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2 Istituto Comprensivo “ MASACCIO” Scuola Primaria “Don Milani” Classe3^A a.s 2014/2015 PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE DAL GRANO AL PANE

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Istituto Comprensivo “ MASACCIO” Scuola Primaria “Don Milani”

Classe3^A a.s 2014/2015

PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE

DAL GRANO AL PANE

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CARMEN AURORA SOFIA LORENZO ELISABETTA ALESSIA DAVIDE JOSHUA ALESIA MATTIA FRANCESCA VITORIO AN AN ALESSANDRO GEMMA GINEVRA AYA STEFANO

QUESTI SIAMO NOI

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Anche quest’ anno scolastico abbiamo aderito al progetto di plesso legato all’alimentazione.

Ci è sembrato opportuno promuovere un progetto di educazione alimentare perché è proprio da piccoli che vengono a costituirsi i comportamenti alimentari. Nel nostro piccolo, in questi tre anni abbiamo osservato i nostri bambini ed abbiamo rilevato in molti di loro il

difficile rapporto con il cibo: c’è il bambino che mangia troppo, quello che nemmeno sfiora con lo sguardo la

pietanza servita, c’è colui che mangia svogliatamente e chi disprezza subito ciò che gli viene offerto.

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Compito della scuola non è tanto quello di abituare gli alunni ad una alimentazione sana e corretta, quanto, piuttosto, di accompagnarli in un processo di conoscenza e di conquista di una propria identità alimentare. La necessità di affrontare un progetto di educazione alimentare ha l’obiettivo di recuperare un rapporto con il cibo che sia ludico, gaudente, ma soprattutto sano. Ecco che la realizzazione del nostro orto ci ha permesso di affrontare il discorso alimentazione in modo semplice e chiaro. Questo è il nostro lavoro Buona visione Maestre Angela e Cinzia

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LA PIANTA DEL GRANO

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FOGLIA

CHICCO

SPIGA

CULMO

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L’ORTO CON IL NONNO ENZO

E’ novembre ed è il momento buono per seminare il grano.

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IN AUTUNNO LA TERRA HA BISOGNO DI ESSERE PREPARATA

PER LA SEMINA. LA PRIMA COSA DA FARE È ZAPPARE LA TERRA

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E’UN LAVORO MOLTO FATICOSO!

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POI SI USA L’ARATRO PER PREPARARE I SOLCHI… QUESTO E’ UN ARATRO MANUALE CHE HA COSTRUITO NONNO ENZO

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E SI CONCIMA IL TERRENO PER DARE UN MIGLIORE NUTRIMENTO AL SEME DI GRANO

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INFINE SI METTONO I SEMI CHE POI VERRANNO RICOPERTI

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ADESSO IL GRANO È STATO SEMINATO E RIPOSA DENTRO LA TERRA

DOPO UNA VENTINA DI GIORNI IL CHICCO GERMOGLIA: SPUNTANO LE PICCOLE RADICI CHE VANNO VERSO IL BASSO, DENTRO LA TERRA. SPUNTA ANCHE UN GERMOGLIO CHE VA VERSO L’ALTO ALLA RICERCA DELLA LUCE, FUORI DALLA TERRA.

DURANTE L’INVERNO SI È FORMATA LA PIANTINA VERA E PROPRIA.

Questo è il nostro grano a Gennaio.

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NEL CORSO DELLA PRIMAVERA LA PIANTA CRESCE E METTE TANTE NUOVE FOGLIE. PRESTO SI FORMERÀ LA SPIGA CON TANTI MINUSCOLI FIORI. OGNI FIORE FECONDATO DAL POLLINE FORMERÀ UN CHICCO, CIOÈ IL SEME DEL GRANO. Questo è il nostro grano a marzo

IN ESTATE LA PIANTA HA COMPLETATO IL SUO CICLO: LA BELLA SPIGA È TUTTA PIENA DI CHICCHI RICCHI DI AMIDO. IL SOLE FA MATURARE OGNI CHICCO E TUTTA LA PIANTA PRENDE IL CARATTERISTICO COLORE GIALLO SCURO. NEL MESE DI LUGLIO TUTTO IL GRANO È PRONTO PER ESSERE MIETUTO. Qui a giugno

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DALLA SPIGA DI GRANO ORMAI MATURO

AL PANE

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E’ ARRIVATO IL MOMENTO DELLA MIETITURA.

UN TEMPO …

… ERA IL CONTADINO CHE MIETEVA IL GRANO. AFFERRAVA UN FASCIO DI SPIGHE E CON LA FALCE BEN AFFILATA TAGLIAVA I GAMBI.

POI IL CONTADINO METTEVA INSIEME ALCUNI FASCI DI GRANO MIETUTO E FORMAVA IL COVONE. I COVONI VENIVANO PORTATI SULL’AIA E BATTUTI PER DIVIDERE IL GRANO DAL RESTO DELLA PIANTA.

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OGGI NON SI FA PIÙ COSÌ

CI SONO DELLE MACCHINE AGRICOLE DETTE MIETITREBBIATRICI CHE FANNO TUTTO DA SOLE. SONO GROSSI TRATTORI CHE VENGONO GUIDATI DA UN OPERATORE NEL CAMPO DI GRANO E MENTRE LA MACCHINA PASSA SULLE SPIGHE, LE TAGLIA E SEPARA I CHICCHI DALLE ALTRE PARTI DELLA PIANTA.

I CHICCHI VENGONO INVIATI A UN CONTENITORE E CON LE ALTRE PARTI SI FORMA LA PAGLIA CHE VIENE CONFEZIONATA IN GROSSI ROTOLI O BALLE, A SECONDA DELLE NECESSITÀ.

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AL MULINO IL GRANO VIENE PULITO ACCURATAMENTE DALLE IMPURITÀ, POI MACINATO E SETACCIATO DALLE MACCHINE CHE LO RIDUCONO IN FARINA.

I CHICCHI DI GRANO DEVONO ESSERE TRASFORMATI IN FARINA. QUESTO AVVIENE AL MULINO. I MULINI COME QUESTO ESISTONO ANCORA PER MACINARE PICCOLE QUANTITÀ DI CEREALI O DI LEGUMI

.

I MULINI MODERNI SONO MOLTO DIVERSI: C’È UNA CATENA DI LAVORAZIONE. SI METTONO I CHICCHI DI GRANO E, SENZA VEDERE NULLA DI QUANTO ACCADE, ALLA FINE ESCE IL SACCO DI FARINA

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OGNI GIORNO MANGIAMO DEL PANE FRESCO,

PROFUMATO, CROCCANTE O MORBIDO.

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IL PANE LO FA IL PANETTIERE O FORNAIO

!!SI PUÒ FARE ANCHE IN CASA

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GLI INGREDIENTI PER FARE IL PANE SONO QUATTRO

L’ACQUA: PERMETTE DI OTTENERE L’IMPASTO, APPORTARE I SALI MINERALI IN ESSA DISCIOLTI, DEVE ESSERE TRA 21 E 25 °C

IL SALE: DONA SAPORE E CONTRIBUISCE

A RENDERE IL PANE CROCCANTE E COLORATO

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IL LIEVITO

IL LIEVITO DI BIRRA FRESCO

E’ RICAVATO DALLA LAVORAZIONE DELLA BIRRA E SI CONSERVA IN FRIGORIFERO PER CIRCA UN MESE.

IL LIEVITO NATURALE

E’ COSTITUITO DA UN IMPASTO DI FARINA E ACQUA LASCIATO FERMENTARE PER ALCUNI GIORNI

IL LIEVITO SECCO

E’ COSTITUITO DA LIEVITI LIOFILIZZATI

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LA FARINA

SI POSSONO UTILIZZARE DIVERSE FARINE:

GRANO TENERO, GRANO DURO, SEGALE E INTEGRALE

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1^FASE

IMPASTARE

! GLI INGREDIENTI SONO MESCOLATI A MANO IN MODO LENTO

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CON MACCHINE IMPASTATRICI E’ PIU’ VELOCE

FOTO VISITA FORNERIA CANU

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2^FASE LA FERMENTAZIONE

L’IMPASTO SI FA RIPOSARE A LUNGO AFFINCHE’ IL LIEVITO SI SVILUPPI E LO FACCIA DIVENTARE SOFFICE

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L’IMPASTO VIENE INTRODOTTO NEL MACCHINARIO PER LA PEZZATURA.

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3^FASE LA COTTURA

IL CALORE DEL FORNO E’ ESSENZIALE PER UNA BUONA COTTURA.

SI ACCENDE IL FORNO CON UNA GRANDE QUANTITÀ DI ERICA

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IL FORNO DEVE RAGGIUNGERE LA TEMPERATURA DI CIRCA 200°

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TANTE DOMANDE....ALTRETTANTE RISPOSTE MA SOPRATTUTTO … ABBIAMO GRADITO L’ASSAGGIO DELLA SCHIACCIATA!

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LA NOSTRA ESPERIENZA A SCUOLA LA PIZZA DI GENNARINO!

»1k di farina così suddivisa: » 800 gr di farina “00” » 200 gr di farina Manitoba (americana) »500 ml di acqua »5 gr di lievito »20 di sale »1 o 2 cucchiai di olio

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ProcedimentoPesare tutto.Sciogliere il lievito nell’acqua.

Mettere poco alla volta la farina, e prima che l’impasto

si rassodi, aggiungere il sale.Impastare fino a che l’acqua non è tutta prosciugata.

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Quando il composto è morbido, elastico e non si attacca alle mani si aggiunge l’olio e si impasta bene finché non è assorbito.

Si copre l’impasto con un canovaccio umido e si lascia lievitare per circa tre ore.

Riprendere la pasta e fare delle palline di 190 gr ciascuna e farle riposare un altro po’.

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Stendere

Condire a piacere

Cuocere

e……

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E’ L’ORA DI GUSTARSI UNA PIZZA CROCCANTE !!

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I segreti di Gennarino»La mozzarella va messa a metà cottura altrimenti si brucia. »La vera pizza Napoli è fatta con pomodoro, mozzarella,aglio e origano. »Fare le cose con amore fa riuscire bene tutto, anche nella vita.

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La magia di una poesia, con le sue dolci parole, è riuscita a trasmetterci un messaggio profondo che,ci ha fatto riflettere sull’importanza di un alimento da noi spesso sottovalutato,ma da altri ricercato perché,anche una sola briciola, può calmare la loro fame.

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!IL grano o frumento è un cereale che fa risalire le sue origini a 9000 anni fa. Durante la rivoluzione neolitica l' uomo assunse il controllo della produzione dei propri alimenti. L'uomo nomade, da cacciatore e raccoglitore di frutti cominciò a capire che le piante si riproducevano periodicamente. Si pensa infatti che, casualmente, abbia scoperto la pianta ibrida del grano ed abbia compreso che esso era un alimento molto nutriente. Iniziò così a coltivare molte piante utili a soddisfare i propri fabbisogni. Le prime coltivazioni avvennero probabilmente nella fertile pianura del bacino dell'Eufrate, nell'attuale Iraq. L'Eufrate è il fiume più lungo dell'Asia occidentale e assieme al Tigri delimita la regione della Mesopotamia nota come Mezzaluna Fertile. All' inizio i cereali venivano mangiati crudi, in seguito si imparò a tostarli. La torrefazione non solo ne migliorava il sapore e la digeribilità, ma facilitava la conservazione impedendo il formarsi di muffe. Si cominciò, poi, a pestare il grano secco in un mortaio e a frantumarlo utilizzando una base di pietra levigata larga e pesante (levigatoio) sulla quale venivano depositati i grani. Il risultato era una farina grezza di grana grossa che veniva impastata con acqua e così consumata. L'uomo provvide alla diffusione del grano raccogliendo e seminando personalmente i semi per coltivarlo.La produzione mondiale è aumentata costantemente nei secoli in tutti i continenti. (Lorenzo, Matteo, Aurora, Francesca, Carmen, Aya)

LA SCOPERTA DEL GRANO

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LA SCOPERTA DEL PANE LIEVITATO Il pane che vediamo oggi sulle nostre tavole è solo un'evoluzione del pane che i nostre antenati preparavano “nelle loro preistoriche cucine” Infatti il primo pane risale al lontanissimo Neolitico dove l'homo Sapiens Sapiens usava due pietre per macinare dei cereali e li mescolava creando una bella poltiglia scura.Un giorno, però, il nostro Homo si accorse che se lasciava la poltiglia su una pietra vicina al fuoco , questa si trasformava diventando più buona , e così nacque il pane. Furono gli Egizi successivamente a perfezionare la tecnica di coltura inventando i forni e scoprendo una cosa importante LA FERMENTAZIONE. Gli egiziani sapevano solamente che lasciando la pagnotta al caldo questa si gonfiava ottenendo un impasto migliore e più digeribile. Solo oggi sappiamo che la fermentazione è un processo legato ai lieviti dei piccoli funghi unicellulari i quali, utilizzando l'ossigeno trasformano gli zuccheri della farina in anidride carbonica e alcol etilico, che sono gas, e creano le classiche bolle nell'impasto del pane quando è lievitato. !

LA LEGGENDA DEL PANE LIEVITATO La leggenda vuole che la scoperta del pane lievitato sia attribuita ad una schiava egizia che, per un caso, dimenticò la pasta destinata alla preparazione di alcune gallette. Dei lieviti che si erano posati spontaneamente sulla pasta la fecero gonfiare e la schiava non avendo altro tempo per preparare un' altra pasta per il suo padrone che aspettava , la fece cuocere così com'era.Il risultato fu che il suo padrone trovò delizioso quel nuovo pane. Pare che quell'episodio sia stato l'inizio per imparare a fare il pane lievitato utilizzando la fermentazione da un pane all'altro attraverso l'aggiunta di una piccola quantità di pasta già lievitata a quella che ancora non lo era. Il pane diventava così più morbido, leggero molto più gustoso e digeribile tanto che divenne rapidamente l'alimento più diffuso e prezioso, considerato anche una preziosa merce di scambio. !(Vitorio, Joshua, Sofia, Alesia, Gemma, Alessandro)

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IL PANE TOSCANO “SCIOCCO” !

Una delle più antiche curiosità gastronomiche della Toscana è l'usanza di mangiare il pane “sciocco” ossia senza aggiungere sale nell'impasto. Quella del “pane senza sale” è una tradizione Toscana antica e radicata, anche Dante Alighieri, nella Divina Commedia, riferendosi al suo esilio rammenta la difficoltà di adattarsi al pane salato poiché era abituato a mangiare quello sciocco. La teoria più accreditata fa risalire questa usanza al periodo attorno al 1100, quando la rivalità tra Pisa e Firenze diede motivo ai pisani di bloccare i rifornimenti di sale che arrivavano nel porto di Pisa per costringere l'avversaria alla resa. Firenze invece non si arrese, piuttosto iniziò a produrre il pane senza sale. Questa spiegazione non è però l'unica: alcuni sostengono che l'usanza di panificare senza sale sia dovuta all'elevato costo d'acquisto del sale a Firenze. Infatti il sostentamento dello stato fiorentino dipendeva in gran parte dalle entrate delle “gabelle” alle porte della città, ossia una specie di tassa doganale in cui ad ogni passaggio avanti e indietro si pagava un “fiorino”. Firenze ,infatti, si finanziava con la tassa sul sale che sembra essere stato appunto la ragione della nascita del “pane sciocco”. !(Alessia, Elisabetta, Davide,Ginevra,AnaAn, Stefano)

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! Nonni e genitori raccontano i loro ricordi legati al pane Intervista alla bisnonna ANISA di 92 ANNI!!! !Nonna ti ricordi quali tipi di pane si producevano nel tuo paese di origine quando eri piccola?

Nel mio paese, Certaldo, si produceva solo il pane toscano, cioè senza sale. Da chi veniva preparato il pane?

Il pane veniva preparato dalle donne del paese, anche se io ho cominciato presto perchè non avevo più la mamma. Come e quando veniva fatto?

Veniva preparato una volta alla settimana, impastando farina ,acqua, lievito madre. Poi veniva lasciato lievitare dentro una madia, cioè un mobile di legno. Dove veniva fatto cuocere?

Veniva fatto cuocere nei forni a legna privati o in quelli nelle piazze dei piccoli paesi, dove si ritrovavano tante famiglie, così risparmiavano la legna cuocendolo tutti insieme. Tu cosa facevi?

In genere i bambini non facevano niente perchè non si poteva sciupare il pane, ma io ho cominciato a impastare e cuocere il pane a dieci 10 anni. Esistevano dei tipi di pane che si preparavano solo in particolari occasioni ?Ti ricordi la ricetta? Cosa accadeva in famiglia?

Noi non facevamo pani particolari, ma solo il “Panone” cioè una forma di pane da due o tre chili una volta alla settimana. Conosci modi di dire, proverbi legati al pane?

Mangiare il pane a ufo: farsi mantenere da qualcuno. Mangiare pane e cipolle: avere pochi soldi per comprare da mangiare...

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Il pane ai tuoi tempi c'era sempre sulla tavola?

Sì, il pane c'era sempre sulla tavola caso mai poteva mancare il companatico, cioè qualcosa da mangiarci insieme. Durante la giornata con con che cosa mangiavi il pane?

A colazione il pane duro veniva tostato e messo nel latte . A merenda si mangiava il pane con l'olio o con il pomodoro, oppure con la frutta di stagione che c'era. Il pane duro veniva usato per fare ricette per pranzo e cena come: la “Pappa al pomodoro”, la “Minestra di pane” la “Zuppa nel brodo”, “Pane arrostito con fagioli e ceci messi sopra con l'aggiunta del suo brodo per ammorbidirlo”.

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IL PANE IN CASA PENNATI. INTERVISTA A NONNA LUISA !

A quei tempi il pane lo faceva sempre la nonna Mila, ma quando diventò troppo anziana, lo faceva suo figlio cioè il mio bisnonno Primo il babbo di nonna Luisa. Primo ci metteva due giorni a fare il pane. Metteva nella madia un sacco intero di farina e la impastava con l'acqua. L'impasto riposava tutta la notte nella madia. Il mattino seguente Primo apriva la madia, aggiungeva il lievito e impastava ancora. Poi metteva un assone sopra la tavola e sotto la tavola, sul pavimento, metteva dei carboni accesi. Sull'asse metteva grosse forme di pasta e ci faceva sempre la croce sopra.Queste forme di pasta gonfiavano per il calore dei carboni. Intanto accendeva il grande forno sotto le logge dell’aia e mentre si scaldava per bene il pane lievitava ancora. Dopo circa un'ora di lievitazione Primo, con la pala da forno, prendeva 7 o 8 forme di pasta e le infornava. Faceva sempre due infornate e quindi ogni volta circa 15 pani grossi 2 kg. Io le mie sorelle si stava a guardare, spesso volevo mangiare un po' di pasta, ma se mi vedeva il babbo mi dava una palettatina sulle mani. In famiglia erano dieci e quei pani duravano circa 15 giorni, quindi il pane fresco lo mangiavano molto di rado, ma la nonna Luisa dice che il pane duro era molto buono meglio di quello fresco. Per San. Antonio si preparavano i panini più saporiti con olio e sale. Si portavano a Messa per farli benedire e poi si dovevano mangiare dicendo una preghiera così San. Antonio avrebbe protetto le bestie e la nuova semina. Il pane si mangiava tutti i giorni, a colazione si inzuppava il pane secco nel latte, si chiamava il “ pappone", gli spuntini ai miei tempi non si facevano, semmai si prendeva un fico secco o una mela. A pranzo e a cena si mangiava il pane con le patate lesse, polenta o aringa, molto di rado si accompagnava con la carne di pollo o di maiale

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LA RICETTA DELL'AGLIATA

Fare abbrustolire delle fette di pane. Strofinare sulle fette l'aglio in abbondanza. Mettere in una teglia le fette di pane a strati. Far bollire in un pentolino acqua, olio e rosmarino. Versare quest'acqua nella teglia finché il pane non si ammorbidisce, le croste però devono rimanere croccanti. Si raccomanda di non alitare davanti alle persone!!!!!!

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IL PANE ARABO DI MAMMA MANEL Quando ero piccola il pane lo preparava la nonna. Mentre i nonni cuocevano il pane io giocavo, ma all'età di nove anni ho iniziato anch'io ad aiutarli e prima di me ha imparato mia sorella maggiore.Per fare il pane arabo occorre: semolina, farina, lievito sale e acqua calda. Si mescolano tutte queste cose, fino ad ottenere un impasto morbido, poi si fanno delle palline abbastanza grandi. Dopo aver fatto le palline si schiacciano ,si formano dei tondi e si mettono a lievitare e a crescere per quasi mezz'ora. Infine si mette il pane in una pentola speciale e si fa cuocere nel forno.Si ottiene un pane tondo e piatto che forma una specie di tasca che può essere aperta e riempita con verdura, carne o altro a piacere.

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IL PANE DELL’UCRANIA DI MAMMA VALENTINA

Nel mio paese il pane viene fatto con farina di grano, lievito, acqua e sale. Una volta impastato il tutto gli si dà una forma quadrata e si cuoce nel forno per circa 40 minuti. Sopra vengono aggiunti semi di finocchio. Il pane ci deve essere sempre in tavola, se manca è una cosa molto triste.

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IL PANE CUBANO DI MAMMA LISANDRA EL PALITROQUE

Questa è la ricetta di un tipo di pane cubano che viene fatto in occasioni importanti. Ingredienti 300 gr di farina, acqua, lievito un pizzico di sale e zucchero. Procedimento Impasto la farina con l'acqua. Metto un pizzico di sale e un pizzico di zucchero. Impasto tutto fino a formare una palla compatta e la lascio riposare per 3 ore circa.Trascorse le tre ore prendo un pezzo della pasta e la stendo, poi la arrotolo fino a formare un bastoncino fine e lungo. Si lascia riposare per altre 2 ore. Dopo si mette in una padella imburrata e si inforna a 180° per 20 minuti. Sono squisiti.

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IL PANE AMERICANO (USA) DI NONNA JUDY In America ci sono tanti tipi di pane, ma quello originale è il CORN BREAD che viene dai nativi americani. Invece di essere fatto con la farina di grano duro è fatto con la farina di mais. Ci sono tanti tipi di Corn Bread, possono essere dolci, salati anche piccanti. Il Corn Bread dell'America del sud di solito è salato con l'aggiunta di lardo ed è abbastanza pesante,viene cotto in un tegame di ghisa. Invece il Corn Bread del nord America è più dolce e più leggero ed è quello che facciamo io e la tua mamma. !!INGREDIENTI 2 CUCCHIAIO DI BURRO 1 TAZZA DI FARINA DI MAIS 1 TAZZA DI FARINA DI GRANO (RICETTA MODERNA) 2 CUCCHIAI DI LIEVITO 4 CUCCHIAI DI ZUCCHERO ½ CUCCHIAIO DI SALE 2 UOVA 2/3 BUTER MILK (LATTE ACIDO 2/3 DI UNA TAZZA DI LATTE

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IL PANE CALABRESE NONNA FILOMENA COME FACEVI IL PANE AI TUOI TEMPI? Quando la mia mamma era bambina il pane si faceva una volta al mese. Quando lo facevamo si capiva perché arrivava il nonno con il trattore a portare i sacchi di farina che aveva macinato al mulino a pietra. Il nonno faceva il contadino e coltivava il grano per conto suo.Due giorni prima la mia nonna preparava il LIEVITO MADRE e anche la pizza per tutti, era una gioia.

Per fare questo grande impasto per il pane riempiva un grande contenitore di: farina con il sale, lievito madre e aggiungeva acqua calda. La mia mamma e le mie zie prendevano a pugni questo impasto morbido e profumato. La nonna e la mia bisnonna facevano le forme di pane e le ciambelle che lievitavano per tutta la notte sotto le coperte di lana. Il nonno accendeva il fuoco nel grande forno che riscaldava con tanta legna. Spente le fiamme ripuliva il piano dalla cenere con una grande scopa. Prima si infornavano le ciambelle che servivano per capire se la temperatura del forno era giusta.

Mentre la mia mamma e le mie zie mangiavano le ciambelle con l'olio la nonna infornava il pane che cuoceva con comodo tutto il giorno e si levava a forno freddo la mattina dopo. Il pane durava un mese morbido e profumato.

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IL PANE RUSTICO DI BABBO GENNARO Nella mia città a Napoli si facevano due tipi di pane: quello di grano e quello con la farina integrale. Lo facevano le nonne che lo impastavano a mano il sabato sera e lo lasciavano lievitare nelle madie di legno.Si cuoceva la domenica mattina e doveva bastare per tutta la settimana, talvolta non bastava e bisognava accontentarsi di qualche biscotto. In occasione della Pasqua veniva preparato il “ Pane Rustico”. Si preparava con : farina, acqua, lievito madre, sugna e nell'impasto si aggiungeva pecorino grattato e pepe. Tutta la famiglia si riuniva per preparare e mangiare questo pane, era molto bello.

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! IL PANE SARDO DI NONNA GIOVANNA E NONNO VITALE Nel mio paese, in Sardegna, si producevano vari tipi di pane :il Civrasciu, il Coccoisi, Il Pistaccu, il Pallota e il Curasau. Il pane veniva fatto dalla tua bisnonna. La notte si preparava il lievito madre in un contenitore di terra cotta e si copriva con una coperta. L'indomani, la mattina presto, la nonna metteva a scaldare una pentola d'acqua con il sale e la impastava con la farina “00” e quella di semola poi divideva l’impasto in pezzi da mezzo chilo, gli dava la forma di una palla e le copriva con una coperta per farle lievitare almeno tre ore. Quando le pagnotte avevano raddoppiato o triplicato il loro volume le metteva in forno fino a che non raggiungevano un colorito dorato. ! Una volta sfornate lo ricopriva con la

coperta fino a che non si erano raffreddate. Questo pane poteva durare anche una settimana ed era buonissimo.

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IL VECCHIO PANE DELLA ROMANIA NONNA SILVIA COME SI FACEVA IL PANE AI TUOI TEMPI IN ROMANIA?

100 anni fa il forno era considerato come un mago perché trasformava l'impasto in pane. Il pane rumeno è un pane nero fatto con la farina di segale e quella di grano duro. Per fare l'impasto si fa una “montagna” di farina si mette l'acqua tiepida si aggiunge il lievito e il sale. Si lavora finché non è né troppo morbido, né troppo duro. Si fa una palla e si mette a lievitare in un contenitore di legno coperto per tutta la notte. All'alba si accende il fuoco nel forno con legna di pino e nel frattempo si preparano le forme di pane. Si infornano con delle palette di legno infarinate con farina di mais perché non si appiccichino.

Dopo due ore si tira fuori il pane che ha la crosta nera, con un coltello si grattugia la crosta fino a farla diventare liscia ,si rimette nel contenitore di legno coprendolo con un tovagliolo e si conserva in un luogo fresco come una cantina . Questo pane può durare anche quindici giorni. Il pane fatto così è una benedizione. In occasioni speciali si preparava anche il pane con le patate.

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MODI DI DIRE DEI NOSTRI NONNI! (le nostre interpretazioni) !

Essere buono come il pane--- Essere una persona buona !Non è pane per i tuoi denti-- È una cosa che non fa per te. !Essere come pane e cacio---Essere molto amici. !Dire pane al pane e vino al vino—Parlare chiaro. !Rendere pan per focaccia---Sapersi difendere,ripagare uno sgarbo con un altro. !Chi ha i denti non ha il pane ,chi ha il pane non ha i denti. !Se c'è il pane non c'è il coltello, se c'è il coltello non c'è il pane --- Non si è mai contenti di quello che si ha. !Mangia pane a tradimento---Fare le cose di nascosto,non essere sinceri. !Se non è zuppa è pan bagnato--- Le cose rimangono sempre uguali. !Mangiare pane e volpe—Essere molto furbi. !Trovarsi in un pan perso---Non sapere cosa fare. !Pan di vecce e vin di nuvole----Essere sfaticati e inconcludenti.

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!Mettere qualcuno a pane e acqua---Metterlo in punizione. !Pane e panelli fanno i figli belli—Carezze e punizioni fanno diventare i figli bravi. !Guadagnarsi il pane con il sudore della fronte---Lavorare tanto in modo onesto per guadagnare il necessario per vivere !Non si vive di solo pane---Nella vita occorre anche divertirsi. !Ogni pane ha le sue briciole---Tutti hanno qualche problema da risolvere.

Modo di dire legati alle stagioni e all'agricoltura. !La nebbia di marzo non fa male,quella d'aprile toglie il pane. !A mezzo gennaio mezzo pane e mezzo pagliaio. !A Natale mezzo pane a Pasqua mezzo vino. !Pan di un giorno vin di un anno.

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IL PANE: CONSIDERAZIONI FINALI

Conversazione collettiva

Dopo aver lavorato,ricercato e soprattutto letto le interviste sul pane fatte ai nostri nonni che, ringraziamo tanto, ci siamo resi conto che: !−Il pane esisteva ed esiste in tutto il mondo, è molto importante ed anche a noi piace tanto soprattutto quello appena sfornato. (Alessia) −Gli ingredienti per questo gustoso e nutriente alimento sono gli stessi in tutti i luoghi anche se ci possono essere molte varianti (Mattia, Alesia, Stefano ,Davide). −Una tempo il pane veniva fatto una volta alla settimana o addirittura una volta al mese e doveva bastare per tutta la famiglia. Veniva fatto lievitare nelle madie e cotto nel forno a legna. Quindi, il pane fresco non c'era sempre come oggi, era duro, ma buono, così raccontano i nonni. (Aurora, Joshua, Vitorio, Alessandro, Davide). −Quando facevano il pane era una festa, la famiglia si riuniva: le nonne impastavano, i bambini giocano e aiutavano, i nonni accendevano il forno. (Sofia, Aya, Lorenzo). −Il pane sulla tavola non c'era sempre, qualche volta mancava.(Alesia). −Il pane era una alimento prezioso e fondamentale per tutta la famiglia, non si doveva sprecare. Veniva mangiato durante tutto il giorno: al mattino le croste secche venivano inzuppate nel latte, a scuola si portava pane e marmellata oppure bagnato con acqua vino e zucchero ed era sempre presente ai pasti principali. (An An, Elisabetta, Alessia, Ginevra Gemma).

−Ancora oggi, purtroppo, non tutti hanno pane a sufficienza, soprattutto i bambini poveri. Vorremmo essere come il fornaio di Gianni Rodari per poter preparare tanto pane da sfamare tutto il mondo.(tutti)

−Il giorno più bello sarà quando nessuno avrà più fame! (Gemma, Francesca, Carmen, Sofia)

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GRAZIE PER L’ATTENZIONECI RITROVIAMO A SETTEMBRE CON ALTRE AVVENTURE…. BUONE VACANZE!!!

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