Chicco feuerstein metacognizione ctrh_monzacentro2013
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Transcript of Chicco feuerstein metacognizione ctrh_monzacentro2013
METACOGNIZIONE E
METODO FEUERSTEIN
Apprendimento mediato e sviluppo delle
competenze metacognitive
Monza 16 marzo 2013
Chiara Chicco
Quali nuove sfide per la scuola
� Rispondere alle nuove esigenze educative
Domanda: Quali competenze sviluppare oggi?
� Costruire “comprensione profonda”
Domanda: Quali caratteristiche ha e come si sviluppa un apprendimento di qualità?
Mente, intelligenza, e apprendimento
� Una teoria che interpreta la mente come un laboratorio costruttivo, capace di modificarsi ed essere plasmata dagli stimoli a cui e sottoposta porta
ad una didattica che alimenta una rappresentazione dinamica delle conoscenze
Approccio inclusivo
� didattica metacognitiva
� Teoria Feuerstein: Modificabilità Cognitiva Strutturale e Esperienza di Apprendimento Mediato
� Per Feuerstein la persona è concepita come
un sistema globale con una visione olistica.
� Favorire lo sviluppo cognitivo significa
migliorare il contatto con se stessi e le
proprie risorse, aumentare l’autostima, la
competenza emotiva la capacità di relazione
con gli altri
FS traduce le sue teorie in aspetti operativi con
un percorso che va dalla valutazione allo
sviluppo delle abilità di pensiero con la
costruzione del PAS e un uso innovativo dei
test che invece di misurare l’intelligenza
esplorano quali sono le vie per offrire un
supporto mirato allo sviluppo della
propensione ad apprendere
Reuven Feuerstein
•Intelligenti si nasce o si diventa?
•L’intelligenza si può modificare?
•Quali fattori influenzano lo sviluppo dell’intelligenza?
•Qual è il rapporto tra cognizione ed emozione?
•Qual è il ruolo dell’esperienza e del rapporto umano nei processi di apprendimento?
•Vi è un solo tipo di intelligenza?
•Qual è il rapporto tra cognizione ed emozione?
Mediation A.R .R .C .A., AT C
F euerstein, Torino
APPRENDIMENTO
E’ UN PROCESSO CONTINUO DI
�ACQUISIZIONE DI NUOVE INFORMAZIONI
� ELABORAZIONE DI QUESTE NUOVE INFORMAZIONI
�TRASFORMAZIONE DI INFORMAZIONI GIA’ POSSEDUTE IN MODO CHE ACQUISTINO UNA NUOVA FORMA
Mazzoni, 2001
� Prima di tutto un cambiamento: di un comportamento, di un pensiero, della persona
� Innovazione continua, creazione e generazione di conoscenza
� Sviluppo della flessibilità
� Legame tra principi ed esperienza di ogni giorno
� Capacità di risolvere problemi, interesse, curiosità e passione
MCS
� La teoria della MCS definisce
l’intelligenza come la propensione
dell’organismo a modificarsi nella
propria struttura in risposta al
bisogno di adattarsi a nuovi stimoli,
di origine sia interna che esterna
Modificazione, stabile nel tempo,
della struttura cognitiva,
che si manifesta con un allontanamento notevole dal corso dello sviluppo del soggetto,
così come lo determinerebbero
il suo contesto genetico
e/o neurofisiologico
e/o la sua esperienza educativa”
R. FEUERSTEIN, D. KRASILOWSKI, Y.RAND, La modifiabilité pendant l’adolescence: aspects theoriques et données empiriques, Gerusalemme, HWCRI, p. 245
La Modificabilità Cognitiva Strutturale
Zona di sviluppo prossimale
� Ogni persona, al di là di ciò che è in grado di fare, ha una Zona di Sviluppo Prossimale – Vygotskij
� Attingere e sviluppare questo aspetto è compito dell’educazione e dell’interazione sociale.
� Il fattore prossimale direttamente responsabile della modificabilità dell’individuo sarà l’ Esperienza di apprendimento Mediato
DUE CONCETTI
� DIVERSITA’ – Documento UNESCO 2000
� INTELLIGENZE MULTIPLE ( Gardner)
� La diversità può essere un punto di forza e porta ad evidenziare stili di apprendimento diversi
� Il concetto di intelligenze multiple è legato ai diversi stili cognitivi
Modello di Esperienza di Apprendimento Mediato(EAM)
Criteri di esperienza di Apprendimento Mediato
1. Intenzionalità e reciprocità
2. Trascendenza
3. Mediazione del significato
4. Mediazione del senso di competenza
5. Mediazione di regole e controllo del comportamento
6. Mediazione del senso di condivisione
7. Mediazione dell’individuazione e della differenziazione psicologica
7. Mediazione del comportamento di ricerca, scelta e conseguimento degli scopi
8. Mediazione della sfida, ricerca della novità e della complessità
9. Mediazione della consapevolezza della modificabilità e del cambiamento umano
10. Mediazione di un’alternativa ottimista
11. Mediazione del senso di appartenenza
L ’anello mediativo
Mediation A.R .R .C .A., AT C
F euers tein, Torino
Chiudere l’anello mediativo
La chiusura dell’anello mediativo richiede un’esperienza attiva, organizzata e strategicamente pianificata che coinvolge tutti e tre i partner dell’interazione e diventa possibile solo nel momento in cui essi – gli stimoli, il soggetto mediato e il mediatore –subiscono trasformazioni e le trasformazioni sono tradotte in azioni attraverso questa esperienza di reciprocità
Come cambiano gli stimoli
Il mediatore deve fare in modo – ad esempio attraverso la ripetizione e la trasformazione – che gli stimoli possano essere percepiti, registrati ed elaborati in modo da acquisire un significato particolare e personalizzato per chi apprende. Così è costruito il PAS
L ’anello mediativo
Mediation A.R .R .C .A., AT C
F euers tein, Torino
Come cambia il mediato
Il mediatore deve creare nel mediato uno stato mentale di allerta che garantisca la registrazione dello stimolo; deve mediare la focalizzazione dell’attenzione, deve trasformare lo stato mentale del mediato
L ’anello mediativo
Mediation A.R .R .C .A., AT C
F euers tein, Torino
Come cambia il mediatore
Il mediatore stesso, per raggiungere gli obiettivi della mediazione, deve cambiare in termini di stile comunicativoe modo di rivolgersi all’allievo, stile di interazione, modo di parlare, gestualità, linguaggio non verbale.
L ’anello mediativo
Mediation A.R .R .C .A., AT C
F euers tein, Torino
Il PAS, l’esperienza di apprendimento mediato e il modellamento degli ambienti modificanti sono la base dell’efficacia della modificabilità cognitiva
Programma Arricchimento Strumentale
� Si focalizza sul processo di apprendimento
� Gli eserciziari sono chiamati strumenti per
definire il loro ruolo di attrezzi per
l’apprendimento
� Arricchimento perché gli strumenti sono
stati progettati come veicolo per affinare,
potenziare,concretizzare i prerequisiti
fondamentali per l’apprendimento
I Programmi di interventoPAS BASIC
Metodo Feuerstein per l’età prescolare e difficoltà cognitive di base.
LIVELLO I
�OP Basic
�OS Basic
�IE – identificare le emozioni
�DEA – dall’empatia all’azione
�DUG – dall’unità al gruppo
�Confronta e scopri l’assurdo
�Apprendimento dell’attenzione
su 3 canali
II livello
�Confronta e scopri l’assurdo B
�Impara a prevenire la violenza
�Impara a fare domande per la
comprensione della lettura
�Conosci e classifica
Obiettivi nel Basic
�Promuovere arricchimento del funzionamento cognitivo
�Sviluppare funzioni cognitive emergenti
�Costruire un universo di contenuti di base sconosciuti ai bambini piccoli
�Prevenire disfunzioni cognitive e allontanare i fattori di rischio delle difficoltà di apprendimento
PAS Standard I
�Organizzazione di punti
�Orientamento spaziale I
�Confronti
�Percezione analitica
�Immagini
PAS Standard II
� Classificazione
� Orientamento spaziale II
� Relazioni temporali
� Relazioni familiari
� Istruzioni
PAS Standard III
� Progressioni numeriche
� Sillogismi
� Relazioni transitive
� Sagome
Obiettivi del PAS
Accrescere la capacità dell’essere umano modificarsi attraverso l’esposizione diretta agli stimoli e all’esperienza fornita dagli incontri con gli eventi della vita e con le opportunità formali e informali di apprendimento.
Accrescere la flessibilità nella soluzione dei diversi tipi di problemi
Correggere le funzioni cognitive carenti
Sviluppare gli strumenti verbali e le operazioni logiche necessarie all’apprendimento e alla comunicazione
Stimolare l’acquisizione di abitudini cognitive positive
Mediare il pensiero riflessivo
produrre una motivazione intrinseca al compito
Produrre un cambiamento della propria immagine da ricevitore passivo di informazioni a generatore attivo
Può venire incontro a bisogni differenti nel’ambito dello
� sviluppo
� Prevenzione
� Arricchimento
Permette di adattarsi ai rapidi cambiamenti del nostro
ambiente e far fronte alle richieste specifiche della
sfera cognitiva,emozionale,comportamentale e sociale
Fattori di cambiamento
� Credere che il soggetto sia
– modificabile
– capace di lasciarsi cambiare nel corso del
processo di apprendimento
– capace di ri-mediare abilità e comportamenti
specifici
– capace di attuare cambiamenti di tipo strutturale
che modificano il corso e la direzione del suo
sviluppo cognitivo
Modello di atto mentale
Funzioni cognitive
Sono le condizioni mentali essenziali per
l’esistenza delle operazioni di pensiero e per
ogni altra unzione del comportamento.
Possono essere comprese e descritte
operativamente come naturalmente
suddivise nelle fasi dell’atto mentale INPUT,
ELABORAZIONE e OUTPUT.
Questa suddivisione, pur essendo arbitraria,
risulta importante per due ragioni:
• per la didattica: ogni funzione è più
facilmente identificabile e utilizzabile
• per interpretare la carenza in modo più
corretto e poter determinare così il tipo di
intervento
INPUT
PROCESSO RESPONSABILE DELLA
RACCOLTA DATI NEL SISTEMA COGNITIVO
1. Percezione confusa o insufficiente
2. Comportamento esplorativo non sistematico, impulsivo e non pianificato
3. Mancanza o insufficienza di strumenti verbali
4. Mancanza o insufficienza di concetti temporali
5. Carenza o insufficienza di permanenza delle costanti (misura, forma,
quantità, orientamento) al di là della variazione di questi fattori
6. Mancanza o insufficienza di bisogno di precisione e accuratezza nella
raccolta dati
7. Incapacità di prendere in considerazione due o più fonti di informazione
contemporaneamente
�Il bambino che alza la mano e vuol rispondere
prima ancora di aver ascoltato la domanda
�L’adulto che non legge fino in fondo un
messaggio e si trova all’ora giusta nel posto
sbagliato (o viceversa)
Comportamento esplorativo non sistematico esplorativo non sistematico
ELABORAZIONE
� Il processo di elaborazione è il cuore centrale del processo cognitivo e la sua caratteristica è trasformare le informazioni in una conoscenza organizzata
1. Incapacità di percepire l’esistenza di
un problema e di definirlo
2. Incapacità di distinguere tra dati
pertinenti e dati non pertinenti nella
definizione di un problema
3. Mancanza di comportamento
comparativo spontaneo o limitazione
della sua applicazione a causa di un
sistema di bisogni ridotto
4. Ristrettezza del campo mentale
5. Prensione episodica della realtà
6. Carenza o insufficienza di bisogno di
controllo e evidenza logica
7. Mancanza o insufficienza di
interiorizzazione
8. Mancanza o insufficienza di pensiero
ipotetico (Se io...)
9. Mancanza o insufficienza di
strategia di verifica delle ipotesi
10. Mancanza o insufficienza della
capacità di definire il piano
necessario alla soluzione dei
problemi
11. Carenza o insufficienza di
comportamento di pianificazione
12. Mancata elaborazione di categorie
cognitive a causa di carenze verbali
13. Carenza o insufficienza di
comportamento sommativo
14. Incapacità a proiettare relazioni
virtuali
OUTPUT
� L’output è responsabile delle azioni
basate sulle conclusioni ricavate
dall’elaborazione. Può manifestarsi
in modi differenti:
1. Modalità di comunicazione egocentrica
2. Blocco
3. Risposta per tentativi ed errori
4. Mancanza o insufficienza di strumenti verbali per comunicare
risposte
5. Mancanza o insufficienza di bisogno di precisione ed esattezza
nella comunicazione di risposte
6. Carenza di trasposizione visiva
7. Comportamento impulsivo e di passaggio all’atto
Carta Cognitiva
La carta cognitiva è lo strumento per
concettualizzare la relazione tre le
caratteristiche di un compito e la
prestazione fornita dal soggetto.
Essa definisce un atto mentale in base a sette parametri che ci permettono di analizzare e
interpretare la prestazione del soggetto.
I sette parametri della Carta Cognitiva
� Contenuto
� Modalità
� Fase delle funzioni cognitive
� Operazioni mentali
� Complessità
� Astrazione
� efficacia
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
1. ATTIVO - soggetto attivo costruttore di conoscenze
2. INTENZIONALE - soggetto attivo costruttore di conoscenze
3. COSTRUTTIVO basato su conoscenze pregresse
4. COLLABORATIVO - cooperazione
5. CONVERSAZIONALE – apprendimento dialogico
6. RIFLESSIVO – metacognizione
Novak, 2001
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
Metacognizione
Due dimensioni
� Conoscenza metacognitiva
� Controllo esecutivo
Conoscenza metacognitiva
Sapere come si conosce
� Conoscenza di strategie metacognitive
� Consapevolezza delle caratteristiche del compito
Controllo esecutivo
Operazioni mentali di autoregolazione attivati dal soggetto per monitorare l’apprendimento
� Predizione
� Pianificazione
� Monitoraggio
� Valutazione
Brown 1978
Didattica metacognitiva
Propone un approccio intenzionalmente orientato a sostenere l’impegno cognitivo degli studenti. L’obiettivo di fondo è formare un pensiero metacognitivo.
Didattica metacognitiva
Questa finalità plasma le attività di
apprendimento (stimoli) e i comportamenti
dei docenti (relazione, mediatore). Attraverso
l’analisi di questi comportamenti si può
definire il profilo di un docente metacognitivo
e dall’altra parte il profilo di un alunno
metacognitivamente esperto.
Didattica metacognitiva 4 livelli
1. Conoscenza sul funzionamento cognitivo (teoria di
riferimento)
2. Autoconsapevolezza del proprio funzionamento
cognitivo
3. Uso generalizzato di strategie di autoregolazione
cognitiva
4. Variabili psicologiche sottostanti (motivazione, stima
di se’, stile di attribuzione, autoefficacia,locus of
control)
Didattica metacognitiva
� Efficace
� Insegna strategie, abilità di studio, capacità
di formulare domande, controllo
apprendimento
� Insegna ad imparare a imparare
� Cambia la relazione docente/studente
Didattica metacognitiva applicazione
� Presentazione del compito/situazione problematica
� Osservazione/valutazione
� Orientamento
� Sviluppo di strategie
� Trasferimento per analogia
� Consolidamento
� generalizzazione
Ashman e Conway
Risultati
� I programmi basati sull’insegnamento diretto edesplicito di strategie cognitive hanno un impatto maggiore sull’apprendimento
Insegnamento esplicito e diretto di strategie cognitive
Tre azioni didattiche:
1. Fornire una spiegazione della strategia e fare pratica con esercitazioni estese e coinvolgenti
2. Mostrare le operazioni mentali e i dialoghi interni (modellamento)
3. Insegnare solo alcune strategie alla volta, in modo intensivo e fare pratica
Borkowski 19961.
punti di contatto con metodoFEUERSTEIN
5 passi secondo Duke e Pearson (2002)
1. Descrizione (Input, Un momento …. Sto pensando)
2. Dimostrazione(da input vs elaborazione, anticipazione, definizione problema)
3. Collaborazione (elaborazione e riflessione)
4. Pratica guidata (mediazione e condivisione)
5. Uso indipendente (lavoro autonomo)
Obiettivi comuni
� Formare un atteggiamento attivo e riflessivo
� Caratterizzare l’attività cognitiva degli alunni in termini di apprendimento flessibile e auto –regolato
La sequenza delle operazioni è presentata come un “modo di
pensare”
PAS/metacognizione
� Il PAS è stato strutturato in modo da rendere
il pensiero riflessivo non solo possibile ma anche necessario
� L’insegnante rende evidenti i processi
mentali
� Li mostra in azione
� Utilizza compiti e materiali concreti
PAS/metacognizione
Per Feuerstein il pensiero riflessivo e la capacità metacognitiva rappresentano la
ricerca da parte del soggetto di un feedback interno proveniente dall’individuazione del
legame tra un comportamento e gli esiti e le
cause relativi.
PAS/metacognizione
Per rendere esplicito questo passaggio è necessario un intervento intenzionale di mediazione.
Uno dei ruoli più importanti di un insegnante PAS è coinvolgere il singolo e il gruppo in un processo metacognitivo
L’insegnante stimola la comprensione avviando discussioni su:
� Analisi delle varie funzioni coinvolte nel corretto completamento del compito
� Analisi del tipo di errori prodotti e dei motivi del loro manifestarsi
� Sviluppo della consapevolezza dei cambiamenti e delle modifiche a seguito dell’EAM
� Ricerca, riconoscimento, formulazione delle strategie più efficienti
� Creazione della consapevolezza del ruolo delle funzioni cognitive, delle strategie, del comportamento di pianificazione.
Indicazioni nazionali (2012)
Nel profilo dello studente, nelle otto
competenze chiave europee vi è quella
dell’imparare ad imparare.
L’imparare ad imparare richiama una
concezione flessibile, adattiva
dell’intelligenza come pensata da
Feuerstein
Questa concezione deve essere resa operativamente mediante un insegnamento strategico, intenzionale e significativo
Imparare ad insegnare
che offre gli spunti concettuali ed operativi per la formazione della competenza dell’imparare ad imparare
Per una buona riuscita scolastica
• FATTORI DI ORDINE
�STRATEGICO
�METACOGNITIVO
�MOTIVAZIONALE
Mediation A.R.R.C.A. , via dei Mille 48 –[email protected] www.mediationarrca.it
I FONDAMENTI DEL NOSTRO LAVORO
L’intelligenza è modificabile a ogni età e a ogni livello di funzionamento cognitivo.
Tutti possono imparare di più e meglio.
La struttura cerebrale può cambiare in senso funzionale e strutturale come risultato dell’apprendimento e dell’esperienza.
L’intelligenza non è solo mente, ma anche corpo, interazione con gli altri, emozioni, sensibilità, altruismo.