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PLATONE Irene Mura, Carlotta E. Pilleri, Giulia Molinas, Veronica Cara, Micaela Zaccheddu, III D L

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PLATONE

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La vitaAtene, 428 a.C. – 347 a.C.Viaggio a Siracusa, 388 a.C. Fonda l’Accademia (Accademo, suo allievo)

La vita di Platone si può dividere in 3 periodi:1. Giovinezza (periodo socratico)2. Maturità3. Vecchiaia

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Periodo SocraticoLe due opere più importanti dedicate a

Socrate:L’ Apologia di Socrate (difende le idee del

maestro), e il Critone (parla della sua vita).

Altre opere importanti:Protagora: “Una cosa è essere virtuosi,

un’altra è essere abili e furbi”.Eutidemo: condanna l’eristica.Gorgia: polemica contro la retorica.Cratilo: parla del verbalismo, del linguaggio e

introduce le idee.

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Secondo periodoLa dottrina delle idee costituisce l'elemento

fondamentale della filosofia platonica.

Platone formula la Teoria delle idee.Genesi della teoria delle idee: scienza (stabile,

immutabile e quindi perfetta)Oggetto della scienza: idee (intelletto), poichè

sono universali, uniche, immutabili e perfette. Esse si trovano nell' iperuranio, ovvero il mondo perfetto. 

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Platone sosteneva che le cose fossero imitazioni imperfette delle idee.

L’idea platonica è dunque il modello unico e perfetto delle cose molteplici e imperfette di questo mondo.

Mentre nel nostro mondo vi sono molteplicità di cose belle e giuste, nell’iperuranio vi sono solo “La Bellezza” e “La Giustizia”.

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CONOSCENZA

SCIENZAOPINION

E

Immutabile Perfetta Mutevole Imperfetta

Immutabili Perfette Mutevoli Imperfette

IDEELE

COSE

REALTA’

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Quali sono le idee:Idee-valori: corrispondono ai supremi principi

etici, estetici e politici.Idee-matematiche: corrispondono alle entità

dell’aritmetica e della geometria.

Rapporti tra idee e cose:Mimesi: le cose imitano le ideeMetessi: le cose hanno qualcosa in comune con le

ideeParosia: le cose devono essere rappresentanti

delle idee

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La conoscenza delle idee:

La teoria della reminiscenza: sosteneva che l’anima avesse già vissuto nel mondo delle idee (trasmigrazione), dove ha conosciuto la perfezione delle cose.

Innatismo: la conoscenza corrisponde al ricordo (“conoscere” = “ricordare”).

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I miti nella filosofia La filosofia cerca di rispondere alle domande

fondamentali della vita: chi siamo, come viviamo e che cosa ci aspetta .Quando la filosofia ancora non esisteva queste domande eterne venivano risposte dai miti. I miti erano racconti sul mondo creati per superare le paure della vita e della morte.

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Diversi tipi di mito:Mito naturalistico: nasce come risposta all’impotenza dell’uomo nei confronti della natura. Tutti gli avvenimenti naturali vengono considerati come effetti di azioni divine.Mito eziologico: mito che veniva utilizzato per spiegare la nascita di città, di un rito, o di rito particolare.Mito storico: rielaborazione metaforica di avvenimenti storici tramandati oralmente.

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Mito secondo Platone:Platone ha definito i miti come un prodotto

inferiore dell'attivitá intellettuale. Tuttavia il filosofo riconosce al mito la capacitá di preparare il cammino al raggiungimento di alcune verità alle quali la ragione non riesce ancora a pervenire. I miti piu celebri di Platone che conosciamo sono il mito della caverna, il mito di Er e il mito della biga alata.

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Il mito della caverna:Il mito è collegato alla teoria delle idee di Platone scritta durante il periodo maturo della sua vita.Racconta la storia di alcuni uomini che vissero incatenati all’ interno di una caverna tutta la vita ignari del mondo che stava al di fuori. l'unica cosa che questi uomini videro tutta la vita fu il proiettamento di alcune ombre nei muri della caverna credendo che quella fosse l'unica realtà esistente. Un giorno uno di loro si ribellò scoprendo cosi la vera realtà delle cose.

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Il mito della biga alata:Platone ricorre al mito della biga alata per spiegare il

rapporto fra l'uomo e il mondo delle idee. Il filosofo paragona l'anima dell'uomo ad una biga alata trainata da due cavalli uno bianco e uno nero. Il cavallo bianco tende a rimanere nel mondo delle idee mentre quello nero spinge la biga verso il mondo reale. In conclusione l'auriga cerca di mantenere l'equilibrio ma infine cede al cavallo nero incarnandosi in un corpo. Questo mito spiega la teoria di Platone secondo la quale la nostra anima prima di calarsi nel nostro corpo si trovava discarnata nel mondo delle idee e tutto ciò che conosciamo lo dobbiamo alla nostra permanenza nell'iperuranio.

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Il mito di Er:Il mito di Er racconta la storia di un soldato

morto in guerra e poi resuscitato. Durante questo periodo la sua anima aveva raggiunto l'aldilà, facendo esperienza di quello che sarebbe stato il destino di ogni uomo dopo la morte. Secondo Platone ogni uomo dopo la morte si trova a decidere del suo destino, tale scelta dipende da quello che l'uomo ha voluto essere ed è stato in vita.

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Platone e l’amore

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All’epoca di Platone l’amore era univoco UNO AMAVA E L’ALTRO SI FACEVA AMARE: nel mondo greco o l’uomo amava la donna o l’uomo amava l’uomo, infatti L’OMOSESSUALITA’ ERA DIFFUSISSIMA

Ci poteva essere un amore biunivoco (dove i due amanti si amano reciprocamente) nel caso in cui si veniva a creare una situazione di “specchio” nel quale l’amato vede negli occhi di chi lo ama se stesso poiché viene riflessa la propria bellezza.

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Due sono i dialoghi da lui dedicati specificamente all'amore (in Greco "eros", che designa l'amore passionale ed irrazionale) :

il Simposio per intero e la prima parte del Fedro.

FEDRO Il protagonista è Socrate che si imbatte in Fedro, un suo discepolo. I due si siedono e Fedro

mostra a Socrate un'orazione riguardante l'amore a carattere "sofistico" che cerca di dimostrare come sia meglio concedersi a chi non ama. Socrate a sua volta imposta due discorsi: nel primo conferma la tesi, mentre nel secondo sostiene che anche per lui l'amore è una follia però è positiva: vi sono infatti follie dannose e negative, ma anche positive e benigne.

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SIMPOSIO(dal Greco sun+pino=bere insieme)

Secondo Platone l'amore (l'eros) è una metafora

per mezzo della quale si indica la filosofia. Questa stretta parentela viene esaminata al meglio nel suo capolavoro chiamato

il Simposio.

Socrate partecipa ad un banchetto di amici e la serata diventa un momento di riflessione dal momento in cui si sceglie un argomento da trattare, l’amore. Aristofane narra una storia semiseria: si tratta di un mito secondo il quale gli uomini un tempo erano tondi, sferici e doppi; questi esseri si sentivano forti e perfetti (gli androgini) ma peccarono di tracotanza. Gli dei per punirli li tagliarono a metà.

Questi esseri sentivano il bisogno di ritrovare l'altra metà e la cercavano disperatamente. Questo mito originale ci spiega due cose: a) in ogni epoca i rapporti sessuali sono sempre stati etero e omo. b) il tentativo di ritornare ad una situazione primordiale. Il discorso finale di Socrate è una sintesi in cui

unisce praticamente tutti i discorsi. Egli racconta di essersi una volta incontrato con una sacerdotessa che gli ha rivelato tutti i misteri dell'eros: gli svela da chi è stato concepito: Poros (che rappresenta

l’astuzia e la furbizia) e Penia (la povertà). Amore ha quindi le caratteristiche dei suoi genitori: è ignorante, povero e brutto a causa di Penia, ma sa cavarsela sempre grazie a Poros.

Chiaramente se ricerca la bellezza significa che non la possiede: così il filosofo è privo e bisognoso del sapere (penia= povertà), ma ha anche le capacità di cercarsi e di procurarsi ciò di cui è privo (poros= astuzia, espediente). Eros non è un dio, ma neanche un mortale è dunque una metafora con cui si

vuole dimostrare che non si può mai possedere totalmente l'amore; l' amore è la metafora della filosofia perchè l'uomo non possiede il sapere,ma si sforza per ottenerlo; può riuscire ad avvicinarvisi, ma non si tratta comunque di una conquista definitiva: il pieno sapere è irraggiungibile. Alla fine del

Simposio irrompe improvvisamente il famoso Alcibiade, totalmente ubriaco, che racconta pubblicamente di aver fatto delle "avances" a Socrate, che però non ha accettato nonostante fosse

bello, giovane, aitante . Il che sta a significare che la bellezza esteriore conta meno di quella interiore, ed è anche un modo per ribadire il concetto della scala gerarchica dell'amore.

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Platone non condanna

l’attrazione fisica nell’amore ma crede che la

bellezza estetica sia un fattore

materiale destinato a

morire nel corso del tempo. Le

idee al contrario sono immortali

pertanto l’amore completo è

l’amore ideale.

Nella struttura sociale dell'epoca l'omosessualità era tipica dei filospartani e di coloro che avevano un'impostazione culturale arcaica: è questo il caso di Socrate e Platone. Il

rapporto veniva vissuto "pedagogicamente", vale a dire che era un rapporto di tipo maestro- allievo. A differenza

dell'amore eterosessuale, di livello più basso in quanto volto al piacere fisico e alla procreazione materiale, quello omosessuale era di più alto livello in quanto VOLTO ALLA PROCREAZIONE SPIRITUALE: vengono fecondate le anime per procreare nuove idee. Propriamente in Socrate non si parlava di amore, ma vanno tenute in considerazione le

affermazioni a riguardo della maieutica (Socrate diceva di fare lo stesso lavoro della madre che era un'ostetrica: lei

faceva partorire le donne, lui le idee): Socrate aveva quindi già in mente anime gravide da far partorire; Platone invece

sostiene che ci sia una vera e propria fecondazione delle anime, che chiaramente non devono essere sterili. Ben si

intuisce che la ricerca dell'amore combacia con quella della filosofia.

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La politicaIl pensiero di Platone riguardante la politica è

racchiuso ne La Repubblica dove costruisce uno Stato ideale.

L'anima non è unita, essa è divisa in parti molto diverse tra loro:

l'anima concupiscibile è quell'anima che ambisce alla realizzazione di un qualcosa avendo il sostegno delle altre parti. La sua virtù è la temperanza;

l'anima irascibile è quell'anima che desidera sempre combattere. La sua virtù è il coraggio;

l'anima razionale è quell'anima che ama il pensiero. La sua virtù è il sapere.

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Lo Stato ideale necessita di una divisione che implica tre classi diverse, rappresentate da tre tipologie diverse di persone.

I Sapienti, rappresentati dai filosofi, sono razionali e dunque saggi. Platone affida a loro il governo.

I Guerrieri sono irascibili e quindi coraggiosi. Il loro compito è quello di difendere la città.

Tutti coloro che non appartengono a queste due categorie (possiamo definirli come "Produttori"), sono concupiscibili e neutrali. Platone non affida loro nessuna carica pubblica in quanto il loro compito è prevalentemente a carattere privato.

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Per quanto riguarda le prime due classi, Platone, propone dei principi che regolino il giusto comportamento da mantenere, dovendo dare ai cittadini un educazione.

Non possono sposarsi e tanto meno avere figli in quanto proporrebbero delle leggi a loro favore e non della comunità.

Non devono possedere proprietà private poichè potrebbero interessarsi più ai loro interessi che a quelli della comunità.

Questo ultimo punto venne " comunismo platonico" ; confrontato con il comunismo di Marx furono trovate alcune differenze ma anche notevoli accomunanze.

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Terzo periodoPlatone rimette in discussione alcune idee del

secondo periodo.Nel “Timeo” (opera cosmologica) cerca di

spiegare l’origine del mondo. Demiurgo: figura mitologica che non crea il

mondo, ma lo plasma. Teoria di Atlantide: un’isola perfetta oltre le

colonne d’Ercole, sommersa poi da uno tsunami.