Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle...

55
1 Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo Ionio Scuola secondaria di 1^grado A.S. 2014/2015 Tristi echi dal passato… Docente Vigna Rosaria Classe III^C

Transcript of Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle...

Page 1: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

1

Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo Ionio

Scuola secondaria di 1^grado

A.S. 2014/2015

Tristi echi dal passato…

Docente

Vigna Rosaria Classe III^C

Page 2: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

2

Indice

1. “Lottate” pag. 3

2. Prefazione 4

3. Introduzione 7

4. Ricordi e pensieri 9

5. Appunti sul treno 15

6. L’addio 17

7. E’ impossibile dimenticare 19

8. Il campo negli appunti di un bambino 21

9. La follia umana non conosce confine 26

10. La vita nel campo 29

11. La speranza 30

12. La disperazione 32

13. La mia storia è uguale a quella di tanti altri… 36

14. La classe 41

15. Riferimenti bibliografici 42

16. Documenti 43

Page 3: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

3

“Dedicata a chi soffre e

ha perso ogni speranza,

in qualunque tempo e in ogni dove…”

Gli alunni della III^C

“LOTTATE”

Non cadete!

Non cedete!

Lottate!

Lottate!

A un passo tra la vita e la morte,

a un passo tra la terra e il cielo,

Lottate!

Per tornare al vostro antico splendore,

Per rimanere in questo mondo crudele

In cui regna la causa delle vostre disgrazie!

Lottate!

Page 4: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

4

Prefazione

Nel corso della storia gli atteggiamenti di superiorità, la classificazione della

popolazione in razze e la convinzione che una razza sia migliore e superiore

alle altre hanno avuto conseguenze disastrose. Una delle pagine più buie e

tragiche della storia della storia dell’umanità, è stato il genocidio del popolo

ebraico, conosciuto come Shoah, da parte dei nazisti che, nella loro follia,

consideravano la razza ariana superiore alle altre. Nel 1935, in Germania

vennero promulgate le leggi razziali per “la protezione e l’onore della razza

tedesca”e tutto ciò che poteva nuocere alla purezza della razza Ariana venne

sistematicamente distrutto. Durante la seconda guerra mondiale la Germania

nazista trasformòI campi di lavoro in campo di sterminio il cui unico scopo era

quello di uccidere I prigionieri che vi giungevano. I nazisti rinchiusero nei

campi di sterminio: ebrei, zingari, slavi, portatori di handicap, oosessuali,

testimoni di Geova e oppositori politici. I nazisti miravano ad attivare la

cosiddetta soluzione finale del problema ebraico che consisteva nell’uccisione

di tutti gli ebrei d’Europa, compresi nella sfera d’influenza politica del Terzo

Reicht.I campi di sterminionazisti furono create sulla base di un complesso

programma organizzativo e causarono la morte di million di ebrei di ogni età e

sesso tramite l’uso di gas tossici o fucilazione. Nei campi di concentramento

uomini e donne venivano privati della loro identità, ridotti ad un numero,

considerati non più esseri umani ma bestie. L’attività di annientamento nei

campi di sterminio rappresentò la fase culminante e più tragica dell’Olocausto.

In Italia le leggi fasciste furono in vigore dal 1938 al 1944. Esse erano

principalmente contro gli ebrei che non potevano sposarsi con altri cittadini

italiani, e non potevano svolgere professioni di notai o giornalisti o di

dipendenti pubblici. Inoltre I ragazzi non potevano sndare a scuola. Alcuni

Page 5: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

5

sopravvissuti nei campi hanno scritto o raccontato la loro esperienza per dare

tesimonianza dell’orrore vissuto in prima persona e per far sì che le

generazioni fture conoscano e, soprattutto, non dimentichino ciò che è

successopoichè come dice Brecht, la “matrice che ha partorito questo mostro è

ancora feconda”e assume ora l’aspetto dell’intolleranza, ora quello

delrazzismo e del nazionalismo, ora quello della negazione dei diritti. Abbiamo

scelto diverse narrazioni memorialistiche per i seguenti motivi:

1. Documentarci sullo svolgimento di determinati episodi e cercare di

ricostruire la cultura e la mentalità del periodo

2. Arricchirci di testimonianze importanti

3. Riflettere su esperienze che ci hanno aiutato a maturare interiormente e,

a volte, a rivedere idee e posizioni.

Attraverso la lettura, l’analisi del testo, schede linguistiche e con l’uso di

tecniche narrative diverse (flashforward, flashback, dialoghi ect), abbiamo

fatto nostri i sentimenti dei protagonisti, siamo entrati nelle situazioni e nei

loro stati d’animo. Abbiamo studiato e approfondito il periodo storico

attraverso ricerche in rete o tra vecchi testi, abbiamo scoperto che non è un

passato molto lontano da noi e che innumerevoli sono le attinenze con il

presente. Lavorare in gruppi eterogenei ci ha permesso di superare alcune

barriere che senza accorgecene avevamo eretto tra di noi ed ha reso lo

studio più interessante e coinvolgente.

Page 6: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

6

Page 7: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

7

Introduzione

Levi afferma che “conoscere è necessario” perché non si può

dimenticare ciò che è accaduto. Non sappiamo se sia meglio

dimenticare o ricordare perché dimenticando nessun pazzo potrà far sì

che riaccada ciò che è già accaduto, ma l’uomo è fatto per odiare, per

annientare chi gli sta attorno e quindi anche non conoscendo,

chiunque potrebbe idearlo nuovamente. Anzi, la triste realtà è che

l’uomo lo sta già facendo, senza che nessuno se ne renda conto, l’odio

che accomuna tutti gli uomini per quelli della sua specie, non è mai

cessato. La guerra continua tutt’ora e, nessun’ associazione guidata

dall’ uomo sarà in grado di evitare le guerre: non ne è stata capace la

Società delle Nazioni e non ne è capace neanche l’ONU. O

dimenticando ciò che è accaduto o ricordandolo l’uomo continuerà a

causare morte e distruzione. È, quindi, giusto ricordare non per

impedire che ciò riaccada, perché sta già riaccadendo e continuerà a

riaccadere, ma per tutte le vittime di ieri e di oggi.

Page 8: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

8

Page 9: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

9

Ricordi e pensieri

Auschwitz, 3 giugno1942

Cara Meredith,

sono tre mesi che sono qui, mi stupisce il fatto di essere ancora vivo, di essere

ancora io. Lo stesso Jordan di cui ti sei innamorata … posso scriverti solo

adesso e ti chiedo scusa se per tre mesi non ti ho dato mie notizie,

probabilmente non ci rivedremo più e mi fa soffrire molto dirtelo cosi. Ricordo

ancora quando ci hanno deportato ad Auschwitz, e dico “ci hanno” perché

con me ci sono tanti altri di ebrei. Eh sì … è questa la mia colpa, essere un

EBREO!

Ricordo il viaggio in treno, avevo capito dov’eravamo diretti, Sapevo

benissimo delle camere a gas, le avevo create io, ero a conoscenza della morte

di tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni

minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande, grandissima. Vorrei

poter tornare indietro per evitare la morte di ogni uomo, donna e bambino.

Tu non puoi immaginare quanti bambini c’erano con me sul treno.

Tu non puoi immaginare quanti bambini ho visto morire a causa mia. Mi

sento in colpa! Non sono un uomo sono una bestia!

Page 10: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

10

La vita nel lager è dura, non si può di certo vivere cosi, trattati senza

dignità alcuna come animali. Non si può continuare a vivere se non si ci

lava, se si è scheletri … sì scheletri senza né cibo né acqua costretti lavorare

giorno e notte

senza nessuna ricompensa.

Spiegami tu come si riesce a rimanere un uomo, un uomo senza affetti,

costretto a guardare la propria discendenza spegnersi e svanire piano senza

poter far nulla.

Come può un uomo fare tutto questo, come può un uomo sterminare miliardi

di ebrei con la convinzione della superiorità assoluta della razza ariana, e

senza il minimo scrupolo? Come può scomparire l’UMANITA’?

Non mi sento un uomo se mi viene gridato addosso, sono diventato fragile,

malnutrito, non ho più un nome. Sono un numero, una cosa.

I miei compagni mi dicono di non arrendermi, ma perché non dovrei farlo?

Starei meglio di come sto? Piacerei di più a qualcuno? Vivrei un giorno,

un’ora in più? Tanto vale che finisca una vita che non può essere definita

tale.

Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l’ultimo, goditi ogni attimo di

vita.

Page 11: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

11

Sii felice e vivi anche per me.

Jordan Swarzchen,84567

Page 12: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

12

Ricordi e pensieri

Milano, 1948

Cara Sarah,

è passato molto tempo da Ferramonti, da quell’ultima volta, vero?

Io ricordo ancora quei giorni come se non ci fossimo mai separati. Come se

fossimo ancora nelle vecchie baracche fredde e buie, ma che non avevano nulla a

che fare con quelle di Aushwitz, che profumavano di sogni e ricordi.

Dei sogni che facevamo noi prigionieri, sperando in una vita nuova oltre il filo

spinato del campo, e dei ricordi belli dei momenti passati accanto a persone care

che si trovavano dall’ “altra parte”.

Passeggiando per le strade, oggi, mi sento libero.

Posso di nuovo guardare il cielo, le nuvole, senza preoccuparmi di essere

sparato da qualcuno, perché ora non ci odiano più.

Oh, Ferramonti! Loro ci odiavano, ma tra noi non c’era odio, c’era amore! A

Ferramonti ci volevamo bene ed eravamo uniti. Quella “permanenza”, che

tanto breve non fu, ora vive nella nostra memoria. Ed i momenti trascorsi,

ormai parte di un passato che non ha futuro, erano diversi da quelli degli

internati di Aushwitz. Perché gli ebrei nei lager tedeschi, non dovevano

mostrarsi felici, potevano morire da un momento all’altro per un semplice

capriccio di chi comandava e non accettava sorrisi. Perché? Perché colpevoli di

appartenere alla razza ebraica, non potevano abbracciarsi, dormire a lungo, gli

era impedito di lavarsi con acqua pulita, di mangiare cibo sano, costretti a

Page 13: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

13

lavorare per guadagnarsi “un giorno in più” anche se malati, stanchi, per poi

invecchiare ed essere uccisi con metodi violenti, perché ormai inutili, come

animali, come bestie. I racconti di chi è sopravvissuto sono strazianti, mi fanno

sentire in colpa per essermi lamentata di Ferramonti. I più elementari diritti

ad Auschwitz, erano negati e le persone non volevano sopravvivere a

quell’incubo, ma speravano di morire al più presto per non essere obbligati, un

domani, a ricordare quel che è stato. Noi, invece, potevamo mangiare, lavarci,

e, per quanto fosse brutto vivere in un campo di concentramento, ci divertivamo

e sorridevamo, volevamo restare vivi, per uscire dai cancelli di Ferramonti e

riabbracciare gli amici, per poter testimoniare tutto quello che ci hanno fatto ma

anche per poter far conoscere i gesti di chi ci ha aiutato e ha avuto pena di noi

poveri ebrei.Ora che siamo veramente liberi Sarah, spero che tu non abbia già

dimenticato Ferramonti e me, il tuo caro amico.

Ti auguro una buona vita!

Jordan.

Page 14: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

14

Visita al campo “Ferramonti” di Tarsia – Planimetria del campo

Le brande

Page 15: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

15

Appunti sul treno

Varsavia,23novembre 1940

Carissimo diario,

questa tragica avventura non cessa mai come desidero che

un giorno tutto questo finisca, ho solo voglia di ritornare

alla mia vita. In questa dura realtà, fra questi vagoni, tu

diario, sei la mia unica dolcezza. Si perché scrivendo queste

pagine dimentico la dura realtà che mi attente e penso…

penso se tutto questo fosse soltanto un incubo, da cui

svegliarmi, ma purtroppo non è così. Qui è dura, nessuno ha

pietà. Veniamo trattati da animali noi, noi che veniamo

rinchiusi e che abbiamo la colpa di essere EBREI. Noi che

prima vivevamo la nostra vita siamo stati privati di tutto.

Ci hanno raggruppati, buttati gli uni sugli altri all’interno

di vagoni, siamo animali. Qui, chiusi in questi treni, in

cui siamo privati persino dell’aria per respirare. Siamo in

molti a soffrire la fame, la sete e il freddo. Mi giro e vedo

Page 16: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

16

visi sconvolti, occhi tristi, preoccupati e incerti, madri con

figli e noi adulti soffriamo in silenzio per non trasmettere

loro le nostre paure. Siamo in condizioni pessime. Eppure

nessuno fa nulla, non sappiamo quando questo treno si

fermerà e dove ci porterà. Non sappiamo quello che ci

aspetta. Ho paura…...

Page 17: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

17

L’addio

Camisano Vicentino, 3 ottobre 1941

Caro amore mio,

questa è l’ultima volta che ti parlo, l’ultima volta che ti posso scrivere. Anche

se sono molto arrabbiata con te, non posso tenere rinchiusi nel cuore i miei

sentimenti. Non sono neanche moltissimi giorni che non ci vediamo e già sento

la tua mancanza, la mancanza dei tuoi baci, dei tuoi abbracci che mi facevano

sentire più importante di quanto i nazisti mi considerano. Il tuo cuore è troppo

distante dal mio ora. Manca una parte di me quando non ci sei. Ma io lo so

che il legame che ci unisce è più forte. Più forte di mille chilometri, più forte di

tutta la sofferenza, del dolore passato. Mi mancano i tuoi sorrisi che non so

per quale motivo facevano sorridere anche me. Ti guardavo quasi stregata da

ogni tua parola e dalla tua voce. Oh, quella voce! Quella voce così calda che

adesso non sentirò più. Se solo ci riuscissi smetterei di piangermi addosso e di

ricordarti. Perché fa male il ricordo di qualcosa che si aveva, a cui ci si teneva

molto, e che ora invece, non si ha più e non potrà più tornare. Ma è inutile

scappare dai ricordi, perché solo ora ho capito che ci sto affogando dentro. Non

riesco a capacitarmi del fatto che tu oggi, non eri presente alla mia partenza.

Forse eri incapace di dirmi addio. Ma forse per te sono solo un ostacolo, una

cosa di cui doversi vergognare. Ora ho capito di essere un difetto vero e proprio.

Sento la mancanza della tua pelle sulla mia, la percepisco sul corpo, come si

percepisce il freddo che regna nel mio vagone, dove ragazze, ormai sole sono

Page 18: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

18

state strappate dall’ amore del proprio fidanzato che non può più riscaldarle e

proteggerle come tu facevi con me. Mi proteggevi tra le tue braccia forti che mi

facevano sentire al sicuro. Sono in un vagone buio e stasera, io e la piccola

Anna, rifugiate in un angolo, siamo riuscite a guardare le stelle, che

nonostante tutto quello che ci sta capitando, brillano ancora. Si dice che le

stelle cadenti aiutino a realizzare desideri, allora io ne vorrei esprimere uno,

quello di rivederti, perché nonostante in mezzo a tutti questi problemi tu rimani

sempre il mio primo pensiero. Capisco che forse avrai paura di restare legato a

me, ad un ‘ Ebrea, ma sono convinta che il nostro amore vada oltre ogni

convinzione sociale. Se potessi tornare indietro, ti stringerei molto più forte di

come già facevo, da farmi restare il tuo profumo addosso. Ti abbraccerei, e non

m’ importerebbe se l’abbraccio ti spezzasse le ossa perché servirebbe ad

aggiustarci il cuore che batte, nonostante tutto, ancora accanto al mio.

Tua per sempre Vivian…

Page 19: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

19

E’ impossibile dimenticare

Torino, 22 agosto 1949

Caro diario,

tu ora, come allora, sei la mia unica fonte di salvezza. Era il lontano 23 febbraio

del 1944, pensavo che finalmente quella sarebbe stata la data della fine, che saremo

ritornati tutti a casa e che quell’orrore, quell’incubo, sarebbe finito, ma non fu così.

Fummo così costretti ad entrare di nuovo in uno, ancora una volta, in uno di quei

treni merci, tutti ammucchiati uno sull’altro, senza cibo né acqua, affianco ai nostri

compagni morti. C’era terrore nell’ aria, vedevo occhi vuoti e volti stanchi di tutto

quell’orrore. I primi giorni ancora credevamo in una sorta di salvezza, ma poi

man mano che i giorni passavano, ci rassegnammo a quell’incubo e alla certezza che

nessuno avrebbe potuto cambiarlo. Arrivammo a notte fonda, dopo giorni di

viaggio, al campo di concentramento di Aushwitz. All’inizio ci sembrò un campo

come tutti gli altri ma ci sbagliavamo di brutto… io sono uno dei quattro sopravvissuti

fino alla liberazione del campo.

Page 20: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

20

Adesso sono finalmente a casa, ma purtroppo quelle immagini mi rimarranno per

sempre impresse nel cuore, una crepa nel petto e un dolore che non dimenticherò mai,

come quel numero tatuato sul mio braccio

Ferramonti,22 Gennaio 2015 – Incontro con Dina Smadar

Page 21: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

21

Il campo negli appunti di un bambino

Dachau, 23 novembre 1942

Caro diario,

nessuno di noi sapeva cosa sarebbe accaduto

in quelle case, anche se di caldo e accogliente

non avevano nulla, erano sporche tutte vicine

e circondate da uno strano filo che mamma mi

aveva detto di non toccare prima che, davanti

ai miei occhi, le rasassero, e non so perché, i

suoi bellissimi capelli biondi. Il treno che ci

portò alla nostra nuova casa, non era come

quello con cui giocavo e non mi piaceva

affatto: eravamo tutti costretti a stare stretti

e nessuno ci dava da mangiare e da bere.

Alcuni signori dall’aria molto strana, ci

avevano detto che ci avrebbero serviti dopo,

ma non fu così.Appena arrivammo, mi

separarono da mamma e da papà e mi

portarono da altri bambini. Ci scrissero

Page 22: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

22

unnumero sul braccio e infilarono a tutti noi,

incapaci di farlo da soli, un pigiama che, però,

invece di tenerci al calduccio, ci fece

raffreddare tutti.I nostri lettini, non erano per

niente comodi e dovevamo dormire in tre. I

miei amichetti si chiamano Luigi e Luca.Noi

tre ci divertiamo tanto a giocare insieme.

Molti bimbi, chissà come mai, piangono

ancora oggi dopo tanto tempo in silenzio, forse

anche a loro manca la mamma come a me, ed

ogni tanto sentiamo degli strani rumori che ci

fanno spaventare molto. Papà l’ho vedo spesso

mentre trasporta qualcosa di pesante e mi

saluta triste, come per scusarsi del suo aspetto.

Sembra tanto stanco ma alla gente in divisa

non importa.

Loro sono persone molto serie. Sono in tanti e

parlano una strana lingua. Loro ci hanno

portati in questo posto ma la nostra,

evidentemente, non è una visita di cortesia. Ci

trattano male e ci picchiano.

Oggi sono molto felice, però. Questi signori ci

hanno appena detto che domani ci porteranno

Page 23: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

23

a fare una bella doccia calda, ed io la desidero

tanto: è da molto che non mi lavo.

Chissà se la mamma mi aiuterà a sciacquarmi

con la mia spugna preferita. Ti scriverò

domani, ciao diario ti nascondo sotto al letto:

Matteo, il più grande di noi, non viene e fa la

guardia.

A domani, il tuo Davide

Page 24: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

24

Kopoczinze,15 settembre 1940

Caro diario,

ho solo otto anni, sono un bambino ma ormai

credo di non esserlo più. Mi hanno portato

via da casa, mi hanno tolto ogni cosa e mi

hanno lasciato portare solo una valigia. Ti

sto scrivendo mentre sono su un treno,

viaggio da giorni e non riesco a sopportare la

sete. Ormai la sofferenza è una cosa di tutti i

giorni, ci ho fatto l’abitudine e credo anche

che nel posto in cui andremo non ci saranno

amici e lì non potrò nemmeno più giocare. Non

è giusto! I miei compagni non mi vogliono bene

da tempo, da quando sono obbligato a

portare una stella gialla sul petto. Mamma e

papà sono su un altro vagone e credo che

non li rivedrò mai più, credo che ora loro

andranno via. Credo che quando saremo

arrivati non potrò più scriverti ma tanto che

importa, tanto anch’io non ho la certezza di

svegliarmi, non so cosa mi accadrà, cosa mi

faranno i tedeschi appena arrivato. Non sono

più un bambino! Durante questi giorni di

viaggio, nel mio vagone, sembra di non

respirare perché tutti stiamo uno sull’altro.

E poi nessuno parla da giorni. L’ultima cosa

Page 25: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

25

che abbiamo detto, è stata chiedere un po’

d’acqua ma nessuno ci ha ascoltato e solo

pochi l’hanno fatto, si sono avvicinati e poi i

tedeschi li hanno mandati via! HO PAURA!!!!

Forse sono l’unico ad averla perché ormai

tutti, nel mio vagone, sanno di morire. Io ho

paura della morte. Ma ormai sono

rassegnato, non posso farci niente. Il lager è

sinonimo di morte e questo lo dico per la

brutalità con cui ci hanno arrestato. A chi si

opponeva, i tedeschi lo fucilavano sul

posto!!! Ho visto mia zia Sara morire fucilata!!

Vorrei che mamma e papà fossero qui. Ciao

diario, speriamo che tutto vada bene e che io

possa tornare a casa, possa tornare a

giocare, possa tornare ad essere un bambino

e soprattutto spero che domani possa

ancora scriverti.Iltuo joseph

Page 26: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

26

La follia umana non conosce confini…

Page 27: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

27

LA MIA STORIA…

Sono Vladimir, un quarantenne di nazionalità russa, sono sposato e ho due figli

che non hanno mai conosciuto il loro nonno paterno: nessuno gliel’ ha mai

fatto conoscere, anzila triste realtà e che non lo conosco neanch’io. Ho vissuto

sempre con mia madre, ma adesso che lei è morta mi sono reso conto che

nessuno potrà più parlarmi di lui. Nessuno mi ha maiparlato di mio padre, né

io ho mai chiesto a qualcuno chi fosse. Non l’ho fatto perché nonl’ho mai

avuto, non ho mai compreso quale dovesse essere la figura di un padre fino a

quando non lo sono diventato. Solo adesso mi sono reso conto del vuoto che

la sua assenza ha lasciato dentro di me. Mia madre è morta e, mentre

guardavofra le sue cose, ho notato una strana lettera conservata nell’ultimo

cassetto del suo comodino. L’ho aperta e tra lerighe sbiaditedal tempo, cerco

di leggere, mi accorgo subito che ad inviarla è statoproprio colui che non ho

mai conosciuto: mio padre.

Page 28: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

28

Cara Svetlana,

Sono ancora qui, rinchiuso in questo campo, ormai non ho più paura

di morire perché la morte ha cominciato ad allontanarsi dalla mia

vita che pian piano si rafforza sempre di più. Ora mi sento come un

albero nella prima fase della primavera ancora spoglio ma che sa di

poter rifiorire, deve solo trovare il coraggio di farlo. Negli ultimi

tempi devo ammetterlo mi sono un po’ trascurato e ho allontanato da

me la voglia di vivere, ma ora come ho detto prima, ho scoperto che

nel mio cuore, che adesso palpita appena, dietro questo filo spinato,

che divide l’orrore che vivo dalla realtà esterna, c’è ancora la voglia

di vivere che ti assicuro mi ha abbandonato solo per un breve

periodo. Ho iniziato a rivivere emozioni come l’invidia. Sì, sono

invidioso della gente libera di passeggiare, di parlare,di esprimere le

proprie opinioni! Io mi trovo qui proprio per questo,non perché sono

ebreo o perché omosessuale, ma perché ora come ora non si può dire

niente che sia contrario alle idee di Stalin. Mi manchi tanto e mi

manca il nostro piccolo bimbo di due anni, Vladimir, che ho dovuto

Page 29: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

29

lasciare solo. Aveva appena imparato a dire la parola papà, ricordo

come un sogno i due anni passati insieme a lui, che sono volati via

troppo velocemente. Ricordo i nostri vent’anni insieme, accanto a te,

la persona più importante della mia vita, la mia consigliera di vita.

Non ti dimenticherò mai, ricordati sempre che vivo solo per te e per il

nostro bambino e che solo Dio sa quanto spero di rivedervi un dì.

Ti amo e ti amerò per sempre.

Con immenso affetto il tuo Gilbert

Questa lettera mi ha fatto capire perché nessuno mi ha mai

parlato di mio padre. Leggendo questa lettera ho capito chi è

stato mio padre e, ora più che mai sento una sensazione di

vuoto nel mio cuore e nella mia anima. Sto ancora più male

sapendo ciò che lui ha subito dietro quel filo spinato e ora più

che mai sono convinto che la storia di mio padre, la mia storia

non debba riviverla più nessuno. E’ giusto instituire una

giornata della memoria per tutto ciò che è accaduto e bisogna

conoscere non solo i campi nazisti ma i campi di prigionia

presenti in tutto il mondo. Instituire una giornata della

Page 30: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

30

memoria per ricordare tutte le vittime, ma soprattutto per

fermare queste atrocità, che vedono l’uomo nelle peggiori

delle sue condizioni, e che continuano a causare morte e

disperazione.

Page 31: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

31

La vita nel campo…

Nel lager, come afferma Levi, era davvero impossibile vivere una vita

umana, del resto come ci si poteva sentire ancora uomini senza

provare dispiacere per niente, quando ormai si era diventati a tutto

indifferenti, quando ormai non si aveva più nessun pudore neanche a

dormire nello stesso letto con un compagno morto? Come se non

bastasse c’era sempre quel numero di matricola stampato sul braccio

e sull’anima messo lì a ricordarti che ormai sei solo un numero e che

faresti meglio a dimenticare la vita prima del lager per stare meno

male, per non avere la malinconia di una casa e di una famiglia che

non rivedrai più. Poi però come in tutte le cose ci sono sempre quelle

piccole illusioni di un ritorno ad essere uomo ma purtroppo resta solo

tale: un’ illusione… del resto lì non era uomo nessuno né tanto meno

i tedeschi, come si può considerare uomini individui che per un

proprio capriccio uccidono qualcun’ altro, che ridono della morte

altrui, che per sembrare forti rendono deboli gli altri, che si sentono

superiori ad altre persone uguali a loro senza colpa, a bambini piccoli

e indifesi, a mamme flagellate dalla separazione dai loro piccoli, a

persone che ormai non si sentivano più persone perché costrette a

lavarsi con acqua sporca, a dormire accanto a un morto e a subire

tutte le atrocità del lager; piano piano, giorno per giorno la voglia di

vivere ti passa, vola via come una fogliolina che si stacca dall’albero

in autunno.

Questa è la vita nel lager quindi detto ciò mi chiedo:

“Ma come ci si può sentire uomini in un posto così?”

Page 32: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

32

La speranza

Caro Emanuele,

non sai quanto tempo ho aspettato una tua lettera,

sembra quasi un’eternità eppure l’ho ricevuta.

Sapevo che la carta su cui scrivere e anche

l’inchiostro erano finiti, avevo quasi perso le

speranze che tu mi scrivessi ma ora non sai che

gioia nell’aver tenuto stretta fra le mie mani

un’altra tua lettera. Non ci restano soltanto che le

lettere ora… e le nostre chiacchierate? Le nostre

giornate insieme? Tutte svanite, come le emozioni,

una volta varcato quel cancello. E’ difficile non

averti vicino, sapere che ti trovi là, rinchiuso, privo

della libertà che ti rendeva unico nel tuo modo di

essere; ora sei circondato dal filo spinato, grigio,

arrugginito ma non privo della luce del sole. In

realtà non tutto è finito, non siamo in fondo così

lontani, continuiamo a guardare lo stesso cielo

seppure distanti, le stesse stelle solitarie che ci

rispecchiano, e quella luna che continua a

raccontarmi di te ogni notte. Ti sono vicina, anche

se non posso abbracciarti e stringerti a me, sono le

mie parole che continuano a farti sentire amato, e ti

danno un senso di speranza, quel senso che in te è

sparito. Ogni volta che ti penso il vuoto mi assale,

Page 33: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

33

prendo le tue lettere e le stringo forte a me

immaginandoti qui, anche se qui non sei. Immagino

le condizioni in cui ti trovi, mi fa male sapere ma

anche soltanto immaginare. L’unica cosa che mi

riesce bene in questo momento è sperare, la

speranza che ci unisce, ci rende più forti di prima.

Mi manca tutto di te. E’ difficile poter pensare che

forse non ci rivedremo più, forse questa è l’ultima

mia lettera che leggerai. Spero di rincontrarti o per

lo meno avere una tua risposta, quella risposta che

mi lega a te e che mi consola. Su questa lettera lascio

il mio profumo, con la speranza che quando la

leggerai ti accompagnerà, ti aiuterà e soprattutto ti

darà la forza per poter superare questa tragica

avventura. Qui è dura senza te. Vorrei averti con

me e rivederti anche solo per un attimo. Ed ora

nulla ha senso, l’unico senso alla mia vita eri tu.

Tutti continuano ad agitarsi… le SS continuano a

girare in cerca di altri ebrei, come cani accaniti in

cerca della loro nuova preda. Beh, non potendo fare

nulla oltre che scriverti, non mi resta altro che

convincermi o meglio convincerti che questo incubo

presto passerà e ricominceremo insieme, ancora una

volta, a vivere tutto ciò che ci è stato rubato! Amore

mio, comunque vadano le cose io ti sono vicina con il

cuore e con la mente.La tua Amara

Page 34: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

34

La disperazione

Auschwitz, 23 giugno 1941

Ottantesimo giorno di campo. Sono qui da ottanta

giorni, due ore e un minuto. Ho sete e bevo pieni di

dolore, mi fa ritornare in mente il mare. A quando stavo

ore e ore a mollo nell’acqua. Avevo a disposizione le

mie stesse lacrime. La sete che ho è troppa. E’ come se la

mia bocca, la mia lingua, mi urlassero il proprio dolore e

la loro disgrazia d’essere appartenuti proprio a me. Ad

Page 35: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

35

unebreo. Le bevo e il loro sapore, così strano e salato,

ma anche tanto litri e litri di acqua, Dio mio! Ricordo le

cascate vicino casa mia, ilpiccolo ruscello dove

nascevano i girini, e quegli zampilli che facevano

sgorgare un piccolo getto d’ acqua, che anche se debole

mi dissetava. Ho sete e mi taglierei anche le vene a costo

di poter assaporare quel gusto così strano e fresco. Non

ho più saliva in bocca, e ho le labbra disidratate. Qui è

una battaglia continua. Si lotta per mangiare, per

dormire, per respirare e persino per far battere il

proprio cuore, un cuore così lacerato che fa fatica anche

a pulsare. E’ l’ottantesimo giorno di campo.

Sono qui da ottanta giorni, due ore e ventinove minuti.

Quando ci si dimentica di vivere, ecco che cosa succede.

Si dimentica di andare avanti. L’ho scordato non perché

ho voluto, ma perché sono stati loro a ridurmi così. Un

povero scheletro ricurvo, che si lascia perforare dalle

pallottole che gli lancia la vita, tanto crudele da avermi

lasciato un posto in prima fila nel treno dei disgraziati.

La mia mano è stanca, la mia pancia, il mio cervello, i

miei occhi sono stanchi. Non riescono più a realizzare

l’idea di far filtrare la luce. E’ come se qui esistesse solo

l’oscurità. E’ come se il sole per noi non sorgesse più. E’

Page 36: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

36

come se anche lui, come me, si fosse dimenticato di

vivere.

Sono ottanta giorni, due ore e quarantacinque minuti

che sono qui. Puzzo di piscio, sporco e sudore. Sono

sporco e mi viene da vomitare per la puzza che mi

circonda. Ci saranno più di duecentomila persone qui,

tutte così, così sfortunate da credere di essere loro stessi

la causa di tutto. Ho sete! E non si vede acqua da

nessuna parte. Sono arrivato a bere la mia urina e a

mangiare i miei pidocchi. Non ce la posso fare. Non ce

la faccio a continuare così. A spaccarmi la schiena

portando su e giù sacchi di sabbia. Non ce la faccio a

darmi speranze, ad auto convincermi che ce la farò. Non

riesco a pensare ad una luce di salvezza. Ad una piccola

scorciatoia che mi semplifichi le cose. La verità è che qui

è un manicomio di gente che va e che viene. Ma la gente

che viene è molto di meno di quella che va. Sono stanco,

assetato, stremato, puzzolente. E’ diventata anche una

colpa solo respirare, chiedere del cibo, pregare di

potercela fare. Vedere il sole sorgere e tramontare è una

lotta continua. E’ il gioco dei più forti e io sono debole.

Debole, assetato e puzzolente. Invidio le nuvole. Oh, le

nuvole! Così leggere, così alte in cielo. Così tranquille,

con la certezza che loro sì, non muoiono mai. Piango

Page 37: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

37

bevo le mie stesse lacrime. Ho sete! Arrabbiarsi,

prendermi a morsi, non servirà più, Anche se volessi

dimenticare non ce la farei, con questa cifra sul braccio

che mi fa dimenticare quello che sono davvero; un

uomo vero. Non ce la faccio a mangiare questo cibo che

non è nient’altro che acqua sporca. Ho freddo e il mio

letto è scomodo. E’ duro come un tempo era la mia

testa. La mia mente non mi regge più. Mi chiedo se un

giorno potrò mai rivedere i miei cari, tutto ciò che

avevo, la mia piccola Holly. Oh, la mia Holly, la mia

piccola, dolce bambina che sorrideva così tanto da

essere invidiata da tutti! Me l’hanno strappata via. Le

sue piccole mani che mi accarezzavano il petto, si sono

staccate da me. L’ ultima volta che l’ho vista stava per

farsi una doccia e piangeva perché non voleva spogliarsi

davanti le SS che le gridavano contro di muoversi. Lei

piangeva ed io non ho potuto far nulla per aiutarla. Da

quel giorno non l’ho più vista. Per un padre tutto questo

è la morte. Vedere un proprio figlio essere maltrattato

davanti ai propri occhi e non poter far nulla per

aiutarlo.

Sono ottanta giorni e tre ore che sono qui. In questo

inferno che ha preso il sopravvento. Non faccio altro che

pregare per me. Per vedere ancora il sole.

Page 38: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

38

Sono ottanta giorni, quattro ore e nove minuti che sono

qui e il lager mi ha fatto diventare un animale con le

pulci, la rabbia e malinconia pura.

Page 39: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

39

La mia storia è uguale a quella di tanti altri

La mia storia è uguale a quella di tanti altri vissuti

nell’intolleranza, nella discriminazione, appartenuti a questo o

al secolo scorso, senza distinzione di colore di pelle o

religione. L’uomo, a parer mio, non sembra imparare dai suoi

errori che ripete ciclicamente causando solo dolore, amarezza

e infelicità.

Il mio nome è Nour, sono nata in Iraq nel 2000.

Non ho vissuto una bella infanzia, perché sono nata nel posto

sbagliato anzi a pensarci bene non ho mai vissuto, fin ora, in

un posto fisso insieme alla mia famiglia.

Tutto ha avuto inizio in un giorno qualsiasi per il resto della

gente: mi trovavo in Iraq con la mia famiglia, sembrava un

giorno tranquillo come ogni altro, io avevo solo tre anni non

sapevo né potevo immaginare che la mia vita si sarebbe

trasformata in un incubo. Stava per scoppiare la guerra, gli

iracheni non volevano altre popolazioni diverse dalla loro.

Page 40: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

40

Un giorno sentimmo bussare alla porta, mia nonna aprì e si

trovò davanti sei guerrieri furiosi, che cercavano mio padre, il

quale aveva la colpa di essere di origine palestinese e non

irachena. Mia nonna rispose che era in viaggio e non a casa

con noi: le credettero e ci diedero 24 ore per lasciare la nostra

casa e l’Iraq, nonché la nostra vita, per sempre.

Di mattina presto raccogliemmo tutto il possibile e

scappammo in auto verso la Siria, ma quando pensavamo di

essere fuori pericolo incontrammo quei guerrieri che si

accorsero della presenza di mio padre. Ci circondarono armati

e ordinarono a mio padre di scendere e seguirli. In quel

momento mi sentivo senza speranza e ho pensato che non

avrei più riabbracciato il mio amato padre. Di ciò che stava

accadendo si accorse un suo amico iracheno, ci venne

incontro e con un diversivo riuscì a distrarre i guerrieri e a

dare a noi la possibilità di fuggire.

Nonostante tutto riuscimmo ad arrivare in Siria, dove

speravamo di poter vivere una vita tranquilla e serena, invece

anche lì i poliziotti ci dissero che non potevamo rimanere

perché avevamo la cittadinanza irachena. Furono loro stessi

Page 41: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

41

che ci scortarono ai confini della Siria dove erano allestite

delle tendopoli per le famiglie palestinesi fuggite dalla guerra.

Lì per un po’ ho vissuto tranquillamente e sono riuscita anche

ad andare a scuola, fare nuove amicizie e giocare con i miei

coetanei. Mio padre aveva trovato lavoro, mentre mia madre

si occupava di me e delle mie sorelle, finalmente facevamo

una vita tranquilla come tutti.

Durò poco, la sfortuna ci perseguitava e ben presto siamo

dovuti fuggire anche da lì. Da quel momento non ho più avuto

un posto stabile dove vivere perché in qualunque posto

andavamo venivamo cacciati, per un motivo o per un altro,

senza tener conto che eravamo persone in cerca di serenità.

Dalla tendopoli siamo arrivati in Italia, a Reggio Emilia, da lì

in Svezia, poi a Roma, poi di nuovo in Svezia ed infine ho

trovato casa a Cassano. Da tre anni la mia vita è cambiata: ho

fatto nuove amicizie, mi sono inserita nella cultura italiana

seppur molto diversa dalla mia, ho imparato una nuova lingua

e addirittura a cucinare pietanze italiane. Qui, in un piccolo

paesino del Sud Italia ho trovato la felicità assieme alla mia

famiglia.

Page 42: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

42

Questa è la mia storia simile a quella di tanti altri fatta di

fughe, paura e perdite.

A scuola abbiamo studiato un poesia di Primo Levi che invita

gli uomini a meditare su quanto accaduto in un recente

passato per evitare che ciò avvenga di nuovo, ma io mi chiedo

se mai ciò accadrà affinché la mia storia non venga vissuta da

altri bambini.

I colori della pace La pace

Avevo una scatola di colori Quando la Pace verrà

brillanti decisi e vivi. I bambini come noi non avranno più paura.

Avevo una scatola di colori Quando la Pace verrà

alcuni caldi, alcuni più freddi. I bambini potranno giocare serenamente.

Non avevo il rosso Quando la Pace verrà

per il sangue dei feriti, tutti i colori di pelle vivranno insieme.

non avevo il nero Quando la pace verrà

per il pianto degli orfani, il mondo sarà più libero.

non avevo il bianco Quando la pace verrà

per i volti e le mani dei morti, sarà fragile e meravigliosa…

non avevo il giallo ( Shanin Qodes, 13 anni palestinese)

delle sabbie ardenti,

ma…

avevo l’arancio per la gioia della vita,

ed il verde

per i germogli e i nidi,

e il celeste

Page 43: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

43

dei chiari cieli splendenti,

e il rosa

per il sogno e il riposo.

Mi sono seduta e

Ho dipinto la PACE.

(Tali Sorex, israeliana 13 anni)

Page 44: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

44

La classe

Page 45: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

45

Riferimenti bibliografici

Anna Frank, Diario, Einaudi

Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi

M.Paulesu Quercioli, L’erba non cresceva ad Aushwitz, Mursia

A. Mieszkowska, Nome in codice Jolanda, San Paolo edizioni

D.Maraini, Il treno dell’ultima notte, Rizzoli

L.Di Cave, Addio Davide, Edizioni Le Stelle

W.Nina, Con la gente di Ferramonti. Mille giorni di una giovane

ebrea in un campo di concentramento, LaFeltrinelli

S.R.Mignone, Il compleano di Franz, Lapis Edizioni

V.T. Salamov, I racconti della Kolyma, Adelphi

Malala-C.Lamb, Io sono Malala, Garzanti

Page 46: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

46

Page 47: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

47

Page 48: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

48

Page 49: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

49

Page 50: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

50

Page 51: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

51

Page 52: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

52

Page 53: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

53

Page 54: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

54

Page 55: Istituto Comprensivo “Lanza-Milano” - Cassano allo … tante persone … tante quante le stelle del cielo, tante quanto ogni minuscolo granello di sabbia di una spiaggia grande,

55