IREA Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell ... · da quello in Emilia Romagna del 2012....

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Eventi Lunedì 29 aprile 2013 12 Ricerca, Innovazione e Tecnologia remoto dell’Aquila del 2009 e da quello in Emilia Romagna del 2012. “E oggi”, continua Lanari, “è possibile, grazie al- le tecniche di tomografia Sar satellitare sviluppate presso l’Irea, monitorare ed effettuare ricostruzioni 3D con elevato dettaglio di singoli edifici e in- frastrutture”. Anche la sensoristica distri- buita in fibra ottica e le me- todologie di elaborazione dati sviluppate nell’ambito della diagnostica elettroma- gnetica in situ rappresentano aspetti di grande rilevanza, con importanti applicazioni nell’ambito della diagnostica ad ecosistemi specifici, le carat- teristiche produttive peculiari di tali popolazioni e il patrimonio non solo economico ma anche culturale che queste razze parti- colarmente legate ad un territo- rio rappresentano. C’è poi il progetto Cisia: le attivi- tà di tale progetto vogliono for- nire un contributo significativo per incrementare la sostenibilità delle produzioni agroalimentari del Mezzogiorno. La conoscen- za approfondita delle risorse genetiche e ambientali del terri- torio, infatti, determina la capa- cità di sfruttamento delle stesse, attraverso la convergenza di tec- nologie e servizi in un sistema integrato in grado di supportare un’attività produttiva sosteni- bile e di allinearsi con standard qualitativi internazionali. è par- tito anche il progetto Campus- Quarc che vede coinvolti diversi Istituti del Cnr e industrie della Campania, focalizzato a valo- rizzare diverse filiere alimen- tari quali quelle del vino, olio, castagna, grano duro e settore bufalino. Nella sezione di Sassa- ri sono attivi due progetti Euro- pei “Optimization of perennial grasses for biomass production” (Optima), in cui sono coinvolte 21 unità di ricerca a livello eu- ■■ IREA/ Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Cnr ■■ ISPAAM / L’attività di ricerca dell’Istituto per il Sistema Produzione Animale in ambiente mediterraneo Nuove tecnologie per ambiente e sicurezza Genetica e ambiente al microscopio dei beni culturali, della map- patura di sottoservizi e del monitoraggio di infrastruttu- re, permettendo di ottenere informazioni dettagliate sullo stato di conservazione del be- ne o delle strutture monitorate e di rilevarne eventuali fattori di rischio. “L’uso integrato di tecniche sa- tellitari di telerilevamento e di sensoristica in situ per il mo- nitoraggio di infrastrutture”, dice Lanari, “rappresenta un importante elemento di svi- luppo delle attività di ricerca”. Proprio in questo ambito il laboratorio Radar per appli- cazioni di sicurezza e di moni- toraggio del territorio dell’Irea ha vinto il premio Serit Award 2012. Il riconoscimento, isti- tuito dalla piattaforma Tec- nologica nazionale sulla sicu- rezza (Serit), viene attribuito ogni anno a un laboratorio pubblico o privato italiano che sia stato capace di distinguersi per la ricerca e l’innovazione nell’ambito della sicurezza. ropeo ed extra-europeo (Cina, India, Argentina) e “Resilient water-and energy-efficient fo- rage and feed crops for Medi- terranean agricultural systems” (Reforma). Diversi poi sono i progetti regionali ai quali parte- cipano i ricercatori dell’Istituto. A cascata queste conoscenze si tradurranno in tutela e innova- zione dei prodotti tipici (anche Molti altri sono i temi su cui lavora l’Irea: dalle tecniche per l’integrazione di informazio- ni geografiche multisorgente, alle infrastrutture di dati geo- spaziali, cruciali nell’era della cosiddetta Digital Earth, dalle metodologie per la diagnosti- ca precoce del tumore al seno a quelle per la diagnostica me- dica e terapia mediante l’uso congiunto di campi elettroma- gnetici e nanoparticelle, dalla caratterizzazione degli effetti di impulsi elettrici ultracor- ti per il controllo di processi biologici alla realizzazione di sensori ottici e optofluidici integrati per il monitoraggio di inquinanti in acque pota- bili, fino allo sviluppo di un sistema radar per il monito- raggio dello stato del mare. Quest’ultimo è stato tra i tra i 10 vincitori del concorso di ItaliaCamp “La tua idea per il Paese” e ha portato alla nascita della società Remocean, spin off del Cnr. L’Irea partecipa a progetti in stretta collaborazione con i più importanti centri di ricer- ca mondiali e ha legami con amministrazioni pubbliche e numerose collaborazioni con aziende. Tutto questo grazie al livello di eccellenza raggiunto in questi anni dall’Istituto che, fondato nel 2001, si è collocato tra i primi 20 del Cnr nella va- lutazione conclusasi nel 2010. Sono più di 40 i dipendenti all’opera quotidianamente, ma contribuiscono all’attività di ricerca circa 25 unità di per- sonale a contratto, insieme a diversi giovani in formazione. La ricerca scientifica a servizio della collettività Mission principale: migliorare l’efficienza del comparto e sviluppare strategie razionali D al Sud al Nord della Pe- nisola l’Irea, Istituto per il rilevamento elettromagne- tico dell’ambiente del Cnr, rappresenta un’eccellenza della ricerca scientifica e tec- nologica. Con sede a Napoli, un’unità di ricerca a Milano e la stazione sperimentale “Eu- genio Zilioli” a Sirmione del Garda (Bs), l’Irea contribuisce a comprendere fenomeni e a dare risposte a problematiche di notevole importanza per la collettività. L’Istituto studia tecniche per elaborare, interpretare e ren- dere disponibili dati prove- nienti da sensori operanti da L’ Istituto per il sistema pro- duzione animale in am- biente mediterraneo (Ispaam), con sede a Napoli e una sezione a Sassari, è un organo del Con- siglio nazionale delle ricerche (Cnr), che si interessa dello studio delle produzioni animali nell’ ambiente mediterraneo in tutti quegli aspetti che riguar- dano le strategie foraggere per combinare in modo ottimale disponibilità alimentari e fabbi- sogni animali per la produzio- ne di latte, carne, lana e di altri prodotti. La missione principale dell’Istituto è quella di migliora- re l’efficienza del Sistema Pro- duzione Animale (Spa) nelle diverse condizioni ambientali e socio-economiche di realtà Na- zionali ed Internazionali, non- ché quella di razionalizzare l’uso delle risorse destinate all’anima- le, sviluppando sistemi produt- tivi sostenibili al fine di ottenere prodotti di qualità e sicuri per l’uomo e garantire il benessere animale. Obiettivo è, quindi, la sostenibilità del Spa nelle com- ponenti ambientale (rispetto e conservazione dell’ambiente di allevamento e della biodiversi- tà, benessere animale), sociale (qualità del lavoro, qualità e sicurezza degli alimenti nella satellite, aereo e in situ per la sorveglianza e la gestione del territorio, la sicurezza e la va- lutazione dei rischi, compreso quello elettromagnetico. In più, vengono sviluppate me- todologie e tecnologie per la realizzazione di infrastrutture di dati geo-spaziali e per appli- cazioni biomedicali dei campi elettromagnetici. “Le attività svolte”, spiega il direttore Riccardo Lanari, “rispondono a importanti esi- genze di sviluppo scientifico e tecnologico del Paese e hanno numerose ricadute applicati- ve. Il telerilevamento ottico, ad esempio, consente lo studio filiera produttiva) ed economi- ca (ritorno economico di una corretta e intelligente attività manageriale). L’Istituto afferi- sce al Dipartimento di scienze bio-agroalimentari (DiSBA) per gli aspetti che riguardano il miglioramento delle conoscen- ze scientifiche e tecnologiche atte a sviluppare e valorizzare un sistema produttivo e di tra- sformazione sostenibile e inno- vativo. L’interesse dell’Istituto è diretto anche verso lo studio della variabilità genetica anima- le e vegetale per rispondere alle nuove richieste di alimenti sicu- ri. Infine prepara l’introduzione di tecnologie e biotecnologie per una migliore conoscenza delle esigenze in nutrienti de- gli animali, delle caratteristiche produttive degli animali e quin- di per una migliore efficienza produttiva connessa alla qualità dei prodotti. Nell’Istituto sono attivi diversi settori quali quelli di citogenetica, proteomica, ge- netica molecolare, nutrizione, fisiologia, microbiologia, agro- nomia e foraggicoltura. Due di essi, citogenetica e proteomica hanno raggiunto livelli di ec- cellenza per i risultati raggiunti sino ad oggi. L’attività dell’Istitu- to confluisce in tre macrosettori e la comprensione di fenomeni spesso molto complessi quali desertificazione, scioglimento dei ghiacciai e inquinamento delle acque, gli effetti causati da incendi e dall’uso del suo- lo, nonché l’analisi dello stato della vegetazione e delle pro- duzioni agricole”. Grazie alle attività sull’interfe- rometria Sar differenziale, che consente di rilevare da satellite anche piccolissime deforma- zioni della superficie terrestre e di studiarne l’evoluzione temporale, è stato possibile disporre in tempi molto rapidi di utili informazioni circa le deformazioni causate dal ter- (commesse): caratterizzazione, valorizzazione e sostenibilità di specie di rilevante interesse zootecnico mediante biotec- nologie classiche e innovative; metodologie genomiche e pro- teomiche applicate al sistema zootecnico ed agroindustriale; studi bioagronomici per il mul- tiuso di pascoli e risorse forag- gere mediterranee. L’attività di ricerca dell’Istituto si avvale dei fondi derivanti da progetti con finanziamento esterno (fondi europei, nazionali e regiona- li). Oltre a finanziare le attività di ricerca, come unica fonte, i progetti esterni consentono di attivare rapporti di collabora- zione con altri Enti nazionali e internazionali, di utilizzare le diverse professionalità maturate in Istituto in maniera efficiente. I progetti consentono, inoltre, di disporre delle professionali- tà dell’Istituto per affrontare e risolvere problemi di interesse nazionale e regionale. Tra que- sti progetti è utile menzionare “RARECa”, per la tutela e la salvaguardia della biodiversità di razze animali in via di estin- zione della Campania. Una loro valutazione e conservazione tende a valorizzare le capacità di adattamento di questi individui trasformati), elementi essenziali per lo sviluppo del territorio e della competitività delle impre- se, in programmi di migliora- mento genetico degli organismi interessati, ma anche nell’indivi- duazione di composti bioattivi per la nutraceutica e, in genere, per la valorizzazione della dieta mediterranea e la produzione di biomasse a scopi energetici. Bufala di 5 anni sterile in quanto affetta da trisomia del cromosoma X: un nucleo in interfase (in basso) mostra tre segnali di ibridazione con un marker del cromosoma X Mappa delle deformazioni del suolo causate dal sisma in Emilia-Romagna il 29 maggio 2012. Le zone in rosso hanno subìto il maggior innalzamento, mentre le aree stabili sono in verde Ricostruzione 3D dello Stadio San Paolo di Napoli ottenuta con tecniche radar tomografiche satellitari applicate ai dati acquisiti dalla costellazione Cosmo-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana

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EventiLunedì 29 aprile 201312 Ricerca, Innovazione e Tecnologia

remoto dell’Aquila del 2009 e da quello in Emilia Romagna del 2012. “E oggi”, continua Lanari, “è possibile, grazie al-le tecniche di tomografia Sar satellitare sviluppate presso l’Irea, monitorare ed effettuare ricostruzioni 3D con elevato dettaglio di singoli edifici e in-frastrutture”. Anche la sensoristica distri-buita in fibra ottica e le me-todologie di elaborazione dati sviluppate nell’ambito della diagnostica elettroma-gnetica in situ rappresentano aspetti di grande rilevanza, con importanti applicazioni nell’ambito della diagnostica

ad ecosistemi specifici, le carat-teristiche produttive peculiari di tali popolazioni e il patrimonio non solo economico ma anche culturale che queste razze parti-colarmente legate ad un territo-rio rappresentano. C’è poi il progetto Cisia: le attivi-tà di tale progetto vogliono for-nire un contributo significativo per incrementare la sostenibilità delle produzioni agroalimentari del Mezzogiorno. La conoscen-za approfondita delle risorse genetiche e ambientali del terri-torio, infatti, determina la capa-cità di sfruttamento delle stesse, attraverso la convergenza di tec-nologie e servizi in un sistema integrato in grado di supportare un’attività produttiva sosteni-bile e di allinearsi con standard qualitativi internazionali. è par-tito anche il progetto Campus-Quarc che vede coinvolti diversi Istituti del Cnr e industrie della Campania, focalizzato a valo-rizzare diverse filiere alimen-tari quali quelle del vino, olio, castagna, grano duro e settore bufalino. Nella sezione di Sassa-ri sono attivi due progetti Euro-pei “Optimization of perennial grasses for biomass production” (Optima), in cui sono coinvolte 21 unità di ricerca a livello eu-

■■■ IREA/ Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Cnr

■■■ ISPAAM / L’attività di ricerca dell’Istituto per il Sistema Produzione Animale in ambiente mediterraneo

Nuove tecnologie per ambiente e sicurezza

Genetica e ambiente al microscopio

dei beni culturali, della map-patura di sottoservizi e del monitoraggio di infrastruttu-re, permettendo di ottenere informazioni dettagliate sullo stato di conservazione del be-ne o delle strutture monitorate e di rilevarne eventuali fattori di rischio. “L’uso integrato di tecniche sa-tellitari di telerilevamento e di sensoristica in situ per il mo-nitoraggio di infrastrutture”, dice Lanari, “rappresenta un importante elemento di svi-luppo delle attività di ricerca”. Proprio in questo ambito il laboratorio Radar per appli-cazioni di sicurezza e di moni-toraggio del territorio dell’Irea ha vinto il premio Serit Award 2012. Il riconoscimento, isti-tuito dalla piattaforma Tec-nologica nazionale sulla sicu-rezza (Serit), viene attribuito ogni anno a un laboratorio pubblico o privato italiano che sia stato capace di distinguersi per la ricerca e l’innovazione nell’ambito della sicurezza.

ropeo ed extra-europeo (Cina, India, Argentina) e “Resilient water-and energy-efficient fo-rage and feed crops for Medi-terranean agricultural systems” (Reforma). Diversi poi sono i progetti regionali ai quali parte-cipano i ricercatori dell’Istituto. A cascata queste conoscenze si tradurranno in tutela e innova-zione dei prodotti tipici (anche

Molti altri sono i temi su cui lavora l’Irea: dalle tecniche per l’integrazione di informazio-ni geografiche multisorgente, alle infrastrutture di dati geo-spaziali, cruciali nell’era della cosiddetta Digital Earth, dalle metodologie per la diagnosti-ca precoce del tumore al seno a quelle per la diagnostica me-dica e terapia mediante l’uso congiunto di campi elettroma-gnetici e nanoparticelle, dalla caratterizzazione degli effetti di impulsi elettrici ultracor-ti per il controllo di processi biologici alla realizzazione di sensori ottici e optofluidici integrati per il monitoraggio di inquinanti in acque pota-bili, fino allo sviluppo di un sistema radar per il monito-raggio dello stato del mare. Quest’ultimo è stato tra i tra i 10 vincitori del concorso di ItaliaCamp “La tua idea per il Paese” e ha portato alla nascita della società Remocean, spin off del Cnr.L’Irea partecipa a progetti in stretta collaborazione con i più importanti centri di ricer-ca mondiali e ha legami con amministrazioni pubbliche e numerose collaborazioni con aziende. Tutto questo grazie al livello di eccellenza raggiunto in questi anni dall’Istituto che, fondato nel 2001, si è collocato tra i primi 20 del Cnr nella va-lutazione conclusasi nel 2010. Sono più di 40 i dipendenti all’opera quotidianamente, ma contribuiscono all’attività di ricerca circa 25 unità di per-sonale a contratto, insieme a diversi giovani in formazione.

La ricerca scientifica a servizio della collettività

Mission principale: migliorare l’efficienza del comparto e sviluppare strategie razionali

Dal Sud al Nord della Pe-nisola l’Irea, Istituto per

il rilevamento elettromagne-tico dell’ambiente del Cnr, rappresenta un’eccellenza della ricerca scientifica e tec-nologica. Con sede a Napoli, un’unità di ricerca a Milano e la stazione sperimentale “Eu-genio Zilioli” a Sirmione del Garda (Bs), l’Irea contribuisce a comprendere fenomeni e a dare risposte a problematiche di notevole importanza per la collettività. L’Istituto studia tecniche per elaborare, interpretare e ren-dere disponibili dati prove-nienti da sensori operanti da

L’Istituto per il sistema pro-duzione animale in am-

biente mediterraneo (Ispaam), con sede a Napoli e una sezione a Sassari, è un organo del Con-siglio nazionale delle ricerche (Cnr), che si interessa dello studio delle produzioni animali nell’ ambiente mediterraneo in tutti quegli aspetti che riguar-dano le strategie foraggere per combinare in modo ottimale disponibilità alimentari e fabbi-sogni animali per la produzio-ne di latte, carne, lana e di altri prodotti. La missione principale dell’Istituto è quella di migliora-re l’efficienza del Sistema Pro-duzione Animale (Spa) nelle diverse condizioni ambientali e socio-economiche di realtà Na-zionali ed Internazionali, non-ché quella di razionalizzare l’uso delle risorse destinate all’anima-le, sviluppando sistemi produt-tivi sostenibili al fine di ottenere prodotti di qualità e sicuri per l’uomo e garantire il benessere animale. Obiettivo è, quindi, la sostenibilità del Spa nelle com-ponenti ambientale (rispetto e conservazione dell’ambiente di allevamento e della biodiversi-tà, benessere animale), sociale (qualità del lavoro, qualità e sicurezza degli alimenti nella

satellite, aereo e in situ per la sorveglianza e la gestione del territorio, la sicurezza e la va-lutazione dei rischi, compreso quello elettromagnetico. In più, vengono sviluppate me-todologie e tecnologie per la realizzazione di infrastrutture di dati geo-spaziali e per appli-cazioni biomedicali dei campi elettromagnetici. “Le attività svolte”, spiega il direttore Riccardo Lanari, “rispondono a importanti esi-genze di sviluppo scientifico e tecnologico del Paese e hanno numerose ricadute applicati-ve. Il telerilevamento ottico, ad esempio, consente lo studio

filiera produttiva) ed economi-ca (ritorno economico di una corretta e intelligente attività manageriale). L’Istituto afferi-sce al Dipartimento di scienze bio-agroalimentari (DiSBA) per gli aspetti che riguardano il miglioramento delle conoscen-ze scientifiche e tecnologiche atte a sviluppare e valorizzare un sistema produttivo e di tra-sformazione sostenibile e inno-vativo. L’interesse dell’Istituto è diretto anche verso lo studio della variabilità genetica anima-le e vegetale per rispondere alle nuove richieste di alimenti sicu-ri. Infine prepara l’introduzione di tecnologie e biotecnologie per una migliore conoscenza delle esigenze in nutrienti de-gli animali, delle caratteristiche produttive degli animali e quin-di per una migliore efficienza produttiva connessa alla qualità dei prodotti. Nell’Istituto sono attivi diversi settori quali quelli di citogenetica, proteomica, ge-netica molecolare, nutrizione, fisiologia, microbiologia, agro-nomia e foraggicoltura. Due di essi, citogenetica e proteomica hanno raggiunto livelli di ec-cellenza per i risultati raggiunti sino ad oggi. L’attività dell’Istitu-to confluisce in tre macrosettori

e la comprensione di fenomeni spesso molto complessi quali desertificazione, scioglimento dei ghiacciai e inquinamento delle acque, gli effetti causati da incendi e dall’uso del suo-lo, nonché l’analisi dello stato della vegetazione e delle pro-duzioni agricole”. Grazie alle attività sull’interfe-rometria Sar differenziale, che consente di rilevare da satellite anche piccolissime deforma-zioni della superficie terrestre e di studiarne l’evoluzione temporale, è stato possibile disporre in tempi molto rapidi di utili informazioni circa le deformazioni causate dal ter-

(commesse): caratterizzazione, valorizzazione e sostenibilità di specie di rilevante interesse zootecnico mediante biotec-nologie classiche e innovative; metodologie genomiche e pro-teomiche applicate al sistema zootecnico ed agroindustriale; studi bioagronomici per il mul-tiuso di pascoli e risorse forag-gere mediterranee. L’attività di ricerca dell’Istituto si avvale dei fondi derivanti da progetti con finanziamento esterno (fondi europei, nazionali e regiona-li). Oltre a finanziare le attività di ricerca, come unica fonte, i progetti esterni consentono di attivare rapporti di collabora-zione con altri Enti nazionali e internazionali, di utilizzare le diverse professionalità maturate in Istituto in maniera efficiente. I progetti consentono, inoltre, di disporre delle professionali-tà dell’Istituto per affrontare e risolvere problemi di interesse nazionale e regionale. Tra que-sti progetti è utile menzionare “RARECa”, per la tutela e la salvaguardia della biodiversità di razze animali in via di estin-zione della Campania. Una loro valutazione e conservazione tende a valorizzare le capacità di adattamento di questi individui

trasformati), elementi essenziali per lo sviluppo del territorio e della competitività delle impre-se, in programmi di migliora-mento genetico degli organismi interessati, ma anche nell’indivi-duazione di composti bioattivi per la nutraceutica e, in genere, per la valorizzazione della dieta mediterranea e la produzione di biomasse a scopi energetici.

Bufala di 5 anni sterile in quanto affetta da trisomia del cromosoma X: un nucleo in interfase (in basso) mostra tre segnali di ibridazione con un marker del cromosoma X

Mappa delle deformazioni del suolo causate dal sisma in Emilia-Romagna il 29 maggio 2012. Le zone in rosso hanno subìto il maggior innalzamento, mentre le aree stabili sono in verde

Ricostruzione 3D dello Stadio San Paolo di Napoli ottenuta con tecniche radar

tomografiche satellitari applicate ai dati acquisiti dalla costellazione Cosmo-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana