Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” Ferrara...

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Una classe 2.0 assegnata alla nostra scuola 1 News poetiche 2 Laboratorio burattini 4 Reportage dalle Scuole dell’Infanzia 5 All’Archivio Storico Comunale 6 Avventura sullo scuolabus 8 Sulle strade dell’arte 9 Noi e le scienze nelle mani 10 Natale al Melo 12 Recita di Natale: intervista ai bambini di seconda 13 Indice Il Corriere di Via Pioppa 100 Notiziario della Scuola Primaria di Pontegradella Anno scolastico 2013/2014 IN EVIDENZA Festa di Natale al Melo 20 dicembre 2013 Coop Estense, di concerto con l'Assessorato Regionale e l'Ufficio Scolastico Regionale, a supporto dell'innovazione didattica e tecnolo- gica delle scuole danneggiate dal sisma, con 1 milione di euro ha finanziato 58 "classi 2.0" complete di Lavagne interattive, netbook o tablet per ciascuno studente, nonché percorsi formativi per gli insegnanti. Per l’Istituto Don Milani la scelta è caduta sulla nostra scuola, che ora dispone di stru- mentazione digitale per l’intera classe terza. Gli insegnanti stanno se- guendo i corsi di forma- zione. Una CLASSE 2.0 assegnata alla nostra scuola VIII EDIZIONE - Numero 1 - GENNAIO 2014 Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” Ferrara

Transcript of Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” Ferrara...

Una classe 2.0 assegnata alla

nostra scuola

1

News poetiche 2

Laboratorio burattini 4

Reportage dalle Scuole

dell’Infanzia

5

All’Archivio Storico Comunale 6

Avventura sullo scuolabus 8

Sulle strade dell’arte 9

Noi e le scienze nelle mani 10

Natale al Melo 12

Recita di Natale: intervista ai

bambini di seconda

13

Indice

Il Corriere di Via Pioppa 100

Notiziario della Scuola Primaria di Pontegradella

Anno scolastico 2013/2014

IN EVIDENZA

Festa di Natale al Melo

20 dicembre 2013

Coop Estense, di concerto con l'Assessorato

Regionale e l'Ufficio Scolastico Regionale, a

supporto dell'innovazione didattica e tecnolo-

gica delle scuole danneggiate dal sisma, con 1

milione di euro ha finanziato 58 "classi

2.0" complete di Lavagne interattive, netbook

o tablet per ciascuno studente, nonché percorsi

formativi per gli insegnanti.

Per l’Istituto Don Milani la scelta è caduta

sulla nostra scuola, che ora dispone di stru-

mentazione digitale per l’intera classe terza.

Gli insegnanti stanno se-

guendo i corsi di forma-

zione.

Una CLASSE 2.0

assegnata alla nostra scuola

VIII EDIZIONE - Numero 1 - GENNAIO 2014

Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” Ferrara

Uno straordinario vortice di foglie ci stupì un mattino d’Autunno. Tutti alla finestra per quei colori sublimi: un giallo mischiato con il rosso, un verde mischiato con l’arancione. Un vento fortissimo aveva staccato le foglie tutte insieme dagli alberi maestosi del nostro giardino. Volavano verso Est come uno stormo di uccelli colorati. Volavano in tondo, volavano capovolte, volavano in picchiata. Sembrava che i tronchi si staccassero da terra. Ma fu soltanto un tornado di foglie, una bella giornata di vento e colori. Adesso gli alberi sono quasi spogli, d’altronde fra poco è inverno.

ALLA FINE DI UNA LEZIONE NOIOSA

UNA SORPRESA COLORATA E FREDDA

Un bel giorno di ottobre mentre facevamo lezione all’improvviso ci fu un

vento fortissimo che spazzava via tutto. Le foglie si erano staccate tutte

insieme dai rami degli alberi e volavano nell’aria passando davanti alle

nostre finestre. Erano colorate di rosso, giallo, arancione … ed erano così

tante che sembravano un uragano. Per la nostra classe fu un evento storico,

perché non era mai capitato prima. Allora la maestra ci ha fatto scrivere un

testo su quel meraviglioso evento naturale che per noi aveva significato

l’arrivo dell’Autunno. Poi ognuno di noi andò “alla lavagna” a leggere il

proprio testo al resto della classe. Le frasi che piacevano di più venivano

sottolineate. Alla fine abbiamo avuto l’idea di scrivere questa poesia

collettiva unendo le nostre frasi migliori.

BUONA LETTURA!

Pagina 2 Il Corriere di Via Pioppa 100

Cari lettori del Corriere di Via Pioppa 100,

ecco a voi il nostro ultimo titolo fresco fresco di stampa:

Le foglie che sembravano uccelli Classe quarta

Il Corriere di Via Pioppa 100 Pagina 3

“NATALE E’ …”

LA NASCITA DI GESU’ BAMBINO

IL SUONO DELLE CAMPANE

STARE IN FAMIGLIA

LO SCAMBIO DEI REGALI

UNA BELLA NEVICATA

LE CASE CON I TETTI PIENI DI NEVE

PREPARARE I DOLCETTI INSIEME

UN ALBERO PIENO DI LUCI

L’ANGELO DELLA NEVE

FARE IL PRESEPE

L’ARRIVO DI BABBO NATALE

LO SCAMBIO DEI REGALI

LE RENNE DI BABBO NATALE

AUGURARE A TUTTI: “BUON NATALE!!!!”

Poesia di Natale Classe prima

Tutti i martedì noi di cl.5^ con le maestre Valeria e Susanna abbiamo preparato, e continuiamo a far evolvere, i nostri burattini.

È’ cominciato tutto la prima o la seconda settimana di scuola. Il primo giorno la maestra Valeria ci aveva già detto che avremmo realizzato dei burattini, ma io mai avrei pensato che saremmo arrivati a questo punto. Il martedì seguente, la maestra ha portato parecchi giornali, nastro adesivo e dei cartoni, quelli che ci sono nella pizza. Dopo ci ha chiamati, ci ha arrotolato un rettangolo di cartone al dito indice e ci ha spiegato che era per fare il collo del nostro burattino, che sarebbe stata e che è tutt’ora la parte più importante. Dopo, con la carta da giornale, a b b i a m o f a t t o l a t e s t a accartocciandola, ci abbiamo inserito il collo e poi abbiamo avvolto le nostre teste con il nastro adesivo proprio come facevano gli egizi con le mummie.

La settimana dopo gli abbiamo fatto il naso con la stessa tecnica della testa, e poi con dei cartoncini rimasti abbiamo ritagliato le manine, le abbiamo avvolte nel nastro adesivo e la settimana seguente le abbiamo colorate.

La maestra Valeria ha portato dei nastri adesivi dei seguenti colori: ROSSO (per la bocca del burattino) - VERDE (per gli occhi del burattino) - AZZURRO (per gli occhi del burattino) - GRIGIO (per gli occhi del burattino) - NERO (per le pupille dei burattini) - BIANCO (per i denti e il bianco degli occhi del burattino.

Abbiamo fatto la bocca rossa e per gli occhi del burattino abbiamo usato il colore che a noi piaceva di più, io ho scelto l’azzurro.

La maestra ci ha dato poi un modello di carta da giornale per fare il vestito da mettere al burattino.

La settimana dopo abbiamo attaccato il vestito, dopo aver attaccato i capelli, abbiamo messo le mani e … ECCO PRONTO IL NOSTRO BURATTINO!

Però le maestre ci hanno comunicato che avremmo fatto uno spettacolo alle scuole d’infanzia Agnese Zanardi e Antonio Pacinotti e poi lo spettacolo di Natale al centro “Il Melo”, allora abbiamo cominciato a scrivere i copioni per la recita.

La storia parla di 3 fratellini che fanno il presepe; poiché ci sono poche statuine mettono dei giocattoli che sono: una ragazzina hippy, un pellerossa, un soldato e un aviatore.

I personaggi in “più” però non sono graditi dalle statuine, e da lì nasce una bellissima storia che a me piace moltissimo.

Questa storia parla di guerra che poi si trasforma in pace tra i personaggi, e oltretutto è molto divertente.

Autrice: Anna Bruschi

Pagina 4 Il Corriere di Via Pioppa 100

Classe quinta

Che emozione alla scuola Pacinotti!!

(Testo collettivo cl.5^)

Il giorno 6 dicembre ’13 noi di classe 5^ siamo andati alla scuola d’infanzia Pacinotti per fare uno spettaco-lo con burattini realizzati da noi. Arrivati, siamo an-dati in una stanza che i bambini chiamano “la buca” perché è una stanza a forma rettangolare con dei gradini che scendono e così sembra proprio una buca. La sala era molto ospitale, piena di colori. Abbiamo preparato il telo rosso che sarebbe servito da teatri-no, i vari burattini e tutto l’occorrente per lo spetta-colo.

All’inizio la nostra compagna Giorgia ha spiegato ai piccoli che lo spettacolo parlava di tre fratellini che stavano preparando il presepe però le statuine erano poche così aggiunsero alle statuine tradizionali, altri personaggi trovati in uno scatolone come un avia-tore, un pellerossa, una ragazzina hippy con la chitar-ra e un soldatino di plastica. In piena notte si “svegliarono” le statuine del presepe: il primo ad apri-re gli occhi fu uno dei pastori e notò subito qualcosa di strano e di diverso nel presepe, una novità che non gli piaceva troppo e da qui incomincia la storia. Ne capitano di tutti i colori, i vari personaggi incomincia-no a litigare: l’angelo con il soldato, la vecchina delle caldarroste con la ragazza hippy, il pellerossa con un pastore, fino a quando non riescono a trovare un ac-cordo e ognuno trova la propria collocazione accanto a Gesù Bambino.

Quando abbiamo incominciato lo spettacolo i bambini ridevano e si divertivano, su ogni volto c’era il sorriso. Anche noi ragazzi eravamo felici perché avevamo ca-pito, ascoltando l’umore dei piccoli, che stavamo lavo-rando bene.

Ci siamo dimenticati di dirvi che la nostra storia na-talizia , “Allarme nel presepe”, liberamente tratta da un racconto di Gianni Rodari, parlava di solidarietà e di accettazione dell’altro nella propria diversità.

E’ stata una bella emozione e ci siamo molto divertiti. Avremo la possibilità di rifare lo spettacolo anche dalle suore a Pontegradella….

Speriamo di fare ancora bella figura!

Alla scuola A. Zanardi di Pontegradella

(Testo di Antonio)

Il 10 dicembre ’13 siamo andati alla scuola d’infanzia “A.Zanardi” di Pontegradella a fare uno spettacolo di burattini intitolato “Allarme al presepe”.

Arrivati lì ci siamo preparati facendo gli ultimi ritoc-chi alla storia e via!!!

Il nostro pubblico erano i bimbi di suor Ancilla, io ero terrorizzato perché pensavo che la commedia andas-se male nonostante avessimo già avuto un’altra nostra esibizione anche alla scuola Pacinotti.

Man mano che la storia andava avanti, il pubblico baby rideva sempre di più: avevamo raggiunto il nostro o-biettivo.

Alla fine riconosco che siamo stati molto bravi ma io potevo fare sicuramente meglio. Comunque siamo ri-masti tutti contenti, comprese le maestre.

E’ stato molto emozionante lavorare davanti ad un pubblico di bimbi così piccoli.

Desidero ringraziare la maestra Valeria e la maestra Susanna per il tempo che hanno passato con noi a in-segnarci tutti i movimenti.

E’ stata un’emozione fantastica.

Il Corriere di Via Pioppa 100 Pagina 5

Classe quinta

Pagina 6 Il Corriere di Via Pioppa 100

QUI C’ERA

IL DOCUMENTO

DEL PAPA DEL 1598

Classe quarta

Venerdì 29 novembre noi di

classe IV siamo andati

all’Archivio Storico Comu-

nale, che si trova in una del-

le vie più vecchie di Ferra-

ra, via Giuoco del Pallone.

Il vero motivo della nostra visita era capire come si

archiviano i documenti del Comune di Ferrara e

l’avevamo anche scritto sul quaderno prima

dell’uscita. Ci interessava capire come fanno a tenere

migliaia di documenti senza perderli, sapendo sempre

dove sono stati messi. Quest’anno infatti studiamo le

civiltà antiche, non solo i Sumeri, che hanno inventato

la scrittura. E’ per questo che dalla Storia Antica in

poi abbiamo anche documenti scritti.

Nell’Archivio Storico Comunale si tengono documenti

vecchi almeno di 50 anni, ma ci sono anche documenti

antichissimi, come quello del 1598 scritto dal segre-

tario del Papa in latino, con una scrittura molto diffi-

cile da leggere, per riappropriarsi del Ducato di Fer-

rara. Il Papa aveva approfittato del fatto che gli E-

stensi non avevano più eredi e con quella lettera li

mandò via. Queste notizie ce le ha date la signora

Poli, la nostra guida, che ci ha anche mostrato questo

prezioso documento.

La signora Poli ci ha portato in una zona dove non tut-

ti sono autorizzati a entrare. Prima di cominciare la

visita ci ha fatti sedere attorno ad un enorme tavolo

con una tovaglia verde e ci ha spiegato che cos’è un

archivio; ci faceva anche delle domande, per cui noi

rispondevamo alzando la mano. Poi ci ha mostrato i

FALDONI, che sono scatole con dei lacci che conten-

gono tanti documenti. Molti documenti avevano le

pagine rotte, perché erano molto vecchie. Poi abbia-

mo visto i REGISTRI, che sono dei libri grandissimi

formati da tanti documenti cuciti insieme. In quella

stanza la signora Poli ci ha mostrato un faldone nel

quale c’erano tutti i documenti originali sulla costru-

zione della nostra scuola, che ha 102 anni: l’acquisto

della terra, il progetto con le piantine, i primi regi-

stri delle iscrizioni.

Li avevamo visti quasi tutti

nella storia della nostra

scuola scritta da dei vecchi

alunni che adesso sono alle

superiori. Ma noi ne abbiamo

scoperto uno nuovo: una

pianta degli interni che nes-

suno aveva mai visto. Ce la

siamo fatta fotocopiare e

l’abbiamo portata a scuola

per ricavare delle informa-

zioni da aggiungere alla sto-

ria della nostra scuola.

LA PIANTA DEGLI INTERNI

SCOPERTA DA NOI

REGISTRO

DELLE ISCRIZIONI

ECCO COME FUNZIONANO GLI ARMADI COMPATTI

Il Corriere di Via Pioppa 100 Pagina 7

La nostra guida ci ha poi portato a vedere degli enor-

mi armadi di ferro che si chiamano “ARMADI COM-

PATTI”. Questi armadi, girando delle manovelle,

scorrono su dei binari del pavimento, così si aprono

dei corridoi tra un armadio e l’altro dove si può en-

trare per prendere i faldoni con i documenti. In pra-

tica questi armadi stanno sempre uno attaccato

all’altro per occupare poco spazio, ed è per questo

che si chiamano compatti. Sembrava che fossero

davvero pesanti da muovere, invece non è così: la no-

stra compagna Nicole, che ha potuto provare a girare

una manovella, li ha spostati da sola con molta facili-

tà. Per sapere cosa c’è dentro, mettono un’etichetta

sul fianco di ogni armadio compatto.

Alla fine della visita abbiamo visto un vecchio arma-

dio con tantissimi mini cassetti che contenevano delle

schede con i nomi e i cognomi delle persone che anda-

vano a scuola tanto tempo fa.

C’erano anche i voti e

le materie. Erano in

ordine alfabetico e

ce n’erano anche di

vecchie di 100 anni.

La visita all’archivio Storico non è stata molto ecci-

tante, ma è stata istruttiva: anche se è stato un po’

difficile capire, ci siamo divertiti e quelli che lavora-

no là sono stati molto generosi, perché ci hanno fatto

entrare in un reparto riservato, vietato al pubblico.

Non tutti potevano entrare, noi sì.

LA TARGA SULLA PORTA

Quando stavamo tornando spensierati dalla visita

all’Archivio Storico Comunale con lo scuolabus,

all’improvviso si sentì un grande fracasso. L’albero di

trasmissione ci aveva detto “ciao ciao”.

Le ruote smisero di girare e l’autista accostò in Via

Giuoco del Pallone.

Alcuni avevano un po’ paura, Giorgio invece ha pensa-

to a un programma di nome “MythBusters” (Miti da

sfatare) che parlava del mito dell’albero motore. Al-

cuni avevano pensato che si fosse staccata una ruota

e tutti si domandavano che cosa fosse successo, ma

l’autista ci disse subito che si era staccato l’albero di

trasmissione; noi non sapevamo neanche che cosa

fosse.

Per colpa del guasto siamo stati fermi una mezz’ora.

Il conducente telefonò per chiedere che un altro pul-

lmino ci venisse a prendere, poi scese con degli at-

trezzi in mano e si sdraiò sotto il mezzo; quindi si

mise a cercare lungo la strada i quattro bulloni che

erano saltati via.

Intanto noi ci agitavamo, qualcuno gridava “Aiuto,

aiuto!”. Allora la maestra Giovanna ha avuto l’idea di

farci raccontare delle barzellette per passarci il

tempo, ma non facevano molto ridere.

Finalmente l’autista tornò con due bulloni in mano, si

sdraiò di nuovo sotto lo scuolabus e riuscì a fissare il

pezzo che si era staccato. Tutti noi gli abbiamo fatto

un applauso.

Quando risalì sul pullmino disse alla maestra che po-

tevamo ripartire perché se si fosse staccato di nuo-

vo c’era un dispositivo di sicurezza che impediva che

l’albero cadesse.

Dopo aver disdetto il pullmino di soccorso siamo ri-

partiti, e l’autista ci ha detto di stare fermi perché

le vibrazioni potevano far ripetere il guasto.

Alcuni bambini però si muovevano apposta sperando

di far staccare i bulloni un’altra volta, in modo da

ritardare l’arrivo a scuola dove il maestro Vittorio ci

aspettava per interrogarci in scienze.

Sfortunatamente non si staccò più niente e arrivam-

mo a scuola puntualissimi.

Pagina 8 Il Corriere di Via Pioppa 100

All’improvviso si sentì un gran fracasso:

l’albero di trasmissione

ci aveva detto “ciao ciao”...

Classe quarta

Il pullmino si guasta, ma non è grave

Pagina 9

Durante alcuni pomeriggi d’autunno inoltrato abbiamo giocato, quasi come Arcimboldo, con immagini,

parole, prodotti di una stagione ricca di frutti e verdure nati dalla terra. Ed ecco i nostri capolavori.

Il Corriere di Via Pioppa 100

Gioca con noi

Il bottegaio

e suo figlio

Prova a

dare un

nome a

quelli qui

sotto

Il signor Panciaunta

Il Formaggioso Il signor Panciagrossa L’intonatissima Miss

Il signor Testa d?Uovo

Classe terza

Il Corriere di Via Pioppa 100 Pagina 10

Classe terza

Sabato 30 novembre c’eravamo tutti a scuola e tutti noi di terza siamo partiti in autobus, il numero 9, per andare in città a vedere la mostra “ IL RICAMO E LE SCIENZE NELLE MANI “ e a fare un laboratorio con aghi, fili colorati e stoffe. A piedi siamo passati davanti al castello e al duomo e abbiamo visto in piazza i preparativi per la festa del Natale. La nostra meta era Casa di Stella dell’Assassino: questo nome ci ha molto incuriosito e abbiamo pensato in tanti “ Perché mai si chiamerà così?“. Quando siamo entrati eravamo emozionatissimi. Abbiamo visto delle armature, le spade, delle coppe e manichini con i vestiti del Palio di Ferrara. Siamo poi andati su per le scale e al piano di sopra abbiamo visto subito una tavola lunga, così lunga che qualcuno di noi l’ha chiamata tavola medioevale, con sopra stoffe, tessuti bellissimi, colorati, ricamati. Elisabetta e Margherita, le nostre guide, ci hanno chiesto “ Ma cosa c’entra la scienza con il ricamo, … direte? “. E così ci hanno spiegato che i tessuti sono di origine vegetale o animale. C’è il cotone, la canapa, il lino che sono fatti con piante, ma anche la seta che è fatta dalla bava del baco di una farfalla.

Ci hanno fatto toccare il fiore che produce il cotone: era molto morbido e aveva dei semi grossi e duri.

Il cotone si può tagliare solo quando la pianta è secca.

Ci hanno fatto toccare quei quattro tessuti, e ogni pezzo di stoffa aveva per noi una sensazione diversa:

la seta è morbida, delicata, “ setosa! “, la canapa è dura, grossa, rigida.

La stoffa è fatta di :

trama ( fili orizzontali con la navetta )

ordito ( fili verticali ).

LINO

COTONE

BACO DA SETA

Per saperne di più:

la struttura del tessuto

Il tessuto si forma dall’intreccio

dei fili.

I fili verticali dell’ordito, dispo-

sti paralleli e tesi sul telaio, si

intrecciano con quelli orizzontali

della trama.

Il diverso modo di intrecciarsi

dei fili costituisce l’armatura

del tessuto.

UNA BELLA MOSTRA

Il Corriere di Via Pioppa 100 Pagina 11

IMPARIAMO A RICAMARE

Ci hanno fatto vedere come si usa il telaio con un pedale e quello piccolo fatto da due cerchi: esistono molti tipi di telaio.

Per ricamare prima bisogna fare un disegno, poi usare

la carta carbone e solo alla fine del progetto si

ricama con l’ago e fili colorati stando attenti: in un

centimetro quadrato ci sono 16 fili di trama e 16 di

ordito, questo serve per calcolare lo spazio del

disegno e poi del ricamo.

Dopo aver fatto merenda ci hanno fatto vedere come

si ricama e qualcuno di noi ha subito pensato al

peggio, ma quando ci si abitua non è difficile:

bisognava andare con l’ago in un buchino e uscire

dall’altro.

Abbiamo imparato a cucire e ci siamo divertiti un

sacco!

RICERCA A SCUOLA

A Casa di Stella dell’Assassino non c’era nessun assassino. “ E allora? “ “ Perché poi si chiama così? “ Abbiamo fatto una indagine storica e abbiamo scoperto che nel 1500 abitava a Ferrara Stella de’ Tolomei, figlia di Giovanni de’ Tolomei.

I Tolomei erano una famiglia di Assisi che era venuta ad abitare a Ferrara. Tutti quelli che conoscevano Stella, la c h i a m a v a n o f i g l i a dell’Assisino.

Ma poi con il tempo la parola, a forza di dirlo in dialetto, è stata trasformata in Assassino.

ASSISINO

ASSASSINO

L’IMPREVISTO

Al ritorno abbiamo preso l’autobus ad un orario

sbagliato e così al capolinea durante l’attesa abbia-

mo intervistato l’autista.

“ Ti piace il tuo lavoro ? “

“ Quanti chilometri all’ora fa un autobus? “

“ Io da grande farò l’autista. Che patente occorre

per guidare un bus ? “

“ La patente D. Allora per guidare un’auto ? E per

guidare un camion? “

“ Ci vai in autostrada con questo autobus ? “

C’eravamo solo noi e così l’autobus era fermo, con il

motore spento.

Noi abbiamo giocato a guidare con il volante, ad a-

prire e chiudere le porte, a “ facciamo finta che …”

Eravamo autisti e passeggeri ...

Al rientro a scuola abbiamo chiesto alla maestra:

“ Quando faremo la prossima uscita? “.

Classe terza

Pagina 12 Il Corriere di Via Pioppa 100

La nostra festa di Natale sul palco del Centro “Il Melo”

Grazie al Centro Sociale “Il Melo”, che ancora una volta ci ha concesso l’uso della Sala Auro-

ra, abbiamo potuto festeggiare il Natale con le nostre famiglie, presentando le nostre esibi-

zioni all’insegna della semplicità e dell’amicizia. Il tutto sottolineato dalle note dei nostri

flauti e delle nostre chitarre. Sala piena e tanti applausi.

Ospiti d’onore i bambini della Scuola dell’Infanzia “Le Margherite”.

ARTICOLO PUBBLICATO DA ESTENSE.COM

Il Corriere di Via Pioppa 100 Pagina 13

Recita di Natale

Intervista ai bambini di II

Che ridere quando un bu-

rattino sbatteva la testa

contro una molletta, men-

tre un bambino suonava la

chitarra e un altro il flauto

Tra i burattini c’era un indiano che di-

ceva sempre aug!! La renna Matilde

invece mi è piaciuta perché quando il

narratore parlava Matilde apriva le

braccia e poi le chiudeva e le riapriva:

era molto buffa.

Classe seconda

A me è piaciuto lo spet-

tacolo di burattini dei

bambini di quinta. Noi

abbiamo suonato il

flauto.

A me è piaciuto lo

spettacolino di

quarta, perché

c’erano tante ren-

ne e quella che li

guidava aveva

perso la vista, ma

poi Babbo Natale

gli ha regalato un

paio di occhiali

…. I burattini si da-

vano le botte e si

lanciavano anche le

castagne …

Anche a me son piaciuti i bu-

rattini, perché mi facevano

ridere come le renne con gli

occhiali

A me è piaciuto

guardare i burat-

tini perché “ face-

vano la guerra “

A me è piaciuto alla

fine quando abbiamo

cantato: prima, secon-

da, terza, quarta e

quinta insieme Mi è piaciuto

quando abbiamo

fatto gli auguri

in inglese e in

altre lingue

I folletti buoni e

quello cattivo face-

vano ridere