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V. Esposito: progetto valorizzazione beni invisibili di Vico Equense ISTITUTO DI EDUCAZIONE E DI ISTRUZIONE SS. TRINITA’ E PARADISO ENTE DI DIRITTO PUBBLICO (R.D. 18.11.1869, n.2301 R.D. 29.06.1883 n. 1514 R.D. 23.12.1929 n. 2392 R.D. 01.10.1931n. 1312) SCHEDA PROGETTO Il progetto 1. Titolo del progetto: UN MONDO DA SCOPRIRE COGLIENDO L’INVISIBILE A world to discover picking the invisibility Soggetto richiedente (ente) 2. Denominazione / Ragione Sociale: Istituto d’Istruzione “SS. Trinità e Paradiso” Ente di diritto pubblico 3. Codice Fiscale (o Partita IVA) dell’ente: C.F. n. 82008160630 Responsabile di progetto 4. Nome e Cognome: Vincenzo Esposito 5. Ruolo Ricoperto: Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto. 6. Telefono di contatto: Tel/Fax n. 0818798066 7. Email di contatto: [email protected] 8. Indirizzo sede dell’ente: Corso Gaetano Filangieri, 151 80069 Vico Equense (Napoli) Via G. Filangieri, 151 80069 Vico Equense (Na) C.F. n.82008160630 Tel/Fax n. 0818798066 www.isstep.it E-mail: [email protected] ; [email protected] ; [email protected] ; [email protected]

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V. Esposito: progetto valorizzazione beni invisibili di Vico Equense

ISTITUTO DI EDUCAZIONE E DI ISTRUZIONE SS. TRINITA’ E PARADISO

ENTE DI DIRITTO PUBBLICO (R.D. 18.11.1869, n.2301 – R.D. 29.06.1883 n. 1514 – R.D. 23.12.1929 n. 2392 – R.D. 01.10.1931n. 1312)

SCHEDA PROGETTO

Il progetto

1. Titolo del progetto: UN MONDO DA SCOPRIRE COGLIENDO L’INVISIBILE

A world to discover picking the invisibility

Soggetto richiedente (ente)

2. Denominazione / Ragione Sociale: Istituto d’Istruzione “SS. Trinità e Paradiso” Ente di diritto pubblico

3. Codice Fiscale (o Partita IVA) dell’ente: C.F. n. 82008160630

Responsabile di progetto

4. Nome e Cognome: Vincenzo Esposito

5. Ruolo Ricoperto: Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto.

6. Telefono di contatto: Tel/Fax n. 0818798066

7. Email di contatto: [email protected]

8. Indirizzo sede dell’ente: Corso Gaetano Filangieri, 151 – 80069 Vico Equense (Napoli)

Via G. Filangieri, 151 – 80069 Vico Equense (Na) – C.F. n.82008160630 – Tel/Fax n. 0818798066 – www.isstep.it –

E-mail: [email protected] ; [email protected]; [email protected]; [email protected]

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9. Analisi del contesto in cui si trova il bene/beni e dei bisogni del territorio di riferimento del progetto, con particolare riferimento alla caratteristica di “invisibilità del bene” legata al mestiere in via di declino:

Il Comune di Vico Equense, secondo per vastità tra quelli della provincia di Napoli, occupa la parte centrale della Penisola Sorrentina fra i comuni di Castellammare, Pimonte, Positano, Meta e Piano di Sorrento. Nell’antichità il territorio era indicato come Equanum, nel Medio Evo, Equense.

Il territorio di kmq 29,3, dal Monte Faito ai due golfi di Salerno e Napoli, è disseminato di antichi borghi ricchi di risorse naturali umane e culturali pressoché sconosciute e trascurate perché i traffici avvengono sull’unica strada costiera SS.145 da Castellammare a Sorrento, sfiorando, la città di Vico Equense, capoluogo. Infatti, la strada sorrentina attraversa in galleria la città e allo scoperto il borgo di Seiano. Altri borghi sono collegati fra loro da un’unica strada che, partendo dal capoluogo, li attraversa sulle colline e zone montane o da essa raggiungibili: S. Maria del Toro, Bonea, S. Andrea, Massaquano, San Salvatore, San Francesco, Avigliano, Patierno, Belvedere, Moiano, S. Maria del Castello, Faito, Ticciano, Preazzano, Arola, Alberi, Fornacelle, Pacognano. I borghi di Seiano, Montechiaro, borgo marinaro di Equa, Marina di Vico, Terme dello Scrajo, si raggiungono dalla strada Sorrentina. Luoghi ameni di grande suggestione sono collegati con sentieri panoramici: Sperlonca, Monte Comune, Casa Apuzzo, Astapiano, eccetera. E’ un territorio ricco di vestigia che risalgono al VII sec. a.C. per la presenza greca, etrusca(Aequanum) romana, gotica, longobarda, bizantina, spagnola e fino ai nostri giorni.

Questo vasto territorio rappresenta un potenziale distretto turistico per amanti della natura e dei prodotti naturali, che aspetta di essere conosciuto e valorizzato. Su di esso gli antichi borghi sono custodi e depositari di risorse umane e materiali di valore: chiese e cappelle, biblioteche parrocchiali, archivi storici, riti e costumi tradizionali. Antichi mestieri, abilità e cultura legate al territorio vanno esaurendosi:

- costruzione di muri a secco per contenere i terrazzamenti collinari (l’uso del cemento armato sta modificando il paesaggio e nasconde la storia del territorio); insegnando ai giovani muratori la tecnica del muro a secco si potranno ottenere le competenze necessarie per riparare e ricostruire aspetti caratteristici del paesaggio; - costruzione di contenitori di legno e rami intrecciati; la costruzione di sporte, cesti, panieri, co fani, con strisce di castagno selvatico e rametti di ulivo era una fiorente industria artigianale delle colline equensi. Sono utensili ed attrrezzi ancora richiesti come contenitori e come ornamento. Sopravvivono pochi artigiani che possono trasmettere l’arte. - ricami a mano con varie tecniche (tombolo, chiacchierino, uncinetto, eccetera); sono mestieri femminili da cui nascono oggetti artistici di pregio. - produzione di piccoli oggetti artistici di ceramica per bomboniere, soprammobili, eccetera. - produzione di latticini tipici freschi e stagionati; tale produzione è rimasta artigianale nelle case contadine per pochi conoscitori ma che può essere insegnata anche per produzione domestica. - arte culinaria legata alla dieta tradizionale e alle festività. E’ la parte più nobile della dieta mediterranea, patrimonio delle famiglie locali e del tutto sconosciuta fuori dalle mura domestiche. Il suo insegnamento può costituire attrazione turistica interessante.

Il Centro ove è possibile concentrare un incubatore dei mestieri e presentare con mezzi multimediali le risorse del territorio equense è il complesso monumentale dell’Istituto SS. Trinità e Paradiso, da decenni trascurato e che ha la ricettività necessaria, non essendo più adibito a istituto scolastico. Esso si trova nel centro del capoluogo, sulla strada sorrentina, facilmente accessibile ai turisti. Ha ambienti e spazi esterni capaci per attrezzare un centro di accoglienza che mostri con mezzi e tecnologie mediatiche i beni “invisibili” del territorio.

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10. Luogo di svolgimento del progetto: Comune di Vico Equense (Na) - Istituto d’Istruzione SS. Trinità e Paradiso– Corso Gaetano Filangieri, 151 - 80069 Vico Equense (Na); capoluogo e borghi.

11. Descrizione sintetica del progetto:

Obiettivi specifici del progetto: Recupero dei luoghi e mestieri invisibili della tradizione e della conservazione della memoria artigianale, popolare, gastronomica, colta, artistica, tecnica nel territorio del Comune di Vico Equense.

La conoscenza del territorio e delle sue risorse nascoste può essere diffusa tra i numerosi frequentatori di Sorrento, realizzando nell’Istituto SS. Trinità e Paradiso, complesso monumentale: un centro di accoglienza che mostri le risorse naturali e culturali del territorio, i prodotti locali e la produzione di antichi mestieri e di creazioni artistiche.

Il centro di accoglienza anche come museo multimediale e come incubatore di imprese giovanili e mostra vivente della produzione artigianale locale.

Il centro di accoglienza come laboratorio manuale per il restauro dei reperti archeologici e la rivalutazione di antichi mestieri ma anche mentale, per lo studio la ricerca e lo scambio di esperienze, di memorie, di storie fra giovani ed anziani.

Il centro va attrezzato con sala di proiezione di immagini del territorio e delle sue risorse, con mostre, laboratori, sale per incontri e scambi.

Il Centro turistico di accoglienza (City Hall) deve offrire ai visitatori:

1. Una documentazione cinematografica su grande schermo del territorio e delle sue risorse.

2. Una mostra permanente dei beni esistenti sul territorio.

3. La possibilità di osservare da vicino le “maestrie artigiane” .

4. La possibilità di inserirsi come apprendisti.

5. La possibilità per i visitatori di avere sistemazione, assistenza, guide, accompagnatori.

6. La possibilità di partecipare a laboratori, convegni, incontri, percorsi di esplorazione.

7. La possibilità per i giovani stranieri di condividere spazi, idee, progetti (coworking project).

8. Organizzazione di e-commerce per la diffusione del prodotto turistico e la vendita dei prodotti locali.

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12. Descrizione analitica del progetto:

La visione originale del progetto in relazione alle nuove modalità di conoscenza,

valorizzazione e fruizione del bene, è : Sviluppare situazioni di coworking, cioè di lavoro

in condivisione fra giovani ed anziani sfruttando competenze e professionalità poco note o

in estinzione. Questo lavoro condiviso va realizzato sul territorio comunale nei borghi ove

sono presenti le risorse da valorizzare e in un complesso monumentale quale è l’Istituto

SS. Trinità e Paradiso che offre spazi a sufficienza. In tale complesso potranno essere

coinvolte nella conoscenza e nel coinvolgimento, le correnti turistiche di nicchia che

vanno a Sorrento perché esso offre la ricettività ma che sono maggiormente interessate alla

scoperta e al godimento del particolare, dell’insolito, del piacevole. Si vuole provare a

realizzare un sistema integrato di azioni che saranno messe in opera per attuare tale

“visione”.

Vogliamo recuperare mestieri antichi attraverso corsi specifici, restituendo significato

all’artigianato del cibo e di quello che lo consente e lo produce. Il tessuto identitario della

gastronomia locale, un bacino di saperi preziosi, un comparto in grado di esaltare qualità e

creare valore. Devono riacquistare quello spazio che la nostra società in passato ha

riconosciuto loro, anche perché sono strade modernamente percorribili che rappresentano

un’opzione di vita importante per i giovani. Riteniamo che le conoscenze materiali e

immateriali, fabbrili e teoriche dei maestri anziani sono qualcosa che ha la dignità dei più

alti studi. E’ scienza gastronomica, nobile e per nulla poetica, che genera economie, per

niente drogate o virtuali. E’ un ‘saper fare’ che si impara soltanto con la pratica quotidiana,

la ripetizione dei gesti, la creazione di un pezzo d’arte edibile. L’iniziativa vuole essere

non soltanto un’operazione di salvaguardia, rivolta al passato; è una via per nuovi

paradigmi economici, che si fondano sulla civiltà del lavoro manuale, qualcosa che

arricchisce tanto la società quanto le persone che decidono di intraprendere il mestiere. La

possibilità di una prospettiva che si allarga, coniugando passato e progresso: il piacere di

creare con le proprie mani una cosa antica, in un contesto diverso, un atto che trasforma la

società e che genera vera crescita, anche economica.

Si prospetta che i mestieri più richiesti nei prossimi anni saranno quelli legati alla terra,

alla gastronomia, artigiani dei sapori col futuro nelle mani. Tra le nuove figure più

promettenti ci sono il gelataio biologico, il personal trainer dell’orto che consiglia gli

aspiranti mini agricoltori da balcone e terrazzo che si moltiplicano in città, o l’alchimista

di campagna, colui che crea nuovi liquori e distillati per un pubblico sempre più curioso.

Si tratta di esaltare la funzione storica della società del luogo che da sempre è stata

produttrice e consumatrice e tale sta tornando ad essere.

Tutto ciò va inquadrato in un processo di valorizzazione dei beni storici, culturali,

paesaggistici invisibili ai più e da proporre a quei turisti che amano la natura, la scoperta

dei luoghi nascosti, il gusto delle cose belle a partire dai sapori per giungere all’arte in

tutte le sue forme.

Il primo dei beni materiali da far conoscere è il complesso monumentale in cui risiede

l’Istituto richiedente. Nato come Monastero di suore nel 1676 e sviluppatosi nel XVIII e

XIX secolo, fu acquisito al patrimonio dello Stato nel 1867 e con gestione nominata dal

Ministero della P.I. fu destinato ad educandato femminile e istituto d’Istruzione.

Attualmente, essendo cessate dal 2000 le funzioni di istituto scolastico, ospita un museo e

alcune scuole. La chiesa barocca è chiusa essendo dichiarata inagibile per le lesioni subite

dal terremoto del 23 nov. 1980.

Altri locali e gli ampi corridoi con l’orto botanico sono stati resi agibili e offrono spazi per

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uffici, laboratori di arte e mestieri, per organizzare mostre, per accogliere turisti a cui

offrire con mezzi multimediali e con dimostrazioni pratiche la visione e la partecipazione

alla conoscenza, alla visione e alla partecipazione dei beni “invisibili” del territorio

equense. Nella chiesa, restaurata, è possibile realizzare mostre, convegni, rappresentazioni

e appening. Tutto il complesso è pressoché ignorato agli stessi abitanti del luogo, essendo

stato riservato nel passato alle suore e alle educande.

Gli altri beni che si possono far conoscere e che hanno una notevole valenza storica e

culturale sono innumerevoli:

Citiamo:

- La Cappella Santa Lucia nel borgo di Massaquano che conserva affreschi del Trecento di

notevole fattura rappresentanti la Dormitio Mariae;

- La Cappella dell’Assunta nel centro storico che conserva un altare ligneo con mosaici in

madreperla di valore inestimabile;

- Una decina di chiese e cappelle nei borghi che ospitano opere d’arte;

- Biblioteche parrocchiali nei borghi;

- Luoghi panoramici e sentieri; uno sviluppo di strade di campagna per circa 200

kilometri;

- Case contadine ove si lavora il latte;

- Botteghe di mestieri tradizionali in ogni borgo.

Rientrano nel progetto i mestieri sopra indicati, la valorizzazione dei luoghi panoramici

più facilmente raggiungibili e la visita guidata alle mostre stabili da realizzare nei borghi.

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13. Descrizione analitica dell’utilizzo innovativo delle tecnologie di comunicazione nel progetto:

L’utilizzo delle tecnologie come medium innovativo per la comunicazione verbale, testuale e visiva sarà realizzato fondendo nella loro interazione, influenza reciproca o sovrapposizione nuovi media digitali e precedenti media analogici (cinema, televisione, stampa). Allo stato attuale, tecnologia caratterizzante è senza dubbio la rete Internet, con le sue possibilità infinite di creazione di ambienti comunicativi e formativi tradotti in linguaggio digitale. Il medium elettronico presenta elevate possibilità e maggiori vantaggi rispetto alla scrittura, permettendo di integrare percezioni visive e uditive al tempo stesso. Inoltre, trovandosi in rete, nessun elaborato resta mai opera chiusa e finita come accade con i libri di testo e come implica la stampa, bensì diviene dinamico e fluido, si estende in un nuovo spazio che è lo schermo del computer, che non dà limiti e anzi permette, nella forma di ipertesto, collegamenti istantanei di una infinita rete di elementi testuali, così da poter connettere tra loro argomenti variegati e dar vita a creazioni multidisciplinari.

Pertanto, sono programmate tutte le forme che la tecnologia di comunicazione ci permette per raggiungere, attraverso la rete, il maggior numero di persone e realizzare una forma di commercio elettronico del prodotto culturale e consumistico che si intende realizzare.

L’intenzione è di impegnare la gioventù locale ad applicarsi nello studio e nella gestione del centro turistico di accoglienza che avrà una struttura reale e una virtuale, grazie alle risorse delle tecnologie moderne di comunicazione.

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14. Durata del progetto (tra 12 e 18 mesi): mesi 18

15. Costo complessivo del progetto:

16. Contributo richiesto:

17. In caso di co-finanziamento, indicare attraverso quali canali e strumenti si intende reperire lo stesso:

Si spera di ottenere co-finanziamento attraverso sponsorizzazioni che saranno richieste alle agenzie turistiche della zona e alle industrie alberghiere.

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18. Sintetica descrizione del soggetto che realizza il progetto e degli eventuali partner (max 2) e del ruolo da essi svolto:

Il soggetto che realizza il progetto è l’Istituto SS. Trinità e Paradiso. Nato come R. Istituto Femminile per R.D. 399 che approva lo statuto organico (G.U. 17 dicembre 1908 n. 291). Lo Statuto organico vigente, conformato alle norme dei RR. Decreti 23/12/1929 n. 2392 e 1° ottobre 1931 n. 1312, è datato 16 agosto 1932 essendo stato approvato con deliberazione n. 175 dell’anno 1932. L’Istituto è gestito da un Consiglio di Amministrazione di nomina del Ministro Istruzione Università e Ricerca di durata triennale. Il D.M. di nomina dell’attuale C. di A. è datato 18 febbraio 2013 prot. 113. Il Consiglio di Amministrazione è costituito dai seguenti tre membri: Presidente: Dott. Prof. Vincenzo Esposito, C.F. SPSVCN28R24L845B, nato a Vico Equense (NA) il 24.10.1928 e ivi residente in Via G. Nicotera 29/b – 80069 Vico Equense (Napoli) 1° Consigliere: dott. Matteo De Simone, C.F. 2° Consigliere: prof. Claudia Scaramellino, C.F. L’attività di istruzione è interrotta dal 2000. L’immobile è bene storico, sorto nel 1676 come Monastero Femminile religioso e Conservatorio Femminile a scopo di Educandato, con chiesa settecentesca di stile barocco, in disuso. Il complesso è sotto tutela della Sovrintendenza ai Beni Storici e Ambientali. Il complesso monumentale ha ambienti interni ed esterni nei quali è possibile realizzare le opere inserite in progetto. Partner unico nel progetto è l’Unitre – Università delle Tre Età della Penisola Sorrentina, sede locale autonoma dell’Associazione Nazionale delle Università della Terza Età, organizzazione non lucrativa di utilità sociali di cui all’art. 10 del D. Lgsv 4 dicembre 1997 n.460, iscritta nel Registro nazionale previsto dall’art. 7 L. 7 dicembre 2000 n. 383. L’Unitre Sorrentina è iscritta nel Registro Regionale del Volontariato sociale della Campania (L.R. 8 febbraio 1993 n.9 per decreto n. 650 del 14/07/2004 A.G.C. 18 sett. 1 serv.4 N. 1062). Ha sedi operative in cinque comuni della Penisola Sorrentina. Organizza laboratori d’arte e mestieri, corsi di educazione per gli adulti, attività di tempo libero. Per la realizzazione del progetto mette a disposizione i maestri d’arte e i docenti che operano all’interno dell’associazione per gli associati.

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19. Per il coinvolgimento eventuale di altri enti/partner si richiede di compilare il profilo ente sul sito di fondazione e di fornire le seguenti informazioni:

Partner N.1

20. Ragione Sociale completa: Unitre – Università delle Tre Età della Penisola Sorrentina (aderente all’Associazione Nazionale delle Università della Terza Età) con sede legale a Vico Equense.

21. Codice Fiscale: 90032370638

Partner N.2

22. Ragione Sociale completa:

23. Codice Fiscale e/o partita IVA:

24. Eventuale coinvolgimento di altri enti ed indicazione del loro ruolo specifico (rete):

- Comune di Vico Equense – Ufficio tecnico e Settore Cultura e Turismo, per la

fornitura di assistenza tecnica, di supporti burocratici, di vigilanza, e quant’altro occorrente

alla realizzazione per gli aspetti amministrativi e di competenza specifica dell’Ente locale.

- Centro Laboratoriale di Autobiografia, nella sede operativa di Vico Equense

dell’Unitre, Università delle Tre Età che realizza incontri culturali, raccolta di memorie e di

immagini storiche relative a luoghi, persone, eventi, reperti.

- Teatro Mio: Associazione culturale no-profit che svolge attività laboratoriale di recitazione e

organizza spettacoli. Collabora per la realizzazione dello spettacolo “Matrimonio fra la Terra e il

Mare” inserito in progetto.

Per affrontare con competenza e sistematicità l’attuazione del progetto, si prevede in via preliminare impegnare tutte le persone coinvolte in un corso di formazione volto ad aumentare le competenze dei partecipanti nella strutturazione e gestione, anche tramite la discussione di esperienze concrete e di casi pratici. Il corso, affidato preferibilmente a un’agenzia specializzata, avrà come fine quello di fornire ai partecipanti la metodologia e gli strumenti di base perché l’Istituto richiedente e il partner che partecipa alla realizzazione del progetto possano attivamente formulare, gestire, controllare e valutare gli interventi programmati. Il corso prevede 60 ore d’aula e sarà articolato in due/tre giorni consecutivi di lezione a settimane alterne, così da minimizzare le difficoltà organizzative delle organizzazioni partecipanti. Inoltre, il corso fornirà gli strumenti per far sì che i partecipanti possano indirizzare e guidare effettivamente l'attività di realizzazione progettuale e seguire efficacemente la fase di esecuzione dei lavori. In sintesi, il corso si propone due obiettivi specifici: - Preparare i partecipanti ad operare, in modo più efficiente e più efficace, nella programmazione (formulazione, attuazione, valutazione e controllo) volto allo sviluppo ed al riassetto territoriale. - Migliorare la capacità d’indirizzo della committenza nei confronti dei fornitori privati di servizi di supporto per la formulazione, preparazione, valutazione e controllo del progetto. Metodologia didattica Le lezioni saranno fortemente interattive con numerosi casi di studio, elaborati sulla base di concrete esperienze.

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25. Descrizione di eventuali iniziative di valorizzazione della cultura e della tradizione del territorio e di coinvolgimento della comunità locale, con indicazione di stime numeriche, ove possibile:

Allo scopo di coinvolgere la comunità locale nella valorizzare della cultura e della tradizione, si è pensato al l’allestimento dello spettacolo teatrale: “Matrimonio del Mare e della Terra”. La manifestazione “MATRIMONIO DEL MARE E DELLA TERRA” (STORIA E CULTURA DI VICO EQUENSE) rende possibile organizzare e diffondere in Campania una cultura storica e artistica, legata ai monumenti presenti e visitabili nel territorio di Vico Equense. Promuovere e valorizzare, attraverso il progetto, la cultura, la storia, e l’interesse turistico di località come Vico Equense significa includerle in un completo e lungo itinerario che non può che portare benefici di lunga durata, che trasporta turisti e cittadini nel mondo storico di epoca romana e nell’immaginario medievale. Inoltre, la bellezza dei siti storici suggerisce di utilizzare in esse delle “scenografie teatrali naturali”. Le locations saranno terra e mare: • Dal mare, una serie di imbarcazioni che realizzeranno un evento specifico (battaglia o fuochi d’artificio); • Dalla terra, corteo storico per le vie di passeggio, piazze e costiera in costume. TECNOLOGIA ALTERNATIVA, “NO BARRIER” PER I DIVERSAMENTE ABILI E INNOVAZIONE PER L’EVENTO Con lo spirito di dare massima diffusione all’evento e permettere a tutti di concedersi uno spettacolo che sia anche “cultura”, è previsto l’uso di tecnologia a pannelli solari per i luoghi, che saranno per la prima volta illuminati per l’occasione. L’evento “MATRIMONIO DEL MARE” (STORIA E CULTURA DI VICO EQUENSE) prevede il posiziona-mento dei pannelli solari in più postazioni e, inoltre, due postazioni per i diversamente abili, con posizionamento di maxischermo. GLI EVENTI DEL PROGETTO NEL DETTAGLIO Nella rappresentazione teatrale-naturalistica del “MATRIMONIO DEL MARE E DELLA TERRA” (STORIA E CULTURA DI VICO EQUENSE), è necessario realizzare una “brochure” sul Comune di Vico Equense legato alla storia della città e degli eventi in calendario. Le tematiche fondamentali per cui sono ispirate le idee si riferiscono ad una vera e propria attività teatrale all’aperto da realizzarsi previo supervisione e progetto che comporta due aspetti fondamentali: • Massima visibilità dovuta alle notizie storiche su Vico Equense; • Continuità dell’evento attraverso lo sviluppo della formazione dei giovani (guide e comparse), scenografie, luci, fuochi d’artificio, testi teatrali e costumi. • Temi e trasposizioni di eventi di sicuro effetto storico suggestivo; PERIODO PROPONIBILE: 1. Periodo etrusco (VIII-VII secolo a.C.) o romano (I secolo a.C.-V secolo d.C.); 2. Medioevo (XIII secolo, età angioina). SFILATA IN COSTUME: Gruppi di persone in costume (da realizzare in loco o con gruppi di rievocazione e comparse reclutate dalla medesima comunità di Vico Equense) provenienti dal Borgo dei Cavalieri (vescovado), S. Salvatore, Massaquano, Moiano, S. Maria del Castello, Ticciano, Preazzano, Arola, Fornacelle, Pacognano, Seiano e, sulla Costiera, Montechiaro e S. Maria del Toro, sino a giungere ad una piazza principale. Con la sfilata si prevede l’apertura di tutti gli edifici storici, chiese, monumenti e strutture legate all’evento.

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La colonna sonora è stata scelta in base a caratteristiche ambientali e di suggestione. DIRETTA INTERNAZIONALE SATELLITARE: Sarebbe interessante proporre la sfilata e la cena antica in diretta internazionale satellitare effettuata da una TV locale, che possa trasmettere sul canale digitale, sia nella città con emigranti campani che nelle città di Allauch e di Wokingham, gemellate la prima con Vico Equense e la seconda tra le due Università della Terza Età delle due città. La diretta internazionale prevede anche la “visita guidata” al centro e ai borghi di Vico Equense. PRODOTTI TIPICI: Cena aperta a tutti (o tramite ticket o biglietto) in una grande tavolata in piazza, con ricette rigorosamente antiche e con i prodotti tipici del luogo legati all’arte casearia e ai salumi, vino, l’olio d’oliva ed altri frutti come noci, i fichi, castagne e miele. Le ricette potranno essere prodotte da tutti i ristoratori di Vico Equense e i diritti resteranno di proprietà del Comune. STEP 1: Brochure sull’Evento di Vico Equense Un nuovo ed interessante percorso sulla storia e sull’architettura di Vico Equense, attraverso un percorso suggestivo fatto di paesaggi, strade, chiese ed espressioni artistiche che hanno attraversato la città rendendola come un luogo non comune nella storia. Terra di transito, quindi, e per conseguenza terra di conquista, è stata luogo di incontri e scontri. La brochure ricorda tali eventi ed elenca le attività della manifestazione in forma di breve guida della manifestazione, con ubicazione dei luoghi. PIANO DELL’OPERA “BROCHURE”: 1. Elenco degli Eventi del Corteo storico; 2. Luoghi della cena antica o medievale; 3. Mappa di Vico Equense con ubicazione delle manifestazioni; STEP 2: Gran Tour. Titolo GRANDE VISITA AL TERRITORIO DI VICO EQUENSE Riferimenti storici diretti: Territorio di Vico Equense Note: L’evento è unico nel suo genere e riguarda una visita completa delle bellezze e singolarità ambientali di Vico Equense, curate da uno o più archeologi o cultori d’arte o d guide specializzate, così come avveniva nei gran tour settecenteschi nelle medesime zone. Organizzazione: Prima della grande Visita sarà cura del responsabile formare 3-6 giovani volontari all’interno del Comune di Vico Equense affinché possano diventare guide ambientali del Comune, disponibili tutto l’anno e anche per l’occasione del Corteo Storico.

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26. Eventuale titolo di disponibilità del bene invisibile:

La disponibilità del bene invisibile del complesso SS. Trinità, che si intende valorizzare, è completa essendo stata data in gestione perenne dallo Stato all’Istituto che lo gestisce. Alcune parti sono state date in locazione ma vi è disponibilità degli ambienti interni ed esterni che si intende utilizzare per la realizzazione del progetto. La pianta dell’intero complesso è qui riprodotta.

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27. Descrizione analitica del “bene invisibile” oggetto dell’intervento:

Il complesso monumentale, la cui costruzione iniziò alla fine del Seicento, con annessa chiesa

barocca del Settecento, è stato convitto e istituto scolastico. Attualmente sono disponibili per

il progetto, la chiesa, l’orto botanico, il chiostro, ampi corridoi ed alcuni ambienti per

complessivi mq.3.200 a cui si aggiungono gli ambienti in uso all’Amministrazione comunale

per complessivi mq. 528. Dell’Istituto SS. Trinità e Paradiso, vanno restaurati e adattati la

chiesa e alcuni ambienti, impegnando artigiani anziani del legno, del ferro, per gli infissi;

della lavorazione del marmo, degli stucchi, del restauro di tele; per il restauro di documenti e

di libri antichi, per la biblioteca.

Legare i luoghi alla maestria dell’artefice. Nel centro di accoglienza presso l’Istituto SS.

Trinità saranno solo mostrati con immagini e oggetti, i laboratori artigiani. Essi sono inseriti

nei luoghi ove sono nati, ove attingono i materiali e le risorse umane per la loro attività.

Saranno i borghi sopra elencati, insieme agli artigiani e alle loro botteghe i protagonisti

dell’azione di valorizzazione. Pertanto, insieme alle competenze artigianali i visitatori

potranno scoprire le bellezze locali e le tradizioni.

I beni materiali invisibili da rendere operativi: La Chiesa della SS. Trinità - - Archivio

storico della SS. Trinità; - Biblioteca parrocchiale del casale di Massaquano; Cappella di

Santa Lucia; Cappella dell’Assunta.

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28. Descrizione analitica della “maestria delle tradizioni artigianali” oggetto dell’intervento:

I mestieri invisibili: laboratori di maestria artigianale:

Costruzione di muri a secco

Costruzione di canestri di legno intrecciato

Lavori di ricamo e merletti

Camicie ricamate a mano

Maglieria a mano

Restauro mobili antichi e oggetti sacri

Restauro dipinti

Stagnino,

Ceramista

Impagliasedie

Produzione di latticini tipici freschi e stagionati;

Arte culinaria legata alla dieta tradizionale e alle festività con i prodotti del luogo: olio

d’ Oliva, miele d’api, latticini freschi e formaggi, noci, agrumi, conserve, pasticceria e

gelateria artigiane, arte culinaria e cucina mediterranea.

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29. Obiettivi del progetto:

Le Iniziative di integrazione/interazione con la comunità locale e di valorizzazione di cultura e tradizioni del territorio ,per rendere i beni visibili e accettabili alla cittadinanza locale, si basano sui seguenti obiettivi: • Recupero della cultura locale e valorizzazione delle risorse ambientali attraverso studio e informazione con la partecipazione diretta dei giovani; • Migliorare la qualità della vita con interventi relativi ai servizi per le famiglie ed il territorio; • Promuovere la conoscenza e valorizzare il Patrimonio Culturale del territorio con il riconoscimento della identità comune; • Promuovere reti di scambio e cooperazione tra realtà locali, nazionali ed internazionali con presenza di caratteristiche culturali comuni; • Sviluppare ospitalità e accoglienza di qualità nelle forme più consone alla storia ed alla geografia delle aree interne, creando un’attrattiva alternativa a quella di Sorrento; • Coinvolgere i privati cittadini e le organizzazioni di rappresentanza del sistema produttivo locale legato alle attività di ricerca; • Sviluppare la tendenza ad utilizzare i siti interessati quale scenario naturale per l'espressione delle più diverse forme artistiche. • L’ ideazione e realizzazione di interventi di animazione economica ed orientamento, mirati al coinvolgimento degli attori economici dell’area nell’organizzazione di forme di presidio del territorio attraverso i “luoghi della memoria”, attraverso il recupero di strutture di interesse storico-culturale ed ambientale presenti sul territorio, in genere scarsamente conosciuto; • Far apprendere la cultura rurale con la realizzazione di un programma di attività “formative” di animazione volte alla diffusione del patrimonio culturale locale e della consapevolezza dell’identità rurale; • Realizzare strutture per bambini e disabili per un pieno apprendimento della disciplina storica e dello spettacolo; • La realizzazione di programmi pluriennali di iniziative di valorizzazione culturale, in forma associata, o almeno coordinata, tra le diverse associazioni culturali e gli enti locali, con la creazione di un centro studi dell’Appennino meridionale volto a diffondere la conoscenza dell’ambiente locale come risorsa. Il centro oltre ad essere un centro di ricerca, sarà attivo sul fronte dell’educazione ambientale per i più giovani.

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30. Risultati attesi:

Con questo progetto si vogliono identificare, e quindi dar loro valore, i beni comuni del territorio poco curati o addirittura ignoti e che sono parte importante del tessuto sociale. Sono quei beni che possono essere definiti come l'insieme dei principi, delle istituzioni, delle risorse, dei mezzi e delle pratiche che permettono a un gruppo di individui di costituire una comunità umana capace di assicurare il diritto ad una vita degna a tutti, tenendo conto delle generazioni future. Si vuole suscitare l'interesse sempre più vasto della società civile affinché prenda coscienza dell’ importanza dei beni comuni.

Si auspica che in questo pezzo d’Italia che non si vede e che può migliorare la qualità della

vita di tutti, i suoi abitanti si prendano cura dei beni comuni. Acqua, aria, ambiente, beni

culturali, infrastrutture, spazi urbani e verde, legalità e molti altri simili a questi sono infatti

beni "comuni", né privati (di singoli) né pubblici (dello Stato), ma di tutti, di cui tutti perciò

dovremmo prenderci cura per continuare a godere di standard di vita degni di un paese civile.

Identificazione dell’appartenenza alla categoria dei beni comuni.

Il concetto di bene comune va oltre quello di proprietà pubblica o privata. La grande novità rivoluzionaria del bene comune è il voler superare il rapporto escludente tra proprietario e bene; infatti, non si può prescindere da questa nozione senza aderire a un nuovo modello di partecipazione e quindi di cittadinanza attiva. L’Ente proponente e i suoi partner sono da tempo impegnati a coinvolgere gruppi di cittadinanza attiva in nome di una società più consapevole nei riguardi della natura e più responsabile nei confronti di tutta la comunità umana. Ai fini di una loro valorizzazione, sono stati identificati quali beni comuni beni materiali e immateriali da inserire nel progetto. Essi sono stati scelti perché negli ultimi tempi hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico, specialmente per la vicenda del complesso monumentale dell’Istituto SS. Trinità che ha mobilitato anche la politica. Esso, patrimonio dello Stato, è stato trascurato per decenni come proprietà di nessuno. A questo monumento storico vanno associate altre componenti naturali e culturali del territorio, prime fra tutte le risorse non riproducibili, le forme della conoscenza, il capitale sociale, le istituzioni. Per questo sono stati associati come partner l’istituzione più vicina ai cittadini, quella comunale, e l’Unitre, Università delle Tre Età, che da quasi vent’anni opera sul territorio con iniziative di educazione degli adulti e diffondendo cultura.

Nell’identificare i beni comuni ci siamo attenuti a un principio: essi non si identificano né col «privato» né col «pubblico»; sono piuttosto un terzo elemento chiamato a triangolare con gli altri due. Essi rappresentano non il punto di vista dell’individuo, né quello dello Stato, quanto piuttosto quello – ricco di umanità solidale – della persona.

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31. Sistema di monitoraggio del progetto nelle fasi intermedie:

Il progetto si qualifica come progetto integrato di sviluppo locale; perciò è costituito da un complesso di operazioni integrate di carattere intersettoriale, comprendente sia infrastrutture materiali che immateriali e aiuti alle imprese artigiane, convergenti verso un comune obiettivo di sviluppo, tale da giustificare un approccio attuativo unitario e una valutazione complessiva unitaria. Sostanzialmente si tratta di uno strumento di progettazione integrata su scala locale con carattere innovativo e sperimentale sia dal punto di vista procedurale che progettuale. Carattere innovativo dovrà avere anche la procedura valutativa, da attuarsi secondo una procedura negoziale, con dimensione territoriale e con integrazione tra le operazioni. La sua presentazione standardizzata sarà fatta con l’utilizzo di schede di monitoraggio e di valutazione finale Corredate da relazione tecnica sugli effetti ambientali. Il piano di monitoraggio avrà un aspetto qualitativo e quantitativo. Il monitoraggio sugli aspetti qualitativi riguarderà la rilevazione del livello di gradimento del servizio da parte degli utenti e sarà rilevato attraverso il successo della manifestazione, durante lo svolgimento della quale saranno forniti alcuni questionari a campione. Il monitoraggio sugli aspetti quantitativi avrà luogo sulla base del numero dei contatti effettuati durante l’espletamento del progetto, dal numero degli accompagnamenti effettuati e dalla quantità di materiale informativo distribuito. Criteri di valutazione Suddivisione in cinque capitoli i punteggi da assegnare ai diversi momenti di valutazione: 1) coerenza con le priorità programmatiche, territoriali e settoriali. 2) coerenza e integrazione ( interna ed esterna) del progetto 3) integrazione e coerenze con strategie trasversali 4) concertazione, integrazione istituzionale/ integrazione pubblico privato 5) analisi di fattibilità. Regione Toscana - Area Programmazione e controllo TEMPISTICA

1. 1. Deliberazioni 2. Attività di formazione ed assistenza progettuale 3. Conferenze di servizi e attività istruttoria dei responsabili di misura per ammissibilità operazioni 4. Istruttoria del gruppo ristretto di valutazione 5. Confronto con responsabili di misura, con i componenti della valutazione 6. Approvazione delle proposte da parte dei valutatori

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32. Sistema di valutazione del progetto alla conclusione dello stesso:

Il risultato dell’azione complessivamente descritta sarà oggetto di un’attività di reporting a cura dell’operatore locale di progetto e dei responsabili dei procedimenti. Per la verifica e la valutazione globale al termine del progetto sarà predisposta un’accurata documentazione degli episodi, degli eventi e delle manifestazioni avvenuti durante l’intero percorso progettuale; essa sarà messo a completa disposizione di tutti gli interessati all’interno del sito internet dei tre soggetti che realizzano il progetto. Si intende altresì realizzare una specifica analisi valutativa finalizzata ad approfondire l’impatto del progetto come dimensione cruciale con il metodo della concertazione e cooperazione tra i diversi soggetti pubblici e privati chiamati ad operare nella realizzazione.

Gli strumenti Si procederà alla realizzazione di 3 focus condotti secondo un approccio compartecipato prevedendo il coinvolgimento degli autovalutatori e dei diversi soggetti afferenti le partnership del progetto, in tal caso privilegiando gli attori rilevanti nell’ambito progettuale. I focus si concentreranno sull’analisi valutativa delle esperienze realizzate, di cui sono stati approfonditi elementi di qualità, fattori di successo, punti di criticità, sulla base di specifiche domande valutative atte ad esplorare tematiche circoscritte di prioritario interesse per la ricaduta del Progetto sulle politiche culturali del territorio. A ciò si affiancherà l’analisi documentale delle realizzazioni e degli esiti di ciascuna frame, che permetta la produzione esaustiva di un quadro di sintesi. Proviamo ad elencare gli indicatori che dovranno essere oggetto di verifica puntuale: Progettazione esecutiva Adeguamento chiesa Allestimento degli ambienti dell’Istituto Allestimento degli stand dei mestieri Mostra dei prodotti locali e dei beni esistenti sul territorio Arredamento locale per l’accoglienza dei visitatori Allestimento sala multimediale Allestimento ambienti per i laboratori di apprendistato Impianti e macchinari Infrastrutture e dotazioni informatiche Realizzazione e gestione sito web per la pubblicità e l’e-commerce Produzione documentazione cinematografica, fotografica, sonora Corso di formazione per gli addetti alla realizzazione del progetto Corso di formazione per le guide, assistenti, accompagnatori, ecc. Corso di formazione per la presentazione dei laboratori di maestria artigianale agli stranieri Arredamento e utensilerie per le botteghe artigiane nelle borgate Segnaletica per il centro di accoglienza, sentieri e botteghe. Interventi per la percorribilità dei sentieri e dei luoghi panoramici Organizzazione convegni, incontri, conferenza stampa Realizzazione di forme di accoglienza e visite guidate per i luoghi scelti quali beni culturali ed artistici

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Servizi igienici in posizioni strategiche Produzione multimediale di guide Personale per la custodia, la pulizia e la manutenzione Contratti di assicurazione per incendi, infortuni, responsabilità civile, eccetera. Produzione di tecnologie di comunicazione. Personale addetto alle comunicazioni. Allestimento spettacolo teatrale Produzione costumi per lo spettacolo teatrale Pubblicità per lo spettacolo teatrale

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33. Sostenibilità futura del progetto:

L’ente proponente il progetto intende dare stabilità alle opere che saranno realizzate e continuità all’impegno profuso. La sostenibilità futura del progetto dipenderà anche dall’individuazione delle buone pratiche in termini di integrazione tra i sistemi del lavoro e delle politiche presenti all’interno dell’azione realizzatrice del progetto. L’obiettivo che ci si propone è anche questo: individuare pratiche innovative che siano trasferibili nel quadro strategico dell’ente locale mettendone in luce il valore e la riproducibilità per le politiche ordinarie di valorizzazione delle risorse del territorio. Ogni sforzo sarà prodotto per mettere in atto azioni di rafforzamento del mainstreaming attraverso una metodologia qualitativa che permette da un lato di disporre di elementi conoscitivi di carattere valutativo, dall’altro di operare concretamente per la promozione/facilitazione degli apprendimenti dalle azioni pilota all’interno del sistema realizzato. L’apprendimento dalle buone prassi rappresenta infatti uno strumento chiave del processo di valutazione dell’impatto della politica di valorizzazione dei beni materiali e immateriali nonché di quelli rappresentati dalle professionalità esistenti in loco e disponibili a continuare nell’impegno realizzato col portare avanti il progetto. Ci si adopererà perché la sostenibilità delle innovazioni e dei prototipi sperimentati, la capacità di entrare a sistema e diventare componenti della programmazione, diventino elementi di nuove politiche locali tradotte in norme, regolamenti, priorità programmatiche, azioni di sviluppo dell’esperienza realizzata.

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34. Replicabilità del progetto:

Il progetto nasce con l’ intenzione di costruire un centro di accoglienza turistica una mostra e un incubatore di imprese artigiane, stabili nel tempo. Anche l’allestimento dello spettacolo teatrale: “matrimonio del mare e della terra”, avente come fine la diffusione in Campania di una cultura storica e artistica, legata ai monumenti presenti e visitabili nel territorio di Vico Equense, deve essere replicabile, almeno ogni biennio. La replicabilità del progetto è assicurata anche dal fatto che il promotore e il Comune di Vico Equense sono accomunati nella gestione dei locali messi a disposizione, il primo come proprietario e il secondo come locatario. Si può dire che il progetto non sarebbe neanche nato senza la prospettiva di creare una struttura e un’organizzazione stabili nel tempo. Il territorio offre molte opportunità di valorizzazione di beni invisibili che potranno impegnare per molti anni i soggetti che insieme intendono approfittare dell’incentivo che la Telecom offre. Tutto potrà accadere ma l’opera iniziata non potrà essere lasciata come fatto sperimentale isolato e sporadico.

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35. Piano di Comunicazione del progetto con obiettivi e strumenti (es. web, social network, stampa, conferenze, ecc.):

La tecnologia gioca un ruolo fondamentale nell’impresa per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo ottimizzando ed integrando i diversi processi e rendendo più efficaci ed efficienti le attività programmate. Il suo aiuto e l’utilizzo di strumenti di marketing e di strumenti di comunicazione adeguati è indispensabile e richiede professionalità specifiche.

Si ricorrerà ad un’agenzia specializzata a sostenere il livello di complessità per la mole di informazioni, il numero e la diversità degli interlocutori, la velocità di movimento del sistema, l’intreccio di relazioni. Essa dovrà, fra l’altro, avere nella sua organizzazione l’integrazione di figure professionali multidisciplinari. L’agenzia specializzata nello svolgimento dell’incarico affiancherà un gruppo di lavoro locale nella scelta delle soluzioni più adatte, intervenendo nella fase di analisi, progettazione, formazione e utilizzo degli strumenti di marketing e comunicazione, selezionando e coordinando i partner tecnologici e non, deputati alla fornitura del servizio di sviluppo software, grafica web, data entry, eccetera. Si spera, così, anche in questo campo specifico di creare in loco competenze da utilizzare nel futuro.

Obiettivi, target, contenuti e messaggi saranno elaborati utilizzando gli strumenti più idonei ed efficaci: depliant, brochure, locandine, manifesti, cataloghi, schede informative, video, newsletter, siti e profili social network, house organ. Si prevede lo studio dell’immagine e layout grafico, revisione bozze, scelta dei supporti e del formato, stampa, e il coordinamento del lavoro dei fornitori (videoperatore, grafico, tipografo, fotografo…). La redazione dei testi di tutti gli strumenti sarà curata tenendo conto delle specificità di target e obiettivi, individuando attentamente contenuti e priorità delle informazioni, scegliendo con cura linguaggio e stile. In quanto al web sarà studiata l’architettura del sito, l’organizzazione e la stesura dei contenuti, per renderlo funzionale e facilmente navigabile, con un occhio di riguardo al posizionamento sui motori di ricerca. Saranno predisposte newsletter e profili aziendali/istituzionali sui principali social network (facebook, twitter, youtube, flickr…). Particolare cura sarà data al potenziamento del brand sia dal punto di vista della "visibilità" che dal punto di vista della "diffusione". Il “marchio sarà personalizzato associando al brand messaggi chiave e valori fondamentali dei conduttori del progetto.

Il progetto sarà presentato alla stampa con una conferenza.

Nota esplicativa: Questo progetto, redatto dal presidente dell’Istituto per rispondere ad un Bando della Fondazione Telecom, con scadenza 30 luglio 2013, non è stato presentato perché il Comune che doveva essere partner e garantire la sua partecipazione anche finanziaria, ha preferito farsi promotore di altro progetto non riguardante l’Istituto SS. Trinità.