Istituto Comprensivo Statale Calitri (AV) Classi 4^ A e B Istituto Comprensivo Statale Calitri (AV)...
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Istituto Comprensivo Statale
Calitri (AV)
Classi 4^ A e B
La signora Maria Scoca, nonna di Daria, è venuta a scuola per farci vedere come si realizza “lu pup’l”. Questo era il giocattolo che ogni bambina, tanto tempo fa, realizzava insieme alla sua mamma o alla nonna e che custodiva gelosamente. Lo curava come un vero e proprio bambino, fasciandolo ogni giorno come si faceva con i neonati. Gli cantava anche le vecchie ninne nanne che aveva ascoltato anche lei da piccola. Una di queste recita così:Ninna nanna, pup’l r’ pezza Ninna nanna, bambola di pezza
t’av batt’zzat’ la lavamman paccia ti ha battezzato la levatrice pazza.
La cummarella era la scopa r’ frusc’ La madrina era la scopa di saggina
ruorm ruorm pup’l r’ pezza dormi dormi, bambola di pezza.
Ogni anno, il 24 giugno, giorno di S. Giovanni, tutte le bambine portavano il proprio pup’l alla cerimonia del battesimo nella chiesetta di San Michele.
Tutto il materiale necessario per la realizzazione del pup’l ci è stato generosamente offerto dalla signora Maria. La cuffietta e il bavaglino sono stati appositamente realizzati e ricamati dalla signora Lucia Cianci, nonna di Vito.
Materiale
occorrente:
un mestolo stracci o ovatta panni di cotone camicino fascia cuffietta bavetta fettucce o nastrini di cotone carboncino
Tempo necessario:
circa 20minuti
Difficoltà: media.
La testa: si prende un
mestolo piuttosto
grande e si riempie
l’interno con stracci di
cotone o ovatta. Si
avvolge con un panno
bianco e si lega il tutto
con un nastrino.
La preparazione
La realizzazione della testa
Le braccia e le
spalle: si prende
un panno di
cotone e si
“imbottisce” di
ovatta…
…si avvolge realizzando un salsicciotto che viene legato con del filo di cotone.Successivamente le braccine vengono fissate al mestolo con un nastrino. Infine si fa “indossare” il camicino.
La fasciatura:
sulla fascia,
bianca e
ricamata per la
domenica e più
semplice per
tutti i giorni,
vengono stesi
diversi panni di
cotone: uno più
pesante e
assorbente, un
altro ripiegato
più volte (u
sottacul), ed
infine uno più
sottile e
morbido.
Questi panni
devono assorbire
i bisogni naturali
del neonato per
tutto il giorno. A
seconda del sesso
vengono piegati
in modo diverso:
sulla pancia per i
maschietti, sotto
il sederino per le
femminucce.
Infine la fascia
viene arrotolata
stretta intorno a
tutto il corpo
(anticamente si
pensava che
avesse il compito
di far crescere le
gambe e la schiena
dritte e spesso vi
erano chiuse
anche le braccine
per evitare che il
bambino si
graffiasse). Si
completa con la
cuffietta e la
bavetta e, con il
carboncino, si
disegna il volto del
pup’l.Il lavoro si conclude con la benedizione del segno della croce.
Nonna Maria ci mostra come si realizza lu pup’l.
Finalmente proviamo noi a realizzare lu pup’l.