Diario della soprabalia Carlotta

20
Diario della soprabalia Carlotta

description

Percorso didattico realizzato nell'ambito della mostra Figli d'Italia e del progetto Crescere che avventura

Transcript of Diario della soprabalia Carlotta

Diario della soprabalia

Carlotta

Ciao!! SONO Livio, IL TOPO D'ARCHIVIO!

Mi chiamo così perché vivo nel luogo misterioso dove sono raccolti

con cura tutti i documenti preziosi che conservano la memoria dei

fatti accaduti!

I topini come me, di solito, amano rosicchiare le pagine saporite dei

vecchi volumi… ma io sono un topo speciale, perché i libri non li

mangio... li leggo!!

Per questo ho scelto come mia dimora l’Archivio dell’Istituto degli

Innocenti. Ed è un’ottima scelta, perché è uno spazio davvero

grande!

Quando la sera tutte le luci si spengono e l’Istituto si svuota, io mi

aggiro libero per gli scaffali: prendo il mio manoscritto preferito e

lo porto sul leggìo. Così mi sento davvero un signor topo, il padro-

ne incontrastato del regno della carta!

Dopo tanti anni tra filze e registri, una sera mi sono imbattuto in

una scatola mai vista prima, che conteneva quattro preziosi diari

scritti più di cento anni fa. Che scoperta! Le storie che vi ho tro-

vato erano davvero speciali…

Leggendoli insieme a me mentre visiti la mostra, potrai scoprire

alcune cose sulla vita delle bambine e dei bambini vissuti agli

Innocenti.

Il primo diario che ho letto è stato quello di Carlotta, una delle

soprabalie dello Spedale.

Il tempo ha rovinato parte delle pagine, ma sono sicuro che insie-

me riusciremo a completare le parti mancanti!

Comincia così...

Io, sottoscritta Carlotta Bucci, di professione soprabalia,

scrivo questo diario di mio pugno per conservare le memorie

degli anni passati in questo Spedale degli Innocenti, dove

vengono accuditi e cresciuti i bambini abbandonati e bisognosi

di Firenze e delle campagne circostanti.

Scriverò di quando i fanciulli sono condotti qui, di come sono

subito curati e nutriti dalle balie presenti nello Spedale, che

sono chiamate balie di casa. Con loro restano però solo alcuni

giorni, perché poi vengono mandati dalle balie di campagna

per circa un anno.

Le balieLe balie degli Innocenti erano donne che allattavano dietro compen-

so i bambini affidati allo Spedale.

Potevano allattare perché avevano avuto anche loro un figlio, che

però non aveva più bisogno del loro latte, quindi potevano darlo ad

altri!

Appena arrivati i neonati erano affidati per alcuni giorni alle balie

interne, donne del popolo che avevano lasciato temporaneamente la

propria famiglia per lavorare presso gli Innocenti.

Poi i bambini venivano affidati a una balia esterna, quasi sempre

appartenente a una famiglia di contadini. Alle balie esterne, oltre

allo stipendio, veniva dato un corredino di pezze e fasce, berretto

e camiciolino per il bimbo. Tutte cose che dovevano riconsegnare se

riportavano il bambino!

Ieri, 6 marzo 1861, sono stata svegliata nel cuore della

notte da uno scampanellìo insistente e sono corsa alla finestra

ferrata...

ferrata

Se vuoi scoprire perché Carlotta è stata svegliata e dove è andata,

cerca nella sala questa fotografia che mostra il porticato esterno

dello Spedale e una finestra quadrata molto molto importante.

Chi voleva affidare un bambino agli Innocenti lo faceva passare

attraverso quella finestra e lo adagiava sopra un morbido cuscino,

poi suonava un campanello per avvertire del nuovo arrivo.

La finestra era chiamata “ferrata” per via di alcune sbarre che per-

mettevano di lasciare solo bambini appena nati, perché i bambini più

grandi che avevano bisogno d'aiuto erano accolti in altre istituzioni.

Attraverso le grate della finestra, qualcuno ha lasciato un

neonato avvolto in una coperta.

Il biglietto che lo accompagnava diceva:

“fu depositato un maschio di nome

in questo Spedale di Firenze”

.

Al suono del campanello, Carlotta si è svegliata perché è una

soprabalia. Il suo compito era quello di registrare le informazioni

relative ai bambini appena arrivati e controllare il lavoro delle balie.

Come hai letto, Carlotta prende nota di tante informazioni.

La Soprabalia doveva essere molto scrupolosa e prendere nota

di tutti gli oggetti e i documenti che i bambini portavano con sé al

momento dell’arrivo.

Purtroppo il diario si è rovinato con il tempo e non riusciamo a leg-

gere il nome del bambino.

Però il biglietto e la mezza medaglia li puoi vedere in questa sala.

SE RIUSCIRAI A TROVARLI, POTRAI SCOPRIRE IL NOME CHE ERA STATO

DATO AL BAMBINO E COMPLETARE IL

TESTO DEL DIARIO.DOPO QUESTA

RICERCA, CONTINUIAMO A

LEGGERE INSIEME...

Il bambino portava con sé la metà di una medaglietta di

ottone raffigurante la Madonna.

Troviamo spesso biglietti e medagliette di questo tipo.

Tutte queste cose le conserviamo con cura nell ’archivio...

Speravano di poter un giorno tornare

a riprendere i loro bambini e in quel

caso avrebbero usato l'altra metà

della medaglia, che avevano tenuto

loro, per dimostrare di essere i geni-

tori del bambino!

Forse penserai che era più semplice

usare il nome e la data di nascita.

Leggi che cosa scrive Carlotta su

questo argomento nel suo diario…

SAI PERCHÉ I GENITORI SI

PREOCCUPAVANO DI LASCIARE

QUESTI OGGETTI?

Siccome il bambino non portava con sé i documenti originali

di battesimo, non abbiamo potuto chiamarlo come chiedevano

i genitori, ma lo abbiamo battezzato il giorno dopo, con un

nome e cognome nuovi. Lo abbiamo chiamato...

VUOI SAPERE QUALE NOME E' STATO POI DATO A QUESTO BAMBINO? FORSE CARLOTTA CI PUO' AIUTARE, VEDIAMO COSA RACCONTA...

Se guarderai con attenzione

nella pagina destra, in alto,

troverai il nome e il cognome

che erano stati dati al bam-

bino di cui ci parla Carlotta,

e potrai completare anche

questa parte del diario.

Tutti questi particolari, li annoto velocemente su un quader-

nuccio dove scrivo veloce e a volte mi scappa anche qualche

errore di ortografia!

Poco male, perché poi lo scrivano ricopia tutto in bella in un

grande registro intitolato “Balie e Bambini ”.

Qui vengono trascritte tutte le informazioni sull ’arrivo del

bambino, e anche quelle future che lo riguarderanno:

da chi andrà a balia, se cambierà famiglia, se si sposerà…

Quindi lo scrivano scriveva in bella copia in un registro le cose

annotate dalla soprabalia.

Per fortuna anche il Registro di cui parla Carlotta si trova in questa sala.

Come hai letto, ai bambini abbandonati venivano dati nomi e cognomi nuovi. Per molti anni questi bambini avevano avuto tutti gli stessi cognomi, che ricordavano il fatto di essere stati lasciati dai genitori (come per esempio Diotallevi, Innocenti, Angioletti, Esposito, Proietti, Maltrovati), poi si decise di dare a ogni bambino un cognome diverso per non far scoprire quello che gli era successo.

COME LI CREAVANO TUTTI QUESTI COGNOMI?

Si utilizzavano diminutivi, vezzeggiativi o varianti di tante parole, seguendo l'ordine alfabetico. Vuoi provare a fare un gioco? Immagina tu tante diverse versioni del tuo cognome!

Ora torniamo a un'altra pagina del diario di Carlotta...

Anche in questa pagina ci

sono delle parole che non

si riesce a leggere. Però il

biglietto di cui parla Carlotta

è esposto in questa sala.

Se lo troverai, potrai

scoprire cosa c'era scritto e

completare il diario.

Il 17 marzo è ufficialmente nata l ’Italia!

Dalla mia finestra vedo qualche bandiera tricolore!

Oggi, 19 marzo 1861, alle ore 9 e un quarto pomeridiane,

abbiamo accolto una bambina che era stata lasciata fuori

dalla finestra ferrata. Addosso aveva un bigliettino con scritto

Oggi, 13 settembre 1865, due genitori hanno lasciato una

neonata qui da noi, accompagnata da un bigliettino con un

fiorellino disegnato, in cui era scritto che la bambina era nata il

L’abbiamo chiamata Raffaella. Spero che, quando la loro

situazione sarà migliorata, vengano a riprenderla!

VUOI SCOPRIRE QUANDO E' NATA RAFFAELLA?TROVA IL BIGLIETTO ESPOSTO NELLA SALA E COMPLETA IL DIARIO

ORA LEGGIAMO UN'ALTRA PAGINA SCRITTA DA CARLOTTA...

Sono passati molti anni da che lavoro qui.

Oggi ho festeggiato il mio ventesimo anno di lavoro!

Ma questi sono giorni molto emozionanti per tutti… infatti,

a partire dal 1° luglio 1875, non ci sarà più la finestra ferra-

ta, ma avremo un vero “Ufficio di Consegna”, cioè una stanza

adibita all ’accoglienza dei bambini.

Alle ultime due creature che sono state introdotte tramite la

finestra ferrata la notte del 30 giugno, abbiamo dato nomi e

cognomi che ricordassero questo evento: sono stati chiamati

PER COMPLETARE QUESTI NOMI CONSUMATI DAL TEMPO, TROVA NELLA STANZA I DOCUMENTI RELATIVI AGLI ULTIMI DUE BAMBINI LASCIATI NELLA FINESTRA FERRATA.

A te quali sembrano

i nomi piu' adatti per

indicare gli ultimi bambini

lasciati allo Spedale,

prima della chiusura

della finestra ferrata?

Oggi fa un gran caldo… per fortuna nella nuova stanza

adibita nel 1891 ad Ufficio di Consegna si sta abbastanza

al fresco!

Nella sala ci sono tutti gli strumenti utili per le prime valuta-

zioni da fare sui bambini.

C’è la scrivania dove lo scrivano sta seduto e annota tutti i

dati dei bambini appena arrivati.

Dietro la scrivania c’è un

per segnare l ’ora di arrivo, e nel tavolo accanto alla scrivania

una per pesare i neonati appena arrivati.

Dopo essere stati registrati dallo scrivano i bambini sono

portati nella Sala di Prima Osservazione, dove i bambini

sono messi a riposare nelle dipinte di bianco.

Se vuoi completare anche

questa parte del diario

di Carlotta, trova le foto

dell’Ufficio di Consegna

e della Sala di Prima

Osservazione esposte in

mostra...

Percorso didattico realizzato nell’ambito della mostra Figli d’Italia e del progetto Crescere che avventura

www.mudi.firenze.it

Con il sostegno e il contributo di

FONDAZIONE

SE SEI CURIOSO DI CONOSCERE

ANCORA NUOVE STORIE,

PUOI PRENDERE UN ALTRO

DIARIO CHE HO TROVATO IN

ARCHIVIO.

LEGGENDOLI INSIEME

SCOPRIREMO MOLTE ALTRE

COSE SULLE BAMBINE E

I BAMBINI VISSUTI AGLI

INNOCENTI NEL PASSATO!

Partner