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Istruzioni per l uso e l installazione Mall-SanoClean Mall GmbH, Hüfinger Straße 39 - 45, 78166 Donaueschingen, Tel: +49 771 8005-0, Fax: +49 771 8005-100, www.mall.info Versione Luglio 2007. Restano riservate eventuali modifiche tecniche. Si declina ogni responsabilità per eventuali errori di stampa. 1 Istruzioni per l uso e l installazione degli impianti Mall-SanoClean SanoClean "S": Omologazione DIBt 1 : Z-55.3-138 Classe C SanoClean "M": Omologazione DIBt: Z-55.3-119 Classe N SanoClean "L": Omologazione DIBt: Z-55.3-117 Classe D 1 Deutsches Institut für Bautechnik Istituto Tedesco per la Tecnica Edilizia

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Istruzioni per l’uso e l’installazione

degli impianti Mall-SanoClean

SanoClean "S": Omologazione DIBt1: Z-55.3-138 Classe CSanoClean "M": Omologazione DIBt: Z-55.3-119 Classe NSanoClean "L": Omologazione DIBt: Z-55.3-117 Classe D

1 Deutsches Institut für Bautechnik – Istituto Tedesco per la Tecnica Edilizia

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Indice

1. Descrizione del procedimento SanoClean Pag. 3 - 5

2. Istruzioni per l’uso ed il montaggio degli impianti SanoClean Pag. 6 - 23

3. Istruzioni per la manutenzione degli impianti SanoClean Pag. 24 - 36

4. Sicurezza ed igiene nella manutenzione degli impianti SanoClean Pag. 37 - 43

Relazione annuale Allegato 1

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1. Descrizione del procedimento SanoClean

Generale Gli impianti concepiti sulla base della tecnologia SanoClean sono impianti di depurazione compatti di nuovissima generazione funzionanti secondo i principi dettati dal procedimento SBR (Sequencing Batch Reactor). Il termine Sequencing Batch ci indica come l’impianto non venga attraversato liberamente dal flusso naturale delle acque reflue ma come, al contrario, quantità definite di queste ultime vengano convogliate, di volta in volta, dal serbatoio tampone integrato all’interno dello stesso impianto, al reattore SBR per essere successivamente trattate nel corso di diversi cicli di depurazione (il funzionamento dell’impianto di depurazione compatto si basa sul sistema del ristagno)Con l’utilizzo della tecnologia SanoClean la Mall GmbH è riuscita nell’intento di evitare l’utilizzo di parti rotanti e parti elettriche all’interno delle acque reflue. Il trasporto di acque reflue e fanghi avviene per mezzo di impianti di sollevamento ad aria compressa esenti da usura (Pompe Mammouth).

Controllo ed azionamenti elettrici L’aria compressa viene prodotta da un compressore che provvede anche alla fornitura dell’aria necessaria ai processi di degradazione biologica. Il compressore è collocato assieme ad un dispositivo di controllo intelligente a microprocessore all’interno di un apposito armadio elettrico isolato acusticamente.

L’armadio elettrico è conforme a tutte le norme Tedesche ed Europee vigenti in materia e viene fornito pronto al collegamento.

Composizione dell’impiantoIl funzionamento dell’impianto si basa su: Una fase di depurazione meccanica con effetto tampone Un reattore SBR deputato alla depurazione biologica

Fase di depurazione meccanicaLa fase di depurazione meccanica assolve ai seguenti compiti : Le acque reflue cariche di materiali grossolani accedono all’impianto per caduta libera. In questa

prima fase i materiali grossolani vengono separati dalle acque reflue tramite separazione meccanica (separazione per gravità).

Durante questa prima fase di depurazione meccanica l’impianto provvede, inoltre, allo stoccaggio dei fanghi in eccesso provenienti dal processo biologico.

Parte di tale sistema primario viene, inoltre, utilizzata come area tampone.

L’area tampone è deputata alla raccolta delle acque reflue convogliate all’interno dell’impianto nel corso di un ciclo SBR. Le dimensioni dell’area tampone possono essere dedotte mediante una semplice misurazione del serbatoio che tenga debitamente in considerazione l’abituale ripartizione del flusso delle acque reflue all’interno della giornata comprensiva di eventuali afflussi di breve durata di grandi quantità di acque reflue.

Al fine di evitare in caso di sovraccarico idraulico un eventuale ristagno delle acque all’interno del tubo di adduzione il sistema è stato dotato di uno sfioratore di emergenza collocato fra la fase primaria (depurazione meccanica, serbatoio fanghi ed area tampone) e la fase secondaria (reattore SBR).

Reattore SBRLa particolarità della tecnologia SBR è costituita dal fatto che depurazione biologica e sedimentazione secondaria hanno luogo, dopo la fase di trattamento meccanico cui vengono sottoposte le acque reflue, all’interno di un singolo spazio. I processi hanno luogo consecutivamente in cicli ricorrenti e regolari (vantaggio fondamentale). La durata di un ciclo ammonta sulla base delle impostazioni dei comandi effettuate in fabbrica a 6 ore per un totale di 4 cicli al giorno. La rilevazione dei livelli consentirà la modifica della durata del ciclo.

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Funktionsdarstellung der SanoClean Technologie

Descrizione del ciclo della tecnologia SanoClean All’inizio del ciclo la pompa Mammouth provvede a convogliare verso la fase di depurazione biologica prelevandola dall’area tampone una quantità di acque reflue definita ed opportunamente rilevata (calcolata in caso di afflusso costante di acque reflue in una quantità pari ad ¼ della quantità giornaliera complessiva). Il convogliamento predefinito e monitorato delle acque reflue dai volumi contenuti all’interno dell’area tampone è in grado di ridurre sensibilmente eventuali sovraccarichi idraulici a carico dell’impianto che si potrebbero verificare. La raccolta delle acque reflue all’interno dell’area tampone consente, inoltre, di compensare eventuali picchi di concentrazione. Il convogliamento delle acque reflue verso il reattore può richiedere in caso di afflusso costante delle acque ed a seconda delle dimensioni dell’impianto fino a 30 minuti. Il convogliamento termina, una volta trascorso il tempo impostato, al raggiungimento del livello massimo di acqua consentito all’interno del reattore o sulla base di comandi impartiti dall’unità di controllo in funzione del livello dell’ acqua.

Segue, quindi, la fase di depurazione biologica durante la quale l’aerazione forzata a bolle fini provoca il periodico rimescolamento del contenuto del serbatoio composto da fanghi attivi ed acque reflue e fornisce ai microrganismi l’ossigeno necessario ai processi di depurazione. Oltre alla degradazione del carbonio il procedimento SanoClean permette, inoltre, di conseguire ulteriori obiettivi di depurazione (nitrificazione edenitrificazione). A tale scopo si ha, durante il funzionamento dell’impianto, un’alternanza fra fasi anossiche e fasi aerobiche. L’intero tempo di reazione è a sua volta suddiviso in intervalli di aerazione e non-aerazione.

Alle fasi di nitrificazione e denitrificazione (tipo M ed L) segue una fase di decantazione durante la quale il contenuto misto del serbatoio viene separato in una frazione fangosa ed una frazione liquida chiarificata. In seguito alla fase di decantazione l’acqua depurata viene, quindi, evacuata dal bioreattore e convogliata verso un corpo idrico ricettore o un bacino di infiltrazione. La fase di evacuazione dell’acqua depurata ha termine al raggiungimento di un livello minimo di acqua all’interno del reattore o su comando dell’unità di controllo.I così detti fanghi in eccesso risultanti dall’attività di separazione esercitata dai microrganismi vengono pompati e stoccati all’interno del serbatoio fanghi collocato a monte e, quindi, all’interno di una parte del sistema di trattamento primario. Il ciclo riprende, quindi, dall’inizio con il convogliamento delle acque reflue verso la fase di depurazione biologica. In caso di prevista assenza prolungata (> una settimana) l’impianto potrà essere impostato mediante l’opportuno inserimento di dati all’interno dell’unità di controllo in modalità “vacanze”. In tale modalità si ha semplicemente un’aerazione di emergenza dei componenti biologici.

La durata pre-impostata delle singole fasi può essere adattata in loco, alle diverse condizioni di utilizzo individualmente o mediante l’unità di controllo. Il controllo di tutti i processi ha luogo per mezzo di un dispositivo di controllo a microprocessore e di un rilevatore di livello. Il compressore d’aria e le valvole di controllo delle pompe Mammouth impiegate vengono collegate per mezzo delle uscite del dispositivo di controllo

Illustrazione del funzionamento della tecnologia SanoClean

Fase di aerazione Fase di decantazione

Sezione longitudinale Sezione longitudinale

Vista dall’alto Vista dall’alto

1. Tubo di adduzione KG DN 150

2. Dispositivo di aerazione

3. Pompa di alimentazione

4. Pompa di estrazione dei fanghi in eccesso

5. Pompa di estrazione delle acque chiarificate

6. Tubo di scarico KG DN 150

7. Serbatoio di campionamento

8. Pre-depurazione meccanica

9. Serbatoio fanghi

10. Reattore SBR

11. Sfioratore di emergenza con setto di divisone

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Indicazioni sui materiali estranei

Materiali liquidi o solidi che non devono pervenire all’interno dell’impianto di depurazione

Cosa provocano questi materiali? Come devono essere smaltiti questi materiali? *

Prodotti fitosanitari Pregiudicano il processo di depurazione delle acque reflue e sono nocivi

Centri di raccolta del comune/della città o della circoscrizione di appartenenza

Solventi per la pulizia dei pennelli Pregiudicano il processo di depurazione delle acque reflue e sono nocivi

Centri di raccolta del comune/della città o della circoscrizione di appartenenza

Detergenti, ad eccezione di quelli privi di cloro (ecocompatibili)

Pregiudicano il processo di depurazione delle acque reflue, sono nocivi, corrodono tubature e guarnizioni

Centri di raccolta del comune/della città o della circoscrizione di appartenenza

Lamette per rasoi Rischio di lesioni per gli operatori attivi in canalizzazioni e stazioni di depurazione

Bidone della spazzatura

Preparati per la pulizia delle tubature

Corrodono tubature e guarnizioni, pregiudicano il processo di depurazione delle acque reflue e sono nocivi

Centri di raccolta del comune/della città o della circoscrizione di appartenenza

Pesticidi Pregiudicano il processo di depurazione delle acque reflue e sono nocivi

Centri di raccolta del comune/della città o della circoscrizione di appartenenza

Proteggi-slip Provocano intasamenti; le pellicole plastiche non decomponibili inquinano le acque

Bidone della spazzatura

Oli alimentari Provocano incrostazioni ed intasamenti delle tubature

Centri di raccolta del comune/della città o della circoscrizione di appartenenza

Resti di cibi Provocano intasamenti, attirano i ratti Bidone della spazzatura

Colle per carte da parati Provocano intasamenti Centri di raccolta del comune/della città o della circoscrizione di appartenenza

Tessili (per esempio calze di nylon, stracci, fazzolettini di carta, etc.)

Intasano le condutture. Possono provocare l’arresto di un impianto di pompaggio

Bidone della spazzatura

Diluenti Contaminano le acque reflue Centri di raccolta del comune/della città o della circoscrizione di appartenenza

Sabbia per uccelli, lettiere per gatti Provocano incrostazioni ed intasamenti delle tubature

Bidone della spazzatura

Deodoranti per WC Pregiudicano il processo di depurazione delle acque reflue e sono nocivi

Non utilizzare

Pannolini Intasano le tubature Bidone della spazzaturaLatte di cemento Provoca depositi „cementati“ Contattare una ditta

specializzata

In caso di dubbio vi preghiamo di contattare il consulente in materia di rifiuti ed ambiente del comune/città/circoscrizione di appartenenza e di informarvi sulle corrette modalità di smaltimento.

L’impianto di depurazione compatto dovrà, di regola, essere alimentato esclusivamente con materiali corrispondenti nelle loro caratteristiche alle acque reflue domestiche.Biocidi, sostanze caratterizzate da effetti tossici e sostanze biologicamente non compatibili o non degradabili non dovranno pervenire all’interno dell’impianto in quanto le stesse sono in grado di compromettere il processo di depurazione biologica delle acque reflue, giungere nell’ambiente attraverso lo scarico dell’impianto compatto di depurazione e provocare, di conseguenza, ulteriori danni.

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2. Istruzioni per il montaggio e l’uso degli impianti SanoClean

GeneraleL’impianto SanoClean è stato concepito per un montaggio semplice e sicuro. Il rispetto delle istruzioni riportate di seguito garantirà il corretto funzionamento dell’impianto.

Preparazione al montaggio Prima di procedere all’installazione sarà necessario verificare attentamente la completezza dei materiali forniti.

Armadio di comando per installazione esterna comprensivo di unità di controllo, compressore d’aria e gruppo valvole o in alternativa armadio di comando per installazione a parete

Compressore d’aria, scarsamente rumoroso ed a bassa manutenzione (compressore a membrana o compressore rotante a palette)

Unità tecnica pre-assemblata in due parti destinata ai bacini consistente in: Parte 1 Modulo tampone

Gruppo di pompaggio di alimentazione costituito da un eiettore ad aria compressa dotato di alimentazione di aria indipendente ed accessori appositamente concepiti per la sua integrazione all’interno del bacino di chiarificazione preliminare

Parte 2 Gruppo di pompaggio dei fanghi in eccesso costituito da un eiettore ad aria compressa dotato di alimentazione di aria indipendente ed accessori appositamente concepiti per il sistema

Gruppo di pompaggio per l’estrazione delle acque chiarificate costituito da un eiettore ad aria compressa dotato di dispositivo di controllo indipendente per funzionamento automatico con cicli di lavoro preimpostati, interfaccia utente a menu collocata sullo sportello dell’armadio di comando e di tutte le funzioni necessarie al corretto e sicuro funzionamento della tecnologia SanoClean (controllo visivo ed acustico dell’impianto, spia luminosa di allarme e contatore ore di servizio)

Alimentazione aria ed accessori appositamente concepiti per il sistema Aeratore con disco a membrana (membrana in EPDM, microforata) adattato

alle dimensioni ed alla forma della struttura Montato come unità per integrazione all’interno del bacino SBR

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Requisiti per il montaggio

Impianti dotati di nuovo serbatoio Mall Nota preliminare:L’elemento di base dei serbatoi monolitici Mall è costituito da un componente prefabbricato in cemento armato prodotto nel rispetto di tutte le vigenti normative in materia e realizzato in un pezzo unico con “tecnica inversa” (gettando, cioè, dapprima fondo e pareti del serbatoio e rovesciando, quindi, la struttura). Questa metodologia di produzione rende possibile la realizzazione di un serbatoio privo di giunture, completamente armato in acciaio e privo di giunti di costruzione in un’area particolarmente critica come quella della base delle pareti. Il diametro di questo serbatoio di forma rotonda varia fra gli 800 ed i 3000 mm.In alternativa sarà possibile la realizzazione di strutture composte da pozzetti singoli .

L’eventuale consegna di sistemi completi già pre-montati (comprensivi di prolunghe per pozzetti, etc.) dipenderà dall’altezza di trasporto e dal peso di montaggio a seconda dei dispositivi di sollevamento disponibili. Le tecniche cui si potrà ricorrere per il montaggio delle diverse parti del serbatoio sono essenzialmente due:

1. Collegamento a vite con profili in gomma elastomerizzata o con l’utilizzo di guarnizioni a manicotto (“tecnica a secco“)

2. Messa in opera con malta di cemento con l’utilizzo di appropriati materiali per il riempimento delle fughe (“tecnica ad umido“)

Trincea di fondazioneLo scavo della trincea di fondazione dovrà essere eseguito tenendo debitamente conto delle dimensioni dell’elemento costruttivo nel rispetto della norma DIN 4124 (spazio di lavoro laterale: min. 50 cm, pendenza della scarpata dello scavo, etc.) e dei necessari condotti di ingresso e di scarico. In caso di realizzazione di così detti sistemi multi-serbatoio (cfr. DIN 1989) sarà necessario osservare, analogamente a quanto prescritto dalla norma DIN 4124 (> 50cm), una distanza minima fra un serbatoio e l’altro.

Il fondo della trincea di fondazione dovrà essere messo a livello utilizzando una livella e realizzato con uno strato di ghiaia compattata di spessore compreso fra 10 e 20 cm (grana massima 16 mm). Si dovranno assolutamente evitare carichi puntuali e diffusi. In caso di terreno di fondazione problematico si potrà rendere necessaria un’ eventuale sostituzione dello stesso o una gettata di calcestruzzo magro. Per ciò che riguarda il grado di compattamento la densità Proctor dovrà essere approssimativamente Dpr = 1,0!Nel fissare la quota altimetrica del fondo della trincea di fondazione sarà necessario tenere in considerazione l’altezza dello stramazzo per il collegamento alla rete fognaria (cfr. DIN 1986-100, DIN 1989-1 e DIN EN 12056 – piani di ristagno etc.). Il fondo della trincea di fondazione dovrà essere assolutamente libero da acque di falda ! (rischio idraulico!). L’orlo della trincea dovrà essere protetto conformemente alle normative vigenti in materia.

Accesso al cantiere, operazioni di scarico Requisito fondamentale per il trasporto del sistema in cantiere per mezzo di un autocarro dotato di gru di carico sarà che la via di accesso allo stesso cantiere sia pavimentata e priva di ostacoli e rischi. In caso di dubbio la decisione riguardo all’effettiva transitabilità della via di accesso al cantiere spetterà al guidatore dell’autocarro. L’autocarro con gru di carico una volta sul cantiere dovrà essere opportunamente puntellato. A tale scopo si raccomanda al committente si approntare sul luogo tavoloni e travi di legno. A seconda delle condizioni meteo si potrà richiedere al committente di approntare sul cantiere opportuni sistemi di illuminazione o di eduzione delle acque. La possibile ampiezza di sbraccio della gru dovrà essere discussa prima del montaggio direttamente con il fornitore o dedotta dalle tabelle di carico della gru (Distanza del supporto dell’autocarro dall’orlo della trincea: ca. 1 m).

Lo scarico del sistema dall’autocarro e la collocazione dello stesso all’interno della trincea di fondazione saranno, salvo diversi accordi, a carico e rischio del committente o di suoi mandatari. Eventuali spese di rimorchio dovute a condizioni di accesso al cantiere peggiori di quelle prospettate e non chiaramente apparenti ed eventuali costi derivanti da ritardi nelle operazioni sul cantiere attribuibili al committente andranno a carico dello stesso committente. All’atto della posa del serbatoio di cemento armato sarà necessario prestare attenzione a che per gli ancoraggi a vite annegati nella gettata vengano utilizzate cinghie di trasporto adeguate ed autorizzate. Le filettature dovranno essere serrate completamente.L’imbracatura utilizzata per lo scarico e lo spostamento del sistema dovrà essere di sufficiente portata. Il peso dei componenti più pesanti sarà indicato all’interno della conferma d’ordine.

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L’angolo fra imbracatura di trasporto e piano orizzontale non dovrà mai essere superiore ai 60. Nessuna persona dovrà transitare sotto eventuali carichi sospesi (cfr. anche UVV).

Montaggio 1. Collegamento a vite (tecnica a secco)

La messa in opera a secco richiede essenzialmente l’utilizzo di tecniche di giuntura di provata efficacia che prevedono un’attenta armonizzazione della conformazione geometrica dei diversi componenti; i materiali necessari per il collegamento a vite e le necessarie guarnizioni sono incluse nella fornitura. Il montaggio prevede l’utilizzo di procedure sviluppate internamente e procedure normalizzate (per esempio la norma DIN 4034, Parte 1 – senza collegamento a vite). Di regola la collaborazione di un aiutante messo a disposizione dal committente sarà sufficiente a garantire il rapido ed agevole montaggio del sistema.

2. Stabilizzazione con malta di cemento (tecnica ad umido) Scanalature e giunti a bicchiere dei componenti prefabbricati Mall destinati ad essere stabilizzati a cemento sul cantiere rispondono a tutti i più recenti standard in materia, ed in particolare alla norma DIN 4034, Parte 2.La fornitura di materiali e personale necessario alla stabilizzazione dei componenti a cemento sarà a carico del committente; eventuali tempi di attesa relativi alla nostra autogrù saranno oggetto di un’offerta separata o fatturati separatamente.In particolare in caso di impianti di depurazione sarà necessario osservare particolari requisiti per ciò che riguarda la qualità e la preparazione della malta; requisito minimo MG III (malta cementizia).Eventuali danni a carico di componenti prefabbricati riconducibili a carichi puntuali o diffusi dovuti ad una inadeguata preparazione della malta utilizzata saranno a carico del committente. Gli strati di malta dovranno essere applicati per tutta la larghezza delle pareti ed applicati e stesi a raso internamente ed esternamente prestando molta attenzione dopo la collocazione del serbatoio.

Allacciamento delle tubatureGeneralmente si dovrà prestare attenzione all’allacciamento flessibile delle necessarie tubature già nella fase di progettazione. I sistemi a pozzo Mall dispongono in dotazione standard di sistemi di tenuta opportunamente omologati ed approvati (guarnizioni a labbri multipli o guarnizioni catena a maglie per la chiusura degli spazi anulari). Entità e qualità degli allacciamenti dovranno essere concordate in ogni caso in fase di conferimento dell’incarico. Su richiesta del committente si eseguiranno forature o carotaggi che dovranno poi essere rivestiti con malta da parte del committente stesso.

Verifica dell’impermeabilitàI serbatoi monolitici utilizzati per l’accumulo delle acque piovane in conformità con la norma DIN 1989 (Impianti per l’utilizzo delle acque piovane) non richiedono l’esecuzione di ulteriori verifiche dell’impermeabilità in loco mentre impianti di altro tipo o composti da più parti dovranno essere sottoposti dopo l’installazione ed il montaggio del serbatoio e prima (1) del rinterro della trincea ad opportune verifiche dell’impermeabilità. Eventuali legittimi reclami ci dovranno essere comunicati senza indugio.

RinterroGrazie all’eccellente stabilità del sistema il rinterro potrà essere effettuato di regola tranquillamente con il materiale di scavo. Si dovranno in ogni caso osservare attentamente la risposta all’assestamento e/o il volume di traffico delle superfici circostanti. Le sollecitazioni sul serbatoio da parte di compattatori e costipatori (di notevole peso) non dovranno essere superiori a quelle prescritte dalla classe di carico garantita. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla zona nella quale sono posate le tubature allacciate all’impianto (opportuno rivestimento delle stesse).

Adeguamento di serbatoi già in uso I serbatoi degli impianti di depurazione compatti sui quali si intende integrare la tecnologia SanoClean devono essere a tenuta stagna, stabili e durevoli. I raccordi fra serbatoio dei fanghi in eccesso ed area tampone dovranno essere di norma posati in immersione affinché i livelli di acqua si possano compensare durante le operazioni di pompaggio. Tali raccordi in immersione dovranno presentare un’apertura di passaggio compresa fra 175 cm² e 350 cm². Il bordo superiore di tale apertura dovrà trovarsi almeno 300 mm al di sotto della superficie dell’acqua in quanto il bordo inferiore della stessa non potrà essere collocato più in basso della metà della profondità complessiva delle acque.

Sfioratore di emergenza

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Nel raccordare area tampone ed impianto SBR sarà necessario effettuare tutti i necessari collegamenti, eccezion fatta per uno sfioratore di emergenza, al di sopra del livello massimo dell’acqua.

Eventuali fori o fessure presenti su pareti divisorie o pareti esterne dovranno essere chiusi a tenuta con intonaco di cemento o muratura. Un eventuale utilizzo di bitume per l’impermeabilizzazione dell’impianto è vivamente sconsigliato data la nocività dello stesso per l’ambiente biologico. L’impianto dovrà essere reso completamente stagno nella sua interezza contro l’eventuale penetrazione di acqua e la fuoriuscita di acque reflue attraverso le pareti e contro eventuali incontrollati passaggi di queste ultime attraverso le pareti divisorie. L’efficacia delle operazioni di impermeabilizzazione eseguite dovrà essere verificata e documentata in conformità con quanto previsto dalla norma DIN 4261.

Lo scarico dovrà essere realizzato alternativamente come curva aperta verso l’alto o come raccordo a T aperto verso l’alto e chiuso verso il basso. Lo scarico dovrà essere collocato in maniera tale che il sifone possa penetrare all’interno del raccordo aperto verso l’alto e che l’intera struttura sia perfettamente visibile dal chiusino della trincea.

Prima di procedere al montaggio dell’impianto vi preghiamo di posare dal luogo di installazione dell’armadio di comando alla trincea un tubo vuoto di posa in plastica conforme alle norme da DN 150 DN 200 (a seconda delle dimensioni dell’impianto) dotato di cavo di trazione interno. I tubi appropriati potranno essere agevolmente reperiti in qualsiasi negozio specializzato.

Qualora il vostro impianto sia distribuito su più singole trincee si dovrà procedere alla posa di un tubo vuoto aggiuntivo conforme alla norma DN 100 a coprire il tratto più breve fra l’ultimo ed il primo serbatoio.

Montaggio delle unità tecniche all’interno del bacinoLe unità tecniche sono state concepite in maniera tale che ogni bacino richiederà l’installazione di un solo elemento costruttivo.

All’interno del bacino di chiarificazione primaria sarà installato per mezzo di opportuni organi di sospensione un sifone di alimentazione .

All’interno del bacino SBR verranno, invece, installati come singola unità l’impianto di aerazione, il sifone di scarico ed il sifone dei fanghi .

In caso di impianti a serbatoio unico le unità saranno fissate al di sopra della parete divisoria con le fascette di montaggio poste di fronte alle stesse. L’unità “bacino di chiarificazione primaria” sarà collegato all’unità “bacino SBR”. I tubi collocati sopra la parete divisoria saranno protetti da eventuali spinte di galleggiamento fissandoli per mezzo di apposite fascette click.

In caso di impianti contenenti più serbatoi le unità tecniche dovranno, invece, essere installate individualmente all’interno dei serbatoi in maniera da garantire il durevole fissaggio delle stesse. Si dovrà prestare particolare attenzione all’altezza di installazione .

I condotti d’aria contraddistinti da diverse colorazioni dovranno esser collegati al ripartitore. I condotti saranno portati attraverso il tubo vuoto dall’impianto all’armadio di comando dove saranno, quindi, opportunamente collegati secondo la loro marcatura cromatica.

Sarà imperativo verificare che prima o durante le operazioni di montaggio acqua o sporco non penetrino all’interno dell’impianto di aerazione o dell’aeratore .

Montaggio del setto di divisione a T Lo sfioratore di emergenza del bacino tampone primario è dotato di un setto di divisione che permette di limitare al massimo la penetrazione di eventuali materiali galleggianti all’interno della camera SBR.

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Il setto di divisione è fornito sotto forma di raccordo a T. Tale raccordo a T dovrà essere installato sulla parete divisoria in maniera tale che il fondo del condotto si trovi all’altezza del livello massimo dell’acqua che dipenderà dalla posizione del bordo inferiore del condotto di alimentazione.

Allacciamento dei tubi flessibili dell’aria compressa

L’impianto di aerazione ed i tre eiettori ad aria compressa dovranno essere allacciati al compressore posto all’interno dell’armadio di comando. L’allacciamento dovrà essere effettuato per mezzo di tubi flessibili di diametro interno compreso fra 13 e 19 mm a seconda delle dimensioni dell’impianto .

Al fine di evitare eventuali confusioni il sifone, il condotto di alimentazione dell’aeratore posto all’interno del serbatoio ed i quattro passa-cavi dell’armadio di comando sono stati contrassegnati cromaticamente:

Sarà essenzialmente necessario collegare fra di loro i terminali contraddistinti dallo stesso colore e fissare gli stessi per mezzo di apposite fascette per tubi.

Montaggio dell’armadio di comando e messa in servizio dell’impianto La tecnologia SanoClean prevede in caso di montaggio in interni l’installazione di armadi di comando il cui collegamento elettrico richiede semplicemente l’utilizzo di una presa di corrente a norma CEE da 230 V con fusibile ad azione ritardata (16 A). In caso di installazione in esterno la presa di corrente a norma CEE integrata da 230 V dovrà essere collegata mediante cavo di alimentazione fornito dal committente. L’armadio di comando per installazione in esterno fornito come dotazione standard può essere collocato e fissato direttamente sullo zoccolo di cemento prefabbricato del cono. In alternativa la colonna per installazione in esterno potrà essere installata autonomamente avendo cura di rispettare la profondità di installazione prescritta. Dopo il montaggio lo zoccolo potrà essere colmato con materiale di riempimento fino alle fondamenta. Il livello di riempimento dovrà essere compreso fra i 200 ed i 300 mm.

L’armadio di comando per installazione in interni è dotato di quattro organi di sospensione i due superiori dei quali sono a loro volta dotati di speciali fori che ne consentono un’agevole fissaggio.

Troverete viti e perni necessari per il montaggio all’interno della scatola di cartone contenente le parti di piccole dimensioni.

I bocchettoni per il collegamento dei flessibili dell’aria all’impianto di depurazione compatto sono collocati sul lato destro dell’armadio di comando. Sarà necessario prestare attenzione a che i flessibili vengano opportunamente collegati secondo la loro marcatura cromatica.

Sarà possibile collegare tali condotti termici particolarmente resistenti alle sollecitazioni meccaniche in qualsiasi necessaria lunghezza (le lunghezze standard sono di 5,00 m per gli armadi da esterni e di 15,00 m per gli armadi da interni)

Una volta completata l’installazione della tecnologia SanoClean l’intero impianto dovrà essere riempito con acqua dolce. La messa in servizio dell’impianto dovrà avvenire solo una volta effettuata tale operazione. Una volta inserita la spina all’interno della presa di corrente il sistema elettronico di controllo procederà ad un breve test autodiagnostico. Completato tale test l’armadio di comando sarà pronto all’uso e l’impianto funzionerà in maniera totalmente automatica.

Dopo il montaggio sarà necessario verificare il corretto funzionamento dell’impianto sia per ciò che riguarda l’armadio di comando che all’interno della trincea tramite azionamento manuale.

Montaggio e smontaggio dell’unità di comando

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La centralina elettronica potrà essere montata e sostituita esclusivamente da un elettricista opportunamente qualificato.

Le specifiche tecniche del compressore d’aria sono fornite in allegato.

Vi preghiamo di seguire con grande attenzione le istruzioni d’uso e di manutenzione nonché le vigenti prescrizioni di sicurezza!

Risoluzione guasti

Prescrizioni generali

Eventuali guasti a carico dell’impianto di depurazione compatto pregiudicano di regola l’efficacia del processo di depurazione delle acque reflue. Si prega, quindi, di attenersi rigorosamente alle seguenti prescrizioni in caso di eventuali guasti!

Tranne che in caso di guasto a carico dell’unità di comando il funzionamento automatico dell’impianto proseguirà regolarmente.

In caso di guasto sarà necessario, in ogni caso, verificare dapprima il corretto funzionamento della centralina elettrica.

Qualora si possa procedere con successo all’utilizzo dell’impianto in modalità manuale si dovrà a questo punto sospettare un guasto a carico dell’unità di controllo. In tal caso la riparazione del guasto dovrà essere eseguita dalla ditta Mall o da altra ditta autorizzata da quest’ultima.

La facilità di disinnesto dei collegamenti rende la sostituzione dell’unità di controllo particolarmente agevole.

Guasti a carico del compressore

Cause:

Anomalia del compressore Anomalia dell’unità di controllo

Conseguenze:

Il compressore è l’unità centrale di alimentazione dell’impianto SanoClean

Un’eventuale avaria del compressore può compromettere l’esecuzione delle seguenti funzioni:

Alimentazione del reattore SBR Alimentazione ossigeno al reattore SBR Evacuazione acque chiarificate Evacuazione dei fanghi in eccesso

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Ciò può portare ai seguenti malfunzionamenti:

Il serbatoio si riempie fino allo sfioratore di emergenza. I microrganismi non ricevono più ossigeno con una conseguente riduzione della loro attività; una eventuale

prolungata mancata alimentazione di ossigeno può avere come conseguenza la morte di tali microrganismi

Il bacino tampone è in grado di provvedere all’accumulo temporaneo delle acque reflue fino ad un massimo di un giorno.

Qualora l’avaria del compressore si protragga oltre i tempi indicati si avrà il traboccamento del bacino tampone. Qualora anche il reattore SBR sia a sua volta pieno il ciclo di depurazione dell’impianto riceverà acque reflue depurate solo parzialmente o totalmente non depurate. I valori di controllo saranno superati.

E’ possibile che anche dopo il ripristino in funzione i valori richiesti vengano brevemente superati in quanto l’impianto dovrà dapprima provvedere alla ri-stabilizzazione delle funzioni.

Contromisure

Verificare se o meno la causa dell’avaria del compressore sia da attribuire ad un difetto a carico dello stesso compressore o ad un’avaria dell’unità di controllo.

Sostituzione /riparazione del compressore.

Soluzione alternativa:

Sostituzione dell’unità di controllo ed inserimento della modalità di funzionamento di emergenza. Riparazione del guasto nei tempi più brevi possibili ma, tuttavia, entro almeno due giorni (accumulo in

bacino tampone 1 giorno, rimozione acque chiarificate il secondo giorno).

Misure di emergenza

Qualora in sede di localizzazione del guasto si appuri che l’avaria è a carico dell’unità di controllo e non del compressore in se stesso lo stesso compressore potrà tranquillamente essere posto in regime di servizio continuo.

A tale fine sarà necessario estrarre la spina Schuko dalla presa di corrente dell’unità di controllo ed inserire la stessa all’interno della presa Shucko presente nella vostra casa (vi raccomandiamo di rispettare tutte le vigenti prescrizioni di sicurezza VDE e tutte le restanti normative in materia di prevenzione degli incidenti).

Guasti al sistema di ricircolo dei fanghi

Cause

Intasamento della pompa ad aria compressa Difetti della valvola di controllo presente all’interno dell’armadio di comando Unità di controllo difettosa

Conseguenze

I fanghi in eccesso non vengono più convogliati all’interno dell’apposito serbatoio e permangono di conseguenza all’interno del reattore SBR.

Alterazione delle prestazioni di depurazione

Sistema di ricircolo dei fanghi

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Le effettive prestazioni di depurazione dell’impianto non subiranno alcun effetto negativo per un periodo di alcuni giorni.

Data la mancata evacuazione dei fanghi in eccesso il contenuto degli stessi crescerà costantemente fino a penetrare all’interno della zona di evacuazione delle acque chiarificate con il conseguente convogliamento di fanghi in eccesso durante l’evacuazione delle acque chiarificate dall’impianto di depurazione. Ciò può portare ad un eventuale intasamento della pompa di evacuazione. Si raccomanda di evitare in qualsiasi caso che i fanghi in eccesso pervengano all’interno del corpo idrico ricevente.

Provvedimenti

Sostituzione/riparazione della valvola di controllo Ripristino in funzione della pompa ad aria compressa Sostituzione dell’unità di controllo

Assenza di indicazioni sul display dell’armadio di comando

Cause

Interruttore generale fuori servizio Interruzione dell’alimentazione elettrica Difetto a carico del pannello di controllo

Conseguenze

Impossibilità di procedere al controllo delle funzioni dell’impianto.

Alterazione delle prestazioni di depurazione

Un’ eventuale alterazione delle prestazioni di depurazione dell’impianto si potrà avere solo in casi eccezionali in quanto eventuali difetti a carico del pannello di controllo non vanno in alcuna maniera ad influire sulla funzionalità dell’impianto (Eccezione: interruttore generale fuori servizio, interruzione dell’alimentazione elettrica).

Provvedimenti

Avviamento dell’impianto Ripristino dell’alimentazione elettrica (verifica da parte di un elettricista qualificato) Sostituzione del pannello di controllo difettoso

Guasti a carico della pompa di alimentazione

Cause

Intasamento della pompa ad aria compressa del bacino tampone Avaria/difetto a carico della valvola di controllo all’interno dell’armadio di comando Difetto a carico dell’unità di controllo

Conseguenze

Un eventuale guasto a carico della pompa di alimentazione può avere le seguenti conseguenze:

Pompa di alimentazione

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Il serbatoio si riempie fino allo sfioratore di emergenza

Il bacino tampone è in carico di accumulare le acque reflue prodotte per un periodo massimo di un giorno.

Alterazione delle prestazioni di depurazione:

Le effettive prestazioni di depurazione dell’impianto non saranno compromesse in alcun modo in caso di tempestivo ripristino in funzione dato che le acque reflue continueranno ad essere aerate come sempre all’interno del reattore SBR. Ci si potrà, tuttavia, attendere in casi eccezionali un superamento dei valori di scarico in caso di tempestiva rimessa in servizio dell’impianto in quanto il bacino tampone verrà trattato in tempi rapidi .

Qualora l’avaria della pompa di alimentazione si protragga oltre i tempi indicati si avrà il traboccamento del bacino tampone. Qualora anche il reattore SBR sia a sua volta pieno il ciclo di depurazione dell’impianto riceverà acque reflue depurate solo parzialmente o totalmente non depurate. I valori di controllo saranno superati. E’ possibile che anche dopo il ripristino in funzione i valori richiesti vengano brevemente superati in quanto l’impianto dovrà dapprima provvedere alla ri-stabilizzazione delle funzioni.

Provvedimenti

Sostituzione/riparazione della pompa di alimentazione Sostituzione della valvola di controllo difettosa all’interno dell’armadio di comando Sostituzione dell’unità di controllo

Guasto a carico della pompa di scarico

Cause

Intasamento della pompa ad aria compressa del reattore SBR Avaria/difetto a carico della valvola di controllo all’interno dell’armadio di comando Unità di controllo difettosa

Conseguenze

Si interrompe l’evacuazione delle acque chiarificate con il conseguente accumulo delle stesse all’interno del reattore SBR fino al livello dello sfioratore di emergenza. I fanghi attivi convogliati in maniera omogenea all’interno del reattore SBR durante la fase di aerazione finiscono all’interno dello scarico. Oltre ad una perdita di biomasse di vitale importanza per il funzionamento dell’impianto (fanghi attivi) si ha anche un sostanziale deterioramento della qualità dello scarico delle acque depurate. Ciò può avere come conseguenza un superamento dei valori di scarico.

Provvedimenti

Ripristino in funzione della pompa di scarico Sostituzione/riparazione della valvola di controllo difettosa dell’armadio di comando Sostituzione dell’unità di comando

Dotazione di serie della tecnologia SanoClean

I seguenti componenti fanno parte della dotazione di serie dell’unità di controllo della tecnologia SanoClean:

Pompa di scarico

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Armadio di comando compatto per installazione in esterni o a parete dotato di unità di controllo, compressore d’aria e gruppo valvole o alternativamente armadio per installazione in esterni.

Compressore d’aria scarsamente rumoroso ed a bassa manutenzione (compressore a membrana o compressore rotante a palette)

Valvola di controllo destinata all’alimentazione di ossigeno Valvola di controllo destinata all’impianto di alimentazione (pompa ad aria compressa) Valvola di controllo destinata all’impianto deputato all’aerazione dei fanghi in eccesso (pompa ad aria

compressa) Valvola di controllo destinata alla pompa di evacuazione delle acque chiarificate (pompa ad aria

compressa) Dispositivo di controllo per funzionamento automatico dotato di cicli di lavoro preimpostati, interfaccia

utente a menu collocata sullo sportello dell’armadio di comando e di tutte le funzioni necessarie al corretto e sicuro funzionamento della tecnologia SanoClean (controllo visivo ed acustico dell’impianto, spia luminosa di allarme e contatore ore di servizio)

Unità di controllo conforme alle prescrizioni della normativa VDE 0113, Parte1 e della normativa VGB 4

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Unità di controllo

I microprocessori presentano notevoli vantaggi rispetto ai tradizionali sistemi di controllo:

Tutte le unità sono monitorate elettronicamente. Ciò prolunga considerevolmente i tempi di marcia dell’apparecchiatura.

Eventuali errori di funzionamento vengono riconosciuti in maniera automatica. Ciò riduce drasticamente i costi di monitoraggio.

Le prestazioni dell’impianto si adattano automaticamente al volume di acqua alimentata all’interno dello stesso. Ciò contribuisce a migliorare le prestazioni di depurazione ottimizzando al contempo i consumi energetici. Le diverse modalità di esercizio (sottocarico, carico normale, sovraccarico modalità “vacanze”) vengono impostate automaticamente in ciascun fase del ciclo di depurazione.

Si potrà opzionalmente creare una documentazione di esercizio automatica. Ciò vi permetterà di prescindere dalla tenuta del libretto di esercizio. La documentazione provvederà alla registrazione automatica di tutte le ore di esercizio, di tutti i risultati e di tutti i messaggi di errore. In caso di necessità sarà possibile consultare il libretto di esercizio automatico e provvedere alla stampa dello stesso mediante PC.

La documentazione allegata vi sarà di aiuto nel comprendere le diverse funzioni dell’impianto. In condizioni normali non si rende di regola necessario intervenire nel processo di funzionamento. La documentazione vi guiderà nell’utilizzo dell’impianto. Vi raccomandiamo, quindi, di conservare gelosamente tutta la documentazione fornita.

Il nostro personale specializzato è, naturalmente, a vostra completa disposizione per eventuali consigli e domande.

Veduta frontale dell’unità di controllo

Schermo grafico Tasti di controllo Indicatore LED

verde = in funzione

rosso = guasto

Attenzione ! 230 V

Non aprire senza aver prima tolto la tensione

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Lo schermo grafico ha lo scopo di visualizzare gli elementi di controllo. Gli elementi sono visualizzati sotto forma di pittogrammi al fine di agevolare l’utilizzo dell’unità. Illustriamo di seguito il significato dei diversi simboli e le possibilità di intervento nel ciclo di depurazione:

Sullo schermo è indicata essenzialmente la fase del ciclo al momento in esecuzione. Utilizzando i tasti e

potrete di volta in volta passare alla fase precedente o successiva. Utilizzare il tasto per confermare la selezione effettuata.

Organizzazione dei simboli:

Accesso rapido alle funzioni più utilizzate

Indicazione funzione corrente

Fase attuale Conto alla rovescia

Attuale funzion.

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Indicazioni durante il funzionamento:Le indicazioni saranno visualizzate solo qualora l’impianto di depurazione compatto sia stato messo in funzione regolarmente. La messa in servizio dovrà essere effettuata da un tecnico opportunamente autorizzato.

Nessuna funzione

Passaggio a modalità manuale

1Modalità automatica Attivazione modalità automatica

Nessuna funzione

Passaggio a modalità automatica

2Modalità manuale

Attivazione modalità manuale

Pausa fino ad inizio ciclo Indicazione numerica: tempo di pausa in minuti rimasto all’inizio del ciclo

3Pausa

Passaggio a menu modalità manuale

Riempimento reattore:Indicazione numerica: tempo di riempimento residuo

Valvola 1 (rossa) in funzione, compressore in funzione

4Alimentazione reattore

Passaggio a modalità manuale

Dosaggio precipitanti:(solo in SanoClean XL classe di depurazione D+P).Valvola 5 (gialla) in funzione, compressore in funzione

5Aggiunta precipitanti Eliminazione fosfati Passaggio a modalità manuale

DenitrificazioneBarra di avanzamento: tempo aerazione singolo (T6)Indicazione numerica: tempo totale di denitrificazione (T5)

6Denitrificazione

Eliminazione azoto Passaggio a modalità manuale

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Aerazione in funzione:Barra di avanzamento: tempo di aerazione singolo (T6)Indicazione numerica: tempo totale di nitrificazione (T5)

Valvola 2 (blu) in funzione, compressore in funzione7 T5 236

Aerazione in funzione

Passaggio a menu modalità manuale

Aerazione in pausa:Barra di avanzamento: tempo di aerazione singolo T6)Indicazione numerica: tempo totale di nitrificazione (T5)

Valvola 2 (blu) in funzione, compressore in funzione8 Aerazione in pausaPassaggio a menu modalità manuale

Fase di sedimentazioneIndicazione numerica: tempo residuo Fase di decantazione: nessun funzionamento compressore

9 SedimentazionePassaggio a menu modalità manuale

Estrazione acque chiarificate:Barra di avanzamento: tempo di esercizio singolo (T10, T11)Indicazione numerica: tempo totale di esercizio (T9)

Valvola 3 (bianca) in funzione, compressore in funzione

10 Evacuazione acque chiarificate

Passaggio a menu modalità manuale

Estrazione fanghi in eccesso:Indicazione numerica: tempo totale di esercizio (T12)

Valvola 4 (verde) in funzione, compressore in funzione

11T12 3

Fanghi in eccesso Passaggio a menu modalità manuale

PausaIndicazione numerica: tempo di pausa residuo prima del ciclo successivo

12

Passaggio a menu modalità manuale

Modalità manuale:

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20

Nessuna funzione

Passaggio a modalità automatica

13Al menu utente

Nessuna funzione

Avanti al menu di manutenzione (riservato solo a personale di manutenzione qualificato)

14Menu utente

Conferma della selezione

Nessuna funzione

1 x avanti a modalità manuale

2 x avanti a ore di esercizio

3 x avanti a libretto di esercizio

4 x avanti a reset

5 x avanti a data e ora

6 x avanti a Info

14

Menu utente

Conferma della selezioneNessuna funzione

1 x avanti a ore di esercizio

15 Modalità manuale

Nessuna funzione

Avanti a fase 17 modalità manuale aerazione

16Alimentazione manuale

Selezione fra marcia ed arrestoSimbolo invertito durante il funzionamento

Nessuna funzione

Avanti a fase 18 evacuazione manuale acque chiarificate

17Aerazione manuale

Selezione fra marcia ed arrestoSimbolo invertito durante il funzionamento

Nessuna funzione

Commutatore modalità manuale pompa di alimentazione

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21

Avanti a fase 19 evacuazione fanghi manuale18

Selezione fra marcia ed arrestoSimbolo invertito durante il funzionamento

Nessuna funzione

Avanti a fase 20 aggiunta manuale precipitanti (XL)Avanti a fase 17 aerazione manuale (S, M, L)

19Evacuazione manuale fanghi

Selezione fra marcia ed arrestoSimbolo invertito durante il funzionamento

Nessuna funzione

Avanti a fase 21 compressore modalità manuale

20

Aggiunta manuale precipitanti solo per SanoClean XL

Selezione fra marcia ed arrestoSimbolo invertito durante il funzionamento

Nessuna funzione

Torna a fase 14 menu utente21

Compressore modalità manuale

Selezione fra marcia ed arrestoSimbolo invertito durante il funzionamento

Nessuna funzione

22Ore di esercizio

Funzione ore di esercizio

Nesusna funzione

1 x ore di esercizio valvola 1 (rossa) alimentazione

2 x ore di esercizio valvola 2 (blu) aerazione

3 x ore di esercizio valvola 3 (bianca) acque chiar.

4 x ore di esercizio valvola 4 (verde) fanghi

5 x ore di esercizio valvola 5 (gialla) precipitanti

6 x ore di esercizio compressore

22Betriebsstunden

Nessuna funzione

23Visualizzazione messaggio precedente

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22

Visualizzazione messaggio successivo Interrogazione dopo l’ultimo messaggio: „Trasmissione in libretto di esercizio“ Libretto di esercizioVisualizzazione messaggio più recenteDopo l’ultimo messaggio conferma inserimento in LE

Selezione fra:

Rifiuta inserimento (non salvare)

Salva inserimento

25

Salva

Conferma salvataggio

Torna al menu Nessuna funzione

Avanti a data e ora26

Interruzione e riavvio Interruzione del ciclo, pausa fino al successivo avvio

Incremento cifreLa voce al momento modificabile viene visualizzata in grandeDecremento cifre

27

Impostazione data e ora

Visualizzazione data e ora.02.05.2007

18:25 Conferma immissione dopo la modifica

Dopo la fine dell’immissione

Indietro

Avanti 28

InfoVisualizzazione impostazioni di fabbrica:Tipo, classe di depurazione, compressore ...

28

Modalità vacanze

La modalità si inserisce automaticamente qualora non si producano acque reflue per periodi di tempo prolungati. Una volta che le acque reflue tornano a scorrere all’interno dell’impianto lo stesso torna automaticamente alla modalità impostata.

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Messa in servizio dell’unità di controllo SanoClean

La messa in servizio dell’impianto di depurazione compatto richiederà l’esecuzione di alcune semplici operazioni. Vi preghiamo di seguire le istruzioni riportate di seguito.

1

Dopo l’avvio dell’unità di controllo appare il seguente messaggio:

L’unità attende l’avvio del ciclo successivo

Premendo il tasto compare Selezionare “Manual” e premere di nuovo il tasto SET.

Nessuna funzione

Selezionare fra le diverse opzioni manuali del menu.Menu utente (accesso libero) e voci Manutenzione, Impostazioni di fabbrica e Messa in servizio

2Utente / Manutenzione

Messa in servizio / Impostazioni di fabbrica

Selezionare il menu

La cifra visualizzata in grande aumenta

La cifra visualizzata in grande diminuisce

3

PIN

0 0 0 0

Inserimento codice PINConferma della cifra selezionata; alla quarta volta si avanza al menu di messa in servizio

Nessuna funzione

Selezione fra SanoClean e SanoFix

4Selezione tipo di procedimento

Selezione del procedimento

Selezione fra 5 Avviare il ciclo di prova; tutti i dispositivi vengono attivati.

Osservare le diverse funzioni. Selezione autotest con

Chiudere autotest con Selezione fra d-pac ja e d-pac nein

Selezione fra d-pac ja e d-pac nein

6.

Conferma della selezione

Una volta selezionata la calibrazione del d-pac l’impianto procede automaticamente alla verifica delle condizioni di servizio. Tale operazione può durare, a seconda del volume di acque reflue, alcune ore. Al termine della calibrazione l’impianto entra automaticamente in modalità di funzionamento normale.

Al momento della messa in servizio si attiva automaticamente la funzione di riconoscimento caduta di alimentazione.

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3. Manutenzione dell’impianto SanoCleanImportanza della manutenzione degli impianti di depurazione compatti SanoClean

Gli impianti di depurazione compatti SanoClean svolgono un ruolo importante nella depurazione delle acque reflue nelle aree rurali e nelle zone periferiche urbane. Loro funzione è quella di fare sì che solo acque reflue della necessaria qualità possano essere convogliate nei corsi d’acqua. Le prestazioni degli impianti di depurazione compatti SanoClean dovranno, quindi, essere valutate in base alla loro funzione e cioè in base al rispetto delle condizioni di scarico prescritte. Un ruolo fondamentale nella garanzia del conseguimento dei necessari valori di scarico è svolto dall’utilizzo di impianti di depurazione compatti ideati e realizzati per tale scopo e dal corretto impiego degli stessi. Entrambi gli aspetti non possono prescindere da una corretta manutenzione. Una corretta manutenzione garantisce che tutti i componenti funzionino effettivamente secondo le impostazioni del produttore, che gli inquinanti vengano opportunamente rimossi e che il controllo dell’impianto funzioni in maniera regolare. La qualità di un impianto di depurazione compatto è inscindibilmente legata alla sicurezza del suo funzionamento ed alla garanzia di una attenta manutenzione dello stesso. Nei seguenti paragrafi si forniscono all’utente importanti indicazioni da seguire in caso di guasto e per la corretta manutenzione dell’impianto sulla base della corrispondente funzione della parte dell’impianto. L’attenzione rivolta dall’utente al proprio impianto è di importanza pari a quella della garanzia del corretto funzionamento tecnico e degli elementi di controllo. Ciò significa che l’utente dovrà essere a conoscenza delle diverse funzioni dell’impianto al fine di essere in grado di intervenire in maniera conveniente in caso di guasto. Il corretto utilizzo dell’impianto da parte del proprietario o dell’utente dello stesso richiede, inoltre, la regolare tenuta del libretto di esercizio SanoClean.

Le più importanti operazioni di manutenzione sono descritte ai seguenti paragrafi sotto forma di una checklist. I diversi punti di tale checklist sono illustrati individualmente così da permettere all’utente di riconoscere agevolmente le particolarità del proprio impianto ed al tecnico incaricato della manutenzione o alla ditta incaricata della sorveglianza di disporre di informazioni adeguate allo svolgimento dei propri compiti.

Manutenzione del sistema di trattamento primario dell’impianto Sano Clean (serbatoio fanghi e bacino tampone)Nel procedere alla manutenzione del sistema di trattamento primario dell’impianto SanoClean sarà necessario prestare attenzione, in funzione della struttura e della concezione di tale sistema, ai seguenti punti

Checklist – Sistema di trattamento primario

I chiusini dei pozzetti sono in condizioni ineccepibili? I condotti di alimentazione e scarico ed il tubo pescante sono sgombri in maniera tale da permettere il

libero deflusso delle acque? Si sono riscontrati vizi dovuti a corrosione? Sono presenti fanghi galleggianti? Si è verificato il corretto funzionamento della pompa di alimentazione? Il sistema dispone di un separatore di grassi; si è verificata la sicurezza del suo funzionamento? Il sistema dispone di un separatore di grassi; si procede regolarmente al suo svuotamento? La rimozione dei fanghi avviene in maniera regolare? Si riscontrano altri vizi di carattere costruttivo?

La checklist dovrà essere eventualmente riempita in base alle diverse particolari condizioni. Le operazioni menzionate all’interno della checklist saranno illustrate in maniera più dettagliata nei paragrafi che seguono.

I chiusini dei pozzetti sono in condizioni ineccepibili?Si dovrà qui procedere alla verifica della presenza di eventuali danni a carico dei chiusini dei pozzetti. Eventuali danni a carico dei chiusini dei pozzetti possono essere attribuiti, per esempio, a sollecitazioni statiche troppo elevate (transito di mezzi di trasporto pesanti sui chiusini), difetti di natura meccanica o corrosione. Qualora si riscontrino danni a carico dei chiusini sarà necessario provvedere alla loro sostituzione al fine di prevenire un eventuale sfondamento degli stessi.

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I condotti di alimentazione e scarico ed il tubo pescante sono sgombri in maniera tale da permettere il libero deflusso delle acque?

I condotti di alimentazione e scarico ed il tubo pescante sono elementi deputati al collegamento del luogo di provenienza delle acque reflue con il sistema di trattamento primario (alimentazione) o al collegamento del sistema di trattamento primario con i rimanenti elementi del sistema di depurazione delle acque reflue (scarico). Sarà, quindi, necessario controllare visivamente che le acque possano defluire liberamente verso e dal sistema di trattamento primario. Nell’ambito dell’area di alimentazione un eventuale considerevole accumulo di fanghi galleggianti all’interno della prima camera può compromettere seriamente il funzionamento del condotto di alimentazione e dare luogo ad un eventuale ristagno.

Si sono riscontrati vizi dovuti a corrosione?

L’umidità presente nell’aria ambiente e la formazione di solfuro di idrogeno possono provocare anche a breve termine, in caso di insufficiente aerazione dell’impianto, notevoli danni a carico delle parti in cemento dovuti alla corrosione di quest’ultimo. Si dovrà, quindi, procedere anche in questo caso ad un esame visivo del sistema di trattamento primario al fine di verificare la presenza di corrosione. Una diagnosi tempestiva potrà prevenire il verificarsi di danni di maggiore entità. Qualora la struttura in cemento risulti essere già evidentemente danneggiata sarà necessario contattare un perito tecnico o un tecnico specializzato al fine di procedere alle necessarie misure di risanamento.

Sono presenti fanghi galleggianti?

Una lieve formazione di fanghi galleggianti nella zona del sistema di trattamento primario è assolutamente normale. Tuttavia una consistente formazione di fanghi galleggianti potrà andare ad influenzare negativamente ancorché leggermente le successive fasi di depurazione. I fanghi galleggianti presenti nel sistema di trattamento primario dovranno essere rimossi tramite aspirazione nell’ambito delle normali operazioni di rimozione dei fanghi. In caso di formazione particolarmente consistente di fanghi galleggianti si potrà rendere necessario procedere alla distruzione della crosta formatasi superficialmenete mediante l’utilizzo di un getto d’acqua potente o di una lunga pertica. Se non si riesce nell’operazione si dovrà procedere alla rimozione dei fanghi galleggianti.

Si è verificato il corretto funzionamento della pompa di alimentazione?

Si dovrà procedere alla regolare verifica del corretto funzionamento della pompa di alimentazione. Ciò può essere effettuato osservando regolarmente il livello dell’acqua (che può non essere sempre identico) o mediante il regolare controllo del contatore delle ore di esercizio. Lo sfioratore di emergenza può non entrare in funzione in caso di regolare funzionamento della pompa.

Il sistema dispone di un separatore di grassi; si è verificata la sicurezza del suo funzionamento?

I separatori di grassi sono parte integrante del sistema di trattamento primario. Si potrà procedere alla verifica del corretto funzionamento del separatore di grassi controllando semplicemente che il successivo ciclo di trattamento primario non evidenzi la presenza di alcun tipo di deposito di grassi. Nella misura in cui sia possibile riscontrare all’interno del ciclo di trattamento primario la presenza di depositi di grassi il funzionamento del separatore di grassi installato a monte non potrà essere considerato corretto. Possibili cause del malfunzionamento possono essere un eventuale sottodimensionamento del separatore, l’utilizzo di detergenti dal forte effetto emulsionante o il mancato regolare svuotamento del separatore. Sarà imperativo evitare il superamento del livello massimo del separatore. In ragione dei danni funzionali che il cattivo funzionamento del separatore di grassi può prevedibilmente arrecare alla successiva fase di depurazione biologica si renderà necessario porre tempestivamente rimedio al problema.

Il sistema dispone di un separatore di grassi; si procede regolarmente al suo svuotamento?

Come descritto in precedenza il regolare funzionamento del separatore di grassi svolge un ruolo di primaria importanza per le successive fasi di depurazione meccanico-biologica delle acque reflue. Il separatore di grassi dovrà essere regolarmente svuotato secondo le indicazioni del produttore e a prescindere da ciò si dovrà procedere ad una regolare verifica del suo funzionamento.

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La rimozione dei fanghi avviene in maniera regolare?

La rimozione dei fanghi dal bacino di chiarificazione primaria è regolamentata in maniera autonoma da parte dei singoli comuni. Si dovrà distinguere fra: Rimozione regolare dei fanghi: in base ai vigenti regolamenti dei rispettivi statuti locali la rimozione dei

fanghi viene effettuata da parte del comune o di una ditta incaricata da quest’ultimo (al massimo una volta all’anno)

Rimozione sulla base delle esigenze: il servizio di manutenzione stabilisce la quantità di fanghi da rimuovere ed il momento in cui eseguire l’evacuazione basandosi sul livello dei fanghi all’interno del bacino di chiarificazione primaria.

Entrambi i sistemi hanno in comune il fatto che al momento dell’evacuazione dei fanghi Si procede esclusivamente all’evacuazione dei fanghi , Il volume di fanghi evacuato viene compensato con acqua al fine di non andare ad influire negativamente

sulla successiva fase di depurazione biologica.

Durante le operazioni di evacuazione gli incaricati dovranno tenere in considerazione quanto segue:

Si dovrà procedere innanzitutto all’aspirazione dei fanghi galleggianti dalla superficie, Il tubo di aspirazione dovrà, quindi, essere calato fino a toccare il fondo della prima camera del serbatoio e

riposizionato più volte sullo stesso fondo durante le operazioni di aspirazione dei fanghi al fine di poter aspirare i fanghi in maniera omogenea.

I fanghi dovranno, quindi, essere evacuati in seguito anche dalle camere 2 e 3 (in caso di sistema di trattamento primario a tre camere) (queste due camere ricevono di norma una minore quantità di fanghi)

in caso di evacuazione annuale dei fanghi si evacueranno in totale un massimo di 0,3 m³ per abitante collegato,

in caso di evacuazione dei fanghi in base alle esigenze si rispetteranno i volumi di fanghi calcolati da parte del servizio di manutenzione.

La ditta incaricata della manutenzione dell’impianto si avvale nel calcolo del volume di fanghi da evacuare di un rilevatore di livello dei fanghi. La sonda viene calibrata sulla superficie dell’acqua ed impostata su valore 0. La sonda di rilevamento del livello dei fanghi viene, quindi, immersa lentamente all’interno dei fanghi permettendo di calcolare costantemente la torbidità degli stessi. Non appena la sonda viene immersa all’interno dei fanghi depositati i valori di torbidità e/o il contenuto di solidi salgono immediatamente. Il dispositivo permette di visualizzare esattamente la profondità alla quale si ha il passaggio di stato da acque reflue a fanghi. La sonda viene, quindi, calata fino al fondo del serbatoio per effettuare un nuovo rilevamento della profondità. Sottraendo entrambi i valori si calcolerà l’esatto spessore dello strato di fanghi il quale permette a sua volta di calcolare il volume di fanghi da evacuare avvalendosi del diametro del serbatoio. I dispositivi di misurazione del livello dei fanghi meno elaborati non sono dotati di manometro per la misurazione della profondità delle acque. Il cavo sonda di tali dispositivi è provvisto di tacche che permettono la lettura dei necessari livelli di profondità.

Imm.: Dispositivo di misurazione del livello dei fanghi

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Si riscontrano altri vizi di carattere costruttivo?Eventuali ulteriori vizi di carattere costruttivo potrebbero, per esempio, essere costituiti dalla lacerazione di un condotto di alimentazione o da un difetto nella zona delle pareti di separazione.

Manutenzione del reattore SBR dell’impianto SanoCleanNel procedere alla manutenzione degli impianti SanoClean sarà necessario tenere in considerazione, in funzione della struttura e della concezione del reattore SBR, i seguenti punti:

Checklist reattore SBR

Il condotto di alimentazione del reattore SBR è libero da materiali grossolani? Il sistema di ossigenazione funziona correttamente? La concentrazione di ossigeno è sufficiente? Il reattore contiene una quantità sufficiente di fanghi attivi (volume di fanghi attivi)? Il sistema di evacuazione dei fanghi in eccesso funziona correttamente? Il sistema di scarico delle acque chiarificate funziona correttamente? – la loro limpidezza è sufficiente? Sono presenti fanghi galleggianti? Lo stato corrente del contatore delle ore di esercizio dell’aeratore viene documentato regolarmente? I tempi di esercizio dell’aeratore vengono controllati regolarmente (raffronto prestazioni target-effettive)? Si riscontrano altri malfunzionamenti?

La checklist dovrà essere eventualmente riempita in base alle diverse particolari condizioni. Le operazioni menzionate all’interno della checklist saranno illustrate in maniera più dettagliata nei paragrafi che seguono.

Il condotto di alimentazione del reattore SBR è libero da materiali grossolani?

Come in tutti gli impianti di depurazione compatti anche negli impianti di tipo SBR sarà necessario verificare attentamente che all’interno delle diverse fasi biologiche non pervengano materiali grossolani o altri materiali fangosi che potrebbero provocare eventuali intasamenti delle pompe. Si dovrà, in particolare, procedere ad una regolare evacuazione dei fanghi ed alla regolare verifica del corretto funzionamento del sistema di sicurezza preposto a contrastare la forza discensionale dei fanghi galleggianti (per esempio setti di divisione o tubi sommersi).

Il sistema di ossigenazione funziona correttamente?

Affinché la ventilazione possa provvedere ad una regolare ed efficace ossigenazione del sistema l’aria compressa viene convogliata sotto forma di bolle fini per mezzo di dispositivi di aerazione posti sul fondo del reattore SBR. Tali dispositivi di aerazione sono noti come aeratori a disco e sono dotati di membrane di gomma provviste di microscopiche perforazioni. La membrana in gomma si tende per effetto della pressione creata dall’aeratore e lascia fuoriuscire l’aria mediante la rapida apertura delle perforazioni. Ciò permette la formazione di volta in volta di piccole bolle d’aria. Si viene così a creare una superficie di scambio di volume proporzionale a quello delle acque reflue circostanti sulla quale si va a realizzare lo scambio di ossigeno fra aria ed acque reflue stesse.

Il corretto funzionamento del sistema di ossigenazione può essere controllato in prima sede mediante un semplice esame visivo. In caso di corretto funzionamento del sistema sarà possibile constatare pochi secondi dopo l’accensione dell’aeratore la comparsa sulla superficie d’acqua del bacino di aerazione di bolle d’aria fini ed omogeneamente distribuite.

Il filtro dell’aria dell’aeratore o del compressore dovranno essere sostituti a titolo precauzionale in occasione della manutenzione.

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Le seguenti circostanze indicano la presenza di un malfunzionamento:

La comparsa - descritta in precedenza – di piccole bolle d’aria che risalgono verso la superficie viene denominata “formazione di bolle”. Qualora tale formazione di bolle non si presenti uniforme per tutta la superficie d’acqua e si riscontri la presenza di lacune di grandi dimensioni ciò indicherà che uno degli aeratori non funziona correttamente con la conseguente impossibilità per le bolle d’aria di risalire fino alla superficie dell’acqua.

Qualora, invece, affiorino in superficie bolle d’aria di grandi dimensioni di diametro pari a qualche cm ciò indicherà alternativamente che la membrana di uno degli aeratori è strappata o un eventuale difetto di tenuta della condotta di alimentazione. In tal caso l’aria compressa fuoriesce dalla zona colpita dalla mancanza di tenuta data la maggiore resistenza offerta da parte dell’aeratore.

Una volta individuata sulla base delle nostre indicazioni la causa del malfunzionamento si dovrà procedere ad una sua tempestiva eliminazione in quanto l’uniforme distribuzione dell’aria compressa costituisce un requisito fondamentale per la corretta depurazione biologica all’interno del bacino di aerazione. Eventuali condotti con difetti di tenuta dovranno essere opportunamente sigillati; eventuali aeratori difettosi dovranno essere sostituiti.

Immagine: Impianto SanoClean con pompe Mammouth

La concentrazione di ossigeno è sufficiente?La concentrazione di ossigeno all’interno del bacino di aerazione è di primaria importanza per il corretto funzionamento dell’impianto SBR. Infatti, solo una sufficiente concentrazione di ossigeno è in grado di garantire che i batteri in sospensione all’interno del bacino di aerazione possano offrire una efficace prestazione depurativa.

La concentrazione di ossigeno viene indicata in mg di ossigeno per litro d’acqua e misurata mediante opportuni dispositivi. La concentrazione di ossigeno dovrebbe essere compresa almeno fra 1 e 2 mg/l. I guasti indicati al precedente punto “Controllo del funzionamento del sistema di ossigenazione” hanno come conseguenza una insufficiente concentrazione di ossigeno all’interno del bacino in grado di compromettere la riuscita del processo di depurazione biologica. Una insufficiente concentrazione di ossigeno può, inoltre, indicare un troppo elevato carico di allacciamento. Qualora, infatti, un impianto SBR concepito per un determinato valore di allacciamento venga sovraccaricato da un numero troppo elevato di utenti collegati o dall’afflusso di acque cariche di rifiuti organici (per esempio acque reflue provenienti da una camera del latte o scarti di macellazione) l’ossigeno prodotto anche in caso di regolare aerazione del bacino non risulterà più sufficiente a garantire una efficace degradazione biologica. Sarà necessario, quindi, alternativamente ridurre il carico di allacciamento in funzione delle dimensioni prescritte per l’impianto o procedere ad un adeguamento dell’impianto al nuovo carico di allacciamento. Tale operazione dovrà, in ogni caso, essere concordata con l’ente locale di gestione delle acque.

Condotti d’aria compressa per le pompe Mammouth

Pompa di evacuazione delle acque chiarificate

Staffa per unità di montaggio

Pompa di alimentazione

Pompa fanghi in eccesso

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Il reattore contiene una quantità sufficiente di fanghi attivi (volume di fanghi attivi)?

Il volume di fanghi attivi contenuti all’interno del reattore dovrebbe essere compreso fra 400 e 600 ml/l.

Immagine: calcolo del volume di fanghi attivi

Il sistema di evacuazione dei fanghi in eccesso funziona correttamente?

L’evacuazione dei fanghi in eccesso (evacuazione fanghi in eccesso) verso il bacino di trattamento primario viene effettuata per mezzo della pompa di evacuazione dei fanghi in eccesso.

Sarà necessario verificare attentamente il corretto funzionamento del sistema di evacuazione dei fanghi in eccesso dell’impianto SBR. Il metodo di verifica più semplice consiste nel controllare visivamente se sia possibile constatare durante il funzionamento del dispositivo di evacuazione dei fanghi in eccesso una fuoriuscita di liquido all’estremità del tubo di scarico all’interno del bacino di trattamento primario .

Immagine: distributore aria compressa all’interno dell’armadio di comando (esempio di installazione)

Fase di acqua chiarificata

Deposito di fanghi attivi

Il volume di fanghi attivi ammonta a circa 650 ml di fango per litro

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Il sistema di evacuazione delle acque chiarificate funziona correttamente? – la loro limpidezza è sufficiente?

Gli impianti SBR non sono dotati del classico bacino di sedimentazione secondaria. Negli impianti di tipo SBR, infatti, il reattore SBR viene impiegato in sequenza nella funzione di bacino di aerazione e bacino di sedimentazione secondaria. Non appena conclusa la fase di “aerazione” ha inizio la fase di sedimentazione e con essa il funzionamento del bacino di sedimentazione secondaria nel quale si depositano i fanghi attivi. A differenza dei bacini di sedimentazione secondaria convenzionali gli impianti SBR non permettono, tuttavia, la libera tracimazione delle acque reflue. La pompa di evacuazione delle acque chiarificate convoglia, al contrario, più volte dopo la fase di sedimentazione una quantità determinata di acque reflue depurate provenienti dalla zona delle acque chiarificate al tubo di scarico mediante un serbatoio di campionamento. Il serbatoio di campionamento è in grado, a sua volta, di accumulare un volume di acque di alcuni litri in maniera tale da consentire un sufficiente volume di campionamento anche in caso di caricamento discontinuo del reattore.

Nel verificare il corretto funzionamento del sistema di evacuazione delle acque chiarificate si dovrà controllare che le acque reflue che defluiscono dal bacino di aerazione si separino dai fanghi per processo di decantazione.

Un semplice controllo può essere eseguito verificando la citata limpidezza. La limpidezza indica, infatti, fino a che profondità l’acqua è chiara e di conseguenza priva di fanghi.

Sono presenti fanghi galleggianti?

La presenza di fanghi galleggianti sulla superficie d’acqua del reattore SBR è sinonimo di norma di un impianto correttamente funzionante da un punto di vista biologico. Qualora, tuttavia, si venga a formare sulla superficie d’acqua del reattore una calotta di fanghi molto pronunciata sarà necessario provvedere alla sua rimozione. Eventuali accumuli di fanghi galleggianti di piccole dimensioni possono essere rimossi e trasferiti all’interno del bacino di trattamento primario utilizzando una pala piatta. In caso di forti accumuli di fanghi galleggianti questi dovranno, tuttavia, essere rimossi aspirandoli dalla ditta incaricata dello smaltimento nel quadro delle operazioni di evacuazione dei fanghi.

Lo stato corrente del contatore delle ore di esercizio dell’aeratore viene documentato regolarmente?

Negli impianti SBR l’aeratore deputato all’alimentazione di ossigeno all’interno del reattore SBR costituisce il componente più importante dell’intero equipaggiamento tecnico-meccanico. Sarà, quindi, necessario attenersi alle istruzioni d’uso del produttore in termini di manutenzione e cura dello stesso

Si raccomanda, quindi, di registrare all’interno del libretto di esercizio in occasione delle regolari operazioni di controllo dell’aeratore o all’interno del verbale di manutenzione in occasione delle operazioni di manutenzione lo stato corrente del contatore delle ore di esercizio.

I tempi di esercizio dell’aeratore vengono controllati regolarmente (raffronto prestazioni target-effettive)?

L’esecuzione di un raffronto fra le prestazioni target e le prestazioni effettive dei tempi di esercizio dell’aeratore consente alla ditta incaricata della manutenzione di verificare agevolmente se o meno l’aeratore sia stato continuamente in esercizio a partire dall’ultima manutenzione nel rispetto degli intervalli impostati di pausa e servizio.

Si riscontrano altri malfunzionamenti?

Riassumiamo qui di seguito alcuni fra i più comuni malfunzionamenti a carico dell’impianto: Fra di essi:

I chiusini dei pozzetti sono in buone condizioni? Si riscontrano danni da corrosione a carico dell’impianto? E’ garantito lo scarico in sicurezza delle acque reflue (per esempio in caso di sistemi di pompaggio installati

a valle o di dispersione sotterranea)?

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Uso e manutenzione degli impianti di depurazione compatti SanoClean

Requisiti per l’uso in sicurezza degli impianti di depurazione compatti

L’autorizzazione all’installazione ed all’uso degli impianti di depurazione compatti SanoClean e la scelta del luogo di installazione degli stessi sono soggetti in Germania a normative in materia edile e di diritto delle acque. Alla materia si applicano gli ordinamenti edilizi dei rispettivi Land.

Spetta alle autorità competenti decidere, in base alle condizioni locali, rispetto ai livelli di trattamento delle acque reflue ed alle modalità di convogliamento delle stesse.

Obiettivo di ciò è quello di evitare un’eventuale contaminazione delle falde freatiche e delle acque superficiali e garantire uno smaltimento assolutamente impeccabile da un punto di vista igienico dei fanghi di depurazione prodotti dal processo.

In caso di afflusso di acque reflue inferiore agli 8 m3/d gli impianti dovranno essere sottoposti ad opportune verifiche e ricevere l’autorizzazione delle competenti autorità edilizie.

Nella Repubblica Federale di Germania tutti gli impianti di depurazione compatti sono dimensionati per un volume di acque reflue di almeno150 l per abitante. Si calcolano almeno quattro abitanti per abitazione familiare > 35 m² ed almeno due abitanti per appartamento < 35 m². I valori di dimensionamento per altri tipi di opere edili potranno essere desunti dalla norma DIN 4261 (consultare eventualmente documenti più dettagliati). In ogni caso gli impianti di depurazione compatti di tale ordine di grandezza potranno ricevere esclusivamente acque reflue domestiche previamente sottoposte a processo di separazione, vale a dire prive di qualsiasi afflusso di acqua piovana.

Tabella 1: Valori di dimensionamento per impianti di depurazione compatti

Afflusso di acque reflue 150 l/aAfflusso orario Q/10Carico di inquinanti organici (BSB5) 60 g /aAcque reflue prive di fanghi (BSB5) 50** g/a**previa domanda di autorizzazione da parte dell’ispettorato edile

Solo un impianto di depurazione compatto in perfetto stato di funzionamento consentirà all’utente di sostenere spese contenute per le necessarie operazioni di controllo e manutenzione. Numerosi studi hanno, infatti, dimostrato come gli impianti regolarmente sottoposti da utente e servizio di manutenzione a scrupolosi controlli siano in grado di garantire risultati di scarico considerevolmente migliori e presentino un numero sostanzialmente minore di guasti rispetto ad impianti non sottoposti a regolare manutenzione.

Gli impianti di depurazione compatti dovranno essere opportunamente utilizzati e sottoposti a regolare manutenzione seguendo le avvertenze d’uso del produttore qualora si desideri conseguire dagli stessi le attese prestazioni di ritenzione degli inquinanti ed evitare problemi di degrado ambientale.

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Obblighi di manutenzione da parte dell’utente

L’utente o altra persona incaricata dovranno provvedere ad eseguire negli intervalli prestabiliti i controlli funzionali e le operazioni indicate di seguito nonché procedere in caso di necessità all’evacuazione dei fanghi. Eventuali guasti dovranno essere registrati all’interno del libretto di esercizio tenuto dall’utente e prontamente riparati.

Controlli quotidiani

Si dovrà verificare che l’impianto sia regolarmente in esercizio. Ciò potrà essere verificato controllando che le spie verdi siano accese. Un eventuale guasto segnalato dall’illuminazione in rosso delle spie indicherà un possibile difetto tecnico a carico dell’impianto.

Controlli mensili

Esame visivo della discesa dei fanghi all’interno dello scarico Verifica di eventuali intasamenti dei condotti di alimentazione e scarico Verifica dell’eventuale presenza di fanghi galleggianti ed eventuale prelievo e trasferimento degli stessi

all’interno del serbatoio fanghi Lettura del contatore delle ore di esercizio del compressore e delle valvole e registrazione delle stesse

all’interno del libretto di esercizio.

Tutti i risultati dei controlli eseguiti dovranno essere registrati all’interno del libretto di esercizio! Si raccomanda in particolare di annotare nel libretto eventuali guasti e malfunzionamenti.

Manutenzione da parte di tecnici specializzati

Conformemente all’Allegato1 alla disposizione amministrativa sulle acque reflue la finzione giuridica di osservanza relativa agli impianti di depurazione compatti si applica solo qualora l’installazione e l’uso degli stessi avvenga sulla base di opportuna autorizzazione generale dell’ispettorato edile. Tali autorizzazioni generali vengono rilasciate dall’Istituto Tedesco per la Tecnica Edilizia esclusivamente agli impianti in grado di dimostrare nel corso di un test pratico della durata di 38 settimane la propria idoneità alla depurazione delle acque reflue. L’utilizzo dopo il rilascio di tale autorizzazione non potrà tuttavia, prescindere dalla regolare manutenzione dell’impianto da parte di un tecnico specializzato.

Tale manutenzione dovrà prevedere la verifica di tutti i componenti meccanici, la pulizia generale dell’impianto, il controllo delle condizioni di esercizio e la verifica del perfetto funzionamento di tutti i singoli componenti dell’impianto.

Si dovrà, infine, provvedere all’esame della funzionalità dell’impianto di depurazione mediante l’analisi di singoli campioni ed alla verifica delle condizioni strutturali dell’impianto.

I risultati degli esami dovranno, quindi, essere comunicati alle autorità competenti. .

Conformemente a quanto prescritto dall’autorizzazione generale dell’ispettorato edile si dovrà procedere per gli impianti SanoClean nel quadro delle operazioni di manutenzione da parte di un tecnico specializzato all’esecuzione dei seguenti controlli e delle seguenti specifiche operazioni.

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Operazioni generali di manutenzione

Consultazione del libretto di esercizio con verifica del regolare funzionamento dell’impianto (raffronto valori target-valori effettivi)

Controllo funzionale dei componenti meccanici ed elettro-tecnici. Sistema di aerazione, valvole, unità di controllo.

Manutenzione dei componenti meccanici ed elettrotecnici come da indicazioni del produttore. Impostazione di valori di esercizio ottimali quali quelli relativi all’alimentazione di ossigeno ed al volume di

fanghi mediante regolazione dei tempi di esercizio dell’aeratore. Verifica del livello dei fanghi all’interno del bacino di trattamento primario e del serbatoio fanghi. Eventuale

evacuazione dei fanghi da parte dell’utente. Al fine di garantire il corretto funzionamento dell’impianto sarà necessario provvedere alla rimozione dei fanghi secondo necessità. Si dovrà provvedere alla rimozione dei fanghi al più tardi al riempimento del 70% del volume del serbatoio fanghi. L’indicazione fa riferimento al livello acque più basso.

Esecuzione di tutte le necessarie operazioni di pulizia generale. Verifica delle condizioni strutturali dell’impianto (corrosione, agibilità) Verifica delle necessarie condizioni di aerazione e scarico dell’aria

Esami chimici e fisici da eseguire nel quadro delle operazioni di manutenzioneEsami relativi al bacino di aerazione

Concentrazione di ossigeno Percentuale per volume di fanghi

Esami da eseguire su un campione prelevato allo scarico

Temperatura (misurazione in loco) Sostanze sedimentabili Valore pH (misurazione in loco) CSB (SanoClean S)

Ulteriori misurazioni da eseguire in funzione delle necessarie classi di scarico NH4-N per impianti con depurazione supplementare delle acque reflue per nitrificazione (SanoClean

M) NH4-N, NO3-N per impianti con eliminazione dell’azoto (SanoClean L)

Eventuali guasti accertati ed operazioni eseguite dovranno essere registrate all’interno di un rapporto di manutenzione che sarà trasmesso all’utente. L’utente dovrà allegare tale rapporto al libretto di eserciziodell’impianto che dovrà eventualmente mettere a disposizione dell’ispettorato edile e delle autorità di gestione delle acque su richiesta degli stessi.

Funzioni di manutenzione offerte dall’unità di controllo:

Le indicazioni saranno visualizzate solo qualora l’impianto di depurazione compatto sia stato regolarmente messo in servizio. La messa in servizio dell’impianto dovrà essere effettuata da un tecnico qualificato opportunamente autorizzato.

Nessuna funzione

Selezione fra funzionamento manuale ed automatico; la modalità selezionata viene visualizzata su sfondo nero.1

Funzionamento manuale-automatico

Selezione della modalità operativa selezionata su sfondo nero (avanti in caso di selezione MANUALE)Nessuna funzione

2Utente/manutenzione Selezione fra le diverse opzioni manuali.

Menu utente (accesso libero) e voci Manutenzione, Impostazioni di fabbrica e Messa in servizio

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34

Messa in servizio/impostazioni di fabbrica

Selezione dei menu correntemente visualizzati.

3 Utente

Vedi le istruzioni d’uso separate riservate all’utente

Nessuna funzione

Avanti a messa in servizio

4 ManutenzioneSelezione del menu di manutenzione

La cifra visualizzata in grande aumenta

La cifra visualizzata in grande diminuisce

5

PIN

1 0 0 0

Inserimento del codice PINConferma della cifra selezionata; alla quarta volta avanti verso il menu di manutenzione

Selezione fra i procedimentiSanoClean (SBR) SanoFix (letto fisso)

Premere il tasto Set in6 Selezione procedimento

Selezione procedimento SBR-SanoClean

Selezione fra i dati Numero di cicli

Selezione fra i dati Numero di cicli

7Numero tempi di avvio

(cicli al giorno)Selezione procedimenti numero di cicli desiderato

Aumento della cifra visualizzata in grande

Cifra visualizzata in grande giù

8Richiesta tempi di avvio per ciclo

dopo selezione

Conferma dell’inserimentoRichiesta delle impostazioni per selezione numero cicli Nessuna funzione

9Scorrimento dei diversi valori possibili

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35

Inserimento equivalente per abitante

Conferma dell’inserimento Impostazione del valore equivalente per abitante

Nessuna funzione

Selezione della classe di depurazione

10

Selezione classe di depurazioneConferma della selezione

Nessuna funzione

Selezione fra compressore NORMAL (da elenco di selezione) o OPTION (compressore non presente nell’elenco)11

Selezione opzioni compressore

Conferma della selezione

Con selezione compressore dall’elenco

Con richiesta dei dati del compressore Nessuna funzione

Visualizzazione possibili compressori

12

In caso di selezione

„Compressore normale da elenco“ Conferma della selezione

Incremento delle cifre visualizzate in grande

Riduzione delle cifre visualizzate in grande

13

In caso di selezione

Conferma della selezione

Nessuna funzione

Selezione fra si e no

14

Ponticello SW?

Conferma della selezione

La cifra visualizzata in grande viene modificata da 0 a 1

15

Ponticello SW?

MV 1 2 3 4 5V 1 1 1 1 0 La cifra visualizzata in grande viene modificata da

0 a 1

Imin= 0125 mAImax= 0645 mA

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I ponticelli SW determinano se il compressore sarà attivato (1) o no (0). Si selezionerà 0 in caso di utilizzo di altro dispositivo (per esempio la pompa di evacuazione delle acque chiarificate).

Conferma della selezione

1. Selezione riga sopra

2. Numero selezionato un contatore più in alto 1. Selezione riga sotto2. Numero selezionato un contatore più in

basso

16Timing

T1 010 min

T1R 010 min

T1U 010 min

P 000

PR 000

Elenco delle impostazioni di temporizzazione

La voce modificabile lampeggia

Fine elenco: OX poi =>

Selezione e conferma della funzione o modifica

Chiudere con Salva dati inseriti

o con Cancella dati inseriti

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4. Sicurezza ed igiene nella manutenzione e nell’uso degli impianti SanoClean

Prevenzione degli infortuni, sicurezza sul lavoro

La conoscenza ed il rispetto delle normative vigenti in materia di prevenzione degli infortuni aiutano a prevenire il verificarsi di eventuali incidenti!

La potenziale pericolosità degli impianti di depurazione compatti è nella maggior parte dei casi del tutto sottovalutata.

Gli stessi utenti non sono spesso a conoscenza dei pericoli legati all’uso dei propri impianti di depurazione compatti e molte fra le ditte incaricate delle operazioni di manutenzione non sono in possesso del necessario materiale tecnico di sicurezza.

Solo, quindi, l’adozione di opportune misure preventive contro i rischi di incidente riconoscibili sarà in grado di prevenire il verificarsi di danni gravi.

La conoscenza dei progetti costruttivi, delle diverse speciali istruzioni d’uso e degli schemi di tubature, condotti e schemi elettrici è di vitale importanza ai fini del riconoscimento e della prevenzione dei pericoli di incidente.

Tutti gli:

Utenti di impianti di depurazione compatti, Tutte le ditte di manutenzione(proprietari/dipendenti) Tutti i dipendenti comunali nell’adempimento delle proprie attività (leggi/statuti del Land in materia di

acque), Dipendenti dell’autorità di gestione delle acque nell’adempimento delle proprie attività (Legge sulle acque)

saranno tenuti ad adottare tutti i possibili sforzi al fine di evitare possibili incidenti e malattie professionali. Eventuali rischi di incidente identificati dovranno essere prontamente rimossi e tutti i settori di pericolo messi in sicurezza .

Al momento della consegna di nuovi impianti di depurazione compatti o di nuovi componenti di tali impianti sarà necessario che, prima della messa in servizio dell’impianto, il responsabile dell’installazione (ditta incaricata dell’installazione, direttore dei lavori) proceda ad un opportuno sopralluogo con l’utente e, in caso di aziende agricole, con l’ispettore tecnico dell’ente di assicurazione contro gli infortuni.

L’utente e la ditta incaricata della manutenzione saranno tenuti ad adempiere ai seguenti obblighi per garantire un’adeguata sicurezza sul lavoro:

Vigilare sul rispetto delle norme di prevenzione antinfortunistica e sulle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro e prevenire eventuali rischi d’ incidente;

Verificare o far verificare con regolarità l’efficacia dei sistemi e dei dispositivi di prevenzione antinfortunistica nonché la sicurezza del funzionamento dei diversi componenti dell’impianto;

Porre fuori servizio eventuali componenti dell’impianto che presentino rischi di incidente ed adottare misure protettive provvisorie e efficaci;

Fare sì che eventuali malfunzionamenti di dispositivi o parti dell’impianto siano tempestivamente riparati e rimediare ad eventuali contravvenzioni alle norme di prevenzione antinfortunistica.

L’utente e la ditta incaricata della manutenzione saranno, inoltre, tenuti a garantire la sicurezza sul lavoro mediante:

L’applicazione delle prescrizioni in materia di prevenzione antinfortunistica e delle rimanenti istruzioni d’uso;

L’affissione dei seguenti numeri di telefono ed indirizzi in un luogo ben visibile nei pressi del telefono: pronto soccorso (medico d’urgenza), ospedale, medico specialista in medicina del lavoro, vigili del fuoco, polizia, direzione, pronto intervento sanitario ed eventuali altri servizi competenti;

L’affissione di chiari segnali di divieto, avvertenza, obbligo e soccorso, delle necessarie indicazioni di primo soccorso e più in generale di tutte le necessarie indicazioni ai sensi delle normative vigenti in materia (Nota: un elenco dei principali segnali di divieto, avvertenza, obbligo e soccorso è allegato al presente libretto. I segnali potranno, quindi, essere estratti dal libretto ed affissi in luogo chiaramente visibile).

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Sistemando in luoghi facilmente accessibili cassette di pronto soccorso, estintori, dispositivi e strumenti di soccorso e sicurezza sul lavoro. Tali oggetti dovranno essere sottoposti a scrupolosa manutenzione e regolarmente controllati per ciò che concerne la loro funzionalità. Si dovrà, inoltre, provvedere alla tempestiva sostituzione di eventuali materiali esauriti o non più utilizzabili;

L’osservanza delle direttive in materia di protezione dalle esplosioni (Explosionsschutzrichtlinie - GUV 19.8), quali, per esempio, il divieto di fumare e manipolare fiamme libere in luoghi a rischio di esplosione;

Eseguendo le necessarie operazioni di spalatura e spargimento di sale in caso di ghiaccio e neve; Mettendo a disposizione ed utilizzando i necessari dispositivi di protezione ed il necessario abbigliamento

protettivo nonché gli appositi respiratori e sistemi di rilevamento di fughe di gas. Si dovrà, inoltre, procedere all’esecuzione di opportune esercitazioni al fine di acquisire familiarità con l’utilizzo in sicurezza di tali apparecchiature (non potendo l’utente di norma disporre di tali attrezzature allo stesso sarà assolutamente vietato entrare all’interno dell’impianto di depurazione compatto);

L’adozione di opportune misure contro le cadute e l’annegamento tramite, per esempio, l’uso di imbracature, l’installazione di un sistema di assicurazione o la messa a disposizione di opportuni strumenti di sicurezza);

L’osservanza di norme igieniche volte ad abbattere il rischio di infezioni. Si raccomanda, in particolare, l’utilizzo dei lavabi e dei disinfettanti messi a disposizione prima dei pasti e dopo il lavoro.

Eventuali lavori da eseguire su o all’interno di impianti di depurazione compatti nei quali si possano sviluppare gas tossici o asfissianti o miscele gassose potenzialmente esplosive potranno essere eseguiti solo previa consultazione con il produttore (avvalendosi eventualmente dell’aiuto di un tecnico specializzato). Quanto sopra si applica anche in caso di accesso alle citate parti dell’impianto (si veda anche ZH 1/77: "Norme di sicurezza per l’esecuzione di lavori all’interno di spazi confinati di impianti tecnici per il trattamento delle acquereflue”.

In caso di infortuni sul lavoro con conseguenze non trascurabili sarà necessario prestare i primi soccorsi ed allertare tempestivamente il pronto soccorso (pronto intervento medico). Eventuali infortuni di tale entità dovranno essere tempestivamente comunicati all’ente pubblico di assicurazione contro gli infortuni e si dovrà procedere alla redazione di una relazione d’incidente.

Prescrizioni, equipaggiamento e misure

Prescrizioni in materia di prevenzione antinfortunistica e norme tecniche di sicurezza. Una selezione di tali prescrizioni e norme è allegata al presente libretto a titolo informativo. Si

raccomanda di richiedere individualmente la consulenza del servizio tecnico di ispezione della compagnia di assicurazione contro gli infortuni.

Equipaggiamento di protezione individuale, da lavoro e di soccorsoL’equipaggiamento di protezione individuale – abbigliamento protettivo incluso – dovrà essere costantemente mantenuto in perfette condizioni. Tali operazioni di manutenzione prevedono anche l’opportuna pulizia dell’abbigliamento protettivo. L’utente sarà tenuto ad utilizzare l’equipaggiamento di protezione individuale necessario per l’esecuzione delle rispettive operazioni.

I dispositivi di sicurezza e soccorso comprendono, fra gli altri:

Idonei strumenti di misurazione atti alla verifica della presenza di gas e vapori infiammabili nell’atmosfera (limite inferiore di esplosione), di condizioni di anossia (mancanza di O2) e della presenza di gas e vapori tossici

Respiratori Respiratori di emergenza (respiratori indipendenti dall’aria ambiente), dispositivi di soccorso (respiratori indipendenti dall’aria ambiente) *)

Discensori e dispositivi di sollevamento di soccorso dotati di fune di sicurezza ed imbracatura di sicurezza Lampade portatili antideflagranti Cassette di pronto soccorso conformi alla norma DIN 13157 "Materiale di primo soccorso, cassette di

pronto soccorso C" Sistema antincendio (per esempio un estintore portatile) Utensili speciali (per esempio apri-chiusino, utensili antiscintilla, etc.)

*) Si tratta qui di speciali respiratori isolati appositamente ideati per le operazioni di drenaggio sulla base del principio della circolazione. Questi respiratori hanno un peso inferiore ai 5 kg. e non appartengono, quindi, alla categoria “respiratori pesanti”. Si tratta, invece, di respiratori inseriti sulla base delle specifiche definizioni

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della loro azione (ZH1/600) e dei principi che regolano gli accertamenti sanitari di medicina del lavoro "portatori di respiratori per lavoro ed operazioni di soccorso" (G26 - GUV 60.3) all’interno della categoria II. I portatori di tali respiratori si dovranno sottoporre per l’esecuzione di lavori che comportino l’utilizzo di tali dispositivi, l’esecuzione di operazioni di soccorso organizzato di terzi e di eventuali esercitazioni pratiche ad opportuni accertamenti sanitari relativi ai dispositivi appartenenti alla categoria II di cui sopra. In caso di soccorso spontaneo l’utilizzo dei respiratori non richiederà alcun tipo di previo accertamento sanitario.

L’utilizzo dei dispositivi di sicurezza e soccorso richiederà l’esecuzione ad intervalli regolari di opportune esercitazioni pratiche e comunque almeno due volte l’anno. Eventuali riparazioni, la sostituzione di dispositivi divenuti inutilizzabili, stage ed esercitazioni dovranno essere opportunamente documentate.

Ispezione di luoghi esposti ai gasSi indicano con il termine luoghi esposti ai gas locali, pozzetti e condotti all’interno dei quali è possibile che si vengano a sviluppare gas tossici o potenzialmente esplosivi provenienti dalle acque reflue o eventuali condizioni di anossia. Luoghi esposti ai gas all’interno di un impianto di depurazione compatto sono il bacino di trattamento primario, gli spazi immediatamente collegati allo stesso (per esempio bacino di aerazione, letto percolatore, bacino di decantazione, pozzetti di controllo, tubature) e tutti gli spazi all’interno dei quali scorrano acque reflue. In tale contesto sarà assolutamente necessario avvalersi delle conoscenze in materia ed attenersi rigorosamente alle direttive in materia di protezione dalle esplosioni. Sarà, inoltre, necessario osservare attentamente il piano di protezione dalle esplosioni.

Si potrà accedere ai luoghi esposti ai gas solo previa sufficiente aerazione e dopo aver opportunamente constatato l’assenza di concentrazioni pericolose di gas tossici o potenzialmente esplosivi o di eventuali condizioni di anossia. Tali controlli dovranno essere eseguiti per quanto possibile avvalendosi di strumenti di misurazione funzionanti in continuo.

Inoltre Si dovrà verificare se durante i lavori da eseguire si dovranno affrontare potenziali condizioni di rischio di

intossicazione da gas (provenienti, per esempio, da scarichi industriali). Una o più persone potranno accedere a luoghi esposti ai gas solo qualora almeno un’altra persona in

costante contatto visivo, vocale o radio con la stessa/le stesse e provvista del necessario equipaggiamento di soccorso rimanga all’esterno (per esempio ai sensi della GUV 7.4 § 19). In caso di ispezione dei sopra citati luoghi sarà necessario attenersi rigorosamente ai principi di sicurezza prescritti dalle norme di prevenzione antinfortunistica (per esempio GUV 7.4 § 12 und 13).

Qualora nonostante l’accertata presenza di gas tossici o potenzialmente esplosivi e accertate condizioni di anossia si renda necessario per motivi impellenti accedere all’interno di luoghi esposti ai gas sarà assolutamente necessario utilizzare un idoneo respiratore (non maschere con filtro!). Non sarà, infatti, possibile utilizzare in tali luoghi il respiratore di soccorso e si dovrà, quindi, disporre di un secondo respiratore. La persona che indossi nell’esecuzione del lavoro un respiratore dovrà essere opportunamente assicurata mediante imbracatura e fune di sicurezza. Prima di accedere ad un luogo in cui si è riscontrata la presenza di miscele gassose potenzialmente esplosive si dovrà scongiurare qualsiasi eventuale rischio di esplosione evitando, se necessario, eventuali sorgenti di ignizione .

I respiratori ad ossigeno non sono strumenti di lavoro ma dispositivi di soccorso e ne dovranno essere dotate le persone che- accedano per tempi prolungati all’interno di luoghi esposti ai gas,- durante il lavoro all’interno di tali luoghi non siano assicurate mediante opportune imbracature,- qualora le operazioni di soccorso possano presentare particolari difficoltà.

I respiratori ad ossigeno dovranno essere utilizzati immediatamente qualora si riscontrino condizioni di anossia o la presenza di gas tossici.

L’illuminazione artificiale di luoghi esposti ai gas sarà possibile solo mediante l’uso di opportune lampade elettriche: Tali lampade dovranno essere dello speciale tipo antideflagrante. L’utilizzo di fiamme libere all’interno di luoghi esposti a gas o nelle loro immediate è assolutamente vietato.

L’ispezione di luoghi esposti ai gas sarà consentita solo previa autorizzazione, per esempio come da Allegato 3 GUV 17.6, fatta salva l’adozione di altre misure organizzative equivalenti.

Presenza di sostanze nociveIl termine sostanze nocive indica ai sensi delle presenti istruzioni tutte le sostanze in grado di sviluppare vapori tossici, miscele gassose potenzialmente esplosive, causare condizioni di anossia, danni a tubature e strutture, depositi ed intasamenti o condizioni di scarico non consentite per l’impianto di depurazione nonché contenere una particolare concentrazione di germi che si sospetta possano essere fonte di infezioni.

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Accertamento della presenza di sostanze nociveGli addetti incaricati di accedere a zone esposte ai gas dovranno essere dotati di rilevatori di gas in grado di accertare continuamente la presenza di miscele gassose potenzialmente esplosive, di condizioni di anossia e di solfuro di idrogeno.

Difficoltà respiratorie e percezione di particolari odori (per esempio odore di gasolio, solventi , etc.) sono chiare indicazioni di rischio di intossicazione da gas anche se non in grado di sostituire la rilevazione continua della eventuale presenza di gas.

Le sostanze in grado di danneggiare tubature e strutture sono perlopiù sostanze acide o fortemente alcaline. La presenza di tali sostanze potrà essere rilevata mediante la misurazione del pH.

Depositi ed intasamenti possono essere provocati dall’introduzione di sabbia e ghiaia, di acque reflue con un alto contenuto di grassi o di acque reflue contenenti materiali grossolani insoliti (per esempio paglia).

Anche altre sostanze fra le quali, per esempio, liquami, stallatico, acque di insilato, sangue ed acque sotterranee possono provocare malfunzionamenti dell’impianto di depurazione compatto. La presenza di tali sostanze potrà essere rilevata mediante un opportuno esame dell’aspetto, del colore, dell'odore delle acque reflue e in caso di accumuli di volumi straordinari delle stesse.

Provvedimenti

I seguenti provvedimenti dovranno essere adottati:

In caso di rischi di intossicazione da gas

In caso di presenza di sostanze in grado di causare rischi di intossicazione da gas, le zone interessate dovranno essere immediatamente abbandonate. L’accesso a tali zone dovrà essere immediatamente interdetto. In caso di accertato rischio di esplosione tutti i motori e tutte le apparecchiature dovranno essere tassativamente spente all’interno delle aree interdette. L’illuminazione di tali aree dovrà avvenire esclusivamente per mezzo di apposite lampade antideflagranti. L’ulteriore penetrazione di tali sostanze o gas nocivi dovrà essere per quanto possibile impedita isolando la zona o adottando altre opportune misure.

Eventuali rischi di intossicazione da gas potranno essere prevenuti per quanto possibile per mezzo dell’impianto di aerazione. L’eventuale aerazione o deareazione dovranno essere decise sulla base delle condizioni locali e del tipo di gas presenti.

In caso di altri pericoli

L’ulteriore penetrazione delle sostanze nocive dovrà essere impedita secondo possibilità.

Igiene nella manutenzione ed uso degli impianti di depurazione compatti SanoClean

Generale

Sono diversi gli agenti patogeni che possono fare la loro comparsa all’interno delle acque reflue ed essere trasmessi durante l’esecuzione di operazioni di manutenzione. Al fine di evitare eventuali malattie infettive sarà utile seguire le seguenti prescrizioni:

Eventuali lavori nei quali si possa entrare in contatto con acque reflue o residui delle stesse dovranno essere eseguiti indossando opportuno abbigliamento protettivo.

E’ rigorosamente proibito mangiare e bere all’interno delle aree contaminate. Per prevenire eventuali rischi di infezione sarà importante lavarsi accuratamente le mani prima di ingerire

qualsiasi alimento o bevanda. Per il corretto lavaggio di mani e viso sarà necessario utilizzare gli idonei lavabi presenti nelle immediate vicinanze ed i prodotti disinfettanti e detergenti indispensabili all’igiene che si dovrà avere cura di portare con sé. Anche fumando con le mani sporche si va incontro a possibili rischi di infezione.

L’abbigliamento protettivo dovrà essere mantenuto in perfette condizioni. Tale abbigliamento dovrà essere utilizzato solo durante l’esecuzione di lavori presso l’impianto di depurazione e non dovrà essere lavato insieme ad altri indumenti. Gli indumenti da lavoro dovranno essere sempre conservati separati dagli indumenti indossati normalmente (per esempio all’interno di armadietti separati).

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In caso di utilizzo di respiratori la pulizia e la cura di questi ultimi dovranno essere effettuate con la massima cura.

In caso di lesioni o di accidentale inserimento di acque reflue sarà necessario contattare tempestivamente un medico.

Persone con ferite cutanee aperte non dovranno venire a contatto con acque reflue o residui delle stesse. I patogeni della malattia di Weil sono in grado, infatti, di penetrare all’interno del corpo umano esclusivamente attraverso ferite e mucose. Anche eventuali ferite di piccole dimensioni dovranno essere immediatamente coperte con garze sterili.

Igiene

Sono numerosi gli agenti patogeni rilevati all’interno delle acque reflue solo pochi dei quali presentano, tuttavia, seri rischi di infezione per gli addetti.

Fra gli agenti patogeni converrà citare, per esempio, virus, batteri, funghi, parassiti intestinali, in grado di scatenare infezioni, allergie ed effetti tossici.

Gli agenti patogeni penetrano all’interno del corpo umano, per esempio Per via orale qualora si mangi, beva o fumi senza essersi previamente lavati le mani, Attraverso le vie respiratorie sotto forma di piccole gocce o aerosol, Attraverso pelle e mucose, per esempio, penetrando attraverso ferite cutanee, pelle macerata,

schizzi di sporco negli occhi.

Esempi di malattie:

Colibacillosi intestinali , Infiammazione epatiche provocate da infezioni da epatite A, Malattia di Weil (Leptospirosi) provocata dalla trasmissione di patogeni contenuti nell’urina di ratto. Tetano Poliomielite

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Obiettivo di protezione

I possibili rischi di infezione da acque reflue dovranno essere ridotti in maniera tale da prevenire che il contatto con la pelle, la respirazione o l’ingestione delle stesse non provochino malattie o danni duraturi per la salute degli addetti.

Provvedimenti

Le acque reflue possono contenere diverse tipologie e diverse quantità di agenti patogeni. L’adozione di semplici misure igieniche permetterà di prevenire la contrazione di malattie infettive o disturbi allergici.

Pulizia

Lavarsi mani e viso prima di ingerire cibi e bevande al fine di evitare possibili rischi di infezione. Anche fumando con le mani sporche si va incontro a possibili rischi di infezione. Disinfettasi per prima cosa le mani dopo aver lavorato in ambienti contaminati. Utilizzare i disinfettanti in

maniera parsimoniosa in quanto gli stessi agiscono sulla pellicola protettiva della pelle e sono in grado in caso di utilizzo non adeguato di provocare danni alla pelle.

Pulizia a fondo al termine dei lavori mediante doccia; in caso di attività che comportino grandi quantità di sporco fare una doccia anche durante l’attività.

Lavare o far lavare indumenti da lavoro e protettivi conformemente al livello di sporco. Gli indumenti da lavoro e gli indumenti protettivi dovranno essere lavati in una lavatrice separata.

In caso di utilizzo di guanti protettivi prestare attenzione all’eventuale presenza di sporco all’interno degli stessi.

Prestare attenzione a non portare sporco all’interno di locali di stabilimenti o veicoli attraverso, per esempio, stivali protettivi sporchi. Cercare di rimuovere almeno lo sporco più pesante dagli stivali.

Conservare indumenti da lavoro e protettivi separati dai normali indumenti. Asciugare gli indumenti bagnati Lavanderie e lavabi dovranno essere dotati, essenzialmente, di tutti i detergenti, i disinfettanti ed i prodotti

per la cura della pelle indispensabili all’igiene.

Avvertenze

L’osservanza delle norme igieniche impone che il detergente utilizzato per il lavaggio venga prelevato da opportuni dispenser.

Mezzi igienici per l’asciugatura delle mani sono, per esempio, gli asciugamani monouso. I requisiti in materia di lavanderie e lavabi potranno essere dedotti dall’articolo 35 della

Arbeitsstättenverordnung – ArbStättV (Ordinanza sui luoghi di lavoro) Indumenti da lavoro o protettivi dovranno essere conservati separatamente dai normali indumenti indossati

all’esterno, per esempio, all’interno di appositi armadietti doppi o di locali separati. L’asciugatura di indumenti da lavoro o protettivi richiederà l’uso fino al successivo utilizzo degli stessi di

appositi asciuga biancheria siti in locali esterni a quelli in cui soggiornano gli addetti (locali asciugatura). Il lavaggio di indumenti da lavoro/protettivi dovrà essere opportunamente organizzato e si dovrà,

eventualmente, provvedere all’utilizzo di lavatrici interne alla ditta.

Derattizzazione

Si dovrà procedere alla opportuna derattizzazione degli impianti tecnici di depurazione.

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Misure e programma di protezione cutanea

Protezione cutanea

Prestare attenzione alla protezione cutanea. I programmi di protezione cutanea offrono informazioni sugli eventuali rischi cutanei e sulla protezione cutanea prima del e durante il lavoro sulla pulizia della pelle in funzione del grado di sporco, sulla regolare cura della pelle.Informazioni sulla protezione cutanea potranno essere ottenute anche dal medico aziendale.

Per evitare eventuali malattie della pelle sarà necessario proteggere opportunamente pelle e mani. Sarà necessario provvedere alla redazione di un piano di protezione cutanea strutturato in funzione dei

diversi rischi per la pelle Un importante supporto nella redazione di tale programma potrà venire dal medico aziendale e dai

produttori o fornitori di prodotti per la protezione cutanea. I seguenti agenti e le seguenti attività possono comportare specifici rischi per la pelle; fra di esse Lavori svolti in ambienti umidi Disinfettanti Sporco di difficile rimozione

Accumulo di umidità o macerazione della pelle dovuta, per esempio, all’uso di guanti o stivali di gomma. L’adozione di efficaci misure di protezione cutanea volte ad evitare lo sviluppo di malattie della pelle

prevede tre distinti passi di pari importanza: Una speciale protezione cutanea Una pulizia della pelle mirata e dolce Un’efficace cura della pelle

I prodotti di protezione cutanea dovranno essere applicati prima dell’avvio dell’attività e dopo ogni pausa sulla pelle pulita.

La pulizia della pelle dovrà essere accurata ed a fondo. Diluenti, benzina per smacchiare e prodotti del genere non sono prodotti raccomandati per la pulizia della

pelle. Per una corretta cura della pelle si dovranno utilizzare prodotti cosmetici per la cura della pelle ad alto

contenuto lipidico .

Tabella: piano di protezione cutanea per operazioni di manutenzione di impianti di depurazione compatti (esempio)

Piano di protezione per operazioni di manutenzione

Rischio cutaneo Prodotto protettivo Prodotto per la pulizia Prodotto per la cura Guanti protettivi

prima dell'inizio dell'attività e dopo ogni

pausa

prima delle pause e dopo il lavoro

dopo la fine del lavoro ed eventualm. dopo la

pulizia

se non generalm. previsto indicazioni speciali

Crema protettiva Lozione det./pasta lav. Crema protettiva: Guanti protettiviCrema Pelisha - Planka Soft o simile Lozione Trixi

o simile o simile

Crema protettiva Lozione detergente e disinfettante:

Crema protettiva:

Crema Pelisha - Sterillium, Saniklin, Indus- LozioneTrixi

Saniwip, trie Praecutan o simile Physioderm, Sto-Taktosan o simile kolan o simile

Crema protettiva Lozione detergente: Crema protettiva: Guanti in pelleCrema Pelisha Planka Soft, Saniklin, In- Lozione Trixi

Saniwip, dustrie Praecutan o simile Physioderm, Sto-Taktosan o simile kolan o simile

Olio da officina, grasso, benzina

Guanti di gomma o latexLavori su impianti di

depurazione Acque reflue

Lavori su impianti di depurazione Sporco

Si potranno, inoltre, utilizzare, prodotti equivalenti; il piano di protezione dovrà essere adattato ad eventuali rischi cutanei diversi da quelli indicati.

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