato hanno dato la possibilità di scoprire la realtà del-la Parrocchia, la vita dell’Oratorio, dei Gruppi e delle singole famiglie. Il Sinodo non ha lo scopo di risolve-re tutti i problemi ma guarda alle unità pastorali come ripensamen-to di una pastorale di collabora-

zione con le parrocchie vicine: S. Vito – Calvagese – Carzago – Mo-casina. Idea base del Sinodo è la comunione: facciamo parte di una Chiesa che al di là delle differenze di nazionalità, cultura, lingua e tra-dizioni deve promuovere la comu-nione. Nella seconda parte, Don Vincenzo analizza in dettaglio il documento di preparazione al Si-nodo “Strumentum Laboris”: l’unità pastorale è l’unione di più parroc-chie. Le caratteristiche per formare l’unità pastorale sono: la vicinanza geografica e storico-culturale, l’ap-partenenza allo stesso comune, il congruo numero di abitanti e l’o-mogeneità dell’ambiente sociale. Ogni unità avrà anche un presbite-

ro coordinatore, un Consiglio dell’u-nità pastorale ed un programma condiviso da seguire. Gli ambiti di lavoro sono: la liturgia, la carità e la catechesi. Il cammino sarà graduale e ridisegnerà in ter-mini concreti la pastorale e l’essere Chiesa oggi. Infine, una riflessione di Don Rober-to riguardo i mezzi di comunicazio-ne della Parrocchia.“Vita Nostra”, il giornale della co-munità, assieme alla radio e il sito web sono i mezzi di comunicazione ed informazione delle attività pa-storali, che costruiscono l’identità della nostra comunità. Questi de-vono aiutare la riflessione e testimo-nianza della parola di Dio.

Vita della Chiesa

7 vita nostra

Il Messaggio alla Società Bresciana

dal Sinodo

Riuniti attorno al nostro Vescovo Lu-ciano, noi partecipanti al XXIX Sino-do diocesano sulle Unità pastorali, coscienti e lieti di rappresentare i laici, i sacerdoti e i consacrati del-la Chiesa bresciana, nel desiderio di camminare insieme, dedichia-mo un pensiero alla città e a tutti i Comuni della diocesi. È un pensiero carico di affetto, simpatia e frater-na amicizia verso tutte le donne e gli uomini che vivono e operano in questa terra bresciana.Il nostro impegno sinodale ha ri-guardato il futuro della missione della nostra Chiesa bresciana, pro-spettando una rinnovata azione pastorale basata sulla comunione, collaborazione e corresponsabilità fra le varie comunità parrocchia-li. Vogliamo condividere il nostro sguardo al futuro con tutti, anche con coloro che si sentono lontani dalla vita ecclesiale, ma che han-no a cuore il bene comune, il se-reno domani delle generazioni più giovani, orizzonti di pace, giustizia, progresso e lavoro per tutti.Cogliamo questa occasione per esprimere pubblica gratitudine per gli esempi di civiltà, umanità, dedi-zione professionale e onestà che troviamo al di fuori delle esperien-ze ecclesiali. Come cattolici, prati-canti e impegnati nelle parrocchie e nelle aggregazioni o istituzioni ecclesiali, ci sentiamo vicini e par-tecipi alla vita e alle quotidiane vicende di tutti i nostri concittadini, particolarmente in questo tempo di grave crisi economica, sociale e culturale.Raccogliendo volentieri una pre-ziosa eredità che ci viene da un

passato lontano e recente, possia-mo dire che essere cattolici non ci impedisce di essere cittadini italiani che vogliono il bene e la libertà di tutti (Giuseppe Tovini). Ribadiamo volentieri, pur consapevoli dei nostri limiti, che la nostra appartenenza ecclesiale non rallenta ma rafforza la coscienza della nostra responsa-bilità civile. Fedeli alla Dottrina so-ciale della Chiesa, vogliamo essere cittadini onesti e liberi, leali e rispet-tosi della legalità, dediti con pas-sione al bene comune della nostra città e dei nostri paesi.É in nome di questo indissolubile le-game che ci sentiamo, nell’attuale e difficile stagione, singolarmente vicini a tutte le famiglie, ai lavo-ratori e ai giovani che soffrono a causa della crisi economica. E, con indistinta solidarietà, guardiamo alle famiglie di stranieri che, venuti da lontano con le loro diversità di cultura e di fede, sono ormai nostri concittadini che partecipano allo sviluppo del nostro territorio.Per queste ragioni dobbiamo sen-tirci tutti più uniti e in un rapporto di dialogo costante e costruttivo, ar-ricchendoci gli uni gli altri dei nostri specifici contributi, nel percorrere in particolare tre sentieri che possono portarci a migliori previsioni e situa-zioni.Prima di tutto il sentiero, tanto rac-comandato anche dal Magistero della Chiesa, del rinnovamento so-ciale che presuppone necessaria-mente una visione vera e alta della politica: un servizio alla comunità, svolto con onestà, saggezza, disin-teresse, competenza, scelte illumi-nate e condivise.

In secondo luogo la salvaguardia e la promozione del valore della fa-miglia, cellula fondamentale della società e piccola Chiesa dome-stica. Credenti e non credenti ab-biamo la necessità e il dovere di promuovere il ruolo della comunità familiare che è il fondamento delle relazioni sociali.Infine non possiamo tacere il valore dell’educazione in un momento di emergenza che preoccupa per il futuro dei nostri giovani. Nella terra bresciana che ha donato all’Italia e all’Europa, un patrimonio di idee e strumenti per l’educazione delle giovani generazioni, questa dimen-sione rimane una priorità per tutti. Facciamo nostra la convinzione di Giuseppe Tovini, pubblico ammini-stratore, sposo e genitore: i figli sen-za la fede non saranno mai ricchi, colla fede non saranno mai poveri.Il nostro saluto vi giunga rammen-tando le parole di Giovanni Paolo II ai bresciani, ribadite anche da Benedetto XVI: E tu Brescia, fidelis fidei et iustitiae, riscopri il patrimo-nio di ideali che costituisce la tua ricchezza più vera, e sarai capace di essere centro vivo di irradiazione della nuova civiltà, la civiltà dell’a-more, auspicata dal tuo grande fi-glio Paolo VI.

Vita della Chiesa

8 vita nostra

BIBLIA PAUPERUMcatechesi con l’arte

Continuiamo l’itinerario tra il patri-

monio artistico della nostra chiesa,

le pagine della Scrittura e del

catechismo. L’opera che prendiamo

in considerazione, e che si inserisce

perfettamente in questo tempo di

Avvento che stiamo celebrando, è

quella che rappresenta il Giudizio

Universale; la seconda delle realtà dei

Novissimi.

Il discorso cristiano sul compimento

¿QDOH� ULVXOWD� RJJL� SDUWLFRODUPHQWH�GLI¿FLOH�� 'D� XQD� SDUWH� F¶q� LO� ULVFKLR�che il credente viva questa attesa con

disinteresse per il mondo attuale (“Finirà

tutto prima o poi!”), oppure che la viva

FRQ� SDXUD�� '¶DOWUD� SDUWH� F¶q� LO� ULVFKLR�FKH� OD� QRVWUD� PHQWDOLWj� VFLHQWL¿FD� FL�porti a deridere, o perlomeno a trovare

incredibili, certe verità espresse nei

testi biblici o dalla Tradizione della

Chiesa (astri che cadono, angeli con

trombe, cadaveri decomposti che si

rianimano). Per contro assistiamo

proprio in questo tempo ad un rinnovato

interesse per le realtà che dovranno

accadere (non possiamo non far notare

che all’uscita del giornale parrocchiale

mancheranno pochi giorni al famoso

21 dicembre 2012 pronosticato dai

misteriosi calendari precolombiani

FRPH� ³¿QH� GHO� PRQGR´�� WXWWR� TXHVWR�perché le possibilità dell’uomo di

cambiare, di trasformare questo mondo

sono indubbiamente aumentate…

pericolosamente aumentate, tanto

da far dire da più parti con senso di

VJRPHQWR��³'RYH�DQGUHPR�D�¿QLUH"´�

Il gIudIzIo unIversale

La prima impressione che ci coglie

osservando la tela è effettivamente

TXHOOD� GL� XQ� HYHQWR� FDWDVWUR¿FR�� R�comunque grandioso. L’artista non si

è certo risparmiato nel rappresentare

¿JXUH� SL�� R� PHQR� FRQWRUWH�� SL�� R�meno suggestive. Nonostante sia

opera settecentesca risente ancora

di quel horror vacui, la paura degli

spazi vuoti, di stampo medievale, per

cui ogni angolo della composizione

doveva essere riempito con qualche

cosa: una nuvola, un angelo, un ciuffo

d’erba.

La scena non ci è nuova; credo che sia

negli occhi di tutti un precedente ben

più famoso del nostro: quel Giudizio

michelangiolesco che adorna la

parete di fondo della Cappella Sistina

a Roma. Oppure l’altro, non meno

celebre, del Signorelli conservato

nel duomo di Orvieto. Come già

avvenuto nella tela della Morte il

pittore bedizzolese sembra piluccare

un po’ dall’uno e un po’ dall’altro

confezionando, per i cristiani locali,

una copia dall’accattivante sapore

nostrano.

Non ci sono, in quest’opera, messaggi

QDVFRVWL� DI¿GDWL� DG� XQD� VLPERORJLD�ermetica. Tutto è chiaro, tutto è

mostrato platealmente e ci par di

assistere in diretta alla realizzazione

del famoso capitolo 25 di Matteo,

ripreso anche nel numero 1083 del

Catechismo dove si parla appunto del

Giudizio Finale:

La risurrezione di tutti i morti, dei giusti e degli ingiusti, SUHFHGHUj� LO� JLXGL]LR� ¿QDOH��Sarà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la voce del Figlio dell’Uomo e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per XQD�ULVXUUH]LRQH�GL�FRQGDQQD��Allora Cristo verrà nella gloria con tutti i suoi angeli…e saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra…e se ne andranno questi al supplizio eterno e i giusti alla vita eterna (Mt 25,31.32.46).

'DYDQWL� DG� XQ� WHVWR� ELEOLFR� FRPH�TXHVWR� QRQ� HUD� GLI¿FLOH� SHU� O¶DUWLVWD�sprigionare la fantasia: in alto ecco

apparire il Cristo giudice il quale, pur

fermato sulla tela in una scomodissima

posa, quasi un azzardato passo di

Vita della Chiesa

9 vita nostra

danza, esprime con le braccia tutta

la sua autorità. Accanto a lui Maria,

avvolta naturalmente in un manto

azzurro, colore della contemplazione.

È impossibile non scorgere in questa

GHOLFDWLVVLPD� ¿JXUD� XQD� FLWD]LRQH�di Michelangelo: stessa posizione

nella scena, stessi colori, stessa

espressione di rassegnazione e di

impotenza davanti all’evento che si

VWD� FRQVXPDQGR�� 'DOOD� SDUWH� RSSRVWD�troviamo Giovanni Battista nel suo

inconfondibile look: vestito di peli di

cammello, cintura di pelle e bastone

con cartiglio svolazzante. La scelta di

questo personaggio è azzeccatissima

e ne troviamo il fondamento nel

vangelo: “Diceva Giovanni: Conver-titevi, perché il regno dei cieli è YLFLQR�� &ROXL� FKH� YLHQH� GRSR� GL� PH�…tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il frumento nel suo granaio, ma brucerà la paglia FRQ� IXRFR� LQHVWLQJXLELOH´� Sempre

nella parte alta della composizione

troviamo, nella moltitudine affastellata

dei cherubini, due angioletti paffuti recanti le Arma Christi, cioè gli

strumenti della Passione: la croce e i

chiodi quello alla destra di Gesù; la

ODQFLD�� OD� VSXJQD� H� L� ÀDJHOOL� TXHOOR� D�sinistra. Essi rappresentano quanto

annunciato nel libro dell’Apocalisse

e che abbiamo ascoltato nella appena

trascorsa solennità di Cristo Re:

“Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei UH�GHOOD�WHUUD��(FFR�YLHQH�FRQ�OH�QXEL�H�ogni occhio lo vedrà, anche quelli che OR�WUD¿VVHUR´ (Ap 1,5.7).

Anche se non c’è una separazione vera e

propria tra il registro superiore e quello

inferiore della tela, in quanto è tutto un

insieme di corpi che dal basso vengono

trascinati verso l’alto senza soluzione

di continuità, esiste tuttavia una specie

GL�FRQ¿QH��XQD�EDUULHUD�PHVVD�LQ�RSHUD�dai quattro angeli tubìcini che con

JUDQGH�VIRU]R�GDQQR�¿DWR�DOOH� IDPRVH�

“trombe del giudizio” (che secondo il

dato biblico dovrebbero essere sette

ma che probabilmente sarebbero

risultate troppe nella già compressa

realizzazione) con le quali richiamare

i morti dalle tombe. Accanto a

questi, sul lato sinistro dell’opera,

appare un altro essere celeste che,

rivestito di armatura, munito di spada

¿DPPHJJLDQWH�H�VFXGR�³ODVHU´��VHPEUD�punire con i suoi fulmini i dannati:

è inequivocabilmente l’arcangelo Michele così come è descritto al

FDSLWROR� ��� GHO� OLEUR� GL� 'DQLHOH�� “In quel tempo sorgerà Michele, il gran SULQFLSH� FKH� YLJLOD� VXL� ¿JOL� GHO� WXR�SRSROR�� 0ROWL� GL� TXHOOL� FKH� GRUPRQR�nella polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna eterna”. E così eccoci arrivati sulla

terra dove assistiamo alla risurrezione dei corpi che con fatica si rialzano

ancora avvolti nei teli funebri, i quali

hanno colorazioni diverse ma non

casuali: il viola infatti è il colore

della penitenza e della conversione, il

giallo-ocra è quello del discernimento

spirituale, il verde della speranza e il

bianco quello della fede. Tutti questi

colori non fanno altro che condensare

visivamente le parole del Catechismo:

³,O� PHVVDJJLR� GHO� *LXGL]LR� ¿QDOH�FKLDPD� DOOD� FRQYHUVLRQH� ¿Q� WDQWR�che Dio dona agli uomini il momento IDYRUHYROH�� ,PSHJQD� D� IDUH� VFHOWH� GL�JLXVWL]LD��$QQXQFLD� OD�EHDWD�VSHUDQ]D�del ritorno del Signore il quale verrà per essere riconosciuto in tutti quelli che avranno creduto” (CCC 1041).

(QLJPDWLFD� ULVXOWD� OD� ¿JXUD� FKH�troneggia al centro della composizione;

indubbiamente la meglio riuscita anche

se con alcune ingenuità anatomiche.

0L� D]]DUGR� DG� LGHQWL¿FDUH� LQ� HVVD� OD�condizione umana; infatti si trova

esattamente in corrispondenza del

Cristo giudice ma anche a spartiacque

tra i chiamati alla beatitudine afferrati

dagli angeli del cielo (a destra) e i

condannati alla pena rapiti con unghie

e forconi dai diavoli (a sinistra) e

con quel suo movimento attorcigliato

del corpo sembra attendere il suo

destino; dibattuto tra il Regno dei

Cieli che tenta di afferrare con le mani

e una condanna dalla quale sembra

“aspirato”. Ancora il Catechismo ci

illumina su questo punto ricordandoci

come davanti a Cristo che è la verità VDUj�GH¿QLWLYDPHQWH�PHVVD�D�QXGR� OD�verità sul rapporto di ogni uomo con

'LR�� ,O� *LXGL]LR� ¿QDOH� PDQLIHVWHUj��¿QR� DOOH� VXH� XOWLPH� FRQVHJXHQ]H�� LO�bene che ognuno avrà compiuto o avrà omesso di compiere durante la sua YLWD� (CCC 1093).

A conclusione di questo cammino ci

potrebbe essere di che preoccuparci,

di che temere o spaventarci (e non si

QDVFRQGH�LO�IDWWR�FKH�WDOL�UDI¿JXUD]LRQL��nelle predicazioni del passato, avevano

effettivamente questo obiettivo), ma il

fedele non si sgomenta davanti alle

verità della Rivelazione. Le parole

di Gesù nel vangelo anche se forti,

sono un invito a non perdere la festa

a non rimanere fuori quando dentro

si celebrano le nozze (vedi Matteo 25,1-13 oppure Luca 14,16-24); sono l’invito a non vivere in maniera

meschina, bensì a vivere in un modo

FKH� SHUPHWWD� GL� VHQWLUVL� YHUL� ¿JOL� GL�'LR��VLPLOL�DO�3DGUH��0DWWHR����������. Soprattutto il cristiano può vivere senza

ansia inutile questo momento perché il *LXGL]LR�¿QDOH�DYYHUUj�DO�PRPHQWR�GHO�ULWRUQR�JORULRVR�GL�&ULVWR�� 6ROWDQWR� LO�Padre ne conosce il giorno nel quale si capirà che la giustizia di Dio trionfa su tutte le ingiustizie commesse dalle sue creature e che il suo amore è più forte della morte. (cfr CCC 1040).

&L�EDVWLQR� DOOD�¿QH� OH� SDUROH� GL�*HV��stesso contenute nel vangelo di

Giovanni, il quale ci ricorda che: “Non sono venuto per condannare il mondo, PD�D�VDOYDUOR´��� � � DonArVi

Vita della Chiesa

10 vita nostra

I casi difficili del Matrimonio:indicazioni giuridico - pastorali

Il matrimonio nel progetto di Dio

«Il patto coniugale con cui l’uomo e la donna stabiliscono tra loro una comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniu-gi e alla procreazione ed educa-zione della prole, fra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento». Così defi-nisce il matrimonio il canone 1055 del Codice di Diritto Canonico. Dio che ha creato l’uomo per amore, lo ha anche chiamato all’amore, per cui la vocazione al matrimonio è nella natura stessa dell’uomo e della donna. Che l’uomo e la don-na siano creati l’uno per l’altra, lo afferma la Scrittura: «Non è bene che l’uomo sia solo; per questo l’uomo abbandonerà suo padre e si unirà a sua moglie, e i due sa-ranno una sola carne» (Gen 2, 24). La verità proclamata da Dio nel V.T. è ripresa più marcatamente nel N.T. All’inizio della sua vita pubblica Gesù partecipa con Maria e disce-poli a una festa nuziale a Cana. La sua presenza è una conferma della bontà del matrimonio e l’annuncio che Cristo è un segno efficace. In seguito tutta la sua predicazione manifesta senza equivoci il senso originale dell’unione dell’uomo e della donna quale Dio l’ha vo-luta all’origine. Il permesso dato da Mosè per ripudiare la propria moglie era una concessione mo-tivata dalla durezza del cuore, ma

non appartiene ai progetti di Dio: «Quelli che Dio ha congiunto, l’uo-mo non separi» (Mt 19, 6). L’in-dissolubilità e l’unità sono le pro-prietà essenziali del matrimonio sin dalla sua prima origine e di-ventano più vincolanti ed esigenti per la sacramentalità dell’istituto matrimoniale che Cristo ha rifon-dato sull’immagine della sua unio-ne sponsale con la Chiesa (Ef 5, 22). Con le proprietà essenziali stanno in intima relazione i beni del matrimonio: la procreazione e educazione della prole (bonum prolis); La mutua fedeltà (bonum fidei); l’indissolubilità del contratto matrimoniale (bonum sacramen-ti). Questi tre beni sono così essen-ziali che il loro rifiuto rende nullo il matrimonio. L’atto che costituisce il matrimonio è il consenso delle parti manifestato legittimamente da persone giuridicamente abili. Il consenso deve essere libero, cioè non subire violenza o grave costri-zione esterna. Deve essere un atto della volontà di ciascuno dei con-traenti e consiste nel darsi, e rice-versi reciprocamente - «io prendo te come mio sposo, io prendo te come mia sposa». Questa promes-sa che lega gli sposi tra loro trova il suo compimento nei fatto che i due diventano una carne sola.

La situazione attuale Il matrimonio quale intima comu-nità di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e struttura-ta con proprie leggi (Gaudium et

spes, n. 48), non sempre trova la piena realizzazione nelle coppie cristiane. «Eravamo abituati ai ma-trimoni duraturi dei nostri nonni, dei quali spesso celebro il 50° di matri-monio», mi diceva un vecchio par-roco, «ma non con altrettanta fre-quenza il 25° dei loro figli». Oggi il giovane è molto più fragile nei suoi sentimenti, più esposto allo spirito d’egoismo e edonismo, meno roc-cioso nelle sue convinzioni religiose. Ecco allora la spiegazione di tanti fallimenti di matrimoni, del deside-rio di riappropriarsi della libertà per-duta e della voglia di vivere senza assumersi responsabilità. Inoltre, si chiedono anche forme di ricono-scimento legale delle convivenze di fatto, quasi ad equipararle alla comunità familiare, e non man-cano tentativi di legittimazione di modelli di coppie dello stesso sesso. Qual è il comportamento della co-munità cristiana di fronte ai casi si-tuazioni irregolari dei suoi figli, qual è la posizione giuridico-pastorale di quei cristiani che si trovano in que-ste circostanze della vita?

Situazioni irregolari eriflessi pastorali

I - SeparatiPer separati s’intendono quei cri-stiani che hanno celebrato il matri-monio in Chiesa e che, per motivi d’incomprensione caratteriale o per gravi difficoltà, decidono di in-terrompere la convivenza coniuga-le rimanendo però fedeli al vincolo

Vita della Chiesa

11 vita nostra

matrimoniale che resta indissolubi-le. La Chiesa ammette la separazio-ne fisica degli sposi, perché conce-pisce questo distacco temporaneo come periodo di verifica e di rifles-sione al fine di ricomporre il vincolo matrimoniale. Pertanto chiede alla comunità cristiana di aiutare i co-niugi in difficoltà anche attraverso l’opera di consulenza e di sostegno svolta dai consultori d’ispirazione cristiana. La loro situazione di vita non li preclude dall’ammissione alla Confessione e all’Eucaristia, come dal fungere da padrino o madrina nei sacramenti del Battesimo e del-la Cresima. Infatti, la loro condizione di separati è ancora proclamazio-ne d’indissolubilità matrimoniale e li impegna ad essere sinceramente pronti al perdono e disponibili a ri-prendere la vita coniugale.

II - Divorziati non risposati «Divorziati non risposati sono coloro che dopo tre anni di separazione consensuale o giudiziale ricevono dallo Stato la “cessazione degli ef-fetti civili” (divorzio) del loro matri-monio celebrato in Chiesa, ma non la cancellazione del sacramento, che rimane per sempre».Occorre qui distinguere fra coloro che hanno subito il divorzio e colo-ro che lo hanno chiesto ed ottenu-to avendolo causato con un com-portamento morale scorretto.1. Nei confronti di coloro che han-no subito il divorzio, perché costret-ti da gravi motivi e non si lasciano coinvolgere da una nuova unio-

ne, la comunità cristiana esprime piena stima per il loro esempio di fedeltà e di coerenza. Circa l’am-missione ai sacramenti non esistono ostacoli. La costrizione a subire il di-vorzio significa aver ricevuto violen-za e umiliazione che rendono da parte della Chiesa più viva la testi-monianza del suo amore di madre.2. Nel caso di coloro che hanno chiesto e ottenuto il divorzio ma non si sono risposati, per essere am-messi ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia, costoro devono pentirsi sinceramente e riparare il male compiuto; in particolare de-vono far consapevole il confessore che pur avendo ottenuto il divorzio civile si considerano veramente le-gati a Dio dal vincolo matrimoniale e che sono impossibilitati per motivi moralmente validi a riprendere la convivenza coniugale (cfr. Pastora-le dei divorziati, n. 48). Solo a queste condizioni possono ricevere l’asso-luzione sacramentale e la comu-nione eucaristica. III - Divorziati Divorziati risposati sono coloro che passano ad una nuova unione, na-turalmente civile, dopo aver otte-nuto il divorzio dallo Stato. La loro condizione di vita è in contrasto col Vangelo che proclama l’indissolu-bilità del vincolo matrimoniale, pur tuttavia ciò non esclude il dovere di un sereno discernimento nel va-lutare le diverse situazioni, lascian-do alla misericordia di Dio il giudizio intimo delle coscienze. Essi sono e rimangono cristiani e membri del popolo di Dio e come tali non sono esclusi dalla Chiesa anche se non sono nella pienezza della stessa comunione ecclesiale. Pur tuttavia sono invitati ad ascoltare la Parola di Dio, per conservare la fede rice-vuta nel Battesimo, a perseverare nella preghiera, a partecipare alla S. Messa anche se non possono accostarsi alla S. Comunione ed a condurre un’esistenza morale ispi-rata alla testimonianza della carità. Purtroppo la loro non piena appar-tenenza alla Chiesa non permette di svolgere i servizi liturgici, come

quelli del lettore, di catechista, di ministro straordinario della Comu-nione, di padrino o madrina, né di partecipare ai Consigli Pastorali. Fe-dele al suo Signore la Chiesa non può ammettere i divorziati risposati alla Riconciliazione sacramentale, e alla Comunione eucaristica, in quanto sono in aperta contrad-dizione con l’indissolubile patto d’amore tra Gesù Cristo e la sua Chiesa significato dall’Eucaristia. La riflessione approfondita, accompa-gnata dalla preghiera personale e dalla vicinanza spirituale della comunità cristiana, aiuterà questi nostri fratelli a comprendere la loro posizione e ad implorare la miseri-cordia divina. Qualora la loro situa-zione non presenti una completa reversibilità, per l’età avanzata o per malattia, la Chiesa può ammet-terli all’assoluzione sacramentale e alla Comunione eucaristica se, sin-ceramente pentiti, s’impegnano ad interrompere la loro reciproca vita sessuale e a trasformare il loro vincolo in amicizia, stima e aiuto vi-cendevole. In questo caso pos-sono ricevere i sacramenti in una chiesa dove non siano conosciuti per evitare lo scandalo (cfr. Familia-ris consortio, n. 48).

IV - Sposati solo civilmente S’intendono sposati solo civilmente quei cristiani battezzati che pur non avendo alcun impedimento a ce-lebrare il matrimonio in Chiesa scel-gono volutamente il rito civile. La «Familiaris consortio» (n. 45) ricorda che per i cattolici l’unico matrimo-

Vita della Chiesa

12 vita nostra

nio valido che li costituisce marito e moglie davanti al Signore è quello sacramentale. Il Battesimo, infatti, impegna i cristia-ni a celebrare ed a vivere l’amore coniugale nel Signore. La comunità cristiana deve conoscere i motivi che hanno portato questi fratelli a scegliere il matrimonio civile e a rifiutare quello religioso, come ad esempio la perdita della fede, il ri-fiuto di una celebrazione sfarzosa e poco evangelica, la tendenza a vivere l’unione civile quasi come un esperimento. Contestualmente la comunità li aiuti a recuperare il significato e la necessità che la loro scelta di vita sia coerente con il Battesimo ricevuto, e nell’eventuali-tà di una richiesta di matrimonio re-ligioso, dovrà verificare che i giova-ni siano pentiti e disposti a ritornare in comunione con la Chiesa ripren-dendo la frequenza della pratica religiosa e che la loro richiesta di matrimonio sia intesa come scelta unica e indissolubile. Fino a quan-do i cattolici sposati civilmente ri-mangono in questa situazione di vita non possono essere «ammessi all’Assoluzione sacramentale, alla Comunione eucaristica e neanche alla Cresima, né è possibile affidare loro incarichi o servizi che richiedo-no una pienezza di testimonianza cristiana e d’appartenenza alla Chiesa».

VI - Conviventi Da diversi anni anche in Italia ten-dono ad aumentare le convivenze, o unioni libere, di persone che vivo-

no more uxorio, senza che loro vin-colo abbia un pubblico riconosci-mento né religioso né civile. Per i cristiani queste unioni sono in con-trasto con il senso profondo dell’a-more coniugale, non comportan-do il dono totale di sé all’altro e sottraendosi alle responsabilità proprie del vincolo matrimonia-le. Sono varie le motivazioni che possono spiegare la scelta della convivenza. Sociali, economiche, politiche, culturali, connesse con il rifiuto della società e delle sue regole, o con la contestazione e il rigetto del matrimonio come istituzione pubblica (vedi movi-mento del ’68), o con motivazioni di ordine psicologico. La comuni-tà cristiana deve aiutare queste persone a chiarire la loro posizio-ne, a superare le difficoltà incon-trate, a spianare la strada verso la regolarizzazione del loro stato. È evidente che sino a quando i conviventi permangono in questa situazione di vita non possono ri-cevere sacramenti, mancando di quella fondamentale conversione che e condizione necessaria per ottenere la Grazia del Signore (cfr. Pastorale dei divorziati risposati, n. 36). Per quanto riguarda i figli nati dalla convivenza si può procede-re alla celebrazione del Battesimo a condizione che ambedue i ge-nitori, o almeno uno di essi, si impe-gnino ad impartire loro un’educa-zione cristiana, In caso di dubbio o incertezza dei genitori, è bene valorizzare il ruolo dei padrini, scelti con attenzione e oculatez-za. Questa preoccupazione della Chiesa si giustifica con il fatto che i sacramenti dei figli ancora inca-paci di giudizio e di una decisio-ne autonomi sono da celebrarsi nella fede della Chiesa, fede che può vivere nei genitori nonostante la loro situazione irregolare. Oc-corre però far notare ai genitori l’esistenza di una contraddizione tra la richiesta dei battesimo per i figli e il rifiuto del sacramento del matrimonio per loro. E’ chiaro che senza il matrimonio religioso i con-viventi e gli sposati civilmente non

possono ricevere i sacramenti della Comunione e della Cresima, man-cando appunto la conversione ne-cessaria per ottenere la Grazia di Dio.

Conclusione Ho delineato alcuni aspetti di vita pastorale che maggiormente si presentano ai parroci e agli ope-ratori familiari. Le indicazioni sug-gerite permettono di affrontare i problemi con serenità e certezza morale, evitando di presentarci ai fedeli con posizioni difformi nella valutazione dei casi, ingeneran-do in essi confusione e disorienta-mento. Alcune soluzioni sono dure e non facili a recepirsi. Ma questo non consente di «svendere » i sa-cramenti, che rimangono sempre segni efficaci della Grazia per la salvezza dei cristiani. Quanto pre-sentato è un piccolo contributo e un vademecum che l’Ufficio Ma-trimoni offre ai Parroci e agli ope-ratori della pastorale familiare, per meglio districarsi in questa delicata materia.

13 vita nostra

Vita della Parrocchia

“Il cammino di integrazione comprende diritti e doveri, at-tenzione e cura verso i migranti perché abbiano una vita deco-rosa, ma anche attenzione da parte dei migranti verso i valori che offre la società in cui si inse-riscono”.Lo scrive Papa Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata delle Migrazioni che si celebrerà il prossimo 13 gennaio. Nel testo, il Papa osserva che “il viaggio migratorio spesso inizia con la paura, soprattutto quando per-secuzioni e violenze costringono alla fuga, con il trauma dell’ab-bandono dei familiari e dei beni che, in qualche misura, assicura-vano la sopravvivenza”. Egli auspica che in concreto “la sofferenza, l’enorme perdita e, a volte, un senso di alienazione di fronte al futuro incerto non di-struggano il sogno di ricostruire, con speranza e coraggio, l’esi-stenza in un Paese straniero”.“In verità – rileva – coloro che migrano nutrono la fiducia di trovare accoglienza, di ottene-re un aiuto solidale e di trovar-si a contatto con persone che, comprendendo il disagio e la tragedia dei propri simili, e an-che riconoscendo i valori e le ri-sorse di cui sono portatori, siano disposte a condividere umanità e risorse materiali con chi è biso-gnoso e svantaggiato”.“Occorre ribadire – afferma ci-tando la sua enciclica Caritas in veritate – che la solidarietà uni-versale è un dovere”. Migranti e rifugiati, “insieme alle difficol-tà possono sperimentare – as-

sicura Papa Ratzinger – anche relazioni nuove e ospitali, che li incoraggiano a contribuire al benessere dei Paesi di arrivo con le loro competenze professionali, il loro patrimonio socio-culturale e, spesso, anche con la loro testi-monianza di fede, che dona im-pulso alle comunità di antica tra-dizione cristiana”. Benedetto XVI rileva però anche che nei paesi d’arrivo, “mentre vi sono migran-ti che raggiungono una buona posizione e vivono dignitosa-mente, con giusta integrazione nell’ambiente d’accoglienza, ve ne sono molti che vivono in con-dizioni di marginalità e, talvolta, di sfruttamento e di privazione dei fondamentali diritti umani, oppure che adottano compor-tamenti dannosi per la società in cui vivono”.E ricorda che “la materna solle-citudine della Chiesa si esplica anche nel soccorso della pover-

tà e della sofferenza, che non di rado produce drammi e trage-die”. Qui si concretizzano inter-venti di soccorso per risolvere le numerose emergenze, con generosa dedizione di singoli e di gruppi, associazioni di volon-tariato e movimenti, organismi parrocchiali e diocesani in col-laborazione con tutte le perso-ne di buona volontà.In proposito, il Pontefice racco-manda che “la Chiesa e le va-rie realtà che ad essa si ispirano evitino nella loro azione a favo-re dei migranti di cadere nel ri-schio del mero assistenzialismo, per favorire – invece – l’auten-tica integrazione, in una socie-tà dove tutti siano membri at-tivi e responsabili ciascuno del benessere dell’altro, generosi nell’assicurare apporti originali, con pieno diritto di cittadinanza e partecipazione ai medesimi diritti e doveri”.

Gli immigrati possono contribuire

ai valori del Paese che li ospita

14 vita nostra

Vita in Oratorio

ore 15,00 conf essioni per le element ar i in chiesa parrocchiale. ore 20,30 preghiera e augur i in oratorio per catechisti e collaboratori.

ore 15,00 conf essioni per le medie in chiesa parrocchiale. ore 20,30 conf essioni per adolescent i e giovani a Mocasina.

ore 20,30 Celebrazione dell’A vvent o per genitori e bambini del IV e V anno dell’ICFR in chiesa parrocchiale.

ore 20,30 Celebrazione dell’A vvent o per genitori e bambini del I, II e III anno dell’ICFR in chiesa parrocchiale.

RIT IRO dei CA TECHISTI dalle ore 15,00 alle ore 18,00 presso l’abazia di Maguzzano.

N A TA L E in TRENTIN O Gita ai mercatini di Bressanone. Iscrizioni c/o don Vincenzo

CA M PO IN VERN A L E A D OL ESCEN TI presso Cogolo (Tn). Info don Vincenzo

“T rent a minut i X Gesù”. Adorazione eucaristica durante il Triduo dei Defunti. Per tutti i ragazzi alle ore 16,15 in chiesa parrocchiale.

FESTA di SA N GIOVA N N I BOSCO ore 16,00 Grande Tombolata nel bar dell’oratorio

FIA CCOL A TA per la PA CE. Ore 20,15 ritrovo in oratorio. In chiesa Veglia di preghiera animata dai canti del coro gospel “Amodonostro”

L’Oratorio di Bedizzole organizza il “Concorso Presepi Natale 2012”

La commissione della giuria

passerà a valutare le realizzazioni nei giorni 27 -28 e 29 dicembre .

La premiazione sarà il giorno dell’Epifania in chiesa dopo la Benedizione dei bambini (ore 15,00).

Quota di iscrizione: ! 5

Cedola di Iscrizione (da consegnare al don o al bar dell’oratorio)

Presepio di _________________________________________________ Abitante in via____________________________________, n¡ ________ tel_________________________________________________________

Compleanni in Oratorio

15 vita nostra

Vita in Oratorio

Cari ragazzi, con premuroso pensiero, avete vo-luto partecipare al Santo Padre la lieta notizia dei Sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia, che riceverete il 18 e il 25 novem-bre prossimo.Sua Santità, unendosi spiritualmen-te alla vostra gioia, vi esorta a con-fidare sempre nella misericordia del Signore e ad accogliere con pro-fonda riconoscenza Gesù, che ha voluto rimanere presente nell’Eu-carestia per essere fedele sostegno

18 e 25 novembreAbbiamo celebrato i Sacramentidell’Eucarestia e della Cresima

nel cammino della vita.Egli affida ciascuno alla protezione materna della Vergine Maria e, in pegno di copiose grazie divine di pace e di speranza, invia di cuore la Sua Benedizione, che volentieri estende ai familiari, al Parroco, ai Catechisti e a quanti partecipano alla Celebrazione liturgica. Anch’io vi saluto cordialmente, augurando ogni bene nel Signore.

Mons. Peter B. WellsAssessore Segreteria di Stato

16 vita nostra

Vita in Oratorio

L’iniziativa, rientra nel progetto “Progetto Cineforum” che è stato realizzato con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale - ASSESSORATO ALLA CULTURA con il Gruppo Giovani di Bedizzole e l ‘Oratorio Don Bosco.Il progetto cineforum prevede due rassegne cinematografiche:

- la prima rassegna dal 4 al 18 dicembreCinema (Di Vino) che avrà come filo conduttore il vino e la sua cultura.Dopo la proiezione - dibattito seguirà degustazioni di vini di cantine locali: Azienda Agricola Pasini e Azienda Agricola Le Gaine;

- la seconda rassegna avrà come filo conduttore“ Famiglia nel Cinema” .

Le rassegne sono state patrocinate economica-mente dall’Amministrazione Comunale.L’ingresso è libero e gratuito.Ad ogni appuntamento sarà presente il critico cinematografico Dott. Enrico Danesi.

Da qualche anno, nel nostro oratorio, è presente Radio ECZ Bedizzole (FM 94,0 MHz - inserita nel circuito provinciale di Radio ECZ..in blu).Nata con lo scopo di diffondere nel paese le messe della chiesa maggiore, si sono presto affiancati alcuni programmi condotti e gestiti da ragazzi (...e non solo…) grazie alla presenza di un vero e proprio studio radiofonico.È diventata, quindi, un’altra offerta per coloro che, appassionati di musica, news e intrattenimento, possono praticare questa attività tra le “mura” dell’oratorio bedizzolese.Anche quest’anno, con il mese di novembre, sono riprese le trasmissioni di due programmi: “L’almanacco di Tina e Gina” il martedì alle 20:00 e, a seguire, “El TG dei Roncaì”. Il primo tratta delle curiosità della

settimana legate al passato ed al presente, mentre il secondo è un vero è proprio radio giornale settimanale delle notizie di Bedizzole e dintorni, in rigoroso dialetto bresciano.Ci sono spazi per inserire nuove proposte relative a programmi di musica, news e quant’altro quindi se qualche ragazzo (...e non solo...) è disposto a far parte del gruppo come speaker, regista, tecnico o autore, sarà ben accolto. Ovviamente non è necessario essere esperti; servono idee, buona volontà, voglia di divertirsi e fare amicizia.Chiunque voglia collaborare o, semplicemente, chiedere

Siamo in onda! informazioni può farlo ai seguenti riferimenti:e-mail:[email protected]: Radioeczbedizzole

don Vincenzo

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Vita della Parrocchia

Capodannoin Oratorio per famiglie

Perchè non trascorrerela festa in attesadell’anno nuovo

tutti insieme?

Programma della serata:

Ore 18.30. S.Messadi ringraziamentoin parrocchiaCanto Te DeumOre 19.30: aperitivoa cui seguirà la cena nei saloni dell’oratorioAttesa della mezzanotte con intrattenimento, mu-sica, giochi per grandi e piccoli.

Quota di adesione Euro 30,00 a famiglia

(spiedo…)…per il dolce, spumante, ecc…ognuno condivide

portando qualcosa…ISCRIZIONI PRESSO LE MA-DRI, ENTRO IL 18 DICEMBREn.b. al momento dell’iscri-zione ci sarà la possibilità, per una migliore organiz-zazione, di segnare cosa si vuole portare gli spazi disponibili consentono un

max di 150 persone.VI ASPETTIAMO !!!

La famiglia una porta aperta sul mondoUn confronto costruttivo

Abbiamo iniziato la nostra esperienza nel Gruppo Famiglie della Parrocchia con entusiasmo, nel salone con i nostri figli per un momento di preghiera ... poi tutti al lavoro.Il cammino di quest’anno tratta tematiche veramente interessanti, attuali.Il primo incontro con il Dott. Gandolfini è stato

“tosto”. Il tema era “La Famiglia: una porta aperta sulla modernità”.Ci siamo divisi in gruppi per poterci confrontare, ognuno esprimendo il proprio pensiero.Posso dire veramente che è stimolante scambiare idee, esperienze con altre famiglie che come noi si trovano ad affrontare un

periodo veramente particolare. I problemi economici, morali che ci si presentano dinnanzi sono rilevanti.Ciò che sicuramente può fare la differenza è la nostra fede, i nostri valori, l’impegno profuso per educare i figli nel pieno rispetto della vita e quindi di se stessi e degli altri. Le nostre famiglie possono dare testimonianza viva di questo cammino quotidiano che, con l’aiuto del Signore, le rende Famiglie pronte ad affrontare la vita.

Parrocchia S. Stefano

CORSOin preparazioneal Matrimonio

Giovedì 10 Gennaio 2013 ore 20,30 PERCHÈ MI SPOSO IN CHIESA? ( Don Franco Dagani)

Giovedì 17 Gennaio 2013 ore 20,30 LA FAMIGLIA: PROGETTO DI DIO (Dott. La Fede)

Giovedì 24 Gennaio 2013 ore 20,30 “ FEDELTÀ, INDISSOLUBILITÀ, UNICITÀ: CARATTERI DEL MATRIMONIO CRISTIANO”(Don Sergio Passeri)

Giovedì 31 Gennaio 2013 ore 20,30“VIVERE IN COPPIA”(dott. Ronca Maurizio)

Giovedì 7 Febbraio 2013 ore 20,30 IL SACRAMENTO E IL RITO DEL MATRIMONIO(don Vincenzo Arici)

Giovedì 14 Febbraio 2013 ore 20,30 ASPETTI MORALI DEL MATRIMONIO(don Diego Facchetti)

Giovedì 21 Febbraio 2013 ore 20,30ASPETTI GIURIDICI DEL MATRIMONIO(don Marco Alba)

Giovedì 28 Febbraio 2013 ore 20,30 ESPERIENZE DI VITA MATRIMONIALE(alcune coppie)

Giovedì 7 Marzo 2013 ore 20,30 CELEBRAZIONE PENITENZIALE

Domenica 10 Marzo 2013 ore 10,00CELEBRAZIONE DELL’EUCARESTIA – PRANZO

Il Corso si tiene presso il Centro Parrocchiale di Bedizzole Via Rimembranze 2 tel. 030674112

Le iscrizioni si ricevono presso le Madri (tel. 030/674000)e presso il Parroco entro l’inizio del Corso o la sera d’inizio

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Vita della ParrocchiaD

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19 vita nostra

Vita della Parrocchia

Scuola Materna SACRA FAMIGLIA

Come ormai noto dall’anno scolastico 2011 presso la nostra scuola materna è attiva una sezione Primavera (bambini dai 2 ai 3 anni) e, dal prossimo, il servizio sarà esteso ai bambini che hanno un anno di età.

Consapevole che oggi la famiglia è in difficoltà sia per motivi economici, legati anche alla necessità di lavoro di entrambi i coniugi, che di ordine morale, mi sono impegnato per offrire una opportunità di supporto alle famiglie of-frendo un servizio che ritengo indispensabile.

I nuovi servizi, come del resto anche la scuola materna, sono di ottimo livello, con personale specifico per ogni esigenza, professionalmente e moralmente preparato e la proposta educativo - assistenziale aggiornata ai ca-noni della moderna didattica.

Sono stati approntati locali completamente rinnovati nelle strutture e negli arredi, con un ingresso separato dalla scuola materna.

L’orario di massima è compreso tra le 9 del mattino e le 16 dal lunedì al venerdì, potrà essere attivo anche il servizio pre-post orario di apertura della scuola dalle 7.30 e fino alle 17.30 qualora ci sia un numero sufficiente di iscrizioni, i bambini ammessi potranno usufruire della nostra mensa, rigorosamente interna, ovvero niente di precotto, con menù adatti per bambini di questa età, tutto è elaborato nella nostra attrezzatissima cucina.

Come si evince dal nome che porta, la nostra è una scuola di ispirazione cristiana, pur rispettosa di tutte le fedi e culture. Il momento socio-culturale che stiamo vivendo, credo, richiede un

forte impegno valoriale, infatti i principi che noi portiamo nella didattica puntano alla costruzione dell’uomo integrale cioè valori che sono sì di identità ma soprattutto di tolleranza, rispetto de-gli altri e di linee guida per una persona umana cri-stianamente impegnata, rap-portato ed adeguato all’età dei nostri alunni.

Particolare attenzione poniamo, non solo ai bam-bini, come ovvio, ma di accompagnamento anche dei genitori nel loro crescere come primi educatori dei pro-pri figli, organizziamo incontri formativi con psicologi, peda-gogisti, sacerdoti e educatori variamente impegnati.

La sintesi del Piano dell’Offerta Formativa che pro-poniamo si può reperire presso la scuola.

Le nostre rette sono in linea con le altre scuole, se non inferiori, pertanto nel valutare e nel scegliere il servizio asilo nido, tenete presente anche la nostra istituzione, saremo ben lieti di collaborare con voi nell’educazione dei vostri figli.

Pertanto, coloro fossero interessati, sono invitati all’OPEN DAY del 11 dicembre prossimo oppure Sabato 12 gennaio 2013, come da volantino sot-to prodotto e a presentare domanda dal 7 gennaio 2013 ritirando l’apposito modulo presso la sede di questa scuola materna, affrettandovi per non perdere la priorità nell’iscrizione.

Don Franco

Luisa e Elisa

ti aspettano per visitare la struttura: Martedì 11 Dicembre 2012 dalle 16.45 alle 18.45

oppure

Sabato 12 Gennaio 2013 dalle ore 10.00 alle 12.00

La tana dei cuccioli Via San Martino della Battaglia n° 2 Bedizzole (Bs) Per maggiori informazioni contattateci al numero 030/674025 oppure visitate il nostro sito internet:

www.latanadeicuccioli.webnode.it

Dalle Missioni

20 vita nostra

Il seminarista Nicholas, a fine Agosto ha concluso il suo pe-riodo di attività a Bedizzole ed è stato destinato a completare i suoi studi di specializzazione te-ologica alla Facoltà Teologica dell’ Italia Settentrionale di Mila-no, con residenza alla comuni-tà Missioni Consolata di Bevera, Castello Brianza (Lecco). Do-menica 5 novembre nella Casa Madre di Torino assieme a quat-tro altri seminaristi si è consacra-to al Signore con la professione perpetua come missionario del-la Consolata.P. Mario Teodori è appena rien-trato in sede dopo due mesi di visita alle missioni del Mozambi-co ove egli spese buona parte della sua vita missionaria africa-na. Nei prossimi mesi avrà oc-casione di condividere la sua esperienza.Quest’anno la nostra comuni-

I MISSIONARI DELLA CONSOLATA

tà si è arricchita di due nuovi membri, entrambi bresciani: P. Beppe Svanera, da Ome, con alle spalle un bel numero di anni di missione in Colombia, ultima-mente tra gli afro-americani di Cartagena e P. Giacomo Bac-canelli, di Berzo Demo, che ha trascorso molti anni in Tanzania. Le Dame missionarie hanno ri-preso la loro riunione mensile del terzo mercoledì che inizia con la celebrazione della S. Messa alle ore 15. Siamo loro molto ri-conoscenti per le loro attività di sostegno ai missionari attraverso la preghiera, l’amicizia e la soli-darietà valorizzando la loro cre-atività e generosità.Da ottobre sono iniziati anche gli incontri del mercoledì (dal-le 20,30 alle 22) sullo studio del Catechismo della Chiesa Cattolica, accogliendo l’invito di Papa Benedetto per l’Anno

della Fede. Un’iniziativa parti-colarmente seguita è l’incontro di preghiera per la famiglia del terzo sabato del mese. Un bel gruppo di famiglie si riunisce alle 19 per una cena condivisa se-guita da un intenso incontro di preghiera-adorazione alle 20,30. Vedere la partecipazione del numeroso e vivace gruppo di bambini alla parte finale dell’a-dorazione fa ben sperare per il futuro delle famiglie e della so-cietà.La comunità dei missionari del-la Consolata di Bedizzole, i Padri Pino Galeone, Giacomo Bacca-nelli, Mario Barbero, Giuseppe Garniga, Carlo Laguzzi, Guido Motter, Beppe Svanera e Mario Teodori augurano un Natale di Gioia e di Speranza a tutta la comunità parrocchiale di Bediz-zole.

P. Mario Barbero, IMC

Dalle Missioni

21 vita nostra

Carissimo Don Francoe Bedizzolesi tutti

“La fede cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia” Benedetto XVI.Comincio dicendo a tutti BUON ANNO della FEDE, mi toccano il cuore le parole del nostro Papa che dicono anche: non c’èaltra possibilità per possedere certezza sulla propia vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un Amore che si sperimenta sempre più grande perchè ha la sua origine in Dio, è il mio augurio per tutti voi e per tutti noi, che in questo anno possiamo realmente ravvivare la nostra Fede, per renderla sempre più solida e vera, certi di essere stati raggiunti da un amore piu’ grande che è quello di Dio!Mentre li comincia l’inverno, quaggiù esce il sole e comincia il caldo, finalmente! Nel mese di ottobre, mese Missionario, sono arrivati vari bimbi di pochi mesi, adesso abbiamo un bel gruppetto di bimbi di due, tre, quattro mesi, che sono in ottima sintonía tra loro, dormono tutti allo stesso tempo, piangono tutti insieme, vogliono il latte, sempre nello stesso tempo, quindi gia’ comunitari fin da piccoli, immaginate i coretti, di giorno e di notte… altro che Zecchino d’Oro. In questo tempo di attesa del S.Natale e inizio dell’Avvento, tanta gente, gruppi scolastici, imprese di lavoro, gruppi di giovani, amici in generale organizzano attività, donazioni, tutti vogliono la lista

Villael Salvador - Perù -

dei bimbi per Natale, con nome e età, è incredibile come in questa terra ci sia tanta solidarietà e tanta voglia di donare e aiutare gli altri in tanti modi, per noi è una continua sorpresa perchè anche chi davvero non potrebbe, da quello che ha!La Divina Provvidenza continua a sorprenderci, pregate perchè in questo tempo tanti giovani peruani chiedono aiuto alla Comunità e il nostro desiderio e di tanti, sarebbe poter aprire una casa per i giovani con problema di droga, alcool, etc proprio qui, perchè per il momento tutti i peruani entrati sono stati mandati nelle nostre case di Argentina e Brasile; i nostri missionari, suore e adolescenti stanno pregando da mesi ormai ogni sabato sera le 1000 Ave Maria per questa intenzione e la scorsa settimana un Vescovo amico della

Comunità ci ha chiamato per dirci che un amico vorrebbe donarci un terreno, pregate con noi perchè questo possa essere un bel frutto nell’anno della Fede dopo quasi otto anni della nostra presenza qui. Ringraziamo tanto anche voi, specialmente il gruppo Missionario per la donazione ricevuta per la nostra Missione, per tutto quello che vivete, sacrificate e donate anche per noi!!!Che il bambino Gesù , figlio di Dio che si è fatto come noi, uno di noi, e vive, cammina con noi possa farnascere e ardere in voi tutti la luce della Fede che ci faccia dire “ho combattuto la buona battaglia, ho conservato la Fede!”BUON NATALE A TUTTI!Un abbraccio dal Perù

Sr. Marica

Dalle Missioni

22 vita nostra

Carissimi Compaesani,Ringraziamo insieme il nostro Buon Dio per l’anno che sta per termi-nare; un anno che certamente per molti di noi è stato segnato da sofferenze e tribolazioni ma, anche vissuto con tanta Fede, Speranza e pace nel Signore.Per me è stato un altro anno vis-suto in Venezuela tra gli indigeni Warao, percorrendo con canoa o con barche a motore i lunghi e grandi fiumi che compongono il Delta del fiume Orinoco.Sulle sponde di questi fiumi sor-gono numerose, piccole e gran-di comunità indigene, le cui case sono palafitte, comunicanti tra loro con ponticelli di legno. Dalla città di Tucupita, capoluogo del Delta Amacuro, siamo distanti 5 – 6 ore di barca a motore e l’O-ceano Atlantico si trova a circa mezz’ora circa di barca a mo-tore dalla nostra missione; cosi si gode della sua brezza che rende il clima più soave e allontana i moscerini.Gli indigeni Warao sono “Gen-te dell’acqua”; anch’io poco a poco sono diventata una mis-sionaria dell’acqua, mi fa meno paura attraversare questi grandi fiumi ed il mio salvavita personale già da parecchio tempo è attac-cato ad un chiodo.Svolgo la mia attività missionaria con le famiglie indigene con cor-si specializzati per le donne. Con queste attività posso essere vici-na alle mamme, accompagnan-dole nella crescita dei loro figli, sostenendole nei momenti difficili e piangendo con loro quando un loro piccolo va a raggiungere in cielo gli altri fratellini che sono morti prima di lui. Sono numerosi gli angioletti indigeni Warao nel cielo! La mortalità infantile, infatti, nel Delta Amacuro è molto alta; una delle cause è la contamina-zione dell’acqua del fiume che

genera soprattutto nei bambini dissenteria e parassitosi.Con la mia comunità missionaria partecipiamo alla Pastorale indi-gena promovendo la formazione e il sostegno della gente locale, perché sia protagonista della sua storia e viva la sua esperienza di Dio a partire della sua realtà. La vita missionaria qui non è mol-to facile e anche costosa; il muo-versi sempre in barca e in barca a motore richiede essere sempre accompagnate da un buon mo-torista Warao e dalla sicurezza di un buon motore (una rottura del motore durante il viaggio signifi-ca trascorrere ore e ore prima di essere soccorse da altre barche). Quando mi soffermo sopra la real-tà in cui mi trovo, ringrazio Dio per il cammino missionario che desi-dero che ancora percorra con i fratelli Warao; in questo cammino mi sento accompagnata da tanti amici e collaboratori della missio-ne. Voglio ringraziare gli amici di Molinetto che l’anno scorso, or-ganizzando una biciclettata co-munitaria, hanno aiutato nell’ac-quisto di un nuovo motore fuori

bordo per l’imbarcazione della missione; ringrazio pure le Dame Missionarie della Consolata per la loro offerta e materiale di cucito che ancora mi è utile, cosi pure gli amici del gruppo missionario della Parrocchia per il loro soste-gno economico e di animazione missionaria. Voglio ricordare e rin-graziare anche il Comune di Be-dizzole che ha voluto accompa-gnare l’attività missionaria della sua bedizzolese con una sua of-ferta. E come non ricordare tante amiche e amici che sempre mi aiutano con la loro offerta silen-ziosa…Chiedo al Signore per me e per ciascuno di voi, il dono di tanta Fede, di tanta Speranza e di tanto Amore, e vi assicuro che il Signore sempre mi ascolta!!! Auguro a tutti un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo. Tanti Saluti per tutti, tutti.Desde los caños del Delta. Con Cariño.

Sr. Luigina Goffi

Un Saluto dal Venezuela

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23 vita nostra

FINGUÈ: la nuova missione in Mozambico

Avrei mai pensato di viaggia-re tanto in Mozambico, dopo 3 anni di assenza: nelle regioni del Niassa, Nampula, Tete, Maputo, 4 regioni vastissime dove i mis-sionari della Consolata lavorano da tanto tempo. Mi sembrava un sogno!Volevo rivedere tutto, anche se in fretta. Missioni, parrocchie, persone, conventi, lago, scuole, asili infantili, ambulatori, chiese, comunità ecc. Volevo ricorda-re i tempi passati e rivivere le amicizie di Walter, lavoratore, di Padre Jacinto Antonio Omar, di Massangulo e padre Guerrino Prandelli, passati all’altra vita. Fantastica è stata l’esperien-za a Fingué, a 285 kilometri da qui, cittadina sul fiume Zambesi, dove padre Franco Gioda mi ha portato a vedere l’inizio del-la missione dei Santi Martiri d’U-ganda. Fingué che nella lingua locale vuol dire schiarita (dissi-pata nella nebbia mattutina) è adagiata in un’amplissima conca e circondata da belle colline. I missionari della Conso-

lata hanno accettato di aprire una missione in questo territorio della diocesi di Tete da 40 anni abbandonato, per riprendere per così dire il lavoro lasciato dai primi nostri missionari venuti nella zona di Zumbo nel 1926 e poi trasferiti a nord nella Regione del Niassa. Ci ricevono a braccia aperte i nove studenti missionari novizi con il loro Padre Maestro.

Accampati missionariamente in tre capanne, ma intenti a fare di tutto.Passiamo una notte tutta afri-cana, uno accanto all’altro su semplici stuoie, ci addormentia-mo sotto il cielo marcato dalla costellazione della Croce del Sud. Di mattino presto partiamo con Padre Fredrick, tre clerici e un diacono di nome Cesar per il paese Ncanha a 180 kilometri da Finguè, su una strada tutta sali e scendi.Qui esisteva una fiorente mis-sione abbandonata da 21anni a causa della guerriglia. Ma la missione viva era lì ad aspettarci con i suoi animatori e catechi-sti, felici di rivedere tre missionari, clerici e diacono. Presentazione di tutti, poi canti e una lettera di benvenuto. Bravissimi questi laici che hanno saputo portare avanti tante comunità cristiane, orfane dei missionari, con co-raggio, dedizione, amore e de-terminazione.

Padre Mario Teodori

Dalle Missioni

24 vita nostra

IL GRUPPO CARITASNella parrocchia di Bedizzole continua ad operare il gruppo Caritas. Il primo e terzo sabato di ogni mese dalle 14.30 alle 16.30, al servizio di di-stribuzione di viveri e vestiario, rivolto a tutti i cittadini del paese che ne avesse-ro bisogno, operano più di una decina di volontari del gruppo. Ogni due settimane arrivano in media una quarantina di persone indigenti a ritirare pacchi di cibo in scatola, vestiti, scarpe e giocattoli per i bambini, pre-senti sempre in gran numero.Per la raccolta dei viveri e del vestiario sono installati degli scatoloni all’entrata della chiesa parrocchiale sul lato de-stro e nelle chiese delle varie contra-de della parrocchia; inoltre è sempre

possibile effettuare la consegna diret-tamente al centro caritas nelle date sopra dette. Dato il periodo invernale in questo mo-mento si richiedono soprattutto indu-menti adatti alla stagione in corso.Dal 05.11.2011, sempre ogni primo e terzo sabato del mese dalle ore 14.00 alle ore 16.00, è attivo il punto di ascol-to per cui potete trovarmi nell’ufficio di fronte a quello della distribuzione, pron-to ad ascoltare i problemi, a proporre ricerche e tentare possibili soluzioni, ad orientare verso i servizi eventualmente presenti sul territorio. Dall’inizio sino ad oggi si sono presen-tate in tutto 21 persone, alcune anche più volte, con una media di due o tre per volta. Per la stragrande maggioran-za si tratta di cittadini stranieri con re-golare permesso di soggiorno, maroc-chini, rumeni, ucraini, ghanesi, nigeriani, senegalesi, uno dallo Sri Lanka, pochi gli italiani. Vorrei sottolineare che inve-ce siamo lì ad accogliere tutti. Da parte mia gestisco un semplice dia-rio degli arrivi prendendo nota delle richieste dopo un attento ascolto; in genere si tratta di ricerca di lavoro, di un qualsiasi lavoro, operaio generico, pulizie, cameriere, badante, manovale. Quindi dopo aver registrato la scheda di ognuno con i dati necessari a scrive-re un curriculum, aiuto per quello che posso a cercare per via telematica, os-

sia su internet le eventuali offerte di la-voro nella zona, a proporre loro numeri telefonici per gli opportuni contatti, ad inviare direttamente la candidatura o il curriculum in mancanza di contatto telefonico. Altre volte si tratta di cerca-re l’offerta di alloggi in affitto più con-veniente per le situazioni critiche che si presentano, o di indirizzare verso forme di assistenza gestite dai servizi sociali lo-cali, ove ricorrano le previste condizioni di reddito ISEE, informando anche su eventuali bandi di concorso del Comu-ne o di altri enti locali.Per il futuro è auspicabile un collega-mento con il Centro di ascolto “PORTA APERTA” di Brescia per condividere in-formazioni e linee comuni di intervento nel dare risposta ai bisogni delle perso-ne che si rivolgono per chiedere aiuto anche se siamo consci delle maggiori difficoltà in un momento di recessione e crisi economica. Per il momento non posso dimostrare risultati tangibili, ciò nonostante l’impe-gno continua nei limiti sopra indicati. Penso comunque che il tempo dedica-to ad ascoltare chi è in difficoltà, essen-do solidali e cercando di fare qualco-sa di utile al prossimo, anche poco, non sia mai tempo trascorso invano. Circa ogni mese ci riuniamo, guidati dal Parroco, per pregare, relazionare, programmare e ricevere forza, corag-gio e illuminazione.

dal 16 al 23 maggio 2013

In occasione dell’Anno della Fede la Parrocchia S. Stefano di Bedizzole organizza

Pellegrinaggio - viaggio nei luoghi di Gesù (Nazareth - Cafarnao -Monte Tabor - delle Beatitudini - Betlemme - Gerusalemme -incontro con il Patriarca Mons. Fuad Twal e in Giordania con il monte Nebo da cui Mosè vide la terra promessa e la città rosa di Petra).

QUOTA di adesione euro 1.300,00

Iscrizioni entro il 10 MARZO 2013presso le Madri Canossianecon anticipo di Euro 200,00

Riunione dei Partecipanti:venerdì 12 aprile in Oratorio

La quota comprende:Trasporto in pullman G.T. da Bedizzole all’aeroporto e ritornoViaggio in aereo da Bergamo/Verona/Milano MalpensaTasse aeroportuali attualmente in vigore soggette a riconferma 20 giorni prima della partenzaIntero circuito in loco con pullman GTGuida specializzata in Terra Santa per itinerari culturali e spirituali, più guida locale in GiordaniaTrattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno alla prima colazione dell’ultimo giornoIngressi indicati nel programmaSistemazione in camere doppie in hotel della categoria a scelta (4 stelle in Terra Santa e 3 sup. stelle in Giorda-nia)Assicurazione medica e bagaglioTasse di frontiera circa 33 EuroNon comprende:Bevande, ingressi supplementari, mance, extra personaliTutto quanto non indicato nel comprendeSupplementi:camera singola Euro 285,00 - 1 notte a Petra Euro 30,00Assicurazione contro le spese di annullamento viaggio Euro 30Programma dettagliato: vedi volantino in distribuzionePer informazioni: don Roberto

TERRA SANTA& GIORDANIA

Rino Palestri

Cultura nella Comunità

25 vita nostra

Il Bedizzolese Emidio ZanaMonsignore e Canonicodella Cattedrale

di Carlo Bresciani

Cittadini che hanno lasciato un se-gno indelebile per cultura e parti-colari - importanti incarichi, nella vita di tutti i giorni, Bedizzole ne an-novera parecchi.Uno di questi è Monsignor Emidio Zana, che dopo vari spostamenti in parrocchie della zona, è salito sul piedistallo di delegato vescovile, quindi canonico del capitolo della cattedrale.Le note non troppe antiche che ac-compagnano la carriera ecclesia-stica di questo grande bedizzolese, narrano che Emidio Zana è nato il 6 settembre 1913 nella frazione di Campagnola al numero civico 605, una delle contrade sparse un po’ dovunque sul vasto territorio comu-nale bedizzolese. Dai dati anagrafi-ci fornitici gentilmente dagli addet-ti dal nostro ufficio comunale, risulta che Emidio Zana aveva anche un secondo nome: Cesare. Il padre si chiamava Cipriano, e si era unito in matrimonio con Agata Bignotti: testimoni l’impiegato comunale (si può dire storico) che passò la sua vita negli uffici del comune, per poi lasciare il posto al figlio Gianfran-co. Questo esemplare impiegato si chiamava Alcide Morandi, mentre l’altro testimone di nozze è stato Antonio Menotti.Da giovane, Emidio Cesare Zana, ha manifestato con forza la vo-cazione di diventare sacerdote. Venne quindi ospitato nel semina-rio diocesano, dove presto si fece notare per grande volontà negli studi e nella preghiera, nonché per una spiccata intelligenza creativa.

Compiuti brillantemente gli studi del Liceo e della Teologia, venne consacrato diacono, ma per la prematura età dovette attendere qualche tempo per ricevere l’ordi-nazione sacerdotale. Nel frattem-po i superiori gli avevano affidato l’insegnamento ai frequentanti del seminario di Botticino, dove rima-se per 8 anni benvoluto da tutti e proprio a Botticino, nella Chiesa Parrocchiale, venne ordinato Sa-cerdote. Poi, nel 1943 si trasferì a Calcinatello dove è stato Parroco per un decennio, impegnandosi con grande entusiasmo, sia nella re-alizzazione dell’Oratorio che cercò sempre di migliorare per dare ospi-talità anche di carattere ricreativo, ai giovani dell’allora prettamente agricola frazione del comune di Calcinato, uscita da una guerra che aveva toccato da vicino an-che la zona: bombardamenti a tappeto nella confinante fraziona-te dello stesso comune, cioè Ponte S. Marco, dopo questo periodo è tornato al Seminario, dove ha agito quale vice rettore degli studenti di teologia, nonché applicandosi per i suoi studi che preferiva. Nel 1958 è stato chiamato ad insegnare la Sa-cra Liturgia, dove si è distinto anche

per parecchie pubblicazioni: tra queste un lavoro sul Sacramentario Benedettino dell’XI secolo.L’opera è stata pubblicata in sup-plemento ai Commentari dell’Ate-neo di Brescia e venne inserita nel “Premio Bonardi 1971” quindi esa-minata ed inclusa nei “Monumen-ta Brixiae Hostorica Fontes”. Nel 1960 fu nominato cappellano del-la Casa Generalizia delle Ancelle della Carità, e ogni anno ha avuto l’incarico della compilazione del Calendario Liturgico Diocesano.Amministrò la Cresima in aiuto al Vescovo, quindi diventò vicepre-sidente e presidente della Com-missione Diocesana per la liturgia. Lasciò questa terra con grandi rim-pianti per coloro che avevano avu-to modo di conoscerlo e lavorare al suo fianco, il 29 agosto 1971.Venne sepolto nella Cappella dei Canonici nel cimitero di Brescia. A Bedizzole per qualche tempo ven-ne ricordato più volte in manifesta-zioni ecclesiastiche, quindi per anni è venuto a calarsi il silenzio su que-sto emerito, grande cittadino, che viene ora osannato meritatamente nella vicinanza del suo complean-no di un secolo dalla nascita, che è il prossimo 2013.

Mons. Zana celebra i funerali di Mons. Bontacchio

Vita della Comunità

26 vita nostra

Natale in Casadi Soggiorno

11 dicembre I bambini della scuola Materna Sacra Famiglia fanno gli auguri agli ospiti

13 dicembreS. Lucia:per ospiti e parentimusica e regali

14 dicembreGli alunni della ScuolaMaddalena di Canossavisitano la Casa di Soggiorno

23 dicembreore 15,30 S. Messa di Natale (è sospesa al mattino)Auguri della Corale S. StefanoRinfresco per ospiti e parenti

Volontariatoin Parrocchia

Vive di volontariato la Parroc-chia!Guai se non ci fossero i volon-tari, se non ci fossero decine di persone che hanno a cuore la liturgia, la carità, la catechesi, la manutenzione ordinaria dei tanti ambienti della comunità.Penso ai ministri straordinari dell’Eucarestia, ai laici che visi-tano gli ammalati, ai cantori, ai lettori, a quanti raccolgono le offerte. Penso pure ai catechisti, ai genitori che seguono i bam-bini dell’ICFR, a quelli che ani-mano i Centri di ascolto.Penso al Gruppo Caritas: quan-te persone distribuiscono ogni sabato gli indumenti, i pacchi viveri, seguono famiglie biso-gnose, indicano ditte per even-tuali posti di lavoro ... E che dire del Gruppo Missio-nario? Oltre ad una formazione personale, si tengono in contat-to con i vari missionari bedizzo-

lesi, animano le varie giornate missionarie, il mese di ottobre, organizzano il Mercatino, le ban-carelle del libro, l’asta delle torte per raccogliere fondi ... Ci sono poi tanti volontari che curano la chiesa, tengono ordi-nato l’Oratorio, rendono acco-gliente il bar ... Quanti volontari generosi, di-sponibili, nascosti .... eppure il loro numero è insufficiente. Sono sempre gli stessi, non pretendo-no il grazie, hanno tanta pazien-za, amano la parrocchia. Con-siderano la loro casa le varie strutture, fanno tutto per amore di Dio, continuano il loro servizio indipendentemente dal prete che oggi c’è e domani è trasfe-rito, vedono nelle persone dei fratelli, conservano sempre una carica!Ecco questo è il Volontariato in parrocchia, non ha divise, non porta distintivi, si riconosce solo dall’amore che ha dentro e dal-la fede che manifesta .... Dalle pagine del Giornale Par-rocchiale lanciamo un grosso in-vito: abbiamo bisogno di tutti!!!!

don Franco

Martedì 13 Novembre, presso la Sala Consigliare del Comune di Bedizzole, sono state consegnate le targhe al merito per oltre quarant’anni di servizio con senso del dovere nell’Ente Comunale a Maria Caldera, Ermanno Casella, Emma Gozzoli, Flaminia Venturelli.

Vita della Comunità

27 vita nostra

Lunedì 26 Novembre, presso la Sala della Biblioteca Comunale di via De Gasperi a Bedizzole, si è tenuto il primo incontro con la popolazio-ne, le Associazioni e le Autorità lo-cali per la costituzione del progetto “Proloco bedizzolese”. Il progetto “Proloco bedizzolese” è una realtà nuova anche per gli stessi bedizzolesi che nascerà e cre-scerà poco alla volta, in un clima di cooperazione tra le storiche asso-ciazioni presenti sul territorio. Nella serata di Lunedì sono stati analizzati i vari statuti già esistenti di altre real-tà circostanti. Tra i principali obbiet-tivi della “Proloco bedizzolese” ci sarà sicuramente la promozione e lo sviluppo delle attività turistiche, in particolare per quel che concerne i prodotti tipici dell’enogastrono-mia e dell’artigianato locale, le tra-dizioni popolari, senza dimenticare

la tutela e la salvaguardia dei patri-moni storico-artistici, architettonici, culturali e ambientali del paese. A Bedizzole, sono oltre venti le Asso-ciazioni che operano da tempo: la Proloco non si sovrapporrà mai ad esse ma lavorerà in sinergia trasfor-mando ogni manifestazione cultu-rale in una vetrina unica. In Italia, le Proloco hanno una storia antica. Nate sul finire del 1800, sono vere e proprie associazioni di volontariato turistico che traggono forza dai chi vi opera gratuitamente per il bene comune di un paese. L’UNPLI, Unio-ne Nazionale delle Proloco d’Italia, conta fino ad oggi 6.100 Proloco iscritte. Unico punto di riferimento nazionale per questa categorie, l’UNPLI si occupa della costruzio-ne di una rete di relazioni con tutti i principali interlocutori di tipo isti-tuzionale, imprenditoriale e con le

LA PROLOCO BEDIZZOLESEdi Giovanni De Marco

più importanti realtà dell’associa-zionismo e del volontariato italia-no. Valorizzazione del territorio, pro-mozione turistica, snellimento delle pratiche burocratiche: sono questi i nuovi obbiettivi sui quali si riflette-rà insieme nei prossimi incontri nel 2013 dove verranno studiate nuove tipologie d’azione per coinvolgere più volontari in questa nuovo pro-getto.

Non è facile vivere un Natale sereno in tempi difficili come questi, dove milioni di italiani sono costretti a fare tagli sulle spese. Natale è un momento di condivisione e di gioia da vivere con gli affetti più cari, ma anche con chi tutto l’anno rende vivo con il suo impegno l’anima del proprio paese.Gli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive di Bedizzole, in collaborazione con la Polisportiva bedizzolese ed il G.R.O.B., Gruppo operatori bedizzolesi, annunciano per l’intera comunità “Aspettando Natale”: Domenica 9 Dicembre, dalle ore 8.00 alle ore 18.00 nella vie del centro storico, un allestimento di bancarelle di antiquariato e modernariato, con uno speciale mercato hobbisti, farà rivivere l’atmosfera natalizia fatta di festa, luci, colori e sapori di ogni tipo, frutto delle lavorazioni e delle tradizioni

locali. Per l’occasione una pista di pattinaggio verrà allestita in piazzale Europa, mentre i negozi associati GROB rimarranno aperti per condividere con i propri cittadini l’evento. Mercoleì 12 Dicembre, invece, ritrovo in piazza Vittorio Emanuele II per “Aspettando Santa Lucia”: in collaborazione con il Gruppo San Rocco, i più piccoli potranno assistere all’arrivo di Santa Lucia con l’asinello alle ore 20.00. Poi, tutti insieme, si recheranno nella frazione di San Rocco per lo scambio di dolci e regali. Condivisione e cooperazione sono le parole d’ordine per il natale bedizzolese, tra i commercianti, le associazioni locali e l’amministrazione comunale che, come di consueto, allestirà in piazza Vittorio Emanuele II° l’abete natalizio, adornato da numerosi luci per allietare i cittadini in queste festività 2012.

IL COMMERCIANTE AMICO

GROB: iniziative Natale 2012di Giovanni De Marco

Il Giornale della Parrocchia vive grazie alla generosità e al sostegno dei suoi lettori.È apprezzato e atteso da molti.Anche per il 2013 l’abbona-mento è di Euro 25.Va versato all’incaricatapossibilmente entro gennaio.

La Redazione

Vita della Comunità

28 vita nostra

La PALLAVOLOA Bedizzole esiste da molti anni la pallavolo, ma mai come ora la società si é rivolta solo al mon-do giovanile. Dopo aver ricevuto il riconoscimento di movimento giovanile a livello nazionale il Diret-tore Sportivo MARCO FORNARI, ha voluto a tutti costi che la società fosse dedicata al mondo giovanile come punto di riferimento e come sviluppo tecnico.Il nostro Direttore sportivo, coadi-uvato da Zanelli Eloise, Torosani Lidio e Perini Ferruccio ha creato una re-

altà diversa rispetto alla provincia e sta dando alle atlete del comune di Bedizzole una grande opportunità di crescita tecnica ed umana.Il team del Bedizzole Volley vuole pri-mariamente che le ragazze faccia-no parte di una grande FAMIGLIA che lavori per il bene di tutti e per la crescita umana dei valori principali dello sport come la SPORTIVITÀ e La LEALTÀ.Detto ciò tale movimento é reso possibile da tutti i nostri sponsor fra cui troviamo in prima linea la BIOS ASFALTI s.r.l. azienda di Bediz-zole capitanata dal sig. Ider che ha scelto di appoggiare in pieno il nostro progetto pallavolistico. Un

ringraziamento va anche ai dirigen-ti, quasi tutti genitori, che con pas-sione e tanta grinta ci permettono di lavorare al meglio in palestra.La società quest’anno si vede im-pegnata nei campionati di: SERIE C, Prima Divisione, Under 18 ( due squadre), Under 16 (tre squadre), Under 14 ( tre squadre), Under 13 (due squadre), Under 12 (2 squa-dre), più un nutrito gruppo di mini-volley per un movimento totale di circa 120 atlete e 50 dirigenti.Le iscrizioni ai vari corsi sono sempre aperte, trovate tutte le informazioni sul nostro sitohttp://www.bedizzolevolley.it/.Grazie a tutti e buona pallavolo.....

La chiesetta di Drugolo da qual-che mese a questa parte è tornata a vivere. Si tratta della quattrocen-tesca chiesa dei Morti della Selva, così chiamata perché collocata dapprima nei pressi di un lazza-retto e, successivamente, di un ci-mitero per gli appestati: una bella cappella votiva situata a nord di

Drugolo, nella campagna che co-steggia la strada che da Bedizzole porta a Padenghe, ma in territorio di Lonato. Nel corso dei secoli è sta-ta oltraggiata e depredata di tutto il suo contenuto, compreso l’altare in pietra, ed è rimasta pressoché abbandonata per oltre trent’anni, ma finalmente oggi nella chiesa dei Morti della Selva si officiano celebrazioni liturgiche. Da quattro mesi a questa parte è infatti dive-nuta la sede del nuovo Santo Mo-nastero Ortodosso di Lonato, inti-tolato ai Santi Arcangeli Michele e Gabriele e alla Madre di Dio.Il tutto è avvenuto con il benepla-cito e l’approvazione dell’attuale proprietario della chiesetta e di tutta l’area circostante, il barone Lando Lanni della Quara, che ha concesso la cappella alla chiesa

ortodossa in comodato d’uso gra-tuito: «La cessione - ha spiegato il barone della Quara - è avvenuta a seguito di un progetto che mi è stato presentato dalla delegazio-ne milanese della chiesa ortodos-sa, grazie all’intermediazione di un conoscente». Il progetto sottoposto al barone della Quara riguardava la riqualificazione della cappella e la creazione in loco di un piccolo monastero che, una volta realiz-zato, potrà ospitare otto monaci ortodossi. Al barone l’idea è pia-ciuta, tanto da consentire l’avvio immediato dei lavori: è bastato solo qualche mese perché la chie-setta, da rudere tornasse luogo di fede viva. Per completare il proget-to manca solo la predisposizione delle stanze prefabbricate in legno da riservare ai monaci.

La chiesettadi Drugolodiventa monastero

Sport a Bedizzole

Vita della Comunità

29 vita nostra

Gli eventi della nostra Parrocchia

Battesimi di novembre

Battesimi di dicembre

A Roma per il Piamarta

50° di Matrimonio coniugi Berardi

Festa del Ringraziamentoa Pontenove

Classe 1932

40° di Matrimonio coniugi Bottarelli Classe 1940

Lunedi 17 Dicembre NOVENA DEL S. NATALEore 20,30 liturgia Penitenziale Comunitaria

Martedi 18 Dicembre ore 15,00 Confessioni per i ragazzi delle Elemetari

ore 20,30 Preghiera e auguri per i Catechisti e

collaboratori dell’Oratorio

Mercoledì 19 Dicembreore 15,00 Confessioni per i ragazzi delle Medie

ore 20,30 Liturgia Penitenziale per Adolescenti e

Giovani a Mocasina

(Ritrovo e partenza c/o Oratorio ore 20,15)

Giovedi 20 Dicembreore 15,00 Natale dell’Anziano al Centro Sociale

ore 20,30 Celebrazione in parrocchia per genitori e

ragazzi del IV-V anno ICFR

Venerdi 21 Dicembre ore 18,00 Celebrazione del Natale dei Bambini della

Scuola Materna “S. Famiglia” in Parrocchia

ore 20,30 Celebrazione in parrocchia per genitori e

ragazzi del I-II-III anno ICFR

Sabato 22 Dicembreore 18,30 Natale dello Sportivo

ore 20,30 Concerto della Corale "S. Stefano" in Parrocchia

Domenica 23 Dicembreore 11,00 Presepio vivente in Oratorio

e momento di auguri per tutti

ore 16,30 S. Messa - al termine scambio auguri in Santuario

Lunedi 24 Dicembre VIGILIA DEL S. NATALEore 9-12 e 15-19 Confessioni in Parrocchia

RUH�������8I¿FLR�GHOOH�/HWWXUHore 24,00 Messa nella notte - Auguri in Piazza

Martedi 25 Dicembre NATALE DEL SIGNORES. Messe con orario Festivo

ore 11,15 S. Messa Solenne

ore 16,00 Vespro e Messa Solenne in Santuario

ore 17,00 Messa a Pontenove - Monteroseo -

Cogozzo e Macesina

ore 18,00 Messa a Cantrina

ore 18,00 Vespro e Messa in Parrocchia

Mercoledi 26 DicembreS. STEFANO PATRONO DELLA PARROCCHIASS. Messe con orario Festivo

(sospesa la Messa delle ore 11,15)

ore 18,30 Solenne Concelebrazione presieduta

dal Nunzio Apostolico a Parigi

Mons. Luigi Ventura con la presentazione dei

Comunicandi e Cresimandi alla Comunità

Aperitivo in Piazza offerto dagli Alpini

Sabato 29 Dicembre S. TOMMASO BECKETore 18,30 Festa Patronale a S. Tommaso

aperitivo per tutti

Sabato 29 DicembreRitiro di Natale per Catechisti a Maguzzano

Domenica 30 Dicembre FESTA DELLA S. FAMIGLIA - Orario Festivo

Lunedi 31 Dicembre S. SILVESTROore 18,30 S. Messa - Canto del "Te Deum"

Festa dell'ultimo dell'anno in Oratorio

per tutte le Famiglie

G E N N A I O 2013

Martedi 1 Gennaio 2013SOLENNITA’ DI MARIA MADRE DI DIOGIORNATA MONDIALE DELLA PACES. Messe con orario festivo (sospesa Messa ore 11,15)

ore 16,00 Vespro e Messa Solenne in Santuario

ore 18,30 Messa solenne di Inizio Anno

Canto del “Veni Creator”

Giovedi 3 Gennaio Inizio campo invernale Adolescenti a Trento

Giovedi 3 Gennaio 1° Giovedi del mese Preghiera per le Vocazioni

Venerdi 4 Gennaio 1° Venerdi del mese Comunione agli ammalati

ore 17,00 adorazione in Parrocchia

Domenica 6 Gennaio EPIFANIA DEL SIGNORE EGIORNATA MONDIALE DELL'INFANZIA MISSIONARIAS. Messe con orario festivo

ore 15,00 Benedizione dei bambini e arrivo dei Magi

Premiazione del Concorso Presepi

ore 16,00 Vespro e Messa Solenne in Santuario

ore 18,30 Messa solenne con la Corale S. Stefano

ore 20,45 Concerto in Santuario del coro Amodonostro

Lunedi 7 Gennaioore 20,30 riprende la Lectio Divina in Oratorio

Giovedi 10 Gennaio ore 20,30 Inizio del Corso in preparazione al

Matrimonio presso il Centro Parrocchiale

RUH�������6��0HVVD��VSRVL�GHIXQWL��H��¿JOL�LQ�FLHOR� in Santuario

Domenica 13 Gennaio 2013BATTESIMO DEL SIGNORE - GIORNATA DEL MIGRANTEore 17,00 Incontro gruppo Giovani Coppie in Oratorio

Mercoledì 16 Gennaioore 20,45 Canta e cammina - Formazione sul canto

liturgico in Santuario

Giovedi 17 Gennaio S. ANTONIO ABATEBenedizione delle Stalle

ore 19,00 Messa a Pontenove per gli Agricoltori e Cena

Venerdi 18 Gennaio Inizia la Settimana di

PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI

Domenica 20 Gennaio 2013Celebrazione degli Anniversari di Matrimonioore 10,00 S. Messa e Aperitivo in Oratorio

ore 17,00 Gruppo Famiglie in Oratorio

ore 18,30 Solenne apertura del Triduo dei Defunti

Lunedi 21 - Martedi 22 - Mercoledì 23 Triduo dei defuntiore 8,30 S. Messa

ore 15,30 Adorazione per gli adulti

ore 16,15 "Trenta minuti per Gesù"- Adorazione per i ragazzi

del Catechismo

ore 20,30 S. Messa

Domenica 27 Gennaio FESTA DI S. GIOVANNI BOSCOore 10,00 S. Messa

ore 16,15 Tombolata in Oratorio

Giovedi 31 Gennaio ore 20,15 Marcia della Pace e Preghiera in Chiesa Parrocchiale

Calendario delle principali iniziative della Parrocchia

La generosità Anagrafe Parrocchiale

31 vita nostra

TAGLIANIRINALDO

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Piazza V. Emanuele II, 13BEDIZZOLE (BS)

Tel. 030 674456

Antica TrattoriaLoc. Bettoletto

“Al Mulino”specialità di pesce

Grazie per ogni gesto

di generosità

Offerte dal 23 ottobre al 3 dicembre 2012

Offerte settimanaliCandele Funerali BattesimiStampa Cattolica

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2.978,19940,40720,00370,0071,00

Offerte Pro Oratorio

1° domenica di novembre1° domenica di dicembreN.N.Gruppo VolontariN.N.Visita FamiglieN.N.N.N.C.O.S.P.N.N.CLASSE 1932CLASSE 1940GRUPPO SAN ROCCOGIORNATA RINGRAZIAMENTOCOMUNIONE E CRESIMACOMBATTENTI50° DI MATRIMONIOFESTA MACESINAGIORNATA MISSIONARIA MONDIALE (consegnata Ufficio Missionario)GIORNATA DEL SEMINARIO(consegnata in curia)Giornata del Pane

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907,11772,53100,00800,00100,0020,00

100,00300,0050,00

300,0070,0030,00

100,00100,00

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Este Pietro Dariodi Stefano e Russo Giulia

Gottardello Marcodi Mario e Lauro Elena

Filippini Saradi Luca e Zanetti Laura

Merletti Sofiadi Gianpietro e Vaccari Carla

Bertoletti Maria di Christian e Toller Francesca

Degli Antoni Nicoledi Daniele e Paola Arici

Botta Leonardo di Marco e Teresa Perna

6RQR�WRUQDWL�DOOD�&DVD�GHO�3DGUH

Zana Giuseppina di anni 88Padovan Egidio di anni 89

Spini Luigina di anni 81Panighetti Mario di anni 65Bettini Caterina di anni 89Pasini Giuseppe di anni 91

Biemmi Angiolina di anni 58Taglietti Alba di anni 84

Beschi Giuseppe di anni 83Bresciani Giuseppe di anni 70

Moreni Clara di anni 89

6L�VRQR�VSRVDWL�QHO�6LJQRUHPiraino Alberto e Delai Luisa

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